regolamento d'istituto - dante alighieri'' - varese
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ISTITUTO COMPRENSIVO VARESE 6 – “ DANTE ALIGHIERI ”<br />
Via Morselli , 8 – 21100 Varese – telefono 0332/281748 – fax 0332/236389<br />
Codice meccanografico : VAIC87400V – Codice fiscale 95070780127<br />
email: VAIC87400V@istruzione.it; <strong>dante</strong>va@<strong>dante</strong>web.it . –<br />
ic<strong>varese</strong>6alighieri.segreteria.va@pa.postacertificata.gov.it<br />
internet: www. <strong>dante</strong>web.it<br />
REGOLAMENTO<br />
D’ISTITUTO<br />
* * *<br />
dall’a.s. 2010-11<br />
(delibera n. 31 del giorno 01 aprile 2011)
Indice<br />
TITOLO 1 - Attività generali di istituto<br />
− diritti e doveri : alunni, docenti, personale ATA, genitori-<br />
− attività informativa – comunicativa<br />
− modalità di somministrazione dei farmaci durante l’attività didattica<br />
− tempistica della valutazione delle verifiche didattiche per la scuola<br />
− secondaria I grado<br />
− calendario scolastico e orari<br />
TITOLO 2 - Comportamento degli alunni : regole generali e sanzioni disciplinare -<br />
_ Parte A - scuola secondaria I° grado<br />
− Parte B - scuola primaria<br />
TITOLO 3 - Comportamento alunni, specifiche regole d’intervallo e uso dei telefoni<br />
cellulari e altre apparecchiature elettroniche<br />
( per la scuola secondaria di I grado)<br />
TITOLO 4 - Gite scolastiche e visite d’istruzione<br />
- Parte A – scuola secondaria I° grado<br />
- Parte B – scuola primaria e dell’infanzia<br />
TITOLO 5 – Funzionamento del Consiglio di Istituto e attività collegiali<br />
TITOLO 6 - Criteri per le iscrizioni e per le formazioni delle classi<br />
TITOLO 7 - Rapporti con gli Enti locali, le associazioni territoriali - Uso degli spazi<br />
scolastici<br />
TITOLO 8 - Gestione economica, finanziaria e contrattuale ; gestione dei beni mobili<br />
e immobili (provvisorio)<br />
ALLEGATI<br />
A) PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’<br />
(per la scuola secondaria di I° grado)<br />
B) CRITERI ASSEGNAZIONE DOCENTI ALLE CLASSI E ALLE SEZIONI<br />
Correlazione con i criteri espressi dalla contrattazione d’istituto<br />
C) PROCEDURA FORMAZIONI CLASSI SC. SECONDARIA (provvisorio)
IL CONSIGLIO D'ISTITUTO<br />
VISTO l'art. 10, comma 3, lettera a) del TU 16/4/94 n 297-<br />
VISTI gli art 8 e 9 del DPR 8/3/99 n 275-<br />
VISTO il D.I. 01/02/2001 n. 44;<br />
VALUTATA l ‘opportunità di adottare nuovo <strong>regolamento</strong> <strong>d'istituto</strong> in coerenza con i<br />
principi che connotano l’Autonomia di cui sono state dotate le istituzioni scolastiche a<br />
decorrere dall’ 1/9/2000;<br />
HA EMANATO<br />
il seguente <strong>regolamento</strong> nella seduta del 1 aprile 2011 con delibera n. 31 in forma di<br />
raccolta essenziale ed organizzata delle regole interne di questo istituto quale dispositivo<br />
di efficienza, efficacia e trasparenza.
Il presente Regolamento è un documento di riferimento per la gestione<br />
dell’attività scolastica che necessita di norme locali.<br />
Queste norme specificano e, se possibile, chiarificano e completano la<br />
normativa nazionale e regionale, sia quella prettamente scolastica sia<br />
quella più ampiamente civile.<br />
In alcuni settori il <strong>regolamento</strong>, per la sua stessa natura di insieme di<br />
regole dettagliate, può sembrare particolarmente coercitivo e draconiano<br />
per un ambito scolastico di scuola primaria e secondaria di I grado.<br />
Ciò è dovuto essenzialmente a due motivi :<br />
- l’esperienza pregressa suggerisce di caratterizzare il <strong>regolamento</strong> con<br />
dettagli il più possibile pratici ed estesi<br />
- l’odierno deterioramento di alcuni riferimenti fondamentali per l’età<br />
evolutiva suggerisce la necessità di obiettivi educativi fermi e costanti<br />
Tuttavia sarà l’ambito applicativo quello che determinerà l’uso di<br />
questo strumento regolamentare in modo flessibile, progressista e<br />
comunque attento alla crescita personale di ciascun studente.<br />
Tutto ciò in linea con gli intenti pedagogici e il Piano dell’Offerta<br />
Formativa di questa Istituzione scolastica.
TITOLO 1<br />
Attività generali di istituto<br />
(diritti e doveri)<br />
CAPO I - DOCENTI<br />
1) Norme di funzionamento dei Consigli di Classe/ Interclasse<br />
A. Il Consiglio di Classe/Interclasse è presieduto dal DS o da un docente, suo delegato,<br />
membro del Consiglio ed è convocato, a seconda delle materie sulle quali<br />
deve deliberare, con la presenza di tutte le componenti ovvero con la sola<br />
presenza dei docenti.<br />
B. Il Consiglio di Classe/Interclasse si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si<br />
riunisce secondo il Piano delle Attività concordato ed approvato prima dell'inizio delle<br />
lezioni.<br />
2) Indicazioni sui doveri dei docenti ( v. anche normativa civile dello Stato, normativa MIUR<br />
e CCNL in vigore)<br />
A. I docenti che accolgono gli alunni devono trovarsi in classe o atrio di accoglienza<br />
almeno cinque minuti prima dell'inizio delle lezioni.<br />
B. Il docente della prima ora deve segnalare sul registro di classe gli alunni assenti<br />
controllare quelli dei giorni precedenti e segnare sul registro di classe l'avvenuta o la<br />
mancata giustificazione. Qualora un alunno, dopo tre giorni dal rientro continui ad essere<br />
sprovvisto di giustificazione, sarà segnalato il suo nominativo all’Ufficio di Dirigenza per gli<br />
interventi del caso.<br />
C. In caso di ritardo di un alunno occorre segnare l'orario di entrata, la giustificazione o la<br />
richiesta di giustificazione e ammetterlo in classe.<br />
D. Per la scuola secondaria di I grado se un alunno richiede, con permesso scritto di un<br />
genitore, di uscire anticipatamente, occorre chiedere l'autorizzazione all’Ufficio di<br />
dirigenza/segreteria o ai docenti delegati (prassi in vigore). Dopo l'autorizzazione il<br />
docente è tenuto ad apporre sul registro di classe l'ora in cui l'alunno è uscito.<br />
Per la scuola primaria o dell’infanzia si segue la prassi in vigore ( per la sc. primaria<br />
modulo di richiesta all’ingresso dell’edificio c/o bidelli/custode e richiesta/segnalazione sul<br />
diario/ alunno da parte dei genitori ). Il docente di classe primaria controfirmerà la richiesta<br />
sul diario e segnalerà l’uscita sul registro di classe.
E. In accordo con l’Ufficio di segreteria, i docenti devono predisporre per classe un elenco<br />
degli alunni completo di indirizzo e recapito telefonico: una copia da inserire nel registro di<br />
classe ed una in segreteria.<br />
F. I docenti indicano sempre sul registro di classe i compiti assegnati e gli argomenti svolti<br />
(sc. secondaria)<br />
G. I docenti hanno cura di non lasciare mai, per nessun motivo, gli alunni senza vigilanza<br />
H. Durante l'intervallo i docenti vigilano sull'intera classe e collaborano con i colleghi delle<br />
altre classi.<br />
I. Durante le ore di lezione non è consentito fare uscire gli alunni dalla classe fatta<br />
eccezione per i casi seriamente motivati.<br />
L. Se un docente deve per pochi minuti allontanarsi dalla propria classe occorre che avvisi<br />
un collaboratore scolastico o un collega affinché vigili sulla classe.<br />
M. In occasione di uscite o per trasferimenti in palestra o nei laboratori, gli alunni devono<br />
lasciare in ordine il materiale scolastico chiuso nelle borse affinché altri alunni, sotto la<br />
guida e la sorveglianza dei docenti, possano usufruire dell'aula senza creare problemi (sc.<br />
secondaria)<br />
N. Al termine delle lezioni i docenti collaborano ad educare gli alunni affinché i locali<br />
utilizzati vengano lasciati in ordine ed i materiali siano riposti negli appositi spazi.<br />
O. Gli insegnanti accompagnano la classe in fila all'uscita (secondo le modalità di ciascun<br />
plesso)<br />
P. I docenti devono prendere visione dei piani di evacuazione dei locali della scuola e<br />
devono sensibilizzare gli alunni sulle tematiche della sicurezza.<br />
Q. E' assolutamente vietato, per qualunque attività, l'utilizzo di sostanze che possano<br />
rivelarsi tossiche o dannose per gli alunni quali: colle non dichiaratamente atossiche,<br />
vernici, solventi, ecc... Prima di proporre agli alunni attività che richiedono l'uso di<br />
sostanze particolari o alimenti (pasta, farina, legumi) verificare tramite comunicazione<br />
scritta che non vi siano casi di allergie specifiche o intolleranze ai prodotti.<br />
R. E' assolutamente vietato ostruire con mobili, arredi, anche solo temporaneamente, le<br />
vie di fuga e le uscite di sicurezza. E’ inoltre vietato utilizzare le scale di sicurezza come<br />
via d’accesso/uscita abituale (PVR)<br />
S. Non è consentito, per ragioni di sicurezza, sistemare mobili bassi accanto a vetrate e<br />
finestre, sia in aula che in qualunque altra zona dell' edificio scolastico accessibile agli<br />
alunni.<br />
T. I docenti, ove accertino situazioni di pericolo, devono prontamente comunicarlo ai<br />
docenti addetti alla sicurezza, ai docenti collaboratori del dirigente e/o agli uffici di<br />
segreteria/dirigenza.
U. Eventuali danni riscontrati nell’edificio scolastico e nelle sue pertinenze devono essere<br />
segnalati in segreteria/dirigenza. I danni riscontrati vengono risarciti dal responsabile (sc.<br />
Secondaria).<br />
Qualora questi non venga individuato, gli insegnanti della o delle classi interessate<br />
discuteranno in C.d.C. con i genitori circa le modalità di risarcimento.<br />
V. I docenti hanno facoltà di richiedere colloqui e/o, in casi urgenti, approfondimenti<br />
telefonici con le famiglie nell'ottica di un rapporto scuola/famiglia più trasparente e fattivo.<br />
Z. Ogni docente apporrà la propria firma per presa visione delle circolari e degli avvisi. In<br />
ogni caso tutte le circolari e gli avvisi affissi all'albo della scuola o inseriti nell'apposito<br />
registro si intendono regolarmente notificati.<br />
Y. I docenti non possono utilizzare i telefoni cellulari durante l'orario di lavoro.(v. nota min.<br />
di riferimento)<br />
J. I docenti non possono utilizzare i telefoni della scuola per motivi personali. In caso di<br />
motivo di ufficio, la telefonata va annotata sull'apposito registro, indicando il numero<br />
composto, il destinatario, il nome della persona che effettua la telefonata e sinteticamente<br />
l'oggetto della telefonata.<br />
K. I docenti devono avvisare le famiglie, tramite diario o distribuzione di avviso Inerente,<br />
circa le attività didattiche che saranno svolte qualora esse sono differenti dalle attività<br />
curricolari previste dalla programmazione d’Istituto.<br />
.<br />
X. Il ricorso alla Dirigenza e ai collaboratori del dirigente per problemi di ordine disciplinare<br />
va limitato alle sole situazioni di estrema gravità e urgenza che richiedono interventi<br />
sanzionatori determinati dal <strong>regolamento</strong> (v. Titolo 2).<br />
L’ambito correttivo disciplinare è specifico della funzione docente. I casi più complessi<br />
vanno affrontati nell’ambito delle funzioni del Consiglio di classe o dell’equipe di sc.<br />
primaria.<br />
Il dirigente affronterà le irrisolte problematiche comportamentali degli alunni con i docenti<br />
negli orari di ricevimento comunicati. Possono essere naturalmente concordati ulteriori<br />
momenti di incontro solo per situazioni gravi, urgenti e non rimandabili.<br />
E’ comunque auspicabile un rapporto di relazione tra dirigenza, alunni e docenti che vada<br />
ben oltre la sola tematica disciplinare affinché il ruolo dirigenziale possa manifestarsi, se<br />
possibile, come elemento di promozione culturale, supporto socio-educativo, riferimento<br />
pedagogico.<br />
W. I registri devono essere debitamente compilati in ogni loro parte e rimanere nel<br />
cassetto personale (sc. secondaria) o nella cattedra d’aula a disposizione della dirigenza e<br />
dei colleghi di classe.<br />
AA. Gli insegnanti presenti alla mensa, con gli educatori comunali e/o i collaboratori<br />
scolastici indirizzeranno gli alunni ad una adeguata igiene personale (lavarsi le mani,<br />
ecc....) e, durante il pranzo, vigileranno sugli stessi e li educheranno ad un corretto<br />
comportamento.<br />
.
CAPO II - PERSONALE AMMINISTRATIVO<br />
1) Doveri del personale ATA amministrativo ( v. anche normativa civile dello Stato, normativa<br />
MIUR , CCNL in vigore e contrattazione d’Istituto))<br />
A. Il personale amministrativo è indispensabile anche come supporto all'azione didattica e<br />
la valorizzazione delle sue competenze è decisiva per l'efficienza e l'efficacia del servizio e<br />
per il conseguimento delle finalità educative.<br />
B. Il personale amministrativo indossa, in modo ben visibile, il tesserino di riconoscimento<br />
per l'intero orario di lavoro ed al telefono risponde con la denominazione dell'Istituzione<br />
Scolastica e il proprio nome.<br />
C. Non può utilizzare i telefoni cellulari durante l'orario di lavoro.<br />
D. Cura i rapporti con l'utenza, nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di<br />
accesso alla documentazione amministrativa prevista dalla legge.<br />
E. Collabora con i docenti nei limiti indicati dalla normativa e dalle indicazioni ricevute dal<br />
DSGA e dal dirigente scolastico<br />
F. La qualità del rapporto col pubblico e col personale docente e collaboratore scolastico è<br />
di fondamentale importanza, in quanto esso contribuisce a determinare il clima educativo<br />
della scuola e a favorire il processo comunicativo tra le diverse componenti che dentro o<br />
attorno alla scuola si muovono.<br />
G. Il personale amministrativo è tenuto al rispetto dell'orario di servizio. Della presenza in<br />
servizio fa fede la firma nel registro del personale.<br />
CAPO III - COLLABORATORI SCOLASTICI<br />
1) Norme di comportamento e doveri del personale ATA collaboratore scolastico<br />
( v. anche normativa dei dipendenti civili dello Stato, normativa MIUR , CCNL in vigore e<br />
contrattazione d’Istituto)<br />
A. I collaboratori scolastici sono tenuti a prestare servizio, salvo diverse disposizioni, nella<br />
zona di competenza secondo le mansioni loro assegnate. Della presenza in servizio farà<br />
fede la firma sul registro di presenza del personale.<br />
B. In ogni turno di lavoro i collaboratori scolastici devono accertare l'efficienza dei<br />
dispositivi di sicurezza, individuali e collettivi, e la possibilità di utilizzarli con facilità.<br />
C. I collaboratori scolastici:<br />
• indossano, in modo ben visibile, il tesserino di riconoscimento per l'intero orario di lavoro;<br />
• devono collaborare all’ingresso ed all’uscita degli alunni;<br />
• sono facilmente reperibili da parte degli Insegnanti, per qualsiasi evenienza;<br />
• collaborano al complessivo funzionamento didattico e formativo;<br />
• comunicano immediatamente al Dirigente Scolastico o ai suoi Collaboratori o al DSGA<br />
l'eventuale assenza dell'Insegnante dall'aula, per evitare che la classe resti incustodita;<br />
• collaborano con gli insegnanti nella raccolta dei buoni mensa e nella predisposizione
degli elenchi dei partecipanti al servizio;<br />
• favoriscono l'integrazione degli alunni portatori di handicap;<br />
• vigilano sulla sicurezza ed incolumità degli alunni, in particolare durante gli intervalli,<br />
negli spostamenti e nelle uscite degli alunni per recarsi ai servizi o in altri locali;<br />
• possono svolgere, su accertata disponibilità, funzione di accompagnatore durante i viaggi<br />
e le visite d'istruzione;<br />
• riaccompagnano nelle loro classi gli alunni che, al di fuori dell'intervallo e senza seri<br />
motivi, sostano nei corridoi;<br />
• sorvegliano gli alunni in caso di uscita dalle classi, di ritardo, assenza, o allontanamento<br />
momentaneo dell'insegnante;<br />
• impediscono, in modo cortese ma fermo, che alunni di altri corsi possano svolgere azioni<br />
di disturbo nel corridoio di propria pertinenza, riconducendoli con garbo e intelligenza alle<br />
loro classi;<br />
• sono sempre tolleranti e disponibili con gli alunni, non dimenticando mai che la funzione<br />
della scuola è quella di educare specialmente quegli allievi che ne hanno più bisogno;<br />
• evitano di parlare ad alta voce;<br />
• tengono i servizi igienici sempre decorosi, puliti e accessibili;<br />
• provvedono, al termine delle lezioni, alla quotidiana pulizia, con materiale e detersivi<br />
disinfettanti, dei servizi e degli spazi di pertinenza, nonché delle suppellettili e degli<br />
attrezzi delle aule, dei laboratori, delle palestre, degli uffici e degli spazi comuni loro<br />
affidati (v. Piano delle Attività per quanto riguarda la sostituzione dei colleghi assenti)<br />
• non si allontanano dal posto di servizio, tranne che per motivi autorizzati dal Direttore<br />
S.G.A. o dal Dirigente Scolastico o in casi specifici dall’ins. collaboratore o referente di<br />
plesso;<br />
• vigilano con costanza e diligenza all’ingresso degli edifici scolastici (secondo gli incarichi<br />
loro affidati) alternandosi in modo tale che tale ingresso NON rimanga MAI incustodito<br />
durante tutto il periodo di funzionamento delle istituzioni scolastiche (compreso il periodo<br />
delle vacanze alunni)<br />
• invitano tutte le persone estranee che non siano espressamente autorizzate dal Dirigente<br />
Scolastico ( e/o in sua vece dal DSGA, dagli ins. Collaboratori e referenti di plesso ) a<br />
uscire dalla Scuola. A tale proposito si terranno informati sugli orari di ricevimento dei<br />
genitori, collocati sempre in ore libere da insegnamento;<br />
• prendono visione del calendario delle riunioni dei consigli di classe e di interclasse dei<br />
collegi dei docenti o dei consigli di istituto ( e comunque del calendario completo del<br />
Piano delle Attività) tenendosi aggiornati circa l'effettuazione del necessario servizio;<br />
• sorvegliano l'uscita dalle classi e dai cancelli esterni, prima di dare inizio alle pulizie.<br />
D. Ove accertino situazioni di disagio, di disorganizzazione o di pericolo, devono<br />
prontamente comunicarlo in Segreteria, al RSSP o agli addetti alla Sicurezza di plesso.<br />
Segnalano, sempre in segreteria, l'eventuale rottura di suppellettili, sedie o banchi prima di<br />
procedere alla sostituzione.<br />
E. Accolgono il genitore dell'alunno minorenne che richiede l'autorizzazione all'uscita<br />
anticipata. Il permesso di uscita, firmato dal Dirigente Scolastico o da un docente delegato,<br />
( o secondo la consueta prassi per le sc. infanzia e primaria ) verrà portato dal<br />
collaboratore nella classe dell'alunno, dove il docente dell'ora provvederà alla annotazione<br />
dell'autorizzazione sul registro di classe. Dopodiché l'alunno che ha richiesto di uscire<br />
anticipatamente potrà lasciare la scuola affidato al genitore o suo delegato.<br />
F. Al termine del servizio tutti i collaboratori scolastici, di qualunque turno e a qualsiasi<br />
spazio addetti dovranno controllare, dopo aver fatto le pulizie, quanto segue:
• che tutte le luci siano spente;<br />
• che tutti i rubinetti dei servizi igienici siano ben chiusi;<br />
• che siano chiuse le porte delle aule, le finestre e le serrande delle aule e della scuola;<br />
• che vengano chiuse le porte e i cancelli della scuola;<br />
• gli ausiliari addetti agli uffici controlleranno che siano chiuse tutte le porte degli uffici.<br />
G. Devono apporre la propria firma, per presa visione, sulle circolari e sugli avvisi; in ogni<br />
caso tutte le circolari e gli avvisi affissi all'albo della scuola o inseriti nel registro degli<br />
avvisi della scuola si intendono regolarmente notificati.<br />
H. E' fatto obbligo ai collaboratori scolastici di prendere visione delle mappe di<br />
evacuazione dei locali e di controllare quotidianamente la praticabilità ed efficienza delle<br />
vie di esodo.<br />
CAPO IV – ALUNNI<br />
1) Norme di comportamento (v. anche per settori specifici Titolo 2 e Titolo 3 )<br />
A. Gli alunni sono tenuti ad avere nei confronti del Dirigente Scolastico, di tutto il<br />
personale e dei compagni, lo stesso rispetto, anche formale, consono ad una convivenza<br />
civile. Gli alunni sono tenuti a frequentare regolarmente le lezioni, a favorirne lo<br />
svolgimento e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio. La presenza a scuola è<br />
obbligatoria anche per tutte le attività organizzate e programmate in tempo utile dal<br />
consiglio di classe/interclasse.<br />
B. Gli alunni maggiorenni hanno diritto alla autogiustificazione delle assenze; i minori<br />
devono presentare la giustificazione firmata da uno dei genitori o da chi ne fa le veci.<br />
C. L’ingresso degli alunni a scuola è regolamentato da specifici orari di plesso determinati<br />
dal C.d.I.; gli alunni che utilizzano la bicicletta possono posteggiarla nel cortile interno<br />
dopo l’apertura del cancello da parte del collaboratore scolastico addetto. La scuola, in<br />
ogni caso, non si assume alcuna responsabilità circa la vigilanza degli alunni prima del<br />
loro ingresso nell’edificio scolastico.<br />
D. I ritardi verranno annotati sul registro di classe e dovranno essere giustificati dai genitori<br />
il giorno successivo tramite il libretto o, per le sc, primaria e dell’infanzia, secondo modalità<br />
decise dall’equipe docenti.<br />
E. Gli alunni devono portare quotidianamente il diario scolastico che è il mezzo di<br />
comunicazione costante tra scuola e famiglia. I genitori sono invitati a controllare i compiti<br />
e le lezioni assegnate, le eventuali annotazioni degli insegnanti, le comunicazioni della<br />
scuola e ad apporre la propria firma per presa visione.<br />
F. Le assenze (v. lett. B) devono essere giustificate dai genitori tramite l'apposito<br />
Libretto/diario e devono essere presentate al rientro in classe, all'inizio della prima ora di<br />
lezione all'insegnante che provvederà a controfirmare e ( sc. sec.) a prendere nota sul<br />
registro. L'alunno che non giustifichi la sua assenza entro 3 giorni, se minore, dovrà<br />
essere accompagnato da uno dei genitori o da chi ne fa le veci direttamente al Dirigente
Scolastico. In caso di ripetute assenze, su segnalazione dei docenti della classe, potranno<br />
essere inviate tempestive comunicazioni scritte alle famiglie.<br />
G. Non è consentito agli alunni di uscire dall'edificio scolastico prima del termine delle<br />
lezioni. In caso di necessità i genitori dovranno preventivamente avvertire la scuola tramite<br />
richiesta scritta sul libretto/diario (v. CAPO I, lett. D; CAPO III, lett. E) e venire a prelevare<br />
personalmente lo studente (o delegare per iscritto un'altra persona maggiorenne che<br />
dovrà essere munita di documento di riconoscimento).<br />
H. Quando le richieste di uscite anticipate o di ingressi ritardati sono numerose, il C.d.C. o<br />
i docenti dell’equipe di sc. Primaria informeranno per iscritto la famiglia.<br />
I. In caso di astensione collettiva delle lezioni, gli alunni devono presentare regolare<br />
giustificazione, fatte salve le competenze del Dirigente Scolastico e degli organi collegiali.<br />
Gli alunni presenti comunque non devono essere privati del loro diritto a regolari lezioni.<br />
L. Al cambio di insegnante, negli spostamenti da un'aula all'altra, all'ingresso e all'uscita gli<br />
alunni devono tenere un comportamento corretto ed educato. Non è permesso correre,<br />
uscire dalla classe senza autorizzazione, gridare nei corridoi e nelle aule (v. nel dettaglio<br />
Titolo 2 e Titolo 3)<br />
M. Gli alunni possono recarsi nella sala insegnanti, in biblioteca, in palestra, nei laboratori,<br />
in aula magna solo con l'autorizzazione e sotto il controllo di un insegnante che se ne<br />
assuma la responsabilità.<br />
N. Durante gli intervalli, sia nella scuola che nel cortile sono da evitare tutti i giochi che<br />
possono diventare pericolosi (ad es. spingersi, salire e scendere le scale, ecc...): gli alunni<br />
dovranno seguire le indicazioni degli insegnanti e dei collaboratori scolastici.<br />
O. I servizi vanno utilizzati in modo corretto e devono essere rispettate le più elementari<br />
norme di igiene e pulizia.<br />
P. Saranno valutati ai sensi del Titolo 2 tutti gli episodi accertati di violenza (fisica e<br />
psicologica) che dovessero verificarsi tra gli alunni sia all'interno della scuola che nelle<br />
limitrofe zone d’accesso. Tutti devono poter frequentare la scuola con serenità senza<br />
dover subire le prepotenze e le vessazioni di altri.<br />
Q. Nelle aule e nel cortile ci sono appositi contenitori per la raccolta dei rifiuti: è necessario<br />
utilizzarli correttamente.<br />
R. Gli insegnanti ed i collaboratori scolastici segnaleranno al C. d. Classe o ai docenti<br />
dell’equipe i nominativi degli alunni o le classi che non rispettano ripetutamente le<br />
indicazioni del presente Regolamento. Solo per i casi più gravi sarà richiesto l’intervento<br />
del Dirigente o del Consiglio di Istituto (v. Capo I, lett. X del presente Titolo; v. Titolo 2)<br />
S. Gli alunni sono tenuti a rispettare il lavoro e a seguire le indicazioni dei collaboratori<br />
scolastici che assicurano, con i docenti, il buon funzionamento della scuola ed in alcuni<br />
momenti possono essere incaricati della sorveglianza di una classe o di un gruppo di<br />
alunni; durante le ore di lezione i c.s. sorvegliano abitualmente corridoi e servizi.
T. Gli alunni che, per motivi di salute (fisica e/o psicologica ), non potranno seguire le<br />
lezioni di Ed. Fisica dovranno presentare al Dirigente Scolastico la domanda di esonero<br />
firmata dal genitore unita a certificazione medica.<br />
U. Gli alunni sono tenuti a portare a scuola solo l'occorrente per i compiti e le lezioni e<br />
l'eventuale merenda. Non è consigliabile portare somme di denaro e oggetti di valore. La<br />
scuola, in ogni caso, non risponde di eventuali furti.<br />
V. Il comportamento degli alunni deve essere dunque improntato sempre al massimo<br />
rispetto delle persone, degli ambienti, degli arredi e delle attrezzature della scuola. (v.<br />
Titolo 7 – Titolo 8 ).<br />
Nel caso in cui uno o più alunni, a seguito di un comportamento volontariamente scorretto,<br />
accertato dal personale della scuola, causi un danno ai locali, agli arredi o alle<br />
attrezzature, l’alunno o gli alunni personalmente responsabili saranno soggetti a sanzioni<br />
disciplinari (valutazione secondo il grado e l’ordine della scuola di appartenenza).<br />
Il Dirigente scolastico, inoltre, informerà i genitori dell’alunno o degli alunni dei fatti di cui i<br />
figli si sono resi responsabili e che hanno causato un deterioramento dei beni della scuola.<br />
L’entità del risarcimento alla Scuola o al Comune dovrà consentire di riportare il bene allo<br />
stato antecedente ai fatti accaduti.<br />
Z. È fatto divieto agli alunni invitare estranei ed intrattenersi con loro nella scuola.<br />
Y. Gli alunni sono tenuti a mantenere un comportamento irreprensibile in ogni altra<br />
occasione o situazione comunque legate all’attività didattica:<br />
- conferenze, visite di istruzione, gite, manifestazioni, ecc.<br />
2) Diritto di trasparenza nell’attività didattica di apprendimento<br />
A. L'alunno ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola.<br />
B. Per la scuola secondaria il coordinatore del C.d.C. si farà carico di illustrare alla classe<br />
il POF annuale e recepirà osservazioni e suggerimenti che verranno posti all'analisi e alla<br />
discussione del consiglio di classe.<br />
Per la scuola primaria (anche nelle prime classi ) è buona norma condividere con la classe<br />
i momenti topici del programma educativo-didattico dell’anno in corso.<br />
C. Per le classi di scuola secondaria e, secondo parametri opportuni, per le classi della sc.<br />
primaria i docenti esplicitano le metodologie didattiche che intendono seguire, le modalità<br />
di verifica e i criteri di valutazione.<br />
D. La valutazione degli alunni sarà sempre tempestiva e adeguatamente motivata (in part.<br />
per la sc. secondaria I grado v. Capo VIII) nell'intento di attivare negli alunni processi di<br />
autovalutazione che consentano di individuare i propri punti di forza e di debolezza e<br />
quindi migliorare il proprio rendimento.
