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medicale.pdf - Osservatorio Biomedicale Veneto

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Confederazione Nazionale<br />

dell’ Artigianato e della Piccola<br />

e Media Impresa<br />

SINERGIE<br />

DISTRETTUALI<br />

La competitività delle imprese venete<br />

tra mercato globale<br />

e Sistema Salute regionale<br />

Rapporto di Ricerca a cura di<br />

Sandro Storelli<br />

Domenico Tosello<br />

Galileo<br />

PARCO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO


Confederazione Nazionale<br />

dell’ Artigianato e della Piccola<br />

e Media Impresa<br />

SINERGIE<br />

DISTRETTUALI<br />

La competitività delle imprese venete<br />

tra mercato globale<br />

e Sistema Salute regionale<br />

Rapporto di Ricerca a cura di<br />

Sandro Storelli<br />

Domenico Tosello<br />

Galileo<br />

PARCO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO


Il rapporto Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato è stato<br />

sviluppato nell'ambito del progetto Sinergie distrettuali, realizzato da CNA<br />

provinciale di Padova e cofinanziato dalla Camera di Commercio di<br />

Padova<br />

Il rapporto è a cura di:<br />

Sandro Storelli<br />

Domenico Tosello<br />

Coordinamento del progetto:<br />

CNA Provinciale di Padova<br />

via della Croce Rossa, 56 - 35129 Padova<br />

tel. 049 8062236 fax 049 8062200<br />

Grafica: Gianni Plebani<br />

Stampa: Arti grafiche Padovane<br />

© Tutti i diritti riservati:<br />

CCIAA di Padova<br />

CNA Provinciale di Padova


Confederazione Nazionale<br />

dell’ Artigianato e della Piccola<br />

e Media Impresa<br />

Presentazione<br />

Nel <strong>Veneto</strong>, attraverso i Distretti produttivi, si sviluppa una nuova prospettiva<br />

per lo sviluppo economico e la sua promozione.<br />

La normativa regionale di incentivo mira a rendere più efficaci i finanziamenti e<br />

più adatto alle necessità del mondo produttivo e del mercato l'impianto delle<br />

azioni, con le priorità di ricerca e innovazione.<br />

Il sistema veneto - attraverso i Distretti e Metadistretti già operanti - rappresenta<br />

oggi oltre 8.000 aziende con 215.000 addetti.<br />

E' importante che gli strumenti e le opportunità di incentivo previsti siano conosciuti<br />

e appieno utilizzabili dal sistema delle imprese: per questo occorre coinvolgere<br />

nelle potenzialità progettuali anche significative fasce di imprese non direttamente<br />

aderenti ai Patti di Distretto.<br />

Sempre più, infatti, si sviluppa una visione dell'appartenenza dell'impresa a filiere<br />

legate alla produzione dello specifico bene/servizio più che alla tradizionale<br />

categoria di attività.<br />

Ciò meglio risponde all'evoluzione tecnologica e normativa, alle nuove cogenze,<br />

alle nuove sfide del mercato.<br />

Il progetto Sinergie distrettuali, realizzato da CNA provinciale di Padova e cofinanziato<br />

dalla Camera di Commercio di Padova, ha inteso analizzare le possibili<br />

interazioni tra Bio<strong>medicale</strong> e altre aree, quali Meccanica e Subfornitur a, Chimica<br />

e Materie plastiche, Calzatura e Abbigliamento, Informatica,<br />

Meccatronica.<br />

Sono quindi stati individuati collegamenti non solo virtuali, contiguità funzionali,<br />

aspetti sistemici e potenziali sinergie tra imprese, operatori ed enti di ricerca.<br />

Nel corso del progetto, sono stati rilevati bisogni, aspettative, domande di supporto<br />

e di scambi reciproci nell'ambito di un significativo campione di imprese<br />

coinvolte.<br />

Si sono evidenziati una spiccata tendenza a produrre crescita economica legata<br />

al benessere e alla qualità della vita e propensione al mercato internazionale.<br />

Crediamo che il rapporto Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

che pubblichiamo offra oltre a una lucida analisi dei dati raccolti- anche<br />

spunti e indicazioni importanti per future azioni di promozione e scambio sul<br />

mercato d'interesse delle nostre imprese.<br />

Il Presidente della CCIAA di Padova<br />

Gianfranco Chiesa<br />

Il Presidente della CNA di Padova<br />

Sergio Gelain


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

4


Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

INDICE<br />

I. Introduzione<br />

1. La filiera della salute nelle società del benessere<br />

1.1 Evoluzione del concetto di salute<br />

7<br />

12<br />

12<br />

1.2 La società e il mercato del benessere 14<br />

1.3 Le imprese del benessere e della salute in <strong>Veneto</strong> 14<br />

1.4 La filiere della salute e la spesa sanitaria in Italia 16<br />

1.5 L'industria farmaceutica in Italia 18<br />

1.6 Bio<strong>medicale</strong> e farmaceutica tra specificità e convergenza 18<br />

2. Il settore bio<strong>medicale</strong> nelle economie avanzate<br />

2.1 Caratteristiche peculiari del settore bio<strong>medicale</strong><br />

26<br />

27<br />

2.2 Traiettorie evolutive e nuove applicazioni 29<br />

2.3 Il settore bio<strong>medicale</strong> in Italia 30<br />

2.4 Il settore bio<strong>medicale</strong> nel <strong>Veneto</strong> 34<br />

2.4.1 Le imprese di produzione 36<br />

2.4.1.1 Terapia e riabilitazione 38<br />

2.4.1.2 Attrezzatura e arredo tecnico 39<br />

2.4.1.3 Materiali di consumo 40<br />

2.4.1.4 Diagnostica 40<br />

2.4.1.5 Biotecnologia medica 41<br />

2.4.1.6 Servizi avanzati 42<br />

2.4.2 Le imprese di distribuzione 42<br />

3. La competitività delle imprese biomedicali venete<br />

48<br />

3.1 Il mercato bio<strong>medicale</strong> nel mondo 48<br />

3.2 L'interscambio commerciale delle imprese biomedicali venete 59<br />

3.3 L'innovazione e la ricerca 61<br />

3.4 Il Distretto Bio<strong>medicale</strong> <strong>Veneto</strong> 64<br />

3.5 Le sinergie con il sistema produttivo regionale 65<br />

3.5.1 Le sinergie con i settori tradizionali 68<br />

3.5.2 Le sinergie con i settori ad alta intensità tecnologica 72<br />

3.6 Potenzialità di sviluppo e opportunità di investimento<br />

nel bio<strong>medicale</strong> veneto 75<br />

4. Il bio<strong>medicale</strong> veneto per un Sistema Salute regionale<br />

sostenibile e di qualità<br />

78<br />

4.1 Il valore dell'apprendimento interattivo legato alla relazione<br />

“produttore-utilizzatore” 78<br />

4.2 Il rapporto con il Servizio Socio Sanitario <strong>Veneto</strong> 79<br />

4.3 Conclusioni: il valore delle reti d'eccellenza locali<br />

per il sistema socio-economico 82<br />

5. Allegato - Elenco delle imprese biomedicali nel <strong>Veneto</strong> 86<br />

Bibliografia<br />

92<br />

PRIMA PARTE<br />

5


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

6


Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

I. INTRODUZIONE<br />

A introduzione di questo rapporto di ricerca, ci soffermiamo su dati generali di<br />

attualità che riteniamo significativi - oltre che per una lettura dell'oggi - per una<br />

previsione del domani, in particolare per ciò che attiene a Welfare e Sanità nel<br />

nostro sistema Paese.<br />

Nel corso del 2007 si è acceso più che mai il dibattito politico ed il confronto<br />

nelle sedi istituzionali sulle politiche complessive per il Welfare.<br />

Nell'Unione Europea il tema della salute vede un approccio culturale fondamentalmente<br />

omogeneo, basato su valori condivisi nei diversi paesi.<br />

Naturalmente, per effetto dei diversi fattori culturali, politici e socio-economici,<br />

le modalità di costruzione dei sistemi sanitari sono fortemente diversificate.<br />

Nel nostro Paese, pur con tre riforme nel giro di circa venticinque anni, la sanità<br />

non ha trovato un suo assetto definito, dato anche l'intreccio con i problemi della<br />

riforma dello Stato.<br />

Un decisivo elemento di lettura dei vari modelli in Europa, è quello legato alle<br />

modalità di finanziamento del sistema sanitario: esse sono correlate alla natura<br />

che si attribuisce al servizio reso.<br />

Il bene salute è per noi pubblico: coerentemente a ciò, legiferano Stato e Regioni<br />

nell'ambito delle loro competenze.<br />

In sanità, come in genere nel welfare, una importante questione su cui è aperto<br />

il confronto in campo politico ed istituzionale, è come si deve sviluppare il rapporto<br />

tra pubblico e privato, al fine di creare sviluppo, maggiore efficienza,<br />

miglioramento di servizi e prestazioni, riduzione dei costi.<br />

In ogni caso, solo nell'allargamento delle visioni e con il contributo delle voci<br />

più rappresentative della società e dell'economia si possono consolidare i sistemi<br />

sanitari come sistemi virtuosi anche per lo sviluppo economico e del territorio.<br />

Il rifiuto di una opzione della sanità “privatistica”, non deve impedire un concorso<br />

ampio tra pubblico e privato, con immissione e scambio di energie e<br />

competenze.<br />

Nel contesto del confronto su questi temi, si è inserito anche il tradizionale Rapporto<br />

annuale del Censis.<br />

Esso, a differenza di quello dell' anno precedente - che aveva delineato<br />

un'Italia in ripresa - quest'anno descrive un Paese ripiegato su se stesso, claudicante.<br />

“La ripresa economica è ormai da tempo provata da una apprezzabile crescita<br />

degli indici di fatturato industriale e del terziario e dalla crescita sostenuta delle<br />

esportazioni”<br />

Vi è un riposizionamento all'estero del nostro manifatturiero, attraverso il presidio<br />

di nicchie di mercato redditizie e d'eccellenza.<br />

Nell'ultimo anno e mezzo, vi è stato un progressivo miglioramento del quadro<br />

congiunturale.<br />

“Nel 2006 l'incremento dell'indice del fatturato industriale derivante da vendite<br />

in Italia è aumentato del 7%, quello delle vendite all'estero è aumentato<br />

dell'11%. Il 2007 si chiuderà forse con una ulteriore accelerazione del fatturato<br />

proveniente dall'export rispetto a quello realizzato in Italia.”<br />

Ma questo dato positivo, in un quadro di competizione sempre più serrata, non<br />

7<br />

PRIMA PARTE


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

8<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

può nascondere i limiti del nostro sistema e quelli strutturali delle nostre imprese:<br />

occorrono visione strategica, più adeguate azioni per la modernizzazione,<br />

maggiori investimenti in innovazione.<br />

“La devolution sanitaria ha rappresentato un passaggio cruciale nell'evoluzione<br />

del S.S.N., che ha avuto un impatto significativo non solo sugli assetti politici<br />

e organizzativi dei servizi sanitari, ma anche sulla percezione degli utenti. La regionalizzazione<br />

ha però per molti aspetti ratificato le disomogeneità di fatto dei<br />

servizi sanitari.”<br />

Secondo De Rita, "risultano oggi quanto mai necessari interventi e strumenti mirati<br />

a mettere a regime un sistema di governo condiviso tra Ministero e Regioni.<br />

Il Patto per la Salute rappresenta una delle pietre angolari di questo nuovo equilibrio,<br />

a partire dalla gestione economica e finanziaria dei servizi sanitari: contestualmente<br />

ad un adeguamento delle risorse messe a disposizione del SSN,<br />

prevede infatti un assestamento della spesa complessiva sulla base di obiettivi<br />

concordati con le Regioni, pienamente responsabilizzate dal punto di vista finanziario,<br />

e similmente la gestione dei Piani di rientro rappresenta un esempio<br />

concreto degli esiti di questo modello sul nuovo governo della spesa.”<br />

Nel processo di evoluzione del Ssn, la fase attuale si caratterizza quindi in modo<br />

netto come un momento di riformulazione e di rilancio delle funzioni dei diversi<br />

livelli, con la necessità di una costante concertazione del livello centrale<br />

con i livelli locali, in una rinnovata condivisione delle responsabilità. In un Paese<br />

rivolto verso se stesso, il cittadino incontra le maggiori difficoltà nel rapporto<br />

con le Istituzioni o con il 'sistema'.<br />

Il rapporto Censis indica che comunque non va smarrita la speranza di un riscatto,<br />

di una nuova vitalità: le offerte innovative devono supportare l'avventura<br />

personale e promuovere l'ampliamento degli scambi relazionali.<br />

"È un'offerta che può venire solo dalle nuove minoranze attive: la minoranza<br />

che fa ricerca scientifica e innovazione tecnica è orientata all'avventura<br />

dell'uomo e alla sua potenzialità biologica; la minoranza che, nella scia della<br />

minoranza industriale oggi rampante, fa avventura personale e sviluppo delle<br />

relazioni internazionali (si pensi ai giovani che studiano o lavorano all'estero,<br />

ai professionisti orientati ad esplorare nuovi mercati, agli operatori turistici di<br />

ogni tipo); la minoranza che ha compiuto un'opzione comunitaria, cioè ha scelto<br />

di vivere in realtà locali ad alta qualità della vita; la minoranza che vive il rapporto<br />

con l'immigrazione come un rapporto capace di evolvere in termini di integrazione<br />

e coesione sociale; la minoranza che si ostina a credere in una esperienza<br />

religiosa insieme attenta alla persona e alla complessità dello sviluppo<br />

ai vari livelli; e le tante minoranze che hanno scelto l'appartenenza a strutture<br />

collettive (gruppi, movimenti, associazioni, sindacati, ecc.) come forma di nuova<br />

coesione sociale e di ricerca di senso della vita. Sembra, e forse lo è,<br />

un'indicazione segnata da una logica minimalista lontana dalla nobile consistenza<br />

degli obiettivi di sistema che hanno caratterizzato gli ultimi decenni. Ma<br />

è bene ricordare che oggi abbiamo il problema di innescare processi di lenta<br />

ma profonda evoluzione: solo le minoranze possono trovare la base solida da<br />

cui partire, possono fare innesco di nuovi processi sociali sfuggendo alla tentazione<br />

del breve termine e quella di diventare la maggioranza che fa e governa<br />

il sistema.”<br />

C'è l'invito a una sfida per continuare a crescere forse anche con un po' di divertimento.<br />

Una sfida realistica, senza inventare nulla di nuovo ma “nel solco di modernità<br />

che pervade tutti i paesi avanzati (e che considerano oggi moderni i processi<br />

che noi consideriamo regressivi, dal mix etnico alla patrimonializzazione, dal


I. Introduzione<br />

calo demografico all'appiattimento del ceto medio); ma specialmente sfide necessarie,<br />

assolutamente necessarie per allontanare da noi un'inclinazione al<br />

peggio che oggi ci fa rasentare l'ignominia intellettuale e un insanabile noia".<br />

Flussi sempre più consistenti di italiani stanno indirizzando e riorganizzando le<br />

proprie strategie di sviluppo , di business, di investimento all'estero.<br />

“Sono 233 mila le aziende manifatturiere italiane con più di un addetto che<br />

operano e intrattengono rapporti commerciali con l'estero.”<br />

“Nel 2006 sono stati circa 13.368 gli italiani ad elevata qualificazione che si<br />

sono spostati, temporaneamente, dall'Italia agli Stati Uniti”.<br />

Ma occorre una rinnovata e ben più adeguata capacità del nostro sistema: “Se<br />

oggi il rapporto dell'Italia con la prima potenza economica (gli stati Uniti) è di 1<br />

a 7, nel 2050 il rapporto con la maggiore potenza mondiale (la Cina) sarà prevedibilmente<br />

di 1 a 21.”<br />

I dati e i segnali offerti sono importanti e inquietanti: occorre trovare in se stessi<br />

la forza di reagire per rimettere in moto il Paese, perché diventi un 'Paese normale'.<br />

Nella realtà le “minoranze” innovative sono molte e variegate: spesso costituiscono<br />

nicchie specializzate, talora formano tessuto, rete, mostrano caratteri sistemici<br />

che risultano un importante patrimonio del territorio di appartenenza.<br />

Così è nella nostra Regione, dove storicamente l'operare sociale e l'iniziativa<br />

economica producono reciproco arricchimento e creano valore aggiunto.<br />

Un denominatore comune in questa realtà territoriale è quello di persone, operatori,<br />

imprese che, ai diversi livelli di attività, funzione e responsabilità, ogni<br />

giorno sono impegnati nella progettazione, realizzazione, distribuzione di beni<br />

e servizi.<br />

Ciò, con tutti i chiari e gli scuri che gli sono propri, mantiene il nostro sistema regionale<br />

tra quelli più avanzati d'Italia e d'Europa.<br />

Il sistema di welfare ed il Servizio Sanitario di una regione, con infrastrutture,<br />

servizi e capitale umano, costituisce un potenziale e formidabile fattore di sviluppo<br />

economico del territorio.<br />

Per gli operatori e imprenditori coinvolti, la sanità costituisce anche un complesso<br />

sistema che collega alle dinamiche europee, che genera risorse e innovazione,<br />

che stimola la produzione di conoscenza.<br />

Il sistema sanitario è quindi una delle principali e più dinamiche realtà economiche<br />

del territorio.<br />

La realtà di servizio pubblico e la rilevanza economica sono due elementi che<br />

vanno considerati congiuntamente.<br />

Le risorse impegnate devono necessariamente garantire la appropriatezza degli<br />

interventi, così come la loro efficacia ed efficienza, ma non devono perdere<br />

di vista la possibilità di coinvolgere il sistema economico locale, in una ottica<br />

ottimale di sussidiarietà tra pubblico e privato.<br />

Molti oggi vedono la spesa sociale in genere e quella sanitaria in specie, come<br />

un limite allo sviluppo economico e alla competitività del paese nei mercati<br />

globalizzati, introducendo una supposta incompatibilità tra welfare e crescita<br />

economica.<br />

Viceversa, tra welfare e sviluppo economico possono sussistere interazioni positive<br />

da circolo virtuoso.<br />

Tra mercato e società, possono essere individuate relazioni che conducono a<br />

politiche ottimali di crescita della ricchezza, crescita dell'integrazione sociale<br />

e qualità della vita.<br />

Un investimento nel benessere dei cittadini può quindi coincidere con un investimento<br />

in produttività e competitività economica.<br />

9<br />

PRIMA PARTE


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

Ciò a maggior ragione considerando che il primo campo di sperimentazione<br />

della capacità competitiva, in sanità, è il mercato interno, in un cerchio virtuoso<br />

di spinta alla crescita e al miglioramento.<br />

Il Servizio sanitario crea occupazione di alta professionalità, aumenta gli<br />

scambi commerciali e, garantendo salute e qualità della vita, favorisce il lavoro,<br />

il reddito, la ricerca scientifica e l'innovazione tecnologica, in altre parole,<br />

la competitività di un sistema regionale e nazionale.<br />

Qualsiasi sia la sfida che la competizione globale impone ai nostri tradizionali<br />

sistemi di welfare, non si tratta di metterne in discussione i principi, le finalità<br />

e gli obiettivi, bensì di trovare nuovi, più appropriati strumenti per la competizione<br />

stessa.<br />

10


Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

1<br />

PRIMA PARTE<br />

11


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

1<br />

2<br />

OMS, 1946<br />

Tavistock Institute, 2000<br />

12<br />

1. LA FILIERA DELLA SALUTE<br />

nella società del benessere<br />

1.1 Evoluzione del concetto di salute<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

Considerazioni di natura tanto filosofica ed etica, quanto politica e programmatica<br />

negli ultimi decenni hanno fatto superare il concetto di sanità puntando<br />

al concetto di salute, definito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come<br />

“uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente<br />

di assenza di malattia o infermità” .<br />

1<br />

Emerge così una visione olistica della persona - considerata come entità composta<br />

di corpo e mente strettamente integrati fra loro - e il concetto di qualità di<br />

vita intesa come una stima appropriata dello stato di benessere e salute delle<br />

persone. Da un lato, quindi, si precisa l'influenza che malattie, handicap e disabilità<br />

hanno sulla qualità di vita, mentre dall'altro si stima l'efficacia e la validità<br />

dei trattamenti e delle cure preposti proprio ad alzarne il livello.<br />

Il concetto di salute ha un fondamento specifico anche nella Costituzione Italiana,<br />

che all'Art. 32 tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e<br />

interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.<br />

A questi strumenti giuridici e fondativi della società civile nazionale ed internazionale,<br />

negli ultimi anni si sono affiancati altri gruppi di pensiero che rimodulando<br />

il concetto etico di salute ne hanno rafforzato il senso politico e attuativo,<br />

2<br />

portando ad esempio ai cosiddetti 7 principi di Tavistock , che hanno influenzato<br />

l'impostazione e la strategia delineata nel Piano Sanitario Nazionale italiano<br />

2003-2005. Questi principi sono:<br />

1) Diritto. I cittadini hanno diritto alla salute e alle azioni conseguenti per la<br />

sua tutela.<br />

2) Equilibrio. La cura del singolo paziente è centrale, ma anche la salute e gli<br />

interessi della collettività vanno tutelati.<br />

3) Visione olistica del paziente, che significa prendersi cura di tutti i suoi problemi<br />

e assicurargli continuità di assistenza.<br />

4) Collaborazione. Degli operatori della sanità tra loro e con il paziente, con il<br />

quale è indispensabile stabilire un rapporto di partenariato.<br />

5) Miglioramento. Non è sufficiente fare bene, dobbiamo fare meglio, accettando<br />

il nuovo e incoraggiando i cambiamenti migliorativi.<br />

6) Sicurezza. Il principio moderno di Primum non nocere significa lavorare quotidianamente<br />

per massimizzare i benefici delle prestazioni, minimizzarne i<br />

danni, ridurre gli errori in medicina.<br />

7) Onestà, trasparenza, affidabilità, del sistema sanitario e nel rapporto tra medico<br />

e paziente.<br />

Il concetto di salute ha quindi un fondamento etico e politico che amplia, completa<br />

e scardina quello di sanità: la buona salute - che può essere assimilata<br />

all'inglese wellness - rappresenta la precondizione per il benessere e la qualità<br />

della vita.<br />

Questo rappresenta un cambiamento del paradigma concettuale di riferimento<br />

per interpretare la realtà e sviluppare un programma politico e sociale che risponda<br />

ai bisogni e desiderata reali delle società avanzate. Mentre il fruitore<br />

delle politiche sanitarie è generalmente il malato, il paziente, il sofferente, il fruitore<br />

delle politiche della salute è sia il cliente malato, sia colui che sta bene, è


1. La filiera della salute nella società del benessere<br />

già in buona salute e che vuole mantenerla, e possibilmente vorrebbe stare ancora<br />

meglio.<br />

L'atteggiamento delle persone che fruiscono del sistema sanitario è di tipo reattivo<br />

- si diventa pazienti solo quanto si è colpiti e bisogna quindi reagire ad una<br />

specifica condizione negativa. Al contrario l'atteggiamento delle persone che<br />

fruiscono del sistema salute è per lo più, anche se non esclusivamente, di tipo<br />

proattivo - pur utilizzando la medicina convenzionale in caso di bisogno, queste<br />

persone vogliono circoscrivere il più possibile l'eventualità di diventare pazienti<br />

grazie ad azioni volte alla ricerca di qualità della vita e, quindi, prevenendo<br />

malattie e, soprattutto, migliorando le già buone condizioni di salute.<br />

Si potrebbe anche dire che il consumatore diventa coscientemente e felicemente<br />

fruitore del sistema salute, poiché non vuole trovarsi nella condizione di<br />

diventare paziente e acquirente di servizi del sistema sanitario.<br />

Si prefigura così un ulteriore allargamento della filiera della salute all'industria<br />

del benessere che andrebbe a comprendere tutti i prodotti e servizi dati alle persone<br />

al fine di assistere, curare, guarire, ma anche di farle sentire meglio, apparire<br />

meglio, rallentare l'invecchiamento o prevenire malattie, per tendere verso<br />

la ricerca della salute e del completo benessere fisico e mentale (Fig.1).<br />

ORGANIZZAZIONE - TECNOLOGIA<br />

BASSA ALTA<br />

FARMACEUTICA<br />

SERVIZI<br />

OSPEDALIERI<br />

SERVIZI<br />

SANITARI<br />

SERVIZI<br />

AMBULATORIALI<br />

BIOMEDICALE<br />

DENTALE<br />

OTTICO<br />

MEDICINA NON<br />

CONVENZIONALE<br />

Benessere<br />

curativo<br />

TERMALE<br />

Benessere<br />

Hi-Tech<br />

CENTRI<br />

ESTETICI<br />

CENTRI BENESSERE<br />

Benessere<br />

psicofisico<br />

ACCONCIATORI<br />

PRIMA PARTE<br />

SALUTE - CURA<br />

SALUTE - BENESSERE<br />

Figura 1 - Posizionamento tecnologico e di mercato dei comparti nella<br />

filiera della salute e del benessere<br />

In questo senso, una nuova nicchia di mercato per il bio<strong>medicale</strong> potrebbe essere<br />

l'area del Benessere Hi-tech, ad alta tecnologia, che consente di creare un<br />

alto valore aggiunto in termini di servizio, personalizzazione, capacità di far vivere<br />

un'esperienza; il mercato di riferimento è costituito dalla fascia di consumatori<br />

con elevato reddito e per la sua innovatività offre notevoli opportunità di<br />

penetrazione commerciale nei paesi economicamente più ricchi. Casi di successo<br />

di questo tipo sono rappresentati ad esempio da un'azienda padovana<br />

FORMA - IMMAGINE<br />

13


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

3<br />

Indagine CENSIS, commissionata<br />

dalla STB, Società delle<br />

Terme e del Benessere, 2001<br />

4<br />

Padova Ricerche per CNA Padova,<br />

2004<br />

14<br />

che alle divisioni <strong>medicale</strong> ed estetica ha affiancata una “home division” per<br />

lanciare una linea consumer di cosmetica laser, o da un'azienda vicentina che<br />

ha applicato l'avanzata tecnologia della risonanza molecolare prima nella strumentazione<br />

chirurgica hi-tech e poi nel mondo dell'estetica. Altri esempi possono<br />

essere dati dallo sviluppo della realtà virtuale e della telemedicina, al momento<br />

applicate più ad esigenze di terapia, riabilitazione, monitoraggio, ma<br />

che potrebbero veicolare nuovi prodotti/servizi con un contenuto meno curativo<br />

e più orientato al benessere psico-fisico.<br />

1.2 La società e il mercato del benessere<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

3<br />

L'indagine del Censis “Benessere e Salute secondo gli Italiani” si è occupata di<br />

indagare proprio quei segnali di cambiamento, a cui si è accennato in precedenza.<br />

In questi ultimi anni la ricerca del benessere psico-fisico, l'attenzione al proprio<br />

stato di salute ed al raggiungimento della serenità hanno generato un mercato,<br />

che non ha non ancora espresso completamente le sue potenzialità.<br />

Lo studio sottolinea la varietà delle forme che può assumere questa cura di sé:<br />

dall'abitudine ad effettuare controlli medici regolari, all'attenzione per<br />

un'alimentazione bilanciata e sana - a cui fa riscontro la richiesta di prodotti<br />

provenienti da colture biologiche; dalla pratica costante di uno sport, per esempio<br />

frequentando una palestra od una piscina, alle escursioni per il fine settimana<br />

o alle brevi vacanze nel corso dell'anno, come momenti di allontanamento<br />

dallo stress quotidiano. Anche i soggiorni alle terme o nelle beauty farm<br />

si inseriscono in questo contesto, soprattutto quando si può usufruire di pacchetti<br />

per la “remise en forme” e di cure estetiche.<br />

La ricerca della propria peculiare forma di star bene porta, di conseguenza, alla<br />

richiesta di servizi e prodotti, fra loro molto diversi.<br />

Se da un lato il fitness, ad esempio, risponde alle necessità di quanti amano allenarsi<br />

e potenziare la propria resistenza fisica, dall'altro merita particolare attenzione<br />

l'aumento crescente del ricorso ai centri di meditazione, la pratica di<br />

discipline psicofisiche orientali, come lo yoga ed il tai chi, e lo studio delle tecniche<br />

di rilassamento, per citare solo alcuni esempi; senza dimenticare poi la<br />

forte attrattiva che sta esercitando la possibilità di mantenere la forma fisica riducendo<br />

al massimo la fatica, si pensi ad esempio ai massaggi e agli elettrostimolatori.<br />

Un'ulteriore conferma di questa infinita varietà è rappresentata dalla<br />

nascita di sempre nuove discipline, dallo spinning all'acquafitness, e dalla proliferazione<br />

di attrezzistica per le palestre e la casa, dalle panche multifunzione,<br />

agli stepper, dai tapis roulant ai cardiofrequenzimetri.<br />

Risulta quindi evidente come il cosiddetto comparto del benessere-salute sia<br />

un mondo molto vario, complesso ed articolato, in cui si inseriscono anche il ricorso,<br />

sempre più frequente, alla chirurgia estetica, la diffusione delle discipline<br />

di Medicina Non Convenzionale e la nascita di nuove professioni del benessere.<br />

In un panorama di questo tipo, che comprende sia la ricerca della bellezza<br />

e della perfezione fisica sia quella di un equilibrio psico-fisico, rimane da sottolineare<br />

la crescente ed imprescindibile richiesta di professionalità e qualità<br />

dei servizi, che si nota a qualsiasi livello.<br />

1.3 Le imprese del benessere e della salute in <strong>Veneto</strong><br />

A fronte di questa variegata domanda di benessere la ricerca “Le imprese del<br />

4<br />

benessere e della salute in <strong>Veneto</strong>” mette in luce che il <strong>Veneto</strong> può contare


1. La filiera della salute nella società del benessere<br />

sull'offerta di beni e servizi da parte di circa 15.000 imprese, il 3,3% delle imprese<br />

attive, in un'accezione “allargata”del benessere. Di questo, il curativo<br />

“tradizionale” - bio<strong>medicale</strong>, dentale, ottico e termale - conta circa 4.050 imprese<br />

(27% del totale), ma per il carattere intrinsecamente più produttivo esprime<br />

un volume di affari molto superiore a quello del nuovo benessere psicofisico<br />

“olistico” più orientato ai servizi.<br />

Tabella 1<br />

Imprese del benessere<br />

in <strong>Veneto</strong><br />

Settore<br />

BIOMEDICALE<br />

DENTALE<br />

OTTICA<br />

TERMALE<br />

MEDICINA NON CONVENZIONALE<br />

CENTRI BENESSERE<br />

ACCONCIATORI ESTETISTE<br />

N° Imprese<br />

BENESSERE - CURATIVO 4.276<br />

BENESSERE ESTETICO - PSICOFISICO 10.805<br />

TOTALE BENESSERE "ALLARGATO" 15.081<br />

Ma al di là del dato puramente quantitativo, va sottolineato l'aspetto sistemico<br />

in cui si inserisce il settore delle imprese del benessere e della salute del <strong>Veneto</strong>,<br />

una regione che - con una superficie di oltre 18 mila chilometri quadrati ed<br />

una popolazione di circa 4.600.000 abitanti - è tuttora una delle regioni più dinamiche<br />

e ricca di risorse d'Italia.<br />

Sia sul versante economico, con la presenza di quasi 460.000 imprese iscritte<br />

alle Camere di Commercio, di cui circa 144.000 artigiane (una impresa ogni<br />

10 abitanti circa), il “modello <strong>Veneto</strong>” ha garantito nell'ultimo decennio una sviluppo<br />

senza eguali, anche rispetto alle aree più industrializzate d' Europa, riuscendo<br />

efficacemente ad individuare e adattarsi ai mercati di nicchia. Sia sul<br />

versante del sistema sanitario pubblico-privato e della ricerca medicoscientifica<br />

- legata principalmente ai poli sanitari di Padova, Verona e Treviso.<br />

Sia infine, ma non ultimo, sul piano delle risorse naturali, storiche e culturali<br />

che - se adeguatamente valorizzate e comunicate -, per molte attività legate al<br />

benessere, possono diventare un punto di forza e un valore aggiunto<br />

dell'offerta regionale difficilmente ritrovabili altrove.<br />

Le imprese del benessere nel <strong>Veneto</strong> sono una realtà produttiva importante per<br />

numero di imprese e di addetti, ma sono distribuite in numerose e diversificate<br />

tipologie di attività, spesso di nicchia, con capacità di innovare e competere sul<br />

mercato non omogenee e spesso con scarsi legami sia fra loro sia con il mondo<br />

della ricerca medico-scientifica.<br />

5<br />

Anche per questi motivi, già in una precedente ricerca sul bio<strong>medicale</strong> , si è preferito<br />

definire il settore come un cluster che vede senz'altro significative eccellenze,<br />

ma mostra ancora delle difficoltà ad agire come sistema di imprese e ad<br />

attivare le potenzialità del territorio nel suo complesso.<br />

Questo - unito alla difficile situazione dello scenario macroeconomico sia interno<br />

che internazionale - fa sì che diversi comparti stiano ridefinendo i rapporti<br />

competitivi interni ed esterni alla filiera ed esprimendo delle dinamiche evolutive<br />

diversificate.<br />

In termini numerici, rispetto alla ricerca citata in cui venivano incluse nel bio<strong>medicale</strong><br />

“allargato” le 1.640 imprese dell'odontoprotesico (cod. ATECO91<br />

33.10.3 - Fabbricazione di protesi dentarie), e le 214 le imprese di “Confezionamento<br />

ed apprestamento di occhiali da vista e lenti a contatto” (cod.<br />

15<br />

717<br />

1.641<br />

1.598<br />

118<br />

202<br />

138<br />

10.667<br />

PRIMA PARTE<br />

5<br />

“Il cluster bio<strong>medicale</strong> nel <strong>Veneto</strong><br />

dinamiche evolutive delle<br />

imprese e rapporti con la ricerca”<br />

a cura di F. Belussi, P.G. Cargasacchi,<br />

D. Tosello, per CNA<br />

Padova


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

BIOMEDICALE<br />

DENTALE<br />

OTTICA<br />

TERMALE<br />

Belluno<br />

Padova<br />

Rovigo<br />

Treviso<br />

Venezia<br />

Verona<br />

Vicenza<br />

16<br />

33.40.2), il dato non è direttamente confrontabile poiché, viste le finalità della<br />

presente indagine si è presa in considerazione l'intera catena del valore<br />

dell'ottica, che assomma anche gli altri comparti produttivi e soprattutto<br />

l'aspetto distributivo e di prestazioni per il miglioramento del benessere visivo<br />

costituito dagli ottici, facendo aumentare sensibilmente il totale delle imprese:<br />

Settore N° Imprese % Imprese N° Addetti % Addetti<br />

717 17,6% 3.067 18,6%<br />

1.641 40,3% 3.350 20,3%<br />

1.598 39,2% 8.908 54,0%<br />

118 2,9% 1.160 7,0%<br />

Totale complessivo 4.074 100,0% 16.485 100,0%<br />

Tabella 2<br />

Settore del benessere,<br />

Imprese e addetti per<br />

comparto<br />

Se analizziamo la distribuzione complessiva delle imprese per localizzazione<br />

geografica emerge che Padova è la Provincia con il maggior numero di imprese<br />

e Belluno quella con il maggior numero di addetti, mentre Verona e Treviso,<br />

gli altri due principali poli sanitari della regione oltre a Padova, si confermano<br />

le province a maggior vocazione di “benessere” del <strong>Veneto</strong>.<br />

Settore N° Imprese % Imprese N° Addetti % Addetti<br />

690 16,9% 6.229 37,8%<br />

779 19,1% 3.015 18,3%<br />

156 3,8% 613 3,7%<br />

670 16,4% 1.875 11,4%<br />

591 14,5% 1.539 9,3%<br />

671 16,5% 1.602 9,7%<br />

517 12,7% 1.612 9,8%<br />

Totale complessivo 4.074 100,0% 16.485 100,0%<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

1.4 La filiere della salute e la spesa sanitaria in Italia<br />

Tabella 3<br />

Imprese del benessere,<br />

distribuzione per provincia<br />

L'adozione del concetto di filiera, presuppone in sé una maggiore attenzione alle<br />

relazioni produttive extra-settoriali ed extra-territoriali rispetto alle classiche<br />

analisi dei distretti produttivi che, per definizione, si riferiscono ad un area territoriale<br />

limitata ed a specifiche produzioni. In tale senso nella definizione di filiera<br />

della salute va tenuto conto delle differenti connessioni tra i settori produttivi<br />

e tra i prodotti; va considerato il contesto socio-economico locale, le esperienze<br />

imprenditoriali più consolidate e significative e le nuove imprese che hanno<br />

avviato la produzione in nuovi mercati.<br />

Secondo questo approccio i sotto comparti o sub-filiere identificate come componenti<br />

della filiera della salute riflettono una selezione delle imprese più amplia:<br />

la sub-filiera del bio<strong>medicale</strong>, considera anche il settore ottico e dentale;<br />

la sub-filiera farmaceutica considera oltre che ai settori più propriamente connessi<br />

con le fasi di trasformazione, anche il settore del commercio all'ingrosso<br />

in quanto il settore presenta un certo numero di imprese specializzate nella intermediazione,<br />

una fase sempre più strategica per la crescita degli interscambi<br />

commerciali con l'estero; la sub-filiera dei servizi sanitari comprende sia quelli<br />

ospedalieri che ambulatoriali (analisi, studi dentistici, ecc,).<br />

Prendendo a riferimento la classificazione delle attività economiche predisposta<br />

dall'ISTAT (ATECO 2002), e dopo averla corretta in modo da farvi rientrare<br />

il complesso dei beni che figurano tra i consumi sanitari delle famiglie e che sono<br />

collocati in diverse sezioni della suddetta classificazione, tale filiera può con-


1. La filiera della salute nella società del benessere<br />

figurarsi come l'insieme delle attività qui sotto evidenziate:<br />

INDUSTRIA - Fabbricazione di:<br />

• prodotti farmaceutici e prodotti chimici e botanici per usi medicinali<br />

• apparecchi elettromedicali<br />

• apparecchi medicali per diagnosi, materiale medico-chirurgico e veterinario,<br />

• apparecchi e strumenti per odontoiatria<br />

• protesi dentarie<br />

• protesi ortopediche, altre protesi ed ausili<br />

• occhiali da vista e lenti a contatto<br />

COMMERCIO<br />

• Commercio all'ingrosso di:<br />

- medicinali<br />

- articoli medicali, ortopedici e ottici<br />

• Commercio al dettaglio di:<br />

- prodotti farmaceutici (preparazioni medicinali, farmaci, specialità farmaceutiche,<br />

sieri e vaccini, vitamine e sali minerali, contraccettivi orali, ecc.)<br />

- attrezzature terapeutiche, articoli medicali, ortopedici e ottici<br />

SERVIZI<br />

• Servizi ospedalieri (ospedali e case di cura generici e specialistici, cronicari,<br />

centri di riabilitazione, ecc. )<br />

• Servizi ambulatoriali (visite medico-generiche e specialistiche, analisi cliniche<br />

e radiologiche, servizi dentistici, infermieristici e ostetrici, ecc.)<br />

Il continuo sviluppo delle tecnologie in campo sanitario, l'invecchiamento della<br />

popolazione e la crescita delle aspettative da parte della popolazione sono<br />

tra i principali fattori che determinano la continua crescita della spesa sanitaria<br />

a tassi maggiori della crescita economica durante gli ultimi dieci anni (OECD<br />

2005; Colombo e Mennini 2004). Nel 2004, ultimo anno di cui si hanno dati<br />

disponibili per un confronto significativo a livello internazionale, la spesa sanitaria<br />

ha raggiunto un valore pari a 9,5% (media OCSE) del Pil. Viene confermato<br />

anche nel 2006 come l'Italia continui a mantenersi al di sotto della media<br />

6<br />

OCSE e in linea con la media dei paesi UE considerati, con un valore pari<br />

all'8,4% del Pil (7,9% nel 2000). Gli USA confermano il valore più elevato con<br />

una spesa sanitaria pari al 15,3% del Pil (13,3% nel 2000).<br />

PRIMA PARTE<br />

La tutela della salute comporta dunque un onere crescente per lo Stato, ma a<br />

fronte di questa spesa si produce un'opportunità di crescita per il sistema economico<br />

nel suo complesso dovuta alla domanda di beni e servizi legati alla cura<br />

della salute che costituisce un importante elemento di sviluppo delle economie<br />

dei Paesi avanzati, in termini di crescita, di occupazione e competitività sui<br />

mercati internazionali (Di Tommaso M, Schweitzer SO, 2000).<br />

7<br />

Secondo Confindustria , l'importanza della filiera della salute nell'ambito del sistema<br />

economico nazionale è andata progressivamente aumentando: nel<br />

1996 la sua incidenza sul Pil risultava pari al 4,9%, nel 2004 si attestava al 5,6<br />

(stimati in € 73,5 mld.) in valutazione a prezzi costanti. Nel periodo 1996-<br />

2004, la produzione e il valore aggiunto della filiera si sono accresciuti ad un<br />

tasso medio annuo del 4% circa.<br />

In Italia attualmente la sanità risulta essere uno dei più importanti comparti di<br />

attività del settore pubblico: le persone occupate nelle oltre 250 mila unità locali<br />

che compongono la filiera della salute ammontano complessivamente a<br />

quasi 1,4 milioni, corrispondenti a più del 6% delle forze di lavoro occupate<br />

nell'intera economia nazionale.<br />

6<br />

CEIS Sanità, Facoltà di Economia,<br />

Università degli Studi di<br />

Roma “Tor Vergata”, 2006<br />

7<br />

Vedi studio Confindustria<br />

(2006).<br />

17


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

Se si tiene conto dell'indotto, ossia dei settori collegati alla filiera della salute<br />

da rapporti di interdipendenza, la sua incidenza sul PIL sale oltre la soglia<br />

dell'11%, per un valore aggiunto che sorpassa i 149 miliardi di euro. I servizi sanitari<br />

contribuiscono direttamente e indirettamente per il 7,1% alla formazione<br />

della ricchezza nazionale, la distribuzione di farmaci e prodotti medicali per il<br />

