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Luglio - Agosto 2009 (pdf - 2 MB) - Ordine Provinciale dei Medici ...

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UN MEDICO CONSAPEVOLE PER UN PAZIENTE TUTELATO IN<br />

A<strong>MB</strong>ITO PUBBLICO E PRIVATO<br />

<br />

N. D’Autilia<br />

ristretto ruoli e funzioni di queste<br />

strutture che in altre realtà nazionali<br />

hanno un peso specifico ben<br />

differente.<br />

Si intende invece approfondire il<br />

tema della sanità privata in senso<br />

stretto, del professionista, in<br />

pratica, che opera nel suo studio.<br />

Questa figura ha sempre<br />

rappresentato un significativo<br />

punto di riferimento nel panorama<br />

della offerta di competenze<br />

professionali al cittadino in tutte<br />

le epoche, ma è indubbio che il<br />

suo ruolo ha subito un’oggettiva<br />

rivalutazione nel contesto di un<br />

rapporto inevitabile con un Servizio<br />

Sanitario pubblico.<br />

Entrambi infatti sono soggetti a<br />

regole; ma mentre il professionista<br />

privato segue quelle del libero<br />

mercato, impegnandosi nello<br />

sviluppo di una continua competenza<br />

professionale da acquisirsi<br />

attraverso un costante aggiornamento<br />

del proprio knowhow,<br />

nozionistico e tecnologico, pena<br />

l’emarginazione da un mercato<br />

sempre più agguerrito, nel<br />

pubblico, accanto al processo di<br />

formazione ed aggiornamento<br />

che è dovuto da contratti e convenzioni,<br />

oltre che dalla propria<br />

specifica volontà di “crescere”<br />

professionalmente, sussiste, da<br />

alcuni anni a questa parte, un’ulteriore<br />

variabile in campo: il criterio<br />

dell’utilizzo delle risorse.<br />

Finito infatti il tempo delle vacche<br />

grasse si cerca, non senza<br />

una reale fondatezze di intenti,<br />

di coniugare la migliore qualità<br />

possibile delle prestazioni sanitarie<br />

erogate dal Servizio con<br />

un utilizzo congruo delle risorse.<br />

Ma mentre i professionisti erano<br />

in precedenza spettatori della<br />

scena, oggi sono chiamati ad esserne<br />

attori. Non senza qualche<br />

piccolo problema…<br />

Il professionista privato in questo<br />

contesto si colloca in posizione<br />

apparentemente defilata, ma in<br />

realtà del tutto coinvolto, seppure<br />

indirettamente. È ovvio infatti<br />

che in una realtà come Modena,<br />

caratterizzata da un sostanziale<br />

benessere sociale ed economico,<br />

si verifichi con particolare<br />

frequenza che il cittadino scelga,<br />

di fronte a ritardi della struttura<br />

pubblica o a bisogni personali di<br />

risposte in tempi brevi, di rivolgersi<br />

al libero professionista. In<br />

questo ambito egli è svincolato<br />

dalle regole che informano il sistema<br />

pubblico e si comporta<br />

rispondendo alla propria competenza<br />

e al senso di responsabilità<br />

professionale.<br />

Il paziente, vero attore di questo<br />

scenario, ritiene nella maggioranza<br />

<strong>dei</strong> casi che quanto prescritto<br />

dal professionista al quale si è<br />

rivolto possa (se non debba) essere<br />

soddisfatto nell’ambito del<br />

Servizio pubblico. Questa prassi<br />

non può non essere di interesse<br />

per l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> medici e odontoiatri,<br />

che deve preoccuparsi<br />

da un lato di garantire la migliore<br />

qualità della prestazione professionale<br />

sia in ambito privato<br />

che pubblico, ma dall’altro di coniugare<br />

quella qualità con il più<br />

equo utilizzo delle risorse, che<br />

sono risorse di tutti noi. Non è<br />

un caso, è bene saperlo, che tra<br />

i primi articoli del nuovo codice<br />

di Deontologia medica, il 6° per<br />

la precisione, al primo paragrafo<br />

si dice:” Il medico agisce secondo<br />

il principio di efficacia delle cure<br />

nel rispetto dell’autonomia della<br />

persona tenendo conto dell’uso<br />

appropriato delle risorse”.<br />

Questi sono dunque i parametri<br />

di riferimento per una buona<br />

assistenza: efficacia delle cure =<br />

qualità dell’atto professionale,<br />

autonomia della persona = libertà<br />

di scelta del cittadino, uso<br />

appropriato delle risorse. Questo<br />

ultimo punto non ha certo bisogno<br />

di essere coniugato.<br />

Nei prossimi mesi a partire da<br />

oggi, questo tema sarà all’attenzione<br />

del Consiglio dell’<strong>Ordine</strong><br />

per l’importanza strategica di un<br />

ruolo ordinistico al passo con i<br />

tempi. Il dibattito è aperto.<br />

Il presidente<br />

N. D’Autilia<br />

EDITORIALE

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