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Libretto CdL Specialistica 2008-09 - Dipartimento di Scienze della ...

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PISA<br />

FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI<br />

CORSO DI LAUREA MAGISTRALE<br />

IN SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE<br />

(Classe LM-74)<br />

Zona <strong>di</strong> taglio duttile nella grano<strong>di</strong>orite carbonifera <strong>di</strong> Roses (Spagna nordoccidentale)<br />

ORGANIZZAZIONE DIDATTICA E PROGRAMMI<br />

(Anno Accademico 2011/2012)


NOTA BENE:<br />

Per aggiornamenti e ulteriori informazioni consultare il sito Web del Corso <strong>di</strong><br />

Laurea in <strong>Scienze</strong> e Tecnologie Geologiche<br />

(http://www.dst.unipi.it/scienzegeo/)<br />

In copertina: Zona <strong>di</strong> taglio duttile (Roses, Spagna)<br />

Foto: R. Carosi<br />

Pubblicato on-line nel mese <strong>di</strong> …luglio…2011………….<br />

sul sito Web del Corso in <strong>Scienze</strong> e Tecnologie Geologiche:<br />

http://www.dst.unipi.it/scienzegeo/


CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE E TECNOLOGIE<br />

GEOLOGICHE<br />

1. Presentazione e obiettivi del Corso <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o<br />

L‟istituzione del Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale in <strong>Scienze</strong> e Tecnologie Geologiche<br />

nell‟Università <strong>di</strong> Pisa parte dalla volontà <strong>di</strong> offrire una formazione universitaria<br />

aggiornata nei <strong>di</strong>versi campi delle <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra. Ciò comporta la necessità <strong>di</strong><br />

una formazione <strong>di</strong> base <strong>di</strong> adeguato livello, in grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare le crescenti<br />

richieste <strong>di</strong> tecnici capaci <strong>di</strong> operare sul territorio <strong>di</strong>sponendo <strong>di</strong> soli<strong>di</strong> criteri <strong>di</strong><br />

decisione per un ampio spettro <strong>di</strong> problemi accomunati dalla necessità <strong>di</strong> un<br />

approfon<strong>di</strong>to stu<strong>di</strong>o del contesto geologico. A tale fine il corso <strong>di</strong> Laurea<br />

Magistrale fornisce competenze <strong>di</strong> tipo specialistico, nelle <strong>di</strong>scipline geologiche,<br />

geologico-applicative, petrografico- mineralogiche applicative, e allo stu<strong>di</strong>o e alla<br />

valutazione <strong>della</strong> pericolosità connessa a fenomeni geologici.<br />

Il Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale non prevede curricula ed è caratterizzato da una parte<br />

<strong>di</strong> insegnamenti comuni finalizzati ad ampliare la preparazione acquisita nel corso<br />

<strong>di</strong> laurea <strong>di</strong> primo livello e a fornire le conoscenze necessarie ad affrontare<br />

insegnamenti più specifici. Lo studente può comunque usufruire <strong>di</strong> una buona scelta<br />

all‟interno dell‟ampia offerta formativa pre<strong>di</strong>sponendo un piano <strong>di</strong> stu<strong>di</strong><br />

personalizzato in funzione del tipo <strong>di</strong> tesi che intende svolgere.<br />

Il corso comprende un adeguato numero <strong>di</strong> insegnamenti a carattere teorico e<br />

pratico, corredati da esercitazioni in laboratorio e sul terreno, <strong>di</strong>stribuiti in modo tale<br />

da coprire <strong>di</strong>versi ambiti <strong>di</strong>sciplinari, rappresentativi delle attività <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong><br />

maggior prestigio svolte nel <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> riferimento. Il corso è inteso a<br />

sviluppare la capacità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare i problemi e proporre adeguate strategie per<br />

risolverli, relativamente ai seguenti ambiti:<br />

• stu<strong>di</strong>o dei processi tettonici, vulcanici e se<strong>di</strong>mentari;<br />

• gestione e <strong>di</strong>fesa dai rischi geologici, geomorfologici, idrogeologici e<br />

vulcanici;<br />

• applicazioni geologico-tecniche, e geologico-strutturali nell‟ambito <strong>di</strong> una<br />

gestione sicura e sostenibile del territorio;<br />

• ricerca e sfruttamento sostenibile delle risorse geotermiche, idriche,<br />

energetiche e geomateriali;<br />

• archeometria e geomateriali nei beni culturali<br />

A tal fine i corsi attivati forniranno:<br />

*approfon<strong>di</strong>te conoscenze <strong>di</strong> base <strong>di</strong> argomento geologico, capacità <strong>di</strong> applicare<br />

ed adattare le moderne tecnologie alla parametrizzazione ed interpretazione dei<br />

dati dell‟osservazione geologica;<br />

* padronanza del metodo scientifico <strong>di</strong> indagine e delle tecniche <strong>di</strong> analisi dei<br />

dati;<br />

*una solida preparazione culturale nei <strong>di</strong>versi settori inerenti il sistema Terra,


nei loro aspetti teorici, sperimentali e pratici;<br />

*gli strumenti fondamentali ed avanzati per l‟analisi dei sistemi e dei processi<br />

geologici, <strong>della</strong> loro evoluzione temporale e <strong>della</strong> modellizzazione, anche ai fini<br />

applicativi;<br />

* le conoscenze necessarie per operare il ripristino e la conservazione <strong>della</strong><br />

qualità <strong>di</strong> realtà naturali ed antropizzate complesse;<br />

*competenze operative <strong>di</strong> terreno e laboratorio ed un‟elevata capacità <strong>di</strong><br />

trasferire i risultati delle conoscenze;<br />

*capacità <strong>di</strong> programmazione e progettazione <strong>di</strong> interventi geologici applicativi<br />

e <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> strutture tecnico-gestionali;<br />

*un‟avanzata conoscenza, in forma scritta e orale, <strong>di</strong> almeno una lingua<br />

dell‟Unione Europea, oltre l‟italiano, con riferimento anche al lessico<br />

<strong>di</strong>sciplinare.


L‟impegno orario dello studente nelle varie attività del corso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o è misurato in<br />

cre<strong>di</strong>ti formativi universitari (CFU) ed il relativo profitto è valutato in trentesimi.<br />

Cre<strong>di</strong>ti Formativi Universitari<br />

I Cre<strong>di</strong>ti Formativi Universitari (CFU) quantificano l’impegno orario de<strong>di</strong>cato dallo studente al<br />

conseguimento del titolo. Un CFU corrisponde a 25 ore per uno studente <strong>di</strong> cultura me<strong>di</strong>a che non abbia debiti<br />

formativi o lacune nella preparazione <strong>di</strong> base. La corrispondenza <strong>di</strong> 25 ore ad 1CFU è adottata a livello<br />

europeo.<br />

60 CFU annuali corrispondono ad un impegno <strong>di</strong> 1500 ore da de<strong>di</strong>care al superamento degli esami <strong>di</strong> profitto o<br />

all’acquisizione <strong>di</strong> altre competenze (tirocinio, cre<strong>di</strong>ti liberi e prova finale). L’attività <strong>di</strong>dattica è <strong>di</strong>stribuita in<br />

due <strong>di</strong>stinti semestri nei quali si svolgono almeno 12 settimane <strong>di</strong> lezioni ed esercitazioni-<br />

Il tempo me<strong>di</strong>o stimato per l’acquisizione <strong>di</strong> 1 CFU viene calcolato nel modo seguente:<br />

1 CFU = 8 ore <strong>di</strong> lezione in aula + 17 ore <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o autonomo dello studente;<br />

oppure:<br />

1 CFU = 14 ore <strong>di</strong> attività in laboratorio + 11 ore <strong>di</strong> attività autonoma dello studente;<br />

1 CFU = 3 giorni <strong>di</strong> lezione fuori sede, escursioni o attività <strong>di</strong> campagna (8 ore <strong>di</strong> attività giornaliera); nel<br />

caso si richieda la realizzazione <strong>di</strong> un elaborato dell’attività svolta (carta geologica, geomorfologica,<br />

relazione), l’impegno in campagna può essere ridotto a due giorni interi, considerando che le 9 ore che restano<br />

per raggiungere le 25 ore corrispondenti all’impegno per il conseguimento <strong>di</strong> 1 CFU devono essere de<strong>di</strong>cate<br />

alla stesura dell’elaborato richiesto.<br />

L’attività <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento <strong>della</strong> lingua inglese svolta nei corsi da 9 CFU corrisponde ad un cre<strong>di</strong>to-<br />

2. Conoscenze richieste per l'accesso<br />

A seguito <strong>di</strong> un colloquio che ne verifichi le motivazioni ed il grado <strong>di</strong><br />

preparazione, sono ammessi al Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale in <strong>Scienze</strong> e Tecnologie<br />

Geologiche gli studenti in possesso <strong>di</strong> una Laurea <strong>di</strong> I livello o <strong>di</strong> un titolo<br />

equivalente. Per l‟ammissione gli studenti provenienti dai Corsi <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> in <strong>Scienze</strong><br />

Geologiche sono ammessi alla Laurea Magistrale senza debiti formativi. Studenti in<br />

possesso <strong>di</strong> altre Lauree e provvisti <strong>di</strong> un congruo e coerente numero <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti<br />

formativi, potranno essere ammessi, previo ripianamento dell‟eventuale debito<br />

formativo. Questo sarà determinato dalla Commissione Didattica attraverso la<br />

verifica dei requisiti curriculari e dell‟adeguatezza <strong>della</strong> personale preparazione.<br />

La Commissione per i colloqui <strong>di</strong> accesso è composta dal Presidente del CCLA e da<br />

due docenti.<br />

Per l’anno accademico 2011/2012 i colloqui <strong>di</strong> accesso sono stati fissati il:<br />

-15 settembre 2011


-03 ottobre 2011<br />

-20 febbraio 2012<br />

Orari ed aule <strong>di</strong> svolgimento dei colloqui saranno pubblicati sul sito del corso <strong>di</strong><br />

laurea.<br />

I CFU minimi necessari per l’ammissione al corso sono i seguenti:<br />

A-ATTIVITA‟ FORMATIVE DI BASE: 24 CFU <strong>di</strong>stribuiti tra i seguenti ambiti <strong>di</strong>sciplinari:<br />

Discipline Matematiche (MAT), Discipline Chimiche (CHIM), Discipline Fisiche (FIS), Discipline<br />

Informatiche (INF*)<br />

B- ATTIVITA‟ FORMATIVE CARATTERIZZANTI: 54 CFU <strong>di</strong>stribuiti tra i seguenti ambiti <strong>di</strong>sciplinari:<br />

Discipline Geologiche e Paleontologiche (GEO/01) (GEO/02) (GEO/03), Discipline Geomorfologiche e<br />

geologiche applicative (GEO/04) (GEO/05), Discipline mineralogiche, petrografiche geochimiche e<br />

geofisiche (GEO/06) (GEO/07) (GEO/08) (GEO/<strong>09</strong>) (GEO/10) (GEO/11)<br />

Totale CFU A+B = 78 CFU<br />

3. Struttura <strong>di</strong>dattica del Corso <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o<br />

Durata del Corso <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o<br />

Il Corso <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o in <strong>Scienze</strong> e Tecnologie Geologiche ha la durata <strong>di</strong> due anni.<br />

L‟attività formativa generale consiste nel conseguimento <strong>di</strong> 60 CFU ogni anno per<br />

un totale <strong>di</strong> 120 CFU. Il Consiglio <strong>di</strong> Corso <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o stabilisce annualmente in sede<br />

<strong>di</strong> Programmazione Didattica tempi e modalità delle attività finalizzate al recupero<br />

dei debiti formativi riconosciuti o accumulati dagli studenti del corso <strong>di</strong> laurea o<br />

provenienti da altri corsi.<br />

Semestri<br />

L‟attività <strong>di</strong>dattica è organizzata, per ogni anno del Corso <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o, in due semestri,<br />

<strong>della</strong> durata minima <strong>di</strong> 11 settimane ciascuno. Il primo semestre inizia con la prima<br />

settimana del mese <strong>di</strong> ottobre; il secondo semestre inizia con l‟ultima settimana <strong>di</strong><br />

febbraio. Sono previsti perio<strong>di</strong> svincolati da lezioni in aula ed esami <strong>di</strong> profitto,<br />

destinati alle attività <strong>di</strong> campagna, preferenzialmente alla fine del secondo semestre. Fra<br />

la fine del primo semestre e l‟inizio del secondo, è inserita una interruzione <strong>di</strong>dattica per<br />

lo svolgimento degli esami del primo semestre.<br />

Sessioni d’esame<br />

Per ogni anno accademico sono previste tre sessioni d‟esame: la prima fra la fine del<br />

primo semestre e l‟inizio del secondo; la seconda alla fine del secondo semestre; la<br />

terza nel mese <strong>di</strong> settembre. Le date <strong>di</strong> inizio e <strong>di</strong> fine del primo e secondo semestre<br />

e delle sessioni <strong>di</strong> esami e dei perio<strong>di</strong> riservati alle attività <strong>di</strong> campagna vengono<br />

stabilite, per ciascun anno accademico, dal Consiglio <strong>di</strong> Corso <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o e rese note<br />

agli studenti nel Calendario <strong>di</strong>dattico pre<strong>di</strong>sposto, insieme alla programmazione<br />

<strong>di</strong>dattica del Corso <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o, per ciascun anno accademico. Non è consentito<br />

sostenere esami <strong>di</strong> profitto al <strong>di</strong> fuori dei perio<strong>di</strong> in<strong>di</strong>cati nel Calendario <strong>di</strong>dattico.


Tirocinio<br />

E‟ previsto un periodo <strong>di</strong> formazione (stage o tirocinio) presso un ente esterno,<br />

pubblico o privato , o presso una struttura dell‟Università <strong>di</strong> Pisa, <strong>di</strong> durata minima<br />

complessiva <strong>di</strong> 225 ore pari a 9 CFU.<br />

Valutazione dell’appren<strong>di</strong>mento<br />

Con riferimento al Regolamento <strong>di</strong>dattico <strong>di</strong> Ateneo, la valutazione del profitto<br />

viene effettuata tramite esami scritti e/o orali. L‟attribuzione dei cre<strong>di</strong>ti per le<br />

attività <strong>di</strong> laboratorio, gli stage e i tirocini formativi sono attribuiti alla fine<br />

dell‟attività, in base alle presenze (almeno il 70%) e dell‟esito delle prove in itinere<br />

o del test finale.<br />

Riconoscimento dei cre<strong>di</strong>ti pregressi o acquisiti presso altre strutture<br />

La Commissione Didattica del Consiglio <strong>di</strong> Corso <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o istruisce e valuta sia le<br />

richieste <strong>di</strong> trasferimenti da altra sede che la trasformazione delle carriere del<br />

vecchio or<strong>di</strong>namento in CFU delle carriere <strong>della</strong> laurea Magistrale del nuovo<br />

or<strong>di</strong>namento, previa domanda da presentare alle Segreterie Studenti.<br />

4. Prospetto delle attività formative e loro <strong>di</strong>stribuzione nei due anni del Corso <strong>di</strong><br />

Stu<strong>di</strong>o<br />

Nei due anni <strong>di</strong> frequenza, lo studente dovrà sostenere almeno<br />

3 corsi caratterizzanti (CAR) da 9 cfu,<br />

3 corsi caratterizzanti (CAR) da 6 cfu (in alternativa 2 altri corsi da 9 cfu),<br />

2 corsi affini o integrativi (AI) da 6 cfu,<br />

2 corsi liberi (LIB) da 6 cfu,<br />

1 tirocinio da 9 cfu,<br />

1 tesi <strong>di</strong> laurea da 42 cfu,<br />

per un totale <strong>di</strong> 120 cre<strong>di</strong>ti formativi universitari.<br />

Nel corso del I anno lo studente deve sostenere<br />

3 esami da 9 cfu e<br />

4 o 5 esami da 6 cfu (LIBERI, CAR, AI)<br />

I corsi da 9 cfu sono previsti per la maggior parte nel primo semestre del primo<br />

anno.<br />

Tali corsi prevedono: una consistente attività <strong>di</strong> terreno o laboratorio e la redazione<br />

<strong>di</strong> una relazione finale in lingua inglese che concorre alla valutazione <strong>di</strong> profitto<br />

dell‟esame finale.


Lo studente del primo anno deve sostenere almeno tre esami a scelta da 9 cfu (27<br />

CFU totali) <strong>di</strong> cui uno in ambito Geologico (GEO/02, 03) uno in ambito geologicoapplicativo<br />

(GEO/ 04, 05) ed uno in ambito Mineralogico-Petrologico (GEO/06, 07,<br />

08).<br />

Questo permette una grande flessibilità nella definizione <strong>di</strong> piani <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e degli<br />

orientamenti in<strong>di</strong>viduali, pur garantendo la completezza <strong>della</strong> preparazione <strong>di</strong> base<br />

che deve necessariamente coprire più ambiti <strong>di</strong>sciplinari.<br />

La libertà nella scelta degli orientamenti in<strong>di</strong>viduali implica la necessità <strong>di</strong> un<br />

programma <strong>di</strong> attività ben definito fino dall‟inizio. Per questo entro la fine <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>cembre del I semestre lo studente deve scegliere un argomento <strong>di</strong> tesi e<br />

concordare, con il relatore un piano <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> da sottoporre alla Commissione<br />

Didattica.<br />

La Commissione Didattica valuterà il piano <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> entro la metà del mese<br />

seguente, in modo che lo studente, il cui piano <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> sia eventualmente respinto,<br />

abbia il tempo <strong>di</strong> prepararne uno <strong>di</strong>verso prima dell‟inizio del II semestre.<br />

I piani <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o i cui esami siano interamente definiti nell‟ambito dell‟offerta<br />

formativa del Corso <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o, purché la loro <strong>di</strong>stribuzione rispetti gli or<strong>di</strong>namenti<br />

ministeriali*, sono automaticamente approvati. Gli altri dovranno essere vagliati<br />

dalla commissione <strong>di</strong>dattica.<br />

Nel corso del II anno lo studente deve sostenere<br />

2 o 3 esami da 6 cfu (LIBERI, CAR, AI)<br />

Completare il tirocinio che si consiglia <strong>di</strong> avviare a partire dalla pausa estiva tra<br />

primo e secondo anno, de<strong>di</strong>carsi al lavoro <strong>di</strong> tesi.<br />

*Per sod<strong>di</strong>sfare i requisiti ministeriali, ogni piano <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> deve prevedere almeno 6 cfu in ciascuno dei tre<br />

gruppi <strong>di</strong> materie caratterizzanti ( GEO 1-2-3; GEO 4-5; GEO 6-7-8-9).<br />

Distribuzione temporale dei corsi<br />

I semestre<br />

I anno<br />

Almeno 2 o 3 esami a scelta da 9 cfu (27 CFU) <strong>di</strong> cui almeno uno in ambito<br />

Geologico (GEO/02 03), uno in ambito geologico applicativo ( GEO/04, 05) ed uno<br />

in ambito Mineralogico-Petrologico (GEO/06, 07, 08). Di seguito sono riportati i<br />

corsi da 9 CFU attivati nel corrente anno accademico<br />

Il corso <strong>di</strong> Geo<strong>di</strong>namica verrà svolto nel secondo semestre.<br />

Ambito Geologico<br />

(da 9 cfu)<br />

Ambito Mineralogico-<br />

Petrologico<br />

(da 9 cfu)


Se<strong>di</strong>mentologia, GEO/02<br />

Analisi mineralogiche, GEO/06<br />

Geo<strong>di</strong>namica, GEO/03<br />

Petrologia, GEO/07<br />

Ambito Geologico - applicativo<br />

(da 9 cfu)<br />

Geotermia, GEO/08<br />

Geomorfologia Applicata, GEO/04<br />

Geologia Applicata all‟ambiente, GEO/05<br />

Un esame affine o integrativo da 6 CFU a scelta tra:<br />

Attività Integrative (AI) da 6 cfu<br />

Geopedologia<br />

Complementi <strong>di</strong> matematica e fisica<br />

II Semestre<br />

Corsi caratterizzanti da 6 cfu tra cui un esame libero da 6 cfu a scelta tra quelli<br />

elencati sotto o coerente con il piano <strong>di</strong> stu<strong>di</strong><br />

Attività caratterizzanti (CAR) da 6 cfu<br />

Complementi <strong>di</strong> geologia strutturale<br />

Complementi <strong>di</strong> paleontologia dei vertebrati<br />

Cristallografia<br />

Fisica del Vulcanismo<br />

Geochimica applicata alla vulcanologia<br />

Geochimica e geo<strong>di</strong>namica<br />

Geologia economica<br />

Geologia dei basamenti cristallini<br />

Paleontologia e geologia del Quaternario<br />

Paleontologia stratigrafica<br />

Petrografia regionale<br />

Rilevamento geologico tecnico<br />

Tettonica<br />

Vulcanologia regionale<br />

GEO/03<br />

GEO/01<br />

GEO/O6<br />

GEO/08<br />

GEO/08<br />

GEO/08<br />

GEO/<strong>09</strong><br />

GEO/03<br />

GEO/01<br />

GEO/01<br />

GEO/07<br />

GEO/05<br />

GEO/03<br />

GEO/08


Un esame (6 cfu) a scelta tra:<br />

Attività integrative (AI) da 6 cfu<br />

Petrofisica (GEO/07)<br />

A partire dalla pausa estiva tra il primo ed il secondo anno, si consiglia <strong>di</strong> avviare<br />

le attività <strong>di</strong> tirocinio.<br />

I semestre<br />

II anno<br />

Almeno 2 esami da 6 cfu (LIBERI, CAR, AI)<br />

Attività caratterizzanti (CAR) da 6 CFU<br />

Cristallochimica<br />

Idrogeologia<br />

Petrografia Applicata<br />

Attività integrative (AI) da 6 cfu<br />

Geochimica applicata alla geotermia<br />

Geofisica applicata<br />

Termo<strong>di</strong>namica per geologi<br />

Geotecnica<br />

GEO06<br />

GEO05<br />

GEO<strong>09</strong><br />

AI<br />

AI<br />

AI<br />

AI<br />

Tirocinio 9 cfu<br />

Tesi 42 cfu (prevede una intensa ed autonoma attività <strong>di</strong> terreno e/o <strong>di</strong> laboratorio)<br />

5. Propedeuticità e obblighi <strong>di</strong> frequenza<br />

Non è possibile sostenere esami <strong>della</strong> Laurea Magistrale se si è iscritti sotto<br />

con<strong>di</strong>zione in attesa <strong>di</strong> conseguire la Laurea Triennale. E‟ previsto l‟obbligo <strong>di</strong><br />

frequenza per tutte le attività <strong>di</strong> Laboratorio e <strong>di</strong> campagna. Saranno adottate forme <strong>di</strong><br />

flessibilità per gli studenti portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap, per gli studenti lavoratori e per quelli<br />

impegnati negli organi collegiali. L‟eventuale obbligo <strong>di</strong> frequenza ai Corsi <strong>di</strong><br />

insegnamento verrà specificato nell‟ambito <strong>della</strong> programmazione <strong>di</strong>dattica annuale.<br />

6. Prova finale per il conseguimento del titolo<br />

La prova finale, condotta sotto la supervisione <strong>di</strong> uno o più docenti del Corso <strong>di</strong><br />

Laurea Magistrale, è intesa ad accertare il livello culturale e il grado <strong>di</strong> autonomia<br />

raggiunto dal can<strong>di</strong>dato.


L‟esame <strong>di</strong> Laurea consiste nella <strong>di</strong>scussione davanti ad una Commissione ufficiale<br />

<strong>di</strong> una tesi costituita da un elaborato originale, completo <strong>di</strong> testo, riferimenti<br />

bibliografici, tabelle, figure, carte geologiche etc., su un tema specifico che rientri in<br />

uno o più settori <strong>di</strong>sciplinari che caratterizzano il Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale. Ad<br />

ogni laureando verrà assegnato un controrelatore ufficiale al quale dovrà essere<br />

consegnata la tesi <strong>di</strong> laurea in tempo utile per apportarvi le eventuali correzioni che<br />

il controrelatore potrebbe richiedere.<br />

Le attività per la prova finale, corrispondenti a 42 CFU, coprono un arco temporale<br />

<strong>di</strong> circa sei mesi a tempo pieno, <strong>di</strong>stribuiti tra il II semestre del I anno ed il II anno.<br />

Cosa fare per sostenere l’esame <strong>di</strong> laurea<br />

Adempimenti amministrativi (Segreterie Studenti – Via Buonarroti):<br />

Iscriversi all‟appello <strong>di</strong> laurea, almeno 30 giorni prima dell‟inizio dell‟appello,<br />

attraverso “Alice, il portale dei servizi on-line per gli studenti” all‟in<strong>di</strong>rizzo<br />

http://www.studenti.unipi.it.<br />

Per le informazioni complete consultare il sito<br />

http://www.unipi.it/studenti/segreterie/esame_laurea2.htm_cvt.htm<br />

Consegnare, insieme alla domanda, o al massimo 15 giorni prima dell‟appello <strong>di</strong><br />

laurea, la fotocopia del libretto universitario (ad eccezione delle pagine vuote). Insieme<br />

alla fotocopia deve essere comunque presentato il libretto originale che verrà timbrato e<br />

restituito;<br />

Consegnare la tesi <strong>di</strong> laurea o, nel caso <strong>di</strong> tesi elettronica (Progetto ETD), il<br />

frontespizio scaricato <strong>di</strong>rettamente dal programma.<br />

Sia le tesi che il frontespizio devono essere firmati in originale sia dallo studente che dai<br />

relatori.<br />

Adempimenti per il Corso <strong>di</strong> Laurea:<br />

Consegnare 40 giorni prima <strong>della</strong> laurea, al Presidente <strong>della</strong> Commissione <strong>di</strong><br />

Laurea, Prof. M. Rosi o al Dott. R. Albani (<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra, II<br />

piano), il riassunto dattiloscritto <strong>della</strong> tesi (max 2 pagine), controfirmato dal relatore,<br />

e la “scheda personale” (reperibile presso il Dott. Albani). Il riassunto (italiano) e<br />

l‟Abstract (inglese) dovranno essere obbligatoriamente inseriti all‟inizio <strong>della</strong> tesi.<br />

Consegnare al Presidente o al Dott. Albani, 30 giorni prima <strong>della</strong> laurea, una<br />

copia cartacea <strong>della</strong> tesi per essere sottoposta alla revisione del controrelatore<br />

designato dal Presidente stesso. Il controrelatore provvederà entro 15 giorni a far<br />

pervenire allo studente le sue osservazioni segnalando gli eventuali cambiamenti e/o<br />

integrazioni che lo studente dovrà apportare prima dell‟esame finale.<br />

Consegnare il poster <strong>della</strong> tesi 3 giorni prima <strong>della</strong> laurea.


