15.11.2014 Views

LEZIONE 6 CALCIO – LA TATTICA INDIVIDUALE ... - life and fitness

LEZIONE 6 CALCIO – LA TATTICA INDIVIDUALE ... - life and fitness

LEZIONE 6 CALCIO – LA TATTICA INDIVIDUALE ... - life and fitness

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<strong>LEZIONE</strong> 6 <strong>CALCIO</strong> <strong>–</strong> <strong>LA</strong> <strong>TATTICA</strong> <strong>INDIVIDUALE</strong><br />

Tattica individuale oppure Tecnica applicata<br />

Definizione: si tratta dell’insieme dei comportamenti che il calciatore compie in ogni situazione nelle due<br />

fasi di gioco affinché la propria prestazione risulti efficace (Acconcia) Le due fasi di gioco per la tattica<br />

individuale:<br />

Fase di possesso (il giocatore ha la palla)<br />

Fase di non possesso (il giocatore non ha la sfera)<br />

Le situazioni di gioco: corrispondono agli sviluppi del gioco e sono determinate dai comportamenti dei<br />

giocatori nelle due fasi. Applicare la tecnica significa portare i sette gesti tecnici in un contesto reale, simile<br />

alla gara.<br />

LE DUE FASI<br />

Fase di possesso (offensiva)<br />

Smarcamento<br />

Controllo e difesa della palla<br />

Passaggio<br />

Dribbling<br />

Tiro in porta<br />

Fase di non possesso (difensiva)<br />

Presa di posizione<br />

Marcamento<br />

Intercettamento e anticipo<br />

Contrasto<br />

Difesa della porta<br />

Vediamo ogni aspetto:<br />

FASE DI POSSESSO (OFFENSIVA)<br />

SMARCAMANTO: Si tratta di quel comportamento che consente al giocatore di eludere la marcatura di un<br />

avversario e ricevere la palla. Inoltre, costringendo il diretto avversario a seguirlo, il giocatore della squadra<br />

in possesso può creare spazi e nuove opportunità di gioco per i compagni<br />

Contromovimenti: sono degli spostamenti intenzionali del giocatore senza palla atti a ingannare il proprio<br />

avversario e guadagnare quell’istante di tempo utile per ricevere la palla o concludere un’azione. Sono di<br />

quattro tipi:<br />

Lungo-corto: consiste in un movimento di allontanamento dal possessore in direzione della porta<br />

avversaria e di un secondo verso questo per ricevere il passaggio.<br />

Corto-lungo: consiste in un movimento verso il possessore e di un secondo in profondità<br />

(allontanamento dal possessore).<br />

Dentro-fuori: consiste in un movimento verso l’interno del campo e di un secondo in direzione<br />

dell’esterno del terreno di gioco.<br />

Fuori-dentro: consiste in un movimento verso l’esterno del campo e di un secondo in direzione<br />

dell’interno del terreno di gioco.


Presupposti dello smarcamento:<br />

Va effettuato principalmente con delle corse diagonali che consentano sempre di osservare il<br />

possessore e la porta.<br />

Bisogna porsi sempre in zona luce rispetto agli avversari, mai in zona d’ombra.<br />

Occorre valutare la posizione e la condizione di gioco del compagno con palla, la zona di campo in cui ci<br />

si trova e la presenza di avversari e ulteriori compagni.<br />

Quattro movimenti importanti di smarcamento:<br />

Il taglio (movimento alle spalle dell’avversario).<br />

La sovrapposizione (movimento di corsa laterale partendo dalle spalle del possessore).<br />

Inserimento (movimento di attacco dello spazio in verticale).<br />

L’appoggio e il sostegno (per un uno-due, ad esempio) <strong>–</strong> movimento in aiuto al compagno.<br />

CONTROLLO E DIFESA DEL<strong>LA</strong> PAL<strong>LA</strong>: Dopo essersi smarcato, principalmente il giocatore deve ricevere la<br />

palla. L’abilità tecnica risulta fondamentale e pertanto deve essere in grado di applicare in situazione (con<br />

la presenza di avversari) il gesto dello STOP In presenza di un avversario, il giocatore dovrà proteggere la<br />

sfera, frapponendo il proprio corpo tra questa e l’oppositore (controllo con l’arto lontano rispetto<br />

all’avversario). È importante abbinare al gesto una finta per ingannare l’oppositore È decisivo pre-vedere lo<br />

sviluppo del gioco in base alla posizione di porta, compagni e avversari per indirizzare la palla nella<br />

direzione migliore per l’azione che si desidera intraprendere. Per la difesa della palla è utile l’uso degli arti<br />

superiore per tenere lontano l’oppositore.<br />

PASSAGGIO: E’ il gesto del calciare applicato allo sviluppo del gioco. Può essere definito come l’atto di<br />

indirizzare la sfera verso un compagno. Può essere diretto o indiretto (a uomo o a zona). Nel primo caso si<br />

indirizza la sfera sulla “figura” del compagno; nel secondo in un settore libero che potrà essere occupato da<br />

un compagno. In base alle linee perimetrali del campo abbiamo i passaggi in profondità, quelli incrociati, i<br />

trasversali, i diagonali e quelli indietro.<br />

In profondità: è quello che si utilizza lungo l’asse principale del campo e viene effettuato in direzione<br />

della porta avversaria.<br />

Incrociato: o cambio di gioco. È quello che si utilizza per indirizzare la sfera da una zona esterna all’altra<br />