CAPO V – GENITORI<br />
1) Indicazioni collegate anche al Patto di corresponsabilità ( v. Allegato A al presente<br />
<strong>regolamento</strong> d’istituto)<br />
A. I genitori sono i responsabili più diretti dell'educazione e dell'istruzione dei propri figli e<br />
pertanto hanno il dovere di condividere con la scuola tale importante compito.<br />
B. E’ opportuno che i genitori cerchino di:<br />
• trasmettere ai ragazzi che la scuola è uno degli elementi di fondamentale importanza<br />
per costruire il loro futuro e la loro formazione culturale;<br />
• stabilire rapporti corretti con gli Insegnanti, collaborando a costruire un clima di reciproca<br />
fiducia e di fattivo sostegno;<br />
• controllare, leggere e firmare tempestivamente le comunicazioni sul libretto personale;<br />
• partecipare con regolarità alle riunioni previste;<br />
• favorire la partecipazione dei figli a tutte le attività programmate dalla scuola;<br />
• osservare le modalità di giustificazione delle assenze, dei ritardi e delle uscite anticipate;<br />
• sostenere gli Insegnanti controllando l'esecuzione dei compiti a casa;<br />
• educare ad un comportamento corretto durante la mensa.<br />
C. Gli insegnanti sono disponibili ad incontri individuali (v. Capo I e Capo VI), tutte le volte<br />
che la situazione lo richieda o quando venga fatta esplicita richiesta in tal senso dalla<br />
famiglia. In questi casi si concorda, tramite il diario degli alunni, l'orario di ricevimento. La<br />
scuola, in casi urgenti o per segnalare situazioni particolari, invierà alle famiglie degli<br />
alunni una lettera di convocazione.<br />
D. in caso di sciopero del personale (v. Capo VII ) la scuola avvertirà le famiglie con<br />
apposito comunicato e con anticipo. Non sempre sarà possibile garantire il normale<br />
svolgimento delle lezioni. E' possibile, quindi, che gli alunni presenti a scuola siano<br />
suddivisi in gruppi e affidati per la vigilanza ai docenti e/o ai collaboratori scolastici non<br />
scioperanti. In situazioni di emergenza verranno comunque impartite opportune<br />
disposizioni.<br />
E. Allo scopo di mantenere vivo e proficuo l'affiatamento tra le famiglie e la scuola i<br />
genitori sono invitati ad utilizzare al massimo le occasioni offerte, partecipando alle<br />
assemblee di classe ed ai colloqui individuali con i docenti nelle occasioni di ricevimento.<br />
Sono gradite ove possibili anche altre forme di collaborazione o proposte di riunioni<br />
suggerite dai genitori per il conseguimento delle finalità educative.<br />
2) Diritto di Assemblea (v. nello specifico Titolo 5 art. 28 )<br />
A. I genitori degli alunni hanno diritto di riunirsi in Assemblea nei locali della scuola<br />
secondo le modalità previste dagli articoli 12 e 15 del Testo Unico del 16 aprile 1994 n<br />
297.<br />
B. Le assemblee si svolgono fuori dall'orario delle lezioni.
3) Funzionamento dell’Assemblea di classe<br />
A. L'Assemblea di classe è presieduta da un genitore rappresentate eletto nel Consiglio di<br />
Classe/Interclasse.<br />
B. E' convocata dal Presidente con preavviso di almeno cinque giorni. La convocazione<br />
( oltre alle normali convocazioni previste dal Piano annuale delle attività) può essere<br />
richiesta:<br />
a) dalla maggioranza degli insegnanti di classe ;<br />
b) dalla maggioranza dei rappresentanti di classe eletti per la scuola secondaria;<br />
c) dalla maggioranza delle famiglie degli alunni della classe per la scuola primaria e<br />
scuola. dell’infanzia<br />
L’ assemblea è convocata invece dal Dirigente scolastico per questioni di tipo educativodisciplinare<br />
o per i casi previsti dalla normativa vigente.<br />
C. Il Presidente (qualora l’assemblea non sia programmata dal personale scolastico)<br />
richiede per iscritto al dirigente scolastico l'autorizzazione a tenere l'assemblea e provvede<br />
anche tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti l'ordine del<br />
giorno alle famiglie.<br />
D. Dei lavori dell'Assemblea viene redatto succinto verbale, a cura di uno dei componenti.<br />
E. Copia del verbale viene inviata all’Ufficio di dirigenza. Il verbale potrà essere poi essere<br />
diffuso pubblicamente dopo la verifica di legittimità e di osservanza normativa da parte del<br />
Dirigente scolastico ( es. tutela della privacy, rispetto del codice civile, rispetto della<br />
normativa scolastica, osservanza dei diritti delle persone fisiche ecc. )<br />
F. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e gli<br />
insegnanti di classe.<br />
CAPO VI – ATTIVITA’ INFORMATIVA – COMUNICATIVA<br />
1) Comunicazioni docenti – genitori<br />
A. Gli insegnanti comunicheranno con le famiglie con tutti quei mezzi che riterranno più<br />
idonei all’interno delle norme del pubblico servizio.<br />
B. E’ vietato conferire con i genitori per il tramite di alunni che non siano i diretti interessati,<br />
salvo casi di eccezionale urgenza o gravità debitamente valutati<br />
C. Per la sola scuola secondaria, nell'orario di servizio settimanale di ogni docente è<br />
prevista un'ora per i colloqui, su appuntamento, con i genitori<br />
D. Per la sola scuola secondaria saranno programmati annualmente incontri collettivi<br />
pomeridiani con gli insegnanti della scuola. Inoltre, qualora se ne ravvisi la necessità,<br />
verranno inviate alle famiglie tempestive informazioni scritte relative, secondo i casi, alla<br />
frequenza, al profitto, al comportamento dell'alunno: in particolare, saranno comunicate<br />
alle famiglie le valutazioni quadrimestrali e,su mandato dei docenti, anche quelle
interperiodali, accompagnate dalla eventuale segnalazione degli interventi di sostegno e di<br />
recupero che l'alunno deve sostenere con l'esito di tali interventi.<br />
E. Per la scuola primaria ogni insegnante incontrerà i genitori secondo le indicazioni<br />
normative del contratto lavorativo in vigore, secondo le modalità espresse dalla funzione<br />
docente e dalle indicazioni del Capo V, art.1, lett.C e comunque per due ore al bimestre,<br />
in orario extrascolastico e programmato, in modo da consentire la massima<br />
partecipazione dei genitori.<br />
F. Qualora, nell’intervallo tra un incontro e l’altro, una delle due parti ravvisasse la<br />
necessità di un colloquio, previa richiesta scritta, si concorderanno date e modi del<br />
colloquio (v. sempre Capo V art. 1 lett. C)<br />
G. Per entrambi i gradi di scuola sono inoltre previsti i normali incontri assembleari e i<br />
colloqui individuali in occasione della consegna quadrimestrale dei documenti di<br />
valutazione<br />
H. Al fine di garantire il diritto di vigilanza e di docenza per gli alunni i genitori sono invitati ad<br />
effettuare per iscritto eventuali comunicazioni urgenti; l’accesso all’interno dell’edificio è<br />
consentito (v. articoli prec. ) solo in caso di necessità, previo accordo con il personale<br />
ausiliario.<br />
I. Per la scuola dell’infanzia sono previsti i contatti quotidiani indicati dagli ordinamenti<br />
nazionali. Eventuali e necessari momenti di incontri più approfonditi per particolari<br />
tematiche dovranno essere opportunamente concordati tra docenti e genitori.<br />
L. E’ fatta salva la facoltà dell’Istituzione scolastica di convocare ( per le vie brevi o per<br />
iscritto secondo norma) i genitori responsabili o che ne fa le veci per ogni tipo di esigenza<br />
legata all’attività didattica ed educativa.<br />
.<br />
2 ) Modalità degli incontri scuola - famiglia<br />
Le normali attività di ricevimento- genitori e di colloqui con i docenti, all’interno delle scuole<br />
e secondo le indicazioni contrattuali e normative, devono avvenire in un clima sereno,<br />
quieto e di reciproco rispetto :<br />
- nei periodi destinati ai ricevimenti e ai colloqui generali (v. lett. D, E, G dell’art. 2 del<br />
presente Capo) non sono ammessi accompagnatori o famigliari dei responsabili<br />
dell’obbligo che sono i soli con cui i docenti debbono conferire;<br />
- negli stessi periodi la presenza di minori a scuola non è, di regola, consentita;<br />
può essere consentita solo in casi eccezionali e la cura degli stessi è<br />
responsabilità dei genitori;<br />
- negli stessi periodi non sono utilizzabili, se non per ragioni di servizio, sussidi ed<br />
attrezzature della scuola.<br />
Qualora tali norme non vengano rispettate, il ricevimento e ogni forma di colloquio<br />
possono essere sospesi per i necessari chiarimenti.
La richiesta di informazioni, le proposte, i suggerimenti da parte dei genitori degli alunni<br />
sono quelle normalmente previste attraverso la gestione degli OO.CC. o dalle modalità<br />
indicate dal presente <strong>regolamento</strong>.<br />
La trasparenza degli atti amministrativi è garantita ai sensi della legge 241/90.<br />
3) Servizi informatici e ufficio di segreteria<br />
A. Informazioni di servizio, comunicazioni urgenti, variazioni sul funzionamento scolastico,<br />
oltre alle più importanti notizie sull’attività scolastica ed educativa dell’istituto, saranno<br />
inoltre pubblicate sul SITO INTERNET www.<strong>dante</strong>web.it (oltre all’abbinato servizio di e-<br />
mail)<br />
B. Secondo gli orari d’ufficio, opportunamente pubblicizzati, saranno aperti anche gli uffici<br />
di Segreteria per le necessarie informazioni dirette all’utenza e alla cittadinanza.<br />
Il Dirigente scolastico e lo staff di dirigenza ricevono su appuntamento ( salvo casi<br />
improrogabilmente urgenti)<br />
4) Informazione sul Piano dell'offerta formativa e avvisi di funzionamento<br />
A. All'inizio dell'anno scolastico il D.S. e/o il coordinatore del consiglio di classe illustra agli<br />
studenti ed alle famiglie le opportunità offerte dal piano dell'offerta formativa, comprensivo<br />
di tutte le attività e iniziative didattiche e formative facoltative e/o opzionali.<br />
B. Le attività didattiche aggiuntive facoltative saranno organizzate secondo i tempi e<br />
modalità che tengano conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli<br />
studenti.<br />
C. Le comunicazioni agli alunni ed ai genitori sono fatte normalmente con circolari scritte<br />
inviate in lettura nelle classi e trascritte dagli alunni sul diario o sul libretto (scuola<br />
secondaria e, in forma ridotta, per le classi III, IV, V scuola primaria).<br />
Avvisi scritti saranno inviati direttamente in fotocopia alle famiglie per le comunicazioni più<br />
complesse o necessarie per la sicurezza; tale modalità sarà anche utilizzata per l’intera<br />
casistica comunicativa indispensabile per le classi I, II scuola primaria e scuola<br />
dell’infanzia.<br />
Le comunicazioni ufficiali saranno opportunamente integrate dai docenti referenti di plesso<br />
o dai docenti di classe qualora si ravvisassero necessità o urgenze locali di plesso o di<br />
classe.<br />
In forma ufficiale viene adottata anche la pubblicazione in bacheca d’istituto per gli atti<br />
dovuti e per gli atti di significativa importanza che si ritiene debbano essere portati a<br />
conoscenza di tutti.<br />
D. Il POF e la documentazione educativa e didattica fondamentale sono anche pubblicati<br />
sul SITO INTERNET d’Istituto www.<strong>dante</strong>web.it
5) Accesso al pubblico, a docenti esterni e a esperti di settore (v. anche Titolo 2 e<br />
Titolo 7 )<br />
A. Qualora i docenti ritengano utile invitare in classe altri “docenti” in funzione di "esperti" a<br />
supporto dell'attività didattica chiederanno, di volta in volta, l'autorizzazione al Dirigente<br />
Scolastico. Gli "esperti" permarranno nei locali scolastici per il tempo strettamente<br />
necessario all'espletamento delle loro funzioni. In ogni caso la completa responsabilità<br />
didattica e di vigilanza della classe resta del docente.<br />
B. Nessuna altra persona estranea e comunque non fornita di autorizzazione rilasciata dal<br />
Dirigente Scolastico o suo delegato può entrare nell'edificio scolastico dove si svolgono le<br />
attività didattiche.<br />
C. Dopo l'entrata degli alunni verranno chiuse le porte d'accesso esclusa, ove necessario<br />
per le sole misure di sicurezza/evacuazione, quella presso cui presta servizio di vigilanza il<br />
collaboratore scolastico addetto.<br />
D. I tecnici che operano alle dipendenze della Amministrazione Comunale possono<br />
accedere ai locali scolastici per l'espletamento delle loro funzioni.<br />
E. I signori rappresentanti delle case editrici, gli agenti commerciali, i fornitori, i corrieri<br />
devono qualificarsi anche esibendo tesserino di riconoscimento e devono operare con<br />
sorveglianza da parte dei collaboratori scolastici e, nei locali di segreteria e dirigenza, da<br />
parte del personale ATA amministrativo.<br />
F. Hanno libero accesso, previo accordo con DSGA e dirigente scolastico , esperti e<br />
tecnici esterni in possesso di regolare contratto stipulato con l’Istituto scolastico.<br />
CAPO VII - NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI PATOLOGIE E<br />
SOMMINISTRAZIONE FARMACI<br />
( vedi anche protocollo stipulato con ASL Varese – scuole della provincia di Varese )<br />
1) Casistica rilevata<br />
Sono stati rilevati questi possibili casi:<br />
A. patologia non conosciuta né dalla scuola né dalla famiglia ( malore improvviso)<br />
B. patologia rilevante dichiarata e certificata dal medico, presente nel fascicolo dell'alunno<br />
C. patologia rilevante dichiarata per iscritto al Dirigente Scolastico dalla famiglia ma non<br />
ancora corredata da certificazione medica<br />
D. patologia temporanea dichiarata per iscritto sul libretto/diario e contestualmente<br />
comunicata all’Ufficio di segreteria dalla famiglia.<br />
2) Comportamenti da assumere da parte del personale dell’Istituto
Si delinea il comportamento da seguire nei 4 casi indicati dall’art.1:<br />
A. si rimanda alle procedure di Primo Soccorso ( con avviso telefonico alla famiglia<br />
quando ritenuto necessario)<br />
B. il genitore dovrà aggiornare periodicamente la certificazione medica del figlio/a,<br />
fornendo inoltre un recapito telefonico aggiornato e immediatamente raggiungibile;<br />
il docente (per sc. sec.: informativa dal coordinatore di classe a tutti i docenti di classe)<br />
dovrà prendere atto della situazione e,se necessario, coadiuvare l’autosomministrazione o<br />
la somministrazione autorizzata (intervento di esterni Asl o congiunti dell’alunno) di farmaci<br />
o di alimenti<br />
C. il genitore dovrà consegnare al più presto al Dirigente Scolastico e aggiornare<br />
periodicamente la certificazione medica del figlio/a, fornendo inoltre un recapito telefonico<br />
aggiornato e immediatamente raggiungibile;<br />
il docente ( per sc. sec.: informativa del coordinatore di classe a tutti i docenti di classe)<br />
dovrà solo , se necessario, coadiuvare ( “in vigilando”) l'autosomministrazione o la<br />
somministrazione autorizzata ( intervento di esterni ASL o congiunti dell’alunno)di farmaci<br />
o di alimenti .<br />
D. il genitore dovrà scrivere chiaramente sul libretto/diario personale dell'alunno il tipo di<br />
farmaco, il dosaggio e la tempistica di assunzione dello stesso;<br />
il docente (i docenti di classe) dovrà prendere atto della situazione e solo vigilare che<br />
l'alunno assuma il farmaco secondo le indicazioni fornite dal genitore.<br />
3) Ulteriori precisazioni<br />
A. Si precisa che chiunque del personale docente e non docente venisse a conoscenza,<br />
per motivi del proprio incarico, di notizie riguardanti i casi sopra esposti sarà' obbligato al<br />
segreto d'ufficio e alla normativa sulla privacy.<br />
B. Si ribadisce che la sola autosomministrazione di farmaci agli alunni potrà essere<br />
oggetto esclusivamente di coadiuvo da parte del personale ata che si limiterà alla<br />
fornitura all'alunno interessato del necessario (es : bicchiere d'acqua – messa disposizione<br />
del locale infermeria) per l'assunzione della terapia.<br />
L'alunno dovrà avere (o al seguito o depositata in segreteria) certificazione medica<br />
valida con la prescrizione della terapia che dovrà assumere all'interno della scuola.<br />
C. Nel caso particolari terapie prevedano farmaci da conservarsi con specifiche cautele<br />
( congelamento, custodia, ...) il Dirigente Scolastico dovrà essere informato e a corredo<br />
dovrà essere fornita documentazione medica onde garantire la serenità dell'alunno.<br />
D. Per tutto quanto non previsto dal presente Capo di <strong>regolamento</strong> si dovrà' procedere ad<br />
informare il dirigente scolastico o i suoi collaboratori e, in caso di complicanze che<br />
necessitino di un soccorso, gli addetti al primo soccorso.
CAPO VIII - PROCEDURA SOMMINISTRAZIONE VERIFICHE SCRITTE<br />
( per la sola scuola secondaria di I grado - approvazione dal Collegio Docenti del 30 ottobre 2007)<br />
1) Scansione temporale<br />
Al fine di non gravare fisicamente e psicologicamente sulla giornata scolastica degli alunni<br />
sarà cura di ogni singolo docente:<br />
- evitare, se possibile, la concomitanza di più verifiche scritte: in linea generale sarà<br />
assegnata una sola prova scritta nella stessa giornata, comunque non più di due e solo in<br />
casi eccezionali;<br />
- stabilire le date di svolgimento delle verifiche e annotarle sul registro di classe.<br />
2) Invio delle verifiche alle famiglie degli alunni<br />
A. L’invio delle verifiche di tutte le materie costituisce un problema organizzativo notevole<br />
per le seguenti ragioni:<br />
- spesso i documenti di verifica inviati alle famiglie vengono restituiti con notevole ritardo e<br />
dopo ripetute richieste e controlli;<br />
- le verifiche sono molto spesso restituite al docente senza le firme dei genitori;<br />
- molte verifiche, una volta restituite, sono risultate danneggiate o comunque manomesse;<br />
- non sono mancati in passato i casi di smarrimento di alcune verifiche;<br />
- il continuo invio e ritiro delle verifiche comporta ripetuti controlli delle liste nominative e<br />
solleciti individuali per assicurarsi della riconsegna.<br />
B. Per i motivi succitati, la Scuola non invia tutte le verifiche, ma quelle relative alle<br />
tipologie sotto elencate:<br />
- le produzioni scritte di italiano e le verifiche di grammatica;<br />
- le verifiche sommative di matematica (verifiche che comprendono un certo numero di<br />
attività ed argomenti);<br />
- le verifiche sommative di lingua straniera.<br />
Non sono pertanto inviate tutte quelle verifiche che costituiscono dei piccoli controlli<br />
dell’apprendimento su parti ridotte del programma.<br />
Questa scelta riduce sensibilmente i rischi di smarrimento di documenti che costituiscono<br />
dei veri e propri atti amministrativi.<br />
3) Tempi di riconsegna delle verifiche<br />
- Le verifiche dovranno essere riconsegnate al docente, con firma leggibile del genitore,<br />
entro le due lezioni successive o in ogni caso entro la data che sarà indicata agli alunni<br />
dallo stesso docente di disciplina.<br />
- Nell’eventualità di reiterate restituzioni ritardate, di smarrimento o danneggiamento del<br />
documento, le verifiche non saranno più inviate fino alla fine del quadrimestre .<br />
4) Norme di accesso agli atti<br />
- Si precisa che la Scuola sec. I grado “Dante Alighieri” (IC Varese 6) continuerà a<br />
garantire in ogni caso la possibilità di accedere agli atti secondo le vigenti leggi sulla<br />
trasparenza e la disciplina sul diritto di accesso e di riproduzione (onerosa) da parte chi è<br />
portatore di un interesse legittimo: i docenti restano a disposizione delle famiglie per tutti i
chiarimenti ed i contatti che si renderanno necessari per il buon esito negli studi degli<br />
alunni.<br />
CAPO IX – DETERMINAZIONE E ADATTAMENTO DEL CALENDARIO E<br />
DELL’ORARIO SCOLASTICO (v. anche Titolo 5 art. 26 )<br />
1) Adattamento dell’orario delle lezioni<br />
Il Consiglio di Istituto definisce, in riferimento alle indicazioni normative vigenti (l. 148/90,<br />
T.U. n. 297/94, l. 59/97, l. 53/03, d.l. 59/04, l. 169/08 e decreti applicativi), l’orario<br />
scolastico nella sua determinazione complessiva:<br />
- inizio lezioni e termine lezioni in sintonia con il Calendario Scolastico Nazionale e<br />
Regionale<br />
- orario e durata giornaliera;<br />
- durata settimanale.<br />
Deve in ciò tenere obbligatoriamente conto:<br />
• delle condizioni socio-economiche delle famiglie e delle esigenze specificamente<br />
connesse al contesto territoriale<br />
• delle indicazioni didattico -educative determinate dal Collegio Docenti<br />
• dei bisogni formativi degli alunni (tempi di lavoro possibilmente distesi o comunque con<br />
periodi di intervallo programmati)<br />
• dei servizi funzionanti attivati in collaborazione con l’Ente Locale<br />
• delle disponibilità strutturali<br />
• della disponibilità di docenti per l’insegnamento della lingua straniera<br />
• di specifiche esigenze connesse al funzionamento di ogni singola scuola e delle<br />
eventuali attività proprie dell’autonomia (l. 59/97 – D.M. 252/98)<br />
• delle attività opzionali scelte dai genitori e/o proposte dalla scuola(D.L. 59/04).<br />
2) Adattamento del calendario alle specifiche esigenze ambientali<br />
Il Consiglio di Istituto, su indicazione normativa del Capo d’Istituto, delibera in merito al<br />
calendario scolastico annuale, nell’ambito delle attribuzioni e dei margini di autonoma<br />
decisionalità previsti dalle vigenti disposizioni normative, tenendo conto.<br />
• delle indicazioni del Collegio dei Docenti, circa le prioritarie esigenze di carattere<br />
didattico-educativo<br />
• della necessità di salvaguardare il diritto allo studio per quanto concerne la durata<br />
temporale dell’anno scolastico<br />
• dell’opportunità di valorizzare, in chiave formativa, le circostanze e le esperienze di<br />
carattere socio-culturale offerte dal territorio, con particolare riguardo agli aspetti che<br />
ne caratterizzano usi, costumi, tradizioni.
3) Mutamento dell’orario scolastico : vigilanza sugli alunni in caso di sciopero o<br />
assemblea sindacale (v. anche normativa nazionale di settore e L. 146/90 )<br />
In caso di sciopero o di assemblea sindacale del personale, la scuola avvertirà le<br />
famiglie con apposito comunicato e con il congruo anticipo possibile sulla base dei dati<br />
disponibili (L.146/90).<br />
Non sempre pertanto sarà possibile garantire il normale svolgimento delle lezioni o il<br />
mantenimento della prevista organizzazione didattica.<br />
Gli avvisi saranno comunque indicativi della situazione possibile il giorno dello sciopero;<br />
la vigilanza degli alunni comunque frequentanti dovrà essere assicurata.<br />
I genitori o i responsabili dell’obbligo scolastico sono tenuti a firmare gli avvisi per presa<br />
visione.
TITOLO 2<br />
Comportamento<br />
degli alunni<br />
e sanzioni disciplinari<br />
Parte A – scuola secondaria di I°grado<br />
1) Premesse educative e normative<br />
A. Le norme qui di seguito riportate fanno riferimento alle fonti normative e alle indicazioni<br />
ministeriali seguenti:<br />
Statuto degli studenti del 19.12.97<br />
D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249<br />
D.P.R. n. 235 del 21 novembre 2007<br />
Nota 31 luglio 2008 Prot. n. 3602/P0<br />
Compito preminente della scuola è educare e formare, non punire.<br />
Qualsiasi azione disciplinare, pertanto, deve essere improntata al perseguimento di<br />
almeno tre finalità principali:<br />
- la realizzazione di un’alleanza educativa tra famiglie, studenti ed operatori scolastici;<br />
- la comprensione del profondo disvalore sociale di atti e comportamenti di violenza e<br />
sopraffazione;<br />
- la prevenzione di comportamenti sanzionabili.<br />
Pertanto, la Scuola secondaria di 1° grado “Dante Alighieri” per conto dell’IC Varese 6<br />
ribadisce le indicazioni contenute nella sopra citata nota del Ministero dell’Istruzione in<br />
particolare specificando che “I comportamenti riprovevoli, e connotati da un altissimo<br />
grado di disvalore sociale, non possono essere trattati al pari delle comuni infrazioni<br />
disciplinari, ma devono poter essere sanzionati con maggiore rigore e severità, secondo<br />
un principio di proporzionalità tra la sanzione irrogabile e l’infrazione disciplinare<br />
commessa.<br />
L’inasprimento delle sanzioni, per i gravi o gravissimi episodi sopra citati, si inserisce<br />
infatti in un quadro più generale di educazione alla cultura della legalità intesa come<br />
rispetto della persona umana e delle regole poste a fondamento della convivenza sociale.”<br />
B. A questi principi deve essere improntata qualsiasi azione disciplinare: ogni Consiglio di<br />
Classe potrà, in autonomia, deliberare di non applicare al singolo caso le norme generali,<br />
inquadrando tale comportamento "anomalo" in una strategia di recupero o inserimento più<br />
generale.
La successione delle sanzioni non è, né deve essere automatica; mancanze lievi possono<br />
rimanere oggetto di sanzioni leggere anche se reiterate;<br />
mancanze più gravi sono oggetto di sanzioni o procedimenti rieducativi commisurati.<br />
C. La sanzione deve essere irrogata in modo tempestivo per assicurarne la comprensione<br />
e quindi l'efficacia.<br />
Le sanzioni possono essere inflitte anche per mancanze commesse fuori della scuola ma<br />
che siano espressamente collegate a fatti o eventi o precedenti scolastici e risultino di tale<br />
gravità da avere una forte ripercussione nell'ambiente scolastico.<br />
D. La convocazione dei genitori non deve configurarsi come sanzione disciplinare ma<br />
come mezzo di informazione e di accordo per una concertata strategia di recupero: tale<br />
atto dovrà essere compiuto a livello preventivo, quando possibile, dal singolo docente o<br />
dal Consiglio di Classe, previo avviso al D.S.<br />
2) Classificazione delle sanzioni<br />
S1. Richiamo verbale.<br />
S2. Consegna da svolgere in classe.<br />
S3. Consegna da svolgere a casa.<br />
S4. Invito alla riflessione guidata sotto l'assistenza di un docente.<br />
S5. Ammonizione scritta sul libretto o sul diario dello studente.<br />
S6. Ammonizione scritta sul registro di classe e riportata sul libretto o sul diario.<br />
S7. Richiamo (scritto nei casi ritenuti più gravi )da parte del Dirigente Scolastico.<br />
S8. Sospensione dalle lezioni con obbligo di frequenza fino a tre giorni.<br />
S9. Sospensione dalle lezioni fino a quindici giorni.<br />
S10. Sospensione dalle lezioni oltre i quindici giorni.<br />
S11. Sospensione dalle lezioni fino al termine dell’anno scolastico.<br />
S12. Esclusione dello studente dallo scrutinio finale o non ammissione<br />
all’esame di stato conclusivo del corso di studi.<br />
La gradazione della sanzione fa riferimento alle tipologie di seguito riportate.<br />
A) Sanzioni diverse dall’allontanamento temporaneo dalla comunità Scolastica<br />
Vengono qui di seguito definiti tipi di sanzione graduali e progressive da erogare, ferma<br />
restando la finalità generale educativa e costruttiva.<br />
A questa tipologia fanno riferimento le seguenti sanzioni: S1; S2; S3; S4; S5; S6; S7.<br />
B) Sanzioni che comportano l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità<br />
scolastica per un periodo non superiore a 15 giorni<br />
Tale sanzione - adottata dal Consiglio di Classe - è comminata soltanto in caso di gravi o<br />
reiterate infrazioni disciplinari derivanti dalla violazione dei doveri di cui all’art. 3 del D.P.R.<br />
n. 249/98.<br />
Durante il suddetto periodo di allontanamento è previsto un rapporto con lo studente e con<br />
i suoi genitori al fine di preparare il rientro dello studente sanzionato nella comunità<br />
scolastica.<br />
A questa tipologia fanno riferimento le seguenti sanzioni: S8; S9.