Calendario esami <strong>di</strong> laurea. Ci sono un minimo <strong>di</strong> sei appelli per anno: due tra<br />

gennaio e aprile, due estivi e due autunnali. Le date degli appelli sono reperibili<br />

consultando il libretto guida del Corso <strong>di</strong> Laurea, il sito Internet del <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra (www.dst.unipi.it), la bacheca <strong>della</strong> Segreteria studenti o quella<br />

del <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra.<br />

La votazione finale per le tesi <strong>di</strong> laurea magistrale risulta dalla formula:<br />

La commissione <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> 110 punti. Il voto <strong>di</strong> Laurea viene assegnato sulla base<br />

<strong>della</strong> valutazione ponderata (tenendo cioè conto dei CFU) dei voti assegnati per le<br />

<strong>di</strong>verse attività formative che comportano una votazione in 30/esimi e del risultato<br />

dell‟esame <strong>di</strong> laurea, con l‟esclusione <strong>della</strong> possibilità <strong>di</strong> una <strong>di</strong>minuzione <strong>della</strong><br />

prima. La valutazione ponderata<br />

espressa in 110/esimi viene ottenuta utilizzando la seguente formula:<br />

Somma (ciascun voto in 30esimi * relativi CFU)<br />

----------------------------------------------------------------- *3.67<br />

69<br />

dove 69 è la somma dei CFU assegnati alle attività con voto.<br />

Al risultato, arrotondato all‟unità, possono essere aggiunti da 0 a 10 punti per il<br />

lavoro <strong>di</strong> tesi presentato.<br />

E‟ possibile proporre la lode a can<strong>di</strong>dati il cui curriculum sia particolarmente<br />

meritevole e che, quin<strong>di</strong>, abbiano un punteggio finale (compreso quello per l‟esame<br />

<strong>di</strong> laurea) almeno uguale a 110/110. La proposta <strong>di</strong> lode dovrà in ogni caso essere<br />

votata e approvata all‟unanimità dalla Commissione d‟esame.<br />

7. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati<br />

I laureati potranno esercitare attività nei seguenti campi:<br />

- programmazione e progettazione <strong>di</strong> interventi geologici e coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong><br />

strutture tecnico- gestionali;<br />

- cartografia geologica <strong>di</strong> base;<br />

- cartografia tematica per la pianificazione e gestione del territorio;<br />

- indagini preventive e in corso d‟opera per la progettazione geologica <strong>di</strong> supporto a<br />

gran<strong>di</strong> opere <strong>di</strong> ingegneria;<br />

- analisi geologiche in funzione <strong>della</strong> prevenzione dei rischi geologici, ed<br />

ambientali;<br />

- analisi degli aspetti geologici <strong>della</strong> valorizzazione, gestione e tutela dei beni<br />

naturalistici;<br />

- analisi e modellizzazione dei sistemi e dei processi geoambientali;<br />

- reperimento e gestione sostenibile delle risorse idriche, geotermiche e termali;<br />

- valorizzazione dei geomateriali naturali e degli analoghi <strong>di</strong> sintesi;<br />

- caratterizzazione e certificazione dei materiali geologici <strong>di</strong> interesse industriale e<br />

commerciale;


- ricerca teorica ed applicata nei vari settori <strong>di</strong> pertinenza delle <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra.<br />

presso le Università e gli Enti <strong>di</strong> Ricerca<br />

- esercizio <strong>della</strong> libera professione <strong>di</strong> Geologo.<br />

- geologo <strong>di</strong> enti statali e locali;<br />

Il corso prepara alle seguenti professioni:<br />

co<strong>di</strong>ce<br />

3.1.1.1.1 Tecnici geologici<br />

3.1.1.3.5 Tecnici esperti in applicazioni<br />

3.1.1.1.3 Tecnici del risparmio energetico e delle energie rinnovabili<br />

3.1.2.2.2 Tecnici minerari<br />

3.1.2.5.2 Rilevatori e <strong>di</strong>segnatori <strong>di</strong> mappe e planimetrie per le costruzioni civili<br />

3.1.2.6.3 Rilevatori e <strong>di</strong>segnatori <strong>di</strong> prospezioni<br />

8. Elenco alfabetico dei corsi<br />

Corso<br />

CFU Anno Sem.<br />

Analisi mineralogiche 9 I I<br />

Complementi <strong>di</strong> Fisica e<br />

6 I I<br />

<strong>di</strong> Matematica<br />

Complementi <strong>di</strong> Geologia<br />

6 I II<br />

Strutturale<br />

Complementi <strong>di</strong><br />

6 I II<br />

Paleontologia dei<br />

Vertebrati<br />

Cristallochimica 6 II I<br />

Cristallografia 6 I II<br />

Fisica del Vulcanismo 6 I II<br />

Geochimica applicata alla<br />

Vulcanologia<br />

Geochimica e<br />

Geo<strong>di</strong>namica<br />

6 I II<br />

6 I II<br />

Geo<strong>di</strong>namica 9 I II<br />

Geofisica Applicata 6 II I<br />

Geologia applicata<br />

all‟ambiente<br />

9 I I<br />

Geologia Economica<br />

Geologia dei basamenti<br />

cristallini<br />

Geomorfologia Applicata 9 I I<br />

Geopedologia 6 I I<br />

Geotecnica 6 II I<br />

Geotermia 9 I I<br />

6<br />

6<br />

I<br />

I<br />

II<br />

II<br />

Idrogeologia<br />

Laboratorio <strong>di</strong><br />

gemmoligia<br />

Paleontologia e Geologia<br />

del Quartenario<br />

6<br />

6<br />

II<br />

II<br />

I<br />

I<br />

6 I II


Paleontologia<br />

Stratigrafica<br />

6 I II<br />

Petrofisica 6 I II<br />

Petrografia Applicata 6 II I<br />

Petrografia Regionale 6 I II<br />

Petrologia 9 I I<br />

Rilevamento geologico<br />

tecnico<br />

6 I II<br />

Se<strong>di</strong>mentologia 9 I I<br />

Termo<strong>di</strong>namica per<br />

Geologi<br />

6 II I<br />

Tettonica 6 I II<br />

Vulcanologia Regionale 6 I II<br />

9. Tabelle <strong>di</strong> mutuazione dei corsi del vecchio or<strong>di</strong>namento <strong>di</strong>sattivati<br />

I corsi <strong>della</strong> Laurea del vecchio or<strong>di</strong>namento (Laurea <strong>Specialistica</strong>) verranno<br />

mutuati sui corsi caratterizzanti <strong>della</strong> Laurea Magistrale secondo la seguente tabella.<br />

Laurea <strong>Specialistica</strong> CFU Anno Semestre Laurea Magistrale<br />

vecchio or<strong>di</strong>namento<br />

Nuovo Or<strong>di</strong>namento<br />

Corso Avanzato <strong>di</strong> 6 2 2 Mutuato con<br />

Fisica per Geologi<br />

Complementi <strong>di</strong> Fisica e Matematica<br />

(LM)<br />

Ecologia Ambientale 6 2 2 Mutuabile da <strong>Scienze</strong> Ambientali<br />

Geofisica<br />

<strong>di</strong> 6 2 1 mutuato Geofisica applicata<br />

Esplorazione<br />

Geopedologia 6 2 1 Mutuato con Geopedologia (LM)<br />

Informatizzazione <strong>della</strong><br />

Cartografia Geologica<br />

inf 2 Mutuato su Sistemi Informativi Territoriali<br />

<strong>di</strong> Informatica (Triennale)<br />

Curriculum 1 - Geologia <strong>di</strong>namica e ambientale<br />

Geo<strong>di</strong>namica 6 2 1 Mutuato per 6 cfu dal corso<br />

corrispondente <strong>di</strong> 9 cfu (LM)<br />

Laboratorio <strong>di</strong> geologia<br />

Mutuato per 3 cfu dal corso <strong>di</strong> Geologia<br />

applicata<br />

e<br />

applicata all‟ambiente e per altri 3 cfu dal<br />

geomorfologia<br />

corso <strong>di</strong> Geomorfologia applicata<br />

Geologia applicata 6 2 1 Mutuato per 6 cfu dal corso<br />

all‟ambiente<br />

corrispondente <strong>di</strong> 9 cfu (LM)<br />

Complementi <strong>di</strong> 6 2 2 Mutuato dal corso corrispondente <strong>di</strong> 6 cfu<br />

Geologia Strutturale<br />

(LM)<br />

Complementi <strong>di</strong> 6 2 2 Mutuato dal corso Complementi <strong>di</strong><br />

Paleontologia dei<br />

Paleontologia dei vertebrati <strong>della</strong> LM<br />

Vertebrati con lab<br />

Geologia<br />

e 6 2 2 Mutuato da Paleontologia e Geologia del<br />

Paleontologia del<br />

Quaternario (LM)<br />

Quaternario<br />

Fisica del Vulcanismo 6 2 2 Mutuato dal corso corrispondente (LM)<br />

Complementi <strong>di</strong><br />

Tace<br />

geologia applicata<br />

Geologia Regionale 6 2 2 Mutuato dal corso corrispondente (LM)


2 2<br />

Se<strong>di</strong>mentologia 6 2 1 Mutuato dal corso corrispondente <strong>di</strong> 9 cfu<br />

(LM)<br />

Tettonica 6 2 2 Mutuato dal corso corrispondente (LM)<br />

Geomorfologia<br />

applicata<br />

6 2 1 Mutuato dal corso corrispondente <strong>di</strong> 9 cfu<br />

(LM)<br />

Curriculum 2 - Materiali geologici e georisorse<br />

Cristallografia 6 2 2 Mutuato dal corso corrispondente (LM)<br />

Cristallochimica 6 2 2 Mutuato dal corso corrispo. <strong>della</strong> LM<br />

Geochimica e<br />

Geo<strong>di</strong>namica<br />

Geochimica applicata<br />

alla vulcanologia<br />

(GAV)<br />

6 2 2 Mutuato dal corso corrispondente (LM)<br />

3<br />

3<br />

2 2 3cfu Mutuati dal corso corrispondente<br />

(LM)<br />

3 cfu mutuati dal corso <strong>di</strong> Geotermia (LM)<br />

Complementi <strong>di</strong> 4 2 1 Mutuato dal corso <strong>di</strong> Geotermia (LM)<br />

Geotermia<br />

Geologia economica 2 2 2 Mutuato dal corso corrispondente (LM)<br />

Petrologia 6 2 1 Mutuato dal corso corrispondente <strong>di</strong> 9 cfu<br />

(LM)<br />

Petrografia regionale 6 2 2 Mutuato dal corso corrispondente (LM)<br />

Vulcanologia regionale 6 2 2 Mutuato dal corso corrispondente (LM)<br />

10. Attività <strong>di</strong> tirocinio (o stage)<br />

E‟ previsto un periodo <strong>di</strong> formazione (stage o tirocinio) presso un ente esterno,<br />

pubblico o privato, o presso una struttura dell‟Università <strong>di</strong> Pisa.<br />

Le attività <strong>di</strong> tirocinio hanno una durata minima complessiva <strong>di</strong> 225 ore pari a 9<br />

CFU (v. elenco dei laboratori del <strong>di</strong>partimento, del CNR e l‟elenco degli enti<br />

convenzionati a pag. 26).<br />

Di norma, il tirocinio si svolge a cavallo del primo e del secondo anno sfruttando la<br />

pausa dei mesi estivi e le prime settimane del secondo anno.<br />

Dell'organizzazione e <strong>della</strong> gestione degli stages esterni si occupano la<br />

Commissione <strong>di</strong>dattica <strong>di</strong> corso <strong>di</strong> laurea e la Segreteria <strong>di</strong>dattica.<br />

Durante il tirocinio, lo studente compila il Registro per il Rilevamento delle<br />

Presenze in Stage, controfirmato dal tutore esterno o dal docente proponente.<br />

L‟orario giornaliero <strong>di</strong> permanenza in tirocinio è stabilito <strong>di</strong> comune accordo tra lo<br />

studente ed il tutore esterno e il docente proponente. Nel caso <strong>di</strong> tirocinio presso<br />

ente esterno, lo studente è tenuto ad aggiornare il tutore accademico almeno una<br />

volta al mese sullo stato <strong>di</strong> avanzamento del tirocinio.<br />

Lo studente tirocinante è seguito da un tutore dell‟Università <strong>di</strong> Pisa e, nel caso <strong>di</strong><br />

stage presso un ente esterno, anche da un tutore in<strong>di</strong>cato dall‟ente convenzionato..


Ruolo del tutore dell’ente esterno<br />

<br />

<br />

<br />

Rappresenta il punto <strong>di</strong> riferimento per lo studente all'interno dell'azienda o ente.<br />

Segue e in<strong>di</strong>rizza lo studente durante il progetto, aiutandolo a superare <strong>di</strong>fficoltà<br />

tecniche eventualmente incontrate.<br />

Verifica i risultati ottenuti e compila il modulo <strong>di</strong> valutazione del tirocinio.<br />

Ruolo del tutore del Corso <strong>di</strong> Laurea<br />

<br />

<br />

Verifica l'adeguatezza del piano <strong>di</strong> lavoro del tirocinante e supervisiona lo<br />

svolgimento del tirocinio con l'obiettivo <strong>di</strong> garantirne una qualità tecnica<br />

adeguata.<br />

Interviene <strong>di</strong>rettamente per adottare eventuali mo<strong>di</strong>fiche al piano <strong>di</strong> lavoro<br />

stabilito.<br />

Offerta formativa relativa ai tirocini presso i laboratori del <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

Nelle pagine seguenti sono riportati i laboratori del <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

presso i quali è possibile svolgere attività <strong>di</strong> tirocinio/stage.<br />

Con il numero in<strong>di</strong>cato nella colonna dei CFU/anno si intende il massimo numero <strong>di</strong><br />

CFU che ogni laboratorio può fornire in un anno come offerta <strong>di</strong>dattica totale agli<br />

studenti dei <strong>CdL</strong> interessati (<strong>Scienze</strong> Geologiche, Naturali e Ambientali).<br />

Nella colonna “allievi” è in<strong>di</strong>cato il numero massimo <strong>di</strong> studenti che possono<br />

frequentare contemporaneamente i laboratori.


LABORATORI DIPSONIBILI PRESSO IL DIPARTIMENTO DI<br />

SCIENZEDELLA TERRA


1. Offerta formativa relativa ai tirocini presso i laboratori del CNR<br />

Laboratorio Responsabile Cn.All<br />

Periodo<br />

F<br />

Chimico isotopico Ing. M. Mussi 2<br />

Laboratorio <strong>di</strong> chimica dei gas, analisi chimica dei gas per via<br />

gascromotografica<br />

Geochimica delle acque Dott. R. Cioni<br />

Tecniche <strong>di</strong> campionamento e misura <strong>di</strong> pH, temperatura, alcalinità ed<br />

Eh<br />

Geochimica delle acque Dott. R. Cioni 2<br />

Uso <strong>della</strong> cromatografia ionica per la determinazione degli anioni<br />

Geochimica isotopica<br />

Dott. S. Tonarini<br />

Laboratorio <strong>di</strong> separazione minerali, preparazione campioni roccia<br />

totale per analisi chimiche ed isotopiche<br />

Geochimica isotopica Dott. S. Tonarini<br />

Laboratorio <strong>di</strong> chimica generale, <strong>di</strong>ssoluzione roccia a matrice<br />

silicatica, analisi per via umida, trattamento stoccaggio campioni<br />

acque<br />

Geochimica isotopica Dott. S. Tonarini<br />

Preparazione sezioni lucide per microsonda e per conteggio tracce <strong>di</strong><br />

fissione<br />

Geochimica isotopica Dott. S. Tonarini 5<br />

Caratteristiche e funzionamento <strong>di</strong> uno spettrometro <strong>di</strong> massa per gas<br />

nobili. Tecniche <strong>di</strong> estrazione laser nelle analisi geocronologiche<br />

Geochimica isotopica<br />

Dott. S. Tonarini<br />

Funzionamento spettrometri a sorgente termo-ionizzante.<br />

Preparazione filamenti, caricamento campione e misura <strong>di</strong> un rapporto<br />

isotopico<br />

Isotopico per analisi tritio Ing. M. Mussi 1<br />

Analisi <strong>di</strong> tritio nelle acque: preparazione campioni e analisi per<br />

contatore proporzionale in fase gassosa<br />

Isotopico per isotopi stabili Ing. M. Mussi 2<br />

20


Lista Enti/Istituzioni accre<strong>di</strong>tati per l’attività <strong>di</strong> tirocinio (o stage)<br />

Convenzioni <strong>di</strong> Facoltà<br />

(per la lista completa degli enti convenzionati consultare il sito <strong>della</strong> Facoltà <strong>di</strong><br />

<strong>Scienze</strong> M.F.N. all‟in<strong>di</strong>rizzo: http://www.smfn.unipi.it).<br />

Autorità <strong>di</strong> Bacino Fiume Serchio <strong>di</strong> Lucca<br />

Comunità <strong>di</strong> Ambito Provincia <strong>di</strong> Lucca<br />

Comunità Montana Amiata Grossetano<br />

Comunità Montana <strong>della</strong> Garfagnana<br />

Consorzio <strong>di</strong> Bonifica del Bientina<br />

Consorzio del Torrente Pescia S.p.A.<br />

Corpo Forestale dello Stato<br />

Ente Acque S.p.A.<br />

Ente Parco <strong>di</strong> Montemarcello-Magra<br />

Ente Parco Portofino<br />

GEOFOR<br />

Istituto Centrale per la Ricerca scientifica e Tecnologica applicata al mare<br />

Istituto Nazionale <strong>di</strong> Geofisica e Vulcanologia - INGV<br />

Or<strong>di</strong>ne dei Geologi <strong>della</strong> Toscana *<br />

Parco Nazionale Cinque Terre <strong>di</strong> Riomaggiore<br />

Parco Regionale delle Alpi Apuane<br />

Parchi Val <strong>di</strong> Cornia S.p.A. Piombino<br />

Provincia <strong>di</strong> Livorno<br />

Sammontana S.p.A. <strong>di</strong> Empoli<br />

Servizio <strong>di</strong> Protezione civile – Unione dei comuni <strong>della</strong> Valdera<br />

TESECO <strong>di</strong> Pisa<br />

Convenzioni <strong>di</strong> Ateneo<br />

(per la lista completa degli enti convenzionati consultare il sito <strong>della</strong> Università<br />

<strong>di</strong> Pisa all‟in<strong>di</strong>rizzo: http://tirocini.adm.unipi.it).<br />

AAMPS DI Livorno<br />

ARPAT <strong>di</strong> Firenze<br />

Autorità <strong>di</strong> Bacino del Fiume Arno<br />

Comunità montana dell‟Elba e <strong>della</strong> Capraia<br />

ENEL-GREENPOWER<br />

Ente Parco regionale Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli<br />

Convenzioni <strong>di</strong> <strong>Dipartimento</strong><br />

Consorzio ERICA (Massa)<br />

21


- Elenco stu<strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibili per tirocini ( segnalati dall’Or<strong>di</strong>ne dei Geologi<br />

<strong>della</strong> Toscana)<br />

Barbieri Riccardo– viale Stazione 39 – Massa Tel./fax 0585 48141<br />

settori: geotecnico-ambientale<br />

Barsanti Pietro - Stu<strong>di</strong>o Barsanti, Sani & Sani - via Buiamonti 29 – Lucca tel.<br />

0583 467427<br />

settori: geofisica, stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> supporto alla pianificazione urbanistica, geotecnica<br />

Buchignani Vincenzo - Via per Corte Capanni, 198 - Lucca tel. 0583/419691<br />

settori: <strong>Scienze</strong> geologiche<br />

Cascone Giovanna - via Ozanam 17 Livorno tel.0586 1866585<br />

settori: geologia applicata alle costruzioni in zona sismica, caratterizzazione<br />

ambientale delle rocce da scavo<br />

Ceccarelli Francesco – piazza Aranci 31 Massa (MS) tel. 0585 489493<br />

settori: geologia applicata all‟ingegneria civile e idraulica, redazione <strong>di</strong><br />

strumenti urbanistici e varianti me<strong>di</strong>ante utilizzo <strong>di</strong> GIS, stu<strong>di</strong> geologici<br />

inerenti la stabilizzazione aree in frana<br />

Chighine Gianfranco - TEGEIA srl via Tosco Romagnola 370 – Cascina<br />

(PI) tel./fax 050 741253<br />

settori: geologia ambientale, bonifica contaminati<br />

Damiani Alessandro – piazzale Premuda 2G Piombino (LI) tel. 0565 33260<br />

settori: geologia applicata – geologia ambientale<br />

Della Croce Giorgio - piazza <strong>della</strong> Vittoria 47 - Livorno tel. 0586 211212<br />

settori: idrogeologia e geotecnica<br />

Esposito Antonio - AssoGeo Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Geologia – via dei Mille, 36 - Ponsacco<br />

(PI) tel. 0587 736105<br />

settori: idrogeologia, geotecnica, geologia ambientale, piani <strong>di</strong><br />

caratterizzazione e progetti per il ripristino <strong>di</strong> siti contaminati, stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> supporto<br />

alla pianificazione urbanistica, consulenza in materia ambientale/rifiuti e piani<br />

<strong>di</strong> protezione civile<br />

Fagioli Maria-Teresa - AF Geoscience and Technology Consulting SRL<br />

via Toniolo Campo 222 – S. Giuliano Terme (PI) tel. 050870311<br />

22


settori: idrogeologia applicata, mo<strong>della</strong>zione e simulazione numerica <strong>di</strong><br />

fenomeni geologici<br />

Folini Marco - SANCILIA srl via Parione 1 – Firenze tel. 055 2670403<br />

settori: attività estrattive, risistemazioni ambientali, stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> impatto ambientale<br />

Franchi Francesca - GEOPROGETTI Stu<strong>di</strong>o Associato – via del Rio 2<br />

Pontedera (PI) tel. 0587 54001<br />

settori: geomatica applicata alla pianificazione territoriale<br />

Gardone Luca - via Pisana 218 Scan<strong>di</strong>cci (FI) Tel. 055 756272<br />

settori: idrogeologia, geologia tecnica, geologia ambientale<br />

Ghezzi Giuseppe - GETAS PETROGEO srl - piazza San Giorgio 6 – Pisa tel.<br />

050 43275<br />

settori: idrogeologia, geologia applicata, piani <strong>di</strong> caratterizzazione<br />

Karayannis Jean Gionanlis - Geotecnica Pisana via Gherardesca 15 - Pisa tel.<br />

050 9656255<br />

settori: indagini geognostiche, laboratorio terre, opere geotecniche: pali <strong>di</strong><br />

fondazione, paratie<br />

Matteoli Sergio - Stu<strong>di</strong>o Geofield srl - San Miniato (PI) tel. 0571 418231<br />

settori: geo-risorse, cave<br />

Melani Fabio - Via Nomellini 25-27 - Piombino (LI) tel. 0565 855538<br />

settori: geotecnica, idrogeologia, cave e miniere, pianificazione urbanistica,<br />

geologia ambientale, rischio idraulico<br />

Moni Leonardo - Geodes Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Geologia – via Valmaira 14 Castelnuovo<br />

<strong>di</strong> Garfagnana (LU)<br />

settori: geotecnica, indagini geognostiche, pianificazione urbanistica, e<strong>di</strong>lizia<br />

civile, artigianale ed industriale, <strong>di</strong>sciplina degli scarichi, pianificazione<br />

territoriale<br />

Murratzu Alessandro – piazza Ulivelli 19 - Castelfiorentino (FI) tel. 0571<br />

635053<br />

settori: idrogeologia e ricerche termali, caratterizzazione geotecnica dei terreni,<br />

bonifiche ambientali<br />

Musetti Rinaldo– via Macchiavelli 38 Viareggio tel. 0584 44462<br />

settori: geotermica, idrogeologia<br />

23


Nencini Clau<strong>di</strong>o - Stu<strong>di</strong>o Associato <strong>di</strong> Geologia - corso Repubblica 1 –<br />

Fauglia (PI) tel. 050 650797<br />

settori: attività estrattive, pianificazione, geotecnica<br />

Nolle<strong>di</strong> Giancarlo - Stu<strong>di</strong>o Associato Nolle<strong>di</strong> via N.Sauro 118 – Lucca<br />

tel.0583 956363<br />

settori: idrogeologia, geotecnica<br />

Pacini Lando - Geohabitat stu<strong>di</strong>o geologico - Via Garibal<strong>di</strong> 34 51011 BORGO<br />

