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Polarografia - Università degli Studi di Bari

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POLAROGRAFIA<br />

Metodo <strong>di</strong> analisi<br />

elettrochimica<br />

fondato su un<br />

processo <strong>di</strong> tipo<br />

,<br />

condotto sulla<br />

soluzione<br />

dell’analita in<br />

• Con i termine elettrolisi si definisce il<br />

fenomeno tramite il quale, per mezzo<br />

della corrente elettrica continua, viene<br />

fatta avvenire una<br />

chimica<br />

. Il <strong>di</strong>spositivo me<strong>di</strong>ante il quale<br />

si effettua questo, è denominato cella<br />

elettrolitica<br />

• La polarografia stu<strong>di</strong>a e misura la<br />

che fluisce in una cella elettrolitica al<br />

variare della<br />

applicata agli<br />

elettro<strong>di</strong>.<br />

• È una tecnica analitica che permette <strong>di</strong><br />

condurre analisi<br />

e<br />

al pari della voltammetria <strong>di</strong> cui<br />

rappresenta una variante


POLAROGRAFIA<br />

La procedura<br />

è a<br />

<strong>di</strong><br />

, il<br />

cui valore<br />

varia con una<br />

certa<br />

continuità nel<br />

tempo


POLAROGRAFIA<br />

La soluzione<br />

•deve contenere un elettrolita <strong>di</strong> supporto e si adopera come<br />

il<br />

(Dropping Mercury Electrode), altamente<br />

, il cui relativo valore <strong>di</strong> potenziale, assegnatoli dal<br />

circuito <strong>di</strong> alimentazione, varia continuamente.<br />

•L’ è invece e non risente <strong>degli</strong><br />

equilibri elletrochimici della soluzione in cui è immerso<br />

I risultati<br />

•tradotti in un <strong>di</strong>agramma detto , <strong>di</strong>pendono,<br />

per un dato potenziale, sia dalla che dalla <strong>degli</strong><br />

ioni presenti in soluzione


POLAROGRAFIA<br />

• Breve<br />

• Buona<br />

• Ottima<br />

e<br />

• Trova applicazione per l’identificazione<br />

e il dosaggio <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> sostanze<br />

contenute in una soluzione<br />

• Se l’elettrodo a goccia funziona da<br />

non può assumere valori troppo<br />

negativi (<br />

<strong>degli</strong> idrogenioni)<br />

• Se l’elettrodo a goccia funziona da<br />

il potenziale non può assumere<br />

valori troppo positivi (<br />

ano<strong>di</strong>ca del mercurio)


POLAROGRAFIA<br />

Un conduttore <strong>di</strong> prima classe, percorso da corrente<br />

continua, risponde alla prima legge <strong>di</strong> Ohm<br />

=<br />

Un <strong>di</strong> , ottenuto ponendo<br />

due lamine <strong>di</strong> metallo in una soluzione <strong>di</strong> un elettrolita<br />

e collegato ad un generatore <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong><br />

potenziale ( ), a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> uno <strong>di</strong> prima è<br />

detto che<br />

Lo scostamento dalla linearità della corrente in<br />

funzione della<br />

è dovuto a<br />

<strong>degli</strong> elettro<strong>di</strong> posti nella soluzione<br />

dell’elettrolita. La polarizzazione<br />

all’aumentare della<br />

che attraversa la cella


TENSIONE MINIMA DI DECOMPOSIZIONE<br />

In una soluzione <strong>di</strong> un elettrolita (i.e.<br />

HCl) immerso in una cella a cui elettro<strong>di</strong><br />

si applica un<br />

al<br />

potenziale <strong>di</strong> scarica dell’analita si<br />

osserva solo la<br />

dei cationi al<br />

catodo e <strong>degli</strong> anioni all’anodo secondo<br />

le rispettive velocità <strong>di</strong> migrazione<br />

= = +<br />

Localmente si osservano<br />

<strong>di</strong><br />

dovute solo a<br />

e la<br />

<strong>di</strong> migrazione<br />

è<br />

nel circuito esterno<br />

Si osserva un fenomeno <strong>di</strong><br />

(su base elettrostatica) e <strong>di</strong><br />

(in funzione <strong>di</strong> un gra<strong>di</strong>ente <strong>di</strong><br />

