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regolamento d'istituto - dante alighieri'' - varese

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ISTITUTO COMPRENSIVO VARESE 6 – “ DANTE ALIGHIERI ”<br />

Via Morselli , 8 – 21100 Varese – telefono 0332/281748 – fax 0332/236389<br />

Codice meccanografico : VAIC87400V – Codice fiscale 95070780127<br />

email: VAIC87400V@istruzione.it; <strong>dante</strong>va@<strong>dante</strong>web.it . –<br />

ic<strong>varese</strong>6alighieri.segreteria.va@pa.postacertificata.gov.it<br />

internet: www. <strong>dante</strong>web.it<br />

REGOLAMENTO<br />

D’ISTITUTO<br />

* * *<br />

dall’a.s. 2010-11<br />

(delibera n. 31 del giorno 01 aprile 2011)


Indice<br />

TITOLO 1 - Attività generali di istituto<br />

− diritti e doveri : alunni, docenti, personale ATA, genitori-<br />

− attività informativa – comunicativa<br />

− modalità di somministrazione dei farmaci durante l’attività didattica<br />

− tempistica della valutazione delle verifiche didattiche per la scuola<br />

− secondaria I grado<br />

− calendario scolastico e orari<br />

TITOLO 2 - Comportamento degli alunni : regole generali e sanzioni disciplinare -<br />

_ Parte A - scuola secondaria I° grado<br />

− Parte B - scuola primaria<br />

TITOLO 3 - Comportamento alunni, specifiche regole d’intervallo e uso dei telefoni<br />

cellulari e altre apparecchiature elettroniche<br />

( per la scuola secondaria di I grado)<br />

TITOLO 4 - Gite scolastiche e visite d’istruzione<br />

- Parte A – scuola secondaria I° grado<br />

- Parte B – scuola primaria e dell’infanzia<br />

TITOLO 5 – Funzionamento del Consiglio di Istituto e attività collegiali<br />

TITOLO 6 - Criteri per le iscrizioni e per le formazioni delle classi<br />

TITOLO 7 - Rapporti con gli Enti locali, le associazioni territoriali - Uso degli spazi<br />

scolastici<br />

TITOLO 8 - Gestione economica, finanziaria e contrattuale ; gestione dei beni mobili<br />

e immobili (provvisorio)<br />

ALLEGATI<br />

A) PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’<br />

(per la scuola secondaria di I° grado)<br />

B) CRITERI ASSEGNAZIONE DOCENTI ALLE CLASSI E ALLE SEZIONI<br />

Correlazione con i criteri espressi dalla contrattazione d’istituto<br />

C) PROCEDURA FORMAZIONI CLASSI SC. SECONDARIA (provvisorio)


IL CONSIGLIO D'ISTITUTO<br />

VISTO l'art. 10, comma 3, lettera a) del TU 16/4/94 n 297-<br />

VISTI gli art 8 e 9 del DPR 8/3/99 n 275-<br />

VISTO il D.I. 01/02/2001 n. 44;<br />

VALUTATA l ‘opportunità di adottare nuovo <strong>regolamento</strong> <strong>d'istituto</strong> in coerenza con i<br />

principi che connotano l’Autonomia di cui sono state dotate le istituzioni scolastiche a<br />

decorrere dall’ 1/9/2000;<br />

HA EMANATO<br />

il seguente <strong>regolamento</strong> nella seduta del 1 aprile 2011 con delibera n. 31 in forma di<br />

raccolta essenziale ed organizzata delle regole interne di questo istituto quale dispositivo<br />

di efficienza, efficacia e trasparenza.


Il presente Regolamento è un documento di riferimento per la gestione<br />

dell’attività scolastica che necessita di norme locali.<br />

Queste norme specificano e, se possibile, chiarificano e completano la<br />

normativa nazionale e regionale, sia quella prettamente scolastica sia<br />

quella più ampiamente civile.<br />

In alcuni settori il <strong>regolamento</strong>, per la sua stessa natura di insieme di<br />

regole dettagliate, può sembrare particolarmente coercitivo e draconiano<br />

per un ambito scolastico di scuola primaria e secondaria di I grado.<br />

Ciò è dovuto essenzialmente a due motivi :<br />

- l’esperienza pregressa suggerisce di caratterizzare il <strong>regolamento</strong> con<br />

dettagli il più possibile pratici ed estesi<br />

- l’odierno deterioramento di alcuni riferimenti fondamentali per l’età<br />

evolutiva suggerisce la necessità di obiettivi educativi fermi e costanti<br />

Tuttavia sarà l’ambito applicativo quello che determinerà l’uso di<br />

questo strumento regolamentare in modo flessibile, progressista e<br />

comunque attento alla crescita personale di ciascun studente.<br />

Tutto ciò in linea con gli intenti pedagogici e il Piano dell’Offerta<br />

Formativa di questa Istituzione scolastica.


TITOLO 1<br />

Attività generali di istituto<br />

(diritti e doveri)<br />

CAPO I - DOCENTI<br />

1) Norme di funzionamento dei Consigli di Classe/ Interclasse<br />

A. Il Consiglio di Classe/Interclasse è presieduto dal DS o da un docente, suo delegato,<br />

membro del Consiglio ed è convocato, a seconda delle materie sulle quali<br />

deve deliberare, con la presenza di tutte le componenti ovvero con la sola<br />

presenza dei docenti.<br />

B. Il Consiglio di Classe/Interclasse si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si<br />

riunisce secondo il Piano delle Attività concordato ed approvato prima dell'inizio delle<br />

lezioni.<br />

2) Indicazioni sui doveri dei docenti ( v. anche normativa civile dello Stato, normativa MIUR<br />

e CCNL in vigore)<br />

A. I docenti che accolgono gli alunni devono trovarsi in classe o atrio di accoglienza<br />

almeno cinque minuti prima dell'inizio delle lezioni.<br />

B. Il docente della prima ora deve segnalare sul registro di classe gli alunni assenti<br />

controllare quelli dei giorni precedenti e segnare sul registro di classe l'avvenuta o la<br />

mancata giustificazione. Qualora un alunno, dopo tre giorni dal rientro continui ad essere<br />

sprovvisto di giustificazione, sarà segnalato il suo nominativo all’Ufficio di Dirigenza per gli<br />

interventi del caso.<br />

C. In caso di ritardo di un alunno occorre segnare l'orario di entrata, la giustificazione o la<br />

richiesta di giustificazione e ammetterlo in classe.<br />

D. Per la scuola secondaria di I grado se un alunno richiede, con permesso scritto di un<br />

genitore, di uscire anticipatamente, occorre chiedere l'autorizzazione all’Ufficio di<br />

dirigenza/segreteria o ai docenti delegati (prassi in vigore). Dopo l'autorizzazione il<br />

docente è tenuto ad apporre sul registro di classe l'ora in cui l'alunno è uscito.<br />

Per la scuola primaria o dell’infanzia si segue la prassi in vigore ( per la sc. primaria<br />

modulo di richiesta all’ingresso dell’edificio c/o bidelli/custode e richiesta/segnalazione sul<br />

diario/ alunno da parte dei genitori ). Il docente di classe primaria controfirmerà la richiesta<br />

sul diario e segnalerà l’uscita sul registro di classe.


E. In accordo con l’Ufficio di segreteria, i docenti devono predisporre per classe un elenco<br />

degli alunni completo di indirizzo e recapito telefonico: una copia da inserire nel registro di<br />

classe ed una in segreteria.<br />

F. I docenti indicano sempre sul registro di classe i compiti assegnati e gli argomenti svolti<br />

(sc. secondaria)<br />

G. I docenti hanno cura di non lasciare mai, per nessun motivo, gli alunni senza vigilanza<br />

H. Durante l'intervallo i docenti vigilano sull'intera classe e collaborano con i colleghi delle<br />

altre classi.<br />

I. Durante le ore di lezione non è consentito fare uscire gli alunni dalla classe fatta<br />

eccezione per i casi seriamente motivati.<br />

L. Se un docente deve per pochi minuti allontanarsi dalla propria classe occorre che avvisi<br />

un collaboratore scolastico o un collega affinché vigili sulla classe.<br />

M. In occasione di uscite o per trasferimenti in palestra o nei laboratori, gli alunni devono<br />

lasciare in ordine il materiale scolastico chiuso nelle borse affinché altri alunni, sotto la<br />

guida e la sorveglianza dei docenti, possano usufruire dell'aula senza creare problemi (sc.<br />

secondaria)<br />

N. Al termine delle lezioni i docenti collaborano ad educare gli alunni affinché i locali<br />

utilizzati vengano lasciati in ordine ed i materiali siano riposti negli appositi spazi.<br />

O. Gli insegnanti accompagnano la classe in fila all'uscita (secondo le modalità di ciascun<br />

plesso)<br />

P. I docenti devono prendere visione dei piani di evacuazione dei locali della scuola e<br />

devono sensibilizzare gli alunni sulle tematiche della sicurezza.<br />

Q. E' assolutamente vietato, per qualunque attività, l'utilizzo di sostanze che possano<br />

rivelarsi tossiche o dannose per gli alunni quali: colle non dichiaratamente atossiche,<br />

vernici, solventi, ecc... Prima di proporre agli alunni attività che richiedono l'uso di<br />

sostanze particolari o alimenti (pasta, farina, legumi) verificare tramite comunicazione<br />

scritta che non vi siano casi di allergie specifiche o intolleranze ai prodotti.<br />

R. E' assolutamente vietato ostruire con mobili, arredi, anche solo temporaneamente, le<br />

vie di fuga e le uscite di sicurezza. E’ inoltre vietato utilizzare le scale di sicurezza come<br />

via d’accesso/uscita abituale (PVR)<br />

S. Non è consentito, per ragioni di sicurezza, sistemare mobili bassi accanto a vetrate e<br />

finestre, sia in aula che in qualunque altra zona dell' edificio scolastico accessibile agli<br />

alunni.<br />

T. I docenti, ove accertino situazioni di pericolo, devono prontamente comunicarlo ai<br />

docenti addetti alla sicurezza, ai docenti collaboratori del dirigente e/o agli uffici di<br />

segreteria/dirigenza.


U. Eventuali danni riscontrati nell’edificio scolastico e nelle sue pertinenze devono essere<br />

segnalati in segreteria/dirigenza. I danni riscontrati vengono risarciti dal responsabile (sc.<br />

Secondaria).<br />

Qualora questi non venga individuato, gli insegnanti della o delle classi interessate<br />

discuteranno in C.d.C. con i genitori circa le modalità di risarcimento.<br />

V. I docenti hanno facoltà di richiedere colloqui e/o, in casi urgenti, approfondimenti<br />

telefonici con le famiglie nell'ottica di un rapporto scuola/famiglia più trasparente e fattivo.<br />

Z. Ogni docente apporrà la propria firma per presa visione delle circolari e degli avvisi. In<br />

ogni caso tutte le circolari e gli avvisi affissi all'albo della scuola o inseriti nell'apposito<br />

registro si intendono regolarmente notificati.<br />

Y. I docenti non possono utilizzare i telefoni cellulari durante l'orario di lavoro.(v. nota min.<br />

di riferimento)<br />

J. I docenti non possono utilizzare i telefoni della scuola per motivi personali. In caso di<br />

motivo di ufficio, la telefonata va annotata sull'apposito registro, indicando il numero<br />

composto, il destinatario, il nome della persona che effettua la telefonata e sinteticamente<br />

l'oggetto della telefonata.<br />

K. I docenti devono avvisare le famiglie, tramite diario o distribuzione di avviso Inerente,<br />

circa le attività didattiche che saranno svolte qualora esse sono differenti dalle attività<br />

curricolari previste dalla programmazione d’Istituto.<br />

.<br />

X. Il ricorso alla Dirigenza e ai collaboratori del dirigente per problemi di ordine disciplinare<br />

va limitato alle sole situazioni di estrema gravità e urgenza che richiedono interventi<br />

sanzionatori determinati dal <strong>regolamento</strong> (v. Titolo 2).<br />

L’ambito correttivo disciplinare è specifico della funzione docente. I casi più complessi<br />

vanno affrontati nell’ambito delle funzioni del Consiglio di classe o dell’equipe di sc.<br />

primaria.<br />

Il dirigente affronterà le irrisolte problematiche comportamentali degli alunni con i docenti<br />

negli orari di ricevimento comunicati. Possono essere naturalmente concordati ulteriori<br />

momenti di incontro solo per situazioni gravi, urgenti e non rimandabili.<br />

E’ comunque auspicabile un rapporto di relazione tra dirigenza, alunni e docenti che vada<br />

ben oltre la sola tematica disciplinare affinché il ruolo dirigenziale possa manifestarsi, se<br />

possibile, come elemento di promozione culturale, supporto socio-educativo, riferimento<br />

pedagogico.<br />

W. I registri devono essere debitamente compilati in ogni loro parte e rimanere nel<br />

cassetto personale (sc. secondaria) o nella cattedra d’aula a disposizione della dirigenza e<br />

dei colleghi di classe.<br />

AA. Gli insegnanti presenti alla mensa, con gli educatori comunali e/o i collaboratori<br />

scolastici indirizzeranno gli alunni ad una adeguata igiene personale (lavarsi le mani,<br />

ecc....) e, durante il pranzo, vigileranno sugli stessi e li educheranno ad un corretto<br />

comportamento.<br />

.


CAPO II - PERSONALE AMMINISTRATIVO<br />

1) Doveri del personale ATA amministrativo ( v. anche normativa civile dello Stato, normativa<br />

MIUR , CCNL in vigore e contrattazione d’Istituto))<br />

A. Il personale amministrativo è indispensabile anche come supporto all'azione didattica e<br />

la valorizzazione delle sue competenze è decisiva per l'efficienza e l'efficacia del servizio e<br />

per il conseguimento delle finalità educative.<br />

B. Il personale amministrativo indossa, in modo ben visibile, il tesserino di riconoscimento<br />

per l'intero orario di lavoro ed al telefono risponde con la denominazione dell'Istituzione<br />

Scolastica e il proprio nome.<br />

C. Non può utilizzare i telefoni cellulari durante l'orario di lavoro.<br />

D. Cura i rapporti con l'utenza, nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di<br />

accesso alla documentazione amministrativa prevista dalla legge.<br />

E. Collabora con i docenti nei limiti indicati dalla normativa e dalle indicazioni ricevute dal<br />

DSGA e dal dirigente scolastico<br />

F. La qualità del rapporto col pubblico e col personale docente e collaboratore scolastico è<br />

di fondamentale importanza, in quanto esso contribuisce a determinare il clima educativo<br />

della scuola e a favorire il processo comunicativo tra le diverse componenti che dentro o<br />

attorno alla scuola si muovono.<br />

G. Il personale amministrativo è tenuto al rispetto dell'orario di servizio. Della presenza in<br />

servizio fa fede la firma nel registro del personale.<br />

CAPO III - COLLABORATORI SCOLASTICI<br />

1) Norme di comportamento e doveri del personale ATA collaboratore scolastico<br />

( v. anche normativa dei dipendenti civili dello Stato, normativa MIUR , CCNL in vigore e<br />

contrattazione d’Istituto)<br />

A. I collaboratori scolastici sono tenuti a prestare servizio, salvo diverse disposizioni, nella<br />

zona di competenza secondo le mansioni loro assegnate. Della presenza in servizio farà<br />

fede la firma sul registro di presenza del personale.<br />

B. In ogni turno di lavoro i collaboratori scolastici devono accertare l'efficienza dei<br />

dispositivi di sicurezza, individuali e collettivi, e la possibilità di utilizzarli con facilità.<br />

C. I collaboratori scolastici:<br />

• indossano, in modo ben visibile, il tesserino di riconoscimento per l'intero orario di lavoro;<br />

• devono collaborare all’ingresso ed all’uscita degli alunni;<br />

• sono facilmente reperibili da parte degli Insegnanti, per qualsiasi evenienza;<br />

• collaborano al complessivo funzionamento didattico e formativo;<br />

• comunicano immediatamente al Dirigente Scolastico o ai suoi Collaboratori o al DSGA<br />

l'eventuale assenza dell'Insegnante dall'aula, per evitare che la classe resti incustodita;<br />

• collaborano con gli insegnanti nella raccolta dei buoni mensa e nella predisposizione


degli elenchi dei partecipanti al servizio;<br />

• favoriscono l'integrazione degli alunni portatori di handicap;<br />

• vigilano sulla sicurezza ed incolumità degli alunni, in particolare durante gli intervalli,<br />

negli spostamenti e nelle uscite degli alunni per recarsi ai servizi o in altri locali;<br />

• possono svolgere, su accertata disponibilità, funzione di accompagnatore durante i viaggi<br />

e le visite d'istruzione;<br />

• riaccompagnano nelle loro classi gli alunni che, al di fuori dell'intervallo e senza seri<br />

motivi, sostano nei corridoi;<br />

• sorvegliano gli alunni in caso di uscita dalle classi, di ritardo, assenza, o allontanamento<br />

momentaneo dell'insegnante;<br />

• impediscono, in modo cortese ma fermo, che alunni di altri corsi possano svolgere azioni<br />

di disturbo nel corridoio di propria pertinenza, riconducendoli con garbo e intelligenza alle<br />

loro classi;<br />

• sono sempre tolleranti e disponibili con gli alunni, non dimenticando mai che la funzione<br />

della scuola è quella di educare specialmente quegli allievi che ne hanno più bisogno;<br />

• evitano di parlare ad alta voce;<br />

• tengono i servizi igienici sempre decorosi, puliti e accessibili;<br />

• provvedono, al termine delle lezioni, alla quotidiana pulizia, con materiale e detersivi<br />

disinfettanti, dei servizi e degli spazi di pertinenza, nonché delle suppellettili e degli<br />

attrezzi delle aule, dei laboratori, delle palestre, degli uffici e degli spazi comuni loro<br />

affidati (v. Piano delle Attività per quanto riguarda la sostituzione dei colleghi assenti)<br />

• non si allontanano dal posto di servizio, tranne che per motivi autorizzati dal Direttore<br />

S.G.A. o dal Dirigente Scolastico o in casi specifici dall’ins. collaboratore o referente di<br />

plesso;<br />

• vigilano con costanza e diligenza all’ingresso degli edifici scolastici (secondo gli incarichi<br />

loro affidati) alternandosi in modo tale che tale ingresso NON rimanga MAI incustodito<br />

durante tutto il periodo di funzionamento delle istituzioni scolastiche (compreso il periodo<br />

delle vacanze alunni)<br />

• invitano tutte le persone estranee che non siano espressamente autorizzate dal Dirigente<br />

Scolastico ( e/o in sua vece dal DSGA, dagli ins. Collaboratori e referenti di plesso ) a<br />

uscire dalla Scuola. A tale proposito si terranno informati sugli orari di ricevimento dei<br />

genitori, collocati sempre in ore libere da insegnamento;<br />

• prendono visione del calendario delle riunioni dei consigli di classe e di interclasse dei<br />

collegi dei docenti o dei consigli di istituto ( e comunque del calendario completo del<br />

Piano delle Attività) tenendosi aggiornati circa l'effettuazione del necessario servizio;<br />

• sorvegliano l'uscita dalle classi e dai cancelli esterni, prima di dare inizio alle pulizie.<br />

D. Ove accertino situazioni di disagio, di disorganizzazione o di pericolo, devono<br />

prontamente comunicarlo in Segreteria, al RSSP o agli addetti alla Sicurezza di plesso.<br />

Segnalano, sempre in segreteria, l'eventuale rottura di suppellettili, sedie o banchi prima di<br />

procedere alla sostituzione.<br />

E. Accolgono il genitore dell'alunno minorenne che richiede l'autorizzazione all'uscita<br />

anticipata. Il permesso di uscita, firmato dal Dirigente Scolastico o da un docente delegato,<br />

( o secondo la consueta prassi per le sc. infanzia e primaria ) verrà portato dal<br />

collaboratore nella classe dell'alunno, dove il docente dell'ora provvederà alla annotazione<br />

dell'autorizzazione sul registro di classe. Dopodiché l'alunno che ha richiesto di uscire<br />

anticipatamente potrà lasciare la scuola affidato al genitore o suo delegato.<br />

F. Al termine del servizio tutti i collaboratori scolastici, di qualunque turno e a qualsiasi<br />

spazio addetti dovranno controllare, dopo aver fatto le pulizie, quanto segue:


• che tutte le luci siano spente;<br />

• che tutti i rubinetti dei servizi igienici siano ben chiusi;<br />

• che siano chiuse le porte delle aule, le finestre e le serrande delle aule e della scuola;<br />

• che vengano chiuse le porte e i cancelli della scuola;<br />

• gli ausiliari addetti agli uffici controlleranno che siano chiuse tutte le porte degli uffici.<br />

G. Devono apporre la propria firma, per presa visione, sulle circolari e sugli avvisi; in ogni<br />

caso tutte le circolari e gli avvisi affissi all'albo della scuola o inseriti nel registro degli<br />

avvisi della scuola si intendono regolarmente notificati.<br />

H. E' fatto obbligo ai collaboratori scolastici di prendere visione delle mappe di<br />

evacuazione dei locali e di controllare quotidianamente la praticabilità ed efficienza delle<br />

vie di esodo.<br />

CAPO IV – ALUNNI<br />

1) Norme di comportamento (v. anche per settori specifici Titolo 2 e Titolo 3 )<br />

A. Gli alunni sono tenuti ad avere nei confronti del Dirigente Scolastico, di tutto il<br />

personale e dei compagni, lo stesso rispetto, anche formale, consono ad una convivenza<br />

civile. Gli alunni sono tenuti a frequentare regolarmente le lezioni, a favorirne lo<br />

svolgimento e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio. La presenza a scuola è<br />

obbligatoria anche per tutte le attività organizzate e programmate in tempo utile dal<br />

consiglio di classe/interclasse.<br />

B. Gli alunni maggiorenni hanno diritto alla autogiustificazione delle assenze; i minori<br />

devono presentare la giustificazione firmata da uno dei genitori o da chi ne fa le veci.<br />

C. L’ingresso degli alunni a scuola è regolamentato da specifici orari di plesso determinati<br />

dal C.d.I.; gli alunni che utilizzano la bicicletta possono posteggiarla nel cortile interno<br />

dopo l’apertura del cancello da parte del collaboratore scolastico addetto. La scuola, in<br />

ogni caso, non si assume alcuna responsabilità circa la vigilanza degli alunni prima del<br />

loro ingresso nell’edificio scolastico.<br />

D. I ritardi verranno annotati sul registro di classe e dovranno essere giustificati dai genitori<br />

il giorno successivo tramite il libretto o, per le sc, primaria e dell’infanzia, secondo modalità<br />

decise dall’equipe docenti.<br />

E. Gli alunni devono portare quotidianamente il diario scolastico che è il mezzo di<br />

comunicazione costante tra scuola e famiglia. I genitori sono invitati a controllare i compiti<br />

e le lezioni assegnate, le eventuali annotazioni degli insegnanti, le comunicazioni della<br />

scuola e ad apporre la propria firma per presa visione.<br />

F. Le assenze (v. lett. B) devono essere giustificate dai genitori tramite l'apposito<br />

Libretto/diario e devono essere presentate al rientro in classe, all'inizio della prima ora di<br />

lezione all'insegnante che provvederà a controfirmare e ( sc. sec.) a prendere nota sul<br />

registro. L'alunno che non giustifichi la sua assenza entro 3 giorni, se minore, dovrà<br />

essere accompagnato da uno dei genitori o da chi ne fa le veci direttamente al Dirigente


Scolastico. In caso di ripetute assenze, su segnalazione dei docenti della classe, potranno<br />

essere inviate tempestive comunicazioni scritte alle famiglie.<br />

G. Non è consentito agli alunni di uscire dall'edificio scolastico prima del termine delle<br />

lezioni. In caso di necessità i genitori dovranno preventivamente avvertire la scuola tramite<br />

richiesta scritta sul libretto/diario (v. CAPO I, lett. D; CAPO III, lett. E) e venire a prelevare<br />

personalmente lo studente (o delegare per iscritto un'altra persona maggiorenne che<br />

dovrà essere munita di documento di riconoscimento).<br />

H. Quando le richieste di uscite anticipate o di ingressi ritardati sono numerose, il C.d.C. o<br />

i docenti dell’equipe di sc. Primaria informeranno per iscritto la famiglia.<br />

I. In caso di astensione collettiva delle lezioni, gli alunni devono presentare regolare<br />

giustificazione, fatte salve le competenze del Dirigente Scolastico e degli organi collegiali.<br />

Gli alunni presenti comunque non devono essere privati del loro diritto a regolari lezioni.<br />

L. Al cambio di insegnante, negli spostamenti da un'aula all'altra, all'ingresso e all'uscita gli<br />

alunni devono tenere un comportamento corretto ed educato. Non è permesso correre,<br />

uscire dalla classe senza autorizzazione, gridare nei corridoi e nelle aule (v. nel dettaglio<br />

Titolo 2 e Titolo 3)<br />

M. Gli alunni possono recarsi nella sala insegnanti, in biblioteca, in palestra, nei laboratori,<br />

in aula magna solo con l'autorizzazione e sotto il controllo di un insegnante che se ne<br />

assuma la responsabilità.<br />

N. Durante gli intervalli, sia nella scuola che nel cortile sono da evitare tutti i giochi che<br />

possono diventare pericolosi (ad es. spingersi, salire e scendere le scale, ecc...): gli alunni<br />

dovranno seguire le indicazioni degli insegnanti e dei collaboratori scolastici.<br />

O. I servizi vanno utilizzati in modo corretto e devono essere rispettate le più elementari<br />

norme di igiene e pulizia.<br />

P. Saranno valutati ai sensi del Titolo 2 tutti gli episodi accertati di violenza (fisica e<br />

psicologica) che dovessero verificarsi tra gli alunni sia all'interno della scuola che nelle<br />

limitrofe zone d’accesso. Tutti devono poter frequentare la scuola con serenità senza<br />

dover subire le prepotenze e le vessazioni di altri.<br />

Q. Nelle aule e nel cortile ci sono appositi contenitori per la raccolta dei rifiuti: è necessario<br />

utilizzarli correttamente.<br />

R. Gli insegnanti ed i collaboratori scolastici segnaleranno al C. d. Classe o ai docenti<br />

dell’equipe i nominativi degli alunni o le classi che non rispettano ripetutamente le<br />

indicazioni del presente Regolamento. Solo per i casi più gravi sarà richiesto l’intervento<br />

del Dirigente o del Consiglio di Istituto (v. Capo I, lett. X del presente Titolo; v. Titolo 2)<br />

S. Gli alunni sono tenuti a rispettare il lavoro e a seguire le indicazioni dei collaboratori<br />

scolastici che assicurano, con i docenti, il buon funzionamento della scuola ed in alcuni<br />

momenti possono essere incaricati della sorveglianza di una classe o di un gruppo di<br />

alunni; durante le ore di lezione i c.s. sorvegliano abitualmente corridoi e servizi.


T. Gli alunni che, per motivi di salute (fisica e/o psicologica ), non potranno seguire le<br />

lezioni di Ed. Fisica dovranno presentare al Dirigente Scolastico la domanda di esonero<br />

firmata dal genitore unita a certificazione medica.<br />

U. Gli alunni sono tenuti a portare a scuola solo l'occorrente per i compiti e le lezioni e<br />

l'eventuale merenda. Non è consigliabile portare somme di denaro e oggetti di valore. La<br />

scuola, in ogni caso, non risponde di eventuali furti.<br />

V. Il comportamento degli alunni deve essere dunque improntato sempre al massimo<br />

rispetto delle persone, degli ambienti, degli arredi e delle attrezzature della scuola. (v.<br />

Titolo 7 – Titolo 8 ).<br />

Nel caso in cui uno o più alunni, a seguito di un comportamento volontariamente scorretto,<br />

accertato dal personale della scuola, causi un danno ai locali, agli arredi o alle<br />

attrezzature, l’alunno o gli alunni personalmente responsabili saranno soggetti a sanzioni<br />

disciplinari (valutazione secondo il grado e l’ordine della scuola di appartenenza).<br />

Il Dirigente scolastico, inoltre, informerà i genitori dell’alunno o degli alunni dei fatti di cui i<br />

figli si sono resi responsabili e che hanno causato un deterioramento dei beni della scuola.<br />

L’entità del risarcimento alla Scuola o al Comune dovrà consentire di riportare il bene allo<br />

stato antecedente ai fatti accaduti.<br />

Z. È fatto divieto agli alunni invitare estranei ed intrattenersi con loro nella scuola.<br />

Y. Gli alunni sono tenuti a mantenere un comportamento irreprensibile in ogni altra<br />

occasione o situazione comunque legate all’attività didattica:<br />

- conferenze, visite di istruzione, gite, manifestazioni, ecc.<br />

2) Diritto di trasparenza nell’attività didattica di apprendimento<br />

A. L'alunno ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola.<br />

B. Per la scuola secondaria il coordinatore del C.d.C. si farà carico di illustrare alla classe<br />

il POF annuale e recepirà osservazioni e suggerimenti che verranno posti all'analisi e alla<br />

discussione del consiglio di classe.<br />

Per la scuola primaria (anche nelle prime classi ) è buona norma condividere con la classe<br />

i momenti topici del programma educativo-didattico dell’anno in corso.<br />

C. Per le classi di scuola secondaria e, secondo parametri opportuni, per le classi della sc.<br />

primaria i docenti esplicitano le metodologie didattiche che intendono seguire, le modalità<br />

di verifica e i criteri di valutazione.<br />

D. La valutazione degli alunni sarà sempre tempestiva e adeguatamente motivata (in part.<br />

per la sc. secondaria I grado v. Capo VIII) nell'intento di attivare negli alunni processi di<br />

autovalutazione che consentano di individuare i propri punti di forza e di debolezza e<br />

quindi migliorare il proprio rendimento.