A BUGGIANO tel. 0572 30014<br />

settori: esplorazione del sottosuolo con meto<strong>di</strong> geofisici, idrogeologia,<br />

geotecnica<br />

Perini Massimiliano – via C. Battisti 36 Cascina tel. 050 700508<br />

settori: geotecnica, idrogeologia, geologia ambientale<br />

Rossi Francesco – Stu<strong>di</strong>o INGEO, via Tiglio 433 Arancio Lucca<br />

058348682<br />

idrogeologia, geotecnica, topografia<br />

tel.<br />

Santarnecchi Eraldo - via <strong>della</strong> Costituente 17 – Ponte a Egola (PI)<br />

tel. 0571 485277<br />

settori: geotecnica, idrogeologia, <strong>di</strong>fesa del suolo<br />

Simoni Matteo - viale <strong>della</strong> Repubblica 3/A - Bologna Tel. 051 6334030<br />

settori: idrogeologia applicata, geotecnica e meccanica delle rocce, geologia<br />

ambientale, progettazione e bonifica <strong>di</strong> siti incontaminati<br />

Turrini Giuseppe – Stu<strong>di</strong>o Ass. G.A.TE.S. - via G. Leopar<strong>di</strong> 10 - Pisa tel. 050<br />

552430<br />

settori: geologia Tecnica, idrogeologia<br />

12. Appen<strong>di</strong>ci<br />

Gestione del Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale in <strong>Scienze</strong> Geologiche<br />

Il Consiglio Aggregato dei corsi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o in <strong>Scienze</strong> Geologiche e <strong>Scienze</strong> e<br />

Tecnologie Geologiche (CCLA)<br />

Il CCLA gestisce il Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale in <strong>Scienze</strong> e Tecnologiche<br />

Geologiche e il corso <strong>di</strong> Laurea in Geologia (triennale).<br />

24


Il Presidente è il Prof. Rodolfo Carosi (050-22.15.727; carosi@dst.unipi.it). Vice<br />

presidente il Prof. Alessandro Sbrana (050-22.15.714; sbrana@dst.unipi.it);<br />

segretario per la laurea Magistrale la Dott.ssa Chiara Montomoli (050-22.15.844;<br />

montomoli@dst.unipi.it); segretario per la laurea in <strong>Scienze</strong> Geologiche Dott. Luca<br />

Ragaini (050-22.15.741; ragaini@dst.unipi.it).<br />

E‟ costituito dai professori ufficiali degli insegnamenti attivati specificamente<br />

per le esigenze del corso e dai ricercatori che svolgono la loro attività <strong>di</strong>dattica<br />

nell‟ambito del corso stesso; dal Coor<strong>di</strong>natore <strong>di</strong>dattico, dal responsabile <strong>della</strong><br />

segreteria <strong>di</strong>dattica del corso, (050-22.15.832; <strong>di</strong>dattica@dst.unipi.it); dal<br />

Segretario <strong>della</strong> Commissione <strong>di</strong> Laurea, Dott. Roberto Albani (050-22.15.739;<br />

albani@dst.unipi.it) e da tre rappresentanti degli studenti. Il CCLA ha il<br />

compito <strong>di</strong> programmare e coor<strong>di</strong>nare le attività <strong>di</strong>dattiche, come descritto<br />

dallo Statuto dell‟Università <strong>di</strong> Pisa<br />

(http://www.unipi.it/ateneo/governo/regolament/statuto/statuto.htm_cvt.htm). Pianifica<br />

il processo formativo (definizione degli obiettivi formativi e degli obiettivi <strong>di</strong><br />

appren<strong>di</strong>mento) avvalendosi del lavoro svolto dalla Commissione Didattica e<br />

sentito il parere del Gruppo <strong>di</strong> Autovalutazione, che presenta le esigenze delle<br />

parti interessate sia interne che esterne (studenti, docenti, imprese, Comitato <strong>di</strong><br />

In<strong>di</strong>rizzo del Corso <strong>di</strong> Laurea).<br />

Fanno parte del CCL:<br />

La Commissione Didattica<br />

La Commissione <strong>di</strong> Laurea<br />

Il Gruppo <strong>di</strong> Autovalutazione<br />

Il Comitato <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo<br />

Il Coor<strong>di</strong>natore <strong>di</strong>dattico<br />

La Commissione Didattica è costituita da:<br />

Docenti:<br />

Prof. Rodolfo Carosi (pres.) Tel. 050-2215727; carosi@dst.unipi.it<br />

Prof. Pietro Armienti<br />

Tel. 050-2215708; armienti@dst.unipi.it<br />

Dott. Giovanni Bianucci Tel. 050-2215842; bianucci@dst.unipi.it<br />

Dott.ssa Anna Gioncada Tel. 050-2215791; gioncada@dst.unipi.it<br />

Prof. Patrizia Macera<br />

Tel. 050-2215792; macera@dst.unipi.it<br />

Prof. Etta Patacca<br />

Tel. 050-2215729; patacca@dst.unipi.it<br />

Prof. Natale Perchiazzi Tel. 050-2215715; natale@dst.unipi.it<br />

e da sei rappresentanti degli studenti.<br />

Partecipano ai lavori <strong>della</strong> Commissione Didattica:<br />

Prof. Mauro Rosi (Direttore Dip. Sc. Terra) Tel. 050-2215712; rosi@dst.unipi.it<br />

Prof. Alessandro Sbrana (Vicepresidente CCLA) Tel. 050-2215714;<br />

sbrana@dst.unipi.it<br />

25


La Commissione Didattica ha il compito <strong>di</strong> valutare la funzionalità e l‟efficacia<br />

delle attività formative dei Corsi <strong>di</strong> Laurea e dei servizi <strong>di</strong>dattici forniti. In<br />

particolare, la Commissione Didattica esprime parere sulla programmazione<br />

<strong>di</strong>dattica annuale e sulla compatibilità tra i cre<strong>di</strong>ti assegnati alle attività formative<br />

e gli obiettivi determinati nel Regolamento Didattico <strong>di</strong> Ateneo e del CCLA.<br />

Il Gruppo <strong>di</strong> Autovalutazione<br />

E‟ costituito dal Presidente Prof.ssa Patrizia Macera, il Presidente del CCLA<br />

Prof. Rodolfo Carosi, due professori (Prof.ssa Gabriella Bagnoli e Prof. Carlo<br />

Baroni), un ricercatore (Dott. Gianni Musumeci), un rappresentante degli<br />

studenti, un rappresentante dei servizi amministrativi.<br />

Controlla che siano tenute in considerazione tutte le esigenze delle parti<br />

interessate sia interne che esterne, al fine <strong>di</strong> raggiungere gli obiettivi preposti<br />

dal CCLA per l‟ottenimento <strong>di</strong> una figura professionale capace <strong>di</strong> “sapere,<br />

saper fare, saper essere”. E‟ responsabile <strong>della</strong> stesura del rapporto <strong>di</strong><br />

autovalutazione, che è il risultato <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> analisi critica sul sistema<br />

“corso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o” e costituisce il documento-base attraverso il quale il CCLA<br />

descrive e valuta i suoi obiettivi, la sua organizzazione e la qualità delle sue<br />

attività.<br />

Il Comitato <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo<br />

Ha il compito <strong>di</strong> collaborare, insieme agli altri organi competenti, alla<br />

definizione degli obiettivi formativi del geologo in accordo con le esigenze del<br />

mondo del lavoro, proponendo quale tipo <strong>di</strong> informazioni e conoscenze siano<br />

da potenziare per facilitare il rapido inserimento del laureato nel mondo del<br />

lavoro.<br />

E‟ così composto:<br />

Docenti del <strong>CdL</strong>:<br />

- Prof. Rodolfo Carosi (Presidente del Corso <strong>di</strong> Laurea triennale),<br />

Prof.ssa Patrizia Macera (Presidente del gruppo <strong>di</strong> Autovalutazione),<br />

Prof. Carlo Baroni (rappresentante dei professori <strong>di</strong> I fascia),<br />

Prof.ssa Gabriella Bagnoli (rappresentante dei professori <strong>di</strong> II fascia),<br />

Dott. Giovanni Musumeci (rappresentante dei ricercatori);<br />

- un rappresentante degli studenti;<br />

- rappresentanti degli Enti esterni: Dott. Antonio Bartelletti (Direttore Parco<br />

Apuane); Dott. Giovanni Bracci (Provincia <strong>di</strong> Pisa); Ing. Guido Cappetti<br />

(Enel Green Power spa); Dott. Maurizio Ferrini (Regione Toscana); Prof.<br />

Piero Manetti (CNR - Istituto <strong>di</strong> Geoscienze e Georisorse); Dott. Clau<strong>di</strong>o<br />

Nencini (Or<strong>di</strong>ne dei Geologi <strong>della</strong> Toscana); Dott. Emilio Ricci<br />

(Associazione Industriali); Prof. Vincenzo Terreni (Presidente Ass. Naz.<br />

Insegnanti <strong>Scienze</strong> Naturali).<br />

26


La Segreteria Didattica<br />

Raccoglie ed istruisce preliminarmente le pratiche studenti da sottoporre agli<br />

organi <strong>di</strong> gestione del <strong>CdL</strong>. (<strong>di</strong>dattica@dst.unipi.it). Ha la funzione <strong>di</strong><br />

monitorare l‟erogazione <strong>della</strong> <strong>di</strong>dattica attraverso la raccolta e l‟elaborazione<br />

dei giu<strong>di</strong>zi da parte degli studenti sui singoli corsi<br />

La Commissione <strong>di</strong> Laurea<br />

E‟ presieduta dal Prof. Mauro Rosi. Fornisce il calendario degli appelli <strong>di</strong><br />

laurea e designa i membri <strong>della</strong> commissione <strong>di</strong> ogni appello tra i docenti del<br />

CCLA. Svolge gli esami <strong>di</strong> Laurea. Si avvale <strong>della</strong> collaborazione del<br />

Dott. Roberto Albani (050-22.15.739; albani@dst.unipi.it) che svolge le<br />

funzioni <strong>di</strong> coa<strong>di</strong>utore del Presidente <strong>della</strong> Commissione <strong>di</strong> Laurea per istruire<br />

le pratiche per sostenere l‟esame <strong>di</strong> Laurea.<br />

27


13. Programmi dei corsi<br />

ANALISI MINERALOGICHE<br />

9 CFU – 7CFU lezioni frontali; 2 CFU esercitazioni<br />

Natale Perchiazzi, Elena Bonaccorsi<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

Programma del corso<br />

Diffrattometria <strong>di</strong> polvere: richiami sulla <strong>di</strong>ffrazione; identificazione <strong>di</strong><br />

minerali in miscele polifasiche. Preparazione dei campioni per <strong>di</strong>ffrattometria<br />

<strong>di</strong> polvere; richiami sul funzionamento del <strong>di</strong>ffrattometro Bragg-Brentano,<br />

camera Debye-Scherrer e Gandolfi; strumenti, principali aberrazioni<br />

strumentali ed influenza degli strumenti sulle misure; in<strong>di</strong>cizzazione spettri <strong>di</strong><br />

polvere ed affinamento ai minimi quadrati dei parametri <strong>di</strong> cella, focalizzando<br />

su minerali costituenti delle rocce; simulazione al calcolatore <strong>di</strong> spettri <strong>di</strong><br />

polvere ed introduzione al metodo Rietveld. Applicazione del metodo Rietveld<br />

all‟analisi quantitativa, con esempi <strong>di</strong> miscele <strong>di</strong> materiali sintetici o naturali,<br />

da due a quattro componenti; sorgenti non convenzionali, luce <strong>di</strong> sincrotrone;<br />

<strong>di</strong>ffrazione <strong>di</strong> neutroni come complementare ai raggi-X.<br />

SEM/EDS e microsonda: Caratteristiche e funzionamento <strong>di</strong> SEM e<br />

microsonda, esempi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> minerali e materiali sintetici. Calcolo <strong>di</strong><br />

formule cristallochimiche <strong>di</strong> silicati costituenti delle rocce a partire da dati<br />

SEM e/o microsonda.<br />

TEM: Caratteristiche e funzionamento del microscopio elettronico a<br />

trasmissione. Diffrazione elettronica: teoria e pratica. Modalità <strong>di</strong> formazione<br />

dell‟immagine. Contrasto <strong>di</strong> ampiezza e <strong>di</strong> fase. Problemi nell‟interpretazione<br />

delle immagini. Applicazioni <strong>di</strong> microscopia e <strong>di</strong>ffrazione elettronica alle<br />

scienze <strong>della</strong> Terra.<br />

IR, TG/DTA, Fluorescenza-X: principi <strong>di</strong> funzionamento ed applicazioni in<br />

scienze <strong>della</strong> Terra. Esempi <strong>di</strong> applicazioni su materiali <strong>di</strong> sintesi.<br />

Argille: Introduzione alla mineralogia dei suoli e delle argille; definizione e<br />

classificazione cristallochimica e strutturale dei minerali argillosi; capacità <strong>di</strong><br />

28


scambio ionico e glicolazione; caratterizzazione <strong>di</strong> minerali argillosi me<strong>di</strong>ante<br />

tecniche <strong>di</strong> laboratorio. Importanza economica e<br />

tecnologica dei minerali argillosi.<br />

Cementi: La chimica dei cementi, il sistema CaO-Al2O3-SiO2-FeO.<br />

Caratterizzazione strutturale delle fasi maggiori dei clinker: alite, belite,<br />

ferrite….Proprietà dei clinker e dei cementi Portland. Identificazione e<br />

caratterizzazione <strong>di</strong> componenti dei clinker. Fasi derivanti dall‟idratazione dei<br />

cementi, composti C-S-H e loro relazioni con i silicati <strong>di</strong> calcio idrati naturali.<br />

Ceramiche: Definizione <strong>di</strong> ceramica, laterizio, refrattario, le materie prime<br />

impiegate nella loro produzione. Applicazione <strong>della</strong> mineralogia allo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

materiali ceramici attuali ed antichi.<br />

Zeoliti: Aspetti mineralogici e importanza tecnologica come setacci molecolari<br />

e <strong>di</strong>sinquinanti.<br />

Amianto e mineralogia ambientale: definizione <strong>di</strong> amianto, meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o,<br />

norme legislative; i particolati atmosferici, loro composizione; altri minerali<br />

comuni potenzialmente pericolosi per la salute.<br />

Obiettivi Formativi<br />

Il corso si propone <strong>di</strong> fornire agli studenti conoscenze <strong>di</strong> base su tecniche <strong>di</strong><br />

laboratorio versatili e <strong>di</strong>ffuse, per la caratterizzazione <strong>di</strong> minerali e materiali<br />

sintetici. Verranno descritte il dettaglio gruppi <strong>di</strong> minerali che risultano<br />

rilevanti sia nel contesto geologico che ambientale ed applicativo.<br />

Parole chiave: Mineralogia, Minerali delle argille, Cementi, <strong>di</strong>ffrazione a raggi<br />

X, TEM, SEM.<br />

Verifica dell’ appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: prof. N. Perchiazzi martedì e mercoledì 10-12<br />

dott.ssa E. Bonaccorsi martedì e giovedì 12-14<br />

Testi consigliati:<br />

Bish, D.L., Post, J.E. (e<strong>di</strong>tors) 1989. Modern powder <strong>di</strong>ffraction. Reviews in<br />

mineralogy, Mineralogical Society of America.<br />

Potts, P.J., 1987. A handbook of silicate rock analysis. Blackie, Glasgow, 622<br />

pp.<br />

Putnis, A.: Introduction to mineral sciences. pp. 41-80. Cambridge Univ. Press<br />

Ree S.J.B., 2005. Electron microprobe analysis and scanning electron<br />

microscopy in geology. Cambridge University Press.<br />

Riddle, C. 1993. Analysis of geological materials. Dekker, New York, 463 pp.<br />

29


Stout, G.H., Jensen, L. 1968. X-ray structure determination. A practical guide.<br />

MacMillan, London.<br />

Materiale <strong>di</strong>dattico scaricabile dal sito<br />

http://www.dst.unipi.it/claroline185/claroline/course/index.phpcid=AN<br />

ALISIMIN<br />

Commissione esame: N. Perchiazzi, E. Bonaccorsi., M. Lezzerini<br />

COMPLEMENTI DI FISICA E MATEMATICA<br />

6 CFU – 4 CFU lezioni frontali; 2 CFU esercitazioni<br />

Francesco Giammanco<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> Fisica “E. Fermi” (Largo Pontecorvo, 3)<br />

Programma del corso<br />

Complementi <strong>di</strong> analisi. Scalari, vettori e tensori. Proprieta’ dei vettori e<br />

operazioni con i vettori. Elementi <strong>di</strong> calcolo matriciale e tensori. Operazioni e<br />

trasformazioni dei tensori. Sistemi lineari e linearizzazione <strong>di</strong> funzioni.<br />

Funzioni <strong>di</strong> piu’ variabili e operatori vettoriali. Differenziale totale e derivate<br />

parziali. Soluzioni <strong>di</strong> equazioni algebriche. Equazioni <strong>di</strong>fferenziali alle derivate<br />

parziali. Proprietà ed esempi <strong>di</strong> soluzione <strong>di</strong> equazioni del trasporto.<br />

Discretizzazione e rappresentazione numerica. Fisica dei mezzi continui.<br />

Equazioni costitutive <strong>della</strong> reologia. Forze su un corpo e tensore degli stress.<br />

Valori e assi principali <strong>di</strong> stress. Stress normale. Stress <strong>di</strong> taglio (shear stress).<br />

Stress piano. Stress all’interno <strong>della</strong> Terra. Assi principali <strong>di</strong> stress. I tre tipi<br />

fondamentali <strong>di</strong> faglia. Deformazioni. Tensore <strong>di</strong> strain. Elasticità lineare.<br />

Legge <strong>di</strong> Hooke. Costanti elastiche. Viscosità. Modelli lineari in reologia.<br />

Meccanica delle fratture. Modelli numerici.<br />

Obiettivi formativi<br />

Buona padronanza degli strumenti <strong>di</strong> analisi matematica per funzioni <strong>di</strong> più<br />

variabili e analisi tensoriale. Derivazione equazioni costitutive <strong>della</strong> Reologia e<br />

Tensore <strong>di</strong> Stress. Conoscenza meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> derivazione <strong>di</strong> assi principali, shear<br />

ecc. Derivazione tensore <strong>di</strong> strain e costanti elastiche principali.<br />

Verifica dell’appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto<br />

Testi consigliati:<br />

- Piskunov – Calcolo Differenziale ed Integrale - E<strong>di</strong>tori Riuniti<br />

- F.Mulargia – Un'introduzione alla meccanica delle faglie - Coop. Libraria<br />

Universitaria Bologna 2000<br />

Ulteriore materiale <strong>di</strong>dattico verrà fornito durante il Corso<br />

30


Commissione d'esame: F.Giammanco, N. Beverini, G. Moruzzi, F. Cornolti,<br />

F. Fuso<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: Giovedì, 15 – 17.<br />

COMPLEMENTI DI GEOLOGIA STRUTTURALE<br />

6 CFU – 5CFU lezioni frontali.; 1 CFU lezioni fuori sede<br />

Chiara Montomoli<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

Programma del corso<br />

Strain in 2-D e 3-D. Deformazione finita e progressiva. Deformazione e flui<strong>di</strong>.<br />

Foliazioni e lineazioni nelle rocce deformate e loro meccanismi <strong>di</strong> formazione.<br />

Riconoscimento e classificazione alla microscala. Piegamento <strong>di</strong> uno strato<br />

singolo e <strong>di</strong> un multistrato. Modelli cinematici <strong>di</strong> piegamento e piegamenti<br />

sovrapposti. Pieghe a guaina. Flanking folds e flanking structures. Strain e<br />

modelli <strong>di</strong> formazione delle strutture duttili. Zone <strong>di</strong> taglio; in<strong>di</strong>catori<br />

cinematici alla meso e alla microscala per il senso <strong>di</strong> taglio e lo spostamento.<br />

Deformazione nelle cataclasiti e nelle miloniti. Principali meccanismi<br />

deformativi alla microscala.<br />

Il corso prevede esercitazioni in aula e in campagna.<br />

Il lavoro <strong>di</strong> campagna prevede una lezione fuori sede <strong>di</strong> tre giorni.<br />

Obiettivi formativi<br />

Conoscenza approfon<strong>di</strong>ta <strong>della</strong> geometria e <strong>della</strong> cinematica delle strutture<br />

duttili; conoscenza dei principali meccanismi <strong>di</strong> deformazione delle pieghe e<br />

delle zone <strong>di</strong> taglio fragili e duttili e del ruolo dei flui<strong>di</strong> nella deformazione.<br />

Verifica dell’appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto.<br />

Testi consigliati<br />

- Twiss R.J. & Moores E.M. (1992): Structural Geology. W.H. Freeman and<br />

Company.<br />

- Passchier C.W. & Trouw R.A.J. (1996): Microtectonics. Springer-Verlag.<br />

- Ramsay J.G. & Huber M.I. (1983): The techniques of Modern Structural<br />

Geology. Vol. 1: Strain analysis. Academic Press.<br />

- Ramsay J.G. & Huber M.I. (1987): The techniques of Modern Structural<br />

Geology. Vol. 2: Folds and Fractures. Academic Press.<br />

31


- CD delle lezioni e <strong>di</strong>spense del docente.<br />

Commissione d'esame: C. Montomoli. R. Carosi. P.C. Pertusati<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: lunedì 11-12<br />

COMPLEMENTI DI PALEONTOLOGIA DEI VERTEBRATI<br />

6 CFU – 4 CFU lezioni frontali; 1 CFU laboratorio; 1 CFU lezione fuori sede<br />

Giovanni Bianucci<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

Programma del corso<br />

Principi <strong>di</strong> morfologia funzionale. Adattamenti all‟ambiente acquatico e<br />

paleoecologia dei mammiferi marini.<br />

Principi <strong>di</strong> sistematica e <strong>di</strong> classificazione. Analisi filogenetiche. Cenni<br />

sull‟analisi cla<strong>di</strong>stica: costruzione e lettura dei cladogrammi.<br />

Cetacea. Caratteri generali. Origini e ipotesi sui progenitori basate su dati<br />

paleontologici e molecolari. Classificazione con trattazione a livello delle<br />

singole famiglie. Gli Archaeoceti. L‟origine dei Neoceti. I Mysticeti. Gli<br />

Odontoceti. Filogenesi. Evoluzione, <strong>di</strong>stribuzione geografica e cambiamenti<br />

ambientali.<br />

Sirenia. Caratteri generali. Classificazione. Origine ed evoluzione.<br />

Paleogeografia. Filogenesi.<br />

Desmostylia. Caratteri generali. Distribuzione stratigrafica e geografica.<br />

Pinnipe<strong>di</strong>a. Caratteri generali, sistematica e strategie alimentari. Origine<br />

(monofiletica o <strong>di</strong>filetica) ed evoluzione. Pinnipe<strong>di</strong> arcaici e pinnipe<strong>di</strong><br />

moderni.<br />

Altri gruppi minori d mammiferi adattati alla vita marina.<br />

Tafonomia dei mammiferi marini.<br />

I principali giacimenti a mammiferi marini: natura dei depositi, tafonomia e<br />

<strong>di</strong>versità.<br />

Distribuzione geografica, stratigrafica e pattern evolutivo dei mammiferi<br />

marini del Me<strong>di</strong>terraneo.<br />

Laboratorio e lezioni fuori sede<br />

Tassonomia e sistematica dei mammiferi marini: i principali elementi<br />

<strong>di</strong>agnostici per il loro riconoscimento.<br />

32


Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> prospezione paleontologica applicati alla ricerca dei vertebrati<br />

fossili. Utilizzo del georadar e <strong>di</strong> altre tecniche geofisiche.<br />

Georeferenziazione, raccolta dati e rilievi 3D con laser scanner e Zscan.<br />

Tecniche, con applicazione sul terreno, per il recupero dei vertebrati fossili.<br />

Preparazione, conservazione e duplicazione in laboratorio dei vertebrati fossili.<br />

Obiettivi formativi<br />

Conoscenze <strong>di</strong> base sulla storia evolutiva delle principali linee <strong>di</strong> mammiferi<br />

marini e sui principali giacimenti fossili.<br />

Conoscenze dei principali meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> prospezione, raccolta dati, recupero e<br />

conservazione dei vertebrati fossili. Capacità <strong>di</strong> riconoscimento e<br />

classificazione, sulla base <strong>di</strong> reperti fossili ,dei principali gruppi <strong>di</strong> mammiferi<br />

marini.<br />

Verifica dell’ appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto.<br />

Testi Consigliati<br />

- Berta A., Sumich J.L. & Kovacs K.M. 2006. Marine mammals. Evolutionary<br />

biology. Second E<strong>di</strong>tion. Academic Press, San Diego.<br />

- Bianucci G. & Lan<strong>di</strong>ni W. 2007. Fossil History. In: Reproductive biology and<br />

phylogeny of Cetacea. Whales, dolphins and porpoises. D.L. Miller (Ed.).<br />

Science Publishers, Enfield.<br />

- Thewissen J.G.M. (Ed.) 1998. The Emergence of Whales. Evolutionary<br />

patterns in the origin of Cetacea. Plenum Press, New York and London.<br />

- Leiggi P. & May P. (Eds.) 1994. Vertebrate paleontological techniques.<br />

Volume 1. Cambridge University Press, New York.<br />

Commissione d’esame: G. Bianucci, W. Lan<strong>di</strong>ni, L. Ragaini.<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: Martedì, 10 – 12.<br />

33


Marco Pasero<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

CRISTALLOCHIMICA<br />

6 CFU – lezioni frontali<br />

Programma del corso<br />

Cristallochimica generale. Il legame chimico. Elettronegatività secondo<br />

Pauling e secondo Mulliken. Legame ionico in molecole. Cristalli ionici.<br />

Energia coesiva: termini coulombiani e termini repulsivi <strong>di</strong> Born. Raggi ionici:<br />

raggi univalenti e raggi cristallini. Variazione <strong>della</strong> <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> legame con la<br />

coor<strong>di</strong>nazione. Impacchettamento compatto <strong>di</strong> sfere e strutture tipo A, B, C.<br />

