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Opuscolo scuola di italiano per migranti 2012/2013 - CGIL Brianza

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1<br />

Associazione Multietnica<br />

Via Premuda 17 - Monza Mb<br />

Tel. 039.2731.258 - <strong>di</strong>rittiinsieme@virgilio.it<br />

<strong>di</strong>ritto<br />

<strong>di</strong> parola<br />

<strong>scuola</strong> <strong>di</strong> <strong>italiano</strong><br />

<strong>per</strong> <strong>migranti</strong><br />

<strong>2012</strong> • <strong>2013</strong>


3<br />

Siamo orgogliosi della nostra <strong>scuola</strong> <strong>di</strong> <strong>italiano</strong>. Non so se insegnare la lingua a citta<strong>di</strong>ni<br />

e lavoratori <strong>migranti</strong> fa parte della missione <strong>di</strong> un sindacato. Francamente mi<br />

interessa poco: credo che mettere a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone “trapiantate” <strong>di</strong> necessità<br />

in un paese <strong>di</strong>verso, molto <strong>di</strong>verso, un luogo <strong>di</strong> aggregazione, <strong>di</strong> scambio, <strong>di</strong> confronto,<br />

<strong>di</strong> crescita e <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento sia un’o<strong>per</strong>azione giusta. Per un sindacato andare incontro,<br />

stabilire una relazione, supportare uno sforzo <strong>di</strong>fficile <strong>di</strong> integrazione credo sia<br />

un valore. Non strumentale. Coerente con la scelta <strong>di</strong> stare da una parte, <strong>di</strong> affiancare il<br />

<strong>di</strong>ritto, <strong>di</strong> aiutare le fasce più deboli della popolazione. Dentro questa <strong>scuola</strong> c’è molto:<br />

un’idea <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione e <strong>di</strong> mutualità che mi piace e che credo utile alla nostra società,<br />

al nostro territorio. A maggior ragione se gli esiti sono assolutamente gratificanti: il progetto<br />

dell’Associazione Diritti Insieme si consolida, cresce. Le <strong>per</strong>sone che frequentano<br />

la <strong>scuola</strong>, il numero dei corsi, il numero dei volontari che reggono l’es<strong>per</strong>ienza aumentano,<br />

al secondo anno. Stampare un fascicoletto con le valutazioni degli o<strong>per</strong>atori<br />

impegnati e soprattutto con le voci <strong>di</strong> chi sta “imparando l’<strong>italiano</strong>” è il giusto riconoscimento<br />

<strong>di</strong> un lavoro <strong>per</strong> certi versi attento e professionale, <strong>per</strong> altri partecipato, ricco <strong>di</strong><br />

coinvolgimento, <strong>di</strong> espressione <strong>di</strong> sé. C’è tutto un mondo che vuole proporsi alla nostra<br />

attenzione, che vuole farsi conoscere ed apprezzare. Che in questi testi si riconosce<br />

e che li offre come parte della propria es<strong>per</strong>ienza, della propria vita. Quest’anno la<br />

Camera del Lavoro <strong>di</strong> Monza e <strong>Brianza</strong> compie centoventi anni. Tra le prime iniziative<br />

che nel 1983 vennero assunte dalla Camera del Lavoro ci fu quella <strong>di</strong> allestire corsi <strong>per</strong><br />

insegnare ai lavoratori a leggere e a scrivere. Certo. Come facevano, allora, i lavoratori a<br />

<strong>di</strong>fendersi, se non avevano voce, non avevano strumenti culturali <strong>per</strong> capire, <strong>per</strong> interpretare<br />

le cose che <strong>di</strong> loro venivano scritte? Come facevano a leggere una busta paga, a<br />

confrontarsi con le parole dei padroni se non avevano parole? Se nel <strong>2013</strong> ci sono fasce<br />

<strong>di</strong> lavoratori che hanno bisogno <strong>di</strong> acquisire gli strumenti, le parole, <strong>di</strong> un’altra cultura e<br />

<strong>di</strong> un’altra lingua <strong>per</strong> <strong>di</strong>fendersi o proporsi, bene, costruiamo i luoghi dove questa voce<br />

la possano trovare e far sentire. Un grazie <strong>di</strong> cuore agli organizzatori, ai responsabili,<br />

agli o<strong>per</strong>atori, ai volontari <strong>di</strong> questa <strong>scuola</strong>: finchè ce ne sarà bisogno loro sono una<br />

straor<strong>di</strong>naria risorsa <strong>per</strong> questa società. Sono un valore <strong>per</strong> la <strong>CGIL</strong>. Grazie.<br />

Maurizio Laini


4<br />

Luciana Spagnoli<br />

(Presidente Associazione Diritti Insieme)<br />

P<br />

er il secondo anno consecutivo siamo arrivati alla fine del nostro “anno scolastico”<br />

con molta sod<strong>di</strong>sfazione. Abbiamo potuto avvalerci della collaborazione <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone<br />

motivate che hanno accompagnato gli studenti con molto impegno <strong>per</strong> tutti questi<br />

mesi.<br />

Gli studenti anche quest’anno provenivano da numerosi paesi e abbiamo così potuto<br />

interagire e far interagire <strong>di</strong>verse culture.<br />

Abbiamo iniziato una prima coo<strong>per</strong>azione con il ctp <strong>di</strong> Desio e proprio in questi giorni<br />

quattro nostri studenti si sono presentati all’esame e lo hanno su<strong>per</strong>ato con successo.<br />

In qualità <strong>di</strong> presidente dell’associazione ringrazio tutte le <strong>per</strong>sone che ci hanno <strong>per</strong>messo<br />

<strong>di</strong> portare avanti questo progetto e naturalmente il “preside” e il “vicepreside”.


5<br />

Bruno Ravasio<br />

(responsabile progetto Diritto <strong>di</strong> Parola)<br />

Nella prima settimana <strong>di</strong> giugno si è concluso il secondo ciclo <strong>di</strong> lezioni <strong>di</strong> <strong>italiano</strong><br />

<strong>per</strong> <strong>migranti</strong> programmato dall’Associazione Diritti Insieme. Dopo il successo della<br />

fase s<strong>per</strong>imentale dello scorso anno, la <strong>scuola</strong> si è strutturata in due quadrimestri. Il<br />

primo da fine settembre <strong>2012</strong> a gennaio e il secondo da febbraio a giugno <strong>2013</strong>. Un<br />

vero e proprio “anno scolastico”. Le classi sono state <strong>di</strong>vise <strong>per</strong> corsi A1 e A2, secondo<br />

la classificazione europea <strong>per</strong> l’appren<strong>di</strong>mento della seconda lingua. Il livello A1<br />

riguarda i principianti assoluti, il livello A2 la conoscenza minima <strong>per</strong> il test necessario<br />

all’accordo <strong>di</strong> integrazione e il <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiorno <strong>di</strong> lunga durata. Sono state<br />

tuttavia accettate <strong>per</strong>sone totalmente analfabete anche nella propria lingua. I corsi si<br />

sono svolti nei giorni <strong>di</strong> martedì, mercoledì e giovedì, con turni sia al mattino che al<br />

pomeriggio. Si è svolto anche un turno serale dalle 19 alle 21 ogni mercoledì grazie alla<br />

<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> tre giovani volontari.<br />

Alcuni dei partecipanti ai corsi <strong>di</strong> A2 hanno sostenuto il relativo test <strong>di</strong> esame presso il<br />

ctp <strong>di</strong> Monza o quello <strong>di</strong> Desio (con il quale l’Associazione Diritti Insieme ha stipulato<br />

una convenzione) con ottimi risultati.<br />

Davide, che aveva partecipato come volontario ai corsi dello scorso anno, quest’anno<br />

ha organizzato tutti i sabati e tutte le domeniche un corso specifico <strong>per</strong> l’appren<strong>di</strong>mento<br />

dell’<strong>italiano</strong> finalizzato ai “quiz” dell’esame <strong>di</strong> teoria <strong>per</strong> la patente.<br />

Ai corsi hanno partecipato complessivamente più <strong>di</strong> cento <strong>per</strong>sone <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse provenienze:<br />

Cina, Marocco, Bangladesh, Albania, Romania, Ucraina, Perù, Argentina,<br />

Ecuador, In<strong>di</strong>a, Indonesia, Senegal, Togo, Bolivia, Filippine, Mali, Sudan.<br />

Insomma, la <strong>scuola</strong> si è sviluppata in un vero e proprio laboratorio in cui la lingua italiana<br />

è stata occasione <strong>di</strong> scambio <strong>di</strong> conoscenze fra i <strong>di</strong>versi mon<strong>di</strong> <strong>di</strong> appartenenza.<br />

Questo, del resto, è lo scopo del nostro progetto: favorire, in un ambito come quello<br />

della Cgil che già offre servizi e tutela, un luogo <strong>di</strong> interazione (preferiamo anche noi,<br />

con don Ciotti, questo termine a quello <strong>di</strong> integrazione) fra la nostra cultura e le altre<br />

che ormai appartengono all’Italia.<br />

Pubblichiamo <strong>di</strong> seguito alcune testimonianze dei volontari che hanno sostenuto il<br />

peso delle lezioni e i “compiti” dei nostri allievi. Sono compiti che correggiamo collettivamente<br />

in classe mantenendo tuttavia integro il significato originale. Li abbiamo<br />

classificati <strong>per</strong> argomento e ci pare che emerga il vissuto <strong>di</strong> chi ha nostalgia del proprio<br />

paese, qualche volta anche es<strong>per</strong>ienze drammatiche, le <strong>di</strong>fficoltà a vivere in un altro<br />

paese, ma anche la voglia <strong>di</strong> normalità, <strong>di</strong> sentire il nuovo paese come un paese amico.<br />

E <strong>per</strong>, questo, come <strong>di</strong>ce Tito, si viene a <strong>scuola</strong> <strong>per</strong> “capire la lingua italiana più meglio”.<br />

Infine, sono doverosi alcuni ringraziamenti:<br />

Alla Cgil <strong>di</strong> Monza e <strong>Brianza</strong>, che ha attrezzato una apposita aula con tanto <strong>di</strong> computer<br />

e proiezione su schermo che ampliano tantissimo le possibilità <strong>di</strong>dattiche;<br />

Alla Fiom, <strong>per</strong> aver messo a <strong>di</strong>sposizione lo spazio <strong>per</strong> la nuova aula e <strong>per</strong> la pazienza<br />

con cui a volte sopporta il “rumore” delle nostre lezioni,<br />

A tutti i volontari. Agli storici Roberto, Federica, Francesca, Davide, Lucia quest’anno si<br />

sono aggiunti Matteo, Lorenzo, Anna, Raffaella, Dilli, Valentina, Luciano e Mariuccia.<br />

A Mosaraf, che tiene tantissimo a questa <strong>scuola</strong> e fornisce tutto il servizio logistico.<br />

A tutti gli studenti, che ci danno molto più <strong>di</strong> quanto ricevono.