8<br />

2,4% e l'industria della salute per il rimanente 1,6% .<br />

La filiera italiana della salute inoltre, vede i maggiori investimenti in R&S (il 15%<br />

del totale e il 92% dei quali finanziati dall'industria), e presenta numerosi potenziali<br />

punti di forza:<br />

• Strutture mediche e ospedaliere all'avanguardia in Europa e in Italia<br />

• Centri di eccellenza nella ricerca<br />

• Professionisti di altissimo livello<br />

• Distretti tecnologici specializzati<br />

Tuttavia, si registra comunque un ritardo nella R&S - gli USA spendono 287 miliardi<br />

di dollari all'anno in ricerca e sviluppo, 121 miliardi in più rispetto all'UE -<br />

e si assiste ancora al fenomeno dei “cervelli in fuga”: sono circa 2.600 i professori<br />

e ricercatori italiani attualmente sparsi nelle Università di tutto il mondo, di<br />

9<br />

cui il 34,3% negli USA, il 26% in Inghilterra e l'11,4% in Francia .<br />

Proprio perché la filiera della salute rappresenta un asset strategico per il nostro<br />

sistema paese sono necessarie politiche ed azioni mirate a valorizzarla ed<br />

incentivarla a svilupparsi ulteriormente.<br />

1.5 L'industria farmaceutica in Italia<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

Le aziende farmaceutiche attive in Italia sono 351 nel 2005, distribuite su gran<br />

parte del territorio, sebbene una prevalenza maggiore si ha in Lombardia (168<br />

unità) e nel Lazio (78 unità). Gli addetti del settore farmaceutico sono 73.700<br />

in costante crescita; nel 2005 l'occupazione è cresciuta dell'1%.<br />

Una quota rilevante degli addetti, l'8,15% pari a 6.030 unità, è occupata in attività<br />

di ricerca, contro una media dell'industria nel complesso dell'1%. La spesa<br />

in R&S nel 2005 è stata di € 1.070 mil., pari al 10,1% della spesa totale in R&S<br />

10<br />

del settore industriale italiano .<br />

Rispetto al 2004 la spesa in ricerca è cresciuta del 6,5% confermando il trend<br />

positivo degli ultimi anni (+17% dal 2003), decisamente superiore alla crescita<br />

media italiana (+5,2). Il contributo in investimenti fissi lordi del settore farmaceutico<br />

è pari a € 990 mil. con un incremento rispetto al 2004 del 5% (totale<br />

Italia +2,1%); l'investimento per occupato è stimato in € 13.400.<br />

Come detto, la bilancia commerciale complessiva del settore farmaceutico italiano<br />

fa registrare nel 2005 un saldo negativo di € 1,3 mld., ma rispetto al<br />

2004 c'è un miglioramento di € 536 mil. Le esportazioni complessive (specialità<br />

medicinali più principi attivi) sono aumentate del 15,30% (€ 1.478 mil.), come<br />

anche le importazioni (8,18% pari a € 942 mil.).<br />

Il <strong>Veneto</strong>, con 8 unità locali per 5.917 addetti e 809 occupati nell'ambito della<br />

ricerca, occupa un posto marginale nel panorama farmaceutico italiano, rappresenta<br />

infatti il 2,2% delle imprese e l'8% degli occupati.<br />

1.6 Bio<strong>medicale</strong> e farmaceutica tra specificità e convergenza<br />

8<br />

9<br />

10<br />

Confindustria, 2007<br />

Censis, 2004<br />

Farmindustria, 2007<br />

18<br />

Escludendo dal campo di osservazione i servizi di cura, si è concentrata l'analisi<br />

su quei settori industriali accumunati dall'applicazione delle conoscenze nel<br />

campo delle bioscienze. L'elevato dinamismo tecnologico che caratterizza queste<br />

discipline rende mobili i confini stessi del settore e diverse le definizioni che


1. La filiera della salute nella società del benessere<br />

ne vengono date. In particolare, mentre a livello europeo prevale una identificazione<br />

e regolamentazione distinta dei settori dei dispositivi medici (in seguito<br />

11<br />

abbreviati in DM) e del farmaceutico , nel mondo anglosassone è diffuso un<br />

12<br />

approccio orientato a comprendere anche la farmaceutica nel bio<strong>medicale</strong> ,<br />

in particolare per la contiguità di mercato e la tendenza alla convergenza tecnologica<br />

che accomunano i due comparti delle scienze della vita.<br />

L'Unione Europea invece li regolamenta in maniera distinta e definisce i dispositivi<br />

medici come qualsiasi strumento, apparecchio, impianto, sostanza, compresi<br />

gli accessori e il software informatico impiegato per il corretto funzionamento,<br />

e destinato ad essere impiegato nell'uomo a scopo:<br />

• di diagnosi, prevenzione, controllo, terapia o attenuazione di una malattia,<br />

di una ferita o di un handicap;<br />

• di studio, sostituzione o modifica dell'anatomia o di un processo fisiologico;<br />

• di intervento sul concepimento.<br />

Il prodotto deve esercitare l'azione principale cui è destinato, senza mezzi farmacologici<br />

o immunologici o mediante processo metabolico ma la sua funzione<br />

può essere coadiuvata da tali mezzi.<br />

I DM vengono poi suddivisi in tre categorie principali:<br />

• Dispositivi medici impiantabili attivi, definiti come “qualsiasi dispositivo<br />

medico attivo destinato ad essere impiantato interamente o parzialmente<br />

mediante intervento chirurgico o medico nel corpo umano o mediante intervento<br />

medico in un orifizio naturale e destinato a restarvi dopo<br />

l'intervento“ (ad es. pacemaker, defibrillatori impiantabili, pompe di infusione<br />

farmaci, stimolatori cerebrali).<br />

• Dispositivi medico-diagnostici in vitro, definiti come “qualsiasi dispositivo<br />

medico composto da un reagente, da un prodotto reattivo, da un calibratore,<br />

da un materiale di controllo, da un kit, da uno strumento, da un apparecchio,<br />

un'attrezzatura o un sistema, utilizzato da solo o in combinazione,<br />

destinato dal fabbricante ad essere impiegato in vitro per l'esame di campioni<br />

provenienti dal corpo umano, inclusi sangue e tessuti donati, unicamente<br />

o principalmente allo scopo di fornire informazioni su uno stato fisiologico<br />

o patologico, o su una anomalia congenita, o informazioni che consentono<br />

la determinazione della sicurezza e della compatibilità con potenziali<br />

soggetti riceventi, o che consentono il controllo delle misure terapeutiche.<br />

I contenitori dei campioni sono considerati dispositivi medico-diagnostici<br />

in vitro.”<br />

• Altri dispositivi medici, intesi come dispositivi che soddisfano la definizione<br />

generale di cui al D. Lgs. 24 febbraio 1997, n. 46, senza però rientrare<br />

nella categoria dei dispositivi medici impiantabili attivi, né in quella dei dispositivi<br />

medico-diagnostici in vitro.<br />

Esempi di tali dispositivi includono i dispositivi medici impiantabili inattivi, le apparecchiature<br />

per dialisi, gli ausili per disabili, i prodotti per medicazione, i dispositivi<br />

per anestesia, i dispositivi per telemedicina, le tecnologie diagnostiche<br />

per immagini.<br />

13<br />

I medicinali vengono invece disciplinati da altre direttive e suddivisi in tre categorie:<br />

• medicinali per uso umano, che si distinguono poi a seconda se sono preparati<br />

in farmacia (galenici) o sono di origine industriale, vengono definiti come<br />

quelle sostanze che hanno proprietà curative o profilattiche delle malattie<br />

umane o che possono essere somministrate all'uomo allo scopo di ripristinare,<br />

correggere o modificare funzioni fisiologiche, esercitando un'azione<br />

farmacologia, immunologica, metabolica, ovvero di stabilire una dia-<br />

19<br />

PRIMA PARTE<br />

11<br />

“Dispositivi Medici, aspetti regolatori<br />

ed operativi" Ministero<br />

della Salute, 2007<br />

12<br />

C. Compagno, CBM (2007)<br />

13<br />

Direttive CE n. 24, 27 e 28<br />

del 2004


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

20<br />

gnosi medica;<br />

• medicinali veterinari;<br />

• medicinali vegetali tradizionali.<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

Come detto però, sia i dispositivi medicali sia i farmaci vengono acquistati prevalentemente<br />

dalle strutture sanitarie e ospedaliere o direttamente dal consumatore-paziente<br />

e lo stato regola sia gli aspetti informativi-pubblicitari sia le<br />

modalità di rimborso. Entrambi i settori dunque dipendono fortemente dalla<br />

spesa pubblica e dalle modalità organizzative del sistema sanitario.<br />

La convergenza tecnologica invece è relativa ai processi trasversali di ibridazione<br />

di tecnologie che in passato trovavano applicazioni esclusivamente monosettoriali.<br />

L'ICT (information & communication technology) e le biotecnologie<br />

stanno delineandosi come “tecnologie abilitanti” per tutta l'area delle bioscienze,<br />

mentre scoperte nella biochimica, nella biofisica e nell'elettronica stanno<br />

portando a una nuova generazione di applicazioni a cavallo tra DM e farmaci,<br />

come i dispositivi per la somministrazione di farmaci (drug delivery devices),<br />

l'ingegneria tissutale, gli strumenti diagnostici in vitro.<br />

Nonostante tali fattori comuni dunque, si ravvisano prevalere ancora i tratti distintivi<br />

delle due principali aree delle bioscienze, in particolare sono significative<br />

le peculiarità del punto di vista normativo, di gestione dell'innovazione e industriale.<br />

Dal punto di vista normativo infatti, le specifiche Direttive Europee fissano secondo<br />

logiche differenti le procedure per l'autorizzazione alla messa in commercio<br />

dei farmaci e dei dispositivi medici. L'autorizzazione alla commercializzazione<br />

dei farmaci viene rilasciata ad ogni singolo preparato in seguito al superamento<br />

di una serie di test che ne valutano la sicurezza, l'utilità e l'efficacia,<br />

e dopo l'entrata in commercio vengono monitorati gli effetti a lungo termine.<br />

Per i DM è sufficiente il possesso della marcatura CE, che viene concessa con<br />

diversi criteri a seconda della complessità e del livello di rischio della categoria<br />

di appartenenza.<br />

Le differenti procedure autorizzative sottendono poi alcune rilevanti differenze<br />

nella gestione dell'innovazione nei due comparti. Nel settore farmaceutico si segue<br />

un modello di innovazione guidato dalle nuove conoscenze scientifiche: la<br />

selezione di nuovi farmaci avviene tramite un processo di prova ed errore della<br />

durata di almeno 10-12 anni - tra selezione di una molecola, fase di ricerca clinica<br />

e industrializzazione del farmaco -, con costi di sperimentazione elevatissimi.<br />

Mentre nel settore dei DM l'innovazione è caratterizzata dalla progettazione<br />

del livello di sicurezza, qualità e prestazione del dispositivo per conseguire un miglioramento<br />

continuo delle funzionalità, realizzato non solo applicando i progressi<br />

scientifici ma anche attraverso l'interazione con gli utilizzatori, e<br />

dall'ibridazione di tecnologie provenienti da diversi ambiti disciplinari. Ne consegue<br />

che, mentre il ciclo di vita di un farmaco raggiunge i 20 anni della durata<br />

brevettuale, i DM tendono a diventare obsoleti rapidamente, soprattutto se ad alta<br />

tecnologia, e sono meno difendibili sotto il profilo della proprietà intellettuale.<br />

Queste differenti caratteristiche si riflettono poi a livello di struttura industriale.<br />

Il settore dei DM è polverizzato in una molteplicità di nicchie di piccole dimensioni,<br />

in ciascuna delle quali il leader non ha una quota di mercato superiore al<br />

35-40%. Si tratta di un mercato occupato da poche multinazionali e da una miriade<br />

di imprese più giovani e di dimensioni medio-piccole, specializzate su singole<br />

produzioni, che solo in Europa commercializzano oltre 10.000 dispositivi<br />

con livelli di complessità tecnologica e strategica molto diversi tra loro. (Eucomed,<br />

2006)


1. La filiera della salute nella società del benessere<br />

Diversamente il settore farmaceutico è un mercato globale sostanzialmente oligopolistico,<br />

dominato dalle grandi multinazionali con prodotti piuttosto standardizzati,<br />

che generalmente non richiedono un'assistenza post-vendita, e un<br />

modello strategico basato su forti investimenti marketing a orientare la ricerca<br />

verso i mercati più redditizi.<br />

Si propone quindi uno schema di sintesi che integra il punto di vista tecnologico,<br />

istituzionale e di mercato al fine di evidenziare le fasi, i produttori e i trasferimenti<br />

di conoscenza, tecnologie, beni e servizi che si sviluppano lungo il processo<br />

di creazione di valore economico della filiera della salute.<br />

Conoscenze nell’ambito delle scienze della vita (bioscienze)<br />

Bio<strong>medicale</strong> ristretto<br />

Ricerca<br />

farmaceutica<br />

Sequenziamento,<br />

screening,<br />

bioimaging<br />

Ricerca applicata<br />

biotech medica<br />

Ricerca<br />

diagnostica<br />

Ricerca<br />

materiali<br />

di consumo<br />

Ricerca<br />

strumentazione<br />

hi-tech<br />

Ricerca<br />

terapia<br />

e riabilitazione<br />

Ricerca<br />

odontoprotesica<br />

Test pre-clinici<br />

Organizzazioni<br />

di ricerca clinica<br />

Grandi Imprese farmaceutiche<br />

Grandi Imprese dispositivi medicali<br />

PMI Diagnostica<br />

PMI Materiali di consumo<br />

PMI Attrezzature e arredo tecnico<br />

PMI Terapia e riabilitazione<br />

PMI Odontoprotesica<br />

Bio-manufactoring<br />

Marketing<br />

e distribuzione<br />

Ingegneria tissutale Servizi avanzati Dispositivi per drug delivery<br />

Test clinici fase I, II, III<br />

Autocertificazione<br />

certificazione CE<br />

Autorizzazione commercializzazione sistemi sanitari<br />

Area farmaceutici<br />

Area dispositivi medici<br />

Distributori<br />

ingrosso<br />

Area servizi sanitari<br />

Farmacie<br />

Ospedali<br />

Cliniche<br />

Altri<br />

distributori<br />

Dentisti<br />

Ottici<br />

PAZIENTI<br />

PRIMA PARTE<br />

Test clinici fase IV<br />

Ricerca<br />

oclustica<br />

PMI Oculistica<br />

Venture Capital<br />

ICT<br />

Organismi certificatori<br />

Agenzia EU farmaci<br />

SISTEMI SANITARI NAZIONALI<br />

Conoscenza da esplorazione Conoscenza da retroazione Conoscenza per valorizzazione<br />

Figura 2 - La catena del valore della conoscenza nella filiera della salute<br />

(adattato da Cooke et al., 2005)<br />

Si possono identificare così tre modalità principali di generazione della conoscenza,<br />

l'esplorazione di nuove soluzioni alle richieste dal sistema sanitario (co-<br />

21


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

noscenza da esplorazione), la validazione dei risultati ottenuti nella fase di ricerca<br />

(conoscenza da retroazione) e la commercializzazione dei nuovi farmaci<br />

e dispositivi (conoscenza per valorizzazione).<br />

Nel farmaceutico la ricerca di base viene svolta prevalentemente dalle università<br />

e dai centri di ricerca, mentre le grandi imprese ne coordinano le traiettorie<br />

di ricerca, mentre nell'area dei dispositivi medici, sono le imprese stesse che si<br />

interfacciano con il mercato di sbocco a sviluppare nuove soluzioni nella propria<br />

area di specializzazione, spesso con il contributo degli utilizzatori e degli<br />

operatori sanitari.<br />

Nella fase di esplorazione vengono individuate le cause di malattie e studiate<br />

nuove molecole, le nuove tecniche e i nuovi prodotti che sempre più spesso nascono<br />

dall'ibridazione di tecnologie diverse che vanno a dar vita alle nuove<br />

aree scientifico-industriali, come l'ingegneria tissutale, i “bio-farmaci” basati<br />

sulle biotecnologie invece che sulla chimica o i dispositivi per la somministrazione<br />

di farmaci.<br />

Prima dell'immissione in commercio dei nuovi prodotti, i regolamenti del settore<br />

prevedono una validazione delle scoperte - effettuata da centri specializzati<br />

in ricerca medica da un lato e enti certificatori dall'altro - che genera la “conoscenza<br />

da retroazione” attraverso i test sull'efficacia delle nuove molecole (ricerca<br />

pre-clinica e clinica) e dei nuovi dispositivi (certificazione di conformità).<br />

Il presidio del mercato infine, come si è visto costituisce una funzione critica per<br />

entrambi i comparti in quanto i Servizi Sanitari pubblici rappresentano il principale<br />

cliente e ricoprono anche la funzione di gestore delle politiche di rimborso<br />

dei dispositivi medici e dei farmaci a parziale carico dei cittadini.<br />

Da questo punto di vista lo sviluppo dell'innovazione e del mercato dipendono<br />

fortemente dalle scelte complessive di politica sanitaria: dalla capacità di riorganizzare<br />

e razionalizzare l'assistenza ospedaliera, agli acquisti - con un riferimento<br />

particolare alle metodologie di valutazione dell'impatto tecnologico sulla<br />

salute (Health Technology Assessment), al nuovo ruolo di Consip e alla delicata<br />

questione dei tempi di pagamento -, dal rapporto tra istituti di cura pubblici<br />

e privati, alle fonti di finanziamento e all'intervento di operatori assicurativi<br />

privati, per finire agli aspetti di regolamentazione generale del settore.<br />

Per cercare dunque di tradurre la complessità della delimitazione del settore e<br />

di tener conto dell'evoluzione tecnologica, si propone una classificazione del<br />

settore bio<strong>medicale</strong>, sia per funzione che per prodotto, che a partire da quella<br />

data nella precedente ricerca da Belussi et al. (2003) introduce il comparto della<br />

biotecnologia medica - condiviso con il settore farmaceutico - e dei servizi<br />

avanzati, come schematizzato in Figura 3.<br />

22


1. La filiera della salute nella società del benessere<br />

BIOMEDICALE RISTRETTO<br />

FARMACEUTICO<br />

Servizi<br />

Terapia e<br />

riabilitazione<br />

Attrezzature e<br />

Arredo tecnico<br />

Materiali di<br />

consumo<br />

Diagnostica<br />

Biotecnologia<br />

medica<br />

Terapia chirurgica<br />

o a bassa<br />

invasività<br />

Stimolazione<br />

Riabilitazione<br />

e ausili<br />

Organi<br />

artificiali<br />

e protesi<br />

Valutazione<br />

funzionale<br />

Diagnostica<br />

clinica<br />

Imaging<br />

Anestesia e<br />

rianimazione<br />

Ortopedia<br />

Ospedaliero<br />

Cardiologia<br />

Ematologia<br />

Radiologia<br />

Tecnologie<br />

biomolecolari<br />

Artroscopia<br />

Dialisi<br />

Dentale<br />

Neurologia<br />

Immuno<br />

diagnostica<br />

Ultrasuoni<br />

Ingegneria<br />

tissutale<br />

Odontoiatria<br />

Gastroenterologia<br />

Mezzi di<br />

contrasto<br />

Endoscopia<br />

Microbiologia<br />

Magnetic<br />

Resonance<br />

Imaging<br />

Dispositivi per<br />

drug delivery<br />

Telemedicina<br />

Cardivascolari<br />

Estetica<br />

Psico-motoria<br />

T.A.C.<br />

R&S e Consulenza<br />

Dentarie<br />

Apparecchiature<br />

medicali n.c.<br />

Bioinformatica<br />

Radioterapia<br />

Assistenza tecnica<br />

Laserterapia<br />

Sistemi di<br />

Realtà Virtuale<br />

Ausili disabilità<br />

PRIMA PARTE<br />

Figura 3 - Classificazione settore bio<strong>medicale</strong> ristretto<br />

23


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

24


Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

2<br />

SECONDA PARTE<br />

25


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

Figura 4<br />

Dipendenze tecnologiche<br />

del settore bio<strong>medicale</strong><br />

(adattato da Belussi<br />

et al., 2003)<br />

Bionanotecnologie<br />

Biochimica<br />

Chimica fine<br />

Biofisica<br />

Informatica<br />

Scienza dei materiali<br />

Elettronica<br />

Meccanica<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

2. IL SETTORE BIOMEDICALE<br />

nelle economie avanzate<br />

L'utilizzo delle tecnologie applicate alla sanità negli ultimi decenni è in continuo<br />

aumento e la sua importanza viene sempre più riconosciuta a fronte di una<br />

domanda di salute caratterizzata, come si è visto, da due driver principali:<br />

l'invecchiamento della popolazione nei Paesi economicamente avanzati e<br />

l'aumento quantitativo e qualitativo della richiesta di servizi alla persona in grado<br />

di garantire un'elevata qualità della vita. In questo contesto, acquisisce sempre<br />

maggior centralità la progettazione di sistemi di welfare state e, nello specifico,<br />

il governo della filiera della salute.<br />

Una posizione cruciale nell'industria della salute è occupata dal settore bio<strong>medicale</strong>.<br />

Il settore infatti sviluppa e realizza un insieme di prodotti e servizi afferenti<br />

al campo della medicina che contribuiscono direttamente all'aumento<br />

dell'efficacia dei sistemi sanitari, e dunque al miglioramento della qualità della<br />

vita. Si tratta di un'area di attività economica relativamente recente: negli ultimi<br />

30 anni lo sviluppo del settore ha conosciuto una rapida accelerazione grazie<br />

alle nuove conoscenze nella biofisica e biochimica, all'applicazione dell'elettronica,<br />

delle scienze dei materiali e dell'informatica, e più recentemente, da<br />

nuove discipline come l'ingegneria genetica e le nanobiotecnologie. Tutto ciò<br />

ha comportato il rapido sviluppo di nuovi campi disciplinari e di applicazione<br />

nella biomeccanica, nei biomateriali, nei biosensori, nella strumentazione bio<strong>medicale</strong>,<br />

nelle analisi mediche, negli organi artificiali, nello strumentario <strong>medicale</strong>,<br />

nelle biotecnologie (ingegneria dei tessuti, nuovi materiali biologici),<br />

nel settore video-<strong>medicale</strong> delle bio-immagini, e nei supporti informatici per la<br />

medicina (telemedicina, sistemi esperti per la lettura di dati).<br />

Il settore riveste dunque un ruolo di assoluto rilievo nel sistema dell'innovazione<br />

perché ibrida e stimola i progressi scientifici e tecnologici realizzati in diversi<br />

campi disciplinari e in numerosi settori industriali ad alta tecnologia. (Mariani,<br />

2001; Belussi ed al., 2003; Pammolli et al, 2005)<br />

Biotecnologia medica<br />

Diagnostica<br />

Materiali di consumo<br />

Attrezzature e arredo tecnico<br />

Terapia e riabilitazione<br />

Servizi avanzati<br />

26


2. Il settore bio<strong>medicale</strong> nelle società avanzate<br />

Tuttavia, dopo un periodo di consistente crescita e sviluppo negli anni '70 e '80,<br />

lo scenario con cui si confronta oggi l'industria bio<strong>medicale</strong> italiana ed europea<br />

appare caratterizzato dalle seguenti aree problematiche:<br />

a) i paesi europei stanno attuando da diversi anni politiche di contenimento e<br />

riduzione della spesa sanitaria pubblica che si scontrano con trend tecnologici<br />

e demografici che tendono, e tenderanno ancor più in futuro, ad esercitare<br />

una pressione formidabile per l'innalzamento delle spese medie sanitarie,<br />

curative e riabilitative.<br />

b) il processo di armonizzazione europea ed internazionale della normativa di<br />

molti dispositivi biomedici e le procedure valutative di Health Technology<br />

Assesment che si vanno diffondendo nei Sistemi Sanitari tendono ad innalzare<br />

l'incidenza delle spese di controllo di qualità della produzione ed organizzative<br />

per ottenere le necessarie certificazioni o dichiarazioni di appropriatezza.<br />

c) la necessità di un'alta intensità di ricerca per la competitività delle imprese<br />

science-based nel settore bio<strong>medicale</strong> rende fondamentali le relazioni tra<br />

università e impresa e tra ricerca pubblica e ricerca privata, come è dimostrato<br />

dalla esperienza delle imprese operanti negli Stati Uniti e in molti paesi<br />

europei che godono degli effetti di esternalità indotti dai programmi di ricerca<br />

pubblici e dalle ricadute scientifiche delle università leader (Ferrucci e<br />

Deriu, 2002).<br />

2.1 Caratteristiche peculiari del settore bio<strong>medicale</strong><br />

I prodotti e servizi che rientrano in questo settore sono evidentemente numerosi<br />

e molto diversi tra loro per quanto concerne aspetti quali la funzione svolta, il<br />

contenuto tecnologico incorporato, e la durata del loro utilizzo, e vanno separati<br />

dal comparto dei farmaci, in quanto settore più propriamente collegabile<br />

agli sviluppi dell'industria chimica, ed anche dalle attività di servizio, svolte dalle<br />

strutture sanitarie (ospedali, cliniche, laboratori, cure offerte da interventi di<br />

personale medico o paramedico), che presentano una problematica specifica.<br />

Il settore bio<strong>medicale</strong>, in questa accezione egualmente ampia e di difficile mappatura,<br />

deve contenere l'intera catena del valore del prodotto bio<strong>medicale</strong>, dalla<br />

sua ideazione e progettazione (ricerca di base, spesso condotta da istituzioni<br />

pubbliche, e attività di ricerca applicata, generalmente attivata dalle stesse imprese<br />

fornitrici), alla sua produzione ed infine alla sua commercializzazione e<br />

14<br />

distribuzione, e nella precedente ricerca veniva definito come l'insieme dei<br />

prodotti e servizi collegati alle imprese che si occupano di apparecchiature, di<br />

diagnostica, di terapia riabilitativa, e di fornire i materiali di consumo necessari<br />

alla produzione del servizio di cura (odontoiatrici e ospedalieri).<br />

Tuttavia, pur mantenendo la distinzione dal comparto farmaceutico, sulla base<br />

dell'evoluzione e tendenza alla convergenza tecnologica, si ritiene opportuno<br />

ridefinire più sinteticamente il settore bio<strong>medicale</strong> come l' insieme dei<br />

prodotti e servizi per la salute umana forniti dalle tecnologie<br />

15<br />

biomediche , infotelematiche e dalle nanobiotecnologie.<br />

Per quanto riguarda l'offerta il mercato bio<strong>medicale</strong> è caratterizzato da una elevata<br />

segmentazione - basti pensare che in Europa vengono commercializzati<br />

16<br />

oltre 10.000 dispositivi , con livelli di complessità tecnologica e strategica notevolmente<br />

differenziati, come si evidenzia nella Tabella 4 (adattata da Eucomed,<br />

2006) - e da forniture generalmente customizzate, con costi/prezzi diversi<br />

da quelli tipici del mercato di massa, che danno scarse possibilità di standardizzazione<br />

del prodotto e di ottenimento di economie di scala.<br />

27<br />

SECONDA PARTE<br />

14<br />

Belussi et al., 2003<br />

15<br />

“applicazioni squisitamente<br />

ingegneristiche alla medicina,<br />

dalle protesi meccaniche ed<br />

elettroniche, agli organi artificiali,<br />

alla robotica” (Dizionario<br />

enciclopedico di scienze mediche<br />

e biologiche e di biotecnologie,<br />

Zanichelli, 2003)<br />

16<br />

La Classificazione nazionale<br />

dei DM prevede a un I° livello<br />

22 categorie anatomico/funzionali,<br />

a un II° livello di dettaglio<br />

128 gruppi a cui corrispondono,<br />

fino a un V° livello<br />

di dettaglio, migliaia di referenze


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Dispositivi medici<br />

a moderata complessità<br />

Impiego di tecnologie comuni<br />

Utilizzo semplice<br />

Economie di scala rilevanti<br />

Maggiore stabilità del prodotto nel<br />

tempo<br />

Bassi margini ed elevati volumi<br />

17<br />

“Dispositivi medici e tecnologie<br />

diagnostiche”, Centro ricerche<br />

Confindustria, Università<br />

Bocconi, (2007)<br />

Introduzione<br />

Sviluppo<br />

Come già accennato, un'altra peculiarità del settore è la fondamentale interazione<br />

tra utilizzatore e fornitore per la generazione di nuove conoscenze e di stimoli<br />

all'innovazione, che prevede sia il trasferimento di conoscenza tra utilizzatore<br />

e fornitore sia la necessità della formazione dell'utilizzatore per un uso appropriato<br />

e ottimale dei dispositivi.<br />

Oltre ad una elevata frammentazione del mercato, il settore bio<strong>medicale</strong> è caratterizzato<br />

da un ciclo di vita dei prodotti estremamente rapido - circa il 70%<br />

dei dispositivi oggi sul mercato sono stati introdotti negli ultimi 2 anni - e da un<br />

ciclo delle vendite e finanziario del tutto particolare: la curva delle vendite è più<br />

compressa che in altri settori mentre quella di cassa è più piatta e dilatata (vedi<br />

17<br />

Figura 5) , problema legato principalmente alla questione dei ritardati pagamenti<br />

da parte della sanità pubblica e che si ripercuote negativamente sulla capacità<br />

di investimento e innovazione del comparto viste le dimensioni prevalentemente<br />

ridotte delle imprese del settore.<br />

Per i dispositivi medici e le tecnologie diagnostiche la curva<br />

VENDITE è generalmente più compressa che in altri settori<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Dispositivi medici<br />

ad elevata complessità<br />

Ciclo delle vendite e ciclo finanziario (cassa)<br />

Maturità<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

Impiego di tecnologie sofisticate<br />

Elevati costi di Ricerca e Sviluppo<br />

Criticità per il rispetto di obblighi<br />

normativi e test di conformità<br />

Co-progettazione con l'utilizzatore<br />

Necessità di formazione per<br />

l'utilizzo<br />

Elevato rischio di obsolescenza<br />

Elevati margini e bassi volumi<br />

Declino<br />

Tabella 4<br />

Variabili strategiche rilevanti<br />

nei segmenti dei dispositivi<br />

medici<br />

VENDITE<br />

VENDITE<br />

Tempo<br />

8<br />

9<br />

10<br />

Confindustria, 2007<br />

Censis, 2004<br />

Farmindustria, 2007<br />

CASSA<br />

Per i dispositivi medici e le tecnologie diagnostiche la curva<br />

CASSA è generalmente più piatta e dilatata che in altri settori<br />

CASSA<br />

Figura 5 - Ciclo delle vendite e ciclo finanziario dei DM<br />

28


2. Il settore bio<strong>medicale</strong> nelle società avanzate<br />

2.2 Traiettorie evolutive e nuove applicazioni<br />

Per completare la panoramica del settore è opportuno provare a delineare<br />

quelle che possono essere le tappe dell'evoluzione tecnologica nel bio<strong>medicale</strong><br />

per i prossimi anni.<br />

Come detto, nano e biotecnologie, ICT, convergenza e cross-fetilization tra le<br />

nuove conoscenze sviluppate nei diversi ambiti scientifici costituiscono i principali<br />

driver dell'innovazione. E' possibile pensare dunque che l'associazione di<br />

miniaturizzazione, intelligenza distribuita, wireless, prodotti genetici porterà ad<br />

una nuova generazione di dispositivi misti - costituiti cioè da parti circuitali, nano-macchine,<br />

parti organiche e farmaci - miniaturizzati, impiantabili, in grado<br />

di lavorare in rete con altri dispositivi simili e con intelligenze esterne.<br />

La progettazione di tali dispositivi richiederà ovviamente competenze multidisciplinari,<br />

e quindi nuove figure professionali, mentre la produzione, lo stoccaggio<br />

il trasporto, la gestione clinica di questa nuova generazione di dispositivi,<br />

probabilmente non assomiglierà a nulla di ciò che conosciamo oggi.<br />

Alcuni esempi delle possibili ricadute tecnologiche dei principali drivers scientifici<br />

:<br />

18<br />

• Terapie staminali, produzione di tessuti e organi:<br />

- Cellule derivabili da Staminali Embrionali<br />

- Terapia dell'infarto miocardico mediante cellule staminali<br />

- Caratterizzazione elettrica dei nuovi tessuti<br />

- Clonazione terapeutica<br />

• Aumento delle potenze di calcolo, distribuzione dell'intelligenza:<br />

- Analisi in linea di grandi masse di dati con possibilità di riconoscimento di<br />

“pattern” (es. monitoraggi multidimensionali)<br />

- Tecniche di “imaging” in linea<br />

- Intelligenza distribuita nei sensori, nei dispositivi, negli ambienti.<br />

- In associazione al wireless, reti o “sciami” di dispositivi che agiscono in sinergia<br />

• Affermazione del wireless:<br />

- La diffusione del wireless è destinata ad aumentare pervadendo tutti i settori,<br />

tra cui il <strong>medicale</strong> (2 Miliardi di clienti di telefonia cellulare nel 2006,<br />

che arriveranno a 3 Miliardi nel 2010 secondo stime Nokia).<br />

- Favorirà il trend in atto di diffusione della cura sul territorio ed al domicilio<br />

del paziente, riservando l'ospedale alle acuzie (riduzione dei costi)<br />

- Una generazione di sensori e dispositivi wireless favorirà l'aumento dei parametri<br />

monitorati<br />

- Il know how medico specialistico disponibile in rete ad accesso immediato.<br />

• Miniaturizzazione mediante micro e nano tecnologie:<br />

- Sviluppo di nuove generazioni di sensori in vivo “molecolari”<br />

- Sviluppo di rivestimenti superficiali, membrane ad elevata biocompatibilità,<br />

vettori di farmaci<br />

- Capacità di associare materiali inerti a circuiti a materiali organici e farmaci<br />

- Miniaturizzazione di dispositivi di sensori e attuazione allo scopo di renderli<br />

impiantabili<br />

Dopo la prima corsa allo spazio, che ha rappresentato il più forte motore di investimenti<br />

in sviluppo scientifico e tecnologico nella storia, forse sarà di nuovo<br />

lo spazio il driver fondamentale dello sviluppo tecnologico nei prossimi decenni<br />

visto l'ingresso nell'attuale competizione globale dei paesi emergenti (India e<br />

29<br />

SECONDA PARTE<br />

18<br />

Fabio Rangoni, R2B Relazione<br />

“Traiettorie evolutive e nuove<br />

applicazioni nel settore Elettro<strong>medicale</strong>”<br />

(2006); Convegno<br />

"Convergenza di micro e nanotecnologie<br />

per applicazioni nel<br />

campo delle scienze della vita"<br />

Milano, 2007


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

Piemonte<br />

Bioindustry Park -<br />

Ivrea<br />

Sorin<br />

Milano<br />

S.Raffaele<br />

35% biotech italiano<br />

DT biotech<br />

Toscana<br />

Biotecnologie mediche<br />

Pisa - Siena<br />

Cina ) con forti e crescenti investimenti in ricerca da parte dei governi (Cina 3%<br />

del Pil per 10 anni) e i nuovi progetti spaziali di Cina, Giappone, USA ed Europa.<br />

2.3 Il settore bio<strong>medicale</strong> in Italia<br />

Nel panorama industriale italiano, il settore bio<strong>medicale</strong>, insieme ai settori ad<br />

alta tecnologia, condivide un destino di marginalità economica e spesso tecnologica.<br />

La grande ricerca, le grandi istituzioni, i finanziamenti, i laboratori, le<br />

sinergie tecnologiche, una domanda pubblica organizzata e attenta all'innovazione,<br />

non rappresentano un patrimonio tipico del nostro paese (Belussi,<br />

2002), che con gli anni si è specializzata sui settori flessibili e post-fordisti<br />

dell'industria tradizionale (tessile, abbigliamento, calzatura, etc.). Tuttavia sebbene<br />

il gap con le imprese americane e tedesche sia tuttora evidente, anche in<br />

Italia, oltre alle importanti realtà di imprenditorialità bio<strong>medicale</strong> che hanno<br />

storicamente segnato lo sviluppo del settore nel nostro paese, negli ultimi anni<br />

si stanno sviluppando distretti tecnologici e poli produttivi che stanno riqualificando<br />

l'offerta e la capacità competitiva italiana in questo settore.<br />

Roma<br />

CNR - ISS<br />

<strong>Veneto</strong><br />

Dispositivi medici<br />

Distretto Bio<strong>medicale</strong><br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

DT del FVG<br />

Biomedicina molecolare<br />

Emilia<br />

Dispositivi medici -<br />

Mirandola (MO)<br />

Ist. Rizzoli BO<br />

DT della Sardegna<br />

Biomedicina e tecnologie<br />

per la salute<br />

Catania<br />

Centro Ricerche<br />

Etna Biotech<br />

19<br />

L'Ospedale S. Raffaele di Milano,<br />

avviato nel 1971, è stato<br />

uno dei primi esempi in Italia<br />

di ospedale privato e centro di<br />

ricerca biomedica indipendente.<br />

Figura 6 - Principali poli biomedicali in Italia<br />

Come detto, storicamente il settore si è sviluppato a partire da alcune importanti<br />

iniziative imprenditoriali:<br />

19<br />

• in Lombardia il parco scientifico del S. Raffaele di Milano , attorno al quale<br />

si è sviluppato il maggiore parco scientifico biotecnologico italiano, che in-<br />

30


2. Il settore bio<strong>medicale</strong> nelle società avanzate<br />

clude la Società Science Park Raf, l'Università Vita-Salute San Raffaele e insediamenti<br />

di ricerca di numerose multinazionali farmaceutiche;<br />

20<br />

• in Emilia Romagna, il distretto bio<strong>medicale</strong> di Mirandola , creato da Veronesi<br />

un imprenditore-inventore schumpeteriano (Bassoli, 1999), che si è<br />

evoluto da una realtà artigianale di piccola scala e integrandosi con le logiche<br />

di sviluppo internazionali ha visto entrare a pieno titolo nel distretto numerose<br />

imprese multinazionali; le Officine Ortopediche Rizzoli bolognesi<br />

dei primi anni del 1900, l'OTE Galileo sorta nel 1930;<br />

• in Piemonte, la Sorin Biomedica, fondata dalla Fiat e dalla Montecatini, che<br />

inizialmente operava nel campo della ricerca nucleare, e la Ansaldo Biomedica;<br />

21<br />

• in Liguria l'impresa Esaote di Sestri Ponente, con circa 250 addetti ed<br />

un'ottantina nell'indotto, collegabile a circa 10-12 aziende, che è specializzata<br />

nell'imaging diagnostico (ultrasuoni e tomografia a risonanza magnetica<br />

dedicata) e nella fornitura di sistemi ospedalieri chiavi in mano.<br />

A fronte di queste realtà di maggiori dimensioni, il <strong>Veneto</strong> ha invece visto svilupparsi<br />

fin dal dopoguerra un mosaico di nicchie di prodotti molto specializzati,<br />

a partire dall'area dell'ortopedia e riabilitazione, ma è rimasto caratterizzato<br />

dalle medio-piccole dimensioni d'impresa e da relativamente poche<br />

relazioni con le istituzioni pubbliche di sostegno.<br />

Negli ultimi anni invece, specifici accordi di programma con il Ministero<br />

dell'Università e della Ricerca hanno consentito la creazione di distretti biotecnologici<br />

in Lombardia (Biotecnologie, 2004), Friuli Venezia Giulia (Biomedicina<br />

molecolare, 2004), e Sardegna (Biomedicina e tecnologie per la salute,<br />

22 23<br />

2005) , mentre in Toscana, con il concorso di vari contributi pubblici nel<br />

2002 è stato inaugurato a Pontedera il Polo Sant'Anna Valdera (PSV), costituito<br />

per valorizzare le attività di ricerca della Scuola Superiore Sant'Anna, ateneo<br />

del sistema universitario pisano, ospitandone alcuni laboratori che svolgono ricerche<br />

scientifiche e tecnologiche di eccellenza in vari settori, fra i quali quello<br />

bio<strong>medicale</strong>, della microingegneria, della robotica, della meccatronica, della<br />

realtà virtuale, dell'Information Technology, delle biotecnologie.<br />

Attualmente, il settore nel suo complesso tuttavia appare caratterizzato da una<br />

forte frammentazione per nicchie di mercato e dalla presenza di un elevato numero<br />

di imprese altamente specializzate ma di dimensioni medio-piccole.<br />

Per mappare le imprese del settore si sono raccolti i dati del registro delle imprese<br />

delle Camere di Commercio e quelli del Censimento dell'Industria e dei Servizi<br />

del 1991 e 2001, utilizzando i seguenti codici della classificazione ISTAT<br />

24<br />

:<br />

BIOMEDICALE ALLARGATO<br />

BIOMEDICALE<br />

RISTRETTO<br />

Odontoprotesica<br />

Ottica<br />

PRODUZIONE:<br />

33101 - Fabbricazione di apparecchi<br />

elettromedicali e loro parti<br />

33102 - Fabbricazione di apparecchi medicali per<br />

diagnosi, materiali medico-chirurgico<br />

33104 - Fabbricazione di protesi ortopediche, altre<br />

protesi ed ausili<br />

35430 - Fabbricazione di veicoli per invalidi<br />

DISTRIBUZIONE:<br />

51462 - Commercio all'ingrosso di articoli medicali<br />

ed ortopedici<br />

52320 - Commercio al dettaglio di articoli medicali<br />

e ortopedici<br />

33103 - Fabbricazione di protesi dentarie<br />

33402 - Confezionamento ed apprestamento di<br />

occhiali da vista e lenti a contatto<br />

31<br />

SECONDA PARTE<br />

20<br />

Il distretto bio<strong>medicale</strong> di Mirandola<br />

è localizzato in nove<br />

comuni della bassa pianura modenese,<br />

conta una rete di 74<br />

imprese con circa 4.200 addetti<br />

(dati 2004), che realizzano disposable<br />

(articoli monouso in<br />

materiale plastico) e apparecchiature<br />

(Bassoli, 1999). Per<br />

trovare una simile concentrazione<br />

nel bio<strong>medicale</strong> si deve<br />

arrivare a Minneapolis (Moussanet<br />

e Paolozzi, 1992) negli<br />

Stati Uniti, ed infatti oggi queste<br />

due realtà sono in qualche<br />

modo relazionate, dato che<br />

due grandi imprese multinazionali<br />

(la Baxter e la Pfizer) hanno<br />

acquisito due imprese di Mirandola,<br />

fondate da Veronesi<br />

stesso e da lui successivamente<br />

cedute. Ogni anno le imprese<br />

del distretto realizzano un fatturato<br />

di circa 600 milioni di euro,<br />

il 60% del quale è esportato<br />

21<br />

Report sulla filiera del bio<strong>medicale</strong><br />

in Liguria, www.pst.liguria.it<br />

22<br />

“Il settore delle biotecnologie<br />

in Italia” IPI - <strong>Osservatorio</strong> Nazionale<br />

per la Biosicurezza, le<br />

Biotecnologie e le Scienze della<br />

Vita della Presidenza del Consiglio<br />

dei Ministri, 2007<br />

23<br />

Contributi del MIUR (ex Legge<br />

488/92), dell'Unione Europea,<br />

della Regione Toscana e<br />

del Comune di Pontedera<br />

24<br />

Nel settore bio<strong>medicale</strong> ristretto<br />

non sono state incluse le<br />

imprese odontoiatriche e<br />

dell'ottica. Nelle pagine seguenti<br />

di questo rapporto di ricerca,<br />

per brevità, useremo il<br />

termine “settore bio<strong>medicale</strong>”<br />

per connotare l'ambito produttivo<br />

del settore bio<strong>medicale</strong> ristretto


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

24<br />

L'Unità Locale è il luogo fisico<br />

dove un'impresa esercita la propria<br />

attività: il numero di unità<br />

locali pertanto non corrisponde<br />

a quello delle imprese, in quanto<br />

un'impresa può avere più stabilimenti,<br />

sedi, magazzini, ecc.<br />

In tal modo si considerano anche<br />

le unità produttive regionali<br />

di imprese con sede fuori regione.<br />

25<br />

Il quadro attuale può ovviamente<br />

registrare anche significativi<br />

cambiamenti, questo sia<br />

in funzione del tipo di dati considerati,<br />

sia in relazione al loro<br />

aggiornamento. In questo caso,<br />

si sono utilizzati i dati del censimento<br />

Istat del 2001 per fotografare<br />

in maniera omogenea<br />

il settore a discapito però della<br />

freschezza dei dati stessi.<br />

32<br />

Sulla base dell'ultimo Censimento dell'Industria (2001) in Italia risultano operare<br />

nel settore bio<strong>medicale</strong> allargato, includendo quindi i comparti dell'ottica<br />

e dell'odontoprotesica, oltre 20.000 imprese di produzione per un totale di<br />

