I fitofagi della fragola in Italia

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F
ocus Difesa fragola
I fitofagi della fragola in Italia
Vincenzo Vacante
Un excursus relativo alla bio-ecologia dei principali fitofagi di questa coltura all’interno
del panorama nazionale
Introduzione
La biocenosi animale nociva alla
fragola annovera un modesto numero
di specie. Nella pratica operativa oltre
all’Acaro Tetranichide Tetranychus
urticae Koch costituiscono un
serio problema fitopatologico diverse
specie di Insetti, tra cui alcuni Lepidotteri
Nottuidi (Phlogophora meticulosa
(Linnaeus), Agrochola lichnidis
(Denis et Schiffermüller), Spodoptera
littoralis (Boisduval) e Autographa
gamma (Linnaeus), un ristretto
numero di Omotteri Afididi
(Chaetosiphon fragaefolii (Cockerell),
Aphis gossypii Glover e Macrosiphum
euphorbiae (Thomas)) e il
Tisanottero Tripide Frankliniella occidentalis
(Pergande); contrariamente
a quanto avveniva nel recente passato
si registra una flessione nella
presenza dei Coleotteri Curculionidi
(Otiorrhynchus rugosustriatus Goeze
e O. cribricollis Gyllenhal). Il
controllo delle pullulazioni delle specie
suddette (sia biologico sia tradizionale)
chiama in causa la validità
dei mezzi tecnici disponibili (ausiliari,
fitofarmaci) e il loro razionale impiego;
quest’ultimo richiede un’adeguata
conoscenza dei fondamentali
aspetti della bio-ecologia delle specie
animali coinvolte e pone la necessità
di un costante aggiornamento. La
presente nota vuole intervenire in tal
senso ed ha per oggetto la presentazione
di una sintesi aggiornata delle
Dipartimento di Agrochimica ed Agrobiologia,
Università degli Studi Mediterranea di
Reggio Calabria, Piazza S. Francesco di Sales,
4 - 89061 Gallina (RC)
E-mail: vvacante@unirc.it
Fig. 1 - Popolazione
di Tetranychus
urticae su giovane
foglia di fragola.
Figure 1 -
Tetranychus urticae
population on young
leave of strawberry.
acquisizioni sulla bio-ecologia dei
principali fitofagi della coltura.
Ragnetto rosso
(Tetranychus urticae)
Specie cosmopolita, polifaga e polivoltina;
a 15, 20 e 30 °C svolge una
generazione rispettivamente in 36,3,
16,6 e 7,3 giorni ed è contraddistinta
da un tasso intrinseco di accrescimento
delle popolazioni uguale a
0,0067 per ogni °C e da una soglia
termica di sviluppo pari a 12 °C (Sabelis,
1981). Nelle regioni temperate
il Tetranichide sverna come femmina
fecondata (sia in pieno campo sia in
serra) riparata in ricoveri vari e inizia
a riprodursi a partire dalla primavera,
mentre nella regione mediterranea i
cicli sono continui tutto l’anno. In
ambedue le condizioni le pullulazioni
più elevate si osservano in primavera-estate
e sono favorite da temperature
elevate, da bassa U. R. e dai
trattamenti chimici con sostanze non
selettive e/o acaro-stimolanti. La
specie attacca foglie, fiori e frutti in
vario grado di sviluppo (Figg. 1-2).
Inizialmente la pagina superiore delle
foglie presenta declorofillizzazioni
puntiformi, sparse e di colore
bianchiccio; queste col progredire
dell’infestazione confluiscono tra loro
e fanno assumere alla foglia un
colore verde meno intenso con tonalità
variabili dal giallognolo al giallo
ocra e con sfumature dal verde bronzeo
al bruno rugginoso. I fiori cadono
e i frutti presentano ridotte dimensioni
e rugginosità marronette a
contorno irregolare, associate talvolta
ad anomalie morfologiche. In assenza
di adeguate misure di lotta si
registra filloptosi e avvizzimento
delle piante (Vacante, 2000).