C) Sanzioni che comportano l’allontanamento temporaneo dello studente dalla<br />
comunità scolastica per un periodo superiore a 15 giorni<br />
Le suddette sanzioni sono adottate dal Consiglio d’istituto, se ricorrono due condizioni,<br />
entrambe necessarie:<br />
C1) devono essere stati commessi reati che violino la dignità e il rispetto della Persona<br />
umana (ad es. violenza privata, minaccia, percosse, ingiurie, reati di natura sessuale etc.),<br />
oppure deve esservi una concreta situazione di pericolo per l’incolumità delle persone (ad<br />
es. incendio o allagamento);<br />
C2) il fatto commesso deve essere di tale gravità da richiedere una deroga al limite<br />
dell’allontanamento fino a 15 giorni previsto dal 7° comma dell’art. 4 dello Statuto. In tal<br />
caso la durata dell’allontanamento è adeguata alla gravità dell’infrazione, ovvero al<br />
permanere della situazione di pericolo.<br />
Si precisa che l’iniziativa disciplinare di cui deve farsi carico la scuola può essere assunta<br />
in presenza di fatti tali da configurare una fattispecie astratta di reato prevista dalla<br />
normativa penale.<br />
Tali fatti devono risultare verosimilmente e ragionevolmente accaduti indipendentemente<br />
dagli autonomi e necessari accertamenti che, anche sui medesimi fatti, saranno svolti<br />
dalla magistratura inquirente e definitivamente acclarati con successiva sentenza del<br />
giudice penale.<br />
Nei periodi di allontanamento superiori a 15 giorni, la scuola promuove – in coordinamento<br />
con la famiglia dello studente e, ove necessario, con i servizi sociali e l’autorità giudiziaria<br />
– un percorso di recupero educativo mirato all’inclusione, alla responsabilizzazione e al<br />
reintegro, ove possibile, nella comunità scolastica.<br />
A questa tipologia fa riferimento la sanzione S10.<br />
D) Sanzioni che comportano l’allontanamento dello studente dalla comunità<br />
scolastica fino al termine dell’anno scolastico<br />
L’irrogazione di tale sanzione, da parte del Consiglio d’Istituto, è prevista alle seguenti<br />
condizioni, tutte congiuntamente ricorrenti:<br />
D1) devono ricorrere situazioni di recidiva, nel caso di reati che violino la dignità e il<br />
rispetto per la persona umana, oppure atti di grave violenza o connotati da una particolare<br />
gravità tali da determinare seria apprensione a livello sociale;<br />
D2) non sono esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello<br />
studente nella comunità durante l’anno scolastico. Con riferimento alle sanzioni di cui ai<br />
punti C e D, occorrerà evitare che l’applicazione di tali sanzioni determini, quale effetto<br />
implicito, il superamento dell’orario minimo di frequenza richiesto per la validità dell’anno<br />
scolastico.<br />
Per questa ragione dovrà essere prestata una specifica e preventiva attenzione allo scopo<br />
di verificare che il periodo di giorni per i quali si vuole disporre l’allontanamento dello<br />
studente non comporti automaticamente, per gli effetti delle norme di carattere generale, il<br />
raggiungimento di un numero di assenze tale da compromettere comunque la possibilità<br />
per lo studente di essere valutato in sede di scrutinio.<br />
A questa tipologia fa riferimento la sanzione: S11
E) Sanzioni che comportano l’esclusione dello studente dallo scrutinio finale o la non<br />
ammissione all’esame di stato conclusivo del corso di studi<br />
Nei casi più gravi di quelli già indicati al punto D ed al ricorrere delle stesse condizioni ivi<br />
indicate, il Consiglio d’istituto può disporre l’esclusione dello studente dallo scrutinio finale<br />
o la non ammissione all’esame di Stato conclusivo del corso di studi.<br />
A questa tipologia fa riferimento la sanzione S12.<br />
E’ importante sottolineare che le sanzioni disciplinari di cui ai punti B, C, D ed E possono<br />
essere irrogate soltanto previa verifica, da parte dell’istituzione scolastica, della<br />
sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si evinca la responsabilità<br />
disciplinare dello studente.<br />
Solo in casi eccezionali e per rispondere ad una precisa strategia educativo didattica si<br />
può ricorrere a compiti di punizione per tutto un gruppo.<br />
3) Dichiarazione delle motivazioni<br />
A. La sanzione disciplinare deve specificare in maniera chiara le motivazioni che hanno<br />
reso necessaria l’irrogazione della stessa (art. 3 L. 241/1990).<br />
Nel caso di sanzioni che comportano l’allontanamento fino alla fine dell’anno scolastico,<br />
l’esclusione dallo scrutinio finale, la non ammissione agli esami di stato, saranno esplicitati<br />
anche i motivi per cui ”non siano esperibili interventi per un reinserimento responsabile e<br />
tempestivo dello studente nella comunità durante l’anno scolastico”.<br />
B. Di norma, le sanzioni disciplinari, al pari delle altre informazioni relative alla carriera<br />
dello studente, vanno inserite nel suo fascicolo personale e, come quest’ultimo, seguono<br />
lo studente in occasione di trasferimento da una scuola ad un’altra o di passaggio da un<br />
grado all’altro di scuola. Infatti, le sanzioni disciplinari non sono considerati dati sensibili, a<br />
meno che nel testo della sanzione non si faccia riferimento a dati sensibili che riguardano<br />
altre persone coinvolte nei fatti che hanno dato luogo alla sanzione stessa (es. violenza<br />
sessuale). In tali circostanze si applica il principio dell’indispensabilità del trattamento dei<br />
dati sensibili che porta ad operare con “omissis” sull’identità delle persone coinvolte e<br />
comunque nel necessario rispetto del D.Lgs. n. 196 del 2003 e del DM 306/2007.<br />
Ai fini comunque di non creare pregiudizi nei confronti dello studente che opera il<br />
passaggio all’altra scuola è necessaria una doverosa riservatezza circa i fatti che hanno<br />
visto coinvolto lo studente.<br />
Va sottolineato, inoltre, che il cambiamento di scuola non pone fine ad un procedimento<br />
disciplinare iniziato, ma esso segue il suo iter fino alla conclusione.<br />
4) Soggetti competenti ad infliggere la sanzione<br />
II singolo docente può irrogare le sanzioni da S1 a S6.<br />
II Dirigente Scolastico può irrogare le sanzioni da S1 a S7.<br />
II Consiglio di Classe nella composizione prevista dalla norma può irrogare le sanzioni<br />
da S1 a S9: viene convocato entro tempi brevi (poss. 5 giorni) giorni dal Dirigente<br />
Scolastico in base al tipo di mancanza o su richiesta della maggioranza dei componenti il<br />
Consiglio di Classe.<br />
II Consiglio d’Istituto può irrogare le sanzione S10, S11, S12 e viene convocato dal<br />
Dirigente Scolastico su richiesta del Consiglio di Classe.
5) Modalità di irrogazione delle sanzioni<br />
A. Prima di irrogare una sanzione disciplinare occorre che lo studente possa esporre le<br />
proprie ragioni:<br />
• verbalmente per le sanzioni da S1 a S8;<br />
• verbalmente o per iscritto ed in presenza dei genitori, se possibile, per S9, S10, S11,<br />
S12.<br />
B. Nei casi previsti dal presente articolo i genitori dello studente (o chi ne fa le veci)<br />
devono essere prontamente avvisati tramite lettera raccomandata a mano o fonogramma<br />
o telegramma. In essi si dovrà comunicare la data e l'ora di riunione dell'organo collegiale<br />
nonché l'invito ai genitori ad assistere il proprio figlio nell'esposizione delle proprie ragioni.<br />
Se i genitori e lo studente, pur correttamente avvisati, non parteciperanno alla riunione, il<br />
Consiglio di Classe procederà basandosi sugli atti e sulle testimonianze in proprio<br />
possesso.<br />
C. Nel caso in cui i genitori avviseranno che non possono essere presenti, il Dirigente<br />
Scolastico potrà nominare un tutore che assolverà la funzione dei genitori ed assisterà lo<br />
studente.<br />
Gli organi collegiali sanzionano senza la presenza dello studente, dei suoi genitori e<br />
dell'eventuale tutore.<br />
D. La sospensione può prevedere, invece dell'allontanamento da tutte le attività<br />
scolastiche:<br />
- l'obbligo di frequenza per tutte le attività scolastiche;<br />
- l'obbligo di frequenza solo per alcune attività scolastiche;<br />
- la non partecipazione ad attività didattiche che si svolgono fuori dalla scuola come visite,<br />
viaggi e simili.<br />
Su proposta del Consiglio di Classe può essere offerta allo studente la possibilità di<br />
convertire la sospensione con attività in favore della comunità scolastica ( con vigilanza<br />
del personale Docente/ata).<br />
E. In caso di sanzione con sospensione se ne dovrà dare comunicazione scritta ai genitori,<br />
a cura del Dirigente Scolastico; in essa dovrà essere specificata la motivazione e la data o<br />
le date a cui si riferisce il provvedimento.<br />
6) Corrispondenza infrazioni disciplinari – sanzioni (esempi)<br />
- Ritardi ripetuti da S1 a S7<br />
- Ripetute assenze saltuarie da S1 a S7<br />
- Assenze periodiche da S1 a S7<br />
- Assenze o ritardi non giustificati da S1 a S7<br />
- Mancanza del materiale occorrente da S1 a S7<br />
- Non rispetto delle consegne a casa da S1 a S6<br />
- Non rispetto delle consegne a scuola da S1 a S8<br />
- Disturbo reiterato delle attività didattiche da S1 a S8<br />
- Alterazione della firma dei genitori sul libretto (falsificazione voti) da S1 a S8<br />
- Linguaggio irriguardoso e offensivo verso gli altri da S1 a S11<br />
- Detenzioni di strumenti pericolosi o di sostanze non lecite da S6 a S11<br />
- Violenze psicologiche e/o fisiche – atteggiamenti offensivi della pubblica decenza – reati<br />
previsti dal codice civile e penale tenuto comunque conto della minore età da S6 a S11<br />
- Reati e compromissione dell'incolumità delle persone da S10 a S12
- Per infrazioni relative all’uso improprio dei telefoni cell. o di altre apparecchiature<br />
elettroniche v. Titolo 3 del presente Regolamento<br />
Quando la mancanza si riferisce agli oggetti o alla pulizia dell'ambiente lo studente dovrà<br />
porvi rimedio riparando o ripagando il danno e/o provvedendo alla pulizia e ciò in orario<br />
extrascolastico o durante il periodo di intervallo delle lezioni.<br />
7) Impugnazioni<br />
A. Per quanto attiene all’impugnazione delle suddette sanzioni disciplinari le modifiche<br />
introdotte dal <strong>regolamento</strong> in questione sono finalizzate a garantire da un lato “il diritto di<br />
difesa” degli studenti e, dall’altro, la snellezza e rapidità del procedimento, che deve<br />
svolgersi e concludersi alla luce di quanto previsto, della Legge 7 agosto 1990, n. 241.<br />
B. Va rammentato, infatti, che il procedimento disciplinare verso gli alunni è azione di<br />
natura amministrativa, per cui il procedimento che si mette in atto costituisce procedimento<br />
amministrativo, al quale si applica la normativa introdotta dalla Legge n. 241/90 e<br />
successive modificazioni, in tema di avvio del procedimento, formalizzazione<br />
dell’istruttoria, obbligo di conclusione espressa, obbligo di motivazione e termine.<br />
C. Il sistema di impugnazioni delineato dall’art. 5 del D.P.R. 24/6/98 n. 249 non incide<br />
automaticamente sull’esecutività della sanzione disciplinare eventualmente irrogata, stante<br />
il principio generale che vuole dotati di esecutività gli atti amministrativi pur non definitivi: la<br />
sanzione potrà essere eseguita pur in pendenza del procedimento di impugnazione.<br />
D. Contro le sanzioni disciplinari anzidette è ammesso ricorso, da parte di chiunque vi<br />
abbia interesse (genitori), entro quindici giorni dalla comunicazione, ad un apposito<br />
Organo di Garanzia interno alla scuola.<br />
L’organo di garanzia dovrà esprimersi nei successivi dieci giorni.<br />
Qualora l’organo di garanzia non decida entro tale termine, la sanzione non potrà che<br />
ritenersi confermata.<br />
8) Organo di garanzia<br />
L'Organo di Garanzia interno all'Istituto è istituito e disciplinato nel modo seguente:<br />
A. L’Organo di Garanzia interno della scuola è composto dal Dirigente Scolastico che ne<br />
assume la presidenza, da un docente designato dal Consiglio d’Istituto (+ un membro<br />
supplente) , da due rappresentanti eletti dalla Componente dei Genitori nel Consiglio di<br />
Istituto (+ un membro supplente).<br />
L’ Organo di garanzia, una volta costituito, dura in carica fino al momento in cui viene<br />
eletto il nuovo Consiglio di Istituto.<br />
Eventuale membri decaduti o dimissionari saranno sostituiti dagli organi competenti.<br />
In caso di un membro incompatibile per conflitto di interesse, si provvederà al subentro<br />
del membro supplente<br />
B. Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso da parte dei genitori o di chi ne fa le<br />
veci all'Organo di Garanzia interno che decide in via definitiva.
C. L’ Organo di Garanzia decide, su richiesta di chiunque vi abbia interesse, anche nel<br />
caso di conflitti che sorgano all'interno della scuola in merito all'applicazione del presente<br />
Titolo del <strong>regolamento</strong><br />
D. L' Organo di garanzia, su richiesta di chiunque abbia interesse, decide anche sui<br />
conflitti che, all'interno della scuola, sorgano in merito all'applicazione dello Statuto delle<br />
studentesse e degli studenti.<br />
E. La convocazione dell'Organo di garanzia spetta al Presidente, che provvede a<br />
designare, di volta in volta, il segretario verbalizzante. L’avviso di convocazione sarà fatto<br />
pervenire ai membri dell'Organo, per iscritto, almeno 4 giorni prima.<br />
F. Per la validità della seduta è richiesta la presenza della metà più uno degli esponenti. Il<br />
membro, impedito ad intervenire, deve far pervenire al presidente dell'Organo di Garanzia,<br />
possibilmente per iscritto, prima della seduta, la motivazione giustificativa dell'assenza.<br />
G. Ciascun membro dell'Organo di garanzia ha diritto di parola e di voto; l’espressione dei<br />
voto è palese. Non è prevista l'astensione. In caso di parità prevale il voto del Presidente.<br />
H. L’ Organo di garanzia, in forza del disposto di cui all'art. 5, dello Statuto delle<br />
studentesse e degli studenti, è chiamato ad esprimersi sui ricorsi dei genitori degli allievi<br />
contro le sanzioni disciplinari nei modi previsti dalla norma<br />
I. Qualora l'avente diritto avanzi ricorso (che deve essere presentato per iscritto entro 15<br />
giorni dalla comunicazione), il Presidente dell'Organo di garanzia, preso atto dell'Istanza<br />
inoltrata, dovrà convocare mediante lettera i componenti l'Organo non oltre 10 giorni dalla<br />
presentazione del ricorso medesimo.<br />
L. Il Presidente, in preparazione dei lavori della seduta, deve accuratamente assumere<br />
tutti gli elementi utili allo svolgimento dell'attività dell'Organo, finalizzato alla puntuale<br />
considerazione dell'oggetto all'ordine del giorno.<br />
M. L'esito del ricorso va comunicato per iscritto agli interessati.<br />
9) Organo di garanzia regionale<br />
La Nota 31 luglio 2008 Prot n. 3602/PO del Ministero dell’Istruzione prevede la possibilità<br />
di un’ulteriore fase di impugnatoria a livello regionale sui reclami contro le violazioni dello<br />
Statuto. Alle norme in essa contenute si rinvia.
Parte B – scuola primaria<br />
1) Premessa per lo specifico settore della scuola dell’obbligo con riferimenti per la<br />
scuola dell’infanzia<br />
Tenuto conto delle regole già espresse nella parte generale del Regolamento (Titolo 1)<br />
circa i comportamenti e gli adempimenti di tutti gli alunni dell’Istituto, si sottolineano nei<br />
successivi articoli modalità operative e adempimenti peculiari relativi al funzionamento<br />
della sc, primaria e dell’infanzia.<br />
Nel contempo si ribadiscono alcune prassi comportamentali e, in coerenza, i conseguenti<br />
interventi educativi.<br />
2) Ingresso e uscita dalla scuola<br />
A. Gli alunni al primo suono del campanello entreranno e si porteranno nei luoghi deputati<br />
al raduno o nei pressi della propria aula o, per le classi situate al primo piano, nei pressi<br />
della scala (modifiche a tale tipologia di impegno potranno essere concordate nei vari<br />
plessi secondo quanto previsto nella norma in vigore).<br />
B. L’ingresso in aula o l’accesso al piano superiore può avvenire solo con la presenza<br />
degli insegnanti, che devono sempre essere presenti 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni,<br />
proprio per vigilare sull’ingresso degli alunni. La vigilanza nella scuola, intesa come<br />
insieme dei comportamenti atti ad assicurare una civile convivenza e una ordinata<br />
realizzazione delle finalità educative, è compito di tutti i docenti comunque in servizio nei<br />
confronti degli alunni di tutto l’Istituto.<br />
C. Alla fine delle lezioni gli alunni usciranno ordinatamente dalle aule e si avvieranno<br />
ordinatamente verso l’uscita accompagnati dall’insegnante.<br />
• Gli insegnanti devono accompagnare la propria scolaresca fino al luogo di accesso<br />
ai genitori e comunque secondo modalità concordate nei plessi tenendo presente la<br />
struttura dell’edificio scolastico.<br />
• L’amministrazione scolastica non si assume alcuna responsabilità nei confronti<br />
degli alunni lasciati incustoditi dai genitori prima dell’ingresso e dopo il termine delle<br />
lezioni al di fuori degli edifici di pertinenza.<br />
• Non è ammessa la presenza degli alunni nei plessi scolastici oltre il normale orario<br />
delle lezioni se gli stessi non sono alunni frequentanti le attività parascolastiche<br />
comunali o corsi propedeutici promossi dalle associazioni territoriali<br />
• L’insegnante referente di plesso (o il Dirigente Scolastico) può concordare con<br />
l’Ente Locale adeguate modalità di vigilanza degli alunni a cura di personale<br />
appositamente incaricato dall’Amministrazione Comunale per garantire la sicurezza<br />
esterna nel circondario dell’edificio, con particolare riguardo al controllo dell’edificio.<br />
• Vanno individuate in ciascun plesso (accordo fra i docenti) adeguate modalità di<br />
vigilanza degli alunni in presenza di bambini portatori di handicap o in caso di<br />
improvviso malessere da parte dei docenti, attraverso forme idonee di<br />
collaborazione.
D. Per facilitare l’entrata e l’uscita degli alunni, per un corretto svolgimento delle attività<br />
didattiche, è, di norma, vietato l’ingresso ai genitori, salvo casi particolari valutati<br />
dall’insegnante e autorizzati dal Dirigente Scolastico, da suo docente collaboratore o<br />
dall’insegnante referente di plesso.<br />
E. E’ compito specifico del personale ATA collaboratore scolastico provvedere alla<br />
chiusura e all’apertura dei cancelli e dei portoni d’ingresso nonché di operare sulla<br />
vigilanza degli ingressi e delle uscite.<br />
3) Ritardi e uscite anticipate<br />
A. Fino al secondo suono del campanello è consentito agli alunni raggiungere le aule di<br />
lezione. Gli eventuali ritardatari (oltre 10 min.) si presenteranno all’insegnante con<br />
giustificazione sul diario firmata da un genitore o gli stessi genitori compileranno l’apposito<br />
modulo presente presso i locali dei collaboratori scolastici. In caso di lievi ritardi non<br />
previsti, l’ammissione in aula dell’alunno sarà a cura del docente presente in classe, che<br />
provvederà a segnalare l’episodio in Segreteria qualora esso dovesse rivestire carattere di<br />
irrispettosa continuità.<br />
B. Per nessun motivo ingiustificato gli alunni possono assentarsi dalla scuola durante<br />
l’orario di lezione. I responsabili dell’obbligo scolastico, per giustificati motivi, possono<br />
richiedere all’insegnante, con motivazione scritta, di lasciar uscire in anticipo sull’orario di<br />
fine lezione, il proprio figlio ( v. articoli relativi al Titolo 1).<br />
C. L’insegnante, ( o p.t. dei collaboratori scolastici ) preso atto dei motivi addotti, rilascia<br />
l’autorizzazione all’alunno: la scuola trattiene la richiesta scritta quale atto liberatorio da<br />
ogni responsabilità. Tuttavia per ragioni di sicurezza, nessun alunno sarà lasciato uscire<br />
dalla scuola se non potrà essere affidato a uno dei responsabili dell’obbligo scolastico o,<br />
eccezionalmente, a un qualsiasi familiare maggiorenne che abbia avuto delega scritta dai<br />
responsabili dell’obbligo (v. articoli relativi al Titolo 1)<br />
D. L’autorizzazione all’uscita anticipata per periodi continuativi nel corso dell’anno<br />
scolastico viene concessa dal Capo d’Istituto; tale autorizzazione viene , di norma,<br />
concessa per sopravvenute e/o documentate patologie dell’alunno e/o per riscontrate<br />
situazioni di handicap (L.104/92): queste stesse tipologie saranno valutate anche qualora<br />
ad esserne affetti sono i genitori o i responsabili dell’obbligo.<br />
E. Negli altri casi (richieste saltuarie per improvvisi motivi familiari, sanitari o socio-sportivi)<br />
viene concessa dagli insegnanti contitolari di classe.<br />
F. All’inizio di ogni anno scolastico i genitori degli alunni – o chi ne fa le veci –<br />
comunicano, attraverso una delega scritta, alla Direzione didattica il nominativo e recapito<br />
telefonico di chi è autorizzato a prelevare l’alunno prima della fine delle lezioni qualora i<br />
genitori fossero impossibilitati a fare ciò in prima persona.
4) Assenze per malattia – situazioni di malessere – altre assenze<br />
(v. anche Titolo 1 – Capo VII)<br />
( ai sensi della L.R.12/2003 e della delibera della Giunta Reg. Lombardia 30 sett.2004)<br />
A. Per assenze fino a 5 giorni, compresi quelli festivi, è sufficiente la giustificazione<br />
scritta dei responsabili dell’obbligo scolastico;<br />
per assenze superiori a 5 giorni si segue la norma indicata dalla Regione Lombardia per<br />
motivi sanitari .<br />
Saranno valutati anche motivi indicati per iscritto dai responsabili dell’obbligo per<br />
particolari esigenze familiari o personali.<br />
Dopo una malattia infettiva la dichiarazione di ammissione a scuola segue<br />
obbligatoriamente la vigente normativa sanitaria recentemente sancita dalla regione<br />
Lombardia.<br />
B. Nei casi di malessere di lieve entità che dovessero manifestarsi durante le lezioni, i<br />
docenti avvertono tempestivamente i responsabili dell’obbligo scolastico. Se questi ultimi<br />
fossero irreperibili, lo scolaro viene comunque trattenuto a scuola, in infermeria, assistito<br />
da un collaboratore scolastico.<br />
Nei casi di presunta gravità il docente comunica immediatamente la situazione alla<br />
segreteria, la quale si attiva per gli interventi più idonei.<br />
C. In caso di assenze causate da malattie infettive o da pediculosi (v. anche procedura specifica<br />
ASL Varese) , i genitori (o chi ne fa le veci) sono tenuti:<br />
- ad avvisare tempestivamente gli insegnanti di classe o l’insegnante referente di plesso<br />
i quali valuteranno l’eventuale intervento dell’Ufficio di Dirigenza<br />
- a consegnare agli insegnanti, al rientro a scuola, l’autocertificazione o il certificato del<br />
medico di base che consente la riammissione a scuola ( qualora richiesto )<br />
5) Vigilanza durante l’intervallo (v. riferimenti anche Titolo 3 art. 2 )<br />
A. Durante l’intervallo (di norma non superiore ai 15 minuti) il personale docente<br />
incaricato vigila assiduamente e scrupolosamente sul comportamento dei propri alunni, in<br />
modo da evitare che si arrechino danni alle persone e alle cose. Negli spazi comuni<br />
interni gli scolari devono astenersi da corse e da giochi violenti, mantenendo toni di voce<br />
bassi e pacati.<br />
B. L’intervallo deve essere un momento educativo finalizzato prioritariamente ad un<br />
recupero delle capacità mentali e fisiche, dopo il normale impegno di lavoro scolastico,<br />
attraverso un’attività di svago e/o relax.<br />
In nessun momento della giornata scolastica, comunque, deve venir meno la<br />
sorveglianza dell’insegnante sugli alunni a lui affidati e dei quali è responsabile.<br />
C. Il personale ausiliario collabora con i docenti per garantire la vigilanza anche in<br />
coincidenza con l’uso dei servizi .