Poliedri <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nazione. Descrizione <strong>di</strong> una struttura cristallina: esempi. Le<br />

regole <strong>di</strong> Pauling (criteri <strong>di</strong> stabilità delle strutture ioniche): esempi. Raggi<br />

ionici empirici. Estensione <strong>della</strong> II regola <strong>di</strong> Pauling: correlazione tra forza <strong>di</strong><br />

legame e <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> legame.<br />

Cristallochimica speciale. Strutture a impacchettamento compatto <strong>di</strong> ioni<br />

ossigeno: strutture AX, AX2, A2X3. Strutture AB2O4 (spinelli). Distribuzione<br />

degli elementi nei processi geologici: eccezioni alle regole <strong>di</strong> Goldschmidt e<br />

Ringwood. Teoria del campo cristallino. Energie <strong>di</strong> stabilizzazione in campo<br />

ottaedrico e in campo tetraedrico. Effetto Jahn-Teller. Gli elementi <strong>di</strong><br />

transizione nei processi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione magmatica. Ripartizione tra<br />

minerali coesistenti.<br />

Polimorfismo e politipismo: aspetti termo<strong>di</strong>namici, aspetti strutturali. Esempi<br />

<strong>di</strong> polimorfismo. Struttura tipo olivina. Struttura tipo granato. Struttura tipo<br />

humite. Polisomatismo: definizione ed esempi. Strutture del composto<br />

Al2SiO5. Silicati a catena. Connessioni <strong>di</strong> catene tetraedriche ed ottaedriche:<br />

modalità <strong>di</strong>verse <strong>di</strong> connessione. Pirosseni, pirossenoi<strong>di</strong>, anfiboli, biopiriboli.<br />

Dagli inosilicati ai fillosilicati. Principali famiglie <strong>di</strong> fillosilicati. Politipismo<br />

nelle miche. Silicati a impalcatura tri<strong>di</strong>mensionali <strong>di</strong> tetraedri. Feldspatoi<strong>di</strong> e<br />

zeoliti: caratteristiche strutturali e proprietà.<br />

Soluzioni solide ideali; soluzioni “regolari”.<br />

Cristallochimica <strong>di</strong> alta temperatura; espansioni poliedriche. Cristallochimica <strong>di</strong><br />

alta pressione; compressibilità poliedriche. Pressione, temperatura e<br />

composizione come variabili strutturali „analoghe‟. Limiti assoluti per<br />

l‟estensione e la compressione dei legami. Caso <strong>di</strong> Si-O. Mineralogia del<br />

mantello. Informazioni <strong>di</strong> carattere geofisico e petrologico. Informazioni <strong>di</strong><br />

carattere cristallografico: isostrutturalità <strong>di</strong> silicati e germanati. Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

altissima pressione. Strutture <strong>di</strong> alta pressione: -Mg 2 SiO 4 , -Mg 2 SiO 4 ,<br />

struttura tipo ilmenite, struttura tipo “Sr 2 PbO 4 ”, struttura tipo perovskite,<br />

struttura tipo hollan<strong>di</strong>te. Trasformazioni <strong>di</strong> fase nel mantello. Ruolo del silicio<br />

in coor<strong>di</strong>nazione ottaedrica.<br />

34


Obiettivi formativi<br />

Acquisizione degli strumenti per consentire la “lettura” <strong>di</strong> un minerale o <strong>di</strong> una<br />

famiglia <strong>di</strong> minerali a partire dalle loro caratteristiche cristallochimiche, e<br />

comprensione delle relazioni tra proprietà chimiche, fisiche e cristallografiche<br />

e l‟ambiente geologico in cui il minerale si è formato.<br />

Comprensione delle relazioni tra le trasformazioni mineralogiche (transizioni<br />

<strong>di</strong> fase, femonemi <strong>di</strong> politipismo) e l‟ambiente <strong>di</strong> formazione ed evidenziazione<br />

<strong>della</strong> correlazione tra caratteristiche cristallochimiche e variazioni delle<br />

con<strong>di</strong>zioni termo<strong>di</strong>namiche.<br />

Verifica dell’ appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto.<br />

Testi consigliati<br />

- Bloss F.D. (1971): Crystallography and crystal chemistry. Holt, Rinehart &<br />

Winston, New York (in particolare cap. 8 e 9).<br />

- Carobbi G. (1971): Trattato <strong>di</strong> mineralogia. USES, Firenze (part. cap. 3).<br />

- Papike J.J. & Cameron M. (1976): Crystal chemistry of silicate minerals of<br />

geophysical interest. Rev. Geophys. Space Phys., 14, 37-80.<br />

- Hazen R.M. & Finger L.W. (1982): Comparative crystal chemistry. Wiley,<br />

New York (in particolare cap. 6-10).<br />

- Papike J.J. (1987): Chemistry of rock-forming silicates: ortho, ring, and<br />

single-chain structures. Rev. Geophys., 25, 1483-1526.<br />

- Papike J.J. (1988): Chemistry of rock-forming silicates: multiple-chain, sheet<br />

and framework structures. Rev. Geophys., 26, 407-444.<br />

- McElhinny M.W. (ed.) (1979): The Earth: its origin, structure and evolution.<br />

Academic Press, London (in particolare cap. 1, 7 e 8).<br />

- Griffen D.T. (1992): Silicate crystal chemistry. Oxford University Press,<br />

Oxford (in particolare cap. 1-8).<br />

Commissione d’esame: M. Pasero, E. Bonaccorsi, N. Perchiazzi, P. Orlan<strong>di</strong>.<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: tutti i giorni dalle 9 alle 11 (su appuntamento).<br />

35


Elena Bonaccorsi<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

CRISTALLOGRAFIA<br />

6 CFU – lezioni frontali<br />

Programma del corso<br />

Prima parte: Determinazione <strong>di</strong> strutture cristalline.<br />

Cristallografia geometrica. Ripetizioni perio<strong>di</strong>che: traslazioni, rotazioni<br />

proprie e improprie. Simmetria. Cenni <strong>di</strong> teoria dei gruppi. La simmetria<br />

traslazionale dei cristalli. Reticolo. Cella elementare, cella primitiva e celle<br />

multiple. Gruppi <strong>di</strong> simmetria nello spazio bi<strong>di</strong>mensionale. Gruppi <strong>di</strong> rotazioni<br />

proprie e improprie. Limitazioni alla simmetria rotazionale. Reticoli<br />

bi<strong>di</strong>mensionali. I 17 gruppi del piano. Gruppi <strong>di</strong> simmetria nello spazio<br />

tri<strong>di</strong>mensionale. Limitazioni alla simmetria rotazionale nei cristalli: or<strong>di</strong>ne<br />

degli assi n = 1, 2, 3, 4, 6. I 32 gruppi cristallografici del punto o classi<br />

cristalline. I sette sistemi cristallini. Forma esterna dei cristalli: facce, in<strong>di</strong>ci<br />

delle facce, legge <strong>di</strong> razionalità degli in<strong>di</strong>ci. La simmetria traslazionale dei<br />

cristalli. I 14 reticoli bravaisiani. I gruppi spaziali bravaisiani. Introduzione <strong>di</strong><br />

elicogire e slittopiani.<br />

Cristallografia a raggi X. Natura e produzione dei raggi X. Assorbimento dei<br />

raggi X. Meto<strong>di</strong> per la rivelazione dei raggi X. Generalità sui fenomeni <strong>di</strong><br />

interferenza e <strong>di</strong>ffrazione. Equazioni <strong>di</strong> Laue. Equazione <strong>di</strong> Bragg e<br />

corrispondenza con le equazioni <strong>di</strong> Laue. Il reticolo reciproco e la sfera <strong>di</strong><br />

Ewald. Meto<strong>di</strong> sperimentali. Determinazione <strong>della</strong> simmetria <strong>di</strong> Laue.<br />

Determinazione <strong>della</strong> cella elementare e assegnazione degli in<strong>di</strong>ci. Assenze<br />

sistematiche e determinazione del gruppo spaziale <strong>di</strong> un cristallo.<br />

Diffrattometro per cristallo singolo. Cristallografia strutturale. Diffusione da<br />

parte <strong>di</strong> un elettrone; <strong>di</strong>ffusione da parte <strong>di</strong> un atomo; il fattore <strong>di</strong> struttura. La<br />

riflessione integrata. Fattori <strong>di</strong> Lorentz, <strong>di</strong> polarizzazione, e <strong>di</strong> assorbimento.<br />

Estinzione primaria e secondaria. Simmetria <strong>della</strong> <strong>di</strong>ffrazione. Assenze<br />

sistematiche. La funzione densità elettronica e la sua espansione in serie <strong>di</strong><br />

Fourier. Il problema <strong>della</strong> fase. Funzione <strong>di</strong> Patterson. Metodo dell'atomo<br />

pesante. Raffinamento delle strutture cristalline. Sintesi delle <strong>di</strong>fferenze.<br />

Metodo dei minimi quadrati. Risultati dell'analisi: <strong>di</strong>stanze ed angoli <strong>di</strong> legame;<br />

poliedri <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nazione.<br />

Seconda parte: Applicazioni alle <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

Stu<strong>di</strong> strutturali ad alta temperatura e alta pressione. Apparecchiature per<br />

alta e bassa temperatura. Apparecchiature per stu<strong>di</strong> ad alta pressione. Stu<strong>di</strong>o in<br />

situ <strong>di</strong> trasformazioni (es. <strong>di</strong>sidratazioni). Trasformazioni <strong>di</strong> fase.<br />

Trasformazioni or<strong>di</strong>ne-<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne. Esempi.<br />

36


Mineralogia del mantello. Mineralogia sperimentale <strong>di</strong> alta pressione e<br />

trasformazioni <strong>di</strong> fase nel mantello.Discontinuità a 400 km: trasformazione<br />

delle olivine. Trasformazione dei pirosseni. Discontinuità a 650 km.<br />

Discontinuità a 1050 km. Mantello inferiore: 1050 – 2885 km.<br />

Obiettivi Formativi<br />

Conoscenza degli elementi basilari <strong>della</strong> cristallografia geometrica e delle<br />

metodologie <strong>di</strong> indagine strutturale condotta con <strong>di</strong>ffrazione <strong>di</strong> raggi X.<br />

Conoscenza delle principali applicazioni <strong>della</strong> cristallografia alle <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong><br />

Terra.<br />

Parole chiave: Mineralogia, cristallografia, <strong>di</strong>ffrazione, raggi X, or<strong>di</strong>ne,<br />

struttura.<br />

Verifica dell’ appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto<br />

Testi consigliati:<br />

- Materiale <strong>di</strong>dattico: appunti, testi delle lezioni, file pdf scaricabili dal sito<br />

ufficiale del corso (https://sites.google.com/site/cristallografia)<br />

- Clegg W., Blake A.J., Gould R.O., Main P.: Crystal Structure Analysis.<br />

Principles and Practice. Oxford University Press (presente in biblioteca<br />

studenti).<br />

Testi da consultazione:<br />

- International Tables for X-ray Crystallography - Brief teaching e<strong>di</strong>tion.<br />

(presenta ed illustra i principali concetti relativi alle simmetrie <strong>di</strong> gruppo<br />

spaziale, esemplificati me<strong>di</strong>ante una scelta tra i più frequenti gruppi spaziali).<br />

- Rigault G.: Simmetria e cristalli. (semplice e chiara trattazione degli aspetti <strong>di</strong><br />

simmetria <strong>di</strong> strutture „bi<strong>di</strong>mensionali‟).<br />

Commissione <strong>di</strong> esame: Bonaccorsi, Merlino, Pasero<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: Martedì 12-14,Giovedì 12-14.<br />

Mauro Rosi<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

FISICA DEL VULCANISMO<br />

6 CFU – lezioni frontali<br />

37


Programma del corso<br />

Parte I<br />

Le cristi vulcaniche eruttive attraverso l'analisi e la <strong>di</strong>scussione <strong>di</strong> casi stu<strong>di</strong>o<br />

(hazard e gestione dell'emergenza). L'eruzione del 1980 del vulcano St Helens<br />

(USA), L'eruzione del vulcano <strong>di</strong> Moinserrat (Piccole Antille), l'eruzione dl<br />

vulcano Stromboli 2002-2003 Isole Eolie), l'eruzione del Nevado del Ruiz<br />

1985 (Colombia), L'eruzione del vulcano Pinatubo del 1991 (Filippine),<br />

l'eruzione dl lago <strong>di</strong> Nyos (Cameroon) .<br />

Parte II<br />

Processi fisici che regolano i fenomeni eruttivi. Stoccaggio del magma, caldere<br />

e camere magmatiche, evidenze petrologiche, geofisiche e geologiche <strong>della</strong><br />

loro esistenza. Formazione delle camere magmatiche. Le camere magmatiche<br />

come fattore <strong>di</strong> controllo del processo vulcanico. Il ruolo dei volatili nella<br />

rottura delle pareti <strong>della</strong> camera magmatica. Il ruolo dei volatili nel processo<br />

vulcanico. Volatili nel magma e loro solubilità. Nucleazione delle bolle nel<br />

magma, crescita delle bolle per <strong>di</strong>ffusione e decompressione, coalescenza delle<br />

bolle. Frammentazione del magma e influenza dei volatili sullo stile eruttivo.<br />

Eruzioni sostenute, influenza delle bolle <strong>di</strong> gas prima <strong>della</strong> frammentazione,<br />

accelerazione <strong>della</strong> miscela gas frammenti magmatici. Contenuto in gas e<br />

velocità <strong>di</strong> uscita <strong>della</strong> miscela. Forma del condotto, geometria <strong>della</strong> bocca e<br />

velociotà <strong>di</strong> uscita.Pennacchi eruttivi delle eruzioni sostenute. Fattori <strong>di</strong><br />

controllo dell'altezza del pennacchio eruttivo. Caduta dei frammenti dalla<br />

colonna eruttiva e dal pennacchio. Colonne eruttive instabili, densità e altrti<br />

fattori <strong>di</strong> controllo dell'instabilità. Eruzioni esplosive transienti , esplosioni<br />

magmatiche e mo<strong>della</strong>zione delle esplosioni magmatiche transienti. Esplosioni<br />

transienti che coinvolgono acqua esterna e tipi <strong>di</strong> eruzioni idromagmatiche. I<br />

prodotti (tefra) delle eruzioni idromagmatiche. Processi <strong>di</strong> caduta e <strong>di</strong> flusso<br />

nella messa inposto dei materiali piroclastici. Processo <strong>di</strong> caduta dai margini<br />

<strong>della</strong> colonna convetiva e dalla regione dell'ombrello. Velocità <strong>di</strong> caduta dei<br />

clasti. Caratteristiche delle colonne e <strong>di</strong> corrispondenti depositi. Applicazione<br />

dei modelli delle colonne eruttive e stima delle velocità <strong>di</strong> uscita dei clasti e<br />

dell'intensità dell'eruzione, determinazione del volume dell'eruzione e <strong>della</strong><br />

durata dell'eruzione. Correnti <strong>di</strong> densità piroclastica e loro depositi. Origine<br />

delle correnti <strong>di</strong> densità piroclastica (collasso <strong>di</strong> fontana, esplosioni <strong>di</strong>rezionali<br />

e collasso <strong>di</strong> duomi). Ignimbriti e processo <strong>di</strong> messa in posto. Colate <strong>di</strong> lava,<br />

tipi <strong>di</strong> lave, reologia dei flussi lavici, controllo reologico <strong>della</strong> geometria dei<br />

flussi lavici. Moto <strong>della</strong> lava, lunghezza dei flussi <strong>di</strong> lava, superficie tessiturale<br />

dei flussi <strong>di</strong> lava. Stili eruttivi, scala delle eruzioni e frequenza delle eruzioni.<br />

Con<strong>di</strong>zioni per l'acca<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> eruzioni effusive. Composizione chimica del<br />

magma e eruzioni esplosive. Composizione e eruzioni esplosive transienti,<br />

composizione e eruzioni esplosive sostenute (ruolo <strong>della</strong> viscosità e ruolo del<br />

contenuto in gas). Dimensione e frequanza delle eruzioni Eruzioni elastiche e<br />

anelastiche. Eruzioni <strong>di</strong> magnitudo eccezionale. Pericolosità vulcanica e<br />

38


monitoraggio vulcanico. Tipi <strong>di</strong> pericoli vulcanici. Previsione a lungo e a<br />

breve termine delle eruzioni.<br />

Obiettivi formativi<br />

Gli obiettivi del corso sono <strong>di</strong> far familiarizzare lo studente con il tema delle<br />

crisi vulcaniche e dei <strong>di</strong>versi aspetti <strong>della</strong> loro gestione. Il corso si prefigge<br />

anche <strong>di</strong> analizzare da un punto <strong>di</strong> vista fisico il processo eruttivo e i pericoli<br />

da esso prodotti. Gran parte <strong>di</strong> questi concetti sono qualitativamente esten<strong>di</strong>bili<br />

ad altri tipi <strong>di</strong> rischi naturali.<br />

Modalità <strong>di</strong> verifica dell'appren<strong>di</strong>mento: Esame orale con voto<br />

Testo consigliato Fundamendals of Physical Volcanology<br />

Commissione d'esame: Rosi, Santacroce, Sbrana<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: Lune<strong>di</strong> 10-12<br />

GEOCHIMICA APPLICATA ALLA VULCANOLOGIA<br />

6 CFU – 4 CFU lezioni frontali; 2 CFU laboratorio<br />

Paola Marianelli<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

Programma del corso<br />

Caratteristiche dei corpi magmatici: tipi, geometrie e <strong>di</strong>mensioni. I sistemi <strong>di</strong><br />

alimentazione dei vulcani attivi. Esempi <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> alimentazione in <strong>di</strong>versi<br />

ambienti (es: Islanda, Hawaii, Etna, S.Helens, Montserrat, Pinatubo,Vesuvio<br />

Campi Flegrei ecc.).<br />

Concetti <strong>di</strong> camera magmatica, mush column, sistemi superficiali e profon<strong>di</strong>.<br />

Processi chimico-fisici in camere magmatiche, processi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione,<br />

convezione, <strong>di</strong>ffusione, stratificazione, zonature composizionali e termiche.<br />

Evoluzione <strong>di</strong> serbatoi magmatici in sistema chiuso e processi a sistema aperto:<br />

rialimentazioni, degassamento e interazioni con le rocce incassanti, processi <strong>di</strong><br />

mescolamento. Mescolamento fisico vs. ibri<strong>di</strong>zzazione. Ruolo del mixing<br />

nell‟evoluzione termica e composizionale delle camere magmatiche e<br />

39


nell‟innesco e nella <strong>di</strong>namica delle eruzioni. Dinamica delle camere<br />

magmatiche, processi <strong>di</strong> cristallizzazione alla parete, formazione e migrazione<br />

del fronte <strong>di</strong> soli<strong>di</strong>ficazione, comportamento dei volatili nella camera<br />

magmatica ed all‟interfaccia con l‟incassante, skarn e cornubianiti, rocce <strong>di</strong><br />

parete e informazioni da loro derivanti. Processi e modalità <strong>di</strong> estrazione e <strong>di</strong><br />

risalita <strong>di</strong> magmi. Modelli <strong>di</strong> estrazione. I volatili nei magmi: comportamento<br />

delle specie volatili nei vari processi evolutivi; essoluzione e separazione <strong>di</strong><br />

una fase fluida (modalità, ruolo <strong>della</strong> fase fluida essolta nei processi <strong>di</strong><br />

degassamento in sistema aperto, nell‟innesco delle eruzioni e nei meccanismi<br />

eruttivi, negli scambi con l‟incassante). Ricostruzione del ruolo dei sistemi <strong>di</strong><br />

alimentazione nei fenomeni precursori, <strong>di</strong> innesco ed eruttivi.<br />

Relazioni tra <strong>di</strong>namica delle eruzioni e processi nei sistemi <strong>di</strong> alimentazione.<br />

Principali tecniche <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o dei depositi vulcanici. Utilizzo <strong>della</strong> tecnica<br />

SEM-EDS in vulcanologia: analisi morfoscopiche su rocce piroclastiche e<br />

microanalisi su minerali, inclusioni e vetri vulcanici. Tecniche analitiche per lo<br />

stu<strong>di</strong>o delle inclusioni silicatiche: preparazione dei campioni, microanalisi EDS e<br />

WDS, microspettrometria a infrarosso (Fourier Transform Infrared FT-IR) su<br />

inclusioni e vetri vulcanici, microtermometria ottica, caratteristiche delle<br />

piattaforme riscaldanti, strategie <strong>di</strong> impiego e <strong>di</strong> indagine. Metodologie <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />

dei sistemi <strong>di</strong> alimentazione: conoscenze derivanti da tecniche <strong>di</strong>rette,<br />

perforazioni profonde, geofisica, camere magmatiche fossili, e da tecniche<br />

in<strong>di</strong>rette, derivanti dallo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> frazioni iuvenili, litici “cognate”, litici,<br />

petrologia sperimentale, inclusioni silicatiche e fluide. Le inclusioni silicatiche e<br />

fluide e lo stu<strong>di</strong>o delle camere magmatiche: stime delle temperature <strong>di</strong><br />

cristallizzazione dei magmi, stima delle pressioni <strong>di</strong> cristallizzazione dei magmi,<br />

percorso evolutivo dei fusi magmatici, evoluzione delle fasi volatili, modelli <strong>di</strong><br />

solubilità, formazione e evoluzione <strong>della</strong> fase fluida. Interpretazione dei dati in<br />

funzione <strong>della</strong> ricostruzione dei processi <strong>di</strong> evoluzione dei magmi nel sistema <strong>di</strong><br />

alimentazione e delle con<strong>di</strong>zioni PTX in camera magmatica pre-eruttive e<br />

sineruttive.<br />

Esercitazioni pratiche in laboratorio.<br />

Obiettivi formativi<br />

Approfon<strong>di</strong>mento <strong>della</strong> conoscenza dei sistemi <strong>di</strong> alimentazione dei vulcani<br />

attivi e principali tecniche <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. Relazioni tra funzionamento dei sistemi <strong>di</strong><br />

alimentazione, <strong>di</strong>namiche delle eruzioni e caratteristiche dei depositi vulcanici.<br />

Verifica dell’appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto.<br />

Testi consigliati<br />

- Sigurdsson, H. (E<strong>di</strong>tor in Chief) (2000): Encyclope<strong>di</strong>a of Volcanoes.<br />

Academic Press. San Diego. 1417 pp.<br />

40


- Wholetz K. & Heiken G. (1992): Volcanology and geothermal energy. Univ.<br />

of California Press. 432 pp.<br />

- Carroll and Holloway (1994): Volatiles in magmas. Reviews in Mineralogy<br />

vol. 30. 517 pp.<br />

- Roedder E. (1984): Fluid inclusions. Reviews in Mineralogy vol. 12, 646 pp.<br />

- De Vivo B., Bodnar R.J. (2003): Melt inclusions in volcanic systems.<br />

Developments in Volcanology vol. 5, 258 pp.<br />

Commissione d’esame: P. Marianelli, R. Santacroce, A. Sbrana.<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: Giovedì, 10 – 12.<br />

Patrizia Macera<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

GEOCHIMICA E GEODINAMICA<br />

6 CFU –lezioni frontali<br />

Il corso è sud<strong>di</strong>viso in tre moduli <strong>di</strong> circa 16 ore <strong>di</strong> lezione nei quali vengono<br />

trattati: la geochimica e geochimica isotopica sistematica, la tettonica globale e<br />

le associazioni tettonomagmatiche, esempi illustrativi dei vari ambienti<br />

geo<strong>di</strong>namici.<br />

Programma del corso<br />

Cenni storici sulla deriva dei continenti. Teorie fissiste e mobiliste. La tettonica<br />

delle placche. Litosfera ed astenosfera. Distribuzione e profon<strong>di</strong>tà delle zone<br />

sismiche terrestri. Limiti <strong>di</strong> placca <strong>di</strong>vergenti, trasformi e convergenti.<br />

Vulcanismo associato ai margini <strong>di</strong> placca. Vulcanismo intraplacca. Mantle<br />

plumes.<br />

Utilizzazione dei dati geochimici per in<strong>di</strong>viduare le sorgenti dei magmi e<br />

l'ambiente geo<strong>di</strong>namico <strong>di</strong> serie magmatiche antiche. La geochimica degli<br />

elementi in traccia: elementi alcalini ed alcalino-terrosi; le REE; gli elementi<br />

ad alto potenziale ionico o HFSE; gli elementi <strong>di</strong> transizione; gli elementi del<br />

gruppo del Pt (PGE). I <strong>di</strong>agrammi multi-elementari o spidergrams normalizzati<br />

al mantello primitivo (PM), condriti (Cho), MORB e loro utilizzazione per il<br />

riconoscimento delle varie associazioni magmatiche. Diagrammi <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>scriminazione tettonica. I rapporti fra elementi incompatibili come traccianti<br />

geochimici <strong>di</strong> sorgenti.<br />

Utilizzazione degli isotopi ra<strong>di</strong>ogenici in Geocronologia e Geologia isotopica.<br />

Variazione <strong>della</strong> composizione isotopica dello Sr e del Nd nei basalti oceanici.<br />

41


Geologia isotopica <strong>di</strong> Sr, Nd e Pb. Riconoscimento dei vari serbatoi mantellici<br />

e crostali. Sistematica isotopica Lu-Hf e Re-Os e sue applicazioni allo stu<strong>di</strong>o<br />

delle rocce ignee.<br />

Struttura e composizione del mantello terrestre. Teorie sulla sua eterogeneità.<br />