Nottua meticolosa
della barbabietola
(Phlogophora meticulosa)
Specie nota per l’Europa, l’Asia
Minore e il Nord Africa. In Campania
la nottua svolge 3 generazioni
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DIFESA FRAGOLA
Lamium sp., Plantago sp.) e saltuariamente
su piante coltivate (Sannino
et al., 2001). La specie si affida a migrazioni
estive che la portano fino al
Centro e Nord Europa, dove si registrano
un volo primaverile e uno autunnale
(Bretherton et al., 1983).
Nella pianura padana il Nottuide è
nocivo alla fragola sia in primavera
sia in autunno (Benuzzi e Antoniacci,
1995). I primi stadi larvali producono
deboli ricami sulla superficie
fogliare che li ospita mentre i successivi
erodono consistentemente i
lembi risparmiando soltanto le nervature
principali. Su giovani impianti
l’attacco può comportare un serio
danno.
Fig. 2 - Piante di fragola infestate da Tetranychus urticae.
Figure 2 - Strawberry plants infested by Tetranychus urticae.
l’anno, con il primo volo di adulti in
marzo-aprile, il secondo a metà giugno
e il terzo in autunno; sverna nel
terreno allo stato di larva e di crisalide.
L’ovideposizione inizia 7-12
giorni dopo lo sfarfallamento, con
deposizioni singole o a gruppi sulle
foglie. In aprile lo sviluppo embrionale
impiega almeno 2 settimane (in
settembre una settimana circa), quello
larvale e della crisalide rispettivamente
6-7 settimane e 46 giorni circa.
La maggiore densità di larve si rileva
nei mesi autunnali sulla flora
spontanea (Sonchus sp., Urtica sp.,
Agrochola lychnidis
Specie segnalata per l’Europa,
l’Asia Minore e la regione Mediterranea
(Cayrol, 1972), nociva a piante
arboree ed erbacee sia spontanee
sia coltivate tra cui la fragola (Ponti
e Pollini, 1993; Benuzzi e Antoniacci,
1995); svolge 1-2 generazioni
l’anno, sverna in diversi stadi (uovo,
larva e crisalide) ed estiva come larva
matura nel terreno. Nel caso di
adattamento bivoltino l’adulto sfarfalla
in primavera-estate mentre in
quello monovoltino sfarfalla in pieno
novembre (Ippolito e Parenzan,
1981. La femmina depone da 150 a
200 uova in totale, in gruppetti di 3-
10 elementi nel terreno alla base delle
piante (Pollini, 1998). La massima
deposizione di uova è stata osservata
in novembre-dicembre. Lo sviluppo
embrionale impiega da 1 a 2 mesi e
quello larvale circa 2 mesi; le larve
mature si rinvengono tra marzo e
aprile, costruiscono un bozzolo pergamenaceo
nel terreno, dove in aprile-maggio
si trasformano in eopupe e
in settembre in crisalidi. Fra l’inizio
della diapausa estiva e lo sfarfallamento
intercorrono da 5 a 6 mesi
(Sannino et al., 2001). Il danno consiste
in erosioni a carico delle foglie
e dei bottoni fiorali. In Emilia Romagna
a metà marzo si rinvengono su
Fig. 3 - Adulto di Autographa gamma.
Figure 3 - Adult of Autographa gamma.
Fig. 4 - Larva di Autographa gamma.
Figure 4 - Larva of Autographa gamma.
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Focus
Fig. 5 - Foglia di fragola infestata da Frankliniella occidentalis.
Figure 5 - Strawberry leave infested by Frankliniella occidentalis.
fragola larve di II e III età nate probabilmente
da uova deposte nell’autunno
precedente assieme a larve più
giovani nate verosimilmente da femmine
svernanti (Pollini, 1998).
