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La comunità andina in Italia - Promofirenze

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PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

1<br />

Perù, Colombia ed Ecuador:<br />

prospettive and<strong>in</strong>e per il made <strong>in</strong> Italy<br />

S O M M A R I O<br />

Pag.<br />

Clara Caselli<br />

Vale un Perù! Un paese emergente<br />

fra contraddizioni e potenzialità<br />

3<br />

William Muñoz<br />

Tradizione Tessile e Competitività Internazionale<br />

12<br />

Gianna Bressan<br />

Colombia: prospettive per il 2008<br />

29<br />

A cura della Camera di Commercio <strong>Italia</strong>na <strong>in</strong> Ecuador<br />

Ecuador, una terra di opportunità<br />

36<br />

Isabella Corv<strong>in</strong>o - Giulio Giangaspero<br />

<strong>La</strong> comunità <strong>and<strong>in</strong>a</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>: un vettore di sviluppo<br />

transnazionale<br />

44


2<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

Promozione Firenze<br />

QUADERNO DI INFORMAZIONE IMPRENDITORIALE<br />

Semestrale di <strong>Promofirenze</strong><br />

Azienda Speciale della Camera di Commercio<br />

ANNO XXV - N.1 - gennaio/giugno 2008<br />

Spedizione <strong>in</strong> abb. postale<br />

Autorizz. Tribunale di Firenze n.3236<br />

Direttore:<br />

Vasco Galgani<br />

Direttore Responsabile:<br />

Luigi Antonio Boldr<strong>in</strong><br />

Capo Redattore:<br />

Lorenzo Tell<strong>in</strong>i<br />

Gruppo redazionale:<br />

Mar<strong>in</strong>etta D’Agost<strong>in</strong>o, Margherita Elisa Lella, Nadia Sportolaro,<br />

Stefania Ranieri<br />

Segreteria di Redazione:<br />

Ilaria Schlieter<br />

Articoli firmati:<br />

<strong>Promofirenze</strong> non è responsabile delle op<strong>in</strong>ioni espresse dagli autori<br />

Direzione e Redazione:<br />

via Por S.Maria - Palazzo Borsa Merci - 50122 Firenze<br />

Tel. 055/267141 - Fax 055/2671404<br />

E-mail: promofirenze@promofirenze.com<br />

Sito Internet: www.promofirenze.com<br />

Grafica: Pasquale Ielo<br />

Stampa: Litografia IP - Firenze<br />

© <strong>Promofirenze</strong>, 2008. È vietato manipolare o riprodurre il contenuto della presente<br />

pubblicazione senza una esplicita autorizzazione scritta di <strong>Promofirenze</strong>.<br />

Chiuso <strong>in</strong> tipografia: luglio 2008<br />

Promozione Firenze è anche sul web all’<strong>in</strong>dirizzo:<br />

www.promofirenze.com


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

3<br />

VALE UN PERÙ !<br />

Un paese emergente<br />

fra contraddizioni e potenzialità<br />

Clara Caselli *<br />

Campioni di crescita: luci e ombre<br />

Il Perù è uno dei più <strong>in</strong>teressanti Paesi dell’America<br />

<strong>La</strong>t<strong>in</strong>a: situato <strong>in</strong> posizione strategica sullo scenario<br />

del Pacifico, potrebbe svolgere un importantissimo<br />

ruolo di ponte nell’ambito dei mutati scenari <strong>in</strong>ternazionali<br />

(è, tra l’altro, <strong>in</strong>sieme al Cile e al Messico,<br />

membro dell’APEC e ospita quest’anno l’Annual<br />

Meet<strong>in</strong>g dell’organizzazione medesima). Inoltre, le<br />

tendenze economiche degli ultimi anni stanno mostrando<br />

una notevole vivacità e capacità di crescita<br />

dell’economia. Negli ultimi tempi sta significativamente<br />

cambiando la percezione che gli operatori<br />

<strong>in</strong>ternazionali italiani hanno rispetto a questo Paese:<br />

da “troppo lontano” a “un nuovo Paese emergente<br />

nello scenario del Pacifico”. In effetti, un tasso di<br />

crescita del 7,6% nel 2006 e del 9% previsto per il<br />

2007 (nonostante il terremoto dell’agosto scorso)<br />

non possono che attirare l’attenzione 1 .<br />

Il territorio è più di quattro volte quello italiano,<br />

mentre la popolazione è meno della metà, ma per<br />

quasi tre quarti concentrata nella capitale e nei centri<br />

urbani. Il livello di reddito pro capite è pari a 2980<br />

dollari nel 2006 (6490 se calcolato <strong>in</strong> base alla pa-<br />

* Professore Ord<strong>in</strong>ario<br />

di Economia e gestione<br />

delle imprese, Università<br />

di Genova; Preside<br />

della Facoltà di Scienze<br />

Economiche e Commerciali<br />

dell’Università Cattolica<br />

Sedes Sapientiae<br />

di Lima (Perù).<br />

1) Perù: congiuntura<br />

2007 e prospettive<br />

economiche 2008,<br />

ICE, marzo 2008


4<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

2) World Bank Atlas,<br />

2006.<br />

3) World Economic<br />

Forum, 2008.<br />

4) World Bank Atlas,<br />

2006.<br />

5) Censo Nacional, vari<br />

anni; Inei, Compendio<br />

Estadístico, vari anni.<br />

6) M<strong>in</strong>istero degli Affari<br />

Esteri - ICE, Perù, Rapporti<br />

Paese congiunti<br />

Ambasciate/Uffici Ice<br />

Estero, 2004.<br />

rità dei poteri di acquisto) 2 e si situa al 113° posto<br />

su 209 Paesi, ad un livello <strong>in</strong>termedio fra i Paesi <strong>in</strong><br />

via di sviluppo.<br />

Per quanto riguarda gli <strong>in</strong>dici di competitività dell’economia<br />

secondo il World Economic Forum, nel<br />

2006/2007 il Perù si colloca al 77° posto (su 131<br />

Paesi considerati) per quanto riguarda il Bus<strong>in</strong>ess<br />

Competitiveness Index, ma all’86° nel rank<strong>in</strong>g del<br />

Growth Competitiveness Index: le performance<br />

migliori riguardano le capacità strategiche delle<br />

imprese, la dimensione e l’efficienza dei mercati e<br />

della f<strong>in</strong>anza, mentre le peggiori si riferiscono alle<br />

istituzioni e ai servizi pubblici, alle <strong>in</strong>frastrutture, alla<br />

tecnologia e alla capacità di <strong>in</strong>novazione 3 .<br />

L’economia: risorse, terziarizzazione e microimprese<br />

<strong>La</strong> composizione per settori dell’economia fa<br />

emergere una struttura fortemente terziarizzata:<br />

il settore dei servizi (turismo, commercio, trasporti<br />

e comunicazioni) assorbe i tre quarti dell’occupazione<br />

e genera il 59,6% del prodotto nazionale,<br />

al settore primario fa capo il 6,6% del prodotto,<br />

mentre il settore secondario pesa per il 33,8% (il<br />

15,3% è riferibile all’<strong>in</strong>dustria manifatturiera) 4 .<br />

È <strong>in</strong>teressante notare che 40 anni fa la situazione<br />

era completamente rovesciata, <strong>in</strong> quanto il settore<br />

primario assorbiva il 52% di tutta l’occupazione:<br />

qu<strong>in</strong>di si è verificato un massiccio esodo dal settore<br />

agricolo a quello terziario, con i connessi fenomeni<br />

di concentrazione della popolazione nella capitale,<br />

accompagnato nelle due ultime decadi ad un processo<br />

di de<strong>in</strong>dustrializzazione 5 .<br />

Ovviamente i dati ufficiali non <strong>in</strong>cludono il vastissimo<br />

settore dell’economia <strong>in</strong>formale che è tuttora<br />

stimata <strong>in</strong>torno al 60% di quella ufficiale 6 .<br />

Per quanto riguarda la struttura produttiva va segna-


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

5<br />

lato il ruolo delle imprese m<strong>in</strong>ori (piccole e “micro”),<br />

che rappresentano il 99,7% del numero totale delle<br />

imprese, il 76% dell’occupazione, il 42% del prodotto<br />

<strong>in</strong>terno lordo e il 3,2% delle esportazioni 7 . Da<br />

questo punto di vista, molto forte è l’<strong>in</strong>teresse delle<br />

imprese e soprattutto delle autorità politiche verso<br />

il modello italiano e le esperienze di aggregazione<br />

delle piccole imprese: a molti appare una “ricetta”<br />

proponibile e di successo <strong>in</strong> grado di favorire lo<br />

sviluppo del tessuto produttivo.<br />

Scendendo all’analisi per comparti dell’economia<br />

peruviana, si ev<strong>in</strong>ce un profilo <strong>in</strong>teressante dal<br />

punto di vista della dotazione di risorse: anzitutto la<br />

notevole disponibilità di metalli (rame, z<strong>in</strong>co, oro,<br />

argento, piombo, stagno, molibdeno) ma anche<br />

di risorse petrolifere e soprattutto gas naturale 8 .<br />

A queste vanno aggiunte le tradizionali attività del<br />

Paese: i prodotti ittici, le fibre tessili, i prodotti agricoli<br />

(riso, patate, mais, caffè, canna da zucchero,<br />

ortaggi), il legno.<br />

Aperti al mondo<br />

Dal punto di vista <strong>in</strong>ternazionale il grado di apertura<br />

è notevole: nel 2007 il 25,3% all’export, il 18,7%<br />

all’import e il 15,5% rispetto agli <strong>in</strong>vestimenti <strong>in</strong><br />

entrata 9 . Si vende rame e catodi di rame, oro grezzo,<br />

z<strong>in</strong>co, argento, far<strong>in</strong>a e olio di pesce, t-shirt di<br />

cotone, caffè, frutti di mare. Si comprano derivati<br />

del petrolio, apparecchi telefonici, mais, medic<strong>in</strong>e,<br />

apparecchi televisivi, computer, mezzi di trasporto,<br />

beni strumentali, materiali per l’edilizia.<br />

I pr<strong>in</strong>cipali partner commerciali sono gli Stati Uniti,<br />

ma sta significativamente crescendo il ruolo dei Paesi<br />

dell’America <strong>La</strong>t<strong>in</strong>a e di quelli asiatici (soprattutto<br />

C<strong>in</strong>a, Giappone, Corea), mentre dal punto di vista<br />

degli <strong>in</strong>vestitori la Spagna precede gli Stati Uniti e<br />

il Regno Unito.<br />

7) Sunat, Declaración<br />

de Renta, 2001; Censo<br />

Nacional, 1993; Inei,<br />

Encuesta Nacional de<br />

Hogares, 2003.<br />

8) Recentemente è<br />

<strong>in</strong>iziato lo sfruttamento<br />

del giacimento di gas<br />

di Camisea, che per le<br />

sue dimensioni è dest<strong>in</strong>ato<br />

ad avere un’<strong>in</strong>cidenza<br />

significativa<br />

sullo sviluppo dell’economia<br />

peruviana.<br />

9) Nostra elaborazione<br />

su dati del Banco Central<br />

de Reserva.


6<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

10) Secondo le previsioni<br />

e i confronti<br />

forniti dalla Cia, il Perù<br />

si colloca fra i Paesi il<br />

cui reddito nazionale<br />

sta crescendo a tassi<br />

significativamente elevati:<br />

7,5% previsto nel<br />

2007, contro l’11,4%<br />

della C<strong>in</strong>a, l’8,5%<br />

dell’Argent<strong>in</strong>a, l’8,3%<br />

del Venezuela, l’8,1%<br />

della Russia (cfr. www.<br />

cia.org).<br />

I punti di forza dell’economia peruviana.<br />

I punti di forza sono rappresentati essenzialmente<br />

dalla posizione strategica, dalla buona dotazione<br />

di risorse che attribuiscono al Paese un significativo<br />

vantaggio comparato, cui occorre aggiungere la<br />

buona qualità potenziale delle risorse umane e le<br />

tendenze positive del quadro macroeconomico:<br />

la stabilità monetaria e, f<strong>in</strong>o all’anno scorso, del<br />

cambio hanno caratterizzato l’<strong>in</strong>izio del millennio e<br />

sono decisamente superiori rispetto agli altri Paesi<br />

lat<strong>in</strong>oamericani, primi fra tutti Brasile e Argent<strong>in</strong>a,<br />

così come il vigoroso slancio dell’<strong>in</strong>serimento <strong>in</strong>ternazionale<br />

(anche se tra<strong>in</strong>ato <strong>in</strong> parte da fattori<br />

cont<strong>in</strong>genti come i prezzi), che ha beneficiato di<br />

rilevanti <strong>in</strong>vestimenti privati nonché del crescente<br />

processo di <strong>in</strong>tegrazione economica e liberalizzazione<br />

degli scambi che si è verificato a 360 gradi<br />

(<strong>in</strong>tegrazione lat<strong>in</strong>oamericana, trattato con gli Stati<br />

Uniti <strong>in</strong> attuazione del Andean Trade Promotion &<br />

Drug Act, <strong>in</strong>teresse crescente verso il Pacifico, etc.).<br />

Attualmente lo slancio delle esportazioni che ha<br />

caratterizzato l’<strong>in</strong>izio del millennio è <strong>in</strong> attesa dell’attuazione<br />

del Trattato di Libero Commercio con<br />

gli Stati Uniti e della possibilità di maggior apertura<br />

del mercato europeo, mentre il quadro macroeconomico<br />

se da un lato – come si è detto - mostra un<br />

tasso di crescita del Pil molto significativo 10 , dall’altro<br />

risente del recente sfavorevole andamento del<br />

cambio con il dollaro e presenta altresì preoccupanti<br />

s<strong>in</strong>tomi di ripresa dell’<strong>in</strong>flazione (<strong>in</strong>torno al 4% nel<br />

2007 e <strong>in</strong> ulteriore crescita nel 2008), alimentata<br />

dalla componente importata.<br />

I punti di debolezza: politica e società<br />

A fronte degli <strong>in</strong>dubbi punti di forza che fanno del<br />

Perù un Paese non necessariamente condannato a


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

7<br />

rimanere <strong>in</strong> una posizione di arretratezza economica,<br />

stanno alcuni forti punti di debolezza.<br />

In primo luogo va ricordato il quadro politico: a<br />

fattori congiunturali, come l’<strong>in</strong>certezza che si presenta<br />

periodicamente <strong>in</strong> connessione alle vicende<br />

elettorali, si aggiungono fattori strutturali, comuni<br />

agli altri Paesi dell’America <strong>La</strong>t<strong>in</strong>a, quali il gap<br />

tra rappresentanti e rappresentati, la distanza tra<br />

cittad<strong>in</strong>i e politica, la sfiducia verso lo stato e la<br />

mancanza di credibilità e autorità morale della<br />

maggior parte delle istituzioni, oltre che della classe<br />

politica <strong>in</strong> generale.<br />

Il quadro sociale presenta problemi di varia natura:<br />

per esempio, diffusione della povertà urbana e rurale<br />

(il 53% dei Peruviani vive al di sotto della soglia<br />

di povertà e il 20% versa <strong>in</strong> condizioni di povertà<br />

estrema 11 ), alto grado di analfabetismo e carenze<br />

del sistema educativo (un tema molto discusso negli<br />

ultimi tempi è quello della “emergenza educativa”),<br />

disoccupazione (il 7,3% della popolazione nel<br />

2007) 12 , concentrazione urbana e <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento,<br />

<strong>in</strong>sufficiente tutela dell’ord<strong>in</strong>e pubblico e della sicurezza<br />

delle persone e delle cose, alta rilevanza<br />

dell’area dell’<strong>in</strong>formalità ed anche dell’illegalità,<br />

ambiguità e difficoltà nella lotta contro il settore dei<br />

produttori di coca. Anche se sono stati fatti numerosi<br />

passi avanti negli ultimi anni, i problemi cont<strong>in</strong>uano<br />

a permanere e <strong>in</strong> qualche caso si aggravano.<br />

11) Inei, Perú en<br />

cifras, vari anni.<br />

12) ICE, Guida al mercato,<br />

2005 e successivi<br />

aggiornamenti.<br />

I punti di debolezza: economia e imprese<br />

Per quanto riguarda il settore primario, nell’agricoltura<br />

le potenzialità e risorse esistenti non sono<br />

adeguatamente sfruttate per mancanza di capitali<br />

e tecnologie: si pensi alla qualità eccellente del cotone<br />

e della lana o all’eccellenza della ricerca nel<br />

settore della patata, dei tuberi, di alcune specie di<br />

allevamento, che non sviluppano tutte le ricadute


8<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

possibili sulla crescita economica. Si pensi anche<br />

alle immense risorse forestali il cui sfruttamento è<br />

oggi antieconomico e a rischio ecologico ma potrebbe<br />

diventare un fattore di sviluppo molto forte.<br />

Il settore m<strong>in</strong>erario, a sua volta costituisce il settore<br />

tra<strong>in</strong>ante del Paese, ma le esportazioni nella maggior<br />

parte dei casi non aggiungono molto valore a<br />

quello che si <strong>in</strong>contra <strong>in</strong> natura: <strong>in</strong> questo modo non<br />

si sviluppa l’occupazione nel Perù e il potenziale di<br />

ricchezza connesso si crea fuori del Paese. Come<br />

osservava Porter qualche anno fa, si afferma un<br />

modello basato sul b<strong>in</strong>omio materie prime vendute<br />

senza processarle / mano d’opera a basso costo,<br />

che impedisce la trasformazione di un vantaggio<br />

comparato <strong>in</strong> vantaggio competitivo.<br />

Per quanto riguarda il settore <strong>in</strong>dustriale, nel corso<br />

dei decenni si è verificata una certa de<strong>in</strong>dustrializzazione,<br />

legata alla connotazione di maturità di alcuni<br />

settori tra<strong>in</strong>anti come il tessile, i prodotti della pesca,<br />

l’<strong>in</strong>dustria alimentare che hanno sofferto del decl<strong>in</strong>o<br />

generale a livello mondiale, senza che si facessero<br />

<strong>in</strong>vestimenti privati adeguati e trasferimenti tecnologici<br />

necessari per modificare le caratteristiche dei<br />

settori stessi e la loro collocazione <strong>in</strong>ternazionale.<br />

<strong>La</strong> struttura produttiva, così fortemente dipendente<br />

dalle imprese di m<strong>in</strong>ori dimensioni, si trova pertanto<br />

<strong>in</strong> condizioni di grande arretratezza e qu<strong>in</strong>di di estrema<br />

fragilità anche rispetto alle politiche aggressive<br />

di altri Paesi emergenti, soprattutto asiatici, mentre<br />

la qualità delle materie prime e delle risorse umane<br />

potrebbe consentire di spostare il livello della competizione<br />

su settori a più alto valore aggiunto. Del<br />

resto alcuni significativi progressi sono stati compiuti<br />

negli anni recenti, come testimoniano le crescenti<br />

esportazioni di primizie, frutti di mare, tessile di<br />

qualità, artigianato artistico, etc.<br />

Passando al settore terziario privato, il turismo, che


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

9<br />

potrebbe essere un punto di forza molto importante<br />

dell’economia peruviana, è <strong>in</strong>dubbiamente cresciuto,<br />

ma soffre di un’arretratezza e <strong>in</strong>sufficienza delle<br />

strutture e della rete dei servizi <strong>in</strong>frastrutturali.<br />

Il settore distributivo è anch’esso molto frammentato<br />

e arretrato: anche se con la presenza di capitali<br />

stranieri si sono creati nella capitale e nelle città più<br />

importanti centri commerciali di notevole livello, la<br />

struttura rimane fortemente dualistica e presenta<br />

anche estesi caratteri di <strong>in</strong>formalità. Notevole è stato<br />

<strong>in</strong>vece lo sviluppo nel settore delle comunicazioni<br />

e nel settore f<strong>in</strong>anziario, tra<strong>in</strong>ati dagli <strong>in</strong>vestimenti<br />

stranieri e comunque non privi di ambiguità, il<br />

primo per la forte diffusione di modelli e stili di<br />

vita tipici di Paesi avanzati <strong>in</strong> un contesto dove<br />

rimangono <strong>in</strong>soddisfatti bisogni primari ben più<br />

gravi (per esempio, è impressionante la diffusione<br />

dei cellulari: 490 ogni 1000 abitanti) e il secondo<br />

per la perdurante <strong>in</strong>capacità di rendere un servizio<br />

efficiente allo sviluppo delle imprese m<strong>in</strong>ori.<br />

Nuove politiche pubbliche: decentramento<br />

e apertura<br />

A fronte dei punti di debolezza rilevati, l’<strong>in</strong>tervento<br />

pubblico è spesso <strong>in</strong>adeguato: la spesa pubblica è<br />

alta e <strong>in</strong>efficiente e cont<strong>in</strong>ua ad essere molto concentrata;<br />

nonostante gli sforzi per migliorare la rete<br />

viaria e i collegamenti aerei <strong>in</strong>ternazionali, rimane<br />

da affrontare il problema delle <strong>in</strong>frastrutture portuali<br />

(decisive per svolgere un ruolo strategico nel Pacifico)<br />

e dei collegamenti aerei e stradali <strong>in</strong>terni.<br />

Tuttavia, il Perù sta <strong>in</strong> questo momento cercando di<br />

effettuare importanti modificazioni strutturali: ad<br />

esempio è <strong>in</strong> atto un processo di decentramento<br />

delle decisioni e di regionalizzazione che ha lo<br />

scopo di riequilibrare il rapporto tra zone urbane<br />

e rurali e rompere il circuito vizioso della povertà


10<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

rurale che produce emigrazione e maggiore povertà,<br />

attraverso la messa <strong>in</strong> moto di meccanismi<br />

locali di sviluppo.<br />

Al tempo stesso la politica di apertura <strong>in</strong>ternazionale<br />

e l’apporto della cooperazione, facilitati dal<br />

miglioramento del quadro macroeconomico ed<br />

anche del rat<strong>in</strong>g <strong>in</strong>ternazionale del Paese, cercano<br />

di favorire il miglioramento della struttura produttiva<br />

e della competitività del sistema Paese, attraverso<br />

l’<strong>in</strong>nalzamento del livello tecnologico, la formazione<br />

di cluster di imprese, lo sviluppo dell’occupazione,<br />

la “emersione” dell’economia <strong>in</strong>formale.<br />

Certamente un grosso <strong>in</strong>terrogativo è rappresentato<br />

dalla qualità della classe politica (i risultati dei<br />

sondaggi sulla popolarità della classe politica sono<br />

impressionanti!) e dal superamento dei fenomeni di<br />

esclusione dalle decisioni di gran parte della popolazione:<br />

da questo punto di vista un passo decisivo<br />

è il rafforzamento della società civile e della sua<br />

capacità di voice.<br />

È molto evidente che non è possibile mettere <strong>in</strong> moto<br />

nessun processo di sviluppo autentico guidato dal di<br />

fuori, dalle grandi imprese e dai grandi capitali. Ciò<br />

che può veramente mutare la struttura del Paese è il<br />

rafforzamento del tessuto produttivo, imprenditoriale<br />

e umano, f<strong>in</strong>o a formare un “tessuto” radicato e<br />

diffuso, soggetto e protagonista dello sviluppo.<br />

I rapporti con l’<strong>Italia</strong><br />

L’<strong>Italia</strong> importa dal Perù più di quanto non esporti:<br />

nel 2007 si trova all’11° posto fra i clienti con<br />

una quota del 3% circa, mentre nella classifica de<br />

fornitori occupa la 13a posizione, con una quota<br />

dell’1,8%. L’<strong>Italia</strong>, fra i Pesi europei, è comunque il<br />

secondo fornitore del Perù (dopo la Germania) e il<br />

terzo cliente (dopo la Spagna e la Germania).<br />

Le esportazioni italiane sono costituite pr<strong>in</strong>cipal-


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

11<br />

mente da prodotti dest<strong>in</strong>ati al settore <strong>in</strong>dustriale, <strong>in</strong><br />

quanto si tratta per la maggior parte di beni strumentali<br />

quali turb<strong>in</strong>e a gas e loro parti, compressori,<br />

macch<strong>in</strong>e tessili, macch<strong>in</strong>e per t<strong>in</strong>tura, macch<strong>in</strong>e<br />

per il settore della plastica, macch<strong>in</strong>e per il settore<br />

metalmeccanico, nonché prodotti farmaceutici e<br />

diverse apparecchiature elettroniche.<br />

Le importazioni sono costituite per l’80% da prodotti<br />

m<strong>in</strong>erari quali catodi di rame, z<strong>in</strong>co, piombo.<br />