concentrazione). La<br />

rilevabile<br />

nel circuito esterno è la<br />

della<br />

corrente <strong>di</strong><br />

e della corrente<br />

<strong>di</strong><br />

e cresce con il potenziale<br />

applicato<br />

Solo quando la tensione applicata agli<br />

elettro<strong>di</strong> raggiunge e supera un certo<br />

valore detta <strong>di</strong><br />

si verifica la scarica<br />

<strong>degli</strong> ioni agli elettro<strong>di</strong> e l’elettrolisi ha<br />

inizio. Da questo momento in poi la<br />

curva mostra un tratto ascendente il cui<br />

andamento


CORRENTE DI DIFFUSIONE<br />

•La<br />

, e quin<strong>di</strong> la relativa corrente, <strong>di</strong>pende da<br />

della specie ionica attiva. Essa rappresenta un dato<br />

fondamentale per l’analisi polarografica, in quanto la misura della<br />

corrente <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione consente la<br />

della<br />

della specie ionica presente in soluzione<br />

•E’ necessario pertanto la corrente <strong>di</strong> che è<br />

esclusivamente legata a<br />

, riducendo il più possibile la<br />

corrente <strong>di</strong><br />

, che per la sua <strong>di</strong>pendenza da<br />

, ai fini dell’analisi rappresenta un informazione spuria<br />

•Per svolgere tale funzione si utilizza un opportuno<br />

, che fa in modo che il rimpiazzamento dello ione che si<br />

scarica nella zona cato<strong>di</strong>ca sia determinato<br />

dalla<br />

e che la corrente che si misura nel circuito esterno in<br />

questo caso sia soltanto la corrente <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione


ELETTROLITA DI SUPPORTO<br />

La sua azione è quella <strong>di</strong><br />

prossimità dell’elettrodo.<br />

Deve<br />

fortemente il campo elettrostatico in<br />

avere un<br />

<strong>di</strong><br />

maggiore <strong>di</strong> quello<br />

dell’analita<br />

essere presente in elevata<br />

• 0.1 M • 0.1 M • 1 M • 0.5 M • 2 M + 1 M • 1 M + 1 M


ELETTROLITA DI SUPPORTO<br />

•In una soluzione contenente 10 -3 M e 10 -1 M la chiusura del circuito<br />

determina la migrazione dei verso il che si carica<br />

particolarmente <strong>di</strong> K + data la loro maggior concentrazione<br />

•Quando inizia la scarica <strong>di</strong> il cui impoverimento nella zona<br />

cato<strong>di</strong>ca provoca la <strong>di</strong> nuovi dalla soluzione. La densa<br />

nube <strong>di</strong> K + attorno al catodo scherma la sua azione elettrostatica nei<br />

confronti <strong>degli</strong> idrogenioni<br />

•In queste con<strong>di</strong>zioni la sola corrente rilevabile dal circuito esterno detta<br />

<strong>di</strong> , è data dalla scarica <strong>di</strong> giunti al catodo<br />

per <strong>di</strong>ffusione. Oltre questo punto il potenziale applicato non ha più alcun<br />

effetto sulla che rimane quin<strong>di</strong> costante<br />

•Un aumento <strong>di</strong> tensione porterà a raggiungere un valore <strong>di</strong> potenziale pari<br />

a quello <strong>di</strong> scarica <strong>di</strong> K + che scaricandosi incrementeranno nuovamente la<br />

corrente


CURVA POLAROGRAFICA<br />

Tratto ( è la legge <strong>di</strong><br />

Ohm) questo andamento è dovuto alla<br />

corrente residua dovuta a tracce <strong>di</strong><br />

impurezze <strong>di</strong>fficilmente eliminabili<br />

Tratto (è la legge <strong>di</strong> Ohm)<br />

questo andamento è dovuto alla corrente<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione<br />