CAPO V – GENITORI<br />

1) Indicazioni collegate anche al Patto di corresponsabilità ( v. Allegato A al presente<br />

<strong>regolamento</strong> d’istituto)<br />

A. I genitori sono i responsabili più diretti dell'educazione e dell'istruzione dei propri figli e<br />

pertanto hanno il dovere di condividere con la scuola tale importante compito.<br />

B. E’ opportuno che i genitori cerchino di:<br />

• trasmettere ai ragazzi che la scuola è uno degli elementi di fondamentale importanza<br />

per costruire il loro futuro e la loro formazione culturale;<br />

• stabilire rapporti corretti con gli Insegnanti, collaborando a costruire un clima di reciproca<br />

fiducia e di fattivo sostegno;<br />

• controllare, leggere e firmare tempestivamente le comunicazioni sul libretto personale;<br />

• partecipare con regolarità alle riunioni previste;<br />

• favorire la partecipazione dei figli a tutte le attività programmate dalla scuola;<br />

• osservare le modalità di giustificazione delle assenze, dei ritardi e delle uscite anticipate;<br />

• sostenere gli Insegnanti controllando l'esecuzione dei compiti a casa;<br />

• educare ad un comportamento corretto durante la mensa.<br />

C. Gli insegnanti sono disponibili ad incontri individuali (v. Capo I e Capo VI), tutte le volte<br />

che la situazione lo richieda o quando venga fatta esplicita richiesta in tal senso dalla<br />

famiglia. In questi casi si concorda, tramite il diario degli alunni, l'orario di ricevimento. La<br />

scuola, in casi urgenti o per segnalare situazioni particolari, invierà alle famiglie degli<br />

alunni una lettera di convocazione.<br />

D. in caso di sciopero del personale (v. Capo VII ) la scuola avvertirà le famiglie con<br />

apposito comunicato e con anticipo. Non sempre sarà possibile garantire il normale<br />

svolgimento delle lezioni. E' possibile, quindi, che gli alunni presenti a scuola siano<br />

suddivisi in gruppi e affidati per la vigilanza ai docenti e/o ai collaboratori scolastici non<br />

scioperanti. In situazioni di emergenza verranno comunque impartite opportune<br />

disposizioni.<br />

E. Allo scopo di mantenere vivo e proficuo l'affiatamento tra le famiglie e la scuola i<br />

genitori sono invitati ad utilizzare al massimo le occasioni offerte, partecipando alle<br />

assemblee di classe ed ai colloqui individuali con i docenti nelle occasioni di ricevimento.<br />

Sono gradite ove possibili anche altre forme di collaborazione o proposte di riunioni<br />

suggerite dai genitori per il conseguimento delle finalità educative.<br />

2) Diritto di Assemblea (v. nello specifico Titolo 5 art. 28 )<br />

A. I genitori degli alunni hanno diritto di riunirsi in Assemblea nei locali della scuola<br />

secondo le modalità previste dagli articoli 12 e 15 del Testo Unico del 16 aprile 1994 n<br />

297.<br />

B. Le assemblee si svolgono fuori dall'orario delle lezioni.


3) Funzionamento dell’Assemblea di classe<br />

A. L'Assemblea di classe è presieduta da un genitore rappresentate eletto nel Consiglio di<br />

Classe/Interclasse.<br />

B. E' convocata dal Presidente con preavviso di almeno cinque giorni. La convocazione<br />

( oltre alle normali convocazioni previste dal Piano annuale delle attività) può essere<br />

richiesta:<br />

a) dalla maggioranza degli insegnanti di classe ;<br />

b) dalla maggioranza dei rappresentanti di classe eletti per la scuola secondaria;<br />

c) dalla maggioranza delle famiglie degli alunni della classe per la scuola primaria e<br />

scuola. dell’infanzia<br />

L’ assemblea è convocata invece dal Dirigente scolastico per questioni di tipo educativodisciplinare<br />

o per i casi previsti dalla normativa vigente.<br />

C. Il Presidente (qualora l’assemblea non sia programmata dal personale scolastico)<br />

richiede per iscritto al dirigente scolastico l'autorizzazione a tenere l'assemblea e provvede<br />

anche tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti l'ordine del<br />

giorno alle famiglie.<br />

D. Dei lavori dell'Assemblea viene redatto succinto verbale, a cura di uno dei componenti.<br />

E. Copia del verbale viene inviata all’Ufficio di dirigenza. Il verbale potrà essere poi essere<br />

diffuso pubblicamente dopo la verifica di legittimità e di osservanza normativa da parte del<br />

Dirigente scolastico ( es. tutela della privacy, rispetto del codice civile, rispetto della<br />

normativa scolastica, osservanza dei diritti delle persone fisiche ecc. )<br />

F. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e gli<br />

insegnanti di classe.<br />

CAPO VI – ATTIVITA’ INFORMATIVA – COMUNICATIVA<br />

1) Comunicazioni docenti – genitori<br />

A. Gli insegnanti comunicheranno con le famiglie con tutti quei mezzi che riterranno più<br />

idonei all’interno delle norme del pubblico servizio.<br />

B. E’ vietato conferire con i genitori per il tramite di alunni che non siano i diretti interessati,<br />

salvo casi di eccezionale urgenza o gravità debitamente valutati<br />

C. Per la sola scuola secondaria, nell'orario di servizio settimanale di ogni docente è<br />

prevista un'ora per i colloqui, su appuntamento, con i genitori<br />

D. Per la sola scuola secondaria saranno programmati annualmente incontri collettivi<br />

pomeridiani con gli insegnanti della scuola. Inoltre, qualora se ne ravvisi la necessità,<br />

verranno inviate alle famiglie tempestive informazioni scritte relative, secondo i casi, alla<br />

frequenza, al profitto, al comportamento dell'alunno: in particolare, saranno comunicate<br />

alle famiglie le valutazioni quadrimestrali e,su mandato dei docenti, anche quelle


interperiodali, accompagnate dalla eventuale segnalazione degli interventi di sostegno e di<br />

recupero che l'alunno deve sostenere con l'esito di tali interventi.<br />

E. Per la scuola primaria ogni insegnante incontrerà i genitori secondo le indicazioni<br />

normative del contratto lavorativo in vigore, secondo le modalità espresse dalla funzione<br />

docente e dalle indicazioni del Capo V, art.1, lett.C e comunque per due ore al bimestre,<br />

in orario extrascolastico e programmato, in modo da consentire la massima<br />

partecipazione dei genitori.<br />

F. Qualora, nell’intervallo tra un incontro e l’altro, una delle due parti ravvisasse la<br />

necessità di un colloquio, previa richiesta scritta, si concorderanno date e modi del<br />

colloquio (v. sempre Capo V art. 1 lett. C)<br />

G. Per entrambi i gradi di scuola sono inoltre previsti i normali incontri assembleari e i<br />

colloqui individuali in occasione della consegna quadrimestrale dei documenti di<br />

valutazione<br />

H. Al fine di garantire il diritto di vigilanza e di docenza per gli alunni i genitori sono invitati ad<br />

effettuare per iscritto eventuali comunicazioni urgenti; l’accesso all’interno dell’edificio è<br />

consentito (v. articoli prec. ) solo in caso di necessità, previo accordo con il personale<br />

ausiliario.<br />

I. Per la scuola dell’infanzia sono previsti i contatti quotidiani indicati dagli ordinamenti<br />

nazionali. Eventuali e necessari momenti di incontri più approfonditi per particolari<br />

tematiche dovranno essere opportunamente concordati tra docenti e genitori.<br />

L. E’ fatta salva la facoltà dell’Istituzione scolastica di convocare ( per le vie brevi o per<br />

iscritto secondo norma) i genitori responsabili o che ne fa le veci per ogni tipo di esigenza<br />

legata all’attività didattica ed educativa.<br />

.<br />

2 ) Modalità degli incontri scuola - famiglia<br />

Le normali attività di ricevimento- genitori e di colloqui con i docenti, all’interno delle scuole<br />

e secondo le indicazioni contrattuali e normative, devono avvenire in un clima sereno,<br />

quieto e di reciproco rispetto :<br />

- nei periodi destinati ai ricevimenti e ai colloqui generali (v. lett. D, E, G dell’art. 2 del<br />

presente Capo) non sono ammessi accompagnatori o famigliari dei responsabili<br />

dell’obbligo che sono i soli con cui i docenti debbono conferire;<br />

- negli stessi periodi la presenza di minori a scuola non è, di regola, consentita;<br />

può essere consentita solo in casi eccezionali e la cura degli stessi è<br />

responsabilità dei genitori;<br />

- negli stessi periodi non sono utilizzabili, se non per ragioni di servizio, sussidi ed<br />

attrezzature della scuola.<br />

Qualora tali norme non vengano rispettate, il ricevimento e ogni forma di colloquio<br />

possono essere sospesi per i necessari chiarimenti.


La richiesta di informazioni, le proposte, i suggerimenti da parte dei genitori degli alunni<br />

sono quelle normalmente previste attraverso la gestione degli OO.CC. o dalle modalità<br />

indicate dal presente <strong>regolamento</strong>.<br />

La trasparenza degli atti amministrativi è garantita ai sensi della legge 241/90.<br />

3) Servizi informatici e ufficio di segreteria<br />

A. Informazioni di servizio, comunicazioni urgenti, variazioni sul funzionamento scolastico,<br />

oltre alle più importanti notizie sull’attività scolastica ed educativa dell’istituto, saranno<br />

inoltre pubblicate sul SITO INTERNET www.<strong>dante</strong>web.it (oltre all’abbinato servizio di e-<br />

mail)<br />

B. Secondo gli orari d’ufficio, opportunamente pubblicizzati, saranno aperti anche gli uffici<br />

di Segreteria per le necessarie informazioni dirette all’utenza e alla cittadinanza.<br />

Il Dirigente scolastico e lo staff di dirigenza ricevono su appuntamento ( salvo casi<br />

improrogabilmente urgenti)<br />

4) Informazione sul Piano dell'offerta formativa e avvisi di funzionamento<br />

A. All'inizio dell'anno scolastico il D.S. e/o il coordinatore del consiglio di classe illustra agli<br />

studenti ed alle famiglie le opportunità offerte dal piano dell'offerta formativa, comprensivo<br />

di tutte le attività e iniziative didattiche e formative facoltative e/o opzionali.<br />

B. Le attività didattiche aggiuntive facoltative saranno organizzate secondo i tempi e<br />

modalità che tengano conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli<br />

studenti.<br />

C. Le comunicazioni agli alunni ed ai genitori sono fatte normalmente con circolari scritte<br />

inviate in lettura nelle classi e trascritte dagli alunni sul diario o sul libretto (scuola<br />

secondaria e, in forma ridotta, per le classi III, IV, V scuola primaria).<br />

Avvisi scritti saranno inviati direttamente in fotocopia alle famiglie per le comunicazioni più<br />

complesse o necessarie per la sicurezza; tale modalità sarà anche utilizzata per l’intera<br />

casistica comunicativa indispensabile per le classi I, II scuola primaria e scuola<br />

dell’infanzia.<br />

Le comunicazioni ufficiali saranno opportunamente integrate dai docenti referenti di plesso<br />

o dai docenti di classe qualora si ravvisassero necessità o urgenze locali di plesso o di<br />

classe.<br />

In forma ufficiale viene adottata anche la pubblicazione in bacheca d’istituto per gli atti<br />

dovuti e per gli atti di significativa importanza che si ritiene debbano essere portati a<br />

conoscenza di tutti.<br />

D. Il POF e la documentazione educativa e didattica fondamentale sono anche pubblicati<br />

sul SITO INTERNET d’Istituto www.<strong>dante</strong>web.it


5) Accesso al pubblico, a docenti esterni e a esperti di settore (v. anche Titolo 2 e<br />

Titolo 7 )<br />

A. Qualora i docenti ritengano utile invitare in classe altri “docenti” in funzione di "esperti" a<br />

supporto dell'attività didattica chiederanno, di volta in volta, l'autorizzazione al Dirigente<br />

Scolastico. Gli "esperti" permarranno nei locali scolastici per il tempo strettamente<br />

necessario all'espletamento delle loro funzioni. In ogni caso la completa responsabilità<br />

didattica e di vigilanza della classe resta del docente.<br />

B. Nessuna altra persona estranea e comunque non fornita di autorizzazione rilasciata dal<br />

Dirigente Scolastico o suo delegato può entrare nell'edificio scolastico dove si svolgono le<br />

attività didattiche.<br />

C. Dopo l'entrata degli alunni verranno chiuse le porte d'accesso esclusa, ove necessario<br />

per le sole misure di sicurezza/evacuazione, quella presso cui presta servizio di vigilanza il<br />

collaboratore scolastico addetto.<br />

D. I tecnici che operano alle dipendenze della Amministrazione Comunale possono<br />

accedere ai locali scolastici per l'espletamento delle loro funzioni.<br />

E. I signori rappresentanti delle case editrici, gli agenti commerciali, i fornitori, i corrieri<br />

devono qualificarsi anche esibendo tesserino di riconoscimento e devono operare con<br />

sorveglianza da parte dei collaboratori scolastici e, nei locali di segreteria e dirigenza, da<br />

parte del personale ATA amministrativo.<br />

F. Hanno libero accesso, previo accordo con DSGA e dirigente scolastico , esperti e<br />

tecnici esterni in possesso di regolare contratto stipulato con l’Istituto scolastico.<br />

CAPO VII - NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI PATOLOGIE E<br />

SOMMINISTRAZIONE FARMACI<br />

( vedi anche protocollo stipulato con ASL Varese – scuole della provincia di Varese )<br />

1) Casistica rilevata<br />

Sono stati rilevati questi possibili casi:<br />

A. patologia non conosciuta né dalla scuola né dalla famiglia ( malore improvviso)<br />

B. patologia rilevante dichiarata e certificata dal medico, presente nel fascicolo dell'alunno<br />

C. patologia rilevante dichiarata per iscritto al Dirigente Scolastico dalla famiglia ma non<br />

ancora corredata da certificazione medica<br />

D. patologia temporanea dichiarata per iscritto sul libretto/diario e contestualmente<br />

comunicata all’Ufficio di segreteria dalla famiglia.<br />

2) Comportamenti da assumere da parte del personale dell’Istituto


Si delinea il comportamento da seguire nei 4 casi indicati dall’art.1:<br />

A. si rimanda alle procedure di Primo Soccorso ( con avviso telefonico alla famiglia<br />

quando ritenuto necessario)<br />

B. il genitore dovrà aggiornare periodicamente la certificazione medica del figlio/a,<br />

fornendo inoltre un recapito telefonico aggiornato e immediatamente raggiungibile;<br />

il docente (per sc. sec.: informativa dal coordinatore di classe a tutti i docenti di classe)<br />

dovrà prendere atto della situazione e,se necessario, coadiuvare l’autosomministrazione o<br />

la somministrazione autorizzata (intervento di esterni Asl o congiunti dell’alunno) di farmaci<br />

o di alimenti<br />

C. il genitore dovrà consegnare al più presto al Dirigente Scolastico e aggiornare<br />

periodicamente la certificazione medica del figlio/a, fornendo inoltre un recapito telefonico<br />

aggiornato e immediatamente raggiungibile;<br />

il docente ( per sc. sec.: informativa del coordinatore di classe a tutti i docenti di classe)<br />

dovrà solo , se necessario, coadiuvare ( “in vigilando”) l'autosomministrazione o la<br />

somministrazione autorizzata ( intervento di esterni ASL o congiunti dell’alunno)di farmaci<br />

o di alimenti .<br />

D. il genitore dovrà scrivere chiaramente sul libretto/diario personale dell'alunno il tipo di<br />

farmaco, il dosaggio e la tempistica di assunzione dello stesso;<br />

il docente (i docenti di classe) dovrà prendere atto della situazione e solo vigilare che<br />

l'alunno assuma il farmaco secondo le indicazioni fornite dal genitore.<br />

3) Ulteriori precisazioni<br />

A. Si precisa che chiunque del personale docente e non docente venisse a conoscenza,<br />

per motivi del proprio incarico, di notizie riguardanti i casi sopra esposti sarà' obbligato al<br />

segreto d'ufficio e alla normativa sulla privacy.<br />

B. Si ribadisce che la sola autosomministrazione di farmaci agli alunni potrà essere<br />

oggetto esclusivamente di coadiuvo da parte del personale ata che si limiterà alla<br />

fornitura all'alunno interessato del necessario (es : bicchiere d'acqua – messa disposizione<br />

del locale infermeria) per l'assunzione della terapia.<br />

L'alunno dovrà avere (o al seguito o depositata in segreteria) certificazione medica<br />

valida con la prescrizione della terapia che dovrà assumere all'interno della scuola.<br />

C. Nel caso particolari terapie prevedano farmaci da conservarsi con specifiche cautele<br />

( congelamento, custodia, ...) il Dirigente Scolastico dovrà essere informato e a corredo<br />

dovrà essere fornita documentazione medica onde garantire la serenità dell'alunno.<br />

D. Per tutto quanto non previsto dal presente Capo di <strong>regolamento</strong> si dovrà' procedere ad<br />

informare il dirigente scolastico o i suoi collaboratori e, in caso di complicanze che<br />

necessitino di un soccorso, gli addetti al primo soccorso.


CAPO VIII - PROCEDURA SOMMINISTRAZIONE VERIFICHE SCRITTE<br />

( per la sola scuola secondaria di I grado - approvazione dal Collegio Docenti del 30 ottobre 2007)<br />

1) Scansione temporale<br />

Al fine di non gravare fisicamente e psicologicamente sulla giornata scolastica degli alunni<br />

sarà cura di ogni singolo docente:<br />

- evitare, se possibile, la concomitanza di più verifiche scritte: in linea generale sarà<br />

assegnata una sola prova scritta nella stessa giornata, comunque non più di due e solo in<br />

casi eccezionali;<br />

- stabilire le date di svolgimento delle verifiche e annotarle sul registro di classe.<br />

2) Invio delle verifiche alle famiglie degli alunni<br />

A. L’invio delle verifiche di tutte le materie costituisce un problema organizzativo notevole<br />

per le seguenti ragioni:<br />

- spesso i documenti di verifica inviati alle famiglie vengono restituiti con notevole ritardo e<br />

dopo ripetute richieste e controlli;<br />

- le verifiche sono molto spesso restituite al docente senza le firme dei genitori;<br />

- molte verifiche, una volta restituite, sono risultate danneggiate o comunque manomesse;<br />

- non sono mancati in passato i casi di smarrimento di alcune verifiche;<br />

- il continuo invio e ritiro delle verifiche comporta ripetuti controlli delle liste nominative e<br />

solleciti individuali per assicurarsi della riconsegna.<br />

B. Per i motivi succitati, la Scuola non invia tutte le verifiche, ma quelle relative alle<br />

tipologie sotto elencate:<br />

- le produzioni scritte di italiano e le verifiche di grammatica;<br />

- le verifiche sommative di matematica (verifiche che comprendono un certo numero di<br />

attività ed argomenti);<br />

- le verifiche sommative di lingua straniera.<br />

Non sono pertanto inviate tutte quelle verifiche che costituiscono dei piccoli controlli<br />

dell’apprendimento su parti ridotte del programma.<br />

Questa scelta riduce sensibilmente i rischi di smarrimento di documenti che costituiscono<br />

dei veri e propri atti amministrativi.<br />

3) Tempi di riconsegna delle verifiche<br />

- Le verifiche dovranno essere riconsegnate al docente, con firma leggibile del genitore,<br />

entro le due lezioni successive o in ogni caso entro la data che sarà indicata agli alunni<br />

dallo stesso docente di disciplina.<br />

- Nell’eventualità di reiterate restituzioni ritardate, di smarrimento o danneggiamento del<br />

documento, le verifiche non saranno più inviate fino alla fine del quadrimestre .<br />

4) Norme di accesso agli atti<br />

- Si precisa che la Scuola sec. I grado “Dante Alighieri” (IC Varese 6) continuerà a<br />

garantire in ogni caso la possibilità di accedere agli atti secondo le vigenti leggi sulla<br />

trasparenza e la disciplina sul diritto di accesso e di riproduzione (onerosa) da parte chi è<br />

portatore di un interesse legittimo: i docenti restano a disposizione delle famiglie per tutti i


chiarimenti ed i contatti che si renderanno necessari per il buon esito negli studi degli<br />

alunni.<br />

CAPO IX – DETERMINAZIONE E ADATTAMENTO DEL CALENDARIO E<br />

DELL’ORARIO SCOLASTICO (v. anche Titolo 5 art. 26 )<br />

1) Adattamento dell’orario delle lezioni<br />

Il Consiglio di Istituto definisce, in riferimento alle indicazioni normative vigenti (l. 148/90,<br />

T.U. n. 297/94, l. 59/97, l. 53/03, d.l. 59/04, l. 169/08 e decreti applicativi), l’orario<br />

scolastico nella sua determinazione complessiva:<br />

- inizio lezioni e termine lezioni in sintonia con il Calendario Scolastico Nazionale e<br />

Regionale<br />

- orario e durata giornaliera;<br />

- durata settimanale.<br />

Deve in ciò tenere obbligatoriamente conto:<br />

• delle condizioni socio-economiche delle famiglie e delle esigenze specificamente<br />

connesse al contesto territoriale<br />

• delle indicazioni didattico -educative determinate dal Collegio Docenti<br />

• dei bisogni formativi degli alunni (tempi di lavoro possibilmente distesi o comunque con<br />

periodi di intervallo programmati)<br />

• dei servizi funzionanti attivati in collaborazione con l’Ente Locale<br />

• delle disponibilità strutturali<br />

• della disponibilità di docenti per l’insegnamento della lingua straniera<br />

• di specifiche esigenze connesse al funzionamento di ogni singola scuola e delle<br />

eventuali attività proprie dell’autonomia (l. 59/97 – D.M. 252/98)<br />

• delle attività opzionali scelte dai genitori e/o proposte dalla scuola(D.L. 59/04).<br />

2) Adattamento del calendario alle specifiche esigenze ambientali<br />

Il Consiglio di Istituto, su indicazione normativa del Capo d’Istituto, delibera in merito al<br />

calendario scolastico annuale, nell’ambito delle attribuzioni e dei margini di autonoma<br />

decisionalità previsti dalle vigenti disposizioni normative, tenendo conto.<br />

• delle indicazioni del Collegio dei Docenti, circa le prioritarie esigenze di carattere<br />

didattico-educativo<br />

• della necessità di salvaguardare il diritto allo studio per quanto concerne la durata<br />

temporale dell’anno scolastico<br />

• dell’opportunità di valorizzare, in chiave formativa, le circostanze e le esperienze di<br />

carattere socio-culturale offerte dal territorio, con particolare riguardo agli aspetti che<br />

ne caratterizzano usi, costumi, tradizioni.


3) Mutamento dell’orario scolastico : vigilanza sugli alunni in caso di sciopero o<br />

assemblea sindacale (v. anche normativa nazionale di settore e L. 146/90 )<br />

In caso di sciopero o di assemblea sindacale del personale, la scuola avvertirà le<br />

famiglie con apposito comunicato e con il congruo anticipo possibile sulla base dei dati<br />

disponibili (L.146/90).<br />

Non sempre pertanto sarà possibile garantire il normale svolgimento delle lezioni o il<br />

mantenimento della prevista organizzazione didattica.<br />

Gli avvisi saranno comunque indicativi della situazione possibile il giorno dello sciopero;<br />

la vigilanza degli alunni comunque frequentanti dovrà essere assicurata.<br />

I genitori o i responsabili dell’obbligo scolastico sono tenuti a firmare gli avvisi per presa<br />

visione.


TITOLO 2<br />

Comportamento<br />

degli alunni<br />

e sanzioni disciplinari<br />

Parte A – scuola secondaria di I°grado<br />

1) Premesse educative e normative<br />

A. Le norme qui di seguito riportate fanno riferimento alle fonti normative e alle indicazioni<br />

ministeriali seguenti:<br />

Statuto degli studenti del 19.12.97<br />

D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249<br />

D.P.R. n. 235 del 21 novembre 2007<br />

Nota 31 luglio 2008 Prot. n. 3602/P0<br />

Compito preminente della scuola è educare e formare, non punire.<br />

Qualsiasi azione disciplinare, pertanto, deve essere improntata al perseguimento di<br />

almeno tre finalità principali:<br />

- la realizzazione di un’alleanza educativa tra famiglie, studenti ed operatori scolastici;<br />

- la comprensione del profondo disvalore sociale di atti e comportamenti di violenza e<br />

sopraffazione;<br />

- la prevenzione di comportamenti sanzionabili.<br />

Pertanto, la Scuola secondaria di 1° grado “Dante Alighieri” per conto dell’IC Varese 6<br />

ribadisce le indicazioni contenute nella sopra citata nota del Ministero dell’Istruzione in<br />

particolare specificando che “I comportamenti riprovevoli, e connotati da un altissimo<br />

grado di disvalore sociale, non possono essere trattati al pari delle comuni infrazioni<br />

disciplinari, ma devono poter essere sanzionati con maggiore rigore e severità, secondo<br />

un principio di proporzionalità tra la sanzione irrogabile e l’infrazione disciplinare<br />

commessa.<br />

L’inasprimento delle sanzioni, per i gravi o gravissimi episodi sopra citati, si inserisce<br />

infatti in un quadro più generale di educazione alla cultura della legalità intesa come<br />

rispetto della persona umana e delle regole poste a fondamento della convivenza sociale.”<br />

B. A questi principi deve essere improntata qualsiasi azione disciplinare: ogni Consiglio di<br />

Classe potrà, in autonomia, deliberare di non applicare al singolo caso le norme generali,<br />

inquadrando tale comportamento "anomalo" in una strategia di recupero o inserimento più<br />

generale.


La successione delle sanzioni non è, né deve essere automatica; mancanze lievi possono<br />

rimanere oggetto di sanzioni leggere anche se reiterate;<br />

mancanze più gravi sono oggetto di sanzioni o procedimenti rieducativi commisurati.<br />

C. La sanzione deve essere irrogata in modo tempestivo per assicurarne la comprensione<br />

e quindi l'efficacia.<br />

Le sanzioni possono essere inflitte anche per mancanze commesse fuori della scuola ma<br />

che siano espressamente collegate a fatti o eventi o precedenti scolastici e risultino di tale<br />

gravità da avere una forte ripercussione nell'ambiente scolastico.<br />

D. La convocazione dei genitori non deve configurarsi come sanzione disciplinare ma<br />

come mezzo di informazione e di accordo per una concertata strategia di recupero: tale<br />

atto dovrà essere compiuto a livello preventivo, quando possibile, dal singolo docente o<br />

dal Consiglio di Classe, previo avviso al D.S.<br />

2) Classificazione delle sanzioni<br />

S1. Richiamo verbale.<br />

S2. Consegna da svolgere in classe.<br />

S3. Consegna da svolgere a casa.<br />

S4. Invito alla riflessione guidata sotto l'assistenza di un docente.<br />

S5. Ammonizione scritta sul libretto o sul diario dello studente.<br />

S6. Ammonizione scritta sul registro di classe e riportata sul libretto o sul diario.<br />

S7. Richiamo (scritto nei casi ritenuti più gravi )da parte del Dirigente Scolastico.<br />

S8. Sospensione dalle lezioni con obbligo di frequenza fino a tre giorni.<br />

S9. Sospensione dalle lezioni fino a quindici giorni.<br />

S10. Sospensione dalle lezioni oltre i quindici giorni.<br />

S11. Sospensione dalle lezioni fino al termine dell’anno scolastico.<br />

S12. Esclusione dello studente dallo scrutinio finale o non ammissione<br />

all’esame di stato conclusivo del corso di studi.<br />

La gradazione della sanzione fa riferimento alle tipologie di seguito riportate.<br />

A) Sanzioni diverse dall’allontanamento temporaneo dalla comunità Scolastica<br />

Vengono qui di seguito definiti tipi di sanzione graduali e progressive da erogare, ferma<br />

restando la finalità generale educativa e costruttiva.<br />

A questa tipologia fanno riferimento le seguenti sanzioni: S1; S2; S3; S4; S5; S6; S7.<br />

B) Sanzioni che comportano l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità<br />

scolastica per un periodo non superiore a 15 giorni<br />

Tale sanzione - adottata dal Consiglio di Classe - è comminata soltanto in caso di gravi o<br />

reiterate infrazioni disciplinari derivanti dalla violazione dei doveri di cui all’art. 3 del D.P.R.<br />

n. 249/98.<br />

Durante il suddetto periodo di allontanamento è previsto un rapporto con lo studente e con<br />

i suoi genitori al fine di preparare il rientro dello studente sanzionato nella comunità<br />

scolastica.<br />

A questa tipologia fanno riferimento le seguenti sanzioni: S8; S9.