6) Vigilanza in situazioni particolari<br />
A. La vigilanza sugli alunni deve essere naturalmente assicurata anche nei momenti di<br />
trasferimento da e per l’aula di classe ( trasferimento in palestra, aule laboratorio,<br />
spettacoli, uscite sul territorio, manifestazioni ecc.) e i “transiti” da parte degli alunni<br />
saranno ordinati e con toni di voce contenuti.<br />
B. In caso di assenza di uno o più docenti e mancando personale supplente a causa di<br />
impedimento di qualsiasi natura, la vigilanza sugli alunni della classe compete in primo<br />
luogo ai colleghi che sono presenti a scuola in situazioni di ore a disposizione o di<br />
compresenza. Possono intervenire anche i docenti che occupano le classi adiacenti, con il<br />
successivo intervento del personale ausiliario.<br />
C. Nel caso in cui una classe risultasse “scoperta” per l’assenza del docente, dovuta ad<br />
un eventuale ritardo, i docenti delle classi vicine sorvegliano l’ingresso degli alunni di<br />
questa classe oltre a quelli della propria concordando con il referente di plesso o con il<br />
personale ausiliario adeguate modalità di vigilanza sino all’arrivo dell’insegnante in ritardo.<br />
D. Quando risulta necessario (v. Piano annuale delle attività), gli scolari sono suddivisi in equa<br />
misura tra le classi per il tempo strettamente necessario all’arrivo del supplente (qualora<br />
nominato). Alla suddivisione degli alunni privi di custodia collabora il personale ausiliario,<br />
cui compete in particolare, durante le ore di lezione, la vigilanza nei corridoi, sulle scale e<br />
negli spazi comuni.<br />
Nei casi di necessità e di emergenza tutto il personale è comunque impegnato a<br />
cooperare con i docenti nel compito di vigilanza sugli alunni.<br />
E. Durante le lezioni, solo in caso di urgente e improrogabile necessità, l’insegnante può<br />
abbandonare l’aula in cui si trovano gli alunni, ma deve provvedere ad affidare la<br />
scolaresca ad un bidello il quale diventa responsabile (art. 7 – DPR 31/5/74 – n. 420) o,<br />
se questo è impossibilitato, anche ad un insegnante che occupa le classi adiacenti. In<br />
caso di impedimenti a proseguire la lezione, dev’essere immediatamente avvertito il<br />
Dirigente.<br />
7) Permanenza alunni e accesso a scuola di personale istituzionalmente NON<br />
addetto ai lavori scolastici (v. anche Titolo 1- Capo VI- art.3-5 )<br />
A. La presenza degli alunni è obbligatoria per tutte le attività che vengono svolte in<br />
orario scolastico e nel contesto dei lavori programmati nell’ambito dell’Istituto.<br />
B. Durante l’orario scolastico, per evitare interruzioni della vigilanza, nessuna persona<br />
estranea può accedere all’edificio, fatti salvi:<br />
• i genitori degli alunni (o parenti autorizzati), previa autorizzazione accordata dai<br />
docenti o in casi eccezionali (uscita anticipata per giustificati motivi / malessere o
infortunio dei bambini / situazione di handicap/frequenza ridotta per specifiche<br />
situazioni personali);<br />
• gli esperti o collaboratori dei docenti previa autorizzazione del dirigente scolastico<br />
ed a seguito di opportuni accordi (v.. nello specifico Titolo 1, Capo VI, art .5)<br />
• ogni altro operatore esterno (presso Enti o Associazioni) autorizzato dal Capo<br />
d’Istituto ( v. Titolo 1, Capo VI, art. 5 )<br />
C. L’accoglienza dei genitori o di estranei, durante le ore di lezione è di competenza<br />
del personale ausiliario o del docente referente di plesso e degli stessi insegnanti di<br />
classe.<br />
8) Tempo mensa e interscuola<br />
A. Il servizio di vigilanza degli alunni durante il tempo mensa e interscuola è di<br />
competenza dei docenti (C.C.N.L. 95/98 e succ.) che vi provvedono tramite modalità<br />
organizzative idonee, nel rispetto degli orari di servizio e delle turnazioni concordate<br />
con i colleghi di plesso, osservando un rapporto medio numerico di un docente ogni<br />
25 alunni ( e comunque prevedendo la presenza contemporanea minima nel plesso<br />
di almeno due docenti (per affrontare eventuali emergenze) con la collaborazione del<br />
personale ATA .<br />
B. In caso di auspicabile disponibilità, da parte dell’Amministrazione Comunale, a<br />
sostenere gli oneri per la vigilanza degli alunni durante detto periodo, l’Ente provvede<br />
alla scelta del personale idoneo ed alla individuazione di opportune modalità<br />
organizzative, nel rispetto del rapporto numerico medio di un adulto ogni 25 alunni<br />
con possibilità di un altro operatore addetto alla vigilanza comunque presente in<br />
contemporanea.<br />
C. Sono previste anche attività di vigilanza miste ( ente locale – amministrazione.<br />
Scolastica ): la presenza numerica del personale docente statale sarà conseguentemente<br />
valutata sulla base della disponibilità di personale responsabile gestito dall’Ente locale.<br />
9) Rispetto dell’orario<br />
A. Gli alunni e chi esercita nei loro confronti la patria potestà sono tenuti al rispetto degli<br />
orari d’ingresso stabiliti dal Consiglio di Istituto con delibera quadro e relativi ai plessi<br />
di scuola primaria e scuola dell’infanzia.<br />
B. La presenza degli alunni è obbligatoria, oltre che alle lezioni, a tutte le altre attività,<br />
ricerche culturali, lavori di gruppo, visite d’istruzione, comprese nell’orario scolastico<br />
e programmate nell’ambito del Consiglio di interclasse o di intersezione e del<br />
Collegio Docenti : anche nei succitati casi il rispetto dell’orario è norma condivisa<br />
valida per gli alunni e per i responsabili dell’obbligo scolastico.<br />
10) Norme di comportamento degli alunni nella scuola primaria (riepilogo specifico)<br />
(v. anche Titolo 1 – Capo IV )
Gli alunni dell’Istituto sono equiparati, compatibilmente con la loro età e il loro stato di<br />
minori, ai sensi degli artt. 1 e 3 del D.P.R. 547/55 e dell’art. 2 del D.L.vo 626/94, a<br />
operatori in uno spazio di “lavoro educativo” e in un idoneo ambiente di apprendimento e<br />
di crescita ( L.53/03): la scuola è quindi per loro anche il “luogo di impegno psico-fisico”<br />
che si attua nello “studio teorico e pratico e nella partecipazione alle attività educative di<br />
insegnamento-apprendimento”<br />
A tale leggi risultano conseguenti i comportamenti sia personali sia collettivi qui elencati<br />
in particolar modo per gli alunni delle scuola primaria :<br />
A. rispetto negli atteggiamenti e nelle espressioni nei confronti dei docenti, del personale<br />
ATA e dei compagni<br />
B. ciascun alunno gestisce gli “strumenti” di lavoro (quaderni, libri, sussidi, materiale<br />
scolastico) con ordine e cura e porta quotidianamente solo ciò che gli occorre per<br />
espletare le attività scolastiche, evitando possibilmente di sovraccaricare la cartella con<br />
giochi, oggetti personali ed eventuali libri e quaderni non inerenti l’attività del giorno ( in<br />
particolare per il secondo periodo della scuola primaria)<br />
I docenti valutano i carichi di lavoro e di materiale in relazione all’età degli alunni.<br />
C. I docenti, in collaborazione con i genitori, controllano l’avvenuta, graduale<br />
acquisizione da parte del bambino-ragazzo, sia a casa che a scuola, della capacità di<br />
gestire autonomamente gli strumenti personali di lavoro, in modo da evitare sia<br />
sovraccarico che la mancanza del materiale occorrente per ciascuna giornata<br />
scolastica, favorendo la maturazione dell’autonomia.<br />
D. In coincidenza con l’ingresso a scuola i bambini- ragazzi raggiungono l’aula con gli<br />
insegnanti (o gli spazi assegnati a ciascuna classe) e osservano, fino dall’inizio delle<br />
lezioni , un comportamento corretto e solidale nei confronti dei compagni,<br />
dell’insegnante o del personale di vigilanza e preparano il materiale scolastico<br />
occorrente per l’avvio delle attività.<br />
E. Durante le ore di lezione e di attività scolastica, in qualunque ambiente (interno o<br />
esterno) il bambino-ragazzo osserva un comportamento corretto e conforme alle<br />
regole condivise ed alle indicazioni fornite dagli insegnanti (titolari di classe o<br />
supplenti) e non lascia per nessun motivo il gruppo di appartenenza, salvo esplicita<br />
richiesta autorizzata.<br />
F. I bambini-ragazzi individualmente si spostano da un’aula all’altra o da uno spazio<br />
all’altro della scuola solo per raggiungere i servizi (previa autorizzazione degli<br />
insegnanti) o per espletare incarichi (affidati dagli insegnanti) o per utilizzare il<br />
telefono (accompagnati dal personale ATA, in caso di necessità di comunicare<br />
urgentemente con i genitori o chi ne fa legalmente le veci).<br />
G. Gli alunni devono inoltre:<br />
• non correre negli spazi interni, schiamazzare, giocare in modo eccessivo, spingere,<br />
scherzi pericolosi per sé e per gli altri durante gli spostamenti da un luogo all’altro<br />
dell’Istituto, durante la pause di lezione, nell’uso dei servizi;
• non usare telefoni cellulari personali durante lo svolgimento dell’attività scolastica in<br />
Istituto (v. per analogia Titolo 3 per la sc. sec. I grado)<br />
• usare correttamente la rubinetteria, i sanitari, il materiale per l’igiene personale, evitando<br />
sprechi;<br />
• deporre i rifiuti nei contenitori (per la raccolta differenziata, se esistente);<br />
• durante la consumazione dei pasti (intervallo/mensa) collaborare nell’osservare<br />
comportamenti che favoriscano l’igiene personale e la pulizia dei locali, rispettando le<br />
regole condivise.<br />
H. Poiché la scuola e tutte le attrezzature in essa esistenti sono beni della comunità<br />
messi a loro disposizione, tutti gli alunni devono avere la massima cura dell’uso delle<br />
aule, degli arredi, degli strumenti e dei sussidi, segnalando immediatamente,<br />
all’insegnante presente nel locale in cui stanno svolgendo l’attività didattica, eventuali<br />
danni e rotture rilevanti;<br />
I. Il Consiglio di Istituto e la Dirigenza Scolastica non si assumono responsabilità in<br />
caso di smarrimenti e/o furti di beni personali degli studenti o delle persone presenti<br />
in ambiente scolastico, né possono avviare alcuna iniziativa investigativa ufficiale.<br />
Sarà tuttavia fornita dal personale scolastico ogni forma di collaborazione e di<br />
sussidio per le soluzioni possibili dei “casi” nel rispetto della legge n.275/96 e della<br />
legge 241/90.<br />
11) Comportamento degli alunni, principi generali di “etica scolastica” e interventi<br />
disciplinari<br />
I principi generali di comportamento e di relazione sono quelli già previsti per le norme<br />
nazionali, il POF d’Istituto e i precedenti articoli del presente <strong>regolamento</strong>.<br />
12) Problematica disciplinare con particolare riguardo alla scuola primaria<br />
Per quanto concerne i diritti e doveri degli alunni di scuola si fa riferimento alla normativa<br />
in vigore e agli articoli sul comportamento indicati precedentemente.<br />
Si sottolinea come ( D.L. 59/04) il comportamento degli alunni è oggetto di valutazione<br />
periodica.<br />
Si sottolinea altresì la necessità della massima attenzione alle più recenti analisi psicopedagogiche<br />
in merito alle cause e alle motivazioni dei comportamenti devianti rispetto a<br />
una norma sociale.<br />
Si pone anche l’attenzione sul comportamento dei minori come risultante, spesso non del<br />
tutto consapevole, dell’interazione tra innatismo e ambiente socio-familiare.<br />
Come già richiamato più volte dal presente <strong>regolamento</strong>, si premette che ogni intervento<br />
disciplinare nei confronti degli alunni deve avere finalità educativa e tendere al<br />
rafforzamento del senso di responsabilità, alla ricerca di un’autonomia positiva, alla<br />
crescita sociale.<br />
13) Analisi dei comportamenti e interventi disciplinari (A)
Si configurano come principali mancanze disciplinari passibili di “sanzioni” i seguenti<br />
comportamenti:<br />
a. Mancato assolvimento degli impegni scolastici;<br />
b. Ritardi e assenze non giustificati ( valutazione anche nei confronti dei<br />
responsabili dell’obbligo)<br />
c. Falsificazione della firma dei genitori in calce a giustificazioni, verifiche,<br />
avvisi, comunicazioni sul libretto o sul diario;<br />
d. Comportamenti lesivi dei diritti degli altri alunni, in particolare il diritto di<br />
svolgere il lavoro scolastico in condizioni di incolumità, tranquillità e<br />
concentrazione;<br />
e. Mancanza di rispetto, anche formale, nei confronti di insegnanti, compagni e<br />
operatori scolastici;<br />
f. Danneggiamento di ambienti, arredi e materiali scolastici.<br />
14 ) Analisi dei comportamenti e interventi disciplinari (B)<br />
I singoli docenti, valutata l’entità e la frequenza delle trasgressioni, potranno intraprendere,<br />
individualmente o preferibilmente in equipe , le seguenti iniziative:<br />
1) Ammonizione verbale dell’alunno;<br />
2) Nota del comportamento trasgressivo sul registro di classe e/o giornale dell’insegnante<br />
con contestuale avviso alla famiglia tramite nota sul diario;<br />
3) (casi estremamente gravi e non contenibili nell’immediato) Allontanamento temporaneo<br />
dell’alunno dall’aula con eventuale comunicazione del fatto al Dirigente Scolastico e<br />
alla famiglia, comunque avendo cura di organizzare la sorveglianza dell’alunno.<br />
Nel caso di gravi e/o reiterate infrazioni disciplinari il docente le segnalerà al Dirigente<br />
Scolastico per le valutazioni del caso ai sensi della normativa in vigore.
TITOLO 3<br />
Comportamento alunni, specifiche<br />
regole d’intervallo, uso dei telefoni<br />
cellulari e altre apparecchiature<br />
elettroniche.<br />
( per la scuola secondaria di I grado )<br />
1) Indicazioni generali relative all’intervallo<br />
Le note di <strong>regolamento</strong> relative alla gestione dell’intervallo durante la mattinata scolastica<br />
presso la SMS Dante Alighieri sono state in prima istanza approvate con delibera del<br />
Collegio dei Docenti del 19/02/08.<br />
Il primo intervallo è dalle ore 10,50 alle ore 11,00 e si svolge nei corridoi.<br />
Il secondo intervallo è previsto tra il termine della quinta ora e l’inizio della sesta ora<br />
Durante l’intervallo non sono accessibili i piccoli corridoi terminali del 1° e del 2° piano<br />
dell’ala nuova ed i colloqui con i genitori sono sospesi.<br />
I momenti di intervallo devono essere periodi di interruzione dell’attività didattica, di<br />
relax in sicurezza e di tranquilla socializzazione tra gli studenti.<br />
2) Indicazioni comportamentali relative all’intervallo<br />
Durante l’intervallo gli alunni devono tenere sempre un comportamento corretto, sotto la<br />
costante sorveglianza del personale docente e ATA.<br />
Quindi:<br />
• Non possono entrare né nella propria aula né in altre ( salvo eccezioni debitamente<br />
motivate e autorizzate dai docenti anche su specifiche indicazioni dirigenziali)<br />
• Non possono correre per i corridoi né spingersi.<br />
• Non possono affacciarsi alle finestre sporgendosi dai davanzali.<br />
• Non possono sporgersi dalle ringhiere delle scale, né muoversi tra un piano e<br />
l’altro.<br />
• Non devono, per nessuna ragione, usufruire dei distributori automatici di<br />
bevande che sono ad uso esclusivo del personale della scuola.<br />
• Per dare la possibilità a tutti di accedere ai bagni gli alunni devono ridurre la loro<br />
permanenza ai servizi per le sole necessità fisiologiche e igieniche.<br />
• Per ragioni igieniche è vietato consumare bevande e cibi all’interno dei servizi<br />
stessi.<br />
• Al suono della campanella il rientro in aula deve essere graduale e ordinato per<br />
consentire la rapida ripresa delle lezioni<br />
• Eventuali comportamenti trasgressivi ( come per tutto lo svolgimento dell’attività<br />
didattica ed educativa ) saranno valutati ai sensi delle vigenti norme scolastiche
3) Indicazioni sull’uso dei telefoni cellulari e di altre apparecchiature elettroniche da<br />
parte degli alunni<br />
Le modalità regolamentari sull’uso delle apparecchiature di cui al tit. 3 art. 3 del presente<br />
<strong>regolamento</strong> è stato approvato dal Consiglio d’Istituto 13 febbraio 2008 e dal Collegio dei<br />
Docenti del 19 febbraio 2008 della SMS Dante Alighieri. Tali modalità vengono riproposte<br />
dal presente <strong>regolamento</strong> con alcune modifiche, facendo seguito alle seguenti norme<br />
nazionali e locali:<br />
- le linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cellulari e di altri<br />
dispositivi elettronici contenute nella Direttiva del Ministro della Pubblica Istruzione del<br />
15/03/2007 Prot. n.30/dip./segr.;<br />
- lo statuto degli studenti e delle studentesse DPR 249 del 24 giugno 1998 integrato dal<br />
DPR 235/07<br />
- il Regolamento di istituto dell’IC Varese 6 – parte Scuola Secondaria di 1° grado “Dante<br />
Alighieri” di Varese;<br />
4 ) Specifiche limitazioni e modalità d’uso telefoni cellulari.<br />
A. L’uso del telefono cellulare è vietato durante l’intero tempo-scuola (attività didattiche,<br />
intervalli, pausa mensa, attività extracurricolari, trasferimenti da aula a laboratori e<br />
palestra,…), sia come apparecchio di collegamento telefonico, che come trasmettitore di<br />
messaggi, foto-camera, video-camera e ogni altra funzione.<br />
B. Il possesso a scuola del telefono cellulare è sconsigliato; qualora un alunno decida di<br />
esserne fornito lo stesso dovrà mantenerlo spento per l’intera durata dell’attività didattica e<br />
conservarlo come effetto personale e con diretta responsabilità per quanto riguarda la<br />
custodia dell’apparecchio. La scuola non assume alcuna responsabilità circa eventuali<br />
danni e/o furti.<br />
5) Limitazioni e modalità d’uso altri apparecchi elettronici<br />
Il suddetto divieto d’uso è esteso a qualunque apparecchio elettrico o elettronico (I-pod,<br />
walkman, videogiochi, game-boy,…) che sia incompatibile con l’attività didattica, fatta<br />
eccezione per i casi in cui sia lo stesso docente a richiederne o consentirne l’uso per<br />
strette finalità didattiche.<br />
6) Comunicazioni urgenti<br />
Per particolari e urgenti esigenze di comunicazione tra alunni e famiglie sarà utilizzabile il<br />
telefono fisso installato nell’edificio scolastico, previa autorizzazione del docente in servizio<br />
e sotto sorveglianza di un operatore scolastico.<br />
7) Trasgressioni nell’uso delle apparecchiature elettroniche e interventi disciplinari<br />
Il divieto di utilizzare telefoni cellulari e altri apparecchi elettronici durante il tempo-scuola<br />
prevede l’applicazione del seguente sistema sanzionatorio, secondo il criterio di<br />
proporzionalità di seguito stabilito:
A. L’uso del telefono cellulare (e di altri apparecchi elettronici) durante il tempo-scuola<br />
comporta l’immediato ritiro dell’apparecchio da parte del docente che verifica l’infrazione al<br />
Regolamento. Lo stesso provvede al richiamo scritto sul diario o sul libretto personale<br />
dell’alunno e sul registro di classe. L’apparecchio verrà restituito ai genitori, che saranno<br />
appositamente convocati dal coordinatore o da un docente di classe o dall’Ufficio di<br />
segreteria e sollecitati al puntuale rispetto del Regolamento.<br />
B. Alla seconda trasgressione il Consiglio di classe può adottare i provvedimenti previsti<br />
dal Regolamento. In casi particolari, che saranno valutati dallo stesso Consiglio, il<br />
provvedimento potrà prevedere l’assegnazione di attività “riparatorie”, orientate al<br />
recupero educativo dell’alunno.<br />
C. L’uso accertato del telefono cellulare durante una verifica scritta comporta l’immediato<br />
ritiro dell’apparecchio da parte del docente, l’annullamento della prova, il richiamo scritto<br />
sul diario o sul libretto personale dell’alunno e sul Registro di classe. Il Consiglio di classe<br />
potrà valutare opportuni interventi disciplinari mediante tempestiva convocazione.<br />
D. Nel caso di reiterate infrazioni e di atteggiamenti ripetutamente negligenti nei confronti<br />
degli interventi educativi da parte dei docenti, la sanzione può comportare, a giudizio del<br />
Consiglio di classe, valutazioni sanzionatorie sino all’allontanamento temporaneo dalla<br />
scuola per tre giorni.<br />
E. Nel caso di fatti di eccezionale gravità, accertati e imputabili a uno o più alunni, (uso del<br />
telefono cellulare per diffusione di filmati a contenuto pornografico, violazione della privacy<br />
di docenti e coetanei, realizzazione di foto e filmati che offendano il comune senso del<br />
pudore) il provvedimento disciplinare, che sarà valutato dal Consiglio di classe caso per<br />
caso, potrà comportare l’allontanamento temporaneo dalla scuola fino a 15 giorni.<br />
F. Sarà anche valutata l’opportunità di procedere con denuncia circostanziata all’autorità di<br />
polizia.<br />
8) Opportunità degli interventi educativi in merito al Titolo 3<br />
L’adozione di uno dei provvedimenti disciplinari sopra-citati comporterà, comunque,<br />
un’azione di riflessione e di auto-valutazione, che sarà esercitata a seconda dei casi dal<br />
coordinatore della classe, da un altro docente, dal dirigente, al fine di favorire nell’alunno<br />
interessato una positiva fase di responsabilizzazione.
TITOLO 4<br />
Gite scolastiche<br />
e visite d’istruzione<br />
1) Riferimenti normativi<br />
Parte A – scuola secondaria di I grado<br />
Il Titolo 4 del presente Regolamento d’istituto è stato approvato con Delibera del Consiglio<br />
d’Istituto n. 103 del 22 gennaio 2007 aggiornata nelle sedute del 5 ottobre 2007, del 4<br />
aprile 2008 e del giugno 2010 n° 48 e 49 da parte della scuola secondaria di I grado<br />
Dante Alighieri poi integrata nell’I.C. Varese 6.<br />
Tali delibere sono state modificate in alcune parti dalla delibera di approvazione del<br />
presente Regolamento senza tuttavia snaturare il senso generale che presiede<br />
all’effettuazione delle gite e delle visite d’istruzione, alla loro regolarità e alla loro<br />
sicurezza.<br />
La scuola considera i viaggi d’istruzione, le visite guidate, le lezioni fuori sede, la<br />
partecipazione ad attività teatrali e sportive, a campionati o gare sportive, a concorsi<br />
provinciali, regionali, nazionali, internazionali, i gemellaggi con scuole estere parte<br />
integrante e qualificante delle attività istituzionali di istruzione e formazione, momento<br />
privilegiato di conoscenza, comunicazione, socializzazione e completamento delle<br />
preparazioni specifiche.<br />
Questi i principali riferimenti normativi cui il presente Titolo si ispira:<br />
D.M. 295/1999<br />
C.M. n. 291/1992<br />
C.M. n. 623/1996<br />
D.I. 01/02/2001 n. 44<br />
Note del MIUR del 15/7/02 e del 20/12/02<br />
Codice Civ. art. 2047 e 2048; Legge1 luglio 1980 n. 312, art. 61 Legge 23/12/2005 n. 266<br />
Regolamento di Istituto e di Disciplina – IC Varese 6<br />
2) Definizione delle iniziative<br />
Tutte le tipologie di viaggio sono contenute nella normativa di riferimento; nel<br />
Regolamento si conviene che esse vengano così sinteticamente indicate:<br />
A) Viaggi di istruzione: si prefiggono il miglioramento della conoscenza del territorio<br />
italiano nei suoi molteplici aspetti, naturalistico – ambientali, economici, artistici, culturali;<br />
per i viaggi all'estero obiettivo è anche la conoscenza e/o approfondimento della realtà<br />
linguistica del paese.<br />
Tali iniziative possono comportare uno o più pernottamenti fuori sede.<br />
B) Visite guidate nel territorio: si effettuano nell'arco di una giornata o frazioni di essa<br />
anche oltre l’ orario delle lezioni e si prefiggono gli obiettivi di cui sopra in località situate
nel comune o nella provincia o in ogni caso raggiungibili nell’arco della giornata non<br />
comportano alcun pernottamento fuori sede.<br />
C) Brevi visite guidate nel territorio comunale: si effettuano nell’arco della mattinata o<br />
frazioni di essa e si prefiggono gli obiettivi di cui sopra nel comune (visione di monumenti<br />
in città, partecipazione a mostre, conferenze o iniziative locali non programmabili<br />
preventivamente). Devono preferenzialmente essere effettuate nelle ore dell’insegnante<br />
che richiede l’uscita o con cambiamenti d’orario concordati con i colleghi. Non devono<br />
comportare alcun costo per la scuola (supplenze).<br />
D) Viaggi connessi con attività sportive: si tratta di viaggi finalizzati a garantire agli<br />
allievi la partecipazione ad attività sportive. Vi rientrano sia quelle finalizzate alla<br />
conoscenza di specialità sportive sia le attività collegabili ad attività sportive (es. Ciclocittà)<br />
3) Modalità di istruzione delle attività e organi competenti all’autorizzazione<br />
A. Le attività individuate all’art. 1 devono essere oggetto di idonea programmazione,<br />
inserite nel progetto didattico-educativo della classe e quindi sottratte ad ogni iniziativa<br />
estemporanea. Tutte le attività sopraindicate (esclusa la tipologia C e le uscite non<br />
prevedibili all’atto della stesura del PIANO) esigono una preventiva fase progettuale fin<br />
dall'inizio dell'anno scolastico da concludersi entro la prima settimana di novembre, o fin<br />
dalla fine dell’anno scolastico precedente.<br />
B. Le attività sono regolate da criteri e obiettivi stabiliti dal Collegio Docenti e dai Consigli<br />
di classe, nel rispetto della normativa vigente e in armonia con le linee indicate dal POF.<br />
C. In particolare:<br />
- il Collegio Docenti individua i criteri generali in relazione agli obiettivi didattici, alla scelta<br />
delle destinazioni, alle classi a cui indirizzare le proposte.;<br />
- i Consigli di Classe, sulla base di tali criteri, elaborano le proposte di Viaggi che<br />
costituiscono la base per la predisposizione del Piano dei Viaggi della Scuola da<br />
presentare al Consiglio d’Istituto per l’approvazione.<br />
D. Per le uscite non programmabili entro la data di approvazione del Piano Viaggi, spetta<br />
al Dirigente Scolastico autorizzare visite guidate nel territorio nell’arco di una sola giornata,<br />
fermo restando il rispetto della normativa vigente.<br />
E. Le eventuali visite guidate nel territorio autorizzate dal Dirigente scolastico<br />
successivamente all’approvazione del piano viaggi non potranno in ogni caso superare il<br />
limite numerico ed i tetti di spesa fissati dal presente <strong>regolamento</strong>.<br />
F. Al Dirigente Scolastico spetta anche autorizzare i viaggi e le uscite di una sola giornata<br />
connessi con attività sportive. Non essendo queste uscite programmabili tutte all’inizio<br />
dell’anno scolastico e prevedendo la partecipazione di ridotti gruppi di alunni di classi<br />
diverse, saranno oggetto di una programmazione di massima da parte dei Consigli di<br />
classe (entro la prima settimana di ottobre), che esprimeranno la propria adesione alle<br />
manifestazioni sportive con la classe o con singoli alunni. Non sarà necessario, in quella<br />
sede, comunicare i nominativi degli alunni.
G. Il Capo d’ Istituto assegna la funzione di coordinamento per la costruzione e la<br />
redazione del Piano Viaggi alla Commissione Viaggi di cui agli art. successivi.<br />
4) Proponenti per ogni tipo di viaggio<br />
A. Le proposte di Viaggi, per tutte le tipologie previste, devono pervenire alla commissione<br />
Viaggi- Gite, complete in tutte le parti (meta, periodo, referente,accompagnatori, riserve,<br />
ecc) da parte dei Coordinatori dei Consigli di Classe, possibilmente entro la prima<br />
settimana di Ottobre.<br />
B. Qualora possibile le visite guidate nel territorio che verranno effettuate tra settembre e<br />
dicembre, la proposta dovrà pervenire prima del termine delle attività dell’anno scolastico<br />
precedente ( 30 giugno) e le uscite saranno autorizzate dal Dirigente Scolastico. Tali visite<br />
nel territorio saranno computate nel numero massimo di uscite per ciascuna classe e nei<br />
tetti di spesa previsti dal presente <strong>regolamento</strong>.<br />
C. Ogni Consiglio di Classe provvede alla stesura della proposta del progetto di Viaggio,<br />
con l'individuazione del Referente, seguendo l'iter procedurale indicato nel presente<br />
Regolamento.<br />
In relazione alla possibilità di richiedere preventivi per tutto il “pacchetto” del Piano Viaggi<br />
della Scuola, si dovrà uniformare la data di richiesta.<br />
5) Iter procedurale per i viaggi di istruzione<br />
A. I Consigli di Classe devono provvedere:<br />
- all'individuazione degli itinerari e del programma di viaggio compatibili con il percorso<br />
formativo ;<br />
- all'individuazione dei docenti accompagnatori disponibili;<br />
- alla scelta del periodo di effettuazione del viaggio di istruzione.<br />
B. La proposta del viaggio, redatta dal Consiglio di Classe su un modello standard per<br />
tutto l'istituto, sarà inoltrata alla Commissione Gite (Funz. Strum. + gruppo di lavoro) per la<br />
redazione del Piano Annuale dei Viaggi della Scuola da presentare al Collegio Docenti, il<br />
quale delibera il Piano dei Viaggi d'istruzione sotto l'aspetto didattico raccordandolo con il<br />
Piano dell'Offerta Formativa.<br />
C. Il Dirigente Scolastico verificherà la fattibilità del Piano sotto l'aspetto didattico,<br />
organizzativo ed economico e lo sottoporrà al Consiglio d’Istituto per la conseguente<br />
delibera (mese di novembre).<br />
D. Sulla base del Piano approvato dal Consiglio di istituto, generalmente entro il mese di<br />
dicembre la Commissione Gite di cui al successivo art.12 esaminerà le offerte pervenute<br />
dalle agenzie per aggiudicarsi la gara di appalto seguendo poi la procedura prevista dal<br />
medesimo art. 12<br />
6) Destinatari
A. Sono tutti gli allievi regolarmente iscritti presso la scuola secondaria di I grado dell’<br />
istituzione scolastica.<br />
Per gli alunni minorenni è tassativamente obbligatorio acquisire il consenso scritto di chi<br />
esercita la potestà familiare. Si precisa che tutti i partecipanti devono essere coperti da<br />
polizza assicurativa contro gli infortuni.<br />
B. Il limite minimo di partecipazione di ogni classe ai Viaggi di istruzione è stabilito nell’<br />
80% degli studenti frequentanti la classe (con arrotondamento per difetto) e con<br />
l’esclusione, nel computo, degli allievi che non parteciperanno per decisione del Consiglio<br />
di Classe).<br />
C. Alle visite guidate è obbligatoria la partecipazione dell'intera classe (salvo gli assenti<br />
della giornata)<br />
L'eventuale assenza dello studente nel giorno della visita guidata deve essere giustificata.<br />
L'onere del trasporto si intende obbligatorio per l'intera classe.<br />
D. Il Consiglio di Classe si riserva la facoltà di non consentire la partecipazione a<br />
viaggi d’istruzione e a visite guidate da parte di alunni che abbiano evidenziato<br />
comportamenti scorretti, o potenzialmente pericolosi per sè e per gli altri, e<br />
frequentemente non attinenti alle regole scolastiche<br />
7) Durata dei viaggi e periodi di effettuazione<br />
A. Considerata l'opportunità che per il completo svolgimento dei programmi di<br />
insegnamento non vengano sottratti tempi eccessivi alle normali lezioni in classe, si indica<br />
il periodo massimo utilizzabile per i viaggi di istruzione, per ciascuna classe.<br />
B. La durata massima dei viaggi di istruzione è così fissata:<br />
Viaggi di istruzione<br />
Classi PRIME: 1 giorno in Italia;<br />
Classi SECONDE: fino a 2 giorni in Italia (con un pernottamento)<br />
Classi TERZE: fino a 3 giorni in Italia o all’estero (con due pernottamenti) a cui sarà<br />
possibile aggiungere un giorno, purché non venga superato il tetto di spesa, determinato<br />
annualmente dal Consiglio d’Istituto.<br />
Dovrà essere posta particolare attenzione alla situazione degli alunni con intolleranza<br />
alimentare e prevedere quindi, con le agenzie, la possibilità di pasti adeguati e compatibili<br />
con le diverse patologie.<br />
Visite guidate nel territorio<br />
Cinque visite per ogni classe, inerenti all’attività programmata e concordata con il consiglio<br />
di classe, purché non venga superato il tetto di spesa annualmente determinato dal<br />
Consiglio d’Istituto. Sarà possibile aggiungere al massimo un‘uscita (tipologia C) solo con<br />
accompagnatori volontari, per non gravare la scuola di ulteriori costi.