53.853 addetti, che arrivano a 25.600 imprese per quasi 82.000 addetti se si<br />

considera anche la distribuzione, con una flessione percentuale rispetto al<br />

1991 del 2,1% in termini di imprese e di oltre il 10% in termini di addetti.<br />

Settore Imprese Imprese Var. % Addetti Addetti Var. %<br />

1991 2001 Imprese 1991 2001 Addetti<br />

Bio<strong>medicale</strong> allargato -<br />

Produzione<br />

Bio<strong>medicale</strong> ristretto -<br />

Produzione<br />

Bio<strong>medicale</strong><br />

Distribuzione<br />

Bio<strong>medicale</strong> allargato<br />

Totale<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

20.441 20.020 -2,1% 60.053 53.875 -10,3%<br />

2.404 1.846 -23,2% 22.288 21.263 -4,6%<br />

5.165 6.091 17,9% 21.838 28.524 30,6%<br />

25.606 26.111 2,0% 81.891 82.399 0,6%<br />

Tabella 5<br />

Imprese e<br />

addetti del<br />

settore bio<strong>medicale</strong><br />

in<br />

Italia<br />

Se si considera invece solo il segmento del bio<strong>medicale</strong> ristretto nel 2001 si registrano<br />

1.832 imprese per 20.942 addetti, con una notevole perdita (-23%)<br />

di imprese e una meno sensibile (-5%) di addetti rispetto al 1991.<br />

25<br />

Se guardiamo invece le unità locali in Italia nel 2001 se ne contano 2.274<br />

con un dato occupazionale sostanzialmente uguale, ma in rapporto al 1991 vi<br />

è stata una riduzione di un quinto di UL e un calo di addetti del 6%.<br />

Nel bio<strong>medicale</strong> ristretto, il dato della dimensione media d'impresa sebbene<br />

sia cresciuto nel periodo considerato da 9,3 a 11,4 addetti, conferma come la<br />

struttura produttiva del settore sia piccola e polverizzata, in linea peraltro con il<br />

sistema produttivo nazionale.<br />

Guardando alla distribuzione territoriale, si evidenzia come il settore sia concentrato<br />

nel Centro-nord Italia - le prime quattro regioni (Lombardia, Emilia Romagna,<br />

Lazio e <strong>Veneto</strong>) raccolgono oltre il 56% delle unità locali - e che la<br />

26<br />

concentrazione spaziale indica anche la presenza di cluster o sistemi distrettuali<br />

più complessi, in cui interagiscono iniziative imprenditoriali, mondo della ricerca<br />

e intermediari del trasferimento tecnologico.<br />

È da sottolineare come, a fronte della crisi del settore negli anni '90, che ha visto<br />

una riduzione pressoché generalizzata a livello italiano del numero di unità<br />

locali, in alcune regioni - Emilia Romagna, <strong>Veneto</strong> e Toscana in particolare - si<br />

è registrato un significativo aumento del numero di addetti, segno che il processo<br />

di scrematura del mercato ha di fatto rafforzato i sistemi produttivi basati<br />

sulle piccole e medie aziende, più flessibili e capaci di riorientare know how e<br />

imprenditorialità su nuove nicchie e mercati.<br />

Il principale polo bio<strong>medicale</strong> nazionale è Milano dove, come detto, oltre alle<br />

multinazionali del farmaco e del bio<strong>medicale</strong>, risiedono il 35% delle imprese<br />

biotech italiane e un complesso sistema di università, ospedali e istituti di ricerca.<br />

Così come un'elevata concentrazione di attività biomedicali si registra anche<br />

a Roma, dove sono insediate filiali di multinazionali, start-up biotecnologiche<br />

e centri di ricerca come l'Istituto di Biologia Cellulare del CNR, l'Istituto Superiore<br />

di Sanità, il Regina Elena e l'Università Campus Biomedico, oltre ovviamente<br />

alla Direzione generale dei farmaci e dei dispositivi medici del Ministero<br />

della Salute.<br />

Nel Nord-Ovest il polo piemontese può contare sul Bio-Industry Park del Canavese<br />

di Ivrea, che ospita più di venti centri di ricerca pubblici e privati e spin-off,<br />

e sulla presenza della Sorin di Saluggia, focalizzata sui dispositivi per il tratta-


2. Il settore bio<strong>medicale</strong> nelle società avanzate<br />

mento delle malattie cardiovascolari e renali.<br />

Per quanto riguarda il contributo al prodotto interno lordo il settore bio<strong>medicale</strong><br />

rappresenta lo 0,36% del Pil per un valore della produzione interna di 4,8 miliardi<br />

di euro.<br />

Nel Nord-Est invece, oltre al Distretto Bio<strong>medicale</strong> <strong>Veneto</strong>, di cui si tratta più approfonditamente<br />

in seguito, fortemente addensato attorno ai grandi poli della<br />

sanità pubblica - Padova Verona e Treviso -, sta sviluppandosi attorno all'Area<br />

Science Park di Trieste e al Centro di Biomedicina Molecolare il Distretto Tecnologico<br />

di Biomedicina Molecolare. Il Distretto supportato anche da una rete di<br />

sei laboratori di ricerca - Proteomica e Farmacogenomica, Gnomica, Bioinformatica,<br />

Imaging ottico, Nano Diagnostica e Analisi, Cellule staminali - attualmente<br />

conta una cinquantina di imprese, il 40% delle quali nate dopo il 2000,<br />

fra cui cinque spin-off delle Università di Udine e Trieste.<br />

Tabella 6<br />

Unità locali<br />

e addetti<br />

del settore<br />

bio<strong>medicale</strong><br />

in Italia<br />

Regione Unità Locali Var. % Addetti Var. %<br />

1991 2001 U.L. 1991 2001 Addetti<br />

Lombardia 698 512 -27% 7.200 5.210 -28%<br />

Emilia-Romagna 405 369 -9% 5.232 6.018 15%<br />

Lazio 268 203 -24% 1.759 1.260 -28%<br />

<strong>Veneto</strong> 239 200 -16% 1.718 1.841 7%<br />

Piemonte 224 169 -25% 2.015 1.778 -12%<br />

Campania 187 149 -20% 648 478 -26%<br />

Toscana 158 145 -8% 1.058 1.326 25%<br />

Sicilia 150 105 -30% 480 404 -16%<br />

Puglia 115 77 -33% 317 307 -3%<br />

Marche 59 59 0% 341 392 15%<br />

Liguria 71 58 -18% 418 578 38%<br />

Calabria 37 45 22% 104 126 21%<br />

Friuli-Venezia Giulia 63 44 -30% 252 282 12%<br />

Sardegna 38 41 8% 117 145 24%<br />

Umbria 26 35 35% 129 171 33%<br />

Abruzzo 51 30 -41% 240 338 41%<br />

Trentino-AltoAdige 24 20 -17% 198 184 -7%<br />

Molise 17 6 -65% 38 21 -45%<br />

Basilicata 13 6 -54% 41 21 -49%<br />

Valle d'Aosta 1 1 0% 2 3 50%<br />

TOTALE ITALIA 2.844 2.274 -20% 22.307 20.883 -6%<br />

SECONDA PARTE<br />

Per tipologia produttiva, al suo interno il comparto più rilevante è dato dagli articoli<br />

monouso, come siringhe, aghi, guanti, etc., seguito dalle apparecchiature<br />

per bioimmagini , dai macchinari elettromeccanici come encefalogrammi,<br />

27<br />

cardiogrammi, miogrammi, sistemi per la valutazione della pressione, dai reni<br />

artificiali e macchine cuore polmone, dai prodotti ortopedici e organi artificiali<br />

impiantabili come pace-maker, valvole cardiache e protesi ortopediche,<br />

dall'insieme dei reattivi e delle strumentazioni per la misurazione della concentrazione<br />

di composti circolanti o tessutali per il riconoscimento di cellule e di<br />

componenti subcellulari (macchine, apparecchiature per diagnosi di laboratorio),<br />

e dagli ausili e strumenti per la mobilità, la comunicazione, la sordità e il<br />

28<br />

sostegno degli ipovedenti .<br />

In sintesi, si evidenzia dunque come il settore italiano del bio<strong>medicale</strong> sia polarizzato<br />

sia secondo alcuni aspetti principali:<br />

• l'aspetto dimensionale, che vede le multinazionali - solitamente rappresentate<br />

in prevalenza da strutture commerciali - e alcune grandi imprese italiane<br />

da un lato e la grande maggioranza delle imprese di medio-piccole dimensioni<br />

dall'altra,<br />

27<br />

Il comparto delle bioimmagini<br />

comprende l'insieme delle<br />

tecniche sviluppate per ottenere<br />

immagini di strutture biologiche<br />

senza dover incorrere in<br />

interventi chirurgici di ispezione.<br />

Alla radiologia tradizionale<br />

(raggi x) si sono affiancate altre<br />

metodiche diagnostiche: la<br />

medicina nucleare (anni '60),<br />

seguita dalla tomografia, dall'ecografia,<br />

dalla tomografia assiale<br />

computerizzata (TAC), dalla<br />

risonanza magnetica nucleare<br />

(anni '80), e dai nuovi sviluppi<br />

delle endoscopie dirette.<br />

28<br />

Questo settore sconfina con<br />

quello degli organi artificiali<br />

ma differisce per il fatto che i<br />

presidi sono prescritti dall'intervento<br />

sanitario ma gestiti<br />

dall'individuo stesso. L'evoluzione<br />

che sta interessando questo<br />

comparto deriva dai progressi<br />

dell'elettronica, informatica, e<br />

dal perfezionamento di particolari<br />

sensori e trasduttori.<br />

33


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

29<br />

I dati sugli addetti, tratti dagli<br />

elenchi CERVED, sono relativi<br />

all'anno 2005 e sottostimano il<br />

dato reale dal momento che<br />

253 imprese, il 27,6% del totale,<br />

non ha dichiarato gli addetti.<br />

Queste imprese sono state<br />

raggruppate nella classe<br />

“Addetti non dichiarati (n.d.)”.<br />

30<br />

Fonte: elaborazione OBV su<br />

dati Cerved e interviste ad operatori<br />

del settore<br />

• l'aspetto di localizzazione, che vede le grandi imprese maggiormente concentrate<br />

il Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna, mentre le imprese minori<br />

sono più diffuse sul territorio e tendono a localizzarsi in prossimità di ospedali<br />

e centri di ricerca, parchi scientifici o vicino alle grandi aziende.<br />

• l'aspetto del collegamento, più o meno stretto e formalizzato, con le istituzionieifondidella<br />

ricerca pubblica nei settori strategici delle scienze della vita.<br />

2.4 Il settore bio<strong>medicale</strong> nel <strong>Veneto</strong><br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

In <strong>Veneto</strong> il bio<strong>medicale</strong> si è sviluppato, e tuttora gravita, attorno alle attività di ricerca<br />

universitarie e della sanità pubblica ospedaliera di Padova Verona e Treviso,<br />

in particolare nell'area dell'ortopedia e della riabilitazione, collegata alle<br />

pre-esistenti competenze meccaniche presenti nella regione e ad una lunga tradizione<br />

di collaborazione informale e non istituzionalizzata con gli istituti di cura.<br />

Si osserva poi una forte segmentazione produttiva e la presenza di numerose<br />

imprese di distribuzione nazionale di apparecchiature biomedicali prodotte<br />

all'estero, segno di un terziario qualificato che copre spesso le vendite o i sevizi<br />

di assistenza e di marketing per l'intero territorio nazionale, e che vede molto<br />

spesso i distributori commerciali affiancare altre attività di tipo produttivo.<br />

Le punte di eccellenza del cluster veneto sono tuttavia collegate al settore storico<br />

della riabilitazione, dove troviamo un consistente numero di imprese leader<br />

nella produzione di carrozzelle, ausili per la mobilità e protesi; al settore<br />

dell'estetico-<strong>medicale</strong>, con la presenza di imprese leader produttrici di apparecchiature<br />

per l'abbronzatura; al settore dei materiali di consumo, che registra<br />

la presenza di numerosi piccoli-medi produttori di diagnostici in vitro, articoli<br />

monouso, contenitori, pipette, materiali per impronte dentali, e prodotti per chirurgia:<br />

laparoscopia, strumenti chirurgici per dentisti, etc.; al settore di macchinari<br />

e protesi biomedicali ad alta tecnologia, che vede la presenza di un limitato<br />

ma importante gruppo di imprese fondate da medici, scienziati e ricercatori<br />

universitari che possiedono brevetti leader in alcune specifiche nicchie di mercato<br />

(fusioni in titanio per laboratori dentistici, macchinari per diagnosi neurofisiologiche,<br />

pace-makers e cardiostimolatori, diagnostica molecolare, ricerche<br />

nel settore nelle neuroscienze e neuroimmunologia, stimolatori gastrici).<br />

Considerando il bio<strong>medicale</strong> in senso stretto, il settore nel <strong>Veneto</strong> si può sintetizzare<br />

con i seguenti dati economici: 920 aziende, di cui 418 di produzione e<br />

502 specializzate nella distribuzione, con 6.600 addetti (2.629 addetti dichiarati<br />

) per un fatturato complessivo di 1.500 milioni di euro<br />

29 30<br />

.<br />

Tipo di Attività Tot. Imprese Tot. Addetti Tot. Fatturato (K€)<br />

Distribuzione 502 1.359 484.932<br />

Produzione 418 5.245 1.008.429<br />

Totale complessivo 920 6.604 1.493.361<br />

Tabella 7<br />

Imprese, addetti e fatturato<br />

del settore bio<strong>medicale</strong><br />

veneto<br />

34<br />

Le imprese biomedicali, sono state suddivise secondo l'attività prevalente di<br />

produzione o di distribuzione - considerando, di produzione, le imprese che forniscono<br />

beni e servizi, anche solo in parte, e, di distribuzione, le imprese che<br />

commercializzano esclusivamente.<br />

Rispetto alla ricerca del 2003 “Il cluster bio<strong>medicale</strong> nel <strong>Veneto</strong>”, che per la prima<br />

volta aveva cercato di quantificare la consistenza del settore nel <strong>Veneto</strong>, soprattutto<br />

i dati relativi alle imprese di produzione sono poco comparabili. Infatti,<br />

in questa indagine sono state considerate anche le imprese di altri settori pro-


2. Il settore bio<strong>medicale</strong> nelle società avanzate<br />

duttivi che però hanno anche linee e prodotti biomedicali, come si illustra più<br />

dettagliatamente nei paragrafi successivi sulle sinergie con il sistema produttivo<br />

regionale.<br />

Questo dato rafforza ulteriormente il peso delle imprese di produzione che,<br />

con il 45% delle imprese del settore, rappresentano i 2/3 del fatturato e l'80%<br />

degli addetti.<br />

La distribuzione territoriale delle imprese per provincia, testimonia il baricentro<br />

del bio<strong>medicale</strong> regionale nel padovano - che pesa per un terzo del totale considerando<br />

sia l'ambito produttivo che distributivo - e la rilevanza dei tre principali<br />

poli ospedalieri regionali, ma mette anche in luce lo sviluppo che il bio<strong>medicale</strong><br />

sta assumendo nella provincia di Vicenza, che per addetti ha superato<br />

quella di Treviso.<br />

Tabella 8<br />

Imprese, addetti e fatturato per tipo di attività e per provincia<br />

Tipo di Attività Provincia Imprese % Imprese Addetti % Addetti Fatturato (K€) % Fatturato (K€)<br />

Distribuzione<br />

Distribuzione Totale<br />

Produzione<br />

Produzione Totale<br />

Belluno 12 1,3% 14 0,2% 2.520 0,2%<br />

Padova 151 16,4% 497 7,5% 168.220 11,3%<br />

Rovigo 20 2,2% 20 0,3% 5.850 0,4%<br />

Treviso 78 8,5% 153 2,3% 48.260 3,2%<br />

Venezia 56 6,1% 148 2,2% 71.230 4,8%<br />

Verona 111 12,1% 373 5,6% 131.922 8,8%<br />

Vicenza 74 8,0% 154 2,3% 56.930 3,8%<br />

502 54,6% 1.359 20,6% 484.932 32,5%<br />

Belluno 7 0,8% 57 0,9% 6.919 0,5%<br />

Padova 136 14,8% 1.775 26,9% 330.555 22,1%<br />

Rovigo 15 1,6% 474 7,2% 81.975 5,5%<br />

Treviso 71 7,7% 890 13,5% 183.750 12,3%<br />

Venezia 42 4,6% 381 5,8% 61.355 4,1%<br />

Verona 76 8,3% 663 10,0% 121.780 8,2%<br />

Vicenza 71 7,7% 1.005 15,2% 222.095 14,9%<br />

418 45,4% 5.245 79,4% 1.008.429 67,5%<br />

Totale complessivo 920 100,0% 6.604 100,0% 1.493.361 100,0%<br />

SECONDA PARTE<br />

Per l'analisi dimensionale, le imprese sono state suddivise in 5 classi (addetti<br />

non dichiarati, micro imprese fino a 10 addetti e 2 milioni di euro di fatturato,<br />

piccole imprese con 10-49 addetti e fatturato inferiore a 10 milioni di euro, medie<br />

imprese con 50-249 addetti e fatturato inferiore a 50 milioni di euro, grandi<br />

imprese con oltre 250 addetti o più di 50 milioni di euro di fatturato).<br />

Rispetto alle dimensioni d'impresa dunque possiamo notare che il settore replica<br />

le caratteristiche del tessuto produttivo regionale: si possono contare infatti<br />

solo 3 grandi imprese (0,33% del totale), 35 medie imprese (3,8%), 149 piccole<br />

imprese (16,2%) e ben 480 micro imprese (52,4%).<br />

Tabella 9<br />

Imprese per dimensione<br />

d'impresa<br />

Dimensione Impresa Tot. Imprese Tot. Addetti Tot. Fatturato (K€)<br />

Grande Impresa 3 637 156.670<br />

Media Impresa 35 2.503 600.027<br />

Piccola Impresa 149 2.321 504.829<br />

Micro Impresa 480 1.138 231.835<br />

Non classificata 248 n.d. n.d.<br />

Totale complessivo 915 6.599 1.493.361<br />

35


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

Ovviamente il dato dimensionale varia sensibilmente poi se si considera la tipologia<br />

di attività e si evidenzia che le imprese di produzione sono dimensionalmente<br />

maggiori, tanto che nell'ambito della distribuzione sono presenti solo 9<br />

medie imprese e le micro imprese rappresentano il 57% del totale contro il<br />

46% tra le imprese di produzione.<br />

Dimensione Impresa Tot. Imprese Tot. Addetti Tot. Fatturato (K€) % di Imprese<br />

Grande Impresa 3 637 156.670 0,7%<br />

Media Impresa 26 2.138 437.555 6,2%<br />

Piccola Impresa 99 1.843 318.939 23,7%<br />

Micro Impresa 196 627 95.265 46,89%<br />

Non classificata 94 0 22,49%<br />

Totale complessivo 418 5.245 1.008.429 100,00%<br />

Dimensione Impresa Tot. Imprese Tot. Addetti Tot. Fatturato (K€) % di Imprese<br />

Grande Impresa 0 0 0 0%<br />

Media Impresa 9 365 162.472 1,8%<br />

Piccola Impresa 50 478 185.890 10,0%<br />

Micro Impresa 287 516 136.570 57,2%<br />

Non classificata 156 0 31,1%<br />

Totale complessivo 502 1.359 484.932 100,0%<br />

Tabella 10<br />

Imprese di<br />

produzione<br />

per dimensione<br />

d'impresa<br />

Tabella 11<br />

Imprese di<br />

distribuzione<br />

per dimensione<br />

d'impresa<br />

Quasi il 30% delle imprese non ha dichiarato il numero di addetti, tuttavia si<br />

può supporre che queste 250 imprese siano piccole o micro piuttosto che medie<br />

o grandi.<br />

Già questo primo dato complessivo denota una struttura produttiva e distributiva<br />

che necessita di supporto, risultando polverizzata e priva di imprese dimensionalmente<br />

rilevanti in grado di avviare meccanismi di crescita, magari distrettuali,<br />

virtuosi. Se poi si prende in considerazione la tipologia di produzione/prodotto<br />

il dato che emerge è che le imprese venete di questo settore si distribuiscono<br />

in molteplici ambiti, che si è qui cercato di raggruppare in 18 sottocategorie,<br />

le quali costituiscono spesso vere e proprie nicchie di mercato,<br />

dando così l'impressione di un tessuto produttivo ricco di imprenditorialità diffusa,<br />

con esempi - come vedremo poi - anche molto interessanti, ma debole<br />

sul versante della capacità di “fare sistema”.<br />

2.4.1 Le imprese di produzione<br />

Anche per quanto riguarda il tipo di prodotti e l'analisi dei segmenti produttivi,<br />

come detto in precedenza ed evidenziato in Figura 3 - Classificazione settore<br />

bio<strong>medicale</strong> ristretto, si sono introdotte delle variazioni nella classificazione delle<br />

imprese per meglio rispondere all'evoluzione tecnologica e alla rilevanza<br />

che le nuove nicchie stanno assumendo nel comparto, e quindi, a maggior ragione,<br />

è poco significativo analizzare le variazioni e l'andamento dei diversi sottosettori<br />

rispetto all'indagine del 2003; va sottolineato comunque che la<br />

tipologia produttiva rimane estremamente diversificata in un mosaico di<br />

nicchie di prodotti molto specializzati (Tabella 12).<br />

36


2. Il settore bio<strong>medicale</strong> nelle società avanzate<br />

Tabella 12<br />

Imprese di produzione per area e segmento di attività<br />

Area di attività<br />

Segmento<br />

Tot. Tot. Tot.<br />

Imprese Addetti Fatturato (K€)<br />

TERAPIAE RIABILITAZIONE Chirurgia 1 12 3.000<br />

Organi artificiali e protesi 75 598 72.920<br />

Riabilitazione, stimolazione, ausili 69 547 127.579<br />

TERAPIA E RIABILITAZIONE Totale 145 1.157 203.499<br />

ATTREZZATURAEARREDO TECNICO Attrezzature medicali n.c. 20 82 30.920<br />

Dentale 22 320 49.365<br />

Estetica 28 304 53.260<br />

Ospedaliero-sanitario 35 1.333 248.150<br />

ATTREZZATURA E ARREDO TECNICO Totale 105 2.039 381.695<br />

SERVIZI Assistenza tecnica 63 101 11.450<br />

Bioinformatica 1 n.d n.d.<br />

Consulenza 3 17 1.520<br />

Telemedicina 2 115 11.500<br />

SERVIZI Totale 69 233 24.470<br />

MATERIALI DI CONSUMO Dentale 18 375 103.730<br />

Ospedaliero-sanitario 47 941 207.070<br />

MATERIALI DI CONSUMO Totale 65 1.316 310.800<br />

DIAGNOSTICA Diagnostica clinica 11 130 29.300<br />

Imaging 8 71 13.165<br />

Valutazione funzionale 9 168 26.950<br />

DIAGNOSTICA Totale 28 369 69.415<br />

BIOTECNOLOGIAMEDICA Dispositivi drug delivery 1 5<br />

Ingegneria tissutale 1 100 16.000<br />

Tecnologie biomolecolari 4 26 2.550<br />

BIOTECNOLOGIA MEDICA Totale 6 131 18.550<br />

Totale complessivo 418 5.245 1.008.429<br />

SECONDA PARTE<br />

Si evidenzia come l'area maggiormente significativa per numerosità di imprese<br />

è quella della terapia e riabilitazione, con 75 imprese nel segmento “Organi artificiali<br />

e protesi” e 69 in quello della “Riabilitazione, stimolazione, ausili”. Questa<br />

area storica del bio<strong>medicale</strong> veneto ha una caratterizzazione tipicamente<br />

artigianale e una dimensione media inferiore ai comparti dell'Attrezzatura e arredo<br />

tecnico e a quello dei Materiali di consumo che infatti, pur contando un<br />

numero minore di imprese in termini di addetti e fatturato, sono i più rilevanti<br />

del settore. Quello dell'attrezzatura e arredo tecnico ospedaliero-sanitario vede<br />

la presenza di due grandi imprese e 10 medie imprese per un totale di<br />

1.333 addetti e un fatturato di quasi 250 milioni di euro, mentre quello dei materiali<br />

di consumo ospedalieri conta una grande impresa e 7 medie imprese<br />

con 941 addetti e oltre 207 milioni di fatturato (Tabella 13 e Tabella 14).<br />

Tabella 13<br />

Imprese di produzione<br />

per<br />

area di attività<br />

Area di Attività Tot. Imprese Tot. Addetti Tot. Fatturato (K€)<br />

ATTREZZATURAEARREDO TECNICO 105 2.039 381.695<br />

MATERIALI DI CONSUMO 65 1.316 310.800<br />

TERAPIAE RIABILITAZIONE 145 1.157 203.499<br />

DIAGNOSTICA 28 369 69.415<br />

SERVIZI 69 233 24.470<br />

BIOTECNOLOGIAMEDICA 6 131 18.550<br />

Totale complessivo 418 5.245 1.008.429<br />

37


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

Area di attività<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

Grande Media Piccola Micro Totale<br />

n.c.<br />

Impresa Impresa Impresa Impresa complessivo<br />

TERAPIAE RIABILITAZIONE 5 27 88 25 145<br />

ATTREZZATURAEARREDO TECNICO 2 10 29 39 25 105<br />

SERVIZI 1 2 42 24 69<br />

MATERIALI DI CONSUMO 1 7 28 12 17 65<br />

DIAGNOSTICA 2 11 12 3 28<br />

BIOTECNOLOGIAMEDICA 1 2 3 6<br />

Totale complessivo 3 26 99 195 94 418<br />

Tabella 14<br />

Imprese di<br />

produzione<br />

per area di<br />

attività e dimensione<br />

d'impresa<br />

Un dato significativo di differenziazione nel bio<strong>medicale</strong> è rappresentato dal<br />

fatturato medio per addetto che evidenzia le diverse strutture industriali e di<br />

mercato presenti: si va dai 480.000 euro per addetto nel segmento della produzione<br />

di materiali di consumo per il dentale ai 90.000 euro che mediamente<br />

produce un addetto nell'ambito dei servizi di assistenza tecnica.<br />

Fatt medio<br />

Fatt medio<br />

Area di attività Area Segmento Segmento<br />

x addetto (K€)<br />

x addetto (K€)<br />

MATERIALI DI CONSUMO 355,00<br />

dentale 480,00<br />

ospedaliero 230,00<br />

terapia chirurgica 250,00<br />

TERAPIA E RIABILITAZIONE 196,67 organi artificiali e protesi 110,00<br />

riabilitazione, stimolazione, ausili 230,00<br />

diagnostica clinica 200,00<br />

DIAGNOSTICA 181,67 imaging 185,00<br />

valutazione funzionale 160,00<br />

attrezzature medicali n.c. 180,00<br />

ATTREZZATURA dentale 155,00<br />

173,75<br />

E ARREDO TECNICO estetica 175,00<br />

ospedaliero 185,00<br />

assistenza tecnica 110,00<br />

SERVIZI 100,00 telemedicina n.d.<br />

consulenza 90,00<br />

Tabella 15<br />

Fatturato<br />

medio per<br />

addetto nel<br />

settore bio<strong>medicale</strong><br />

Si evidenzia infatti come in alcuni ambiti, in particolare quello dei materiali di<br />

consumo, dell'attrezzatura e arredo tecnico, pur con dimensioni d'impresa medio-piccole<br />

sia possibile standardizzare il prodotto e ottenere significativi volumi<br />

ed economie di scala, mentre in altri segmenti più legati alla personalizzazione<br />

del prodotto/servizio questo sia più difficile da ottenere.<br />

2.4.1.1 Terapia e riabilitazione<br />

All'interno del comparto produttivo della terapia e riabilitazione, quello più rilevante<br />

per numero di imprese (il 35% delle imprese di produzione) - assumono<br />

un particolare rilievo le imprese ortopediche, che vantano una lunga tradizione<br />

ed una consolidata presenza in <strong>Veneto</strong>. Si tratta di 55 aziende, il 73% del<br />

segmento Organi artificiali e protesi e il 6% del totale delle imprese biomedicali,<br />

che occupano 291 addetti (mancano dal conto le imprese con addetti non<br />

dichiarati), che appaiono essere il comparto produttivo omogeneo più numeroso<br />

del bio<strong>medicale</strong> regionale. Tuttavia è un segmento ad alta intensità di manodopera<br />

(con livelli anche elevati di qualificazione) e nel valore del fatturato<br />

sconta un relativo grado di innovazione tecnologica ed un processo di adeguamento<br />

tariffario legato all'erogazione dell'assistenza protesica nell'ambito<br />

del S.S.N.<br />

38


2. Il settore bio<strong>medicale</strong> nelle società avanzate<br />

Tabella 16<br />

Imprese, addetti e fatturato del comparto Terapia e riabilitazione<br />

Riabilitazione, Tot. Tot. Tot.<br />

Chirurgia<br />

Organi artificiali e protesi<br />

stimolazione, ausili Imprese Addetti Fatt.(K€)<br />

Provincia Imprese Addetti Fatt. (K€) Imprese Addetti Fatt. (K€) Imprese Addetti Fatt. (K€)<br />

Treviso 18 94 10.260 11 81 42.670 29 175 52.930<br />

Vicenza 1 12 3.000 8 10 1.100 17 80 19.480 26 102 23.580<br />

Rovigo 6 108 12.000 2 4 920 8 112 12.920<br />

Padova 19 233 32.240 10 211 33.320 29 444 65.560<br />

Venezia 9 37 4.350 10 36 6.560 19 73 10.910<br />

Verona 12 111 12.420 17 84 18.370 29 195 30.790<br />

Belluno 3 5 550 2 51 6.259 5 56 6.809<br />

Totale 1 12 3.000 75 598 72.920 69 547 127.579 145 1.157 203.499<br />

Infatti, gli altri segmenti rappresentati dalle imprese che producono ausili e prodotti<br />

per la riabilitazione, o prodotti per la stimolazione, la terapia non invasiva<br />

e la terapia chirurgica, sono certamente più dinamici proprio perché, sebbene<br />

in diversa misura, in questi ultimi anni sono stati maggiormente investiti<br />

dall'innovazione portata sia dagli avanzamenti nelle conoscenze biomediche<br />

sia in quelli legati alle tecnologia e ai materiali.<br />

Troviamo così un insieme di prodotti molto diversificato, che va dalle produzioni<br />

più tradizionali e a moderata complessità collegate alle pre-esistenti competenze<br />

meccaniche esistenti nella regione (dove troviamo un consistente numero<br />

di imprese leader nella produzione di carrozzelle, ausili per la mobilità e protesi)<br />

fino a prodotti del tutto innovativi o ad elevata complessità e intensità tecnologica,<br />

come il bisturi a risonanza molecolare o i sistemi di realtà virtuale per<br />

la riabilitazione neurologica.<br />

In questo comparto inoltre si può osservare il tentativo da parte di alcune imprese<br />

di differenziare l'offerta anche in termini di mercato, puntando meno sulla<br />

domanda pubblica e più su quella privata, in particolare nell'ambito degli<br />

elettrostimolatori, degli ausili per l'ipovisione e delle terapie non invasive (laserterapia,<br />

magnetoterapia, ossigenoterapia).<br />

2.4.1.2 Attrezzatura e arredo tecnico<br />

Il comparto bio<strong>medicale</strong> più rilevante in termini di addetti e fatturato è quello relativo<br />

alla produzione di apparecchiature e attrezzature in ambito ospedaliero,<br />

odontoiatrico ed estetico nonché al relativo arredo tecnico. È un ambito dove,<br />

come abbiamo visto, è possibile una maggiore standardizzazione del prodotto<br />

e quando il mercato richiede maggiori volumi si riscontra una struttura industriale<br />

con dimensioni d'impresa maggiori. In particolare questo si evidenzia<br />

dal confronto tra i segmenti del dentale e dell'ospedaliero: nel primo pur contando<br />

22 imprese si registrano 320 addetti per un fatturato complessivo di quasi<br />

50 milioni di euro, mentre nel secondo a fronte di 35 aziende si contano oltre<br />

1.300 addetti e un fatturato di quasi 250 milioni di euro. Quello dell'arredo tecnico<br />

- ospedaliero e di comunità da un lato e per lo studio dentistico e il laboratorio<br />

odontoiatrico dall'altro - rappresenta uno dei punti di forza del bio<strong>medicale</strong><br />

veneto potendo contare diverse imprese leader a livello italiano.<br />

SECONDA PARTE<br />

39


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

Tabella 17<br />

Imprese, addetti e fatturato del comparto Attrezzature e arredo tecnico<br />

Attrezzature Ospedaliero, Tot. Tot. Tot.<br />

Dentale<br />

Estetica<br />

medicali n.c. Sanitario Imprese Addetti Fatt.(K€)<br />

Provincia Az. Add. Fatt. (K€) Az. Add. Fatt. (K€) Az. Add. Fatt. (K€) Az. Add. Fatt. (K€)<br />

Treviso 3 9 1.620 9 49 7.605 1 5 875 6 425 80.355 19 488 90.455<br />

Vicenza 5 42 24.800 3 100 11.735 6 33 3.800 3 173 28.880 17 348 69.215<br />

Rovigo 2 4 400 1 19 2.000 1 7 1.295 4 30 3.695<br />

Padova 6 6 1.080 5 98 17.695 12 40 7.560 17 618 119.560 40 762 145.895<br />

Venezia 2 7 500 6 225 40.575 2 17 2.570 10 249 43.645<br />

Verona 1 5 900 4 54 10.330 3 1 450 6 93 15.490 14 153 27.170<br />

Totale 19 73 29.300 22 320 49.365 28 304 53.260 35 1.333 248.150 104 2.030 380.075<br />

Un altro ambito produttivo di forte specializzazione e significatività è quello delle<br />

apparecchiature estetiche: localizzato tra Venezia, Padova e Vicenza vede la<br />

presenza di 28 imprese, fra cui aziende leader nella produzione di apparecchiature<br />

per l'abbronzatura, di laser e altri dispositivi ad alta tecnologia. Attualmente<br />

il segmento occupa poco più di 300 addetti per un fatturato complessivo<br />

di 52 milioni di euro, tuttavia - come suggerito nel primo capitolo -, questa<br />

nicchia del benessere hi-tech sembra offrire un alto potenziale di sviluppo.<br />

Questo comparto è stato indubbiamente favorito nel suo sviluppo dalla localizzazione<br />

in una regione che storicamente ha visto la presenza di un fortissimo<br />

tessuto produttivo nei settori limitrofi dell'inox e dell'arredamento, della gomma-plastica,<br />

della meccanica e dell'elettronica.<br />

2.4.1.3 Materiali di consumo<br />

Questa categoria raccoglie le imprese produttrici di materiali ospedalieri e<br />

odontoiatrici: diagnostici in vitro, articoli monouso, contenitori, pipette, materiali<br />

per impronte dentali, e prodotti per chirurgia (laparoscopia, strumenti chirurgici<br />

per dentisti, etc.). E' un settore maturo e che, a differenza delle apparecchiature<br />

biomedicali, sviluppa grandi volumi di vendite e quindi consente di sviluppare<br />

forti economie di scala tali da permettere/obbligare le imprese a maggiori<br />

dimensioni. Infatti, qui si riscontra un numero medio di addetti per impresa<br />

di 20 unità, numero che risulta quasi doppio rispetto alla dimensione prevalente<br />

negli altri comparti produttivi considerati. Come abbiamo visto è anche il<br />

comparto che consente il fatturato medio per addetto più alto.<br />

Dentale<br />

Ospedaliero- Totale Totale Totale<br />

sanitario Imprese Addetti Fatt. (K€)<br />

Provincia Az. Add. Fatt. (K€) Az. Add. Fatt. (K€)<br />

Treviso 2 14 10.960 6 125 17.870 8 139 28.830<br />

Vicenza 6 82 14.810 10 335 101.380 16 417 116.190<br />

Rovigo 1 160 30.000 2 172 35.360 3 332 65.360<br />

Padova 7 115 44.960 14 138 18.430 21 253 63.390<br />

Venezia 2 7 1.000 2 7 1.000<br />

Verona 1 4 3.000 13 164 33.030 14 168 36.030<br />

Belluno 1 0 1 0<br />

Totale 18 375 103.730 47 941 207.070 65 1.316 310.800<br />

Tabella 18<br />

Imprese, addetti e fatturato<br />

del comparto<br />

Materiali di consumo<br />

40<br />

2.4.1.4 Diagnostica<br />

Le 28 imprese della diagnostica, suddivise nei tre segmenti della valutazione<br />

funzionale, dell'imaging e della diagnostica clinica, rappresentano un comparto<br />

strategico del bio<strong>medicale</strong> veneto, sebbene numericamente ristretto, per


2. Il settore bio<strong>medicale</strong> nelle società avanzate<br />

l'elevato grado di sofisticatezza tecnologica impiegata e quindi di investimenti,<br />

attività di ricerca e sviluppo e collaborazioni con il sistema della ricerca universitaria<br />

messe in campo.<br />

Tabella 19<br />

Imprese, addetti e fatturato del comparto della Diagnostica<br />

Diagnostica clinica Imaging Valutazione funzionale<br />

Provincia Imprese Addetti Fatt. (K€) Imprese Addetti Fatt. (K€) Imprese Addetti Fatt. (K€)<br />

Tot. Tot. Tot.<br />

Imprese Addetti Fatt.(K€)<br />

Treviso 1 1 185 3 49 6.850 4 50 7.035<br />

Vicenza 1 0 3 17 950 4 17 950<br />

Padova 8 111 26.800 1 20 2.550 3 37 5.980 12 168 35.330<br />

Venezia 1 9 500 1 2 370 1 2 320 3 13 1.190<br />

Verona 1 10 2.000 2 31 9.110 2 80 13.800 5 121 24.910<br />

Totale 11 130 29.300 8 71 13.165 9 168 26.950 28 369 69.415<br />

In particolare, nel segmento della valutazione funzionale in <strong>Veneto</strong> si trovano<br />

alcune tra le più importanti aziende produttrici di macchinari per diagnosi neurofisiologiche<br />

e anche un'azienda che produce elettromiocardiografi e sistemi<br />

per l'analisi del movimento - una nicchia con 3-4 concorrenti a livello mondiale<br />

-, frutto di una fusione tra uno spin-off dell'università di Padova e un'azienda<br />

a sua volta spin-off del Politecnico di Milano e della Fondazione Don Gnocchi.<br />