Tratto ( è la legge <strong>di</strong><br />

Ohm) questo andamento è dovuto alla<br />

corrente limite <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione<br />

Il gra<strong>di</strong>no corrispondente al tratto<br />

della curva viene definito<br />

I<br />

Il tratto<br />

della curva mostra un<br />

nel punto, cui corrisponde un potenziale<br />

che prende il nome <strong>di</strong><br />

E


CURVE TENSIONE CORRENTE<br />

La<br />

<strong>di</strong><br />

è il valore costante<br />

<strong>di</strong> corrente che si osserva al<br />

massimo <strong>di</strong> un’onda<br />

polarografica.<br />

È proporzionale alla<br />

dell’analita ed<br />

è usata per l’analisi<br />

quantitativa<br />

Il <strong>di</strong> è<br />

invece legato al<br />

della semi-reazione<br />

ed è spesso usato per<br />

l’identificazione delle specie


ELETTRODI INDICATORI<br />

L’elettrodo in<strong>di</strong>catore (o <strong>di</strong> lavoro)<br />

classico per la polarografia è<br />

l’elettrodo a goccia <strong>di</strong> mercurio<br />

(Dropping Mercury Electrode)<br />

Trattasi <strong>di</strong> un microelettrodo<br />

costituito da un tubo capillare <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> 30÷50 mm, collegato con<br />

una boccia contenente mercurio,<br />

questo<br />

attraverso un raccordo<br />

<strong>di</strong> gomma dalla boccia al capillare e<br />

gocciola con una<br />

che può<br />

essere<br />

regolando l’altezza<br />

della boccia<br />

Il<br />

è così costituito da una<br />

successione <strong>di</strong> minutissime gocce <strong>di</strong><br />

mercurio, limitatamente alla fase della<br />

loro formazione, che assicurano il<br />

contatto elettrico con la soluzione


ELETTRODI INDICATORI<br />

L’elettrodo in<strong>di</strong>catore (o <strong>di</strong> lavoro)<br />

classico per la polarografia è<br />

l’elettrodo a goccia <strong>di</strong> mercurio<br />

(Dropping Mercury Electrode)<br />

Il mercurio della boccia è<br />

elettricamente collegato al<br />

generatore. Questo elettrodo è<br />

e a questo è dovuta la<br />

sua larga applicazione. Infatti usando<br />

altri eletto<strong>di</strong> (i.e. elettrodo al Pt)<br />

quando<br />

si verifica che<br />

che invece con il<br />

si verifica solo a<br />

Il continuo rinnovamento della<br />

superficie dell’elettrodo limita gli<br />

inconvenienti della polarizzazione


ELETTRODI SECONDARI<br />

• Nella maggior parte dei casi, è un elettrodo a<br />

e<br />

, poiché le correnti che attraversano la cella<br />

possono essere dell’or<strong>di</strong>ne dei mA<br />

• Esso può essere semplicemente costituito da uno<br />

depositato sul fondo della cella polarografica e questo è<br />

per la sua semplicità il sistema più <strong>di</strong>ffuso. Presenta però<br />

l’inconveniente <strong>di</strong> avere un<br />

esattamente<br />

• Sia nella polarografia classica, come anche nelle sue più recenti<br />

varianti, può essere vantaggioso l’impiego <strong>di</strong> un terzo elettrodo<br />

detto anche<br />

. Quest’ultimo inserito in una<br />

adeguata logica circuitale, serve a mantenere il<br />

dell’<br />

sul valore selezionato ed è<br />

costitutivamente molto semplice essendo spesso costituito da un<br />

• Risulta tanto più necessario, quanto più alta è la resistenza della<br />

cella elettrolitica


ONDA POLAROGRAFICA<br />

• potenziale <strong>di</strong> semionda specifico<br />

per specie che si<br />

e si<br />

utilizzabile quin<strong>di</strong> per<br />

un’<br />

• Corrente dovuta alla specie<br />

che si scarica<br />

all’elettrodo la cui<br />

traduce la<br />

<strong>degli</strong><br />

ioni che si ossidano o si riducono<br />

utilizzabile quin<strong>di</strong> per un’