(dal lato forte al lato debole).<br />

Trasversale: è quello che si utilizza per spostare la palla parallelamente all’asse mediano del campo.<br />

Diagonale: è quello che si utilizza per triangolazioni, uno-due, uno-due palla al terzo uomo. Si tratta di<br />

trasmissione oblique sul terreno di gioco.<br />

Indietro: è quello che si utilizza qu<strong>and</strong>o non si hanno soluzione in avanti e si “scarica” la sfera a un<br />

compagno.<br />

IL DRIBBLING: È quell’azione psicofisica e tecnica del calciatore compiuta con l’obiettivo di superare uno o<br />

più avversari mantenendo il possesso della sfera. È spesso abbinata a una o più finte. È fondamentale in<br />

quanto permette di creare una situazione di superiorità numerica. Le tipologie più importanti<br />

corrispondono al cambio di senso (rotazione di 180°), a quello di direzione e a quello di velocità (che può<br />

essere abbinato a entrambi). Decisive per la riuscita le capacità coordinative (differenziazione, reazione,<br />

equilibrio, adattamento e trasformazione), quelle condizionali (forza e rapidità) e la personalità del<br />

giocatore.


TIRO IN PORTA<br />

Definizione: È quell’azione che effettua il giocatore per indirizzare volontariamente la sfera verso la porta<br />

avversaria per realizzare una rete. Rappresenta la finalizzazione del gioco, l’obiettivo della fase di possesso<br />

La scelta del tipo di conclusone dipende dalla posizione in campo, da quella dei compagni, degli avversari e<br />

della porta.<br />

Secondo le distanze dalla porta, possiamo codificare:<br />

Il tiro dalla lunga distanza (oltre i 25 metri <strong>–</strong> superfici anatomiche più usate collo ed esterno collo piede.<br />

Il tiro dalla media distanza (dai 16 ai 20 metri circa <strong>–</strong> superfici anatomiche più usate interno o interno<br />

collo piede <strong>–</strong> si ricerca la precisione).<br />

Il tiro dalla breve distanza (dentro l’area di rigore <strong>–</strong> funzionano anche la punta e il colpo di testa).<br />

LE FINTE: È quell’azione che effettua il giocatore per ingannare un avversario. Non fa parte dei dieci<br />

elementi che compongono la tattica individuale, ma è abbinabile a quasi tutti quelli in possesso di palla. Si<br />

possono effettuare con gli arti inferiori, con il tronco, con un cenno della mano, con il momento delle<br />

braccia o anche con lo sguardo.<br />

Ne esistono di vari tipi, legate all’abilità individuale di un giocatore (finta preferita). Alcuni esempi:<br />

La forbice singola o doppia (doppio passo).<br />

La finta di tiro <strong>–</strong> di passaggio.<br />

la “chiusura”.<br />

Combinazioni di finta e dribbling:<br />

L’elastico<br />

Il tunnel<br />

La forbice<br />

Il sombrero<br />

L’aurelio (Rodrigo taddei)<br />

FASE DI NON POSSESSO (DIFENSIVA)<br />

<strong>LA</strong> PRESA DI POSIZIONE: E’ un comportamento di tattica individuale in cui il difendente deve frapporsi tra il<br />

proprio avversario e la porta, mantenendosi nello spazio angolare che ha per vertice il possessore. Il<br />

corretto posizionamento <strong>–</strong> posizione antero-posteriore del corpo e in particolar modo degli arti inferiori <strong>–</strong><br />

diviene di gr<strong>and</strong>e importanza nell’indirizzamento dell’avversario.<br />

MARCAMENTO: E’ un comportamento di tattica individuale in cui il difendente controlla direttamente un<br />

avversario (sia che abbia o meno il pallone) cerc<strong>and</strong>o di entrare in possesso della sfera o di ritardare o far<br />

cambiare intenzioni al possessore. A uomo o a zona: in realtà la vera marcatura è a uomo, mentre quella a<br />

zona la si può intendere come un controllo particolare di un settore, nel quale però più ci si avvicina alla<br />

porta, più si stringe la marcatura.<br />

Pertanto, conta la posizione della palla, della porta, dei compagni e degli avversari. A uomo: si tratta di un<br />

controllo diretto sull’avversario; il marcatore si muove a seconda delle scelte dell’oppositore.<br />

Temporeggiare: azione individuale in questo caso che rallenta la corsa dell’avversario.