6<br />

I Volontari<br />

del “Corpo Insegnante”<br />

n Matteo<br />

Il corso serale <strong>di</strong> Lingua italiana <strong>per</strong> stranieri si svolge ogni mercoledì dalle 19 alle 21.<br />

Vi partecipano studenti <strong>di</strong> tutte le età che, <strong>per</strong> motivi <strong>di</strong> lavoro o <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, non possono<br />

frequentare le lezioni mattutine e pomeri<strong>di</strong>ane. Il grado <strong>di</strong> alfabetizzazione degli iscritti<br />

è vario, quin<strong>di</strong> gli insegnanti Anna, Lorenzo e Matteo hanno deciso <strong>di</strong> formare tre piccoli<br />

gruppi in cui collocare gli allievi, così da facilitarli nell’appren<strong>di</strong>mento.<br />

Nei livelli A0 e A1 ci si concentra maggiormente sull’oralità e sulle situazioni quoti<strong>di</strong>ane,<br />

come ad esempio lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> verbi da utilizzare <strong>per</strong> andare in posta a pagare le<br />

bollette o al su<strong>per</strong>mercato a fare la spesa.<br />

Nel gruppo A2 si approfon<strong>di</strong>scono le coniugazioni e la terminologia, si leggono testi<br />

estesi e se ne commenta la comprensione.<br />

In entrambi gli ambiti si cerca inoltre <strong>di</strong> stimolare gli studenti a scrivere e a leggere, da<br />

singole parole a frasi più articolate, correggendo la pronuncia <strong>di</strong> fonemi nuovi e <strong>di</strong>fficili,<br />

soprattutto <strong>per</strong> chi appartiene a culture linguistiche extraeuropee.<br />

Ma l’appren<strong>di</strong>mento della lingua non è l’unico obiettivo del corso: la propensione<br />

all’integrazione e al reciproco confronto è stimolata dallo scambio <strong>di</strong> ricette culinarie,<br />

storie e favole, curiosità su usi e costumi e sulle tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> ogni paese. In particolare,<br />

in occasione della Festa della Liberazione del 25 aprile, dopo aver spiegato il significato<br />

della giornata, ogni studente ha raccontato un avvenimento fondamentale <strong>per</strong> la<br />

storia della propria nazione d’origine.<br />

Dunque, grazie all’inesauribile entusiasmo degli allievi, che partecipano con regolarità<br />

e simpatia agli incontri, anche gli insegnanti hanno l’opportunità <strong>di</strong> avvicinarsi a culture<br />

<strong>di</strong>verse e, magari, <strong>di</strong> imparare qualche parola in bengalese!<br />

n Davide<br />

Il secondo modulo del corso <strong>di</strong> facilitazione <strong>per</strong> la comprensione del manuale <strong>per</strong> il<br />

conseguimento della patente B sta <strong>per</strong> concludersi.<br />

E’ stata una grande sod<strong>di</strong>sfazione constatare l’assiduità delle presenze e il livello <strong>di</strong><br />

preparazione dei ragazzi, tenendo conto che la maggior parte <strong>di</strong> essi lavorava tutta la<br />

settimana e poi de<strong>di</strong>cava il sabato e la domenica mattina all’appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> questa<br />

materia.<br />

Io penso che un buon numero <strong>di</strong> questi ragazzi potrebbe recarsi <strong>di</strong>rettamente alla motorizzazione<br />

civile e sostenere con successo l’esame <strong>di</strong> teoria.<br />

Ritengo sia un progetto da portare avanti anche il prossimo anno e, se possibile, allargare<br />

il progetto anche a altre se<strong>di</strong>.


7<br />

n Raffaella<br />

Quando, sulla News Letter della Cgil, ho letto che cercavano volontari <strong>per</strong> insegnare<br />

<strong>italiano</strong> agli stranieri, mi sono detta <strong>per</strong>ché no… prova, insegnare ti è sempre piaciuto…<br />

A <strong>di</strong>re il vero all’inizio ero piuttosto preoccupata <strong>per</strong>ché un conto è lavorare con i preadolescenti<br />

e un altro è lavorare con gli adulti.<br />

A parte usi e costumi <strong>di</strong>fferenti o somiglianti, sono il loro vissuto (<strong>per</strong> alcuni tragico)<br />

e le loro storie <strong>per</strong>sonali, che mi hanno a<strong>per</strong>to una finestra su un mondo che sapevo<br />

esistesse e che solo in parte conoscevo, ma che oggi è <strong>di</strong>ventata un’es<strong>per</strong>ienza viva<br />

<strong>per</strong>ché fatta <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone con una faccia che esprime le emozioni del loro <strong>per</strong>corso <strong>di</strong><br />

vita spesso non facile.<br />

La voglia incre<strong>di</strong>bile che hanno <strong>di</strong> integrarsi e la capacità <strong>di</strong> imparare in tempi stretti,<br />

sono state <strong>per</strong> me uno stimolo ad aggiornarmi su leggi, esercizi e <strong>per</strong>ché no, anche ad<br />

un ripasso della grammatica italiana.<br />

Di grande importanza è <strong>per</strong> loro riuscire a ottenere la carta <strong>di</strong> lungo soggiorno <strong>per</strong> cui<br />

temo <strong>di</strong> avere notevolmente asfissiato chi, molto meglio <strong>di</strong> me, sa come muoversi in<br />

questo ambito.<br />

Che altro <strong>di</strong>re? E’ <strong>di</strong> sicuro stata un’es<strong>per</strong>ienza <strong>di</strong>vertente, impegnativa, a volte un po’<br />

stressante…. Grazie a chi mi ha <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> viverla! Raffaella<br />

n Dilli<br />

Devo <strong>di</strong>re <strong>di</strong> avere fatto con voi delle sco<strong>per</strong>te curiose e interessanti negli ultimi sei mesi,<br />

me ne viene in mente una adesso, fra le tante, una cosa che magari potrà sembrare una<br />

sciocchezza ma che forse non lo è mica tanto. Un giorno, durante l’intervallo, stavo <strong>per</strong><br />

farmi un caffè alla macchinetta quando mi è cascata <strong>per</strong> terra una monetina. Non ricor-


8<br />

do chi avevo vicino ma, quando è caduta, qualcuno dei ragazzi mi ha detto: “Fermati,<br />

lasciala lì, vedrai che poi crescerà “una pianta con i sol<strong>di</strong>”. Al che ci siamo messi tutti<br />

a ridere e ci siamo detti: ma anche voi la sapete questa storia? Beh, io proprio non me<br />

l’aspettavo che anche in Cina o in Bangladesh o non so dove si sapesse della pianta con<br />

i sol<strong>di</strong>, ho sempre pensato che questo detto fosse stato inventato da mia nonna.<br />

E’ bello il rapporto che si è creato con i ragazzi, è bello mescolare le culture, ricordo<br />

una frase presa da un libro <strong>di</strong> Tabucchi: la mescolanza è il sale della terra. Ma con i<br />

tempi che corrono…..<br />

Ho messo insieme un po’ delle mie forze e del mio entusiasmo, che era molto, molto<br />

calato, <strong>per</strong> fare qualcosa <strong>di</strong> concreto, nella s<strong>per</strong>anza che il mio microscopico contributo<br />

possa essere oggi un tassellino utile a sviluppare una cultura <strong>di</strong> pace, <strong>di</strong> giustizia,<br />

<strong>di</strong> solidarietà e <strong>di</strong> rispetto. Soprattutto nella s<strong>per</strong>anza che il nostro povero, vecchio,<br />

<strong>di</strong>sastrato mondo domani possa essere migliore.<br />

n Luciano<br />

Su invito <strong>di</strong> Bruno ho iniziato da gennaio a partecipare alle lezioni <strong>di</strong> <strong>italiano</strong> <strong>per</strong> stranieri<br />

che impartivano lo stesso Bruno ed un avventuroso Roberto. Non avevo e non ho<br />

una preparazione adeguata in merito, <strong>per</strong>ciò ho trascorso tutto il tempo presente alle<br />

lezioni a dare una mano come ad esempio annotare le presenze, tentare collegamenti<br />

con Francesca (spesso altrove impegnata), riportare i compiti degli allievi sulla lavagna<br />

del computer.<br />

Ascoltando i commenti <strong>di</strong> Bruno e Roberto fuori onda ho <strong>per</strong>cepito la passione che li<br />

avvolge nello svolgere questo compito <strong>di</strong> rilevante valore umano e sociale. Anche la<br />

piccola problematica che accompagna ognuno <strong>di</strong> questi ragazzi – più femmine che<br />

maschi – <strong>di</strong>venta una questione <strong>per</strong>sonale che, ove ne ricorrono le possibilità, va affrontata<br />

e risolta. Ad onor del vero non credo <strong>di</strong> possedere le necessarie propensioni<br />

<strong>per</strong> affrontare così come loro due sanno fare l’onere <strong>di</strong> impartire una conoscenza della<br />

lingua italiana che non è solo una sommatoria <strong>di</strong> regole grammaticali e lessicali da<br />

mandare a memoria e praticare negli esercizi che <strong>di</strong> volta in volta vengono loro assegnati,<br />

ma anche un coinvolgimento nelle vicende che quoti<strong>di</strong>anamente devono affrontare<br />

nei rapporti che intessono con le altre <strong>per</strong>sone con cui vengono in contatto.<br />

Roberto, serio e irremovibile dove necessita durante la lezione, riesce sempre a trovare<br />

il momento <strong>per</strong> una battuta, una scenetta comica in cui non ha problemi a porsi come<br />

soggetto su cui fare ricadere le piccolezze <strong>di</strong> una vita quoti<strong>di</strong>ana piena <strong>di</strong> punti <strong>per</strong>si<br />

e <strong>di</strong> compromessi, il tutto al fine <strong>di</strong> allentare la tensione che immancabilmente si crea<br />

nel momento <strong>di</strong> attenzione continua durante la lezione.<br />

L’aspetto particolare <strong>di</strong> Bruno è che sa sempre tutto o quasi. Accenna a termini inglesi,<br />

francesi e naturalmente a particolari espressioni della lingua italiana. Faccio attenzione<br />

alle volte a verificare la correttezza <strong>di</strong> quanto afferma <strong>per</strong> tentare <strong>di</strong> prenderlo in castagna<br />

ma non mi ricordo <strong>di</strong> un momento in cui ciò sia accaduto. Anzi frequentando<br />

questo corso mi sovvengono regole riguardanti la lingua italiana oramai <strong>di</strong>menticate o<br />

forse mai neanche affrontate nei miei stu<strong>di</strong>.<br />

S<strong>per</strong>o che quel poco che sto facendo risulti in qualche modo utile agli insegnanti e ai<br />

ragazzi. Grazie a tutti.


9<br />

n Valentina<br />

Quest’anno ho partecipato come volontaria al corso <strong>di</strong> <strong>italiano</strong> <strong>per</strong> stranieri - Diritti<br />

Insieme della <strong>CGIL</strong> <strong>di</strong> Monza, affiancando gli insegnanti durante le lezioni.<br />

Leggendo sul sito della <strong>CGIL</strong>, ero rimasta colpita dai racconti gioiosi dei ragazzi che<br />

avevano partecipato al corso l’anno precedente e ho deciso che anch’io volevo farne<br />

parte.<br />

Alle lezioni ho trovato voglia <strong>di</strong> collaborare <strong>per</strong> raggiungere un obiettivo, che non è<br />

solo la conoscenza della lingua italiana, ma voler utilizzare questa conoscenza <strong>per</strong><br />

poter vivere in Italia integrandosi al meglio.<br />

Le nazionalità rappresentate sono molteplici così come i livelli <strong>di</strong> preparazione pregressi,<br />

ed è stato emozionante vedere i miglioramenti <strong>di</strong> ciascun alunno, già da una<br />

settimana con l’altra!<br />

Il clima amichevole ha reso questa mia es<strong>per</strong>ienza ancora più ricca, <strong>per</strong>ché mi ha <strong>per</strong>messo<br />

<strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre tra<strong>di</strong>zioni e realtà <strong>di</strong>fferenti dalla mia.<br />

Ho visto anche <strong>per</strong>sone timide a causa delle <strong>di</strong>fficoltà nella comprensione linguistica<br />

essere fiere del loro <strong>per</strong>corso e dei progressi ottenuti ed è stato bello poterne gioire<br />

insieme.<br />

Grazie ai ragazzi e agli insegnanti.