CELLA POLAROGRAFICA<br />

· si monta la cella e si collegano gli elettro<strong>di</strong><br />

· si programmano i parametri elettrici ed<br />

operativi richiesti dalla particolare<br />

meto<strong>di</strong>ca riportata in letteratura<br />

· si introduce nella cella un certo volume <strong>di</strong><br />

elettrolita <strong>di</strong> supporto<br />

· si aggiunge una certa quantità <strong>di</strong><br />

campione da esaminare<br />

· si <strong>di</strong>saera la soluzione facendo passare N 2<br />

puro attraverso essa per circa 5’<br />

· si avvia la scansione del potenziale<br />

applicato all’elettrodo <strong>di</strong> lavoro e si<br />

registra il polarogramma<br />

(1) Tubo coassiale <strong>di</strong> vetro per l’immissione <strong>di</strong> una<br />

corrente <strong>di</strong> azoto per la <strong>di</strong>saerazione della soluzione,<br />

con rubinetto a due vie (2) Microelettrodo a goccia <strong>di</strong><br />

Hg (elettrodo <strong>di</strong> lavoro) (3) Controelettrodo <strong>di</strong> Pt (4)<br />

Elettrodo <strong>di</strong> riferimento (5) Apertura per introduzione<br />

del campione e delle aggiunte <strong>di</strong> standard (6)<br />

Ancoretta magnetica


EQUAZIONE DI ILKOVIC<br />

La polarografia è basata sulla equazione <strong>di</strong><br />

Ilkovic che lega la corrente <strong>di</strong>ffusione,<br />

espressa in mA, alla concentrazione come<br />

segue<br />

•numero <strong>di</strong><br />

elettroni che<br />

partecipano alla<br />

reazione<br />

•coefficiente <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ffusione<br />

relativo ad ogni<br />

specie ionica<br />

(cm 2·s -1 )<br />

•flusso <strong>di</strong> mercurio<br />

attraverso il<br />

capillare (mg·s -1 )<br />

•tempo <strong>di</strong><br />

gocciolamento<br />

(s) tra due gocce<br />

successive<br />

•concentrazione<br />

della specie ionica<br />

ossidata o ridotta


POLAROGRAFI<br />

Polarografo classico<br />

A funzionamento<br />

esclusivamente<br />

, e senza<br />

alcun tipo <strong>di</strong><br />

registratore, non<br />

permette la<br />

registrazione <strong>di</strong> curve<br />

corrente-tensione<br />

caratterizzate da<br />

fluttuazioni ampie<br />

che non consentono<br />

un opportuno<br />

campionamento<br />

manuale del segnale<br />

•alimentatore in<br />

corrente<br />

continua<br />

stabilizzata<br />

•resistenza che<br />

permetta si<br />

selezionare il<br />

potenziale V<br />

•galvanometro<br />

che misura la<br />

corrente I che<br />

fluisce nella cella<br />

•microelettrodo a<br />

goccia <strong>di</strong><br />

mercurio<br />

•elettrodo <strong>di</strong><br />

riferimento


POLAROGRAFI<br />

Polarografo<br />

potenziostatico<br />

Questo tipo <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>spositivo, utilizza la<br />