Movimenti convettivi nel mantello. Convezione stratificata, globale e zonata.<br />

Evidenze geofisiche e geochimiche. Lo strato D".<br />

Teorie sulla genesi dei basalti intraplacca oceanici e continentali. Concetto <strong>di</strong><br />

“mantle plume” ed ipotesi sui vari tipi <strong>di</strong> hotspot. Il magmatismo <strong>di</strong> ambiente<br />

convergente. Il contributo <strong>della</strong> crosta oceanica e continentale nella sorgente<br />

dei magmi <strong>di</strong> arco. Caratteristiche geochimiche ed isotopiche del magmatismo<br />

<strong>di</strong> arco.<br />

Teorie sulla genesi dei magmi <strong>di</strong> arco. Il contributo dei se<strong>di</strong>menti e <strong>della</strong> crosta<br />

oceanica nella composizione dei magmi; gli strumenti geochimici da utilizzare<br />

per il loro riconoscimento. Processi <strong>di</strong> mixing e AFC.<br />

I traccianti geochimici come strumenti per l'in<strong>di</strong>viduazione delle sorgenti<br />

magmatiche e <strong>della</strong> eterogeneità del mantello. Ambienti geo<strong>di</strong>namici delle<br />

principali associazioni magmatiche. Relazioni fra geo<strong>di</strong>namica e geochimica<br />

dei magmi. Esempi tratti dal magmatismo Cenozoico dell‟area Euro-<br />

Me<strong>di</strong>terranea.<br />

Obiettivi formativi<br />

Padronanza degli strumenti essenziali necessari a collegare i principali<br />

ambienti geo<strong>di</strong>namici con le caratteristiche geochimiche dei magmi. Lettura ed<br />

interpretazione, ad un livello generale, dei fondamentali traccianti geochimici<br />

ed isotopici atti ad identificare i processi petrogenetici che presiedono<br />

l‟evoluzione del sistema crosta-mantello.<br />

Verifica dell’appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto.<br />

Testi consigliati<br />

- Faure G. (1986): Principles of isotope geology (2 nd ed.). J. Wiley & Sons. 589<br />

pp.<br />

- Rollinson H. (1993): Using geochemical data: evaluation, presentation,<br />

interpretation. Longman. 352 pp.<br />

- Varie lezioni possono essere scaricare da<br />

http://www.imwa.info/Geochemie/Chapters.html<br />

- Materiale elettronico fornito dai docenti<br />

Commissione d’esame: P. Macera, D. Gasperini.<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento<br />

P. Macera: Giovedì, 10 – 12.<br />

42


GEODINAMICA<br />

9 CFU – 6 CFU lezioni frontali;2 CFU lezioni fuori sede<br />

Rodolfo Carosi<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

Programma del corso<br />

Placche litosferiche, definizione tipi e driving forces. Cenni sui <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong><br />

approccio alla geo<strong>di</strong>namica: osservazione, modellizzazione analogica e<br />

numerica. Comportamento reologico dei materiali litosferici; influenza <strong>della</strong><br />

temperatura, pressione e flui<strong>di</strong>. Meccanica dei cunei orogenici. Evoluzione<br />

geo<strong>di</strong>namica delle catene <strong>di</strong> collisione.<br />

La catena Himalayana. Struttura collisionale e iper-collisione. Geometria,<br />

deformazione e metamorfismo delle principali unità tettoniche <strong>della</strong> catena<br />

Himalayana: la Successione Se<strong>di</strong>mentaria Tibetana, il cristallino dell‟alto<br />

Himalaya, l‟Himalaya inferiore e la catena del Siwalik. I graniti Miocenici<br />

dell‟alto Himalya e i graniti nord himalayani. I duomi <strong>di</strong> gneiss nord<br />

himalayani. Cenni sulla sutura dell‟Indo-Tsangpo e sulla evoluzione tettonica<br />

pre-collisionale.<br />

Discontinuità tettoniche principali: il Main Central Thrust e South Tibetan<br />

Detachment System. Sismicità attiva. Meccanismi <strong>di</strong> esumazione delle rocce<br />

metamorfiche e delle unità <strong>di</strong> alta pressione: erosione, estensione, estrusione e<br />

channel flow.<br />

La catena Varisica sud-Europea. Richiami sulla catena Varisica europea. Le<br />

strutture nella catena Varisica circum-me<strong>di</strong>terranea (Corsica, Sardegna, Pirenei<br />

orientali, Catena Costiera Catalana, Massiccio dei Mauri-Esterel).<br />

La struttura <strong>della</strong> catena Varisica in Sardegna: zona interna, zona a falde e zona<br />

esterna. Principali successioni coinvolte, deformazione polifasica,<br />

metamorfismo e magmatismo. Il metamorfismo Barroviano e la sovraimpronta<br />

<strong>di</strong> HT-BP. Le eclogiti e i belt <strong>di</strong> rocce <strong>di</strong> alta pressione; il problema <strong>della</strong> sutura<br />

Carbonifera. Shear belt e deformazione traspressiva post-collisionale:<br />

cinematica ed esumazione dei complessi <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o e alto grado metamorfico.<br />

Datazioni geocronologiche degli eventi deformativi. Tentativi <strong>di</strong> ricostruzione<br />

paleogeo<strong>di</strong>namica.<br />

Il corso verrà integrato da esercitazioni su carte geologiche regionali,<br />

costruzione <strong>di</strong> sezioni geologiche <strong>di</strong> ampie porzioni <strong>di</strong> crosta deformata.<br />

Saranno inoltre analizzati campioni a mano e numerose sezioni sottili <strong>di</strong><br />

metamorfiti e tettoniti provenienti dalle catene esaminate al fine <strong>di</strong> favorire<br />

l‟inquadramento delle strutture e del metamorfismo nel contesto tettonico delle<br />

catene <strong>di</strong> collisione.<br />

Obiettivi formativi<br />

43


Acquisizione degli elementi <strong>di</strong> base <strong>della</strong> geo<strong>di</strong>namica e delle conoscenze per<br />

lo stu<strong>di</strong>o tettonico e strutturale delle deformazioni presenti a vari livelli crostali<br />

nelle catene <strong>di</strong> collisione.<br />

Verifica dell’appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto.<br />

Testi consigliati<br />

- Carmignani L. (2001): Geologia <strong>della</strong> Sardegna. Note illustrative <strong>della</strong> Carta<br />

Geologica <strong>della</strong> Sardegna a scala 1:200.000. Memorie Descrittive <strong>della</strong> Carta<br />

Geologica d‟Italia. Vol. LX, pp. 1-283.<br />

- Camignani et al. (1994): The Hercynian chain in Sar<strong>di</strong>nia, Geo<strong>di</strong>namica Acta. 7, 1,<br />

31-47.<br />

- Carosi R., Frassi C., Montomoli C., Iacopini D. (2006): Excursion in the<br />

Variscan Basement of Northern Sar<strong>di</strong>nia (Italy): Field Guide. In: (eds.) Köhn,<br />

D. & De Paor D., Journal of the Virtual Explorer, Electronic E<strong>di</strong>tion, ISSN 1441-<br />

8142, Volume 22, Paper 3.<br />

- Carosi R., Lombardo B., Musumeci G., Pertusati P.C. (1999): Geology of the<br />

Higher Himalayan Crystalline in Eastern Nepal (Khumbu Himal). In:<br />

Advances on the geology of the Himalaya. Focus on Nepal (P. Le Fort & B.N.<br />

Upreti eds.), Journal of Asian Earth Science, 17, 785-803.<br />

- Yin A & Harrison M. (1996): The tectonic evolution of Asia. Cambridge<br />

University Press., pp. 1-666.<br />

- Articoli scientifici specifici verranno consigliati durante il corso.<br />

Commissione d’esame: R. Carosi, P. Pertusati, C. Montomoli.<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: Lunedì, 11 – 13.<br />

GEOFISICA APPLICATA<br />

6 CFU<br />

Rivolgersi al Presidente del Corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale Geofisica <strong>di</strong> Esplorazione ed applicata<br />

Prof. Beverini (beverini@df.unipi.it)<br />

44


GEOLOGIA APPLICATA ALL’AMBIENTE<br />

9 CFU - 8 CFU lezioni frontali; 1CFU lezioni fuori sede ed esercitazioni<br />

Alberto Puccinelli<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong><strong>della</strong> Terra<br />

Programma del corso<br />

Stu<strong>di</strong> per il controllo <strong>della</strong> <strong>di</strong>namica fluviale<br />

Valutazione e controllo delle piene nei corsi d‟acqua (cenni). L‟erosione lungo<br />

i versanti e lungo gli alvei quale responsabile del carico solido <strong>di</strong> un corso<br />

d‟acqua. La <strong>di</strong>namica degli alvei. I <strong>di</strong>ssesti in alveo. Il rilevamento geologico<br />

per la previsione <strong>della</strong> <strong>di</strong>namica fluviale. Tecniche d‟intervento per la<br />

previsione e la riduzione delle esondazioni e delle inondazioni.<br />

Stu<strong>di</strong> per il risanamento dei terreni e delle acque sotterranee contaminate<br />

Lo sviluppo delle contaminazioni. Piano d‟indagini per la bonifica.<br />

In<strong>di</strong>viduazione dell‟origine dell‟inquinamento. Gli interventi <strong>di</strong> bonifica a<br />

carattere geologico. Gli inquinamenti da idrocarburi. la protezione<br />

dall‟inquinamento: controllo delle riserve idriche e monitoraggio.<br />

Geologia urbana<br />

Il ruolo del geologo nella progettazione <strong>di</strong> scarichi <strong>di</strong> rifiuti urbani e industriali.<br />

La compatibilità ambientale degli inse<strong>di</strong>amenti industriali, agricoli e abitativi,<br />

dei sistemi fognari, <strong>di</strong> <strong>di</strong>scariche, ecc. Approvvigionamenti idrici e problemi<br />

connessi. Stu<strong>di</strong> geologici <strong>di</strong> supporto per la stesura dei piani regolatori.<br />

Il rischio idrogeologico-ambientale nella costruzione <strong>di</strong> strade e gallerie<br />

Il rischio geologico nella progettazione <strong>di</strong> opere. Valutazione del rischio nella<br />

costruzione <strong>di</strong> strade e gallerie: indagini geognostiche, problemi connessi con<br />

la stabilità dei versanti, con le falde idriche, con la subsidenza indotta dai<br />

drenaggi, con lo smaltimenti degli inerti.<br />

Il nuovo <strong>di</strong>ritto ambientale e le mo<strong>di</strong>fiche al testo unico sull’ambiente<br />

(seminari integrativi <strong>della</strong> Dott. D. Marchetti)<br />

Principi fondamentali <strong>di</strong> tutela dell‟ambiente. D.Lgs. 152/06: il nuovo testo<br />

unico sull‟ambiente. Il correttivo D.Lgs. 4/<strong>2008</strong>. La bonifica dei siti<br />

contaminati secondo gli art. 242 e 249. Il Piano <strong>di</strong> caratterizzazione ambientale.<br />

L‟Analisi <strong>di</strong> Rischio sito-specifica in sintesi. Competenze <strong>di</strong> Stato ed Enti<br />

Pubblici in materia <strong>di</strong> ambiente. VIA e VAS – La normativa in merito<br />

all‟impatto ambientale. La tutela delle acque nel <strong>di</strong>ritto ambientale. Normativa<br />

45


ambientale regionale e nazionale a confronto. Disciplina delle terre e rocce da<br />

scavo – dal D. Lgs. 152/06 alla Legge Convers. 2/20<strong>09</strong>.<br />

Esercitazioni<br />

In campagna. Rilievi geologici per la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un modello geologico<br />

preliminare per la progettazione delle indagini geognostiche <strong>di</strong> sottosuolo<br />

necessarie per stu<strong>di</strong> idrogeologici, sulla stabilità dei versanti, ecc.<br />

In aula. Elaborazione dati, sezioni e carte tematiche<br />

Obiettivi formativi<br />

Alla fine del corso lo studente sarà in grado <strong>di</strong> dare una valutazione <strong>di</strong> massima<br />

delle piene nei corsi d'acqua, con particolare riferimento ai meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> riduzione<br />

delle esondazioni e delle inondazioni. Potrà in<strong>di</strong>viduare tratti <strong>di</strong> torrente e <strong>di</strong><br />

fiume dove si formi deposito o dove si eserciti erosione e pre<strong>di</strong>sporre quin<strong>di</strong> gli<br />

idonei sistemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa. Saprà in grado <strong>di</strong> localizzare l'origine<br />

dell'inquinamento e <strong>di</strong> sviluppare piani d'indagine a carattere geologico per la<br />

bonifica dei terreni e delle acque sotterranee contaminate da sversamenti <strong>di</strong><br />

varia natura. Fornirà il modello geologico e stabilirà la compatibilità<br />

ambientale per la progettazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>scariche, <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti industriali,<br />

agricoli e abitativi, dei sistemi fognari, ecc.. Evidenzierà e fornirà elementi per<br />

la risoluzione <strong>di</strong> problemi connessi con gli approvvigionamenti idrici.<br />

Svilupperà stu<strong>di</strong> geologici <strong>di</strong> supporto per la stesura dei piani regolatori. Saprà<br />

valutare il rischio idrogeologico-ambientale nella costruzione <strong>di</strong> strade e<br />

gallerie, dove particolare importanza assumeranno i problemi connessi con la<br />

stabilità dei versanti, con le falde idriche, con la subsidenza indotta dai<br />

drenaggi, con lo smaltimenti degli inerti. Avrà le nozioni sufficienti per<br />

l‟utilizzazione <strong>di</strong> strumenti informatici nella mo<strong>della</strong>zione <strong>di</strong> versanti instabili<br />

e <strong>di</strong> sistemi idrogeologici.<br />

Verifica dell’appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto.<br />

Testi consigliati:<br />

P. Canuti, U. Crescenti & V. Francani (<strong>2008</strong>) – Geologia applicata<br />

all’ambiente. Casa E<strong>di</strong>trice Ambrosiana<br />

B. W. Pipkin, D. D. Trent & R. Hazlett (2007) – Geologia ambientale. Piccin<br />

Nuova Libraria S.p.A.<br />

M. Civita (2005) - Idrogeologia applicata e ambientale. Casa E<strong>di</strong>trice<br />

Ambrosiana<br />

Gonzales de Vallejo (2005) – Geoingegneria. Pearson ed. Milano<br />

46


E. Mariotti, M. Iannantuoni (<strong>2008</strong>) - Il nuovo <strong>di</strong>ritto ambientale - II e<strong>di</strong>zione<br />

aggiornata - Maggioli E<strong>di</strong>tore<br />

Commissione d’esame: A. Puccinelli, G. D‟Amato Avanzi, R. Giannecchini,<br />

A. Pochini, D. Marchetti<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: Lunedì, 11 – 13.<br />

GEOLOGIA DEI BASAMENTI CRISTALLINI<br />

6CFU – 5 CFU <strong>di</strong> lezioni frontali; 1 CFU <strong>di</strong> lezione fuori sede<br />

Giovanni Musumeci<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

Programma del corso<br />

Basamenti cristallini: definizione e contesti tettonici <strong>di</strong> esposizione e relazioni<br />

basamento-copertura. Tipologia <strong>della</strong> deformazione, meccanismi deformativi,<br />

analisi delle meso e microstrutture, con<strong>di</strong>zioni fisiche <strong>di</strong> deformazione.<br />

Associazioni metamorfiche e relazioni blastesi metamorfiche-deformazione.<br />

Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> geotermobarometria, percorsi P-T-deformazione, evoluzione termomeccanica<br />

ed esempi <strong>di</strong> evoluzione orogenica <strong>di</strong> un basamento. Magmatismo e<br />

deformazione: il magmatismo sintettonico, elementi strutturali, deformazione<br />

magmatiche e sub- magmatiche. Riattivazione ed esumazione dei basamenti<br />

cristallini, modalità <strong>di</strong> deformazione, ruolo del basamento, sovrapposizione <strong>di</strong><br />

strutture tettoniche. Associazioni strutturali, zone milonitiche, gneiss domes,<br />

core complex.<br />

Obiettivi formativi<br />

Conoscenze dei caratteri strutturali e metamorfici dei basamenti cristallini.<br />

Riconoscimento delle tipologie deformative e delle evoluzioni metamorfiche in<br />

relazione ai processi orogenici. Conoscenza delle <strong>di</strong>verse metodologie <strong>di</strong> analisi<br />

applicabili nello stu<strong>di</strong>o dei basamenti cristallini.<br />

Verifica dell’appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto.<br />

Testi consigliati<br />

- Bouchez J.L., Hutton D.H.W. & Stephens W.E. (1997): Granite: from<br />

segregations of melts to emplacement fabrics. Petrology and structural geology<br />

series. Kluwer Academic Publishers.<br />

47


- Burg J.P. & Ford M. (1997): Orogeny through time. Geological Society of<br />

London. Special publications No 121.<br />

- Knipe R.J. & Rutter E.H. (1990): Deformation mechanism, rheology and<br />

tectonics. Geological Society of London. Special publications No 54.<br />

- Kornprobst J. (2002): Metamorphic rocks and their geodynamic significance.<br />

Petrology and structural geology series. Kluwer Academic Publishers.<br />

- Passchier C.W. & Trouw R.A.J. (1996): Microtectonics. Springer-Verlag Berlin.<br />

- Ring U., Brandon M.T., Lister G.S. & Willett S.D. (1999): Exhumation<br />

processes: normal faulting, ductile flow and erosion. Geological Society of<br />

London. Special publications No 154.<br />

Commissione d’esame: G. Musumeci, G. Molli.<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: Martedì, 11 – 13.<br />

GEOLOGIA ECONOMICA<br />

6 CFU – 4 CFU lezioni frontali; 2 CFU laboratorio<br />

Anna Gioncada<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

Programma del corso<br />

I minerali industriali e metallici: produzione, impieghi, valore economico e<br />

principali cause delle sue variazioni. Terminologia <strong>di</strong> base specialistica del settore.<br />

Fattori che rendono un deposito <strong>di</strong> minerali industriali o metallici economicamente<br />

sfruttabile: fattori geologici, petrografici, mineralogici, economici, ambientali.<br />

Principali processi geologici che determinano lo sviluppo <strong>di</strong> concentrazioni <strong>di</strong><br />

risorse minerali d‟interesse economico: processo magmatico, magmaticoidrotermale,<br />

idrotermale, se<strong>di</strong>mentario e supergenico. Principali tipi <strong>di</strong> depositi<br />

d‟interesse economico, esempi da situazioni reali. Meto<strong>di</strong> d‟indagine delle rocce<br />

mineralizzate, con particolare riferimento alle informazioni ottenibili dalle<br />

tessiture, strutture e paragenesi delle rocce mineralizzate, alle potenzialità delle<br />

inclusioni fluide, alla geotermometria e geobarometria. Meto<strong>di</strong> e costi<br />

dell‟esplorazione e dello sfruttamento.<br />

Laboratorio<br />

Applicazioni dei principali meto<strong>di</strong> petrografici d‟indagine delle rocce<br />

mineralizzate, in particolare osservazione al microscopio ottico e in<br />

microscopia elettronica a scansione, applicazioni dello stu<strong>di</strong>o delle inclusioni<br />

fluide.<br />

48


Obiettivi formativi<br />

Competenze <strong>di</strong> base riguardanti la genesi e lo sfruttamento <strong>di</strong> depositi <strong>di</strong><br />

minerali e rocce che presentano un valore economico. Acquisizione delle<br />

conoscenze basilari sull‟utilizzo dei principali minerali metallici e industriali,<br />

sul loro valore economico e sulle principali cause delle sue oscillazioni, sui più<br />

importanti processi geologici responsabili dello sviluppo <strong>di</strong> depositi<br />

economicamente sfruttabili e sul loro reperimento.<br />

Verifica dell’appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto, con <strong>di</strong>scussione su un<br />

articolo scientifico concordato con il docente.<br />

Testi consigliati<br />

- Evans A. (1993): Ore Geology and industrial minerals- an introduction.<br />

Blakwell Scientific Publication.<br />

- Robb L. (2004): Introduction to ore forming processes. Blackwell Publishing,<br />

373 pp.<br />

- Manning D.A.C. (1995): Introduction to industrial Minerals. Chapman &<br />

Hall.<br />

- Harben P.W. (2002): The Industrial Minerals HandyBook - A Guide to<br />

Markets, Specifications, & Prices. Fourth E<strong>di</strong>tion, Industrial Minerals<br />

Information Services, UK<br />

Commissione d'esame: A. Gioncada, R. Mazzuoli, P. Armienti, L. Leoni, M.<br />

Lezzerini.<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: Mercoledì, 12 – 13; Venerdì, 12 – 13.<br />

49


GEOMORFOLOGIA APPLICATA<br />

9 CFU – 6 CFU lezioni frontali; 1CFU laboratorio; 2CFU lezioni fuori sede<br />

Carlo Baroni<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

Programma del corso<br />

Introduzione. I campi <strong>di</strong> applicazione <strong>della</strong> Geomorfologia. Risposte degli<br />

agenti geomorfologici alle sollecitazioni ambientali e antropiche. Cambiamenti<br />

climatici globali e mo<strong>di</strong>ficazioni ambientali, esempi del passato e tendenze<br />

evolutive. Pericolosità geomorfologica. Criteri geomorfologici per la<br />

valutazione d‟impatto ambientale.<br />

Geomorfologia antropica. L‟uomo come agente morfogenetico: dall‟uso del<br />

fuoco all‟attività estrattiva, dall‟inse<strong>di</strong>amento preistorico all‟ambiente urbano.<br />

Disboscamento, erosione accelerata e desertificazione. Forme artificiali del<br />

rilievo. Pratiche agricole e irrigue; terrazzamenti artificiali. Aree <strong>di</strong> bonifica e<br />

bacini artificiali. Deviazioni fluviali. Aree estrattive e <strong>di</strong>scariche d‟inerti.<br />

Conseguenze <strong>di</strong>rette e in<strong>di</strong>rette dell‟attività antropica sull‟ambiente. Casi <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong>o con esempi d‟indagini integrate geomorfologiche, geoarcheologiche e<br />

geofisiche.<br />

Geomorfologia applicata alle aree <strong>di</strong> pianura e <strong>di</strong> costa. Evoluzione degli alvei<br />

fluviali e delle piane <strong>di</strong> esondazione. Paleoalvei. Ricostruzione cronologica <strong>di</strong><br />

eventi alluvionali. Principali interventi antropici in aree <strong>di</strong> pianura. Indagini<br />

integrate (geomorfologiche, se<strong>di</strong>mentologiche, geologiche e geofisiche) per lo<br />

stu<strong>di</strong>o dell‟evoluzione <strong>di</strong> aree <strong>di</strong> pianura. Variazioni del livello del mare, cause e<br />

conseguenze. Fattori naturali e antropici nella <strong>di</strong>namica costiera. Erosione<br />

costiera, tecniche <strong>di</strong> monitoraggio e interventi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa.<br />

Geomorfologia applicata alla <strong>di</strong>namica dei versanti. Erosione del suolo e<br />

degradazione dei versanti. Coni <strong>di</strong> detrito e <strong>di</strong> debris flows. Tipologia, stile,<br />

stato <strong>di</strong> attività e <strong>di</strong>stribuzione dei fenomeni franosi. Deformazioni gravitative<br />

profonde e <strong>di</strong> versante. Esempi <strong>di</strong> indagini integrate (geomorfologiche,<br />

geologiche, dendrocronologiche e geofisiche) per l‟identificazione del rischio<br />

<strong>di</strong> frana e per lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fenomeni franosi.<br />

Geomorfologia applicata all’ambiente glaciale. Significato ambientale dei<br />

ghiacciai. Principali strategie <strong>di</strong> indagini topografiche e geofisiche in glaciologia<br />

e in geomorfologia glaciale (georadar, prospezioni geoelettriche). Dissesti in aree<br />

glacializzate. Indagini integrate geomorfologiche, glaciologiche e geofisiche in<br />

ambiente alpino e antartico.<br />

Geomorfologia applicata all’ambiente periglaciale. Il permafrost: significato<br />

climatico e paleoclimatico, <strong>di</strong>stribuzione geografica. Indagini termiche e<br />

geofisiche per la determinazione <strong>della</strong> presenza, spessore e tipo <strong>di</strong> permafrost<br />

50


(monitoraggio delle temperature superficiali, georadar, prospezioni<br />

geoelettriche). Degradazione delle aree a permafrost (esempi alpini). Esempi <strong>di</strong><br />

indagini integrate geomorfologiche e geofisiche applicate in ambiente<br />

periglaciale alpino.<br />

Esercitazioni<br />

Cartografia geomorfologica con finalità applicative. Fotointerpretazione,<br />

rilevamento, e fasi <strong>di</strong> elaborazione; esempi <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno e informatizzazione dei<br />

dati. Analisi <strong>di</strong> casi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. Carte geomorfologiche ad in<strong>di</strong>rizzo applicativo<br />

in aree intensamente antropizzate.<br />

Lezioni fuori sede<br />

Appennino Sett., Versilia, pianura <strong>di</strong> Pisa, cave <strong>di</strong> Carrara, Alpi Apuane, Alpi<br />

(rilevamento).<br />

Obiettivi formativi<br />

Conoscenza dei principali campi <strong>di</strong> applicazione <strong>della</strong> Geomorfologia;<br />

riconoscimento e interpretazione dei principali processi <strong>di</strong> pericolosità<br />

geomorfologica; capacità <strong>di</strong> applicare tecniche d‟indagine geomorfologica per lo<br />

stu<strong>di</strong>o <strong>della</strong> <strong>di</strong>namica ambientale, per la pianificazione e la gestione del<br />

territorio, per la definizione del rischio geomorfologico e per la valutazione<br />

dell‟impatto ambientale dell‟attività antropica.<br />

Verifica dell’appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto (+ eventuali relazioni).<br />

