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Settembre 2007<br />
Volume 5 · Numero 3<br />
Settembre 2007<br />
Volontariato Internazionale<br />
Volume<br />
Canossiano<br />
5 · Numero 3<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
7<br />
8<br />
9<br />
10-<br />
11<br />
12<br />
13<br />
14<br />
15<br />
16<br />
In questo numero...<br />
Estate in Egitto<br />
Drip, drip...piove!<br />
Il ricordo della mia missione<br />
Cambiare è crescere<br />
Aggiornamenti dal Brasile<br />
Nelle Sue mani - S.O.S.<br />
Dopo la formazione...<br />
Adotta un volontario<br />
Una promessa mantenuta<br />
Chiamata alla missione<br />
Mese missionario 2007<br />
La via della bellezza<br />
Altri commenti - Riflessione<br />
dal Malawi<br />
Perchè avete Paura -<br />
Notizie<br />
<strong>VOICA</strong><br />
Via Aurelia Antica, 180<br />
00165 ROME - ITALY<br />
Tel. +39 06 39375103<br />
Fax +39 06 6385885<br />
www.voica.org/en<br />
voica@fdcc.org<br />
“Alzati e mettiti al centro!” (Luca 6,8)<br />
Questo versetto è tratto da un passo del<br />
Vangelo in cui Gesù guarisce un uomo la cui<br />
mano destra era inaridita. Stavo riflettendo a<br />
quale tipo di centro potesse riferirsi Gesù e,<br />
ovviamente, Lui voleva che l’uomo si mettesse<br />
in mezzo al gruppo di persone presenti in<br />
quel momento. Gli occhi di tutti si fissano su<br />
questo povero uomo, ma lui è soprattutto al<br />
centro dell’attenzione e dell’amore di Gesù.<br />
Noi potremmo anche intendere questo comandamento<br />
del Signore, “mettiti al centro”,<br />
come richiesta all’uomo di trovare il proprio<br />
centro, il punto cardinale della sua vita.<br />
Infatti, ogni persona ha un centro, ha bisogno<br />
di un centro. Non averne uno, significherebbe<br />
non avere un volto.<br />
Vediamo cosa ha da dire p.Cencini su questo<br />
centro e la sua funzione nello sviluppo della<br />
personalità.<br />
Dare identità e verità = Logos<br />
La prima funzione è quella di dare identità<br />
alla persona, in ogni sua componente, facendole<br />
scoprire la fonte della sua radicale<br />
positività, ma anche consentendole di accettare<br />
il suo limite, e di svelarle quello che può<br />
dare senso alla sua storia, passata e presente,<br />
in quel bene e in quel male che sono<br />
parte di ogni vita. Questa prima funzione<br />
risponde al bisogno umano di verità, di logos.<br />
Avere un centro, vuol dire avere trovato<br />
qualcosa che riesca a caricare di senso<br />
l’essere e l’agire, l’amare e il soffrire, il vivere<br />
e il morire. E non solo nel presente, ma<br />
anche nel passato e in vista di un futuro da<br />
costruire, ovvero di una scelta vocazionale<br />
da fare o da continuare a vivere.<br />
Attrarre e unificare le energie affettive =<br />
eros<br />
La seconda funzione del centro è quella di<br />
offrire un polo di attrazione che unifica le<br />
forze vive dell’affettività, della capacità di<br />
relazione e della sessualità, ma che sia<br />
anche punto di riferimento e criterio di<br />
giudizio delle stesse forze ed energie<br />
emotive. Così il centro consente di accogliere<br />
le forze dell’eros, per porle in relazione<br />
con la propria identità vocazionale e<br />
non subirle passivamente.<br />
In tal modo l’affettività-sessualità è integrata<br />
col resto della personalità, come forza<br />
viva e preziosa, relazionale e feconda.<br />
Attivare e orientare la capacità decisionale<br />
= Pathos<br />
La terza funzione è la capacità di decidere.<br />
Il centro esistenziale, fonte di verità per la<br />
mente ma che attrae pure il cuore, diventa<br />
anche centro di trazione, che sa assieme<br />
mettere in movimento tutto l’apparato<br />
psichico per scegliere e progettare la vita;<br />
ma ancora una volta funziona da criterio di<br />
discernimento per le scelte della persona.<br />
Questa terza funzione dà la passione di<br />
realizzare la propria identità, vocazione e<br />
missione.<br />
Trovate il vostro centro!!!<br />
Obbedite al comandamento di Gesù:<br />
mettiti al centro!!<br />
Sr. Patrizia Livraga, FdCC<br />
Coordinatrice<strong>VOICA</strong>
Settembre 2007<br />
Volume 5 · Numero 3<br />
Federica<br />
(Italy)<br />
2<br />
Lindsey (USA)<br />
Ciao gente! Come state Ma quanto vi<br />
sono mancata!!!!!!<br />
Qui al Cairo siamo in piena estate – la<br />
piu’ calda della mia vita!- ma anche in<br />
piena attivita’!<br />
La scuola si e’ chiusa il 6 giugno con<br />
una festina ricca di canti, danze, risa e<br />
risonanti applausi,che sono stati sufficienti<br />
a ripagarci dal lavoro di preparazione<br />
e arrangiamento della stessa,<br />
iniziati il mese precedente.<br />
E’ stata la prima volta in cui non volevo<br />
si chiudesse l’ anno scolastico! Gia’,<br />
salutare mamme e bambini, molti dei<br />
quali a settembre non rivedremo perche’<br />
“graduati” e quindi inizieranno una classe<br />
