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nuove strategie terapeutiche per la malattia di parkinson - Limpe

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Syl<strong>la</strong>bus 09 2-10-2009 10:31 Pagina 157NUOVE STRATEGIE TERAPEUTICHE PER LA MALATTIA DIPARKINSONUbaldo Bonuccelli, Danie<strong>la</strong> FrosiniDipartimento <strong>di</strong> Neuroscienze,Università <strong>di</strong> PisaLa ma<strong>la</strong>ttia <strong>di</strong> Parkinson è un <strong>di</strong>sturbo del sistema dopaminergico nigro-striatale lecui manifestazioni motorie sono costituite tipicamente da tremore, bra<strong>di</strong>cinesia erigi<strong>di</strong>tà; tuttavia <strong>la</strong> degenerazione si estende anche a strutture a trasmissione nondopaminergica coinvolte nelle sviluppo sia dei sintomi non motori del<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia chenelle complicanze a lungo termine del<strong>la</strong> terapia dopaminergica. Neurotrasmettitoricome acetilcolina, noradrenalina, serotonina sono infatti verosimilmente responsabili<strong>di</strong> sintomi non motori quali i <strong>di</strong>sturbi dell’umore, del<strong>la</strong> sfera autonomica ecognitivo-comportamento. Questi sintomi sono spesso resistenti al<strong>la</strong> terapia dopaminergicae con<strong>di</strong>zionano in gran parte <strong>la</strong> qualità <strong>di</strong> vita del paziente specie nelle fasiavanzate <strong>di</strong> ma<strong>la</strong>ttia. Altri neurotrasmettitori come il glutammato, l’adenosina e <strong>la</strong>serotonina sono invece implicati nello sviluppo <strong>di</strong> complicanze motorie delle fasiavanzate come le <strong>di</strong>scinesie. Queste con<strong>di</strong>zioni costituiscono spesso l’obiettivo dellepiù recenti terapie sintomatiche. Paralle<strong>la</strong>mente sempre maggiore attenzione vienerivolta alle terapie in grado <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il decorso <strong>di</strong> ma<strong>la</strong>ttia (1,2; Tab1).Farmaci con azione dopaminergica:Il limite principale del<strong>la</strong> terapia dopaminergica con levodopa è rappresentato dallosviluppo delle fluttuazioni motorie e delle <strong>di</strong>scinesie. Il tentativo <strong>di</strong> migliorare questecomplicanze del<strong>la</strong> terapia ha condotto a privilegiare il ricorso al<strong>la</strong> stimo<strong>la</strong>zionedopaminergica continua ed in partico<strong>la</strong>re ai dopaminoagonisti. In merito al<strong>la</strong> primaesigenza sono in corso <strong>di</strong> valutazione formu<strong>la</strong>zioni “extended-release” così comeformu<strong>la</strong>zioni trans-dermiche <strong>di</strong> levodopa.Il Pardoprunox, un nuovo agonista parziale dopaminergico D2-D3, d’altra parte si ègià <strong>di</strong>mostrato ben tollerato in gruppo <strong>di</strong> pazienti in terapia con levodopa, suggerendosebbene in modo preliminare anche una riduzione del <strong>per</strong>iodo <strong>di</strong> off (3). In considerazione<strong>di</strong> questo dato, ma anche delle caratteristiche <strong>di</strong> agonista parziale <strong>per</strong> irecettori 5HT 1a, è in corso uno stu<strong>di</strong>o volto ad indagare l’efficacia <strong>di</strong> questo farmacosulle <strong>di</strong>scinesie da levodopa nei pazienti in fase avanzata <strong>di</strong> ma<strong>la</strong>ttia.La Safinamide, originariamente impiegata come antiepilettico, si sta <strong>di</strong>mostrandoefficace anche come possibile trattamento <strong>per</strong> <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia <strong>di</strong> Parkinson. Si ipotizzainfatti che tale farmaco abbia vari meccanismi <strong>di</strong> azione incluso quello <strong>di</strong> inibitoredelle monoaminossidasi (MAO-B) e del ri<strong>la</strong>scio <strong>di</strong> glutammato. Recenti reports157