Testi consigliati: <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>spense online.<br />

- Panizza M. (1995): Geomorfologia applicata. La Nuova Italia Scientifica.<br />

- Panizza M. (2005): Manuale <strong>di</strong> Geomorfologia Applicata. Franco Angeli Ed.<br />

- Cooke R.U. & Doornkamp J.C. (1990): Geomorphology in environmental<br />

management. Clarendon Press, Oxford.<br />

- Selby M.J. (1985): Hillslope materials and processes. Clarendon Press,<br />

Oxford.<br />

Commissione d'esame: C. Baroni, A. Ribolini, F. Rapetti, M. Pappalardo.<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento<br />

C. Baroni: Martedì, 9 – 11; Giovedì, 16 – 18.<br />

51


Giovanni Zanchetta<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

GEOPEDOLOGIA<br />

6 CFU –lezioni frontali<br />

Scopo del corso<br />

Il suolo come interfaccia naturale fra atmosfera, idrosfera, biosfera e litosfera<br />

rappresenta un archivio naturale ricco <strong>di</strong> informazioni sulle con<strong>di</strong>zioni<br />

ambientali al momento <strong>della</strong> sua formazione e del suo sviluppo. Il corso si<br />

propone <strong>di</strong> fornire le conoscenze generali per l‟utilizzo dei suoli come archivi<br />

per ricavare informazioni utili alla ricostruzione dell‟ambiente e delle sue<br />

variazioni sia <strong>di</strong> origine naturale che introdotte dall‟uomo.<br />

Programma del corso<br />

Richiami <strong>di</strong> pedologia generale: il processo <strong>di</strong> “weathering”, l‟alterazione dei<br />

minerali, delle rocce e <strong>della</strong> materia organica, i prodotti dell'alterazione, tipologia<br />

e con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> formazione delle nuove fasi e loro stabilità/mobilità. I fattori<br />

<strong>della</strong> pedogenesi ed i processi pedogenetici principali, relazione fra suolo, clima<br />

ed ambiente. Il fattore “tempo” per lo sviluppo dei suoli. Il ruolo dei suoli nel<br />

ciclo del carbonio e nella produzione <strong>di</strong> CO 2 . Significato “geologico” dei suoli.<br />

Relazione tra suolo e ambienti deposizionali continentali. Suoli sepolti e<br />

paleosuoli, uso in stratigrafia e geomorfologia. Come “datare” un suolo. I suoli<br />

come archivi naturali dell‟ambiente passato. Metodologie chimiche ed isotopiche<br />

per lo stu<strong>di</strong>o dei suoli e dei paleosuoli e le implicazioni per le ricostruzioni<br />

ambientali. Introduzione allo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> altri archivi naturali che possono fornire<br />

informazioni in<strong>di</strong>rette sullo sviluppo ed evoluzione dei suoli. I processi <strong>di</strong><br />

erosione dei suoli: l‟impatto antropico ed i processi naturali. Gli archivi naturali<br />

dei processi erosivi dei suoli. Il suolo come risorsa, il suo sfruttamento, il suolo<br />

come fattore limitante allo sviluppo delle società umane.<br />

Obiettivi formativi<br />

Fornire le conoscenze per l‟utilizzo dei suoli in ambito geologico e loro utilizzo<br />

per le ricostruzioni ambientali.<br />

Verifica dell’appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto.<br />

Testi consigliati<br />

- Cremaschi M., Rodolfi G. (1991): Il suolo. Pedologia nelle <strong>Scienze</strong><br />

<strong>della</strong>Terra e nella valutazione del territorio. NIS, Roma, 428 pp.<br />

- Baize D., Jabiol B. (1995): Guide pour la descirption des sols. INRA E<strong>di</strong>tions, Paris,<br />

375 pp.<br />

52


- Birkeland P.W. (1974): Pedology, weathering and geomorphological<br />

research. Oxford Univeristy Press, London, 285 pp.<br />

- Magal<strong>di</strong> D., Ferrari G.A. (1984): Conoscere il suolo: introduzione alla<br />

pedologia. ETAS Libri, Milano, 107 pp.<br />

- White E.R. (2007): Principles and practice of soil science. The soil as a<br />

Natural Resource. Blackwell.<br />

Commissione d’esame: G. Zanchetta, G. Leone, P. Macera.<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: Mercoledì, 9 – 10.<br />

53


Alberto Pochini<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

GEOTECNICA<br />

6 CFU- lezioni frontali<br />

Programma del corso<br />

Parametri fisici e meccanici dei terreni. Assortimento granulometrico, peso<br />

specifico, limiti <strong>di</strong> Atterberg, ecc. Prove <strong>di</strong> laboratorio per la loro<br />

determinazione. Classificazione dei terreni me<strong>di</strong>ante tali grandezze in<strong>di</strong>ce.<br />

Compressibilità e consolidazione, teoria del Terzaghi, caratteristiche delle<br />

attrezzature e modalità esecutive dalla prova edometrica, calcolo dei<br />

ce<strong>di</strong>menti e valutazione del tempo <strong>di</strong> consolidazione.<br />

Resistenza a taglio e legge <strong>di</strong> Coulomb-Terzaghi, apparecchi <strong>di</strong> taglio <strong>di</strong>retto e<br />

apparecchio triassiale, modalità esecutive <strong>della</strong> prova ed utilizzo dei dati<br />

desumibili.<br />

Prove geotecniche in situ. Programmazione delle prove geotecniche,<br />

attrezzature e modalità esecutive delle prove correlazioni e dati desumibili.<br />

Attrezzature per la misura delle pressioni neutre, modalità <strong>di</strong> installazione e<br />

caratteristiche <strong>di</strong> funzionamento.<br />

Pen<strong>di</strong>i instabili. Teoria degli stati limite dei terreni, spinta attiva e spinta<br />

passiva, tecniche <strong>di</strong> contenimento e verifiche <strong>di</strong> stabilità.<br />

Controlli sui pen<strong>di</strong>i instabili, grandezze da porre sotto controllo strumentale,<br />

tecniche e strumenti per il controllo in continuo e perio<strong>di</strong>co.<br />

Rilievo <strong>di</strong> spostamenti me<strong>di</strong>ante sistemi inclinometrici, tipi <strong>di</strong> strumenti e<br />

caratteristiche, elaborazioni delle misure anche me<strong>di</strong>ante PC.<br />

Fondazioni superficiali. Reazioni del terreno, pressione limite <strong>di</strong> rottura,<br />

carichi <strong>di</strong> sicurezza, ce<strong>di</strong>menti delle fondazioni e carichi ammissibili.<br />

Fondazioni profonde. Caratteristiche costruttive e tipologie, <strong>di</strong>stribuzione dei<br />

carichi e tensioni indotte, calcolo <strong>della</strong> portata.<br />

Obiettivi formativi<br />

Conoscenza delle caratteristiche fisiche e meccaniche dei terreni e delle loro<br />

relazioni con le principali problematiche nell'utilizzo dei terreni. Conoscenza<br />

delle attrezzature e delle tecniche <strong>di</strong> utilizzo.<br />

Verifica dell’appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto.<br />

Testi consigliati<br />

- K. Terzaghi, R.B. Peck: Geotecnica. Utet.<br />

- C. Cestelli Gui<strong>di</strong>: Geotecnica e tecnica delle fondazioni. Hoepli.<br />

- F. Lancellotta: Geotecnica. Zanichelli.<br />

54


- P. Colombo, F. Colleselli: Elementi <strong>di</strong> geotecnica. Zanichelli.<br />

- F Cestari: Prove geotecniche in sito. Geo-Graph.<br />

Esercizi:<br />

- Menzie, Simonson: Esercizi <strong>di</strong> geotecnica. Flaccovio.<br />

- Colleselli Soranzo: Esercizi <strong>di</strong> geotecnica. Cleup.<br />

- V. Pizzonia: Esercizi <strong>di</strong> geotecnica. Or<strong>di</strong>ne Naz. Geologi.<br />

- P. Colosimo: Problemi <strong>di</strong> geologia Tecnica. Nuove Ricerche.<br />

Commissione d'esame: A. Pochini, A. Puccinelli, G. D'Amato Avanzi, R.<br />

Giannecchini.<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: Lunedì, 10 – 13.<br />

55


GEOTERMIA<br />

9 CFU: 7 CFU lezioni frontali; 2 CFU lezione fuori sede<br />

Paolo Fulignati<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

Programma del corso<br />

Introduzione al corso: la geotermia fonte <strong>di</strong> energia rinnovabile a basso impatto<br />

ambientale. Origine del calore terrestre. Il flusso <strong>di</strong> calore. Conduzione e<br />

convezione. Anomalie geotermiche e geo<strong>di</strong>namica. Relazioni tra vulcanismo e<br />

geotermia. Le sorgenti delle anomalie termiche nella crosta superficiale, camere<br />

magmatiche in aree vulcaniche, intrusioni, aree <strong>di</strong>stensive (rift, ecc.). Il<br />

raffreddamento <strong>di</strong> corpi magmatici per conduzione e convezione.<br />

I sistemi idrotermali. Classificazione. Sistemi in aree vulcaniche, sistemi<br />

connessi ad intrusioni, sistemi connessi ad aree <strong>di</strong>stensive. I flui<strong>di</strong> idrotermali.<br />

Acque e gas. Proprietà chimiche e fisiche. I minerali <strong>di</strong> alterazione idrotermale.<br />

I processi <strong>di</strong> interazione acqua-roccia, generalità. La zoneografia dei sistemi<br />

idrotermali. Esempi <strong>di</strong> sistemi idrotermali in sfruttamento industriale.<br />

I campi geotermici, tipi, caratteristiche e loro classificazione. Lo sfruttamento<br />

dei campi geotermici. Usi dei flui<strong>di</strong> geotermici.<br />

Generazione <strong>di</strong> elettricità, concetti principali, panorama italiano e mon<strong>di</strong>ale.<br />

Usi <strong>di</strong>retti dei flui<strong>di</strong> geotermici, tipi <strong>di</strong> impieghi (<strong>di</strong>agramma <strong>di</strong> Lindal),<br />

situazione e prospettive. Energia geotermica ed ambiente. Impatto ambientale<br />

legato a esplorazione e produzione dei flui<strong>di</strong> geotermici.<br />

Lezione fuori sede nell'area geotermica toscana: la geologia dei campi, le<br />

manifestazioni naturali, l'alterazione idrotermale superficiale.<br />

Lezione fuori sede negli impianti industriali ENEL <strong>di</strong> Larderello: gli impianti<br />

<strong>di</strong> perforazione geotermica, gli impianti per la generazione <strong>di</strong> elettricità, gli<br />

impianti per usi <strong>di</strong>retti dei flui<strong>di</strong> geotermici.<br />

Obiettivi formativi<br />

Conoscenza dei principi base dei sistemi geotermici, tipologie <strong>di</strong> sistemi<br />

geotermici. Padronanza delle tecniche <strong>di</strong> esplorazione geotermica. Padronanza<br />

degli aspetti geologici relativi alla utilizzazione e sfruttamento dei flui<strong>di</strong><br />

geotermici.<br />

Verifica dell’appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto.<br />

Testi consigliati<br />

- Ellis A.J., Mahon W.A.J. (1977): Chemistry and Geothermal systems.<br />

- Ver<strong>di</strong>ani G., Sommaruga C. (1992): Elementi <strong>di</strong> Geotermia.<br />

- Barbier E., Santoprete G. (1993): L'Energia Geotermica.<br />

56


- Pirajno F. (1993): Hydrothermal mineral deposits.<br />

- Wholetz K., Heiken G. (1993): Volcanology and Geothermal energy.<br />

Commissione d'esame: P. fulignati. P- Marianelli, A. Sbrana<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: Lunedì, 11 – 13.<br />

57


IDROGEOLOGIA<br />

6CFU – 5CFU lezioni frontali; 1 CFU esercitazioni<br />

Roberto Giannecchini<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

Programma<br />

Richiami sui concetti <strong>di</strong> base dell‟idrogeologia: ciclo idrologico, proprietà<br />

idrogeologiche delle rocce, concetto <strong>di</strong> falda, legge <strong>di</strong> Darcy, rappresentazioni<br />

idrogeologiche, intrusione salina, perforazione, completamento e sviluppo<br />

pozzi.<br />

Determinazione del coefficiente <strong>di</strong> permeabilità in laboratorio e in sito. Uso dei<br />

traccianti in idrogeologia.<br />

Ricerca <strong>di</strong> acqua nel sottosuolo: tecniche <strong>di</strong> rilevamento <strong>di</strong>retto e in<strong>di</strong>retto.<br />

Prospezioni geofisiche: indagini sismiche e geoelettriche nel reperimento <strong>della</strong><br />

risorsa idrica.<br />

Idrogeologia degli acquiferi carsici: definizioni, caratteristiche e<br />

problematiche.<br />

Le sorgenti: classificazioni principali, opere <strong>di</strong> captazione. Regime delle<br />

portate delle sorgenti. Valutazione delle riserve idriche sotterranee: concetti <strong>di</strong><br />

riserva, risorsa e immagazzinamento. Stu<strong>di</strong>o degli idrogrammi in regime non<br />

influenzato. Coefficiente <strong>di</strong> esaurimento.<br />

Prove <strong>di</strong> pompaggio su pozzi per acqua: in<strong>di</strong>viduazione dei parametri <strong>di</strong> pozzo,<br />

curva caratteristica, portata critica, portata ottimale <strong>di</strong> esercizio, raggio <strong>di</strong><br />

influenza. In<strong>di</strong>viduazione dei parametri dell‟acquifero, permeabilità,<br />

coefficiente <strong>di</strong> immagazzinamento, trasmissività. Teoria dell‟equilibrio <strong>di</strong><br />

Dupuit e del non equilibrio <strong>di</strong> Theis, formule <strong>di</strong> approssimazione logaritmica <strong>di</strong><br />

Jacob. Prove <strong>di</strong> pompaggio a gra<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> portata e <strong>di</strong> lunga durata. Analisi dei<br />

limiti dell‟acquifero. Interferenza tra pozzi: principio <strong>di</strong> sovrapposizione degli<br />

effetti, effetto barriera.<br />

Problemi geologici e idrogeologici connessi con l‟utilizzazione delle acque<br />

superficiali me<strong>di</strong>ante invasi artificiali; tipi <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> sbarramento, <strong>di</strong>ghe e<br />

traverse in calcestruzzo e materiali sciolti e relative problematiche. Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

fattibilità geologica e idrogeologica <strong>di</strong> uno sbarramento: rilievi e prove sul<br />

terreno, prove <strong>di</strong> permeabilità <strong>della</strong> roccia <strong>di</strong> fondazione <strong>di</strong> uno sbarramento,<br />

cenni relativi ai problemi esecutivi; tenuta del bacino d‟invaso e stabilità delle<br />

sponde del futuro lago.<br />

Idrogeochimica: caratteristiche dell‟acqua, composizione delle acque<br />

sotterranee, caratteristiche chimiche dei principali ioni e molecole <strong>di</strong>sciolte;<br />

caratteristiche fisiche e chimiche delle acque sotterranee, prelievo <strong>di</strong> campioni,<br />

<strong>di</strong>agrammi idrochimici principali; classificazione delle acque. Vulnerabilità<br />

degli acquiferi. Cenni <strong>di</strong> idrologia isotopica. Cenni <strong>di</strong> mo<strong>della</strong>zione numerica.<br />

58


Obiettivi formativi<br />

Il corso si propone formare una figura professionale capace <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare,<br />

sfruttare, gestire e conservare la risorsa idrica; precisare e risolvere le<br />

problematiche connesse con l‟interferenza tra risorsa idrica e attività antropica<br />

(pozzi, sorgenti, inquinamento delle falde acquifere, cuneo salino, costruzioni,<br />

sbarramenti, ecc.).<br />

Verifica dell’appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto.<br />

Testi consigliati a carattere generale<br />

CELICO P. (1986) - Prospezioni idrogeologiche Voll. 1 e 2. Liguori Ed.,<br />

Napoli.<br />

CERBINI G. & GORLA M. (2004) - Idrogeologia applicata. Geo-Graph,<br />

Segrate.<br />

CETRARO F. (2010) - Idrogeologia e opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa idraulica. EPC libri,<br />

Roma.<br />

CIVITA M. (2005) - Idrogeologia applicata e ambientale. Ambrosiana,<br />

Milano.<br />

CUSTODIO E. & LLAMAS M.R. (2005) - Idrologia sotterranea Voll. 1 e 2.<br />

Flaccovio Ed., Palermo.<br />

FITTS C.R - Groundwater science. Academic Press, 2002.<br />

GORLA M. (20<strong>09</strong>) - Idrogeofisica. Geofisica applicata all’idrogeologia.<br />

Flaccovio Ed., Palermo.<br />

GORLA M. (2010) - Pozzi per acqua. Manuale tecnico <strong>di</strong> progettazione.<br />

Flaccovio Ed., Palermo.<br />

PRANZINI G. (20<strong>09</strong>) - Le acque sotterranee. Pitagora Ed., Bologna.<br />

RIGA G. (2011) - Esercizi risolti <strong>di</strong> ingegneria geotecnica e geologia<br />

applicata. EPC Ed., Roma.<br />

SINGHAL B.B.S. & GUPTA R.P. (2010) - Applied hydrogeology of fractured<br />

rocks. Springer<br />

Per l‟argomento “invasi artificiali”:<br />

IPPOLITO F., NICOTERA P., LUCINI P., CIVITA M., DE RISO R. (1975) -<br />

Geologia Tecnica. Ise<strong>di</strong>.<br />

GONZALEZ DE VALLEJO L.I. (2005) - Geoingegneria. Pearson - Prentice<br />

Hall.<br />

SCESI L., PAPINI M. & GATTINONI P. (2003) - Geologia Applicata. Vol. 2.<br />

Applicazioni ai progetti <strong>di</strong> ingegneria civile. Ambrosiana, Milano.<br />

TANZINI M. (<strong>2008</strong>) - Impianti idroelettrici. Flaccovio Ed, Palermo.<br />

59


Commissione d'esame: R. Giannecchini, A. Puccinelli, G. D‟Amato Avanzi.<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: lunedì 10-13<br />

LABORATORIO DI GEMMOLOGIA<br />

6CFU- 4CFU lezioni frontali, 2CFU esercitazioni<br />

Paolo Orlan<strong>di</strong><br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

Per il programma rivolgersi al titolare del corso<br />

PALEONTOLOGIA E GEOLOGIA DEL QUATERNARIO<br />

6 CFU –lezioni frontali<br />

Luca Ragaini<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

Cronologia e cronostratigrafia del Quaternario: dal “Newer Pliocene” <strong>di</strong> Lyell<br />

all‟interpretazione attuale. Il limite Plio-Pleistocene: interpretazione ufficiale e<br />

nuove proposte. GSSP e Golden Spike. La tripartizione del Pleistocene. Età e<br />

piani del Pleistocene: successioni marine e continentali a confronto.<br />

Geocronologia, stratigrafia isotopica, stratigrafia magnetica e biostratigrafia del<br />

Quaternario. I “proxy data” come archivi per la ricostruzione dell‟evoluzione<br />

climatica nel Quaternario. Ciclicità climatica e controllo orbitale.<br />

Glaciazioni: potenziali meccanismi <strong>di</strong> innesco degli eventi glaciali nel Neogene<br />

e Quaternario. Il concetto tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong> glaciale ed interglaciale. La MPR<br />

come transizione tra Pleistocene “preglaciale” e Pleistocene “glaciale”. Effetti<br />

delle glaciazioni sull‟evoluzione dell‟ambiente.<br />

Paleogeografia e bioeventi nel Bacino Me<strong>di</strong>terraneo dalla transizione Plio-<br />

Pleistocene all‟Olocene. Il significato <strong>di</strong> “ospiti boreali” ed “ospiti cal<strong>di</strong>” nelle<br />

malacofaune del Pleistocene. Biocronologia del Plio-Pleistocene: le Unità<br />

Faunistiche a gran<strong>di</strong> mammiferi ed il contributo dei micromammiferi. Le faune<br />

insulari. Le estinzioni al passaggio Pleistocene-Olocene.<br />

Obiettivi formativi<br />

Conoscenza dell‟evoluzione del concetto <strong>di</strong> Quaternario e degli eventi utilizzati<br />

per definirne i limiti e la ripartizione. Conoscenza dei principali strumenti<br />

utilizzati per le datazioni assolute e relative nel Quaternario. Conoscenza<br />

dell‟evoluzione climatica del Quaternario e <strong>della</strong> sua influenza sugli ambienti e<br />

sulle faune. Comprensione delle relazioni tra evoluzione delle faune marine e<br />

continentali del Bacino Me<strong>di</strong>terraneo e l‟evoluzione paleogeografia e climatica<br />

dell‟area nel Plio-Pleistocene.<br />

60


Verifica dell’appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto.<br />

Testi consigliati<br />

- Dispense fornite dal docente.<br />

- Williams M. et al. (1998): Quaternary environments. Arnold E<strong>di</strong>tor.<br />

- Lone J.J. & Walker M.J.C. (1997): Reconstructing Quaternary environments.<br />

Longman.<br />

- Elias (ed.) (2007): Encyclope<strong>di</strong>a of Quaternary Sciences (4 voll). Elsevier.<br />

- Anderson D.E. et al (2007): Global environments through the Quaternary.<br />

OUP.<br />

- Mahaney W.C. (ed.) (1984): Quatemary Dating Methods. Development. in<br />

Paleontology and Stratigraphy. n. 7. Elsevier.<br />

Commissione d’esame: L. Ragaini, G. Zanchetta, G. Bianucci.<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: Giovedì, 14 – 16.<br />

61


PALEONTOLOGIA STRATIGRAFICA<br />

6 CFU –lezioni frontali<br />

Gabriella Bagnoli<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

Programma del corso<br />

- Importanza dei fossili per la scansione temporale degli eventi geologici.<br />

- Categorie <strong>della</strong> classificazione stratigrafica e terminologia stratigrafica per<br />

ciascuna categoria. Proce<strong>di</strong>menti per istituire e rivedere le unità stratigrafiche.<br />

- Stratotipi e località tipo.<br />

- Definizione e tipi <strong>di</strong> unità biostratigrafiche. Proce<strong>di</strong>menti per istituire le unità<br />

biostratigrafiche e per effettuare correlazioni biostratigrafiche.<br />

- Definizione e tipi <strong>di</strong> unità cronostratigrafiche. Proce<strong>di</strong>menti per istituire le<br />

unità biostratigrafiche e per effettuare correlazioni cronostratigrafiche.<br />

La scala cronostratigrafica globale e le scale cronostratigrafiche regionali.<br />

- Rapporti tra i <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> unità stratigrafiche. (2 CFU)<br />

- Biostratigrafia quantitativa: metodo <strong>della</strong> correlazione grafica <strong>di</strong> Shaw e<br />

analisi <strong>di</strong> clusters.<br />

- Rapporti tra biostratigrafia e biofacies.<br />

- Biostratigrafia integrata. Integrazione tra unità biostratigrafiche basate su<br />

<strong>di</strong>versi gruppi tassonomici ed integrazione con unità basate su <strong>di</strong>versi meto<strong>di</strong><br />

stratigrafici (paleomagnetismo, isotopi stabili, ecc.).<br />

- Utilizzo <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> chimico-fisici in intervalli temporali nei quali i meto<strong>di</strong><br />

biostratigrafici non sono risolutivi. (2 CFU)<br />

- Esempi pratici dell‟applicazione dei meto<strong>di</strong> biostratigrafici in intervalli<br />

stratigrafici selezionati <strong>di</strong> anno in anno. (2 CFU)<br />

Obiettivi formativi<br />

Fornire allo studente le basi teoriche necessarie per utilizzare i <strong>di</strong>versi meto<strong>di</strong><br />

stratigrafici ed in particolare per stabilire relazioni tra fossili e tempo<br />

geologico.<br />

Mettere lo studente in grado <strong>di</strong> analizzare la geometria, la composizione biotica<br />

ed i rapporti temporali <strong>di</strong> una successione fossilifera.<br />

Fornire allo studente le basi necessarie per valutare le <strong>di</strong>stribuzioni dei fossili<br />

in <strong>di</strong>verse aree paleogeografiche ed in <strong>di</strong>versi ambienti deposizionali.<br />

Mettere lo studente in grado <strong>di</strong> utilizzare meto<strong>di</strong> quantitativi e chimico-fisici<br />

per in<strong>di</strong>viduare relazioni temporali tra successioni se<strong>di</strong>mentarie.<br />

62


Verifica dell'appren<strong>di</strong>mento: prova finale con elaborato<br />

Testi consigliati<br />

- Salvador A. (ed.), 1994 – International Stratigraphic Guide. Geological<br />

Society of America<br />

- Prothero D. R., 1989 – Interpreting the stratigraphic record. Freeman &<br />

Co. New York.<br />

Dispense fornite dal docente.<br />

Commissione d’esame: G. Bagnoli, L. Ragaini, W. Lan<strong>di</strong>ni.<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: Martedì 16-18<br />

Pietro Armienti<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

PETROFISICA<br />

6 CFU- lezioni frontali<br />

Programma del Corso (Frequenza Obbligatoria)<br />

Stereologia; analisi <strong>di</strong> immagine; forme dei granuli. Orientazioni dei reticoli<br />

cristallini dei granuli. Densità, porosità, proprietà meccaniche, elettriche ,<br />

magnetiche e termiche delle rocce. Laboratorio <strong>di</strong> analisi <strong>di</strong> immagine<br />

Esercitazioni<br />

Durante il corso sono previste circa 10 ore <strong>di</strong> esercitazioni per<br />

- Segmentazione <strong>di</strong> immagini <strong>di</strong> rocce e misure <strong>di</strong> Crystal Size Distribution<br />