C) Sanzioni che comportano l’allontanamento temporaneo dello studente dalla<br />

comunità scolastica per un periodo superiore a 15 giorni<br />

Le suddette sanzioni sono adottate dal Consiglio d’istituto, se ricorrono due condizioni,<br />

entrambe necessarie:<br />

C1) devono essere stati commessi reati che violino la dignità e il rispetto della Persona<br />

umana (ad es. violenza privata, minaccia, percosse, ingiurie, reati di natura sessuale etc.),<br />

oppure deve esservi una concreta situazione di pericolo per l’incolumità delle persone (ad<br />

es. incendio o allagamento);<br />

C2) il fatto commesso deve essere di tale gravità da richiedere una deroga al limite<br />

dell’allontanamento fino a 15 giorni previsto dal 7° comma dell’art. 4 dello Statuto. In tal<br />

caso la durata dell’allontanamento è adeguata alla gravità dell’infrazione, ovvero al<br />

permanere della situazione di pericolo.<br />

Si precisa che l’iniziativa disciplinare di cui deve farsi carico la scuola può essere assunta<br />

in presenza di fatti tali da configurare una fattispecie astratta di reato prevista dalla<br />

normativa penale.<br />

Tali fatti devono risultare verosimilmente e ragionevolmente accaduti indipendentemente<br />

dagli autonomi e necessari accertamenti che, anche sui medesimi fatti, saranno svolti<br />

dalla magistratura inquirente e definitivamente acclarati con successiva sentenza del<br />

giudice penale.<br />

Nei periodi di allontanamento superiori a 15 giorni, la scuola promuove – in coordinamento<br />

con la famiglia dello studente e, ove necessario, con i servizi sociali e l’autorità giudiziaria<br />

– un percorso di recupero educativo mirato all’inclusione, alla responsabilizzazione e al<br />

reintegro, ove possibile, nella comunità scolastica.<br />

A questa tipologia fa riferimento la sanzione S10.<br />

D) Sanzioni che comportano l’allontanamento dello studente dalla comunità<br />

scolastica fino al termine dell’anno scolastico<br />

L’irrogazione di tale sanzione, da parte del Consiglio d’Istituto, è prevista alle seguenti<br />

condizioni, tutte congiuntamente ricorrenti:<br />

D1) devono ricorrere situazioni di recidiva, nel caso di reati che violino la dignità e il<br />

rispetto per la persona umana, oppure atti di grave violenza o connotati da una particolare<br />

gravità tali da determinare seria apprensione a livello sociale;<br />

D2) non sono esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello<br />

studente nella comunità durante l’anno scolastico. Con riferimento alle sanzioni di cui ai<br />

punti C e D, occorrerà evitare che l’applicazione di tali sanzioni determini, quale effetto<br />

implicito, il superamento dell’orario minimo di frequenza richiesto per la validità dell’anno<br />

scolastico.<br />

Per questa ragione dovrà essere prestata una specifica e preventiva attenzione allo scopo<br />

di verificare che il periodo di giorni per i quali si vuole disporre l’allontanamento dello<br />

studente non comporti automaticamente, per gli effetti delle norme di carattere generale, il<br />

raggiungimento di un numero di assenze tale da compromettere comunque la possibilità<br />

per lo studente di essere valutato in sede di scrutinio.<br />

A questa tipologia fa riferimento la sanzione: S11


E) Sanzioni che comportano l’esclusione dello studente dallo scrutinio finale o la non<br />

ammissione all’esame di stato conclusivo del corso di studi<br />

Nei casi più gravi di quelli già indicati al punto D ed al ricorrere delle stesse condizioni ivi<br />

indicate, il Consiglio d’istituto può disporre l’esclusione dello studente dallo scrutinio finale<br />

o la non ammissione all’esame di Stato conclusivo del corso di studi.<br />

A questa tipologia fa riferimento la sanzione S12.<br />

E’ importante sottolineare che le sanzioni disciplinari di cui ai punti B, C, D ed E possono<br />

essere irrogate soltanto previa verifica, da parte dell’istituzione scolastica, della<br />

sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si evinca la responsabilità<br />

disciplinare dello studente.<br />

Solo in casi eccezionali e per rispondere ad una precisa strategia educativo didattica si<br />

può ricorrere a compiti di punizione per tutto un gruppo.<br />

3) Dichiarazione delle motivazioni<br />

A. La sanzione disciplinare deve specificare in maniera chiara le motivazioni che hanno<br />

reso necessaria l’irrogazione della stessa (art. 3 L. 241/1990).<br />

Nel caso di sanzioni che comportano l’allontanamento fino alla fine dell’anno scolastico,<br />

l’esclusione dallo scrutinio finale, la non ammissione agli esami di stato, saranno esplicitati<br />

anche i motivi per cui ”non siano esperibili interventi per un reinserimento responsabile e<br />

tempestivo dello studente nella comunità durante l’anno scolastico”.<br />

B. Di norma, le sanzioni disciplinari, al pari delle altre informazioni relative alla carriera<br />

dello studente, vanno inserite nel suo fascicolo personale e, come quest’ultimo, seguono<br />

lo studente in occasione di trasferimento da una scuola ad un’altra o di passaggio da un<br />

grado all’altro di scuola. Infatti, le sanzioni disciplinari non sono considerati dati sensibili, a<br />

meno che nel testo della sanzione non si faccia riferimento a dati sensibili che riguardano<br />

altre persone coinvolte nei fatti che hanno dato luogo alla sanzione stessa (es. violenza<br />

sessuale). In tali circostanze si applica il principio dell’indispensabilità del trattamento dei<br />

dati sensibili che porta ad operare con “omissis” sull’identità delle persone coinvolte e<br />

comunque nel necessario rispetto del D.Lgs. n. 196 del 2003 e del DM 306/2007.<br />

Ai fini comunque di non creare pregiudizi nei confronti dello studente che opera il<br />

passaggio all’altra scuola è necessaria una doverosa riservatezza circa i fatti che hanno<br />

visto coinvolto lo studente.<br />

Va sottolineato, inoltre, che il cambiamento di scuola non pone fine ad un procedimento<br />

disciplinare iniziato, ma esso segue il suo iter fino alla conclusione.<br />

4) Soggetti competenti ad infliggere la sanzione<br />

II singolo docente può irrogare le sanzioni da S1 a S6.<br />

II Dirigente Scolastico può irrogare le sanzioni da S1 a S7.<br />

II Consiglio di Classe nella composizione prevista dalla norma può irrogare le sanzioni<br />

da S1 a S9: viene convocato entro tempi brevi (poss. 5 giorni) giorni dal Dirigente<br />

Scolastico in base al tipo di mancanza o su richiesta della maggioranza dei componenti il<br />

Consiglio di Classe.<br />

II Consiglio d’Istituto può irrogare le sanzione S10, S11, S12 e viene convocato dal<br />

Dirigente Scolastico su richiesta del Consiglio di Classe.


5) Modalità di irrogazione delle sanzioni<br />

A. Prima di irrogare una sanzione disciplinare occorre che lo studente possa esporre le<br />

proprie ragioni:<br />

• verbalmente per le sanzioni da S1 a S8;<br />

• verbalmente o per iscritto ed in presenza dei genitori, se possibile, per S9, S10, S11,<br />

S12.<br />

B. Nei casi previsti dal presente articolo i genitori dello studente (o chi ne fa le veci)<br />

devono essere prontamente avvisati tramite lettera raccomandata a mano o fonogramma<br />

o telegramma. In essi si dovrà comunicare la data e l'ora di riunione dell'organo collegiale<br />

nonché l'invito ai genitori ad assistere il proprio figlio nell'esposizione delle proprie ragioni.<br />

Se i genitori e lo studente, pur correttamente avvisati, non parteciperanno alla riunione, il<br />

Consiglio di Classe procederà basandosi sugli atti e sulle testimonianze in proprio<br />

possesso.<br />

C. Nel caso in cui i genitori avviseranno che non possono essere presenti, il Dirigente<br />

Scolastico potrà nominare un tutore che assolverà la funzione dei genitori ed assisterà lo<br />

studente.<br />

Gli organi collegiali sanzionano senza la presenza dello studente, dei suoi genitori e<br />

dell'eventuale tutore.<br />

D. La sospensione può prevedere, invece dell'allontanamento da tutte le attività<br />

scolastiche:<br />

- l'obbligo di frequenza per tutte le attività scolastiche;<br />

- l'obbligo di frequenza solo per alcune attività scolastiche;<br />

- la non partecipazione ad attività didattiche che si svolgono fuori dalla scuola come visite,<br />

viaggi e simili.<br />

Su proposta del Consiglio di Classe può essere offerta allo studente la possibilità di<br />

convertire la sospensione con attività in favore della comunità scolastica ( con vigilanza<br />

del personale Docente/ata).<br />

E. In caso di sanzione con sospensione se ne dovrà dare comunicazione scritta ai genitori,<br />

a cura del Dirigente Scolastico; in essa dovrà essere specificata la motivazione e la data o<br />

le date a cui si riferisce il provvedimento.<br />

6) Corrispondenza infrazioni disciplinari – sanzioni (esempi)<br />

- Ritardi ripetuti da S1 a S7<br />

- Ripetute assenze saltuarie da S1 a S7<br />

- Assenze periodiche da S1 a S7<br />

- Assenze o ritardi non giustificati da S1 a S7<br />

- Mancanza del materiale occorrente da S1 a S7<br />

- Non rispetto delle consegne a casa da S1 a S6<br />

- Non rispetto delle consegne a scuola da S1 a S8<br />

- Disturbo reiterato delle attività didattiche da S1 a S8<br />

- Alterazione della firma dei genitori sul libretto (falsificazione voti) da S1 a S8<br />

- Linguaggio irriguardoso e offensivo verso gli altri da S1 a S11<br />

- Detenzioni di strumenti pericolosi o di sostanze non lecite da S6 a S11<br />

- Violenze psicologiche e/o fisiche – atteggiamenti offensivi della pubblica decenza – reati<br />

previsti dal codice civile e penale tenuto comunque conto della minore età da S6 a S11<br />

- Reati e compromissione dell'incolumità delle persone da S10 a S12


- Per infrazioni relative all’uso improprio dei telefoni cell. o di altre apparecchiature<br />

elettroniche v. Titolo 3 del presente Regolamento<br />

Quando la mancanza si riferisce agli oggetti o alla pulizia dell'ambiente lo studente dovrà<br />

porvi rimedio riparando o ripagando il danno e/o provvedendo alla pulizia e ciò in orario<br />

extrascolastico o durante il periodo di intervallo delle lezioni.<br />

7) Impugnazioni<br />

A. Per quanto attiene all’impugnazione delle suddette sanzioni disciplinari le modifiche<br />

introdotte dal <strong>regolamento</strong> in questione sono finalizzate a garantire da un lato “il diritto di<br />

difesa” degli studenti e, dall’altro, la snellezza e rapidità del procedimento, che deve<br />

svolgersi e concludersi alla luce di quanto previsto, della Legge 7 agosto 1990, n. 241.<br />

B. Va rammentato, infatti, che il procedimento disciplinare verso gli alunni è azione di<br />

natura amministrativa, per cui il procedimento che si mette in atto costituisce procedimento<br />

amministrativo, al quale si applica la normativa introdotta dalla Legge n. 241/90 e<br />

successive modificazioni, in tema di avvio del procedimento, formalizzazione<br />

dell’istruttoria, obbligo di conclusione espressa, obbligo di motivazione e termine.<br />

C. Il sistema di impugnazioni delineato dall’art. 5 del D.P.R. 24/6/98 n. 249 non incide<br />

automaticamente sull’esecutività della sanzione disciplinare eventualmente irrogata, stante<br />

il principio generale che vuole dotati di esecutività gli atti amministrativi pur non definitivi: la<br />

sanzione potrà essere eseguita pur in pendenza del procedimento di impugnazione.<br />

D. Contro le sanzioni disciplinari anzidette è ammesso ricorso, da parte di chiunque vi<br />

abbia interesse (genitori), entro quindici giorni dalla comunicazione, ad un apposito<br />

Organo di Garanzia interno alla scuola.<br />

L’organo di garanzia dovrà esprimersi nei successivi dieci giorni.<br />

Qualora l’organo di garanzia non decida entro tale termine, la sanzione non potrà che<br />

ritenersi confermata.<br />

8) Organo di garanzia<br />

L'Organo di Garanzia interno all'Istituto è istituito e disciplinato nel modo seguente:<br />

A. L’Organo di Garanzia interno della scuola è composto dal Dirigente Scolastico che ne<br />

assume la presidenza, da un docente designato dal Consiglio d’Istituto (+ un membro<br />

supplente) , da due rappresentanti eletti dalla Componente dei Genitori nel Consiglio di<br />

Istituto (+ un membro supplente).<br />

L’ Organo di garanzia, una volta costituito, dura in carica fino al momento in cui viene<br />

eletto il nuovo Consiglio di Istituto.<br />

Eventuale membri decaduti o dimissionari saranno sostituiti dagli organi competenti.<br />

In caso di un membro incompatibile per conflitto di interesse, si provvederà al subentro<br />

del membro supplente<br />

B. Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso da parte dei genitori o di chi ne fa le<br />

veci all'Organo di Garanzia interno che decide in via definitiva.


C. L’ Organo di Garanzia decide, su richiesta di chiunque vi abbia interesse, anche nel<br />

caso di conflitti che sorgano all'interno della scuola in merito all'applicazione del presente<br />

Titolo del <strong>regolamento</strong><br />

D. L' Organo di garanzia, su richiesta di chiunque abbia interesse, decide anche sui<br />

conflitti che, all'interno della scuola, sorgano in merito all'applicazione dello Statuto delle<br />

studentesse e degli studenti.<br />

E. La convocazione dell'Organo di garanzia spetta al Presidente, che provvede a<br />

designare, di volta in volta, il segretario verbalizzante. L’avviso di convocazione sarà fatto<br />

pervenire ai membri dell'Organo, per iscritto, almeno 4 giorni prima.<br />

F. Per la validità della seduta è richiesta la presenza della metà più uno degli esponenti. Il<br />

membro, impedito ad intervenire, deve far pervenire al presidente dell'Organo di Garanzia,<br />

possibilmente per iscritto, prima della seduta, la motivazione giustificativa dell'assenza.<br />

G. Ciascun membro dell'Organo di garanzia ha diritto di parola e di voto; l’espressione dei<br />

voto è palese. Non è prevista l'astensione. In caso di parità prevale il voto del Presidente.<br />

H. L’ Organo di garanzia, in forza del disposto di cui all'art. 5, dello Statuto delle<br />

studentesse e degli studenti, è chiamato ad esprimersi sui ricorsi dei genitori degli allievi<br />

contro le sanzioni disciplinari nei modi previsti dalla norma<br />

I. Qualora l'avente diritto avanzi ricorso (che deve essere presentato per iscritto entro 15<br />

giorni dalla comunicazione), il Presidente dell'Organo di garanzia, preso atto dell'Istanza<br />

inoltrata, dovrà convocare mediante lettera i componenti l'Organo non oltre 10 giorni dalla<br />

presentazione del ricorso medesimo.<br />

L. Il Presidente, in preparazione dei lavori della seduta, deve accuratamente assumere<br />

tutti gli elementi utili allo svolgimento dell'attività dell'Organo, finalizzato alla puntuale<br />

considerazione dell'oggetto all'ordine del giorno.<br />

M. L'esito del ricorso va comunicato per iscritto agli interessati.<br />

9) Organo di garanzia regionale<br />

La Nota 31 luglio 2008 Prot n. 3602/PO del Ministero dell’Istruzione prevede la possibilità<br />

di un’ulteriore fase di impugnatoria a livello regionale sui reclami contro le violazioni dello<br />

Statuto. Alle norme in essa contenute si rinvia.


Parte B – scuola primaria<br />

1) Premessa per lo specifico settore della scuola dell’obbligo con riferimenti per la<br />

scuola dell’infanzia<br />

Tenuto conto delle regole già espresse nella parte generale del Regolamento (Titolo 1)<br />

circa i comportamenti e gli adempimenti di tutti gli alunni dell’Istituto, si sottolineano nei<br />

successivi articoli modalità operative e adempimenti peculiari relativi al funzionamento<br />

della sc, primaria e dell’infanzia.<br />

Nel contempo si ribadiscono alcune prassi comportamentali e, in coerenza, i conseguenti<br />

interventi educativi.<br />

2) Ingresso e uscita dalla scuola<br />

A. Gli alunni al primo suono del campanello entreranno e si porteranno nei luoghi deputati<br />

al raduno o nei pressi della propria aula o, per le classi situate al primo piano, nei pressi<br />

della scala (modifiche a tale tipologia di impegno potranno essere concordate nei vari<br />

plessi secondo quanto previsto nella norma in vigore).<br />

B. L’ingresso in aula o l’accesso al piano superiore può avvenire solo con la presenza<br />

degli insegnanti, che devono sempre essere presenti 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni,<br />

proprio per vigilare sull’ingresso degli alunni. La vigilanza nella scuola, intesa come<br />

insieme dei comportamenti atti ad assicurare una civile convivenza e una ordinata<br />

realizzazione delle finalità educative, è compito di tutti i docenti comunque in servizio nei<br />

confronti degli alunni di tutto l’Istituto.<br />

C. Alla fine delle lezioni gli alunni usciranno ordinatamente dalle aule e si avvieranno<br />

ordinatamente verso l’uscita accompagnati dall’insegnante.<br />

• Gli insegnanti devono accompagnare la propria scolaresca fino al luogo di accesso<br />

ai genitori e comunque secondo modalità concordate nei plessi tenendo presente la<br />

struttura dell’edificio scolastico.<br />

• L’amministrazione scolastica non si assume alcuna responsabilità nei confronti<br />

degli alunni lasciati incustoditi dai genitori prima dell’ingresso e dopo il termine delle<br />

lezioni al di fuori degli edifici di pertinenza.<br />

• Non è ammessa la presenza degli alunni nei plessi scolastici oltre il normale orario<br />

delle lezioni se gli stessi non sono alunni frequentanti le attività parascolastiche<br />

comunali o corsi propedeutici promossi dalle associazioni territoriali<br />

• L’insegnante referente di plesso (o il Dirigente Scolastico) può concordare con<br />

l’Ente Locale adeguate modalità di vigilanza degli alunni a cura di personale<br />

appositamente incaricato dall’Amministrazione Comunale per garantire la sicurezza<br />

esterna nel circondario dell’edificio, con particolare riguardo al controllo dell’edificio.<br />

• Vanno individuate in ciascun plesso (accordo fra i docenti) adeguate modalità di<br />

vigilanza degli alunni in presenza di bambini portatori di handicap o in caso di<br />

improvviso malessere da parte dei docenti, attraverso forme idonee di<br />

collaborazione.


D. Per facilitare l’entrata e l’uscita degli alunni, per un corretto svolgimento delle attività<br />

didattiche, è, di norma, vietato l’ingresso ai genitori, salvo casi particolari valutati<br />

dall’insegnante e autorizzati dal Dirigente Scolastico, da suo docente collaboratore o<br />

dall’insegnante referente di plesso.<br />

E. E’ compito specifico del personale ATA collaboratore scolastico provvedere alla<br />

chiusura e all’apertura dei cancelli e dei portoni d’ingresso nonché di operare sulla<br />

vigilanza degli ingressi e delle uscite.<br />

3) Ritardi e uscite anticipate<br />

A. Fino al secondo suono del campanello è consentito agli alunni raggiungere le aule di<br />

lezione. Gli eventuali ritardatari (oltre 10 min.) si presenteranno all’insegnante con<br />

giustificazione sul diario firmata da un genitore o gli stessi genitori compileranno l’apposito<br />

modulo presente presso i locali dei collaboratori scolastici. In caso di lievi ritardi non<br />

previsti, l’ammissione in aula dell’alunno sarà a cura del docente presente in classe, che<br />

provvederà a segnalare l’episodio in Segreteria qualora esso dovesse rivestire carattere di<br />

irrispettosa continuità.<br />

B. Per nessun motivo ingiustificato gli alunni possono assentarsi dalla scuola durante<br />

l’orario di lezione. I responsabili dell’obbligo scolastico, per giustificati motivi, possono<br />

richiedere all’insegnante, con motivazione scritta, di lasciar uscire in anticipo sull’orario di<br />

fine lezione, il proprio figlio ( v. articoli relativi al Titolo 1).<br />

C. L’insegnante, ( o p.t. dei collaboratori scolastici ) preso atto dei motivi addotti, rilascia<br />

l’autorizzazione all’alunno: la scuola trattiene la richiesta scritta quale atto liberatorio da<br />

ogni responsabilità. Tuttavia per ragioni di sicurezza, nessun alunno sarà lasciato uscire<br />

dalla scuola se non potrà essere affidato a uno dei responsabili dell’obbligo scolastico o,<br />

eccezionalmente, a un qualsiasi familiare maggiorenne che abbia avuto delega scritta dai<br />

responsabili dell’obbligo (v. articoli relativi al Titolo 1)<br />

D. L’autorizzazione all’uscita anticipata per periodi continuativi nel corso dell’anno<br />

scolastico viene concessa dal Capo d’Istituto; tale autorizzazione viene , di norma,<br />

concessa per sopravvenute e/o documentate patologie dell’alunno e/o per riscontrate<br />

situazioni di handicap (L.104/92): queste stesse tipologie saranno valutate anche qualora<br />

ad esserne affetti sono i genitori o i responsabili dell’obbligo.<br />

E. Negli altri casi (richieste saltuarie per improvvisi motivi familiari, sanitari o socio-sportivi)<br />

viene concessa dagli insegnanti contitolari di classe.<br />

F. All’inizio di ogni anno scolastico i genitori degli alunni – o chi ne fa le veci –<br />

comunicano, attraverso una delega scritta, alla Direzione didattica il nominativo e recapito<br />

telefonico di chi è autorizzato a prelevare l’alunno prima della fine delle lezioni qualora i<br />

genitori fossero impossibilitati a fare ciò in prima persona.


4) Assenze per malattia – situazioni di malessere – altre assenze<br />

(v. anche Titolo 1 – Capo VII)<br />

( ai sensi della L.R.12/2003 e della delibera della Giunta Reg. Lombardia 30 sett.2004)<br />

A. Per assenze fino a 5 giorni, compresi quelli festivi, è sufficiente la giustificazione<br />

scritta dei responsabili dell’obbligo scolastico;<br />

per assenze superiori a 5 giorni si segue la norma indicata dalla Regione Lombardia per<br />

motivi sanitari .<br />

Saranno valutati anche motivi indicati per iscritto dai responsabili dell’obbligo per<br />

particolari esigenze familiari o personali.<br />

Dopo una malattia infettiva la dichiarazione di ammissione a scuola segue<br />

obbligatoriamente la vigente normativa sanitaria recentemente sancita dalla regione<br />

Lombardia.<br />

B. Nei casi di malessere di lieve entità che dovessero manifestarsi durante le lezioni, i<br />

docenti avvertono tempestivamente i responsabili dell’obbligo scolastico. Se questi ultimi<br />

fossero irreperibili, lo scolaro viene comunque trattenuto a scuola, in infermeria, assistito<br />

da un collaboratore scolastico.<br />

Nei casi di presunta gravità il docente comunica immediatamente la situazione alla<br />

segreteria, la quale si attiva per gli interventi più idonei.<br />

C. In caso di assenze causate da malattie infettive o da pediculosi (v. anche procedura specifica<br />

ASL Varese) , i genitori (o chi ne fa le veci) sono tenuti:<br />

- ad avvisare tempestivamente gli insegnanti di classe o l’insegnante referente di plesso<br />

i quali valuteranno l’eventuale intervento dell’Ufficio di Dirigenza<br />

- a consegnare agli insegnanti, al rientro a scuola, l’autocertificazione o il certificato del<br />

medico di base che consente la riammissione a scuola ( qualora richiesto )<br />

5) Vigilanza durante l’intervallo (v. riferimenti anche Titolo 3 art. 2 )<br />

A. Durante l’intervallo (di norma non superiore ai 15 minuti) il personale docente<br />

incaricato vigila assiduamente e scrupolosamente sul comportamento dei propri alunni, in<br />

modo da evitare che si arrechino danni alle persone e alle cose. Negli spazi comuni<br />

interni gli scolari devono astenersi da corse e da giochi violenti, mantenendo toni di voce<br />

bassi e pacati.<br />

B. L’intervallo deve essere un momento educativo finalizzato prioritariamente ad un<br />

recupero delle capacità mentali e fisiche, dopo il normale impegno di lavoro scolastico,<br />

attraverso un’attività di svago e/o relax.<br />

In nessun momento della giornata scolastica, comunque, deve venir meno la<br />

sorveglianza dell’insegnante sugli alunni a lui affidati e dei quali è responsabile.<br />

C. Il personale ausiliario collabora con i docenti per garantire la vigilanza anche in<br />

coincidenza con l’uso dei servizi .


