La seconda sofistica come espressione culturale della ... - sirago.net
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che spontaneamente sorgesse la libertà, quando ormai si era creata l’unità del<br />
Mediterraneo sotto un fermo governo centrale: il quale non prometteva<br />
proprio nulla in tal senso, ma richiedeva solo la collaborazione. Ebbene, i<br />
sofisti danno la loro collaborazione e possono, entro i limiti del nuovo corso,<br />
esplicare la loro attività; ma non si tratta di uomini politici che sanno anche<br />
parlare, <strong>come</strong> Demostene e <strong>come</strong> Cicerone, bensì restano sempre uomini di<br />
scuola, incaricati talora di alcune funzioni, i quali perciò possono, oltre che in<br />
aula, parlare anche in pubblico. Ma in pubblico non affrontano i problemi con<br />
piena libertà: sono limitati dal potere costituito. Essi portano nei discorsi tutto<br />
l’apparato scolastico, o gonfio, pretenzioso, stupefacente, <strong>come</strong> Nicete,<br />
Polemone, ecc., o stringato, guardingo, scoppiettante, <strong>come</strong> Aristide.<br />
Insomma, le vecchie distinzioni di tendenze non scompaiono, ma sono<br />
attutite da due nuovi fattori: dall’obbligo di parlare in pubblico e dal gusto<br />
classicistico dell’imitazione atticizzante.<br />
Il WILAMOWITZ attirò giustamente l’attenzione sull’importanza assunta<br />
dai sofisti per un preciso programma politico. A convincercene basta<br />
osservare sia la loro estrazione sociale che le funzioni pubbliche da essi<br />
ricoperte, com’è stato recentemente messo in luce dal BOWERSOCK nella sua<br />
indagine analitica sulla loro fisionomia sociale. Di famiglia certamente<br />
benestante era Nicete di Smirne, se aprì viali nella sua città a proprie spese 136 ;<br />
nobile e ricco signore di Prusa era Dione Crisostomo 137 ; nobile era<br />
Scopeliano di Clazomene 138 ; discendente da illustre famiglia di Caria era<br />
Antonio Polemone 139 ; di famiglia consolare erano Antioco di Ege (in<br />
Cilicia) 140 , Aristocle di Pergamo 141 , Rufo di Perinto 142 e Varo di Perge 143 ;<br />
Marco di Bisanzio era figlio d’un ricco commerciante 144 ; nobile e molto ricco<br />
era Elio Aristide di Adriani 145 ; infine nobilissimo e ricchissimo era Erode<br />
Attico 146 , che a sue spese costruì vari monumenti in Atene, <strong>come</strong> l’Odeon.<br />
C’è qualche caso d’origine modesta, <strong>come</strong> quella di Secondo di Atene, che<br />
per certuni era figlio di falegname, notizia nemmeno sicura 147 , e quella di<br />
Luciano di Samosata, uscito da piccoli artigiani 148 : ma erano eccezioni rare, e<br />
comunque il buon Luciano, con tutta la sua vivacità, non si affermò <strong>come</strong><br />
sofista e restò ai margini <strong>della</strong> grande corrente 149 . Tranne le poche eccezioni,<br />
i sofisti più famosi provenivano dal vertice di quella società a piramide che<br />
20<br />
136 V. Soph. I 19,1. Ebbe vita politica movimentata tra regno di Nerone e quello dei Flavii: cfr. BOULANGER,<br />
Aelius Aristide, p. 84 n. 1.<br />
137 V. Soph. I 7,1. Per i dati biografici di Dione cfr. E.THOMAS, Quaestiones Dioneae, Leipzig 1909, che<br />
raccoglie sistematicamente i testimonia sia dalle opere dello stesso autore che dagli altri testi antichi.<br />
138 V. Soph. I 21,8.<br />
139 V. Soph. I 25.<br />
140 V. Soph. II 4.<br />
141 V. Soph. II 3.<br />
142 V. Soph. II 17.<br />
143 V. Soph. II 6.<br />
144 V. Soph. I 24.<br />
145 Oltre alle sue opere, cfr. V. Soph. II 9.<br />
146 Cfr. V. Soph. II 1, che lo fa discendere dagli Eacidi, da Milziade e Cimone: comunque, i suoi avi erano<br />
stati due volte consoli.<br />
147 V. Soph. I 26: Filostrato la riferisce in modo incerto.<br />
148 Luciano I (De Somnio seu Vita Luciani) 1 —16.<br />
149 Luciano non fu mai ricordato <strong>come</strong> sofista: in età bizantina fu ricordato <strong>come</strong> scrittore, da Fozio, cod. 128<br />
e da Suda, Λουκιανὸς Σαµοσατεύς, che accenna appena alla sua attività d'avvocato in gioventù: ἐν ᾿Αντιοχείᾳ<br />
τῆς Συρίας, δθσπραγήσας δ᾿ἐν τούτῳ ἑπὶ τὸ λογογραγεῖν ἐτράπη.