La parola e la cura

la parola e la cura
Counselling Humanities
EDITORIALE
Counselling e Humanities
Mauro Doglio
Homo sum, nihil humanum a me alienum puto
Sono un essere umano, niente di ciò che è umano mi è estraneo.
Terenzio
Questa fu l’educazione umanistica: non, come a volte si crede,
studio grammaticale e retorico fine a se stesso, bensì formazione
di una coscienza davvero umana, aperta in ogni direzione,
attraverso la consapevolezza storico-­‐critica della tradizione culturale.
Eugenio Garin L’educazione umanistica in Italia
Il seminario sulle Counselling Humanities che abbiamo proposto ai nostri corsisti nel maggio di
quest’anno -­‐ alla riuscita del quale hanno collaborato con tanta passione -­‐ cercava di rispondere a
una domanda: quali sono le discipline sulle quali si basa, o potrebbe basarsi, la formazione e la
pratica del counselling (e in particolare del counselling sistemico)?
La questione è rilevante per diversi motivi, uno dei quali è la necessità di definire il counselling a
partire da una propria autonoma base culturale, che non sia immediatamente derivata dal
retaggio psicologico.
Abbiamo perciò provato a gettare uno sguardo sul grande e variegato mondo dei saperi e delle
pratiche in largo senso umanistiche per vedere cosa vi avremmo trovato e raccolto. E il raccolto è
stato ricco e nutriente: ci sono tanti stimoli, tante connessioni, tante suggestioni che collegano il
counselling con molteplici aspetti della vita e della cultura.
Una cosa che mi ha colpito riflettendo su questo materiale è la difficoltà di individuare
precisamente i confini delle discipline della conoscenza. Mi viene in mente la difficoltà a
catalogare un autore come Bateson con i criteri della suddivisione canonica delle facoltà: in quale
scaffale mettiamo i suoi libri? Antropologia, psichiatria, filosofia, biologia…?
Possiamo parlare di discipline solo come provvisori confini grazie ai quali riusciamo a identificare
con maggior chiarezza alcune connessioni e alcuni rapporti tra i fenomeni, ricordando sempre che
la disciplina (e quindi il punto di vista) che utilizziamo, mentre ci permette di vedere meglio
qualcosa, può impedirci di vederne altre. La stessa storia culturale dell’occidente è la
dimostrazione ininterrotta di come gli stessi fenomeni siano stati osservati, classificati e trattati a
seconda della logica generale di comprensione vigente in un luogo o in un’epoca: le belle arti e il
concetto di artista come noi li intendiamo non sono esistite fino alla fine del medioevo, e il
medioevo stesso non è esistito fino a quando qualcuno non lo ha battezzato così.
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