superiore, e’ stato un po’ come dire<br />
addio a “vecchi amici”, che hanno condiviso<br />
con noi, giorno dopo giorno, la gioia<br />
del crescere insieme.<br />
Sono piccoli, e’ vero, e privi dell autosufficienza<br />
che e’ di coloro che possono<br />
provvedere a loro stessi in tutto e per<br />
tutto, quindi dei “grandi”, ma sanno dare<br />
molto piu’ di quanto si possa immaginare.<br />
Sono in grado di mettere le loro manine<br />
nere e appiccicaticce in quelle di coloro i<br />
quali si prestano ad accompagnarli,<br />
senza pregiudizi o timori, escludendo il<br />
limite che puo’ rappresentare non parlare<br />
la stessa lingua; si affidano. Anzi, SI<br />
FIDANO.<br />
Ho impararto da loro che, chi riceve<br />
fiducia, si sente motivato e non guarda<br />
agli ostacoli possibili che puo’ incontrare<br />
lungo la strada, ma mira dritto all’ obbiettivo,<br />
che si fa sempre piu’ nitido e possibile<br />
da raggiungere.<br />
Una volta chiuso il grande cancello<br />
verde della scuola, sentivo le vocine<br />
dolci perdersi e mischiarsi alla polvere<br />
della strada e, via via si allontanavano, il<br />
rumore di auto, clacson e venditori<br />
ambulanti le cancellava definitivamente.<br />
Ma la vita in missione e’ talmente varia e<br />
generosa! Non ti lascia il tempo di chiederti<br />
“cosa faro’ domani”, perche’ le<br />
situazioni che si vengono a creare e le<br />
persone che in esse fanno<br />
capolino ti rapiscono (in<br />
senso buono, ok!).<br />
Abbiamo iniziato cosi’ il<br />
campo scuola estivo: dal<br />
lunedi al giovedi mattina ci<br />
uniamo ad altri 16 insegnanti<br />
sudanesi e raduniamo con<br />
loro circa 130 bambini che<br />
vanno dai 3 ai 15 anni. Sono<br />
previste ore di inglese, disegno<br />
e arte, sport e musica; il<br />
tema deciso per quest’anno,<br />
che costituisce il fulcro attorno<br />
a cui ruota il programma,<br />
e’: “il giardino del mondo” .<br />
Aiutati dall immaginazione,<br />
possiamo volare e accompagnarli<br />
in giro per i 5 continenti,<br />
raccontando loro che<br />
animali, fiori, lingua, cibo,<br />
clima possono trovare .<br />
A meta’ mattinata, viene loro<br />
distribuita la colazione, e poi<br />
via! ti prendono per mano,<br />
qualcuno si preoccupa di<br />
portare il materiale riposto<br />
ordinatamente in una scatola di cartone<br />
e tutti insieme si entra in classe.<br />
E, sapete come si dice: le belle notizie<br />
non vengono mai da sole ...o forse<br />
erano le brutte cose... ma qui<br />
siamo in missione, e siamo al Cairo,<br />
dove niente e’ normale!<br />
Qindi, dicevo, oltre ad avere trovato<br />
una nuova opportunita’ dove condividere<br />
tempo, sorrisi, speranze e conoscenze<br />
prende la forma di “dono”<br />
gratuito e senza impegno, abbiamo<br />
trovato anche una nuova sistemazione!<br />
Infatti, il centro S.G.Bakhita dove si<br />
svolgono queste attivita’, si trova in un<br />
altro quartiere rispetto alla nostra<br />
abitazione, circa 20 minuti di metro.<br />
Ma, la divina provvidenza e la generosita’<br />
offertaci dalle suore che hanno<br />
consentito il nostro trasferimento ospitandoci,<br />
ci hanno fatto approdare a soli<br />
2minuti a piedi dalla nostra piattaforma<br />
!!! e non e’ affatto cosa da poco,<br />
visto che teacher Lindsey e i suoi<br />
studenti non si fanno intimidire neanche<br />
dai 40 gradi centigradi e continuano<br />
ad incontrarsi pomeridianamente<br />
dove “sudano” l’inglese (e non e’ una<br />
battuta!), mentre io ho avuto la possibilita’<br />
di occupare una classe dove<br />
impartire nozioni di italiano.<br />
Il giovedi si mantiene l’ appuntamento<br />
all’ oratorio coi bimbi egiziani, quindi ci<br />
si fa largo tra le taglie forti delle donne<br />
sulla metropolitana e, dopo l’ ennesima<br />
sauna, ecco che si ritorna a camminare<br />
sulle strade che, dopo sette mesi,<br />
sentiamo un po’ anche nostre.<br />
Sette mesi; abbiamo fatto il giro di boa<br />
e sembrava ieri avessimo lasciato<br />
Roma.<br />
Se guardo indietro, non c’e un giorno<br />
inutile, vuoto o da dimenticare.<br />
E se guardo avanti.... beh, vedo i due<br />
pionieri Kasia e Maria che ci precedono<br />
e che stanno aprendoci la strada in<br />
SUDAN! e allora mi predispongo fiduciosa<br />
come uno dei bimbi con le manine<br />
appiccicaticce e tanta tanta voglia di<br />
scoprire il mondo e le persone meravigliose<br />
che lo rendono migliore.<br />
Fedrica Maifredi<br />
Cairo 2007
Settembre 2007<br />
Volume 5 · Numero 3<br />
Drip, Drip, Drip….sono le 3.24 del<br />
mattino, e per la prima volta in quasi<br />
due anni sento il suono della pioggia.<br />
Non pioggia che dura 4 minuti come in<br />
Egitto, ma un temporale con tuoni e<br />
lampi. Un sorriso luminoso scorre sul<br />
mio viso, e una vampata di aria fresca<br />
entra nella nostra stanza. La pioggia è<br />