<strong>di</strong> un<br />

polarografo a tre<br />

elettro<strong>di</strong> che stabilizza<br />

esattamente il<br />

potenziale sul valore <strong>di</strong><br />

volta in volta imposto<br />

dalla scansione<br />

Con l’inserimento <strong>di</strong> una<br />

buretta automatica può<br />

essere utilizzato per le<br />

titolazioni<br />

amperometriche<br />

•alimentatore in<br />

corrente<br />

continua<br />

stabilizzata<br />

•resistenza che<br />

permetta si<br />

selezionare il<br />

potenziale V<br />

•galvanometro<br />

che misura la<br />

corrente I che<br />

fluisce nella cella<br />

•microelettrodo a<br />

goccia <strong>di</strong><br />

mercurio<br />

•elettrodo <strong>di</strong><br />

riferimento


TITOLAZIONI AMPEROMETRICHE<br />

È possibile titolare ioni<br />

riducibili e ossidabili, tramite<br />

un opportuno reagente,<br />

misurando per mezzo <strong>di</strong> un<br />

polarografo la<br />

della<br />

in<br />

seguito alla aggiunta <strong>di</strong> un<br />

volume <strong>di</strong><br />

che<br />

comporta una<br />

della<br />

della<br />

e quin<strong>di</strong><br />

della corrente da esso<br />

prodotta


ANALISI POLAROGRAFICA<br />

Quando in soluzione sono<br />

presenti più specie ioniche da<br />

determinare, il<br />

è una tipica curva a gra<strong>di</strong>ni, in<br />

corrispondenza dei quali la<br />

corrente subisce un brusco<br />

aumento per una piccola<br />

variazione del potenziale<br />

Ogni<br />

(onda<br />

polarografica) corrisponde alla<br />

riduzione <strong>di</strong> una delle specie<br />

ioniche presenti in soluzione<br />

Il potenziale del suo punto <strong>di</strong><br />

mezzo è il potenziale <strong>di</strong><br />

semionda E 1/2 caratteristico <strong>di</strong><br />

ogni specie ionica, che ne<br />

permette l’identificazione<br />

Esistono valori tabulati dei<br />

principali cationi per i <strong>di</strong>versi<br />

elettroliti <strong>di</strong> supporto


ANALISI POLAROGRAFICA<br />

Nei polarogrammi, l’<br />

dell’onda polarografica in<strong>di</strong>ca<br />

l’intensità della<br />

e poiché il<br />

valore <strong>di</strong> quest’ultima <strong>di</strong>pende<br />

dalla concentrazione delle<br />

specie ridotte al<br />

microelettrodo, ne deriva che<br />

l’ dei singoli gra<strong>di</strong>ni del<br />

polarogramma traduce<br />

quantitativamente la<br />

dello ione<br />

corrispondente<br />

A riguardo è in<strong>di</strong>spensabile<br />

che la velocità <strong>di</strong> scarica dello<br />

ione che si riduce e la velocità<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione siano uguali e<br />

che la corrente misurata sia<br />

unicamente quella <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ffusione limite , ciò si<br />

ottiene tramite la scelta <strong>di</strong> un<br />

adatto elettrolita <strong>di</strong> supporto


ANALISI POLAROGRAFICA<br />

Si prolungano i tratti e e si<br />

traccia la tangente<br />

alla<br />

curva polarografica nel suo<br />

punto <strong>di</strong> flesso<br />

Il potenziale <strong>di</strong> semionda è<br />

dato dall’ascissa<br />

del punto<br />

me<strong>di</strong>o<br />

della tangente<br />

Per segmenti e paralleli la<br />

loro <strong>di</strong>stanza rappresenta la<br />

Per segmenti<br />

e<br />

convergenti = -


ANALISI POLAROGRAFICA


ANALISI POLAROGRAFICA<br />

Per maggiore precisione, nel determinare il flesso dell’onda, si utilizza il metodo<br />

della derivata prima, in cui il punto <strong>di</strong> flesso corrisponde al picco del tracciato


ANALISI POLAROGRAFICA


ANALISI POLAROGRAFICA


CALCOLO DELLA CONCENTRAZIONE<br />

• Tenendo conto della<br />

tra la corrente <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ffusione e la , secondo quando in<strong>di</strong>cato<br />

dall’equazione <strong>di</strong> Ilkovic è possibile calcolare la concentrazione<br />

della ione in esame dalla<br />

misurata essendo noti tutti gli altri<br />

fattori dell’equazione<br />

• Dato che i valori dei parametri presenti nell’espressione <strong>di</strong><br />