C. I viaggi devono essere effettuati entro il 30 aprile di ogni anno. Le uscite sul territorio<br />
regionale, provinciale o comunale, da effettuare nel mese di maggio o giugno, saranno<br />
autorizzate solo se motivate da sopraggiunte esigenze o appartenenti alle categorie<br />
espresse dalla CM 291/92 (gite per manifestazioni sportive, per visite ambientali del<br />
periodo, per eventi di rilevanza didattica proposte solo in tale periodo)<br />
D. Particolare attenzione va posta, nella programmazione delle iniziative in esame, al<br />
problema della sicurezza. Deve pertanto essere evitata, quanto più possibile, la<br />
programmazione dei viaggi in periodi di alta stagione e nei giorni prefestivi.<br />
E. E' opportuno che la realizzazione dei viaggi non cada in coincidenza di altre particolari<br />
attività istituzionali della scuola (operazione degli scrutini, riunioni scolastiche o con i<br />
genitori, elezioni scolastiche).<br />
F. E’ opportuno che l’ultimo giorno del viaggio di istruzione coincida con il venerdì<br />
(settimana corta) o con il sabato (settimana normale).<br />
G. Per una puntuale programmazione dei contenuti delle visite è preferibile che vengano<br />
aggregate per ogni viaggio classi dello stesso livello (es. : classi prime o classi seconde) e<br />
non più di due classi per una stessa visita guidata o viaggio d’istruzione, o che vengano<br />
aggregate classi dello stesso corso (es. : seconda e terza sez. A). In quest’ultimo caso la<br />
classe terza dovrà adeguarsi al limite di durata e ai costi della seconda e non viceversa.<br />
8) Criteri per organizzare ev. attività per i non partecipanti alle visite d’istruzione<br />
I non partecipanti non sono esonerati dalla frequenza scolastica.<br />
Agli alunni che non partecipano alla visita per qualsiasi motivo, è garantita la frequenza<br />
scolastica.<br />
9) Costi per le famiglie (v. anche principi espressi per la parte riguar<strong>dante</strong> la scuola<br />
primaria)<br />
A. Compito precipuo dei consigli di classe è proporre mete e itinerari che garantiscano una<br />
partecipazione generalizzata, condizione necessaria per il conseguimento delle finalità<br />
didattico-culturali dell’iniziativa.<br />
B. I Consigli di Classe valuteranno attentamente il rapporto costi-benefici, tenendo<br />
presenti le esigenze delle famiglie per quanto riguarda i costi.<br />
Il Consiglio d’ Istituto conferma i seguenti limiti di spesa:<br />
Visite guidate nel territorio<br />
Viaggi di istruzione<br />
Spesa massima consentita : Euro 45,00 Classi PRIME: €. 50,00<br />
Classi SECONDE: €. 150,00<br />
Classi TERZE: €. 270,00<br />
Gli importi sopra indicati dovranno essere comprensivi anche delle somme da pagare in<br />
contanti (biglietti di ingresso a musei, mostre ecc., guide turistiche, laboratori, pranzi, ecc.)<br />
E’ possibile “spostare” la spesa prevista per visite guidate nel territorio e viaggi d’istruzione<br />
purché la spesa totale rimanga invariata.
Per l’anno scolastico corrente il “budget” di spesa per le famiglie sarà il seguente:<br />
Classi PRIME: €. 95,00<br />
Classi SECONDE: €. 195,00<br />
Classi TERZE: €. 315,00<br />
C. Sono esclusi dai predetti limiti le partecipazioni volontarie a gare sportive, spettacoli<br />
teatrali ed eventi non rientranti nella programmazione didattica.<br />
Le famiglie saranno informate prima della adesione del costo massimo del viaggio di<br />
istruzione.<br />
Contestualmente all’atto della adesione al viaggio di istruzione, che consiste nella<br />
sottoscrizione da parte di un familiare della comunicazione organizzativa predisposta dalla<br />
scuola, è richiesto il versamento delle seguenti somme:<br />
Classi PRIME: €. 25,00<br />
Classi SECONDE: €. 50,00<br />
Classi TERZE: €. 100,00<br />
D. A norma di Legge non sono consentite gestioni fuori - bilancio, pertanto le quote di<br />
partecipazione dovranno essere versate sul c/c postale n. 10044212 intestato alla Scuola<br />
dal singolo genitore o da gruppi di genitori che indichino nella causale, oltre alla meta e<br />
alla data, i nominativi degli alunni e della classe per i quali viene effettuato il versamento.<br />
In caso di successiva rinuncia documentata al viaggio, dietro richiesta da parte della<br />
famiglia, potrà essere predisposto rimborso dell’importo versato, fatta eccezione per i costi<br />
sostenuti e le eventuali penalità attribuite dalla agenzia organizzatrice.<br />
10) Docenti accompagnatori<br />
A. Gli accompagnatori sono individuati dal DS fra i docenti disponibili ad accompagnare gli<br />
alunni appartenenti alla classe che effettua il viaggio o, comunque, fra i docenti che hanno<br />
dato la loro disponibilità ad accompagnare gli allievi (riserve) anche di altri corsi, fermo<br />
restando che almeno un docente accompagnatore abbia diretta conoscenza della classe.<br />
(vedi delibera 48/49)<br />
B. Per i viaggi all'estero, è opportuno che almeno uno degli accompagnatori possieda<br />
un’ottima conoscenza della lingua del Paese da visitare.<br />
C. Per ogni gruppo di 15 studenti o frazione dovrà essere individuato un docente<br />
accompagnatore, tenendo presente che qualora il gruppo (anche inferiore ai 15<br />
partecipanti) viaggi da solo, i docenti accompagnatori dovranno essere almeno due.<br />
D. Per i viaggi di istruzione, in ogni caso, per motivi di sicurezza, per ogni classe è<br />
necessario che vi siano due accompagnatori.<br />
In presenza di studenti diversamente abili il numero dei docenti sarà incrementato di una<br />
unità fino ad un massimo di tre studenti diversamente abili.<br />
E. Durante ogni viaggio è prevista la presenza di un docente con funzione di referente e<br />
responsabile dell’organizzazione che:<br />
- è tenuto a firmare la dichiarazione di assunzione di responsabilità
- è la persona cui fanno riferimento gli allievi, i genitori, i docenti e la segreteria<br />
- è la persona che viene informata e documentata sulla progettazione e fasi successive<br />
- è tenuto alla raccolta e alla successiva consegna in Segreteria dei moduli per<br />
l'autorizzazione al viaggio degli alunni minorenni, provvede al controllo dei bollettini di<br />
versamento del contributo da parte degli allievi e comunica in segreteria i nominativi dei<br />
partecipanti<br />
- riceve l'elenco nominativo degli alunni partecipanti, distinti per classe di appartenenza,<br />
timbrati e datati dal D.S<br />
- verifica con l’ufficio di segreteria (ass. amministrativo addetto) che i partecipanti siano in<br />
possesso di tutti i documenti utili per la partecipazione al viaggio<br />
- riceve la dichiarazione da parte della famiglia di specifiche situazioni relative allo stato di<br />
salute dello studente.<br />
- riceve in consegna i documenti relativi al viaggio (compreso estratto polizza assicurativa)<br />
- redige la relazione finale controfirmata da tutti i docenti accompagnatori.<br />
F. I docenti accompagnatori, prima della partenza (almeno una settimana prima)<br />
consegnano agli studenti perché lo trasmettano alle famiglie, un foglio indicante l'itinerario<br />
dettagliato giorno per giorno, contenente:<br />
- l'ora di partenza;<br />
- il punto di ritrovo;<br />
- l'ubicazione e il numero di telefono dell'albergo;<br />
- l'ora prevista per il rientro;<br />
- le regole di comportamento che gli studenti devono seguire durante il viaggio e gli<br />
eventuali provvedimenti disciplinari. per garantire una visita proficua e serena<br />
G. Entro 7 giorni dallo svolgimento del viaggio/visita il docente referente e responsabile<br />
presenta al Dirigente una relazione sull’attuazione del viaggio (v. comma E).<br />
La relazione consuntiva dovrà indicare:<br />
- il numero dei partecipanti ed eventuali assenti<br />
- i docenti accompagnatori<br />
- un giudizio globale sui servizi forniti dalla ditta<br />
- le finalità didattiche raggiunte<br />
- eventuali pendenze aperte (economiche, disciplinari, rimostranze)<br />
H. In accordo con l’Ufficio di segreteria i docenti accompagnatori devono portare con sé un<br />
modello per la denuncia di infortunio e l'elenco dei numeri telefonici della scuola compreso<br />
il numero del fax, nonché le condizioni della polizza assicurativa che contiene anche utili<br />
indicazioni in caso di inconvenienti.<br />
I. I docenti accompagnatori comunicano tempestivamente alla Segreteria i nominativi degli<br />
alunni assenti al momento della partenza, per provvedere immediatamente alla<br />
predisposizione della pratica di rimborso della quota versata presso l’Assicurazione.<br />
Potranno invece partecipare a viaggi, gite, visite guidate - interamente a proprie spese - i<br />
genitori degli studenti minorenni con difficoltà documentate, portatori di handicap, ecc.<br />
qualora detta occasione sia di primaria necessità per lo studio e la formazione scolastica<br />
degli studenti stessi, purché non vi siano oneri per la scuola e non vengano loro affidati<br />
compiti di vigilanza generale degli allievi. Essi sono tenuti a partecipare alle attività<br />
previste dal programma.
L. Per particolari motivazioni,vagliate dal D.S., può essere consentita la partecipazione ai<br />
viaggi d’istruzione e visite guidate del personale ATA, purché sia in ogni caso garantito il<br />
servizio regolare all’interno della scuola, non vi siano oneri di alcun genere per la scuola e<br />
non vengano affidati a detto personale compiti primari di vigilanza sugli allievi.<br />
M. Il DS può aggregare ai docenti accompagnatori altro insegnante, anche di classi<br />
diverse da quelle interessate al viaggio d’istruzione, per accertate spiccate competenze<br />
specifiche.<br />
11) Responsabilità docenti accompagnatori<br />
A. La responsabilità del personale della Scuola in viaggio rientra nel contesto della<br />
responsabilità civile secondo la quale chiunque sia intenzionalmente che<br />
preterintenzionalmente arrechi un danno ad altri, è obbligato a risarcire (art.2043 C.C.).<br />
L’art.61 della legge 11 luglio 80 n.312 prevede che, qualora l’Amministrazione sia costretta<br />
a risarcire per danni procurati da alunni soggetti a vigilanza, la responsabilità<br />
dell’accompagnatore è limitata ai soli casi di dolo e di colpa grave. Quando un alunno<br />
provoca un danno, lo Stato dopo aver chiamato in causa il danneggiato, verificherà se gli<br />
accompagnatori sono stati all’altezza della situazione, oppure se è da imputare loro<br />
qualche comportamento imprudente o omissivo. Sarà tenuto conto anche del criterio<br />
adottato dal Dirigente Scolastico nel selezionare i partecipanti ed i docentiaccompagnatori.<br />
B. L'accompagnatore è tenuto ad una attenta ed assidua vigilanza degli alunni con<br />
l’assunzione delle responsabilità di cui all’art. 2047 del C.C. (allegato al presente articolo)<br />
integrato dalla norma di cui all’art.61 della legge n.312/80 che limita la responsabilità<br />
patrimoniale del personale della Scuola ai soli casi di dolo e colpa grave.<br />
Una vigilanza così qualificata deve essere esercitata non solo a tutela della incolumità<br />
degli alunni, ma anche a tutela del patrimonio artistico nei cui confronti troppo spesso,<br />
purtroppo, vengono da più parti lamentati danni anche gravi a causa dell’irrazionale e<br />
riprovevole comportamento di singoli alunni o gruppi di essi (art. 8.1 C.M. 291)<br />
Codice Civile<br />
Art. 2047 -Danno cagionato dall'incapace<br />
In caso di danno cagionato da persona incapace d'intendere o di volere (Cod. Pen. 85 e<br />
seguenti), il risarcimento è dovuto da chi è tenuto alla sorveglianza dell'incapace, salvo<br />
che provi di non aver potuto impedire il fatto. Nel caso in cui il danneggiato non abbia<br />
potuto ottenere il risarcimento da chi è tenuto alla sorveglianza, il giudice, in<br />
considerazione delle condizioni economiche delle parti, può condannare l'autore del<br />
danno a un'equa indennità.<br />
Art. 2048 - Responsabilità dei genitori, dei tutori, dei precettori e dei<br />
maestri d'arte<br />
Il padre e la madre, o il tutore, sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei<br />
figli minori non emancipati (314 e seguenti, 301, 390 e seguenti) o delle persone soggette<br />
alla tutela (343 e seguenti, 414 e seguenti), che abitano con essi. La stessa disposizione<br />
si applica all'affiliante.I precettori e coloro che insegnano un mestiere o un'arte sono
esponsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei loro allievi e apprendisti (2130 e<br />
seguenti) nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza.Le persone indicate dai commi<br />
precedenti sono liberate dalla responsabilità soltanto se provano di non avere potuto<br />
impedire il fatto.<br />
12) Assicurazione<br />
A. Le polizze obbligatorie sono :<br />
- contro gli infortuni<br />
- sulla responsabilità civile R.C.<br />
La prima copre il caso di morte o invalidità permanente causate da sinistri che si possono<br />
verificare anche in viaggio. Tale polizza, già in possesso della Scuola, è stata integrata,<br />
aumentando tutti i massimali di polizza previsti. La seconda copre responsabilità civile di<br />
tutti i partecipanti per danni causati a terzi durante il viaggio.<br />
B. Le coperture assicurative facoltative sono:<br />
- polizza di assistenza e spese mediche<br />
- polizza bagaglio<br />
- polizza annullamento viaggio<br />
La prima fornisce consulenza medica ed invio di medicinali urgenti, rientro sanitario a<br />
seguito di infortuni o malattia, spese supplementari di soggiorno legate allo stato del<br />
singolo, viaggio di un familiare in caso di ricovero, spese di ambulanza, taxi per trasportare<br />
il paziente, assistenza legale, rientro anticipato, interprete a disposizione ed altre spese<br />
medico-farmaceutiche.<br />
La seconda viene attivata in caso di furto, rapina, incendio degli oggetti che il viaggiatore<br />
ha con sé, oppure smarrimento o ritardo consegna bagaglio da parte dei vettori. Tale<br />
polizza garantisce, inoltre, il rimborso spese di prima necessità.<br />
La terza viene stipulata a copertura delle penali in caso di rinuncia per seri e comprovati<br />
motivi.<br />
C. Assistenza<br />
Spesso durante il viaggio l’insegnante accompagnatore deve prendere decisioni che<br />
riguardano la salute degli alunni, l’eventuale smarrimento o furto di un documento o<br />
bagaglio e tutelare gli alunni per danneggiamento a cose altrui. Questo comporta perdita<br />
di tempo, estenuanti procedure, rischio di subire il danno reale. La polizza stipulata dalla<br />
Scuola comprendere una particolare copertura assicurativa a vantaggio dei docenti ed<br />
alunni.<br />
13) Commissione viaggi e visite d’istruzione : oneri e competenze (articolo da<br />
sottoporre a successiva e ulteriore valutazione specifica da parte del C.d.I))<br />
A. L'attività negoziale con le agenzie e con le ditte di trasporti per l'attuazione dei viaggi di<br />
istruzione è sottoposta alla normativa disciplinata dalla legge sulla Amministrazione sul<br />
Patrimonio e sulla contabilità dello Stato e dal D.I. 01/02/2001 (<strong>regolamento</strong> di contabilità).<br />
Nella negoziazione con le Agenzie di Viaggio, ove possibile, sarà ricercata la possibilità di<br />
conferire l’incarico dell’organizzazione dell’intero “pacchetto” dei Viaggi della Scuola ad un
solo operatore scelto secondo le procedure normative di legge, al fine di ottenere migliori<br />
condizioni qualitative ed economiche.<br />
B. Il Consiglio di Istituto, avvalendosi della Commissione Viaggi unitamente al Dsga e agli<br />
assistenti amministrativi incaricati, viene chiamato a scegliere il tipo di gara e opta per la<br />
gara d’appalto a licitazione privata, in base alla quale si ricercano e si individuano sul<br />
mercato imprese che presentano requisiti di specializzazione e professionalità e si<br />
predispone uno schema di viaggio da sottoporre all’imprese che intendono partecipare alla<br />
gara. Le richieste saranno formulate sulla base di presupposti chiari, precisi ed obiettivi. La<br />
Gara d’appalto a licitazione privata è caratterizzata da un capitolato d’appalto, partecipano<br />
solo le Ditte invitate e si affida l’incarico al miglior offerente (al ribasso). Una volta<br />
assegnata la gara all’agenzia, non sarà più possibile apportare variazioni al programma<br />
della gita.<br />
C. Lo schema di capitolato d'oneri da utilizzare per disciplinare il rapporto contrattuale tra<br />
istituzioni scolastiche e agenzie di viaggi in materia di visite guidate e viaggi d'istruzione è<br />
quello allegato alla circolare del Ministero dell’Istruzione - Direzione Generale per<br />
l'Organizzazione dei Servizi nel Territorio prot. n. 645 dell’11/4/2002 Ufficio III realizzato<br />
con la collaborazione della FIAVET, associazione di categoria nel settore di cui trattasi ed<br />
allegato alla circolare stessa.<br />
D. In questa fase preliminare il Consiglio d’Istituto opera attraverso la Commissione<br />
Viaggi, che sarà così composta:<br />
- D.S. o un suo delegato e DSGA;<br />
- Docenti Referenti nella Commissione con compiti di coordinamento;<br />
- due rappresentanti della componente genitori;<br />
- un Assistente Amministrativo.<br />
E. La Commissione Viaggi per la scuola secondaria, integrata dai docenti sc.<br />
Primaria/infanzia per i viaggi e le gite di tale settore scolastico, ha le seguenti competenze:<br />
- coordina le procedure per l’effettuazione dei viaggi e visite di istruzione, raccordandosi<br />
con i Consigli di classe;<br />
- sceglie la ditta “agenzia” che gestirà i viaggi dell’anno scolastico. Nel preventivo dovrà<br />
essere specificata la spesa per singolo viaggio e la percentuale di sconto nel caso alla<br />
stessa ditta dovesse essere affidato l ‘intero pacchetto.<br />
- invia per conoscenza al Consiglio d’Istituto la proposta economica finale del Piano dei<br />
Viaggi e Visite di istruzione sulla base del Piano complessivo già deliberato dal Consiglio<br />
di Istituto;<br />
- supervisiona le fasi di implementazione del Piano ed elabora i dati per la valutazione<br />
finale.<br />
Criteri per la designazione dei membri:<br />
I docenti della Commissione Viaggi sono indicati nel Piano annuale delle attività (Funzioni<br />
strumentali e docenti dell’inerente Gruppo di Lavoro - v. FIS); il responsabile della singola<br />
gita è designato dal Dirigente Scolastico.<br />
I rappresentanti dei genitori sono designati dalla rispettiva componente del Consiglio<br />
d’Istituto.<br />
l’Assistente Amministrativo è designato dal DSGA in base al Piano Annuale Attività per il<br />
pers. ATA.
14 ) Comportamenti degli studenti<br />
A. Lo studente, per l’intera durata del viaggio, è tenuto a mantenere un comportamento<br />
corretto e rispettoso delle persone e delle cose, coerentemente con le finalità educativoformative<br />
dell’istituzione scolastica.<br />
Al fine di garantire l’altrui e propria incolumità, è tenuto ad osservare scrupolosamente le<br />
regole del vivere civile, in particolare il rispetto degli orari e del programma previsto<br />
( Valgono comunque per le gite scolastiche le norme comportamentali e le valutazioni<br />
disciplinari previste dal Titolo 3 del presente Regolamento)<br />
B. E’ severamente vietato detenere oggetti contundenti e potenzialmente pericolosi,<br />
bevande alcoliche, sostanze psicotiche e farne uso .<br />
C. E’ d’obbligo evitare situazioni a rischio di qualunque genere:<br />
- sui mezzi di trasporto, evitare spostamenti non necessari e rumori eccessivi;<br />
- in albergo muoversi in modo ordinato, evitando ogni rumore che possa ledere il diritto<br />
all’altrui tranquillità, sporgersi dalle finestre e scavalcare balconi - evitare di spostarsi dalla<br />
camera assegnata<br />
- Rispettare gli orari del proprio e dell'altrui riposo, evitare di porsi in situazione di<br />
stanchezza per il giorno dopo, per non perdere la possibilità di fruire al massimo delle<br />
opportunità culturali ed umane offerte dal viaggio.<br />
- Eventuali danni materiali procurati durante il soggiorno saranno addebitati agli studenti<br />
assegnatari della camera.<br />
- Mantenere nei confronti dei vari prestatori di servizi (personale degli alberghi, autisti,<br />
guide….) un comportamento corretto e rispettoso dell'altrui lavoro: evitare comportamenti<br />
chiassosi od esibizionistici.<br />
- non allontanarsi dall’albergo su iniziativa personale sia di giorno che di notte.<br />
- E' severamente vietato introdurre nelle stanze bevande alcoliche ed oggetti nocivi o<br />
pericolosi a qualunque titolo. E’ vietato fumare.<br />
- Non allontanarsi per nessun motivo dal gruppo senza esplicita autorizzazione degli<br />
accompagnatori ed essere puntuali agli appuntamenti di inizio giornata ed a quelli<br />
eventuali nel corso della giornata.<br />
- la responsabilità degli allievi è personale: pertanto qualunque comportamento difforme<br />
determina l’applicazione di provvedimenti disciplinari, graduabili in base alla gravità della<br />
eventuale mancanza commessa.<br />
D. E’ necessario:<br />
- portare con sé un valido documento di identità (obbligatorio per legge a partire dal<br />
quindicesimo anno di età). Assicurarsi che sia valido per l'espatrio.<br />
- portare con sé il libretto sanitario o fotocopia dello stesso.<br />
- consegnare al docente accompagnatore la dichiarazione da parte della famiglia di<br />
specifiche situazioni relative allo stato di salute dello studente.<br />
- portare sempre con sé copia del programma e recapito dell'albergo<br />
- durante la visita alla città il gruppo deve mantenersi unito e attenersi alle indicazioni degli<br />
accompagnatori.<br />
- nei casi più gravi, d’intesa fra i docenti accompagnatori e il Dirigente Scolastico, può<br />
essere prevista l’immediata interruzione del viaggio con onere finanziario a carico degli<br />
allievi responsabili.<br />
E. In caso di gravi inosservanze delle regole gli accompagnatori valuteranno il diritto dello<br />
studente alla prosecuzione del viaggio di istruzione e, dopo tempestiva comunicazione alla
famiglia, ne verrà immediatamente predisposto il rientro. Le spese di tale rientro saranno a<br />
totale carico degli studenti inosservanti : quindi la famiglia si assumerà totalmente l'onere<br />
organizzativo del rientro stesso.<br />
F. Le presenti regole a consentire che il viaggio si svolga nel modo più sereno e<br />
gratificante possibile.<br />
15) Contributi alle famiglie<br />
A. Le famiglie di studenti che si trovino in disagiate condizioni economiche possono, se<br />
residenti in Lombardia, presentare alla Regione Lombardia richieste di borse di studio ex<br />
Legge 62/2000 a sostegno della spesa per l'istruzione.<br />
Le domande potranno essere presentate anche direttamente ai comuni purché recanti il<br />
timbro e il visto della scuola.<br />
Si ricorda che attraverso i contributi per il diritto allo studio ex Legge 62/2000 è possibile<br />
per le famiglie con reddito limitato richiedere il rimborso fino al 30% (elevabile in caso di<br />
disponibilità finanziaria fino alla copertura totale) delle spese sostenute per la<br />
partecipazione alle attività curricolari (rette di frequenza, contributi obbligatori richiesti dalla<br />
scuola per le attività didattiche previste dal Piano dell’Offerta Formativa, comprese le gite<br />
di istruzione), per il trasporto, per la mensa scolastica, per i sussidi scolastici.<br />
La spesa complessivamente sostenuta non deve essere inferiore a €. 51,65.<br />
B. Inoltre, la Scuola, nei limiti della situazione finanziaria corrente, costituirà un “fondo di<br />
solidarietà”:<br />
- con le economie degli anni precedenti<br />
- con i fondi maturati sul conto corrente bancario (interessi attivi),<br />
- con una quota tratta dai finanziamenti degli Enti Locali per il Piano per il<br />
Diritto allo Studio.<br />
E’ possibile accedere al “fondo di solidarietà” presentando al Dirigente Scolastico<br />
richiesta documentata di contributo, che se accolta, e nel limite dei fondi a disposizione<br />
della scuola, porterà al rimborso di una percentuale non superiore al 70% della quota di<br />
partecipazione.<br />
Le domande per il contributo da parte della Scuola , che verranno trattate con la massima<br />
riservatezza dal Dirigente Scolastico – coadiuvato nella fase istruttoria dal DSGA - ,<br />
dovranno essere presentate entro il 30 ottobre dell’anno scolastico di riferimento e<br />
documentate con la dichiarazione ISEE , che può essere richiesta all’INPS o a un CAF<br />
(può essere, anche, utilizzata la copia della dichiarazione ISEE presentata per la richiesta<br />
al Comune del buono libro).<br />
Il limite ISEE per il rimborso alle famiglie verrà equiparato a quello stabilito annualmente<br />
dalla Regione Lombardia.<br />
C. Il Dirigente Scolastico richiederà, in caso di necessità, al coordinatore di classe una<br />
relazione sugli alunni partecipanti al viaggio o alla gita, nella quale dovrà essere<br />
evidenziato il comportamento dello stesso, soprattutto riguardo alle assenze e alla<br />
puntualità dei doveri scolastici.
