Annuario - Liceo A. Rosmini
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esprimere se stessi, e per prestare i loro volti e le loro voci a figure<br />
intramontabili che, dopo duemilacinquecento anni, non smettono di<br />
parlarci, e a toccare ognuno nella sua identità. « Ciascuno è riuscito a<br />
trovare un incarico adatto alle proprie abilità e ai propri talenti, rendendo<br />
ogni lavoro originale e unico nel suo genere », conclude Giulia.<br />
Progetto<br />
Educazione di genere<br />
Un cartellone relativo al progetto<br />
Si tratta di un progetto nuovo, proposto dalla prof.ssa Michela Marchi<br />
in 2 a A linguistico. Nel corso di tre giornate di lavoro, scrive la docente,<br />
“l’esperta dott.ssa Agnese Maio, attraverso varie attività di<br />
gruppo, ha condotto le studentesse e gli studenti ad una profonda<br />
riflessione sul significato di differenza di genere, sugli stereotipi e sui<br />
condizionamenti personali, culturali, familiari ed educativi che esso<br />
veicola. Li ha portati inoltre a riflettere sulle costruzioni sociali alla<br />
base delle relazioni tra pari. Le attività proposte sono state la riflessione<br />
su alcuni proverbi e detti popolari e la definizione di maschile<br />
e femminile in termini di emotività, affettività, fisicità e ruoli sociali.<br />
Si è poi passati ad analizzare alcuni temi e situazioni in cui la differenza<br />
di genere, intesa in senso<br />
negativo, si manifesta più chiaramente:<br />
la genitorialità (congedi<br />
parentali, obblighi domestici e<br />
così via); opportunità professionali<br />
e trattamenti economici nel<br />
mondo del lavoro; relazioni affettive,<br />
e infine la rappresentazione<br />
del corpo della donna in pubblicità.<br />
Riguardo a quest’ultimo punto<br />
si è chiesto alle studentesse e<br />
agli studenti di indagare che cosa<br />
i video proposti dicessero in termini<br />
di modelli culturali e canoni<br />
estetici dominanti. L’esperta ha<br />
stimolato gli studenti e le studentesse<br />
a considerare come l’organizzazione<br />
della differenza di genere<br />
sia strutturata socialmente<br />
a sfavore del genere femminile e<br />
come questo gap tra maschile e<br />
femminile possa essere superato<br />
solo pensando alla differenza<br />
come ad un valore e ad una risorsa,<br />
piuttosto che in termini di<br />
limitazione e svalutazione di un<br />
genere sull’altro”.<br />
<strong>Annuario</strong> scolastico 2011/2012 19