10<br />

Gli studenti<br />

La vita precedente<br />

n Hoshneara (Bangladesh)<br />

Quando sono nata faceva caldo <strong>per</strong>ché era estate. Il giorno era giovedì e sono nata<br />

alle ore 21.30. Mio padre e mia madre mi hanno dato il nome “Beauty”, <strong>per</strong>ché significa<br />

“Bella”. Appena nata pesavo 2 chili e 800 grammi. Da piccola ero una bambina<br />

tranquilla e carina, dolce e magra. Io da piccola andavo a <strong>scuola</strong>, la maestra era molto<br />

simpatica, gentile e spiegava tanto bene. Nelle vacanze andavo dai nonni e dagli zii<br />

che abitavano in un’altra città. Quando andavo da loro giocavo con i cugini, le sorelle<br />

e i fratelli. Giocavamo a nascon<strong>di</strong>no, a “ce l’hai”, saltavamo con la corda, a Badminton<br />

e con le bambole.<br />

n Armela (Albania)<br />

Io sono nata in estate, nel mese <strong>di</strong> Luglio. Per i miei genitori è stata una gioia molto<br />

grande, <strong>per</strong>ché loro avevano il primo figlio maschio, e dopo 5 anni arrivava la femmina.<br />

Mi hanno detto che sono stata una bambina molto tranquilla e or<strong>di</strong>nata. Quando andavo<br />

all’asilo nido, i bambini mi morsicchiavano e questo <strong>per</strong> la mia mamma era una<br />

<strong>di</strong>s<strong>per</strong>azione.<br />

A quei tempi quasi tutti i genitori lavoravano. Ci portavano all’asilo dalle 6:30-7:00 fino<br />

alle 16:00-18:00. Passavamo tante ore all’asilo.<br />

Quando andavo a casa giocavo con mio fratello, i giochi femminili, con le bambole<br />

ecc. Mi piaceva fare la dottoressa <strong>per</strong> i miei parenti. Visitavo con cose casalinghe.<br />

Crescendo cambiavano anche i giochi. La nostra generazione (a parte la situazione<br />

economica) ha avuto la fortuna <strong>di</strong> crescere in una società molto <strong>di</strong>versa da quella <strong>di</strong><br />

oggi. Eravamo molto uniti, liberi e senza paura.<br />

Giocavamo nei quartieri, in cortile fino a tar<strong>di</strong> (specialmente in estate).<br />

Ricordo che quando giocavo con altri bambini, giocavo a nascon<strong>di</strong>no, con la corda, con la<br />

palla, un gioco che si chiamava “REZERVASH”, dove c’erano 3 o più ragazze. 2 restavano<br />

un po’ a <strong>di</strong>stanza e le altre in mezzo. Obiettivo era che la palla che le due ragazze si lanciavano<br />

non doveva toccare quelle in mezzo, altrimenti si andava fuori e aspettavi il turno.<br />

Un altro gioco era “BIZ”. Lo facevamo con un pezzo <strong>di</strong> legno, preso dalla scopa, mettevamo<br />

sulla punta un chiodo piccolo e si giocava in un terreno morbido. Obiettivo era che<br />

dopo i movimenti della mano con posizioni <strong>di</strong>verse il chiodo si puntava <strong>di</strong>ritto nell’erba.<br />

Mi piaceva anche fare le case in giar<strong>di</strong>no con le cose che trovavo. Poi da piccola ho<br />

imparato a ricamare e questo lo facevo spesso in estate.<br />

Insomma adesso che sono adulta <strong>di</strong>co, che è bello essere piccoli e specialmente quando<br />

ricevi tanto amore e tranquillità.


11<br />

Nella nostra infanzia, io e più o meno tutti in generale ci accontentavamo <strong>di</strong> più, giocavamo<br />

<strong>di</strong> più, eravamo molto ubbi<strong>di</strong>enti e rispettosi, anche se avevamo meno giochi<br />

<strong>di</strong> quelli che esistono oggi.<br />

n Martha (Bolivia)<br />

Io sono nata in Bolivia il 22 marzo 1969 nella città <strong>di</strong> Cochabamba. Da piccola mi<br />

piaceva giocare alla commerciante e un po’ all’insegnante. A 14 anni ho cominciato a<br />

lavorare. Quando avevo 17 anni e fino a 25 ho insegnato nella <strong>scuola</strong> primaria.<br />

n Hasan (Bangladesh)<br />

Sono nato il 15 feb. 1987 Sono andato a <strong>scuola</strong> dai 5 ai 21 anni. Quando ero piccolo<br />

giocavo a Lodo e a Calcio. Sono venuto in Italia il 23 gen. <strong>2012</strong>. Sono stato <strong>di</strong>soccupato<br />

<strong>per</strong> 4 mesi. Dopo ho trovato un lavoro. Fra 3 anni andrò al mio paese e incontrerò i<br />

miei genitori.<br />

n Carmen (Bolivia)<br />

Io sono nata il giorno 2 febbraio 1954, a Cochabamba, provincia <strong>di</strong> Totora. Sono la<br />

terza figlia, il primo e il secondo dei miei fratelli sono maschi. Da bambina mi piaceva<br />

giocare alla cuoca. Preparavo il pranzo con un’altra bambina. Aiutavo la mia mamma<br />

con mia sorella più piccola. Sono cresciuta e mi sono sposata.


12<br />

L’arrivo<br />

n Albatour (Mali)<br />

Io mi chiamo Albatour e vengo dal Mali. Quando sono arrivata in Italia avevo 19 anni,<br />

adesso ho 20 anni. La mia storia è questa: ero andata in Libia ma dopo un mese è<br />

arrivata la guerra civile. Subito dopo tutti i confini sono stati chiusi. Nessuno poteva<br />

entrare e nessuno poteva uscire. La guerra della Libia è stata <strong>di</strong>fficile. Mio marito era<br />

nel deserto e in quel tempo io ero da sola a Tripoli. Quando è tornato i soldati una<br />

notte hanno rotto la nostra porta, sono entrati nella casa, hanno picchiato mio marito<br />

sull’anca, gliel’hanno rotta e hanno preso tutti i sol<strong>di</strong>. Cadevano le bombe e la gente<br />

moriva come pesci. Poi alcuni soldati sparavano. Quando le bombe scoppiavano tutte<br />

le case vicine cadevano sulla gente. Quella mattina siamo andati al mare, siamo saliti<br />

sulla barca e loro ci sparavano ancora. Abbiamo fatto sei giorni sul mare senza acqua,<br />

senza mangiare, senza niente. La gente beveva acqua dal mare e vomitava. La nostra<br />

barca era rotta e adesso la gente piangeva e continuava a vomitare. Poi sono arrivati<br />

gli italiani con l’elicottero sopra le navi gran<strong>di</strong> che hanno salvato la nostra vita. Non so<br />

come ringraziare tutti gli italiani che ci hanno dato questa grande s<strong>per</strong>anza.<br />

Siamo arrivati a Lampedusa, poi a Manduria e infine a Monza. Quando siamo arrivati a<br />

Monza hanno fatto la festa <strong>per</strong> noi e è stata una es<strong>per</strong>ienza incre<strong>di</strong>bile.<br />

A Monza hanno organizzato <strong>per</strong> insegnare l’<strong>italiano</strong>, venivano in casa a fare <strong>italiano</strong>.<br />

Poi abbiamo dovuto andare all’asilo notturno in via Raiberti 4 e c’era una signora che<br />

si chiama Anna e lei ci ha detto: venite a fare <strong>italiano</strong>. C’era anche un ragazzo che si<br />

chiama Walter e abbiamo cominciato a fare <strong>italiano</strong> lì. Poi siamo venuti a questa <strong>scuola</strong><br />

che si chiama Cgil Monza, hanno scritto i nostri nomi, hanno detto venite a fare <strong>scuola</strong>,<br />

ci hanno dato i libri, i quaderni, le matite, le penne e i primi maestri che sono entrati<br />

in questa aula si chiamano Bruno, Roberto, Francesca e Davide. Quando sono andata<br />

alla <strong>scuola</strong> della Cgil non parlavo l’<strong>italiano</strong> poi loro con es<strong>per</strong>ienza hanno insegnato<br />

<strong>italiano</strong> dall’inizio. Dopo un anno ho avuto una bambina che si chiama Rukaya Glis<br />

e questa è la mia storia. Grazie a tutti quelli che hanno organizzato questa bella es<strong>per</strong>ienza<br />

della <strong>scuola</strong> della Cgil.<br />

n Singh (In<strong>di</strong>a)<br />

Il primo aprile 2008 alle otto e mezzo sono arrivato a Malpensa in Italia. Ero molto<br />

contento <strong>per</strong>ché ho visto mia zia, mio zio, mio cugino e mia cugina dopo cinque anni.<br />

Poi noi siamo andati a casa. Il giorno dopo io e mio cugino siamo andati in questura.<br />

A Milano ho visto la piazza Duomo, molto bello! Mi è molto piaciuto. Poi siamo andati<br />

a Milano centrale e abbiamo passato una giornata in Italia. Poi ho visto il parco <strong>di</strong><br />

Monza, bellissimo e tanto grande. Là ho visto la pista dell’autodromo. Ho passato una<br />

settimana in Italia e ho cercato un posto <strong>di</strong> lavoro in una scuderia a Vedano al Lambro.<br />

Pian piano il tempo è passato: quattro anni .