- Determinazione quantitativa <strong>di</strong> parametri tessiturali tamite l‟uso <strong>di</strong> GIS.<br />

Obiettivi Formativi<br />

Lo studente dovrà essere in grado <strong>di</strong> effettuare misure quantitative dei<br />

parametri tessiturali <strong>di</strong> una roccia usando strumenti <strong>di</strong> analisi <strong>di</strong> immagine<br />

basati su tecniche GIS e saper utilizzare criticamente i dati relativi ai parametri<br />

fisici delle rocce in relazione al contesto geologico <strong>di</strong> origine e/o agli impieghi<br />

Verifica dell’appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto.<br />

Testi Consigliati<br />

Durante il corso sono <strong>di</strong>stribuiti appunti curati dal titolare del corso ed una<br />

serie <strong>di</strong> articoli su argomenti base per gli opportuni ampliamenti.<br />

Si consigliano inoltre le seguenti letture:<br />

63


Philpotts, A.R. (1990) : Principles of igneous and metamorphic petrology.<br />

Prentice Hall. N.Jersey. 498 pp.<br />

Ragland P.C (1989) : Basic analytical petrology . Oxford University Press.<br />

369pp.<br />

Commissione d’esame: P. Armienti, S. Rocchi, M. D‟Orazio<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: lune<strong>di</strong> 11.00-12.30 e giovedì 15.30-17.00<br />

Marco Lezzerini<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

PETROGRAFIA APPLICATA<br />

6 CFU – lezioni frontali<br />

Programma del corso<br />

Le rocce ed il loro impiego in architettura: classificazione scientifica e<br />

commerciale (marmi, graniti e pietre), estrazione, trasformazione e campi <strong>di</strong><br />

impiego. Caratteristiche chimiche e minero-petrografiche, proprietà fisiche,<br />

proprietà <strong>di</strong> resistenza a sollecitazioni meccaniche ed altre proprietà tecniche<br />

(<strong>di</strong>visibilità, colore, ecc.) dei materiali lapidei. Il deterioramento naturale delle<br />

rocce. Il deterioramento <strong>della</strong> pietra in opera: cause ed effetti. Problemi e<br />

tecniche <strong>di</strong> intervento conservativo-protettivo su opere realizzate con materiali<br />

lapidei. Le pietre del costruito storico: pietre ornamentali e da costruzione<br />

dell'antichità classica e dell'e<strong>di</strong>lizia me<strong>di</strong>evale delle principali città <strong>della</strong><br />

Toscana. Principali materiali lapidei coltivati e/o commercializzati in Italia.<br />

Rocce utili come materie prime industriali: aggregati, argille industriali e da<br />

laterizi, pietre da calce, rocce per leganti idraulici, gesso, materie prime per la<br />

produzione <strong>di</strong> vetro, refrattari, isolanti termici e acustici. Caratterizzazione,<br />

produzione ed impiego <strong>di</strong> malte a base <strong>di</strong> leganti inorganici (leganti antichi e<br />

cementi moderni). Le argille e le loro proprietà: elementi <strong>di</strong> tecnologia e <strong>di</strong><br />

archeometria dei materiali ceramici.<br />

Laboratorio<br />

Stu<strong>di</strong>o qualitativo e quantitativo <strong>di</strong> materiali lapidei naturali ed artificiali e dei<br />

loro prodotti <strong>di</strong> degrado me<strong>di</strong>ante tecniche <strong>di</strong>struttive e non <strong>di</strong>struttive (XRF,<br />

XRPD, MO, MOC, TG/DSC/QMS, SEM/EDS). Misura delle principali<br />

64


proprietà fisiche e meccaniche (densità reale ed apparente, assorbimenti<br />

d‟acqua per capillarità ed immersione totale, porosità aperta e porosità totale,<br />

resistenza meccanica a compressione, flessione e taglio, durezza Knoop) <strong>di</strong><br />

materiali lapidei naturali ed artificiali (marmi, graniti, pietre, malte, aggregati),<br />

secondo i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> prova prescritti dalle vigenti normative nazionali ed<br />

internazionali (UNI, UNI EN, ASTM). Confezionamento e caratterizzazione <strong>di</strong><br />

paste, <strong>di</strong> malte aeree e <strong>di</strong> malte cementizie a <strong>di</strong>verso rapporto acqua/legante.<br />

Obiettivi formativi<br />

Il corso, <strong>di</strong> carattere teorico e pratico, ha lo scopo <strong>di</strong> fornire le conoscenze <strong>di</strong><br />

base sull'utilizzo delle rocce come materiali naturali da costruzione e per usi<br />

industriali. Alla fine del corso, gli studenti dovranno conoscere e saper<br />

classificare i geomateriali utilizzati in e<strong>di</strong>lizia, valutare le migliori con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> impiego dei materiali lapidei naturali ed artificiali in base alle loro<br />

caratteristiche chimiche, minero-petrografiche ed alle loro proprietà tecniche, e<br />

riconoscere le forme <strong>di</strong> alterazione e degrado <strong>della</strong> pietra in opera.<br />

Verifica dell'appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto. Sarà parte integrante<br />

dell‟esame la <strong>di</strong>scussione <strong>di</strong> una relazione scritta, preparata dallo studente, su<br />

un argomento concordato con il docente che preveda la raccolta, l‟elaborazione<br />

e l‟interpretazione <strong>di</strong> dati sperimentali.<br />

Testi consigliati<br />

Appunti delle lezioni in forma ipertestuale prodotti e <strong>di</strong>stribuiti dal docente. Per<br />

approfon<strong>di</strong>menti:<br />

AA.VV. (a cura <strong>di</strong> Lorenzo Lazzarini) (2004): Pietre e Marmi Antichi.<br />

CEDAM, Padova, pp. 194.<br />

Amoroso G.G. (2002): Trattato <strong>di</strong> scienza <strong>della</strong> conservazione dei monumenti.<br />

Alinea, Firenze, pp. 416.<br />

Amoroso G.G., Fassina V. (1983): Stone decay and conservation. Elsevier,<br />

Amsterdam, pp. 453.<br />

Collepar<strong>di</strong> M. (1991): Scienza e tecnologia del calcestruzzo. Hoepli, Milano,<br />

pp. 551.<br />

Desio A. (1985): Geologia applicata all'Ingegneria. Hoepli, Milano, pp. 1193.<br />

Fiori C. (2006): I materiali dei beni culturali. Aracne, Roma, pp. 196.<br />

Franceschi S., Germani L. (2007): Il degrado dei materiali nell‟e<strong>di</strong>lizia. DEI,<br />

Roma, pp.179.<br />

Lazzarini L., Laurenzi Tabasso M. (1986): Il Restauro <strong>della</strong> Pietra. CEDAM,<br />

Padova, pp. 319.<br />

Manning D.A.C. (1995): Industrial minerals. Chapman & Hall, London, pp.<br />

276.<br />

Menicali U. (1992): I materiali dell‟e<strong>di</strong>lizia storica. Carocci, Roma, pp. 304.<br />

Primavori P. (1999): Pianeta pietra. Zusi, Verona, pp. 326.<br />

65


Smith W.F. (2004): Scienza e tecnologia dei materiali. McGraw-Hill, Milano,<br />

pp. 623.<br />

Taylor H.F.W. (1990): Cement chemistry. Academic Press, London, pp. 475.<br />

Winkler E.M. (1997): Stone in Architecture: Properties, Durability (3rd ed.).<br />

Springer-Verlag, Berlin, pp. 313.<br />

Commissione d'esame: M. Lezzerini, P. Armienti, A. Gioncada.<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: Lunedì, Martedì, 11-13.<br />

Sergio Rocchi<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

PETROGRAFIA REGIONALE<br />

6 CFU – lezioni frontali<br />

Programma del corso<br />

Relazioni tra attività ignea ed ambienti geo<strong>di</strong>namici. Inquadramento<br />

geo<strong>di</strong>namico generale dell'area Me<strong>di</strong>terranea dal Paleozoico all'Attuale:<br />

revisione critica dei principali modelli evolutivi. Caratteristiche petrografiche,<br />

geochimiche, petrologiche e giaciturali delle associazioni magmatiche<br />

(plutoniche, vulcaniche e subvulcaniche) dell‟area italiana.<br />

Campo <strong>di</strong> fine corso.<br />

Ciclo Ercinico. Magmatismo pre-ercinico. Carnia e Sardegna. Magmatismo<br />

Ercinico e postcollisionale tardo-Ercinico. Alpi, Sardegna-Corsica, Calabria.<br />

Ciclo Alpino-Appenninico. Sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> rift Adria-Europa. Magmatismo<br />

intraplacca Triassico-Creataceo. Sta<strong>di</strong>o Oceanico. Magmatismo Giurassico e<br />

associazioni ofiolitiche del bacino oceanico Ligure-Piemontese. Sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> arco<br />

magmatico. Vulcanismo Oligo-Miocenico <strong>della</strong> Sardegna e areniti<br />

dell‟Appennino settentrionale. Sta<strong>di</strong>o postcollisionale Alpino. Magmatismo<br />

intrusivo delle Alpi e vulcanismo Eocenico-Oligocenico del Veneto. Sta<strong>di</strong>o<br />

postcollisionale Appenninico ed estensione continentale. Magmatismo<br />

Miocenico-Quaternario <strong>della</strong> Provincia Magmatica Toscana. Vulcanismo<br />

Quaternario <strong>della</strong> Provincia Magmatica Romana e Umbra. Vulcanismo Plio-<br />

Quaternario <strong>della</strong> Provincia Campana. Sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> retroarco ed oceanizzazione<br />

Tirrenica. Vulcanismo Plio-Quaternario <strong>della</strong> Sardegna e del Tirreno<br />

meri<strong>di</strong>onale (sottomarino). Subduzione ionica. Vulcanismo Quaternario<br />

dell‟arco e dei seamounts eoliani. Attività ignea intraplacca. Attività vulcanica<br />

Quaternaria dei Monti Iblei e <strong>di</strong> Ustica. I casi particolari ai lati <strong>della</strong> placca<br />

66


Ionica del Monte Vulture e del Monte Etna. Rift del Canale <strong>di</strong> Sicilia.<br />

Vulcanismo Plio-Pleistocenico <strong>di</strong> Linosa e Pantelleria.<br />

Obiettivi formativi<br />

Acquisizione <strong>di</strong> un quadro petrogenetico delle rocce ignee italiane in relazione<br />

all‟evoluzione geo<strong>di</strong>namica <strong>della</strong> Penisola Italiana dal Paleozoico al<br />

Quaternario.<br />

Verifica dell’appren<strong>di</strong>mento: Esame orale, inclusivo <strong>della</strong> <strong>di</strong>scussione <strong>di</strong> una<br />

relazione scritta <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento concordata con il docente.<br />

Testi consigliati<br />

- AA.VV. (2004): A showcase of the Italian research in petrology: magmatism<br />

in Italy. Perio<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Mineralogia, 73 (Special issue n. 1).<br />

- CNR (1983): Structural model of Italy. CNR-Progetto Finalizzato<br />

Geo<strong>di</strong>namica.<br />

- Innocenti F., Serri G., Ferrara G., Manetti P.,Tonarini S. (1992): Genesis and<br />

classification of the rocks of the Tuscan Magmatic Province: thirty years after<br />

Marinelli's model. Acta Vulcanologica, 2, 247-265.<br />

- Marinelli G. (1975): Magma evolution in Italy. In: G.H. Squyres (E<strong>di</strong>tor),<br />

Geology of Italy. The Hearth Science Society of the Libyan Arab Republic,<br />

Tripoli, pp. 165-219.<br />

- Peccerillo A. (2005): Plio-Quaternary volcanism in Italy. Springer-Verlag,<br />

Berlin Heidelberg, 365 pp.<br />

- Poli G., Perugini D., Rocchi S., Dini, A. (2003): Miocene to Recent plutonism<br />

and volcanism in the Tuscan Magmatic Province (central Italy). Perio<strong>di</strong>co <strong>di</strong><br />

Mineralogia, 72, Special issue n. 2.<br />

- Vai G.B. & Martini I.P. (2001): Anatomy of an Orogen - The Apennines and<br />

adjacent Me<strong>di</strong>terranean Basins. Kluwer Academic Publishers, Dordrecht-<br />

Boston-London, 632 pp.<br />

Il carattere inter<strong>di</strong>sciplinare del corso necessita inoltre <strong>della</strong> lettura <strong>di</strong> una<br />

bibliografia specifica e specialistica, che viene comunicata agli studenti nel<br />

corso delle lezioni.<br />

Commissione d’esame: S. Rocchi, M. D‟Orazio, P. Armienti, A. Gioncada.<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: Lunedì, 12 – 13; Martedì, 12 – 13.<br />

67


PETROLOGIA<br />

9 CFU, 6CFU lezioni frontali; 3 CFU esercitazioni<br />

Prof Pietro Armienti<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

Programma del corso<br />

Richiami alla struttura interna <strong>della</strong> Terra. La <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> pressioni e<br />

temperature all‟interno <strong>della</strong> Terra: gra<strong>di</strong>ente litostatico, origine del calore<br />

terrestre, gra<strong>di</strong>ente geotermico, flusso <strong>di</strong> calore. Il magma: struttura, proprietà<br />

fisiche e termochimiche. Il movimento del magma. Il raffreddamento dei corpi<br />

ignei per conduzione e per irraggiamento.<br />

Fondamenti <strong>di</strong> termo<strong>di</strong>namica e il principi dell‟equilibrio chimico: i sistemi<br />

termo<strong>di</strong>namici e le variabili termo<strong>di</strong>namiche, energia, calore e lavoro<br />

meccanico, il primo principio <strong>della</strong> termo<strong>di</strong>namica, l‟Entalpia, il secondo<br />

principio <strong>della</strong> termo<strong>di</strong>namica. l‟Entropia, la terza legge <strong>della</strong> termo<strong>di</strong>namica,<br />

l‟equazione <strong>di</strong> Gibbs e i potenziali termo<strong>di</strong>namici, l‟energia libera <strong>di</strong> Gibbs e<br />

l‟equilibrio tra fasi, la termo<strong>di</strong>namica delle soluzioni, soluzioni ideali e<br />

soluzioni regolari, la costante <strong>di</strong> equilibrio. La regola delle fasi <strong>di</strong> Gibbs.<br />

Introduzione all‟uso del co<strong>di</strong>ce MELTS.<br />

Diagrammi <strong>di</strong> fase in petrologia: sistemi binari e ternari <strong>di</strong> importanza<br />

petrologica, costruzione, lettura e applicazione geologica <strong>di</strong> <strong>di</strong>agrammi binari e<br />

ternari <strong>di</strong> vario tipo, cenno ai sistemi quaternari, il ruolo <strong>di</strong> H 2 O, CO 2 e fugacità<br />

<strong>di</strong> ossigeno nei progessi petrogenetici, i buffers <strong>di</strong> fugacità <strong>di</strong> ossigeno.<br />

Petrogenesi dei basalti, andesiti e graniti in relazione all‟ambiente<br />

geo<strong>di</strong>namico.<br />

Principi ed applicazioni <strong>di</strong> geotermometria e geobarometria in sistemi ignei e<br />

metamorfici.<br />

Obiettivi formativi: Conoscere i principali reservoirs terrestri e la variazione<br />

dei principali parametri chimico-fisici con la profon<strong>di</strong>tà. Saper utilizzare dati<br />

termo<strong>di</strong>namici relativi a fasi minerali, liqui<strong>di</strong> silicatici e flui<strong>di</strong> al fine <strong>di</strong><br />

stabilire lo stato <strong>di</strong> equilibrio <strong>di</strong> un sistema e <strong>di</strong> saper utilizzare<br />

geotermobarometri per sistemi ignei e metamorfici. Saper leggere ed<br />

interpretare <strong>di</strong>agrammi <strong>di</strong> fase a uno, due e tre componenti.<br />

68


Verifica dell’appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto<br />

Testi consigliati:<br />

Anderson D.L. (1989): Theory of the Earth. Blackwell, Boston<br />

Denbigh K. (1977): I principi dell‟equilibrio chimico. Casa E<strong>di</strong>trice<br />

Ambrosiana, Milano.<br />

Philpotts A.R. (1980): Principles of igneous and metamorphic petrology.<br />

Prentice Hall, New Jersey.<br />

Commissione d’esame: M. D‟Orazio, P. Armienti.<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: lune<strong>di</strong> 11.00-12.30 e giovedì 15.30-17.00<br />

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RILEVAMENTO GEOLOGICO - TECNICO<br />

6 CFU - 5 CFU lezioni frontali; 1 CFU esercitazioni e lezioni fuori sede<br />

Giacomo D’Amato Avanzi<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

Programma del corso<br />

Il corso si articola in 2 parti, in un percorso che comprende i fondamenti<br />

teorici <strong>della</strong> meccanica delle rocce, con applicazioni pratiche sul campo e in<br />

laboratorio ad un caso reale, seguito da elaborazione dati, mo<strong>della</strong>zione<br />

software e sintetica relazione finale.<br />

1) - Classificazione e caratterizzazione <strong>di</strong> terre e rocce; fondamenti <strong>di</strong><br />

stabilità dei pen<strong>di</strong>i in roccia<br />

(G. D’Amato Avanzi).<br />

Applicazioni e obiettivi del rilevamento geologico-tecnico.<br />

Classificazione e caratterizzazione <strong>di</strong> terre e rocce; unità litologico-tecniche.<br />

Parametri fisici e meccanici fondamentali. Determinazione <strong>della</strong> resistenza a<br />

compressione <strong>della</strong> roccia (sclerometro, point load test, pressa).<br />

Caratterizzazione delle <strong>di</strong>scontinuità negli ammassi rocciosi: giacitura,<br />

spaziatura, persistenza, scabrezza, apertura; rappresentazioni stereografiche. Le<br />

classificazioni geomeccaniche degli ammassi rocciosi: caratteristiche e utilizzo.<br />

Classificazioni RMR <strong>di</strong> Bieniawski, SMR <strong>di</strong> Romana, Q <strong>di</strong> Barton, GSI <strong>di</strong><br />

Hoek. Significato e uso degli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> qualità geomeccanica; resistenza e<br />

deformabilità dell‟ammasso.<br />

Le carte litologico-tecniche; realizzazione, utilizzo ed esempi applicativi.<br />

Introduzione alla stabilità dei pen<strong>di</strong>i in roccia: con<strong>di</strong>zioni geometriche e<br />

meccaniche, cinematismi (scivolamento rotazionale, planare o <strong>di</strong> cunei,<br />

ribaltamento), test <strong>di</strong> Markland; resistenza a taglio lungo le <strong>di</strong>scontinuità;<br />

approccio alle verifiche <strong>di</strong> stabilità e al calcolo del fattore <strong>di</strong> sicurezza.<br />

2 – Mo<strong>della</strong>zione dei pen<strong>di</strong>i in roccia (Seminari integrativi D. Marchetti)<br />

Applicazioni informatiche per la caratterizzazione degli ammassi rocciosi e le<br />

analisi <strong>di</strong> stabilità e deformabilità (Suite RocScience):<br />

1. analisi interattiva dell‟orientazione basata sui dati geologico-strutturali<br />

(Dips);<br />

2. stu<strong>di</strong>o dei parametri <strong>di</strong> resistenza e determinazione degli inviluppi <strong>di</strong><br />

rottura secondo Hoek & Brown (Rocdata/Roclab);<br />

3. analisi <strong>di</strong> stabilità per scorrimenti planari e <strong>di</strong> cunei (Rocplane/Swedge);<br />

4. analisi all‟equilibrio limite <strong>di</strong> pen<strong>di</strong>i in roccia o in terra (Slide);<br />

5. analisi statistica delle frane <strong>di</strong> crollo in roccia per la definizione del rischio<br />

(Rocfall);<br />

6. calcolo <strong>di</strong> stress e spostamenti con meto<strong>di</strong> agli elementi finiti (Phase2).<br />

70


Obiettivi formativi<br />

Tecniche fondamentali per la caratterizzazione geomeccanica degli ammassi<br />

rocciosi, applicabili alla realizzazione <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> ingegneria e alla stabilità dei<br />

versanti; utilizzo <strong>di</strong> applicazioni informatiche per la caratterizzazione e le<br />

analisi <strong>di</strong> deformabilità e stabilità.<br />

Verifica dell’appren<strong>di</strong>mento: relazione finale ed esame orale con voto.<br />

Frequenza: obbligatoria alle esercitazioni e alle lezioni fuori sede<br />

Testi consigliati<br />

- Hoek. E. (2000) - Practical Rock Engineering<br />

(www.rocscience.com/hoek/PracticalRockEngineering.asp)<br />

- Scesi L., Papini M. & Gattinoni P. (2006) - Geologia Applicata. Vol. 1. Il<br />

rilevamento geologico-tecnico (II ed.). Ambrosiana, Milano.<br />

- Scesi L., Papini M. & Gattinoni P. (2003) - Geologia Applicata. Vol. 2.<br />

Applicazioni ai progetti <strong>di</strong> ingegneria civile. Ambrosiana, Milano.<br />

- Turner A.K. & Schuster R.L. (1996) - Landslides, investigation and<br />

mitigation. National Academy Press, Washington, D.C.<br />

- Dispense fornite dal docente e tutorials specifici dei programmi utilizzati.<br />

Commissione d’esame: G. D‟Amato Avanzi, D. Marchetti, A. Puccinelli, R.<br />

Giannecchini.<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: Lunedì ore 9-12.<br />

71


SEDIMENTOLOGIA<br />

9 CFU – 7 CFU lezioni frontali; 2 CFU lezione fuori sede<br />

Giovanni Sarti<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

Programma del corso<br />

Parte prima. Le proprietà idraulicamente significative dei se<strong>di</strong>menti. Il<br />

trasporto selettivo, modo <strong>di</strong> trasporto e forme <strong>di</strong> fondo associate. Il trasporto in<br />

massa, analisi delle con<strong>di</strong>zioni d'instabilità del se<strong>di</strong>mento e caratteristiche dei<br />

depositi.<br />

Parte seconda. I vari tipi <strong>di</strong> stratificazioni: prodotte da flussi uni<strong>di</strong>rezionali,<br />

bi<strong>di</strong>rezionali, oscillatori e da alternanza processi trattivi e <strong>di</strong> decantazione.<br />

Strutture da deformazione penecontemporanea.<br />

Parte terza. Dinamica dei processi se<strong>di</strong>mentari: variazioni eustatiche e relative<br />

del livello marino. Interazione tra apporto se<strong>di</strong>mentario, spazio <strong>di</strong>sponibile per<br />

la se<strong>di</strong>mentazione, e variazioni del livello marino. Tipi d'architetture<br />

deposizionali associate: aggradazionali, progradazionali (deposizionali e<br />

forzate), retrogradazionali.<br />

Parte quarta. Ambienti e sistemi deposizionali continentali, costieri e marini.<br />

Definizione <strong>della</strong> loro architettura deposizionale in relazione ai cambiamenti<br />

relativi del livello marino, ai tassi d'apporto se<strong>di</strong>mentario ed allo spazio<br />

<strong>di</strong>sponibile per la se<strong>di</strong>mentazione. Il concetto <strong>di</strong> sequenza deposizionale.<br />

Principi e tecniche <strong>di</strong> correlazione stratigrafico-fisica con esempi reali <strong>di</strong><br />

ricostruzione stratigrafico deposizionale in depositi tardo-quaternari <strong>di</strong><br />

sottosuolo e analisi delle possibili implicazioni in termini <strong>di</strong> definizione <strong>della</strong><br />

geometria degli acquiferi.<br />

Sono previste lezioni fuori sede <strong>della</strong> durata complessiva <strong>di</strong> sei giorni <strong>di</strong> cui<br />

quattro da svolgersi sul terreno in aree <strong>di</strong> interesse se<strong>di</strong>mentologico e due <strong>di</strong><br />

analisi <strong>di</strong> facies <strong>di</strong> sottosuolo attraverso l‟esame <strong>di</strong> carotaggi.<br />

3 CFU sono in comune con il corso <strong>di</strong> se<strong>di</strong>mentologia, tenuto dallo stesso<br />

docente, presso il corso <strong>di</strong> laurea in <strong>Scienze</strong> Ambientali.<br />

Obiettivi formativi<br />

Acquisire gli strumenti per comprendere la <strong>di</strong>namica dei processi se<strong>di</strong>mentari<br />

all'interno dei vari ambienti deposizionali continentali-costieri e comprenderne le<br />

possibile applicazioni. Acquisire un linguaggio tecnico adeguato per poter<br />

comunicare con esperti del settore.<br />

Verifica dell’appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto o esposizione <strong>di</strong> una<br />

tesina riguardante un argomento scelto dal can<strong>di</strong>dato.<br />

72


Testi consigliati<br />

- Allen J.R. (1997): Earth surface processes. Blackwell, London, 450 pp.<br />

- Rea<strong>di</strong>ng H.G. (1996): Se<strong>di</strong>mentary environments. Blackwell, London. 688 pp.<br />

- Emery D. & Myers K. (1996): Sequence stratigraphy. Blackwell, London.<br />

304 pp.<br />

- Ricci Lucchi F. (1992): Se<strong>di</strong>mentografia. Atlante fotografici delle strutture e<br />

dei se<strong>di</strong>menti. Zanichelli, Bologna. 250 pp.<br />

- A. Bosellini, E. Mutti, F. Ricci Lucchi (1989): Rocce e successioni<br />

se<strong>di</strong>mentarie. Utet. 395 pp.<br />

- F. Ricci Lucchi (1972-1980): Se<strong>di</strong>mentologia. Vol. 1 (217 pp.), vol. 2 (210<br />

pp.), vol. 3 (504 pp.). Clueb, Bologna.<br />

Commissione d’esame: G. Sarti, E. Patacca, N. Perilli.<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: Martedì, 12 – 13.<br />