Altri componenti sono i prodotti ittici, tessuti e filati<br />

pregiati, t-shirt, etc.<br />

Lo stock di <strong>in</strong>vestimenti diretti italiani <strong>in</strong> Perù non è<br />

<strong>in</strong>vece molto rilevante, anche a fronte di forti dis<strong>in</strong>vestimenti<br />

negli anni passati: l’<strong>Italia</strong> si colloca al 15°<br />

posto con una quota dell’1%. Il pr<strong>in</strong>cipale settore di<br />

<strong>in</strong>vestimento rimane quello f<strong>in</strong>anziario, seguito dal<br />

m<strong>in</strong>erario, energetico e servizi.<br />

Sono presenti il Gruppo Intesa (ridimensionato),<br />

ACEA, ENI-Saipem, Aqua American Quality,<br />

Maccaferri. FIAT è presente attraverso Italmotor,<br />

Marcegaglia e Astaldi stanno avviando progetti di<br />

collaborazione.<br />

In complesso, il ruolo dell’<strong>Italia</strong> appare marg<strong>in</strong>ale:<br />

la lontananza geografica ha sempre giocato un<br />

ruolo notevolmente più forte della vic<strong>in</strong>anza culturale<br />

dovuta alla nutrita presenza della comunità<br />

italiana. Tuttavia le favorevoli prospettive esistenti<br />

e il d<strong>in</strong>amismo di presenza di alcuni paesi europei,<br />

primo fra tutti la Spagna, suggeriscono la possibilità<br />

di <strong>in</strong>dividuare un ruolo più attivo: i settori delle<br />

costruzioni, <strong>in</strong>frastrutture di ogni genere, m<strong>in</strong>iere,<br />

energia e idrocarburi (gas di Camisea), agro<strong>in</strong>dustria,<br />

tessile di qualità, turismo, telecomunicazioni<br />

sono solo alcuni dei settori nei quali è possibile<br />

<strong>in</strong>dividuare ruoli significativi sia per le grandi che<br />

per le piccole imprese 13 .<br />

13) Perù: congiuntura<br />

2007 e prospettive<br />

economiche 2008,<br />

ICE, marzo 2008


12<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

TRADIZIONE TESSILE<br />

E COMPETITIVITÀ<br />

INTERNAZIONALE<br />

William Muñoz*<br />

* Esperto UNIDO (United<br />

Nations Industrial<br />

Development Organization)<br />

<strong>in</strong> Perú<br />

1) El Peruano, 2001,<br />

Hilos Milenarios, El<br />

mensaje del tradicional<br />

arte textil peruano,<br />

Pág.1.<br />

Antecedenti storici del settore tessile peruviano<br />

Dalle epoche pre<strong>in</strong>ca il cotone ed i capelli f<strong>in</strong>i dei<br />

camélidos sud-americani hanno sostenuto lo sviluppo<br />

dell’attività economica <strong>in</strong> gran parte del Perù. <strong>La</strong><br />

lana di pecora ed i capelli f<strong>in</strong>i di alpachi e vigogne,<br />

caratterizzano i dipartimenti di Puno, Cuzco, Arequipa,<br />

Ayacucho e Junín, mentre il cotone Pima, Tangüis<br />

e del Cerro riportano alle produzioni di Piura,<br />

Lima, Ica e <strong>La</strong>mbayeque. Questa grande copertura<br />

territoriale e l’esistenza e sviluppo di attività legate<br />

a queste risorse favorirono l’organizzazione di villaggi,<br />

laboratori, città <strong>in</strong>termedie e città capitali. In<br />

questi centri la creatività e la passione degli antichi<br />

artigiani peruviani produsse tessuti e abbigliamento<br />

di grande qualità e bellezza 1 .<br />

L’evidenza più concreta risale alla f<strong>in</strong>e del Periodo<br />

Formativo Superiore, (500 anni A.C.), alla penisola<br />

di Paracas, dove si sviluppò una cultura straord<strong>in</strong>aria<br />

che generò un legame con la tradizione tessile<br />

peruviana. I Paracas plasmavano nelle loro creazioni<br />

la loro propria forma di <strong>in</strong>terpretare il mondo.


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

13<br />

I loro design, figure, tessuti e colori, esposti pr<strong>in</strong>cipalmente<br />

nei manti, rivelano una maestria nelle<br />

tecniche del tessuto. L’attività tessile <strong>in</strong>fluenzò la vita<br />

quotidiana dei peruviani, denotando rango e situazione<br />

sociale. I tessuti avevaano diverse f<strong>in</strong>alità:<br />

economiche, sociali, cerimoniali e funerarie; alcuni<br />

dei loro usi erano anche per reti da pesca, borse,<br />

camicie, gonnell<strong>in</strong>e, cerchietti, calzature, manti,<br />

arazzi, polsi e sudari funerari.<br />

L’abilità degli artigiani pre-<strong>in</strong>cas 2 e le relative<br />

conoscenze nel trattamento della fibra, le t<strong>in</strong>ture<br />

naturali e la confezione di tessuti 3 , furono notevoli.<br />

Coltivarono cotoni nativi, marroni e di toni rosacei,<br />

tosavano fiamme per tessuti grossolani ed alpaca e<br />

vigogna per i tessuti f<strong>in</strong>i. T<strong>in</strong>gevano le fibre animali<br />

e vegetali, prima di filarle, utilizzando pigmenti m<strong>in</strong>erali<br />

o t<strong>in</strong>ture vegetali che aderivano o impregnavano<br />

la fibra con l’aiuto di mordenti 4 . Possedevano<br />

un’ammirabile abilità nei processi di pigmentazione<br />

tessile, ottenevano il rosso dalla coch<strong>in</strong>illa 5 , l’azzurro<br />

dall’<strong>in</strong>daco, il giallo da argille ferrug<strong>in</strong>ose,<br />

il marrone da frutti secchi, l’arancione dal seme<br />

di achiote ed il violetto dal murice 6 . Per la filatura<br />

utilizzavano il fuso, col quale la fibra era allungata,<br />

ritorta e filata. Per tessere il filo utilizzavano f<strong>in</strong>o a<br />

tre strutture: il telaio di vita, il telaio verticale ed il<br />

telaio orizzontale; quest’ultimo serviva per confezionare<br />

tessuti grossolani, i primi due si usavano<br />

nei tessuti più f<strong>in</strong>i. Queste strutture comprendevano<br />

due assi, tra i quali si disponeva l’ordito 7 ; il tessuto<br />

si completava con l’aiuto di strumenti di legno che<br />

facilitavano la creazione delle trame 8 . Erano conosciute,<br />

<strong>in</strong>oltre, tecniche tessili per la produzione di<br />

broccati, tappezzerie, doppi tessuti e veli.<br />

2) Ramón Mujica, 2005,<br />

Arte e Iconografía del<br />

Perú, Hueso Húmero 46<br />

3) Álvaro Higueras,<br />

1998, Técnicas textiles,<br />

Textiles Prehispánicos<br />

1, 1-30<br />

4) Risolvi che aiutano a<br />

fissare il colore riducendo<br />

l’acidità della<br />

t<strong>in</strong>tura..<br />

5) Parassita del cactus.<br />

6) T<strong>in</strong>tura di molluschi.<br />

7) Struttura verticale di<br />

fibre.<br />

8) Struttura orizzontale<br />

di fibre.


14<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

9) <strong>La</strong> “leva militare”<br />

dell’epoca<br />

In epoca <strong>in</strong>ca, l’istituzione della reciprocità richiedeva<br />

grandi quantità di abbigliamento f<strong>in</strong>e dest<strong>in</strong>ato<br />

ai nobili del Tahuant<strong>in</strong>suyo; ugualmente la mita<br />

guerriera 9 obbligava lo stato a coprire le esigenze<br />

logistiche dell’esercito. Per rispondere a queste necessità,<br />

gli Inca istituirono gli Aclla huasis o manifatture<br />

femm<strong>in</strong>ili, dove le mamaconas confezionavano<br />

capi di abbigliamento f<strong>in</strong>i e grossolani.<br />

Durante la colonizzazione arrivarono il telaio a<br />

pedale e le nuove versioni del telaio verticale. Gli<br />

Spagnoli portarono un nuovo processo di confezione<br />

che <strong>in</strong>cludeva il taglio e la cucitura di tessuti per<br />

fare vestiti ed altri prodotti. Gli artigiani si specializzarono<br />

<strong>in</strong> tappeti, copriletti <strong>in</strong> bassorilievo, coltri,<br />

tessuti piani realizzati a mano, coperte e capi d’abbigliamento<br />

di <strong>in</strong>fluenza occidentale come i ponchos<br />

ed i chullos. È <strong>in</strong> questo periodo che si accentuò lo<br />

sfruttamento degli <strong>in</strong>digeni nei manufatti, a causa<br />

dell’avidità spagnola volta ad ottenere una maggiore<br />

produzione e qu<strong>in</strong>di più imposte, con eccessi<br />

negli orari di lavoro ed abusi punitivi.<br />

All’<strong>in</strong>izio del periodo repubblicano, la coltivazione<br />

pr<strong>in</strong>cipale nelle grandi tenute era la canna da<br />

zucchero, successivamente crebbe l’importanza del<br />

cotone.<br />

<strong>La</strong> liberazione degli schiavi neri orig<strong>in</strong>ò un arrivo<br />

massiccio di manodopera asiatica per il lavoro nei<br />

campi. Term<strong>in</strong>ata la guerra con Cile, si era poi<br />

determ<strong>in</strong>ato un certo decl<strong>in</strong>o della élite dei proprietari<br />

terrieri e la nascita di nuovi gruppi di potere,<br />

costituiti pr<strong>in</strong>cipalmente da immigranti europei.<br />

L’orientamento all’export dell’apparato produttivo<br />

si consolidò e l’economia di esportazione divenne<br />

una delle pr<strong>in</strong>cipali fonti di entrata per il fisco.


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

15<br />

In quel contesto, un scienziato portoricano, Fermín<br />

Tangüis, sviluppò nella valle di Pisco una varietà di<br />

cotone 10 a fibra lunga, resistente, soffice e adatta per<br />

la t<strong>in</strong>tura, che costituisce uno dei pr<strong>in</strong>cipali prodotti<br />

agricoli di esportazione per la costa centrale del Perù.<br />

Anni più tardi, per la valle di Piura, Emilio Hilbk Sem<strong>in</strong>ario<br />

importò dall’Arizona 11 la varietà “Pima” 12 ,<br />

di fibra extra-lunga e straord<strong>in</strong>aria qualità.<br />

Le due guerre mondiali, e successivamente la guerra<br />

di Corea e quella del Vietnam, facilitarono l’<strong>in</strong>cremento<br />

dei prezzi delle materie prime; tra esse anche<br />

il cotone, che divenne, per un paio di decadi, uno<br />

dei pr<strong>in</strong>cipali prodotti di esportazione del paese. Lo<br />

sviluppo cotoniero fu sostenuto dall’<strong>in</strong>troduzione<br />

delle mollettatrici, macch<strong>in</strong>e per separare la fibra<br />

dal seme. <strong>La</strong> fibra era l’<strong>in</strong>put delle filande e delle<br />

<strong>in</strong>dustrie tessili, il seme serviva per l’<strong>in</strong>dustria oleicola<br />

e per l’allevamento del bestiame.<br />

Questa fase positiva per il cotone favorì lo sviluppo<br />

della sua catena produttiva, che <strong>in</strong>tegrava diversi<br />

settori dell’economia: dagli agricoltori agli <strong>in</strong>dustriali,<br />

f<strong>in</strong>o agli esportatori. In questi anni aumentò<br />

la produttività della coltivazione, migliorarono le<br />

pratiche agricole, crebbe il settore manifatturiero<br />

tessile e si acquisirono nuove tecnologie dall’Inghilterra<br />

e dall’<strong>Italia</strong>.<br />

<strong>La</strong> riforma agraria, attuata dal governo militare del<br />

Generale Velasco 13 , colpì la maggior parte delle<br />

tenute cotoniere, consegnando la proprietà delle<br />

stesse ai loro lavoratori. Furono anni critici a causa<br />

dei problemi orig<strong>in</strong>ati dalla frammentazione delle<br />

terre, per la mancanza di capacità gestionali adeguate,<br />

per la scarsità di <strong>in</strong>vestimenti sia <strong>in</strong> capitale<br />

umano che <strong>in</strong> tecnologia.<br />

10) Varietà “Tangüis”,<br />

sviluppata tra gli anni<br />

1906-1908 nella valle<br />

di Pisco per Ferm<strong>in</strong><br />

Tangüis.<br />

11) Bruno Revesz,<br />

Estado, algodón y<br />

productores agrarios.<br />

Cipca, Pág.1, 1982.<br />

12) Fu importata nel<br />

1922 per Emilio Hilbck,<br />

deriva della varietà<br />

egiziana “Metafifi”<br />

13) Generale Juan<br />

Velasco Alvarado,<br />

Presiede la Giunta di<br />

Governo tra gli anni<br />

1968-1975.


16<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

14) Francisco Med<strong>in</strong>a<br />

Mart<strong>in</strong>ez, 1990, <strong>La</strong><br />

Industria Textil en el<br />

Cuzco, Pág. 3. 1928-<br />

1980<br />

15) Pro<strong>in</strong>versión, ,<br />

Guía de Inversiones<br />

en el Sector Textil y de<br />

Confecciones para la<br />

exportación, Pág.7.<br />

2005<br />

Lo sfruttamento di lane e capelli f<strong>in</strong>i, fu concentrato<br />

nei dipartimenti di Cusco e Puno.<br />

Nel periodo coloniale erano state create diverse manifatture<br />

nel Cusco, per la produzione di tessuti che<br />

venivano poi <strong>in</strong>viati a Potosí. Dopo l’<strong>in</strong>dipendenza<br />

si attivò un d<strong>in</strong>amico commercio laniero tra il dipartimento<br />

di Cusco, Puno ed Arequipa, divenendo<br />

quest’ultimo il centro commerciale più importante<br />

della zona, per la sua vic<strong>in</strong>anza al porto di Islay, da<br />

dove si esportava la lana verso l’Europa.<br />

Agli <strong>in</strong>izi del secolo XX, le élite di commercianti e<br />

latifondisti 14 , stabilite nei dipartimenti del sud del<br />

Perù, furono i propulsori dell’<strong>in</strong>vestimento <strong>in</strong>dustriale.<br />

Così, si costituirono le fabbriche di tessuti di<br />

lana e le filande, attivandosi <strong>in</strong> questo caso anche la<br />

catena produttiva della lana, con la partecipazione<br />

di allevatori, commercianti ed <strong>in</strong>dustriales.<br />

<strong>La</strong> riforma agraria colpì la catena produttiva delle<br />

lane mediante le espropriazioni delle tenute montane<br />

e dei loro allevamenti. I “fagotti” furono ridotti<br />

<strong>in</strong> volume e mischiate le varietà. Come nel caso<br />

dell’agricoltura costiera, l’allevamento di montagna<br />

si perse e portò ai livelli di sussistenza migliaia di<br />

piccoli allevatori.<br />

F<strong>in</strong>ora possiamo affermare che il settore tessile <strong>in</strong><br />

Perù si è sviluppato approfittando della ricchezza<br />

genetica, tanto del cotone come dei camélidos<br />

sud-americani, i piani ecologici e la destrezza e versatilità<br />

degli artigiani 15 (capaci di creare le proprie<br />

tecniche per processi complessi come quelli della<br />

filatura, la t<strong>in</strong>tura e la tessitura, e anche di assimilare<br />

e adattare nuove tecnologie). Essi controllarono i<br />

processi di design, lo sviluppo di colori e anche la<br />

commercializzazione. L’attività tessile fu v<strong>in</strong>colata


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

17<br />

allo sviluppo di laboratori e, successivamente, a<br />

quello di impianti <strong>in</strong>dustriali, sempre <strong>in</strong>tensivi <strong>in</strong><br />

term<strong>in</strong>i di manodopera e allo stesso tempo portatori<br />

di conoscenze tecnologiche <strong>in</strong> processi di relativa<br />

complessità.<br />

Un altro aspetto è costituito dalla configurazione<br />

delle catene produttive: queste <strong>in</strong>tegrarono una serie<br />

di attività con maggiore utilizzo di manodopera, materie<br />

prime, processi e capitali. Come conseguenza,<br />

si generarono beni <strong>in</strong>termedi e f<strong>in</strong>ali per i mercati<br />

locali e anche per l’estero.<br />

Negli anni recenti, con il ritorno della democrazia ed<br />

i paralleli processi di apertura commerciale ed <strong>in</strong>tegrazione<br />

economica, si presentano opportunità per<br />

il settore nel mercato ampliato e saranno proprio<br />

le catene produttive con le loro capacità di adattamento<br />

e crescita, quelle che genereranno un’offerta<br />

esportabile adeguata alla domanda <strong>in</strong>ternazionale.<br />

Ovviamente si dovranno sviluppare nuove capacità,<br />

migliorare i processi, <strong>in</strong>corporare nuove tecnologie<br />

ed estendere le catene con attività di design e sviluppo<br />

di prodotto, distribuzione e commercializzazione.<br />

Questa è la sfida attuale e sarà materia della nostra<br />

analisi nei capitoli successivi.<br />

<strong>La</strong> Competitività del settore tessile nel Perù<br />

Con il supporto di diversi strumenti analitici rivediamo<br />

la situazione della competitività del settore<br />

tessile <strong>in</strong> Perù. In primo luogo commenteremo il<br />

Diamante del settore tessile peruviano; di seguito<br />

riassumeremo i pr<strong>in</strong>cipali apprezzamenti di Michael<br />

Porter sulla competitività <strong>in</strong> Perù e, <strong>in</strong> particolare,<br />

nel suo settore tessile.