13<br />

n Hoshneara<br />

Sono venuta in Italia 6 anni fa. Il giorno era un venerdì e faceva molto caldo <strong>per</strong>ché era<br />

estate. Quando sono arrivata sono andata a Busto Arsizio con mia figlia e mio marito<br />

<strong>per</strong>chè lì mio marito aveva com<strong>per</strong>ato una casa e ci siamo rimasti nove mesi. Poi, <strong>per</strong>ò, ci<br />

siamo trasferiti a Monza <strong>per</strong>ché mio marito lavorava a Brugherio ed era molto lontano da<br />

Busto Arsizio. Dopo due anni è nato mio figlio. La prima vacanza che abbiamo fatto è stata<br />

a Firenze. Poi siamo andati a Pisa, Venezia, Roma, Como, Lecco, Milano, San Marino,<br />

Rimini, Gardaland, Bergamo. Abbiamo visitato anche altre nazioni come Svizzera, Francia<br />

e Parigi. Adesso mio marito lavora a Cambiago, ma noi abitiamo sempre a Monza.<br />

n Martha<br />

Il giorno che sono partita da casa mia ero molto agitata. Nell’aeroporto <strong>di</strong> Malpensa peggio<br />

ancora <strong>per</strong>ché non sapevo neanche una parola della lingua italiana. Comunque sono<br />

uscita da quel posto a cercare la fermata dell’autobus <strong>per</strong> arrivare a Milano Centrale. Lì<br />

ho aspettato tanto la <strong>per</strong>sona che veniva a prendermi. Intanto un ragazzo collaboratore


14<br />

dell’autobus portava le mie valigie da qua a là e ogni viaggio che faceva mi chiedeva<br />

sol<strong>di</strong>... io non sapevo come <strong>di</strong>rgli che non volevo il suo servizio. Poi quando sono andata<br />

alla metrò con la mia amica mi sono meravigliata, il cambio da un paese pieno <strong>di</strong> natura<br />

umile ad un altro grande dove il progresso ha fatto meraviglie. La gente che correva<br />

a lavorare, i negozi gran<strong>di</strong> e belli, quando sono arrivata a quell’appartamento in affitto<br />

volevo tornare in <strong>di</strong>etro a casa mia. Mi sono spaventata tanto a vedere tanta gente in un<br />

piccolo appartamento, da quel momento ho cominciato a lamentarmi un po’ e dopo una<br />

settimana ho cambiato casa , così mi sono abituata a convivere con le altre <strong>per</strong>sone.<br />

n Hasan<br />

Il 10 aprile 2011 mio fratello ha trovato il mio nullaosta. Non sapevo che dovevo partire<br />

<strong>per</strong> l’Italia <strong>per</strong>ché avevo <strong>per</strong>so il mio passaporto. Da quando ho mandato la fotocopia<br />

del mio passaporto in Italia nel 2007 non ho più visto l’originale. Abbiamo cercato in<br />

tutta la casa. Quando l’hanno trovato io ero in un’altra città che si chiama Chittagong<br />

dove io ho stu<strong>di</strong>ato <strong>per</strong> 8 anni. A luglio ho finito <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are e subito sono tornato a<br />

casa mia. Il primo agosto sono andato all’ambasciata e ho dato i miei documenti a<br />

loro. Poi il 19 <strong>di</strong>c. 2011 abbiamo preso il mio Visto. Prima <strong>di</strong> venire ho fatto una spesa<br />

grande <strong>di</strong> 300 euro. Poi il 23 gen. <strong>2012</strong> sono venuto in Italia. Ma quando sono entrato<br />

all’aeroporto ho sentito che fuori la tem<strong>per</strong>atura era -5 ho pensato <strong>di</strong> non uscire fuori e<br />

quando ho incontrato mio cognato subito sono entrato nella sua macchina <strong>per</strong>ché non<br />

avevo preso il giubbotto e neppure una maglietta calda. Per una settimana non sono<br />

uscito mai da casa.


15<br />

n Tito (Bangladesh)<br />

Sono venuto in Italia un anno e cinque mesi fa. Quando sono venuto era l’autunno,<br />

faceva un po’ caldo e un po’ freddo. Ero venuto <strong>per</strong> cercare un lavoro. Io abito a Monza.<br />

Ho cercato tanti lavori in Monza, Como, Lecco e Milano ma alla fine ho trovato<br />

un lavoro <strong>di</strong> muratore che faccio a volte. Io ho una figlia e la moglie. Ho la famiglia in<br />

Bangladesh, tranne mio fratello, sua moglie e i suoi bambini. Stiamo in una villa tutti<br />

insieme.<br />

L’Italia<br />

n Martha<br />

Conoscere l’Italia è un sogno <strong>per</strong> tutti, <strong>di</strong>co la bella Italia <strong>per</strong>ché è un posto molto bello.<br />

La architettura <strong>di</strong> ogni posto è da ammirare, io sono andata a vedere Venezia, Napoli,<br />

Verona, Bolzano, Ortisei, Lecco, Como, Lago maggiore, Genova, Rapallo, Firenze, Siena,<br />

tutta la Toscana e quasi tutti i posti della Liguria: a me piace tanto il mare. Bergamo<br />

mi piace <strong>per</strong>ché lì trovo i mie amici, ci sono luoghi molto interessanti. Tutti i viaggi che<br />

ho fatto sono stati una es<strong>per</strong>ienza molto grande che non mi scorderò mai. Veramente<br />

sono molto contenta <strong>di</strong> essere in Italia, ogni volta che comunico con le mie figlie gli<br />

racconto sempre la mia es<strong>per</strong>ienza che anche loro guardano su internet. Più avanti<br />

andrò a conoscere Roma; penso <strong>di</strong> programmare con le mie amiche e se vogliono possono<br />

portare i loro amici.<br />

L’unica cosa che non mi piace è stare lontano dalla mia famiglia. Io vorrei girare con<br />

loro <strong>per</strong> tutta l’Italia, sarebbe una gioia molto grande, <strong>per</strong>ò sono cosciente che quello è<br />

un sogno <strong>di</strong>fficile da realizzare.<br />

n Alam (Bangladesh)<br />

l’Italia è un bel paese, mi piace molto. Questo paese ha tante cose bellissime, ad esempio<br />

la politica è buona. Mi piacciono le stagioni. Le stagioni sono quattro, mi piace la<br />

primavera <strong>per</strong>ché non fa caldo.<br />

Questo paese ha il cibo buono, mi piace la pasta e la verdura. l’Italia é un grande paese,<br />

ci sono tante fabbriche, c’é tanto lavoro. Però a me <strong>di</strong>spiace <strong>per</strong>ché non ho lavoro.<br />

Io cerco lavoro.<br />

Io amo l’Italia. Solo una cosa non mi piace, in questo paese c’é la cacca <strong>di</strong> cane <strong>per</strong> strada.<br />

Per oggi é abbastanza, ci ve<strong>di</strong>amo la prossima volta. Ciao, tanti saluti.


16<br />

n Alex (Perù)<br />

A me piacciono le ragazze italiane. Mi piace il cibo che si mangia come gli spaghetti e la<br />

pasta. Mi piace tutto dell’Italia: la città <strong>di</strong> Monza, Milano e ci sono tante altre città, <strong>per</strong>ò<br />

io voglio conoscere Roma <strong>per</strong>chè è molto bella. Ci sono ancora tante cose che mi piacciono<br />

dell’Italia che <strong>per</strong>ò non conosco ancora bene <strong>per</strong>chè sono qui solo da otto mesi.<br />

A me non piace l’inverno <strong>per</strong>chè fa troppo freddo e c’è anche la neve. Al mio paese non<br />

fa mai troppo freddo. Poi non mi piace il razzismo e i razzisti. A <strong>scuola</strong> ci sono tanti<br />

ragazzi che <strong>di</strong>scriminano i neri d’Africa.<br />

n Santi (Indonesia)<br />

Dell’Italia mi piacciono le <strong>per</strong>sone che sono gentili.<br />

Mi piacciono le città, le strade in centro, le metropolitane e i treni veloci. Le città sono<br />

antiche dove si possono vedere i monumenti e le fontane.<br />

I cibi che mi piacciono sono la pizza, gli spaghetti, le lasagne, il risotto e altre cose<br />

buone. Dei dolci mi piacciono il panettone, il tiramisù, il cioccolato, i pasticcini e il<br />

gelato. In Italia mi piace molto il caffè al bar.<br />

In Italia non mi piace <strong>per</strong>ché tutto costa caro: la casa, la spesa e le tasse e tutto quello<br />

che serve <strong>per</strong> vivere bene.<br />

Venezia<br />

n Alex<br />

Venezia è una delle città più belle dell’Italia. É conosciuta come la “città dei canali”. E’<br />

situata a nord-est dell’Italia ed é costruita in mezzo alla laguna. Venezia è stata fondata<br />

circa 1600 anni fa. A Venezia non ci sono i trasporti <strong>per</strong>ché è sul mare tutto pieno <strong>di</strong><br />

acqua. La piazza San Marco é la più bella piazza <strong>di</strong> Venezia.<br />

n Katia (Marocco)<br />

Venezia è costruita in mezzo alla laguna. E’ una città bellissima dove i turisti vanno<br />

tutto l’anno. Non si può andare con i mezzi, costa tutto tanto, si può andare in giro in<br />

gondola. E’ molto bello <strong>per</strong>ò costa tantissimo.


17<br />

n Ka (Senegal)<br />

Venezia è la città dei canali. E’ costruita in mezzo alla laguna. Andare in giro in gondola<br />

costa tanto. Venezia è stata fondata circa 1600 anni fa. La piazza San Marco è la<br />

piazza più bella <strong>di</strong> Venezia.<br />

n Na<strong>di</strong>a (Marocco)<br />

Sono andata a Venezia nell’anno 2011 nel mese <strong>di</strong> agosto. E’ una città turistica. Costruita<br />

in mezzo alla laguna, è una bella città. Si può andare solo a pie<strong>di</strong>, si prendono il<br />

vaporetto, la gondola. Mi sono <strong>di</strong>vertita con la mia famiglia.<br />

n Singh<br />

Venezia é una città dell’Italia, il capoluogo della regione Veneto.<br />

E’ costruita in mezzo alla laguna. E’ conosciuta come “la città dei canali”. Venezia è<br />

composta da 118 piccole isole. E’ situata a nord-est dell’Italia. Venezia è stata fondata<br />

circa 1600 anni fa. Si può andare in giro in gondola, in barca, in motoscafo e in vaporetto.<br />

La piazza San Marco è la più bella piazza <strong>di</strong> Venezia.<br />

n Kiran (In<strong>di</strong>a)<br />

Venezia è una città dell’Italia. Il capoluogo delle regione Veneto. E’ conosciuta come<br />

la “città dei canali”. Venezia è composta da 118 piccole isole. Venezia è stata fondata<br />

circa 1600 anni fa. La piazza San Marco è la più bella piazza <strong>di</strong> Venezia.<br />

n Pooja (In<strong>di</strong>a)<br />

Venezia è una città dell’Italia. E’ conosciuta come la “città dei canali”. E’ situata a nordest<br />

dell’Italia. E’ stata fondata circa 1600 anni fa. A Venezia ci sono 455 ponti. La piazza<br />

San Marco è la più bella piazza <strong>di</strong> Venezia.<br />

n Carmen<br />

Venezia è una città dell’Italia bella come nessuna altra città. Attrattiva romantica. I suoi<br />

e<strong>di</strong>fici sono in mezzo all’acqua.<br />

Ci sono tanti ponti, gondole. La gente circola a pie<strong>di</strong> <strong>per</strong> marciapie<strong>di</strong> stretti. E’ composta<br />

da isole ed è stata costruita 1600 anni fa.


