La comunità andina in Italia - Promofirenze

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PROMOZIONE FIRENZE n.1, gennaio/giugno 2008
ed attuazione di programmi di sviluppo transnazionali.
L’associazionismo andino, allo stato attuale, risulta
essere ancora di piccole dimensioni e la struttura
organizzativa di buona parte delle associazioni,
basata sul volontarismo di alcuni membri particolarmente
attivi, non permette di intraprendere
iniziative troppo complesse. La maggior parte
delle associazioni sono nate in primo luogo per
rispondere ad alcuni bisogni della comunità, come
continuare a parlare la propria lingua, stare insieme
ai propri connazionali, mantenere vive le tradizioni
e la cultura del paese di origine. Nel momento in
cui l’associazione cresce e chi ne fa parte tenta di
avere un ruolo “utile” per la comunità in Italia promuovendo
l’integrazione o intraprendendo percorsi
nuovi e con obiettivi più ambiziosi, come imparare
a pianificare progetti di cooperazione, l’associazionismo
ha bisogno di reinventarsi e di crescere,
le persone che ne fanno parte dovrebbero essere
coinvolte in maniera diversa e vi è la possibilità che
non tutti saranno interessati a seguire questa strada.
In questo contesto, diviene fondamentale chiarire
qual è lo scopo che motiva l’aggregazione delle
persone e se si dispone dei mezzi e strumenti per
assumersi responsabilità maggiori.
È stato perciò organizzato un percorso di sette
seminari coadiuvati dalla presenza di esperti del
consorzio che trattano diverse materie come la
diagnostica associativa, la gestione economica e
finanziaria, il fundraising, la comunicazione strategica,
l’auto-valutazione e la progettazione per la
cooperazione internazionale. Le tematiche trattate
sono state scelte con la partecipazione diretta delle
associazioni andine e l’approccio degli esperti
non è quello verticale tra docente e discente ma
improntato al dialogo pratico da sperimentare e