18<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

Diamante del settore tessile peruviano<br />

Abbiamo preso come fonte di riferimento il Piano<br />

Operativo Esportatore del settore Tessile e confezioni<br />

del M<strong>in</strong>istero del Commercio Esterno (MINCETUR) e<br />

fatto <strong>in</strong>terviste a specialisti di istituzioni pubbliche e<br />

private collegate al settore, con la f<strong>in</strong>alità di potere<br />

organizzare i nostri commenti sulle determ<strong>in</strong>anti del<br />

Diamante del settore tessile.<br />

Grafico Nº 1 - Diamante del Settore Tessile peruviano<br />

Factores básicos<br />

Alta calidad de la fibra<br />

de algodón pese a su<br />

degeneración actual<br />

Alta f<strong>in</strong>ura de la fibra<br />

de alpaca<br />

Proximidad al oeste<br />

de EE.UU.<br />

Reconocida habilidad<br />

de la mano de obra<br />

Dependencia relativa<br />

del algodón importado<br />

Factores creados<br />

Factores de<br />

producción<br />

Deficiente <strong>in</strong>frastructura vial,<br />

portuaria y aeroportuaria<br />

Elevados costos logísticos<br />

Insuficiente personal capacitado<br />

Reactivos en moda<br />

Rápido aprendizaje y adaptación<br />

de procesos productivos<br />

Sistema de telecomunicaciones<br />

poco aprovechado<br />

Altos costos de capital<br />

Escasa <strong>in</strong>vestigación<br />

y desarrollo de fibras<br />

Baja asociatividad vertical<br />

y horizontal<br />

Poca coord<strong>in</strong>ación entre<br />

sectores privado y público<br />

Fonte: Penx<br />

Estrategia<br />

Estructura y<br />

Rivalidad<br />

Empresas <strong>in</strong>tegradas desde<br />

hilatura a confección son<br />

competitivas <strong>in</strong>ternacionalmente<br />

Exportaciones compiten por<br />

los mismos pocos clientes<br />

en mercado de EE.UU.<br />

75% de exportaciones son polos<br />

de tejidos de punto de algodón<br />

Escasa presencia en mercado<br />

de prendas de tejidos planos<br />

Mayor posibilidad de atraer<br />

<strong>in</strong>versiones por reducción<br />

de riesgo páis<br />

Competencia cerrada en costos<br />

Maximización de rentabilidad<br />

a corto plazo<br />

Industrias<br />

relacionadas<br />

y de apoyo<br />

Cluster de Gamarra<br />

des<strong>in</strong>tegrado y entrampado<br />

en mercado <strong>in</strong>terno<br />

Concentración geografica de<br />

productores <strong>in</strong> Lima<br />

facilita <strong>in</strong>tercambio<br />

Baja capacidad y tecnología<br />

en teñidos y acabados<br />

Dependencia importada en<br />

abastecimiento de <strong>in</strong>sumos<br />

(colorantes, botones, cierres<br />

y otros)<br />

Demanda mundial por productos<br />

de calidad y bajo precio<br />

Consumidores locales priorizan<br />

precio antes que calidad<br />

Consumidores norteamericanos<br />

menos exigentes que europeos<br />

D<strong>in</strong>amismo de demanda en<br />

prendas de fibras s<strong>in</strong>téticas<br />

Condiciones<br />

de la demanda<br />

Centros de moda y diseño<br />

<strong>in</strong>cipientes<br />

Capacitación técnica<br />

de baja escala<br />

Alta dependencia de equipo<br />

y maqu<strong>in</strong>aria importados<br />

Aranceles a la importación<br />

de bienes de capital e <strong>in</strong>sumos<br />

relativamente altos<br />

Limitado f<strong>in</strong>anciamiento


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

19<br />

Nel grafico Nº 1 mostriamo le determ<strong>in</strong>anti del<br />

diamante del settore tessile, su essi e col prezioso<br />

apporto di esperti del settore 16 adesso facciamo<br />

qualche commento:<br />

Condizioni dei fattori<br />

Il paese dispone di condizioni molto favorevoli grazie<br />

alla disponibilità di materie prime eccezionali,<br />

una manodopera abile ed un’ubicazione strategica<br />

<strong>in</strong> relazione al mercato americano.<br />

Non accade la stessa cosa con i fattori “artificiali”, <strong>in</strong><br />

particolare quelli di tipo avanzato. Su essi gli esperti<br />

commentano che l’<strong>in</strong>frastruttura logistica, vitale per<br />

ottenere una risposta rapida e ridurre i costi non<br />

è la più adeguata; che, sebbene la manodopera<br />

sia abile, la disponibilità di personale qualificato<br />

per operazioni specifiche è limitata, a tal punto<br />

che risulta <strong>in</strong>sufficiente per coprire le domande di<br />

macch<strong>in</strong>isti per le confezioni <strong>in</strong> tessuto piano e per<br />

la cucitura di qualità. Un altro aspetto citato dagli<br />

esperti riguarda la necessità di offrire maggiori<br />

opportunità a designer e produttori aff<strong>in</strong>ché partecip<strong>in</strong>o<br />

a fiere e sfilate <strong>in</strong>ternazionali, <strong>in</strong> modo da<br />

poter mantenere un contatto diretto con prodotti ed<br />

operatori che del<strong>in</strong>eano le tendenze della moda.<br />

Sulla ricerca e sviluppo di fibre, l’Istituto Peruviano<br />

del Cotone (IPA) e l’Istituto Peruviano di Energia<br />

Nucleare (IPEN) stanno lavorando per migliorare le<br />

varietà di cotone al f<strong>in</strong>e di ridurre il ciclo produttivo<br />

ed <strong>in</strong>crementarne i rendimenti, <strong>in</strong> particolare per<br />

le fibre extralargas. Inoltre, l’IPEN sta realizzando<br />

ricerche <strong>in</strong> genetica molecolare per migliorare le<br />

fibre del cotone ed i capelli f<strong>in</strong>i di alpaca.<br />

Gli esperti suggeriscono la convenienza a sviluppare<br />

relazioni di collaborazione scientifica e tecnologica<br />

con università e centri specializzati nel settore tessile,<br />

come l’università del North Carol<strong>in</strong>a, il M.I.T<br />

e Biella.<br />

16) Ing. Ricardo Gomez<br />

Catturarti, Direttore di<br />

Operazioni di Tessile<br />

San Cristobal.<br />

Ing. Miguel Ortiz di<br />

Zevallos, Consulente<br />

della catena produttiva<br />

tessile, Direttore del<br />

SENATI.<br />

Ing. Daniel Delgadillo,<br />

Funzionario di Universal<br />

Textil.<br />

Sig.ra. Sonia Lozada,<br />

Designer, Consulente<br />

PROMPEX.<br />

Ing. Alejandro Gonzales,<br />

Past President<br />

PROMPEX, Diretore<br />

Textil Piura.<br />

Sr. Manuel Centeno, Direttore<br />

di competitività<br />

PRODUCE.<br />

Sig.ra. Teresa Ichikawa,<br />

Direttoressa di Divisione<br />

Tessile PROMPEX.<br />

Ec. Gladys Triveño,<br />

Presidente PROEXPAN-<br />

SIÓN.


20<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

È stato osservato che i livelli di associazionismo<br />

imprenditoriale nel settore non sono ancora i più<br />

adeguati; esistono tuttavia <strong>in</strong>iziative del governo,<br />

per promuovere la costituzione di reti produttive,<br />

che offrono l<strong>in</strong>ee guida di orientamento verso la<br />

domanda. Queste reti sono però ancora limitate<br />

sia come numero che per impatto.<br />

Condizioni della domanda<br />

Riguardo alle condizioni della domanda, gli esperti<br />

sono d’accordo nell’affermare che la domanda<br />

mondiale del settore abbigliamento diventa sempre<br />

più esigente per quanto si riferisce a qualità e prezzi.<br />

I processi di apertura ed <strong>in</strong>tegrazione commerciale<br />

ampliano le possibilità di collocare la produzione<br />

nazionale all’estero. Diversamente da quello che<br />

accade nel mercato mondiale, su quello locale i<br />

consumatori preferiscono il prezzo piuttosto che la<br />

qualità, per cui la loro domanda non è molto esigente<br />

e comprano abbigliamento di fibra s<strong>in</strong>tetica<br />

e di cotoni a fibre corte.<br />

L’assenza di una strategia seria per difendere la proprietà<br />

<strong>in</strong>tellettuale e i marchi colpisce l’<strong>in</strong>novazione<br />

e lo sviluppo dei produttori locali. Altri fattori che,<br />

secondo loro, limitano lo sviluppo di una domanda<br />

sofisticata sono il contrabbando ed il dump<strong>in</strong>g, che<br />

generano distorsioni nei prezzi relativi. Suggeriscono<br />

che un primo passo per ord<strong>in</strong>are il mercato è<br />

quello di garantire le regole di libera concorrenza<br />

ed elim<strong>in</strong>are le distorsioni. Un secondo passo sarebbe<br />

promuovere la diversificazione verso mercati<br />

di esportazione dei tradizionali fornitori del mercato<br />

locale, (fabbricanti di prodotti s<strong>in</strong>tetici e di fibra<br />

corta); così si alzerebbero gli standard di qualità<br />

dei prodotti <strong>in</strong> generale.


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

21<br />

Strategia, struttura e competizione<br />

In relazione alla strategia, struttura e competizione,<br />

gli esperti hanno osservato che le imprese più grandi<br />

del settore sono completamente <strong>in</strong>tegrate, dalla<br />

filatura f<strong>in</strong>o alla confezione, fatto che offre loro un<br />

vantaggio competitivo. L’elevato livello di concentrazione<br />

delle nostre esportazioni di confezioni verso<br />

gli Stati Uniti è pr<strong>in</strong>cipalmente <strong>in</strong> tessuto di punto,<br />

quello che implicherebbe una certa vulnerabilità,<br />

mentre la nostra offerta di esportazione non è molto<br />

diversificata. Ancora non si è sviluppato un mercato<br />

esterno forte per l’abbigliamento di tessuto piano,<br />

la cui domanda mondiale è molto significativa e<br />

<strong>in</strong> crescita. Tutti sperano che la conseguenza della<br />

firma del TLC con gli Stati Uniti e l’evoluzione degli<br />

<strong>in</strong>dicatori macroeconomici nazionali siano stimoli<br />

duraturi per gli <strong>in</strong>vestimenti degli imprenditori stranieri<br />

nel settore.<br />

Industrie collegate e di supporto<br />

Sulle <strong>in</strong>dustrie collegate e di supporto, si osserva<br />

che effettivamente la pr<strong>in</strong>cipale agglomerazione di<br />

piccoli produttori del settore confezioni era quella<br />

di Gamarra, rivolta pr<strong>in</strong>cipalmente verso il mercato<br />

<strong>in</strong>terno, mentre si ritiene più appropriato che la<br />

maggioranza di imprese produttrici e complementari<br />

del settore siano ubicate a Lima, dato che questo<br />

potrebbe facilitare lo scambio, le comunicazioni e<br />

le relazioni.<br />

Il settore non dispone ancora di fornitori di servizi<br />

di t<strong>in</strong>tura e rif<strong>in</strong>iture completamente efficienti, per<br />

cui si generano colli di bottiglia e ritardi nei processi.<br />

Molti materiali, come ad esempio i coloranti,<br />

sono per la maggior parte importati dall’estero e<br />

questo riduce la flessibilità e la rapidità di risposta.<br />

Anche gli esperti dichiarano che, sebbene esistano


22<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

17) UCSS, Demanda<br />

<strong>La</strong>boral para jóvenes<br />

con formación técnica<br />

en sectores d<strong>in</strong>ámicos<br />

de Lima Metropolitana,<br />

Lima, Área de Investigación<br />

UCSS, 2005.<br />

alcune scuole di moda e des<strong>in</strong>g, queste risultano<br />

<strong>in</strong>sufficienti per formare un’offerta di design che<br />

permetta al settore di competere a scala globale.<br />

Da una ricerca fatta dall’Universidad Católica<br />

Sedes Sapientiae 17 , sulla domanda lavorativa per<br />

formazione tecnica, si è concluso che l’offerta formativa<br />

offerta dai Centri Educativi Occupazionali<br />

(CEOS) di Lima non è funzionale alla domanda,<br />

e pertanto quei Centri non formano macch<strong>in</strong>isti di<br />

cucitura adeguati alle necessità delle imprese. <strong>La</strong><br />

migliore proposta formativa è quella del Senati e si<br />

suggerisce perciò che sia quest’ultima istituzione a<br />

sviluppare i piani di studio dei CEOS e a garantirne<br />

il funzionamento.<br />

Il settore tessile<br />

Porter, riferendosi al settore tessile, ha osservato che<br />

uno dei nodi fondamentali dell’economia peruviana<br />

ha la sua radice nella maniera <strong>in</strong> cui si stanno<br />

sviluppando i suoi cluster del cotone e dell’alpaca,<br />

specificamente nel modo <strong>in</strong> cui le imprese stanno<br />

competendo all’<strong>in</strong>terno di essi. Si sta procedendo<br />

verso la formazione di una base di fornitori, grazie<br />

alla quale le imprese straniere presenti <strong>in</strong> Perù ne<br />

hanno sp<strong>in</strong>to lo sviluppo. Gamarra è un cluster<br />

dipendente dal cotone, cresciuto con modesti aiuti<br />

da parte del governo. <strong>La</strong> debolezza di questo cluster<br />

deriva anche dalla scarsa protezione della proprietà<br />

<strong>in</strong>tellettuale, si realizzano <strong>in</strong>fatti molte imitazioni.<br />

Occorrerebbe migliorare la promozione delle<br />

esportazioni, essere molto attivi nelle politiche di<br />

market<strong>in</strong>g e mantenere standard elevati. Le imprese<br />

peruviane potrebbero creare un attivo unico speciale<br />

mediante il design, se potessero crearsi condizioni<br />

<strong>in</strong>sediative più adeguate per un cluster tessile, e ciò<br />

potrebbe sp<strong>in</strong>gere un marchio importante, “Made <strong>in</strong><br />

Perù”, che aiuterebbe le imprese del cluster, ma le<br />

cui ricadute di immag<strong>in</strong>e sarebbero generalizzate.


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

23<br />

I Cluster nel settore tessile<br />

Nella sua agenda nazionale per la competitività,<br />

Michael Porter menziona che è nell’ambito dei cluster<br />

che si apprezzano meglio i le sfide aperte per<br />

migliorare i settori <strong>in</strong>dustriali. Come si vedrà più <strong>in</strong><br />

dettaglio nel capitolo seguente, i pr<strong>in</strong>cipali acquirenti<br />

di abbigliamento sono le catene al dettaglio e<br />

i grandi marchi che progressivamente aumentano<br />

le loro aspettative rispetto ai fornitori, preferiscono<br />

comprare il pacchetto completo 18 e si rivolgono<br />

ad un mercato globale molto competitivo, dove le<br />

necessità cambiano cont<strong>in</strong>uamente. Rispondere a<br />

questo mercato complesso e d<strong>in</strong>amico è la sfida dei<br />

cluster nazionali. Perciò riteniamo importante identificare<br />

i problemi all’<strong>in</strong>terno dei cluster del cotone e<br />

dell’alpaca, mentre la correzione degli stessi aiuterà<br />

a migliorare la competitività del settore <strong>in</strong>dustriale<br />

dell’abbigliamento e le sue capacità di risposta al<br />

mercato <strong>in</strong>ternazionale.<br />

18) KSA, Programa<br />

para la cadena fibra,<br />

textil, vestido, México,<br />

Kurt Salmon Associates,<br />

2003, Pág.9.<br />

Cluster del Cotone Tessile-confezioni<br />

Il cluster del settore cotone <strong>in</strong> Perù (vedi grafico Nº 2)<br />

è costitutito dai produttori agricoli di cotone <strong>in</strong> ramo<br />

(con i loro fornitori) e dalle imprese mollettatrici, nella<br />

fase primaria. Dalle imprese che trasformano la fibra,<br />

dalle filature, dalle <strong>in</strong>dustrie di tessuti e confezioni 19<br />

e dalle imprese olearie ed agroalimentari, nella fase<br />

manifatturiera. Inoltre, dalle istituzioni governative e<br />

non governative che sostengono il settore; dai centri<br />

di ricerca come l’Istituto Nazionale di Investigazione<br />

Agraria (INIA), l’Università Agraria della Mol<strong>in</strong>a<br />

(UNALM) e l’Istituto Peruviano del Cotone (IPA). Dalle<br />

strutture formative, come il SENATI per la formazione<br />

tecnica e l’Università Nazionale di Ingegneria (UNI)<br />

per l’abilitazione degli <strong>in</strong>gegneri tessili. Inf<strong>in</strong>e, i<br />

fornitori <strong>in</strong>dustriali di macch<strong>in</strong>ari e servizi, la rete di<br />

<strong>in</strong>termediari locali e l’<strong>in</strong>sieme delle imprese espor-<br />

19) E.Brenes,<br />

K.Madrigal, F.Pérez,<br />

Reporte F<strong>in</strong>al del<br />

Proyecto: Agrotecnología<br />

en Perú, Lima,<br />

INCAE, 2001, Pág.4.


24<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

20) M<strong>in</strong>cetur, Plan<br />

Operativo Exportador<br />

del Sector Textil, Lima,<br />

PENX, 2004, Pág.14.<br />

21) E.Brenes, F.Cilloniz;<br />

K.Madrigal, F.Pérez,<br />

El cluster del algodón<br />

en Perú: Diagnóstico<br />

competitivo y recomendaciones<br />

estratégicas,<br />

Lima, INCAE, 2001.<br />

Págs. 74-75.<br />

22) E.Brenes,<br />

K.Madrigal, F.Pérez,<br />

Reporte F<strong>in</strong>al del<br />

Proyecto: Agrotecnología<br />

en Perú, Lima,<br />

INCAE, 2001, Págs.23-<br />

28.<br />

tatrici ed importatrici formano la componente “di<br />

servizio” del cluster.<br />

Il cluster del cotone è importante perché esporta uno<br />

dei pr<strong>in</strong>cipali prodotti non tradizionali del paese, l’abbigliamento.<br />

D’altra parte usa molta manodopera<br />

e collega attività di tipo agricolo-rurale con attività<br />

manifatturiero-urbane. Si stima che esso generi impiego<br />

diretto e <strong>in</strong>diretto per oltre 270,000 persone 20 .<br />

È <strong>in</strong>oltre lo spazio che permette l’omologazione ed<br />

assimilazione di standard da parte delle imprese,<br />

permette di orientare con efficienza le politiche dirette<br />

a fortificare i diversi livelli di operatori e promuove<br />

le s<strong>in</strong>ergie e l’associazionismo.<br />

Una ricerca del Progetto And<strong>in</strong>o di Competitività 21 ha<br />

identificato i pr<strong>in</strong>cipali problemi del cluster del cotone<br />

<strong>in</strong> Perù: scarsa organizzazione nella fase agricola,<br />

carenza di una strategia per tutto il settore, necessità<br />

di sviluppo tecnologico specialmente nella fase<br />

agricola, necessità di diversificazione dei mercati e di<br />

promozione della formazione per tutto il cluster.<br />

Un’altra ricerca dell’INCAE 22 , dopo avere analizzato<br />

i problemi del settore, formula raccomandazioni<br />

e <strong>in</strong>dividua come temi prioritari per migliorare la<br />

competitività del settore cotone:<br />

· Def<strong>in</strong>ire una strategia <strong>in</strong>tegrale per tutto il cluster,<br />

prendendo <strong>in</strong> considerazione adeguatamente tutti<br />

gli attori<br />

· Generazione, acquisizione e trasferimento di<br />

tecnologia: per fare ciò, occorre consolidare il<br />

sistema di ricerca attuale, progettare un sistema di<br />

estensione e trasferimento di tecnologia attraverso<br />

la formazione e approfittando delle potenzialità<br />

del settore privato, progettare un premio all’<strong>in</strong>novazione<br />

tessile.<br />

· Migliorare il “clima”: si suggerisce rivedere la cornice<br />

tributaria per il settore, di mantenere l’attuale


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

25<br />

flessibilità del lavoro, semplificare l’importazione<br />

di materiale genetico per la ricerca, realizzare il<br />

miglioramento genetico e promuovere la ricerca<br />

sulle varietà..<br />

· Organizzare la produzione primaria e irrobustire<br />

le istituzioni di supporto.<br />

· Diversificare i mercati di dest<strong>in</strong>azione: bisogna<br />

identificare l’offerta esportabile, analizzare i<br />

mercati di sbocco dei pr<strong>in</strong>cipali paesi importatori,<br />

identificare <strong>in</strong> quali prodotti esistono vantaggi<br />

competitivi, promuovere i prodotti <strong>in</strong> fiere <strong>in</strong>ternazionali,<br />

sviluppare una strategia comb<strong>in</strong>ata per<br />

la diversificazione dei prodotti, sviluppare s<strong>in</strong>ergie<br />

con gli <strong>in</strong>dustriali del cluster dell’alpaca per condividere<br />

strategie di design, market<strong>in</strong>g e moda,<br />

promuovere prodotti con t<strong>in</strong>ture organiche.<br />

· Promuovere la formazione: selezionare istituzioni<br />

ad hoc e determ<strong>in</strong>are i curriculum sia per<br />

l’<strong>in</strong>dustria che per le tecniche agricole, def<strong>in</strong>ire<br />

un sistema di promozione all’<strong>in</strong>vestimento <strong>in</strong><br />