Anche nell'ambito dell'imaging vi sono due aziende veronesi che hanno sviluppato<br />

brevetti internazionali, in particolare nel dentale, ad esempio la prima<br />

TAC maxillofacciale o uno spettrofotometro avanzato, che ha portato alla collaborazione<br />

con l'Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori (INT) di<br />

Milano ed ora sta venendo impiegato in ambito dermatologico per la diagnosi<br />

di tumori.<br />

Nel padovano invece, si concentra la prevalenza delle imprese che si occupano<br />

di diagnostica clinica, il segmento che si è sviluppato prima e che presenta i<br />

maggiori legami con l'università di Padova.<br />

2.4.1.5 Biotecnologia medica<br />

Il nuovo comparto di biotecnologia medica è stato inserito per dare evidenza<br />

delle prime esperienze in un ambito produttivo ancora poco strutturato ma che<br />

rappresenta uno degli ambiti di maggior sviluppo nei prossimi anni.<br />

Tabella 20<br />

Imprese, addetti e fatturato del comparto Biotecnologia medica<br />

Ingegneria tissutale Tecnologie biomolecolari Dispositivi drug delivery<br />

Tot. Tot. Tot.<br />

Imprese Addetti Fatt.(K€)<br />

Provincia Imprese Addetti Fatt. (K€) Imprese Addetti Fatt. (K€) Imprese Addetti Fatt. (K€)<br />

Padova 1 100 16.000 2 0 1 5 4 105 16.000<br />

Venezia 2 26 2.550 2 26 2.550<br />

Totale 1 100 16.000 4 26 2.550 1 5 n.d. 6 131 18.550<br />

SECONDA PARTE<br />

Nel segmento tecnologie biomolecolari operano due imprese veneziane e due<br />

padovane. Le prime - partite come realtà di pura ricerca e sviluppo - hanno poi<br />

finalizzato i risultati delle loro ricerche e collaborazioni con numerosi centri universitari,<br />

sia nazionali che esteri, in ambiti molto diversi. Le due imprese padovane<br />

sono degli spin-off dell'Università di Padova: una offre sequenziamento di<br />

41


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

DNA e di genotipizzazione; l'altra ha realizzato un biosensore innovativo.<br />

Un altro spin-off, sempre dell'Università di Padova opera nell'immunodiagnostica<br />

e nel "drug delivery".<br />

Nell'ambito dell'ingegneria tissutale opera invece una media impresa padovana,<br />

nata dalla diversificazione di una grande impresa del farmaceutico che ha<br />

messo a frutto in campo biomedico la propria attività di ricerca di base (oltre<br />

50 brevetti), ed ora offre prodotti e servizi per l'ingegneria dei tessuti (rigenerazione<br />

della cartilagine, della pelle) a livello mondiale.<br />

2.4.1.6 Servizi avanzati<br />

Rispetto alla citata indagine del 2003, si è maggiormente segmentato il comparto,<br />

introducendo la bioinformatica, la telemedicina e la consulenza e ingegneria<br />

clinica, per dar conto dello sviluppo del terziario avanzato nel bio<strong>medicale</strong><br />

collegato alla diffusione ormai pervasiva delle tecnologie informatiche.<br />

Accanto allo storico, e quindi numeroso, segmento dell'assistenza tecnica, sviluppatosi<br />

attorno ai principali poli sanitari regionali, si sono avviate alcune<br />

esperienze di telemedicina, che nel caso dell'azienda vicentina ha portato<br />

all'acquisizione da parte di un grande gruppo italiano, leader a livello europeo<br />

nei servizi e nella consulenza di ingegneria clinica.<br />

Tabella 21<br />

Imprese, addetti e fatturato del comparto Servizi avanzati<br />

Assistenza Tot. Tot. Tot.<br />

Bioinformatica Consulenza Telemedicina<br />

tecnica Imprese Addetti Fatt.(K€)<br />

Provincia Az. Add. Fatt. (K€) Az. Add. Fatt. (K€) Az. Add. Fatt. (K€) Az. Add. Fatt. (K€)<br />

Treviso 11 38 4.500 11 38 4.500<br />

Vicenza 7 6 660 1 115 11.500 8 121 12.160<br />

Padova 26 26 2.860 3 17 1.520 1 n.d. 30 43 4.380<br />

Venezia 4 4 440 1 n.d. 5 4 440<br />

Verona 14 26 2.880 14 26 2.880<br />

Belluno 1 1 110 1 1 110<br />

Totale 63 101 11.450 1 n.d. n.d. 3 17 1.520 2 115 11.500 69 233 24.470<br />

L'azienda di bioinformatica invece è una giovane start-up innovativa che applica<br />

i sistemi di intelligenza artificiale in campo medico e ha sviluppato software<br />

neurali dedicati alla diagnosi di patologie organiche, CAD - Tracers, software<br />

dedicati alla misurazione reale e multidimensionale di fotografie, radiografie,<br />

calchi, immagini.<br />

2.4.2 Le imprese di distribuzione<br />

Le imprese del bio<strong>medicale</strong> che si occupano esclusivamente di commercializzazione,<br />

come abbiamo visto, sono complessivamente 502, quasi il 55% del totale,<br />

e occupano 1359 persone per un fatturato complessivo di poco inferiore<br />

ai 500 milioni di euro.<br />

Tuttavia, per quanto riguarda i dati relativi agli occupati e al fatturato, va detto<br />

che sono probabilmente sottostimati, soprattutto quelli al dettaglio, in quanto<br />

rappresentato esclusivamente da micro-imprese che difficilmente dichiarano<br />

puntualmente questi dati (Tabella 24).<br />

42


2. Il settore bio<strong>medicale</strong> nelle società avanzate<br />

Tabella 22<br />

Imprese, addetti e<br />

fatturato del comparto<br />

della distribuzione<br />

nel settore<br />

bio<strong>medicale</strong><br />

Rispetto alla rilevazione del 2003 il comparto distributivo è complessivamente<br />

cresciuto sia in termini di imprese (+ 10%) che di occupazione (+20%), ma le<br />

dinamiche sono state completamente opposte nella distribuzione al dettaglio e<br />

all'ingrosso. Mentre il comparto della piccola distribuzione è calato sia per numero<br />

di imprese che, ancora più sensibilmente, per numero di addetti (-<br />

18,4%), il comparto della distribuzione all'ingrosso ha visto una notevole crescita,<br />

rispettivamente di 62 imprese e 289 addetti.<br />

Tabella 23<br />

Distribuzione settore<br />

bio<strong>medicale</strong><br />

veneto - Raffronto<br />

2003-2007<br />

All'interno del comparto distributivo si può notare come le 316 imprese di commercializzazione<br />

all'ingrosso rappresentano il 63% delle imprese distributive,<br />

occupano oltre 1.100 addetti, l'81% del comparto, e sviluppano il 92% del fatturato.<br />

Tabella 24<br />

Imprese di distribuzione<br />

per dimensione<br />

d'impresa<br />

Tot. %<br />

Area di attività N. Imprese % Imprese N. Addetti % Addetti Fatturato Fatturato<br />

(K€) (K€)<br />

DETTAGLIO 186 37,0% 258 19,0% 38.700 8,0%<br />

INGROSSO 316 63,0% 1.101 81,0% 446.232 92,0%<br />

Totale 502 100,0% 1.359 100,0% 484.932 100,0%<br />

2003 2007 Variazione %<br />

Area di attività Imprese Addetti Imprese Addetti Imprese Addetti<br />

DETTAGLIO 201 316 186 258 -7,5% -18,4%<br />

INGROSSO 254 819 316 1101 24,4% 34,4%<br />

Totale 455 1.135 502 1.359 10,3% 19,7%<br />

Area Dimensione N. % N. % Tot.Fatturato %Fatturato<br />

di attività Impresa Imprese Imprese Addetti Addetti (K€) (K€)<br />

DETTAGLIO Micro Impresa 151 30,1% 258 19,0% 38.700 8,0%<br />

n.c. 35 6,9% 0 0,0% 0,0%<br />

DETTAGLIO<br />

Totale 186 37,0% 258 19,0% 38.700 8,0%<br />

INGROSSO Media Impresa 9 1,8% 365 26,9% 162.472 33,5%<br />

Piccola Impresa 50 10,0% 478 19,0% 185.890 38,3%<br />

Micro Impresa 136 27,1% 258 0,0% 97.870 20,2%<br />

n.c. 121 24,1% 0 35,1% 0,0%<br />

INGROSSO<br />

Totale 316 63,0% 1.101 81,0% 446.232 92,0%<br />

Totale<br />

complessivo 502 100,0% 1.359 100,0% 484.932 100,0%<br />

SECONDA PARTE<br />

La tabella evidenzia come l'ambito del dettaglio sia polverizzato tra 186 micro<br />

imprese, mentre la struttura della distribuzione all'ingrosso è maggiormente diversificata<br />

sia per dimensione d'impresa - vede infatti la presenza di 50 piccole<br />

imprese (10% del totale) e anche una decina di medie imprese - sia per specializzazione<br />

nella tipologia di prodotti trattati.<br />

43


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

Area N. % N. % Tot.Fatturato %Fatturato<br />

di attività Segmento Imprese Imprese Addetti Addetti (K€) (K€)<br />

DETTAGLIO Acustica 32 6,4% 56 4,1% 8.400 1,7%<br />

Art. Sanitari-ortopedici 154 30,7% 202 14,9% 30.300 6,2%<br />

DETTAGLIO<br />

Totale 186 37,1% 258 19,0% 38.700 8,0%<br />

INGROSSO Attrezzat. medicali n.c. 27 5,4% 76 5,6% 21.480 4,4%<br />

Dentale 77 15,3% 307 22,6% 112.212 23,1%<br />

Estetica 11 2,2% 18 1,3% 5.370 1,1%<br />

Ospedaliero-sanitario 201 40,0% 700 51,5% 307.170 63,3%<br />

INGROSSO<br />

Totale 316 62,9% 1.101 81,0% 446.232 92,0%<br />

Totale<br />

complessivo 502 100,0% 1.359 100,0% 484.932 100,0%<br />

Questo riflette del resto la diversa struttura del mercato a cui queste imprese si<br />

riferiscono. Quelle al dettaglio - sostanzialmente le sanitarie-ortopediche e i<br />

centri per le protesi acustiche (sebbene ormai anche il canale delle farmacie<br />

tenda ad offrire sempre più spesso anche queste tipologie di prodotti) - che si rivolgono<br />

al consumatore privato presentano infatti una distribuzione territoriale<br />

correlata a quella della popolazione (Tabella 26). Mentre le imprese della distribuzione<br />

all'ingrosso per lo più tendono a specializzarsi sulle diverse nicchie<br />

del settore (prodotti per il comparto dentale, estetico e ospedaliero e altre attrezzature<br />

medicali) e presentano una diffusione territoriale nuovamente polarizzata<br />

sui maggiori centri sanitario-ospedalieri di Padova, Verona e Treviso.<br />

In particolare emerge il ruolo centrale di Padova come sede di ben 110 imprese,<br />

il 35% del totale che occupano quasi il 40% del personale e raggiungono<br />

un fatturato di quasi 160 milioni di euro.<br />

Provincia Tot. Imprese % Imprese Tot. Addetti % Addetti<br />

Belluno 7 3,8% 12 4,7%<br />

Padova 41 22,0% 66 25,6%<br />

Rovigo 11 5,9% 8 3,1%<br />

Treviso 30 16,1% 49 19,0%<br />

Venezia 30 16,1% 23 8,9%<br />

Verona 29 15,6% 46 17,8%<br />

Vicenza 38 20,4% 54 20,9%<br />

Totale complessivo 186 100,0% 258 100,0%<br />

Tabella 25<br />

Imprese,<br />

addetti e<br />

fatturato<br />

del comparto<br />

della<br />

distribuzione<br />

per<br />

area e segmento<br />

di attività<br />

Tabella 26<br />

Imprese e addetti nella<br />

distribuzione al dettaglio<br />

per provincia<br />

Tabella 27<br />

Imprese e addetti nella distribuzione all'ingrosso per provinciaca<br />

Provincia Tot. Imprese % Imprese Tot. Addetti % Addetti<br />

Tot. Fatturato<br />

(K€)<br />

% Fatturato<br />

(K€)<br />

Belluno 5 1,6% 2 0,2% 720 0,2%<br />

Padova 110 34,8% 431 39,1% 158.320 35,5%<br />

Rovigo 9 2,8% 12 1,1% 4.650 1,0%<br />

Treviso 48 15,2% 104 9,4% 40.910 9,2%<br />

Venezia 26 8,2% 125 11,4% 67.780 15,2%<br />

Verona 82 25,9% 327 29,7% 125.022 28,0%<br />

Vicenza 36 11,4% 100 9,1% 48.830 10,9%<br />

Totale complessivo 316 100,0% 1.101 100,0% 446.232 100,0%<br />

44<br />

E' da notare inoltre che, all'interno del settore della commercializzazione, il Ve-


2. Il settore bio<strong>medicale</strong> nelle società avanzate<br />

neto è sede di numerose imprese di distribuzione nazionale di apparecchiature<br />

biomedicali prodotte all'estero. Si tratta dunque di un terziario qualificato che<br />

copre spesso le vendite o i servizi di assistenza e di marketing per l'intero territorio<br />

nazionale, e che vede molto spesso i distributori commerciali diversificarsi<br />

essi stessi e affiancare altre attività di tipo produttivo.<br />

Concentrando l'analisi sulle imprese dei diversi segmenti di distribuzione<br />

all'ingrosso, si evidenzia come quello ospedaliero sia il più consistente, con oltre<br />

200 imprese (il 63% del totale), 700 addetti e un giro d'affari di oltre 300 milioni<br />

di euro, seguito dai distributori all'ingrosso di materiali e attrezzature dentali,<br />

che sono 77 (il 24% del totale).<br />

Tabella 28<br />

Distribuzione all'ingrosso per segmento e dimensione d'impresa<br />

Dimensione N. % N. % Tot.Fatturato %Fatturato<br />

Segmento Impresa Imprese Imprese Addetti Addetti (K€) (K€)<br />

Attrezzature medicali n.c. Piccola Impresa 5 1,6% 57 5,2% 15.700 3,5%<br />

Micro Impresa 10 3,2% 19 1,7% 5.780 1,3%<br />

n.c. 12 3,8% 0 0,00% 0,0%<br />

Attrezzature medicali n.c. Totale 27 8,6% 76 6,9% 21.480 4,8%<br />

Dentale Media Impresa 2 0,6% 140 12,7% 50.072 11,2%<br />

Piccola Impresa 9 2,9% 79 7,2% 30.690 6,9%<br />

Micro Impresa 51 16,1% 88 8,00% 31.450 7,0%<br />

n.c. 15 4,8% 0 0,00% 0,0%<br />

Dentale Totale 77 24,4% 307 27,9% 112.212 25,1%<br />

Estetica Piccola Impresa 1 0,3% 15 1,3% 5.000 1,1%<br />

Micro Impresa 1 0,3% 3 0,3% 370 0,1%<br />

n.c. 9 2,9% 0 0,00% 0,00%<br />

Estetica Totale 11 3,5% 18 1,6% 5.370 1,2%<br />

Ospedaliero-sanitario Media Impresa 7 2,2% 225 20,4% 112.400 25,2%<br />

Piccola Impresa 35 11,1% 327 29,7% 134.500 30,1%<br />

Micro Impresa 74 23,4% 148 13,4% 60.270 13,5%<br />

n.c. 85 26,9% 0 0,00% 0,0%<br />

Ospedaliero-sanitario Totale 201 63,6% 700 63,5% 307.170 68,8%<br />

INGROSSO Totale 316 100,0% 1.101 100,0% 446.232 100,0%<br />

Anche dal punto di vista dimensionale si può notare come nella distribuzione<br />

ospedaliera e dentale si concentrino le imprese maggiori, spesso filiali di multinazionali<br />

estere, e se si considera anche il dato del fatturato medio per addetto<br />

(Tabella 29) si evince la rilevanza strategica di questo comparto nella filiera bio<strong>medicale</strong>.<br />

SECONDA PARTE<br />

Tabella 29<br />

Fatturato medio<br />

per addetto nella<br />

distribuzione<br />

all’ingrosso<br />

Fatt medio<br />

Fatt medio<br />

Area di attività x addetto Segmento x add.etto<br />

(K€)<br />

(K€)<br />

ospedaliero-sanitario 430,00<br />

INGROSSO 342,50<br />

dentale 360,00<br />

estetica 300,00<br />

attrezzature medicali n.c. 280,00<br />

45


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

46


Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

3<br />

TERZA PARTE<br />

47


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

31<br />

EUCOMED Industry Profile,<br />

2003<br />

32<br />

Dati riportati da OECD Health<br />

Data 2006. Il confronto è<br />

effettuato a parità di potere<br />

d'acquisto<br />

48<br />

La capacità di un'impresa e di un sistema produttivo di competere sul mercato<br />

internazionale si misura da vari indicatori, quali la quota di export sul fatturato,<br />

la produzione di brevetti internazionali, gli investimenti diretti all'estero, il riconoscimento<br />

e l'affermazione globale di marchi d'impresa, la presenza nei segmenti<br />

a maggiore innovazione e redditività, ecc.<br />

Dopo aver analizzato la struttura produttiva, si intende quindi fare il punto su<br />

quelli che sono i punti di forza e debolezza del bio<strong>medicale</strong> veneto per metterne<br />

in luce le potenzialità e le opportunità di sviluppo, tenendo conto delle particolarità<br />

del mercato della salute e del benessere, sopra descritte.<br />

Ancora una volta infatti, va sottolineato che il mercato dei dispositivi medici, nonostante<br />

sia caratterizzato da una domanda prevalentemente pubblica, a differenza<br />

del farmaceutico che è un mercato globale sostanzialmente omogeneo,<br />

è invece estremamente diversificato e frammentato in una molteplicità di<br />

nicchie di mercato, più o meno ampie sia in termini di volumi che di imprese<br />

(per apparecchiature molto innovative e sofisticate si arriva a contare poche decine<br />

di pezzi venduti all'anno nel mondo da sole 4-5 imprese).<br />

3.1 Il mercato bio<strong>medicale</strong> nel mondo<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

3. LA COMPETITIVITÀ<br />

delle imprese biomedicali venete<br />

Va premesso, innanzitutto, che il mercato mondiale dei dispositivi medici è rappresentato<br />

in massima parte da paesi dotati di sviluppate infrastrutture sanitarie,<br />

tanto che quasi l'80% del mercato complessivo è rappresentato da sette paesi<br />

soltanto: Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Italia, Regno Unito,<br />

31<br />

Spagna . Questo perché la maggior parte dei dispositivi medici può essere utilizzata<br />

soltanto in presenza di strutture sanitarie e capacità professionali adeguate,<br />

mentre si stima che nel mondo quasi cinque persone su sei vivano in<br />

aree in cui la maggior parte dei dispositivi medici non può essere utilizzata a causa<br />

della totale assenza di queste condizioni necessarie.<br />

Una seconda necessaria premessa riguarda la mancanza di uno sforzo sistematico<br />

a livello internazionale di raccogliere, integrare e diffondere i dati e le informazioni<br />

di base sullo stato e l'evoluzione dell'industria biomedica.<br />

Per quantificare le dimensioni del mercato bio<strong>medicale</strong> è necessario partire<br />

dall'esame delle dinamiche della spesa sanitaria complessiva dei paesi economicamente<br />

avanzati, costituita - come si è visto - dalle spese sostenute dai cittadini,<br />

dai servizi pubblici e dagli investimenti in tecnologie mediche.<br />

32<br />

I dati OCSE (2005) mettono in luce che la spesa sanitaria europea è pari a<br />

quasi il 9% del Pil per una spesa pro-capite di quasi 2.000 euro, superiore a<br />

quella del Giappone attestato a 1.775 euro, ma sensibilmente inferiore a quella<br />

degli Stati Uniti che supera i 4.800 euro, spendendo in sanità oltre il 15% del<br />

Pil (Figura 7e Figura 8).<br />

L'Italia rappresenta il quarto mercato della salute a livello europeo, con una<br />

spesa in rapporto al Pil sulla media europea, mentre a livello di spesa procapite<br />

con 2.079 euro è inferiore a quasi tutti i partner avanzati.<br />

In generale, la quota principale di risorse destinate alla sanità proviene dal finanziamento<br />

pubblico (entrate generali dello Stato e assicurazioni sociali sani-


3. La competitività delle imprese biomedicali venete<br />

33<br />

tarie) e ammonta in media al 73% della spesa sanitaria totale, superando<br />

l'80% nei Paesi del Nord Europa, in Giappone e Gran Bretagna, mentre l'Italia<br />

si posiziona leggermente al di sopra della media dell'OCSE (Organizzazione<br />

per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), con una quota pubblica del<br />

75,6% sul totale della spesa sanitaria. La restante quota di spesa sanitaria, invece,<br />

viene finanziata attraverso risorse private, pagamenti a carico delle famiglie<br />

e assicurazioni private, che in Europa rappresentano in media il 6,1% del<br />

totale dei finanziamenti.<br />

1.600<br />

1.400<br />

1.200<br />

1.000<br />

800<br />

600<br />

400<br />

200<br />

0<br />

234<br />

174 140 121<br />

68 45<br />

Figura 7 - Spesa sanitaria in Europa, Giappone e negli USA, anno 2004 (Mld €)<br />

121<br />

224<br />

TERZA PARTE<br />

33<br />

Va notato che le stime possono<br />

variare sia per la tipologia di<br />

dispositivi considerati sia per la<br />

modalità di calcolo della spesa.<br />

904<br />

1.441<br />

Germania Francia Regno Italia Spagna Olanda Altri Giappone Europa USA<br />

Unito<br />

Spesa sanitaria totale (pubblica e privata) in miliardi di euro<br />

6.000<br />

5.000<br />

4.827<br />

4.000<br />

3.000<br />

2.000<br />

2.839 2.862<br />

2.317<br />

2.079<br />

1.684<br />

2.733<br />

2.012<br />

1.775<br />

1.978<br />

1.000<br />

880<br />

0<br />

Germania Francia<br />

Regno<br />

Unito<br />

Italia Spagna Olanda Altri Media<br />

OCSE<br />

Giappone Europa<br />

USA<br />

Spesa sanitaria pro-capite ( € )<br />

Figura 8 - Spesa sanitaria pro-capite nelle principali aree geografiche del<br />

mondo, anno 2004<br />

49


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

Paese<br />

Della spesa sanitaria complessiva quella per i dispositivi medici rappresenta,<br />

come detto, solo una piccola quota: è del 6,3% a livello europeo e del 5,5%<br />

per gli Stati Uniti. Questo comporta che il primo mercato di dispositivi medici<br />

sono gli USA con un valore complessivo di 79,43 miliardi di euro, il secondo è<br />

l'Europa con 63,62 Mld. mentre il Giappone è il terzo con 23,17 Mld.<br />

Complessivamente, nel 2003, il mercato mondiale per i dispositivi medici era<br />

stimato superare i 184 miliardi di euro da Eucomed mentre secondo Standard<br />

33<br />

& Poor's raggiungeva i 190, con una crescita del 16% rispetto al 2002 .<br />

Quote di mercato dei dispositivi medici anno 2003<br />

Altri<br />

16%<br />

Giappone<br />

11%<br />

Germania 19,0 230<br />

Francia 9,0 150<br />

Italia 6,2 107<br />

Regno Unito 5,8 97<br />

Spagna 3,0 73<br />

Europa<br />

30%<br />

USA<br />

43%<br />

Figura 9 - Valore del mercato mondiale dei dispositivi medici, anno 2003<br />

In Europa, al primo posto troviamo la Germania con una quota pari al 34% del<br />

mercato europeo, seguita dalla Francia con il 17%, dall'Italia con il 12%, dal<br />

Regno Unito con il 11%, e dalla Spagna con il 6%; tutti gli altri paesi europei insieme<br />

rappresentano il 20%<br />

34<br />

.<br />

Valore mercato Spesa Dispositivi<br />

Dispositivi Medici (mld €) Medici pro-capite (€)<br />

Olanda 2,5 154<br />

Giappone 20,1 158<br />

Europa 55,2 124<br />

USA 79,3 278<br />

Altri paesi 30,0<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

Tabella 30<br />

Valore del mercato dei dispositivi medici<br />

nei principali paesi, anno 2003<br />

Tabella 30 - Valore del mercato dei dispositivi medici nei principali<br />

paesi, anno 2003<br />

33<br />

Va notato che le stime possono<br />

variare sia per la tipologia di<br />

dispositivi considerati sia per la<br />

modalità di calcolo della spesa.<br />

34<br />

EUCOMED Industry Profile<br />

2003<br />

50<br />

Terzo per dimensione a livello mondiale è il mercato giapponese, che tuttavia<br />

rappresenta un mercato di difficile penetrazione in quanto - al di là delle differenze<br />

culturali e di approccio agli affari - presenta una iper-regolamentazione,<br />

forme più o meno sottili di protezionismo (le imprese locali possedute da gruppi<br />

USA sono solo l'1,59%), politiche di contenimento della spesa sanitaria pubblica,<br />

e - non ultima - un'elevata competitività delle imprese locali dovuta principalmente<br />

alle dimensioni d'impresa, mediamente molto superiori a quelle europee<br />

(quasi il 40% delle imprese ha più di 50 addetti, l'8% ha da 250 a 999 ad-


3. La competitività delle imprese biomedicali venete<br />

35<br />

detti e ben il 6% supera i 1.000 addetti ), e ad una produttività per addetto quasi<br />

doppia .<br />

36<br />

E' difficile dire esattamente quante siano le imprese che operano nel settore dei<br />

dispositivi medici, data l'elevata frammentazione del settore e la citata non<br />

omogenea classificazione a livello internazionale. Basti pensare che secondo<br />

NewCronos database (Eurostat 2004a) in Europa (considerata allargata ai 25<br />

37<br />

paesi UE) operano circa 50.000 imprese con il codice NACE 33.1 , mentre<br />

Eucomed - l'Associazione Europea dell'industria biomedica - ne stima 8.500.<br />

Anche per gli Stati Uniti le stime variano tra le 11.409 imprese registrate<br />

dall'FDA (Food and Drug Administration) e le circa 15.000 stimate nel 2004<br />

dalla società di ricerche di mercato Dun & Bradstreet. Infine, per quanto riguarda<br />

il Giappone le stime vanno dalle 1.600 imprese scarse alle oltre 5.000<br />

(JFMDA).<br />

Si può quindi dire che il numero complessivo di imprese a livello mondiale varia<br />

sensibilmente - a seconda dell'accezione che viene data al settore bio<strong>medicale</strong><br />

- dalle 25.000 alle 200.000 unità, anche se è tuttavia evidente che gli attori<br />

in grado di giocare un ruolo attivo sul mercato globale sono molti di meno e,<br />

nella maggior parte dei casi, le aziende leader di mercato hanno sede negli Stati<br />

Uniti ed in Giappone.<br />

Il mercato mondiale dei dispositivi medici infatti è molto concentrato: esistono<br />

comparti merceologici le cui rispettive imprese leader detengono quote del<br />

mercato mondiale che vanno dal 30% fino al 50% e questo si può spiegare considerando,<br />

in aggiunta alla generale globalizzazione, le piccole dimensioni caratteristiche<br />

dei singoli segmenti omogenei di questo mercato.<br />

Nelle seguenti tabelle vengono sintetizzati i principali dati relativi alla produzione,<br />

agli addetti e alla produttività nei tre principali mercati mondiali: Stati<br />

Uniti, Europa e Giappone.<br />

38<br />

Dai dati relativi al 2002 , si evince innanzitutto che gli Stati Uniti rappresentano<br />

il primo mercato sia per domanda che per offerta di dispositivi medici; in secondo<br />

luogo che basino la loro struttura produttiva sulla grande impresa dove<br />

è maggiore l'intensità di capitale e quindi la produttività media per addetto.<br />

TERZA PARTE<br />

35<br />

MHLW, 2003<br />

36<br />

“Medical devices competitiveness<br />

and impact on public<br />

health expenditure”, Pammolli<br />

et al., 2005<br />

37<br />

corrisponde alla nostra classe<br />

ATECO 33.1 - Fabbricazione di<br />

apparecchi medicali e chirurgici<br />

e di apparecchi ortopedici<br />

38<br />

Pammolli et. Al., 2005<br />

Tabella 31<br />

Valore della produzione di DM (Milioni<br />

di euro a valore costante 1995)<br />

e % sul valore del manifatturiero<br />

Tabella 32<br />

Addetti (in migliaia) nel settore dei<br />

DM e % sul totale del manifatturiero<br />

Tabella 33<br />

Valore aggiunto per addetto (apparente<br />

produttività del lavoro) (Migliaia<br />

di euro a valore costante<br />

1995)<br />

Paese 2000 2001 2002 2002<br />

USA 54.698 55.002 52.100 2,0%<br />

Giappone 12.597 13.057 13.118 0,5%<br />

EU-25 29.155 32.139 33.803 0,8%<br />

EU-15 28.212 31.059 Dati non pervenuti 1,1%<br />

Nuovi Stati Membri 561 614 705 0,3%<br />

Paese 2000 2001 2002 2002<br />

USA 351 353 373 2.4%<br />

Giappone 213 213 Dati non pervenuti 1.9%<br />

EU-25 333 352 Dati non pervenuti 1.2%<br />

EU-15 304 319 Dati non pervenuti 1.3%<br />

Nuovi Stati Membri 28 32 35 1.1%<br />

Paese 2000 2001 2002<br />

USA 104,8 106,6 104,3<br />

Giappone 69,0 69,4 Dati non pervenuti<br />

EU-25 36,8 36,6 Dati non pervenuti<br />

EU-15 41,7 40,5 Dati non pervenuti<br />

Nuovi Stati Membri 9,1 5,5 Dati non pervenuti<br />

51


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

Classe di addetti N° imprese Fatt. (Mil. €) Fatturato medio (Mil.€)<br />

< 10 9.975 2.295 0,23<br />

da 10 a 29 2.348 3.262 1,39<br />

da 30 a 59 1.034 3.479 3,36<br />

da 60 a 99 483 3.186 6,60<br />

da 100 a 499 759 16.000 21,08<br />

> 500 388 224.124 577,64<br />

Totale 14.987 252.346 16,84<br />

39<br />

Fonte: Dun & Bradstreet 2004<br />

Medical Device Firm Data<br />

40<br />

Pammolli et. Al., 2005<br />

41<br />

Pammolli et. Al., 2005<br />

52<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

Tabella 34<br />

Stati Uniti, Profilo del settore industriale<br />

dei dispositivi medici, anno<br />

2004 39<br />

Come si può notare anche dalla Tabella 34 infatti, quello che differenzia sensibilmente<br />

la struttura industriale degli USA rispetto a quella europea, e a maggior<br />

ragione quella italiana, è la presenza di quasi 400 imprese con oltre 500<br />

addetti, che da sole producono quasi il 90% dell'intero fatturato del settore negli<br />

Stati Uniti (dovuta anche alle numerose operazioni di fusione e acquisizione<br />

avvenute a partire dalla metà degli anni '90). Mentre infatti per le classi dimensionali<br />

d'impresa medio-piccole il fatturato medio per azienda negli USA è<br />

comparabile con quello delle imprese italiane, i quasi 600 milioni di euro di fatturato<br />

medio delle grandissime aziende - per lo più multinazionali - degli USA<br />

hanno evidenti implicazioni, non solo rispetto alla produttività, ma anche in termini<br />

di investimenti in ricerca, marketing, presenza commerciale, diversificazione<br />

dei prodotti, acquisizione di altre imprese, ecc., ossia - più brevemente -<br />

di capacità competitiva.<br />

Un altro dato significativo infatti, per la comprensione della capacità competitiva<br />

delle imprese è l'investimento diretto all'estero o l'acquisizione della proprietà<br />

di imprese estere. In questo campo, mentre l'1,29% delle unità produttive<br />

USA del settore è detenuto da gruppi europei, le imprese degli Stati Uniti posseggono<br />

il 6,65%, il 12,48% e il 10, 07% delle imprese rispettivamente di Germania,<br />

Francia e Inghilterra, arrivando addirittura al 60,24% di quelle irlandesi.<br />

40<br />

Se consideriamo poi il grado di diversificazione delle imprese possiamo dire<br />

che le imprese europee e giapponesi sono mediamente più specializzate di<br />

quelle USA: quasi il 25% di quelle giapponesi è concentrato in un'unica specialità<br />

medica, contro il 13% di quelle americane, mentre l'Italia è il paese con<br />

il più basso livello di diversificazione tra quelli considerati (Germania, Irlanda,<br />

Giappone, USA, Inghilterra, Francia) e quando diversifica lo fa prevalentemente<br />

all'interno delle singole specialità.<br />

Mentre se si analizzano le imprese raggruppandole per specialità medica in cui<br />

operano si evidenziano profili di diversificazione piuttosto diversi, a conferma<br />

del fatto che il mercato bio<strong>medicale</strong> è caratterizzato da nicchie molto diverse<br />

fra loro.<br />

Come già ampiamente detto, la ricerca e sviluppo e l'innovazione sono poi altri<br />

aspetti cruciali nella competizione in questo settore e qui le imprese europee<br />

registrano complessivamente un livello di R&S sostanzialmente inferiore a quelle<br />

degli Stati Uniti, anche se esiste una forte differenziazione nei livelli di spesa<br />

in questo ambito all'interno dell'Unione Europea, così come tra le diverse nicchie<br />

di mercato.<br />

L'analisi degli accordi di Licenza mostrano una netta dominanza degli USA, così<br />

come i risultati del processo di innovazione (numero e qualità dei brevetti registrati,<br />

pubblicazioni, introduzione di nuovi dispositivi nel mercato americano)<br />

confermano la leadership degli Stati Uniti sia in termini numerici che di “importanza”<br />

.<br />

41<br />

Nonostante che i dati Eurostat utilizzati per analizzare l'intensità degli investi-


3. La competitività delle imprese biomedicali venete<br />

menti in R&S delle imprese europee sottostimino il valore rispetto a quelli di<br />

AdvaMed per il mercato americano, perché escludono alcuni settori ad alta intensità<br />

di ricerca, come la diagnostica in vitro, tuttavia il dato complessivo riportato<br />

nella Tabella 35 è comunque ampiamente significativo del divario di risorse<br />

messe in campo dai principali competitori.<br />

Tabella 35<br />

Spesa in R&S in percentuale<br />

del fatturato<br />

Fonte: AdvaMed (2004) per gli USA; Eurostat (2004a); MLHW (2003).<br />

Un altro dato significativo è rappresentato nella Figura 10: le piccole imprese<br />

hanno un tasso di R&S molto superiore alle grandi; questo dimostra come esista<br />

una “divisione del lavoro di ricerca” tra piccole imprese innovative e grandi<br />

imprese più concentrate sulla commercializzazione e il marketing.<br />

140<br />

120<br />

100<br />

100<br />

Paese 1997 1998 1999 2000 2001 2002<br />

USA 11,1% 12,9% 10,1% 10,9% 12,3% 11,4%<br />

Giappone n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. 5,6%<br />

EU-15 1,6% 1,1% 1,3% 1,5% 1,6% 1,7%<br />

TERZA PARTE<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

1993<br />

1997 2002<br />

Figura 10 - Distribuzione del tasso mediano di R&S/fatturato (mil. $) per classe<br />

di addetti<br />

Per venire alla capacità brevettuale la Figura 11 - Posizionamento tecnologico<br />

bio<strong>medicale</strong> in termini di capacità brevettuale dei principali paesi, anni 2001-<br />

2005 mette in luce l'eccellenza degli Usa, la buona posizione di Germania e<br />

Gran Bretagna, l'emergere di Cina e Corea come debuttanti e per l'Italia un posizionamento<br />

tra dormienti e debuttanti<br />

42<br />

.<br />

42<br />

Debuttanti: i paesi che si trovano<br />

in questa zona hanno incrementato<br />

la propria produzione<br />

di brevetti tra il 2001 ed<br />

il 2005 ma non hanno ancora<br />

raggiunto una produttività tale<br />

da consentire il passaggio<br />

nell'eccellenza. Il numero di<br />

brevetti per milione di abitante,<br />

cioè, è ancora limitato. Dormienti:<br />

in questa area sono<br />

presenti i paesi che hanno un<br />

tasso di crescita del numero di<br />

brevetti nell'arco temporale dal<br />

2001 al 2005 inferiore alla media<br />

complessiva ed, inoltre,<br />

hanno una produzione di brevetti<br />

per milione di abitanti ancora<br />

inferiore alla media dei<br />

paesi considerati.<br />

53


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

Brevetti biomedicali per 1 milione di abitanti, anno 2004<br />

MATURI<br />

Svezia<br />

Posizionamento Tecnologico Bio<strong>medicale</strong><br />

Germania<br />

Gran Bretagna<br />

Francia<br />

Giappone<br />

5<br />

-25% -15% -5% 5% 15% 25% 35% 45% 55% 65%<br />

Olanda<br />

Russia<br />

DORMIENTI<br />

Spagna<br />

Italia<br />

30<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

0 Grecia<br />

-5<br />

USA<br />

ECCELLENTI<br />

Cina<br />

Danimarca<br />

Corea del Sud<br />

DEBUTTANTI<br />

Variazione percentuale del numero dei brevetti biomedicali prodotti (2001/2005)<br />

Figura 11 - Posizionamento tecnologico bio<strong>medicale</strong> in termini di capacità<br />

brevettuale dei principali paesi, anni 2001-2005<br />

17%<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

3%<br />

80%<br />

Ente Pubblico<br />

Impresa<br />

Privato<br />

Tot: 877 brevetti<br />

Periodo: 1999-ago 2005<br />

Fonte: Dintec, 2006<br />

Figura 12 - Percentuale dei brevetti biomedicali italiani per tipo di<br />

soggetto brevettante<br />

43<br />

“Dispositivi medici e tecnologie<br />

diagnostiche - Struttura, incidenza<br />

economica e rilevanza<br />

strategica del settore in Italia”<br />

Centro di ricerche Confindustria,<br />

Università Commerciale<br />

“Luigi Bocconi”, 2007<br />

54<br />

43<br />

Come viene evidenziato un recente studio i principali freni alla R&S bio<strong>medicale</strong><br />

in Italia sono dovuti principalmente ai seguenti fattori:<br />

• La piccola dimensione delle imprese e limitate capacità di investimento rispetto<br />

alle esigenze del mercato globale<br />

• Fondi europei poco accessibili<br />

• Imprese e università poco aperte al mercato finanziario: fondi di investimento<br />

privati poco attivi<br />

• deficit di “politiche distrettuali” che favoriscano il collegamento tra attività<br />

di ricerca e di produzione e aiutino a “fare sistema”<br />

• Regolazione centrale debole: in particolare in questi settori dove è forte il ruolo<br />

della domanda pubblica è innanzitutto questa che potrebbe premiare<br />

l'innovazione.<br />

Per quanto riguarda il commercio internazionale, in Europa, gli unici paesi ad<br />

avere una bilancia commerciale favorevole in questo settore sono la Germa-


3. La competitività delle imprese biomedicali venete<br />

nia - la cui industria è particolarmente competitiva nella diagnostica in vitro,<br />

nella dialisi ed in alcuni altri mercati -, l'Irlanda (divenuta una realtà particolarmente<br />

attraente per gli insediamenti industriali, tra cui appunto quello dei dispositivi<br />

medici, grazie ad una politica fiscale mirata), ed il Regno Unito; tutti gli<br />

altri paesi mostrano un bilancio import-export sfavorevole. Tuttavia l'analisi dei<br />

singoli segmenti rivela una forte eterogeneità tra le diverse nicchie di mercato e<br />

mostra una “vocazione” dell'Europa come produttore leader - ed esportatore<br />

netto - di apparecchiature elettromedicali diagnostiche.<br />

Nelle figure vengono mostrati i trend delle esportazioni, delle importazioni e<br />

delle bilance commerciali dei tre principali mercati, mettendo in rilievo, per<br />

l'Europa, sia il dato complessivo (EU-15) sia quello netto, depurato quindi<br />

dall'interscambio interno ai quindici paesi europei (extra EU-15 only).<br />

TERZA PARTE<br />

Figura 13 - Esportazioni dispositivi<br />

medici, UE-15, USA, Giappone<br />

(1988-2004)<br />

Figura 14 -<br />

Importazioni<br />

dispositivi<br />

medici, UE-<br />

15, USA,<br />

Giappone<br />

(1988-<br />

2004)<br />

55


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

Paesi<br />

Figura 15 - Bilancia commerciale (% exp. su tot. scambiato) UE-15, USA,<br />

Giappone (1988-2004)<br />

44<br />

Focalizzando l'analisi sugli anni più recenti i dati Comtrade evidenziano ulteriormente<br />

la crescita degli scambi tra il 2003 e il 2006, che complessivamente<br />

passano da 43,5 miliardi di dollari a 60,8 Mld $ (+40%). Gli Stati Uniti e la<br />