6) Vigilanza in situazioni particolari<br />

A. La vigilanza sugli alunni deve essere naturalmente assicurata anche nei momenti di<br />

trasferimento da e per l’aula di classe ( trasferimento in palestra, aule laboratorio,<br />

spettacoli, uscite sul territorio, manifestazioni ecc.) e i “transiti” da parte degli alunni<br />

saranno ordinati e con toni di voce contenuti.<br />

B. In caso di assenza di uno o più docenti e mancando personale supplente a causa di<br />

impedimento di qualsiasi natura, la vigilanza sugli alunni della classe compete in primo<br />

luogo ai colleghi che sono presenti a scuola in situazioni di ore a disposizione o di<br />

compresenza. Possono intervenire anche i docenti che occupano le classi adiacenti, con il<br />

successivo intervento del personale ausiliario.<br />

C. Nel caso in cui una classe risultasse “scoperta” per l’assenza del docente, dovuta ad<br />

un eventuale ritardo, i docenti delle classi vicine sorvegliano l’ingresso degli alunni di<br />

questa classe oltre a quelli della propria concordando con il referente di plesso o con il<br />

personale ausiliario adeguate modalità di vigilanza sino all’arrivo dell’insegnante in ritardo.<br />

D. Quando risulta necessario (v. Piano annuale delle attività), gli scolari sono suddivisi in equa<br />

misura tra le classi per il tempo strettamente necessario all’arrivo del supplente (qualora<br />

nominato). Alla suddivisione degli alunni privi di custodia collabora il personale ausiliario,<br />

cui compete in particolare, durante le ore di lezione, la vigilanza nei corridoi, sulle scale e<br />

negli spazi comuni.<br />

Nei casi di necessità e di emergenza tutto il personale è comunque impegnato a<br />

cooperare con i docenti nel compito di vigilanza sugli alunni.<br />

E. Durante le lezioni, solo in caso di urgente e improrogabile necessità, l’insegnante può<br />

abbandonare l’aula in cui si trovano gli alunni, ma deve provvedere ad affidare la<br />

scolaresca ad un bidello il quale diventa responsabile (art. 7 – DPR 31/5/74 – n. 420) o,<br />

se questo è impossibilitato, anche ad un insegnante che occupa le classi adiacenti. In<br />

caso di impedimenti a proseguire la lezione, dev’essere immediatamente avvertito il<br />

Dirigente.<br />

7) Permanenza alunni e accesso a scuola di personale istituzionalmente NON<br />

addetto ai lavori scolastici (v. anche Titolo 1- Capo VI- art.3-5 )<br />

A. La presenza degli alunni è obbligatoria per tutte le attività che vengono svolte in<br />

orario scolastico e nel contesto dei lavori programmati nell’ambito dell’Istituto.<br />

B. Durante l’orario scolastico, per evitare interruzioni della vigilanza, nessuna persona<br />

estranea può accedere all’edificio, fatti salvi:<br />

• i genitori degli alunni (o parenti autorizzati), previa autorizzazione accordata dai<br />

docenti o in casi eccezionali (uscita anticipata per giustificati motivi / malessere o


infortunio dei bambini / situazione di handicap/frequenza ridotta per specifiche<br />

situazioni personali);<br />

• gli esperti o collaboratori dei docenti previa autorizzazione del dirigente scolastico<br />

ed a seguito di opportuni accordi (v.. nello specifico Titolo 1, Capo VI, art .5)<br />

• ogni altro operatore esterno (presso Enti o Associazioni) autorizzato dal Capo<br />

d’Istituto ( v. Titolo 1, Capo VI, art. 5 )<br />

C. L’accoglienza dei genitori o di estranei, durante le ore di lezione è di competenza<br />

del personale ausiliario o del docente referente di plesso e degli stessi insegnanti di<br />

classe.<br />

8) Tempo mensa e interscuola<br />

A. Il servizio di vigilanza degli alunni durante il tempo mensa e interscuola è di<br />

competenza dei docenti (C.C.N.L. 95/98 e succ.) che vi provvedono tramite modalità<br />

organizzative idonee, nel rispetto degli orari di servizio e delle turnazioni concordate<br />

con i colleghi di plesso, osservando un rapporto medio numerico di un docente ogni<br />

25 alunni ( e comunque prevedendo la presenza contemporanea minima nel plesso<br />

di almeno due docenti (per affrontare eventuali emergenze) con la collaborazione del<br />

personale ATA .<br />

B. In caso di auspicabile disponibilità, da parte dell’Amministrazione Comunale, a<br />

sostenere gli oneri per la vigilanza degli alunni durante detto periodo, l’Ente provvede<br />

alla scelta del personale idoneo ed alla individuazione di opportune modalità<br />

organizzative, nel rispetto del rapporto numerico medio di un adulto ogni 25 alunni<br />

con possibilità di un altro operatore addetto alla vigilanza comunque presente in<br />

contemporanea.<br />

C. Sono previste anche attività di vigilanza miste ( ente locale – amministrazione.<br />

Scolastica ): la presenza numerica del personale docente statale sarà conseguentemente<br />

valutata sulla base della disponibilità di personale responsabile gestito dall’Ente locale.<br />

9) Rispetto dell’orario<br />

A. Gli alunni e chi esercita nei loro confronti la patria potestà sono tenuti al rispetto degli<br />

orari d’ingresso stabiliti dal Consiglio di Istituto con delibera quadro e relativi ai plessi<br />

di scuola primaria e scuola dell’infanzia.<br />

B. La presenza degli alunni è obbligatoria, oltre che alle lezioni, a tutte le altre attività,<br />

ricerche culturali, lavori di gruppo, visite d’istruzione, comprese nell’orario scolastico<br />

e programmate nell’ambito del Consiglio di interclasse o di intersezione e del<br />

Collegio Docenti : anche nei succitati casi il rispetto dell’orario è norma condivisa<br />

valida per gli alunni e per i responsabili dell’obbligo scolastico.<br />

10) Norme di comportamento degli alunni nella scuola primaria (riepilogo specifico)<br />

(v. anche Titolo 1 – Capo IV )


Gli alunni dell’Istituto sono equiparati, compatibilmente con la loro età e il loro stato di<br />

minori, ai sensi degli artt. 1 e 3 del D.P.R. 547/55 e dell’art. 2 del D.L.vo 626/94, a<br />

operatori in uno spazio di “lavoro educativo” e in un idoneo ambiente di apprendimento e<br />

di crescita ( L.53/03): la scuola è quindi per loro anche il “luogo di impegno psico-fisico”<br />

che si attua nello “studio teorico e pratico e nella partecipazione alle attività educative di<br />

insegnamento-apprendimento”<br />

A tale leggi risultano conseguenti i comportamenti sia personali sia collettivi qui elencati<br />

in particolar modo per gli alunni delle scuola primaria :<br />

A. rispetto negli atteggiamenti e nelle espressioni nei confronti dei docenti, del personale<br />

ATA e dei compagni<br />

B. ciascun alunno gestisce gli “strumenti” di lavoro (quaderni, libri, sussidi, materiale<br />

scolastico) con ordine e cura e porta quotidianamente solo ciò che gli occorre per<br />

espletare le attività scolastiche, evitando possibilmente di sovraccaricare la cartella con<br />

giochi, oggetti personali ed eventuali libri e quaderni non inerenti l’attività del giorno ( in<br />

particolare per il secondo periodo della scuola primaria)<br />

I docenti valutano i carichi di lavoro e di materiale in relazione all’età degli alunni.<br />

C. I docenti, in collaborazione con i genitori, controllano l’avvenuta, graduale<br />

acquisizione da parte del bambino-ragazzo, sia a casa che a scuola, della capacità di<br />

gestire autonomamente gli strumenti personali di lavoro, in modo da evitare sia<br />

sovraccarico che la mancanza del materiale occorrente per ciascuna giornata<br />

scolastica, favorendo la maturazione dell’autonomia.<br />

D. In coincidenza con l’ingresso a scuola i bambini- ragazzi raggiungono l’aula con gli<br />

insegnanti (o gli spazi assegnati a ciascuna classe) e osservano, fino dall’inizio delle<br />

lezioni , un comportamento corretto e solidale nei confronti dei compagni,<br />

dell’insegnante o del personale di vigilanza e preparano il materiale scolastico<br />

occorrente per l’avvio delle attività.<br />

E. Durante le ore di lezione e di attività scolastica, in qualunque ambiente (interno o<br />

esterno) il bambino-ragazzo osserva un comportamento corretto e conforme alle<br />

regole condivise ed alle indicazioni fornite dagli insegnanti (titolari di classe o<br />

supplenti) e non lascia per nessun motivo il gruppo di appartenenza, salvo esplicita<br />

richiesta autorizzata.<br />

F. I bambini-ragazzi individualmente si spostano da un’aula all’altra o da uno spazio<br />

all’altro della scuola solo per raggiungere i servizi (previa autorizzazione degli<br />

insegnanti) o per espletare incarichi (affidati dagli insegnanti) o per utilizzare il<br />

telefono (accompagnati dal personale ATA, in caso di necessità di comunicare<br />

urgentemente con i genitori o chi ne fa legalmente le veci).<br />

G. Gli alunni devono inoltre:<br />

• non correre negli spazi interni, schiamazzare, giocare in modo eccessivo, spingere,<br />

scherzi pericolosi per sé e per gli altri durante gli spostamenti da un luogo all’altro<br />

dell’Istituto, durante la pause di lezione, nell’uso dei servizi;


• non usare telefoni cellulari personali durante lo svolgimento dell’attività scolastica in<br />

Istituto (v. per analogia Titolo 3 per la sc. sec. I grado)<br />

• usare correttamente la rubinetteria, i sanitari, il materiale per l’igiene personale, evitando<br />

sprechi;<br />

• deporre i rifiuti nei contenitori (per la raccolta differenziata, se esistente);<br />

• durante la consumazione dei pasti (intervallo/mensa) collaborare nell’osservare<br />

comportamenti che favoriscano l’igiene personale e la pulizia dei locali, rispettando le<br />

regole condivise.<br />

H. Poiché la scuola e tutte le attrezzature in essa esistenti sono beni della comunità<br />

messi a loro disposizione, tutti gli alunni devono avere la massima cura dell’uso delle<br />

aule, degli arredi, degli strumenti e dei sussidi, segnalando immediatamente,<br />

all’insegnante presente nel locale in cui stanno svolgendo l’attività didattica, eventuali<br />

danni e rotture rilevanti;<br />

I. Il Consiglio di Istituto e la Dirigenza Scolastica non si assumono responsabilità in<br />

caso di smarrimenti e/o furti di beni personali degli studenti o delle persone presenti<br />

in ambiente scolastico, né possono avviare alcuna iniziativa investigativa ufficiale.<br />

Sarà tuttavia fornita dal personale scolastico ogni forma di collaborazione e di<br />

sussidio per le soluzioni possibili dei “casi” nel rispetto della legge n.275/96 e della<br />

legge 241/90.<br />

11) Comportamento degli alunni, principi generali di “etica scolastica” e interventi<br />

disciplinari<br />

I principi generali di comportamento e di relazione sono quelli già previsti per le norme<br />

nazionali, il POF d’Istituto e i precedenti articoli del presente <strong>regolamento</strong>.<br />

12) Problematica disciplinare con particolare riguardo alla scuola primaria<br />

Per quanto concerne i diritti e doveri degli alunni di scuola si fa riferimento alla normativa<br />

in vigore e agli articoli sul comportamento indicati precedentemente.<br />

Si sottolinea come ( D.L. 59/04) il comportamento degli alunni è oggetto di valutazione<br />

periodica.<br />

Si sottolinea altresì la necessità della massima attenzione alle più recenti analisi psicopedagogiche<br />

in merito alle cause e alle motivazioni dei comportamenti devianti rispetto a<br />

una norma sociale.<br />

Si pone anche l’attenzione sul comportamento dei minori come risultante, spesso non del<br />

tutto consapevole, dell’interazione tra innatismo e ambiente socio-familiare.<br />

Come già richiamato più volte dal presente <strong>regolamento</strong>, si premette che ogni intervento<br />

disciplinare nei confronti degli alunni deve avere finalità educativa e tendere al<br />

rafforzamento del senso di responsabilità, alla ricerca di un’autonomia positiva, alla<br />

crescita sociale.<br />

13) Analisi dei comportamenti e interventi disciplinari (A)


Si configurano come principali mancanze disciplinari passibili di “sanzioni” i seguenti<br />

comportamenti:<br />

a. Mancato assolvimento degli impegni scolastici;<br />

b. Ritardi e assenze non giustificati ( valutazione anche nei confronti dei<br />

responsabili dell’obbligo)<br />

c. Falsificazione della firma dei genitori in calce a giustificazioni, verifiche,<br />

avvisi, comunicazioni sul libretto o sul diario;<br />

d. Comportamenti lesivi dei diritti degli altri alunni, in particolare il diritto di<br />

svolgere il lavoro scolastico in condizioni di incolumità, tranquillità e<br />

concentrazione;<br />

e. Mancanza di rispetto, anche formale, nei confronti di insegnanti, compagni e<br />

operatori scolastici;<br />

f. Danneggiamento di ambienti, arredi e materiali scolastici.<br />

14 ) Analisi dei comportamenti e interventi disciplinari (B)<br />

I singoli docenti, valutata l’entità e la frequenza delle trasgressioni, potranno intraprendere,<br />

individualmente o preferibilmente in equipe , le seguenti iniziative:<br />

1) Ammonizione verbale dell’alunno;<br />

2) Nota del comportamento trasgressivo sul registro di classe e/o giornale dell’insegnante<br />

con contestuale avviso alla famiglia tramite nota sul diario;<br />

3) (casi estremamente gravi e non contenibili nell’immediato) Allontanamento temporaneo<br />

dell’alunno dall’aula con eventuale comunicazione del fatto al Dirigente Scolastico e<br />

alla famiglia, comunque avendo cura di organizzare la sorveglianza dell’alunno.<br />

Nel caso di gravi e/o reiterate infrazioni disciplinari il docente le segnalerà al Dirigente<br />

Scolastico per le valutazioni del caso ai sensi della normativa in vigore.


TITOLO 3<br />

Comportamento alunni, specifiche<br />

regole d’intervallo, uso dei telefoni<br />

cellulari e altre apparecchiature<br />

elettroniche.<br />

( per la scuola secondaria di I grado )<br />

1) Indicazioni generali relative all’intervallo<br />

Le note di <strong>regolamento</strong> relative alla gestione dell’intervallo durante la mattinata scolastica<br />

presso la SMS Dante Alighieri sono state in prima istanza approvate con delibera del<br />

Collegio dei Docenti del 19/02/08.<br />

Il primo intervallo è dalle ore 10,50 alle ore 11,00 e si svolge nei corridoi.<br />

Il secondo intervallo è previsto tra il termine della quinta ora e l’inizio della sesta ora<br />

Durante l’intervallo non sono accessibili i piccoli corridoi terminali del 1° e del 2° piano<br />

dell’ala nuova ed i colloqui con i genitori sono sospesi.<br />

I momenti di intervallo devono essere periodi di interruzione dell’attività didattica, di<br />

relax in sicurezza e di tranquilla socializzazione tra gli studenti.<br />

2) Indicazioni comportamentali relative all’intervallo<br />

Durante l’intervallo gli alunni devono tenere sempre un comportamento corretto, sotto la<br />

costante sorveglianza del personale docente e ATA.<br />

Quindi:<br />

• Non possono entrare né nella propria aula né in altre ( salvo eccezioni debitamente<br />

motivate e autorizzate dai docenti anche su specifiche indicazioni dirigenziali)<br />

• Non possono correre per i corridoi né spingersi.<br />

• Non possono affacciarsi alle finestre sporgendosi dai davanzali.<br />

• Non possono sporgersi dalle ringhiere delle scale, né muoversi tra un piano e<br />

l’altro.<br />

• Non devono, per nessuna ragione, usufruire dei distributori automatici di<br />

bevande che sono ad uso esclusivo del personale della scuola.<br />

• Per dare la possibilità a tutti di accedere ai bagni gli alunni devono ridurre la loro<br />

permanenza ai servizi per le sole necessità fisiologiche e igieniche.<br />

• Per ragioni igieniche è vietato consumare bevande e cibi all’interno dei servizi<br />

stessi.<br />

• Al suono della campanella il rientro in aula deve essere graduale e ordinato per<br />

consentire la rapida ripresa delle lezioni<br />

• Eventuali comportamenti trasgressivi ( come per tutto lo svolgimento dell’attività<br />

didattica ed educativa ) saranno valutati ai sensi delle vigenti norme scolastiche


3) Indicazioni sull’uso dei telefoni cellulari e di altre apparecchiature elettroniche da<br />

parte degli alunni<br />

Le modalità regolamentari sull’uso delle apparecchiature di cui al tit. 3 art. 3 del presente<br />

<strong>regolamento</strong> è stato approvato dal Consiglio d’Istituto 13 febbraio 2008 e dal Collegio dei<br />

Docenti del 19 febbraio 2008 della SMS Dante Alighieri. Tali modalità vengono riproposte<br />

dal presente <strong>regolamento</strong> con alcune modifiche, facendo seguito alle seguenti norme<br />

nazionali e locali:<br />

- le linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cellulari e di altri<br />

dispositivi elettronici contenute nella Direttiva del Ministro della Pubblica Istruzione del<br />

15/03/2007 Prot. n.30/dip./segr.;<br />

- lo statuto degli studenti e delle studentesse DPR 249 del 24 giugno 1998 integrato dal<br />

DPR 235/07<br />

- il Regolamento di istituto dell’IC Varese 6 – parte Scuola Secondaria di 1° grado “Dante<br />

Alighieri” di Varese;<br />

4 ) Specifiche limitazioni e modalità d’uso telefoni cellulari.<br />

A. L’uso del telefono cellulare è vietato durante l’intero tempo-scuola (attività didattiche,<br />

intervalli, pausa mensa, attività extracurricolari, trasferimenti da aula a laboratori e<br />

palestra,…), sia come apparecchio di collegamento telefonico, che come trasmettitore di<br />

messaggi, foto-camera, video-camera e ogni altra funzione.<br />

B. Il possesso a scuola del telefono cellulare è sconsigliato; qualora un alunno decida di<br />

esserne fornito lo stesso dovrà mantenerlo spento per l’intera durata dell’attività didattica e<br />

conservarlo come effetto personale e con diretta responsabilità per quanto riguarda la<br />

custodia dell’apparecchio. La scuola non assume alcuna responsabilità circa eventuali<br />

danni e/o furti.<br />

5) Limitazioni e modalità d’uso altri apparecchi elettronici<br />

Il suddetto divieto d’uso è esteso a qualunque apparecchio elettrico o elettronico (I-pod,<br />

walkman, videogiochi, game-boy,…) che sia incompatibile con l’attività didattica, fatta<br />

eccezione per i casi in cui sia lo stesso docente a richiederne o consentirne l’uso per<br />

strette finalità didattiche.<br />

6) Comunicazioni urgenti<br />

Per particolari e urgenti esigenze di comunicazione tra alunni e famiglie sarà utilizzabile il<br />

telefono fisso installato nell’edificio scolastico, previa autorizzazione del docente in servizio<br />

e sotto sorveglianza di un operatore scolastico.<br />

7) Trasgressioni nell’uso delle apparecchiature elettroniche e interventi disciplinari<br />

Il divieto di utilizzare telefoni cellulari e altri apparecchi elettronici durante il tempo-scuola<br />

prevede l’applicazione del seguente sistema sanzionatorio, secondo il criterio di<br />

proporzionalità di seguito stabilito:


A. L’uso del telefono cellulare (e di altri apparecchi elettronici) durante il tempo-scuola<br />

comporta l’immediato ritiro dell’apparecchio da parte del docente che verifica l’infrazione al<br />

Regolamento. Lo stesso provvede al richiamo scritto sul diario o sul libretto personale<br />

dell’alunno e sul registro di classe. L’apparecchio verrà restituito ai genitori, che saranno<br />

appositamente convocati dal coordinatore o da un docente di classe o dall’Ufficio di<br />

segreteria e sollecitati al puntuale rispetto del Regolamento.<br />

B. Alla seconda trasgressione il Consiglio di classe può adottare i provvedimenti previsti<br />

dal Regolamento. In casi particolari, che saranno valutati dallo stesso Consiglio, il<br />

provvedimento potrà prevedere l’assegnazione di attività “riparatorie”, orientate al<br />

recupero educativo dell’alunno.<br />

C. L’uso accertato del telefono cellulare durante una verifica scritta comporta l’immediato<br />

ritiro dell’apparecchio da parte del docente, l’annullamento della prova, il richiamo scritto<br />

sul diario o sul libretto personale dell’alunno e sul Registro di classe. Il Consiglio di classe<br />

potrà valutare opportuni interventi disciplinari mediante tempestiva convocazione.<br />

D. Nel caso di reiterate infrazioni e di atteggiamenti ripetutamente negligenti nei confronti<br />

degli interventi educativi da parte dei docenti, la sanzione può comportare, a giudizio del<br />

Consiglio di classe, valutazioni sanzionatorie sino all’allontanamento temporaneo dalla<br />

scuola per tre giorni.<br />

E. Nel caso di fatti di eccezionale gravità, accertati e imputabili a uno o più alunni, (uso del<br />

telefono cellulare per diffusione di filmati a contenuto pornografico, violazione della privacy<br />

di docenti e coetanei, realizzazione di foto e filmati che offendano il comune senso del<br />

pudore) il provvedimento disciplinare, che sarà valutato dal Consiglio di classe caso per<br />

caso, potrà comportare l’allontanamento temporaneo dalla scuola fino a 15 giorni.<br />

F. Sarà anche valutata l’opportunità di procedere con denuncia circostanziata all’autorità di<br />

polizia.<br />

8) Opportunità degli interventi educativi in merito al Titolo 3<br />

L’adozione di uno dei provvedimenti disciplinari sopra-citati comporterà, comunque,<br />

un’azione di riflessione e di auto-valutazione, che sarà esercitata a seconda dei casi dal<br />

coordinatore della classe, da un altro docente, dal dirigente, al fine di favorire nell’alunno<br />

interessato una positiva fase di responsabilizzazione.


TITOLO 4<br />

Gite scolastiche<br />

e visite d’istruzione<br />

1) Riferimenti normativi<br />

Parte A – scuola secondaria di I grado<br />

Il Titolo 4 del presente Regolamento d’istituto è stato approvato con Delibera del Consiglio<br />

d’Istituto n. 103 del 22 gennaio 2007 aggiornata nelle sedute del 5 ottobre 2007, del 4<br />

aprile 2008 e del giugno 2010 n° 48 e 49 da parte della scuola secondaria di I grado<br />

Dante Alighieri poi integrata nell’I.C. Varese 6.<br />

Tali delibere sono state modificate in alcune parti dalla delibera di approvazione del<br />

presente Regolamento senza tuttavia snaturare il senso generale che presiede<br />

all’effettuazione delle gite e delle visite d’istruzione, alla loro regolarità e alla loro<br />

sicurezza.<br />

La scuola considera i viaggi d’istruzione, le visite guidate, le lezioni fuori sede, la<br />

partecipazione ad attività teatrali e sportive, a campionati o gare sportive, a concorsi<br />

provinciali, regionali, nazionali, internazionali, i gemellaggi con scuole estere parte<br />

integrante e qualificante delle attività istituzionali di istruzione e formazione, momento<br />

privilegiato di conoscenza, comunicazione, socializzazione e completamento delle<br />

preparazioni specifiche.<br />

Questi i principali riferimenti normativi cui il presente Titolo si ispira:<br />

D.M. 295/1999<br />

C.M. n. 291/1992<br />

C.M. n. 623/1996<br />

D.I. 01/02/2001 n. 44<br />

Note del MIUR del 15/7/02 e del 20/12/02<br />

Codice Civ. art. 2047 e 2048; Legge1 luglio 1980 n. 312, art. 61 Legge 23/12/2005 n. 266<br />

Regolamento di Istituto e di Disciplina – IC Varese 6<br />

2) Definizione delle iniziative<br />

Tutte le tipologie di viaggio sono contenute nella normativa di riferimento; nel<br />

Regolamento si conviene che esse vengano così sinteticamente indicate:<br />

A) Viaggi di istruzione: si prefiggono il miglioramento della conoscenza del territorio<br />

italiano nei suoi molteplici aspetti, naturalistico – ambientali, economici, artistici, culturali;<br />

per i viaggi all'estero obiettivo è anche la conoscenza e/o approfondimento della realtà<br />

linguistica del paese.<br />

Tali iniziative possono comportare uno o più pernottamenti fuori sede.<br />

B) Visite guidate nel territorio: si effettuano nell'arco di una giornata o frazioni di essa<br />

anche oltre l’ orario delle lezioni e si prefiggono gli obiettivi di cui sopra in località situate


nel comune o nella provincia o in ogni caso raggiungibili nell’arco della giornata non<br />

comportano alcun pernottamento fuori sede.<br />

C) Brevi visite guidate nel territorio comunale: si effettuano nell’arco della mattinata o<br />

frazioni di essa e si prefiggono gli obiettivi di cui sopra nel comune (visione di monumenti<br />

in città, partecipazione a mostre, conferenze o iniziative locali non programmabili<br />

preventivamente). Devono preferenzialmente essere effettuate nelle ore dell’insegnante<br />

che richiede l’uscita o con cambiamenti d’orario concordati con i colleghi. Non devono<br />

comportare alcun costo per la scuola (supplenze).<br />

D) Viaggi connessi con attività sportive: si tratta di viaggi finalizzati a garantire agli<br />

allievi la partecipazione ad attività sportive. Vi rientrano sia quelle finalizzate alla<br />

conoscenza di specialità sportive sia le attività collegabili ad attività sportive (es. Ciclocittà)<br />

3) Modalità di istruzione delle attività e organi competenti all’autorizzazione<br />

A. Le attività individuate all’art. 1 devono essere oggetto di idonea programmazione,<br />

inserite nel progetto didattico-educativo della classe e quindi sottratte ad ogni iniziativa<br />

estemporanea. Tutte le attività sopraindicate (esclusa la tipologia C e le uscite non<br />

prevedibili all’atto della stesura del PIANO) esigono una preventiva fase progettuale fin<br />

dall'inizio dell'anno scolastico da concludersi entro la prima settimana di novembre, o fin<br />

dalla fine dell’anno scolastico precedente.<br />

B. Le attività sono regolate da criteri e obiettivi stabiliti dal Collegio Docenti e dai Consigli<br />

di classe, nel rispetto della normativa vigente e in armonia con le linee indicate dal POF.<br />

C. In particolare:<br />

- il Collegio Docenti individua i criteri generali in relazione agli obiettivi didattici, alla scelta<br />

delle destinazioni, alle classi a cui indirizzare le proposte.;<br />

- i Consigli di Classe, sulla base di tali criteri, elaborano le proposte di Viaggi che<br />

costituiscono la base per la predisposizione del Piano dei Viaggi della Scuola da<br />

presentare al Consiglio d’Istituto per l’approvazione.<br />

D. Per le uscite non programmabili entro la data di approvazione del Piano Viaggi, spetta<br />

al Dirigente Scolastico autorizzare visite guidate nel territorio nell’arco di una sola giornata,<br />

fermo restando il rispetto della normativa vigente.<br />

E. Le eventuali visite guidate nel territorio autorizzate dal Dirigente scolastico<br />

successivamente all’approvazione del piano viaggi non potranno in ogni caso superare il<br />

limite numerico ed i tetti di spesa fissati dal presente <strong>regolamento</strong>.<br />

F. Al Dirigente Scolastico spetta anche autorizzare i viaggi e le uscite di una sola giornata<br />

connessi con attività sportive. Non essendo queste uscite programmabili tutte all’inizio<br />

dell’anno scolastico e prevedendo la partecipazione di ridotti gruppi di alunni di classi<br />

diverse, saranno oggetto di una programmazione di massima da parte dei Consigli di<br />

classe (entro la prima settimana di ottobre), che esprimeranno la propria adesione alle<br />

manifestazioni sportive con la classe o con singoli alunni. Non sarà necessario, in quella<br />

sede, comunicare i nominativi degli alunni.


G. Il Capo d’ Istituto assegna la funzione di coordinamento per la costruzione e la<br />

redazione del Piano Viaggi alla Commissione Viaggi di cui agli art. successivi.<br />

4) Proponenti per ogni tipo di viaggio<br />

A. Le proposte di Viaggi, per tutte le tipologie previste, devono pervenire alla commissione<br />

Viaggi- Gite, complete in tutte le parti (meta, periodo, referente,accompagnatori, riserve,<br />

ecc) da parte dei Coordinatori dei Consigli di Classe, possibilmente entro la prima<br />

settimana di Ottobre.<br />

B. Qualora possibile le visite guidate nel territorio che verranno effettuate tra settembre e<br />

dicembre, la proposta dovrà pervenire prima del termine delle attività dell’anno scolastico<br />

precedente ( 30 giugno) e le uscite saranno autorizzate dal Dirigente Scolastico. Tali visite<br />

nel territorio saranno computate nel numero massimo di uscite per ciascuna classe e nei<br />

tetti di spesa previsti dal presente <strong>regolamento</strong>.<br />

C. Ogni Consiglio di Classe provvede alla stesura della proposta del progetto di Viaggio,<br />

con l'individuazione del Referente, seguendo l'iter procedurale indicato nel presente<br />

Regolamento.<br />

In relazione alla possibilità di richiedere preventivi per tutto il “pacchetto” del Piano Viaggi<br />

della Scuola, si dovrà uniformare la data di richiesta.<br />

5) Iter procedurale per i viaggi di istruzione<br />

A. I Consigli di Classe devono provvedere:<br />

- all'individuazione degli itinerari e del programma di viaggio compatibili con il percorso<br />

formativo ;<br />

- all'individuazione dei docenti accompagnatori disponibili;<br />

- alla scelta del periodo di effettuazione del viaggio di istruzione.<br />

B. La proposta del viaggio, redatta dal Consiglio di Classe su un modello standard per<br />

tutto l'istituto, sarà inoltrata alla Commissione Gite (Funz. Strum. + gruppo di lavoro) per la<br />

redazione del Piano Annuale dei Viaggi della Scuola da presentare al Collegio Docenti, il<br />

quale delibera il Piano dei Viaggi d'istruzione sotto l'aspetto didattico raccordandolo con il<br />

Piano dell'Offerta Formativa.<br />

C. Il Dirigente Scolastico verificherà la fattibilità del Piano sotto l'aspetto didattico,<br />

organizzativo ed economico e lo sottoporrà al Consiglio d’Istituto per la conseguente<br />

delibera (mese di novembre).<br />

D. Sulla base del Piano approvato dal Consiglio di istituto, generalmente entro il mese di<br />

dicembre la Commissione Gite di cui al successivo art.12 esaminerà le offerte pervenute<br />

dalle agenzie per aggiudicarsi la gara di appalto seguendo poi la procedura prevista dal<br />

medesimo art. 12<br />

6) Destinatari


A. Sono tutti gli allievi regolarmente iscritti presso la scuola secondaria di I grado dell’<br />

istituzione scolastica.<br />

Per gli alunni minorenni è tassativamente obbligatorio acquisire il consenso scritto di chi<br />

esercita la potestà familiare. Si precisa che tutti i partecipanti devono essere coperti da<br />

polizza assicurativa contro gli infortuni.<br />

B. Il limite minimo di partecipazione di ogni classe ai Viaggi di istruzione è stabilito nell’<br />

80% degli studenti frequentanti la classe (con arrotondamento per difetto) e con<br />

l’esclusione, nel computo, degli allievi che non parteciperanno per decisione del Consiglio<br />

di Classe).<br />

C. Alle visite guidate è obbligatoria la partecipazione dell'intera classe (salvo gli assenti<br />

della giornata)<br />

L'eventuale assenza dello studente nel giorno della visita guidata deve essere giustificata.<br />

L'onere del trasporto si intende obbligatorio per l'intera classe.<br />

D. Il Consiglio di Classe si riserva la facoltà di non consentire la partecipazione a<br />

viaggi d’istruzione e a visite guidate da parte di alunni che abbiano evidenziato<br />

comportamenti scorretti, o potenzialmente pericolosi per sè e per gli altri, e<br />

frequentemente non attinenti alle regole scolastiche<br />

7) Durata dei viaggi e periodi di effettuazione<br />

A. Considerata l'opportunità che per il completo svolgimento dei programmi di<br />

insegnamento non vengano sottratti tempi eccessivi alle normali lezioni in classe, si indica<br />

il periodo massimo utilizzabile per i viaggi di istruzione, per ciascuna classe.<br />

B. La durata massima dei viaggi di istruzione è così fissata:<br />

Viaggi di istruzione<br />

Classi PRIME: 1 giorno in Italia;<br />

Classi SECONDE: fino a 2 giorni in Italia (con un pernottamento)<br />

Classi TERZE: fino a 3 giorni in Italia o all’estero (con due pernottamenti) a cui sarà<br />

possibile aggiungere un giorno, purché non venga superato il tetto di spesa, determinato<br />

annualmente dal Consiglio d’Istituto.<br />

Dovrà essere posta particolare attenzione alla situazione degli alunni con intolleranza<br />

alimentare e prevedere quindi, con le agenzie, la possibilità di pasti adeguati e compatibili<br />

con le diverse patologie.<br />

Visite guidate nel territorio<br />

Cinque visite per ogni classe, inerenti all’attività programmata e concordata con il consiglio<br />

di classe, purché non venga superato il tetto di spesa annualmente determinato dal<br />

Consiglio d’Istituto. Sarà possibile aggiungere al massimo un‘uscita (tipologia C) solo con<br />

accompagnatori volontari, per non gravare la scuola di ulteriori costi.