qualcosa che mi è mancata tanto, e<br />
adesso che è arrivata, mi ricorda le 4<br />
stagioni che abbiamo a casa. Dico a<br />
me stessa; “bene, almeno il tempo si<br />
rinfresca un po’, fa troppo caldo qui”.<br />
Fuori la sabbia si trasforma in erba e<br />
gli alberi e i fiori iniziano a crescere.<br />
Sembra un nuovo inizio; fresco e<br />
pulito.<br />
Mi incammino verso la scuola alle<br />
8:00, non vedo e non sento nessun<br />
segno di vita. Ok, siamo in Africa, non<br />
è un problema possiamo aspettare..<br />
10:00, ancora nessun insegnante e<br />
studente! Per farla breve, nessuno è<br />
venuto al lavoro, e nessuno studente è<br />
venuto a scuola.<br />
Il giorno successivo quando incontro<br />
insegnanti e collaboratori, ascolto le<br />
loro storie riguardo il giorno prima.<br />
Subito mi chiedono, “Maria, com’è<br />
stata la pioggia” io ovviamente gli<br />
dico che me la sono goduta. Mi piace<br />
la pioggia e non fa più così caldo. Gli<br />
rifaccio la domanda e ricevo la risposta<br />
opposta. Queste sono state alcune<br />
delle risposte, “il mio tetto è ceduto”, “ i<br />
muri si sono sgretolati”, “il mio letto è<br />
pieno di acqua”, e “non va bene, è<br />
troppo difficile”.<br />
Le mie emozioni si asciugano ( e come<br />
BONIFICO BANCARIO A...<br />
Volontariato Internazionale<br />
Canossiano Onlus<br />
al solito) inizio a dire “tu vivi in modo<br />
diverso! Hai una casa con quattro mura,<br />
un pavimento, un tetto, le più importanti<br />
protezioni per questo tipo di tempo!”<br />
Come hai potuto credere che queste<br />
persone sarebbero state felici della<br />
pioggia”<br />
Dovevamo fare delle commissioni quel<br />
giorno, così mentre camminavamo fuori,<br />
le cose mi sono diventate più chiare. Le<br />
strade erano allagate, e le notizie che<br />
avevo sentito dai nostri colleghi, le stavo<br />
adesso testimoniando. Case senza tetto,<br />
pezzi di vestiti bagnati appesi a dei bastoni,<br />
e muri sgretolati fino a terra. Mi<br />
sono sentita depressa a pensare a questo<br />
disastro, e a cosa le persone stavano<br />
passando, soprattutto i bambini. Anche il<br />
vento era forte, dovevano essersi congelati<br />
durante la notte.<br />
Con il passare del tempo, ho continuato a<br />
pensare alla situazione, e la mia depressione<br />
si è tramutata in rabbia. Ero arrabbiata<br />
con le persone, con la città, con il<br />
governo. Come hanno potuto lasciarsi<br />
andare così Questa città piano piano sta<br />
diventando moderna, ci sono tante<br />
costruzioni e alcune case sono state<br />
costruite abbastanza bene per sostenere<br />
questo tipo di tempo.<br />
Loro sanno che questa stagione arriva,<br />
allora perché non fanno qualcosa e<br />
provano a prevenire il danno Perché<br />
non risparmiano un pò di soldi invece di<br />
spenderli tutti in un giorno solo Sono<br />
sicura qualcuno gli ha fatto vedere o<br />
insegnato come costruire muri solidi, o<br />
un buon tetto, allora perché stanno soffrendo<br />
tanto Perché non ascoltano<br />
invece di ignorare le cose che la gente<br />
Banca Intesa Sanpaolo<br />
P.le Gregorio VII, 10<br />
00165 Roma ITALY<br />
CIN: R ABI 03069<br />
CAB 05032 C/C 23125633<br />
****Per favore specificare la<br />
causale del versamento<br />
Maria, (USA)<br />
sta cercando di insegnargli!<br />
Ho provato questo senso di frustrazione<br />
e rabbia più di una volta, e per chi viene<br />
da fuori e per gli stranieri che hanno<br />
vissuto in un paese sviluppato è estremamente<br />
facile dimenticare dove sei, e<br />
cosa stai facendo. Certo ti arrabbi quando<br />
cerchi di spiegare qualcosa e nessuno<br />
ti ascolta o si interessa. Ti arrabbi, è<br />
la natura umana. Comunque questa è<br />
missione; non è una situazione facile, e<br />
di sicuro non una passeggiata nel parco.<br />
Più importante devi rispettare le persone,<br />
la cultura e il modo diverso di vivere.<br />
Questo significa anche che qualsiasi<br />
cosa decidono ( con le informazioni e le<br />
conoscenze che tu gli hai dato), è una<br />
loro scelta. Non puoi obbligarli a farlo,<br />
non puoi farli imparare a meno che loro<br />
lo vogliano. E quello che fanno dopo<br />
dipende da loro. Io credo che questa è<br />
una delle cose più difficili della missione,<br />
e allo stesso tempo, è la missione. Devi<br />
lasciar andare e accettare certe cose. E<br />
se questo ti fa diventare arrabbiato e<br />
pieno di risentimento, fa fallire il<br />
motivo per il quale sei qui.<br />
Quindi hai solo due opzioni: puoi solvere<br />
il problema e aiutare a costruire nuove<br />
case, oppure continuare con la tua<br />
frustrazione e rabbia e non concludere<br />
proprio niente. Tu cosa faresti<br />
Maria Burke, Sudan 2007<br />
NB. Le donazioni a <strong>VOICA</strong><br />
3<br />
Onlus sono fiscalmente detraibili<br />
o deducibili. Si rilasciano ricevute<br />
su richiesta.