Germania nel periodo considerato mantengono un saldo positivo a differenza<br />

del Giappone, della Francia e del Regno Unito.<br />

Import<br />

Export<br />

Paesi<br />

(milioni $) (milioni $)<br />

USA 5.474 USA 6.407<br />

Germania 2.459 Germania 4.057<br />

Regno Unito 1.595 Francia 1.410<br />

Francia 1.452 Regno Unito 1.297<br />

Italia 1.378 Messico 1.234<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

Tabella 36<br />

Principali paesi importatori ed esportatori<br />

di dispositivi medici nel 2006<br />

Fonte: Nazioni Unite, comtrade<br />

Paese<br />

44<br />

I dati comprendono anche i<br />

prodotti farmaceutici<br />

Import<br />

Export<br />

Paese<br />

Valore in miliardi $ Valore in miliardi $<br />

USA 45,1 USA 53,29<br />

Germania 17,38 Germania 28,53<br />

Olanda 15,51 Olanda 16,79<br />

Giappone 14,02 Irlanda 13,28<br />

Regno Unito 12,82 Giappone 12,85<br />

Altri 105,79 Altri 87,17<br />

Totale import 210,62 Total Export: 211,9<br />

Tabella 37<br />

Principali paesi importatori<br />

ed esportatori di dispositivi<br />

medici, periodo<br />

2003-2006<br />

Fonte: Nazioni Unite, comtrade<br />

Dal punto di vista delle importazioni la Germania ha superato i Paesi Bassi come<br />

principale paese, con una crescita annua nel periodo 2003-2006 del 9%,<br />

mentre le importazioni dagli USA, nonostante l'indebolimento relativo del dollaro,<br />

hanno avuto un tasso annuo di crescita del 4,6%.<br />

56


3. La competitività delle imprese biomedicali venete<br />

Tabella 38<br />

Importazioni italiane, anni 2003-<br />

2006 (migliaia €)<br />

Fonte: ISTAT<br />

Paese 2003 2004 2005 2006<br />

Germania 436.397 516.760 585.465 593.297<br />

Paesi Bassi 462.080 551.986 598.428 568.030<br />

Stati Uniti 427.549 424.691 492.126 506.853<br />

Belgio 206.385 257.911 370.587 377.500<br />

Francia 302.847 290.029 315.938 319.966<br />

Regno Unito 122.854 156.931 180.512 175.255<br />

Irlanda 107.789 123.499 138.225 117.379<br />

Svizzera 105.050 116.236 108.845 109.468<br />

Giappone 75.647 79.816 93.767 94.702<br />

Spagna 18.407 18.548 18.642 19.469<br />

Mondo 2.583.833 2.853.758 3.249.318 3.297.101<br />

La Germania resta il principale partner commerciale dell'Italia anche per quanto<br />

riguarda le esportazioni che sono cresciute nel periodo di riferimento allo<br />

stesso tasso delle importazioni (+36%), mentre le migliori performance esportative<br />

si registrano verso i Paesi Bassi e la Spagna con tassi complessivi superiori<br />

al 53%. Gli Stati Uniti rimangono il terzo mercato di destinazione dei prodotti<br />

italiani, con un tasso di crescita nel periodo del 41%.<br />

Tabella 39<br />

Esportazioni italiane, anni 2003-<br />

2006 (migliaia €)<br />

Paese 2003 2004 2005 2006<br />

Germania 169.428 180.668 220.248 230.403<br />

Francia 144.061 143.654 163.414 176.816<br />

Stati Uniti 121.113 133.809 171.028 170.937<br />

Paesi Bassi 106.111 109.338 150.591 163.547<br />

Spagna 74.109 87.989 100.481 113.456<br />

Regno Unito 51.277 63.667 56.059 64.453<br />

Svizzera 49.797 49.227 48.315 43.094<br />

Belgio 51.901 39.990 29.311 35.171<br />

Giappone 26.065 28.489 31.916 31.628<br />

Irlanda 9.767 5.186 5.896 6.236<br />

Mondo 1.374.427 1.480.721 1.638.618 1.809.750<br />

TERZA PARTE<br />

Tabella 40<br />

Saldo commerciale Italia, anni<br />

2003-2006 (migliaia €)<br />

Paese 2003 2004 2005 2006<br />

Paesi Bassi<br />

-355.969 -442.648 -447.838 -404.483<br />

Germania<br />

-266.969 -336.092 -365.217 -362.893<br />

Belgio<br />

-154.483 -217.921 -341.276 -342.329<br />

Stati Uniti<br />

-306.437 -290.881 -321.098 -335.916<br />

Francia<br />

-158.786 -146.375 -152.524 -143.150<br />

Irlanda<br />

-98.023 -118.313 -132.329 -111.143<br />

Regno Unito<br />

-71.577 -93.263 -124.453 -110.802<br />

Svizzera<br />

-55.253 -67.009 -60.530 -66.374<br />

Giappone<br />

-49.582 -51.327 -61.851 -63.075<br />

Spagna 55.702 69.441 81.839 93.987<br />

Mondo<br />

-1.209.407 -1.373.037 -1.610.700 -1.487.351<br />

Se guardiamo dunque alla situazione complessiva dell'import-export italiano<br />

negli ultimi anni osserviamo una miglioramento del saldo commerciale<br />

nell'ultimo anno di quasi l'8%, frutto principalmente di una buona crescita delle<br />

esportazioni (+ 7,7% nel 2004 e oltre il + 10% nei successivi anni).<br />

Va rilevato tuttavia che tra i principali paesi /mercati del settore bio<strong>medicale</strong><br />

l'unico verso il quale l'Italia registra un saldo positivo è la Spagna, mentre complessivamente<br />

il nostro paese ha un saldo negativo nel 2006 di quasi 1,5 miliardi<br />

di euro. D'altra parte, come si evidenzia nella Tabella 42 è il nostro siste-<br />

57


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

4.000,0<br />

3.000,0<br />

2.000,0<br />

1.000,0<br />

0,0<br />

-1.000,0<br />

-2.000,0<br />

2.583,8<br />

1.374,4<br />

-1.209,4<br />

ma paese che è strutturalmente debole nei comparti a media e alta tecnologia<br />

rispetto agli altri paesi economicamente avanzati.<br />

Tabella 41 - Saldi commerciali dell'Italia nel settore bio<strong>medicale</strong>, anni<br />

2003-2006 (milioni di €)<br />

Bilancia commerciale italiana 2003-2006 (Mil. €)<br />

2.853,8<br />

1.480,7<br />

-1.373,0<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

import export saldo<br />

3.249,3 3.297,1<br />

1.638,6<br />

-1.610,7<br />

Tabella 42 - Export per intensità di tecnologia, % sul rispettivo totale manifatturiero<br />

UE-15 Germania Francia Italia Regno Stati<br />

Unito Uniti<br />

Giappone<br />

High-tech 23,5 20,6 25,4 11,8 40,3 37,9 30,8<br />

Medium<br />

high-tech<br />

40,2 51,1 39,8 38,8 33,3 37,1 52,2<br />

Medium<br />

low-tech<br />

15,3 14,6 14,7 18,0 11,9 10,6 11,4<br />

Low-tech 20,8 13,7 19,7 31,3 13,8 14,3 5,6<br />

1.809,7<br />

2003 2004 2005 2006 provv.<br />

-1.487,4<br />

Fonte:<br />

Eurostat<br />

Per concludere questa panoramica sul mercato bio<strong>medicale</strong> nel mondo, la Figura<br />

16, al di là del dato evidente, sebbene un po' troppo sommario, della bassa<br />

crescita del settore in Italia rispetto alle altre economie avanzate, ci dà anche<br />

un'altra indicazione finora messa poco in luce: la crescita mediamente più sostenuta<br />

che in questi ultimi anni stanno avendo i paesi emergenti, in primo luogo<br />

Cina, India, Corea del Sud, Brasile.<br />

58


3. La competitività delle imprese biomedicali venete<br />

Tassi di crescita medi annui del fatturato (2004-2006)<br />

8%<br />

7%<br />

6%<br />

5%<br />

4%<br />

3%<br />

2%<br />

1%<br />

0%<br />

2,8%<br />

5%<br />

5,5%<br />

Se guardiamo per esempio all'India, le indicazioni della Camera di commercio<br />

45<br />

indo-italiana dicono che:<br />

• Il mercato della tecnologia medica registra una crescita superiore al 20%<br />

• Si prevede che entro il 2012 questo mercato supererà i 3,4 miliardi di €<br />

• Vi è richiesta di prodotti di alta tecnologia negli ospedali governativi e privati<br />

• È la seconda destinazione - dopo la Cina - per il Contract Manufacturing<br />

• La produzione potrebbe raggiungere i 37 miliardi di € entro il 2015.<br />

• Il 45 - 50 % dei macchinari medici per cure cardiache sono tuttora importati.<br />

6%<br />

7%<br />

Italia USA Europa Giappone Resto del<br />

Mondo<br />

Figura 16 - Tassi di crescita del fatturato bio<strong>medicale</strong> nel mondo (fonte:<br />

Assiobiomedica e Eucomed, 2007)<br />

TERZA PARTE<br />

3.2 L'interscambio commerciale delle imprese biomedicali venete<br />

Attualmente, come abbiamo visto, le imprese leader mondiali coprono appena<br />

il 30-35% del mercato, con un fatturato che va da 50 ai 500 milioni di dollari,<br />

valori considerati minimi negli altri comparti industriali. Ciò dipende<br />

dall'elevata specializzazione delle aziende e spesso, in relazione al segmento<br />

che produce macchinari bio<strong>medicale</strong>, dalla non elevata numerosità dei volumi<br />

prodotti. Questo permette anche alle imprese biomedicali venete, che per<br />

lo più perseguono strategie di nicchia, l'espansione nei mercati esteri.<br />

Dai dati dell'interscambio commerciale infatti, nonostante il costante apprezzamento<br />

dell'euro, emerge una crescente propensione e capacità competitiva<br />

delle imprese biomedicali venete verso i mercati internazionali, con punte<br />

dell'80-90% di export a seconda dei segmenti produttivi, dalla specializzazione<br />

delle aziende e spesso, dalla non elevata numerosità dei volumi prodotti.<br />

In particolare, dalla Tabella 43 si nota l'ottima performance complessiva dello<br />

scorso anno dovuta ad una netta ripresa esportativa con un +30% dopo un<br />

2005 fermo e un contemporaneo calo delle importazioni di quasi il 10% sul totale.<br />

Rispetto alle diverse aree geografiche, è da notare che la bilancia commerciale<br />

verso gli Stati Uniti rimane sostanzialmente stabile, nonostante la svalutazione<br />

del dollaro, grazie ad una consistente crescita delle esportazioni, mediamente<br />

superiore al 30% annuo.<br />

Verso l'Europa invece il saldo per la prima volta positivo si deve ad una concomitante<br />

forte crescita dell'export e un'altrettanto brusca frenata delle importazioni.<br />

45<br />

Presentazione a Modena,<br />

aprile 2007<br />

59


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

Tabella 43<br />

Saldo commerciale veneto in valore e % per area di Apparecchi medicali<br />

e chirurgici e apparecchi ortopedici (in migliaia di euro) 2004-2006<br />

Bilancia<br />

Commerciale<br />

Stati Uniti Var% EUROPA Var% MONDO Var%<br />

2004 -25.174.521 1,1% -30.636.453 6,3% -37.788.823 4,8%<br />

2005 -27.558.485 -9,5% -55.053.522 -79,7% -59.115.778 -56,4%<br />

2006 -26.753.500 2,9% 2.299.353 104,2% -8.712.877 85,3%<br />

Elaborazione OBV su dati ICE<br />

Tabella 44<br />

Import veneto in valore e % per area di Apparecchi medicali e chirurgici e<br />

apparecchi ortopedici (in migliaia di euro) 2004-2006<br />

Import Stati Uniti Var% EUROPA Var% MONDO Var%<br />

2004 32.302.258 5,1% 106.880.864 1,1% 148.890.368 2,6%<br />

2005 36.538.684 13,1% 124.035.530 16,1% 170.227.070 14,3%<br />

2006 38.586.382 5,6% 91.544.055 -26,2% 154.573.883 -9,2%<br />

Tabella 45<br />

Export veneto in valore e % per area di Apparecchi medicali e chirurgici e<br />

apparecchi ortopedici (in migliaia di euro) 2004-2006<br />

Export Stati Uniti Var% EUROPA Var% MONDO Var%<br />

2004 7.127.737 35,6% 76.244.411 4,4% 111.101.545 5,4%<br />

2005 8.980.199 26,0% 68.982.008 -9,5% 111.111.292 0,0%<br />

2006 11.832.882 31,8% 93.843.408 36,0% 145.861.006 31,3%<br />

I principali paesi di destinazione delle esportazioni venete nel 2006, indicati<br />

nella Tabella 46, mostrano come le imprese venete siano presenti in maniera significativa<br />

sui maggiori mercati del mondo, tranne una debole presenza in<br />

quello giapponese (che peraltro abbiamo avuto modo di notare sia particolarmente<br />

ostico per imprese di dimensione medio-piccola), sostanzialmente il linea<br />

con il dato dell'export nazionale.<br />

Tabella 46<br />

Principali mercati di esportazione delle imprese venete (in migliaia di euro),<br />

anni 2004-2006<br />

PAESI 2004 2005 Var % 2006 Var %<br />

% sul totale<br />

<strong>Veneto</strong><br />

1° - Germania 11.796.474 10.958.209 -7,1% 16.897.933 54,2% 11,6%<br />

2° - Stati Uniti 7.127.737 8.980.199 26,0% 11.832.882 31,8% 8,1%<br />

3° - Francia 9.866.663 9.283.833 -5,9% 9.524.269 2,6% 6,5%<br />

4° - Spagna 8.465.738 7.376.040 -12,9% 9.248.567 25,4% 6,3%<br />

5° - Federazione russa 7.148.202 6.983.334 -2,3% 7.039.555 0,8% 4,8%<br />

6° - Paesi Bassi 1.748.544 2.090.166 19,5% 5.629.355 169,3% 3,9%<br />

15°- Giappone 1.737.136 1.718.251 -1,1% 2.882.356 67,7% 2,0%<br />

46<br />

Belussi et. al., 2003<br />

Se si considera dunque la propensione all'export delle imprese come un indicatore<br />

indiretto della loro eccellenza competitiva - sulla tecnologia, sulla qualità<br />

e sulla variabile prezzo - allora il bio<strong>medicale</strong> veneto ora analizzato, almeno<br />

nel sul complesso, appare posizionato in una situazione di buona forza competitiva.<br />

46<br />

D'altra parte già l'indagine del 2003 metteva in luce come il 40% circa del fatturato<br />

prodotto dalle imprese analizzate era esportato sui mercati internazio-<br />

60


3. La competitività delle imprese biomedicali venete<br />

nali, soprattutto europei, e le imprese esportatrici rappresentavano il 68% del<br />

campione (38 su 60). Le imprese “produttive” erano responsabili per i maggiori<br />

flussi di export e coprivano l'87% del fatturato esportato, ma nelle classi dimensionali<br />

inferiori si notavano mediamente volumi e quote medie di export<br />

sul fatturato meno elevate, come sensibilmente più basso è il numero delle imprese<br />

esportatrici. Tuttavia, mentre la percentuale delle imprese esportatrici era<br />

quasi simile in tutti i sottosettori indagati, le quote medie esportate risultavano<br />

assai diverse (Tabella 47): il settore delle apparecchiature e arredo tecnico era<br />

quello in cui i flussi di export erano più consistenti (58% del fatturato totale<br />

esportato e una media di export sul fatturato del 50%), seguivano le imprese<br />

del settore “terapia e riabilitazione” (20% del fatturato esportato su flussi totali<br />

di export e quote medie di export su fatturato del 34% circa), della diagnostica<br />

(10% del fatturato totale esportato e quote medie di export su fatturato del 25%<br />

circa), e dei “materiali di consumo e mezzi di contrasto” (12% del fatturato totale<br />

esportato e quote medie di export su fatturato del 19% circa).<br />

Tabella 47<br />

Esportazioni bio<strong>medicale</strong> veneto per comparto, anno 2003<br />

Comparto %<br />

esportato (euro)<br />

Tutte le imprese Solo imprese Percentuale di imprese<br />

Fatturato campionate esportatrici esportatrici nella classe<br />

Quote medie Quote medie Imprese %<br />

Diagnostica 13.221.904 10% 14,62 25,11 (9) 56,3<br />

Terapia e riabilitazione 25.819.523 20% 19,63 33,90 (11) 57,9<br />

di cui ortopediche<br />

e di riabilitazione 7.206.09 15% 12,54 27,6 (5) 45,5<br />

Materiali di consumo 16.169.119 12% 12,50 18,75 (4) 33,3<br />

Attrezzature<br />

e arredo tecnico 76.100.002 58% 30,76 49,33 (8) 61,6<br />

Totale 131.310.548 100%<br />

TERZA PARTE<br />

Come si è visto molti dispositivi biomedici si riferiscono a segmenti di mercato di<br />

modesta dimensione su scala nazionale ed è quindi indispensabile per i produttori<br />

regionali ragionare in termini di mercato internazionale, se vogliono creare<br />

economie di scala sufficienti ad ammortizzare la forte incidenza dei costi di ricerca<br />

e sviluppo. Inoltre anche la necessità di certificazione di qualità dei prodotti<br />

e dei processi produttivi finisce per essere un fattore di differenziazione importante<br />

ed in qualche caso elemento condizionante per la sopravvivenza stessa<br />

di molte piccole imprese.<br />

Le politiche di contenimento della domanda sanitaria pubblica, che copre una<br />

quota rilevante del mercato non solo in Italia ma anche a livello europeo, stanno<br />

provocando - e prevedibilmente negli anni a venire accentueranno - non solo<br />

un rallentamento del mercato ma potranno portare, anche nel nostro paese,<br />

processi d'aggregazione di imprese o l'acquisizione delle imprese più piccole<br />

da parte di grandi gruppi. Il rischio più evidente per le imprese venete è che le<br />

imprese maggiori finiscano per occupare interamente anche le attività di nicchia,<br />

dove tradizionalmente esse operano.<br />

3.3 L'innovazione e la ricerca<br />

Il contesto delle PMI distrettuali come quelle venete evidenzia dinamiche innovative<br />

incentrate sulla componente dell'interazione (es. committente e fornitore),<br />

con una prevalenza di innovazioni di natura incrementale - piuttosto che in-<br />

61


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

62<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

novazioni radicali. L'organizzazione di forme di innovazione di tipo distribuito<br />

entro ambiti territoriali circoscritti - come il distretto industriale - consente da un<br />

lato di consolidare saperi maturati a livello locale e rinnovati facendo leva su<br />

linguaggi (tecnico-produttivi, commerciali, ecc.) specifici, ma dall'altro lato pone<br />

dei limiti alla capacità di riproporre e riutilizzare anche al di fuori degli ambiti<br />

(organizzativi e territoriali) di origine conoscenze di natura contestuale (Becattini,<br />

1998; Corò, Rullani, 1998). Queste dinamiche interattive e reticolari di<br />

gestione dell'innovazione possono però avere, nell'attuale scenario competitivo,<br />

un maggiore riconoscimento rispetto al quadro fordista, legittimando e sottolineando<br />

anche la piccola impresa come promotore di nuova conoscenza.<br />

Oggi l'innovazione si configura come un percorso aperto (Chesbrough, 2003)<br />

di raccolta, organizzazione ed elaborazione di stimoli e contributi che provengono<br />

da una pluralità di fonti distinte, non necessariamente contigue<br />

all'impresa. Se la codificazione consente di identificare un insieme di saperi appropriabili<br />

e difendibile (brevetti), allo stesso tempo però non sempre questo<br />

processo di formalizzazione è possibile o realizzabile a costi accessibili per le<br />

imprese (cfr. design).<br />

L'economia globale rappresenta, inoltre, una consistente opportunità per le imprese<br />

di aumentare la scala di applicazione delle conoscenze oltre i contesti di<br />

origine. Rispetto ad una lettura delle dinamiche di globalizzazione come pura<br />

omologazione nei prodotti e nei consumi, questo approccio enfatizza le opportunità<br />

di una riorganizzazione a scala mondiale delle forme di divisione del<br />

lavoro cognitivo, riconoscendo il valore della varietà dei contesti (produttivi, sociali,<br />

istituzionali, territoriali) per l'attivazione di virtuose dinamiche di innovazione<br />

(Grandinetti, Rullani, 1996). In questa prospettiva, anche la piccola impresa<br />

può trovarsi avvantaggiata se in grado di proporre, con la propria specializzazione,<br />

delle prestazioni distintive incentrate su conoscenze maturate nel<br />

proprio ambito competitivo, rivendibili ad una scala internazionale.<br />

Rispetto all'attività innovativa dunque, le imprese venete del bio<strong>medicale</strong> emergono<br />

dall'analisi come un sottoinsieme abbastanza interessante: il 30% delle<br />

imprese è sorto producendo un nuovo prodotto e il 17% migliorando un prodotto<br />

esistente; nelle imprese produttive il 6% del fatturato è speso in attività di<br />

R&S ma i ricercatori (anche non a tempo pieno) coinvolti nelle attività di ricerca<br />

rappresentano l'11% degli addetti.<br />

Come detto, un altro strumento importante per misurare la performance della<br />

ricerca scientifica è il brevetto, sebbene non necessariamente misuri la qualità<br />

del risultato raggiunto dalle imprese (si contano i brevetti assumendo che ciascuno<br />

abbia la stessa rilevanza scientifica e tecnologica), e non tenga conto<br />

della diversa propensione settoriale e aziendale alla brevettazione che dipende<br />

dal modello scelto dall'impresa per proteggere la sua innovazione (come<br />

abbiamo visto sopra: segreto industriale, brevetto o lead-time).<br />

A questo riguardo, le imprese venete del bio<strong>medicale</strong> negli ultimi anni hanno<br />

registrato 92 brevetti internazionali e le imprese con presenza di attività brevettuale<br />

sono circa il 30% ma il numero medio di brevetti per impresa brevettante<br />

è piuttosto elevato: circa 7 brevetti per impresa. Solamente nel 36% dei casi<br />

non si hanno né attività di ricerca formalizzata né attività di brevettazione, mentre<br />

l'analisi delle fonti innovative ha mostrato la forte capacità delle imprese di<br />

sfruttare altre risorse di conoscenza oltre alla fonte interna R&S: soprattutto la<br />

capacità creativa imprenditoriale e l'interazione con i clienti. Inoltre, in circa un<br />

terzo delle imprese esiste un'attività di interfacciamento fra R&S pubblica e privata.<br />

Si tratta di una relazione che in alcuni casi proietta le imprese venete a collegarsi<br />

con le università straniere e dare avvio a dei veri start-up imprenditoriali


3. La competitività delle imprese biomedicali venete<br />

nel campo del bio<strong>medicale</strong> all'estero, in altri costruisce un solido rapporto di ricerca<br />

e di convergenza fra le esigenze di ricerca pubbliche e la domanda<br />

aziendale, in altri casi si esplica più sulla consulenza ad hoc, in altri ancora prevede<br />

la fornitura di servizi. In qualche caso possiamo individuare start-up universitarie,<br />

nel settore delle bio-immagini e della biotecnologia medica. Infine<br />

vi è da osservare il significativo segmento delle imprese che si relazionano con<br />

gli istituti di cura per attivare attività di test e di ricerca applicata.<br />

Data la complessità del processo innovativo e la rilevanza della componente<br />

istituzionale (Cooke, 2002a) che fa della ricerca pubblica un elemento necessario<br />

ma peraltro non sufficiente a determinare il successo innovativo<br />

dell'impresa, nel settore bio<strong>medicale</strong> sono le sinergie tecnologiche e produttive<br />

ad essere importanti, come rilevanti appaiono gli aspetti di trasferimento tecnologico<br />

che si formano all'interno delle reti di impresa, dei cluster localizzati, e<br />

dei sistemi di impresa: si pensi ad esempio al fenomeno della Silicon Valley negli<br />

Stati Uniti (Saxenian, 1994), ai cluster biotecnologici inglesi (Cooke, 2001,<br />

2002b) o tedeschi (Lechner e Dowling, 2000; Casper e Kettler, 2001; Krauss<br />

and Wolf, 2002) o al parco scientifico di Sophia Antipolis in Francia (Longhi,<br />

2002).<br />

Le imprese biomedicali analizzate sono imprese ad alta intensità di attività di ricerca:<br />

oltre il 10% degli occupati nelle imprese produttive è coinvolto<br />

nell'attività di R&S, che, spesso, sono indistinguibili dalle fasi più manifatturiere<br />

e di ingegnerizzazione, o dal processo di differenziazione del prodotto.<br />

Mentre ovviamente le imprese solo commerciali non hanno all'interno la funzione<br />

di R&S, nelle imprese produttive si osserva una intensità significativa delle<br />

spese di R&S che mediamente tocca la soglia del 5% sul fatturato e in alcune imprese<br />

particolarmente innovative raggiunge anche il 30%.<br />

Dall'analisi per settore produttivo risulta che il segmento che assorbe maggiori<br />

risorse umane è quello delle attività di diagnostica, mentre in termini di fatturato<br />

investito sono i settori di terapia e riabilitazione a guidare la classifica. Si tratta<br />

di un dato che probabilmente è spiegato anche dai maggiori costi che queste<br />

imprese devono sostenere per l'acquisto di macchinari e attrezzature. Questo<br />

settore è quello però che ottiene anche i migliori risultati in termine di performance<br />

dell'output dell'attività di ricerca, misurato dalla numerosità dei brevetti<br />

internazionali conseguiti (42 brevetti registrati su un totale di 92).<br />

Nel campo delle conoscenze alla base delle scienze della vita e della biotecnologia<br />

è in corso una rivoluzione tecnologica che comporta la sperimentazione<br />

e l'esplorazione scientifica per l'acquisizione di nuove conoscenze fondamentali.<br />

Ciò sta dando origine a nuove conoscenze scientifiche quali la genomica<br />

o la bioinformatica e a nuove applicazioni, come i test genetici e la rigenerazione<br />

degli organi e dei tessuti umani o le nuove protesi ossee. La capacità di offrire<br />

soluzioni scientifiche e tecnologiche si basa essenzialmente<br />

sull'utilizzazione del potenziale scientifico esistente e disponibile ad essere<br />

sfruttato dalle imprese.<br />

Il settore bio<strong>medicale</strong> veneto analizzato, anche se in una fase di sviluppo ancora<br />

embrionale, sembra mostrare alcune interessanti peculiarità: un notevole<br />

collegamento con la ricerca di base universitaria e con l'ambiente clinico<br />

dell'area padovana e veronese, la presenza di elementi di eccellenza nell'area<br />

più prettamente accademica e legata alle attività di ricerca e sviluppo pubblica<br />

(neuro scienze, ingegneria dei materiali, utilizzazione clinica delle cellule staminali,<br />

bioimmaging) e privata (prototipizzazione di strumenti per la riabilitazione,<br />

apparecchiature per la diagnostica, e applicazioni di varia natura derivanti<br />

dalle biotecnologie). Nel corso degli ultimi anni è avvenuto anche l'avvio<br />

63<br />

TERZA PARTE


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

47<br />

Messina P., “Politiche per lo<br />

sviluppo locale e innovazione”<br />

in Quaderni Criapi, 2007<br />

64<br />

delle prime esperienze di attività di finanziamento diretto, da parte di fondi regionali<br />

o di investitori privati, alle attività di R&S e di start-up delle imprese. Si<br />

tratta di elementi che potrebbero nel lungo periodo modificare profondamente<br />

gli assetti istituzionali regionali esistenti, dando avvio ad una migliore organizzazione<br />

delle attività di ricerca (ancora troppo frammentate e oggetti di scarso<br />

coordinamento istituzionale anche nella parte pubblica), e ad un rapporto più<br />

diretto tra il mondo dell'università e quello delle imprese.<br />

3.4 Il Distretto Bio<strong>medicale</strong> <strong>Veneto</strong><br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

I processi di innovazione che stanno caratterizzando le dinamiche dello sviluppo<br />

locale non riguardano oggi solo le imprese e i processi produttivi, nel senso<br />

solo economico e tecnologico del termine, ma devono essere più correttamente<br />

intesi in senso sistemico, come il risultato di un complesso processo di “costruzione<br />

sociale dell'innovazione” in cui il ruolo svolto dall'attore politico regolatore,<br />

a diversi livelli, va acquistando una rilevanza crescente . Si tratta di un<br />

47<br />

processo di apprendimento cognitivo e istituzionale che richiede l'acquisizione<br />

di nuovi approcci e nuove metodologie, a cominciare dagli strumenti che permettono<br />

di implementare politiche innovative, adeguate ai contesti locali, e di<br />

valutarne correttamente gli effetti prodotti.<br />

A partire dagli anni novanta, con l'acuirsi della crisi del modello di sviluppo fordista<br />

e del modo di regolazione politica centralizzato, si è fatta strada, nel contesto<br />

europeo un nuovo approccio alle politiche per lo sviluppo locale insieme<br />

al prevalere di un nuovo stile decisionale, quello della governance, termine utilizzato<br />

soprattutto per indicare un nuovo stile di governo, distinto dal modello<br />

del controllo gerarchico e caratterizzato da un maggior grado di cooperazione<br />

tra lo Stato e gli attori non-statuali all'interno di reti decisionali miste pubblicoprivate.<br />

Nello stesso tempo si è andata affermando l'idea che una politica per<br />

lo sviluppo locale può essere davvero efficace solo se riesce ad intercettare risorse<br />

locali endogene, attraverso processi di partecipazione “dal basso” e di<br />

coprogettazione dello sviluppo locale: una vera sfida per il modello veneto di<br />

sviluppo, caratterizzato da localismi forti e da una regionalità debole.<br />

La L.r. 8/2003 è nata con questa teoria del cambiamento: a) definisce i distretti<br />

produttivi a partire dai patti di sviluppo di distretto (bottom-up), favorendo<br />

l'aggregazione e l'emergere di nuovi distretti e filiere produttive; b) istituisce i<br />

rappresentanti di distretto, ridimensionando il ruolo di intermediazione svolto<br />

fin qui dalle associazioni di rappresentanza delle categorie; c) istituisce la Consulta<br />

dei distretti come organo consultivo e luogo di governance regionale; d)<br />

attribuisce alla Regione e all'Ufficio distretti un inedito ruolo di coordinamento<br />

delle politiche per i distretti produttivi locali.<br />

Tutti elementi che vanno nella direzione di un profondo cambiamento del modo<br />

di regolazione.<br />

In questo quadro istituzionale, su iniziativa della Camera di Commercio di Padova,<br />

del PST Galileo, di CNA di Padova e con l'adesione di oltre 140 imprese<br />

e di molte Associazioni, nel 2005 è stato costituito il Distretto Bio<strong>medicale</strong> <strong>Veneto</strong><br />

con l'obiettivo di valorizzare le interazioni presenti e possibili tra le imprese<br />

del settore, potenziare sia i circuiti formativi che di ricerca utilizzati, proporsi come<br />

interfaccia tra imprese, istituzioni e mercato allo scopo di ampliare la capacità<br />

e l'efficacia di fare sistema, tenendo conto del particolare legame con la<br />

domanda di prodotti provenienti dalla sanità pubblica.<br />

Uno dei principali punti di forza, ma che talvolta può rappresentare un limite,<br />

delle aziende del distretto bio<strong>medicale</strong> è la specializzazione di nicchia e lo svi-


3. La competitività delle imprese biomedicali venete<br />

luppo dei prodotti in collaborazione con il cliente - reparto/struttura ospedaliera.<br />

Questo infatti, da un lato ha permesso una ampia diversificazione del sistema<br />

produttivo locale e una significativa presenza nelle maggioranza dei segmenti<br />

di mercato, ma dall'altro lato non ha fatto crescere forti legami infrasettoriali,<br />

né sul piano produttivo né sul quello della condivisione di conoscenza.<br />

Le aziende e il territorio condividono certamente una certa cultura fondata sul<br />

valore del lavoro, della creatività, della flessibilità produttiva, della qualità, della<br />

capacità artigianale di personalizzare “su misura” l'offerta, dell'apertura internazionale,<br />

con il risultato che il prodotto realizzato è di qualità elevato e spesso<br />

anche innovativo, tuttavia, la dimensione medio-piccola della quasi totalità<br />

delle imprese del settore genera un forte limite nella capacità di investire in Ricerca<br />

e Sviluppo e, di conseguenza, nella competitività dei prodotti. Se il livello<br />

di innovatività del distretto è comunque elevato, per lo più si tratta di innovazioni<br />

incrementali di prodotto e raramente sono il frutto di progetti di ricerca e di<br />

sviluppo strutturati, visti anche gli alti costi della stessa. Inoltre, l'apertura verso<br />

l'estero non ancora sufficientemente radicata nella vita produttiva e culturale<br />

del distretto pone la necessità di passare dalla semplice esportazione dei prodotti<br />

ad una internazionalizzazione che favorisca la presenza diretta nei mercati<br />

di destinazione.<br />

Per questo molte imprese del settore hanno sentito la necessità in primo luogo<br />

di una struttura tecnica di assistenza in grado di supportarle con servizi di prove,<br />

test, controlli e consulenze specialistiche e, in secondo luogo, sempre più<br />

viene avvertito il bisogno di una efficace politica di promozione del prodotto<br />

bio<strong>medicale</strong> e di approfondimento dei canali distributivi, anche attraverso una<br />

nuova cultura manageriale e di marketing, vista la continua necessità di riorganizzarsi<br />

posta dalle nuove tecnologie dell'informazione e dalla concorrenza<br />

internazionale.<br />

La localizzazione produttiva nel <strong>Veneto</strong> - centrale tra i mercati dell'Europa<br />

orientale e quelli più ricchi del nord Europa - rappresenta un vantaggio competitivo<br />

che tuttavia potrebbe essere eroso se non si portano avanti con più slancio<br />

la realizzazione delle infrastrutture idonee a favorire le vie di comunicazione<br />

transnazionali.<br />

A fronte di questo, la realizzazione del distretto del Bio<strong>medicale</strong> punta al raggiungimento<br />

di una massa critica in termini di aziende, ricercatori, enti, istituzioni<br />

in grado di favorire la realizzazione della strategia individuata per competere<br />

con successo con altre realtà, in particolare lavorando sui seguenti tre fattori:<br />

la costituzione dell'<strong>Osservatorio</strong> Bio<strong>medicale</strong> <strong>Veneto</strong>, Centro Studi specializzato<br />

su normativa e mercato (ATI tra PST Galileo e TECNA); la ricerca,<br />

l'innovazione e la loro velocità di trasformazione in nuovi processi e prodotti; il<br />

marketing internazionale.<br />

TERZA PARTE<br />

3.5 Le sinergie con il sistema produttivo regionale<br />

In una visione moderna dell'appartenenza dell'impresa al distretto produttivo,<br />

legata alla produzione di specifici beni/servizi più che alla tradizionale suddivisione<br />

per categoria di attività, il Distretto Bio<strong>medicale</strong> veneto ha cercato di individuare<br />

e indagare una serie di “aree distrettuali” contigue per verificare come<br />

sussista un importante potenziale di interazione da parte di settori più o meno<br />

“tradizionali”, che offrono una vasta gamma di prodotti, tra cui quelli specializzati<br />

d'interesse <strong>medicale</strong>.<br />

Questa visione allargata dell'appartenenza alla filiera della salute meglio risponde<br />

all'evoluzione tecnologica e normativa e alle nuove sfide del mercato<br />

65


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

48<br />

Unioncamere del <strong>Veneto</strong> - Il<br />

<strong>Veneto</strong> delle imprese, Rapporto<br />

2006<br />

49<br />

In <strong>Veneto</strong> le attività maggiormente<br />

in crisi sono state la chimica-petrolchimica<br />

(-5,9% rispetto<br />

al 2004), le pelli, il cuoio<br />

e le calzature (-4,6%), le gioiellerie<br />

e orologerie (-4,1%), le<br />

occhialerie (-3,7%) e il tessile e<br />

l'abbigliamento (-2,9%).<br />

66<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

bio<strong>medicale</strong>, ma soprattutto dà conto dell'imprescindibile valore che il contesto<br />

socio-economico del <strong>Veneto</strong> rappresenta per lo sviluppo e la competitività<br />

delle imprese.<br />

I rapporti del settore bio<strong>medicale</strong> con il tessuto produttivo regionale vanno infatti<br />

necessariamente inquadrati nel generale contesto economico italiano - di<br />

bassa crescita, e di terziarizzazione che sta progressivamente allineando la<br />

struttura produttiva del Paese a quella di molti Paesi Europei -, e in quello veneto<br />

in particolare.<br />

Nell'arco degli ultimi cinque anni in Italia il numero di imprese è aumentato del<br />

4,5%, principalmente nel settore dei servizi alle imprese e alle persone<br />

(+12,6%), mentre ha visto una lieve flessione del manifatturiero (-0,8%) e un<br />

48<br />

aumento del commercio (+3,8%) .<br />

In linea con le trasformazioni in atto nel Paese, anche la struttura produttiva del<br />

<strong>Veneto</strong> ha visto aumentare complessivamente del 2,1% negli ultimi cinque anni<br />

la consistenza delle imprese attive, registrando un incremento nel settore dei<br />

servizi alle imprese e alle persone delle imprese pari al 14,4% (quello afferente<br />

alla sanità privata è cresciuto addirittura del 31,5%), a fronte di una variazione<br />

negativa dell'agricoltura (-13,3%), una flessione del manifatturiero (-3,4%) e di<br />

49<br />

un lieve aumento del commercio (+1,6%) . Da questi dati emerge una accresciuta<br />

accelerazione del processo di terziarizzazione in <strong>Veneto</strong>, la più elevata<br />

tra le principali regioni settentrionali. Essa conferma la crescente propensione<br />

all'esternalizzazione (anche su scala internazionale) di attività di servizi prima<br />

svolte internamente dalle imprese manifatturiere, conseguente ai processi di internazionalizzazione<br />

del sistema produttivo, e di un maggiore fabbisogno di<br />

servizi alla persona.<br />

Occorre ricordare tuttavia che il processo di terziarizzazione non va considerato<br />

antitetico rispetto all'industrializzazione, in quanto riflette i processi di riorganizzazione<br />

delle funzioni produttive e di servizio interne alle stesse imprese industriali,<br />

che restano ancora l'attività predominante in termini di valore aggiunto<br />

e danno linfa allo sviluppo del Paese.<br />

In questo senso le aziende italiane da alcuni anni stanno attuando dei percorsi<br />

di crescita che non si basano più esclusivamente sull'incremento delle dimensioni<br />

aziendali ma puntano al miglioramento degli assetti organizzativi. Da un<br />

lato le aziende si stanno rinnovando nella forma giuridica prediligendo le società<br />

di capitali, dall'altro stanno aumentando le forme stabili di aggregazione:<br />

il <strong>Veneto</strong> ha registrato un aumento di gruppi di imprese e nel 2003 contava<br />

7.732 gruppi distinti con all'interno circa 16.196 imprese controllate. In particolare,<br />

le imprese capogruppo costituite da società estere sono aumentate del<br />

28,4% in Italia e del 40,7% in <strong>Veneto</strong>, mettendo in evidenza la presenza di uno<br />

sviluppo multinazionale per il sistema produttivo.<br />

Nel <strong>Veneto</strong> però esistono realtà settoriali-distrettuali e imprenditoriali molto diverse<br />

in termini di investimenti in tecnologie, management, reti di vendita e marchi,<br />

oltre che in competenze necessarie a globalizzarsi. Oggi infatti la competizione<br />

internazionale esasperata basata sull'innovazione e sul tempo sta aumentando<br />

la volatilità dei business, e il nuovo ambiente competitivo richiede<br />

all'impresa di operare all'interno di una rete internazionale di relazioni produttive<br />

e scambi di conoscenza, e questo nella nostra regione sta avvenendo in vari<br />

modi che coinvolgono non solo le imprese e i loro rapporti, ma anche le tecnologie<br />

impiegate, i modi di produzione della conoscenza, i mercati, e anche<br />

le istituzioni locali.<br />

Nel contesto competitivo attuale conta la capacità di cogliere opportunità di<br />

business all'interno delle nuove reti del valore, attraverso una specializzazione


3. La competitività delle imprese biomedicali venete<br />

davvero distintiva e la continua produzione di nuova conoscenza e questo, nel<br />

<strong>Veneto</strong> in particolare, è facilitato dalla ricchezza del tessuto produttivo che può<br />

contare su molteplici specializzazioni e decine di distretti e metadistretti.<br />

Attraverso un progetto di promozione e ricerca (Sinergie distrettuali, Camera di<br />

Commercio e CNA di Padova) si è potuto dunque verificare come sia già presente<br />

una significativa interazione con l'area bio<strong>medicale</strong> da parte di settori vicini:<br />

sia settori tradizionali del manifatturiero veneto, quali l'area della Meccanica<br />

e Subfornitura, quella delle Materie plastiche, quella della Calzatura e<br />

dell'Abbigliamento, quella del Condizionamento e della Refrigerazione Industriale,<br />

sia settori più nuovi e ad alta specializzazione tecnologica quali quello<br />

dell'informatica, della meccatronica - che valorizza un'area di confine tra meccanica,<br />

elettronica ed informatica - delle biotecnologie e dei servizi avanzati.<br />

I risultati dell'indagine, condotto attraverso la realizzazione di audit aziendali<br />

presso una sessantina di imprese appartenenti a queste aree “limitrofe” o che<br />

già in parte producono beni e servizi nell'ambito del bio<strong>medicale</strong>, indicano come<br />

sussista un importante rete di fornitura locale in molteplici ambiti produttivi<br />

e un notevole potenziale di interazione intersettoriale, in parte probabilmente<br />

ancora inespresso e poco esplorato.<br />

Come visto nella descrizione iniziale del settore bio<strong>medicale</strong> infatti, le dipendenze<br />

tecnologiche del settore sono molteplici - dalla meccanica all'elettronica, alla chimica<br />

fine e biochimica, dalle biotecnologie all'informatica (Figura 4) -, e per buona<br />

parte sono ambiti che in <strong>Veneto</strong> presentano una significativa consistenza settoriale<br />

e specializzazione produttiva. Basti pensare ad esempio al comparto della<br />

meccanica e subfornitura che rappresenta il 20 % della produzione nazionale e<br />

nella provincia di Vicenza presenta il più alto tasso di specializzazione in Italia.<br />

