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Sorgenti, cisterne, pozze:<br />
i “segni d’acqua” tra abbandono e riuso<br />
nelle Prealpi Trevigiane<br />
Pozza <strong>di</strong> abbeveraggio<br />
70<br />
L’acqua è sempre stata una risorsa preziosa in montagna, soprattutto<br />
nei rilievi carsici che ne favoriscono l’infiltrazione e<br />
sistemata dal Gruppo<br />
cacciatori, versante<br />
meri<strong>di</strong>onale del Monte Pallone,<br />
rendono più <strong>di</strong>fficile il suo utilizzo. È questo il caso delle Prealpi<br />
Cison <strong>di</strong> Valmarino<br />
(Ph A.F.)<br />
Trevigiane, in cui l’intensa colonizzazione agro pastorale in<br />
quota richiedeva una presenza <strong>di</strong>ffusa della risorsa, soprattutto<br />
nei mesi estivi. Una ricerca 1 , condotta nelle terre alte <strong>di</strong> Cison <strong>di</strong><br />
Valmarino in provincia <strong>di</strong> Treviso può raccontare l’evoluzione<br />
nell’uso dei “segni d’acqua” nella fase <strong>di</strong> passaggio dall’economia<br />
tra<strong>di</strong>zionale all’economia turistica. Per secoli l’uomo ha realizzato<br />
manufatti per aumentare la <strong>di</strong>sponibilità d’acqua sui<br />
versanti, con soluzioni volte a sfruttare al meglio le piccole sorgenti<br />
esistenti e conservare l’acqua piovana.<br />
Sono stati censiti tre tipi <strong>di</strong> manufatti, che rappresentano tipologie<br />
comuni a molte altre aree prealpine: sorgenti attrezzate,<br />
pozze <strong>di</strong> abbeveraggio, vasche <strong>di</strong> raccolta.<br />
Le sorgenti, <strong>di</strong> importanza strategica, erano l’unica fonte <strong>di</strong><br />
acqua potabile. Durante la permanenza sul versante per effettuare<br />
lo sfalcio, per il pascolo del bestiame e per la raccolta <strong>di</strong><br />
prodotti del bosco il ristoro idrico era offerto da microsorgenti<br />
(localmente fontanéi). La posizione delle <strong>di</strong>more temporanee<br />
(casère) coincide spesso con quella <strong>di</strong> queste fonti d’acqua. Nell’area<br />
sono state mappate 39 sorgenti <strong>di</strong> cui oggi solo 8 risultano<br />
attrezzate per gli escursionisti, 8 sono utilizzate<br />
dall’acquedotto comunale, 5 sono allacciate ad abitazioni private.<br />
Poco meno della metà <strong>di</strong> esse attualmente risultano trascurate<br />
o <strong>di</strong>smesse.<br />
Le pozze <strong>di</strong> abbeveraggio, depressioni circolari nel terreno che<br />
conta<strong>di</strong>ni e malgari impermeabilizzavano con l’argilla perché<br />
mantenessero l’acqua piovana nella stagione estiva, sono <strong>di</strong>f-