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Solo l'autopsia chiarirà il quadro Muove i primi passi
l'inchiesta della Procura sulla morte di un 73enne
Un atto dovuto: con l'iscrizione nel registro degli indagati, potranno partecipare
- nominando propri consulenti di fiducia - alle operazioni peritali sul corpo della
persona deceduta in circostanze che la famiglia ritiene da chiarire.
Sono esattamente 35 i sanitari - tra medici e paramedici - indagati per il
decesso di Antonio Mauro, 73enne di Reggio Calabria morto lunedì al Sant'Anna
Hospital, i cui familiari hanno presentato una denuncia alla Polizia in base alla
quale la Procura della Repubblica ha aperto un'inchiesta. Il fascicolo è nelle
mani del sostituto procuratore di turno, la dott.ssa Emanuela Costa, che ha
fissato per lunedì il conferimento dell'incarico al medico legale chiamato ad
effettuare l'autopsia sul corpo del 73enne.
In vista dell'esame - che potrebbe tenersi già lunedì pomeriggio nell'istituto di Medicina legale di Germaneto - la
famiglia, assistita dall'avvocato Natale Polimeni del Foro di Reggio Calabria, ha nominato come proprio perito il
primario di anatomia patologica degli Ospedali Riuniti della città dello Stretto, Giovanni Africo.
Nel registro degli indagati sono stati iscritti tutti i sanitari che, durante più di venti giorni di ricovero, hanno avuto a
che fare con il paziente; si tratta dunque di un'iscrizione "a tappeto" fatta, lo ripetiamo, con l'esclusivo fine di
consentire a tutti di partecipare alle verifiche sul corpo di Antonio Mauro e di poter dimostrare l'estraneità ad
eventuali ipotesi di reato. Gli iscritti nel registro degli indagati sono: Alfonso Agnino, 42 anni, di Torino; Fabio Mario
Fonti, 49, di Piazza Armerina; Alfonso Sciangula, 45, di Agrigento; Claudio Roscitano, 33, di Reggio Calabria;
Valentina Capovivo, 40, di Carbonara; Amedeo Ferro, 43, di Milano; Andrea Cuccio, 43, di Reggio Calabria; Pietro
De Fiores, 55, di Taurianova; Bruno Madaffari, 45, di Santa Cristina d'Aspromonte; Gian Luca Martinelli, 48, Roma;
Luca Bellieni, 34, di Reggio Calabria; Teresa De Donatis, 44, di Napoli; Rossella Alemanni, 38, di Vibo Valentia;
Nadia Albanese, 32, di Lagonegro; Paola Cinzia Aquaro, 41, nata in Svizzera; Vincenzo Buffa, 34, di Sellia Marina;
Lucia Caruso, 29, di Lamezia Terme; Annamaria Codispoti, 34, di Melito Porto Salvo; Domenico Colacino, 30, di
Catanzaro; Caterina Foresta, 29, di Catanzaro; Caterina Gagliardi, 30, di Settingiano; Eugenio Grano, 30, di
Catanzaro; Francesco Grimaldi, 38, di Legnano; Angela Lopetrone, 28, di Crotone; Felice Lorenzo, 33, di Catanzaro;
Valeria Lucia, 27, di Catanzaro; Brunella Mosca, 34, di Chiaravalle Centrale; Kataryna Mroczkovska, 38, nata in
Polonia; Peppino Pancrazio, 38, di Lamezia Terme; Caterina Pantani, 38, di Lamezia Terme; Valentina Procopio, 25,
di Catanzaro; Myriam Vescio, 27, di Lamezia Terme; Michele Viapiana, 30, di Catanzaro; Michele Carlucci, 24, di
Melfi; Cesare Russo, 32, di Crotone.
Come sempre accade in casi di questo genere, soltanto gli accertamenti medico-legali potranno chiarire il quadro in
cui è maturato il decesso e l'esistenza di eventuali responsabilità attribuibili ai sanitari. L'uomo, secondo la
denuncia presentata dai familiari, è stato ricoverato il 26 giugno scorso per la sostituzione di una valvola aortica ed
è stato operato il giorno successivo. Stando a quanto riportato dall'agenzia Ansa, ai familiari sarebbe stato riferito
che l'intervento stato andato bene, ma nei giorni successivi, nella fase della degenza, l'uomo avrebbe cominciato ad
accusare dolori alle spalle. I parenti del paziente hanno anche riferito che il personale in servizio nella clinica
avrebbe attribuito i dolori alla conformazione del letto. Dopo una seconda operazione, l'uomo è morto. Subito dopo
il decesso i parenti hanno chiamato il "113" ed hanno sporto denuncia per sapere cosa abbia provocato il decesso.
Da qui l'apertura dell'inchiesta ancora alle battute più che preliminari.(g.l.r)
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