Settembre 2007<br />
Volume 5 · Numero 3<br />
Saluti dalla California!<br />
Sono Heather Perhach, ho 31 anni, e<br />
insegno storia alle superiori. L’anno<br />
scorso, ho firmato con il <strong>VOICA</strong> un<br />
accordo che mi impegnava per due anni<br />
ad insegnare nella missione delle Suore<br />
Canossiane a Timor Ovest, Indonesia.<br />
Il mio sogno era diventato realtà!!! Per<br />
molti anni, avevo sognato di vivere e<br />
lavorare in un paese e in una cultura<br />
completamente diversa dalla mia. Grazie<br />
al sostegno della mia famiglia e dei<br />
miei amici, ho avuto il coraggio di dire<br />
“si” alla chiamata di Dio ad essere una<br />
volontaria <strong>VOICA</strong> e lasciare la mia<br />
casa, il mio lavoro, il mio gatto, e<br />
tutto quello che mi era famigliare.<br />
Sono arrivata a Roma per la formazione<br />
estiva con tanta speranza e<br />
anche tanta paura nel cuore!<br />
Sono stata accolta all’aeroporto da<br />
Silvia, una fantastica ragazza italiana,<br />
anche lei volontaria a tempi<br />
lunghi. Lei mi ha fatto sentire immediatamente<br />
a mio agio.<br />
Silvia, Diggy, un’altra volontaria a<br />
tempi lunghi, Suor Patrizia, Suor<br />
Lisa, le mie formatrici, e Suor Rosa,<br />
la mia insegnate di lingua indonesiana,<br />
hanno guidato me e altri volontari,<br />
Meghan, Laura e Michele, attraverso<br />
una formazione emozionante, spirituale,<br />
fisica e mentale . Quell’estate ho imparato<br />
tantissimo su me stessa, sulla mia<br />
fede Cattolica, sul bisogno dei poveri, e<br />
tantissime altre lezioni di vita. Mi sento<br />
molto fortunata ad aver avuto una tale<br />
opportunità di imparare e crescere in<br />
una comunità con compagni provenienti<br />
da tutto il mondo.<br />
Quando ho ricevuto la mia croce missionaria<br />
alla Messa del mandato e il visto<br />
Indonesiano, ho toccato la realtà! Stavo<br />
lasciando la civiltà occidentale e stavo<br />
partendo per un mondo nuovo e sconosciuto!<br />
Non ho dormito molto le notti prima della<br />
partenza. Continuavo 4 a pensare e<br />
pregare, “Sono degna e pronta ad<br />
essere serva di Dio in questo modo<br />
radicale” la preghiera seguente era,<br />
“Gesù, Maria, Giuseppe, per favore<br />
statemi vicino!” ammetto che non ero<br />
fiduciosa come avrei voluto esserlo. Ma,<br />
va bene essere nervosi. Cinque giorni<br />
dopo essere partita da Roma, arrivai nella<br />
mia nuova casa.<br />
Meghan ed io lavoravamo alla nuova<br />
scuola, in un paese chiamato Nurobo,<br />
Timor Ovest, una bellissima isola tropicale<br />
dell’Indonesia. Tutto era nuovo ed<br />
emozionante proprio come avevo sognato<br />
che fosse. La gente, i vestiti, le case, la<br />
lingua, il cibo, e i mezzi di trasporto…tutto<br />
era affascinante! La vita di missione<br />
Heather (USA)<br />
iniziò, e fu difficile ambientarsi. Avevamo<br />
così tanto da imparare!<br />
All’inizio piangevamo, poi, abbiamo deciso<br />
di ridere e sorridere, avevamo addirittura<br />
inventato una nuova parola per<br />
descrivere la nostra vita quotidiana.<br />
“SIMI” è un acronimo per “ Situazione<br />
molto interessante”.<br />
Amavo molto la gente indonesiana e<br />
credo che anche loro mi amassero. Il mio<br />
nuovo lavoro, insegnare inglese ed<br />
aiutare la direttrice della scuola, Suor<br />
Marta, era perfetto per me. Stavo migliorando<br />
nel parlare la lingua locale e imparando<br />
tutti i nomi dei miei studenti e le<br />
loro abilità accademiche quando mi<br />
ammalai. Suor Patrizia durante la formazione<br />
a Roma ci aveva detto che tutti i<br />
missionari si ammalano prima o poi. Così<br />
pensai, “questo è il mio turno, starò<br />
meglio e continuerò la mia missione”. ma<br />
così non fu. È stata una grande prova per<br />
me diventare così debole fisicamente, e<br />
poi anche mentalmente e spiritualmente.<br />
Ero triste e frustrata, anche pregare mi<br />
veniva difficile. Tutti le cure che il dottore<br />
mi diede non funzionarono. Potrei scrivere<br />
un romanzo sulla mia esperienza di<br />
malattia, ma quello su cui voglio concentrarmi,<br />
è quello che ne è risultato. La<br />
mia malattia non era causata da qualcosa<br />
che avevo preso sull’Isola, ma qualcosa<br />
che era già parte di me prima<br />
ancora che lasciassi Roma. Avevo una<br />
grande cisti nell’ovaio che era cresciuta<br />
così tanto che stava distruggendo il mio<br />
sistema digestivo rendendomi molto<br />
debole e provocandomi molto dolore.<br />
Fui operata per togliere quella<br />
cisti e altre due che il dottore trovò.<br />
Non ho potuto tornare a casa in<br />
California fino circa un mese dopo<br />
l’operazione.<br />
Potevo camminare a fatica e ci sono<br />
voluti due mesi prima che potessi<br />
camminare normalmente. Ancora<br />
oggi prendo medicine e devo fare<br />
visite regolari dal mio medico per<br />
tenere sotto controllo la situazione.<br />
È molto doloroso per me sapere che<br />
non posso ritornare nella missione<br />
di Nurobo. Mi mancano molto Meghan e<br />