18<br />

Festività e vacanze<br />

n Arlene (Filippine)<br />

Buongiorno. Oggi vi racconto come ho passato le feste la settimana scorsa. Cominciamo<br />

con il giorno <strong>di</strong> giovedì, questo giorno io e mia figlia siamo state invitate a una festa<br />

<strong>di</strong> compleanno dai suoi compagni <strong>di</strong> <strong>scuola</strong>. I bambini possono mettere un costume<br />

adatto <strong>per</strong> Halloween. Quel giorno abbiamo comprato un regalo, lo abbiamo incartato,<br />

mia figlia ha indossato un vestito tutto nero con il cerchietto rosso (corna) e siamo<br />

andate in oratorio <strong>per</strong> la festa. Siamo arrivate un po’ in ritardo. Abbiamo mangiato,<br />

abbiamo bevuto e i bambini hanno giocato. I genitori hanno fotografato. Dopo un’ora<br />

i bambini sono andati davanti al tavolo, hanno cantato la canzone <strong>per</strong> il compleanno.<br />

La festeggiata ha soffiato la candela sulla torta, ha tagliato/<strong>di</strong>viso la torta e ha <strong>di</strong>stribuito<br />

tutto. La festa e’ finita e siamo tornate a casa nostra.<br />

Nel giorno <strong>di</strong> venerdì abbiamo passato la notte insieme con mia suocera e mio suocero.<br />

Dentro la casa, mia suocera ha acceso cinque candele e ha preparato il cibo sulla<br />

tavola <strong>per</strong> la nostra cena. Il giorno dopo siamo andati insieme in Autodromo <strong>per</strong> vedere<br />

la Monza Wed<strong>di</strong>ng. La Monza Wed<strong>di</strong>ng e’ la fiera <strong>di</strong> accessori <strong>per</strong> il matrimonio, <strong>per</strong><br />

esempio le bomboniere, i confetti, gli abiti <strong>per</strong> gli sposi, le macchine e gli accessori <strong>per</strong><br />

i cani che partecipano alle feste. Abbiamo guardato la sfilata <strong>di</strong> abiti da sposa. Abbiamo<br />

fotografato tutti i modelli e abbiamo osservato la <strong>di</strong>fferenza tra l’uno e l’altro. Quando<br />

abbiamo visto la sfilata <strong>di</strong> bambini con i cani tutti hanno parlato <strong>di</strong> collare. I cani<br />

hanno indossato bellissimi collari. Dopo la sfilata siamo andati più in<strong>di</strong>etro, abbiamo<br />

mangiato, abbiamo bevuto e abbiamo assaggiato tutti i confetti sul tavolo. Siamo usciti<br />

dalla sala ma siamo rimasti in Fiera fino alla chiusura. Domenica siamo andati in chiesa<br />

<strong>per</strong> la messa. Ho pregato, ho ringraziato, ho chiesto il <strong>per</strong>dono e ho chiesto l’aiuto e la<br />

guida <strong>per</strong> tutti i giorni non solo <strong>per</strong> me ma anche <strong>per</strong> la mia famiglia.<br />

n Armela<br />

La festa del 1° Novembre, <strong>per</strong> la mia famiglia non è conosciuta, e <strong>per</strong> questo non si<br />

festeggia, ma ci go<strong>di</strong>amo “lo stare tutti insieme”.<br />

Al mattino abbiamo dormito un po’ <strong>di</strong> più, e poi abbiamo fatto colazione. Dopo aver<br />

chiacchierato un po’, con i bimbi, mio marito ha cominciato a organizzare i giochi dei<br />

bimbi, e nel frattempo i bimbi hanno ascoltato la musica: le canzoni dello Zecchino d’oro.<br />

Invece io ho cominciato a preparare il pranzo. A me piace cucinare e così uso tutte le due<br />

cucine. Ho provato a fare i cannoli siciliani e mi sembra che sono riuscita a farli buoni.<br />

Dopo il pranzo e le altre cose, ho preparato le stoffe <strong>per</strong> cucire con la macchina da<br />

cucire, <strong>per</strong> sfruttare un po’ <strong>di</strong> tempo che avevo.<br />

Al pomeriggio siamo andati da mia zia <strong>per</strong> stare un po’ in compagnia. Quando siamo<br />

tornati, dopo la cena e i preparativi <strong>per</strong> andare a dormire, abbiamo letto i libri. Per i<br />

bimbi la giornata è finita e così io ho cominciato a stirare e guardare un po’ la tv insieme<br />

con il mio marito fino a tar<strong>di</strong>.


19<br />

n A<strong>di</strong>nga (Nigeria)<br />

Il 1° novembre mi sono svegliata alle cinque <strong>per</strong> pregare, poi alle sei e mezzo ho pulito<br />

la casa. Dopo la pulizia mi sono lavata, mi sono vestita e ho fatto colazione con mio<br />

marito. Verso le nove siamo usciti e abbiamo preso l’autobus e siamo andati a fare la<br />

spesa. Poi siamo tornati a casa alle un<strong>di</strong>ci e ho preparato il pranzo. All’una e mezza<br />

abbiamo ricevuto la visita <strong>di</strong> un amico <strong>di</strong> mio marito con la moglie e abbiamo pranzato<br />

tutti assieme. Dopo il pranzo la moglie del nostro amico mi ha aiutato a lavare i piatti<br />

e a pulire la cucina. Quando abbiamo finito siamo andati tutti e quattro a fare un giro<br />

al Parco <strong>di</strong> Monza. Verso le <strong>di</strong>ciassette siamo ritornati a casa nostra.<br />

n Hasan<br />

Sono in Italia da quasi 1 anno. Lavoro alla birreria Tridente . Vivo con la famiglia <strong>di</strong> mia<br />

sorella. La mia vacanza e’ stata dall’11 al 30 novembre. Siamo partiti <strong>per</strong> il Bangladesh,<br />

<strong>per</strong>o’ suo marito non e’ partito con noi. L’11 novembre siamo arrivati a Dhaka e siamo<br />

rimasti un giorno li’. Il 12 novembre abbiamo cambiato la citta’ e quin<strong>di</strong> siamo andati a<br />

casa nostra, abbiamo incontrato i miei genitori, anche tutti i parenti. Poi 3 giorni siamo<br />

stati a casa mia. Dopo sono partito <strong>per</strong> incontrare la mia amica, e siamo andati in una<br />

bellissima e gran<strong>di</strong>ssima spiaggia lunga 20 km, che si chiama Cox bazar. Siamo rimasti<br />

4 giorni li’. Poi siamo partiti <strong>per</strong> un’ altra citta’ che si chiama Bandorbhon. Abbiamo visitato<br />

una bellissima chiesa cristiana costruita sulla montagna alta 350 m. e siamo saliti<br />

<strong>per</strong> 1200 scalini, <strong>per</strong>o’ <strong>per</strong> 3 volte abbiamo fatto riposo <strong>per</strong>chè’ molto molto faticoso.<br />

Quando siamo scesi ho bevuto 2 litri d’acqua e abbiamo mangiato qualcosa. La sera<br />

siamo ritornati a casa mia. 5 giorni dopo sono ritornato in Italia.


20<br />

n Hoshneara<br />

A Natale sono stata sempre a casa con la mia famiglia.<br />

Il 1° gennaio siamo andati a Busto Arsizio da mia sorella. Siamo rimasti a casa sua <strong>per</strong><br />

due giorni.<br />

A capodanno abbiamo guardato i fuochi d’artificio dal balcone <strong>di</strong> casa nostra. Abitiamo<br />

al sesto piano, molto in alto, e vedevamo il cielo benissimo. Ai miei figli piacciono<br />

i fuochi, a me invece<br />

quelli troppo vicini fanno paura. Ho preparato dei dolci tipici del mio paese: i “khula<br />

pita” e i “mera pita”.<br />

n Arlene<br />

Sono appena arrivata la scorsa settimana da una vacanza al mio paese. I miei genitori<br />

sono stati molto contenti <strong>per</strong>ché siamo tutti andati al completo a trovarli. C’era mia sorella<br />

con suo marito francese e mio fratello che è sempre in nave <strong>per</strong> lavoro. Abbiamo<br />

passato le feste tutti insieme. E adesso i miei genitori sono rimasti soli in casa dopo la<br />

festa <strong>per</strong>ché siamo tornati tutti in Europa.<br />

n Katia<br />

Il 31/03/<strong>2013</strong>, si è festeggiata la festività pasquale.<br />

Sono stata invitata a trascorrere una giornata con gli amici, al mattino mi sono vestita,<br />

preparata bene, e sono uscita con mia sorella <strong>per</strong> andare al ristorante dove ci aspettavano<br />

i nostri amici.<br />

Abbiamo mangiato molto soprattutto i cibi tipici <strong>di</strong> Pasqua. Mi sono <strong>di</strong>vertita tantissimo,<br />

c’era una bellissima giornata <strong>di</strong> sole. Nel pomeriggio siamo andati in centro a<br />

Monza a prendere un gelato e a fare una passeggiata, poi siamo tornati a casa contenti<br />

<strong>per</strong> la giornata trascorsa.<br />

n Martha<br />

I giorni <strong>di</strong> Pasqua ero un po’ annoiata da quel tempo. Era molto brutto, pioveva, faceva<br />

freddo, non potevo andare da nessuna parte a camminare. Volevo andare a Roma, ma<br />

la mancanza <strong>di</strong> denaro mi ha fermata, ma alcuni amici sono arrivati nel pomeriggio<br />

a cucinare pasti del nostro paese e quin<strong>di</strong> ho passato quel giorno in compagnia. La<br />

Domenica siamo andati a fare un giro in centro, ma era tutto chiuso: che noioso! Finalmente<br />

abbiamo trovato un ristorante latino a<strong>per</strong>to e siamo entrati, ho chiesto frittura <strong>di</strong><br />

pesce, era molto buona..... mi è piaciuta tanto. Tutto il giorno Lunedì sono stata a casa,<br />

ho letto un po’ e ho chiacchierato con la mia famiglia e gli amici, ho navigato in internet<br />

e poi era tempo <strong>di</strong> tornare al lavoro dopo un lungo fine settimana. Ho comprato<br />

molte piante <strong>di</strong> rose e ortensie che mi piacciono tanto e anche la nonna è felice con le<br />

piante, ho visto che le cura molto bene.


21<br />

n Carmen<br />

La pasqua non l’ho sentita <strong>per</strong>che’ ho lavorato. La domenica ancora ho lavorato e poi<br />

sono andata a prendere il treno <strong>per</strong> andare a Bergamo ma ho <strong>di</strong>menticato che c’era l’ora<br />

legale e ho preso il treno <strong>per</strong> Lecco. Ho visto belle montagne con molta neve, faceva<br />

freddo, c’era vento. Finalmente sono riuscita a tornare a Bergamo <strong>per</strong> mezzogiorno.<br />

Con mia figlia siamo andate a Milano <strong>per</strong> pranzo e poi sono tornata al lavoro.<br />

n Arlene<br />

Domenica scorsa mi sono svegliata alle 8 <strong>di</strong> mattina. Poi abbiamo fatto colazione.<br />

Domenica scorsa noi non siamo andati in giro <strong>per</strong>ché era brutto tempo. Mio figlio ha<br />

fatto i suoi compiti della <strong>scuola</strong>, io e mio marito abbiamo pulito la casa, dopo l’una<br />

abbiamo pranzato e poi abbiamo guardato la TV insieme. Alle 4 del pomeriggio siamo<br />

andati alla festa <strong>di</strong> compleanno <strong>di</strong> un amico <strong>di</strong> mio figlio. Mio figlio e gli amici hanno<br />

giocato alla festa. Io e mio marito siamo andati al su<strong>per</strong>market <strong>per</strong> fare la spesa. 2 ore<br />

dopo abbiamo preso mio figlio alla festa e poi siamo andati a casa <strong>per</strong> fare la cena.<br />

n Martha<br />

Domenica scorsa siamo state a casa con le mie amiche a chiacchierare un po’, <strong>per</strong>ché<br />

Alina è pronta <strong>per</strong> partire in Bolivia a godersi i giorni <strong>di</strong> vacanza ...intanto io cucinavo<br />

il pranzo: ho fatto pollo al forno che è piaciuto tanto a tutti. Dopo la chiacchierata<br />

anch’io ho detto che ho deciso <strong>di</strong> andare a maggio a casa mia con la mia famiglia... La<br />

mia amica andrà anche a vedere i suoi genitori in Perù.<br />

n Carmen<br />

Che bella vacanza!!!<br />

La figlia della nonna ha detto che andremo al mare <strong>per</strong> fare una vacanza. Mi ha fatto<br />

firmare un documento che mi impegna ad andare a lavorare un mese al mare con la<br />

nonna <strong>per</strong>ché devo starle vicina. Non mi piace molto <strong>per</strong>ché dormirò in una sola stanza<br />

con la nonna e già immagino cosa succederà con lei che rimane sveglia fino alle<br />

quattro. Fa niente, devo lavorare, aspetterò che finisca presto.