Syl<strong>la</strong>bus 09 2-10-2009 10:31 Pagina 158hanno <strong>di</strong>mostrato che Safinamide in add-on a dopamino-agonisti è in grado <strong>di</strong> determinareun miglioramento significativo del quadro motorio (4). L’efficacia <strong>di</strong> talefarmaco <strong>di</strong>pende apparentemente dal<strong>la</strong> dose utilizzata, sembra infatti che al dosaggiopiù efficace (1mg/kg, 40-90 mg/<strong>di</strong>e) <strong>la</strong> Safinamide determini un doppia inibizionesia delle MAO-B che del ri<strong>la</strong>scio <strong>di</strong> glutammato, mentre a dosaggi più bassi(0.5mg/kg) il farmaco si è mostrato poco efficace. Successivi stu<strong>di</strong> hanno <strong>di</strong>mostratoefficacia e tollerabilità <strong>di</strong> dosi anche più alte <strong>di</strong> Safinamide nelle fasi iniziali <strong>di</strong>ma<strong>la</strong>ttia, e dati preliminari suggeriscono effetti positivi sulle fluttuazioni motorie.Farmaci con azione non dopaminergica:La miglior comprensione dei sistemi non dopaminergici coinvolti nel funzionamentodei nuclei del<strong>la</strong> base ed alterati in corso <strong>di</strong> ma<strong>la</strong>ttia <strong>di</strong> Parkinson ha condotto aconsiderare neurotrasmettitori non dopaminergici come nuovi target terapeutici,soprattutto in re<strong>la</strong>zione al problema delle fluttuazioni motorie e delle <strong>di</strong>scinesie.Ad esempio l’incremento del ri<strong>la</strong>scio nel segmento esterno del globus pallido <strong>di</strong>acido gamma –ammino-butirrico attraverso l ‘attivazione dei recettori adenosiniciA 2aè stato posto in re<strong>la</strong>zione con l’i<strong>per</strong>attività del<strong>la</strong> via in<strong>di</strong>retta suggerendo <strong>di</strong> utilizzarefarmaci anti-adenosinici <strong>per</strong> il controllo delle fasi <strong>di</strong> off. L’Istradefillina(antagonista dei recettori A 2a) si è mostrato efficace nel ridurre <strong>per</strong>io<strong>di</strong> <strong>di</strong> off neipazienti con fluttuazioni motorie, sia in monoterapia (5) che in associazione conlevodopa.I recettori noradrenergici sono localizzati nello striato nel nucleo subta<strong>la</strong>mico e nel<strong>la</strong>sostanza nera e possono modu<strong>la</strong>re l’attività sia gabaergica che dopaminergica. Inpartico<strong>la</strong>re i recettori alfa 2cadrenergici posti sui neuroni striatali gabaergici sonoipotizzati contribuire all’i<strong>per</strong>attività del<strong>la</strong> via <strong>di</strong>retta associata con lo sviluppo <strong>di</strong><strong>di</strong>scinesie. Un trial <strong>di</strong> fase IIB con Fipamezolo (alfa 2aantagonista) è in corso al fine<strong>di</strong> valutare l’impiego <strong>di</strong> tale farmaco <strong>per</strong> il controllo delle <strong>di</strong>scinesie.L’eccessiva attività glutammatergica è un ulteriore meccanismo fisiopatologico chesottende allo sviluppo dei sintomi del<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia <strong>di</strong> Parkinson; lo stesso sviluppo delle<strong>di</strong>scinesie <strong>di</strong> picco può essere in parte attribuito al<strong>la</strong> abnorme attività glutammatergicanello striato attraverso recettori ionotropici (NMDA, AMPA) e metabotropici(mGluR). La Zonisamide, farmaco antiglutammatergico utilizzato nel trattamentodell’epilessia, ha mostrato in piccoli stu<strong>di</strong> un’efficacia nelle fasi avanzate <strong>di</strong> ma<strong>la</strong>ttiain partico<strong>la</strong>re sulle fluttuazioni motorie. Infatti un recente stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fase III ha mostratosia una riduzione dei <strong>per</strong>io<strong>di</strong> <strong>di</strong> off che un miglioramento dell’UPDRS III in faseON in pazienti in trattamento con basse dosi <strong>di</strong> levodopa e Zonisamide (6).L’efficacia dei farmaci antiglutammatergici nel trattamento delle <strong>di</strong>scinesie è inveceancora controversa. Lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fase III con Parampanel (antagonista dei recettori158