C. I viaggi devono essere effettuati entro il 30 aprile di ogni anno. Le uscite sul territorio<br />

regionale, provinciale o comunale, da effettuare nel mese di maggio o giugno, saranno<br />

autorizzate solo se motivate da sopraggiunte esigenze o appartenenti alle categorie<br />

espresse dalla CM 291/92 (gite per manifestazioni sportive, per visite ambientali del<br />

periodo, per eventi di rilevanza didattica proposte solo in tale periodo)<br />

D. Particolare attenzione va posta, nella programmazione delle iniziative in esame, al<br />

problema della sicurezza. Deve pertanto essere evitata, quanto più possibile, la<br />

programmazione dei viaggi in periodi di alta stagione e nei giorni prefestivi.<br />

E. E' opportuno che la realizzazione dei viaggi non cada in coincidenza di altre particolari<br />

attività istituzionali della scuola (operazione degli scrutini, riunioni scolastiche o con i<br />

genitori, elezioni scolastiche).<br />

F. E’ opportuno che l’ultimo giorno del viaggio di istruzione coincida con il venerdì<br />

(settimana corta) o con il sabato (settimana normale).<br />

G. Per una puntuale programmazione dei contenuti delle visite è preferibile che vengano<br />

aggregate per ogni viaggio classi dello stesso livello (es. : classi prime o classi seconde) e<br />

non più di due classi per una stessa visita guidata o viaggio d’istruzione, o che vengano<br />

aggregate classi dello stesso corso (es. : seconda e terza sez. A). In quest’ultimo caso la<br />

classe terza dovrà adeguarsi al limite di durata e ai costi della seconda e non viceversa.<br />

8) Criteri per organizzare ev. attività per i non partecipanti alle visite d’istruzione<br />

I non partecipanti non sono esonerati dalla frequenza scolastica.<br />

Agli alunni che non partecipano alla visita per qualsiasi motivo, è garantita la frequenza<br />

scolastica.<br />

9) Costi per le famiglie (v. anche principi espressi per la parte riguar<strong>dante</strong> la scuola<br />

primaria)<br />

A. Compito precipuo dei consigli di classe è proporre mete e itinerari che garantiscano una<br />

partecipazione generalizzata, condizione necessaria per il conseguimento delle finalità<br />

didattico-culturali dell’iniziativa.<br />

B. I Consigli di Classe valuteranno attentamente il rapporto costi-benefici, tenendo<br />

presenti le esigenze delle famiglie per quanto riguarda i costi.<br />

Il Consiglio d’ Istituto conferma i seguenti limiti di spesa:<br />

Visite guidate nel territorio<br />

Viaggi di istruzione<br />

Spesa massima consentita : Euro 45,00 Classi PRIME: €. 50,00<br />

Classi SECONDE: €. 150,00<br />

Classi TERZE: €. 270,00<br />

Gli importi sopra indicati dovranno essere comprensivi anche delle somme da pagare in<br />

contanti (biglietti di ingresso a musei, mostre ecc., guide turistiche, laboratori, pranzi, ecc.)<br />

E’ possibile “spostare” la spesa prevista per visite guidate nel territorio e viaggi d’istruzione<br />

purché la spesa totale rimanga invariata.


Per l’anno scolastico corrente il “budget” di spesa per le famiglie sarà il seguente:<br />

Classi PRIME: €. 95,00<br />

Classi SECONDE: €. 195,00<br />

Classi TERZE: €. 315,00<br />

C. Sono esclusi dai predetti limiti le partecipazioni volontarie a gare sportive, spettacoli<br />

teatrali ed eventi non rientranti nella programmazione didattica.<br />

Le famiglie saranno informate prima della adesione del costo massimo del viaggio di<br />

istruzione.<br />

Contestualmente all’atto della adesione al viaggio di istruzione, che consiste nella<br />

sottoscrizione da parte di un familiare della comunicazione organizzativa predisposta dalla<br />

scuola, è richiesto il versamento delle seguenti somme:<br />

Classi PRIME: €. 25,00<br />

Classi SECONDE: €. 50,00<br />

Classi TERZE: €. 100,00<br />

D. A norma di Legge non sono consentite gestioni fuori - bilancio, pertanto le quote di<br />

partecipazione dovranno essere versate sul c/c postale n. 10044212 intestato alla Scuola<br />

dal singolo genitore o da gruppi di genitori che indichino nella causale, oltre alla meta e<br />

alla data, i nominativi degli alunni e della classe per i quali viene effettuato il versamento.<br />

In caso di successiva rinuncia documentata al viaggio, dietro richiesta da parte della<br />

famiglia, potrà essere predisposto rimborso dell’importo versato, fatta eccezione per i costi<br />

sostenuti e le eventuali penalità attribuite dalla agenzia organizzatrice.<br />

10) Docenti accompagnatori<br />

A. Gli accompagnatori sono individuati dal DS fra i docenti disponibili ad accompagnare gli<br />

alunni appartenenti alla classe che effettua il viaggio o, comunque, fra i docenti che hanno<br />

dato la loro disponibilità ad accompagnare gli allievi (riserve) anche di altri corsi, fermo<br />

restando che almeno un docente accompagnatore abbia diretta conoscenza della classe.<br />

(vedi delibera 48/49)<br />

B. Per i viaggi all'estero, è opportuno che almeno uno degli accompagnatori possieda<br />

un’ottima conoscenza della lingua del Paese da visitare.<br />

C. Per ogni gruppo di 15 studenti o frazione dovrà essere individuato un docente<br />

accompagnatore, tenendo presente che qualora il gruppo (anche inferiore ai 15<br />

partecipanti) viaggi da solo, i docenti accompagnatori dovranno essere almeno due.<br />

D. Per i viaggi di istruzione, in ogni caso, per motivi di sicurezza, per ogni classe è<br />

necessario che vi siano due accompagnatori.<br />

In presenza di studenti diversamente abili il numero dei docenti sarà incrementato di una<br />

unità fino ad un massimo di tre studenti diversamente abili.<br />

E. Durante ogni viaggio è prevista la presenza di un docente con funzione di referente e<br />

responsabile dell’organizzazione che:<br />

- è tenuto a firmare la dichiarazione di assunzione di responsabilità


- è la persona cui fanno riferimento gli allievi, i genitori, i docenti e la segreteria<br />

- è la persona che viene informata e documentata sulla progettazione e fasi successive<br />

- è tenuto alla raccolta e alla successiva consegna in Segreteria dei moduli per<br />

l'autorizzazione al viaggio degli alunni minorenni, provvede al controllo dei bollettini di<br />

versamento del contributo da parte degli allievi e comunica in segreteria i nominativi dei<br />

partecipanti<br />

- riceve l'elenco nominativo degli alunni partecipanti, distinti per classe di appartenenza,<br />

timbrati e datati dal D.S<br />

- verifica con l’ufficio di segreteria (ass. amministrativo addetto) che i partecipanti siano in<br />

possesso di tutti i documenti utili per la partecipazione al viaggio<br />

- riceve la dichiarazione da parte della famiglia di specifiche situazioni relative allo stato di<br />

salute dello studente.<br />

- riceve in consegna i documenti relativi al viaggio (compreso estratto polizza assicurativa)<br />

- redige la relazione finale controfirmata da tutti i docenti accompagnatori.<br />

F. I docenti accompagnatori, prima della partenza (almeno una settimana prima)<br />

consegnano agli studenti perché lo trasmettano alle famiglie, un foglio indicante l'itinerario<br />

dettagliato giorno per giorno, contenente:<br />

- l'ora di partenza;<br />

- il punto di ritrovo;<br />

- l'ubicazione e il numero di telefono dell'albergo;<br />

- l'ora prevista per il rientro;<br />

- le regole di comportamento che gli studenti devono seguire durante il viaggio e gli<br />

eventuali provvedimenti disciplinari. per garantire una visita proficua e serena<br />

G. Entro 7 giorni dallo svolgimento del viaggio/visita il docente referente e responsabile<br />

presenta al Dirigente una relazione sull’attuazione del viaggio (v. comma E).<br />

La relazione consuntiva dovrà indicare:<br />

- il numero dei partecipanti ed eventuali assenti<br />

- i docenti accompagnatori<br />

- un giudizio globale sui servizi forniti dalla ditta<br />

- le finalità didattiche raggiunte<br />

- eventuali pendenze aperte (economiche, disciplinari, rimostranze)<br />

H. In accordo con l’Ufficio di segreteria i docenti accompagnatori devono portare con sé un<br />

modello per la denuncia di infortunio e l'elenco dei numeri telefonici della scuola compreso<br />

il numero del fax, nonché le condizioni della polizza assicurativa che contiene anche utili<br />

indicazioni in caso di inconvenienti.<br />

I. I docenti accompagnatori comunicano tempestivamente alla Segreteria i nominativi degli<br />

alunni assenti al momento della partenza, per provvedere immediatamente alla<br />

predisposizione della pratica di rimborso della quota versata presso l’Assicurazione.<br />

Potranno invece partecipare a viaggi, gite, visite guidate - interamente a proprie spese - i<br />

genitori degli studenti minorenni con difficoltà documentate, portatori di handicap, ecc.<br />

qualora detta occasione sia di primaria necessità per lo studio e la formazione scolastica<br />

degli studenti stessi, purché non vi siano oneri per la scuola e non vengano loro affidati<br />

compiti di vigilanza generale degli allievi. Essi sono tenuti a partecipare alle attività<br />

previste dal programma.


L. Per particolari motivazioni,vagliate dal D.S., può essere consentita la partecipazione ai<br />

viaggi d’istruzione e visite guidate del personale ATA, purché sia in ogni caso garantito il<br />

servizio regolare all’interno della scuola, non vi siano oneri di alcun genere per la scuola e<br />

non vengano affidati a detto personale compiti primari di vigilanza sugli allievi.<br />

M. Il DS può aggregare ai docenti accompagnatori altro insegnante, anche di classi<br />

diverse da quelle interessate al viaggio d’istruzione, per accertate spiccate competenze<br />

specifiche.<br />

11) Responsabilità docenti accompagnatori<br />

A. La responsabilità del personale della Scuola in viaggio rientra nel contesto della<br />

responsabilità civile secondo la quale chiunque sia intenzionalmente che<br />

preterintenzionalmente arrechi un danno ad altri, è obbligato a risarcire (art.2043 C.C.).<br />

L’art.61 della legge 11 luglio 80 n.312 prevede che, qualora l’Amministrazione sia costretta<br />

a risarcire per danni procurati da alunni soggetti a vigilanza, la responsabilità<br />

dell’accompagnatore è limitata ai soli casi di dolo e di colpa grave. Quando un alunno<br />

provoca un danno, lo Stato dopo aver chiamato in causa il danneggiato, verificherà se gli<br />

accompagnatori sono stati all’altezza della situazione, oppure se è da imputare loro<br />

qualche comportamento imprudente o omissivo. Sarà tenuto conto anche del criterio<br />

adottato dal Dirigente Scolastico nel selezionare i partecipanti ed i docentiaccompagnatori.<br />

B. L'accompagnatore è tenuto ad una attenta ed assidua vigilanza degli alunni con<br />

l’assunzione delle responsabilità di cui all’art. 2047 del C.C. (allegato al presente articolo)<br />

integrato dalla norma di cui all’art.61 della legge n.312/80 che limita la responsabilità<br />

patrimoniale del personale della Scuola ai soli casi di dolo e colpa grave.<br />

Una vigilanza così qualificata deve essere esercitata non solo a tutela della incolumità<br />

degli alunni, ma anche a tutela del patrimonio artistico nei cui confronti troppo spesso,<br />

purtroppo, vengono da più parti lamentati danni anche gravi a causa dell’irrazionale e<br />

riprovevole comportamento di singoli alunni o gruppi di essi (art. 8.1 C.M. 291)<br />

Codice Civile<br />

Art. 2047 -Danno cagionato dall'incapace<br />

In caso di danno cagionato da persona incapace d'intendere o di volere (Cod. Pen. 85 e<br />

seguenti), il risarcimento è dovuto da chi è tenuto alla sorveglianza dell'incapace, salvo<br />

che provi di non aver potuto impedire il fatto. Nel caso in cui il danneggiato non abbia<br />

potuto ottenere il risarcimento da chi è tenuto alla sorveglianza, il giudice, in<br />

considerazione delle condizioni economiche delle parti, può condannare l'autore del<br />

danno a un'equa indennità.<br />

Art. 2048 - Responsabilità dei genitori, dei tutori, dei precettori e dei<br />

maestri d'arte<br />

Il padre e la madre, o il tutore, sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei<br />

figli minori non emancipati (314 e seguenti, 301, 390 e seguenti) o delle persone soggette<br />

alla tutela (343 e seguenti, 414 e seguenti), che abitano con essi. La stessa disposizione<br />

si applica all'affiliante.I precettori e coloro che insegnano un mestiere o un'arte sono


esponsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei loro allievi e apprendisti (2130 e<br />

seguenti) nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza.Le persone indicate dai commi<br />

precedenti sono liberate dalla responsabilità soltanto se provano di non avere potuto<br />

impedire il fatto.<br />

12) Assicurazione<br />

A. Le polizze obbligatorie sono :<br />

- contro gli infortuni<br />

- sulla responsabilità civile R.C.<br />

La prima copre il caso di morte o invalidità permanente causate da sinistri che si possono<br />

verificare anche in viaggio. Tale polizza, già in possesso della Scuola, è stata integrata,<br />

aumentando tutti i massimali di polizza previsti. La seconda copre responsabilità civile di<br />

tutti i partecipanti per danni causati a terzi durante il viaggio.<br />

B. Le coperture assicurative facoltative sono:<br />

- polizza di assistenza e spese mediche<br />

- polizza bagaglio<br />

- polizza annullamento viaggio<br />

La prima fornisce consulenza medica ed invio di medicinali urgenti, rientro sanitario a<br />

seguito di infortuni o malattia, spese supplementari di soggiorno legate allo stato del<br />

singolo, viaggio di un familiare in caso di ricovero, spese di ambulanza, taxi per trasportare<br />

il paziente, assistenza legale, rientro anticipato, interprete a disposizione ed altre spese<br />

medico-farmaceutiche.<br />

La seconda viene attivata in caso di furto, rapina, incendio degli oggetti che il viaggiatore<br />

ha con sé, oppure smarrimento o ritardo consegna bagaglio da parte dei vettori. Tale<br />

polizza garantisce, inoltre, il rimborso spese di prima necessità.<br />

La terza viene stipulata a copertura delle penali in caso di rinuncia per seri e comprovati<br />

motivi.<br />

C. Assistenza<br />

Spesso durante il viaggio l’insegnante accompagnatore deve prendere decisioni che<br />

riguardano la salute degli alunni, l’eventuale smarrimento o furto di un documento o<br />

bagaglio e tutelare gli alunni per danneggiamento a cose altrui. Questo comporta perdita<br />

di tempo, estenuanti procedure, rischio di subire il danno reale. La polizza stipulata dalla<br />

Scuola comprendere una particolare copertura assicurativa a vantaggio dei docenti ed<br />

alunni.<br />

13) Commissione viaggi e visite d’istruzione : oneri e competenze (articolo da<br />

sottoporre a successiva e ulteriore valutazione specifica da parte del C.d.I))<br />

A. L'attività negoziale con le agenzie e con le ditte di trasporti per l'attuazione dei viaggi di<br />

istruzione è sottoposta alla normativa disciplinata dalla legge sulla Amministrazione sul<br />

Patrimonio e sulla contabilità dello Stato e dal D.I. 01/02/2001 (<strong>regolamento</strong> di contabilità).<br />

Nella negoziazione con le Agenzie di Viaggio, ove possibile, sarà ricercata la possibilità di<br />

conferire l’incarico dell’organizzazione dell’intero “pacchetto” dei Viaggi della Scuola ad un


solo operatore scelto secondo le procedure normative di legge, al fine di ottenere migliori<br />

condizioni qualitative ed economiche.<br />

B. Il Consiglio di Istituto, avvalendosi della Commissione Viaggi unitamente al Dsga e agli<br />

assistenti amministrativi incaricati, viene chiamato a scegliere il tipo di gara e opta per la<br />

gara d’appalto a licitazione privata, in base alla quale si ricercano e si individuano sul<br />

mercato imprese che presentano requisiti di specializzazione e professionalità e si<br />

predispone uno schema di viaggio da sottoporre all’imprese che intendono partecipare alla<br />

gara. Le richieste saranno formulate sulla base di presupposti chiari, precisi ed obiettivi. La<br />

Gara d’appalto a licitazione privata è caratterizzata da un capitolato d’appalto, partecipano<br />

solo le Ditte invitate e si affida l’incarico al miglior offerente (al ribasso). Una volta<br />

assegnata la gara all’agenzia, non sarà più possibile apportare variazioni al programma<br />

della gita.<br />

C. Lo schema di capitolato d'oneri da utilizzare per disciplinare il rapporto contrattuale tra<br />

istituzioni scolastiche e agenzie di viaggi in materia di visite guidate e viaggi d'istruzione è<br />

quello allegato alla circolare del Ministero dell’Istruzione - Direzione Generale per<br />

l'Organizzazione dei Servizi nel Territorio prot. n. 645 dell’11/4/2002 Ufficio III realizzato<br />

con la collaborazione della FIAVET, associazione di categoria nel settore di cui trattasi ed<br />

allegato alla circolare stessa.<br />

D. In questa fase preliminare il Consiglio d’Istituto opera attraverso la Commissione<br />

Viaggi, che sarà così composta:<br />

- D.S. o un suo delegato e DSGA;<br />

- Docenti Referenti nella Commissione con compiti di coordinamento;<br />

- due rappresentanti della componente genitori;<br />

- un Assistente Amministrativo.<br />

E. La Commissione Viaggi per la scuola secondaria, integrata dai docenti sc.<br />

Primaria/infanzia per i viaggi e le gite di tale settore scolastico, ha le seguenti competenze:<br />

- coordina le procedure per l’effettuazione dei viaggi e visite di istruzione, raccordandosi<br />

con i Consigli di classe;<br />

- sceglie la ditta “agenzia” che gestirà i viaggi dell’anno scolastico. Nel preventivo dovrà<br />

essere specificata la spesa per singolo viaggio e la percentuale di sconto nel caso alla<br />

stessa ditta dovesse essere affidato l ‘intero pacchetto.<br />

- invia per conoscenza al Consiglio d’Istituto la proposta economica finale del Piano dei<br />

Viaggi e Visite di istruzione sulla base del Piano complessivo già deliberato dal Consiglio<br />

di Istituto;<br />

- supervisiona le fasi di implementazione del Piano ed elabora i dati per la valutazione<br />

finale.<br />

Criteri per la designazione dei membri:<br />

I docenti della Commissione Viaggi sono indicati nel Piano annuale delle attività (Funzioni<br />

strumentali e docenti dell’inerente Gruppo di Lavoro - v. FIS); il responsabile della singola<br />

gita è designato dal Dirigente Scolastico.<br />

I rappresentanti dei genitori sono designati dalla rispettiva componente del Consiglio<br />

d’Istituto.<br />

l’Assistente Amministrativo è designato dal DSGA in base al Piano Annuale Attività per il<br />

pers. ATA.


14 ) Comportamenti degli studenti<br />

A. Lo studente, per l’intera durata del viaggio, è tenuto a mantenere un comportamento<br />

corretto e rispettoso delle persone e delle cose, coerentemente con le finalità educativoformative<br />

dell’istituzione scolastica.<br />

Al fine di garantire l’altrui e propria incolumità, è tenuto ad osservare scrupolosamente le<br />

regole del vivere civile, in particolare il rispetto degli orari e del programma previsto<br />

( Valgono comunque per le gite scolastiche le norme comportamentali e le valutazioni<br />

disciplinari previste dal Titolo 3 del presente Regolamento)<br />

B. E’ severamente vietato detenere oggetti contundenti e potenzialmente pericolosi,<br />

bevande alcoliche, sostanze psicotiche e farne uso .<br />

C. E’ d’obbligo evitare situazioni a rischio di qualunque genere:<br />

- sui mezzi di trasporto, evitare spostamenti non necessari e rumori eccessivi;<br />

- in albergo muoversi in modo ordinato, evitando ogni rumore che possa ledere il diritto<br />

all’altrui tranquillità, sporgersi dalle finestre e scavalcare balconi - evitare di spostarsi dalla<br />

camera assegnata<br />

- Rispettare gli orari del proprio e dell'altrui riposo, evitare di porsi in situazione di<br />

stanchezza per il giorno dopo, per non perdere la possibilità di fruire al massimo delle<br />

opportunità culturali ed umane offerte dal viaggio.<br />

- Eventuali danni materiali procurati durante il soggiorno saranno addebitati agli studenti<br />

assegnatari della camera.<br />

- Mantenere nei confronti dei vari prestatori di servizi (personale degli alberghi, autisti,<br />

guide….) un comportamento corretto e rispettoso dell'altrui lavoro: evitare comportamenti<br />

chiassosi od esibizionistici.<br />

- non allontanarsi dall’albergo su iniziativa personale sia di giorno che di notte.<br />

- E' severamente vietato introdurre nelle stanze bevande alcoliche ed oggetti nocivi o<br />

pericolosi a qualunque titolo. E’ vietato fumare.<br />

- Non allontanarsi per nessun motivo dal gruppo senza esplicita autorizzazione degli<br />

accompagnatori ed essere puntuali agli appuntamenti di inizio giornata ed a quelli<br />

eventuali nel corso della giornata.<br />

- la responsabilità degli allievi è personale: pertanto qualunque comportamento difforme<br />

determina l’applicazione di provvedimenti disciplinari, graduabili in base alla gravità della<br />

eventuale mancanza commessa.<br />

D. E’ necessario:<br />

- portare con sé un valido documento di identità (obbligatorio per legge a partire dal<br />

quindicesimo anno di età). Assicurarsi che sia valido per l'espatrio.<br />

- portare con sé il libretto sanitario o fotocopia dello stesso.<br />

- consegnare al docente accompagnatore la dichiarazione da parte della famiglia di<br />

specifiche situazioni relative allo stato di salute dello studente.<br />

- portare sempre con sé copia del programma e recapito dell'albergo<br />

- durante la visita alla città il gruppo deve mantenersi unito e attenersi alle indicazioni degli<br />

accompagnatori.<br />

- nei casi più gravi, d’intesa fra i docenti accompagnatori e il Dirigente Scolastico, può<br />

essere prevista l’immediata interruzione del viaggio con onere finanziario a carico degli<br />

allievi responsabili.<br />

E. In caso di gravi inosservanze delle regole gli accompagnatori valuteranno il diritto dello<br />

studente alla prosecuzione del viaggio di istruzione e, dopo tempestiva comunicazione alla


famiglia, ne verrà immediatamente predisposto il rientro. Le spese di tale rientro saranno a<br />

totale carico degli studenti inosservanti : quindi la famiglia si assumerà totalmente l'onere<br />

organizzativo del rientro stesso.<br />

F. Le presenti regole a consentire che il viaggio si svolga nel modo più sereno e<br />

gratificante possibile.<br />

15) Contributi alle famiglie<br />

A. Le famiglie di studenti che si trovino in disagiate condizioni economiche possono, se<br />

residenti in Lombardia, presentare alla Regione Lombardia richieste di borse di studio ex<br />

Legge 62/2000 a sostegno della spesa per l'istruzione.<br />

Le domande potranno essere presentate anche direttamente ai comuni purché recanti il<br />

timbro e il visto della scuola.<br />

Si ricorda che attraverso i contributi per il diritto allo studio ex Legge 62/2000 è possibile<br />

per le famiglie con reddito limitato richiedere il rimborso fino al 30% (elevabile in caso di<br />

disponibilità finanziaria fino alla copertura totale) delle spese sostenute per la<br />

partecipazione alle attività curricolari (rette di frequenza, contributi obbligatori richiesti dalla<br />

scuola per le attività didattiche previste dal Piano dell’Offerta Formativa, comprese le gite<br />

di istruzione), per il trasporto, per la mensa scolastica, per i sussidi scolastici.<br />

La spesa complessivamente sostenuta non deve essere inferiore a €. 51,65.<br />

B. Inoltre, la Scuola, nei limiti della situazione finanziaria corrente, costituirà un “fondo di<br />

solidarietà”:<br />

- con le economie degli anni precedenti<br />

- con i fondi maturati sul conto corrente bancario (interessi attivi),<br />

- con una quota tratta dai finanziamenti degli Enti Locali per il Piano per il<br />

Diritto allo Studio.<br />

E’ possibile accedere al “fondo di solidarietà” presentando al Dirigente Scolastico<br />

richiesta documentata di contributo, che se accolta, e nel limite dei fondi a disposizione<br />

della scuola, porterà al rimborso di una percentuale non superiore al 70% della quota di<br />

partecipazione.<br />

Le domande per il contributo da parte della Scuola , che verranno trattate con la massima<br />

riservatezza dal Dirigente Scolastico – coadiuvato nella fase istruttoria dal DSGA - ,<br />

dovranno essere presentate entro il 30 ottobre dell’anno scolastico di riferimento e<br />

documentate con la dichiarazione ISEE , che può essere richiesta all’INPS o a un CAF<br />

(può essere, anche, utilizzata la copia della dichiarazione ISEE presentata per la richiesta<br />

al Comune del buono libro).<br />

Il limite ISEE per il rimborso alle famiglie verrà equiparato a quello stabilito annualmente<br />

dalla Regione Lombardia.<br />

C. Il Dirigente Scolastico richiederà, in caso di necessità, al coordinatore di classe una<br />

relazione sugli alunni partecipanti al viaggio o alla gita, nella quale dovrà essere<br />

evidenziato il comportamento dello stesso, soprattutto riguardo alle assenze e alla<br />

puntualità dei doveri scolastici.


