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dicembre-gennaio '12 - Konrad

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siamo tutti intelligenti<br />

Quadrati facili<br />

12 <strong>Konrad</strong> <strong>dicembre</strong> 2012/<strong>gennaio</strong> 2013<br />

La matematica è costellata di regole che si possono<br />

studiare, e anche senza troppe conoscenze, ma con<br />

un po’ di pazienza, riusciamo a scoprire anche noi<br />

delle curiosità impensabili, che con i teoremi dei primi<br />

anni delle superiori si possono anche dimostrare.<br />

Con una piccola calcolatrice, oppure con la tavola dei<br />

quadrati, possiamo scoprire quanto fa 666667x666667,<br />

anche se il risultato non sta nel visore della calcolatrice.<br />

Lo facciamo<br />

Intanto 7x7 = 49, poi 67x67 = 4489, poi 667x667 =<br />

444889, e ancora 6667x6667 = 44448889. Allora, qual<br />

è la regola Che se aggiungo ancora un 6 nel numero<br />

che viene moltiplicato per se stesso, il risultato sarà<br />

analogo all’ultimo scritto, ma con ancora un 4 e un 8.<br />

Quindi 66667x66667 = 4444488889, e 666667x666667<br />

= 444444888889, ecc…<br />

Non sempre va così bene, e qualche volta dobbiamo<br />

fare tutti i conti, ma possiamo divertirci a cercare<br />

queste simpatiche circostanze, magari con numeri più piccoli del 666667, che difficilmente<br />

ci capiterà nei nostri calcoli.<br />

Proviamo a fare il quadrato dei numeri compresi fra 50 e 60, cioè ad eseguire le moltiplicazioni<br />

51x51, 52x52, e così via. Ecco i risultati.<br />

Basta osservare le cifre dei risultati a due a due, e si<br />

può capire il meccanismo: se moltiplico per se stesso un<br />

numero compreso fra 50 e 60, per trovare le prime due<br />

cifre del risultato, basta fare 25 più la cifra delle unità;<br />

per trovare le ultime due cifre, basta fare il quadrato della<br />

cifra delle unità. Ad esempio, per fare 57x57, basta fare<br />

25+7=32, e poi 7x7=49, e si ottiene 3249. Ecco che ora<br />

possiamo in un attimo scrivere subito il quadrato di tutti i<br />

numeri da 50 a 60. Ma ci sono anche tante altre regole…<br />

Alla prossima puntata!<br />

©Giorgio Dendi<br />

Redazionale a cura dell'inserzionista<br />

Michele Crismani: Ciao, mi manda <strong>Konrad</strong> per<br />

un’intervista!<br />

Francesca Comida: Ah, così giovane<br />

MC: cominciamo subito a buttarla in polemica<br />

Come ti chiami<br />

FC: Francesca Comida.<br />

MC: Ecco, te pareva: avevo già una sensazione<br />

di sinistra familiarità…<br />

FC: Come dici<br />

MC: Niente, lascia stare. Dimmi piuttosto, com’è che ti viene in mente di aprire un<br />

negozio quando quasi tutti quelli che ce l’hanno stanno pensando di chiudere<br />

FC: Perché si tratta di commercializzare prodotti che sono di non facile reperibilità,<br />

almeno qui a Trieste.<br />

MC: Sarebbe a dire che non si possono trovare facilmente<br />

FC: Proprio così e secondo me se ne sente la mancanza.<br />

MC: Un nuovo negozio di videogiochi Ottima idea!<br />

FC: Ma no! Intendo aprire qui, in Via Ginnastica 31, un negozio di prodotti per l’igiene<br />

personale e per la casa…<br />

MC: Ma Francesca! Siamo pieni di negozi così… Ogni volta che annuncio trionfante di<br />

non potermi lavare perché è finito lo shampoo la mamma ne tira fuori un’altra bottiglia.<br />

Siamo tutti pieni di prodotti così…<br />

FC: Se non mi lasci finire! I prodotti di cui parli, nella maggior parte dei casi, sono il<br />

risultato di lavorazioni chimiche,molto spesso elaborati del petrolio che non partono da<br />

prodotti naturali e inoltre sono stati testati su animali, innocenti vittime di un sistema<br />

produttivo poco rispettoso della natura, dell’ambiente e della stessa salute dei consumatori.<br />

Pensa soltanto, ad esempio, alla più elevata possibilità di procurare allergie<br />

quando il prodotto non è a base vegetale, naturale, ma è invece frutto di manipolazioni<br />

con sostanze sintetiche. Io intendo proporre ai miei clienti prodotti rispettosi dell’ambiente,<br />

della tradizione, della qualità tanto nella composizione che nella lavorazione.<br />