D. La famiglia dell’alunno verrà informata dell’accoglimento della domanda e della<br />
percentuale di rimborso da parte della Scuola prima dell’inizio delle visite di istruzione; il<br />
rimborso verrà corrisposto entro il 30 giugno dell’anno di competenza.<br />
E. Indipendentemente dalle procedure sopra indicate, i genitori potranno segnalare al<br />
Capo d’Istituto situazioni di particolare gravità e urgenza che verranno prese in<br />
considerazione e valutate singolarmente. In questi casi, il Dirigente potrà avvalersi del<br />
parere dei Consigli di classe.<br />
F. Si riconosce al Dirigente Scolastico la facoltà di concedere la rateazione delle quote a<br />
carico dei genitori in casi particolari e a fronte di richieste motivate.<br />
Parte B - scuola primaria e dell’infanzia<br />
1) Organizzazione delle iniziative: gite scolastiche, visite e viaggi d’istruzione<br />
I riferimenti normativi, le definizioni specifiche, le competenze organizzative e autorizzative<br />
sono quelle previste dagli art. 1,2,3 della Parte A - scuola secondaria - del presente Titolo<br />
del <strong>regolamento</strong>.<br />
2) Avvio delle procedure<br />
A. I progetti di massima relativi a visite e viaggi devono possibilmente pervenire alla<br />
Dirigenza Scolastica nelle settimane successive alla prima seduta del Consiglio di<br />
Interclasse in modo che il Consiglio di Istituto possa deliberare il Piano Annuale visite e<br />
viaggi d’istruzione di ogni anno scolastico.<br />
La raccolta delle proposte complessive sarà a cura dei referenti Gite di ciascun plesso<br />
entro il mese di novembre.<br />
L’Iter procedurale seguirà poi quello previsto per la scuola secondaria appartenente<br />
all’I.C. Varese 6. (v. Parte A, art.5 )<br />
B. Risultano inserite in modo automatico (salvo apposita delibera contraria) nel PIANO<br />
ANNUALE dei viaggi e delle visite d’istruzione le seguenti attività:<br />
• Le visite didattiche previste dal Progetto di Continuità educativa e scolastica delle scuole<br />
materne del territorio alle scuole elementari e viceversa, delle scuole elementari del<br />
territorio alle scuole medie e viceversa.<br />
• Le proposte non prevedibili all’atto della stesura del PIANO e in particolare quelle<br />
proposte da EE.LL., Associazioni Culturali, Associazioni Genitori (anche in occasioni di<br />
feste natalizie o di fine anno per utilizzo spazi attrezzati o spazi verdi), altri Organismi<br />
scolastici possibilmente con contestuale fornitura dell’idoneo mezzo di trasporto.<br />
Per tale inserimento automatico sono necessari il consenso scritto dei genitori e<br />
l’autorizzazione del Capo d’Istituto, se necessario in accordo con il Presidente del<br />
Consiglio di Istituto.<br />
• Le proposte inserite nell’apposita delibera- quadro già approvata nel precedente anno<br />
scolastico<br />
3) Caratteristiche delle iniziative ( ev. criteri e limiti)
A. Le visite e i viaggi di istruzione devono avere una valenza formativa all’interno della<br />
programmazione educativa e didattica.<br />
B. Se incluse nella programmazione didattica, sono da considerarsi “parte integrante delle<br />
lezioni le attività didattiche da svolgersi, nell’arco di una giornata, al di fuori delle strutture<br />
scolastiche e con carattere obbligatorio per tutti alunni”<br />
C. Altre iniziative a carattere generale culturale e ambientale che richiedano una durata<br />
superiore a quella di una singola giornata, devono trovare attuazione nei periodi scelti<br />
all’interno del calendario scolastico regionale con valutazione della singola iniziativa<br />
effettuata dal Consiglio d’Istituto.<br />
D. Ragioni relative alla sicurezza e alla vigilanza degli alunni ( in particolare per le scuole<br />
dell’infanzia e dei primi anni della scuola primaria sino al primo biennio) dovranno<br />
comunque essere determinanti nelle scelte d’autorizzazione da parte del C.d.I.<br />
Tali motivazioni saranno prioritarie anche in ordine a motivazioni di ordine didattico o<br />
educativo.<br />
E. Fatte salve le valutazioni per l’autorizzazione del Consiglio d’Istituto per gite e visite<br />
d’Istruzione di particolare carattere e in situazioni peculiari, non sono , di norma,<br />
consentite gite, visite o viaggi che comportano trasferimenti o utilizzo di mezzi di trasporto<br />
sulle vie d’acqua anche per tratti limitati ( ev. deroga solo per cl. quinta con specifica<br />
delibera Piano annuale gite e viaggi d’istruzione ).<br />
4) Ambiti territoriali<br />
A) Per gli alunni delle classi 1^-2^-3^ di norma, le visite possono avvenire indicativamente<br />
nel territorio della provincia di Varese e delle provincie viciniori, comunque entro il raggio<br />
di 50km circa dalla sede scolastica.<br />
B) Per gli alunni delle classi 4^-5^ le visite possono avvenire indicativamente entro il<br />
raggio di circa 400km dalla sede scolastica, con singola valutazione per viaggi d’istruzione<br />
di durata superiore alla giornata (solo classe quinta).<br />
C) Nell’eventualità di proposte di viaggi con percorrenza superiori, il Consiglio di Istituto<br />
delibererà di volta in volta.<br />
5) Partecipazione degli alunni (v. anche art. 6 e art.14 - Parte A - del presente Titolo che<br />
valgono ad integrazione del presente articolo)<br />
A. Le visite e i viaggi devono essere predisposti per classi intere, evitandone in ogni caso<br />
lo svolgimento qualora non possa essere assicurata la partecipazione di almeno l’80%<br />
degli alunni della classe.<br />
B. Agli alunni che non partecipano alla visita per qualsiasi motivo, è garantita la frequenza<br />
scolastica.<br />
C I genitori e i responsabili dell’adempimento dell’obbligo scolastico devono autorizzare<br />
per iscritto la partecipazione dell’alunno alla gita o al viaggio.
6) Partecipazione dei genitori<br />
A. Potrà essere consentita anche la partecipazione dei genitori degli alunni, a condizione<br />
che ciò non arrechi disagio all’organizzazione, non comporti onere a carico del bilancio<br />
dell’Istituto e che si seguano i seguenti criteri:<br />
−<br />
−<br />
−<br />
I destinatari di diritto sono gli alunni, gli insegnanti ed eventualmente il pers.ATA<br />
ferma restando la partecipazione dei bambini rispetto agli adulti, nel caso in cui il<br />
numero degli alunni non sia sufficiente a coprire la disponibilità dei posti a<br />
sedere, si suggerisce l’abbinamento con classi di altri plessi dell’istituto.<br />
qualora, invece, rimanessero posti liberi, si ritiene possano partecipare anche i<br />
genitori secondo i seguenti ulteriori criteri espressi in ordine preferenziale:<br />
1. familiare di alunno portatore di handicap<br />
2. genitori di alunni aventi comprovati problemi fisici o problemi<br />
comportamentali particolari, previo accordo d’indirizzo con i genitori degli<br />
stessi<br />
3. rappresentanti di classe<br />
4. genitori che ne facciano espressa richiesta scritta. Si precisa che,<br />
relativamente ai punti 1,2,4 sopra esposti, si intende una sola persona per<br />
alunno.<br />
5. Nel caso in cui gli aventi diritto, appartenenti alle categorie dei punti 3-4<br />
fossero superiori di numero ai posti disponibili, si procederà per sorteggio.<br />
B. Se si presentasse l’eventualità di una richiesta da parte dei genitori di un’aggregazione<br />
alla visita di istruzione usando mezzi propri, essa viene consentita a patto che i genitori<br />
aggregati<br />
- non interferiscano o limitino il regolare svolgimento della visita stessa,<br />
- non sottraggano la custodia del minore agli insegnanti a cui è affidato;<br />
- non usufruiscano di eventuali benefici dati dall’appartenenza al gruppo scolastico (es.<br />
riduzioni prezzi biglietti d’ingresso).<br />
7) Accompagnatori (v. anche art. 10-11 - Parte A - del presente Titolo che valgono ad integrazione<br />
del presente articolo )<br />
A. Un docente appositamente delegato sarà responsabile della realizzazione dell’iniziativa<br />
e assumerà le decisioni eventualmente necessarie nel corso della visita o viaggio.<br />
B. Ciascuna classe partecipa alla visita o viaggio sotto la sorveglianza degli insegnanti di<br />
classe (rapporto 1:15)<br />
C. Quando le circostanze lo richiedano, il Dirigente Scolastico può autorizzare la<br />
partecipazione in qualità di accompagnatori di altri insegnanti non appartenenti alla classe<br />
che effettua la visita, ma comunque rientranti nell’Organico funzionale di Istituto.<br />
D. Gli insegnanti e gli altri accompagnatori assumono l’obbligo della vigilanza degli alunni<br />
e si fanno carico delle responsabilità connesse con i rischi che le gite e i viaggi<br />
comportano.<br />
E. Ai docenti accompagnatori compete il trattamento di missione secondo le prescrizioni<br />
di legge qualora lo richiedano.
8) Copertura assicurativa (v. anche art. 12 - Parte A – del presente Titolo che vale ad<br />
integrazione del presente articolo)<br />
Gli alunni, gli accompagnatori e i genitori ai quali sia stata consentita la partecipazione alle<br />
visite o viaggi devono essere garantiti da polizza assicurativa contro gli infortuni e per la<br />
RC.<br />
9) Onere finanziario (v. anche art. 15 – Parte A – del presente Titolo che vale ad integrazione<br />
del presente articolo)<br />
A. La progettazione di viaggi e visite di istruzione deve essere preceduta da un’attenta<br />
analisi delle risorse disponibili (compresi gli eventuali contributi di Enti vari) e dei costi<br />
preventivabili, nonché da eventuali sondaggi presso le famiglie degli alunni circa la<br />
disponibilità a concorrere alle spese.<br />
B. Gli insegnanti avranno cura che nessun alunno sia escluso dalla visita per motivi<br />
economici. Potrà essere posta a carico del Bilancio del Consiglio di Istituto (con ulteriore<br />
sovvenzione nel piano diritto allo studio) la quota pro-capite di quegli alunni che per<br />
condizioni socio-economica del nucleo familiare non possono provvedere in proprio alla<br />
spesa. La segnalazione di tali alunni può essere fatta, a nome del Consiglio<br />
d’Interclasse/classe soli docenti, da parte degli insegnanti del singolo modulo/team.<br />
Tale comma entrerà in vigore solo all’atto di stesura dei criteri di individuazione degli<br />
alunni necessitanti da parte del Consiglio di Circolo per la parte concernete la scuola<br />
primaria e dell’infanzia.<br />
C. Eventuali contributi e le quote poste a carico degli alunni partecipanti devono essere<br />
versati sul c/c postale dell’Istituto e iscritti in Bilancio.<br />
I pagamenti disposti a qualsiasi titolo per lo svolgimento delle iniziative in oggetto devono<br />
avvenire esclusivamente attraverso i normali documenti contabili.<br />
10) Periodo di effettuazione (v. anche comma C art. 7 – parte A del presente Titolo che vale<br />
ad integrazione del presente articolo)<br />
Non vanno programmate iniziative in coincidenza di altre particolari attività istituzionali<br />
delle scuole (quali le operazioni degli scrutini, le elezioni scolastiche, ecc.)<br />
Le visite e i viaggi vanno effettuati ai sensi del comma 7.2 della C.M. 291/92.<br />
11) Scelta della ditta autotrasporti ( articolo da sottoporre a ulteriore ratifica specifica)<br />
Per tutte le modalità procedurali, di autorizzazione e di svolgimento valgono le norme<br />
indicate dalla C.M. 291/92 e successive integrazioni, il D.I. 44/2001 e l’ art. 13 - Parte A –<br />
del presente Titolo.<br />
La Commissione Viaggi di sc. sec., per la sola fase procedurale economico finanziaria<br />
relativa ai viaggi e alle gite di sc. primaria o dell’infanzia sarà integrata da due docenti di<br />
sc. primaria o dell’infanzia.<br />
12) Visite nell’ambito del comune<br />
A. All’inizio di ogni anno scolastico i genitori sottoscriveranno un’autorizzazione per tutte le<br />
eventuali uscite didattico - educative che si effettueranno sul territorio comunale.
I docenti sono comunque tenuti a dare alle famiglie preavviso scritto delle uscite con<br />
anticipo.<br />
B. Per le escursioni a piedi nell’ambito del Comune è necessario avvertire il Dirigente<br />
Scolastico e/o l’insegnante referente (v. comunque apposita delibera).<br />
C. Per le visite nell’ambito del Comune che prevedono l’uso di un automezzo è necessario<br />
avvertire per iscritto il Dirigente Scolastico (v. comunque apposita delibera ), l’insegnante<br />
referente e acquisire l’autorizzazione scritta da parte delle famiglie.
TITOLO 5<br />
FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO<br />
D'ISTITUTO E ATTIVITA' COLLEGIALI<br />
1) Composizione e sede dei Consiglio <strong>d'istituto</strong> (Durata in carica)<br />
I membri dei Consiglio <strong>d'istituto</strong> sono nominati con decreto del dirigente scolastico. Il<br />
consiglio è validamente costituito anche nel caso in cui non tutte le sue componenti<br />
abbiano espresso la propria rappresentanza. In caso di assenza temporanea o<br />
d'impedimento del dirigente scolastico, la sostituzione avviene con il docente collaboratore<br />
vicario.<br />
Il Consiglio ha sede nei locali della Scuola dove tiene le riunioni.<br />
Il Consiglio dura in carica 3 anni.<br />
2) Elezioni del Presidente e del Vicepresidente.<br />
Il Presidente è eletto secondo le modalità dell'art. 5 dei D.P.R. n. 416.<br />
Nella prima seduta il Consiglio d’Istituto è presieduto dal Dirigente Scolastico e deve<br />
eleggere tra i rappresentanti dei genitori membri del Consiglio stesso il proprio presidente.<br />
Sono candidati tutti i genitori membri del Consiglio.<br />
L’elezione ha luogo a scrutinio segreto.<br />
E’ considerato eletto quel genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti,<br />
rapportata al numero dei componenti il Consiglio; qualora non si raggiunga detta<br />
maggioranza nella prima votazione, il presidente viene eletto a maggioranza relativa dei<br />
votanti, sempre che siano presenti almeno la metà più uno dei componenti in carica.<br />
A parità di voti si procede al ballottaggio. Il Consiglio elegge anche un vice presidente, da<br />
votarsi tra i genitori componenti il Consiglio stesso, secondo le modalità previste per<br />
l’elezione del presidente”<br />
3) Attribuzioni del Presidente.<br />
Il Presidente assicura il regolare funzionamento del Consiglio e svolge tutte le necessarie<br />
iniziative per garantire una gestione democratica della Scuola e la piena realizzazione dei<br />
compiti del Consiglio.<br />
In particolare:<br />
a) presiede le sedute del Consiglio;<br />
b) provvede alle convocazioni ordinarie del Consiglio e a quelle urgenti, ne presiede le<br />
riunioni ed adotta tutti i necessari provvedimenti per il regolare svolgimento dei lavori;<br />
c) esamina le proposte della Giunta, quelle dei membri del Consiglio e degli altri organi<br />
della Scuola che hanno attinenza al Consiglio <strong>d'istituto</strong>;
d) prende contatto, previa deliberazione del Consiglio, coi Presidenti degli altri Istituti, di<br />
cui all'art. 6 del D.P.R. 416, con gli Enti Locali e con le organizzazioni democratiche<br />
operanti nel territorio (quartiere, sindacati, etc.);<br />
e) ha facoltà di interrompere l'oratore per un richiamo al <strong>regolamento</strong>;<br />
f) rispetta il <strong>regolamento</strong> alla pari degli altri membri del Consiglio.<br />
4) Prerogative del Presidente. e dei consiglieri<br />
Il Presidente del Consiglio <strong>d'istituto</strong> ed i consiglieri hanno diritto di libero accesso negli<br />
uffici della Scuola durante il normale orario di ricevimento ed hanno diritto di ottenere tutte<br />
le informazioni concernenti le materie di competenza del Consiglio, nonché la relativa<br />
documentazione.<br />
Il Presidente può disporre dei servizi di segreteria per quanto concerne gli atti del<br />
Consiglio <strong>d'istituto</strong>.<br />
5) Attribuzioni del Vicepresidente.<br />
Il Vicepresidente sostituisce nelle sue funzioni e con le stesse prerogative il Presidente in<br />
caso di assenza o d'impedimento. In caso di contemporanea assenza del Presidente e del<br />
Vicepresidente assume pro-tempore la funzione di Vicepresidente il genitore più anziano<br />
presente.<br />
6) Funzioni del Segretario del Consiglio.<br />
Le funzioni di Segretario dei Consiglio sono affidate dal Presidente ad un membro del<br />
Consiglio stesso.<br />
Il Segretario ha il compito di redigere il processo verbale dei lavori del Consiglio secondo<br />
le modalità di cui all’art. 7 del presente <strong>regolamento</strong> e di sottoscrivere, unitamente al<br />
Presidente, gli atti e le deliberazioni del Consiglio <strong>d'istituto</strong> oltre al processo verbale.<br />
7) Processo verbale e pubblicazione degli atti.<br />
Di ogni seduta, a cura del Segretario, è redatto un processo verbale che deve contenere<br />
l'oggetto della discussione, i nomi di coloro che hanno preso parte al dibattito e le tesi<br />
sostenute, nonché l'esito delle eventuali votazioni e approvazioni.<br />
Il processo verbale è firmato dal Presidente e dal Segretario e deve essere depositato in<br />
segreteria prima della seduta successiva.<br />
Per la stesura dei verbale si propone il seguente ordine:<br />
− data e orario della seduta;<br />
− ordine del giorno;<br />
−<br />
−<br />
−<br />
−<br />
predisposizione di griglia dei presenti e degli assenti<br />
eventuali mozioni sui vari punti all’ordine del giorno verbalizzate nell’esatta<br />
formulazione con la quale vengono sottoposte a votazione; esito delle votazioni con<br />
l’indicazione di unanimità o maggioranza. In quest’ultimo caso dovrà essere<br />
indicato il numero dei voti favorevoli e quello dei voti contrari;<br />
eventuali dichiarazioni di voto;<br />
i singoli interventi possono essere messi a verbale dietro specifica richiesta dell’<br />
interessato.<br />
Il verbale viene approvato nella prima seduta utile successiva a quella di riferimento e<br />
viene recapitato ai componenti il CDI unitamente alla convocazione della seduta anche<br />
mediante servizio di posta elettronica con acquisizione di ricevuta di ritorno.
Gli atti conclusivi e le deliberazioni sono pubblicati in apposito albo della Scuola.<br />
Non sono soggetti a pubblicazioni gli atti concernenti singole persone, salvo contraria<br />
richiesta dell'interessato.<br />
Estratti dei verbali del CDI contenenti delibere di particolare interesse per le famiglie<br />
potranno essere rese pubbliche mediante sito WEB dell’ I.C. Varese 6, previa<br />
certificazione da parte del Dirigente Scolastico che ne cura la pubblicizzazione sotto la<br />
propria responsabilità; sono escluse quelle parti di verbale recanti nomi o riferimenti a<br />
persone o la cui pubblicazione sia in aperto contrasto con la normativa di tutela della<br />
privacy o di tutela dei dati personali sensibili.<br />
8)La Giunta Esecutiva e le sue attribuzioni<br />
La Giunta Esecutiva è composta ed eletta secondo le modalità previste dall'art. 8 del<br />
Decreto legislativo 16/4/1994 n. 297.<br />
La Giunta è presieduta dal Dirigente scolastico. In caso di assenza o impedimento del<br />
Dirigente scolastico, le funzioni di Presidente saranno svolte dal docente delegato ai sensi<br />
dell'art. 396 del Decreto legislativo 16/4/1994 n. 297. La Giunta Esecutiva ha compiti<br />
istruttori ed esecutivi rispetto all'attività del Consiglio; svolge la propria attività nell'ambito<br />
delle decisioni del Consiglio. Ogni divergenza nell'esecuzione delle deliberazioni del<br />
Consiglio, deve essere risolta dal Consiglio stesso.<br />
9) Convocazione e riunione della Giunta.<br />
La Giunta è convocata dal Dirigente scolastico. In caso di urgenza è convocata con<br />
fonogramma o telegraficamente almeno ventiquattro (24) ore prima della riunione. La<br />
Giunta deve riunirsi ogni qualvolta lo richieda il Presidente del Consiglio d’Istituto, oppure<br />
un terzo (1/3) dei componenti la Giunta stessa. Le sedute della Giunta sono valide se è<br />
sempre presente la metà più uno dei suoi componenti. Ciascun membro della Giunta ha<br />
libero accesso negli uffici della Scuola durante l'orario di servizio ed ha diritto di prendere<br />
visione di tutti i documenti concernenti l'attività della medesima.<br />
Il direttore dei servizi generali e amministrativi della Scuola svolge funzioni di Segretario<br />
della Giunta.<br />
10) Bilancio preventivo e conto consuntivo.<br />
La Giunta entro i termini previsti dal Regolamento di contabilità o dalle istruzioni annuali<br />
emanate dal M.I.U.R., sulla base delle linee generali approvate dal Consiglio, predispone il<br />
programma annuale (bilancio).<br />
Il conto consuntivo dovrà essere sottoposto all'approvazione del Consiglio entro la<br />
scadenza prevista dalla normativa Della approvazione ne viene data comunicazione<br />
mediante affissione all’albo ed informativa sul sito WEB.<br />
E’ facoltà del CDI approvare a ratifica per condivisione le linee direttrici del Piano<br />
dell’offerta formativa, definite dal Collegio Docenti che ne avrà precedentemente valutato<br />
l’opportunità in termini educativi, didattici e di formazione della personalità degli studenti,<br />
esprimendo al proposito proprio parere vincolante, in particolare laddove siano previste<br />
attività il cui costo gravi sulle famiglie. Ciascun corso singolarmente attivato dovrà avere<br />
un costo definito dalla contribuzione della scuola e delle famiglie.
11) Riunioni del Consiglio <strong>d'istituto</strong><br />
Le riunioni del Consiglio <strong>d'istituto</strong> avranno luogo nei locali della scuola in ore non<br />
coincidenti con l'orario delle lezioni. Per agevolare la partecipazione delle varie<br />
componenti e per salvaguardare i diritti del personale A.T.A., le sedute saranno indette<br />
nelle ore tardo-pomeridiane dei giorni feriali, evitando il sabato (salvo situazioni particolari<br />
debitamente motivate) e scegliendo orari adeguati.<br />
12) Convocazione dei Consiglio<br />
Il Consiglio è convocato dal Presidente ogni qualvolta ne ravvisi la necessità o<br />
l’opportunità. Il Consiglio deve essere convocato ogni qualvolta ne venga fatta richiesta da<br />
un terzo dei consiglieri o dal Dirigente Scolastico.<br />
Per argomenti urgenti proposti dalla Giunta o di carattere prioritario il Consiglio <strong>d'istituto</strong><br />
può essere convocato in seduta straordinaria. La richiesta di convocazione del Consiglio<br />
deve indicare la data, l'orario e l'ordine dei giorno. È facoltà del Presidente, sentita la<br />
Giunta, di anticipare e differire la convocazione al fine di raggruppare eventuali altre<br />
richieste.<br />
Comunque la convocazione non può essere rinviata di più di dieci (10) giorni oltre il<br />
termine indicato. La convocazione ordinaria dei Consiglio deve essere portata a<br />
conoscenza, a cura dell'ufficio di segreteria, per iscritto, ai membri dei Consiglio almeno<br />
cinque (5) giorni prima, con l'indicazione dell'orario e dell'ordine dei giorno. Copia della<br />
convocazione è affissa all'albo della Scuola.<br />
In caso di urgenza la convocazione deve essere fatta a mezzo fonogramma o<br />
telegramma almeno ventiquattro (24) ore prima della seduta.<br />
13)Formazione dell'ordine dei giorno<br />
L'ordine dei giorno delle convocazioni è formulato dal Presidente dei Consiglio <strong>d'istituto</strong> e<br />
deve contenere gli argomenti eventualmente proposti dai consiglieri, dagli organi collegiali<br />
e dal Dirigente scolastico. Tali argomenti devono essere pertinenti con le finalità<br />
istituzionali del Consiglio di Istituto espresse dalla normativa nazionale.<br />
14) Variazione dell'ordine dei giorno<br />
Per discutere e votare su argomenti che non siano all'ordine del giorno e non inseribili fra<br />
le “comunicazioni del presidente” è necessaria una deliberazione del Consiglio adottata a<br />
maggioranza, all'inizio della seduta. La deliberazione su argomenti inseriti nelle<br />
“comunicazioni del presidente” richiesta dal Presidente o da singoli consiglieri, qualora non<br />
vi sia opposizione da parte di nessun consigliere a deliberare, viene assunta seduta stante<br />
a maggioranza.<br />
Si può variare l'ordine dei punti all'ordine dei giorno.<br />
15) Pubblicità della seduta<br />
È ammessa la presenza del pubblico (docenti A.T.A., genitori) nell'aula dove avviene la<br />
riunione dei Consiglio. Tale presenza deve essere regolata dal Presidente in modo da<br />
garantire il regolare svolgimento dei lavori. Il pubblico non ha facoltà di intervenire sugli
argomenti né di influenzare le deliberazioni, possono invece intervenire coloro che sono<br />
invitati alla riunione in qualità di esperti o di consulenti su specifici punti all’o.d.g. La facoltà<br />
e le modalità dell’intervento sono regolate dal Presidente seduta stante.<br />
Il Consiglio si riunisce in seduta non aperta al pubblico solo quando venga deliberata a<br />
maggioranza assoluta dei voti validamente espressi e quando tratti argomenti riferiti a<br />
persone.<br />
16) Organizzazione dei lavori dei Consiglio<br />
I lavori del Consiglio possono essere organizzati mediante programmi, calendari o schemi<br />
di lavoro. Il Consiglio al fine di realizzare il proprio potere d'iniziativa, di cui all'art. 6 dei<br />
D.P.R. 416/74, può decidere di costituire nel proprio seno commissioni di lavoro che non<br />
possono avere potere decisionale. Le commissioni di lavoro svolgono la propria attività<br />
secondo le direttive e le modalità stabilite dallo stesso Consiglio e, per meglio adempiere<br />
ai propri compiti, possono sentire esperti delle singole materie.<br />
17) Discussione e votazione<br />
A tutti i consiglieri i è concesso il diritto di parola sugli argomenti posti all'ordine dei giorno.<br />
Il Presidente, raccolte le iscrizioni per gli interventi, dà facoltà di parlare seguendo l'ordine<br />
di iscrizione. Il tempo degli interventi può essere stabilito di volta in volta a seconda<br />
dell'argomento. Coloro che intervengono nella discussione devono attenersi all'argomento<br />
in esame, senza deviazioni. Non è consentito interrompere chi parla; può farlo soltanto il<br />
Presidente per un richiamo al <strong>regolamento</strong>. Chiunque ha diritto alla dichiarazione di voto.<br />
18) Validità delle adunanze e delle deliberazioni. Ricorsi<br />
Per la validità dell'adunanza del Consiglio <strong>d'istituto</strong>, nonché della Giunta Esecutiva, è<br />
richiesta almeno la presenza della metà più uno dei componenti in carica. Le deliberazioni<br />
sono adottate a maggioranza dei voti validamente espressi, salvo che disposizioni speciali<br />
prescrivano diversamente. In caso di parità, prevale il voto dei Presidente I Consiglieri che<br />
dichiarano di astenersi dal voto sono computati per la determinazione del numero<br />
necessario a rendere legale la seduta, ma non per determinare il numero dei votanti.<br />
Avverso le deliberazioni del CDI è ammesso ricorso amministrativo secondo la scala<br />
istituzionale prevista dalle vigenti normative.<br />
19) Modifiche ai Regolamenti<br />
Il consiglio d’Istituto ha facoltà di modificare o integrare la materia regolamentare di propria<br />
competenza ogniqualvolta ne ravvisi l’opportunità e/o la necessità. Tutte le deliberazioni in<br />
merito dovranno essere assunte a maggioranza assoluta dei componenti
20) Diritti dei membri dei Consiglio<br />
Hanno diritto ad avere la parola durante le sedute, per il tempo strettamente necessario a<br />
chiarire l'argomento (e comunque non oltre dieci minuti),<br />
esclusivamente i membri dei Consiglio e gli eventuali invitati ai sensi dei comma 5, art. 5<br />
dei D.P.R. 416/74.<br />
Ogni membro dei Consiglio può richiedere al Presidente informazioni e spiegazioni<br />
sull'esecuzione da parte della Giunta delle deliberazioni validamente adottate.<br />
21) Libertà di coscienza<br />
Il Consiglio <strong>d'istituto</strong> dovrà vigilare affinché non venga violata la libertà di coscienza morale<br />
e civile sancita dalla Costituzione. Sempre nello spirito della Costituzione il Consiglio<br />
<strong>d'istituto</strong> dovrà garantire a tutti ed a ciascuno la piena libertà nelle scelte personali.<br />
22) Decadenza dell'incarico<br />
Per i membri del Consiglio che non intervengano senza giustificati motivi a tre sedute<br />
consecutive, si può dare inizio alla procedura per il provvedimento di decadenza. Il potere<br />
di promuovere tale procedura spetta oltre che al Presidente, a ciascuno dei componenti<br />
del Consiglio. La proposta del provvedimento di decadenza è notificata all'interessato<br />
entro cinque giorni dalla richiesta. L'interessato ha facoltà di inviare giustificazioni scritte o<br />
di intervenire nella seduta successiva, nel corso della quale il Consiglio si pronuncerà a<br />
maggioranza assoluta sulla decadenza.<br />
23) Dimissioni<br />
Il consigliere può rinunciare all'incarico presentando, per iscritto, le dimissioni al<br />
Presidente del Consiglio, il quale ne dà notizia a ciascuno degli altri componenti.<br />
Il Consiglio prende atto della rinuncia all'incarico per dimissioni nella prima seduta<br />
successiva alla presentazione della rinuncia stessa che dà luogo a surroga.<br />
24) Surroga Proroga<br />
Il Consiglio si rinnova parzialmente in caso di dimissioni, di morte, di decadenza e per<br />
qualsiasi altra causa di uno o più componenti.<br />
A chi cessa dall'incarico subentra colui il quale, in possesso dei requisiti per essere eletto,<br />
sia risultato primo dei non eletti nella stessa lista. Il surrogante rimane in carica sino alla<br />
scadenza dei periodo di durata dei Consiglio.<br />
Finché non è insediato il nuovo CDI resta in carica il precedente.<br />
I genitori in scadenza restano in carica sino a nuove elezioni sempre che ne abbiano i<br />
requisiti<br />
.<br />
25) Estinzione e scioglimento<br />
Il CDI può essere sciolto dal Dirigente dell’Ufficio Scolastico preposto nel caso in cui tutti i<br />
componenti si dimettano o perdano i requisiti, nel caso di gravi irregolarità persistenti o di<br />
mancato funzionamento.<br />
In tal caso verranno indette nuove elezioni.