formazione per le imprese, def<strong>in</strong>ire progetti di<br />

formazione <strong>in</strong> tutte le fasi del cluster.<br />

Grafico Nº 2 - Cluster Cotone-Tessili-Confezioni<br />

Insumos<br />

y maqu<strong>in</strong>aria<br />

Prod. de algodón<br />

en rama<br />

Exportación de<br />

algodón en fibra<br />

Comprador<br />

<strong>in</strong>ternacional<br />

Investigación y<br />

capacitación<br />

F<strong>in</strong>anciamiento<br />

y crédito<br />

Desmote<br />

Aceite comestible<br />

grasa y jabón<br />

Alimentos para<br />

animales y<br />

procesamiento<br />

de semillas<br />

Algodón<br />

nacional en fibra<br />

Algodón importado<br />

en fibra<br />

Exportador<br />

<strong>in</strong>ternacional<br />

Hilado<br />

Tejeduría<br />

Hilado<br />

Outsourc<strong>in</strong>g<br />

T<strong>in</strong>torería<br />

y acabado<br />

Mano de obra<br />

y capital<br />

C o n f e c c i ó n<br />

Fonte: MINCETUR, Plan operativo Textil, 2004 pág. 7


26<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

23) E.Brenes,<br />

K.Madrigal, F.Pérez,<br />

Reporte F<strong>in</strong>al del<br />

Proyecto: Agrotecnología<br />

en Perú, Lima,<br />

INCAE, 2001,<br />

Págs.11-12.<br />

24) Si localizano <strong>in</strong><br />

Arequipa e presentano<br />

processi produttivi<br />

eterogenei.<br />

25) M<strong>in</strong>cetur, Plan<br />

Operativo Exportador<br />

del Sector Textil, Lima,<br />

PENX, 2004, Pág.14.<br />

26) E.Brenes,<br />

K.Madrigal, F. Pérez,<br />

K. Valladares, El cluster<br />

de los camélidos en<br />

el Perú: Diagnóstico<br />

competitivo y recomendaciones<br />

estratégicas,<br />

Lima, INCAE, 2001,<br />

Pág.14.<br />

Cluster dell’Alpaca<br />

I pr<strong>in</strong>cipali anelli del cluster dell’alpaca (vedi grafico<br />

Nº 3) sono 23 : l’allevamento degli animali, (ci sono<br />

circa 100.000 unità produttive nelle zone di Cusco e<br />

Puno); la produzione di fibra, che comprende la tosatura<br />

(si realizza ogni 18 mesi); la produzione di filati<br />

e tessili (ci sono 6 <strong>in</strong>dustrie formali che producono<br />

tops e filati di fibra di alpaca 24 ); i tessuti artigianali,<br />

(prodotti per piccole imprese che si dedicano all’artigianato<br />

e sono molto disperse); i mattatoi (esiste<br />

solo un mattatoio ufficiale e la pratica comune è<br />

che lo stesso produttore realizzi la macellazione); le<br />

conciature (esistono poche conciature che lavorano il<br />

cuoio di alpaca); la commercializzazione (la maggior<br />

parte della fibra <strong>in</strong>dustrialmente lavorata si esporta<br />

e, nel mercato locale, si negoziano essenzialmente<br />

prodotti artigianali); istituzioni di appoggio (la cooperazione<br />

<strong>in</strong>ternazionale, l’associazione <strong>in</strong>ternazionale<br />

dell’alpaca); i fornitori di <strong>in</strong>put, beni e servizi e,<br />

f<strong>in</strong>almente, lo Stato.<br />

Il cluster dell’alpaca è importante poiché il paese possiede<br />

circa l’80 percento dei capi a livello mondiale.<br />

L’habitat dell’alpaca oscilla fra i 3.800 e i 4.500 metri<br />

sul livello del mare; a quell’altezza l’allevamento<br />

dell’alpaca è la pr<strong>in</strong>cipale attività economica realizzata<br />

per quasi a 100.000 unità produttive che danno<br />

lavoro ad oltre 120.000 persone 25 . Nel mercato<br />

mondiale delle fibre di capelli f<strong>in</strong>i, quella di alpaca è<br />

molto apprezzata e compete col cashemire, il mohair<br />

e l’angora; essa rappresenta, <strong>in</strong>oltre, quasi il 10 % 26<br />

della produzione mondiale di capelli f<strong>in</strong>i.<br />

<strong>La</strong> ricerca del Progetto And<strong>in</strong>o di Competitività ha<br />

identificato come pr<strong>in</strong>cipali problemi del cluster dell’alpaca:<br />

l’assenza di una strategia per tutto il cluster,<br />

la necessità di sviluppo tecnologico per migliorare la<br />

qualità, lo stabilimento di prezzi differenziati secondo<br />

la qualità.<br />

Nella ricerca condotta da Esteban Brenes 27 ed altri


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

27<br />

esperti su “Agro-tecnologie nel Perù”, si def<strong>in</strong>iscono<br />

come temi prioritari per migliorare la competitività<br />

nel cluster dell’alpaca:<br />

· Def<strong>in</strong>ire una strategia <strong>in</strong>tegrale di lungo periodo,<br />

che co<strong>in</strong>volga l’organizzazione e l’avviamento di<br />

un’istituzione <strong>in</strong>caricata di tutelare la competitività<br />

per il settore.<br />

· Generazione e trasferimento di tecnologia per<br />

migliorare la qualità: si dovrà diffondere la ricerca<br />

esistente, <strong>in</strong>dividuare le necessità di ricerca nel<br />

cluster dell’alpaca, cercare fonti di cooperazione<br />

per f<strong>in</strong>anziare ricerche prioritarie, sviluppare programmi<br />

di estensione e trasferimento di tecnologia,<br />

promozione ed <strong>in</strong>vestimento con i membri del<br />

cluster.<br />

· Superare la mancanza di prezzi differenziati per<br />

qualità di fibra, sviluppare un piano di miglioramento<br />

genetico, creazione di un’istituzione neutrale<br />

che certifichi la qualità della fibra e generi fiducia<br />

all’<strong>in</strong>terno del cluster, creazione di centri di servizi<br />

che aiut<strong>in</strong>o nel monitoraggio delle greggi al f<strong>in</strong> di<br />

determ<strong>in</strong>arne il numero e la qualità.<br />

27) E.Brenes,<br />

K.Madrigal, F.Pérez,<br />

Reporte F<strong>in</strong>al del<br />

Proyecto: Agrotecnología<br />

en Perú, Lima,<br />

INCAE, 2001,<br />

Págs.31-33.<br />

Maqu<strong>in</strong>arias<br />

y equipos<br />

Proveedores<br />

de <strong>in</strong>sumos<br />

Asistentes<br />

técnicos<br />

Grafico Nº 3 - Cluster produttivo <strong>in</strong>dustriale dell’alpaca<br />

CRIANZA<br />

ESTADO<br />

Politicas, servicios públicos, obras de<br />

<strong>in</strong>fraestructura, apoyo gubernamental<br />

PRIMARIA<br />

INDUSTRIA<br />

-Clasificación<br />

-Pe<strong>in</strong>ado<br />

-Hilatura<br />

VALOR<br />

AGREGADO<br />

-Tejido<br />

-Confección<br />

Servicios de formación, Capacitación,<br />

Entrenamiento, Investigación, Desarrollos tecnológicos,<br />

Sistemas de crédito y f<strong>in</strong>anciamiento<br />

COMERCIAL<br />

Fonte: IPAC<br />

Empaques<br />

Transporte<br />

Servicios<br />

posteriores<br />

Fabricantes de<br />

maqu<strong>in</strong>aria<br />

Publicidad<br />

Publicaciones<br />

especializadas<br />

Eventos


28<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

Tessitura tradizionale nei pressi di Cuzco - Perù<br />

(picasaweb.google.com - Galleria pubblica di Kipu)


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

29<br />

Colombia:<br />

prospettive per il 2008<br />

Gianna Bressan *<br />

Cont<strong>in</strong>ua <strong>in</strong>arrestabile la crescita economica colombiana.<br />

Il 2007, con uno sviluppo del PIL superiore<br />

al 7,50 %, è stato il qu<strong>in</strong>to anno consecutivo a registrare<br />

una crescita superiore al 5%, completandosi <strong>in</strong><br />

questo modo uno dei cicli di maggiore espansione<br />

economica.<br />

L’<strong>in</strong>flazione ufficiale del 5,69% si è allontanata dalle<br />

stime programmate del Governo (del 4,5%): prodotti<br />

energetici e derrate alimentari sono state le causali<br />

dell’impennata più vistosa osservata nel paniere dei<br />

beni, impiegato sia dal DANE (ISTAT colombiano)<br />

che dal Banco de la Repubblica per calcolare questa<br />

variabile macroeconomica.<br />

Per il 2008 si prevede che il trend positivo degli ultimi<br />

anni si manifesti attraverso il rafforzamento degli <strong>in</strong>dici<br />

macroeconomici, sp<strong>in</strong>ti dalla d<strong>in</strong>amica degli <strong>in</strong>vestimenti<br />

privati (pr<strong>in</strong>cipalmente esteri) e dai consumi delle<br />

famiglie. Non si prevedono grossi cambiamenti, nonostante<br />

alcune <strong>in</strong>certezze dovute a fattori congiunturali<br />

esterni: l’<strong>in</strong>stabilità dei mercati f<strong>in</strong>anziari <strong>in</strong>ternazionali<br />

come conseguenza della crisi ipotecaria degli Stati<br />

Uniti, gli elevati prezzi del petrolio, la m<strong>in</strong>accia del<br />

rallentamento dell’economia statunitense e l’<strong>in</strong>cognita<br />

del Venezuela (secondo partner commerciale della<br />

* Segretario Generale<br />

Camera di Commercio<br />

<strong>Italia</strong>na per la Colombia


30<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

Colombia), sono alla base delle <strong>in</strong>certezze.<br />

A ciò si aggiunge il futuro poco chiaro del TLC<br />

(Trattato di Libero Commercio) con gli Stati Uniti<br />

che, nonostante le pressioni e l’<strong>in</strong>teressamento<br />

dimostrato dal Governo Bush, è poco probabile<br />

sia ratificato quest’anno dal Congresso americano,<br />

visto il mancato appoggio dei rappresentanti<br />

democratici.<br />

Nell’attesa che il Congresso americano ratifichi il<br />

TLC, la Colombia cont<strong>in</strong>uerà a beneficiare delle<br />

agevolazioni previste dalla Legge di Preferenze<br />

Doganali per l’Area And<strong>in</strong>a (ATPDEA), che concede<br />

ad una quantità considerevole di prodotti colombiani<br />

esportati negli USA un particolare regime di<br />

esenzione doganale.<br />

In compensazione, il TLC con il Cile è stato approvato<br />

dal Congresso colombiano, il 1°. aprile scorso,<br />

mentre si progredisce nei negoziati con il Canada<br />

- congiuntamente con il Perù - e con l’Unione europea,<br />

<strong>in</strong>tenzionata a siglare un Accordo <strong>in</strong> blocco<br />

con i Paesi CAN.<br />

Negli ultimi sei anni il Paese ha dimostrato che esiste<br />

un notevole potenziale imprenditoriale, al di là dei<br />

problemi generati dalla ormai languente guerriglia<br />

e dal narcotraffico.<br />

<strong>La</strong> politica di “Sicurezza Democratica” e di prudente<br />

gestione macroeconomica del governo Uribe, hanno<br />

reso possibile un cambiamento, ormai evidente<br />

per la popolazione locale, passando <strong>in</strong> questi ultimi<br />

anni da una percezione generalizzata d’<strong>in</strong>sicurezza<br />

ad un clima d’ottimismo e di affidabilità.<br />

Risulta chiaro, <strong>in</strong>oltre, che la Colombia cont<strong>in</strong>uerà<br />

ad avere una moneta forte. Negli ultimi quattro<br />

anni, il peso colombiano si è rivalutato rispetto al<br />

dollaro americano e all’euro di oltre il trenta percento,<br />

raggiungendo livelli cambiari riscontrabili nel<br />

1999. Il tasso di cambio è diventato, negli ultimi


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

31<br />

tempi, una delle variabili più difficili da stimare,<br />

mentre i fattori che tra<strong>in</strong>ano la rivalutazione cont<strong>in</strong>ueranno<br />

a presentarsi sicuramente anche nel<br />

2008: il tasso elevato sul denaro fissato dal Banco<br />

de la Repubblica per contenere l’<strong>in</strong>flazione, il preoccupante<br />

<strong>in</strong>centivo all’arrivo di capitali speculativi <strong>in</strong><br />

aggiunta agli alti livelli <strong>in</strong>ternazionali di liquidità,<br />

l’aumento dei flussi di capitali provenienti da <strong>in</strong>vestimenti<br />

stranieri, l’arrivo di rimesse dei colombiani<br />

che lavorano all’estero e la buona percezione della<br />

sicurezza del Paese.<br />

Infrastrutture<br />

Il Paese desidera superare nel 2008 il ritardo nello<br />

sviluppo delle <strong>in</strong>frastrutture: strade, porti ed aeroporti<br />

si trovano nel pacchetto dei grandi progetti<br />

previsti per far fronte alle necessità che dovrebbero<br />

presentarsi con la firma del TLC con l’America.<br />

Di fatti, sono già state autorizzate le concessioni<br />

per ampliare i porti di Buenaventura, Barranquilla<br />

e Santa Marta e si trovano <strong>in</strong> pieno andamento le<br />

opere per rifare l’Aeroporto El Dorado di Bogotá,<br />

appalto v<strong>in</strong>to da un gruppo svizzero. Inoltre, a<br />

seguito della gara v<strong>in</strong>ta da un consorzio colombo<br />

– c<strong>in</strong>ese per la ristrutturazione di sei aeroporti (di<br />

cui due a Medellìn, la città più <strong>in</strong>dustrializzata del<br />

paese), si prevedono appalti per ulteriori sei term<strong>in</strong>ali<br />

aerei (Bucaramanga, Cúcuta, Valledupar,<br />

Santa Marta, Barrancabermeja e Rioacha). Da<br />

rilevare <strong>in</strong>oltre che il S<strong>in</strong>daco di Bogotá ha ottenuto<br />

l’avallo del Governo centrale e una donazione di<br />

1,5 milioni di dollari da parte della Banca Interamericana<br />

di Sviluppo, per dare <strong>in</strong>izio agli studi<br />

di fattibilità della prima l<strong>in</strong>ea metropolitana della<br />

capitale colombiana, che ha riscontrato l’<strong>in</strong>teresse<br />

di importanti imprese <strong>in</strong>ternazionali, tra cui la Metropolitana<br />

Milanese.


32<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

D’altra parte, sono previsti forti <strong>in</strong>vestimenti <strong>in</strong><br />

nuove centrali elettriche. Parallelamente cont<strong>in</strong>uerà<br />

l’appoggio, anche economico per mezzo di sussidi<br />

del governo, nei confronti dei produttori di biocombustibili:<br />

oltre ai diversi progetti funzionanti, nei<br />

prossimi mesi <strong>in</strong>izieranno le esportazioni di 40.000<br />

tonnellate/anno per gli USA e l’UE e si prevede<br />

l’avvio nel 2008 di un impianto di biodiesel, con un<br />

<strong>in</strong>vestimento di 23 milioni di dollari della statale Ecopetrol,<br />

che produrrà 100.000 tonnellate/anno.<br />

Edilizia<br />

Anche nel 2007 i risultati di questo importante settore<br />

economico sono stati considerati particolarmente<br />

positivi dagli operatori (con una crescita del 10%),<br />

attività che nei c<strong>in</strong>que anni precedenti ha segnato<br />

<strong>in</strong>crementi notevoli rispetto al passato. Per il 2008 le<br />

aspettative si presentano un po’ meno d<strong>in</strong>amiche, <strong>in</strong><br />

parte a causa dei timori della crisi nordamericana,<br />

un po’ anche per fattori <strong>in</strong>terni: la costruzione di<br />

abitazioni, di centri commerciali e di uffici a Bogotá,<br />

cont<strong>in</strong>uano a buon ritmo, ma <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciano a scarseggiare<br />

i terreni edificabili.<br />

D’altra parte, le grandi catene alberghiere hanno<br />

scelto la Colombia - <strong>in</strong> particolare Bogotá e Cartagena<br />

- come dest<strong>in</strong>azione per i loro nuovi progetti.<br />

Marriot International, Hyatt, Hilton Hotels Corporation<br />

e Sofitel apriranno strutture alberghiere e centri<br />

congressuali, la maggior parte dei quali <strong>in</strong>izieranno<br />

ad operare nel 2009.<br />

In forte espansione sono <strong>in</strong>oltre i Centri Commerciali:<br />

solo a Bogotá ne funzionano attualmente<br />

200, mentre la Federazione Colombiana di Commercianti<br />

– FENALCO – stima che, ogni 23 giorni,<br />

è <strong>in</strong>augurato un nuovo Centro Commerciale nel<br />

Paese.


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

33<br />

Gli Investimenti Stranieri<br />

I flussi degli Investimenti Stranieri diretti verso la<br />

Colombia sono cresciuti <strong>in</strong> modo sostanziale negli<br />

ultimi anni. Solo nel primo trimestre del 2007 si<br />

è registrato un <strong>in</strong>cremento del 100% rispetto allo<br />

stesso periodo dell’anno precedente.<br />

Gli analisti ritengono che la fiducia degli <strong>in</strong>vestitori<br />

provenga non soltanto dalla buona d<strong>in</strong>amica dell’economia,<br />

ma dal fatto che il Paese ha sempre<br />

presentato livelli bassi e stabili d’<strong>in</strong>flazione ed una<br />

politica economica storicamente responsabile, non<br />

avendo mai dichiarato moratorie o subito fenomeni<br />

di iper<strong>in</strong>flazione.<br />

A ciò si aggiunge l’ambiente propizio per gli affari<br />

e le prerogative fornite agli <strong>in</strong>vestitori, che ricevono<br />

lo stesso trattamento concesso ai nazionali colombiani<br />

e la possibilità di trasferimento all’estero del<br />

totale degli utili.<br />

Poche sono le limitazioni per quanto riguarda i<br />

settori d’<strong>in</strong>tervento: tranne i casi di attività v<strong>in</strong>colate<br />

con la difesa e la sicurezza della Nazione o la lavorazione<br />

e gestione dei residui tossici o radioattivi,<br />

sono necessari permessi speciali da parte dello Stato<br />

solamente nei settori degli idrocarburi, m<strong>in</strong>erario,<br />

f<strong>in</strong>anziario ed assicurativo.<br />

<strong>La</strong> presenza diretta di aziende italiane è purtroppo<br />

poco rilevante (Assicurazioni Generali, Italtel,<br />

Parmalat, Metecno, Tecnip, Enel, BTic<strong>in</strong>o, Ducati e<br />

Zambon), mentre numerose sono <strong>in</strong>vece le imprese<br />

colombiane che hanno assunto la rappresentanza<br />

di marchi italiani nei più diversi settori (arredamento,<br />

articoli sanitari e sportivi, abbigliamento,<br />

apparecchiature elettroniche, sistemi di sicurezza,<br />

alimentare, ecc.). Nei giorni scorsi è stata <strong>in</strong>uaugurata<br />

a Bogotá la prima boutique di Ermengildo<br />

Zegna (273 metri quadri presso uno dei più eleganti


34<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

Centri Commerciali della città), con un <strong>in</strong>vestimento<br />

di 2,5 milioni di dollari.<br />

Oltre 700 aziende mult<strong>in</strong>azionali hanno sede <strong>in</strong><br />

Colombia da ormai molti anni: Procter & Gamble,<br />

Johnson & Jonson, 3M, SABMiller, Telmex, America<br />

Móvil, Telefónica, Nestlé, Siemens. Diverse sono<br />

anche le Banche straniere presenti nel Paese (tra cui<br />

BBVA, Banco Santander, HSBC), mentre rilevante è<br />

la produzione locale di veicoli da parte di 3 aziende<br />

<strong>in</strong> particolare: Sofasa (Renault e Toyota), Colmotores<br />

(General Motors) e la Compañía Colombiana<br />

Automotriz (Mazda, Ford e Mitsubishi).<br />

Nel frattempo, molte aziende straniere stanno<br />

aprendo succursali <strong>in</strong> Colombia ed <strong>in</strong>crementando<br />

gli <strong>in</strong>vestimenti nel Paese: nel settore petrolifero – per<br />

esempio - la brasiliana Petrobras vede sempre più<br />

consolidata la sua presenza nel Paese; la svizzera<br />

Glencore International AG ha acquistato nel 2006 il<br />

51% della Raff<strong>in</strong>eria di Cartagena per un valore di<br />

circa 657 milioni di dollari; la S<strong>in</strong>opec Corp (C<strong>in</strong>a)<br />

e la ONGC (India), hanno comprato il 50% di<br />

Omimex Colombia; la Chevron Texaco ha <strong>in</strong>vestito<br />

ulteriori 110 milioni di dollari per <strong>in</strong>crementare la<br />

produzione di gas.<br />

Un altro settore importante per gli <strong>in</strong>vestimenti stranieri<br />