22<br />

Le lettere<br />

sorella e un paio <strong>di</strong> mutande e due magliette <strong>per</strong> mio fratello e un cap-<br />

aro fratello, Car<br />

Mercoledì 3 aprile <strong>2013</strong><br />

questa mattina sono andata all’ufficio postale e ho spe<strong>di</strong>to un pacco<br />

tti,<br />

or<strong>di</strong>nario con tante<br />

Caro<br />

cose <strong>per</strong> tutti, arriverà fra circa un mese.<br />

fratello<br />

E’ un po’<br />

lento ma è più economico della posta celere internazionale che è più<br />

veloce ma più costosa. Nel pacco ci sono un paio <strong>di</strong> pantaloni <strong>per</strong> mia<br />

pellino rosso, un bel fazzolettino <strong>per</strong> mia nonna, una gonna e un paio<br />

simi<br />

<strong>di</strong> scarpe <strong>per</strong> te. Se riesco<br />

tutti,<br />

il prossimo mese ti spe<strong>di</strong>rò un altro pacco<br />

Caro<br />

con un po’ <strong>di</strong> cose <strong>per</strong> le mie nipoti e anche <strong>per</strong> mia zia.<br />

Mi manchi tanto, baci e ciao.<br />

Ciao cara mamma,<br />

Karla (Ecuador)<br />

, Carissimi tutti<br />

Ciao amo, sono Yang.<br />

Come va? La bambina cresce? Vi ho spe<strong>di</strong>to un pacco questa mattina,<br />

dentro c’è il latte in polvere <strong>per</strong> la bambina, vi arriva tra circa tre settimane.<br />

Quando vi arriva mi man<strong>di</strong> un messaggio <strong>per</strong> avvisarmi? Va bene?<br />

Grazie amo. Aspetto il messaggio. Ciao. Quando sono libero ti chiamo<br />

mma, Carissimi<br />

Yang (Cina)<br />

i miei saluti ci v<br />

Ciao! Mamma. Sono Elena.<br />

15 giorni. Là dentro ci sono due paia <strong>di</strong> scarpe <strong>per</strong> i miei fratelli.<br />

bene<br />

Quando vi arrivano puoi<br />

r<br />

telefonare<br />

voi<br />

<strong>per</strong> avvisarmi? Grazie mamma<br />

state<br />

ciao<br />

Come state? Vi ho spe<strong>di</strong>to un pacco questa mattina. Vi arriva entro<br />

Elena (Cina)


23<br />

a mamma, Caris<br />

, Cara<br />

Ciao fratello.<br />

mamma,<br />

Hasan<br />

fratello, Cara m<br />

Come stai? Io sto bene. Ascoltami, questa mattina ti ho<br />

mandato una scatola <strong>di</strong> pasta che arriverà fra tre settimane.<br />

Quando ti arriva mi chiami. Va bene? Ciao<br />

, fratello,<br />

Caro Ahmed,<br />

s<strong>per</strong>o che tu stia bene. Io sono in Italia ormai da un anno e otto mesi e sto bene. In<br />

questo <strong>per</strong>iodo ho lavorato solo 5 mesi. Lavoravo con una coo<strong>per</strong>ativa che si chiama<br />

“Mille mani” e facevo manutenzione: confezionavo lampa<strong>di</strong>ne, candele <strong>per</strong> i<br />

motori delle auto, e imballavo la posta che doveva essere spe<strong>di</strong>ta.<br />

Poi ho stu<strong>di</strong>ato e frequentato un corso <strong>di</strong> lingua italiana <strong>per</strong> chi non conosce l’<strong>italiano</strong>.<br />

Adesso sono <strong>di</strong>ventato bravo e frequento un corso A2, <strong>per</strong> chi conosce bene<br />

tutti, Caro frate<br />

l’<strong>italiano</strong> e vuole migliorare.<br />

Ti abbraccio e s<strong>per</strong>o <strong>di</strong> rivederti presto.<br />

Il tuo amico Abdelaziz<br />

e<strong>di</strong>amo quando<br />

Monza, 16 maggio <strong>2013</strong><br />

to<br />

bene , tanti salut


24<br />

STORIA DI UNA LOTTA<br />

KARLA<br />

LA FABBRICA DI CALZATURE BLOCH HA<br />

INIZIATO LA SUA ATTIVITA’ NEGLI ANNI<br />

60’ NELLA CITTÀ DI BELLUSCO, CON 2.700<br />

LAVORATORI.<br />

LA MAGGIOR PARTE ERANO DONNE CHE<br />

HANNO LOTTATO FINO AD OTTENERE<br />

MIGLIORI CONDIZIONI LAVORATIVE COME<br />

AD ESEMPIO: IL DIRITTO ALLA MATERNITÀ ,<br />

GLI ORARI DI LAVORO, LA RETRIBUZIONE E<br />

LA CONSERVAZIONE DEL POSTO DI LAVORO.<br />

NELL’ ANNO 1976 I PADRONI DECISERO<br />

DI CHIUDERE LA FABBRICA PERCHÉ ERA<br />

CONSIDERATA FUORI DI NORMA E PER<br />

MIGLIORARE E MODERNIZZARE DOVEVANO<br />

IMPORTARE DALLA GERMANIA I NUOVI<br />

MACCHINARI TECNOLOGICI. MA QUESTI<br />

ERANO MOLTO COSTOSI E LORO NON<br />

ERANO IN CONDIZIONI DI AFFRONTARE<br />

QUESTE SPESE ONEROSE, QUINDI LE OPERAIE<br />

SI PRECIPITARONO PER LA STRADA A<br />

PROTESTARE MA NON HANNO OTTENUTO<br />

NESSUN RISULTATO...


25<br />

Diritto <strong>di</strong> parola<br />

La <strong>scuola</strong> <strong>di</strong> Italiano<br />

n Armela, mercoledì 28 novembre <strong>2012</strong><br />

Anche se vivo in Italia da 10 anni e riesco a capire bene, parlo quando è necessario,<br />

io sento il bisogno <strong>di</strong> imparare ancora <strong>di</strong> più, <strong>per</strong> esprimermi meglio e non fare errori<br />

grammaticali, e senz’altro <strong>di</strong> scrivere bene. Vedo che c’è ancora tanto da imparare.<br />

Cercando ho trovato questa possibilità <strong>di</strong> fare questo corso, che rispondeva alle mie<br />

esigenze sia <strong>per</strong> quello che io cercavo, sia da parte economica.<br />

È il primo anno che lo frequento, e dalle prime lezioni, ho trovato un ambiente molto<br />

socievole e pre<strong>di</strong>sposto.<br />

I professori sono preparati, molto <strong>di</strong>sponibili e comunicativi. Questa è una cosa importante,<br />

<strong>per</strong>ché lavorano con corsisti <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi paesi e <strong>di</strong>verse età e forse è un po’ <strong>di</strong>fficile.<br />

Ti aiutano a imparare la lingua italiana che è bella ma un po’ <strong>di</strong>fficile, specialmente la<br />

grammatica, in una maniera molto liberale, sfruttando tutti i meto<strong>di</strong>: libri, quaderni e


26<br />

anche il computer.<br />

Creano un ambiente piacevole.<br />

Questa <strong>per</strong> me è una es<strong>per</strong>ienza bella <strong>per</strong>ché, oltre a imparare la lingua, si imparano<br />

le cose da <strong>per</strong>sone <strong>di</strong> culture <strong>di</strong>verse e questo è utile <strong>per</strong> crescere i nostri figli in una<br />

società ormai multietnica.<br />

S<strong>per</strong>o che queste iniziative <strong>per</strong> gli stranieri continuano, e se tutto quello che si impara<br />

sarà documentato in un certificato che può essere necessario in futuro.<br />

Grazie <strong>per</strong> tutto!<br />

n Hisham<br />

Questa mattina mi sono svegliato alle 7. Mi sono lavato poi ho guardato un po’ la<br />

TV. Sono uscito da casa e ho preso il pullman <strong>per</strong> andare a <strong>scuola</strong> e stu<strong>di</strong>are la lingua<br />

italiana. Mi piace la mia classe <strong>per</strong>ché ci sono tante <strong>per</strong>sone simpatiche. Ci sono due<br />

femmine e cinque maschi.<br />

n Tito<br />

Sono venuto nuovo in Italia. Per imparare l’<strong>italiano</strong> vado alla <strong>scuola</strong> <strong>di</strong> <strong>CGIL</strong>. L’anno<br />

scorso andavo nella classe A1. Quest’anno vado alla classe A2. Nella classe <strong>di</strong> A1<br />

c’erano le maestre che si chiamavano: Bruno, Roberto e Francesca. Loro erano buoni,<br />

spiegavano molto bene le cose e erano le maestre brave. L’anno scorso c’erano 18-20<br />

alunni. Dall’A1 ho fatto l’esame, ho preso il certificato. Questo anno che sono nell’A2<br />

ho le maestre che si chiamano: Bruno, Roberto e Federica. Anche loro sono bravissimi.<br />

A volte fanno sentire delle canzoni. Nell’A2 ci sono 7-8 alunni. Le maestre a volte fanno<br />

vedere i film italiani <strong>per</strong> capire la lingua italiana ancora più meglio.<br />

n Santi<br />

Vengo dall’Indonesia e sono arrivata in Italia due anni fa. Mi piace l’Italia, <strong>per</strong>ò <strong>per</strong> parlare<br />

è molto <strong>di</strong>fficile. Adesso ho stu<strong>di</strong>ato <strong>per</strong> parlare e scrivere bene. Nella mia classe<br />

ci sono tanti maestri, loro sono bravi e intelligenti. Ogni settimana io stu<strong>di</strong>o due volte:<br />

mercoledì mattina e giovedì mattina. Nella mia classe ci sono tanti studenti che vengono<br />

da tanti paesi: dal Sudan, dall’Argentina, dal Perù, dal Marocco, dal Bangladesh e<br />

dal Togo. Loro sono i miei amici, noi parliamo lingue <strong>di</strong>fferenti <strong>per</strong>ò in Italia parliamo<br />

<strong>italiano</strong>.<br />

n Martha<br />

La <strong>scuola</strong> è un aiuto molto grande in favore <strong>di</strong> noi tutti stranieri che siamo venuti in<br />

Italia a cercare lavoro, <strong>per</strong> migliorare la qualità <strong>di</strong> vita della nostra famiglia. Io <strong>per</strong>sonalmente<br />

ringrazio <strong>per</strong> avere questa opportunità <strong>di</strong> imparare e potere con<strong>di</strong>videre con<br />

la gente <strong>di</strong> tutto il mondo, è una es<strong>per</strong>ienza molto bella e unica, conoscere culture<br />

<strong>di</strong>verse. Sono contentissima <strong>di</strong> conoscere gente meravigliosa.