26) Attribuzioni principali del Consiglio<br />
Su proposta della giunta e fatte salve le competenze del Collegio dei docenti e dei Consigli<br />
di classe e di interclasse e di intersezione, il C.d.I. ha potere deliberante nei seguenti<br />
ambiti:<br />
- delibera il Programma annuale e il conto consuntivo;<br />
- dispone in ordine all’impiego dei mezzi finanziari per quanto concerne il funzionamento<br />
amministrativo e didattico dell’Istituto;<br />
- ha potere deliberante, su proposta della giunta, per quanto concerne l’organizzazione e<br />
la programmazione della vita e dell’attività della scuola, nei limiti della disponibilità di<br />
fondi, nelle seguenti materie:<br />
a) adozione del <strong>regolamento</strong> interno dell’Istituto;<br />
b) acquisto, rinnovo e conservazione delle attrezzature tecnico-scientifiche e dei<br />
sussidi didattici, compresi quelli audio-televisivi e le dotazioni librarie, e acquisto dei<br />
materiali di consumo occorrenti per le esercitazioni;<br />
c) adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze ambientali;<br />
d) criteri per la programmazione e l’attuazione delle attività parascolastiche,<br />
interscolastiche, extrascolastiche, con particolare riguardo ai corsi di recupero e di<br />
sostegno, alle libere attività complementari, alle visite guidate e ai viaggi di<br />
istruzione;<br />
e) promozione di contatti con altre scuole o istituti al fine di realizzare scambi di<br />
informazioni e di esperienze e di intraprendere eventuali iniziative di collaborazione;<br />
f) forme e modalità per lo svolgimento di iniziative assistenziali che possono essere<br />
assunte dall’Istituto.<br />
Sono inoltre di competenza del Consiglio d’Istituto tutte quelle attribuzioni previste dalla<br />
normativa scolastica in vigore ( in particolare i criteri in tutte le discipline inserite nel<br />
presente <strong>regolamento</strong>)<br />
27) Ulteriori disposizioni<br />
Tutto ciò che non è previsto dal presente Regolamento interno, viene regolamentato sulla<br />
base della normativa scolastica vigente anche per quanto riguarda modalità organizzative<br />
di tutti i restanti OO.CC. di Istituto ivi comprese le assemblee.<br />
A ulteriore precisazione, nell’Istituto Scolastico autonomo locale di Varese 6, sono<br />
disposti i seguenti “comma interni” che integrano la normativa generale:<br />
In base alla legge 11/10 1977 n.748 le sedute del Consiglio di Istituto sono aperte a tutti<br />
i membri delle componenti elettive compatibilmente con gli spazi a disposizione ( verifica<br />
D.S.) e senza diritto di parola. In caso di impossibilità di proseguire la seduta, per<br />
intemperanze, è facoltà del Presidente far allontanare il pubblico presente e proseguire la<br />
seduta a porte chiuse.<br />
Il Collegio dei Docenti è convocato secondo le modalità stabilite dall’art. 4 terzultimo<br />
comma, del succitato D.P.R. 31/5/74 n. 416 e del D.L.vo n. 297/94. Esso si riunisce di<br />
regola ogni bimestre e ogniqualvolta il Dirigente Scolastico ne ravvisi la necessità oppure<br />
quando almeno 1/3 dei suoi componenti ne facciano richiesta.<br />
Gli atti e le deliberazioni del Collegio dei Docenti, verbalizzati da un insegnante<br />
designato dal Presidente, non sono soggetti a pubblicazione ,salvo contraria richiesta di<br />
almeno 2/3 dei componenti l’intero collegio. Ciascun componente il collegio può prendere<br />
visione del verbale depositato presso la segreteria dell’istituto Scolastico.
28) Assemblee (vedi anche Titolo 1)<br />
A. Le assemblee dei genitori possono essere : di classe, di plesso, di istituto.<br />
B. I rappresentanti dei genitori nei Consigli di Interclasse e /o di classe possono<br />
esprimere un comitato dei genitori dell’Istituto o di plesso ( ev. Comitati giuridicamente<br />
costituiti (Associazioni dei genitori) devono avere un proprio Statuto e, nel caso<br />
organizzino attività scolastiche integrative o attività di collaborazione con l’attività didattica,<br />
devono seguire le norme previste dal D. I. 44/2001, dalla vigente normativa scolastica e<br />
dal Codice Civile ).<br />
C. Qualora le assemblee si svolgano nei locali dell’Istituto , la data ed il luogo di<br />
svolgimento di ciascuna di esse debbono essere concordate di volta in volta con il<br />
Dirigente Scolastico.<br />
D. Nel caso previsto dal precedente comma l’assemblea di classe può essere<br />
convocata su richiesta dei genitori eletti nei Consigli di Interclasse/ Classe secondo le<br />
modalità previste dal Titolo 1 – Capo V - art.3, lett. B ;<br />
- l’assemblea di plesso è convocata su richiesta della maggioranza dei genitori del<br />
plesso (50%+1);<br />
- l’assemblea di Istituto è convocata su richiesta del presidente dell’assemblea ove sia<br />
stato eletto, o dai genitori dell’Istituto secondo i parametri numerici previsti dal D.L. 297/94.<br />
E. Il Dirigente Scolastico, verificata l’idoneità degli spazi, autorizza la convocazione<br />
dell’assemblea di classe, di plesso o di Istituto e i genitori promotori ne danno<br />
comunicazione mediante affissione di avviso all’Albo, rendendo noto anche l’ordine del<br />
giorno.<br />
F. L’assemblea si svolge fuori dall’orario delle lezioni.<br />
G. All’assemblea di classe, di plesso o di istituto, possono partecipare con diritto di parola<br />
il Dirigente Scolastico e gli insegnanti rispettivamente della classe, del plesso o<br />
dell’Istituto.<br />
H. In ogni plesso è disponibile uno spazio per l’Albo dei genitori.<br />
I. Gli atti delle assemblee di classe, di plesso e di istituto devono essere verbalizzati a cura<br />
di un membro designato dal presidente dell’assemblea stessa e qualora possibile, raccolti<br />
in un libro verbale, a pagine numerate e custoditi dall’insegnante referente di ogni plesso.<br />
L. Il Dirigente Scolastico delega i richiedenti le assemblee a prendere gli opportuni accordi<br />
con il DSGA per stabilire gli orari del personale non docente in servizio straordinario per<br />
eventuale apertura e chiusura degli edifici durante le assemblee di classe o per<br />
provvedere in proprio secondo disposizioni scritte su apposito modulo.(v. casistica per uso<br />
locali).
TITOLO 6<br />
Criteri per le iscrizioni<br />
e per le formazioni delle classi<br />
( infanzia, primaria, secondaria I grado)<br />
1) Criteri generali per la formazione delle sezioni e per l’inserimento di nuovi alunni<br />
nelle sezioni di scuola dell’infanzia<br />
L’Ufficio di Dirigenza nel formulare la composizione delle sezioni di scuola dell’infanzia,<br />
sentito il parere delle ins. Referenti di plesso e dei genitori in casi di particolare rilevanza<br />
( alunni pdh, in affidamento, in situazione di documentato disagio socio-familiare…), si<br />
avvarrà nell’ordine dei seguenti criteri generali :<br />
- ripartizione equilibrata tra maschi e femmine<br />
- ripartizione equilibrata per età in sezioni eterogenee;<br />
- valutazione opportuna per casi di alunni pdh con contenimento numerico possibile<br />
della sezione;<br />
- parere dei genitori circa la frequenza di fratelli e/o gemelli nella stessa o in diversa<br />
sezione;<br />
- pregressa frequenza socializzante all’asilo-nido;<br />
- equilibrio numerico possibile tra le diverse sezioni;<br />
Per gli alunni che si avvarranno delle facoltà concesse dalla legge 53/03 e dal D.l. 59/04<br />
(v. www.istruzione.it) qualora le condizioni strutturali e di organizzazione lo permetteranno<br />
(v. cm 19/04), si seguiranno gli stessi criteri sopra elencati, tenendo conto che inizialmente<br />
per essi si farà riferimento a un elenco distinto. ( v. criteri art. 4 – comma 2, quarto punto).<br />
Per la loro accoglienza e per quella degli alunni che compiranno i tre anni di età ad anno<br />
scolastico in corso si veda la normativa generale e eventualmente la delibera annuale del<br />
Collegio Docenti.<br />
2) Formazione delle classi prime ( nel caso di più sezioni ) nella scuola primaria<br />
All’inizio dell’anno scolastico gli alunni di classe 1^ maschi e femmine, vengono<br />
inizialmente suddivisi in classi provvisorie ( a cura dell’Ufficio di Dirigenza, segreteria e<br />
staff di dirigenza su informazioni raccolte dai docenti cl. Quinte uscenti e commissione<br />
continuità) per un periodo di circa 15/20 giorni utili agli insegnanti per poter trarre<br />
informazioni relative alle dinamiche relazionali e ai modi dell’apprendimento dei singoli<br />
alunni, al fine di formare classi il più possibile eterogenee per gruppi omogenei.<br />
a- Le classi provvisorie verranno formate sulla base dei seguenti criteri:<br />
numero equivalente di alunni per sezione con equa suddivisione di maschi e femmine;<br />
numero equivalente di gruppi omogenei per classe;
eventuali segnalazioni dei genitori con particolare riferimento ai fratelli gemelli, senza<br />
alterare però in maniera forte la composizione della classe formata attraverso i criteri<br />
precedenti.<br />
Nel caso di alunni portatori di handicap si terrà conto delle informazioni ricevute<br />
dalla equipe medico –psico - pedagogica e di ogni altra notizia atta a favorire<br />
il migliore inserimento nella classe adeguata.<br />
b- Gli insegnanti nel periodo di osservazione terranno conto:<br />
elementi di valutazione desunti dagli incontri con gli insegnanti di scuola materna;<br />
analisi dei comportamenti ;<br />
prove di verifica d’ingresso al fine di formare i succitati “gruppi omogenei”;<br />
c- Valutate da parte dell’Ufficio di Dirigenza ev. richieste di modifica degli elenchi delle cl.<br />
provvisorie, le classi verranno poi definitivamente formate con inserimento nell’elenco<br />
agli atti.<br />
E’ possibile una modifica della costituzione delle sezioni di classi parallele in uno stesso<br />
plesso in anni successivi al primo solo per gravi, ripetuti e comprovati motivi di ordine<br />
disciplinare e didattico segnalati dai docenti, poi valutati dal Dirigente scolastico che<br />
dispone ev. variazione degli elenchi agli atti previo consenso assembleare della<br />
maggioranza dei genitori. Tutto ciò al solo fine di rendere più omogenee didatticamente le<br />
classi e più sereno l’ambiente di relazione.<br />
3) Eventuali non ammissioni alla classe successiva<br />
Per la scuola primaria l’’inserimento degli alunni “non ammessi alla classe successiva”<br />
nella nuova classe di appartenenza, di norma, sarà valutata e decisa dal Dirigente<br />
Scolastico, sentita ev. l’equipe pedagogica, nel rispetto dei criteri di continuità didattica, di<br />
continuità Lingua 2 e visti gli aspetti relazionali e numerici delle classi.<br />
Per la scuola secondaria l’inserimento degli alunni “non ammessi alla classe successiva”<br />
nella nuova classe di appartenenza, di norma, sarà valutata e decisa dal dirigente<br />
scolastico sulla base dei seguenti criteri :<br />
- possibile mantenimento all’interno della sezione di appartenenza ( salvo diversa richiesta<br />
dei genitori e/o persistenti difficoltà di relazione all’interno della medesima sezione)<br />
- scelta della seconda lingua straniera<br />
- numero degli alunni ( anche M/F) nella nuova classe di appartenenza<br />
- ridistribuzione anche in altre sezioni in caso di più non- ammissioni provenienti dalla<br />
stessa classe sulla base dei rapporti di relazione e di numero.
4) Criteri per l’ordine di priorità in caso di iscrizioni eccedenti alla scuola primaria e<br />
alla scuola dell’infanzia<br />
Visto il R.D. 1425/31;<br />
vista la CM 400/91<br />
Visto il T.U. D.L. 297/94;<br />
Visto il DM 331/98<br />
Vista la CM 3/01<br />
Vista la L.53/03 e il D.L. 59/04<br />
Viste le norme interne che disciplinano la formazione delle classi;<br />
Vista la situazione edilizia dei plessi di riferimento che potrebbe comportare la nonaccettazione<br />
di iscritti per ragioni di sicurezza, fruibilità e idoneità degli spazi (possibilità di<br />
avere un n. sufficiente di aule per classi comuni senza compromettere le indicazioni<br />
didattiche del P.O.F. e la costituzione di laboratori integrati nella normale attività didattica),<br />
si indicano i seguenti criteri di priorità in ordine all’oggetto dell’art. 4:<br />
1) ALUNNI ISCRITTI ENTRO I TERMINI PREVISTI DALLA NORMATIVA;<br />
2) ALUNNI RESIDENTI NEL COMUNE DI VARESE<br />
- alunni residenti nel bacino d’utenza del plesso;<br />
- alunni residenti nel bacino d’utenza dell’Istituto;<br />
- alunni con fratelli che frequentano già il plesso scolastico;<br />
- alunni in ordine decrescente d’età (solo per la scuola dell’infanzia )<br />
3) ALUNNI NON RESIDENTI NEL COMUNE DI VARESE<br />
- alunni con domicilio in città;<br />
- alunni con fratelli che frequentano già nel plesso scolastico;<br />
- alunni con genitore che lavora nella città di Varese;<br />
- alunni con parenti che risiedono nel bacino d’utenza del plesso e poi dell’Istituto poi<br />
della città;<br />
- alunni in ordine decrescente d’età (solo per la scuola dell’infanzia )<br />
4) ALUNNI COLLOCABILI IN LISTA D’ATTESA poiché iscritti oltre i termini previsti<br />
dalla normativa o per trasferimento ( solo per la scuola dell’infanzia ), la cui graduatoria<br />
verrà stilata in base alla data della richiesta d’iscrizione o a parità di data in base alle<br />
priorità succitate.<br />
A “parità di priorità” sarà data accoglienza all’alunno PDH, valutando però le opportune<br />
modalità d’inserimento con le risorse esistenti (valutazione a cura del D.S.).<br />
A “parità di priorità” (per tutte le condizioni) verrà effettuato SORTEGGIO alla presenza<br />
del D.S. (rappresentante legale dell’istituto) e del presidente del C.d.I. ( rappresentante dei<br />
genitori).
5) Criteri per l’ordine di priorità in caso di iscrizioni eccedenti alla sc. secondaria di I<br />
grado<br />
Visto il R.D. 1425/31;<br />
vista la CM 400/91<br />
Visto il T.U. D.L. 297/94;<br />
Visto il DM 331/98<br />
Vista la CM 3/01<br />
Vista la L.53/03 e il D.L. 59/04<br />
Viste le norme interne che disciplinano la formazione delle classi;<br />
si indicano i seguenti criteri di priorità in ordine all’oggetto dell’art. 5:<br />
1 – Residenza nel comune di Varese ( priorità agli alunni sc. primarie IC Varese 6 iscritti<br />
d’ufficio)<br />
2 - Frequenza di scuola primaria di Varese<br />
3 – Fratelli o sorelle già frequentanti la scuola sec. I gr. Dante Alighieri<br />
4 – Lavoro di uno dei genitori nel territorio del Comune di Varese<br />
5 – Accettazione di alunni residenti nei paesi limitrofi alla sede scolastica, sino al numero<br />
massimo previsto ( compatibilmente con gli spazi a disposizione, la ricettività prevista<br />
dalla norma sulla sicurezza, le aule laboratorio di nuova struttura, gli spazi con nuove<br />
destinazioni organizzative)<br />
Le domande presentate nei termini fissati dal Miur si intendono prodotte tutte nello stesso<br />
momento.<br />
Nel caso di domande in esubero rispetto al numero massimo consentito, per l’ultimo<br />
criterio utilizzato verrà applicato il sistema del sorteggio alla presenza del dirigente sc. e<br />
del Presidente del Consiglio di Istituto.<br />
Il criterio 2 è fattore di precedenza per i criteri 1 e 4.<br />
6) Criteri per la formazione delle classi scuola secondaria di I grado<br />
La formazione delle classi prime della scuola secondaria Dante Alighieri (IC Varese 6) è<br />
collegata a tre tipi di fattori che interagiscono tra di loro e che vengono valutati dallo staff<br />
di dirigenza al momento della formazione delle classi<br />
1) Esigenze didattico organizzative della scuola<br />
2) Scelte effettuate dalla famiglia sui moduli di iscrizione
3) Valutazioni espresse nell’abituale incontro di presentazione<br />
degli alunni tra docenti scuola primaria e docenti scuola<br />
secondaria unitamente alla documentazione presente nel<br />
fascicolo dello studente<br />
Le esigenze didattico organizzative della scuola tengono conto:<br />
- tutela delle cattedre di L2 in base agli organici annuali<br />
- equa distribuzione degli alunni (fasce di livello, numerosità delle<br />
classi, M/F)<br />
- Formazione gruppi classe omogenei al loro interno.<br />
Le scelte della famiglia possono esprimere preferenze riguardo:<br />
- seconda lingua comunitaria, inglese potenziato, italiano per<br />
stranieri<br />
- reciproca scelta di un solo compagno (a condizione che le<br />
famiglie abbiano scelto le stesse opzioni)<br />
Le valutazioni dei docenti pregressi e i documenti di valutazione precedenti<br />
esprimono riferimenti alle situazioni di apprendimento e di comportamento che<br />
serviranno per la costituzione di gruppi classe omogenei nella loro eterogeneità. Verrà poi<br />
seguita una procedura operativa standard che, sulla base dei succitati criteri, permette la<br />
formazione dei gruppi classe iniziali. ( V. ALLEGATO C provvisorio)L’abbinamento<br />
gruppi classe-sezione avverrà pubblicamente ed esclusivamente attraverso il criterio del<br />
sorteggio (Staff di dirigenza e presidente del Consiglio di Istituto), possibilmente entro il<br />
mese di luglio.<br />
7) Criteri per le iscrizioni degli alunni stranieri in ogni ordine e grado di scuola<br />
dell’istituto ai sensi della CM n. 2/10<br />
Ai sensi della normativa citata e compatibilmente ai criteri espressi dagli articoli precedenti<br />
del presente Titolo, per l’iscrizione degli alunni stranieri si seguiranno i seguenti criteri di<br />
accettazione prioritaria:<br />
- Limite del 30% di alunni stranieri per classe;<br />
- Ambito di residenza all’interno del bacino di utenza dell’Istituto<br />
- Provenienza da scuole dell’infanzia e da sc. primarie dell’istituto<br />
- Eventuale seconda scelta di plesso alternativo all’interno dell’istituto per i soli alunni<br />
di scuola primaria .Si terrà conto inoltre del Protocollo siglato con il comune di Varese<br />
e le altre istituzioni scolastiche per le attività di prima accoglienza per gli alunni neo<br />
arrivati.<br />
Si terrà altresì conto, per quanto riguarda l’inserimento nella classe, delle indicazioni<br />
espresse dal suddetto Protocollo debitamente valutate dal dirigente scolastico e, per
quanto riguarda l’inserimento nella sezione di scuola secondaria, delle scelte effettuate<br />
dalla famiglia circa la lingua straniera.<br />
TITOLO 7<br />
Rapporti con gli Enti locali,<br />
le associazioni territoriali.<br />
Uso degli spazi scolastici<br />
1) Uso dei locali scolastici<br />
a) Premesso che i locali scolastici sono adibiti ad esclusivo uso della scuola con tutte le<br />
garanzie igieniche e sanitarie che derivano dalla convivenza comunitaria di persone<br />
particolarmente e facilmente vulnerabili, si demanda al Consiglio l’autorizzazione<br />
all’uso in concessione temporanea dei locali scolastici e delle palestre (qualora<br />
all’interno della scuola) ad enti, associazioni o società che operano nell’interesse della<br />
collettività locale per attività e che realizzino la funzione della scuola come centro di<br />
formazione culturale, sociale e civile sempreché non pregiudichino il normale<br />
svolgimento dell’attività didattica e che rispettino le garanzie suddette.<br />
b) EE.LL. e associazioni territoriali possono avere il consenso all’uso dei locali scolastici<br />
previa autorizzazione del dirigente ai sensi della delibera del Consiglio di Istituto.<br />
c) In caso di motivate richieste di uso dei locali scolastici per particolari urgenze,<br />
tali richieste saranno valutate ed eventualmente verrà concesso l’assenso da parte del<br />
Dirigente Scolastico : il consiglio d’istituto potrà verificare la regolarità di tale<br />
concessione nel corso della prima seduta utile.<br />
d) Gli oneri per la vigilanza, l’igiene, il riassetto e le pulizia dei locali scolastici sono a<br />
carico dell’Ente richiedente secondo criteri stabiliti dall’amministrazione Comunale.<br />
L’Ente richiedente è responsabile di qualsiasi danno o furto arrecato durante l’attività<br />
proposta.<br />
e) Qualora si dovesse riscontrare il mancato rispetto delle condizioni sopra determinate<br />
verrà data comunicazione all’amministrazione Comunale per i provvedimenti del caso;<br />
in caso di ulteriore inosservanza verrà negata ogni autorizzazione all’ente o<br />
associazione responsabile.<br />
f) Enti ed associazioni che accedono agli edifici in orario extrascolastico, in assenza di<br />
personale incaricato della vigilanza e della custodia delle strutture sono responsabili<br />
dell’apertura e della chiusura degli edifici nonché dell’eventuale accesso agli stessi da<br />
parte di estranei non autorizzati e di eventuali danni che questi possano arrecare a<br />
strutture o attrezzature scolastiche.
g) Si nega la concessione dei locali scolastici qualora le attività da svolgere possano<br />
assumere carattere propagandistico in vista di votazioni popolari e consentano<br />
evidente scopo di lucro a chi ne fa richiesta e utilizzo.<br />
h) Si declina ogni responsabilità per eventuali incidenti od infortuni che dovessero<br />
accadere agli utenti ed a terzi durante l’uso della palestra, delle strutture, degli impianti<br />
e dei servizi.<br />
2) Utilizzo particolare delle infrastrutture sportive dell'istituto<br />
A. Il Dirigente Scolastico nomina all'inizio dell'anno scolastico uno o più docenti<br />
responsabili dell'area sportiva dell’Istituzione Scolastica che provvederanno alla<br />
predisposizione degli orari di utilizzo e di funzionamento delle singole infrastrutture in<br />
orario curricolare e al coordinamento delle iniziative extracurricolari.<br />
B. La palestra e le sue attrezzature sono riservate, durante le ore di lezione, agli alunni.<br />
Per ragioni di tipo igienico in palestra si dovrà entrare solamente con le scarpe da<br />
ginnastica<br />
3) Attività inserite nell’orario scolastico che prevedono il contributo di esperti<br />
esterni ( v. anche Titolo 1 - Capo VI, art .3 - e Titolo 8 art. 5,7,8 )<br />
Possono essere previsti interventi di esperti esterni autorizzati dal dirigente scolastico:<br />
A. tramite contratto di prestazione d’opera dell’impiego stipulato con il legale<br />
rappresentante dell’istituzione scolastica;<br />
B. tramite convenzioni o accordi su progetti specifici coerenti con il POF programmato e<br />
deliberato dal collegio dei docenti :<br />
a titolo gratuito o finanziati da enti locali ;<br />
a titolo gratuito o finanziati e su proposta di associazioni culturali o sportive del territorio ;<br />
C. tramite intervento diretto non convenzionato a titolo gratuito purché inerente l’attuazione<br />
del P.O.F., programmato e deliberato dal Collegio dei docenti e purché autorizzato dal<br />
dirigente scolastico.<br />
4) Diffusione di materiale informativo all’interno della scuola<br />
a) Qualsiasi azione promozionale di sola vendita deve svolgersi al di fuori dalla scuola.<br />
b) La propaganda nella scuola deve essere autorizzata dal Consiglio di istituto<br />
c) Il Consiglio d’Istituto, con l’approvazione del presente <strong>regolamento</strong>, delega alla<br />
concessione o al divieto di tale autorizzazione il Dirigente Scolastico che di volta in<br />
volta valuterà l’assenza di prevalente scopo di lucro, l’esistenza di finalità educative e<br />
che si tratti di iniziative rivolte agli alunni o ai loro genitori in quanto tali. Saranno<br />
privilegiate in questo senso comunicazioni degli EE.LL., delle Aziende Sanitarie, delle
Associazioni Culturali e Sociali del territorio, finalizzate a compiti organizzativi di<br />
raccordo e di informazione didattica, culturale e sociale.<br />
d) In casi di particolare urgenza e di incertezza valutativa relativamente ai contenuti e<br />
alle forme di propaganda il D.S. acquisirà il parere della Giunta esecutiva, operante<br />
per conto del C.d.I.<br />
e) In ogni caso ogni azione di propaganda e di distribuzione di materiale deve essere<br />
autorizzata dal Capo d’istituto ai fini della sua legittimità.<br />
5) Personale scolastico di egida comunale ( assistenti ad personam, personale<br />
ausiliario di custodia, personale educativo per attività predoposcolastiche e di<br />
supporto alla mensa)<br />
La presenza e l’attività del personale indicato in articolo è regolato dai contratti stipulati<br />
dall’Amm. Comunale (Ass. ai servizi educativi ) o dalle Società esterne che ottengono<br />
l’appalto per l’erogazione di tali servizi.<br />
Nessuna gestione di tale personale e delle attività da esso svolte può essere di<br />
competenza dell’Amm. Scolastica.<br />
In ogni caso il comportamento e l’attività di tale personale deve essere conforme al luogo<br />
educativo in cui si svolge. (rif. pers. ATA e docente statale).<br />
Sono possibili e auspicabili accordi di indirizzo tra l’Istituzione scolastica e l’EE.LL. e nella<br />
“pratica quotidiana” tra detto personale e il personale statale della scuola.