sono<br />

reperibili in letteratura, ottenuti in<br />

da quelle in cui si opera, il metodo assoluto non è per<br />

questo sempre rigoroso e si preferiscono <strong>di</strong> confronto con<br />

una serie Ciò significa tracciare la retta <strong>di</strong> lavoro =


ANALISI QUANTITATIVA: CURVA DI LAVORO<br />

Si esegue una serie <strong>di</strong> polarogrammi su<br />

a<br />

e<br />

dello ione che si deve determinare<br />

Si riportano i risultati in un <strong>di</strong>agramma<br />

ponendo in ascissa le concentrazioni ed<br />

in or<strong>di</strong>nata l’altezza delle onde<br />

polarografiche I d<br />

Si ottiene così una<br />

<strong>di</strong><br />

che sottoposti a regressione lineare,<br />

la<br />

.. Sarà sufficiente<br />

misurare l’I d in polarogrammi relativi a<br />

soluzioni incognite, e da queste misure, o<br />

per via grafica o me<strong>di</strong>ante calcolo risalire<br />

alle corrispondenti concentrazioni<br />

La<br />

della<br />

retta è detta<br />

K della<br />

equazione <strong>di</strong> Ilkovic


ANALISI QUANTITATIVA<br />

Una soluzione standard contenente a concentrazione 3.510 -3 M genera<br />

una corrente limite <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione = mA<br />

Un campione acquoso contenente a titolo incognito genera nelle stesse<br />

con<strong>di</strong>ziony una = mA<br />

Qual è la concentrazione <strong>di</strong> nel campione?<br />

In base alla equazione <strong>di</strong> Ilkovic si può,<br />

a partire dai dati della soluzione a titolo<br />

noto, ricavare la relativa costante<br />

k<br />

I<br />

d<br />

k <br />

65.3 k <br />

<br />

65.<br />

3<br />

<br />

3.50 10<br />

<br />

3<br />

Cd<br />

2 <br />

<br />

3.50 10<br />

3<br />

<br />

1.86 10<br />

4<br />

Inserendo il valore della costante e<br />

quello della corrente misurata nella<br />

relativa equazione <strong>di</strong> Ilkovic si ricava<br />

che<br />

<br />

C<br />

45.3<br />

<br />

I<br />

d<br />

k <br />

<br />

45.3<br />

Cd<br />

2 <br />

1.86 10 <br />

2 <br />

d 2.43 1<br />

4<br />

1.86 10<br />

<br />

<br />

Cd<br />

4 2 <br />

<br />

0<br />

3


ANALISI POLAROGRAFICA: INCONVENIENTI<br />

Massimi nei polarogrammi<br />

Si notano spesso nelle curve<br />

polarografiche, all’apice del<br />

gra<strong>di</strong>no, dei picchi, la cui<br />

origine non sembra del tutto<br />

chiarita<br />

Il massimo può interferire<br />

gravemente nella stima dei<br />

risultati, in quanto, in taluni<br />

casi, esso può ad<strong>di</strong>rittura<br />

un’<br />

polarografica o rendere molto<br />

la misura della<br />

Si rende pertanto necessaria in<br />

analisi polarografica la<br />

soppressione dei massimi<br />

me<strong>di</strong>ante l’ad<strong>di</strong>zione alla<br />

soluzione in esame <strong>di</strong><br />

o<br />

(rosso metile,<br />

verde <strong>di</strong> bromocresolo)


ANALISI POLAROGRAFICA: INCONVENIENTI<br />

Influenza dell’ossigeno<br />

l’ossigeno presente nelle soluzioni acquose, può reagire al DME e dare luogo<br />

alle seguenti reazioni:<br />

riduzione a con =<br />

riduzione a con =<br />

La riduzione dell’ossigeno al microelettrodo, può così originare<br />

che certamente interferiscono con le onde polarografiche relative agli ioni<br />

ridotti nello stesso intervallo <strong>di</strong> potenziale. Un’opportuna scelta<br />

dell’ permette <strong>di</strong> allontanare i massimi dell’ossigeno da<br />

quelli dello ione stu<strong>di</strong>ato, alternativamente si procede facendo gorgogliare<br />