è quello dell’<strong>in</strong>dustria manifatturiera, nel quale<br />

si sono registrati importanti operazioni nel 2007.<br />

Esempi sono l’acquisto del 52% dell’acciaieria Paz<br />

della Rio da parte del gruppo Brasiliano Votoramt<strong>in</strong><br />

e l’acquisto della Petco da parte della messicana<br />

Mexichem.<br />

Altri comparti che hanno visto rilevanti <strong>in</strong>vestimenti<br />

nel 2007 sono il f<strong>in</strong>anziario (1.196 milioni di dollari)<br />

ed il settore m<strong>in</strong>erario (carbone, ferro nichel e oro)<br />

per 1.047 milioni di dollari.<br />

Il commercio, con 894 milioni di dollari, ha registrato<br />

l’acquisto di un pacchetto azionario del 30%


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

35<br />

della catena di supermercati Exito da parte della<br />

mult<strong>in</strong>azionale francese Cas<strong>in</strong>ò; Carrefour cont<strong>in</strong>ua<br />

ad aprire ulteriori punti di vendita <strong>in</strong> tutto il Paese<br />

e la catena cilena Falabella è presente sia direttamente<br />

con negozi propri, che con <strong>in</strong>vestimenti negli<br />

Homecenter locali.<br />

Perché la Colombia<br />

L’ubicazione geografica strategica, l’alto livello<br />

scolastico-tecnico medio della popolazione economicamente<br />

attiva, le bellezze naturali, la ricchezza<br />

del patrimonio culturale ed artistico, sono alcune<br />

delle motivazioni.<br />

Oltre alla stabilità economica che abbiamo cercato<br />

di esporre <strong>in</strong> questo articolo, rileviamo che il Paese<br />

ha conf<strong>in</strong>i geografici con il Venezuela, Ecuador,<br />

Perù, Panama e Brasile, oltre a 1.600 Km sull’Oceano<br />

Atlantico e 1.300 Km. sull’Oceano Pacifico.<br />

Registra circa 45 milioni di abitanti (di cui il 64% tra<br />

i 15 ed i 65 anni di età), costituendosi nella popolazione<br />

più alta nella Comunità And<strong>in</strong>a e nella terza<br />

<strong>in</strong> America <strong>La</strong>t<strong>in</strong>a, dopo il Brasile ed il Messico.<br />

Il mercato potenziale è <strong>in</strong>teressante: nella capitale<br />

Bogotá, vivono più di sette milioni di abitanti e <strong>in</strong><br />

ciascuna delle altre tre città importanti (Medellìn,<br />

Cali e Barranquilla) si contano oltre due milioni di<br />

persone. Almeno quattro città hanno una popolazione<br />

superiore ai 500 mila abitanti e 23 città<br />

di medie dimensioni possiedono più di 100 mila<br />

abitanti.<br />

Per concludere, un altro dato importante: la forza<br />

lavorativa della Colombia è considerata la migliore<br />

nell’ambito della Comunità And<strong>in</strong>a e tra le<br />

più qualificate – a livello gestionale ed operativo –<br />

dell’<strong>in</strong>tera America <strong>La</strong>t<strong>in</strong>a, con un tasso di alfabetizzazione<br />

che raggiunge il 92,1%.<br />

Per ulteriori <strong>in</strong>formazioni:<br />

Camera di Commercio<br />

<strong>Italia</strong>na per la Colombia<br />

www.ccicolombia.com


36<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

L’ECUADOR, UNA TERRA<br />

DI OPPORTUNITÀ<br />

Per la sua eccellente posizione geografica,<br />

l’Ecuador rappresenta per gli Europei<br />

una terra variegata, piena di attrattive naturali<br />

ed è qu<strong>in</strong>di, come paese sudamericano, una<br />

dest<strong>in</strong>azione turistica per eccellenza.<br />

Camera di Commercio <strong>Italia</strong>na<br />

<strong>in</strong> Ecuador<br />

L’Ecuador è situato nella parte nordoccidentale del<br />

Sud America, e conf<strong>in</strong>a al nord con la Colombia,<br />

al sud e all’est con il Perù e all’ovest con l’Oceano<br />

Pacifico. È attraversato dalla l<strong>in</strong>ea equatoriale o<br />

parallelo zero, e da lì prende il suo nome: “Ecuador”.<br />

Il paese è diviso <strong>in</strong> quattro regioni naturali:<br />

la montagnosa o Catena And<strong>in</strong>a, la costa o Litorale,<br />

l’oriente o Amazzonia e la regione <strong>in</strong>sulare o<br />

Galapagos, tutte e quattro ricche di particolarità e<br />

caratteristiche proprie che fanno dell’Ecuador uno<br />

dei paesi più ricchi <strong>in</strong> flora e fauna del mondo.<br />

Come antecedenti storici possiamo <strong>in</strong>dicare che<br />

l’Ecuador è una Repubblica dal 1830; prima di questa<br />

data, quello che oggi si conosce come territorio ecuadoriano<br />

faceva parte della Gran Colombia, assieme<br />

a Venezuela, Colombia, Panamá, Perù e Bolivia.<br />

Il processo di <strong>in</strong>dipendenza nel paese è stato portato<br />

avanti da ambiziosi creoli e coraggiosi meticci ribelli<br />

che hanno sfidato gli emissari del re di Spagna.


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

37<br />

<strong>La</strong> presenza degli spagnoli, nel territorio che oggi è<br />

l’Ecuador, risale al 1534, anno nel quale sono state<br />

fondate città come Quito e Santiago di Quito (vic<strong>in</strong>o<br />

all’attuale Riobamba, nel centro del paese); <strong>in</strong>oltre<br />

la presenza degli iberici ha significato un’eredità<br />

culturale meticcia, che si riscontra nell’architettura<br />

delle sue città, nei costumi e nelle manifestazioni<br />

religiose, così come nella gastronomia, tanto per<br />

citare solo alcuni di questi ambiti, <strong>in</strong> modo che il<br />

territorio ecuadoriano rappresenta un crogiolo nel<br />

quale si sono fuse due culture, quella spagnola e<br />

quella <strong>in</strong>digena <strong>and<strong>in</strong>a</strong>.<br />

Oggi il paese si estende su 256.370 km 2 e possiede<br />

una popolazione di 13.755.680 abitanti. Le sue<br />

città più importanti sono Quito, la capitale, Guayaquil,<br />

il porto pr<strong>in</strong>cipale, Cuenca, Manta, Ambato<br />

e Loja, tra le altre.<br />

Ecuador: un centro attraente dal punto di<br />

vista produttivo, turistico e commerciale<br />

L’Ecuador, come praticamente tutti gli stati lat<strong>in</strong>oamericani,<br />

è un paese <strong>in</strong> via di sviluppo ed offre<br />

qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong>teressanti opportunità di <strong>in</strong>vestimento al<br />

capitale nazionale ed estero.<br />

Nelle aree rurali il territorio ha naturalmente una<br />

vocazione pr<strong>in</strong>cipalmente agricola. Grazie proprio<br />

al fatto che l’Ecuador è attraversato dal “parallelo<br />

zero” e gode qu<strong>in</strong>di di 12 o 13 ore di luce tutti i<br />

giorni dell’anno, alcune coltivazioni come i fiori,<br />

gli ortaggi, le gram<strong>in</strong>acee, tanto per menzionarne<br />

alcune, si possono raccogliere tutti i mesi dell’anno,<br />

massimizzando così il rendimento del terreno<br />

e dell’<strong>in</strong>vestimento nel suo complesso.<br />

D’altra parte, la costa, chiamata anche Litorale,<br />

dato che è situata a pochi metri sul livello del mare<br />

ed è caratterizzata da alti livelli di umidità, per-<br />

Le risorse produttive


38<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

mette la coltivazione del cacao, nella quale spicca<br />

il famoso “cacao aromatico” (è noto che uno dei<br />

migliori cacao nel mondo è quello ecuadoriano,<br />

dato che ha caratteristiche specifiche <strong>in</strong> quanto ad<br />

aroma e sapore). Un’altra coltivazione importante è<br />

quella della banana, nella quale l’Ecuador emerge<br />

come uno dei pr<strong>in</strong>cipali produttori ed esportatori<br />

del mondo; anche il caffè è un prodotto importante,<br />

che si coltiva <strong>in</strong> un clima caldo e secco; l’ananas, la<br />

papaya, il mango, il maracuyá, ecc. sono tutti frutti<br />

di tipo tropicale che rappresentano voci importanti<br />

nella produzione agricola ecuadoriana.<br />

Sulla costa, grandi estensioni di terra sono state<br />

dedicate alla coltivazione del riso, prodotto di base<br />

della dieta ecuadoriana, nonché alla palma africana<br />

(dalla quale si estrae grasso vegetale come olio e<br />

margar<strong>in</strong>a) mais giallo, yuca, ecc.<br />

Nella regione costiera ci sono anche grandi vasche<br />

per la produzione di gamberi e gamberoni di acqua<br />

dolce e salata. Sulle coste del Pacifico abbiamo la<br />

pesca del tonno, dell’ombr<strong>in</strong>a, della spigola e di altri<br />

pesci che hanno fatto dell’Ecuador un importante<br />

fornitore di prodotti ittici.<br />

Sulla Catena And<strong>in</strong>a troviamo coltivazioni di carciofi,<br />

broccoli, asparagi e altri ortaggi,dest<strong>in</strong>ati ai mercati<br />

esteri, oltre a frutta come fragole, uvillas, more e<br />

babacos che pure sono <strong>in</strong>viati ad altri paesi. <strong>La</strong><br />

zona montagnosa è nota per la produzione di fiori<br />

freschi, che si esportano soprattutto <strong>in</strong> paesi come<br />

gli Stati Uniti, la Russia, l’Olanda; sappiamo che i<br />

fiori ecuadoriani entrano nel mercato italiano attraverso<br />

grandi <strong>in</strong>termediari olandesi. D’altra parte, per<br />

quanto riguarda il mercato <strong>in</strong>terno, questa zona è<br />

una grande produttrice di tubercoli, soprattutto patate,<br />

mellocos, carote, camotes, ocas, ecc. Anche la<br />

qu<strong>in</strong>ua costituisce un’importante produzione <strong>and<strong>in</strong>a</strong><br />

che vanta notevoli caratteristiche proteiche.


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

39<br />

Nella regione amazzonica si produce banana, cacao,<br />

caffè, yuca, frutti tropicali come l’ananas, la naranjilla,<br />

il maracuyá, la papaya, e citrici come pompelmi,<br />

mandar<strong>in</strong>i, arance e limoni.<br />

Nelle tre regioni naturali: costa, montagna e oriente,<br />

oltre ai terreni dest<strong>in</strong>ati alle piantagioni agricole,<br />

esistono grandi estensioni dedicate all’allevamento<br />

bov<strong>in</strong>o, settore che poi si aggancia a quello <strong>in</strong>dustriale<br />

attraverso le aziende casearie e di <strong>in</strong>saccati o<br />

derivati della carne, e il settore conciario.<br />

Dal punto di vista produttivo, le grandi città come<br />

Quito, Guayaquil e Cuenca possono essere considerate<br />

come Parchi Industriali, dato che lì si stabiliscono<br />

importanti <strong>in</strong>dustrie nelle quali vengono fabbricate<br />

varie l<strong>in</strong>ee di prodotti. Città <strong>in</strong>termedie come Ambato<br />

e la stessa Cuenca, tra le altre, possono essere situate<br />

al livello di distretti <strong>in</strong>dustriali, dato che nel corso<br />

degli anni hanno fatto spazio a importanti settori dell’<strong>in</strong>dustria.<br />

Per fare qualche esempio possiamo dire<br />

che Cuenca è un “distretto <strong>in</strong>dustriale ceramico”, nel<br />

quale si sono radicate importanti ditte che si dedicano<br />

alla fabbricazione di mattonelle o rivestimenti <strong>in</strong><br />

ceramica e aziende che fabbricano pezzi di ceramica<br />

utili e decorativi; Ambato potrebbe essere considerata<br />

come un “centro di produzione del cuoio”, dato che<br />

la maggior parte di concerie e aziende dedicate alla<br />

fabbricazione delle calzature sono situate <strong>in</strong> questa<br />

città; la città Antonio Ante, più conosciuta come Atuntaqui<br />

è un importante centro di produzione tessile<br />

del paese. In questo stesso articolo, ma più avanti,<br />

quando affronteremo il tema della commercializzazione,<br />

riprenderemo questo argomento.<br />

All’<strong>in</strong>terno del settore turistico, l’Ecuador offre due<br />

grandi ventagli di possibilità. <strong>La</strong> prima è quella di<br />

visitare il paese come turisti. Da questa posizione si<br />

possono, <strong>in</strong> pochi giorni, visitare le pr<strong>in</strong>cipali attrat-<br />

Il Turismo


40<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

tive turistiche che l’Ecuador offre: sulla costa le molte<br />

spiagge e località balneari del paese, note per la loro<br />

bellezza naturale, la gastronomia e <strong>in</strong> genere il calore<br />

della loro gente; nella zona montagnosa il paesaggio<br />

and<strong>in</strong>o è impressionante e ed è caratterizzato da un<br />

colore verde <strong>in</strong>tenso e dalle imponenti montagne,<br />

con molti ghiacciai perenni ed alcuni vulcani come il<br />

Cotopaxi, il Tungurahua e il Pich<strong>in</strong>cha; l’Amazzonia è<br />

una regione con un’enorme varietà di flora e fauna. Il<br />

territorio, <strong>in</strong>oltre, è lo spazio ideale per liberarsi dallo<br />

stress e godere delle delizie che offre la sua gastronomia;<br />

le Isole Galapagos sono un luogo privilegiato<br />

a livello mondiale e, a ragione, sono state dichiarate<br />

dall’UNESCO patrimonio naturale dell’umanità.<br />

Anche dal punto di vista culturale l’Ecuador è un<br />

paese che offre molto: le varie gastronomie tipiche<br />

di ognuna delle regioni naturali, nelle quali gli <strong>in</strong>gredienti<br />

di base sono prodotti propri di ciascuna;<br />

la ricchezza architettonica delle città, anche questa<br />

riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio Culturale<br />

dell’umanità nel caso di Quito e di Cuenca;<br />

il bagaglio culturale che si esprime nelle tradizioni e<br />

nelle feste popolari; l’arte popolare e l’artigianato,<br />

sono tutte attrattive con le quali il turista si diletta.<br />

Da un punto di vista prettamente economico, come<br />

possibilità di <strong>in</strong>vestimento, il capitale, nazionale e<br />

straniero, può trovare nel turismo un settore attraente.<br />

Così, con il proposito di soddisfare le necessità del<br />

turismo <strong>in</strong>terno ed esterno si possono fare piccoli<br />

<strong>in</strong>vestimenti <strong>in</strong> vari punti del paese, adeguando strutture<br />

alberghiere o ostelli alla portata di tutti i gusti e<br />

di tutte le tasche; <strong>in</strong> questo senso l’offerta dovrebbe<br />

subire un <strong>in</strong>cremento. Allo stesso modo i pacchetti<br />

turistici dovrebbero specializzarsi, offrendo sport di<br />

avventura, percorsi ecologici, turismo comunitario,<br />

feste popolari e folcloristiche che si svolgono <strong>in</strong> tutto<br />

il paese.


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

41<br />

L’<strong>Italia</strong> rappresenta per l’Ecuador il pr<strong>in</strong>cipale socio<br />

commerciale nell’Unione europea, posizione consolidata<br />

da circa una decade.<br />

L’Ecuador concentra le sue esportazioni verso l’<strong>Italia</strong><br />

<strong>in</strong> una limitata gamma di prodotti; nel 2007 sono<br />

state esportate <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> 266 partite doganali: nelle<br />

prime c<strong>in</strong>que voci era concentrato il 90% del suddetto<br />

flusso commerciale.<br />

D’altra parte, nello stesso periodo <strong>in</strong> questione,<br />

cioè l’anno 2007, l’<strong>Italia</strong> ha venduto all’Ecuador<br />

2.438 partite doganali e non si potrebbe stimare<br />

una dipendenza verso prodotti o partite doganali,<br />

dato che le esportazioni italiane sono molto diversificate.<br />

I prodotti agroalimentari italiani sono altamente<br />

posizionati sul mercato locale, e si trovano nei<br />

supermercati e nei negozi specializzati del paese.<br />

Questi prodotti, nonostante l’alto livello dei prezzi,<br />

riscontrano una grande accettazione e rotazione<br />

sul mercato nazionale.<br />

Nel campo commerciale, l’<strong>Italia</strong> potrebbe offrire<br />

all’Ecuador beni con alto contenuto tecnologico,<br />

come ad esempio macch<strong>in</strong>ari per diversi settori produttivi<br />

come quello della ceramica, della falegnameria,<br />

del cuoio, delle calzature e degli accessori<br />

<strong>in</strong> genere; l’agro<strong>in</strong>dustria (forni <strong>in</strong>dustriali, sistemi<br />

di conservazione di alimenti e bevande, sistemi di<br />

imballaggio sotto vuoto), la costruzione, ecc. Anche<br />

il settore agricolo, <strong>in</strong>oltre, ha bisogno di tecnicizzarsi<br />

e <strong>in</strong> quel campo è applicabile l’offerta di impianti<br />

di irrigazione, sistemi di aratura, pulizia di terreni<br />

e raccolta di prodotti agricoli.<br />

D’altra parte, <strong>in</strong> risposta alla comunità degli ecuadoriani<br />

residenti <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, un altro settore che potrebbe<br />

avere un enorme potenziale è quello che offre<br />

prodotti ecuadoriani nel paese europeo. È questo<br />

il caso dei prodotti ad alto contenuto nostalgico,<br />

L’Ecuador,<br />

un’attrattiva<br />

commerciale


42<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

che potrebbero essere molto richiesti dai cittad<strong>in</strong>i<br />

ecuadoriani residenti <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>. Sempre per questo<br />

gruppo di persone si potrebbero sviluppare certi<br />

tipi di servizi come il trasporto di corrispondenza e<br />

i bonifichi bancari o giri di denaro, <strong>in</strong>crementando<br />

l’attuale offerta e migliorando la competitività di<br />

questi servizi.<br />

Un settore che è <strong>in</strong> forte crescita <strong>in</strong> Ecuador è lo sviluppo<br />

di sistemi <strong>in</strong>formatici o software, che potrebbero<br />

essere offerti all’<strong>Italia</strong> e sviluppati sulla base<br />

di richieste specifiche dei clienti italiani provenienti<br />

da diversi settori produttivi.<br />

Per concludere, crediamo che l’<strong>Italia</strong> e l’Ecuador<br />

potrebbero tendere ponti che conducano alla creazione<br />

di alleanze strategiche, tenendo presente che<br />

l’Ecuador è, per sua natura, fornitore di materie<br />

prime o beni a basso valore aggiunto, mentre l’<strong>Italia</strong><br />

è un paese che offre beni di alto livello tecnologico<br />

e richiede, allo stesso tempo, materie prime. Inoltre<br />

l’<strong>Italia</strong> annovera tra i suoi professionisti, esperti <strong>in</strong><br />

design che potrebbero contribuire allo sviluppo dei<br />

prodotti fabbricati <strong>in</strong> Ecuador, consegnando un alto<br />

valore aggiunto alle creazioni o tendenze elaborate<br />

nel paese sudamericano.<br />

Inf<strong>in</strong>e, alcune aziende italiane che hanno cercato<br />

sbocchi <strong>in</strong> paesi americani, hanno studiato la possibilità<br />

di dislocare la propria produzione e trasferirsi<br />

dall’<strong>Italia</strong> all’Ecuador, tenendo conto della posizione<br />

geografica del paese. Questa <strong>in</strong>iziativa tende a fare<br />

dell’Ecuador un centro di produzione, raccolta e<br />

distribuzione di merci verso altre dest<strong>in</strong>azioni del<br />

cont<strong>in</strong>ente americano.


