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rapporto attivita - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri

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IRFMN<br />

microambiente tumorale provocate dal VEGF, stiamo stu<strong>di</strong>ando l’attività trascrizionale della<br />

componente stromale (micro<strong>di</strong>ssezionata dal tessuto tumorale) avvalendoci dell’ibridazione <strong>di</strong><br />

micromatrici <strong>di</strong> DNA. I risultati dell’analisi con GeneChip® Mouse Genome 430 2.0 Array<br />

(Affymetrix) in<strong>di</strong>cano che lo stroma (microambiente) dei tumori che producono molto VEGF<br />

esprime in modo “preferenziale” 294 trascritti genici. Per alcuni <strong>di</strong> essi ne è stata <strong>di</strong>mostrata<br />

l'espressione della proteina che si localizza preferenzialmente nella componente stromale e/o<br />

associata alla vascolatura dei tumori ricchi in VEGF.<br />

Valutazione preclinica <strong>di</strong> inibitori dell’angiogenesi e terapie <strong>di</strong><br />

combinazione<br />

Terapie antineoplastiche <strong>di</strong>rette contro il sistema vascolare dei tumori possono seguire due<br />

<strong>di</strong>verse strategie. La terapia antiangiogenica (inibitori dell’angiogenesi) è volta a prevenire la<br />

formazione dei nuovi vasi, mentre la terapia antivascolare (VDA) ha lo scopo <strong>di</strong> <strong>di</strong>struggere<br />

selettivamente i vasi già formati nei tumori. E’ da un decennio che stiamo valutando l’attività<br />

antiangiogenica/antivascolare <strong>di</strong> nuove molecole <strong>di</strong> interesse per lo sviluppo clinico, in<br />

particolare: a) pepti<strong>di</strong> e piccole molecole non pepti<strong>di</strong>che - che mimano gli inibitori endogeni<br />

dell’angiogenesi, tra cui composti simili alla trombospon<strong>di</strong>na-1, b) piccole molecole inibitori<br />

dei recettori tirosinchinasi, in particolare VEGFRs , FGFR e PDGR, importanti nella<br />

modulazione dell’angiogenesi, c) composti anti-vascolari, in particolare molecole che legano la<br />

tubulina (analoghi della colchicina e delle combretastatine) che, causando la depolimerizzazione<br />

dei microtubuli, danneggiano selettivamente i vasi sanguigni del tumore. Lo stu<strong>di</strong>o della<br />

combinazione d i queste classi <strong>di</strong> molecole con la chemioterapia è uno degli interessi principali<br />

del laboratorio. In particolare si conducono stu<strong>di</strong> volti a ottimizzare le modalità <strong>di</strong><br />

somministrazione delle combinazione (scelta dei farmaci, dosi e schemi <strong>di</strong> trattamento) che<br />

sono guidate dai risultati <strong>di</strong> farmacocinetica (<strong>di</strong>stribuzione del farmaco) e farmaco<strong>di</strong>namica<br />

(marcatori e analisi <strong>di</strong> immagine quali in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficazioni dell’ambiente tumorale).<br />

Modelli preclinici <strong>di</strong> tumore ovarico derivati da pazienti per stu<strong>di</strong><br />

farmacologici<br />

Un progetto che coinvolge tutto il laboratorio da <strong>di</strong>versi anni è la caratterizzazione e continua<br />

messa a punto <strong>di</strong> modelli tumorali derivati da pazienti con carcinoma epiteliale all’ovaio e<br />

trapiantati nel topo nudo (Xeno-HOC). La messa a punto <strong>di</strong> una casisistica <strong>di</strong> Xeno-HOC, -<br />

affiancata da una banca <strong>di</strong> campioni biologici da questi ottenuta - <strong>di</strong> cui sono note le<br />

caratteristiche istopatologia e molecolari, in associazione alle modalità <strong>di</strong> progressione della<br />

malattia e alla risposta farmacologia fornisce modelli ad hoc per stu<strong>di</strong>are nuovi interventi<br />

farmacologici, bersaglio mirati.<br />

Laboratorio <strong>di</strong> Metodologia per la Ricerca Biome<strong>di</strong>ca<br />

Il Laboratorio <strong>di</strong> Metodologia per la Ricerca Biome<strong>di</strong>ca nasce dall’esigenza sempre più urgente<br />

<strong>di</strong> fornire un riferimento metodologico alla ricerca clinica e traslazionale, particolarmente in<br />

ambito oncologico.<br />

L'affacciarsi <strong>di</strong> farmaci con meccanismi d'azione <strong>di</strong>fferenti dai chemioterapici tra<strong>di</strong>zionali nello<br />

scenario delle terapie oncologiche pone nuovi problemi metodologici per quanto riguarda la<br />

scelta del <strong>di</strong>segno più appropriato ed efficiente per la valutazione della loro attività clinica.<br />

Emerge quin<strong>di</strong> la necessità <strong>di</strong> un esame critico dei modelli esistenti e la considerazione <strong>di</strong> tutti<br />

gli aspetti relativi alla conduzione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> clinici, dai criteri per la selezione della dose, ai<br />

meto<strong>di</strong> per la determinazione e conferma <strong>di</strong> attività farmacologia, alla validazione <strong>di</strong> nuove<br />

tecnologie e meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> laboratorio.<br />

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RAPPORTO ATTIVITA’ 2011

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