una<br />

attraverso la soluzione


ANALISI POLAROGRAFICA: INCONVENIENTI<br />

Influenza dell’ossigeno


ANALISI POLAROGRAFICA: INCONVENIENTI<br />

Regolazione dello zero<br />

Uno ione con<br />

potenziale <strong>di</strong><br />

e<br />

presente ad<br />

occupa la<br />

quasi totalità del<br />

polarogramma<br />

Per ottenere una<br />

registrazione <strong>di</strong> tutti gli ioni<br />

che interessano si può ridurre<br />

la sensibilità dello strumento,<br />

a scapito però della<br />

precisione. La regolazione<br />

dello zero permette <strong>di</strong><br />

la curva polarografica<br />

parallelamente all’asse delle<br />

or<strong>di</strong>nate in modo da<br />

l’ dello stesso ione


APPLICAZIONI<br />

Le tecniche polarografiche e<br />

voltammetriche hanno ricevuto<br />

un grande impulso negli ultimi<br />

tempi, per i gran<strong>di</strong> sviluppi<br />

dell’elettronica che ha permesso<br />

la messa a punto <strong>di</strong><br />

apparecchiature molto sofisticate<br />

e <strong>di</strong> nuove meto<strong>di</strong>che per l’analisi<br />

dei metalli in tracce.<br />

L’utilizzo <strong>di</strong> queste tecniche in<br />

campo ambientale comincia ad<br />

essere introdotto anche nei<br />

meto<strong>di</strong> ufficiali come per es. per<br />

l’analisi delle acque destinate<br />

all’alimentazione umana.<br />

Il DPR n. 236/88 prevede infatti<br />

l’uso delle tecniche polarografiche<br />

per la determinazione dei metalli<br />

pesanti unitamente a quelle<br />

basate sull’assorbimento<br />

molecolare e sull’assorbimento<br />

atomico (AAS)<br />

determinazione <strong>di</strong> metalli pesanti (Bi,<br />

Sb, Cu, As, Pb, Sn, Cd, V, Mo, Cr, Co, Ni,<br />

Zn) nelle acque superficiali, <strong>di</strong> scarico e<br />

marine, nei percolati <strong>di</strong> <strong>di</strong>scariche<br />

urbane, nei rifiuti soli<strong>di</strong> e nei fanghi<br />

determinazione dei solfuri nei percolati,<br />

nelle falde, nell’aria<br />

analisi <strong>di</strong> acque <strong>di</strong> scarico da bagni<br />

galvanici<br />

dosaggio dei cromati con possibilità <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>fferenziazione tra contenuti <strong>di</strong> Cr (III)<br />

e Cr (VI)<br />

determinazione <strong>di</strong> bromuri e ioduri in<br />

acqua <strong>di</strong> mare<br />

determinazione dei derivati organici<br />

dell’arsenico, come agenti inquinanti in<br />

agricoltura da pestici<strong>di</strong> ed erbici<strong>di</strong><br />

determinazione del Pb e Cd nel<br />

materiale particellare presente in aria,<br />

previa filtrazione <strong>di</strong> questa su<br />

membrane filtranti e mineralizzazione<br />

<strong>di</strong> quest’ultime


DETERMINAZIONE DELL’OSSIGENO DISCIOLTO<br />

In un mezzo acido l’ossigeno viene ridotto al DME in due sta<strong>di</strong> secondo le<br />

equazioni:<br />

In un mezzo acido o neutro si hanno le seguenti reazioni:<br />

;<br />

Ciascuna <strong>di</strong> queste reazioni da luogo ad un onda polarografica con potenziale<br />

caratteristico. In opportune con<strong>di</strong>zioni si ha la<br />

tra<br />

e<br />

Gli elementi interferenti, possono essere<br />

rappresentati soprattutto dagli ossidanti energici, da alcuni<br />

, da<br />

o<br />

in elevate concentrazioni<br />

;


DETERMINAZIONE DELL’OSSIGENO DISCIOLTO<br />

Reagenti<br />

KCl 0.01 N<br />

Rosso metile<br />

Azoto, gas purificato per polarografia<br />

Mercurio purissimo per polarografia<br />

Operazioni preliminari<br />

Si costruisce un polarogramma preliminare, operando su 25 mL <strong>di</strong> soluzione<br />

<strong>di</strong> KCl aerata, in modo da stabilire grossolanamente il potenziale operativo<br />

(potenziale mezz’onda). Si passa successivamente alla costruzione della<br />

curva <strong>di</strong> calibrazione con il metodo <strong>di</strong> Wilkner

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