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

43<br />

ANNI<br />

Valori <strong>in</strong> migliaia di dollari<br />

Numero di partite doganali<br />

Variazione annuale (n / n-1)<br />

<strong>in</strong> valori assoluti<br />

Variazione annuale (n / n-1)<br />

<strong>in</strong> valori relativi<br />

Variazione del numero di partite<br />

Variazione percentuale<br />

del numero di partite<br />

Scambio commerciale (xs + ms)<br />

Variazione dello scambio<br />

<strong>in</strong> valori assoluti<br />

Variazione dello scambio<br />

<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i relativi<br />

Scambio commerciale <strong>Italia</strong>-Ecuador<br />

ESPORTAZIONI<br />

(Ecuador - <strong>Italia</strong>)<br />

PREZZI FOB<br />

IMPORTAZIONI<br />

(<strong>Italia</strong> - Ecuador)<br />

PREZZI CIF<br />

2005 2006 2007 2005 2006 2007<br />

386.162,54<br />

236<br />

426.727,55<br />

251<br />

448.284,54<br />

266<br />

115.923,44<br />

2.202<br />

170.711,42<br />

2.283<br />

159.867,30<br />

2.438<br />

-<br />

40.565,01 21.556,99<br />

- 54.787,98 -10.844,12<br />

-<br />

-<br />

10,50%<br />

15<br />

5,05%<br />

15<br />

-<br />

-<br />

47,26%<br />

81<br />

-6,35%<br />

155<br />

-<br />

502.085,98<br />

6%<br />

597.438,97<br />

6%<br />

-<br />

4%<br />

7%<br />

608.151,84<br />

-<br />

95.352,99<br />

10.712,87<br />

-<br />

18,99%<br />

1,79%


44<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

<strong>La</strong> comunità <strong>and<strong>in</strong>a</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>:<br />

un vettore di sviluppo<br />

transnazionale<br />

* CeSPI / SID<br />

** CeSPI<br />

Isabella Corv<strong>in</strong>o* - Giulio Giangaspero**<br />

1) “Il Triple w<strong>in</strong>, comporta<br />

un vantaggio per<br />

gli immigrati, per gli<br />

stati di dest<strong>in</strong>azione e<br />

quelli di orig<strong>in</strong>e del migrante”.<br />

Citazione dal<br />

discorso del Segretario<br />

Generale delle Nazioni<br />

Unite Kofi Annan <strong>in</strong><br />

occasione dell’evento:<br />

General Assembly on<br />

International Migrations<br />

and Development, New<br />

York, 15 – 16 settembre<br />

2006.<br />

Premessa<br />

Negli ultimi anni abbiamo assistito al progressivo<br />

<strong>in</strong>teressamento di governi nazionali e sopranazionali<br />

al tema “Migrazioni e sviluppo”, una delle questioni<br />

centrali sulle quali oggi i paesi si confrontano<br />

quotidianamente. Gli approcci da parte di Unione<br />

Europea e Nazioni Unite all’argomento sono mutati<br />

nel tempo, passando da politiche il cui obiettivo era<br />

sostanzialmente quello di controllare e/o bloccare<br />

la pressione migratoria ad un approccio più positivo<br />

e creativo che pone l’attenzione sugli effetti positivi<br />

che le migrazioni possono generare <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di<br />

sviluppo sia nei paesi d’orig<strong>in</strong>e sia <strong>in</strong> quelli di dest<strong>in</strong>azione<br />

dei migranti. <strong>La</strong> via del “triple w<strong>in</strong>” 1 , <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e,<br />

ha segnato il passaggio dal “root causes approach”<br />

ad una prospettiva <strong>in</strong> cui le migrazioni possono<br />

contribuire al co-sviluppo e al miglioramento delle<br />

relazioni tra stati.<br />

Uno degli aspetti più significativi di questa tesi è il<br />

possibile nesso presente tra migrazioni e sviluppo.<br />

Per alcune comunità di immigrati può risultare più<br />

facile trovare le condizioni utili a realizzare questo<br />

nesso virtuoso, come accade a quelle comunità che


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

45<br />

mantengono forti legami culturali ed economici<br />

con il paese d’orig<strong>in</strong>e e che dunque hanno molte<br />

più possibilità che nel breve periodo possano verificarsi<br />

le prospettive precedentemente descritte.<br />

Con questo <strong>in</strong>tervento <strong>in</strong>tendiamo descrivere i fattori<br />

che permettono di considerare la comunità lat<strong>in</strong>oamericana,<br />

e <strong>in</strong> particolare i migranti provenienti<br />

dalla regione <strong>and<strong>in</strong>a</strong>, come un attore privilegiato<br />

di questo processo.<br />

Primo asset: la presenza <strong>and<strong>in</strong>a</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong><br />

<strong>La</strong> comunità lat<strong>in</strong>oamericana presente <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, e <strong>in</strong><br />

particolare i migranti provenienti dalla regione <strong>and<strong>in</strong>a</strong>,<br />

costituiscono un gruppo significativo nell’attuale<br />

panorama migratorio. Negli ultimi dieci anni l’<strong>Italia</strong><br />

è divenuta <strong>in</strong>fatti la terza meta preferenziale (tra i<br />

paesi <strong>in</strong>dustrializzati) della diaspora <strong>and<strong>in</strong>a</strong> dopo<br />

il Nord America e la Spagna. Secondo i dati ISTAT,<br />

alla f<strong>in</strong>e del 2006 i migranti regolari provenienti<br />

da Bolivia, Colombia, Ecuador e Perù sul territorio<br />

italiano raggiungono un totale di 238.882 presenze.<br />

Allo stesso tempo, la comunità peruviana e quella<br />

ecuadoriana contano rispettivamente 61.953 e<br />

59.269 cittad<strong>in</strong>i residenti <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, collocandosi<br />

così tra le dodici maggiori comunità di immigrati<br />

presenti nel nostro paese. Oltre il 60% degli and<strong>in</strong>i<br />

<strong>in</strong> <strong>Italia</strong> risiede nelle regioni del Nord-Ovest, con<br />

le maggiori concentrazioni a Milano (oltre 50.00<br />

and<strong>in</strong>i <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia), Genova (circa 20.000) e Tor<strong>in</strong>o<br />

(circa 10.000 presenze). Nel restante territorio italiano<br />

è soprattutto la prov<strong>in</strong>cia di Roma a registrare<br />

una concentrazione elevata di migranti provenienti<br />

dalla regione <strong>and<strong>in</strong>a</strong>, superiore alle 20.000 unità,<br />

e Firenze con poco meno di 10.000. Rispetto alla<br />

composizione di genere, la componente femm<strong>in</strong>ile<br />

costituisce il 62% del totale (nelle comunità ecuadoriana<br />

e peruviana questo dato sale al 65%), <strong>in</strong>


46<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

2) Per il caso peruviano<br />

si vedano i risultati<br />

dell’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e campionaria<br />

presentati <strong>in</strong> Gli<br />

immigrati nell’economia<br />

romana: lavoro, imprenditoria,<br />

risparmio,<br />

rimesse, (2003), CCIA<br />

Roma, Caritas Roma.<br />

Per il caso ecuadoriano,<br />

sulla condizione delle<br />

donne <strong>in</strong> particolare, si<br />

rimanda a Torre (2008),<br />

reperibile alla pag<strong>in</strong>a<br />

web: http://www.cespi.<br />

it/WP/WP41-TORRE.pdf<br />

3) Ambros<strong>in</strong>i (2007);<br />

Levitt, Glick-Schiller<br />

(2004); Levitt, De W<strong>in</strong>d,<br />

Vertovec (2003); Portes,<br />

Guarnizo e <strong>La</strong>ndolt<br />

(1999).<br />

conseguenza soprattutto di un mercato del lavoro<br />

che privilegia le donne rispetto agli uom<strong>in</strong>i, considerando<br />

l’elevato <strong>in</strong>serimento nel settore della cura<br />

alla persona e della collaborazione domestica da<br />

parte delle lavoratrici provenienti da questi paesi 2 .<br />

Tuttavia, non è affatto trascurabile il peso della componente<br />

imprenditoriale tra gli immigrati and<strong>in</strong>i, sia<br />

donne che uom<strong>in</strong>i, un elemento che, come vedremo<br />

più avanti, rappresenta un ulteriore fattore positivo<br />

per la realizzazione di <strong>in</strong>iziative volte oltre che alla<br />

maggiore <strong>in</strong>tegrazione nel tessuto socio-economico<br />

italiano e alla valorizzazione del contributo della popolazione<br />

migrante all’economia del nostro paese,<br />

anche alla promozione di attività di co-sviluppo con<br />

i paesi di orig<strong>in</strong>e dei migranti.<br />

Le comunità della diaspora <strong>and<strong>in</strong>a</strong> presentano una<br />

tendenza a mantenere forti legami con il contesto di<br />

provenienza. Infatti, i migranti alimentano un flusso<br />

significativo di beni e risorse materiali e immateriali<br />

attraverso i conf<strong>in</strong>i nazionali, operando <strong>in</strong> modi<br />

differenti: attraverso i mezzi di comunicazione, con<br />

la circolazione di <strong>in</strong>formazioni e pratiche; mediante<br />

l’<strong>in</strong>vio di denaro o di altri beni; attraverso i loro<br />

rientri <strong>in</strong> patria, temporanei o def<strong>in</strong>itivi; f<strong>in</strong>anziando<br />

attività di tipo solidaristico o <strong>in</strong>iziative imprenditoriali.<br />

Questo <strong>in</strong>sieme composito di azioni e risorse<br />

contribuisce a creare un legame transnazionale 3 tra<br />

i territori di partenza e di dest<strong>in</strong>azione, un collegamento<br />

con i propri paesi che la comunità <strong>and<strong>in</strong>a</strong><br />

<strong>in</strong> <strong>Italia</strong> alimenta e mantiene nel tempo. In questa<br />

ottica, una dimensione centrale dei legami transnazionali<br />

è occupata dalle rimesse <strong>in</strong>viate a familiari<br />

e comunità di orig<strong>in</strong>e, rappresentando un “collante<br />

necessario” per le relazioni sociali a distanza, e<br />

permettendo cont<strong>in</strong>ue <strong>in</strong>terazioni tra migranti e non<br />

migranti (Guarnizo, 2003; Vertovec, 2004).


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

47<br />

Secondo asset: le rimesse<br />

Il trasferimento di denaro operato da parte dei<br />

migranti a favore dei propri familiari o amici è un<br />

comportamento strutturalmente connesso al fenomeno<br />

migratorio, di conseguenza, questa pratica<br />

ha ricevuto negli ultimi anni una particolare attenzione<br />

da parte degli studiosi dello sviluppo e degli<br />

organismi <strong>in</strong>ternazionali 4 al f<strong>in</strong>e di poter comprendere<br />

eventuali possibilità e modalità dell’impatto di<br />

questi flussi economici sullo sviluppo.<br />

In prima battuta, si consideri che il volume complessivo<br />

delle rimesse dirette verso i paesi d’orig<strong>in</strong>e dei<br />

migranti è cresciuto a ritmi sostenuti negli ultimi 15<br />

anni e ha superato – secondo i dati della Banca<br />

Mondiale – i 200 miliardi di dollari nel 2006, un<br />

volume superiore a quello dei flussi di <strong>in</strong>vestimenti<br />

produttivi e più che doppio rispetto agli aiuti pubblici<br />

allo sviluppo. L’America <strong>La</strong>t<strong>in</strong>a, <strong>in</strong> questo spaccato,<br />

rappresenta il maggiore mercato di dest<strong>in</strong>azione<br />

con circa 70 miliardi di dollari ricevuti nel 2006<br />

(dati Ifad e IADB) e <strong>in</strong> alcuni paesi and<strong>in</strong>i, quali<br />

Ecuador e Bolivia, il flusso dei trasferimenti da<br />

parte dei cittad<strong>in</strong>i residenti all’estero supera il 7%<br />

del valore del PIL.<br />

Per quanto riguarda l’<strong>Italia</strong>, nel 2006, secondo i dati<br />

dell’UIC, le rimesse degli stranieri 5 hanno raggiunto<br />

i 4,3 miliardi di euro. Il dato per il triennio 2004-<br />

2006, l’unico periodo con dati omogenei, è pari<br />

<strong>in</strong>vece a 10,9 miliardi di euro. I migranti peruviani e<br />

ecuadoriani hanno <strong>in</strong>viato oltre 210 milioni di euro<br />

nel 2006. Anche la comunità colombiana presenta<br />

un volume di <strong>in</strong>vio significativo se rapportata alla<br />

presenza <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> (73 milioni di euro trasferiti nel<br />

2006 e 17.000 immigrati). Questi dati non devono<br />

però <strong>in</strong>durre a pensare che solo flussi di denaro<br />

molto consistenti possano dare impulso a cambiamenti<br />

positivi nei paesi riceventi, anzi, anche al<br />

4) Tra i numerosi<br />

testi sullo studio delle<br />

rimesse si consigliano,<br />

riferiti <strong>in</strong> particolare<br />

al caso lat<strong>in</strong>oamericano:<br />

P. Fajnzylber<br />

and J. H. López. 2007.<br />

‘Close To Home. The<br />

Development Impact<br />

of Remittances <strong>in</strong> <strong>La</strong>t<strong>in</strong><br />

America’, Wash<strong>in</strong>gton<br />

DC: The International<br />

Bank for Reconstruction<br />

and Development<br />

/World Bank; Katseli,<br />

L., Robert E.B. L. and<br />

T. Xenogiani. 2006.<br />

‘Effects of migration<br />

on send<strong>in</strong>g countries:<br />

what do we know’,<br />

Work<strong>in</strong>g Paper No. 250<br />

OECD Development<br />

Centre; IDB/MIF. 2004.<br />

‘Send<strong>in</strong>g money home:<br />

Remittance to <strong>La</strong>t<strong>in</strong><br />

America and the Caribbean’,<br />

Inter American<br />

Development Bank<br />

- Multilateral Investment<br />

Fund.<br />

5) I dati disponibili<br />

fanno riferimento agli<br />

stranieri <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> e non<br />

solo agli immigrati.<br />

Tuttavia, considerando<br />

il dato disaggregato<br />

per nazionalità, la maggior<br />

parte delle rimesse<br />

è <strong>in</strong>viata dagli stranieri<br />

provenienti dai paesi<br />

di recente <strong>in</strong>dustrializzazione<br />

o <strong>in</strong> via di<br />

sviluppo, vale a dire gli<br />

immigrati propriamente<br />

detti.


48<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

micro livello le rimesse sono una variabile chiave<br />

nei processi di cambiamento sociale prodotti dalle<br />

migrazioni.<br />

Flussi<br />

<strong>in</strong>ternazionali<br />

di rimesse:<br />

aree di<br />

dest<strong>in</strong>azione<br />

(2006)<br />

Asia<br />

meridionale<br />

18%<br />

Medio Oriente<br />

e Nord Africa 12%<br />

Africa<br />

subsahariana<br />

5%<br />

Asia orientale<br />

e Pacifico 24%<br />

America <strong>La</strong>t<strong>in</strong>a<br />

e Caraibi<br />

25%<br />

Europa e<br />

Asia centrale<br />

16%<br />

Fonte: Banca Mondiale<br />

6) I risultati dell’Indag<strong>in</strong>e<br />

ABI-CeSPI sui<br />

bisogni f<strong>in</strong>anziari e<br />

assicurativi degli immigrati<br />

<strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, condotta<br />

nel secondo semestre<br />

del 2007, sono <strong>in</strong> corso<br />

di pubblicazione. È <strong>in</strong>teressante<br />

anticipare che,<br />

nell’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e, le comunità<br />

lat<strong>in</strong>oamericane<br />

hanno mostrato alti<br />

tassi di bancarizzazione<br />

<strong>in</strong> <strong>Italia</strong> (il dato relativo<br />

agli Ecuadoriani è pari<br />

al 70% del campione di<br />

<strong>in</strong>tervistati).<br />

7) Su questi temi si<br />

vedano anche gli studi<br />

Se la maggior parte delle rimesse è generalmente<br />

dest<strong>in</strong>ata al consumo, tuttavia alcune ricerche<br />

<strong>in</strong>dicano che una parte del denaro viene <strong>in</strong>vestita<br />

per avviare piccole imprese o nell’acquisto di beni<br />

immobili (MIF, 2007; Banca Mondiale, 2006). Il<br />

caso del Guatemala, ad esempio, mostra che le<br />

famiglie che ricevono rimesse spendono meno <strong>in</strong><br />

beni di consumo che <strong>in</strong> <strong>in</strong>vestimenti rispetto a quanti<br />

non ricevono denaro dai familiari all’estero (Adams,<br />

2006). Inoltre, una recente <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e del CeSPI, condotta<br />

<strong>in</strong> collaborazione con l’ABI su un campione di<br />

oltre 1300 immigrati <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, ha evidenziato come<br />

un numero consistente di famiglie riceventi dest<strong>in</strong>i<br />

le rimesse per scopi sanitari ed educativi 6 , andando<br />

perciò ad <strong>in</strong>cidere sulla dotazione di capitale umano<br />

della comunità di orig<strong>in</strong>e 7 .


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

49<br />

Esiste dunque un marg<strong>in</strong>e per potere valorizzare<br />

questo flusso di denaro, benché si tratti di risorse<br />

private, per <strong>in</strong>nescare un possibile circolo virtuoso<br />

tra risparmio dei lavoratori immigrati e sviluppo<br />

delle comunità di provenienza. Per potere cogliere<br />

appieno le potenzialità ed il reale impatto della<br />

relazione presente tra rimesse e sviluppo occorre<br />

considerare il flusso di rimesse nelle sue diverse<br />

componenti. Difatti, oltre ai trasferimenti dest<strong>in</strong>ati<br />

a familiari e amici (rimesse <strong>in</strong>dividuali), recenti contributi<br />

pongono l’attenzione su altre due tipologie di<br />

trasferimenti: le rimesse effettuate a livello collettivo<br />

e quelle a scopo imprenditoriale o per <strong>in</strong>vestimenti<br />

(Goldr<strong>in</strong>g, 2002). Delle prime si occupa questo<br />

paragrafo mentre le seconde saranno trattate più<br />

oltre.<br />

Le rimesse collettive, che a partire dagli anni Novanta<br />

hanno riscosso crescente attenzione da parte<br />

degli specialisti, sono “<strong>in</strong>iziative di gruppi di migranti<br />

per f<strong>in</strong>anziare progetti a beneficio delle propria<br />

comunità d’orig<strong>in</strong>e” (Levitt and Jaworsky, 2007).<br />

Tuttavia “perché sia possibile realizzare <strong>in</strong>iziative<br />

solidali è necessaria l’esistenza di una comunità che<br />

vive all’estero da molto tempo, ben organizzata e<br />

con un forte senso di appartenenza” (Paolo Boccagni<br />

2008). I progetti, non legati all’<strong>in</strong>teresse privato<br />

dei donatori, generalmente hanno l’obiettivo di<br />

migliorare le <strong>in</strong>frastrutture di base, i sistemi sanitari<br />

e i servizi educativi e le attività ricreative. In questo<br />

senso, l’immigrazione <strong>and<strong>in</strong>a</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, cresciuta<br />

costantemente nel corso dell’ultimo decennio, ha<br />

raggiunto un grado di <strong>in</strong>serimento e di conoscenza<br />

del contesto di arrivo, mantenendo vivo il senso<br />

identitario e l’<strong>in</strong>teresse verso i propri paesi, tale<br />

da permettere il realizzarsi di <strong>in</strong>iziative di carattere<br />

solidale dest<strong>in</strong>ate alle aree di orig<strong>in</strong>e.<br />

realizzati dal CeSPI per<br />

MIF-IADB: A favourable<br />

macro-economic<br />

environment, <strong>in</strong>novative<br />

f<strong>in</strong>ancial <strong>in</strong>struments<br />

and International<br />

partnership to channel<br />

workers’ remittances<br />

towards the promotion<br />

of local development.<br />

The case-studies of<br />

Argent<strong>in</strong>ians and<br />

Peuvians <strong>in</strong> Italy (2004)<br />

e Programa de canalizaciòn<br />

y valorizaciòn de<br />

remesas de los migrantes<br />

peruanos en <strong>Italia</strong><br />

(2005).


50<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

Dal punto di vista delle prospettive future, se le<br />

rimesse costituiscono un flusso di denaro costante<br />

(Ratha, 2007) garantendo la sostenibilità dei progetti<br />

f<strong>in</strong>anziati, e quelle collettive “Realizzano le condizioni<br />

per la creazione di nuovi assetti della comunità<br />

e dei servizi di questa” (Bimal Gosh, 2006), alcune<br />

potenzialità restano ancora da <strong>in</strong>dagare <strong>in</strong> merito<br />

al possibile utilizzo nella sfera produttiva (il Fondo<br />

può contribuire a costituire meccanismi di garanzia<br />

per l’accesso al credito, ad esempio) e alla possibile<br />

<strong>in</strong>cidenza nel miglioramento delle politiche dei governi<br />

<strong>in</strong> favore della canalizzazione e valorizzazione<br />

delle rimesse. Non è da sottovalutare, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, nella<br />

valutazione dell’impatto dei trasferimenti collettivi di<br />

denaro dei migranti, la consistenza e la reale prospettiva<br />

di crescita della diaspora lat<strong>in</strong>oamericana<br />

all’estero “Alle spalle di questo flusso f<strong>in</strong>anziario<br />

ci sarà una forza reale organizzata, portatrice di<br />

professionalità imprenditoriale e di <strong>in</strong>novazione”<br />

(World Bank, 2001).<br />

Terzo asset: l’associazionismo<br />

<strong>La</strong> comunità <strong>and<strong>in</strong>a</strong>, come già anticipato, è una<br />

comunità che tradizionalmente mantiene forti legami<br />

culturali ed economici con i Paesi di orig<strong>in</strong>e,<br />

tende ad organizzarsi <strong>in</strong> associazioni e si dist<strong>in</strong>gue<br />

per vivacità e coesione <strong>in</strong>terna che la rendono particolarmente<br />

significativa. L’associazionismo and<strong>in</strong>o,<br />

<strong>in</strong>fatti, è funzionale alla creazione di reti capaci<br />

di rispondere agli <strong>in</strong>teressi sociali e culturali della<br />

popolazione migrante, è luogo privilegiato per la<br />

promozione della coesione sociale e per gli scambi<br />

d’<strong>in</strong>formazioni e, perciò, luogo eleggibile per l’avvio<br />

e la messa <strong>in</strong> opera di programmi di cooperazione<br />

che mir<strong>in</strong>o allo sviluppo dei paesi d’orig<strong>in</strong>e e che<br />

favoriscano l’<strong>in</strong>tegrazione ed il raggiungimento


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

51<br />

della piena cittad<strong>in</strong>anza dei migranti. E’<strong>in</strong>teressante<br />

notare come le esperienze s<strong>in</strong>ora svolte <strong>in</strong> questo<br />

particolare ambito mostr<strong>in</strong>o il modificarsi del profilo<br />

dei migranti nel tempo: gli and<strong>in</strong>i, da attori passivi<br />

o residuali della cooperazione hanno mostrato un<br />

atteggiamento proattivo nei confronti delle <strong>in</strong>iziative<br />

volte allo sviluppo nei paesi d’orig<strong>in</strong>e.<br />

Riguardo al nostro paese, nel 2006 alcune associazioni<br />

di migranti, con l’assistenza di CeSPI e<br />

SID, hanno <strong>in</strong>iziato un percorso di riflessione sul<br />

loro ruolo rispetto ai paesi d’orig<strong>in</strong>e e di residenza<br />

e quale collocazione attiva potessero avere nel<br />

mondo della cooperazione allo sviluppo. <strong>La</strong> discussione<br />

nel suo progredire ha messo <strong>in</strong> luce alcuni<br />

tipi d’<strong>in</strong>tervento che potevano essere condotti dalle<br />

stesse associazioni pur non avendo particolari competenze<br />

<strong>in</strong> materia di cooperazione allo sviluppo. In<br />

particolare, sono stati identificati tre tipi d’<strong>in</strong>iziative<br />

da promuovere: (1) progetti di solidarietà a favore<br />

della popolazione povera dei paesi d’orig<strong>in</strong>e (tramite<br />

rimesse collettive), (2) progetti imprenditoriali<br />

transnazionali (tramite rimesse imprenditoriali) – si<br />

anticipa qui, rimandando ai paragrafi seguenti, che<br />

il ruolo dell’imprenditoria immigrata all’<strong>in</strong>terno del<br />

tessuto imprenditoriale italiano è un fenomeno <strong>in</strong><br />

espansione ed è sempre più rilevante sotto il profilo<br />

economico; (3) progetti per il rafforzamento e consolidamento<br />

dell’associazionismo and<strong>in</strong>o.<br />

In quasi un anno le associazioni che rispettassero la<br />

condizione di essere legalmente costituite e avere i<br />

libri contabili <strong>in</strong> regola sono andate coagulandosi<br />

nella realizzazione di un’unica associazione di venti<br />

associazioni - Juntos por los Andes (JPLA) - registrata<br />

legalmente nel 2007, con l’obiettivo di imparare,<br />

fare e promuovere azioni di cooperazione avendo il<br />

ruolo di attori dello sviluppo del paese d’orig<strong>in</strong>e.


