Il numero di Ottobre 2011 - Associazione Nazionale Venezia Giulia ...
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9<br />
COMITATO DI NOVARA<br />
n occasione delle festività<br />
dei Santi Vito e Modesto,<br />
patroni <strong>di</strong> Fiume, il Comitato<br />
ANVGD novarese ha organizzato<br />
domenica 12 giugno un incontro<br />
sociale de<strong>di</strong>cato ai Fiumani, agli<br />
amici e ai simpatizzanti, presso il<br />
W <br />
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<br />
<br />
centro comunitario della Parrocchia<br />
Sacra Famiglia.<br />
In un’intervista al quoti<strong>di</strong>ano<br />
“Corriere <strong>di</strong> Novara” in occasione<br />
dello scorso 10 Febbraio, il<br />
presidente del Comitato Antonio<br />
Sar<strong>di</strong> aveva ripercorso le tappe<br />
più salienti che videro <strong>di</strong>rettamente<br />
interessate le popolazioni<br />
dell’allora confine orientale. «Se<br />
il trascorrere del tempo ha in<br />
parte contribuito a rimarginare<br />
le sofferenze <strong>di</strong> tanti - si legge sul<br />
giornale novarese - , un ricordo<br />
tangibile degli anni successivi<br />
all’esodo è rappresentato proprio<br />
da quel quartiere, il Villaggio<br />
Dalmazia appunto, sorto a<br />
partire dagli inizi degli anni ’50<br />
del secolo scorso per dare una<br />
sistemazione più <strong>di</strong>gnitosa alle<br />
famiglie degli esuli inizialmente<br />
accolti alla caserma “Perrone”.<br />
«Non siamo rimasti in molti - ha<br />
ammesso lo stesso Sar<strong>di</strong>, lui stesso<br />
esule da Fiume -. Le nuove generazioni<br />
hanno avuto modo <strong>di</strong><br />
integrarsi molto bene con il resto<br />
della città, ma è sempre importante<br />
per noi mantenere vivo il<br />
ricordo delle nostre ra<strong>di</strong>ci”».<br />
***<br />
DELEGAZIONE<br />
DI PERUGIA<br />
Narni intitola una via<br />
a Norma Cossetto<br />
urante gli anni in cui Licia<br />
Cossetto faticava a far<br />
riconoscere in Italia la storia <strong>di</strong> sua<br />
sorella Norma, seviziata ed infoibata<br />
dai partigiani nel 1943 a Santa<br />
Domenica <strong>di</strong> Visinada, non avrebbe<br />
potuto immaginare che il tempo<br />
ed uno stemperarsi delle tensioni al<br />
confine orientale, avrebbero trasformato<br />
la trage<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Norma in<br />
un simbolo del riconoscimento <strong>di</strong><br />
una pagina <strong>di</strong> storia e del superamento<br />
delle <strong>di</strong>visioni imposte dalle<br />
ideologie del Novecento.<br />
Ritroviamo tutte queste ragioni<br />
nella cerimonia che si è svolta<br />
a Narni Scalo, ai pie<strong>di</strong> della più<br />
famosa Narni in Umbria, il 15 luglio<br />
scorso, nei pressi della rotonda<br />
<strong>di</strong> via Tuderte. A Norma Cossetto<br />
è stata intitolata una via alla<br />
presenza del sindaco Stefano Bigaroni,<br />
del sen. Valentino Valentini,<br />
del vicesindaco <strong>di</strong> Attigliano, Leonardo<br />
Fazio, del Consigliere dellANVGD<br />
Franco Papetti, delegato<br />
per Perugia dell’<strong>Associazione</strong> e <strong>di</strong><br />
<strong>Il</strong>aria Ubal<strong>di</strong>, consigliere e anima<br />
dell’iniziativa.<br />
«È stato per tutti noi un momento<br />
<strong>di</strong> grande emozione, per<br />
certi versi un avvenimento storico.<br />
PdL e centrosinistra compattati<br />
in un revisionismo sostenuto<br />
da una grande sensibilità e desiderio<br />
<strong>di</strong> superamento delle <strong>di</strong>visioni<br />
imposte dalla storia e dalle ideologie.<br />
Così Norma <strong>di</strong>venta anche<br />
per noi un punto <strong>di</strong> riferimento,<br />
vittima innocente <strong>di</strong> una pagina<br />
buia del Novecento che deve insegnare<br />