Nottua mediterranea
(Spodoptera littoralis)
Specie nota per la regione Mediterranea,
l’area Medio-Orientale e
parte del continente africano, polifaga
e polivoltina. In opportune condizioni
ambientali la nottua si riproduce
tutto l’anno, completa un ciclo in
circa un mese e svolge in ambiente
protetto fino a 7 generazioni, (Zangheri
e Ciampolini, 1978). La maggiore
presenza di adulti si osserva
nei mesi di settembre-novembre
(Vacante, 2000; Sannino et al.,
2001); alle popolazioni simpatriche
si aggiungono popolazioni allopatriche
migranti provenienti dai territori
Medio-Orientali o africani. La vitalità
delle crisalidi è inibita dal caldo
secco e dai rigori invernali. La specie
sverna fondamentalmente come
crisalide nel terreno e gli adulti sfarfallano
a fine inverno, si accoppiano
e iniziano ad ovideporre 1-3 giorni
dopo. La femmina depone sulla pagina
inferiore delle foglie e sui piccioli
centinaia di uova (fino a
4.000), organizzate in ovature di 20-
570 elementi rivestiti di squame piliformi.
Con alta U.R. ed elevate
temperature l’incubazione dura
qualche giorno. Le prime 3 età larvali
vivono gregarie sulla pagina inferiore
delle foglie dove producono
deboli ricami a carico della superficie
epidermica; a partire dalla III età
vivono solitarie e sono attive di notte,
riparandosi durante il giorno nel
terreno o in ricoveri di varia natura
(sotto la pacciamatura, i tubi di irrigazione,
ecc.). Gli stadi larvali maturi
sono particolarmente voraci ed
erodono estese porzioni dei lembi
fogliari (risparmiando le nervature),
fiori e frutti in varia fase di sviluppo.
Plusia gamma
(Autographa gamma)
Specie paleartica (Cayrol, 1972),
polifaga e polivoltina. Compie fino a
5 generazioni l’anno e sverna in tutti
gli stadi, con adulti presenti in campo
più o meno tutto l’anno e in misura
maggiore in estate; alle popolazioni
indigene si aggiungono popolazioni
migranti Nord africane che si
portano fino al Nord Europa e ritornano
in autunno. Nei mesi più caldi
l’adulto (Fig. 3) vive da qualche
giorno fino ad una settimana e in inverno
anche 2 settimane. La femmina
depone da 300 a 500 uova, singolarmente
o in gruppi di 5-10 elementi
sulla pagina inferiore e superiore
delle foglie, sui margini e talvolta sui
piccioli o sul fusto; in estate il periodo
di incubazione è lungo 2 giorni e
in primavera fino ad una settimana;
in estate il ciclo larvale e della crisalide
impiegano rispettivamente 10-
Fig. 6 - Fragola infestata da Frankliniella occidentalis.
Figure 6 - Strawberry fruit infested by Frankliniella occidentalis.
11 giorni e meno di una settimana,
mentre in inverno richiedono rispettivamente
45-75 giorni e 25-55 giorni
(Sannino et al., 2001). La crisalide
predilige ricoveri superficiali (pagina
inferiore delle foglie, ecc.). La
specie può infestare la fragola in diversi
momenti del ciclo colturale;
l’attacco a giovani piante da poco
messe a dimora nei mesi di agostosettembre
può risultare esiziale. I
primi stadi larvali producono ricami
informi a spese di un solo strato epidermico
e i successivi (Fig. 4) attaccano
l’intero lembo fogliare risparmiando
soltanto le nervature principali;
ad alta densità il danno interessa
anche i fiori e i frutti.
Afide setoloso della fragola
(Chaetosiphon fragaefolii)
Specie cosmopolita (Silvestri,
1939), tipica per la fragola, saltuariamente
nociva a piante dei generi Potentilla
e Rosa, monoica e anolociclica
(Dicker, 1952; Barlow, 1962);
infesta la pagina inferiore delle foglie
e i fiori, dove si riproduce per
partenogenesi. Il danno consiste in
sottrazione di linfa, produzione di
melata, sviluppo di fumaggini,
deformazioni, rallentamento dello
sviluppo e trasmissione di virosi
(giallume marginale, scopazzi, ecc.).