52<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

8) In una prima fase,<br />

le 20 associazioni di<br />

migranti and<strong>in</strong>i si sono<br />

impegnate a raccogliere<br />

complessivamente<br />

una quota di € 15.000<br />

euro attraverso una<br />

“riffa”, rivolta pr<strong>in</strong>cipal-<br />

Un esempio del potenziale associativo: il<br />

Fondo Italo And<strong>in</strong>o di solidarietà 4+1<br />

Lo strumento scelto dalle JPLA per realizzare i<br />

progetti di solidarietà nei paesi d’orig<strong>in</strong>e è stato<br />

<strong>in</strong>dividuato nel “Fondo Italo And<strong>in</strong>o di solidarietà<br />

4+1”, ispirato all’esperienza di successo del modello<br />

messicano noto come 3x1.<br />

Il modello 3x1 nasce negli anni Novanta, quando<br />

le <strong>in</strong>iziative delle associazioni della diaspora messicana<br />

negli Stati Uniti hanno deciso di utilizzare<br />

le rimesse collettive delle associazioni di villaggio,<br />

<strong>in</strong>tegrate con risorse del Governo Federale, Regionale<br />

e Municipale del Messico per f<strong>in</strong>anziare progetti<br />

sociali e di piccola <strong>in</strong>frastruttura civile nella propria<br />

regione d’orig<strong>in</strong>e. L’esperienza messicana, con il<br />

f<strong>in</strong>anziamento di un crescente numero di progetti,<br />

ha mostrato le potenzialità della partecipazione dei<br />

migranti come <strong>in</strong>terlocutori per lo sviluppo del proprio<br />

paese di provenienza. In questo modo, <strong>in</strong>fatti,<br />

i paesi d’orig<strong>in</strong>e dei migranti che hanno sistemi di<br />

welfare statale molto deboli hanno potuto beneficiare<br />

di una “<strong>in</strong>tegrazione” da parte di istituzioni<br />

pubbliche ai fondi privati costituiti dalle rimesse<br />

collettive (Stocchiero, 2004).<br />

Nel caso italiano, Juntos por los Andes ha rielaborato<br />

il meccanismo moltiplicatore delle rimesse alla<br />

base del modello 3x1, <strong>in</strong>cludendo l’apporto f<strong>in</strong>anziario<br />

di altri soggetti rispetto all’esperienza messicana:<br />

ad ogni euro raccolto dai migranti di JPLA se<br />

ne aggiungono 4 donati sia di partner pubblici che<br />

privati e sia italiani che esteri. <strong>La</strong> prima dotazione 8 è<br />

stata dest<strong>in</strong>ata al f<strong>in</strong>anziamento di quattro <strong>in</strong>iziative<br />

a sostegno di enti che si prendono cura di bamb<strong>in</strong>i<br />

bisognosi nei paesi and<strong>in</strong>i 9 .<br />

<strong>La</strong> costituzione del Fondo Italo And<strong>in</strong>o considera<br />

due aspetti centrali: sviluppa un approccio bottom<br />

up attraverso il co<strong>in</strong>volgimento di più soggetti e


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

53<br />

su livelli diversi (gli immigrati, il settore privato, il<br />

sistema bancario, gli enti territoriali, le agenzie di<br />

sviluppo e i governi) che partecipano alla realizzazione<br />

dei progetti di solidarietà e promuove il senso<br />

di ownership delle risorse da parte dei migranti.<br />

Infatti, nell’ambito di questa <strong>in</strong>iziativa, i migranti<br />

hanno l’occasione di svolgere un ruolo importante<br />

nel processo di sviluppo, fungendo da promotori e<br />

catalizzatori per azioni di cooperazione nei territori<br />

di provenienza.<br />

Il primo <strong>in</strong>tervento: il percorso di accompagnamento<br />

all’associazionismo<br />

Sarebbe auspicabile una partecipazione del mondo<br />

della cooperazione e dei governi per favorire la<br />

nascita di contesti positivi per un transnazionalismo<br />

attivo, per l’empowerment ed il raggiungimento della<br />

piena <strong>in</strong>tegrazione della comunità migrante nel<br />

contesto di dest<strong>in</strong>azione. Co<strong>in</strong>volgere le comunità<br />

migranti all’estero all’elaborazione di <strong>in</strong>terventi di<br />

cooperazione significa dare ownership ai progetti<br />

per le comunità d’orig<strong>in</strong>e e attivare un doppio canale<br />

di scambio positivo tra i membri della comunità<br />

nei paesi d’orig<strong>in</strong>e e quelli all’estero.<br />

Nel caso degli and<strong>in</strong>i <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, Juntos por los Andes<br />

ha partecipato alla concertazione di un programma<br />

per l’empowerment della comunità <strong>and<strong>in</strong>a</strong> nel nostro<br />

paese con l’accompagnamento del consorzio<br />

per le migrazioni e sviluppo formato da ACLI, ARCI,<br />

ARCS, Banca Etica, CeSPI, Etimos, Ipsia, Ucodep e<br />

WWF. Questa azione prevede il rafforzamento delle<br />

associazioni dei migranti <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> e la costruzione<br />

di reti di supporto a programmi di solidarietà e di<br />

crescita dell’imprenditoria transnazionale. In particolare,<br />

questa <strong>in</strong>iziativa è nata dalla richiesta delle<br />

associazioni stesse e dal forte <strong>in</strong>teresse dimostrato<br />

dalla comunità <strong>and<strong>in</strong>a</strong> per la programmazione<br />

mente ai membri della<br />

comunità immigrata.<br />

Questa quota sarà<br />

replicata dai partner<br />

pubblici e privati<br />

<strong>in</strong>teressati all’<strong>in</strong>iziativa,<br />

e che costituiscono sostanzialmente<br />

l’apporto<br />

della cooperazione<br />

decentrata, <strong>in</strong> modo<br />

da costituire un fondo<br />

totale di 60.000 euro<br />

da dest<strong>in</strong>are ai progetti<br />

di solidarietà selezionati<br />

dalle associazioni.<br />

9) I progetti selezionati<br />

: <strong>La</strong> Casa de Danilo<br />

y el Centro Atiende<br />

para niños huérfanos y<br />

diversamente hábiles -<br />

Cochabamba, BOLIVIA;<br />

Plan Hermano: por los<br />

niños víctimas de las<br />

m<strong>in</strong>as antipersona -<br />

Antioquia, COLOMBIA;<br />

Una Familia de Familias<br />

- Quito, ECUADOR;<br />

Apoyando a los niños<br />

trabajadores migrantes<br />

de Lima - Yerbateros,<br />

Lima, PERU.


54<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

ed attuazione di programmi di sviluppo transnazionali.<br />

L’associazionismo and<strong>in</strong>o, allo stato attuale, risulta<br />

essere ancora di piccole dimensioni e la struttura<br />

organizzativa di buona parte delle associazioni,<br />

basata sul volontarismo di alcuni membri particolarmente<br />

attivi, non permette di <strong>in</strong>traprendere<br />

<strong>in</strong>iziative troppo complesse. <strong>La</strong> maggior parte<br />

delle associazioni sono nate <strong>in</strong> primo luogo per<br />

rispondere ad alcuni bisogni della comunità, come<br />

cont<strong>in</strong>uare a parlare la propria l<strong>in</strong>gua, stare <strong>in</strong>sieme<br />

ai propri connazionali, mantenere vive le tradizioni<br />

e la cultura del paese di orig<strong>in</strong>e. Nel momento <strong>in</strong><br />

cui l’associazione cresce e chi ne fa parte tenta di<br />

avere un ruolo “utile” per la comunità <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> promuovendo<br />

l’<strong>in</strong>tegrazione o <strong>in</strong>traprendendo percorsi<br />

nuovi e con obiettivi più ambiziosi, come imparare<br />

a pianificare progetti di cooperazione, l’associazionismo<br />

ha bisogno di re<strong>in</strong>ventarsi e di crescere,<br />

le persone che ne fanno parte dovrebbero essere<br />

co<strong>in</strong>volte <strong>in</strong> maniera diversa e vi è la possibilità che<br />

non tutti saranno <strong>in</strong>teressati a seguire questa strada.<br />

In questo contesto, diviene fondamentale chiarire<br />

qual è lo scopo che motiva l’aggregazione delle<br />

persone e se si dispone dei mezzi e strumenti per<br />

assumersi responsabilità maggiori.<br />

È stato perciò organizzato un percorso di sette<br />

sem<strong>in</strong>ari coadiuvati dalla presenza di esperti del<br />

consorzio che trattano diverse materie come la<br />

diagnostica associativa, la gestione economica e<br />

f<strong>in</strong>anziaria, il fundrais<strong>in</strong>g, la comunicazione strategica,<br />

l’auto-valutazione e la progettazione per la<br />

cooperazione <strong>in</strong>ternazionale. Le tematiche trattate<br />

sono state scelte con la partecipazione diretta delle<br />

associazioni and<strong>in</strong>e e l’approccio degli esperti<br />

non è quello verticale tra docente e discente ma<br />

improntato al dialogo pratico da sperimentare e


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

55<br />

vagliare <strong>in</strong>sieme, funzionale a garantire una piena<br />

collaborazione tra le associazioni e i membri del<br />

consorzio. L’obiettivo dell’accompagnamento / laboratorio<br />

è sostenere l’associazionismo <strong>in</strong> quanto<br />

canalizzatore d’impegni per il cosviluppo e per<br />

l’<strong>in</strong>tegrazione delle comunità migranti, rafforzando<br />

le loro capacità e strategie organizzative. I risultati<br />

ai quali si è giunti sono <strong>in</strong>teressanti: ad esempio, la<br />

diagnostica istituzionale (utile ad identificare la forza<br />

e le debolezze del sistema organizzativo associativo<br />

e ad analizzare la struttura dell’associazione e le<br />

d<strong>in</strong>amiche <strong>in</strong>terne ad essa) sta mostrando la via per<br />

l’elaborazione di un piano strategico delle associazioni<br />

dove si def<strong>in</strong>iscano la visione, gli obiettivi e la<br />

programmazione comune.<br />

Questo percorso è complesso, <strong>in</strong> quanto sostiene<br />

una crescita personale e delle s<strong>in</strong>gole associazioni<br />

che dovrebbe riflettersi <strong>in</strong> una crescita dell’associazione<br />

JPLA, rafforzandone l’identità a due anni dall’<strong>in</strong>izio<br />

di questo percorso, chiarendone gli obiettivi<br />

ed i term<strong>in</strong>i di collaborazione, stabilendo i pr<strong>in</strong>cipi<br />

per risolvere eventuali conflitti e trovare soluzioni<br />

che super<strong>in</strong>o l’<strong>in</strong>teresse s<strong>in</strong>golare delle associazioni<br />

di appartenenza per favorire <strong>in</strong>vece JPLA.<br />

Durante il percorso di accompagnamento gli esperti<br />

sono a disposizione delle associazioni per un servizio<br />

di consulenza a distanza e, per la raccolta e<br />

la diffusione dei materiali di lavoro, il consorzio ha<br />

predisposto un’aula web. Tramite questa metodologia<br />

<strong>in</strong>tergrata (sem<strong>in</strong>ari, consulenze e aula web) si<br />

cerca di co<strong>in</strong>volgere il maggior numero di soggetti<br />

per capacitare formatori di formatori <strong>in</strong> ogni associazione<br />

e <strong>in</strong>nescare un meccanismo a “palla di<br />

neve” che possa consolidare questo network.<br />

Un fattore strategico del programma consiste nel<br />

favorire il protagonismo e la partecipazione della<br />

comunità migrante nella scelta delle tematiche prio-


56<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

ritarie da affrontare, oltre che nella concertazione<br />

e programmazione degli <strong>in</strong>terventi.<br />

Rispetto ad una valutazione complessiva, occorrerà<br />

verificare se, term<strong>in</strong>ato questo percorso, le associazioni<br />

potranno attuare una strategia di crescita,<br />

co<strong>in</strong>volgendo <strong>in</strong> maniera attiva la comunità <strong>in</strong><br />

questo impegno che tende a essere la prova che<br />

la diaspora può essere attrice non passiva della<br />

crescita dei propri paesi d’orig<strong>in</strong>e. Pur con alcuni<br />

limiti, quali un naturale grado di turn-over tra le<br />

associazioni e i s<strong>in</strong>goli partecipanti al progetto,<br />

questa <strong>in</strong>iziativa può risultare decisiva nel contesto<br />

attuale di crescita dell’associazionismo migrante,<br />

per avviare un dibattito nella comunità di immigrati<br />

<strong>in</strong> <strong>Italia</strong> e favorire un meccanismo di attrazione di<br />

nuove associazioni che vogliano <strong>in</strong>serirsi <strong>in</strong> questa<br />

<strong>in</strong>iziativa.<br />

Il quarto asset: gli imprenditori migranti<br />

Se il transnazionalismo nella letteratura dello sviluppo<br />

emerge come argomento chiave per comprendere<br />

le attività delle comunità diasporiche<br />

nei paesi d’orig<strong>in</strong>e e di residenza all’estero, gli<br />

imprenditori transnazionali sono spesso visti come<br />

il volto umano della globalizzazione, attuando una<br />

“forma alternativa di adattamento economico delle<br />

m<strong>in</strong>oranze straniere basata sulla mobilitazione dei<br />

network sociali da ambo le parti” (Portes, Haller,<br />

and Guarnizo 2001).<br />

L’avvio di un’attività di impresa a seguito di un percorso<br />

di migrazione agisce <strong>in</strong> una doppia direzione<br />

rispetto al processo di <strong>in</strong>tegrazione economica e<br />

sociale nel paese di dest<strong>in</strong>azione. Da un lato, <strong>in</strong>fatti,<br />

la necessità di avere relazioni economiche tali da<br />

permettere l’assunzione di un rischio economico e<br />

f<strong>in</strong>anziario e dei capitali necessari all’avviamento<br />

comporta l’essere già parte di una rete di rapporti


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

57<br />

basati sull’affidabilità e la fiducia, implicando un<br />

alto grado di <strong>in</strong>serimento dal punto di vista l<strong>in</strong>guistico<br />

ed abitativo ed una buona visibilità sociale.<br />

D’altro lato, l’imprenditorialità accelera i tempi di<br />

<strong>in</strong>serimento, favorendo la conoscenza delle relazioni<br />

di produzione e di scambio sul mercato, oltre<br />

che delle modalità relazionali esistenti 10 . Divenire<br />

imprenditori significa, perciò, attuare una strategia<br />

volta ad una maggiore <strong>in</strong>tegrazione nel contesto di<br />

arrivo e, allo stesso tempo, favorire tale processo 11 .<br />

L’imprenditoria transnazionale può essere letta anche<br />

come la conseguenza e la soluzione parziale<br />

alle sfide che si presentano agli skilled migrants<br />

nel trovare un impegno adeguato alle proprie<br />

competenze e rappresenta una opportunità di auto<br />

impiego (Dade, Unheim 2007).<br />

Tuttavia, sul piano delle implicazioni transnazionali<br />

rilevabili nelle relazioni famigliari con i propri cari<br />

e nelle più ampie attività che co<strong>in</strong>volgono il tessuto<br />

associativo, religioso o politico, la maggiore <strong>in</strong>tegrazione<br />

nel paese di dest<strong>in</strong>azione non esclude una<br />

maggiore consapevolezza del proprio ruolo anche<br />

nei paesi di orig<strong>in</strong>e e può convivere con <strong>in</strong>iziative<br />

imprenditoriali che co<strong>in</strong>volgono i contesti di partenza,<br />

<strong>in</strong>fatti “le rimesse utilizzate a scopo produttivo<br />

possono avere rilevanti effetti moltiplicatori sulle<br />

economie locali” (Br<strong>in</strong>kerhoff e Westcott, 2006).<br />

Dal punto di vista della sostenibilità sul mercato di<br />

tali <strong>in</strong>iziative, <strong>in</strong> molti casi questi imprenditori sono<br />

capaci di cogliere opportunità e nicchie di mercato<br />

che altri soggetti, senza l’apporto di questi legami<br />

transnazionali, non riescono a cogliere, cambiando<br />

di fatto il “Migration dra<strong>in</strong> <strong>in</strong>to Ga<strong>in</strong>s” (ibidem).<br />

10) Comportamenti<br />

f<strong>in</strong>anziari e creditizi della<br />

società multietnica.<br />

Rapporto Unioncamere,<br />

CRIF, Nomisma, Adiconsum,<br />

Aprile 2007,<br />

pag. 7.<br />

11) “L’attività imprenditoriale<br />

riduce i rischi<br />

di abbandono, rientro<br />

ed autoemarg<strong>in</strong>azione<br />

(…), i costi dell’<strong>in</strong>tegrazione<br />

sono più contenuti,<br />

proprio <strong>in</strong> virtù della<br />

maggiore produttività<br />

attesa dei soggetti<br />

migranti.” (ibidem).


58<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

Dati sull’imprenditoria <strong>and<strong>in</strong>a</strong><br />

Le imprese <strong>in</strong>dividuali con titolare di nazionalità<br />

extracomunitaria hanno registrato una crescita<br />

significativa: negli ultimi c<strong>in</strong>que anni le imprese<br />

<strong>in</strong>dividuali gestite e controllate da immigrati sono<br />

passate da circa 100 mila a oltre 220.000, con<br />

tassi di crescita sempre superiori al 10% annuo e,<br />

contestualmente, le imprese a titolare straniero costituiscono<br />

nel 2006 oltre il 34% del totale delle nuove<br />

imprese <strong>in</strong>dividuali nazionali. Nello sviluppo della<br />

relazione tra flusso migratorio e <strong>in</strong>serimento lavorativo<br />

si è <strong>in</strong>fatti assistito negli ultimi anni alla crescita<br />

d’importanza del b<strong>in</strong>omio migrante – impresa. Si<br />

tratta di un fenomeno <strong>in</strong> aumento, specialmente<br />

nell’ambito delle economie metropolitane basate sui<br />

servizi, a cui si somma la presenza di alcuni comparti<br />

manifatturieri ad elevata <strong>in</strong>tensità di lavoro.<br />

Il dato è particolarmente significativo soprattutto<br />

se confrontato con il tasso di crescita della base<br />

imprenditoriale complessiva nazionale che, nello<br />

stesso anno, è risultato pari all’1,21%, dato ancora<br />

<strong>in</strong>feriore a quello del 2005 (1,61%). L’imprenditoria<br />

immigrata ha avuto qu<strong>in</strong>di un importante ruolo di<br />

sostegno all’allargamento della base imprenditoriale<br />

nazionale, le cui d<strong>in</strong>amiche risultano <strong>in</strong>vece<br />

complessivamente molto più deboli.<br />

Imprese<br />

<strong>in</strong>dividuali<br />

con titolare<br />

di nazionalità<br />

extracomunitaria<br />

(2001 – 2006)<br />

Anno<br />

2001<br />

2002<br />

2003<br />

2004<br />

2005<br />

2006<br />

Imprese<br />

105.541<br />

125.461<br />

146.571<br />

174.933<br />

202.013<br />

227.524<br />

Tasso %<br />

di crescita<br />

24,1%<br />

18,8%<br />

16,8%<br />

19,3%<br />

13,6%<br />

12,6%<br />

Contributo al<br />

saldo annuale<br />

19,2%<br />

22,7%<br />

25,0%<br />

27,0%<br />

25,5%<br />

34,3%<br />

Fonte: Elaborazione su dati Unioncamere (2007)