le mie studenti, le suore, e la gente del<br />
posto. Non c’è un giorno che io non li<br />
pensi e non preghi per tutti loro.<br />
Visto che non posso ritornare in Indonesia<br />
, ho dovuto trovare un nuovo alloggio<br />
dove vivere, un lavoro e una macchina.<br />
Dio è buono e mi ha benedetto con tutto<br />
quello di cui avevo bisogno.<br />
Anche se ancora non capisco pienamente<br />
le Sue vie.<br />
Il ricordo della mia missione è dolceamaro.<br />
Da una parte, per un breve<br />
periodo, ho potuto vivere il mio sogno.<br />
Ho potuto vivere in un paese e sperimentare<br />
una cultura molto diversa dalla<br />
mia. Ho potuto pregare con la mia<br />
“famiglia Cattolica” in Indonesia, che<br />
considererò sempre come uno dei più<br />
bei momenti della mia vita, nonostante<br />
la mia salute. Non volevo andare via,<br />
ma era una necessità. La mia missione<br />
è finita velocemente così come è inizia-
Settembre 2007<br />
Volume 5 · Numero 3<br />
Scegliere di sottomettersi a Dio è la<br />
decisione più importante che uno possa<br />
mai fare. Questa decisione non è qualcosa<br />
da dare per scontata perché richieta.<br />
Mi sento in colpa per aver abbandonato<br />
le persone che ero stata chiamata<br />
a servire, e Meghan, che per ora<br />
continua da sola senza una compagna<br />
<strong>VOICA</strong>.<br />
Forse un giorno capirò perché la mia<br />
missione è un ricordo e non la vita<br />
corrente che sto vivendo. Forse invece<br />
No. La mia più grande consolazione è<br />
sapere che posso pregare per Meghan,<br />
per il <strong>VOICA</strong>, le Suore Canossiane,<br />
e tutti i missionari nel mondo anche da<br />
qui.<br />
Credo che il potere della preghiera è<br />
grande e buono! Poi Meghan mi ha<br />
chiesto se posso impegnarmi a raccogliere<br />
dei fondi per continuare ad aiutare la<br />
missione in Nurobo. Questo lo faccio<br />
molto volentieri! Un’altra cosa la mia<br />
missione è qua, con i miei amici e studenti<br />
della comunità della California.<br />
Posso prendere quello che ho imparato<br />
dalla formazione a Roma e dalle persone<br />
Indonesiane e applicarlo nella mia<br />
vita quotidiana.<br />
Mi fiderò di Lui ovunque sarò.<br />
Heather Perhach ,Timor Ovest 2006<br />
Nella vita ci sono costanti cambiamenti.<br />
La maggior parte di noi ha paura dei<br />
cambiamenti perchè non possiamo<br />
controllarli. Il modo in cui rispondiamo<br />
ai cambiamenti può essere la scelta più<br />
importante che facciamo. Scegliere tra<br />
due cose, entrambe buone, non è<br />
facile, soprattutto se la tua mente e il<br />
tuo cuore non sono d’accordo l’una con<br />
l’altro sulla decisione da prendere. È<br />
come giocare al tiro alla fune dove uno<br />
si sforza di tirare la corda verso di lui<br />
credendo che lui vincerà il gioco dopo<br />
aver fatto un grande sforzo. Comunque,<br />
non è questione di vincere il gioco<br />
ma come una persona si impegna a<br />
scoprire davvero cosa scegliere, nella<br />
luce di cosa veramente Dio vuole per<br />
lui. Ogni decisione che prendiamo<br />
comporta una trasformazione e un<br />
adattamento nella nostra vita. Potrebbe<br />
essere un piccolo, grande o brusco<br />
cambiamento. Naturalmente i cambiamenti<br />
che hanno bisogno del nostro<br />
controllo sono più facili da accettare<br />
rispetto ai cambiamenti che non possiamo<br />
controllare e che richiedono in<br />
noi un grande coraggio.<br />
La domanda è: sono veramente necessari<br />
i cambiamenti nel processo del<br />
cammino della nostra vita La risposta<br />
è Sì. Non è solo necessario ma è<br />
anche inevitabile. Mentre viaggiamo,<br />
lungo la strada incontriamo tante<br />
persone, incontriamo sfide ed esperienze,<br />
anche le cose più inaspettate<br />
nelle nostre vite. Tutto questo ci tocca<br />
in un modo o nell’altro e ci obbliga a<br />
rispondere in una maniera che noi<br />
pensiamo sia giusta. Questo potrebbe<br />
anche chiamarci ad un cambiamento<br />
totale nel quale uno dovrebbe cambiare<br />
corsia o cambiare direzione. Biso-<br />
gna essere pronti ad andare incontro ai<br />
cambiamenti.<br />
Ma cosa veramente significa “cambiare”<br />
per noi Cambiare è crescere. La maggior<br />
parte delle volte noi pensiamo che i<br />
cambiamenti ci procurano disagio perché<br />
non siamo ancora pronti ad entrare in un<br />
nuovo ambiente.<br />
Comunque, in ogni cambiamento sia che<br />
comporti dolore, comodità o scomodità,<br />
offrirà sicuramente l’opportunità di crescere<br />
come persone, maturare e vedere<br />
la vita in una nuova prospettiva.<br />
Inoltre scopriamo di più la bellezza della<br />
vita.<br />
Il cambiamento causa in noi la paura<br />
soprattutto se non abbiamo la piena<br />
conoscenza di cosa stiamo andando<br />
incontro, anche se il cambiamento è il<br />
risultato del nostro personale discernimento.<br />
Infatti non è facile mettersi in una<br />
situazione non familiare. Comunque, se<br />
si considera questo cambio come unico<br />
modo per realizzare quello che si pensa<br />
