La comunità andina in Italia - Promofirenze

PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008
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potrebbe essere un punto di forza molto importante
dell’economia peruviana, è indubbiamente cresciuto,
ma soffre di un’arretratezza e insufficienza delle
strutture e della rete dei servizi infrastrutturali.
Il settore distributivo è anch’esso molto frammentato
e arretrato: anche se con la presenza di capitali
stranieri si sono creati nella capitale e nelle città più
importanti centri commerciali di notevole livello, la
struttura rimane fortemente dualistica e presenta
anche estesi caratteri di informalità. Notevole è stato
invece lo sviluppo nel settore delle comunicazioni
e nel settore finanziario, trainati dagli investimenti
stranieri e comunque non privi di ambiguità, il
primo per la forte diffusione di modelli e stili di
vita tipici di Paesi avanzati in un contesto dove
rimangono insoddisfatti bisogni primari ben più
gravi (per esempio, è impressionante la diffusione
dei cellulari: 490 ogni 1000 abitanti) e il secondo
per la perdurante incapacità di rendere un servizio
efficiente allo sviluppo delle imprese minori.
Nuove politiche pubbliche: decentramento
e apertura
A fronte dei punti di debolezza rilevati, l’intervento
pubblico è spesso inadeguato: la spesa pubblica è
alta e inefficiente e continua ad essere molto concentrata;
nonostante gli sforzi per migliorare la rete
viaria e i collegamenti aerei internazionali, rimane
da affrontare il problema delle infrastrutture portuali
(decisive per svolgere un ruolo strategico nel Pacifico)
e dei collegamenti aerei e stradali interni.
Tuttavia, il Perù sta in questo momento cercando di
effettuare importanti modificazioni strutturali: ad
esempio è in atto un processo di decentramento
delle decisioni e di regionalizzazione che ha lo
scopo di riequilibrare il rapporto tra zone urbane
e rurali e rompere il circuito vizioso della povertà