D. La famiglia dell’alunno verrà informata dell’accoglimento della domanda e della<br />

percentuale di rimborso da parte della Scuola prima dell’inizio delle visite di istruzione; il<br />

rimborso verrà corrisposto entro il 30 giugno dell’anno di competenza.<br />

E. Indipendentemente dalle procedure sopra indicate, i genitori potranno segnalare al<br />

Capo d’Istituto situazioni di particolare gravità e urgenza che verranno prese in<br />

considerazione e valutate singolarmente. In questi casi, il Dirigente potrà avvalersi del<br />

parere dei Consigli di classe.<br />

F. Si riconosce al Dirigente Scolastico la facoltà di concedere la rateazione delle quote a<br />

carico dei genitori in casi particolari e a fronte di richieste motivate.<br />

Parte B - scuola primaria e dell’infanzia<br />

1) Organizzazione delle iniziative: gite scolastiche, visite e viaggi d’istruzione<br />

I riferimenti normativi, le definizioni specifiche, le competenze organizzative e autorizzative<br />

sono quelle previste dagli art. 1,2,3 della Parte A - scuola secondaria - del presente Titolo<br />

del <strong>regolamento</strong>.<br />

2) Avvio delle procedure<br />

A. I progetti di massima relativi a visite e viaggi devono possibilmente pervenire alla<br />

Dirigenza Scolastica nelle settimane successive alla prima seduta del Consiglio di<br />

Interclasse in modo che il Consiglio di Istituto possa deliberare il Piano Annuale visite e<br />

viaggi d’istruzione di ogni anno scolastico.<br />

La raccolta delle proposte complessive sarà a cura dei referenti Gite di ciascun plesso<br />

entro il mese di novembre.<br />

L’Iter procedurale seguirà poi quello previsto per la scuola secondaria appartenente<br />

all’I.C. Varese 6. (v. Parte A, art.5 )<br />

B. Risultano inserite in modo automatico (salvo apposita delibera contraria) nel PIANO<br />

ANNUALE dei viaggi e delle visite d’istruzione le seguenti attività:<br />

• Le visite didattiche previste dal Progetto di Continuità educativa e scolastica delle scuole<br />

materne del territorio alle scuole elementari e viceversa, delle scuole elementari del<br />

territorio alle scuole medie e viceversa.<br />

• Le proposte non prevedibili all’atto della stesura del PIANO e in particolare quelle<br />

proposte da EE.LL., Associazioni Culturali, Associazioni Genitori (anche in occasioni di<br />

feste natalizie o di fine anno per utilizzo spazi attrezzati o spazi verdi), altri Organismi<br />

scolastici possibilmente con contestuale fornitura dell’idoneo mezzo di trasporto.<br />

Per tale inserimento automatico sono necessari il consenso scritto dei genitori e<br />

l’autorizzazione del Capo d’Istituto, se necessario in accordo con il Presidente del<br />

Consiglio di Istituto.<br />

• Le proposte inserite nell’apposita delibera- quadro già approvata nel precedente anno<br />

scolastico<br />

3) Caratteristiche delle iniziative ( ev. criteri e limiti)


A. Le visite e i viaggi di istruzione devono avere una valenza formativa all’interno della<br />

programmazione educativa e didattica.<br />

B. Se incluse nella programmazione didattica, sono da considerarsi “parte integrante delle<br />

lezioni le attività didattiche da svolgersi, nell’arco di una giornata, al di fuori delle strutture<br />

scolastiche e con carattere obbligatorio per tutti alunni”<br />

C. Altre iniziative a carattere generale culturale e ambientale che richiedano una durata<br />

superiore a quella di una singola giornata, devono trovare attuazione nei periodi scelti<br />

all’interno del calendario scolastico regionale con valutazione della singola iniziativa<br />

effettuata dal Consiglio d’Istituto.<br />

D. Ragioni relative alla sicurezza e alla vigilanza degli alunni ( in particolare per le scuole<br />

dell’infanzia e dei primi anni della scuola primaria sino al primo biennio) dovranno<br />

comunque essere determinanti nelle scelte d’autorizzazione da parte del C.d.I.<br />

Tali motivazioni saranno prioritarie anche in ordine a motivazioni di ordine didattico o<br />

educativo.<br />

E. Fatte salve le valutazioni per l’autorizzazione del Consiglio d’Istituto per gite e visite<br />

d’Istruzione di particolare carattere e in situazioni peculiari, non sono , di norma,<br />

consentite gite, visite o viaggi che comportano trasferimenti o utilizzo di mezzi di trasporto<br />

sulle vie d’acqua anche per tratti limitati ( ev. deroga solo per cl. quinta con specifica<br />

delibera Piano annuale gite e viaggi d’istruzione ).<br />

4) Ambiti territoriali<br />

A) Per gli alunni delle classi 1^-2^-3^ di norma, le visite possono avvenire indicativamente<br />

nel territorio della provincia di Varese e delle provincie viciniori, comunque entro il raggio<br />

di 50km circa dalla sede scolastica.<br />

B) Per gli alunni delle classi 4^-5^ le visite possono avvenire indicativamente entro il<br />

raggio di circa 400km dalla sede scolastica, con singola valutazione per viaggi d’istruzione<br />

di durata superiore alla giornata (solo classe quinta).<br />

C) Nell’eventualità di proposte di viaggi con percorrenza superiori, il Consiglio di Istituto<br />

delibererà di volta in volta.<br />

5) Partecipazione degli alunni (v. anche art. 6 e art.14 - Parte A - del presente Titolo che<br />

valgono ad integrazione del presente articolo)<br />

A. Le visite e i viaggi devono essere predisposti per classi intere, evitandone in ogni caso<br />

lo svolgimento qualora non possa essere assicurata la partecipazione di almeno l’80%<br />

degli alunni della classe.<br />

B. Agli alunni che non partecipano alla visita per qualsiasi motivo, è garantita la frequenza<br />

scolastica.<br />

C I genitori e i responsabili dell’adempimento dell’obbligo scolastico devono autorizzare<br />

per iscritto la partecipazione dell’alunno alla gita o al viaggio.


6) Partecipazione dei genitori<br />

A. Potrà essere consentita anche la partecipazione dei genitori degli alunni, a condizione<br />

che ciò non arrechi disagio all’organizzazione, non comporti onere a carico del bilancio<br />

dell’Istituto e che si seguano i seguenti criteri:<br />

−<br />

−<br />

−<br />

I destinatari di diritto sono gli alunni, gli insegnanti ed eventualmente il pers.ATA<br />

ferma restando la partecipazione dei bambini rispetto agli adulti, nel caso in cui il<br />

numero degli alunni non sia sufficiente a coprire la disponibilità dei posti a<br />

sedere, si suggerisce l’abbinamento con classi di altri plessi dell’istituto.<br />

qualora, invece, rimanessero posti liberi, si ritiene possano partecipare anche i<br />

genitori secondo i seguenti ulteriori criteri espressi in ordine preferenziale:<br />

1. familiare di alunno portatore di handicap<br />

2. genitori di alunni aventi comprovati problemi fisici o problemi<br />

comportamentali particolari, previo accordo d’indirizzo con i genitori degli<br />

stessi<br />

3. rappresentanti di classe<br />

4. genitori che ne facciano espressa richiesta scritta. Si precisa che,<br />

relativamente ai punti 1,2,4 sopra esposti, si intende una sola persona per<br />

alunno.<br />

5. Nel caso in cui gli aventi diritto, appartenenti alle categorie dei punti 3-4<br />

fossero superiori di numero ai posti disponibili, si procederà per sorteggio.<br />

B. Se si presentasse l’eventualità di una richiesta da parte dei genitori di un’aggregazione<br />

alla visita di istruzione usando mezzi propri, essa viene consentita a patto che i genitori<br />

aggregati<br />

- non interferiscano o limitino il regolare svolgimento della visita stessa,<br />

- non sottraggano la custodia del minore agli insegnanti a cui è affidato;<br />

- non usufruiscano di eventuali benefici dati dall’appartenenza al gruppo scolastico (es.<br />

riduzioni prezzi biglietti d’ingresso).<br />

7) Accompagnatori (v. anche art. 10-11 - Parte A - del presente Titolo che valgono ad integrazione<br />

del presente articolo )<br />

A. Un docente appositamente delegato sarà responsabile della realizzazione dell’iniziativa<br />

e assumerà le decisioni eventualmente necessarie nel corso della visita o viaggio.<br />

B. Ciascuna classe partecipa alla visita o viaggio sotto la sorveglianza degli insegnanti di<br />

classe (rapporto 1:15)<br />

C. Quando le circostanze lo richiedano, il Dirigente Scolastico può autorizzare la<br />

partecipazione in qualità di accompagnatori di altri insegnanti non appartenenti alla classe<br />

che effettua la visita, ma comunque rientranti nell’Organico funzionale di Istituto.<br />

D. Gli insegnanti e gli altri accompagnatori assumono l’obbligo della vigilanza degli alunni<br />

e si fanno carico delle responsabilità connesse con i rischi che le gite e i viaggi<br />

comportano.<br />

E. Ai docenti accompagnatori compete il trattamento di missione secondo le prescrizioni<br />

di legge qualora lo richiedano.


8) Copertura assicurativa (v. anche art. 12 - Parte A – del presente Titolo che vale ad<br />

integrazione del presente articolo)<br />

Gli alunni, gli accompagnatori e i genitori ai quali sia stata consentita la partecipazione alle<br />

visite o viaggi devono essere garantiti da polizza assicurativa contro gli infortuni e per la<br />

RC.<br />

9) Onere finanziario (v. anche art. 15 – Parte A – del presente Titolo che vale ad integrazione<br />

del presente articolo)<br />

A. La progettazione di viaggi e visite di istruzione deve essere preceduta da un’attenta<br />

analisi delle risorse disponibili (compresi gli eventuali contributi di Enti vari) e dei costi<br />

preventivabili, nonché da eventuali sondaggi presso le famiglie degli alunni circa la<br />

disponibilità a concorrere alle spese.<br />

B. Gli insegnanti avranno cura che nessun alunno sia escluso dalla visita per motivi<br />

economici. Potrà essere posta a carico del Bilancio del Consiglio di Istituto (con ulteriore<br />

sovvenzione nel piano diritto allo studio) la quota pro-capite di quegli alunni che per<br />

condizioni socio-economica del nucleo familiare non possono provvedere in proprio alla<br />

spesa. La segnalazione di tali alunni può essere fatta, a nome del Consiglio<br />

d’Interclasse/classe soli docenti, da parte degli insegnanti del singolo modulo/team.<br />

Tale comma entrerà in vigore solo all’atto di stesura dei criteri di individuazione degli<br />

alunni necessitanti da parte del Consiglio di Circolo per la parte concernete la scuola<br />

primaria e dell’infanzia.<br />

C. Eventuali contributi e le quote poste a carico degli alunni partecipanti devono essere<br />

versati sul c/c postale dell’Istituto e iscritti in Bilancio.<br />

I pagamenti disposti a qualsiasi titolo per lo svolgimento delle iniziative in oggetto devono<br />

avvenire esclusivamente attraverso i normali documenti contabili.<br />

10) Periodo di effettuazione (v. anche comma C art. 7 – parte A del presente Titolo che vale<br />

ad integrazione del presente articolo)<br />

Non vanno programmate iniziative in coincidenza di altre particolari attività istituzionali<br />

delle scuole (quali le operazioni degli scrutini, le elezioni scolastiche, ecc.)<br />

Le visite e i viaggi vanno effettuati ai sensi del comma 7.2 della C.M. 291/92.<br />

11) Scelta della ditta autotrasporti ( articolo da sottoporre a ulteriore ratifica specifica)<br />

Per tutte le modalità procedurali, di autorizzazione e di svolgimento valgono le norme<br />

indicate dalla C.M. 291/92 e successive integrazioni, il D.I. 44/2001 e l’ art. 13 - Parte A –<br />

del presente Titolo.<br />

La Commissione Viaggi di sc. sec., per la sola fase procedurale economico finanziaria<br />

relativa ai viaggi e alle gite di sc. primaria o dell’infanzia sarà integrata da due docenti di<br />

sc. primaria o dell’infanzia.<br />

12) Visite nell’ambito del comune<br />

A. All’inizio di ogni anno scolastico i genitori sottoscriveranno un’autorizzazione per tutte le<br />

eventuali uscite didattico - educative che si effettueranno sul territorio comunale.


I docenti sono comunque tenuti a dare alle famiglie preavviso scritto delle uscite con<br />

anticipo.<br />

B. Per le escursioni a piedi nell’ambito del Comune è necessario avvertire il Dirigente<br />

Scolastico e/o l’insegnante referente (v. comunque apposita delibera).<br />

C. Per le visite nell’ambito del Comune che prevedono l’uso di un automezzo è necessario<br />

avvertire per iscritto il Dirigente Scolastico (v. comunque apposita delibera ), l’insegnante<br />

referente e acquisire l’autorizzazione scritta da parte delle famiglie.


TITOLO 5<br />

FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO<br />

D'ISTITUTO E ATTIVITA' COLLEGIALI<br />

1) Composizione e sede dei Consiglio <strong>d'istituto</strong> (Durata in carica)<br />

I membri dei Consiglio <strong>d'istituto</strong> sono nominati con decreto del dirigente scolastico. Il<br />

consiglio è validamente costituito anche nel caso in cui non tutte le sue componenti<br />

abbiano espresso la propria rappresentanza. In caso di assenza temporanea o<br />

d'impedimento del dirigente scolastico, la sostituzione avviene con il docente collaboratore<br />

vicario.<br />

Il Consiglio ha sede nei locali della Scuola dove tiene le riunioni.<br />

Il Consiglio dura in carica 3 anni.<br />

2) Elezioni del Presidente e del Vicepresidente.<br />

Il Presidente è eletto secondo le modalità dell'art. 5 dei D.P.R. n. 416.<br />

Nella prima seduta il Consiglio d’Istituto è presieduto dal Dirigente Scolastico e deve<br />

eleggere tra i rappresentanti dei genitori membri del Consiglio stesso il proprio presidente.<br />

Sono candidati tutti i genitori membri del Consiglio.<br />

L’elezione ha luogo a scrutinio segreto.<br />

E’ considerato eletto quel genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti,<br />

rapportata al numero dei componenti il Consiglio; qualora non si raggiunga detta<br />

maggioranza nella prima votazione, il presidente viene eletto a maggioranza relativa dei<br />

votanti, sempre che siano presenti almeno la metà più uno dei componenti in carica.<br />

A parità di voti si procede al ballottaggio. Il Consiglio elegge anche un vice presidente, da<br />

votarsi tra i genitori componenti il Consiglio stesso, secondo le modalità previste per<br />

l’elezione del presidente”<br />

3) Attribuzioni del Presidente.<br />

Il Presidente assicura il regolare funzionamento del Consiglio e svolge tutte le necessarie<br />

iniziative per garantire una gestione democratica della Scuola e la piena realizzazione dei<br />

compiti del Consiglio.<br />

In particolare:<br />

a) presiede le sedute del Consiglio;<br />

b) provvede alle convocazioni ordinarie del Consiglio e a quelle urgenti, ne presiede le<br />

riunioni ed adotta tutti i necessari provvedimenti per il regolare svolgimento dei lavori;<br />

c) esamina le proposte della Giunta, quelle dei membri del Consiglio e degli altri organi<br />

della Scuola che hanno attinenza al Consiglio <strong>d'istituto</strong>;


d) prende contatto, previa deliberazione del Consiglio, coi Presidenti degli altri Istituti, di<br />

cui all'art. 6 del D.P.R. 416, con gli Enti Locali e con le organizzazioni democratiche<br />

operanti nel territorio (quartiere, sindacati, etc.);<br />

e) ha facoltà di interrompere l'oratore per un richiamo al <strong>regolamento</strong>;<br />

f) rispetta il <strong>regolamento</strong> alla pari degli altri membri del Consiglio.<br />

4) Prerogative del Presidente. e dei consiglieri<br />

Il Presidente del Consiglio <strong>d'istituto</strong> ed i consiglieri hanno diritto di libero accesso negli<br />

uffici della Scuola durante il normale orario di ricevimento ed hanno diritto di ottenere tutte<br />

le informazioni concernenti le materie di competenza del Consiglio, nonché la relativa<br />

documentazione.<br />

Il Presidente può disporre dei servizi di segreteria per quanto concerne gli atti del<br />

Consiglio <strong>d'istituto</strong>.<br />

5) Attribuzioni del Vicepresidente.<br />

Il Vicepresidente sostituisce nelle sue funzioni e con le stesse prerogative il Presidente in<br />

caso di assenza o d'impedimento. In caso di contemporanea assenza del Presidente e del<br />

Vicepresidente assume pro-tempore la funzione di Vicepresidente il genitore più anziano<br />

presente.<br />

6) Funzioni del Segretario del Consiglio.<br />

Le funzioni di Segretario dei Consiglio sono affidate dal Presidente ad un membro del<br />

Consiglio stesso.<br />

Il Segretario ha il compito di redigere il processo verbale dei lavori del Consiglio secondo<br />

le modalità di cui all’art. 7 del presente <strong>regolamento</strong> e di sottoscrivere, unitamente al<br />

Presidente, gli atti e le deliberazioni del Consiglio <strong>d'istituto</strong> oltre al processo verbale.<br />

7) Processo verbale e pubblicazione degli atti.<br />

Di ogni seduta, a cura del Segretario, è redatto un processo verbale che deve contenere<br />

l'oggetto della discussione, i nomi di coloro che hanno preso parte al dibattito e le tesi<br />

sostenute, nonché l'esito delle eventuali votazioni e approvazioni.<br />

Il processo verbale è firmato dal Presidente e dal Segretario e deve essere depositato in<br />

segreteria prima della seduta successiva.<br />

Per la stesura dei verbale si propone il seguente ordine:<br />

− data e orario della seduta;<br />

− ordine del giorno;<br />

−<br />

−<br />

−<br />

−<br />

predisposizione di griglia dei presenti e degli assenti<br />

eventuali mozioni sui vari punti all’ordine del giorno verbalizzate nell’esatta<br />

formulazione con la quale vengono sottoposte a votazione; esito delle votazioni con<br />

l’indicazione di unanimità o maggioranza. In quest’ultimo caso dovrà essere<br />

indicato il numero dei voti favorevoli e quello dei voti contrari;<br />

eventuali dichiarazioni di voto;<br />

i singoli interventi possono essere messi a verbale dietro specifica richiesta dell’<br />

interessato.<br />

Il verbale viene approvato nella prima seduta utile successiva a quella di riferimento e<br />

viene recapitato ai componenti il CDI unitamente alla convocazione della seduta anche<br />

mediante servizio di posta elettronica con acquisizione di ricevuta di ritorno.


Gli atti conclusivi e le deliberazioni sono pubblicati in apposito albo della Scuola.<br />

Non sono soggetti a pubblicazioni gli atti concernenti singole persone, salvo contraria<br />

richiesta dell'interessato.<br />

Estratti dei verbali del CDI contenenti delibere di particolare interesse per le famiglie<br />

potranno essere rese pubbliche mediante sito WEB dell’ I.C. Varese 6, previa<br />

certificazione da parte del Dirigente Scolastico che ne cura la pubblicizzazione sotto la<br />

propria responsabilità; sono escluse quelle parti di verbale recanti nomi o riferimenti a<br />

persone o la cui pubblicazione sia in aperto contrasto con la normativa di tutela della<br />

privacy o di tutela dei dati personali sensibili.<br />

8)La Giunta Esecutiva e le sue attribuzioni<br />

La Giunta Esecutiva è composta ed eletta secondo le modalità previste dall'art. 8 del<br />

Decreto legislativo 16/4/1994 n. 297.<br />

La Giunta è presieduta dal Dirigente scolastico. In caso di assenza o impedimento del<br />

Dirigente scolastico, le funzioni di Presidente saranno svolte dal docente delegato ai sensi<br />

dell'art. 396 del Decreto legislativo 16/4/1994 n. 297. La Giunta Esecutiva ha compiti<br />

istruttori ed esecutivi rispetto all'attività del Consiglio; svolge la propria attività nell'ambito<br />

delle decisioni del Consiglio. Ogni divergenza nell'esecuzione delle deliberazioni del<br />

Consiglio, deve essere risolta dal Consiglio stesso.<br />

9) Convocazione e riunione della Giunta.<br />

La Giunta è convocata dal Dirigente scolastico. In caso di urgenza è convocata con<br />

fonogramma o telegraficamente almeno ventiquattro (24) ore prima della riunione. La<br />

Giunta deve riunirsi ogni qualvolta lo richieda il Presidente del Consiglio d’Istituto, oppure<br />

un terzo (1/3) dei componenti la Giunta stessa. Le sedute della Giunta sono valide se è<br />

sempre presente la metà più uno dei suoi componenti. Ciascun membro della Giunta ha<br />

libero accesso negli uffici della Scuola durante l'orario di servizio ed ha diritto di prendere<br />

visione di tutti i documenti concernenti l'attività della medesima.<br />

Il direttore dei servizi generali e amministrativi della Scuola svolge funzioni di Segretario<br />

della Giunta.<br />

10) Bilancio preventivo e conto consuntivo.<br />

La Giunta entro i termini previsti dal Regolamento di contabilità o dalle istruzioni annuali<br />

emanate dal M.I.U.R., sulla base delle linee generali approvate dal Consiglio, predispone il<br />

programma annuale (bilancio).<br />

Il conto consuntivo dovrà essere sottoposto all'approvazione del Consiglio entro la<br />

scadenza prevista dalla normativa Della approvazione ne viene data comunicazione<br />

mediante affissione all’albo ed informativa sul sito WEB.<br />

E’ facoltà del CDI approvare a ratifica per condivisione le linee direttrici del Piano<br />

dell’offerta formativa, definite dal Collegio Docenti che ne avrà precedentemente valutato<br />

l’opportunità in termini educativi, didattici e di formazione della personalità degli studenti,<br />

esprimendo al proposito proprio parere vincolante, in particolare laddove siano previste<br />

attività il cui costo gravi sulle famiglie. Ciascun corso singolarmente attivato dovrà avere<br />

un costo definito dalla contribuzione della scuola e delle famiglie.


11) Riunioni del Consiglio <strong>d'istituto</strong><br />

Le riunioni del Consiglio <strong>d'istituto</strong> avranno luogo nei locali della scuola in ore non<br />

coincidenti con l'orario delle lezioni. Per agevolare la partecipazione delle varie<br />

componenti e per salvaguardare i diritti del personale A.T.A., le sedute saranno indette<br />

nelle ore tardo-pomeridiane dei giorni feriali, evitando il sabato (salvo situazioni particolari<br />

debitamente motivate) e scegliendo orari adeguati.<br />

12) Convocazione dei Consiglio<br />

Il Consiglio è convocato dal Presidente ogni qualvolta ne ravvisi la necessità o<br />

l’opportunità. Il Consiglio deve essere convocato ogni qualvolta ne venga fatta richiesta da<br />

un terzo dei consiglieri o dal Dirigente Scolastico.<br />

Per argomenti urgenti proposti dalla Giunta o di carattere prioritario il Consiglio <strong>d'istituto</strong><br />

può essere convocato in seduta straordinaria. La richiesta di convocazione del Consiglio<br />

deve indicare la data, l'orario e l'ordine dei giorno. È facoltà del Presidente, sentita la<br />

Giunta, di anticipare e differire la convocazione al fine di raggruppare eventuali altre<br />

richieste.<br />

Comunque la convocazione non può essere rinviata di più di dieci (10) giorni oltre il<br />

termine indicato. La convocazione ordinaria dei Consiglio deve essere portata a<br />

conoscenza, a cura dell'ufficio di segreteria, per iscritto, ai membri dei Consiglio almeno<br />

cinque (5) giorni prima, con l'indicazione dell'orario e dell'ordine dei giorno. Copia della<br />

convocazione è affissa all'albo della Scuola.<br />

In caso di urgenza la convocazione deve essere fatta a mezzo fonogramma o<br />

telegramma almeno ventiquattro (24) ore prima della seduta.<br />

13)Formazione dell'ordine dei giorno<br />

L'ordine dei giorno delle convocazioni è formulato dal Presidente dei Consiglio <strong>d'istituto</strong> e<br />

deve contenere gli argomenti eventualmente proposti dai consiglieri, dagli organi collegiali<br />

e dal Dirigente scolastico. Tali argomenti devono essere pertinenti con le finalità<br />

istituzionali del Consiglio di Istituto espresse dalla normativa nazionale.<br />

14) Variazione dell'ordine dei giorno<br />

Per discutere e votare su argomenti che non siano all'ordine del giorno e non inseribili fra<br />

le “comunicazioni del presidente” è necessaria una deliberazione del Consiglio adottata a<br />

maggioranza, all'inizio della seduta. La deliberazione su argomenti inseriti nelle<br />

“comunicazioni del presidente” richiesta dal Presidente o da singoli consiglieri, qualora non<br />

vi sia opposizione da parte di nessun consigliere a deliberare, viene assunta seduta stante<br />

a maggioranza.<br />

Si può variare l'ordine dei punti all'ordine dei giorno.<br />

15) Pubblicità della seduta<br />

È ammessa la presenza del pubblico (docenti A.T.A., genitori) nell'aula dove avviene la<br />

riunione dei Consiglio. Tale presenza deve essere regolata dal Presidente in modo da<br />

garantire il regolare svolgimento dei lavori. Il pubblico non ha facoltà di intervenire sugli


argomenti né di influenzare le deliberazioni, possono invece intervenire coloro che sono<br />

invitati alla riunione in qualità di esperti o di consulenti su specifici punti all’o.d.g. La facoltà<br />

e le modalità dell’intervento sono regolate dal Presidente seduta stante.<br />

Il Consiglio si riunisce in seduta non aperta al pubblico solo quando venga deliberata a<br />

maggioranza assoluta dei voti validamente espressi e quando tratti argomenti riferiti a<br />

persone.<br />

16) Organizzazione dei lavori dei Consiglio<br />

I lavori del Consiglio possono essere organizzati mediante programmi, calendari o schemi<br />

di lavoro. Il Consiglio al fine di realizzare il proprio potere d'iniziativa, di cui all'art. 6 dei<br />

D.P.R. 416/74, può decidere di costituire nel proprio seno commissioni di lavoro che non<br />

possono avere potere decisionale. Le commissioni di lavoro svolgono la propria attività<br />

secondo le direttive e le modalità stabilite dallo stesso Consiglio e, per meglio adempiere<br />

ai propri compiti, possono sentire esperti delle singole materie.<br />

17) Discussione e votazione<br />

A tutti i consiglieri i è concesso il diritto di parola sugli argomenti posti all'ordine dei giorno.<br />

Il Presidente, raccolte le iscrizioni per gli interventi, dà facoltà di parlare seguendo l'ordine<br />

di iscrizione. Il tempo degli interventi può essere stabilito di volta in volta a seconda<br />

dell'argomento. Coloro che intervengono nella discussione devono attenersi all'argomento<br />

in esame, senza deviazioni. Non è consentito interrompere chi parla; può farlo soltanto il<br />

Presidente per un richiamo al <strong>regolamento</strong>. Chiunque ha diritto alla dichiarazione di voto.<br />

18) Validità delle adunanze e delle deliberazioni. Ricorsi<br />

Per la validità dell'adunanza del Consiglio <strong>d'istituto</strong>, nonché della Giunta Esecutiva, è<br />

richiesta almeno la presenza della metà più uno dei componenti in carica. Le deliberazioni<br />

sono adottate a maggioranza dei voti validamente espressi, salvo che disposizioni speciali<br />

prescrivano diversamente. In caso di parità, prevale il voto dei Presidente I Consiglieri che<br />

dichiarano di astenersi dal voto sono computati per la determinazione del numero<br />

necessario a rendere legale la seduta, ma non per determinare il numero dei votanti.<br />

Avverso le deliberazioni del CDI è ammesso ricorso amministrativo secondo la scala<br />

istituzionale prevista dalle vigenti normative.<br />

19) Modifiche ai Regolamenti<br />

Il consiglio d’Istituto ha facoltà di modificare o integrare la materia regolamentare di propria<br />

competenza ogniqualvolta ne ravvisi l’opportunità e/o la necessità. Tutte le deliberazioni in<br />

merito dovranno essere assunte a maggioranza assoluta dei componenti


20) Diritti dei membri dei Consiglio<br />

Hanno diritto ad avere la parola durante le sedute, per il tempo strettamente necessario a<br />

chiarire l'argomento (e comunque non oltre dieci minuti),<br />

esclusivamente i membri dei Consiglio e gli eventuali invitati ai sensi dei comma 5, art. 5<br />

dei D.P.R. 416/74.<br />

Ogni membro dei Consiglio può richiedere al Presidente informazioni e spiegazioni<br />

sull'esecuzione da parte della Giunta delle deliberazioni validamente adottate.<br />

21) Libertà di coscienza<br />

Il Consiglio <strong>d'istituto</strong> dovrà vigilare affinché non venga violata la libertà di coscienza morale<br />

e civile sancita dalla Costituzione. Sempre nello spirito della Costituzione il Consiglio<br />

<strong>d'istituto</strong> dovrà garantire a tutti ed a ciascuno la piena libertà nelle scelte personali.<br />

22) Decadenza dell'incarico<br />

Per i membri del Consiglio che non intervengano senza giustificati motivi a tre sedute<br />

consecutive, si può dare inizio alla procedura per il provvedimento di decadenza. Il potere<br />

di promuovere tale procedura spetta oltre che al Presidente, a ciascuno dei componenti<br />

del Consiglio. La proposta del provvedimento di decadenza è notificata all'interessato<br />

entro cinque giorni dalla richiesta. L'interessato ha facoltà di inviare giustificazioni scritte o<br />

di intervenire nella seduta successiva, nel corso della quale il Consiglio si pronuncerà a<br />

maggioranza assoluta sulla decadenza.<br />

23) Dimissioni<br />

Il consigliere può rinunciare all'incarico presentando, per iscritto, le dimissioni al<br />

Presidente del Consiglio, il quale ne dà notizia a ciascuno degli altri componenti.<br />

Il Consiglio prende atto della rinuncia all'incarico per dimissioni nella prima seduta<br />

successiva alla presentazione della rinuncia stessa che dà luogo a surroga.<br />

24) Surroga Proroga<br />

Il Consiglio si rinnova parzialmente in caso di dimissioni, di morte, di decadenza e per<br />

qualsiasi altra causa di uno o più componenti.<br />

A chi cessa dall'incarico subentra colui il quale, in possesso dei requisiti per essere eletto,<br />

sia risultato primo dei non eletti nella stessa lista. Il surrogante rimane in carica sino alla<br />

scadenza dei periodo di durata dei Consiglio.<br />

Finché non è insediato il nuovo CDI resta in carica il precedente.<br />

I genitori in scadenza restano in carica sino a nuove elezioni sempre che ne abbiano i<br />

requisiti<br />

.<br />

25) Estinzione e scioglimento<br />

Il CDI può essere sciolto dal Dirigente dell’Ufficio Scolastico preposto nel caso in cui tutti i<br />

componenti si dimettano o perdano i requisiti, nel caso di gravi irregolarità persistenti o di<br />

mancato funzionamento.<br />

In tal caso verranno indette nuove elezioni.