E' ipotizzabile anzi, che proprio questo poter trovare nel raggio di poche decine<br />

di chilometri un grande numero di aziende specializzate nelle più diverse tipologie<br />

di lavorazioni, anche su piccola scala, sia stato uno dei fattori chiave che<br />

ha storicamente permesso lo sviluppo e la grande diversificazione produttiva<br />

del bio<strong>medicale</strong> nel <strong>Veneto</strong>. Quello che è certo è che oggi è uno degli elementi<br />

essenziali nel processo produttivo distribuito e consente alle imprese biomedicali<br />

di mantenere una grande flessibilità e garantirsi al contempo un livello qualitativo<br />

di eccellenza.<br />

Gran parte delle imprese biomedicali del <strong>Veneto</strong> mostra una elevata propensione<br />

a mantenere, quando possibile, la rete di fornitura a livello locale, rivolgendosi<br />

al mercato nazionale e internazionale solo per specifiche materie prime<br />

o componenti (ad esempio, display, micromotori, prodotti chimici) che ormai<br />

appartengono ai grandi gruppi multinazionali stranieri.<br />

Nel bio<strong>medicale</strong> infatti, è ancora minimo il processo di delocalizzazione che<br />

ha invece pesantemente investito altri comparti produttivi, e - a seconda dei<br />

segmenti e della strategia imprenditoriale - il processo produttivo o viene ancora<br />

interamente svolto all'interno dell'impresa o vengono distribuite a terzisti sul<br />

territorio limitrofo le diverse lavorazioni, mantenendo internamente le funzioni<br />

chiave della R&S, del controllo qualità e del marketing-commerciale.<br />

In questo senso il bio<strong>medicale</strong> può rappresentare per il sistema produttivo veneto<br />

una importante possibilità di riqualificazione e riposizionamento se - proprio<br />

puntando sulle possibili sinergie con gli altri settori produttivi - riesce ad accrescere<br />

l'intensità tecnologica della propria offerta.<br />

La coprogettazione di nuovi prodotti/servizi, lo scambio di know how, il trasferimento<br />

tecnologico, le partnership commerciali con le imprese del bio<strong>medicale</strong><br />

possono effettivamente portare una serie di vantaggi reciproci alle imprese e al<br />

sistema economico regionale nel suo complesso.<br />

67<br />

TERZA PARTE


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

SETTORI<br />

TRADIZIONALI<br />

TESSILE<br />

ABBIGLIAMENTO<br />

CALZATURA<br />

ARREDAMENTO<br />

CONDIZIONAMENTO<br />

INOX<br />

GOMMA<br />

PLASTICA<br />

MECCANICA<br />

CHIMICA<br />

OTTICA<br />

68<br />

DISPOSITIVI<br />

MEDICI<br />

3.5.1 Le sinergie con i settori tradizionali<br />

Tra i settori più tradizionali e maturi del sistema produttivo veneto quelli più direttamente<br />

connessi al bio<strong>medicale</strong> sono il tessile, l'abbigliamento, la calzatura,<br />

l'arredamento, quello meccanico, l'ottica e la chimica.<br />

A questi settori - per tecnologie, materie prime e processi di lavorazione utilizzati<br />

- appartengono di fatto anche imprese biomedicali produttrici di un consistente<br />

numero di prodotti che vengono considerati dispositivi medici per il tipo<br />

di interazione dispositivo/corpo umano o per il grado di rischio per la salute e<br />

la sicurezza del paziente, o comunque sono classificabili in aree contigue. Nella<br />

seguente Tabella 48 sono elencati i principali dispositivi/prodotti relativi a<br />

questi settori e che, nella nostra classificazione delle imprese biomedicali, appartengono<br />

ai segmenti dei materiali di consumo e delle attrezzature e<br />

dell'arredo tecnico ospedaliero e dentale, della terapia e riabilitazione, in particolare<br />

nelle protesi e ausili.<br />

garze, ovatta, bende, bendaggi elastici, teli, set chirurgici, camici,<br />

vestiti su misura e rivestimenti protesi, ausili antidecubito<br />

calzature ortopediche<br />

mobilia e adattamenti per la casa ed altri edifici, quali tavoli, sedute,<br />

letti, ecc., arredamento ospedaliero o per studi dentistici<br />

e laboratori odontoiatrici<br />

siringhe, apparati tubolari, sacche, cateteri, cannule, sonde,<br />

strumentario monouso, guanti<br />

aghi, stent, strumentario chirurgico (bisturi, pinze, ecc), pompe<br />

meccaniche, ausili per la mobilità (carrozzine, biciclette, ecc.)<br />

disinfettanti, antisettici, indicatori chimici, ecc.<br />

lenti, dispositivi ottici<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

Tabella 48<br />

Dispositivi/prodotti afferenti ai<br />

settori tradizionali<br />

Quelli sopra riportati, come si è evidenziato nella Tabella 4, sono i classici dispositivi<br />

a moderata intensità tecnologica, ovvero in cui si impiegano tecnologie<br />

comuni, sono realizzabili con importanti economie di scala, e - a fronte di<br />

una maggiore lunghezza del ciclo di vita del prodotto - si ottengono elevati volumi<br />

ma bassi margini.<br />

La prima forma di collaborazione tra bio<strong>medicale</strong> e settori tradizionali quindi è<br />

stata - e in alcuni casi rimane - una semplice relazione di fornitura che però, nella<br />

convenzionale ricerca di miglioramento del prodotto che scaturisce dal rapporto<br />

cliente-fornitore, ha visto svilupparsi una serie di prodotti sempre più specializzati,<br />

talvolta innovativi, ed ha permesso poi anche la nascita di nuove imprese,<br />

favorita dall'elevata vocazione imprenditoriale del nord-est.<br />

In questi settori si sono registrati infatti diversi percorsi imprenditoriali che hanno<br />

visto - spesso correlata alla dimensione d'impresa - sia la diversificazione<br />

che la specializzazione produttiva nel bio<strong>medicale</strong>. Per le aziende di maggiori<br />

dimensioni infatti si è trattato più frequentemente di una diversificazione che ha<br />

comportato la nascita di una o più divisioni specializzate nel <strong>medicale</strong> (vedansi<br />

i casi di Zaccaria per il tessile, Faram o Essequattro nell'arredamento, Esoform<br />

nella chimica, Cardinal Health e Zhermack nella plastica).<br />

Invece per molte aziende di dimensioni medio-piccole si è arrivati più spesso alla<br />

specializzazione, sia come scelta legata alla catena di fornitura (ad esempio<br />

il caso di Plastimedical come fornitore di Cardinal Health), sia per scelta strategica<br />

e per ottimizzare allo stesso tempo le più limitate risorse umane, tecnicoorganizzative,<br />

economiche e commerciali, dato che il mercato bio<strong>medicale</strong>, a<br />

prevalente domanda pubblica, ha caratteristiche peculiari che necessitano di


3. La competitività delle imprese biomedicali venete<br />

un'organizzazione ad hoc.<br />

Un caso significativo invece di ingresso nel settore bio<strong>medicale</strong> da parte di una<br />

impresa del settore arredamento tradizionale è rappresentato da Celegon. Da<br />

produttore di componentistica per serramenti, grazie ad una propria invenzione<br />

(un sistema rototraslante di apertura della porta, che fra altri vantaggi è particolarmente<br />

semplice da aprire per una persona in carrozzina) ha trovato<br />

nell'arredamento ospedaliero e di comunità un mercato particolarmente ricettivo<br />

e in rapido sviluppo, tanto che ora genera la metà dell'intero fatturato<br />

aziendale, ad un tasso di crescita estremamente elevato, e sta proiettando<br />

l'azienda verso il mercato internazionale. Viceversa Platiumed, produttore di dispositivi<br />

elettromedicali, si rivolge anche direttamente al mercato del consumatore<br />

finale per ampliare la propria offerta ha scelto di proporre anche delle<br />

particolari poltrone da riposo che attualmente fa produrre in Turchia.<br />

La crisi che ha investito questi settori tradizionali negli ultimi anni, dovuta ad<br />

una serie di fattori tecnologici e di mercato - il livello moderato di intensità tecnologica,<br />

il ciclo di vita dei prodotti, ma soprattutto la crescente competizione<br />

internazionale e il processo di delocalizzazione - ha avuto importanti ripercussioni<br />

anche per le imprese del bio<strong>medicale</strong> collegate a questi comparti.<br />

Nelle imprese più strutturate e dinamiche questo ha comportato in alcuni casi<br />

una riorganizzazione del processo produttivo e della catena di fornitura: è emblematico<br />

il caso della Zaccaria, che ormai ha spostato la produzione<br />

dell'Europa dell'Est ma ha mantenuto alcuni rapporti strategici di piccole forniture<br />

con imprese venete, altamente specializzate nella lavorazione di tessuti tecnici,<br />

in grado di garantire la realizzazione di piccole serie, nel rispetto dei tempi<br />

e della qualità necessari per i campionari e le gare d'appalto. In altri casi invece,<br />

ha rappresentato la spinta per una strategia di differenziazione e riposizionamento<br />

della propria offerta, come è successo per Dental-Art, un'azienda specializzata<br />

nell'arredo tecnico di studi dentistici e laboratori odontoiatrici, che<br />

ha acquisito un'impresa concorrente per mantenere la fascia di mercato medio-bassa,<br />

mentre ha posizionato il proprio marchio su quella alta e medioalta.<br />

Riposizionamento che ha funzionato perché è stato supportato da notevoli<br />

investimenti sul fronte del design, del servizio altamente personalizzato,<br />

dell'immagine-comunicazione-marketing, e dotandosi anche di una “certificazione<br />

etica” secondo lo standard internazionale (SA8000) che certifica il rispetto<br />

dei diritti umani, il rispetto dei diritti dei lavoratori, la tutela contro lo sfruttamento<br />

dei minori, le garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di lavoro.<br />

La strada principale per rilanciare la competitività delle imprese venete ed italiane<br />

in questi settori, è l'innovazione - come sottolinea anche la “Piattaforma<br />

Tecnologica Europea per il futuro di Tessile Abbigliamento”. Nella ricerca di base<br />

si sono evidenziati notevoli spazi di miglioramento che potranno derivare<br />

dalle nanofibre ed il loro impiego bio<strong>medicale</strong> nell'ingegneria tessutale, dalla<br />

ricerca sui nuovi materiali o su bendaggi innovativi a rilascio di farmaci, dallo<br />

studio della modellizzazione della pelle, soprattutto in correlazione con i nuovi<br />

materiali derivanti dalle nanotecnologie, dall'applicazione di biosensori.<br />

In questo ambito ad esempio, le recenti edizioni di NanoItalTex hanno messo in<br />

evidenza le potenzialità delle nanotecnologie per promuovere innovazione -<br />

sia incrementale che radicale - nei comparti del tessile abbigliamento, e<br />

l'esistenza di competenze in grado di sostenere la R&S in questo settore a supporto<br />

dell'industria Italiana ed Europea. Per quanto riguarda il <strong>Veneto</strong> in particolare<br />

è da sottolineare la presenza in diverse province di MaTech Point - cen-<br />

50<br />

tri di promozione e consulenza specializzati su materiali innovativi e tecnologie<br />

già disponibili sul mercato, con lo scopo di facilitarne la loro applicazione nel-<br />

69<br />

TERZA PARTE<br />

50<br />

MaTech® è un’attività del Parco<br />

Scientifico e Tecnologico<br />

GALILEO®, la cui missione consiste<br />

nel favorire la crescita della<br />

competitività delle imprese<br />

attraverso l’innovazione.


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

51<br />

Nata nel 2000 come incontro<br />

di studio, è divenuta un'Associazione<br />

che si propone come<br />

luogo di incontro tra varie professionalità<br />

del mondo sanitario<br />

e del settore tessile per valutare<br />

congiuntamente percorsi<br />

di ricerca applicata per migliorare<br />

la qualità della vita.<br />

70<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

la realizzazione di nuovi prodotti piuttosto che nella soluzione di problematiche<br />

tecniche, ingegneristiche o di processo -, del Distretto Tecnologico sui nanomateriali,<br />

all'interno del quale dal 2005 ha iniziato ad operare Nanofab, un<br />

centro ricerche con una struttura per la nanofabbricazione che ospita le imprese<br />

che desiderano effettuare direttamente prove o lavorazioni sui propri materiali<br />

utilizzando i macchinari in dotazione.<br />

51<br />

Ma secondo l'Associazione Tessile e Salute sono molti gli ambiti e i temi del<br />

<strong>medicale</strong> potenzialmente interessanti per il settore tessile, quali ad esempio:<br />

• l'utilizzo di prodotti antibatterici o battericidi, che non abbiano effetti collaterali<br />

sulla flora batterica non patogena e che siano efficaci per ridurre le infezioni<br />

ospedaliere, nella prevenzione delle malattie infettive;<br />

• tessuti per maschere confortevoli in grado di ridurre il rischio da esposizione<br />

dell'apparato polmonare a sostanze pericolose, o tessuti confortevoli in grado<br />

di ridurre il rischio di esposizione dermica a sostanze pericolose, di proteggere<br />

l'apparato osteo-muscolare e di prevenire le patologie da alta e bassa temperatura,<br />

nella prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali;<br />

• tessuti medicali in grado di garantire la traspirabilità e, quindi, il comfort o tessuti<br />

che migliorino le condizioni dei soggetti con patologie dermatologiche;<br />

• tessuti in grado di rilasciare principi attivi utili per migliorare le condizioni patologiche<br />

acute e croniche;<br />

• tessuti antistress;<br />

• tessuti confortevoli in grado di migliorare le qualità prestazionali dei presidi<br />

sanitari utilizzati in ortopedia.<br />

• tessuti in grado di ridurre l'effetto meteoclimatico e tessuti di sostegno in grado<br />

di ridurre il sovraccarico articolare per il miglioramento e trattamento delle<br />

patologie reumatologiche;<br />

• tessuti in grado di ridurre gli effetti della ipovascolarizzazione dovuta al contatto<br />

prolungato con la sedia o il letto per migliorare le condizioni di vita di<br />

portatori di handicap, anziani e allettati<br />

Anche per quanto riguarda il settore della calzatura e nel segmento dei materiali<br />

di consumo ospedalieri e dentali, afferenti ai settori della gomma-plastica<br />

e della chimica, l'innovazione sta passando attraverso l'utilizzo di nuovi materiali,<br />

come nel caso di Zhermack che dal 2003 applica le nanotecnologie per<br />

migliorare (anche di 20 volte) le caratteristiche meccaniche dei polimeri (lacerazione,<br />

durezza, ecc.) utilizzati in campo dentale. Oppure si tratta di combinare<br />

in modo innovativo materiali già affermati in altri settori, come ha fatto Bidoia<br />

che già nei primi anni '80 si era affermata realizzando il primo calzuro in materiale<br />

plastico antistatico e che ora ha realizzato la prima lama per laringoscopia<br />

monouso con fibra ottica incorporata.<br />

Un rinnovato interesse verso il settore bio<strong>medicale</strong> da parte delle aziende chimiche<br />

è dimostrato ad esempio anche da un colosso a livello mondiale, che alla<br />

fiera Medica 2005 ha lanciato un'ampia offerta di tecnopolimeri ed elastomeri<br />

per componenti e sistemi nel settore sanitario, che risulterebbero irrealizzabili<br />

o molto costosi se prodotti in metallo o in altri materiali, quali: dispositivi<br />

medicali non impiantabili, sistemi per la somministrazione di farmaci, strumenti<br />

chirurgici, componenti per attrezzature analitiche e diagnostiche come valvole,<br />

pompe o alloggiamenti, componenti per la movimentazione dei materiali<br />

nelle linee di produzione dei farmaci.<br />

La collaborazione con le imprese dell'ICT per integrare supporti e funzioni infotelematiche<br />

nei dispositivi più convenzionali rappresenta invece una seconda<br />

strada per innalzare il grado di innovazione e contenuto tecnologico nei prodotti<br />

biomedicali che afferiscono a questi settori più tradizionali.


3. La competitività delle imprese biomedicali venete<br />

In questa direzione ad esempio, si stanno muovendo alcune delle aziende venete<br />

che producono attrezzature e arredo ospedaliero - non a caso Faram, Favero,<br />

Givas, Malvestito, le prime quattro imprese di questo segmento sono in <strong>Veneto</strong><br />

- per realizzare il comodino e il letto informatizzato, oppure - in sinergia<br />

con imprese di impiantistica - soluzioni di domotica fino ad arrivare alle “sale<br />

operatorie intelligenti”.<br />

Ma un altro ambito dove le tecnologie informatiche e il web stanno portano ad<br />

un'innovazione di mercato che potrebbe rivelarsi un'importante opportunità di<br />

sviluppo per le imprese di questi settori è il commercio elettronico, sia verso le<br />

altre imprese sia verso il consumatore-utilizzatore finale.<br />

E' il caso di alcuni produttori e distributori di attrezzature e materiali di consumo<br />

da laboratorio che stanno puntando sull'e-commerce B2B, mentre si stanno<br />

orientando direttamente al cliente-utilizzatore finale alcuni piccoli produttori,<br />

che da poco tempo si sono inseriti nel tessile e calzaturiero <strong>medicale</strong> e vogliono<br />

tentare di superare l'onerosa strutturazione di una rete commerciale propria,<br />

il primo offrendo capi di abbigliamento e accessori per disabili, il secondo<br />

con calzature ospedaliere professionali.<br />

Un'altra strada già percorsa dalle imprese tradizionali dei settori del tessile, abbigliamento,<br />

calzaturiero, per mantenere la propria competitività sui mercati internazionale<br />

che sta utilmente offrendo indicazioni e sinergie per le imprese biomedicali<br />

a moderata intensità tecnologica è puntare sul valore aggiunto del<br />

“made in Italy”, per sviluppare dispositivi con contenuti di moda, di design e di<br />

servizio. Differenziarsi facendo leva sugli aspetti più “immateriali” e creare valore<br />

nelle funzioni accessorie del prodotto è infatti un'altra modalità che alcune<br />

aziende della calzatura ortopedica e professionale stanno sperimentando, ad<br />

esempio introducendo una linea “fashion” del tradizionale calzaturo ospedaliero<br />

o i pannelli in corion per il rivestimento delle sale operatorie.<br />

Un'opportunità in questo senso può venire paradossalmente proprio da uno<br />

dei fattori che stanno mettendo in crisi i sistemi sanitari: l'invecchiamento della<br />

popolazione. In questo caso l'impatto di una “nuova generazione di anziani”<br />

(più in salute fino a età avanzata, con maggiore reddito, più soli e maggiormente<br />

abituati alle tecnologie) e uno spostamento del concetto di salute verso<br />

quello più ampio di benessere porterà allo sviluppo di una nuova categoria di<br />

dispositivi “consumer”, ossia orientati direttamente al consumatore-paziente finale,<br />

nuovi prodotti nell'ambito delle gerontecnologie, dell'abbigliamentocalzatura<br />

e dell'arredamento.<br />

Un'esperienza significativa in questo senso è stata avviata a Peccioli, in Toscana,<br />

dalla scuola Superiore Sant'Anna di Pisa: si tratta di un centro di ricerca sperimentazione<br />

e trasferimento tecnologico delle gerontecnologie (Gert) che prevede<br />

l'attivazione di alcune attività di bioingegneria, sotto la supervisione della<br />

Scuola e della creazione di un network di centri clinici nel settore della riabilitazione<br />

nella Toscana Occidentale. In particolare sull'asse Pontedera-Peccioli-<br />

Volterra vengono a trovarsi i laboratori del Sant'Anna, tutte le attività previste a<br />

Peccioli e il centro Inail di riabilitazione motoria a fungere da collettore delle necessità<br />

di validazione clinica. Il Gert dunque verificherà le metodologie per il<br />

miglioramento della qualità della vita dell'anziano e determinerà le sue potenzialità<br />

residue. Presenterà un laboratorio di domotica - la robotica applicata alla<br />

vita nell'ambiente domestico - e si specializzerà nell'applicazione di nuove<br />

tecnologie a procedure riabilitative di tremore, ictus, malattie degenerative del<br />

sistema nervoso oppure artriti, osteoporosi, traumi ossei. Diventando così una<br />

sorta di trampolino di lancio per nuove realtà imprenditoriali rivolte a migliorare<br />

la qualità della vita nella terza età.<br />

71<br />

TERZA PARTE


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

3.5.2 Le sinergie con i settori ad alta intensità tecnologica<br />

Mentre per i dispositivi medici a moderata intensità tecnologica è generalmente<br />

possibile stabilire una correlazione principale con uno dei settori tradizionali sopra<br />

illustrati (vedi Tabella 48), per quelli più complessi e ad alto contenuto di tecnologia<br />

- soprattutto negli ambiti della diagnostica, della terapia e riabilitazione,<br />

della biotecnologia medica e dei servizi avanzati - sono molteplici e intrinsecamente<br />

complementari gli apporti dei settori dell'elettronica, dell'informatica,<br />

dell'engineering, delle biotecnologie e della meccatronica (Figura 17).<br />

Quest'ultima è un esempio emblematico di una combinazione sinergica di tecnologia<br />

elettrica, elettronica, meccanica, automatica, informatica, dei materiali<br />

e delle telecomunicazioni che nel biomedicali trova diverse applicazioni:<br />

• nella ricerca biomedica, per realizzare sistemi automatizzati e controllati<br />

per colture; per la ricostruzione tridimensionale di modelli di tessuti o organi;<br />

o per la sperimentazione virtuale;<br />

• nello sviluppo di organi artificiali e protesi, per realizzare sistemi robotizzati<br />

e protesi, o creare un'interfaccia del sistema nervoso con arti artificiali, oppure<br />

nell'ingegneria della riabilitazione;<br />

• nelle applicazioni cliniche, per sistemi diagnostici automatizzati, ingegneria<br />

dei tessuti bioartificiali, sistemi di assistenza per la chirurgia, sistemi per circolazione<br />

extracorporea e sostituzione della funzione renale.<br />

Elettronica<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

integrazione<br />

Meccanica<br />

Meccatronica<br />

interfaccia<br />

CAD<br />

Informatica<br />

Fonte: G. Maccarini, 2005<br />

Figura 17 - Schema della combinazione sinergica di tecnologie nella meccatronica<br />

72<br />

In questi ambiti la collaborazione e le sinergie con le imprese biomedicali in<br />

prospettiva diverranno assolutamente strategiche per la competitività delle imprese<br />

italiane e venete di questo settore, che oggi nel <strong>Veneto</strong> conta già una presenza<br />

significativa.<br />

Khymeia ad esempio, in collaborazione con l'MIT di Boston, ha realizzato un sistema<br />

di realtà virtuale per la riabilitazione neurologica, basato su un kit di sensori,<br />

che attualmente viene utilizzato anche dall'ospedale di Vicenza per la teleriabilitazione<br />

motoria a distanza, e un altro dispositivo, per il momento invece<br />

utilizzato solo nell'ambito di centri di ricerca, per stimolare pazienti in stato comatoso.<br />

Un altro caso è rappresentato da Tsem che ha realizzato un sistema<br />

per la terapia fisica che fa interagire tre differenti tecnologie: un acceleratore<br />

diamagnetico molecolare per l'impianto di molecole attive, la movimentazione


3. La competitività delle imprese biomedicali venete<br />

di liquidi e la biostimolazione endogena, un sistema per il trasferimento energetico<br />

diatermico che accelera i processi riparativi tissutali e diminuisce i dolori<br />

e un sistema di lettura e registrazione dell'impedenza cutanea che permette il<br />

monitoraggio e la valutazione dei trattamenti eseguiti.<br />

Significativo poi è anche il caso di Micromed, che invece ha trasferito nel settore<br />

della geologia e delle costruzioni il proprio know how sviluppato nel campo<br />

delle apparecchiature per la neurofisiologia realizzando uno strumento di analisi<br />

del tremore sismico per verificare la consistenza della struttura.<br />

Va sottolineato poi il processo di crescente pervasività dell'Information & Communication<br />

Technology in quasi tutti i settori produttivi e che, in campo biomedico,<br />

sta provocando un continuo cambiamento/miglioramento organizzativo<br />

e di processo, un deciso sviluppo di nuovi prodotti/servizi, sia incorporato<br />

all'interno dei dispositivi, sia come strumento/supporto per applicazioni di telemedicina,<br />

sia infine in termini di servizi avanzati collaterali per il controllomonitoraggio,<br />

per l'assistenza tecnica in remoto, per l'aggiornamento e la formazione<br />

a distanza degli operatori sanitari.<br />

In ambito organizzativo ad esempio, si sta rapidamente sviluppando il mercato<br />

dei servizi di ingegneria clinica, con quote crescenti appaltate in outsourcing a<br />

società specializzate, così come lo sviluppo di strumenti per la gestione ottimale<br />

delle apparecchiature elettromedicali all'interno delle grandi strutture ospedaliere,<br />

attraverso l'applicazione di “etichette intelligenti” (RFID), o supportando<br />

il personale medico e infermieristico nella gestione e distribuzione dei dati e<br />

dei farmaci, attraverso la cartella clinica o il carrello “intelligenti”, come nel<br />

progetto realizzato da Label Elettronica in associazione con il Dipartimento di<br />

Innovazione Meccanica e Gestionale dell’Università di Padova.<br />

Oltre all'innovazione incrementale o radicale che possono portare nello sviluppo<br />

di nuovi prodotti, come abbiamo visto per le applicazioni della meccatronica,<br />

le nuove tecnologie elettroniche, informatiche e delle telecomunicazioni,<br />

consentono anche lo sviluppo di dispositivi per il mercato del consumatore<br />

finale, declinandoli sia in ambito bio<strong>medicale</strong> sia in quello estetico, sia in<br />

quello più allargato ancora del benessere.<br />

Anche in questi segmenti vi sono diversi casi di aziende produttrici di apparecchiature<br />

e dispositivi elettromedicali innovativi - Telea, Laser.com, Euroelektrica,<br />

Winform ed altre - che stanno registrando tassi di crescita molto elevati, sia<br />

sul mercato interno che internazionale. Mentre un ambito di potenziale sinergia<br />

non ancora sufficientemente forte tra le aziende dell'informatica e le imprese<br />

biomedicali è lo sviluppo di ausili tecnologici per la lettura e la comunicazione.<br />

Infatti le imprese che operano in questo ambito, come Tiflosystem o Tecno,<br />

in prevalenza scelgono di adattare per il mercato italiano dispositivi di provenienza<br />

estera.<br />

Lo sviluppo sinergico di servizi avanzati invece mette in evidenza almeno altri<br />

due importanti aspetti per le imprese biomedicali. Il primo è che la quota di servizio<br />

ad alto valore aggiunto incorporato o necessario - dalla formazione,<br />

all'assistenza tecnica a distanza - che si offre diventa una potente leva di differenziazione<br />

dalla concorrenza e di fidelizzazione verso il cliente-utilizzatore. In<br />

questo senso è significativo il caso di BTS che produce sistemi per l'analisi del<br />

movimento e per la quale un elemento cruciale nell'aggiudicazione di una fornitura<br />

è l'assistenza post-vendita mentre il prezzo pesa solo per un 20-25%.<br />

L'altro aspetto importante che la telematica può offrire alle imprese sul versante<br />

dei servizi sono le economie di scala realizzabili e l'acquisizione di una mole di<br />

dati clinici finora impensabili che con il progredire della medicina delle evidenze<br />

andrà a costituire un patrimonio informativo di altissimo valore. Sotto que-<br />

73<br />

TERZA PARTE


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

52<br />

Relazione conclusiva del Comitato<br />

Nazionale per la Biosicurezza<br />

e le Biotecnologie -<br />

Gruppo di lavoro sulle bionanotecnologie,<br />

2006<br />

74<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

sto aspetto è estremamente significativa l'esperienza di Biotekna, che ha sviluppato<br />

sistemi diagnostici e terapeutici nell'ambito della medicina delle cure primarie<br />

e della medicina complementare sviluppando da un lato un'interfaccia<br />

molto semplice e dall'altro una piattaforma estremamente solida ed efficiente,<br />

che conta ormai 4.000 macchine di clienti-medici generalisti e nutrizionisti collegate<br />

e aggiornate in background.<br />

Sul versante della bioinformatica invece ha da poco iniziato ad operare Neural<br />

Engineering che ha sviluppato software neurali dedicati alla diagnosi di patologie<br />

organiche, ed altri software dedicati al trattamento delle immagini.<br />

Un altro aspetto che le società del settore informatico potrebbero utilmente trasferire<br />

al bio<strong>medicale</strong> è la costante attenzione strategica a diversificare un applicativo<br />

o una stessa piattaforma tecnologica in più settori.<br />

Un interessante esempio di questo è la diversificazione settoriale di un'applicazione<br />

informatica verso il <strong>medicale</strong> realizzata dallo Studio Synthesis Sistemi<br />

Avanzati, che prima ha utilizzato le competenze sulla manipolazione digitale<br />

del colore acquisite nell'industria della stampa tessile, per sviluppare un sistema<br />

di supporto alla neurochirurgia, e che attualmente sta sviluppando un nuovo<br />

applicativo nell'ambito delle ulcere (ad esempio piaghe da decubito) sempre<br />

basato sull'elaborazione digitale del colore, che potrà venire utilizzato anche<br />

per servizi di telemedicina nel monitoraggio a distanza da parte di chi svolge<br />

assistenza domiciliare.<br />

Mentre viceversa la protezione della proprietà intellettuale della componente<br />

software, sempre più fondamentale per molti segmenti del biomedicali risulta<br />

uno degli aspetti più delicati e che rende molto caute le imprese biomedicali<br />

nel collaborare con altre imprese.<br />

Infine le sinergie più recenti e ancora embrionali, ma che sicuramente ricopriranno<br />

un ruolo importante nel prossimo futuro sono quelle nel campo delle nanotecnologie<br />

e delle biotecnologie.<br />

Le opportunità offerte negli ultimi anni dagli sviluppi della ricerca nell'area delle<br />

scienze della vita a livello mondiale, si rivolgono in modo particolare al settore<br />

dell'applicazione delle nano- e bio-tecnologie alla diagnosi e alla cura delle<br />

maggiori patologie con la prospettiva di interventi sempre meno invasivi e<br />

sempre più efficaci. Quanto più l'approccio diagnostico e terapeutico si potrà<br />

avvalere dell'interdisciplinarietà delle tecnologie e delle innovazioni, tanto più<br />

questo costituirà un'opportunità di sviluppo non solo della ricerca ma anche di<br />

52<br />

tutto il settore legato alla salute . È evidente che tale settore necessita di<br />

un'interazione e collaborazione attiva tra ricerca pubblica e privata, tra ricerca<br />

di base e sviluppo industriale.<br />

In questo ambito va senz'altro sottolineata la presenza di alcuni imprese partite<br />

come società di ricerca e sviluppo e poi passate alla produzione e di alcuni<br />

spin-off dell'Università di Padova.<br />

Nel segmento tecnologie biomolecolari opera Xeptagen, un'impresa biotech<br />

che ha realizzato nuovi marcatori tumorali per kit diagnostici e sta sviluppando<br />

nuovi sistemi a bio-chip per l'analisi multimarcatori e autodiagnosi. Mentre<br />

BMR Genomics e Wetware Concepts sono due spin-off dell'Università di Padova:<br />

una offre sequenziamento di DNA e di genotipizzazione tramite analisi di<br />

frammenti e altri servizi nell'ambito della biologia molecolare; l'altra, focalizzata<br />

sulle biotecnologie e le nanotecnologie applicate a sistemi elettronici, ha realizzato<br />

un biosensore innovativo, realizzato tramite l'impiego di cellule bioingegnerizzate<br />

in grado di comunicare con un microchip con cui sono accoppiate.<br />

Un terzo spin-off dell'Università di Padova, A.N.A.N.A.S. Nanotech, fonda<br />

invece le sue basi sulla scoperta e messa a punto di una tecnologia innovativa


3. La competitività delle imprese biomedicali venete<br />

per la produzione di nanoparticelle (60-200 nanometri) altamente definite,<br />

multifunzionali, biocompatibili e biodegradabili, applicabili in immunodiagnostica<br />

e nel "drug delivery". L'impresa ha recentemente vinto Nanochallenge<br />

2007, la prestigiosa competizione internazionale riservata a business plan sulle<br />

nanotecnologie, contro una concorrenza di 42 progetti provenienti da ogni<br />

parte del mondo.<br />

Va citata infine F.A.B. che, nata per svolgere in campo biomedico l'attività di ricerca<br />

di base per Fidia, ora offre prodotti e servizi per l'ingegneria dei tessuti - rigenerazione<br />

della cartilagine, della pelle - a livello mondiale.<br />

3.6 Potenzialità di sviluppo e opportunità di investimento nel bio<strong>medicale</strong><br />

veneto<br />

La Commissione Europea già nel 2004 ribadiva che “dopo le tecnologie<br />

dell'informazione, la prossima fase dell'economia della conoscenza si baserà<br />

53<br />

sulle scienze della vita e sulle biotecnologie” . Saranno proprio queste ultime<br />

a beneficiare dei grandi passi in avanti compiuti dalle nuove tecnologie negli ultimi<br />

anni, generando nuove opportunità di carattere industriale e nuove prospettive<br />

per la cura e la diagnosi della malattie. In effetti l'accentuato processo<br />

di convergenza fra Information Technology e ricerca biomedica, la cosiddetta<br />

bioinformatica, costituisce al momento una delle opportunità più significative<br />

per l'industria farmaceutica e bio<strong>medicale</strong> di avviare una nuova fase di sviluppo.<br />

Va sottolineato in questo senso che sia in Italia che in <strong>Veneto</strong> la presenza di imprese<br />

biotecnologiche è aumentata sensibilmente negli ultimi tre anni, segno<br />

di una certa vitalità all'interno di un settore con ampi margini di crescita, che<br />

pur tuttavia non riesce ad intercettare adeguati volumi di venture capital (solo il<br />

3% del totale a livello italiano). In tal senso l'esperienza delle “bioregioni” tedesche<br />

è un benchmarking significativo, soprattutto con riguardo all'intervento<br />

del Governo centrale e degli stessi Lander, che hanno guidato il processo di localizzazione<br />

e la nascita di PMI attorno ai centri di ricerca tecnico-scientifici universitari.<br />

Peraltro i progressi dell'IT potranno rendere le relazioni tra industrie,<br />

università e istituzioni sempre più strette con una condivisione delle informazioni<br />

in tempo reale e un dialogo costante. Un'opportunità significativa per ridurre<br />

vecchie e nuove asimmetrie informative.<br />

Come illustrato nei diversi casi di successo presenti in pressoché tutti i segmenti<br />

di mercato, le potenzialità di sviluppo e le opportunità di investimento nel settore<br />

bio<strong>medicale</strong> veneto sono numerose, sia in relazione al potenziale di mercato<br />

di prodotti e tecnologie che adeguatamente supportate da ulteriori investimenti<br />

in ricerca e sviluppo e rete commerciale potrebbero aumentare notevolmente<br />

la penetrazione di mercato, sia in relazione a potenziali trasferimenti tecnologici<br />

in altri settori, o all'ampliamento dei campi di applicazione medica di<br />

applicazioni esistenti.<br />

Alcuni esempi si possono vedere nella diversificazione nel campo della geofisica<br />

di un'azienda specializzata nella produzione di apparecchiature di neuromonitoraggio<br />

o nell'applicazione della Risonanza Quantica Molecolare in<br />

campo estetico da parte di un'altra azienda che produce bisturi elettronici a risonanza<br />

molecolare.<br />

Pur essendo ancora rara la presenza di capitale di rischio in queste imprese, va<br />

sottolineato che nel nostro campione d'indagine abbiamo limitato l'analisi al<br />

segmento più innovativo - le biotecnologie mediche - dove la percentuale è addirittura<br />

del 33% (2 su 6).<br />

53<br />

“Gli investimenti in IT per lo<br />

sviluppo della biomedicina”, G.<br />

Greco, 2005<br />

75<br />

TERZA PARTE


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

Si può notare infatti che la propensione alla partnership è certamente maggiore<br />

proprio nelle aziende più giovani dei comparti ad alta intensità di innovazione,<br />

dotate di risorse umane altamente specializzate e di una gestione manageriale<br />

già abituata a confrontarsi con il mercato globale.<br />

76


Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

4<br />

QUARTA PARTE<br />

77


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

4. IL BIOMEDICALE VENETO<br />

per un Sistema Salute regionale<br />

sostenibile e di qualità<br />

4.1 Il valore dell'apprendimento interattivo legato alla relazione<br />

“produttore-utilizzatore”<br />

Come si è visto, nel <strong>Veneto</strong> si osserva una maggiore concentrazione di imprese<br />

del bio<strong>medicale</strong> in coincidenza con i poli sanitari principali (Padova, Verona,<br />

Treviso). Ma queste imprese, nonostante la loro relativa densità, si sono sviluppate<br />

prevalentemente operando in diverse nicchie di mercato con la propria<br />

specializzazione e mostrano quindi delle reti di fornitura proprie, legate principalmente<br />

ai settori tecnologici cui afferiscono - da quelli più tradizionali a quelli<br />

ad intensità tecnologica più elevata, come abbiamo visto - mentre risultano<br />

scarse le relazioni tra loro.<br />

Quello del bio<strong>medicale</strong> cioè, è un distretto poco intessuto di relazioni di network,<br />

ma è stato fondato e formato principalmente dalla relazione con la domanda<br />

della sanità pubblica locale: i poli sanitari principali sono stati per il sistema<br />

produttivo bio<strong>medicale</strong> veneto, nei fatti, l'incubatore d'impresa più efficace,<br />

ed ancora lo sono alle volte quando riescono ad interagire creativamente<br />

con gli imprenditori locali.<br />

Nel settore dei dispositivi medici e delle tecnologie diagnostiche l'interazione<br />

tra utilizzatore e fornitore riveste un'importanza nel generare nuove conoscenze<br />

e stimoli all'innovazione che non ha eguali in altri settori e che si traduce altresì<br />

in elevati gradi di personalizzazione sia dei servizi offerti che dei dispositivi<br />

in fase di loro utilizzo (Figura 18).<br />

FORNITORE<br />

RICERCA CLINICA<br />

SVILUPPO<br />

DI PRODOTTO<br />

FORMAZIONE<br />

TRAINING<br />

ASSISTENZA<br />

SPECIALISTICA<br />

CLINICO<br />

FORNITORE<br />

STRUTTURA<br />

MODALITÀ<br />

FORNITURA<br />

ASSISTENZA<br />

TECNICA<br />

LOGISTICA<br />

Figura 18 - Schema del rapporto tra utilizzatore e fornitore<br />

78<br />

Provando quindi a riflettere sulle possibili evoluzioni del contesto competitivo,<br />

appare opportuno sottolineare questo ruolo spesso non formalizzato ma concretamente<br />

svolto dagli attori istituzionali ed in particolare dai “luoghi pubblici”<br />

della sanità (ospedali, cliniche, università, laboratori ecc.). Nell'orientare e


4. Il bio<strong>medicale</strong> veneto per un Sistema Salute regionalesostenibile e di qualità<br />

determinare la domanda - con le specifiche tecniche e le prestazioni attese, mediando<br />

fra lo standard di fornitura ed il costo - e nella creativa relazione produttore-utilizzatore<br />

con l'impresa, si è originato un valore aggiunto in materia<br />

di ricerca ed innovazione che ha poi prodotto un'ampia offerta di dispositivi medici<br />

qualitativamente in grado di competere ed affermarsi anche sul mercato,<br />

prima nazionale e poi internazionale.<br />

Per le imprese di produzione si tratta allora di riconoscere agli attori pubblici<br />

della sanità il ruolo svolto di presidio fondamentale (anche se indiretto) delle<br />

funzioni di ricerca ed innovazione, e di apprezzarne le potenzialità e il valore, vista<br />

anche l'assunzione di logiche d'impresa verso la quale gli operatori sanitari<br />

sono oggi orientati.<br />

Mentre chi governa il Sistema Socio Sanitario a livello nazionale e regionale,<br />

54<br />

determinando in particolare la spesa sanitaria nelle attività di acquisto e avendo<br />

contemporaneamente la responsabilità della comunità nazionale e regionale<br />

nel suo complesso, dovrebbe operare con la chiara consapevolezza che -<br />

per le ragioni citate - i propri atti d'indirizzo poiché operano sugli standard di<br />

servizio e sulla relazione fornitore-cliente finiscono volenti o nolenti per sortire<br />

55<br />

effetti di politica industriale complessiva . Essi possono quindi stimolare o penalizzare<br />

l'attività di ricerca e la capacità di produrre innovazione, in posizioni<br />

critiche per la creazione di valore (e la percezione di qualità) della prestazione<br />

sanitaria. Così, essi possono consolidare e migliorare la rete specializzata di<br />

servizio oppure penalizzarla, a discapito dell'interesse generale e del sistema regionale.<br />

4.2 Il rapporto con il Servizio Socio Sanitario <strong>Veneto</strong><br />

Attualmente i contesti assistenziali infatti sono attraversati da continue spinte al<br />

cambiamento che, in termini generali, rispondono a due distinte esigenze:<br />

- l'acquisizione di tecnologie innovative, per soddisfare le aspettative dei professionisti,<br />

dei pazienti e delle comunità di riferimento, offrendo la disponibilità<br />

di strumenti diagnostico-terapeutici come elemento di ulteriore qualificazione<br />

dei servizi;<br />

- la necessità di rimodulare costantemente le scelte clinico-organizzative e i<br />

percorsi assistenziali da queste ultime sostenuti, anche al fine di adeguarle ai<br />

processi indotti dall'innovazione tecnologica.<br />

Queste spinte al mutamento, soprattutto nel caso delle alte tecnologie diagnostico-terapeutiche,<br />

pongono inevitabilmente il problema di un loro governo<br />

complessivo, in grado di armonizzare le tensioni aziendali al cambiamento<br />

con le esigenze del Servizio sanitario regionale nel suo insieme, per garantire<br />

la sostenibilità economica del sistema, evitare duplicazioni e ridondanze nei<br />

servizi, consentire una programmazione che tuteli una dislocazione delle tecnologie<br />

funzionale a permetterne l'accessibilità su tutto il territorio regionale.<br />

Proprio in questa direzione, tra gli orientamenti strategici indicati dal nuovo Piano<br />

Socio Sanitario della Regione <strong>Veneto</strong> viene prestata specifica attenzione alla<br />

sostenibilità e all'innovazione e alla ricerca . In particolare, viene indicato<br />

56<br />

che questo processo va perseguito a più livelli attraverso:<br />

- l'adozione delle migliori pratiche gestionali ed organizzative adeguate<br />

all'evoluzione sociale ed epidemiologica, delle conoscenze scientifiche e dei<br />

sistemi di cura (innovazione organizzativa);<br />

- l'introduzione delle tecnologie diagnostiche e terapeutiche di provata efficacia<br />