Syl<strong>la</strong>bus 09 2-10-2009 10:31 Pagina 160Alcuni farmaci precursori <strong>di</strong> sostanze fisiologicamente presenti nell’organismo cheagiscono come antiossidanti, come ad esempio l’urato, sembrano inoltre associati aun ritardo nell’inizio <strong>di</strong> terapia dopaminergica nei pazienti con ma<strong>la</strong>ttia <strong>di</strong>Parkinson. Uno stu<strong>di</strong>o recente ha infatti mostrato che pazienti in fasi iniziali <strong>di</strong>ma<strong>la</strong>ttia con elevati livelli <strong>di</strong> urato iniziano <strong>la</strong> terapia sintomatica due anni doporispetto a quelli con più bassi livelli p<strong>la</strong>smatici <strong>di</strong> urato, mostrando inoltre, all’indaginestrumentale, una minor progressione annuale <strong>di</strong> ma<strong>la</strong>ttia (10). L’inosina, precursoredell’urato, somministrata <strong>per</strong> via orale determina un incremento dei valoriematici <strong>di</strong> urato fino al doppio dei valori fisiologici, potendo quin<strong>di</strong> svolgere funzionineuroprotettive. Stu<strong>di</strong> in corso stanno valutando <strong>la</strong> capacità dell’inosina, assunta<strong>per</strong> via orale, <strong>di</strong> incrementare i valori non solo p<strong>la</strong>smatici ma anche liquorali <strong>di</strong>urato.160


Syl<strong>la</strong>bus 09 2-10-2009 10:31 Pagina 161BIBLIOGRAFIA1. Poewe W. Treatments for Parkinson <strong>di</strong>sease-past achievements and current clinicalneeds. Neurology. 2009; 72(7 Suppl):S65-73.2. Fox SH, Brotchie JM, Lang AE. Non-dopaminergic treatments in developmentfor Parkinson’s <strong>di</strong>sease. Lancet Neurol. 2008; 7(10):927-38.3. Hauser RA, Bronzova J, Sampaio C, et al.Safety and tolerability of pardoprunox,a new partial dopamine agonist, in a randomized, controlled study ofpatients with advanced Parkinson’s <strong>di</strong>sease. Eur Neurol. 2009;62(1):40-8.4. Stocchi F, Arnold G, Onofrj M, et al. Improvement of motor function in earlyParkinson <strong>di</strong>sease by Safinamide. Neurology. 2004; 63(4):746-8.5. LeWitt PA, Guttman M, Tetrud JW . Adenosine A2A receptor antagonist istradefylline(KW-6002) reduces “off” time in Parkinson’s <strong>di</strong>sease: a double-blind, randomized,multicenter clinical trial (6002-US-005). Ann Neurol. 2008; 63(3):295-302.6. Murata M, Hasegawa K, Kanazawa I et al. Zonisamide improves motor function inParkinson <strong>di</strong>sease: a randomized, double-blind study. Neurology. 2007; 68(1):45-50.7. Ry<strong>la</strong>nder D, Recchia A, Me<strong>la</strong> F, et al. Pharmacological modu<strong>la</strong>tion of glutamatetransmission in a rat model of L-DOPA-induced dyskinesia: effects on motor behaviorand striatal nuclear signaling. J Pharmacol Exp Ther. 2009;330(1):227-358. Goetz CG, Damier p, Hicking C et al. SArizotan as a treatment for dyskinesiasin Parkinson’s <strong>di</strong>sease: a DB-PBO trial. Mov Disord 2007; 22: 179-186.9. Chan CS, Guzman JN, Ilijic E, et al. ‘Rejuvenation’ protects neurons in mousemodels of Parkinson’s <strong>di</strong>sease. Nature. 2007 447(7148):1081-6.10 Weisskopf MG, O’Reilly E, Chen H et al. P<strong>la</strong>sma urate and risk of Parkinson’s<strong>di</strong>sease. Am J Epidemiol. 2007 166:561-7.11. http://www.clinicaltrials.govTabel<strong>la</strong> 1: Farmaci attualmente in stu<strong>di</strong>o in trials randomizzati control<strong>la</strong>ti (11)Farmaco Meccanismo d’azione Fase stu<strong>di</strong>oIPX066 Levodopa ER 3Pardoprunox (SLV308) Agonista parziale D2/D3 3Safinamide Inibitore MAO-B /inibitore del ri<strong>la</strong>scio GLU 3Pimavanserina ACP103) Antagonista 5 HT2A 2AFQ056 Antagonista mGluR5 2Fipamezolo Antagonista adrenergico alfa2 2bIstradefillina Antagonista recettori adenosinici A 2a 2-3Piclozotan Agonista 5 HT1A 2Pramipexolo Agonista Dopaminergico 4Inosina Precursore dell’urato 2161

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