26) Attribuzioni principali del Consiglio<br />

Su proposta della giunta e fatte salve le competenze del Collegio dei docenti e dei Consigli<br />

di classe e di interclasse e di intersezione, il C.d.I. ha potere deliberante nei seguenti<br />

ambiti:<br />

- delibera il Programma annuale e il conto consuntivo;<br />

- dispone in ordine all’impiego dei mezzi finanziari per quanto concerne il funzionamento<br />

amministrativo e didattico dell’Istituto;<br />

- ha potere deliberante, su proposta della giunta, per quanto concerne l’organizzazione e<br />

la programmazione della vita e dell’attività della scuola, nei limiti della disponibilità di<br />

fondi, nelle seguenti materie:<br />

a) adozione del <strong>regolamento</strong> interno dell’Istituto;<br />

b) acquisto, rinnovo e conservazione delle attrezzature tecnico-scientifiche e dei<br />

sussidi didattici, compresi quelli audio-televisivi e le dotazioni librarie, e acquisto dei<br />

materiali di consumo occorrenti per le esercitazioni;<br />

c) adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze ambientali;<br />

d) criteri per la programmazione e l’attuazione delle attività parascolastiche,<br />

interscolastiche, extrascolastiche, con particolare riguardo ai corsi di recupero e di<br />

sostegno, alle libere attività complementari, alle visite guidate e ai viaggi di<br />

istruzione;<br />

e) promozione di contatti con altre scuole o istituti al fine di realizzare scambi di<br />

informazioni e di esperienze e di intraprendere eventuali iniziative di collaborazione;<br />

f) forme e modalità per lo svolgimento di iniziative assistenziali che possono essere<br />

assunte dall’Istituto.<br />

Sono inoltre di competenza del Consiglio d’Istituto tutte quelle attribuzioni previste dalla<br />

normativa scolastica in vigore ( in particolare i criteri in tutte le discipline inserite nel<br />

presente <strong>regolamento</strong>)<br />

27) Ulteriori disposizioni<br />

Tutto ciò che non è previsto dal presente Regolamento interno, viene regolamentato sulla<br />

base della normativa scolastica vigente anche per quanto riguarda modalità organizzative<br />

di tutti i restanti OO.CC. di Istituto ivi comprese le assemblee.<br />

A ulteriore precisazione, nell’Istituto Scolastico autonomo locale di Varese 6, sono<br />

disposti i seguenti “comma interni” che integrano la normativa generale:<br />

In base alla legge 11/10 1977 n.748 le sedute del Consiglio di Istituto sono aperte a tutti<br />

i membri delle componenti elettive compatibilmente con gli spazi a disposizione ( verifica<br />

D.S.) e senza diritto di parola. In caso di impossibilità di proseguire la seduta, per<br />

intemperanze, è facoltà del Presidente far allontanare il pubblico presente e proseguire la<br />

seduta a porte chiuse.<br />

Il Collegio dei Docenti è convocato secondo le modalità stabilite dall’art. 4 terzultimo<br />

comma, del succitato D.P.R. 31/5/74 n. 416 e del D.L.vo n. 297/94. Esso si riunisce di<br />

regola ogni bimestre e ogniqualvolta il Dirigente Scolastico ne ravvisi la necessità oppure<br />

quando almeno 1/3 dei suoi componenti ne facciano richiesta.<br />

Gli atti e le deliberazioni del Collegio dei Docenti, verbalizzati da un insegnante<br />

designato dal Presidente, non sono soggetti a pubblicazione ,salvo contraria richiesta di<br />

almeno 2/3 dei componenti l’intero collegio. Ciascun componente il collegio può prendere<br />

visione del verbale depositato presso la segreteria dell’istituto Scolastico.


28) Assemblee (vedi anche Titolo 1)<br />

A. Le assemblee dei genitori possono essere : di classe, di plesso, di istituto.<br />

B. I rappresentanti dei genitori nei Consigli di Interclasse e /o di classe possono<br />

esprimere un comitato dei genitori dell’Istituto o di plesso ( ev. Comitati giuridicamente<br />

costituiti (Associazioni dei genitori) devono avere un proprio Statuto e, nel caso<br />

organizzino attività scolastiche integrative o attività di collaborazione con l’attività didattica,<br />

devono seguire le norme previste dal D. I. 44/2001, dalla vigente normativa scolastica e<br />

dal Codice Civile ).<br />

C. Qualora le assemblee si svolgano nei locali dell’Istituto , la data ed il luogo di<br />

svolgimento di ciascuna di esse debbono essere concordate di volta in volta con il<br />

Dirigente Scolastico.<br />

D. Nel caso previsto dal precedente comma l’assemblea di classe può essere<br />

convocata su richiesta dei genitori eletti nei Consigli di Interclasse/ Classe secondo le<br />

modalità previste dal Titolo 1 – Capo V - art.3, lett. B ;<br />

- l’assemblea di plesso è convocata su richiesta della maggioranza dei genitori del<br />

plesso (50%+1);<br />

- l’assemblea di Istituto è convocata su richiesta del presidente dell’assemblea ove sia<br />

stato eletto, o dai genitori dell’Istituto secondo i parametri numerici previsti dal D.L. 297/94.<br />

E. Il Dirigente Scolastico, verificata l’idoneità degli spazi, autorizza la convocazione<br />

dell’assemblea di classe, di plesso o di Istituto e i genitori promotori ne danno<br />

comunicazione mediante affissione di avviso all’Albo, rendendo noto anche l’ordine del<br />

giorno.<br />

F. L’assemblea si svolge fuori dall’orario delle lezioni.<br />

G. All’assemblea di classe, di plesso o di istituto, possono partecipare con diritto di parola<br />

il Dirigente Scolastico e gli insegnanti rispettivamente della classe, del plesso o<br />

dell’Istituto.<br />

H. In ogni plesso è disponibile uno spazio per l’Albo dei genitori.<br />

I. Gli atti delle assemblee di classe, di plesso e di istituto devono essere verbalizzati a cura<br />

di un membro designato dal presidente dell’assemblea stessa e qualora possibile, raccolti<br />

in un libro verbale, a pagine numerate e custoditi dall’insegnante referente di ogni plesso.<br />

L. Il Dirigente Scolastico delega i richiedenti le assemblee a prendere gli opportuni accordi<br />

con il DSGA per stabilire gli orari del personale non docente in servizio straordinario per<br />

eventuale apertura e chiusura degli edifici durante le assemblee di classe o per<br />

provvedere in proprio secondo disposizioni scritte su apposito modulo.(v. casistica per uso<br />

locali).


TITOLO 6<br />

Criteri per le iscrizioni<br />

e per le formazioni delle classi<br />

( infanzia, primaria, secondaria I grado)<br />

1) Criteri generali per la formazione delle sezioni e per l’inserimento di nuovi alunni<br />

nelle sezioni di scuola dell’infanzia<br />

L’Ufficio di Dirigenza nel formulare la composizione delle sezioni di scuola dell’infanzia,<br />

sentito il parere delle ins. Referenti di plesso e dei genitori in casi di particolare rilevanza<br />

( alunni pdh, in affidamento, in situazione di documentato disagio socio-familiare…), si<br />

avvarrà nell’ordine dei seguenti criteri generali :<br />

- ripartizione equilibrata tra maschi e femmine<br />

- ripartizione equilibrata per età in sezioni eterogenee;<br />

- valutazione opportuna per casi di alunni pdh con contenimento numerico possibile<br />

della sezione;<br />

- parere dei genitori circa la frequenza di fratelli e/o gemelli nella stessa o in diversa<br />

sezione;<br />

- pregressa frequenza socializzante all’asilo-nido;<br />

- equilibrio numerico possibile tra le diverse sezioni;<br />

Per gli alunni che si avvarranno delle facoltà concesse dalla legge 53/03 e dal D.l. 59/04<br />

(v. www.istruzione.it) qualora le condizioni strutturali e di organizzazione lo permetteranno<br />

(v. cm 19/04), si seguiranno gli stessi criteri sopra elencati, tenendo conto che inizialmente<br />

per essi si farà riferimento a un elenco distinto. ( v. criteri art. 4 – comma 2, quarto punto).<br />

Per la loro accoglienza e per quella degli alunni che compiranno i tre anni di età ad anno<br />

scolastico in corso si veda la normativa generale e eventualmente la delibera annuale del<br />

Collegio Docenti.<br />

2) Formazione delle classi prime ( nel caso di più sezioni ) nella scuola primaria<br />

All’inizio dell’anno scolastico gli alunni di classe 1^ maschi e femmine, vengono<br />

inizialmente suddivisi in classi provvisorie ( a cura dell’Ufficio di Dirigenza, segreteria e<br />

staff di dirigenza su informazioni raccolte dai docenti cl. Quinte uscenti e commissione<br />

continuità) per un periodo di circa 15/20 giorni utili agli insegnanti per poter trarre<br />

informazioni relative alle dinamiche relazionali e ai modi dell’apprendimento dei singoli<br />

alunni, al fine di formare classi il più possibile eterogenee per gruppi omogenei.<br />

a- Le classi provvisorie verranno formate sulla base dei seguenti criteri:<br />

numero equivalente di alunni per sezione con equa suddivisione di maschi e femmine;<br />

numero equivalente di gruppi omogenei per classe;


eventuali segnalazioni dei genitori con particolare riferimento ai fratelli gemelli, senza<br />

alterare però in maniera forte la composizione della classe formata attraverso i criteri<br />

precedenti.<br />

Nel caso di alunni portatori di handicap si terrà conto delle informazioni ricevute<br />

dalla equipe medico –psico - pedagogica e di ogni altra notizia atta a favorire<br />

il migliore inserimento nella classe adeguata.<br />

b- Gli insegnanti nel periodo di osservazione terranno conto:<br />

elementi di valutazione desunti dagli incontri con gli insegnanti di scuola materna;<br />

analisi dei comportamenti ;<br />

prove di verifica d’ingresso al fine di formare i succitati “gruppi omogenei”;<br />

c- Valutate da parte dell’Ufficio di Dirigenza ev. richieste di modifica degli elenchi delle cl.<br />

provvisorie, le classi verranno poi definitivamente formate con inserimento nell’elenco<br />

agli atti.<br />

E’ possibile una modifica della costituzione delle sezioni di classi parallele in uno stesso<br />

plesso in anni successivi al primo solo per gravi, ripetuti e comprovati motivi di ordine<br />

disciplinare e didattico segnalati dai docenti, poi valutati dal Dirigente scolastico che<br />

dispone ev. variazione degli elenchi agli atti previo consenso assembleare della<br />

maggioranza dei genitori. Tutto ciò al solo fine di rendere più omogenee didatticamente le<br />

classi e più sereno l’ambiente di relazione.<br />

3) Eventuali non ammissioni alla classe successiva<br />

Per la scuola primaria l’’inserimento degli alunni “non ammessi alla classe successiva”<br />

nella nuova classe di appartenenza, di norma, sarà valutata e decisa dal Dirigente<br />

Scolastico, sentita ev. l’equipe pedagogica, nel rispetto dei criteri di continuità didattica, di<br />

continuità Lingua 2 e visti gli aspetti relazionali e numerici delle classi.<br />

Per la scuola secondaria l’inserimento degli alunni “non ammessi alla classe successiva”<br />

nella nuova classe di appartenenza, di norma, sarà valutata e decisa dal dirigente<br />

scolastico sulla base dei seguenti criteri :<br />

- possibile mantenimento all’interno della sezione di appartenenza ( salvo diversa richiesta<br />

dei genitori e/o persistenti difficoltà di relazione all’interno della medesima sezione)<br />

- scelta della seconda lingua straniera<br />

- numero degli alunni ( anche M/F) nella nuova classe di appartenenza<br />

- ridistribuzione anche in altre sezioni in caso di più non- ammissioni provenienti dalla<br />

stessa classe sulla base dei rapporti di relazione e di numero.


4) Criteri per l’ordine di priorità in caso di iscrizioni eccedenti alla scuola primaria e<br />

alla scuola dell’infanzia<br />

Visto il R.D. 1425/31;<br />

vista la CM 400/91<br />

Visto il T.U. D.L. 297/94;<br />

Visto il DM 331/98<br />

Vista la CM 3/01<br />

Vista la L.53/03 e il D.L. 59/04<br />

Viste le norme interne che disciplinano la formazione delle classi;<br />

Vista la situazione edilizia dei plessi di riferimento che potrebbe comportare la nonaccettazione<br />

di iscritti per ragioni di sicurezza, fruibilità e idoneità degli spazi (possibilità di<br />

avere un n. sufficiente di aule per classi comuni senza compromettere le indicazioni<br />

didattiche del P.O.F. e la costituzione di laboratori integrati nella normale attività didattica),<br />

si indicano i seguenti criteri di priorità in ordine all’oggetto dell’art. 4:<br />

1) ALUNNI ISCRITTI ENTRO I TERMINI PREVISTI DALLA NORMATIVA;<br />

2) ALUNNI RESIDENTI NEL COMUNE DI VARESE<br />

- alunni residenti nel bacino d’utenza del plesso;<br />

- alunni residenti nel bacino d’utenza dell’Istituto;<br />

- alunni con fratelli che frequentano già il plesso scolastico;<br />

- alunni in ordine decrescente d’età (solo per la scuola dell’infanzia )<br />

3) ALUNNI NON RESIDENTI NEL COMUNE DI VARESE<br />

- alunni con domicilio in città;<br />

- alunni con fratelli che frequentano già nel plesso scolastico;<br />

- alunni con genitore che lavora nella città di Varese;<br />

- alunni con parenti che risiedono nel bacino d’utenza del plesso e poi dell’Istituto poi<br />

della città;<br />

- alunni in ordine decrescente d’età (solo per la scuola dell’infanzia )<br />

4) ALUNNI COLLOCABILI IN LISTA D’ATTESA poiché iscritti oltre i termini previsti<br />

dalla normativa o per trasferimento ( solo per la scuola dell’infanzia ), la cui graduatoria<br />

verrà stilata in base alla data della richiesta d’iscrizione o a parità di data in base alle<br />

priorità succitate.<br />

A “parità di priorità” sarà data accoglienza all’alunno PDH, valutando però le opportune<br />

modalità d’inserimento con le risorse esistenti (valutazione a cura del D.S.).<br />

A “parità di priorità” (per tutte le condizioni) verrà effettuato SORTEGGIO alla presenza<br />

del D.S. (rappresentante legale dell’istituto) e del presidente del C.d.I. ( rappresentante dei<br />

genitori).


5) Criteri per l’ordine di priorità in caso di iscrizioni eccedenti alla sc. secondaria di I<br />

grado<br />

Visto il R.D. 1425/31;<br />

vista la CM 400/91<br />

Visto il T.U. D.L. 297/94;<br />

Visto il DM 331/98<br />

Vista la CM 3/01<br />

Vista la L.53/03 e il D.L. 59/04<br />

Viste le norme interne che disciplinano la formazione delle classi;<br />

si indicano i seguenti criteri di priorità in ordine all’oggetto dell’art. 5:<br />

1 – Residenza nel comune di Varese ( priorità agli alunni sc. primarie IC Varese 6 iscritti<br />

d’ufficio)<br />

2 - Frequenza di scuola primaria di Varese<br />

3 – Fratelli o sorelle già frequentanti la scuola sec. I gr. Dante Alighieri<br />

4 – Lavoro di uno dei genitori nel territorio del Comune di Varese<br />

5 – Accettazione di alunni residenti nei paesi limitrofi alla sede scolastica, sino al numero<br />

massimo previsto ( compatibilmente con gli spazi a disposizione, la ricettività prevista<br />

dalla norma sulla sicurezza, le aule laboratorio di nuova struttura, gli spazi con nuove<br />

destinazioni organizzative)<br />

Le domande presentate nei termini fissati dal Miur si intendono prodotte tutte nello stesso<br />

momento.<br />

Nel caso di domande in esubero rispetto al numero massimo consentito, per l’ultimo<br />

criterio utilizzato verrà applicato il sistema del sorteggio alla presenza del dirigente sc. e<br />

del Presidente del Consiglio di Istituto.<br />

Il criterio 2 è fattore di precedenza per i criteri 1 e 4.<br />

6) Criteri per la formazione delle classi scuola secondaria di I grado<br />

La formazione delle classi prime della scuola secondaria Dante Alighieri (IC Varese 6) è<br />

collegata a tre tipi di fattori che interagiscono tra di loro e che vengono valutati dallo staff<br />

di dirigenza al momento della formazione delle classi<br />

1) Esigenze didattico organizzative della scuola<br />

2) Scelte effettuate dalla famiglia sui moduli di iscrizione


3) Valutazioni espresse nell’abituale incontro di presentazione<br />

degli alunni tra docenti scuola primaria e docenti scuola<br />

secondaria unitamente alla documentazione presente nel<br />

fascicolo dello studente<br />

Le esigenze didattico organizzative della scuola tengono conto:<br />

- tutela delle cattedre di L2 in base agli organici annuali<br />

- equa distribuzione degli alunni (fasce di livello, numerosità delle<br />

classi, M/F)<br />

- Formazione gruppi classe omogenei al loro interno.<br />

Le scelte della famiglia possono esprimere preferenze riguardo:<br />

- seconda lingua comunitaria, inglese potenziato, italiano per<br />

stranieri<br />

- reciproca scelta di un solo compagno (a condizione che le<br />

famiglie abbiano scelto le stesse opzioni)<br />

Le valutazioni dei docenti pregressi e i documenti di valutazione precedenti<br />

esprimono riferimenti alle situazioni di apprendimento e di comportamento che<br />

serviranno per la costituzione di gruppi classe omogenei nella loro eterogeneità. Verrà poi<br />

seguita una procedura operativa standard che, sulla base dei succitati criteri, permette la<br />

formazione dei gruppi classe iniziali. ( V. ALLEGATO C provvisorio)L’abbinamento<br />

gruppi classe-sezione avverrà pubblicamente ed esclusivamente attraverso il criterio del<br />

sorteggio (Staff di dirigenza e presidente del Consiglio di Istituto), possibilmente entro il<br />

mese di luglio.<br />

7) Criteri per le iscrizioni degli alunni stranieri in ogni ordine e grado di scuola<br />

dell’istituto ai sensi della CM n. 2/10<br />

Ai sensi della normativa citata e compatibilmente ai criteri espressi dagli articoli precedenti<br />

del presente Titolo, per l’iscrizione degli alunni stranieri si seguiranno i seguenti criteri di<br />

accettazione prioritaria:<br />

- Limite del 30% di alunni stranieri per classe;<br />

- Ambito di residenza all’interno del bacino di utenza dell’Istituto<br />

- Provenienza da scuole dell’infanzia e da sc. primarie dell’istituto<br />

- Eventuale seconda scelta di plesso alternativo all’interno dell’istituto per i soli alunni<br />

di scuola primaria .Si terrà conto inoltre del Protocollo siglato con il comune di Varese<br />

e le altre istituzioni scolastiche per le attività di prima accoglienza per gli alunni neo<br />

arrivati.<br />

Si terrà altresì conto, per quanto riguarda l’inserimento nella classe, delle indicazioni<br />

espresse dal suddetto Protocollo debitamente valutate dal dirigente scolastico e, per


quanto riguarda l’inserimento nella sezione di scuola secondaria, delle scelte effettuate<br />

dalla famiglia circa la lingua straniera.<br />

TITOLO 7<br />

Rapporti con gli Enti locali,<br />

le associazioni territoriali.<br />

Uso degli spazi scolastici<br />

1) Uso dei locali scolastici<br />

a) Premesso che i locali scolastici sono adibiti ad esclusivo uso della scuola con tutte le<br />

garanzie igieniche e sanitarie che derivano dalla convivenza comunitaria di persone<br />

particolarmente e facilmente vulnerabili, si demanda al Consiglio l’autorizzazione<br />

all’uso in concessione temporanea dei locali scolastici e delle palestre (qualora<br />

all’interno della scuola) ad enti, associazioni o società che operano nell’interesse della<br />

collettività locale per attività e che realizzino la funzione della scuola come centro di<br />

formazione culturale, sociale e civile sempreché non pregiudichino il normale<br />

svolgimento dell’attività didattica e che rispettino le garanzie suddette.<br />

b) EE.LL. e associazioni territoriali possono avere il consenso all’uso dei locali scolastici<br />

previa autorizzazione del dirigente ai sensi della delibera del Consiglio di Istituto.<br />

c) In caso di motivate richieste di uso dei locali scolastici per particolari urgenze,<br />

tali richieste saranno valutate ed eventualmente verrà concesso l’assenso da parte del<br />

Dirigente Scolastico : il consiglio d’istituto potrà verificare la regolarità di tale<br />

concessione nel corso della prima seduta utile.<br />

d) Gli oneri per la vigilanza, l’igiene, il riassetto e le pulizia dei locali scolastici sono a<br />

carico dell’Ente richiedente secondo criteri stabiliti dall’amministrazione Comunale.<br />

L’Ente richiedente è responsabile di qualsiasi danno o furto arrecato durante l’attività<br />

proposta.<br />

e) Qualora si dovesse riscontrare il mancato rispetto delle condizioni sopra determinate<br />

verrà data comunicazione all’amministrazione Comunale per i provvedimenti del caso;<br />

in caso di ulteriore inosservanza verrà negata ogni autorizzazione all’ente o<br />

associazione responsabile.<br />

f) Enti ed associazioni che accedono agli edifici in orario extrascolastico, in assenza di<br />

personale incaricato della vigilanza e della custodia delle strutture sono responsabili<br />

dell’apertura e della chiusura degli edifici nonché dell’eventuale accesso agli stessi da<br />

parte di estranei non autorizzati e di eventuali danni che questi possano arrecare a<br />

strutture o attrezzature scolastiche.


g) Si nega la concessione dei locali scolastici qualora le attività da svolgere possano<br />

assumere carattere propagandistico in vista di votazioni popolari e consentano<br />

evidente scopo di lucro a chi ne fa richiesta e utilizzo.<br />

h) Si declina ogni responsabilità per eventuali incidenti od infortuni che dovessero<br />

accadere agli utenti ed a terzi durante l’uso della palestra, delle strutture, degli impianti<br />

e dei servizi.<br />

2) Utilizzo particolare delle infrastrutture sportive dell'istituto<br />

A. Il Dirigente Scolastico nomina all'inizio dell'anno scolastico uno o più docenti<br />

responsabili dell'area sportiva dell’Istituzione Scolastica che provvederanno alla<br />

predisposizione degli orari di utilizzo e di funzionamento delle singole infrastrutture in<br />

orario curricolare e al coordinamento delle iniziative extracurricolari.<br />

B. La palestra e le sue attrezzature sono riservate, durante le ore di lezione, agli alunni.<br />

Per ragioni di tipo igienico in palestra si dovrà entrare solamente con le scarpe da<br />

ginnastica<br />

3) Attività inserite nell’orario scolastico che prevedono il contributo di esperti<br />

esterni ( v. anche Titolo 1 - Capo VI, art .3 - e Titolo 8 art. 5,7,8 )<br />

Possono essere previsti interventi di esperti esterni autorizzati dal dirigente scolastico:<br />

A. tramite contratto di prestazione d’opera dell’impiego stipulato con il legale<br />

rappresentante dell’istituzione scolastica;<br />

B. tramite convenzioni o accordi su progetti specifici coerenti con il POF programmato e<br />

deliberato dal collegio dei docenti :<br />

a titolo gratuito o finanziati da enti locali ;<br />

a titolo gratuito o finanziati e su proposta di associazioni culturali o sportive del territorio ;<br />

C. tramite intervento diretto non convenzionato a titolo gratuito purché inerente l’attuazione<br />

del P.O.F., programmato e deliberato dal Collegio dei docenti e purché autorizzato dal<br />

dirigente scolastico.<br />

4) Diffusione di materiale informativo all’interno della scuola<br />

a) Qualsiasi azione promozionale di sola vendita deve svolgersi al di fuori dalla scuola.<br />

b) La propaganda nella scuola deve essere autorizzata dal Consiglio di istituto<br />

c) Il Consiglio d’Istituto, con l’approvazione del presente <strong>regolamento</strong>, delega alla<br />

concessione o al divieto di tale autorizzazione il Dirigente Scolastico che di volta in<br />

volta valuterà l’assenza di prevalente scopo di lucro, l’esistenza di finalità educative e<br />

che si tratti di iniziative rivolte agli alunni o ai loro genitori in quanto tali. Saranno<br />

privilegiate in questo senso comunicazioni degli EE.LL., delle Aziende Sanitarie, delle


Associazioni Culturali e Sociali del territorio, finalizzate a compiti organizzativi di<br />

raccordo e di informazione didattica, culturale e sociale.<br />

d) In casi di particolare urgenza e di incertezza valutativa relativamente ai contenuti e<br />

alle forme di propaganda il D.S. acquisirà il parere della Giunta esecutiva, operante<br />

per conto del C.d.I.<br />

e) In ogni caso ogni azione di propaganda e di distribuzione di materiale deve essere<br />

autorizzata dal Capo d’istituto ai fini della sua legittimità.<br />

5) Personale scolastico di egida comunale ( assistenti ad personam, personale<br />

ausiliario di custodia, personale educativo per attività predoposcolastiche e di<br />

supporto alla mensa)<br />

La presenza e l’attività del personale indicato in articolo è regolato dai contratti stipulati<br />

dall’Amm. Comunale (Ass. ai servizi educativi ) o dalle Società esterne che ottengono<br />

l’appalto per l’erogazione di tali servizi.<br />

Nessuna gestione di tale personale e delle attività da esso svolte può essere di<br />

competenza dell’Amm. Scolastica.<br />

In ogni caso il comportamento e l’attività di tale personale deve essere conforme al luogo<br />

educativo in cui si svolge. (rif. pers. ATA e docente statale).<br />

Sono possibili e auspicabili accordi di indirizzo tra l’Istituzione scolastica e l’EE.LL. e nella<br />

“pratica quotidiana” tra detto personale e il personale statale della scuola.