Marcatura su un avversario senza palla<br />

Il difendente dovrà attuare tutti i comportamenti leciti per impedire all’oppositore di entrare in<br />

possesso di palla. La vicinanza da questo dipenderà dalla zona in cui ci si trova e dalle scelte<br />

dell’allenatore. In zona pericolosa, la marcatura sarà il più stretto possibile.<br />

Un arto superiore solitamente tocca (non trattiene) l’oppositore per aver sempre sotto controllo gli<br />

spostamenti. La posizione del corpo è anteroposteriore, solitamente tendente a indirizzare<br />

esternamente la corsa di smarcamento dell’avversario.<br />

La concentrazione, il senso dell’anticipo e le componenti fisiche sono determinanti.<br />

Lo studio del diretto avversario, la comprensione della sua velocità, delle sue caratteristiche (lateralità)<br />

fanno spesso la differenza. Forti difensori studiano a tavolino i futuri avversari.<br />

Marcatura su un avversario con palla<br />

Con avversario di spalle:<br />

Non concedere mai la possibilità di girarsi a questo; intuire le intenzioni e chiudere la strada.<br />

Non commettere fallo (le palle inattive sono molto pericolose).<br />

Non consentire l’appoggio all’attaccante, ma sentirlo alla distanza di un braccio.<br />

Posizionarsi alle spalle, scegliendo a seconda della zona di campo e delle caratteristiche di questo un<br />

lato per un possibile anticipo.<br />

Con avversario frontale che punta il difensore:<br />

Affrontare l’attaccante in posizione di divaricata antero-posteriore, reattivi sugli avampiedi, con le<br />

gambe piegate e concentrati sulla sfera.<br />

Scegliere il lato di indirizzamento, quindi quale piede dei due tenere in avanti.<br />

Questa scelta dipende da scelte tattiche dettate dall’allenatore secondo le zone di campo (solitamente<br />

verso l’esterno) e dalle caratteristiche individuali dell’attaccante (piede forte e piede debole).<br />

Marcatura su un avversario SENZA e CON palla:<br />

Il difensore non deve mai rimanere passivo, ma attuare una strategia operativa efficace. Dovrà<br />

alternare azioni (fintate o meno) di attacco alla palla, ad altre di temporeggiamento e di rinculo.<br />

L’INTERCETTAMENTO E L’ANTICIPO: Sono due comportamenti atti ad attaccare la palla e a ottenere il<br />

possesso o fermare l’azione dell’attaccante. Per ciò che concerne l’anticipo, si può dire che il difendente si<br />

trova in marcatura diretta sull’avversario, mentre nel caso dell’intercettamento questa non è una<br />

condizione essenziale.<br />

Sono fondamentali le capacità intuitive e di pre-visione da parte del difensore. Pertanto, la lettura della<br />

situazione fa la differenza.<br />

Le capacità coordinative quali l’orientamento, l’anticipazione motoria, la valutazione spazio-tempo, la<br />

capacità di reazione sono essenziali.<br />

Sono entrambe azioni di tipo individuali, ma l’intercettamento spesso fonda le sue basi su un<br />

comportamento tattico collettivo che spinge gli avversari a una giocata errata.<br />

Per ciò che riguarda l’anticipo, è necessario che il difensore sia sicuro del proprio intervento (altrimenti la<br />

marcatura e la presa di posizione sono da considerare inutili).


IL CONTRASTO: E’ l’applicazione in situazione di gioco del fondamentale di tecnica di base (definizione:<br />

Gesto tecnico che consente di entrare in possesso della palla) Come detto può essere diretto (frontale,<br />

laterale o scivolato) o indiretto.<br />

Contrasto indiretto: si tratta di chiudere la zona luce a un avversario e impedirgli di ricevere la sfera.<br />

L’avversario, appunto viene messo in zona d’ombra. Attu<strong>and</strong>o un comportamento del genere, il difensore<br />

deve prestare attenzione a non concedere troppa profondità alle sue spalle. Occorre dissimulare le proprie<br />

intenzioni e avere la copertura preventiva di un compagno<br />

<strong>LA</strong> DIFESA DEL<strong>LA</strong> PORTA: Il principale interprete di questo fondamentale di tattica individuale è il portiere,<br />

che si posizionerà sulla bisettrice dell’angolo che ha come vertice il pallone e come estremità i pali. Il<br />

difensore, come detto nella presa di posizione, dovrà collocarsi tra palla e porta, non volt<strong>and</strong>o mai le spalle<br />

alla sfera.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!