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Weatherby Mark V<br />
.375 H&H Magnum<br />
Un secolo di caccia grossa<br />
La cartuccia .375 Holland &<br />
Holland Magnum venne immessa<br />
sul mercato, dalla prestigiosa<br />
ditta Holland & Holland<br />
di Londra nell’agosto del 1912. A<br />
quel tempo per la caccia grossa nelle<br />
proprie colonie i britannici erano ben<br />
forniti anche con riguardo ai fucili a otturatore<br />
girevole-scorrevole: nel 1909<br />
era stato presentato il calibro .404<br />
Jeffery, seguito più tardi, nel corso<br />
dello stesso anno, dal .425 Westley<br />
Richards, mentre giusto l’anno prima<br />
della nascita del .375 H&H, ossia nel<br />
1911, erano apparsi sia il .416 Rigby<br />
che il gigantesco .505 Gibbs. Inoltre il<br />
successo riscontrato, nelle colonie tedesche,<br />
dalla cartuccia 9,3x62 Mauser,<br />
creata da Otto Bock nel 1905, fu<br />
un altro fattore che spinse senz’altro<br />
la Holland & Holland a gettarsi nell’agone<br />
dei calibri da bolt-action per caccia<br />
grossa, ispirandosi per il diametro<br />
della palla proprio alla munizione tedesca.<br />
Invero già nello stesso 1905<br />
la Holland & Holland aveva cercato<br />
di crearsi una propria fetta di mercato<br />
con la cartuccia .400/375 Belted<br />
Rimless Nitro Express o .400/375<br />
H&H, ma tale munizione, la prima<br />
con bossolo belted, ossia cinturato,<br />
a essere mai venuta al mondo, con<br />
il suo bossolo di soli 2,5”(63,5 mm)<br />
e le sue anemiche prestazione non riscosse<br />
nessun successo e sarebbe<br />
presto caduta nel dimenticatoio. Non<br />
è invece certamente andata così con<br />
la seconda cartuccia belted mai apparsa<br />
sul mercato, ossia la .375 Belted<br />
Rimless Magnum o, per l’appunto,<br />
.375 Holland & Holland Magnum, la<br />
quale sarebbe diventata la cartuccia<br />
per caccia grossa più famosa, universale<br />
e di maggiore successo di tutti<br />
i tempi. Essa fu inizialmente offerta<br />
con tre caricamenti, tutti montanti<br />
Per celebrare i<br />
cento anni dalla<br />
presentazione<br />
della cartuccia per<br />
caccia grossa più<br />
famosa e universale<br />
di tutti i tempi, vi<br />
proponiamo la prova<br />
sul campo di una<br />
delle carabine da<br />
Safari altrettanto<br />
celebri, qui nella<br />
versione con<br />
calciatura sintetica<br />
Di Andrea Bubola<br />
Pubblicità della Weatherby<br />
del 1979. Molta enfasi era data alle<br />
prestazioni di arma e munizioni<br />
ovviamente una palla del diametro<br />
di .375”(9,525 mm), lo stesso della<br />
.400/375 H&H, e tutti prodotti dalla<br />
Kynoch, che deteneva allora il monopolio<br />
dei calibri inglesi: uno con palla<br />
da 235 grani (15,228 grammi) con Vo<br />
di 2800 fps (853,44 m/s), uno con<br />
palla da 270 grani (17,496 grammi)<br />
con Vo di 2650 fps (807,72 m/s)<br />
e un terzo con palla da 300 grani<br />
(19.44 grammi) con Vo di 2500 fps<br />
(762 m/s). La .375 H&H è dunque<br />
una munizione cinturata, con bossolo<br />
a collo di bottiglia lungo 2,85” (72,39<br />
mm) e, data l’esiguità della sua spalla,<br />
avente un angolo di soli 12,45°, è<br />
una delle poche cartucce belted in cui<br />
il belt è davvero indispensabile per<br />
l’head- space, ossia , in parole povere,<br />
il belt è il punto in cui la cartuccia<br />
viene trattenuta nell’arma e/o in<br />
seguito espulsa dalla stessa. La sua<br />
lunghezza cospicua è dovuta al fatto<br />
che allora venisse caricata, come del<br />
resto tutte le cartucce Nitro-Express,<br />
con la voluminosa cordite vermicolare,<br />
l’unica polvere infume usata allora<br />
dai britannici per tutte le loro cartucce.<br />
Ancora più imponente era però il<br />
bossolo della cartuccia quasi gemella<br />
della .375 H&H e introdotta sempre<br />
da Holland & Holland insieme a<br />
quest’ultima nello stesso 1912: la<br />
<strong>Diana</strong> <strong>Armi</strong>|37