(innovazione tecnologica biomedica);<br />

- l'introduzione delle tecnologie informatiche e telematiche che promuovano<br />

QUARTA PARTE<br />

54<br />

Si vedano le recenti Disposizioni<br />

della legge finanziaria<br />

2007: “…il Ministero della salute<br />

…individua, entro il 31 gennaio<br />

2007, tipologie di dispositivi<br />

per il cui acquisto la corrispondente<br />

spesa superi il 50 per cento<br />

della spesa complessiva dei dispositivi<br />

medici registrata per il<br />

Servizio sanitario nazionale…<br />

sono stabiliti i prezzi dei dispositivi<br />

…da assumere, con decorrenza<br />

dal 1º maggio 2007, come<br />

base d'asta per le forniture<br />

del Servizio sanitario nazionale”;<br />

“…I prezzi sono stabiliti tenendo<br />

conto dei più bassi prezzi<br />

unitari di acquisto da parte del<br />

Servizio sanitario nazionale risultanti<br />

dalle informazioni in possesso<br />

degli osservatori…”<br />

55<br />

Alla presenza dello Stato nel<br />

nostro sistema economico è riconducibile<br />

la produzione del<br />

40-45% del PIL<br />

56<br />

Bozza PSSR 2007-2009 della<br />

Regione <strong>Veneto</strong>, punti 2.2.2. e<br />

2.2.3<br />

79


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

57<br />

le altre Unità Operative e istituzioni<br />

che hanno aderito al<br />

Progetto sono: Regione Molise,<br />

Assessorato alla Sanità; Università<br />

Cattolica del Sacro Cuore,<br />

Policlinico universitario<br />

“Agostino Gemelli” Roma;<br />

USSLL 17 Monselice Regione<br />

<strong>Veneto</strong>; IRCCS Policlinico “S.<br />

Matteo” di Pavia, Servizio di ingegneria<br />

Clinica; Azienda Provinciale<br />

per i Servizi Sanitari di<br />

Trento, Direzione Generale;<br />

Università “G. 'Annunzio” di<br />

Chieti, Sezione di Epidemiologia<br />

e Sanità Pubblica - Dipartimento<br />

di Medicina e Scienze<br />

delll'Invecchiamento; Istituto Superiore<br />

di Sanità, Dipartimento<br />

delle Tecnologie Biomediche;<br />

Agenzia per i Servizi Sanitari<br />

Regionali, Sezione Innovazione,<br />

Sperimentazione e Sviluppo;<br />

IRCCS Casa Sollievo della<br />

Sofferenza, Opera Padre Pio,<br />

Servizio di Ingegneria Clinica;<br />

Regione Lombardia, Direzione<br />

Generale Sanità.<br />

58<br />

Il NI-HTA, al termine del 1°<br />

Forum italiano per la valutazione<br />

delle tecnologie sanitarie"<br />

ha elaborato i seguenti<br />

principi: la valutazione delle<br />

tecnologie sanitarie deve coinvolgere<br />

tutte le parti interessate<br />

all'assistenza sanitaria; deve<br />

riguardare tutti gli elementi<br />

che concorrono all'assistenza<br />

sanitaria e tutti i livelli gestionali<br />

dei sistemi sanitari e delle<br />

strutture che ne fanno parte;<br />

deve essere un'attività continua<br />

che deve essere condotta prima<br />

della loro introduzione e<br />

durante l'intero ciclo di vita, è<br />

una necessità e una opportunità<br />

per la governance integrata<br />

dei sistemi sanitari e delle<br />

strutture che ne fanno parte; è<br />

un processo multidisciplinare<br />

che deve svolgersi in modo coerente<br />

con gli altri processi assistenziali<br />

e tecnicoamministrativi<br />

dei sistemi sanitari<br />

e delle strutture che ne fanno<br />

parte<br />

80<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

la crescita qualitativa dei servizi (innovazione tecnologica informatica e telematica).<br />

In linea con le esperienze europee più avanzate, al fine di governare l'introduzione<br />

delle tecnologie viene proposto di introdurre e sviluppare processi di Health<br />

Technology Assessment (HTA), ovvero procedure di valutazione globale e<br />

multidisciplinare delle tecnologie utilizzate per l'assistenza sanitaria.<br />

Viene poi riconosciuto che per guidare e supportare l'innovazione, sia organizzativa<br />

sia tecnologica nelle sue diverse componenti, è necessario sviluppare in<br />

modo mirato la ricerca e promuoverne la valorizzazione e l'utilizzo dei risultati,<br />

sottolieneando che una particolare rilevanza va data alle forme di ricerca sanitaria<br />

organizzativa, alle ricerche o sperimentazioni attinenti agli aspetti gestionali,<br />

alla valutazione dei servizi, alle tematiche della comunicazione e dei rapporti<br />

con i cittadini, alle tecnologie e biotecnologie sanitarie, in quanto forme<br />

che permetteranno lo sviluppo e la sempre maggiore capacità di performance<br />

del sistema socio-sanitario veneto.<br />

Le esperienze italiane di valutazione delle tecnologie sanitarie si sono sviluppate<br />

solo negli ultimi anni e non esiste una specifica agenzia nazionale di valutazione<br />

delle tecnologie. Nel 2003, sulla base di un Progetto finanziato dal Ministero<br />

della salute, è stato costituito il Network Italiano di Health Technology<br />

Assessment (NI-HTA) - del quale fa parte l'Azienda Ospedaliera Universitaria di<br />

Padova come struttura clinica di riferimento per la Facoltà di Medicina e Chirurgia<br />

- che nel 2006 ha elaborato la Carta di Trento sulla valutazione delle<br />

57 58<br />

tecnologie sanitarie in Italia. L'HTA è inoltre riconosciuto come una priorità nel<br />

Piano Sanitario Nazionale 2006-2008 ed è confermato anche dalla nuova<br />

Commissione Europea come una priorità per i prossimi anni, attraverso il finanziamento<br />

del progetto European Network for Health Technology Assessment<br />

- EUnetHTA.<br />

La Lombardia è stata tra le prime regioni che hanno avviato iniziative di carattere<br />

istituzionale per supportare l'HTA, attraverso la costituzione di una commissione<br />

consultiva per la valutazione delle tecnologie sanitarie a livello regionale;<br />

la predisposizione delle linee guida regionali per l'adozione del piano di<br />

organizzazione e funzionamento aziendale delle aziende sanitarie regionali,<br />

con le quali sono definiti ruoli e competenze nel processo di HTA aziendale ed<br />

un ruolo di primo piano è affidato agli ingegneri clinici; la definizione delle linee<br />

guida per l'applicazione della normativa UNI EN ISO 9001:2000 alla gestione<br />

delle tecnologie nelle strutture sanitarie (in esse vengono descritte tutte<br />

le fasi del macroprocesso aziendale di gestione delle tecnologie biomediche);<br />

l'impostazione di un progetto di ricerca per lo studio di fattibilità per la creazione<br />

di un nucleo regionale di valutazione delle tecnologie sanitarie.<br />

Dal lato invece delle Associazioni imprenditoriali e delle imprese biomedicali,<br />

è da citare il caso di Mirandola, dove è stato promosso un accordo con le<br />

Aziende sanitarie della provincia di Modena e l'Università degli Studi di Modena<br />

e Reggio Emilia per la realizzazione di un Quality Center Network nel bio<strong>medicale</strong>:un<br />

patto per l'innovazione, la ricerca, il trasferimento tecnologico e<br />

la formazione e le attività previste hanno come primo obiettivo la collaborazione<br />

con le istituzioni della sanità pubblica, con l'<strong>Osservatorio</strong> per l'Innovazione<br />

dell'Agenzia sanitaria regionale, con la Fiera e le Camera di Commercio di Modena<br />

per l'organizzazione di “Rimat Biomed” e nella attivazione di percorsi formativi<br />

e di orientamento rivolti agli studenti delle scuole medie superiori, agli<br />

studenti specializzandi e dottorandi dell'Università. Inoltre è prevista la costituzione<br />

di uno sportello informativo al servizio delle imprese - in particolare alle<br />

piccole e medie - per il trasferimento tecnologico e l'innovazio-ne, partendo


4. Il bio<strong>medicale</strong> veneto per un Sistema Salute regionalesostenibile e di qualità<br />

dalla valorizzazione della ricerca istituzionale ed aziendale, la valutazione clinica<br />

e preclinica, la validazione di tecnologie e di prodotti.<br />

Su questo piano dunque è possibile - e soprattutto auspicabile - prefigurare un<br />

salto qualitativo nel rapporto tra imprese biomedicali e sanità pubblica che<br />

non si configuri più come la tradizionale relazione tecnica e amministrativa<br />

“fornitore-cliente” e “produttore-utilizzatore” ma si collochi su un livello di collaborazione<br />

e corresponsabilità, in un ambito tanto delicato quanto complesso<br />

come quello della salute, a partire dalla comune accettazione della necessità<br />

per il sistema complessivo di arrivare a una valutazione dell'appropriatezza e<br />

utilizzo della tecnologia, fino ad arrivare - nel rispetto dei reciproci ruoli e responsabilità<br />

- ad un governo, per quanto possibile condiviso, dell'innovazione.<br />

- Finanzia la gran parte<br />

della ricerca<br />

- Finalità di profitto<br />

Industria<br />

- Imperativo tecnologico<br />

- Pressione dell'industria<br />

- Curva di apprendimento<br />

- Bisogno di sicurezza<br />

dei medici<br />

professionisti<br />

Pazienti - cittadini<br />

SSN<br />

- Budget limitati<br />

- Necessità di ottimizzare<br />

le risorse<br />

- Necessità di garantire<br />

livelli essenziali di<br />

assistenza<br />

QUARTA PARTE<br />

- Aspirano alle tecnologie<br />

più innovative<br />

Fonte:<br />

- Oggetto di marketing<br />

adattato da M. Marchetti, 2007<br />

Figura 19 - Le aspettative dei diversi attori nel Sistema Salute<br />

Come viene schematizzato in Figura 19 il salto di qualità necessario in un sistema<br />

strettamente interconnesso è realizzabile solo con un forte coinvolgimento<br />

di tutti gli attori: da un lato questo equilibrio richiede preventivamente la presa<br />

di coscienza dell'univocità degli obiettivi più generali per tutti gli attori sulla scena<br />

e una comunicazione e trasparenza nel sistema, dall'altra si tratta di trovare<br />

gli strumenti per garantire questo equilibrio attraverso partnership istituzionali,<br />

accordi di lungo periodo e progetti di comune interesse. Questo vuol dire, per<br />

le imprese, puntare su una innovazione “mirata” e la riduzione del rischio di<br />

mercato; per i servizi sanitari, i professionisti e gli utenti, la promozione di comportamenti<br />

adeguati e il soddisfacimento dei reali bisogni degli utenti.<br />

In pratica poi, la parte pubblica dovrebbe perfezionare l'attitudine al controllo<br />

ex-post sulla coerenza delle forniture con gli standard di prestazione pattuiti a<br />

fronte di una scelta dell'assegnazione delle forniture col criterio dell'offerta economicamente<br />

più vantaggiosa, anziché del prezzo più basso, ogniqualvolta (e<br />

questo ricorre frequentemente nel bio<strong>medicale</strong>) la fornitura possa integrare miglioramenti<br />

tecnico-qualitativi relativi al particolare know-how del fornitore.<br />

L'alternativa - il rischio - è per le imprese una crescente selettività nella scelta<br />

dei fornitori (ben poco partners) da parte dei centri che governano l'approvvigionamento<br />

delle forniture ed è logico ipotizzare una sempre maggior aggressività<br />

nella pattuizione delle condizioni di fornitura, anche in relazione<br />

81


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

59<br />

Purtroppo l'applicazione delle<br />

tecnologie di e-procurement<br />

e le gare on-line hanno finora<br />

prediletto il criterio del prezzo<br />

più basso, anche perché la disponibilità<br />

di piattaforme elettroniche<br />

in grado di gestire graduatorie<br />

congiunte - fra punteggio<br />

relativo ad offerta tecnica<br />

con n elementi valutabili e<br />

punteggio attribuibile al prezzo<br />

- sono ben poco diffuse.<br />

Progetto CIPA - Coesione e<br />

Innovazione delle Pubbliche<br />

Amministrazioni.<br />

82<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

all'utilizzo degli strumenti dell'ICT (Information and communication technology)<br />

, per il paziente-cittadino un probabile scadimento e squilibrio qualitati-<br />

59<br />

vo territoriale dei servizi sanitari.<br />

4.3 Conclusioni: il valore delle reti d'eccellenza locali per il sistema<br />

socio-economico<br />

Da tempo si sottolinea l'importanza della qualità dei territori come fattore di sviluppo<br />

economico locale. Nell'erogazione di servizi e prestazioni alla popolazione<br />

locale, le imprese che forniscono beni e servizi al Sistema sanitario, generano<br />

al contempo risorse, innovazione e conoscenza. Mentre, come detto, la<br />

spesa pubblica per la sanità è quella più significativa a livello delle Regioni, rendendo<br />

- di fatto - il sistema sanitario una delle principali realtà economiche del<br />

territorio: crea occupazione di alta professionalità, aumenta gli scambi commerciali,<br />

favorisce il lavoro, il reddito, la ricerca e l'innovazione. Proprio per<br />

questo è importante coinvolgere il sistema economico locale, in una ottica ottimale<br />

di sussidiarietà tra pubblico e privato, nella risposta ai bisogni di salute<br />

dei cittadini di modo che la spesa sanitaria sia vista piuttosto come un investimento<br />

nel benessere dei cittadini, che può coincidere con un investimento in<br />

produttività e competitività economica del tessuto produttivo locale.<br />

Come si è detto, di fronte alla scarsità delle risorse e la necessità di ridurre i costi<br />

si tratta di puntare su una vera razionalizzazione basata sulle leve strategiche<br />

della qualità e dell'innovazione - per non rischiare, nel tempo, la contrazione<br />

dei servizi - che significa valorizzare le reti specializzate locali, incentivandone<br />

lo sviluppo e l'innovazione in una logica di filiera, cui contribuiscano tutti gli attori<br />

a diverso titolo coinvolti nell'erogazione delle prestazioni.<br />

Sebbene la dimensione delle imprese locali rappresenti un punto di debolezza<br />

nel contesto della competizione globale, abbiamo visto come, paradossalmente,<br />

le piccole aziende sono spesso più capaci di produrre innovazione e a<br />

minor costo delle grandi aziende ma queste sono più organizzate per gestire la<br />

complessità e vendere bene i loro prodotti e servizi.<br />

Mentre in generale le grandi aziende non sono presenti in maniera diffusa sul<br />

territorio - più facilmente presidiano aree e soggetti ad alto rendimento - le piccole<br />

e medie imprese locali sono diffuse e godono della fiducia delle altre imprese<br />

del territorio e soprattutto garantiscono riconosciuti livelli di qualità di<br />

prodotto /servizio al cittadino utente.<br />

Per questo la logica delle gare d'appalto nelle pubbliche acquisizioni, che spesso<br />

nelle procedure pubbliche favorisce la grande impresa avulsa dal territorio,<br />

rischia di non garantire caratteristiche standard di qualità; non valorizza né garantisce<br />

un servizio diffuso nel territorio e la soddisfazione delle esigenze peculiari<br />

del cittadino assistito, ed infine produce il rischio dello smantellamento del<br />

sistema specializzato locale.<br />

All'impresa che opera nella sanità dunque sono richiesti, in questo senso, assunzione<br />

di responsabilità civile e sociale, adeguatezza tecnica, tecnologica,<br />

organizzativa e logistica, investimenti per l'innovazione e l'aggiornamento.<br />

La Qualità dell'Assistenza d'altra parte è divenuta esplicito obbiettivo del SSN e<br />

dell'insieme dei Servizi Sanitari Regionali che lo compongono. Questa si traduce<br />

in appropriatezza delle prestazioni e dei prodotti utilizzati, significa cioè che<br />

efficacia clinica ed efficienza organizzativa sono oggi ritenuti determinanti e richiedono,<br />

come detto comportamenti adeguati da parte di tutti i professionisti<br />

e gli operatori pubblici e privati che interagiscono nell'erogazione delle prestazioni<br />

ricomprese nei L.E.A.


4. Il bio<strong>medicale</strong> veneto per un Sistema Salute regionalesostenibile e di qualità<br />

Anche in Italia ormai il tema dell'Appropriatezza è diventato un punto cardine e<br />

inscindibile dal tema salute: previsto da specifiche norme di legge per<br />

l'accreditamento delle Aziende Sanitarie e la contrattazione delle prestazioni<br />

tra committenza e produttori, è un requisito per la determinazione delle tariffe,<br />

rappresenta un obiettivo dei controlli e un criterio di valutazione dei risultati e<br />

delle competenze direzionali dei professionisti.<br />

Per misurare le performance e valutare appropriatezza, efficacia ed efficienza<br />

di una prestazione o di un dispositivo si viene affermando l'utilizzo della Medicina<br />

Basata sulle Evidenze, anche come strumento di valutazione e di promozione<br />

dell'appropriatezza e dell'aggiornamento delle competenze cliniche e tecniche<br />

dei professionisti.<br />

L'evidence based medicine consiste nell'uso delle migliori evidenze disponibili<br />

al momento, nelle decisioni per l'assistenza o la fornitura di dispositivi a singoli<br />

pazienti e può utilmente diventare il riferimento chiave per equilibrare, come<br />

accennato, le diverse aspettative ed esigenze dei diversi attori di sistema nella<br />

sanità. In particolare deve diventare determinante per validare processi e procedure<br />

per la realizzazione di dispositivi o per interventi sui pazienti o per atti<br />

professionali diversi; definire le caratteristiche prestazionali ed il ciclo di vita e<br />

affidabilità funzionale del dispositivo; accrescere l'affidabilità generale e quindi<br />

le garanzie per gli utenti.<br />

In conclusione, una strategia per un diffusa innovazione regionale che punti sulle<br />

imprese del territorio è sicuramente più vantaggiosa nel complesso Sistema<br />

Salute Regionale perché permette alle imprese locali di crescere anche<br />

nell'organizzazione e nella gestione della complessità, mantenendo l'eccellenza<br />

dei prodotti e servizi e la presenza sul territorio.<br />

QUARTA PARTE<br />

83


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

84


Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

5<br />

QUINTA PARTE<br />

85


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

86<br />

ATTREZZATURA E ARREDO TECNICO - Attrezzature medicali n.c.<br />

ATTREZZATURA E ARREDO TECNICO - Dentale<br />

ATTREZZATURA E ARREDO TECNICO - Estetica<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

5. ALLEGATO<br />

Elenco delle imprese<br />

biomedicali nel <strong>Veneto</strong><br />

ANALITICA TRIVENETA S.R.L. VIA CHERUBINI 15 35031 ABANO TERME - PD 049/8910040<br />

ATE CLEMENT DI DAL MARTELLO IVANO VIA PELOSA 121 35030 SELVAZZANO DENTRO - PD<br />

CAPELLI S.R.L. VIA DELL'ARTIGIANATO 11 37056 SALIZZOLE - VR 045 6900365<br />

D.S. MEDICA SRL VIA GUIDO ROSSA 22/B 30037 SCORZE' - VE 041 5841558 www.dsmedica.it<br />

DENTERPRISE S.R.L. STRADA SAN PELAIO 133/A 31100 TREVISO - TV 0422 421304<br />

ELETTROFOR DI RUGGERO MASSIMO & C. S.A.S. VIALE DELLA COOPERAZIONE 38/40 45100 ROVIGO - RO 0425 474533 www.elettrofor.it<br />

ELETTROMEDICAL DI GROHOVAZ LORENZO VIA BUONARROTI 29 35135 PADOVA - PD 049 600075<br />

FERRARIO ERNESTO VIA CEDERLE 10 36100 VICENZA - VI 0444 570072<br />

FINSERVICE DONALE S.A.S. VIA MOLINETTO DELLA CRODA, 14 31020 TARZO - TV 0438 584800<br />

G.F.D. TECNOLOGIE S.R.L. VIA PIACENTINA 6 45030 OCCHIOBELLO - RO 0425 756016<br />

G.S.G. S.R.L. VIA PIER SANTI MATTARELLA 35 30037 SCORZE' - VE 041 5830514<br />

GIROPLAST DI TRESSINO GIANLUCA VIA A. ALEARDI 25/C 37040 BONAVIGO - VR 0442 670162<br />

HUMANA MEDICAL S.R.L. VIA DELLA CROCE ROSSA 42 35129 PADOVA - PD 049 776977<br />

LAICA S.P.A. VIALE DEL LAVORO 10 36020 BARBARANO VICENTINO - VI 0444 795321 www.laica.it<br />

LIFESTIM S.R.L. VIA PITAGORA 15 35030 RUBANO - PD<br />

M.P. INTERNATIONAL SRL VIA SAN VINCENZO 56/A 36016 THIENE - VI 0445 370303 www.aironeline.com<br />

OPTICAL ELECTRONICS SOLUTIONS S.R.L. VIA ORUS GIUSEPPE 2 35129 PADOVA - PD<br />

PRIMA BIOMEDICAL & SPORT VIALE DEL COMMERCIO 12 45030 ROVIGO - RO 0425 491087 www.proactivesrl.it<br />

VAIMAS S.R.L. VIA VOLPATO 39 36035 MARANO VICENTINO - VI 0445 560917<br />

ZO.LI. DI ZONTA LINO VIA G. RODARI 2 30029 SANTO STINO DI LIVENZA - VE 0421 460093<br />

ARIES S.N.C. VIA VENEZIA 105 31028 VAZZOLA - TV 0438 488183 www.aries-online.com<br />

ASSODONT VIA PUCCINI 31 31050 MIANE - TV 0438 960011<br />

CATO S.R.L. VIA DEL COMMERCIO 5 31042 CORNUDA - TV 0423 839186 www.catoodontotecnica.com<br />

CREATION S.R.L. STRADONE SAN FERMO 20 37100 VERONA - VR 045 7153888<br />

DENTAL MEDICAL S.R.L. VIA BIDASIO DEGLI IMBERTI 2 31015 CONEGLIANO - TV 0438 21844 www.dentalmedical.it<br />

DENTAL-ART S.P.A. VIA DELL'ARTIGIANATO 5 36030 MONTECCHIO PRECALCINO - VI 0445 802000 www.dental-art.com<br />

ELECTROMEDICAL S.R.L. VIALE L. DA ZARA 12 35020 ALBIGNASEGO - PD 049 8628700 www.electromedical.it<br />

EMBRA S.R.L. VIA VERDI 29 31050 MIANE - TV 0438 893172 www.embra.it<br />

EMMEVI S.R.L. VIA ARTE DEI RADAROLI 148 45021 BADIA POLESINE - RO 0425 594737 www.emmevi.biz<br />

ERGOTRE S.N.C. VIA MARCONI 78 31050 VEDELAGO - TV 0423 400190 www.ergotre.it<br />

ERIO S.R.L. VIA MONTE PASUBIO 164 36010 ZANE' - VI 0445 314195 www.erio.it<br />

INTEROSPITAL DI BRESSAN GIORGIO VIA DELLA COOPERAZIONE 12/3 31033 CASTELFRANCO VENETO - TV 0423 723515 www.interospital.it<br />

LORAN S.R.L. VIA DELLA LIRA 397 31053 PIEVE DI SOLIGO - TV 0438 842603 www.loran.it<br />

MET MEDICAL TECHNOLOGY VIA DELLA CERVA 11 31033 CASTELFRANCO VENETO - TV 0423 724319 www.metitaly.com<br />

O.M.S. S.P.A. VIA DANTE 20/A 35030 SELVAZZANO DENTRO - PD 049 8975566 www.omsstaff.com<br />

OROTIG S.R.L. VIA XXV APRILE 47 37014 CASTELNUOVO DEL GARDA - VR 045 6400865 www.orotig.com<br />

ROSSICAWS S.R.L. VIA POLONIA 9 35127 PADOVA - PD 049 8703944 www.rossicaws-srl.com<br />

SISTEMI E TECNOLOGIE DENTALI S.P.A. VIA FERMI 22 37100 VERONA - VR 045 8204012 www.stdspa.it<br />

T.E.M. S.R.L. VIA FERMI 22 37100 VERONA - VR 800 861379<br />

TAVOM S.P.A. VIA VENETO 29/31 35020 DUE CARRARE - PD 049 5290222 www.tavom.it<br />

TECNO LANZI S.R.L. VIA ALESSANDRO VOLTA 9/C 36057 ARCUGNANO - VI 0444 289091 www.tecnolanzi.it<br />

TRE T. S.A.S. VIA EMILIA ROMAGNA, 20 35020 SAONARA - PD 049 644886 www.tret.biz<br />

ALPER S.R.L. VIA VOIRON 27 36061 BASSANO DEL GRAPPA - VI 0424 8877 www.alper.it<br />

BEAUTY DI ZAGATO GENNY & C. S.N.C. VIA CALFURA 11 35137 PADOVA - PD<br />

BIOTEC ITALIA S.R.L. VIALE DELLA REPUBBLICA 4/6 36031 DUEVILLE - VI 0444 591683 www.biotecimpiantidentali.it/<br />

BLUESHINE S.R.L. VIA OLIVI 2 30100 VENEZIA - VE 041 5055847 www.blueshine.biz<br />

DIVA S.N.C. VIA DEL SANTO 95 35010 S. GIORGIO DELLE PERTICHE - PD 049 9370052 www.diva-italy.com<br />

EFFE ENNE ARREDAMENTI S.N.C. VIA GALILEO GALILEI, 13 35030 RUBANO - PD 049 8976540 www.effeenne.it<br />

ELTECH S.R.L. STRADA CASTAGNOLE 20/H 31100 TREVISO - TV 0422 210430<br />

EMOPLAST SAUNE S.N.C. VIA ANDREA PALLADIO 1 37064 ISOLA DELLA SCALA - VR 045 7302377 www.emoplastsaune.com<br />

EUROELEKTRICA S.R.L. VIALE TREVISO 23/B 30026 PORTOGRUARO - VE 042 173383 www.euroelektrica.it<br />

HOBE PERGH S.R.L. FRAZIONE CANOVE -VIA BETTINADI 43 36010 ROANA - VI 0424 692352 www.hobepergh.it<br />

I.SO ITALIA S.P.A. VIA G. DI VITTORIO 30 30029 SANTO STINO DI LIVENZA - VE 0421 311700 www.isoitalia.com<br />

ISTITUTO IDROTERM S.N.C. VIA SVIZZERA 1 35127 PADOVA - PD 049 8705871 www.istitutoidroterm.it<br />

ITALSAUNE SNC VIA IV NOVEMBRE 36010 CHIUPPANO - VI 0445 892578 www.italsaune.com<br />

LASER.COM S.R.L. GALLERIA SPAGNA 1 35127 PADOVA - PD 049 8700242 www.2000laser.com<br />

MARIN ARRIGO VIA DEL LAVORO, 57 35010 VIGODARZERE - PD 049 769241 www.marinarredo.com<br />

PERON ROBERTO VIA MONTE ZEBIO 4 30031 DOLO - VE<br />

QUADRA MEDICAL S.R.L. VIA NARDI 98 36060 ROMANO D'EZZELINO - VI 0424 33988 www.qmed.it<br />

R.S.S. S.R.L. VIA SANDRO PERTINI 7/H 30020 ANNONE VENETO - VE 0422 868075 www.laserlife.it<br />

SAFE S.R.L. VIA DEL PROGRESSO 23 36010 MONTICELLO CONTE OTTO - VI 0444 946900<br />

SOLEPIU' S.A.S. VIA DELL'ARTIGIANATO 31 35010 VIGODARZERE - PD 049 8843152<br />

SPA - CONCEPT S.R.L. VIA SAN MATTIA 16 35121 PADOVA - PD 0423 604777 www.spa-concept.it<br />

SPORTARREDO S.P.A. VIA DELL'INDUSTRIA 7 30020 GRUARO - VE 0421 272727 www.sportarredo.it<br />

STENAL S.R.L. VIA BAROVIER 8 35032 ABANO TERME - PD 049 8912047 www.stenal.it<br />

SUNFLOWER S.R.L. VIA SAN GIULIANO 43 35011 CAMPODARSEGO - PD 049 9202128 www.sunflower.it<br />

TECHNODESIGN S.R.L. VIA PIETRO VASSANELLI 25 37012 BUSSOLENGO - VR 045 7156988 www.nuvolaitalia.it<br />

TECNOSOLE S.R.L. VIA EZIO VANONI, 22 35010 CURTAROLO - PD 049 9630919 www.tecnosole.com<br />

TRIPOD FIRST ITALIA S.R.L. VIA VECELLIO 2 37059 ZEVIO - VR<br />

VENETA ESPANSI SRL VIA CASELLE 30 35010 CAMPO SAN MARTINO - PD 049/552078 www.venetaespansi.it


5. Allegato Elenco delle imprese biomedicali nel <strong>Veneto</strong><br />

ATTREZZATURA E ARREDO TECNICO - Ospedaliero-sanitario<br />

AGHITO TECNOLOGIE S.R.L. VIA CALTANA 121 35010 VILLANOVA DI CAMPOSAMPIERO - PD 049 9299601 www.aghito.it<br />

AT OS S.N.C. VIA NAZIONALE 64 37036 S. MARTINO BUON ALBERGO - VR 045/6159411 www.at-os.com<br />

AT-OS S.R.L. VIALE DEL LAVORO 19 37030 COLOGNOLA AI COLLI - VR 045 6159411 www.at-os.com<br />

BIDOIA S.A.S. VIA DELL'ARTIGIANATO 18 35010 VIGONZA - PD 049/8930259 www.bidoia.com<br />

CEABIS - VEZZANI S.P.A. VIA G.B.BRUNELLI 16 35042 ESTE - PD 0429 602323 www.ceabis.it<br />

CELEGON S.A.S. VIA GALILEO GALILEI 6 30035 MIRANO - VE 041 5728404 www.celegon.it<br />

CENTRO ELETTROMEDICALI<br />

DI ERRICHETTI ING. MARCELLO & C. S.A.S. VIA FALLOPPIO GABRIELE 33 35121 PADOVA - PD 049/664442 www.centrel.com<br />

CENTRO FORNITURE SANITARIE SRL VIA PASUBIO 50 36036 TORREBELVICINO - VI 0445 570283 www.cfsitalia.com<br />

CIT S.R.L. VIA FRANCIA 10 35010 VIGONZA - PD 049 8933422 www.citarredi.it<br />

DOLOMIUS DI PIN ROLAND VIA DELLA VITTORIA 2 31040 GIAVERA DEL MONTELLO - TV 0422/776645 www.dolomius.it<br />

EL.MED. GARDA S.A.S. CORSO DON GNOCCHI 53 37016 GARDA - VR 045/755217 www.elmedgarda.it<br />

ESSEQUATTRO S.P.A. VIA DEL LAVORO 8 36040 GRISIGNANO DI ZOCCO - VI 0444 414166 www.essequattro.it<br />

FARAM S.P.A. VIA SCHIAVONESCA 71 31040 GIAVERA DEL MONTELLO - TV 0422 8431 www.faram.com<br />

FAVERO HEALTH PROJECTS S.P.A. VIA SCHIAVONESCA PRIULA 20 31030 MONTEBELLUNA - TV 0423/6125 www.favero.it<br />

GES GROUP S.R.L. VIA DELL'INDUSTRIA 20 37014 CASTELNUOVO DEL GARDA - VR 045 6450920 www.gesgroup.it<br />

GIRALDIN G. E C. S.N.C. VL. GERMANIA 5 31052 PONTE SAN NICOLO' - PD 049 717212 www.giraldin.it<br />

GIVAS SRL VIALE VENETO, 2 35020 SAONARA - PD 049/8790199 www.givas.it<br />

HURRY UP FEDARS S.R.L. VIA VITTORO EMANUELE II 98/D 35020 LEGNARO - PD 049/8830716 www.hurryup.it<br />

IMOCA S.R.L. VIA PEPOLI 29/A 45030 OCCHIOBELLO - RO 0425/757079<br />

INDUSTRIE GUIDO MALVESTIO S.P.A. VIA CALTANA 121 35010 VILLANOVA DI CAMPOSAMPIERO - PD 049 9299511 www.malvestio.it<br />

INTERNATIONAL STEEL CO. S.P.A. VIA BALEGANTE 27 31039 RIESE PIO X - TV 0423 755516 www.steelcospa.com<br />

LAMBDA SCIENTIFICA S.P.A. VIA RETRONE 39 36077 ALTAVILLA VICENTINA - VI 0444-349165 www.lambdascientifica.com<br />

MED S.R.L. VIALE DELLE OLIMPIADI 33 35020 MASERA' DI PADOVA - PD 049 8862944 www.ideamed.net<br />

OFFICINA BIOMEDICA S.R.L. VIA C. BATTISTI 31/C 35010 LIMENA - PD 049/8843800 www.officinabiomedica.it<br />

P.A.M. S.N.C. VIA ZONA ARTIGIANALE P.I.P... 30028 S. MICHELE AL TAGLIAMENTO - VE 0431/50071 www.pam.ve.it<br />

PROMETEO S.R.L. VIA MAROSTICA 2 35100 PADOVA - PD<br />

SINKO S.R.L. VIA VENETO 1 37060 SONA - VR 045 6090401 www.sinkosystem.it<br />

SNELL HABITAT S.P.A. VIA DEI BRILLI 20 31055 QUINTO DI TREVISO - TV 0422 470100 www.snellhabitat.com<br />

SORDINA S.P.A. VIA EMILIA ROMAGNA 9 35020 SAONARA - PD 049 8798101 www.sordina.com<br />

SYMED S.R.L. VIA A.ROSSI 3F 35030 RUBANO - PD 049 8979282 www.symed.it<br />

TECNO MEDICAL S.N.C. VIA DEL LAVORO 21/B 37066 SOMMACAMPAGNA - VR 045 8961382 www.tecnomedical.net<br />

TOPTECH SOLUTIONS S.R.L. VIA DELL'ARTIGIANATO 7 31052 MASERADA SUL PIAVE - TV 0422 878306 www.toptech.it<br />

TSEM SPA VIA ENRICO MATTEI 18 35030 SACCOLONGO - PD 049 8016152 www.tsem.com<br />

UNIFLAIR S.P.A. VIALE DELLA TECNICA 2 35026 CONSELVE - PD 049/5388211 www.uniflair.com<br />

UROMAT S.R.L. VIA CRESCINI 37 35126 PADOVA - PD 049 756876 www.uromat.it<br />

BIOTECNOLOGIA MEDICA - Dispositivi drug delivery<br />

A.N.A.N.A.S. NANOTECH VIA DELLA CROCE ROSSA 112 35100 PADOVA - PD 049 8697501 www.ananasnanotech.com<br />

BIOTECNOLOGIA MEDICA - Ingegneria tissutale<br />

F.A.B. S.R.L. VIA PONTE DELLA FABBRICA 3/B 35031 ABANO TERME - PD 049 8232877 www.fidiapharma.it<br />

BIOTECNOLOGIA MEDICA - Tecnologie biomolecolari<br />

BIOTEKNA SRL VIA PIALOI 39/4 30020 MARCON - VE 041/4568942 www.biotekna.com<br />

BMR GENOMICS S.R.L. VIA REDIPUGLIA, 22 35131 PADOVA - PD 049 9271301 www.bmr-genomics.it<br />

WETWARE CONCEPTS S.R.L. VIA DELLA CROCE ROSSA 112 35100 PADOVA - PD 049 8697501 www.myochip.com<br />

XEPTAGEN S.P.A. VIA DELLE INDUSTRIE 9 30175 VENEZIA - VE 041 509 3910 www.xeptagen.com<br />

DIAGNOSTICA - Diagnostica clinica<br />

AB ANALITICA VIA SVIZZERA 16 35127 PADOVA - PD 049/761698 www.abanalitica.it<br />

BIOGERMINA VIA SORGAGLIA 27 35020 ARRE - PD 049 5310392 www.biogermina.it<br />

CLINI-LAB S.R.L. ZONA INDUSTRIALE INDUSTRIALE II STRADA 14 35026 CONSELVE - PD049/9500644www.clinilab.it<br />

DOTT. DINO PALADIN VIA A. FORMIS, 8 35100 PADOVA - PD 049 8701639 www.abnanotec.com<br />

EURISCO DIAGNOSTICA SRL VIA ANTONIO FOGAZZARO 66 36073 CORNEDO VICENTINO - VI 0445 953094 www.euriscodiagnostica.it<br />

EXPERTEAM S.A.S. VIA DELLA LIBERTA' 12 30175 VENEZIA - VE 041 5093101 www.experteam.it<br />

FAR S.R.L. VIA FERMI 12 37026 PESCANTINA - VR 045/6700870 www.fardiag.com<br />

KALTEK S.R.L. VIA DEL PROGRESSO 2 35127 PADOVA - PD 049/8703410 www.kaltek.it<br />

POIESYS S.R.L. GALLERIA EUROPA 4 35137 PADOVA - PD 049 8766530<br />

RESEARCH & INNOVATION SCARL VIA SVIZZERA 16 35100 PADOVA - PD 049/8705068 www.researchinnovation.com<br />

VACUTEST KIMA S.R.L. VIA DELL'INDUSTRIA 2 35020 ARZERGRANDE - PD 049/9720624 www.vacutestkima.it<br />

DIAGNOSTICA - Imaging<br />

3S SRL VIA S. ANTONIO 32/A 36065 MUSSOLENTE - VI 0424-577493 www.iridiumeyetech.com<br />

BIEFFE MEDICAL IMAGING S.R.L. VIA SILE 2 31057 SILEA - TV 0422 363429 www.bieffemed.it<br />

D.ENTER VIA BRIGATA GRANATIERI DI SARDEGNA 2836061 BASSANO DEL GRAPPA - VI 0424 227 428 www.denter.it<br />

MHT S.P.A. VIA MILANO 12 37024 NEGRAR - VR 045 6020843 www.mht.it<br />

NIDEK TECHNOLOGIES S.R.L. VIA DELL'ARTIGIANATO 6/A 35020 ALBIGNASEGO - PD 049 8629200 www.nidektechnologies.it<br />

PERIS EL S.N.C. VIA ENRICO TOTI 25/2 30173 VENEZIA - VE 041 57661<br />

QR S.R.L. VIA SILVESTRINI 20 37135 VERONA - VR 045 583500 www.qrverona.it<br />

STUDIO SYNTHESIS SISTEMI AVANZATI S.R.L. VIA DELL'OREFICERIA 32 36100 VICENZA - VI 0444 565499 www.studiosynthesis.it<br />

DIAGNOSTICA - Valutazione funzionale<br />

ATES MEDICA DEVICE S.R.L. VIALE DEL LAVORO 20 37030 COLOGNOLA AI COLLI - VR 045 6152245 www.atesdevice.it/<br />

BIOMEDIN S.R.L. PIAZZA INSURREZIONE 1 35137 PADOVA - PD 049/8751644 www.biomedin.com<br />

BTS S.P.A. VIA DELLA CROCE ROSSA 11 35129 PADOVA - PD 049 8076025 www.bts.it<br />

EB NEURO SPA VIA BOLOGNA 1 37024 NEGRAR - VR 045/6028111 www.ebneuro.biz<br />

LABAT S.R.L. VIA DON TOSATTO 39 30100 VENEZIA - VE 041/2667686 www.labat.it<br />

MICROMED VIA GIOTTO 4 (Loc. Zerman) 31020 MOGLIANO VENETO - TV 041 5937000 www.micromed-it.com<br />

RAM S.R.L. VIA GERMANIA 12/14 35127 PADOVA - PD 049/8703355 www.ram-medical.it<br />

SIFI DIAGNOSTIC S.P.A. VIA CASTELLANA 70/E 31100 TREVISO - TV 0422 263180 www.sifidiagnostic.com<br />

SPONSOR S.R.L. VIA FELTRINA CENTRO, 113 31044 MONTEBELLUNA - TV 0423 301771 www.sponsorsrl.it<br />

87<br />

QUARTA PARTE


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

88<br />

MATERIALI DI CONSUMO - Dentale<br />

MATERIALI DI CONSUMO - Ospedaliero-sanitario<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

AGIS S.R.L. VIA CA' PISANI 12 35010 VIGODARZERE - PD 049 8871453<br />

BEDA FLAVIO VIA MARCO POLO 18 35010 CADONEGHE - PD 049 612490<br />

BIOTEC S.R.L. VIALE DELLA REPUBBLICA 4/6 36031 DUEVILLE - VI 0444 591683 www.biotecimpiantidentali.it/<br />

BIOTECK S.R.L. VIA E. FERMI 49 36057 ARCUGNANO - VI 0444 289366 www.bioteck.com<br />

BTLOCK S.R.L. VIA MADONETTA 97/C 36075 MONTECCHIO MAGGIORE - VI 0444 492609 www.btlock.com<br />

DENTAL X SRL VIA MARZOTTO 11 36031 DUEVILLE - VI 0444/367414 www.dentalx.it<br />

DIADENT S.R.L. VIA MATTEOTTI 98 31029 VITTORIO VENETO - TV 0438/555573 www.diadent.it<br />

EURONDA S.P.A. VIA DELL'ARTIGIANATO 7 36030 MONTECCHIO PRECALCINO - VI 0445 329811 www.euronda.com<br />

ISOMED S.R.L. VIA MAMELI 50-52 35020 ALBIGNASEGO - PD 049 8629605 www.isomed.it<br />

LOMBARDO S.R.L. VIA LIVORNO 5 35142 PADOVA - PD 049/8756866 www.paginegialle.it/lombardo<br />

NEW ULROS SRL VIA DELLE INDUSTRIE 40 35020 ALBIGNASEGO - PD 049 8626000 www.newulros.com<br />

NUOVA FRANCO SUISSE ITALIA S.R.L. VIA DELL'ARTIGIANATO 26 35010 VIGONZA - PD 049 725155 www.nuovafrancosuisseitalia.com<br />