sia la volontà di Dio allora bisogna entrare<br />
nella non-familiarità con una grande<br />
fede in Lui. Qualche volta<br />
un individuo è costretto<br />
dalle circostanze a scegliere<br />
un percorso sul<br />
quale sembra essere più<br />
complicato camminare,<br />
ma, che si crede essere<br />
migliore o più utile per gli<br />
altri. Qualche volta dobbiamo<br />
rinunciare a qualcosa<br />
che amiamo fare o<br />
anche alle persone che<br />
amiamo nel presente in<br />
preparazione al nostro<br />
futuro.<br />
Ogni giorno abbiamo a<br />
che fare con molti cambiamenti che<br />
direttamente o indirettamente toccano le<br />
nostre vite e le vite delle persone che ci<br />
circondano. Sia che avvenga nei nostri<br />
pensieri o nelle nostre azioni, non possiamo<br />
ignorare il fatto che dobbiamo fare<br />
costantemente dei cambiamenti per<br />
adattarci meglio all’ ambiente e per trarre<br />
il meglio da ogni situazione. Ecco perché<br />
dobbiamo essere flessibili e umili abbastanza<br />
per accettare questi cambiamenti,<br />
soprattutto quando sono imprevedibili.<br />
Anche Maria, la madre di Dio ha sperimentato<br />
grandi cambiamenti nella sua<br />
vita dopo l’Annunciazione. Io credo che<br />
lei avesse già in mente qualche cosa da<br />
fare con la sua vita quando l’angelo le<br />
apparve, ma il Signore aveva un progetto<br />
più grande per lei. All’inizio anche lei<br />
era in qualche modo confusa ma nonostante<br />
questo era comunque disposta a<br />
dare il suo “SI” al Signore e lasciare che<br />
la Sua volontà fosse fatta su di lei.<br />
Digna<br />
5<br />
(Filippine)
Settembre 2007<br />
Volume 5 · Numero 3<br />
de sacrificio e un totale abbandono a<br />
Dio. Non è facile, ma se si fosse coraggiosi<br />
abbastanza da prendere una decisione<br />
basata su cosa si pensa sia giusto<br />
in quel momento e si ha piena fiducia<br />
che Dio penserà dopo ai dettagli , si<br />
avrebbe più pace nel cuore e nella<br />
mente.<br />
Confusione e incertezze vanno e vengono<br />
anche dopo aver deciso di affrontare<br />
un cambiamento. Questo rende il cuore<br />
della persona inquieto e confuso, e<br />
quando succede così, è abbastanza dire:<br />
“Aiutami Signore!” e credere che Lui è<br />
sempre li a tenerti per mano e a mostrarti<br />
la strada da seguire. Inoltre il nostro Dio<br />
è il Dio delle sorprese. Alla fine del cammino<br />
o anche durante il cammino, non<br />
importa quanto piano o in salita esso sia,<br />
ci sarà sempre una bella sorpresa che ci<br />
aspetta!<br />
Ci saranno sempre dei cambiamenti nel<br />
corso del cammino della nostra vita,<br />
possono essere deliberatamente<br />
cercati o non.<br />
Situazioni, posti, persone, decisioni<br />
possono cambiare, ma l’amore di Dio<br />
rimarrà sempre costante!<br />
Il Suo amore è lo stesso ieri, oggi e<br />
domani. Veramente, noi possiamo<br />
sempre contare su Dio perché il Suo<br />
amore è l’unica cosa permanente su<br />
questa terra!<br />
Digna Esguera, Roma 2007<br />
Ci sarebbero tante di quelle cose da<br />
raccontare che non saprei neanche da<br />
dove cominciare. Cercherò di raccontarvi<br />
il mio lavoro qui in Brasile<br />
Per cominciare il Lunedì é il mio giorno<br />
libero (qualcuno dirà cominciamo bene...)<br />
e la maggior parte delle volte lo passo in<br />
casa a riposare. Da martedì mattina a<br />
venerdì pomeriggio insegno educazione<br />
fisica alle bambine di Santos e informatica<br />
alle stesse bambine e ai giovani sia di<br />
Santos che di Praia Grande.<br />
Sabato, la mattina é dedicata a pensare<br />
alle attività per l'oratorio che si tengono<br />
nel pomeriggio, alla 6 fine del quale portiamo<br />
quegli stessi bambini alla Messa che<br />
si tiene poco lontano da noi. Alla Domenica<br />
invece la mattina é dedicata alla celebrazione<br />
della Messa che si tiene nella<br />
nostra cappella di Santa Bakhita con la<br />
nostra comunità, mentre nel pomeriggio<br />
facciamo ancora l'oratorio.<br />
Questo é in sintesi ciò che faccio durante<br />
la settimana, volendo entrare un pò più<br />
nel dettaglio vi posso raccontare quali<br />
sono le caratteristiche salienti dei due<br />
ambienti in cui lavoro...per cominciare<br />
parlerei della casa di accoglienza di<br />
Santos per bambine con gravi disagi<br />
familiari. É una struttura molto ben organizzata<br />
che ospita tutte le mattine quasi<br />
settanta bambine tra i 6 e i 10 anni per il<br />
rinforzo scolastico, vengono divise in tre<br />
grandi gruppi ciascuno seguito da una<br />
insegnante che la maggior parte del<br />
tempo si occupa di loro nelle varie attività,<br />
a volte vengono affiancate da figure<br />
esterne (come me per esempio) per altri<br />
tipi di attività. In questa casa vengono<br />
accolte soprattutto le bambine con gravi<br />
problemi familiari, per questo motivo a<br />
volte é molto difficile ottenere la loro<br />
attenzione durante le attività poiché sono<br />
molto carenti da un punto di vista educativo.<br />
