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Disturbi del movimento nelle malattie psichiatriche - Limpe

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SIMPOSIO - INTERFACCIA TRA DISTURBI DEL MOVIMENTO E PSICHIATRIA<br />

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ma questo risultato potrebbe riflettere l’età relativamente più giovane <strong>del</strong> campione<br />

che è stato valutato.<br />

La differenza principale tra distonia tardiva e la distonia acuta è che la distonia<br />

tardiva è caratterizzata da una persistente contrazione muscolare mentre nella<br />

distonia acuta la contrazione muscolare è transitoria. La distonia tardiva inizia di<br />

solito dopo anni di trattamento antipsicotico, la distonia acuta di solito si verifica<br />

nella prima settimana dopo l’inizio <strong>del</strong>la terapia antipsicotica, ma questa differenza<br />

non è assoluta. La distonia tardiva può verificarsi anche dopo solo pochi giorni di<br />

trattamento antipsicotico. Come la distonia acuta, quella tardiva può interessare<br />

qualsiasi parte <strong>del</strong> corpo anche se le regioni <strong>del</strong> cranio e <strong>del</strong> collo sono più<br />

comunemente coinvolte. Gli antipsicotici convenzionali determinano più facilmente<br />

comparsa di distonia tardiva ma sono stati riportati casi anche con antipsicotici<br />

atipici, quali olanzapina, risperidone e aripiprazolo. La distonia tardiva differisce<br />

dalla discinesia tardiva non solo nella sua fenomenologia, ma anche perché i<br />

pazienti tendono ad essere giovani all’esordio e gli anticolinergici possono essere<br />

di beneficio mentre possono peggiorare la discinesia tardiva. La distonia tardiva<br />

può regredire spontaneamente ma la maggior parte dei casi persiste per anni ed è<br />

altamente invalidante e dolorosa.<br />

Una questione importante è la misura <strong>del</strong> rischio degli effetti extrapiramidali dei<br />

farmaci antipsicotici. Gli studi di meta-analisi ha dimostrato che antipsicotici atipici<br />

hanno meno probabilità di causare effetti extrapiramidali rispetto ai neurolettici<br />

convenzionali.<br />

Una meta-analisi ha mostrato che i farmaci antipsicotici atipici hanno un rischio<br />

circa cinque volte più basso di discinesia tardiva rispetto all’aloperidolo durante il<br />

primo anno di trattamento.<br />

Sindrome maligna da neurolettici<br />

La maggior parte dei casi è secondaria all’uso di antipsicotici, ma la sindrome è<br />

stata riportata anche con altri farmaci tra cui litio, antidepressivi di varie classi,<br />

metoclopramide e anche a seguito di sospensione improvvisa di farmaci<br />

antiparkinsoniani. Con gli antipsicotici, il rischio è più elevato con farmaci ad alta<br />

potenza, in particolare con aloperidolo. Tuttavia la Sindrome maligna da neurolettici<br />

è stata riportata anche con antipsicotici atipici (clozapina e quetiapina) in<br />

ionoterapia. È due volte più frequente negli uomini che <strong>nelle</strong> donne e nell’80% dei<br />

casi si presenta in pazienti di età inferiore ai 40 anni. L’incidenza è circa 0,2%, ma<br />

sembra che questo dato sia in diminuzione. Questo può riflettere l’uso di dosi più<br />

basse di antipsicotici e di politerapia con antipsicotici e l’introduzione degli<br />

antipsicotici atipici. Shalev et al. (1989) nella revisione di oltre 200 case report di<br />

Sindrome maligna da neurolettici ha concluso che la mortalità è diminuita in modo<br />

significativo dal 1984. Questo potrebbe riflettere un miglioramento <strong>del</strong><br />

riconoscimento e <strong>del</strong>la gestione di tale disturbo.<br />

Alla base <strong>del</strong>l’insorgenza di Sindrome maligna da neurolettici è stata ipotizzata<br />

una brusca riduzione dei livelli di dopamina; tale riduzione si rifletterebbe a<br />

livello <strong>del</strong>l’ipotalamo influenzando la termoregolazione e a livello <strong>del</strong>lo striato<br />

conducendo a rigidità, quest’ultimo fenomeno produrrebbe a sua volta un<br />

aumento <strong>del</strong>la produzione di calore periferico contribuendo quindi<br />

all’iperpiressia.

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