TITOLO 8<br />
Gestione economica,<br />
finanziaria e contrattuale;<br />
gestione dei beni mobili e immobili<br />
1) Programmazione economica della scuola – ambito legge 440/97<br />
La programmazione economica è redatta ai sensi del D.I. 44/01 per mezzo del<br />
Programma Annuale approvato dal Consiglio d’Istituto.<br />
Nell’ambito della programmazione economica della scuola l’attribuzione ai singoli plessi<br />
dei finanziamenti derivati dalla L.440/97 ( POF annuale) e per il materiale didattico con<br />
finanziamenti dell’Ente locale (Attività A02) sarà così definita:<br />
- una quota pari al 30% dell’intero ammontare distribuita in parti uguali tra i plessi;<br />
- una quota pari al 70% dell’intero ammontare distribuita secondo il parametro del n.<br />
degli alunni dei singoli plessi.<br />
2) Revisione della programmazione economica<br />
La programmazione può essere modificata nel corso dell’anno finanziario per motivate e<br />
sopravvenute esigenze. ( v. articoli del D.I. 44 / 01)<br />
3)Piani d’acquisto dei sussidi e dei materiali didattici (finanziamenti pubblici)<br />
Per quanto riguarda l’acquisto di materiale didattico, tecnico e scientifico, la proposta<br />
motivata può venir effettuata dal Collegio dei Docenti, anche nella sua forma parziale di<br />
plesso ( Collegio doc. per sezione, Consigli d’Interclasse elementari, Consigli di<br />
Intersezione scuole dell’infanzia), o dal Dirigente Scolastico sulla base di accertata<br />
esigenza. La procedura relativa agli acquisti è quella prevista dal <strong>regolamento</strong><br />
amministrativo -contabile in vigore per le Istituzioni Scolastiche Autonome ( D.I. 44/01)<br />
4) Gestione del Fondo dell’Istituzione scolastica<br />
La gestione del fondo dell’istituzione scolastica per la sola individuazione delle attività<br />
incentivabili è condotta nelle forme indicate dal Collegio Docenti (comm. F.I) e dall’<br />
eventuale assemblea del personale A.T.A. secondo le indicazioni del Contratto Nazionale<br />
di lavoro in vigore. ( definizione finale con Contrattazione dec. d’Istituto e delibera del<br />
C.d.I. )
5) Iniziative e attività integrative al POF che comportano quote a carico delle<br />
famiglie<br />
Possono essere organizzate iniziative che comportano quote di spesa a carico delle<br />
famiglie.<br />
Esse possono essere previste all’interno dell’orario curricolare obbligatorio a<br />
condizione che:<br />
- siano compatibili o rientrino in modo diretto nel P.O.F. d’istituto;<br />
- abbiano il consenso scritto da parte dei responsabili dell’obbligo che condividono<br />
l’iniziativa;<br />
- comportino costi contenuti, ( se richiesto, valutati dal Consiglio d’istituto), relativamente<br />
alle singole nuove iniziative.<br />
Altre iniziative con quote di spesa a carico delle famiglie, al di fuori dell’orario<br />
curricolare, possono rientrare nelle attività integrative facoltative organizzate dall’istituto<br />
o anche organizzate dagli EE.LL. e/o da Ass. genitori e/o Ass. territoriali.<br />
In questo secondo caso la valutazione del Consiglio d’Istituto riguarderà la concessione<br />
d’uso locali nelle forme previste (l’organizzazione rimane a cura di : Associazione genitori,<br />
Ente locale, Associazioni culturali, sociali o sportive legalmente costituite).<br />
6) Contributi economici esterni, donazioni e forme di comodato da parte di EE.PP.,<br />
imprese commerciali, industriali e artigianali o assimilabili, istituti di credito,<br />
associazioni legalmente costituite o semplici privati (criteri e limiti)<br />
Sono previste forme di sponsorizzazione e/o donazione da parte di enti o privati di cui<br />
all’intestazione del presente articolo a condizione che:<br />
- l’atto di sponsorizzazione, contributo o donazione non contrasti in qualche modo con i<br />
principi espressi nel P.O.F.;<br />
- l’atto di contributo e/o donazione sia subordinato alla delibera di accettazione del<br />
consiglio di istituto- (art.33 comma 1 lett .a -art.55 D.L. 44/2001);<br />
- l’atto di sponsorizzazione, di cui sopra, sia redatto tramite contratto, che non preveda<br />
alcuna forma di palese contraccambio pubblicitario, ai sensi degli artt.33 e 41 –D.I.<br />
44/2001 ( Sono ammesse – a titolo d’esempio – piccole etichette o targhe-ricordo sui<br />
sussidi o sulle strutture interne)<br />
- l’atto di sponsorizzazione e/o donazione di cui sopra, sia di beneficio culturale,<br />
educativo-didattico e organizzativo per l’attività scolastica della comunità anche sotto<br />
forma di restauro o allestimento di uffici, aule, laboratori o interventi di esperti esterni;<br />
- non comporti forme di condizionamento politico ed economico.<br />
Possono inoltre essere previste forme di comodato nei limiti previsti dal D.L.297/94 e dal<br />
D.I. 44/2001 (art.44)<br />
7) Stipula di convenzioni con EE.LL., enti scolastici, associazioni culturali, sociali e<br />
sportive o privati (criteri e limiti)<br />
A. Sono previste forme di convenzione con enti, associazioni o con privati che possono<br />
comportare miglioramento dell’OFFERTA FORMATIVA o supporti all’organizzazione<br />
scolastica nel suo complesso, compreso le convenzioni miste indicate dall’accordo 12
settembre 2000 ( M.P.I. – OO.SS.- EE.LL.) e le convenzioni che consentono il<br />
miglioramento delle attività scolastiche e dello stesso ambiente scolastico (compreso<br />
piccole opere di restauro edifici, imbiancatura ecc.), compreso le convenzioni con<br />
Università o altri istituti scolastici che comportino forme di tirocinio possibile all’interno<br />
della scuola.<br />
.<br />
B. Le convenzioni devono essere conformi alla normativa vigente e attuate nelle forme<br />
indicate dal <strong>regolamento</strong> contabile – amministrativo delle scuole. (art. 33 , comma d, D.I.<br />
44/2001)<br />
C. Nel caso in cui le convenzioni con le amministrazioni comunali di riferimento<br />
dell’Istituto o con altre Amministrazioni scolastiche rientrino nell’abituale stipula di<br />
convenzioni (o pacchetti di convenzioni) già in atto in precedenti anni scolastici (ad<br />
esempio quelle rientranti negli accordi per il Piano di Diritto allo Studio o quelle relative alle<br />
funzioni miste per il personale ATA), esse vengono stipulate direttamente dal Dirigente<br />
Scolastico e per esse vale la delibera di approvazione del presente <strong>regolamento</strong> nel<br />
rispetto dei seguenti criteri:<br />
- coerenza con il vigente Piano dell’Offerta Formativa;<br />
- conformità con il Regolamento di Istituto.<br />
D. Nel caso di proposta di convenzioni di altro tipo, con altri EE.PP. o con privati o di<br />
nuove convenzioni con le amministrazioni Comunali, sarà necessaria la delibera specifica<br />
del Consiglio di Istituto che valuterà di volta in volta i criteri e i limiti per le nuove stipule.<br />
8) Stipula di contratti per prestazioni di opere dell’ingegno, di prestazioni<br />
intellettuali, di collaborazioni coordinate continuative nell’ambito dell’attività<br />
scolastica (criteri e limiti)<br />
A. La stipula dei contratti di cui al presente titolo può essere resa operativa sia come<br />
conseguenza delle convenzioni (art.7) sia come ulteriore supporto all’attività didattica<br />
diretta, anche su delibera del Collegio dei Docenti o su proposta dei Consigli di<br />
Intersezione, di Interclasse e di Classe, come forma di aggiornamento e formazione dei<br />
docenti, come iniziative culturali e sociali rivolte al territorio di cui all’art.1. (v. anche<br />
Progetti del Programma Annuale) del presente titolo.<br />
B. I contratti devono essere stipulati direttamente dal Dirigente Scolastico secondo i<br />
termini di legge (art.40, D.I. 44/2001) , con attività istruttoria del DSGA e secondo i criteri<br />
di<br />
- riconosciuta professionalità del contraente;<br />
- retribuzione conforme alle retribuzioni del comparto scuola<br />
- eventuale stipula contrattuale con particolare retribuzione dovuta alla peculiare<br />
importanza socio-culturale ed educativa del contraente;<br />
C. Solo qualora lo preveda la normativa civile, i contratti devono invece essere oggetto di<br />
delibera del Consiglio di Istituto. Si intende che copia e informazioni concernenti i contratti<br />
e convenzioni sono consultabili quotidianamente dai Consiglieri nei normali orari d’ufficio<br />
senza la necessità di relazione che deve attendere la convocazione del Consiglio di<br />
Istituto.
9) Assegnazione borse di studio dirette o indirette<br />
A. Sono consentite assegnazioni di borse di studio dirette (art.54 –D.I. 44/2001) con<br />
delibera del C.d.I. o indirette ( con erogazione da parte di enti o associazioni<br />
extrascolastiche ) a favore degli alunni delle scuole dell’Istituto.<br />
B. Le borse di studio indirette sono regolate nella loro generalità dal <strong>regolamento</strong> contabile<br />
amministrativo delle istituzioni scolastiche integrato dal presente <strong>regolamento</strong> la cui<br />
delibera di approvazione è valida ai fini dell’accettazione delle borse indirette con i<br />
seguenti criteri e limiti :<br />
- ogni tipologia di borsa di studio indiretta può prevedere un accordo di indirizzo<br />
concordato con l’ente o il privato erogatore del contributo e l’Istituzione Scolastica nella<br />
figura del suo legale rappresentante;<br />
- l’accordo di indirizzo deve prevedere le modalità di assegnazione della borsa di studio<br />
e le modalità di erogazione dei fondi:<br />
- l’accordo in indirizzo deve prevedere il concorso dei docenti nell’individuazione degli<br />
alunni o delle classi cui la borsa di studio deve riferirsi;<br />
- possono essere previste forme di supervisione da parte del Consiglio d’istituto<br />
10) Gestione dei beni didattici all’interno dell’Istituzione scolastica<br />
La gestione dei beni didattici ( intesi come sussidi di qualsiasi tipo) è regolata dai<br />
successivi art. 11, 12, 14 e delle indicazioni del D.I. 44/ 2001<br />
11) Biblioteche, videoteche, mediateche e laboratori informatici<br />
A. In ogni plesso, su ev. proposta del Collegio Docenti (o eventualmente del plesso<br />
stesso) e designazione del Dirigente Scolastico, opera un insegnante incaricato della<br />
conservazione e distribuzione dei libri della biblioteca e delle videocassette/cd rom/DVD<br />
della videoteca del plesso anche tramite il contributo operativo degli altri insegnanti che<br />
eventualmente provvederanno all’utilizzo della biblioteca e della videoteca per le rispettive<br />
classi.<br />
B. Chi assume in carico uno o più testi o videocassette/Cd Rom /DVD in dotazione se ne<br />
assume la responsabilità della buona conservazione e li dovrà restituire, risarcendo gli<br />
eventuali danni provocati per incuria o evidente trascuratezza. Nessun risarcimento di<br />
danni è richiesto per il normale e naturale deterioramento dovuto all’uso.<br />
C. La biblioteca -docenti di Istituto è a disposizione degli insegnanti, del personale A.T.A.<br />
e dei genitori sarà gestita direttamente dall’Ufficio di Segreteria in collaborazione con uno<br />
dei docenti dello staff di Direzione (collaboratori del D. S.) o con un docente<br />
appositamente nominato.<br />
D.Le modalità operative indicate per i precedenti comma sono valide anche per i<br />
laboratori di informatica dei plessi sia per quanto riguarda il prestito di materiale sia per
quanto riguarda l’utilizzo degli strumenti ( P.C., stampanti, scanner, videoproiettori,<br />
macchine fotografiche digitali). Ogni plesso si doterà poi di un <strong>regolamento</strong> interno di<br />
utilizzo del laboratorio (orari, gestione, utilizzo oltre il normale orario di servizio ecc. ) che<br />
sarà valido quale allegato del presente Regolamento.<br />
12) Utilizzo generale dei sussidi didattici (sintesi)<br />
a) In ogni plesso gli insegnanti delle diverse aree o quelli con specifico incarico sono<br />
responsabili della sistemazione, manutenzione e distribuzione dei sussidi didattici relativi<br />
al proprio ambito, compresi i nuovi sussidi di informatica (HARDWARE e SOFTWARE)<br />
b) Ogni plesso dovrà avere un registro di carico e scarico dei sussidi didattici in dotazione.<br />
Esso sarà redatto a cura di un insegnante proposto dal plesso stesso e designato secondo<br />
le forme previste dal D.I. 44/2001. Chi assume in carico un sussidio didattico ne assume<br />
pure la responsabilità della buona conservazione.<br />
c) Al momento della restituzione il sussidio deve conservare tutte le caratteristiche della<br />
sua funzionalità.<br />
d) Gli eventuali danni, dovuti a incuria o evidente trascuratezza, dovranno essere risarciti a<br />
cura del consegnatario.<br />
e) Nessun risarcimento di danni è richiesto per deterioramento del sussidio dovuto dal<br />
normale uso.<br />
f) Il movimento e la registrazione dei sussidi può essere eventualmente effettuato a cura<br />
dei collaboratori scolastici in accordo con l’insegnante incaricato.<br />
g) I sussidi in dotazione ad un plesso possono essere prestati ad altro plesso dietro<br />
presentazione di richiesta scritta, con assunzione di responsabilità. La richiesta dovrà<br />
essere indirizzata all’insegnante incaricato per plesso e, per conoscenza, al Dirigente<br />
Scolastico.<br />
h) I singoli plessi potranno presentare alla fine dell’anno scolastico la richiesta di materiale<br />
di consumo e sussidi didattici per l’anno scolastico successivo. (v. art. 3). La richiesta può<br />
essere presentata anche in corso d’anno in caso di improrogabile necessità didattica<br />
( disfunzione dei sussidi in atto, nuovo progetto didattico, sussidio per alunno pdh,…)<br />
i) L’istituzione scolastica, con gli organi preposti e compatibilmente con le possibilità di<br />
bilancio, provvede alla fornitura del materiale di sussidio o di consumo tramite l’ufficio di<br />
segreteria (ordinativi) e anche tramite l’intervento diretto in fase di acquisto degli stessi<br />
insegnanti, del personale A.T.A. (debitamente autorizzati dal DSGA o dal DS ) con<br />
eventuale utilizzo di fondi previsti dal Programma annuale.<br />
l) Possono essere previsti accordi con gli EE.LL. circa la fornitura in toto o in parte di tale<br />
materiale di facile consumo o di sussidio.
m) Il Consiglio d’Istituto stabilisce, nell’ambito della disponibilità finanziaria e su<br />
valutazione del Dirigente scolastico, la priorità degli acquisti dei sussidi didattici e delle<br />
apparecchiature tecnico scientifiche valutando le esigenze e gli obiettivi dei singoli plessi<br />
( perseguendo possibilmente un’opportuna rotazione fra i plessi).<br />
13) Attività pre e dopo-scolastiche ; attività parascolastiche (v. anche art. 5, art. 8 )<br />
A. Enti pubblici, Enti e associazioni di privati possono, con parere favorevole del Consiglio<br />
di Istituto, organizzare attività dopo scolastiche e parascolastiche integrative per gli alunni<br />
della scuola primaria e sc. dell’infanzia.<br />
B. Il consiglio di Istituto è l’organo preposto per la concessione dell’uso dei locali ( v.<br />
Titolo 1, art. 7 )<br />
C. Allorché la proposta di organizzazione di tali attività (anche per la scuola secondaria) è<br />
avanzata dagli Organi collegiali della scuola, l’attuazione è regolata dalle disposizioni<br />
che seguono:<br />
−<br />
−<br />
−<br />
−<br />
.<br />
il Consiglio <strong>d'istituto</strong> considera prioritarie tutte le attività che sono strettamente<br />
curricolari.<br />
allo scopo di approfondire e favorire l’apprendimento è sempre ammessa<br />
l’integrazione delle attività curricolari in orario aggiuntivo a quello scolastico (ai<br />
sensi della l. 59/97 e del D.M. 765/97).<br />
L’insegnamento deve essere affidato a persone competenti e didatticamente<br />
preparate con apposito contratto (v. art. 8 del presente Titolo) o ai docenti<br />
dell’Istituto nell’ambito delle loro prerogative contrattuali;<br />
il Collegio dei Docenti delibera la valenza didattico-educativa delle attività e la loro<br />
organizzazione;<br />
14) Uso didattico degli spazi e delle attrezzature degli edifici<br />
Α. Gli spazi utilizzabili per uso didattico - educativo comprendono:<br />
Aule<br />
Aule speciali per attività pratico – operative<br />
Laboratori<br />
Palestre<br />
Atri e corridoi<br />
Cortili<br />
Β. All’inizio di ciascun anno scolastico , in fase di programmazione, i docenti<br />
concordano gli orari di utilizzazione degli spazi disponibili, assicurando<br />
un’opportuna rotazione tra le diverse classi nel rispetto degli obiettivi formativi e dei<br />
criteri di gestione della giornata scolastica.<br />
Χ. In caso di mancato accordo l’assegnazione degli spazi sarà valutata , come<br />
previsto dalla funzione, dal D.S. anche per tramite dei docenti collaboratori e/o<br />
referenti di plesso ..<br />
La rotazione, nell’uso degli spazi, va concordata anche tenendo conto dell’orario del<br />
personale addetto alla pulizia dei locali.
15)Pubblicazione degli atti e norme per l’accesso alla documentazione della vita<br />
scolastica<br />
a) Le forme e le modalità per l’accesso alla documentazione amministrativo<br />
-didattica concernente i molteplici aspetti della vita scolastica sono regolate da<br />
specifiche disposizioni applicative della L. 7/8/90 n. 241.<br />
b) Nel presente Regolamento sono costantemente richiamate le modalità di<br />
accesso agli atti o di pubblicazione degli stessi nei casi specifici previsti dai vari<br />
ambiti compresi negli 8 Titoli<br />
c) In generale e nel rispetto della norma corrente, il Dirigente Scolastico, il DSGA,<br />
gli operatori degli uffici di Segreteria e il personale docente concordano una<br />
apposita regolamentazione per l’esercizio del diritto di accesso (disponibile in<br />
copia presso la sede della segreteria Scolastica) individuando soggetti, servizi,<br />
strumenti, tempi, in armonia con l’organizzazione complessiva di Istituto.<br />
(Documentazione di tutela della Privacy e di accesso agli atti)<br />
d) La pubblicazione degli atti concernenti l’attività del Consiglio di Istituto è regolata<br />
da appositi criteri inclusi nel presente Regolamento (funzionamento e attività<br />
degli Organi Collegiali – Titolo 5).<br />
I verbali redatti in riferimento alle riunioni del Collegio dei Docenti, dei Consigli di<br />
Interclasse, di Classe, della Giunta Esecutiva, del Comitato di Valutazione,<br />
sono disponibili ai fini dell’accesso, per tutti i componenti dei rispettivi Organi<br />
Collegiali e per chiunque vi abbia diritto in base a quanto disposto dalla L. n.<br />
241/90.
ALLEGATI<br />
Fatti non foste a viver come bruti<br />
ma per seguir virtute e canoscenza<br />
(Dante Alighieri, Divina Commedia,<br />
Inferno canto XXVI,119-120)
ALLEGATO A<br />
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ<br />
(approvato nella seduta del Consiglio di Istituto SMS Dante Alighieri (integrata nell’IC<br />
Varese 6) del 29/04/2009 -a norma del D.P.R. n. 235 – 21/11/2007 - Regolamento recante<br />
modifiche ed integrazioni al D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo Statuto delle<br />
studentesse e degli studenti della scuola<br />
secondaria)<br />
“La Scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale informata ai valori<br />
democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni”<br />
Il Patto di corresponsabilità è uno strumento per la crescita qualitativa della Scuola,<br />
coerentemente con le scelte educative e didattiche delle sue componenti: i docenti, gli<br />
alunni, i genitori.<br />
A tal fine, viene esplicitato il contributo di ciascuno a seconda del proprio ruolo: sono<br />
quindi ricordati comportamenti e atteggiamenti, obblighi e responsabilità di ciascuno.<br />
L’esplicitazione di tali comportamenti è un mezzo per avere una maggiore trasparenza ed<br />
essere tutti più consapevoli.<br />
L’espressione “Patto educativo di corresponsabilità” non va dunque interpretata in senso<br />
giuridico stretto, ma deve essere vista nell’ottica di un impegno tra docenti, alunni e<br />
genitori, basato su una reciproca e concreta assunzione di responsabilità.<br />
I MODULI sotto riportati sono la formulazione sottoscritta dalle tre componenti al fine di<br />
condividere il Patto di corresponsabilità e sono compilati all’inizio dell’anno scolastico per<br />
le classi prime.
MODULO ALFA<br />
I DOCENTI SI IMPEGNANO A:<br />
−<br />
−<br />
−<br />
−<br />
−<br />
−<br />
−<br />
−<br />
−<br />
−<br />
−<br />
−<br />
illustrare metodi/obiettivi del proprio insegnamento;<br />
fornire adeguate spiegazioni e rispondere ad eventuali domande di chiarimento ed<br />
approfondimento;<br />
fornire adeguate spiegazioni e rispondere ad eventuali domande di chiarimento ed<br />
approfondimento;<br />
accertarsi assiduamente dell’avvenuta comprensione dei contenuti attraverso il<br />
controllo dello studio personale e le verifiche in classe;<br />
comunicare le valutazioni delle prove scritte ed orali;<br />
rendere ogni momento della valutazione motivato e trasparente;<br />
stabilire con gli altri Docenti della classe le verifiche scritte in modo tale che, di<br />
norma, non se ne svolga più di una nella stessa mattina; comunicare agli alunni<br />
tipologie e date delle verifiche;<br />
eseguire la correzione delle verifiche e restituirle agli alunni entro 15 gg. dalla<br />
esecuzione;<br />
sostenere un rapporto alunno/insegnante aperto al dialogo, ma fermo nei confronti<br />
del rispetto delle regole e dello svolgimento dei lavori;<br />
chiarire con l’interessato i motivi di un eventuale rapporto disciplinare.<br />
comunicare alla Famiglia eventuali situazioni di profitto insufficiente e di frequenza<br />
irregolare.<br />
spegnere il telefono cellulare in classe durante le ore di lezione.<br />
Per i docenti, il Dirigente Scolastico
MODULO BETA<br />
GLI STUDENTI SI IMPEGNANO A:<br />
− mantenere un contegno corretto e rispettoso nei confronti di tutto il personale della<br />
scuola e dei propri compagni;<br />
− utilizzare correttamente le strutture e gli strumenti della scuola, senza arrecare<br />
danni e avendone cura come fattore di qualità di vita della scuola;<br />
− frequentare la scuola regolarmente (si rammenta che per la valutazione finale è<br />
richiesta la frequenza di almeno i ¾ dell’orario scolastico annuale);<br />
− informarsi, in caso di assenza, sul lavoro svolto in classe;<br />
− presentarsi puntuale alle lezioni (inizio h. 8.00);<br />
− curare l’igiene personale ed indossare un abbigliamento decoroso per il rispetto di<br />
sé e degli altri;<br />
− portare a scuola tutto il materiale necessario per le lezioni e le verifiche, compreso il<br />
libretto personale;<br />
− eseguire i lavori assegnati a casa e consegnarli con puntualità;<br />
− seguire con attenzione le attività didattiche, comprese le interrogazioni;<br />
− a scuola, spegnere i telefoni cellulari e gli altri dispositivi elettronici, in quanto ne è<br />
proibito l’uso all’interno dell’edificio scolastico (C.M. Del 15/03/2007).<br />
Alunno: Nome _______________________Cognome____________________________<br />
Firma dell’alunno ___________________________________
MODULO GAMMA<br />
I GENITORI SI IMPEGNANO A:<br />
−<br />
−<br />
−<br />
−<br />
−<br />
−<br />
−<br />
−<br />
Conoscere le proposta formativa della Scuola e partecipare al progetto educativo,<br />
collaborando con gli insegnanti;<br />
assicurare la frequenza regolare e la puntualità dello studente alle lezioni;<br />
informare la scuola di eventuali problematiche che possono avere ripercussioni<br />
sull’andamento scolastico degli allievi;<br />
sostenere e controllare i propri figli nel lavoro a casa;<br />
informarsi regolarmente sull’andamento didattico e disciplinare dei figli;<br />
giustificare in modo puntuale le assenze ed i ritardi dello studente utilizzando<br />
l’apposito libretto;<br />
cercare di partecipare ai momenti di incontro e confronto con la scuola;<br />
limitare ai casi di assoluta necessità le richieste di entrata posticipata e di uscita<br />
anticipata.<br />
Figlio/a: Nome: ________________________Cognome_________________________<br />
Classe frequentata dal figlio/a: _______________<br />
Firma dei Genitori ___________________________________________
ALLEGATO B<br />
CRITERI ASSEGNAZIONE DOCENTI ALLE CLASSI E ALLE<br />
SEZIONI -<br />
Correlazione con i criteri espressi dalla contrattazione d’istituto<br />
Assegnazioni ai plessi di sc. primaria, alle cattedre e alle classi di sc. secondaria e primaria<br />
1 – Il Dirigente Scolastico assegna le cattedre, i posti e le attività tenendo conto dei criteri<br />
didattici indicati dalla Contrattazione Integrativa e dei pareri del Collegio dei Docenti (v. Collegi<br />
DD Va 6, DD Va 7, SMS Dante Alighieri) nonché delle diverse professionalità presenti<br />
nella scuola e delle disponibilità espresse dai singoli docenti.<br />
2 – Nell’ambito delle prerogative dirigenziali (D.L. 297/94; L. 59/97; L. 59/04) tali assegnazioni<br />
terranno anche conto dei seguenti criteri in ordine di priorità:<br />
Scuola primaria<br />
- Assegnazione prioritaria dei docenti specialisti di lingua inglese con equa ripartizione<br />
dell’impegno su più plessi ( massimo due plessi e solo per esigenze indifferibili di servizio<br />
su 3 plessi) e su più classi (massimo 8 classi e solo per esigenze indifferibili di servizio<br />
su un numero maggiore di classi)<br />
- Assegnazione dei docenti specializzati di lingua inglese sulla /e classe/i di titolarità,<br />
con impiego residuale su altra/e classe/i solo per necessità indifferibili di servizio e<br />
comunque entro il limite massimo dell’impegno contrattuale settimanale;<br />
- Per entrambi i ruoli della lingua inglese mantenimento della continuità possibile tenendo<br />
conto della variabile del numero dei docenti specialisti e/o specializzati assegnati in<br />
organico;<br />
Assegnazione ai plessi<br />
- mantenimento della continuità possibile<br />
- nuova assegnazione per casi particolari debitamente valutati: A ) su richiesta del docente;<br />
B) su iniziativa dirigenziale per esigenze di servizio e/o incompatibilità documentata<br />
- in caso di più richieste di docenti per uno stesso posto , si potrà applicare la priorità<br />
relativa alla posizione nella graduatoria d’istituto<br />
Assegnazione alle classi
- mantenimento della continuità possibile<br />
- valutazione di assegnazione alle classi prime alla conclusione del ciclo in classe quinta<br />
- nuova assegnazione per casi particolari debitamente valutati: A ) su richiesta del docente;<br />
B) su iniziativa dirigenziale per esigenze di servizio e/o per incompatibilità documentata<br />
- in caso di più richieste di docenti per uno stesso posto , si potrà applicare la priorità<br />
relativa alla posizione nella graduatoria d’istituto<br />
Scuola secondaria di I grado<br />
Assegnazione alle classi e ai corsi<br />
- mantenimento della continuità possibile sia sulla classe sia all’interno della sezione<br />
(corso)<br />
- valutazione di assegnazione alle classi prime ( anche di diversa sezione) alla conclusione<br />
del ciclo in classe terza<br />
- nuova assegnazione per casi particolari debitamente valutati: A ) su richiesta del docente;<br />
B) su iniziativa dirigenziale per esigenze di servizio o per incompatibilità documentata<br />
- in caso di più richieste di docenti per uno stesso posto , si potrà applicare la priorità<br />
relativa alla posizione nella graduatoria d’istituto<br />
3 - La continuità educativo-didattica è intesa come effettiva (presenza annuale certificata) e<br />
non nominale.<br />
La continuità educativo-didattica è intesa come elemento positivo : pertanto essa non è significativa<br />
in caso di comprovata inidoneità e/o di situazione sanzionatoria ai sensi del D.L.<br />
150/09.<br />
4 - Di norma l’assegnazione dei docenti neo inseriti nell’organico funzionale per trasferimento<br />
e/o assegnazione provvisoria e/o utilizzo avviene successivamente a quella dei docenti già titolari<br />
in organico di diritto ( salvo situazioni di continuità didattica debitamente valutate) tenendo<br />
conto delle competenze dei docenti (con particolare riguardo all’ins. della lingua inglese<br />
per la sc. primaria e delle conoscenze informatiche) e della loro posizione ai sensi della tabella<br />
di v.t. allegata ai CCND sui trasferimenti e sulle utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie.
ALLEGATO C (provvisorio)<br />
Procedura operativa standard per la formazione delle classi prime<br />
( scuola secondaria)<br />
Le domande di iscrizione vengono divise sulla base della scelta effettuata dalla famiglia,<br />
vengono formate le possibili classi indicate dall’organico a seconda delle scelte<br />
linguistiche<br />
se ciò non fosse possibile si prendono in considerazione i gruppi di scelta con esubero<br />
da questi gruppi vengono tolti i non residenti in Varese<br />
e si considerano le seconde scelte dei residenti (con priorità ev. per gli alunni già provenienti<br />
dall’IC Varese6 v. art.5 Titolo 6)<br />
se ancora non fosse possibile il congruo ( rispetto ai reg. min. ) completamento delle classi<br />
si sorteggia tra i residenti relativamente alla prima scelta<br />
per i non sorteggiati sarà presa in considerazione la seconda scelta<br />
la terza e la quarta scelta sono necessarie in caso di impossibilità ad “accontentare” la<br />
seconda.<br />
La stessa procedura viene ev. ripetuta per i non residenti a Varese<br />
I gruppi conclusivi vengono poi valutati per eventuali necessarie variazioni legate:<br />
- all’importante presenza di alunni PDH e alla loro ottimale socializzazione<br />
- alla determinazione finale di gruppi omogenei/eterogenei in base ai dati di conoscenza degli<br />
alunni in possesso della scuola