Molto spesso vengono abbandonate<br />
a se stesse senza che nessuno in casa si<br />
curi di loro e gli dia una sorta di educazione.<br />
Ma quello che più si percepisce è la<br />
mancanza di affetto di molte di loro che<br />
per alcune si traduce in grande attaccamento<br />
agli insegnanti, mentre per altre si<br />
trasforma in un continuo atteggiamento<br />
iper-attivo (che sfocia in maleducazione)<br />
e di sfida nel tentativo di attirare l'attenzione<br />
in qualche modo su di sé, non<br />
importa in quale modo.<br />
L'ambiente di Praia Grande invece,<br />
anche se ha le stesse problematiche<br />
sociali di fondo, non sono facilmente<br />
riconoscibili e soprattutto nessuno ne<br />
parla e ne tanto meno lo fa pesare o<br />
racconta qualcosa al massimo si parla<br />
di violenze che accadono in altre città<br />
molto lontane da loro come se qui<br />
invece fosse un piccolo paradiso...e per<br />
certi versi é vero regna molta tranquillità,<br />
si è immersi nel verde (anche se a<br />
due passi da noi c'è anche la palude),<br />
si respira un'aria di pace e serenità<br />
nonostante i tanti problemi con cui<br />
sono costretti a vivere giorno per giorno<br />
(economici, igiene, educazione, droga)<br />
tuttavia non sembrano preoccuparsene<br />
più di tanto e vivono giorno per giorno<br />
la vita così come viene cercando di<br />
vedere sempre il lato positivo di ogni<br />
cosa. Questa positività nei confronti<br />
della vita è la loro più grande forza e<br />
qualità.<br />
Come sempre la mia lettera é diventata<br />
troppo lunga e per questo motivo ho<br />
deciso di rimandare alla prossima volta<br />
il resoconto di una bellissima esperienza<br />
di "missione nella missione" in<br />
una cittadina dell'interiore chiamata<br />
Sertaonzinho, e più avanti vi scriverò<br />
anche dell'oratorio che nel periodo di<br />
Luglio e Agosto (anche con l'aiuto di<br />
alcuni volontari italiani) stiamo portando<br />
avanti tutti i giorni.<br />
Ora vi lascio augurando a tutti pace e<br />
serenità nello stile brasiliano, "o Senhor<br />
esteja sempre convosco".<br />
Un abbraccio a tutti e a presto con il<br />
prossimo racconto.<br />
Michele, Brasile 2007
Settembre 2007<br />
Volume 5 · Numero 3<br />
Spesso mi è stato chiesto perché, alla<br />
mia età, volessi andare in missione.<br />
Avevo una bella vita in Minnesota.<br />
Avevo un lavoro eccellente, lavoravo<br />
in un ospedale con un orario perfetto<br />
in cui avevo una settimana libera ogni<br />
tre settimane di lavoro. Ho viaggiato<br />
spesso. Avevo una bellissima casa e<br />
una macchina che mi era stata regalata,<br />
iniziavo ad avere una stabilità<br />
finanziaria. Ho due meravigliosi figli e<br />
un bellissimo<br />
nipote, che mi<br />
godevo quasi tutti i<br />
giorni. Ho una<br />
sorella che è<br />
anche la mia<br />
migliore amica, la<br />
mia consigliera,<br />
guida spirituale e il<br />
numero uno dei<br />
miei sostenitori.<br />
Parlavamo al<br />
telefono o ci vedavamo<br />
quasi tutti i<br />
giorni. Ero sostenuta da una bellissima<br />
parrocchia e da alcuni buoni<br />
amici. Allora perché lasciare tutto<br />
questo per andare in missione<br />
Nel 2004 feci contro la mia volontà un<br />
pellegrinaggio a Medjugorje con mia<br />
sorella. Pensai che fosse troppo<br />
religioso per me. Gia ai primi giorni<br />
del pellegrinaggio mi stavo lamentando<br />
che stavamo pregando troppo e<br />
volevo un po' più di divertimento. Poi<br />
un giorno sull’autobus ho sentito il<br />
Signore parlarmi attraverso una canzone.<br />
Le parole esatte erano “Non<br />
avere paura. Io vado sempre davanti<br />
a te. Vieni, seguimi e ti darò riposo”.<br />
Ho avuto una conversione spirituale<br />
molto forte e da allora la mia vita non<br />
è stata più la stessa. Dopo essere<br />
ritornata a casa ho sentito il forte<br />
desiderio di servire Dio e la sua gente.<br />
Volevo sperimentare una vita più<br />
semplice e sopra ogni cosa volevo<br />
avvicinarmi a Dio. Volevo spendere<br />
“Non avere paura.<br />
Io cammino sempre<br />
davanti a te.<br />
Vieni, seguimi e<br />
ti darò riposo”.<br />
più tempo in preghiera e non essere così<br />
distratta dalle cose materiali. Volevo<br />
sentire ancora compassione per le persone<br />
che servivo, sentimento che avevo<br />
perso da tempo. Volevo fare la differenza<br />
per qualcuno.<br />
Questa decisione non è venuta senza i<br />
suoi sacrifici. Ho venduto la mia casa e la<br />
maggior parte delle cose che possedevo.<br />
Ho dovuto lasciare la mia amata sorella, i<br />
miei figli e il mio<br />
prezioso nipote, per<br />
quello che mi sembra,<br />
un’intollerabile<br />
tempo lungo. Ho<br />
dovuto lasciare un<br />
lavoro che amavo e i<br />
miei colleghi con i<br />
quali andavo molto<br />
d’accordo. Il mio<br />
futuro quando tornerò<br />
è incerto.<br />
Il mio tempo di formazione<br />
qui a Roma<br />
è un’esperienza di<br />
crescita molto forte per me. Le imperfezioni<br />
del mio carattere si rivelano una ad<br />