ORODENT LEGHE DENTALI S.R.L. VIA SEI FONTANE 10/D-E 37014 CASTELNUOVO DEL GARDA - VR 045 7571332 www.orodent.com<br />

PRODENT INTEROSPITAL S.R.L. VIA VICENZA 43 31050 VEDELAGO - TV 0423 708247 www.interospital.it<br />

SWEDEN & MARTINA S.P.A. VIA VENETO, 10 35020 DUE CARRARE - PD 049 5290300 www.sweden-martina.it<br />

TITANIUM MEDICA S.R.L. LOCALITA' ANSOGNE 32010 PERAROLO DI CADORE - BL<br />

WORLD WORK S.R.L. VIA LAGO DI TOVEL 36077 ALTAVILLA VICENTINA - VI 0444/574297 www.worldwork.it<br />

ZHERMACK S.P.A. VIA BOVAZECCHINO 100 45021 BADIA POLESINE - RO 0425/597611 www.zhermack.com<br />

AL.CHI.MI.A. S. R.L. VIALE AUSTRIA 14 35020 PONTE SAN NICOLO' - PD 049 /8962074 www.alchimiasrl.com<br />

ALPRETEC S.R.L. VIA MARTIRI 116 30024 MUSILE DI PIAVE - VE 0421 331869 www.alpretec.com<br />

ARREDI TECNICI CASARIN S.R.L. VIA PESCHIERE 53/A 31032 CASALE SUL SILE - TV 0422 785536 www.atcasem.it<br />

ARREDO PLAST S.P.A. VIA ING. TALIERCIO 2 31020 ORMELLE - TV 0422 205611 www.apmedical.it<br />

BELCOGAMMA DI MAULE DORETTA VIA DELLA MECCANICA 36040 SAREGO - VI 0444/820238<br />

BIHOS S.R.L. VIA DELL'ARTIGIANATO 22 35010 VIGONZA - PD 049 8930516 http://bihos.com<br />

BIOSIGMA S.R.L. BIOSIGMA S.R.L. 30010 CONA - VE 0426 302224 www.biosigma.it<br />

C.R.A. DI CORIZZATO ROBERTO VIA BERNINA 18 35135 PADOVA - PD 049/610689 www.paginegialle.it/cra-pd<br />

CARDINAL HEALTH ITALY 312 S.P.A. VIA GIACOMO MATTEOTTI 27/A 45030 VILLAMARZANA - RO 0425 439111 www.cardinal.com<br />

CAREGARO STEFANO VIA SAN ZENO 72 37053 CEREA - VR 0442/31718 www.confezionicaregaro.it<br />

CASAROTTI CONFEZIONI S.R.L. VIA WALTER FLEMING 1 37026 PESCANTINA - VR 045 6767633 www.casarotti.it<br />

CBS MEDICAL S.R.L. VIA LAGO DI LUGANO 15 36015 SCHIO - VI 0445 576676<br />

CHEMICALS LAIF S.R.L. VIALE DELL'ARTIGIANATO 13 35010 VIGONZA - PD 049/636281 www.chemicalslaif.it<br />

CHEMIL S.R.L. VIA CANADA 23 35127 PADOVA - PD 049/8792148 www.chemil.com<br />

EMOPLAST DI SIGNORETTO LORENZINA VIALE CADUTI SUL LAVORO 10 37063 ISOLA DELLA SCALA - VR 045/7302377<br />

ESOFORM SPA VIALE DEL LAVORO 10 45100 ROVIGO - RO 0425/474747 www.esoform.it<br />

F.L. MEDICAL S.R.L. VIA SAN PIETRO MONTAGNON 11/1 35038 TORREGLIA - PD 049/5212566 www.flmedical.it<br />

FERRARI L. DI FERRARI PIETRO S.R.L. VIA DELLA CONSORTIA 11 37127 VERONA - VR 045/8340644 www.ferraril.it<br />

FERRARI LUIGINA S.R.L. VIA DELLA CONSORTIA 21 37128 VERONA - VR 045 8350110<br />

G. & G. PICCOLA COOP. A R.L. VIA S. PIO X, 224 31033 CASTELFRANCO VENETO - TV 0423 492332 www.paginegialle.it/geg-tv<br />

GAMMAPLAST S.R.L. VIALE EUROPA 42 37050 ANGIARI - VR 0442/97377<br />

GENERALSTAMP S.R.L. VIA LABRIOLA 4/A 37054 NOGARA - VR 0442 88577 www.generalstamp.com<br />

I.M.I. S.N.C. VIALE DELL'ARTIGIANATO Vicolo Primo senza nc 35036 MONTEGROTTO TERME - PD 049 8911923<br />

ICU MEDICAL EUROPE S.R.L. VIA MARTIRI DELLA LIBERTA' 1/A 37060 GAZZO VERONESE - VR 0442 570106<br />

IVALDA S.P.A. - UNIPERSONALE VIA PIOVENE 67 36010 CHIUPPANO - VI 0445 803580<br />

LEADER MEDICA SRL VIA ALBETTONIERA 50/E 35030 BASTIA DI ROVOLON - PD 049 8724400<br />

LINEA FLESH S.R.L. VIA CONCIA 10 36071 ARZIGNANO - VI 0444 672544 www.lineaflesh.com<br />

MACRIMED S.R.L. VIA XXIV MAGGIO 3 31038 PAESE - TV 0422/951339 www.macrimed.com<br />

MENEGHELLO ARREDI TECNICI S.R.L. VIA IV NOVEMBRE 19 36030 ZUGLIANO - VI 0445 330500 www.meneghello.it<br />

MONDIAL S.N.C. VIA DON G. ZONTA, 3 35010 LIMENA - PD 049 768712 www.mondialprod.it<br />

NEW SAMA DI BRESOLIN MARINO VIA MORESCA 124 31031 CAERANO DI SAN MARCO - TV 0423/650981<br />

NUOVA FARMEC S.R.L. VIA W. FLEMMING 7 37026 PESCANTINA - VR 045 6767672 www.farmec.it<br />

PASTELLI S.R.L. VIA BASSE 4 35010 CAMPO SAN MARTINO - PD 049/9600270 www.pamich.it<br />

PHYTO PERFORMANCE ITALIA S.R.L. VIA E. FERMI 9 35030 VEGGIANO - PD 049 9001919<br />

PIERVIMED S.R.L. VIA NARDI 58/A 36060 ROMANO D'EZZELINO - VI www.piervimed.com<br />

PLASMATIC S.R.L. VIA G.C.ABBA 3 37036 S. MARTINO BUON ALBERGO - VR 045 991977<br />

POZZANI DISPOSABLES SPA VIA PIOVENE 67 36010 CHIUPPANO - VI 0445/896100 www.pozzanidsp.com<br />

PRODOTTI STELLA DI GIARETTA UMBERTO E C. S.N.C. VIA DELL'INDUSTRIA, 7/A 35030 RUBANO - PD 049 8987266<br />

REALT SRL UNIPERSONALE STRADA BATTAGLIA 127 35020 ALBIGNASEGO - PD<br />

SANTEX S.P.A. VIA MASSINA 15 36040 SAREGO - VI 0444 436400 www.santex.it<br />

SECURMED S.P.A. VIA MONTE GRAPPA 2/G 36016 THIENE - VI 0445 801111 www.securmed.it<br />

SEI EMG S.R.L. VIA S. CHIARA, 12/1 35013 CITTADELLA - PD 049 9401093 www.seiemg.it<br />

SOL SpA VIALE DEL LAVORO 12 37036 S. MARTINO BUON ALBERGO - VR 045 8780011 www.sol.it<br />

TECRES S.P.A. VIA ANDREA DORIA 6 37066 SOMMACAMPAGNA - VR 045 9217311 www.tecres.it<br />

ZACCARIA S.P.A. VIA VICENZA 23 36030 SAN VITO DI LEGUZZANO - VI 0445 519108 www.zaccariaspa.net<br />

ZAMATTIA DIANA VIA SPADA 65 31050 VEDELAGO - TV<br />

SERVIZI - Assistenza tecnica<br />

A.EMME SERVICE DI MENEGHETTI ANDREA VIA CRICOLI 32 36100 VICENZA - VI 0444/301911<br />

ADUC SERVICE VIALE DELLA REPUBBLICA 6 35030 SELVAZZANO DENTRO - PD 049/8686995<br />

ALPHA SYSTEMS VIA RAMPAZZO 7 35129 PADOVA - PD 049/629621 www.alphasystems.it/<br />

ALPHAMED DI VEGRO STEFANO VIA PAPA GIOVANNI XXIII 70 35021 AGNA - PD<br />

ASSI.LAB. S.A.S. VIA CARRUBBIO, 119 35043 MONSELICE - PD 0429 783933<br />

B HOSPITAL S.R.L. VIA BRENNERO 71/A 37026 PESCANTINA - VR 045/7157200<br />

BEDA RENZO VIA DEI CAPPUCCINI 1 35123 PADOVA - PD 348/6937932<br />

BG S.A.S. VIA S. FRANCESCO 10/B 35010 VIGONZA - PD 049 646409<br />

BORTOLAN LORENZO VIA DALLA POTARA 28 36015 SCHIO - VI 0445/532381<br />

C.A.MA.D. PIAZZA SERENISSIMA 60 31033 CASTELFRANCO VENETO - TV 800 180754 www.bwimedical.com<br />

C.S.L. DENTAL SERVICE VIA MONTE ORTIGARA 5 30031 DOLO - VE<br />

C.T.E. S.A.S. VIA MASERADE 4 31030 BREDA DI PIAVE - TV 0422/90274<br />

CANTELE GIOVANNI S.N.C. VIA ASTICHELLO 27 36051 CREAZZO - VI 0444/520713<br />

CARRARO ALESSANDRO VIA VENETO, 2 35030 SELVAZZANO DENTRO - PD 049 638683<br />

D.I. SERVICE VIA PAGANINI 33 35010 VIGONZA - PD 049/8096592


5. Allegato Elenco delle imprese biomedicali nel <strong>Veneto</strong><br />

D.P.O. SRL VIA MARCO CORNER 19 36016 THIENE - VI<br />

DAMA VIA CITELLA 7 37012 BUSSOLENGO - VR 045/916647<br />

DE PAOLI ANDREA "ASSITEC" VIA SANT'ANDREA 80 35125 PADOVA - PD 049 8807144<br />

DENTAL EXPERT VIA XI FEBBRAIO 35020 SAONARA - PD 049 640042<br />

DENTAL TECNICA DI MORELLO MARCO VIA SCHIAVONESCA, 120 31044 MONTEBELLUNA - TV 0423/302219<br />

DENTAL TECNICA S.N.C. VIA PADRI MONFORTIANI, 5 37024 NEGRAR - VR 045 7513581<br />

DENTALMARCA S.N.C. VIA INDUSTRIA 14 31052 MASERADA SUL PIAVE - TV 0422/877107<br />

DRAEGER MEDICAL ITALIA S.P.A. VIA FENILON 37137 VERONA - VR 045 8622952 www.draeger.com<br />

ELECTRIC SUN S.A.S. VIA GRAZIA DELEDDA 7 35030 SELVAZZANO DENTRO - PD 049 8975936<br />

GESIOT PIERLUIGI PIAZZA DEGLI ALPINI 16 32020 LENTIAI - BL<br />

I.D.E.E. S.R.L. VIA DELLA LIBERTA' 42 37047 SAN BONIFACIO - VR 045/7614299<br />

KOCKS SRL VIA ROSSELLI 17 31020 FONTANE DI VILLORBA - TV 0422/609650 www.kocksendoscopy.com<br />

LAITZ SERVICE S.A.S. VIA SAVELLI GIOVANNI 28 35129 PADOVA - PD 049 8077511<br />

LOGISTIC SUN S.R.L. VIA ROMA 92 31029 VITTORIO VENETO - TV<br />

LOI DI TONETTO WALTER VIA PRINCIPALE 35 31020 SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA - TV<br />

M.C. SERVICE VIA S. GIUSTINA 59 36057 ARCUGNANO - VI 0444/270023<br />

MEDIC INSTRUMENTS VIA DEL PORTICO 1 31010 GODEGA DI SANT'URBANO - TV 0438 783311<br />

MEDILAB SERVICE S.N.C. VIA DELLA REPUBBLICA 4/6 36031 DUEVILLE - VI 0444 360310<br />

MISCHI ALESSIO VIA COPPARO 37 37134 VERONA - VR 045/8266310<br />

MORELLO SERVICE DI ANTONIO MORELLO VIA G. GALILEI 129/5 35020 ALBIGNASEGO - PD 049 8809551 www.paginegialle.it/morelloservice<br />

MORTARA RANGONI EUROPE SRL VIA CESALPINO, 10 35100 PADOVA - PD 049 872339 www.mortara.it<br />

NORD TECNICA S.R.L. VIA S. EUROSIA 25 35020 ALBIGNASEGO - PD 049 711300<br />

NUOVA TECNOMEDICA S.N.C. VIA FLEMING 26 37026 PESCANTINA - VR 045/6767977<br />

ODONTECNO S.N.C. PIAZZA NARDI 14 31010 FARRA DI SOLIGO - TV 0438/980028<br />

ODONTOPLANET PIAZZETTA GIOVANNELLI 44-44 A 35027 NOVENTA PADOVANA - PD 049/8936216 www.odontoplanet.com<br />

OFFICINA BIOMEDICA - DIVISIONE SERVIZI S.R.L. VIA C. BATTISTI 31/C 35010 LIMENA - PD 049/8840388 www.officinabiomedica.it<br />

OMASA S.P.A. VIA GIUSTINIANI 1 35100 PADOVA - PD 049 8218277 www.airliquidesanita.it<br />

ORTHO VENETA SANITARIA EVOLUTION SRL VIA DELL'INDUSTRIA 48 37042 CALDIERO - VR 045 6172072<br />

PEGORARO LEONE VIA P.DIACONO 17 35125 PADOVA - PD 049/681979<br />

POZZATO FEDERICO VIA FERMI 24/A 31010 MARENO DI PIAVE - TV 0438/492862<br />

PROTEA S.A.S. VIA A. TURCHI 28 37100 VERONA - VR<br />

RIDENT S.N.C. VIA VALSCURA 48 36051 CREAZZO - VI<br />

ROBINES S.A.S. VIA SAVELLI GIOVANNI 28 35129 PADOVA - PD 049/8077485<br />

S.I.C. ELETTROMEDICALI S.R.L. VIA GALILEO GALILEI 129 35020 ALBIGNASEGO - PD 049 8809551<br />

SANACO S.R.L. VIA BRENNERO 71/A 37026 PESCANTINA - VR 045/7157366<br />

SBROGIO' ALESSANDRO VIA LUSORE 39 30034 MIRA - VE<br />

SILVESTRI GIOVANNI E C. S.N.C. VIA UGO FOSCOLO 42 36034 MALO - VI 0445 602408<br />

SME SRL VIA VO' DI PLACCA 36/F 35020 DUE CARRARE - PD 049/910022<br />

SPERANZON CARLO VIA MATTEOTTI 66 35010 VILLAFRANCA PADOVANA - PD<br />

SYNERGY S.A.S. VIA FALCONE 38 35010 VIGODARZERE - PD<br />

TECNO ELLE VIA A. AVOGADRO 8 30027 SAN DONA' DI PIAVE - VE<br />

TECNOLAB ASSISTENZA VIA DON MILANI 14 35020 ALBIGNASEGO - PD 049 8809321<br />

TECNOMARCA VIA FELTRINA SUD 143 31044 MONTEBELLUNA - TV 0423/601388<br />

TECNOMEDYC SERVICE S.N.C. LARGO SALVO D'ACQUISTO 24 37012 BUSSOLENGO - VR 045 6703829<br />

TECSA S.R.L. VIA DEL PERLAR 37/A 37100 VERONA - VR 045 820 40 37 www.tecsavr.it<br />

TESSARO RENE' VIALE ITALIA 16 35015 GALLIERA VENETA - PD 049 9440607<br />

VERONA DTS SAS PIAZZA CALDERINI 14 37010 TORRI DEL BENACO - VR 045 584854<br />

VITA NOVA S.COOP. SOCIALE VIA DELLA SETA 23 31029 VITTORIO VENETO - TV 0438 912760<br />

SERVIZI - Bioinformatica<br />

NEURAL ENGINEERING S.P.A. Via San Girolamo, 5/c 30174 VENEZIA - VE www.neuraleng.com<br />

SERVIZI - Consulenza<br />

EUMED S.R.L. VIA P. DONA', 9 35129 PADOVA - PD 049 8077323<br />

HOSPITAL CONSULTING SPA VIA CASA DI RICOVERO 40 35013 CITTADELLA - PD 049/5971264 www.hospital-consulting.it<br />

INTELLISAN SRL VIA P. PAOLI 11 35100 PADOVA - PD 049 660879 www.intellisan.eu<br />

LABEL ALETTRONICA S.R.L. VIA DELLA REPUBBLICA, 18 35010 LIMENA -PD 049 8848130 www.labelelettronica.it<br />

SERVIZI - Telemedicina<br />

EUMACO ENGINEERING S.A.S. VIA SAN CRISPINO 46 35129 PADOVA - PD 049 7800837 www.eumaco.it<br />

TESAN S.P.A. VIA ZAMENHOF 200 36100 VICENZA - VI<br />

TERAPIA E RIABILITAZIONE - Chirurgia<br />

TELEA ELECTRONIC ENGINEERING S.R.L. VIA LEOPARDI 23 36050 QUINTO VICENTINO - VI 0444/239519 www.vesalius.it<br />

TERAPIA E RIABILITAZIONE - Organi artificiali e protesi<br />

3 G ORTOPEDIA SANITARIA S.N.C. VIALE DELLA VITTORIA, 236 31029 VITTORIO VENETO - TV 0438 550492 www.paginegialle.it/ortopedia3g<br />

A. SIVIERO ARTICOLI SANITARI ORTOPEDICI CORSO RISORGIMENTO 25/1 45016 PORTO VIRO - RO 0426/320332<br />

A.W.O. DI ADAMOLI PIETRO E C. S.N.C. VIALE DEL LAVORO 22/I 37036 S. MARTINO BUON ALBERGO - VR 045/8780393 www.awo.it<br />

ACUTRON MEDICAL S.R.L. VIA DEL SACRO CUORE 7 45100 ROVIGO - RO 0425 27017<br />

ALMA ORTOPEDICA S.N.C. VIA FORLANINI ENRICO 1 35136 PADOVA - PD 041/5042399 www.almaortopedica.com<br />

ARTICOLI SANITARI ORTOPEDICI DI MUNARI ANNA & C. S.N.C. VIA COLLEONI 19 36016 THIENE - VI 0445/362734<br />

C.O.V. CENTRO ORTOPEDICO VENETO VIA FELISSENT 86/D 31100 TREVISO - TV 0422/301150<br />

CENTRO DEL PIEDE DI PIVATO & C. S.N.C. VIA MONTEGRAPPA 71 31044 MONTEBELLUNA - TV 0423/303369<br />

CENTRO ORTOPEDICO SANITARIA 14 VIA CIRCONVALLAZIONE 68 30174 VENEZIA - VE 0445 570283<br />

CENTRO SALUTE DEL PIEDE DI PASQUALATO VANI & C. SNC PIAZZA SAN MARCO 7 36022 CASSOLA - VI 0424 534490<br />

CENTRO VENETO DI ORTOPEDIA E SANITARIA S.N.C. BORGO TREVISO 70 35013 CITTADELLA - PD<br />

CHIARATO DI CHIARATO ROBERTO VIALE ERMINIA FUA' FUSINATO 5 45100 ROVIGO - RO 0425/422497 www.chiarato.it<br />

CO.PR.EN. S.N.C. PIAZZETTA SAN FRANCESCO 16 35026 CONSELVE - PD 049/5352353<br />

CRAI S.P.A. VIA G. D'ANNUNZIO 35 35024 BOVOLENTA - PD 049/5386777 www.craispa.com/<br />

DALPASSO S.R.L. VIALE DELLA NAVIGAZIONE INTERNA 51 35129 PADOVA - PD 049/8077265 www.dalpasso.it<br />

DENTAL MANUFACTURING S.P.A. VIA CA' MIGNOLA NUOVA 1699 45021 BADIA POLESINE - RO 0425/5128 www.ruthinium.it<br />

EUGHENOS - LABORATORIO ORTOPEDICO VIA CHIESA 14/B 31057 SILEA - TV 0422/94559 www.senexa.com<br />

EUROCONTACT DI LANZIERI CLAUDIO VIA MAGAROTTO ANTONIO 1 35136 PADOVA - PD 049/8721611 www.laprotesioculare.it<br />

89<br />

QUARTA PARTE


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

90<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

GASTRIC PACER VIA CIRCONVALLAZIONE 62 30174 MESTRE - VE 041/986169 www.gastricpacer.com<br />

GN RESOUND ITALIA VIA NINO BIXIO 1/B 35036 MONTEGROTTO TERME - PD 049/8911511 www.gnresound.it<br />

GOBBI ANDREA VIA SS. TRINITA' 95 36015 SCHIO - VI 0445/526623<br />

IL PASSO SNC VIA PALERMO 2/A 35020 PONTE SAN NICOLO' - PD 049/718601<br />

LA SANITARIA OPITERGINA VIA MADDALENA 7 31046 ODERZO - TV 0422/712531<br />

LAB.OR. S. COOP VIA FACCIOLATI 31/I 35127 PADOVA - PD 049/8021736<br />

LABORATORIO ARTIGIANO DI LUCA BORTOLAMI VIA CANESTRINI GIOVANNI 22 35127 PADOVA - PD 049/8024450<br />

LABORATORIO DI ORTOPEDIA CITTADELLESE S.N.C. VIA MURA ROTTA 36/38 35013 CITTADELLA - PD 049/5971333 www.ortopediacittadellese.ws<br />

LABORATORIO ORTOPEDICO ARTIGIANI DELLA SCARPA VIA CAPPUCCINA 113/D 30030 VENEZIA - VE 041/5319877<br />

LABORATORIO ORTOPEDICO GIORGIONE S.R.L. VIA S. PIO X 154 31033 CASTELFRANCO VENETO - TV 0423 722739<br />

LEVANTES S.R.L. VIA KENNEDY 52/B 31039 RIESE PIO X - TV 0423 940117 www.levantes.it<br />

L'HORTOPEDICO S.R.L. CORSO MILANO 193 37100 VERONA - VR 045 8103238 www.lhortopedico.it<br />

MEDICO SPA VIA DEGLI ZABARELLA 81 35121 PADOVA - PD 049/8976755 www.medicoweb.com<br />

MEDISAN S.A.S. VIA GRAMSCI 73 30035 MIRANO - VE 041/570030 www.medisansrl.it<br />

MIKAI S.P.A. VIA CANESTRELLO 2 36050 MONTEVIALE - VI 0444 950100 www.mikai.it<br />

MIVER SRL VIA E.FERMI 37026 PESCANTINA - VR 045 7151899<br />

MUNARATO STEFANO VIA P. MASCAGNI 51 35026 CONSELVE - PD 049/5384222<br />

NATURALENS S.N.C. VIA ASTICHELLO 6 35100 PADOVA - PD 049 614286<br />

NUOVO CENTRO SANITARIO<br />

DI SCANTAMBURLO ANGELO & C. S.N.C VIA VIZZOTTO 19 30027 SAN DONA' DI PIAVE - VE 0421/43908<br />

OFFICINA ORTOPEDICA GOMIERO S.R.L. VIA FALLOPPIO 57 35121 PADOVA - PD 049/8752020 www.gomiero.com<br />

ORTHOFIX S.R.L. VIA DELLE NAZIONI 9 37012 BUSSOLENGO - VR 045 6767030 www.orthofix.it<br />

ORTHOFOOT S.R.L. STRADONE SAN FERMO 19 37100 VERONA - VR www.valgostop.com<br />

ORTHOMEDICA S.N.C. VIA SAVELLI 25 35100 PADOVA - PD 049 7808125 www.orthomedica.it<br />

ORTHOTECNICA VIALE DEL LAVORO 41/A 37036 S. MARTINO BUON ALBERGO - VR 045/8799249 www.orthotecnica.it<br />

ORTOPEDIA ALTHEA S.N.C. VIA CESARE BATTISTI 25 31100 TREVISO - TV 0422/591198<br />

ORTOPEDIA ANTONIANA SNC VIA FALLOPPIO 37 35121 PADOVA - PD 049/657733 www.ortopediaantoniana.com<br />

ORTOPEDIA BONETTI VIA MAMELI 134/C 37126 VERONA - VR 045/8345459<br />

ORTOPEDIA E SANITARIA DOLESE S.R.L. VIA CAIROLI 60/A 30031 DOLO - VE 041/415404<br />

ORTOPEDIA GABRIELE GIUBILATO & C. S.A.S. VIA DEI COLLI 77 31058 SUSEGANA - TV 0438/451085<br />

ORTOPEDIA GIUBILATO VINCENZO<br />

DI GIUBILATO STEFANO & C. S.A.S. VIA G. GARIBALDI 17 31015 CONEGLIANO - TV 0438/22598<br />

ORTOPEDIA IL DOGE S.N.C. VIA ORTI 21/D 35043 MONSELICE - PD 0429 789749<br />

ORTOPEDIA PIAVE DI TIRELLI SERGIO VIA N. SAURO 160 30027 SAN DONA' DI PIAVE - VE 0421/220570 www.ortopediapiave.it<br />

ORTOPEDIA SANITARIA CADORE VIA F. COLETTI 38/I 32044 PIEVE DI CADORE - BL 0435/50026<br />

ORTOPEDIA SINISTRA PIAVE S.N.C. VIA ROMA 118 31020 SAN VENDEMIANO - TV 0438/400285<br />

ORTOPEDIA TECNICA S.A.S VIA ERIDANIA 255 45030 OCCHIOBELLO - RO 0425/756665<br />

ORTOPEDIA VARIOLO DI LUIGI VARIOLO & C. S.N.C. VIA GIUSTINIAN RECANATI 6 31100 TREVISO - TV 0422/53347 www.ortopedia-variolo.it<br />

ORTOPEDIA VENETA VIA SAN GIACOMO 8 37135 VERONA - VR 045/582303<br />

ORTOPEDIA-SANITARIA RENSI VIA TRENTO 59 36071 ARZIGNANO - VI 0444/675742<br />

ORTOPEDICA SCALIGERA S.R.L. VIA UMBRIA 12 37138 VERONA - VR 045/800445 www.ortopedicascaligera.it<br />

PEDILA S.R.L VIA CASTELLANA 68 31044 MONTEBELLUNA - TV 0423 603384<br />

PERSONA ORTOPEDIA VIA DELLA COOPERAZIONE 18/E 45100 ROVIGO - RO 0425 474674<br />

PIAI S.R.L. VIA ANTONIO MEUCCI 32 31029 VITTORIO VENETO - TV 0438/500884<br />

PODOS VIA LIVENZA 9 31030 VOLPAGO DEL MONTELLO - TV 0423 638221<br />

PROFESSIONE PLANTARE VIA SILVIO PERAZZOLO 16/B 37032 MONTEFORTE D'ALPONE - VR<br />

R.P.R. MEDICAL S.R.L. VIA ROMA 105 37060 GAZZO VERONESE - VR 0442 570077 www.rprmedical.com<br />

RINALDI CATIA VIA VALSCURA 48 36051 CREAZZO - VI<br />

SANITARI A.G. S.N.C. CORSO MAZZINI 156 31044 MONTEBELLUNA - TV 0423/600965 www.sanitariag.com<br />

SANITARIAAZDIAMAZIO CINZIA & C. S.N.C. VIA CAVOUR 34/A 37044 COLOGNA VENETA - VR 0442/10699<br />

SANITARIA ORTOPEDIA BRUN DI BERTOLDO CINZIA VIA ROMA 55 36045 LONIGO - VI 0444/830527<br />

SANITARIA ORTOPEDIA TOSATTO SAS VIA FUSINATO 12 32032 FELTRE - BL 0439 880106<br />

SANITARIA ORTOPEDIA TROIAN<br />

DI NANI EDOARDO E GIANLUCA - S.A.S. VIA GARIBALDI 6 32032 FELTRE - BL 0439/2263<br />

SANITARIA VASSILLI S.R.L. BORGO MAZZINI 32/34 31100 TREVISO - TV 0422/591317<br />

SANITARIA VENEZIANA SAS SESTIERE CANNAREGIO 6375/B 30121 VENEZIA - VE<br />

SI.G.MA. CONF.ORT. DI SIMIONI VALENTINO & C. S.A.S. VIA PONTE DI LEGNO 11 31033 CASTELFRANCO VENETO - TV 0422 493650<br />

TECNICA ORTOPEDICA 2<br />

DI PADOAN FLAVIO E BERTON GRAZIELLA S.N.C. VIA MARTIRI D'UNGHERIA 6 35031 ABANO TERME - PD 049 8600715<br />

TONUS S.A.S. VIA G. TEMPESTA 82 30033 NOALE - VE 041 4433157<br />

TOSIN NATALINO & C. S.A.S. VIA GOLDONI 2 36061 BASSANO DEL GRAPPA - VI 0424 35470<br />

TERAPIA E RIABILITAZIONE - Riabilitazione, stimolazione, ausili<br />

ACUSTIC CLINIC DI RINALDO ALESSANDRO VIA BARBARANI 22/B 37123 VERONA - VR 045/812058<br />

ARTSANITY S.R.L. VIA DEL CREDITO 17 31033 CASTELFRANCO VENETO - TV 0423 494209 http://artsanity.it/mainload_it.htm<br />

ASA S.R.L. VIA ALESSANDRO VOLTA 9 36057 ARCUGNANO - VI 0444/289200 www.asalaser.com<br />

COMFORT S.R.L. VIA CATTANEO 32/D 30030 MARTELLAGO - VE 041/909790 www.comfortsrl.com<br />

CREAZIONI GRAZIA S.R.L. VIA CORDELLINA 1 36077 ALTAVILLA VICENTINA - VI 0444 572937 www.bygrazia.it<br />

DALLA VALLE IVAN VIA A. FERRARIN 2 36042 BREGANZE - VI 0445 873587<br />

DE GYMNASTICA S.R.L. SESTIERE CANNAREGIO 1834/1835 30121 VENEZIA - VE 041 5238283<br />

DI GIOIA ANTONELLA VIA GIBERTI 5/A 37122 VERONA - VR 045/591029 www.antonelladigioia.it<br />

EUROMED SRL VIA CASTELLANA, 39/B 31010 CIMADOLMO - TV 0422 803101 www.nline.it/euromed<br />

F.G.P. S.R.L. VIA ALESSANDRO VOLTA 3 37062 VILLAFRANCA DI VERONA - VR 045 8600832 www.fgpsrl.it<br />

G.O.S. ITALIA S.R.L. VIA DELL'ARTIGIANATO 25 37100 VERONA - VR 045 6700272 www.gositalia.it<br />

G.O.S. NEGRAR S.R.L. VIA VITTORIO EMANUELE 59 37024 NEGRAR - VR 045 7500086 www.gositalia.it<br />

INVACARE MECC SAN S.R.L. VIA DEI PINI 62 36016 THIENE - VI 0445 /380059 www.invacare.it<br />

ITALSANITARIA S.R.L. VIA DELL'ARTIGIANATO 7 36050 SOVIZZO - VI 0444 376400 www.italsanitaria.it/<br />

ITERSAN S.P.A. VIA ANTONIO MEUCCI 62 36057 ARCUGNANO - VI 0444 288673 www.itersan.it<br />

KHYMEIA S.R.L. PIAZZA EUROPA 9 35027 NOVENTA PADOVANA - PD 049 8959267 www.khymeia.com<br />

LA PARISINA DI SINIGAGLIA LORETTA VIA CASTELLO 17 36040 TORRI DI QUARTESOLO - VI<br />

LA SANITARIA DI CAPUZZO LUISELLA VIA CARLO PORTA 86/C 36025 NOVENTA VICENTINA - VI 0444 860351<br />

LA SANITARIA DI FERRO VALERIA & C. S.A.S. VIA OSPEDALE VECCHIO 11 37047 SAN BONIFACIO - VR 045/711332<br />

LA SANITARIA DI MATTIOLI ANTONIO VIA ROMA, 39 35028 PIOVE DI SACCO - PD 049/5841697<br />

LA SANITARIA DUE DI ROVEGGIA GIULIO & C. S.A.S. VIA OSPEDALE 13 37047 SAN BONIFACIO - VR 045 7611332<br />

LA SANITARIA S.R.L. VIALE DELLE FONTANELLE 10 37047 SAN BONIFACIO - VR<br />

LABORATORIO NATURALIA DI ALBANI AGOSTINO VIA RIVIERA BERICA 860 36100 VICENZA - VI 0444/543073


5. Allegato Elenco delle imprese biomedicali nel <strong>Veneto</strong><br />

LABORATORIO ORTOPEDICO DANIELE VITTORIO S.A.S. VIA XI FEBBRAIO N. 26 35020 SAONARA - PD 049 640052<br />

LABORATORIO TECNOTHON FONDAZIONE TELETHON VIA DELL'INDUSTRIA 67 36030 SARCEDO - VI 0445/381987 www.telethon.it/tecnothon/index.asp<br />

LOREN S.R.L. VIA GIULIO PASTORE 20 31044 MONTEBELLUNA - TV 0423 601737 www.loren.it<br />

M.P.SYSTEM S.R.L VIA TRIESTE 1 30027 SAN DONA' DI PIAVE - VE 0421 44222 www.mpsystem.info<br />

MANIFATTURA DI BIGOLINO SRL VIA ANDREA REDUSIO 18 32030 QUERO - BL 0439 788430 www.bbsitalia.eu<br />

MARA DI RIVABEN LUCA & C. S.N.C. VIA LAZZARIN, 55/A 31015 CONEGLIANO - TV 0438 370128<br />

MEDISAN S.R.L. VIA PASUBIO 37045 LEGNAGO - VR 0442/22251<br />

NUOVA CAMPER MAROSTICA S.R.L. VALLONE D'ASSA 3 36010 CARRE' - VI 0445/315488 www.campermarostica.it<br />

OFF CARR S.R.L. VIA DELL'ARTIGIANATO 35010 VILLA DEL CONTE - PD 049/9325733 www.offcarr.com<br />

ORTOPEDIA BORELLA S.A.S. VIA GHIRADA 98 31100 TREVISO - TV 0422 403431<br />

ORTOPEDIA PASETTO VIA SCHIAVIN 11 35042 ESTE - PD 0429 602222<br />

ORTOPEDIA SANITARIA DI BIASIOLI ENRICO VIA ANGELI 3 45011 ADRIA - RO 0426 2773<br />

ORTOPEDIA SANITARIA DI ZANTA GIUSEPPINA PIAZZA AMENDOLA 2 30010 CAMPAGNA LUPIA - VE 041 461331<br />

ORTOPEDIA TESTI ANTONIO VIA GALVANI 15 37138 VERONA - VR 045 578088 www.paginegialle.it/ortopediatesti<br />

ORTOTECNICA SERVICE DI SONCIN ALEX & C. SNC VIA STADIO 30 30026 PORTOGRUARO - VE 0421 280334 www.ortotecnicaservice.com<br />

OTO LAB TECHNOLOGIES VIA S. GIACOMO 14 31051 FOLLINA - TV 0438 970254<br />

PIANETA MOBILITA' S.R.L. VIA VALDASTICO 63 36016 THIENE - VI 0445 371030 www.pianetamobilita.it<br />

PLATIUMED S.R.L. VIA ASPROMONTE 17 36015 SCHIO - VI 0445 532216 www.platiumed.com<br />

PODARTIS SRL VIA LIVENZA 9/A 31040 VOLPAGO DEL MONTELLO - TV 0423 620959 www.podartis.it<br />

PODO MED SRL VIA E. FILIBERTO DI SAVOIA, 17 35122 PADOVA - PD 049 8364177 www.podomed.it<br />

REHATEAM S.R.L. VICOLO NEGRELLI 4 31038 PAESE - TV 0422 484657 www.rehateamprogeo.com<br />

REUMASAN DI PIZZO MARIA LETIZIA & C. S.A.S. VIA CESARE BATTISTI 286 30015 CHIOGGIA - VE 041/400253<br />

SA.MAS. S.R.L. VIA TARLAZZI 5 31014 COLLE UMBERTO - TV 0438/430507 www.samassrl.it<br />

SANAGENS S.P.A. VIA S. ANTONINO 212 31100 TREVISO - TV 0422/337111 www.sanagens.it<br />

SANITARIA BASSANESE SAS VIALE DEI MARTIRI 38/42 36061 BASSANO DEL GRAPPA - VI 0424 523236<br />

SANITARIA CENTRALE ORTOPEDIA VIA MONTE GRAPPA 13/3 36066 SANDRIGO - VI 0444 750332 www.benesseredelpiede.com<br />

SANITARIA ELENA S.A.S. VIA A. PISANO 78 37131 VERONA - VR 045 8400921<br />

SANITARIA LELLA S.A.S. VIA S. ROSA 48 36016 THIENE - VI 0445/366500<br />

SANITARIA ORTOPEDIA ALL'OSPEDALE S.R.L. VICOLO SANTA MARIA 24 37012 BUSSOLENGO - VR<br />

SANITARIA ORTOPEDIA BORGO ROMA S.R.L. PIAZZALE L.A. SCURO 9 37100 VERONA - VR<br />

SANITARIA ORTOPEDIA DALL'OCCO VIA GUGLIELMO OBERDAN 8 45100 ROVIGO - RO 0425/27516<br />

SANITARIA ORTOPEDIA DI VISONA' LUCIANO VIA IV NOVEMBRE 6 36078 VALDAGNO - VI 0445/402056<br />

SANITARIA ORTOPEDIA MAMELI S.R.L. VIA G. MAMELI 144 37100 VERONA - VR<br />

SANITARIA SAN MASSIMO S.A.S. VIA URBANO TERZO 23 37100 VERONA - VR 045/8904934<br />

SANITARIA SCALIGERA SRL VIA DELLA CONSORTIA 2 37100 VERONA - VR 045/8378555 www.sanitariascaligera.com<br />

SANITAS BERGONZI S.R.L. PIAZZALE A. STEFANI 13/A 37126 VERONA - VR 045 916211 www.bergonzi.it<br />

SIMED S.R.L. VIA MACHIAVELLI 10/A 31021 MOGLIANO VENETO - TV 041 5987611 www.level-laser.com<br />

SPADONI LUIGINA VIA LOURDES 41/B 31015 CONEGLIANO - TV 0438/410667<br />

STILFLEX S.R.L. VIA XXIV MAGGIO 5 35010 LIMENA - PD 049 8848144 www.stilflex.com<br />

TECNO SRL VIA DAULI 10 30031 DOLO - VE 041/500530 www.tecnologievisione.com<br />

TERMOLETTO ITALIANA SRL VIA PIEROBON 59 35100 LIMENA - PD 049/768621 www.termoletto.it<br />

TIFLOSYSTEM SPA VIA 4 NOVEMBRE, 12/B 35017 PIOMBINO DESE - PD 049 9366933 www.tiflosystem.it<br />

TRE EMME MANUFATTI S.R.L. VIA LOMBARDIA 23 35020 SAONARA - PD 049 8790210 www.3emme.com<br />

VASSILLI S.R.L. VIA IRPINIA, 1-3 35020 SAONARA - PD 049/8798911 www.vassilli.it<br />

VENETOSALUTE S.R.L. VIA CAVANIS 10 30100 VENEZIA - VE 041 5267714<br />

WINFORM S.R.L. VIA GARDA 10 30027 SAN DONA' DI PIAVE - VE 0421 222026 www.winformweb.com<br />

QUARTA PARTE<br />

91


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

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tecnologica: aspetti strutturali e di diffusione del fenomeno, con<br />

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strategica e finanziaria<br />

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Complessità e prospettive dei nuovi assetti istituzionali<br />

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92


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progetto finalizzato tecnologie biomediche.<br />

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Comitato Nazionale per la Biosicurezza e le Biotecnologie - Gruppo di<br />

lavoro sulle bionanotecnologie (2006) Bionanotecnologie. Relazione<br />

conclusiva alla Presidenza del Consiglio dei Ministri<br />

Commissione Unica sui Dispositivi Medici (2006), Classificazione nazionale<br />

dei Dispositivi Medici<br />

Convegno "Convergenza di micro e nanotecnologie per applicazioni nel<br />

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Del Vecchio M., (2006) Per governare l'innovazione nel settore sanitario serve<br />

una redistribuzione di rischi e responsabilità. Atti del 2° Summit di<br />

ABC…Salute. I Quaderni di Accademia. Il Sole 24 Ore Sanità<br />

Donia Sofio A., Meneguzzo M., Mennini F.S. e Spandonaro F., Rapporto CEIS<br />

Sanità 2006, Health Communication, 2006.<br />

Ervet (2005) Le eccellenze della filiera della salute in Emilia-Romagna,<br />

Programma annuale 2005<br />

EUCOMED (2003) Industry Profile<br />

Eucomed (2004), Medical Technology brief, in www.eucomed.com<br />

Eucomed (2005), Medical Technology industry brief, in www.eucomed.com<br />

Eucomed (2006), Medical Technology vedemecum, in www.eucomed.com<br />

Eucomed (2007) Competitiveness and Innovativeness of the European<br />

Medical Technology Industry - Evaluation of the Survey Results<br />

Eurostat (2005) News Release 156/2005, Bruxelles<br />

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QUARTA PARTE<br />

93


Bio<strong>medicale</strong> veneto<br />

Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato<br />

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Galletto S., Prosdocimi M., Tosello D. a cura di (2004), Le imprese del<br />

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IPI - <strong>Osservatorio</strong> Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze<br />

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Finito di stampare nel mese di dicembre 2007 presso Arti Grafiche Padovane - Saonara


CNA Provinciale di Padova<br />

Via Croce Rossa, 56<br />

35129 Padova<br />

Tel. 049 8062236<br />

fax 049 8062200<br />

www.pd.cna.it/euromedical

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