L’assenza di un adattamento alla
mirmecofilia comporta la presenza
di una notevole quantità di melata
sulle piante e sulla pacciamatura che
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DIFESA FRAGOLA
Fig. 7 - Adulti di Otiorrhynchus cribricollis. e danni su foglie di fragola.
Figure 7 - Adults of Otiorrhynchus cribricollis. and damage on stramberry leaves.
amplifica l’entità del danno e allarma
oltre misura l’operatore agricolo.
Le pullulazioni maggiori si rilevano
in primavera e in autunno.
Afide delle Malvacee
e delle Cucurbitacee (Aphis gossypii)
Specie cosmopolita e polifaga
(Silvestri, 1939). Si riproduce tramite
paracicli e anolocicli, svolge
numerose generazioni nel corso di
un ciclo colturale e le pullulazioni
più ricche si osservano nel periodo
primaverile-estivo. Su piante di cotone
in laboratorio sono state osservate
fino a 59 generazioni in un anno
(Reinhard, 1927). I danni consistono
in sottrazione di linfa, nell’emissione
di melata, nello sviluppo
di fumaggini e nella trasmissione di
virosi (mosaici vari). Nello stato
iniziale dell’attacco le popolazioni
dell’Afide si rinvengono di norma
sulla pagina inferiore delle foglie e
sugli apici vegetativi mentre ad alta
densità si riversano su gran parte
della chioma e non risparmiano i
fiori e i frutti più teneri appena allegati.
Le punture ai tessuti non differenziati
provocano raggrinzimenti e
parziali alterazioni morfologiche
delle lamine e dei lembi. I fiori possono
cadere. Elevate pullulazioni
comportano l’arresto vegetativo
delle piante e gravi ripercussioni
sulla produzione; nel caso di giovani
colture a questo stadio può seguire
l’avvizzimento.
Fig. 8 - Danno di Otiorrhynchus
cribricollis in una coltura di fragola.
Figure 8 - Damage of Otiorrhynchus
cribricollis on strawberry field.
Afidone del pomodoro
(Macrosiphum euphorbiae)
Specie cosmopolita (Silvestri,
1939) e polifaga. Il ciclo si affida a
forme olocicliche (Patch, 1925) e
anolocicliche. L’olociclo si svolge
tra un ospitatore primario appartenente
a diversi generi (Rosa,
Euphorbia, ecc.) e vari ospitatori secondari
tra cui anche la fragola. L’anolociclia
è frequente ed è contraddistinta
in inverno da femmine virginopare.
L’afide infesta le foglie, i fiori
e i frutti appena allegati, si nutre di
linfa ed emette melata (con sviluppo
di fumaggini), provocando ad alta
densità di attacco rallentamenti vegetativi
e avvizzimento degli organi
attaccati; le punture agli apici vegetativi
e alle giovani foglie determinano
distorsioni dei lembi. La specie è
ritenuta responsabile della trasmissione
di agenti patogeni di natura virale.
Le maggiori pullulazioni si osservano
in primavera.
Tripide americano dell’erba
medica (Frankliniella occidentalis)
Specie cosmopolita, di origine
americana e di recente introduzione
in Italia (Rampanini, 1987). La
femmina conficca la tenebra nei tessuti
più teneri dell’ospite per deporvi
le proprie uova, frequentemente
sui petali o lungo le nervature delle
foglie più giovani, isolate, senza
particolare protezione e sporgenti in
superficie. Svolge diverse generazioni
l’anno e a 12, 18 e 25 °C il ciclo
si completa rispettivamente in
56,9, 26,7 e 12,1 giorni e la soglia
minima di sviluppo è pari a 12 °C
circa (Del Bene e Gargani, 1990); il
tasso intrinseco di incremento numerico
della popolazione è uguale a
0,140 e il tempo teorico di raddoppio
della popolazione è di 4,94 giorni
(Gerin et al., 1994). Si tratta di
specie polifaga, attiva in ambiente
protetto in tutte le stagioni e in grado
di raggiungere le maggiori densità
in primavera-estate. Neanidi e
adulti praticano punture nei giovani
tessuti dei vari organi epigei (apici
vegetativi, foglie, bocci fiorali, fiori
e frutti), vi inoculano saliva tossica
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e aspirano i contenuti cellulari,
svuotando le cellule ricche di cloroplasti
e determinando la comparsa
sulle foglie di aree depigmentate
prima di colore argenteo e poi giallognolo
(Fig. 5), fino a giungere
nello stadio conclusivo alla necrosi;
la lisi diretta di cellule parenchimatiche
riduce la superficie fotosintetizzante
dei tessuti verdi. L’attacco
ai fiori comporta distorsioni dei
margini dei petali, depigmentazioni
dei lembi e necrosi di varia forma,
con ripercussioni negative sull’allegagione
e sullo sviluppo dei frutti
che non presentano però deformazioni
ma soltanto imbrunimenti dell’epicarpo
(Fig. 6). Le punture di
ovideposizione della femmina provocano
alterazioni morfologiche sugli
organi interessati.