73


TERMODINAMICA PER GEOLOGI<br />

6 CFU –lezioni frontali<br />

Pierluigi Riani<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> Chimica e Chimica Industriale (Via Risorgimento, 35)<br />

Argomenti da conoscere per poter frequentare efficacemente il corso: nozioni<br />

minime <strong>di</strong> Fisica, <strong>di</strong> Matematica e <strong>di</strong> Chimica generale.<br />

Programma del corso<br />

Termo<strong>di</strong>namica classica. Definizioni <strong>di</strong> base: sistema e sue possibili<br />

caratterizzazioni, ambiente, temperatura, calore, lavoro. Stato <strong>di</strong> un sistema,<br />

variabili <strong>di</strong> stato, equazioni <strong>di</strong> stato. Trasformazioni. Trasformazioni reversibili<br />

e irreversibili. Primo principio <strong>della</strong> termo<strong>di</strong>namica: relazioni fra scambi <strong>di</strong><br />

calore e <strong>di</strong> lavoro. Energia interna. Capacità termiche a volume e a pressione<br />

costante. Entalpia. Applicazioni chimiche del primo principio <strong>della</strong><br />

termo<strong>di</strong>namica: la termochimica. Formulazioni del secondo principio <strong>della</strong><br />

termo<strong>di</strong>namica. Le macchine termiche cicliche e il loro ren<strong>di</strong>mento. Il<br />

ren<strong>di</strong>mento limite <strong>di</strong> una macchina termica che lavora reversibilmente. Calcolo<br />

del ren<strong>di</strong>mento limite tramite il ciclo <strong>di</strong> Carnot. Analisi del ciclo <strong>di</strong> Carnot;<br />

estensione dell‟analisi a un ciclo reversibile generico e definizione <strong>della</strong><br />

grandezza entropia. Con<strong>di</strong>zioni sulle variazioni <strong>di</strong> entropia in una<br />

trasformazione generica all'interno <strong>di</strong> un sistema isolato. La <strong>di</strong>suguaglianza <strong>di</strong><br />

Clausius.<br />

Sistemi a composizione variabile e conseguente aumento delle variabili<br />

necessarie per la definizione dello stato del sistema. Introduzione delle funzioni<br />

termo<strong>di</strong>namiche ausiliarie energia libera <strong>di</strong> Helmoltz ed energia libera <strong>di</strong><br />

Gibbs. Il potenziale chimico e le sue implicazioni sulle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> equilibrio.<br />

Equilibri <strong>di</strong> fase in sistemi a un componente: equazione <strong>di</strong> Clapeyron ed<br />

equazione <strong>di</strong> Clausius - Clapeyron. Il potenziale chimico nei gas perfetti, puri e<br />

in miscela. Il potenziale chimico nei gas reali, puri e in miscela. La fugacità.<br />

L‟equilibrio chimico in fase gassosa. Il potenziale chimico e la tensione <strong>di</strong><br />

vapore. Leggi limite <strong>di</strong> Raoult e <strong>di</strong> Henry. Definizione <strong>di</strong> Attività. L‟equilibrio<br />

chimico in fase condensata.<br />

Gas perfetti e gas reali. L‟equazione <strong>di</strong> stato dei gas perfetti. Deviazioni<br />

dall‟idealità e introduzione del fattore <strong>di</strong> comprimibilità Diagrammi pV/RT - p a<br />

basse pressioni e ad alte pressioni. La liquefazione e le grandezze critiche.<br />

Significato <strong>della</strong> temperatura critica e <strong>della</strong> pressione critica. La spiegazione<br />

del comportamento dei gas reali e il modello <strong>di</strong> Van der Waals.<br />

Tentativo <strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> un‟equazione <strong>di</strong> stato dei gas reali in termini <strong>di</strong><br />

grandezze ridotte: l‟equazione degli stati corrispondenti.<br />

74


Applicazioni. Fondazioni termo<strong>di</strong>namiche <strong>della</strong> teoria <strong>di</strong> geotermometri e<br />

geobarometri.<br />

Obiettivi formativi<br />

Al termine del corso lo studente dovrà essere in grado <strong>di</strong>: definire le principali<br />

funzioni termo<strong>di</strong>namiche; collegare le variazioni delle principali funzioni<br />

termo<strong>di</strong>namiche a dati sperimentali accessibili; enunciare ed applicare il primo<br />

e il secondo principio <strong>della</strong> termo<strong>di</strong>namica; utilizzare dati termo<strong>di</strong>namici<br />

tabulati per calcolare entalpie <strong>di</strong> reazione e costanti <strong>di</strong> equilibrio; applicare a<br />

problemi geologici (geotermometri e geobarometri) alcune nozioni <strong>di</strong><br />

termo<strong>di</strong>namica.<br />

Verifica dell’appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto.<br />

Testi consigliati<br />

- Appunti forniti dal docente.<br />

- Atkins P.W.: Fondamenti <strong>di</strong> Chimica fisica. Zanichelli.<br />

Commissione d’esame: P. Riani, I. Cacelli.<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: Giovedì, 11 – 13.<br />

TETTONICA<br />

(Co<strong>di</strong>ce insegnamento DD263)<br />

6 CFU – 4CFU lezioni frontali; 2 CFU lezione fuori sede<br />

Luca Pandolfi<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

Programma del corso<br />

Il corso consiste <strong>di</strong> 32 ore <strong>di</strong> lezioni frontali (=4 CFU) seguite da una<br />

escursione <strong>di</strong> 6 giorni (= 2CFU) attraverso una catena montuosa. L'esame<br />

verterà sull'intero programma del corso. La preparazione dell‟escursione da<br />

parte degli studenti fa parte integrante del corso.<br />

INTRODUZIONE. Cenni su: struttura interna <strong>della</strong> terra, caratteristiche<br />

geofisiche e petrologiche <strong>della</strong> litosfera continentale ed oceanica, modelli<br />

litologici delle litosfera, caratteristiche reologiche e composizione del mantello,<br />

principi <strong>della</strong> tettonica a placche.<br />

75


MARGINI DIVERGENTI: rifting attivi, passivi, simmetrici ed asimmetrici,<br />

caratteristiche delle zone <strong>di</strong> rifting, gli aulocogeni, la tettonica nelle zone <strong>di</strong><br />

estensione crustale, modelli <strong>di</strong> formazione dei Metamorphic Core Complexes,<br />

l'esempio del Basin and Range, il modello dei metamorphic core complexes, la<br />

crosta transizionale, l'esempio delle Unità Liguri Esterne.<br />

I BACINI OCEANICI: i ridge me<strong>di</strong>o-oceanici, modelli <strong>di</strong> genesi <strong>della</strong> litosfera<br />

oceanica, la tettonica oceanica, ridge ad alta velocità <strong>di</strong> espansione, ridge a<br />

bassa velocità <strong>di</strong> espansione o ridge amagmatici, le faglie transformi e la<br />

tettonica connessa, analisi tettonica nelle sequenze ofiolitiche, stu<strong>di</strong> strutturali<br />

nelle peridotiti, l'esempio delle ofioliti dell'Oman, metamorfismo oceanico,<br />

l'esempio delle sequenze ofiolitiche dell'Appennino Settentrionale.<br />

I SISTEMI TRASCORRENTI: <strong>di</strong>fferenza tra faglie trascorrenti e faglie<br />

transformi, caratteristiche delle faglie trascorrenti, tear, transfer e indent-linked<br />

faults, meccanismo <strong>di</strong> formazione delle faglie trascorrenti, strutture associate<br />

alle faglie trascorrenti, terminazione delle faglie trascorrenti, transtensione e<br />

transpressione, flower structures, rotazioni tettoniche, faglie trasformi su crosta<br />

continentale: l'esempio <strong>della</strong> California.<br />

I MARGINI CONVERGENTI: casi generali <strong>di</strong> margini convergenti, fisiografia<br />

<strong>di</strong> un margine convergente nel caso <strong>di</strong> subduzione <strong>di</strong> litosfera oceanica sotto<br />

litosfera continentale od oceanica e i suoi principali elementi, il prisma <strong>di</strong><br />

accrezione, la zona <strong>di</strong> avanarco, la zona <strong>di</strong> arco, la zona <strong>di</strong> retroarco, anatomia<br />

<strong>di</strong> un prisma <strong>di</strong> accrezione, l‟esempio delle Barbados.<br />

LA SUBDUZIONE: tettonica nelle zone <strong>di</strong> subduzione, tettonica nella placca<br />

inferiore, tettonica nel prisma <strong>di</strong> accrezione, meccanismi <strong>di</strong> accrezione,<br />

accrezione frontale, underplating coerente, underplating <strong>di</strong>ffuso, deformazioni<br />

durante l'underplating, esempio <strong>di</strong> storia deformativa durante un underplating<br />

coerente: le Unità Liguri Interne, erosione tettonica, i mélanges, i <strong>di</strong>apiri <strong>di</strong><br />

fango, metamorfismo nelle zone in subduzione, l‟esumazione nei prismi <strong>di</strong><br />

accrezione, il modello <strong>di</strong> Platt, le deformazioni durante l‟esumazione, il breakoff<br />

del piano <strong>di</strong> subduzione.<br />

L‟OBDUZIONE: sta<strong>di</strong>o intraoceanico, sta<strong>di</strong>o marginale, la suola metamorfica,<br />

evoluzione P-T <strong>della</strong> suola metamorfica, evoluzione strutturale <strong>della</strong> suola<br />

metamorfica, i depositi associati all'obduzione, l'esempio delle ofioliti albanesi.<br />

LE ZONE DI ARCO, RETROARCO ED AVANARCO: tettonica nell'arco<br />

vulcanico, tettonica nella zona <strong>di</strong> retroarco, relazione tra subduzione ed arco<br />

vulcanico, il roll-back del piano <strong>di</strong> subduzione, il modello <strong>di</strong> Doglioni,<br />

l'esempio del Mar Tirreno.<br />

LA COLLISIONE CONTINENTALE: modelli <strong>di</strong> collisione continentale, le<br />

ra<strong>di</strong>ci delle catene montuose, il modello <strong>di</strong> Malavieille & Chemenda, processi<br />

<strong>di</strong> delaminazione, il metamorfismo durante la collisione continentale, i thrust<br />

and fold belts associati alla collisione continentale, i depositi <strong>di</strong> avanfossa.<br />

I BACINI SEDIMENTARI: bacini se<strong>di</strong>mentari e tettonica a placche – bacini<br />

legati a stretching litosferico, bacini flessurali, bacini <strong>di</strong> strike-slip –. Esempi <strong>di</strong><br />

76


acini se<strong>di</strong>mentari sviluppati in contesti geo<strong>di</strong>namici <strong>di</strong>fferenti nel sistema<br />

alpino-appenninico (il bacino oceanico Ligure-Piemontese: dalle copertue delle<br />

sequenze ofiolitiche agli Scisti del Bocco, il Bacino EpiMesoalpino, i depositi<br />

<strong>di</strong> avanfossa dell'Appennino Settentrionale).<br />

RAPPORTI TETTONICA-SEDIMENTAZIONE NEI BACINI<br />

SEDIMENTARI: rapporti fra tettonica e se<strong>di</strong>mentazione nei bacini<br />

se<strong>di</strong>mentari. Esempi da bacini impostati su margini passivi, episuturali,<br />

trascorrenti e bacini <strong>di</strong> avanfossa. Controllo tettonico delle aree sorgente <strong>di</strong> un<br />

bacino. Fattori che controllano la velocità <strong>di</strong> se<strong>di</strong>mentazione nel bacino e sue<br />

architetture <strong>di</strong> crescita. – Subsidenza ed evoluzione termica <strong>di</strong> un bacino<br />

se<strong>di</strong>mentario.<br />

Obiettivi Formativi<br />

Alla fine del corso gli studenti devono essere in grado, <strong>di</strong> identificare e<br />

classificare le gran<strong>di</strong> strutture tettoniche regionali, in ambiente convergente,<br />

<strong>di</strong>vergente e trascorrente. Devono inoltre possedere la capacità <strong>di</strong><br />

descriverne le principali caratteristiche, <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduarne la genesi e <strong>di</strong><br />

definirne la cronologia.<br />

Verifica dell’appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto.<br />

Testi Consigliati<br />

- KAREY & VINE, Tettonica globale. Zanichelli Ed., Bologna<br />

- TWISS & MOORES, Structural Geology. W.H. Freeman & Company, New<br />

York, USA<br />

- MOORES & TWISS, Tectonics. W.H. Freeman & Company, New York,<br />

USA<br />

- ALLEN & ALLEN, Basin analysis, principles & application. Blackwell<br />

science. Oxford, UK.<br />

E' inoltre <strong>di</strong>sponibile un elenco <strong>di</strong> lavori scientifici per eventuali<br />

approfon<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> specifici argomenti<br />

Commissione d’esame: L. Pandolfi, M. Marroni, R. Carosi, G. Molli, G.<br />

Musumeci.<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: Lunedì 9-12, 14 – 16.<br />

77


Roberto Santacroce<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

VULCANOLOGIA REGIONALE<br />

6 CFU –lezioni frontali<br />

Programma del corso<br />

Vulcanismo plio-quaternario in Italia: evoluzione tettonica del Me<strong>di</strong>terraneo<br />

Occidentale; la Provincia Magmatica Toscana; la Provincia Magmatica Umbra;<br />

la Provincia Magmatica Romana; la Provincia Magmatica Campana; il<br />

vulcanismo <strong>della</strong> Sardegna; il vulcanismo del Tirreno Meri<strong>di</strong>onale; le Isole<br />

Eolie; la Provincia Magmatica <strong>della</strong> Sicilia (Etna, Iblei, Canale <strong>di</strong> Sicilia). Le<br />

più gran<strong>di</strong> eruzioni esplosive: i “Supervulcani” (Toba, Taupo, Bishop Tuff,<br />

L‟Ignimbrite Campana). Le eruzioni più famose: Vesuvio 79; Vesuvio 1631;<br />

Tambora 1815; Krakatau 1883; La Pelée 1902; St. Helens 1980-2005; El<br />

Chichon 1982; Pinatubo 1991; Montserrat 1995-2007. Il vulcanismo<br />

extraterrestre. Dal mito alla realtà dei vulcani.<br />

Obiettivi formativi<br />

Il corso si prefigge <strong>di</strong> dare agli studenti nozioni fondamentali sulla storia<br />

eruttiva, sulla natura dei magmi e sulla <strong>di</strong>namica delle eruzioni più importanti<br />

avvenute nelle aree <strong>di</strong> vulcanismo plioquaternario in Italia, inquadrandole nel<br />

contesto geo<strong>di</strong>namico dell‟area me<strong>di</strong>terranea. Verranno altresì illustrate le più<br />

gran<strong>di</strong> e famose eruzioni <strong>di</strong> vulcani non italiani, con sintetico inserimento nei<br />

rispettivi contesti geo<strong>di</strong>namici.<br />

Verifica dell’appren<strong>di</strong>mento: esame orale con voto.<br />

Testi consigliati<br />

Dispense fornite dal docente e articoli consigliati.<br />

Commissione d’esame: R. Santacroce, M.Rosi, A. Sbrana, P. Fulignati,<br />

P. Marianelli, G. Zanchetta.<br />

Orario <strong>di</strong> ricevimento: Su appuntamento telefonico.<br />

78


14. Orario <strong>di</strong> ricevimenti degli studenti<br />

Docente Giorno e ora Tel. (050) E-mail<br />

Armienti P.<br />

lun.: 11-12<br />

gio.: 15.30-17<br />

2215708 armienti@dst.unipi.it<br />

Bagnoli G. mar.: 16-18 2215768 bagnoli@dst.unipi.it<br />

Baroni C.<br />

mar.: 9-11<br />

gio.: 16-18<br />

2215731 baroni@dst.unipi.it<br />

Bianucci G. mar.: 10-12 2215842 bianucci@dst.unipi.it<br />

Bonaccorsi E. mar.: 12-14<br />

2215704 elena@dst.unipi.it<br />

gio: 12-14<br />

Carosi R. lun.: 11-13 2215727 carosi@dst.unipi.it<br />

D'Amato Avanzi G. lun.: 9-12 2215724 damato@dst.unipi.it<br />

D'Orazio M.<br />

lun.: 12-13<br />

mar.: 12-13<br />

22157<strong>09</strong> dorazio@dst.unipi.it<br />

Fulignati P. ven.: 9-10 2215840 fulignati@dst.unipi.it<br />

Giammanco F. gio.: 15-17 2214505<br />

francesco.giammanco@df.u<br />

nipi.it<br />

Giannecchini R. F. lun..: 10-13 2215725 rgiannecchini@dst.unipi.it<br />

Gioncada A.<br />

mer.: 12-13<br />

ven.: 12-13<br />

2215791 gioncada@dst.unipi.it<br />

Macera P. gio.: 10-12 2215792 macera@dst.unipi.it<br />

Marianelli P. gio.: 10-12 2215711 marianelli@dst.unipi.it<br />

Montomoli C. lun.: 12-13 2215844 montomoli@dst.unipi.it<br />

Musumeci G. mar.: 11-13 2215745 gm@dst.unipi.it<br />

Orlan<strong>di</strong> P. gio.: 11-13 2215719 orlan<strong>di</strong>@dst.unipi.it<br />

79


Pandolfi L. Lun: 9-12 14-16. 2215744 pandolfi@dst.unipi.it<br />

Pasero M. tutti i giorni: 9-11 2215761 pasero@dst.unipi.it<br />

Patacca E. mar.: 11-13 2215729 patacca@dst.unipi.it<br />

Perchiazzi N.<br />

mar.: 10-12<br />

mer.: 10-12<br />

2215769 natale@dst.unipi.it<br />

Puccinelli A. lun.: 11-13 2215723 pucci@dst.unipi.it<br />

Ragaini L. gio.: 14-16 2215741 ragaini@dst.unipi.it<br />

Riani P. gio.: 11-13 2219398 riani@dcci.unipi.it<br />

Rocchi S.<br />

lun.: 12-13<br />

mar.: 12-13<br />

2215710 rocchi@dst.unipi.it<br />

Rosi M. gio.: 11-13 2215712 rosi@dst.unipi.it<br />

Santacroce R. su appuntamento 2215718 santac@dst.unipi.it<br />

Sarti G. mar.: 12-13 2215836 sarti@dst.unipi.it<br />

Sbrana A. lun.: 11-13 2215714 sbrana@dst.unipi.it<br />

Zanchetta G. mer.: 9-10 2215795 zanchetta@dst.unipi.it<br />

Per ulteriori informazioni sui docenti e per eventuali variazioni dell‟orario<br />

<strong>di</strong> ricevimento, v. UniMap (http://unimap.unipi.it/) e pagine personali sul<br />

sito del <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

(http://www.dst.unipi.it/docenti.html).<br />

15. In<strong>di</strong>rizzi utili<br />

Preside <strong>della</strong> Facoltà <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> M.F.N. (Prof. Paolo Rossi)<br />

Via Buonarroti n. 1;<br />

80


Tel. 050 2213300; Fax 050 2213299; <strong>di</strong>dattica@smfn.unipi.it<br />

Presidente del Consiglio <strong>di</strong> Corso <strong>di</strong> Laurea Aggregato in <strong>Scienze</strong><br />

Geologiche e <strong>Scienze</strong> e Tecnologie geologiche (Prof. Rodolfo Carosi)<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra, Via S. Maria, 53<br />

Tel. 050-2215727; Fax 050-2215800; carosi@dst.unipi.it<br />

Vice Presidente del Consiglio <strong>di</strong> Corso <strong>di</strong> Laurea Aggregato in <strong>Scienze</strong><br />

Geologiche e <strong>Scienze</strong> e Tecnologie geologiche (Prof. Alessandro Sbrana)<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra, Via S. Maria 53<br />

Tel. 050/2215714; Fax 050-2215800; sbrana@dst.unipi.it<br />

Segretario del Consiglio <strong>di</strong> Corso <strong>di</strong> Laurea Aggregato in <strong>Scienze</strong><br />

Geologiche e <strong>Scienze</strong> e Tecnologie geologiche (Dott. ssa Chiara Montomoli)<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra, Via S. Maria, 53<br />

Tel. 050-2215844; Fax 050-2215800; montomoli@dst.unipi.it<br />

Presidente Commissione <strong>di</strong> Laurea (Prof. Mauro Rosi)<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra, Via S. Maria 53<br />

Tel. 050-2215712; Fax 050-2215800; rosi@dst.unipi.it<br />

Presidente <strong>della</strong> Commissione Didattica (Prof. Rodolfo Carosi)<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra, Via S. Maria, 53<br />

Tel. 050-2215727; Fax 050-2215800; carosi@dst.unipi.it<br />

Segreteria Didattica<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra, Via S. Maria, 53<br />

Tel. 050-2215832; Fax 050-2215800; <strong>di</strong>dattica@dst.unipi.it<br />

Segreteria Studenti <strong>Scienze</strong> M.F.N.<br />

Via Buonarroti<br />

Tel. 050-2213447; Fax 050-2213421<br />

Numero Verde 800-018600; segr_stud@adm.unipi.it<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

Via S. Maria, 53<br />

Tel. 050-2215700; Fax 050-2215800<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> Fisica<br />

Complesso ex-Marzotto, via Buonarroti, 2<br />

Tel. 050-2214000; Fax 050-2214333<br />

81


<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> Chimica e Chimica Industriale<br />

Via Risorgimento, 35<br />

Tel. 050-2219000; Fax 050-2219260<br />

All'in<strong>di</strong>rizzo http://www.unipi.it/studenti/servizi/index.htm si trovano<br />

informazioni utili per gli studenti dell'Ateneo Pisano:<br />

Servizio <strong>di</strong> ascolto e consulenza<br />

Un aiuto per superare problemi <strong>di</strong> inserimento, metodo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e altro<br />

Carta più<br />

Carta più, la carta elettronica per gli studenti<br />

Alice, il portale degli studenti<br />

Alice permette <strong>di</strong> controllare la propria carriera (esami sostenuti), offre un<br />

servizio <strong>di</strong> webmail e mette a <strong>di</strong>sposizione i moduli MAV per pagare le tasse.<br />

Ufficio per gli studenti <strong>di</strong>sabili<br />

USID, Ufficio per il sostegno e l'integrazione degli studenti <strong>di</strong>sabili<br />

Part-time studenti<br />

Le collaborazioni degli studenti alle attività universitarie<br />

Stu<strong>di</strong>are le lingue<br />

L'attività del Centro linguistico inter<strong>di</strong>partimentale<br />

Per informazioni: Ufficio “Studenti e laureati - Attività Orientamento”<br />

Via Fermi, 8<br />

E-mail: orientamento@adm.unipi.it<br />

Tel.:+39 0502212014/015<br />

Fax:+39 0502212037<br />

82


16. Calendario <strong>di</strong>dattico a.a.2011/2012<br />

Inizio Lezioni I semestre 3 ottobre 2011<br />

Termine Lezioni frontali I sem. 20 gennaio 2012<br />

Vacanze Natale 22 <strong>di</strong>cembre 2011 – 9 gennaio 2012<br />

I e II appello esami 23 gennaio- 17 febbraio 2012<br />

Inizio Lezioni II semestre 20 febbraio 2012<br />

Sospensioni lezioni per appelli<br />

straor<strong>di</strong>nari<br />

02 aprile – 15 aprile 2012<br />

Vacanze Pasqua<br />

05 aprile – 11 aprile 2012<br />

Termine lezioni frontali II sem. 25 maggio 2012<br />

Escursioni e lezioni fuori sede 26 maggio – 17 giugno 2012<br />

III appello esami 28 maggio – 30 giugno 2012<br />

IV appello esami 02 luglio – 31 luglio 2012<br />

V e VI appello esami 03 settembre – 30 settembre 2012<br />

17. Esami <strong>di</strong> Laurea a.a.2011/2012<br />

Sessione autunnale (2010/11)<br />

Prolungamento sessione<br />

autunnale (2010/11)<br />

Sessione estiva (2011/12)<br />

Sessione autunnale (2011/12)<br />

30 settembre 2011<br />

04 novembre 2011<br />

16 <strong>di</strong>cembre 2011<br />

17 febbraio 2012<br />

04 maggio 2012<br />

22 giugno 2012<br />

20 luglio 2012<br />

28 settembre 2012<br />

<strong>09</strong> novembre 2012<br />

14 <strong>di</strong>cembre 2012<br />

83


- 15 settembre 2011<br />

- 03 ottobre 2011<br />

- 20 febbraio 2012<br />

18. Colloqui <strong>di</strong> accesso alla Laurea Magistrale<br />

19. Orario delle lezioni<br />

Gli orari delle lezioni saranno <strong>di</strong>sponibili presso il <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong><br />

<strong>della</strong> Terra e sul sito del corso <strong>di</strong> laurea all‟in<strong>di</strong>rizzo:<br />

http://www.dst.unipi.it/geos<br />

Luogo e svolgimento delle lezioni<br />

Le lezioni si svolgono nelle aule del <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra (per<br />

l‟in<strong>di</strong>cazione delle aule si veda l‟orario delle lezioni).<br />

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19. Mappa <strong>di</strong> Pisa<br />

1. <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

Via Santa Maria, 53-24<br />

2. Polo Didattico Carmignani<br />

Piazza dei Cavalieri, 6<br />

3. Segreterie Studenti<br />

Largo B. Pontecorvo, 3 (Complesso Ex Marzotto)<br />

4. Facoltà <strong>di</strong> <strong>Scienze</strong> Matematiche, Fisiche e Naturali<br />

Largo B. Pontecorvo, 4 (Complesso Ex Marzotto)<br />

5. Stazione FF.SS.<br />

Piazza Stazione, 10<br />

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