27<br />

n Abdel Aziz<br />

Nel testo che si costruisce <strong>per</strong> sviluppare l’argomento ci dovrebbe essere una bella<br />

idea.<br />

Ma non so da dove cominciare, s<strong>per</strong>o che andrò bene. Tutti i giorni mi sveglio alle sei<br />

<strong>di</strong> mattina, rimango un po’ a letto e poi alle sei e mezza mi alzo, mi lavo, mi vesto<br />

e faccio colazione. Quando sono arrivato in Italia ho frequentato un corso <strong>di</strong> lingua<br />

Italiana <strong>per</strong> stranieri alla <strong>CGIL</strong> <strong>di</strong> Monza. Vado a <strong>scuola</strong> tutti i mercoledì e giovedì,<br />

abbiamo due gruppi. Il primo inizia alle 9:30 e termina alle 12:00 e il secondo inizia<br />

alle 14:00 e termina alle 17:00. Mi piace molto la mia classe <strong>per</strong>ché ci sono insegnanti<br />

molto simpatici e interessanti: Bruno e Roberto e Federica e Luciano e Raffaella e Dilli.<br />

Ci sono studenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse nazionalità. L’anno scorso, era un mattino <strong>di</strong> maggio. Faceva<br />

bel tempo e gli studenti erano molto felici <strong>di</strong> visitare il Duomo <strong>di</strong> Monza. E’ stata una<br />

bellissima idea, ci è piaciuta molto. Bruno ha detto che alle fine dall’anno andremo a<br />

visitare una bellissima città che si chiama Bergamo. Saluto tutti i lavoratori della <strong>CGIL</strong>.<br />

Grazie


28<br />

n Federica<br />

L’anno scolastico è finito anche <strong>per</strong> noi, e come “insegnante del giovedì” mi viene<br />

spontaneo guardarmi in<strong>di</strong>etro e chiedermi cosa ho fatto in questi mesi, cos’hanno imparato<br />

i “nostri studenti”, quali traguar<strong>di</strong> abbiamo raggiunto insieme.<br />

Anzi tutto, lo si vede dai testi qui riportati, hanno imparato a scrivere, a esprimersi in<br />

una lingua <strong>di</strong>versa: <strong>per</strong> raccontare, <strong>per</strong> descrivere, <strong>per</strong> farsi conoscere davvero. E poi<br />

hanno iniziato a parlare, a conversare: a scambiare pensieri, impressioni, idee, ricor<strong>di</strong>.<br />

Ho lavorato con un gruppo piccolo <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone e questo consente <strong>di</strong> creare un clima che<br />

favorisce la partecipazione e che stimola ciascuno a esprimersi. Sono stata molto aiutata<br />

anche da Mariuccia, che come volontaria mi ha affiancata durante tutto il <strong>per</strong>corso e<br />

che ha seguito passo passo chi manifestava qualche <strong>di</strong>fficoltà. Abbiamo lavorato tanto:<br />

sulla grammatica, sul lessico, sull’ortografia, sulla comprensione degli annunci economici,<br />

sulla scrittura <strong>di</strong> un curriculum. Abbiamo anche “giocato”, <strong>per</strong>ò! Abbiamo ascoltato<br />

musica da youtube e abbiamo cantato; ho visto il viso <strong>di</strong> Hoshneara illuminarsi tra<br />

lo stupore e il piacere quando ha sentito l’aria <strong>di</strong> Figaro tratta dal Barbiere <strong>di</strong> Siviglia! Ci<br />

siamo anche scambiati ricette <strong>di</strong> cucina e abbiamo imparato un po’ <strong>di</strong> geografia. Oggi<br />

io conosco meglio il Bangladesh e l’Indonesia; chi non ha viaggiato molto in Italia sa<br />

com’è fatta la Torre <strong>di</strong> Pisa o la Mole Antonelliana. Ne è consapevole Armela, quando<br />

scrive: “Questa <strong>per</strong> me è una es<strong>per</strong>ienza bella <strong>per</strong>ché, oltre a imparare la lingua, si imparano<br />

le cose da <strong>per</strong>sone <strong>di</strong> culture <strong>di</strong>verse e questo è utile <strong>per</strong> crescere i nostri figli in<br />

una società ormai multietnica”.<br />

Ho s<strong>per</strong>imentato cose che lo scorso anno non avevo fatto, come ad esempio mostrare<br />

questa fotografia <strong>di</strong> Cartier Bresson e chiedere agli studenti <strong>di</strong> descrivere ciò che vedevano.


29<br />

Questo esercizio non è solo un modo <strong>per</strong> imparare a formulare una frase compiuta e<br />

arricchire il proprio lessico, <strong>per</strong>ché un’immagine come questa stimola domande, attiva<br />

l’immaginazione e suscita emozioni. Può portare molto lontano: fa pensare alle proprie<br />

feste, agli oggetti, ai propri cibi, ai propri paesaggi. Induce a guardare avanti, oltre la<br />

barca, verso l’altra sponda del fiume. E, come ha detto Hicham, “dà un senso <strong>di</strong> pace,<br />

<strong>di</strong> serenità”.<br />

In classe ho visto nascere amicizie, costruirsi legami, scambiarsi i compiti. Qualche volta<br />

anche la battutina spiritosa in <strong>italiano</strong>! Come <strong>di</strong>ce Santi: “Loro sono i miei amici, noi<br />

parliamo lingue <strong>di</strong>fferenti, <strong>per</strong>ò in Italia parliamo <strong>italiano</strong>”. In questi mesi ho imparato<br />

a conoscerli bene a uno a uno, i nostri studenti, con le loro storie, le loro provenienze<br />

così <strong>di</strong>verse e la loro vita qui, così <strong>di</strong>fferente e così uguale a quella <strong>di</strong> tanti - e <strong>di</strong> tanti<br />

noi italiani. “Lavoro, non c’è lavoro”: questa la frase che più ho sentito ripetere e questa<br />

la cosa che più mi ha fatto sentire impotente. Lo <strong>di</strong>ce Abdelaziz nella lettera che scrive<br />

all’amico: “Io sono in Italia ormai da un anno e otto mesi e sto bene. In questo <strong>per</strong>iodo<br />

ho lavorato solo 5 mesi”. È la storia <strong>di</strong> quasi tutti quelli che frequentano il nostro corso,<br />

tanto che quando sono assenti s<strong>per</strong>iamo sia <strong>per</strong>ché hanno trovato un lavoro. Lo scrive<br />

anche Alam: “L’Italia è un grande paese, ci sono tante fabbriche, c’è tanto lavoro. Però<br />

a me <strong>di</strong>spiace <strong>per</strong>ché non ho lavoro. Io cerco lavoro. Io amo l’Italia”.<br />

Ho pensato all’assurdo sacrificio <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone che lasciano il loro paese e le loro famiglie,<br />

che si trovano in un luogo totalmente <strong>di</strong>verso (“bellissimo” come scrivono loro, ma<br />

anche duro e incomprensibile), mosse dalla s<strong>per</strong>anza <strong>di</strong> una vita migliore... <strong>per</strong> cosa?<br />

Alcuni <strong>di</strong> loro si chiedono se sia meglio rimanere qui o cercare fortuna altrove. Eppure,<br />

eccoli, ogni giovedì mattina, con il libro, il quaderno, le loro domande e quella qualità<br />

che noi stiamo <strong>di</strong>menticando: la <strong>di</strong>gnità.<br />

C’è una canzone <strong>di</strong> Ivano Fossati che non ho ancora fatto ascoltare loro, <strong>per</strong> una forma<br />

mia <strong>di</strong> pudore, ma che mi piace poter trascrivere qui e de<strong>di</strong>care a tutti loro:<br />

Mio fratello che guar<strong>di</strong> il mondo<br />

e il mondo non somiglia a te<br />

mio fratello che guar<strong>di</strong> il cielo<br />

e il cielo non ti guarda.<br />

Se c’è una strada sotto il mare<br />

prima o poi ci troverà<br />

se non c’è strada dentro al cuore degli altri<br />

prima o poi si traccerà.<br />

Sono nato e ho lavorato in ogni paese<br />

e ho <strong>di</strong>feso con fatica la mia <strong>di</strong>gnità<br />

Sono nato e sono morto in ogni paese<br />

e ho camminato in ogni strada del mondo che ve<strong>di</strong>.<br />

Mio fratello che guar<strong>di</strong> il mondo


30<br />

e il mondo non somiglia a te<br />

mio fratello che guar<strong>di</strong> il cielo<br />

e il cielo non ti guarda.<br />

Se c’è una strada sotto il mare<br />

prima o poi ci troverà<br />

se non c’è strada dentro al cuore degli altri<br />

prima o poi si traccerà.<br />

Ivano Fossati<br />

n Ci salveranno<br />

Iconoclasti televisivi creano e <strong>di</strong>struggono immagini a loro piacimento,<br />

Dividono il bianco dal nero, il ricco dal povero<br />

Non conoscono l’amore, non hanno pudore<br />

Usano il vento <strong>per</strong> <strong>di</strong>stribuire rancore<br />

La realtà virtuale sembra aver sopravanzato quella reale<br />

Non sentono ragione, non conoscono passione<br />

Loro che non sanno, loro che non hanno<br />

Loro non ci salveranno.<br />

Foreste pluviali, deserti, mari e oceani sono dentro <strong>di</strong> noi e ci salveranno<br />

Trasportato dal vento del sud arriva il suono <strong>di</strong> mille flauti <strong>per</strong>uviani,<br />

Il richiamo degli sherpa, il canto dei monaci tibetani - loro ci salveranno<br />

I deserti con la loro apparente immobilità,<br />

con i loro colori, con il loro silenzio-ci salveranno<br />

Gli odori che si espandono dai boschi dopo la pioggia - ci salveranno<br />

La neve che con la sua magia attutisce tutti i rumori - ci salverà<br />

Il fuoco <strong>di</strong> un camino con il suo profumo e il suo calore - ci salverà<br />

Quando guardo gli occhi dei miei ragazzi uomini e donne,<br />

Vedo i loro paesi, le loro nazioni, vedo la loro voglia <strong>di</strong> imparare e <strong>di</strong> vivere<br />

E penso spesso che loro mi stanno salvando.<br />

Roberto


31<br />

Le ricette<br />

UKRAINSKY BORSCH – Ricetta <strong>di</strong> Ludmylla (Ucraina)<br />

Il nome Borsch proviene da una vecchia parola slava che significa rapa (ma in verità <strong>per</strong> questo<br />

piatto si usa la parola che starebbe ad in<strong>di</strong>care il suo ingre<strong>di</strong>ente fondamentale: la barbabietola).<br />

Gli ucraini sono maestri nel preparare zuppe, minestre e bro<strong>di</strong>.<br />

Borsch <strong>per</strong> 4 <strong>per</strong>sone<br />

Ingre<strong>di</strong>enti:<br />

250 grammi <strong>di</strong> carne <strong>di</strong> manzo<br />

300 grammi <strong>di</strong> barbabietola<br />

400 grammi <strong>di</strong> verza fresca (kapusta in ucraino)<br />

500 grammi <strong>di</strong> patate<br />

100 grammi <strong>di</strong> carote<br />

20grammi <strong>di</strong> prezzemolo<br />

100 grammi <strong>di</strong> cipolle<br />

2 spicchi d’aglio<br />

100 grammi <strong>di</strong> concentrato <strong>di</strong> pomodoro o 250<br />

grammi <strong>di</strong> pomodori freschi<br />

100 grammi <strong>di</strong> pomodoro<br />

50 grammi <strong>di</strong> burro<br />

50 grammi <strong>di</strong> lardo <strong>di</strong> maiale<br />

50 grammi <strong>di</strong> panna acida (smetana)<br />

20 grammi <strong>di</strong> zucchero<br />

20 grammi <strong>di</strong> aceto (<strong>di</strong> vino o <strong>di</strong> mele)<br />