MC: Detta così mi convince di più. E avrai l’esclusiva per questi prodotti<br />

FC: No, macchè… molti di essi sono già presenti nelle erboristerie, soprattutto quelli di<br />

cosmesi, mentre io intendo operare una selezione di tutto quanto di meglio è offerto per<br />

l’igiene sia personale che domestica, limitandomi a quell’ambito.<br />

MC: Sono in effetti prodotti che vanno di moda…<br />

FC: Forse, in certo senso, se pensiamo alla maggiore attenzione che negli ultimi anni<br />

si è concentrata sui temi del naturismo, della difesa ambientale, della protezione degli<br />

animali, dell’opposizione al loro sfruttamento nell’industria, particolarmente in quella<br />

chimico-farmaceutica, dove ne vengono sacrificati a decine di migliaia senza che peraltro<br />

le torture cui vengono sottoposti diano risultati certi a garanzia del consumatore. Ma<br />

invece pensare a prodotti per l’igiene basati sui vegetali, sulla conoscenza di erbe e fiori,<br />

sull’uso di essenze naturali, sul recupero anche di tecniche di lavorazione e modalità<br />

d’uso mutuate da tradizioni popolari millenarie è il contrario della “moda”: è il recupero<br />

di una cultura artigianale che troppo frettolosamente rischiava di essere buttata via a<br />

vantaggio delle grandi multinazionali sulla cui correttezza di scelte politiche e industriali<br />

non sarei proprio disponibile a scommettere un centesimo.<br />

MC: Ma non costerà di più un prodotto creato in questa maniera rispetto a uno messo<br />

sul mercato in milioni di confezioni tutte uguali tra loro e<br />

spesso ben confezionate, secondo le norme più aggiornate<br />

del marketing<br />

FC: Può essere vero soltanto in parte. In apparenza il prodotto<br />

può sembrare più caro, ma poi facendo attenzione<br />

si nota che ne si deve usare molto di meno per avere lo<br />

stesso risultato, se non addirittura migliore, di quello che<br />

si ottiene con un prodotto della grande distribuzione. Poi<br />

pensa alla quantità di investimenti pubblicitari che deve<br />

mettere in campo un produttore di detersivi per convincere il consumatore a comperare<br />

il suo tra decine di altri perfettamente identici, sia nello scopo che nella composizione<br />

chimica. E poi ci sono degli altri costi, quelli più salati che siamo obbligati a pagare tutti<br />

in termini di lotta all’inquinamento, di difesa del suolo, di tutti gli aspetti negativi collegati<br />

alla produzione industriale, soprattutto a quella chimica. Inoltre, ti dirò, che mettermi<br />

sul viso una crema che sono certo non è costata a nessun coniglietto una ingiustificata<br />

sofferenza è una cosa che non ha prezzo, soprattutto perché nello spalmarmi la crema<br />

devo proprio guardarmi in faccia, davanti allo specchio.<br />

MC: Brava Francesca! Quest’ultima cosa che mi hai detto mi piace davvero. Però,<br />

come farai a essere sicura che non ti freghinocome farai a sapere che rispettano<br />

davvero quello che dicono<br />

FC: Esiste una lista, che non è altro che un elenco delle aziende che aderiscono allo<br />

standar senza crudeltà, certificato da ICEA per la LAV, oppure tramite l’associazione<br />

inglese Naturewatch, o ancora attraverso autocertificazione. Questi enti garantiscono<br />

che né il prodotto finito né i suoi singoli ingredienti sono stati testati sugli animali<br />

dall’azienda e che non sono nemmeno stati commissionati a terzi.<br />

Esistono poi altre certificazioni come quello Vegan ok, rilasciato dalla Vegan Society<br />

che oltre a questo certifica l’assenza di ingredienti di origine animale all’interno del<br />

prodotto. Assicurano quindi al cliente finale circa la possibilità di individuare di chi se ne<br />

è fatto garante, in ciascun anello della catena distributiva, dal produttore a me, che di<br />

tale catena sono l’ultimo anello.<br />

MC: Il penultimo, a dire il vero: l’ultimo è sempre il consumatore.<br />

FC: Sì, certo. Anche se a me non piace quel termine. La persona che compra i prodotti<br />

da me è mio cliente, una persona, appunto, con la sua individualità, le sue esigenze,<br />

le sue piccole idiosincrasie, le sue convinzioni e le sue curiosità. Non precisamente un<br />

amico, ma qualcosa che in qualche modo gli assomiglia. Comunque non è un numero,<br />

come il termine “consumatore” sembra considerarlo.<br />

MC: Mi pare un ottimo punto di partenza, questo tuo modo di immaginarti chi varcherà<br />

la soglia del tuo negozio. Ti auguro buona fortuna, Francesca.<br />

FC: Grazie, passa a trovarmi, qualche volta.<br />

MC: Sai, non è che me freghi più di tanto dei prodotti per l’igiene… comunque grazie!<br />

LIFE RESPECT<br />

via Ginnastica 31 - Trieste<br />

Il primo negozio dedicato a chi ama e rispetta gli animali e la Natura.<br />

Prodotti naturali per il corpo, detergenti e accessori per prendersi cura della casa in<br />

modo naturale.

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