e che non va <strong>di</strong>menticata,<br />
soprattutto in un momento <strong>di</strong>fficile<br />
come questo» ha <strong>di</strong>chiarato la<br />
stessa Ubal<strong>di</strong>. Concetti che sono<br />
stati sottolineati in tutti gli interventi,<br />
in particolare del sindaco.<br />
Franco Papetti, fiumano, invitato<br />
alla cerimonia perché è uno<br />
W <br />
<br />
dei testimoni della storia adriatica<br />
presente nelle scuole dell’Umbria<br />
in occasione del Giorno del Ricordo,<br />
ha voluto parlare soprattutto<br />
<strong>di</strong> Esodo: «È stata anche<br />
questa unaltra trage<strong>di</strong>a - afferma<br />
- che ha segnato centinaia <strong>di</strong> migliaia<br />
<strong>di</strong> vite e continua ad essere<br />
presente nelle coscienze e la percezione<br />
della realtà <strong>di</strong> tanta gente<br />
sparsa nel mondo. Ricordare<br />
Norma significa sottolineare gli<br />
aspetti più cruenti ma tante storie<br />
minime hanno scritto la vicenda<br />
<strong>di</strong> un popolo che va conosciuto<br />
anche per lapporto concreto dato<br />
laddove ha stabilito la propria residenza.<br />
Ovunque, abbiamo portato<br />
qualcosa della nostra cultura<br />
civile, storica ed umana».<br />
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<br />
W <br />
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<br />
COMITATO DI SASSARI<br />
L’Istria in Sardegna<br />
ertilia ha una storia particolarissima,<br />
della quale<br />
i profughi giuliani giuntivi a<br />
seguito dell’esodo hanno scritto<br />
pagine fondamentali e intense,<br />
determinandone la rinascita. Città<br />
<strong>di</strong> fondazione, i lavori vennero<br />
abbandonati nel 1942 a causa degli<br />
eventi bellici: quando vi si inse<strong>di</strong>ò<br />
sin dall’inizio del 1947 una<br />
cinquantina <strong>di</strong> esuli i cantieri<br />
erano del tutto fatiscenti. La città<br />
rinacque con il loro lavoro, pezzo<br />
su pezzo, trave su trave: dalla<br />
<strong>di</strong>sperazione dell’esilio alla ritrovata<br />
ed umana speranza della rinascita<br />
si formò via via la comunità<br />
guidata dal primo “storico”<br />
X <br />
W <br />
X <br />
W <br />
<br />
parroco, don Francesco Dapiran.<br />
A metà degli anni Cinquanta la<br />
ricostruzione era ormai ultimata<br />
ed abitati la maggior parte degli<br />
e<strong>di</strong>fici, <strong>di</strong>slocati in una rete <strong>di</strong><br />
vie i cui nomi ricordano i luoghi<br />
<strong>di</strong> origine dei profughi. Gli<br />
esuli portarono<br />
con sé l’amore<br />
assoluto per<br />
il mare e la sua<br />
vita, piantarono<br />
vigneti e uliveti<br />
nei terreni assolati<br />
e sassosi del<br />
vecchio cantiere<br />
perché l’Istria<br />
- come scrisse<br />
Giani Stuparich<br />
- somiglia fraternamente<br />
alla<br />
Toscana.<br />
<strong>Il</strong> 10 Febbraio<br />
viene commemorato<br />
dall’intera comunità<br />
esule e dalla pubblica amministrazione<br />
algherese con una cerimonia<br />
al Cristo delle Foibe,<br />
preceduta da una celebrazione<br />
liturgica e dalla sfilata delle autorità<br />
civili e militari. Quest’anno il<br />
Comitato ANVGD e la comunità<br />
giuliana <strong>di</strong> Fertilia hanno voluto<br />
raccogliere le istantanee del Giorno<br />
del Ricordo in un bel volume,<br />
dal quale riproduciamo alcune<br />
immagini: sono volti <strong>di</strong> esuli <strong>di</strong><br />
prima generazione, e più giovani,<br />
orgogliosi delle origini e <strong>di</strong> aver<br />
mantenuto, a tanti decenni <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>stanza dai tragici eventi, l’identità<br />
e la <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> comunità forte<br />
ma non chiusa, nello spirito della<br />
cultura <strong>di</strong> provenienza.