Oziorrinco dell’olivo e degli
agrumi (Otiorrhynchus cribricollis)
Specie nota per la regione mediterranea
(Grandi, 1913) e nociva a
diverse piante coltivate arboree ed
erbacee (Ciampolini, 1978) tra cui la
fragola in pieno campo e in serra
(Calabretta e Vacante, 1981; Vacante,
1982; Vacante, 1989). Il Curculionide
svolge una generazione l’anno
e gli adulti sono presenti nei mesi
di aprile-ottobre (con una flessione
in giugno-luglio); questi sono
notturni, si riparano durante il giorno
nel terreno a pochi mm di profondità
o sotto ricoveri vari (sassi, pacciamatura,
manichette per l’irrigazione,
ecc.) e si portano di notte sulle
piante per nutrirsi delle foglie che
erodono in modo tipico (erosioni semilunari)
(Fig. 7). L’ovideposizione
avviene nei mesi di agosto-novembre
e lo svernamento è assicurato
dagli stadi larvali nel terreno, dove
si nutrono di radici e scavano nel fittone
all’altezza del colletto profonde
nicchie che portano a morte la pianta
(Fig. 8).
Oziorrinco della fragola
(Otiorrhynchus rugosustriatus)
Questa specie ha un comportamento
biologico simile a quello di O.
cribricollis ma è nota e temuta nelle
regioni del Centro Nord (Pollini,
1988).
RIASSUNTO
Viene presentata una breve sintesi della bioecologia
dei principali fitofagi della fragola in
Italia. Si tratta del Tetranichide Tetranychus
urticae Koch, dei Nottuidi Phlogophora meticulosa
(Linnaeus), Agrochola lichnidis (Denis et
Schiffermüller), Spodoptera littoralis (Boisduval)
e Autographa gamma (Linnaeus), degli Afididi
Chaetosiphon fragaefolii (Cockerell),
Aphis gossypii Glover e Macrosiphum euphorbiae
(Thomas), del Tripide Frankliniella occidentalis
(Pergande) e dei Curculionidi
Otiorrhynchus rugosustriatus Goeze e O. cribricollis
Gyllenhal.
PAROLE CHIAVE:
Tetranychus urticae, Spodoptera littoralis, bioecologia.
SUMMARY
The pests of strawberry in Italy
This is a short synthesis of the bio-ecology of
the main pests of strawberry in Italy. The issue
is about the Tetranichid Tetranychus urticae
Koch, the Noctuids Meticulosa phlogophora
(Linnaeus), Agrochola lichnidis (Denis et Schiffermüller),
Spodoptera littoralis (Boisduval)
and Autographa gamma (Linnaeus), the Aphids
Chaetosiphon fragaefolii (Cockerell), Aphis
gossypii Glover and Macrosiphum euphorbiae
(Thomas), the Thrips Frankliniella occidentalis
(Pergande) and the Curculionids Otiorrhynchus
rugosustriatus Goeze and O. cribricollis
Gyllenhal.
KEY WORDS:
Tetranychus urticae, Spodoptera littoralis, bioecology.
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