10 foglie <strong>di</strong> alloro<br />

1 pe<strong>per</strong>oncino rosso intero<br />

Sale quanto ritenete opportuno<br />

Metodo <strong>di</strong> preparazione:<br />

Del manzo è meglio utilizzare il petto e parti grasse.<br />

Mettete il manzo in pentola, riempite con acqua e mettetela a cuocere in una pentola.<br />

Togliete la schiuma provocata dall’ebollizione della carne e continuate la bollitura a fiamma bassa.<br />

Prelevate <strong>per</strong>io<strong>di</strong>camente il grasso che si forma in su<strong>per</strong>ficie e mettetelo in una tazza: questo grasso<br />

servirà poi <strong>per</strong> cuocere la barbabietola.<br />

Cotta la carne va <strong>di</strong>sossata, tolta dal brodo e messa in un recipiente. Salate la carne e cuocere <strong>di</strong><br />

nuovo la carne in un altro recipiente. Sempre a fuoco lento.<br />

Tagliate a fettine sottili le barbabietole e riponetele in una padella con il grasso raccolto dal brodo.<br />

Cuocere aggiungendo sale, zucchero e aceto (<strong>di</strong> vino o <strong>di</strong> mele) prima a fiamma alta poi gradualmente<br />

abbassandola.<br />

Tagliate poi le carote e soffriggetele con gambi <strong>di</strong> prezzemolo in una padella chiusa con il grasso<br />

con cui si era precedentemente soffritta la barbabietola.<br />

Tagliate a strisce sottili anche le cipolle e soffriggetele <strong>per</strong> 10-15 minuti con il burro aggiungendo<br />

salsa <strong>di</strong> pomodoro <strong>di</strong>luito con il brodo e poi unite il soffritto con le carote e i gambi <strong>di</strong> prezzemolo<br />

precedentemente (o a parte) soffritti. Continuate a soffriggere il tutto.<br />

Prendete la verza e, una volta che avete liberato le foglie dal torsolo centrale, tagliatele a fette sottili.<br />

Tagliate il pe<strong>per</strong>one in strisce sottili e svuotatelo dai semini interni; tagliate a da<strong>di</strong>ni le patate.<br />

Filtrate nuovamente il brodo <strong>di</strong> carne e portatelo <strong>di</strong> nuovo in ebollizione. Aggiungete poi nel brodo<br />

<strong>di</strong> carne le patate la verza tagliata e un pe<strong>per</strong>oncino intero.<br />

Lasciate cuocere ancora <strong>per</strong> 15-20 minuti a fiamma bassa.<br />

Dopo tutte queste innumerevoli o<strong>per</strong>azioni togliete il pe<strong>per</strong>oncino e aggiungete la barbabietola e la<br />

verdura che in precedenza avevate soffritto. Dopo<strong>di</strong>ché aggiungete il pe<strong>per</strong>one, le foglie <strong>di</strong> alloro e<br />

continuate a cuocere ancora <strong>per</strong> 5-7 minuti.<br />

Con<strong>di</strong>te il Borsch in questo modo: patate lesse e passate, aglio pestato e lardo <strong>di</strong> maiale (salo), foglie<br />

<strong>di</strong> prezzemolo e n po’ <strong>di</strong> sale. Unite tutti questi ingre<strong>di</strong>enti e pestateli con un mortaio.<br />

Dopo che avete con<strong>di</strong>to il Borsh, portate ad ebollizione il tutto, spegnete il fuoco e fate riposare<br />

<strong>per</strong> 30-40 minuti.<br />

Come tocco finale aggiungete alla porzione nel piatto uno o due cucchiai <strong>di</strong> panna acida (smetana).


32<br />

ALI DI GALLINA – Ricetta <strong>di</strong> Aida (Perù)<br />

Questa ricetta è adattata agli ingre<strong>di</strong>enti che troviamo qui in Italia.<br />

Ingre<strong>di</strong>enti<br />

1 petto <strong>di</strong> pollo grande ,<br />

una cipolla,<br />

due rametti <strong>di</strong> sedano,<br />

olio,<br />

tre spicchi <strong>di</strong> aglio tritati,<br />

1 cucchiaino <strong>di</strong> pepe,<br />

1 cucchiaino <strong>di</strong> cumino in polvere,<br />

½ pe<strong>per</strong>one giallo + un po’ <strong>di</strong><br />

pe<strong>per</strong>oncino piccante<br />

un pugno <strong>di</strong> noci,<br />

1 confezione intera <strong>di</strong> pan carrè,<br />

1 kg <strong>di</strong> patate lesse<br />

un po’ <strong>di</strong> latte,<br />

3 uova lesse<br />

8 olive nere<br />

sale pepe.<br />

Fare un brodo con pollo, sedano e cipolla.<br />

Sfilacciate il pollo aiutandovi con una forchetta.<br />

Mettere in ammollo il pane senza i bor<strong>di</strong>ni marroni, nel brodo.<br />

Frullare le noci in un po’ <strong>di</strong> brodo, poco.<br />

In una padella con olio caldo soffriggere l’aglio, attenzione a che non bruci, poi mettere pepe e<br />

cumino. Aggiungere il mezzo pe<strong>per</strong>one frullato e un pizzico <strong>di</strong> pe<strong>per</strong>oncino piccante (in Italia non<br />

c’è l’Aji mirasol, <strong>per</strong> cui lo sostituisco con pe<strong>per</strong>one giallo + pe<strong>per</strong>oncino). Soffriggere bene fino<br />

a dorare, aggiungere la cipolla tritata e continuare ancora qualche minuto. Aggiungere ora il pane<br />

bagnato <strong>di</strong> brodo e le noci tritate. Cuocere ancora 10 minuti.<br />

Per ultimo si aggiungono i filacci <strong>di</strong> pollo, un po’ <strong>di</strong> latte se è troppo denso.<br />

Tagliare le patate e servire con questa delicatissima salsa.<br />

Armela (Albania)<br />

Oggi volevo spiegare una ricetta albanese, che io ho preparato <strong>per</strong> la festa del fine anno scolastico<br />

<strong>di</strong> mio figlio.<br />

E’ una ricetta che e’ piaciuta abbastanza, e si chiama:<br />

SHENDETLI<br />

Ingre<strong>di</strong>enti:<br />

3 bicchieri d’acqua <strong>di</strong> farina<br />

1 “ “ zucchero<br />

2-3 cucchiai <strong>di</strong> miele<br />

3 uova<br />

un pizzico <strong>di</strong> bicarbonato<br />

2 tazze <strong>di</strong> noci sgusciate e sminuzzate<br />

3 tazze <strong>di</strong> burro<br />

vaniglia<br />

Preparazione:<br />

In una terrina si mescolano bene le uova con lo zucchero. Poi si aggiunge il burro sciolto e uno<br />

alla volta gli altri ingre<strong>di</strong>enti. Alla fine si aggiunge la farina, facendo attenzione quando si mescola,<br />

<strong>per</strong>ché deve essere lenta (<strong>per</strong> non fare elastico l’impasto).<br />

Versate l’impasto in una tortiera imburrata,e con un cucchiaio si sistema bene, <strong>per</strong>ché è un impasto<br />

morbido.<br />

Con un rosso d’uovo si spennella un po’ e poi si cuoce al forno a 180°-190°.<br />

Lasciate raffreddare e si puo’ mangiare così. Ma <strong>per</strong> migliorare il gusto e fare proprio come la tra<strong>di</strong>zione<br />

vuole si fa uno sciroppo con:<br />

3 bicchieri <strong>di</strong> zucchero - 2,5 “ acqua - vaniglia.<br />

Questi si mettono insieme a far bollire. Si lascia a intiepi<strong>di</strong>re. Poi si copre la torta e si lascia <strong>per</strong><br />

poco <strong>per</strong> prendere tutto lo sciroppo.<br />

S<strong>per</strong>o che un giorno lo faccio e lo assaggiate.


33<br />

PAESH - Ricetta <strong>di</strong> Hoshneara (Bangladesh)<br />

Ingre<strong>di</strong>enti <strong>per</strong> 8 <strong>per</strong>sone:<br />

1 litro <strong>di</strong> latte<br />

¼ <strong>di</strong> tazza <strong>di</strong> riso bashmati<br />

¾ <strong>di</strong> tazza <strong>di</strong> zucchero<br />

un pizzico <strong>di</strong> sale<br />

5 pezzi <strong>di</strong> noce o anacardo<br />

6-7 pezzi <strong>di</strong> uva passa<br />

2-3 pezzi cardamomo<br />

Preparazione:<br />

Lavare il riso con l’acqua del rubinetto. Scaldare in un pentolino il latte a fuoco alto e portarlo ad<br />

ebollizione, poi ridurre il calore. Aggiungere il riso, sale, cardamomo, anacardo o noce, uva passa<br />

e mescolare <strong>di</strong> tanto in tanto con un frullino <strong>per</strong> le uova (questo aiuta <strong>per</strong> rom<strong>per</strong>e il riso in piccoli<br />

pezzi). Quando il riso <strong>di</strong>venta tenero aggiungere lo zucchero e cuocere fino a ottenere la consistenza<br />

desiderata. Togliere dalla padella, lasciare raffreddare e servire.<br />

PICANTE DE LENGUA - ricetta <strong>di</strong> Martha (Bolivia)<br />

Ingre<strong>di</strong>enti.<br />

1 lingua <strong>di</strong> manzo (1 kg. Più o meno)<br />

1/2 tazza <strong>di</strong> olio<br />

2 tazze <strong>di</strong> cipolla tritata bianca a bastoncini sottili<br />

1 tazza <strong>di</strong> pomodori, pelati e tritati finemente<br />

1/2 tazza <strong>di</strong> terracotta <strong>di</strong> pepe <strong>di</strong> Caienna<br />

1/2 tazza <strong>di</strong> prezzemolo tritato finemente<br />

1/2 cucchiaino <strong>di</strong> cumino macinato<br />

1 cucchiaino <strong>di</strong> origano<br />

1/2 cucchiaino <strong>di</strong> pepe macinato<br />

1 tazza <strong>di</strong> piselli<br />

4 tazze <strong>di</strong> brodo o acqua<br />

sale<br />

Tempo <strong>di</strong> preparazione: 30 minuti<br />

Tempo <strong>di</strong> cottura: 2 ore e 7 minuti<br />

Tempo totale: 2 ore e 37 minuti<br />

Metodo <strong>di</strong> preparazione<br />

Fare lessare in abbondante acqua. Una volta pronto, sbucciare e tagliare la lingua<br />

Soffriggere la cipolla e poi aggiungere i pomodori, i pe<strong>per</strong>oni, piselli e con<strong>di</strong>menti. Lasciate cuocere<br />

<strong>per</strong> 1 ora.<br />

Aggiungere la lingua e piselli, e continuare la cottura <strong>per</strong> un’altra mezz’ora, a parte fare il riso e un<br />

po’ <strong>di</strong> patate <strong>per</strong> servire come contorno......y buon apetito buon appetito

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