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

59<br />

Se, dunque, i tassi di crescita delle imprese nazionali<br />

negli ultimi anni dimostrano una persistente debolezza<br />

del sistema e la difficoltà a sviluppare nuove<br />

<strong>in</strong>iziative, per contro i tassi di variazione della propensione<br />

ad <strong>in</strong>vestire <strong>in</strong> attività imprenditoriali della<br />

popolazione immigrata riflettono sia un consolidamento<br />

nei settori di tra<strong>in</strong>o tipici del tessuto produttivo<br />

italiano, sia una crescita <strong>in</strong> nuovi ambiti produttivi<br />

quali, soprattutto, quello dei servizi (tradizionale<br />

settore di impiego degli immigrati, sia dipendenti<br />

che autonomi). <strong>La</strong> comunità <strong>and<strong>in</strong>a</strong> partecipa attivamente<br />

al tessuto imprenditoriale italiano: alla f<strong>in</strong>e<br />

del 2007, secondo i dati Unioncamere, il totale delle<br />

imprese con titolare migrante and<strong>in</strong>o era di 5417<br />

e, di queste, 1.710 sono guidare da donne. Infatti,<br />

alla crescita sostenuta delle imprese immigrate <strong>in</strong><br />

particolare nel settore dei servizi nelle maggiori aree<br />

metropolitane si collega una presenza femm<strong>in</strong>ile<br />

rilevante: nel 2007 la base imprenditoriale migrante<br />

ha registrato 3.647 nuove imprese con a direzione<br />

una donna (il 44% del saldo delle imprese). In totale,<br />

alla f<strong>in</strong>e del 2007 esistevano 43mila imprese<br />

a guida di donne immigrate.<br />

I T A L I A<br />

Paesi<br />

di orig<strong>in</strong>e<br />

Bolivia<br />

Colombia<br />

Ecuador<br />

Peru’<br />

Tot. and<strong>in</strong>i<br />

Tot. <strong>Italia</strong><br />

Imprese<br />

183<br />

852<br />

1.988<br />

2.394<br />

5.417<br />

225.407<br />

L O M B A R D I A<br />

Paesi<br />

di orig<strong>in</strong>e<br />

Bolivia<br />

Colombia<br />

Ecuador<br />

Peru’<br />

Tot. and<strong>in</strong>i<br />

Tot. <strong>Italia</strong><br />

Imprese di cui<br />

femm<strong>in</strong>ili<br />

183 183<br />

852 852<br />

1.988 1.988<br />

2.394 2.394<br />

5.417 5.417<br />

225.407 225.407<br />

Imprese<br />

a titolare<br />

and<strong>in</strong>o:<br />

la situazione<br />

italiana ed <strong>in</strong><br />

Lombardia<br />

Fonte: Elaborazione su dati Unioncamere (2007)


60<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

Del saldo totale delle imprese, le imprese peruviane<br />

rappresentano il 56%, mentre se si considera il dato<br />

relativo alle imprese a guida femm<strong>in</strong>ile le percentuali<br />

dei gruppi nazionali risultano più omogenee:<br />

peruviane (39%), ecuadoriane (29%) e colombiane<br />

(28%). In l<strong>in</strong>ea con la distribuzione geografica dell’immigrazione<br />

proveniente dalla regione <strong>and<strong>in</strong>a</strong>,<br />

la Lombardia raccoglie circa la metà delle imprese<br />

and<strong>in</strong>e (44%), la Liguria il 14%, il <strong>La</strong>zio il 12% e il<br />

Piemonte il 6%.<br />

Imprese<br />

a titolare<br />

and<strong>in</strong>o:<br />

settori<br />

30<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

8,6<br />

Attività<br />

manifatturiere<br />

27,7<br />

Costruzioni<br />

19,3<br />

Commercio<br />

Trasporti e magazz.<br />

23,3<br />

10,5 10,7<br />

Attiv. immobiliari<br />

e <strong>in</strong>formatica<br />

Altri settori<br />

Fonte: Elaborazione su dati Unioncamere (2007)<br />

Nella ripartizione per settore delle imprese and<strong>in</strong>e,<br />

il maggior numero è <strong>in</strong>serito nei settori delle costruzioni<br />

e dei trasporti; soprattutto tra gli uom<strong>in</strong>i,<br />

<strong>in</strong>fatti, è <strong>in</strong> aumento la costituzione di imprese di<br />

costruzione, e <strong>in</strong> misura m<strong>in</strong>ore, nel settore manifatturiero.<br />

Riguardo alla componente femm<strong>in</strong>ile, sono<br />

le attività commerciali, <strong>in</strong> particolare nell’ambito<br />

dei “beni della nostalgia”, ad occupare la maggior<br />

parte delle imprenditrici.<br />

Significativi anche i settori dei servizi (call center,<br />

centri salute) ed il turismo – r<strong>in</strong>tracciabile nella componente<br />

‘Altri settori’ della tabella sottostante.


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

61<br />

In generale, benché emerga <strong>in</strong> misura maggiore<br />

analizzando la componente femm<strong>in</strong>ile, gli imprenditori<br />

migranti mostrano una forte propensione<br />

all’attività imprenditoriale che leghi la loro realtà<br />

d’orig<strong>in</strong>e con quella di dest<strong>in</strong>azione. Questa “<strong>in</strong>terconnessione”<br />

transnazionale è un argomento<br />

importante di riflessione che permette di verificare<br />

come la diaspora possa contribuire allo sviluppo<br />

del settore privato nei due paesi e come possiamo<br />

assisterli (Dade and Unheim, 2007).<br />

Altri servizi<br />

pubblici, sociali<br />

e personali 7%<br />

Attività<br />

immobiliare e<br />

<strong>in</strong>formatica 14%<br />

Altri settori<br />

17%<br />

Attività manifatturiere<br />

12%<br />

Commercio<br />

32%<br />

Imprese<br />

femm<strong>in</strong>ili<br />

a titolare<br />

and<strong>in</strong>o:<br />

donne (%)<br />

Trasporti e<br />

magazz<strong>in</strong>aggio 18%<br />

Fonte: Elaborazione su dati Unioncamere (2007)<br />

2006<br />

Presenza immigrati<br />

IDE<br />

Rimesse**<br />

Interscambio<br />

commerciale*<br />

Imprese partecipate<br />

Fatturato totale*<br />

Esportazioni*<br />

Importazioni*<br />

Bolivia Colombia Ecuador Perù<br />

4.800 17.640 68.880 66.506<br />

8 37 20 26<br />

160,1 183,2 289,7 69,3<br />

34.842 73.401 106.985 106.467<br />

- 312 122 221<br />

- 491 314 564<br />

Analisi delle<br />

potenzialità<br />

della comunità<br />

<strong>and<strong>in</strong>a</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong><br />

* <strong>in</strong> milioni di € ** <strong>in</strong> migliaia di €<br />

Fonte: Elaborazione su dati ICE, ISTAT e UIC


62<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

Il secondo <strong>in</strong>tervento: sostegno all’imprenditoria<br />

immigrata transnazionale<br />

L’approccio transnazionale considera le migrazioni<br />

non più come un flusso esclusivamente unidirezionale<br />

ma come un movimento bidirezionale o pluridirezionale<br />

di persone, idee, beni e capitali, e allarga<br />

l’analisi dell’imprenditoria immigrata, prendendo<br />

<strong>in</strong> considerazione i network <strong>in</strong>ternazionali e non<br />

solo quelli presenti nel contesto d’<strong>in</strong>sediamento che<br />

caratterizzavano la letteratura sugli ethnic enclaves.<br />

Questa ottica bifocale caratterizza i nuovi studi che<br />

<strong>in</strong>dagano il modo <strong>in</strong> cui la diaspora contribuisce allo<br />

sviluppo del settore privato nei due paesi e come la<br />

si possa assistere <strong>in</strong> questa operazione (Dade and<br />

Unheim, 2007).<br />

Sono necessari anni, solitamente, prima che il<br />

progetto imprenditoriale si possa realizzare e molti<br />

avvertono il bisogno di formazione <strong>in</strong> alcune materie<br />

e di consulenze. Nell’ambito del programma<br />

CeSPI SID si è allora cercato di dare una risposta<br />

a questo bisogno dedicando una parte del programma<br />

al sostegno dell’imprenditoria immigrata<br />

transnazionale.<br />

Con l’aiuto di sette soci di JPLA (Focal Po<strong>in</strong>t) sono<br />

stati <strong>in</strong>dividuati 75 imprenditori e proto-imprenditori<br />

<strong>in</strong> sette città italiane (Napoli, Roma, Firenze, Genova,<br />

Milano, Tor<strong>in</strong>o e Bergamo) dove la presenza<br />

della comunità <strong>and<strong>in</strong>a</strong> fosse rilevante per poi procedere<br />

ad un’analisi dei bisogni formativi, economici<br />

e f<strong>in</strong>anziari degli imprenditori/proto-imprenditori e<br />

del<strong>in</strong>eare <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e un’offerta formativa per lo sviluppo<br />

di attività economiche transnazionali.<br />

I Focal Po<strong>in</strong>t, essendo parte della comunità <strong>and<strong>in</strong>a</strong>,<br />

hanno potuto reperire le <strong>in</strong>formazioni senza creare<br />

diffidenza negli <strong>in</strong>tervistati. Fungendo da tramite tra<br />

il team di ricerca e i candidati hanno saputo consigliare<br />

cambiamenti utili ai questionari sulla base


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

63<br />

delle impressioni degli <strong>in</strong>tervistati perché risultassero<br />

di più facile <strong>in</strong>terpretazione. Prima di avviare<br />

le <strong>in</strong>terviste, tramite un questionario strutturato, si<br />

è fatta attenzione perché i candidati da <strong>in</strong>tervistare<br />

potessero essere dei quattro paesi and<strong>in</strong>i e che si<br />

desse più spazio possibile alle donne imprenditrici.<br />

I criteri adottati per la scelta dei candidati hanno<br />

riguardato la solidità dell’idea imprenditoriale transnazionale<br />

e le relazioni commerciali e istituzionali<br />

preesistenti e che fossero utili allo scopo.<br />

Nel mese di novembre 2007 sono stati somm<strong>in</strong>istrati<br />

i questionari per la rilevazione dati nelle sette<br />

città italiane. I Focal Po<strong>in</strong>t hanno raccolto complessivamente<br />

sessantac<strong>in</strong>que <strong>in</strong>terviste ed il 55% del<br />

campione è rappresentato da donne imprenditrici.<br />

Tra i questionari, una dec<strong>in</strong>a descrivono progetti<br />

transnazionali che potrebbero avere un’ottima<br />

riuscita, coniugando <strong>in</strong>fatti <strong>in</strong>novazione e tecnica,<br />

e basandosi su di una conoscenza del settore e<br />

delle istituzioni del territorio che possono facilitare<br />

il percorso verso la messa <strong>in</strong> opera dei progetti; i<br />

restanti trenta del<strong>in</strong>eano progetti pur sempre positivi<br />

ed <strong>in</strong>teressanti tuttavia mancano di chiarezza <strong>in</strong> alcune<br />

parti della descrizione, i candidati non hanno<br />

ancora messo a fuoco i particolari dell’idea o sono<br />

<strong>in</strong> un momento di empasse dovuta alla mancanza<br />

di fondi o documentazione per portare a term<strong>in</strong>e<br />

l’avviamento o il rafforzamento dell’impresa.<br />

Gli imprenditori selezionati da CeSPI e SID hanno<br />

<strong>in</strong> comune una particolare attenzione a voler<br />

commercializzare prodotti “etici”, biologici e che<br />

rappresent<strong>in</strong>o la tradizione, che valorizz<strong>in</strong>o la<br />

propria cultura. Queste merci rispondono ad alcune<br />

caratteristiche di beni molto venduti nei paesi<br />

occidentali e <strong>in</strong> alcuni casi possono costituire delle<br />

nuove nicchie del lusso, rappresentando pertanto<br />

un mercato ricco di potenzialità.


64<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

I candidati chiedono, oltre alla formazione una consulenza<br />

tecnica il più estesa possibile per risolvere<br />

le molte questioni che potrebbero sorgere durante<br />

il percorso imprenditoriale, a causa, generalmente,<br />

della complessità delle normative e della difficoltà<br />

ad affrontare le evenienze e le novità a livello fiscale,<br />

tecnologico etc. <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>.<br />

I settori imprenditoriali scelti dai candidati sono il<br />

turismo, l’import/export (prodotti alimentari, artigianato,<br />

erbe curative) e la promozione culturale<br />

e valorizzazione dell’artigianato tipico and<strong>in</strong>o. I<br />

prodotti e servizi scelti per l’attività appartengono a<br />

tutte le categorie commerciali, vanno da quelli di uso<br />

comune a prodotti etnici, al mercato del lusso e a<br />

servizi più di nicchia come il turismo responsabile.<br />

Dato che tutti i progetti si riferiscono alle tre categorie<br />

sopra menzionate, ai f<strong>in</strong>i di massimizzare i<br />

risultati del corso si è proceduto alla creazione di<br />

cluster d’impresa differenziate per progetto imprenditoriale.<br />

L’ipotesi di organizzare per cluster<br />

anche la formazione potrebbe <strong>in</strong>fluire positivamente<br />

sull’<strong>in</strong>cidenza delle assenze <strong>in</strong> quanto ogni<br />

<strong>in</strong>contro non avrà temi di orientamento generici<br />

ma specifici ed att<strong>in</strong>enti all’idea imprenditoriale.<br />

Lo scambio di notizie ed idee tra persone che cercano<br />

di creare imprese simili potrebbe aiutare gli<br />

imprenditori a superare molte problematiche di<br />

ord<strong>in</strong>e pratico e a poter usufruire dell’appoggio di<br />

una rete di “colleghi” sparsi sul territorio italiano e<br />

con rapporti <strong>in</strong> quattro paesi and<strong>in</strong>i. <strong>La</strong> creazione di<br />

cluster può anche essere semplicemente un valido<br />

sostegno per coloro che hanno una idea ancora<br />

troppo vaga ma che con la consulenza di esperti,<br />

e l’apprendimento di tecniche e teoria nelle varie<br />

materie possono aggiungere tasselli al progetto e<br />

nel futuro partire già dalla conoscenza di una rete


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

65<br />

di imprenditori migranti, appartenenti alla propria<br />

comunità d’orig<strong>in</strong>e. I cluster settoriali permettono<br />

<strong>in</strong>f<strong>in</strong>e di avere massa critica e di dare sostenibilità<br />

all’<strong>in</strong>iziativa imprenditoriale.<br />

Gli imprenditori selezionati saranno co<strong>in</strong>volti <strong>in</strong> un<br />

percorso di formazione e assistenza tecnica creato<br />

sulla base delle loro esigenze di rafforzamento imprenditoriale,<br />

<strong>in</strong> questo momento <strong>in</strong> fase di concertazione<br />

con alcune associazioni imprenditoriali.<br />

Erbe 7%<br />

Moda 7%<br />

Altro 5%<br />

Turismo<br />

33%<br />

Imprenditori<br />

selezionati:<br />

tipologia<br />

delle imprese<br />

Lusso 10%<br />

Alimentari 19%<br />

Artigianato 19%<br />

Considerazioni conclusive<br />

<strong>La</strong> ricerca condotta sulla comunità <strong>and<strong>in</strong>a</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong><br />

ha fornito elementi che contribuiscono significativamente<br />

alla riflessione su alcuni temi card<strong>in</strong>e della<br />

relazione esistente tra migrazioni e sviluppo.<br />

Rispetto al possibile ruolo dei migranti, una maggiore<br />

partecipazione di questi alla riflessione ed alle<br />

<strong>in</strong>iziative sullo sviluppo dà impulso all’adozione di<br />

una metodologia basata sull’approccio bottom up,<br />

di modo che siano gli stessi migranti a conoscere<br />

ed <strong>in</strong>teragire con la rete degli attori istituzionali e


66<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

12) Per una lettura<br />

critica dell’uso delle<br />

rimesse solidali per<br />

f<strong>in</strong>i di sviluppo si veda<br />

Herrera (2008) “Mentre<br />

il numero delle <strong>in</strong>iziative<br />

di co-sviluppo che<br />

impiegano le rimesse<br />

è cresciuto negli ultimi<br />

anni, questo sembra il<br />

risultato della condizionalità<br />

della cooperazione<br />

<strong>in</strong>ternazionale più<br />

che di progetti autonomi<br />

dei migranti stessi;<br />

i risultati di queste<br />

<strong>in</strong>iziative non sono stati<br />

delle migliori”.<br />

13) “Il market<strong>in</strong>g sociale<br />

svolto dalle associazioni<br />

può <strong>in</strong>fluenzare<br />

un gruppo target ad<br />

accettare, modificare o<br />

abbandonare un comportamento<br />

<strong>in</strong> modo<br />

volontario, al f<strong>in</strong>e di<br />

ottenere un vantaggio<br />

per i s<strong>in</strong>goli <strong>in</strong>dividui o<br />

la società nel suo complesso”<br />

(Kotler, 2002).<br />

della cooperazione. Allo stesso tempo, questa metodologia<br />

può favorire il senso di ownership delle<br />

risorse impiegate e dei progetti realizzati 12 creando<br />

un effetto moltiplicatore dell’impatto positivo per le<br />

attività di cooperazione <strong>in</strong>ternazionale.<br />

L’immigrazione <strong>and<strong>in</strong>a</strong>, stabilitasi <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> da oltre<br />

dieci anni, ha raggiunto un buon grado di <strong>in</strong>serimento<br />

nel tessuto socio-economico del nostro paese,<br />

è riuscita a mantenere un forte senso identitario<br />

ed ha promosso la creazione di associazioni di<br />

migranti. È divenuto dunque possibile co<strong>in</strong>volgerla<br />

attivamente per ideare e realizzare <strong>in</strong>iziative di carattere<br />

solidale dest<strong>in</strong>ate alla regione di provenienza<br />

dei migranti. In questa ottica, il programma Juntos<br />

por los Andes aiuta a comprendere a fondo i meccanismi<br />

<strong>in</strong>terni alla comunità e all’associazionismo<br />

and<strong>in</strong>o. Questi risultati sarebbero stati <strong>in</strong>sperati se<br />

l’<strong>in</strong>iziativa fosse nata sotto il solo impulso degli istituti<br />

di ricerca: la forza del programma risiede <strong>in</strong>fatti nel<br />

protagonismo e nella partecipazione della comunità<br />

migrante e degli attori del tessuto produttivo (le associazioni<br />

di categoria) e associativo (il consorzio)<br />

nella scelta delle tematiche prioritarie da affrontare<br />

e nella programmazione degli <strong>in</strong>terventi. Promuovere<br />

l’empowerment della comunità <strong>and<strong>in</strong>a</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong><br />

significa dunque sostenere un vero network per il<br />

cambiamento sociale 13 , con l’obiettivo di <strong>in</strong>fluenzare<br />

decisioni politiche ed economiche migliorando la<br />

condizione del gruppo di appartenenza.<br />

Le attività realizzate <strong>in</strong>vece a livello di ricerca-azione<br />

sui comportamenti economici dei migranti cercano<br />

di <strong>in</strong>dagare le potenzialità di questi per la moltiplicazione<br />

dell’impatto sullo sviluppo. Nell’ambito di<br />

tali pratiche, le rimesse sono un tema cruciale “nel<br />

quadro dei processi di transizione (situazione tipica<br />

dei PVS) nei quali si dovrebbero stimare le possibilità<br />

di realizzazione di programmi di sviluppo” (Zupi,<br />

2002). Le rimesse collettive promuovono l’<strong>in</strong>tegrazione<br />

dei migranti nel tessuto italiano tramite<br />

il co<strong>in</strong>volgimento nelle attività di fundrais<strong>in</strong>g delle


PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

67<br />

associazioni, e nei paesi di orig<strong>in</strong>e, favoriscono<br />

il mantenimento dei rapporti tra migranti e non<br />

migranti, esprimendo la volontà degli espatriati di<br />

non recidere i legami con la comunità d’orig<strong>in</strong>e<br />

ma di sentire di farne parte e di volere collaborare<br />

al suo sviluppo <strong>in</strong> prima persona. Le rimesse<br />

imprenditoriali, parallelamente, promuovono un<br />

migliore <strong>in</strong>serimento nei contesti di dest<strong>in</strong>azione<br />

e favoriscono anche la visibilità degli imprenditori<br />

transnazionali nei confronti delle istituzioni dei paesi<br />

di orig<strong>in</strong>e.<br />

In un possibile scenario futuro sarebbe utile promuovere<br />

un partenariato pubblico-privato al f<strong>in</strong>e di<br />

co<strong>in</strong>volgere le istituzioni pubbliche nel supporto alle<br />

<strong>in</strong>iziative di solidarietà delle comunità dei migranti<br />

(rimesse collettive). Ciò favorirebbe gli effetti positivi<br />

delle rimesse, oltre che creare l’occasione positiva<br />

per pensare e predisporre, con l’apporto del sistema<br />

bancario, condizioni privilegiate per il trasferimento<br />

di risorse che possono avere un forte impatto per<br />

lo sviluppo dei paesi di orig<strong>in</strong>e. Naturalmente, non<br />

bisogna credere che le rimesse contribuiscano automaticamente<br />

agli <strong>in</strong>vestimenti ed alla crescita, dal<br />

momento che “il pieno sviluppo del potenziale delle<br />

rimesse richiede azioni concertate tra i maggiori<br />

soggetti, associazioni di migranti, settore privato e<br />

governi” (Bimal Ghosh, 2005).<br />

<strong>La</strong> ricerca-azione <strong>in</strong> atto mira a promuovere a vari<br />

livelli il protagonismo delle comunità migranti all’estero<br />

quali catalizzatori d’impegni e risorse per lo<br />

sviluppo che possono <strong>in</strong>cidere positivamente sulle<br />

relazioni tra paesi. Abbiamo richiamato le ragioni<br />

per le quali le <strong>in</strong>iziative promosse e realizzate con<br />

l’impulso e la partecipazione da parte dei migranti<br />

potrebbero avere maggiore impatto rispetto ai<br />

programmi nei quali questi non rivestono alcun<br />

ruolo. I migranti possono rappresentare, <strong>in</strong> ultima<br />

analisi, gli attori chiave di una nuova cooperazione<br />

<strong>in</strong>ternazionale.


68<br />

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008<br />

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