TITOLO 8<br />

Gestione economica,<br />

finanziaria e contrattuale;<br />

gestione dei beni mobili e immobili<br />

1) Programmazione economica della scuola – ambito legge 440/97<br />

La programmazione economica è redatta ai sensi del D.I. 44/01 per mezzo del<br />

Programma Annuale approvato dal Consiglio d’Istituto.<br />

Nell’ambito della programmazione economica della scuola l’attribuzione ai singoli plessi<br />

dei finanziamenti derivati dalla L.440/97 ( POF annuale) e per il materiale didattico con<br />

finanziamenti dell’Ente locale (Attività A02) sarà così definita:<br />

- una quota pari al 30% dell’intero ammontare distribuita in parti uguali tra i plessi;<br />

- una quota pari al 70% dell’intero ammontare distribuita secondo il parametro del n.<br />

degli alunni dei singoli plessi.<br />

2) Revisione della programmazione economica<br />

La programmazione può essere modificata nel corso dell’anno finanziario per motivate e<br />

sopravvenute esigenze. ( v. articoli del D.I. 44 / 01)<br />

3)Piani d’acquisto dei sussidi e dei materiali didattici (finanziamenti pubblici)<br />

Per quanto riguarda l’acquisto di materiale didattico, tecnico e scientifico, la proposta<br />

motivata può venir effettuata dal Collegio dei Docenti, anche nella sua forma parziale di<br />

plesso ( Collegio doc. per sezione, Consigli d’Interclasse elementari, Consigli di<br />

Intersezione scuole dell’infanzia), o dal Dirigente Scolastico sulla base di accertata<br />

esigenza. La procedura relativa agli acquisti è quella prevista dal <strong>regolamento</strong><br />

amministrativo -contabile in vigore per le Istituzioni Scolastiche Autonome ( D.I. 44/01)<br />

4) Gestione del Fondo dell’Istituzione scolastica<br />

La gestione del fondo dell’istituzione scolastica per la sola individuazione delle attività<br />

incentivabili è condotta nelle forme indicate dal Collegio Docenti (comm. F.I) e dall’<br />

eventuale assemblea del personale A.T.A. secondo le indicazioni del Contratto Nazionale<br />

di lavoro in vigore. ( definizione finale con Contrattazione dec. d’Istituto e delibera del<br />

C.d.I. )


5) Iniziative e attività integrative al POF che comportano quote a carico delle<br />

famiglie<br />

Possono essere organizzate iniziative che comportano quote di spesa a carico delle<br />

famiglie.<br />

Esse possono essere previste all’interno dell’orario curricolare obbligatorio a<br />

condizione che:<br />

- siano compatibili o rientrino in modo diretto nel P.O.F. d’istituto;<br />

- abbiano il consenso scritto da parte dei responsabili dell’obbligo che condividono<br />

l’iniziativa;<br />

- comportino costi contenuti, ( se richiesto, valutati dal Consiglio d’istituto), relativamente<br />

alle singole nuove iniziative.<br />

Altre iniziative con quote di spesa a carico delle famiglie, al di fuori dell’orario<br />

curricolare, possono rientrare nelle attività integrative facoltative organizzate dall’istituto<br />

o anche organizzate dagli EE.LL. e/o da Ass. genitori e/o Ass. territoriali.<br />

In questo secondo caso la valutazione del Consiglio d’Istituto riguarderà la concessione<br />

d’uso locali nelle forme previste (l’organizzazione rimane a cura di : Associazione genitori,<br />

Ente locale, Associazioni culturali, sociali o sportive legalmente costituite).<br />

6) Contributi economici esterni, donazioni e forme di comodato da parte di EE.PP.,<br />

imprese commerciali, industriali e artigianali o assimilabili, istituti di credito,<br />

associazioni legalmente costituite o semplici privati (criteri e limiti)<br />

Sono previste forme di sponsorizzazione e/o donazione da parte di enti o privati di cui<br />

all’intestazione del presente articolo a condizione che:<br />

- l’atto di sponsorizzazione, contributo o donazione non contrasti in qualche modo con i<br />

principi espressi nel P.O.F.;<br />

- l’atto di contributo e/o donazione sia subordinato alla delibera di accettazione del<br />

consiglio di istituto- (art.33 comma 1 lett .a -art.55 D.L. 44/2001);<br />

- l’atto di sponsorizzazione, di cui sopra, sia redatto tramite contratto, che non preveda<br />

alcuna forma di palese contraccambio pubblicitario, ai sensi degli artt.33 e 41 –D.I.<br />

44/2001 ( Sono ammesse – a titolo d’esempio – piccole etichette o targhe-ricordo sui<br />

sussidi o sulle strutture interne)<br />

- l’atto di sponsorizzazione e/o donazione di cui sopra, sia di beneficio culturale,<br />

educativo-didattico e organizzativo per l’attività scolastica della comunità anche sotto<br />

forma di restauro o allestimento di uffici, aule, laboratori o interventi di esperti esterni;<br />

- non comporti forme di condizionamento politico ed economico.<br />

Possono inoltre essere previste forme di comodato nei limiti previsti dal D.L.297/94 e dal<br />

D.I. 44/2001 (art.44)<br />

7) Stipula di convenzioni con EE.LL., enti scolastici, associazioni culturali, sociali e<br />

sportive o privati (criteri e limiti)<br />

A. Sono previste forme di convenzione con enti, associazioni o con privati che possono<br />

comportare miglioramento dell’OFFERTA FORMATIVA o supporti all’organizzazione<br />

scolastica nel suo complesso, compreso le convenzioni miste indicate dall’accordo 12


settembre 2000 ( M.P.I. – OO.SS.- EE.LL.) e le convenzioni che consentono il<br />

miglioramento delle attività scolastiche e dello stesso ambiente scolastico (compreso<br />

piccole opere di restauro edifici, imbiancatura ecc.), compreso le convenzioni con<br />

Università o altri istituti scolastici che comportino forme di tirocinio possibile all’interno<br />

della scuola.<br />

.<br />

B. Le convenzioni devono essere conformi alla normativa vigente e attuate nelle forme<br />

indicate dal <strong>regolamento</strong> contabile – amministrativo delle scuole. (art. 33 , comma d, D.I.<br />

44/2001)<br />

C. Nel caso in cui le convenzioni con le amministrazioni comunali di riferimento<br />

dell’Istituto o con altre Amministrazioni scolastiche rientrino nell’abituale stipula di<br />

convenzioni (o pacchetti di convenzioni) già in atto in precedenti anni scolastici (ad<br />

esempio quelle rientranti negli accordi per il Piano di Diritto allo Studio o quelle relative alle<br />

funzioni miste per il personale ATA), esse vengono stipulate direttamente dal Dirigente<br />

Scolastico e per esse vale la delibera di approvazione del presente <strong>regolamento</strong> nel<br />

rispetto dei seguenti criteri:<br />

- coerenza con il vigente Piano dell’Offerta Formativa;<br />

- conformità con il Regolamento di Istituto.<br />

D. Nel caso di proposta di convenzioni di altro tipo, con altri EE.PP. o con privati o di<br />

nuove convenzioni con le amministrazioni Comunali, sarà necessaria la delibera specifica<br />

del Consiglio di Istituto che valuterà di volta in volta i criteri e i limiti per le nuove stipule.<br />

8) Stipula di contratti per prestazioni di opere dell’ingegno, di prestazioni<br />

intellettuali, di collaborazioni coordinate continuative nell’ambito dell’attività<br />

scolastica (criteri e limiti)<br />

A. La stipula dei contratti di cui al presente titolo può essere resa operativa sia come<br />

conseguenza delle convenzioni (art.7) sia come ulteriore supporto all’attività didattica<br />

diretta, anche su delibera del Collegio dei Docenti o su proposta dei Consigli di<br />

Intersezione, di Interclasse e di Classe, come forma di aggiornamento e formazione dei<br />

docenti, come iniziative culturali e sociali rivolte al territorio di cui all’art.1. (v. anche<br />

Progetti del Programma Annuale) del presente titolo.<br />

B. I contratti devono essere stipulati direttamente dal Dirigente Scolastico secondo i<br />

termini di legge (art.40, D.I. 44/2001) , con attività istruttoria del DSGA e secondo i criteri<br />

di<br />

- riconosciuta professionalità del contraente;<br />

- retribuzione conforme alle retribuzioni del comparto scuola<br />

- eventuale stipula contrattuale con particolare retribuzione dovuta alla peculiare<br />

importanza socio-culturale ed educativa del contraente;<br />

C. Solo qualora lo preveda la normativa civile, i contratti devono invece essere oggetto di<br />

delibera del Consiglio di Istituto. Si intende che copia e informazioni concernenti i contratti<br />

e convenzioni sono consultabili quotidianamente dai Consiglieri nei normali orari d’ufficio<br />

senza la necessità di relazione che deve attendere la convocazione del Consiglio di<br />

Istituto.


9) Assegnazione borse di studio dirette o indirette<br />

A. Sono consentite assegnazioni di borse di studio dirette (art.54 –D.I. 44/2001) con<br />

delibera del C.d.I. o indirette ( con erogazione da parte di enti o associazioni<br />

extrascolastiche ) a favore degli alunni delle scuole dell’Istituto.<br />

B. Le borse di studio indirette sono regolate nella loro generalità dal <strong>regolamento</strong> contabile<br />

amministrativo delle istituzioni scolastiche integrato dal presente <strong>regolamento</strong> la cui<br />

delibera di approvazione è valida ai fini dell’accettazione delle borse indirette con i<br />

seguenti criteri e limiti :<br />

- ogni tipologia di borsa di studio indiretta può prevedere un accordo di indirizzo<br />

concordato con l’ente o il privato erogatore del contributo e l’Istituzione Scolastica nella<br />

figura del suo legale rappresentante;<br />

- l’accordo di indirizzo deve prevedere le modalità di assegnazione della borsa di studio<br />

e le modalità di erogazione dei fondi:<br />

- l’accordo in indirizzo deve prevedere il concorso dei docenti nell’individuazione degli<br />

alunni o delle classi cui la borsa di studio deve riferirsi;<br />

- possono essere previste forme di supervisione da parte del Consiglio d’istituto<br />

10) Gestione dei beni didattici all’interno dell’Istituzione scolastica<br />

La gestione dei beni didattici ( intesi come sussidi di qualsiasi tipo) è regolata dai<br />

successivi art. 11, 12, 14 e delle indicazioni del D.I. 44/ 2001<br />

11) Biblioteche, videoteche, mediateche e laboratori informatici<br />

A. In ogni plesso, su ev. proposta del Collegio Docenti (o eventualmente del plesso<br />

stesso) e designazione del Dirigente Scolastico, opera un insegnante incaricato della<br />

conservazione e distribuzione dei libri della biblioteca e delle videocassette/cd rom/DVD<br />

della videoteca del plesso anche tramite il contributo operativo degli altri insegnanti che<br />

eventualmente provvederanno all’utilizzo della biblioteca e della videoteca per le rispettive<br />

classi.<br />

B. Chi assume in carico uno o più testi o videocassette/Cd Rom /DVD in dotazione se ne<br />

assume la responsabilità della buona conservazione e li dovrà restituire, risarcendo gli<br />

eventuali danni provocati per incuria o evidente trascuratezza. Nessun risarcimento di<br />

danni è richiesto per il normale e naturale deterioramento dovuto all’uso.<br />

C. La biblioteca -docenti di Istituto è a disposizione degli insegnanti, del personale A.T.A.<br />

e dei genitori sarà gestita direttamente dall’Ufficio di Segreteria in collaborazione con uno<br />

dei docenti dello staff di Direzione (collaboratori del D. S.) o con un docente<br />

appositamente nominato.<br />

D.Le modalità operative indicate per i precedenti comma sono valide anche per i<br />

laboratori di informatica dei plessi sia per quanto riguarda il prestito di materiale sia per


quanto riguarda l’utilizzo degli strumenti ( P.C., stampanti, scanner, videoproiettori,<br />

macchine fotografiche digitali). Ogni plesso si doterà poi di un <strong>regolamento</strong> interno di<br />

utilizzo del laboratorio (orari, gestione, utilizzo oltre il normale orario di servizio ecc. ) che<br />

sarà valido quale allegato del presente Regolamento.<br />

12) Utilizzo generale dei sussidi didattici (sintesi)<br />

a) In ogni plesso gli insegnanti delle diverse aree o quelli con specifico incarico sono<br />

responsabili della sistemazione, manutenzione e distribuzione dei sussidi didattici relativi<br />

al proprio ambito, compresi i nuovi sussidi di informatica (HARDWARE e SOFTWARE)<br />

b) Ogni plesso dovrà avere un registro di carico e scarico dei sussidi didattici in dotazione.<br />

Esso sarà redatto a cura di un insegnante proposto dal plesso stesso e designato secondo<br />

le forme previste dal D.I. 44/2001. Chi assume in carico un sussidio didattico ne assume<br />

pure la responsabilità della buona conservazione.<br />

c) Al momento della restituzione il sussidio deve conservare tutte le caratteristiche della<br />

sua funzionalità.<br />

d) Gli eventuali danni, dovuti a incuria o evidente trascuratezza, dovranno essere risarciti a<br />

cura del consegnatario.<br />

e) Nessun risarcimento di danni è richiesto per deterioramento del sussidio dovuto dal<br />

normale uso.<br />

f) Il movimento e la registrazione dei sussidi può essere eventualmente effettuato a cura<br />

dei collaboratori scolastici in accordo con l’insegnante incaricato.<br />

g) I sussidi in dotazione ad un plesso possono essere prestati ad altro plesso dietro<br />

presentazione di richiesta scritta, con assunzione di responsabilità. La richiesta dovrà<br />

essere indirizzata all’insegnante incaricato per plesso e, per conoscenza, al Dirigente<br />

Scolastico.<br />

h) I singoli plessi potranno presentare alla fine dell’anno scolastico la richiesta di materiale<br />

di consumo e sussidi didattici per l’anno scolastico successivo. (v. art. 3). La richiesta può<br />

essere presentata anche in corso d’anno in caso di improrogabile necessità didattica<br />

( disfunzione dei sussidi in atto, nuovo progetto didattico, sussidio per alunno pdh,…)<br />

i) L’istituzione scolastica, con gli organi preposti e compatibilmente con le possibilità di<br />

bilancio, provvede alla fornitura del materiale di sussidio o di consumo tramite l’ufficio di<br />

segreteria (ordinativi) e anche tramite l’intervento diretto in fase di acquisto degli stessi<br />

insegnanti, del personale A.T.A. (debitamente autorizzati dal DSGA o dal DS ) con<br />

eventuale utilizzo di fondi previsti dal Programma annuale.<br />

l) Possono essere previsti accordi con gli EE.LL. circa la fornitura in toto o in parte di tale<br />

materiale di facile consumo o di sussidio.


m) Il Consiglio d’Istituto stabilisce, nell’ambito della disponibilità finanziaria e su<br />

valutazione del Dirigente scolastico, la priorità degli acquisti dei sussidi didattici e delle<br />

apparecchiature tecnico scientifiche valutando le esigenze e gli obiettivi dei singoli plessi<br />

( perseguendo possibilmente un’opportuna rotazione fra i plessi).<br />

13) Attività pre e dopo-scolastiche ; attività parascolastiche (v. anche art. 5, art. 8 )<br />

A. Enti pubblici, Enti e associazioni di privati possono, con parere favorevole del Consiglio<br />

di Istituto, organizzare attività dopo scolastiche e parascolastiche integrative per gli alunni<br />

della scuola primaria e sc. dell’infanzia.<br />

B. Il consiglio di Istituto è l’organo preposto per la concessione dell’uso dei locali ( v.<br />

Titolo 1, art. 7 )<br />

C. Allorché la proposta di organizzazione di tali attività (anche per la scuola secondaria) è<br />

avanzata dagli Organi collegiali della scuola, l’attuazione è regolata dalle disposizioni<br />

che seguono:<br />

−<br />

−<br />

−<br />

−<br />

.<br />

il Consiglio <strong>d'istituto</strong> considera prioritarie tutte le attività che sono strettamente<br />

curricolari.<br />

allo scopo di approfondire e favorire l’apprendimento è sempre ammessa<br />

l’integrazione delle attività curricolari in orario aggiuntivo a quello scolastico (ai<br />

sensi della l. 59/97 e del D.M. 765/97).<br />

L’insegnamento deve essere affidato a persone competenti e didatticamente<br />

preparate con apposito contratto (v. art. 8 del presente Titolo) o ai docenti<br />

dell’Istituto nell’ambito delle loro prerogative contrattuali;<br />

il Collegio dei Docenti delibera la valenza didattico-educativa delle attività e la loro<br />

organizzazione;<br />

14) Uso didattico degli spazi e delle attrezzature degli edifici<br />

Α. Gli spazi utilizzabili per uso didattico - educativo comprendono:<br />

Aule<br />

Aule speciali per attività pratico – operative<br />

Laboratori<br />

Palestre<br />

Atri e corridoi<br />

Cortili<br />

Β. All’inizio di ciascun anno scolastico , in fase di programmazione, i docenti<br />

concordano gli orari di utilizzazione degli spazi disponibili, assicurando<br />

un’opportuna rotazione tra le diverse classi nel rispetto degli obiettivi formativi e dei<br />

criteri di gestione della giornata scolastica.<br />

Χ. In caso di mancato accordo l’assegnazione degli spazi sarà valutata , come<br />

previsto dalla funzione, dal D.S. anche per tramite dei docenti collaboratori e/o<br />

referenti di plesso ..<br />

La rotazione, nell’uso degli spazi, va concordata anche tenendo conto dell’orario del<br />

personale addetto alla pulizia dei locali.


15)Pubblicazione degli atti e norme per l’accesso alla documentazione della vita<br />

scolastica<br />

a) Le forme e le modalità per l’accesso alla documentazione amministrativo<br />

-didattica concernente i molteplici aspetti della vita scolastica sono regolate da<br />

specifiche disposizioni applicative della L. 7/8/90 n. 241.<br />

b) Nel presente Regolamento sono costantemente richiamate le modalità di<br />

accesso agli atti o di pubblicazione degli stessi nei casi specifici previsti dai vari<br />

ambiti compresi negli 8 Titoli<br />

c) In generale e nel rispetto della norma corrente, il Dirigente Scolastico, il DSGA,<br />

gli operatori degli uffici di Segreteria e il personale docente concordano una<br />

apposita regolamentazione per l’esercizio del diritto di accesso (disponibile in<br />

copia presso la sede della segreteria Scolastica) individuando soggetti, servizi,<br />

strumenti, tempi, in armonia con l’organizzazione complessiva di Istituto.<br />

(Documentazione di tutela della Privacy e di accesso agli atti)<br />

d) La pubblicazione degli atti concernenti l’attività del Consiglio di Istituto è regolata<br />

da appositi criteri inclusi nel presente Regolamento (funzionamento e attività<br />

degli Organi Collegiali – Titolo 5).<br />

I verbali redatti in riferimento alle riunioni del Collegio dei Docenti, dei Consigli di<br />

Interclasse, di Classe, della Giunta Esecutiva, del Comitato di Valutazione,<br />

sono disponibili ai fini dell’accesso, per tutti i componenti dei rispettivi Organi<br />

Collegiali e per chiunque vi abbia diritto in base a quanto disposto dalla L. n.<br />

241/90.


ALLEGATI<br />

Fatti non foste a viver come bruti<br />

ma per seguir virtute e canoscenza<br />

(Dante Alighieri, Divina Commedia,<br />

Inferno canto XXVI,119-120)


ALLEGATO A<br />

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ<br />

(approvato nella seduta del Consiglio di Istituto SMS Dante Alighieri (integrata nell’IC<br />

Varese 6) del 29/04/2009 -a norma del D.P.R. n. 235 – 21/11/2007 - Regolamento recante<br />

modifiche ed integrazioni al D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo Statuto delle<br />

studentesse e degli studenti della scuola<br />

secondaria)<br />

“La Scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale informata ai valori<br />

democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni”<br />

Il Patto di corresponsabilità è uno strumento per la crescita qualitativa della Scuola,<br />

coerentemente con le scelte educative e didattiche delle sue componenti: i docenti, gli<br />

alunni, i genitori.<br />

A tal fine, viene esplicitato il contributo di ciascuno a seconda del proprio ruolo: sono<br />

quindi ricordati comportamenti e atteggiamenti, obblighi e responsabilità di ciascuno.<br />

L’esplicitazione di tali comportamenti è un mezzo per avere una maggiore trasparenza ed<br />

essere tutti più consapevoli.<br />

L’espressione “Patto educativo di corresponsabilità” non va dunque interpretata in senso<br />

giuridico stretto, ma deve essere vista nell’ottica di un impegno tra docenti, alunni e<br />

genitori, basato su una reciproca e concreta assunzione di responsabilità.<br />

I MODULI sotto riportati sono la formulazione sottoscritta dalle tre componenti al fine di<br />

condividere il Patto di corresponsabilità e sono compilati all’inizio dell’anno scolastico per<br />

le classi prime.


MODULO ALFA<br />

I DOCENTI SI IMPEGNANO A:<br />

−<br />

−<br />

−<br />

−<br />

−<br />

−<br />

−<br />

−<br />

−<br />

−<br />

−<br />

−<br />

illustrare metodi/obiettivi del proprio insegnamento;<br />

fornire adeguate spiegazioni e rispondere ad eventuali domande di chiarimento ed<br />

approfondimento;<br />

fornire adeguate spiegazioni e rispondere ad eventuali domande di chiarimento ed<br />

approfondimento;<br />

accertarsi assiduamente dell’avvenuta comprensione dei contenuti attraverso il<br />

controllo dello studio personale e le verifiche in classe;<br />

comunicare le valutazioni delle prove scritte ed orali;<br />

rendere ogni momento della valutazione motivato e trasparente;<br />

stabilire con gli altri Docenti della classe le verifiche scritte in modo tale che, di<br />

norma, non se ne svolga più di una nella stessa mattina; comunicare agli alunni<br />

tipologie e date delle verifiche;<br />

eseguire la correzione delle verifiche e restituirle agli alunni entro 15 gg. dalla<br />

esecuzione;<br />

sostenere un rapporto alunno/insegnante aperto al dialogo, ma fermo nei confronti<br />

del rispetto delle regole e dello svolgimento dei lavori;<br />

chiarire con l’interessato i motivi di un eventuale rapporto disciplinare.<br />

comunicare alla Famiglia eventuali situazioni di profitto insufficiente e di frequenza<br />

irregolare.<br />

spegnere il telefono cellulare in classe durante le ore di lezione.<br />

Per i docenti, il Dirigente Scolastico


MODULO BETA<br />

GLI STUDENTI SI IMPEGNANO A:<br />

− mantenere un contegno corretto e rispettoso nei confronti di tutto il personale della<br />

scuola e dei propri compagni;<br />

− utilizzare correttamente le strutture e gli strumenti della scuola, senza arrecare<br />

danni e avendone cura come fattore di qualità di vita della scuola;<br />

− frequentare la scuola regolarmente (si rammenta che per la valutazione finale è<br />

richiesta la frequenza di almeno i ¾ dell’orario scolastico annuale);<br />

− informarsi, in caso di assenza, sul lavoro svolto in classe;<br />

− presentarsi puntuale alle lezioni (inizio h. 8.00);<br />

− curare l’igiene personale ed indossare un abbigliamento decoroso per il rispetto di<br />

sé e degli altri;<br />

− portare a scuola tutto il materiale necessario per le lezioni e le verifiche, compreso il<br />

libretto personale;<br />

− eseguire i lavori assegnati a casa e consegnarli con puntualità;<br />

− seguire con attenzione le attività didattiche, comprese le interrogazioni;<br />

− a scuola, spegnere i telefoni cellulari e gli altri dispositivi elettronici, in quanto ne è<br />

proibito l’uso all’interno dell’edificio scolastico (C.M. Del 15/03/2007).<br />

Alunno: Nome _______________________Cognome____________________________<br />

Firma dell’alunno ___________________________________


MODULO GAMMA<br />

I GENITORI SI IMPEGNANO A:<br />

−<br />

−<br />

−<br />

−<br />

−<br />

−<br />

−<br />

−<br />

Conoscere le proposta formativa della Scuola e partecipare al progetto educativo,<br />

collaborando con gli insegnanti;<br />

assicurare la frequenza regolare e la puntualità dello studente alle lezioni;<br />

informare la scuola di eventuali problematiche che possono avere ripercussioni<br />

sull’andamento scolastico degli allievi;<br />

sostenere e controllare i propri figli nel lavoro a casa;<br />

informarsi regolarmente sull’andamento didattico e disciplinare dei figli;<br />

giustificare in modo puntuale le assenze ed i ritardi dello studente utilizzando<br />

l’apposito libretto;<br />

cercare di partecipare ai momenti di incontro e confronto con la scuola;<br />

limitare ai casi di assoluta necessità le richieste di entrata posticipata e di uscita<br />

anticipata.<br />

Figlio/a: Nome: ________________________Cognome_________________________<br />

Classe frequentata dal figlio/a: _______________<br />

Firma dei Genitori ___________________________________________


ALLEGATO B<br />

CRITERI ASSEGNAZIONE DOCENTI ALLE CLASSI E ALLE<br />

SEZIONI -<br />

Correlazione con i criteri espressi dalla contrattazione d’istituto<br />

Assegnazioni ai plessi di sc. primaria, alle cattedre e alle classi di sc. secondaria e primaria<br />

1 – Il Dirigente Scolastico assegna le cattedre, i posti e le attività tenendo conto dei criteri<br />

didattici indicati dalla Contrattazione Integrativa e dei pareri del Collegio dei Docenti (v. Collegi<br />

DD Va 6, DD Va 7, SMS Dante Alighieri) nonché delle diverse professionalità presenti<br />

nella scuola e delle disponibilità espresse dai singoli docenti.<br />

2 – Nell’ambito delle prerogative dirigenziali (D.L. 297/94; L. 59/97; L. 59/04) tali assegnazioni<br />

terranno anche conto dei seguenti criteri in ordine di priorità:<br />

Scuola primaria<br />

- Assegnazione prioritaria dei docenti specialisti di lingua inglese con equa ripartizione<br />

dell’impegno su più plessi ( massimo due plessi e solo per esigenze indifferibili di servizio<br />

su 3 plessi) e su più classi (massimo 8 classi e solo per esigenze indifferibili di servizio<br />

su un numero maggiore di classi)<br />

- Assegnazione dei docenti specializzati di lingua inglese sulla /e classe/i di titolarità,<br />

con impiego residuale su altra/e classe/i solo per necessità indifferibili di servizio e<br />

comunque entro il limite massimo dell’impegno contrattuale settimanale;<br />

- Per entrambi i ruoli della lingua inglese mantenimento della continuità possibile tenendo<br />

conto della variabile del numero dei docenti specialisti e/o specializzati assegnati in<br />

organico;<br />

Assegnazione ai plessi<br />

- mantenimento della continuità possibile<br />

- nuova assegnazione per casi particolari debitamente valutati: A ) su richiesta del docente;<br />

B) su iniziativa dirigenziale per esigenze di servizio e/o incompatibilità documentata<br />

- in caso di più richieste di docenti per uno stesso posto , si potrà applicare la priorità<br />

relativa alla posizione nella graduatoria d’istituto<br />

Assegnazione alle classi


- mantenimento della continuità possibile<br />

- valutazione di assegnazione alle classi prime alla conclusione del ciclo in classe quinta<br />

- nuova assegnazione per casi particolari debitamente valutati: A ) su richiesta del docente;<br />

B) su iniziativa dirigenziale per esigenze di servizio e/o per incompatibilità documentata<br />

- in caso di più richieste di docenti per uno stesso posto , si potrà applicare la priorità<br />

relativa alla posizione nella graduatoria d’istituto<br />

Scuola secondaria di I grado<br />

Assegnazione alle classi e ai corsi<br />

- mantenimento della continuità possibile sia sulla classe sia all’interno della sezione<br />

(corso)<br />

- valutazione di assegnazione alle classi prime ( anche di diversa sezione) alla conclusione<br />

del ciclo in classe terza<br />

- nuova assegnazione per casi particolari debitamente valutati: A ) su richiesta del docente;<br />

B) su iniziativa dirigenziale per esigenze di servizio o per incompatibilità documentata<br />

- in caso di più richieste di docenti per uno stesso posto , si potrà applicare la priorità<br />

relativa alla posizione nella graduatoria d’istituto<br />

3 - La continuità educativo-didattica è intesa come effettiva (presenza annuale certificata) e<br />

non nominale.<br />

La continuità educativo-didattica è intesa come elemento positivo : pertanto essa non è significativa<br />

in caso di comprovata inidoneità e/o di situazione sanzionatoria ai sensi del D.L.<br />

150/09.<br />

4 - Di norma l’assegnazione dei docenti neo inseriti nell’organico funzionale per trasferimento<br />

e/o assegnazione provvisoria e/o utilizzo avviene successivamente a quella dei docenti già titolari<br />

in organico di diritto ( salvo situazioni di continuità didattica debitamente valutate) tenendo<br />

conto delle competenze dei docenti (con particolare riguardo all’ins. della lingua inglese<br />

per la sc. primaria e delle conoscenze informatiche) e della loro posizione ai sensi della tabella<br />

di v.t. allegata ai CCND sui trasferimenti e sulle utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie.


ALLEGATO C (provvisorio)<br />

Procedura operativa standard per la formazione delle classi prime<br />

( scuola secondaria)<br />

Le domande di iscrizione vengono divise sulla base della scelta effettuata dalla famiglia,<br />

vengono formate le possibili classi indicate dall’organico a seconda delle scelte<br />

linguistiche<br />

se ciò non fosse possibile si prendono in considerazione i gruppi di scelta con esubero<br />

da questi gruppi vengono tolti i non residenti in Varese<br />

e si considerano le seconde scelte dei residenti (con priorità ev. per gli alunni già provenienti<br />

dall’IC Varese6 v. art.5 Titolo 6)<br />

se ancora non fosse possibile il congruo ( rispetto ai reg. min. ) completamento delle classi<br />

si sorteggia tra i residenti relativamente alla prima scelta<br />

per i non sorteggiati sarà presa in considerazione la seconda scelta<br />

la terza e la quarta scelta sono necessarie in caso di impossibilità ad “accontentare” la<br />

seconda.<br />

La stessa procedura viene ev. ripetuta per i non residenti a Varese<br />

I gruppi conclusivi vengono poi valutati per eventuali necessarie variazioni legate:<br />

- all’importante presenza di alunni PDH e alla loro ottimale socializzazione<br />

- alla determinazione finale di gruppi omogenei/eterogenei in base ai dati di conoscenza degli<br />

alunni in possesso della scuola

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