una. Il Signore sa che io non potrei sopportare<br />
di scoprirle tutte insieme.<br />
Vorrei riportare una frase che mi ha toccato<br />
di Geremia al capitolo 18 versetto 4 che<br />
Suor Patrizia ci ha letto recentemente:<br />
“Ora, se si guastava il vaso che egli stava<br />
modellando, come capita con la creta in<br />
mano al vasaio, egli rifaceva con essa un<br />
altro vaso, come ai suoi occhi pareva<br />
giusto. Ecco, come l'argilla è nelle mani<br />
del vasaio, così voi siete nelle mie mani..”<br />
Fiduciosamente Dio mi sta rimodellando<br />
per servirlo come Lui vuole che io faccia.<br />
Marie Cade<br />
Volontaria in<br />
Formazione<br />
estate 2007<br />
Per la missione<br />
in<br />
Togo.<br />
Stiamo sempre cercando<br />
volontari<br />
a tempi lunghi<br />
da mandare nelle nostre<br />
missioni:<br />
Cerchiamo infermiere/i e<br />
personale sanitario per<br />
il dispensario <strong>VOICA</strong> in<br />
Togo e per il centro sanitario<br />
in Congo. Insegnanti<br />
in Malawi, Congo,<br />
Egitto - Sudan, Timor<br />
Ovest, Timor Est e animatori<br />
in Brasile!<br />
Il prossimo corso di formazione<br />
per i tempi lunghi<br />
inizierà<br />
il 13 settembre<br />
…forza!!!<br />
con il <strong>VOICA</strong> il tuo sogno<br />
può diventare realtà!<br />
Per info chiama l’ufficio<br />
06. 39375103<br />
339.1160529<br />
(Sr. Patrizia)<br />
340.2680039 7 (Silvia)<br />
oppure manda un’email<br />
voica@fdcc.org
Settembre 2007<br />
Volume 5 · Numero 3<br />
Sono alla stazione di Roma termini. Aspetto il treno per rientrare a Salerno. Sono “in partenza”… ho riflettuto<br />
un po’ su questo termine… essere “in partenza”.. devo dire che rifletto sul concetto di “partenza” in maniera<br />
forte da oggi pomeriggio quando all’incontro con suor Patrizia e degli altri volontari del centro-sud abbiamo<br />
pregato nella cappellina della casa delle Suore Canossiane in via Bessarione… abbiamo letto tutti insieme una<br />
preghiera che concludeva dicendo..” RISPONDO ALLA CHIAMATA DELLA PARTENZA, SEGUO LA TUA VOCE…!!!!<br />
Quante partenze nella mia vita… e non mi riferisco solo alle partenze di “moto a luogo” ma quante partenze o<br />
ripartenze da stati d’animo, da momenti di difficoltà, da tristezze e perché no da momenti di gioia (anche se<br />
devo confessare che solo da momenti di difficoltà sono accadute vere ripartenze..)<br />
Ora, ad agosto, con tutti voi vivrò la partenza che racchiuderà per me tutte e due le componenti sopradescritte…<br />
la partenza geografica e quella emotiva.. quella esistenziale. Parto dentro di me e poi verso l’Africa!!<br />
E li nella cappellina, oggi Dio ci ha benedetti!!! ha benedetto la nostra partenza. Praticamente un arrivo assicurato<br />
e la meta in questo caso non può che essere una svolta positiva e decisiva nelle nostre esistenze!! Suor<br />
Patrizia ci ha letto con grande trasporto il passo del vangelo del “mandato” agli apostoli e “ci ha chiamato per<br />
nome” aggiungendo il nostro a quello degli apostoli inviati a due a due “senza temere” perché lui avrebbe<br />
provveduto a tutto. Io oggi mi sono emozionato. E mi piace condividere con voi questa emozione, in fratellanza,<br />
perché se è vero che ogni partenza deriva da uno slancio personale è anche vero che poi il cammino deve<br />
essere sostenuto e condiviso.. e io ringrazio il Signore di condividerlo con voi.<br />
Costantino di Giacomo<br />
Ci tenevo a dirvi che per me il percorso di formazione è stato molto importante. Mi ha permesso di rivoltarmi<br />
come una tasca. Una vecchia tasca in cui si sono messe tante cose, alcune non si ricordano nemmeno più. Soprattutto<br />
è stata importante la quattro giorni di Roma. E' stato un anno importante, questo. La fine del Liceo,<br />
la preoccupazione per l'anno prossimo. Ma è come se in quei giorni avessi fatto scorrere tutta la mia vita. Certe<br />
cose non le ho riviste come immagini perchè non le ricordavo più, ma è come se una parte di me avesse potuto<br />
farlo. Una volta tornata ho iniziato a vedere le cose in modo diverso. Mi è presa un po' di confusione, ma il<br />
tutto è servito a rivalutare il peso che davo alle cose e alle persone. Ho riconsiderato tante cose. Ho recuperato<br />
la bellezza del silenzio che mi accompagnava quando ero più piccola. Questo non senza qualche lacrima e incomprensione<br />
da parte degli amici che non capiscono il mio bisogno di stare da sola, e non riescono a vedere le<br />
cose con i miei occhi. La valigia è lì che mi guarda. Domani sarò in Brasile. Spero in questo viaggio di completare la<br />
riscoperta di me. Non vedo l'ora di essere là, in mezzo a tanti caldi sorrisi! =) Voglio ringraziarvi<br />
anche perchè attraverso quest'esperienza sono stata molto a contatto con ragazzi<br />
più grandi di me, e anche questo mi è servito molto. Sono stata molto fortunata e il mio<br />
gruppo è davvero bellissimo, sono felice di poter passare con loro un mesetto, poterli<br />
conoscere bene e affrontare la realtà della missione con loro! Ci siamo visti qualche sera in<br />
questo mese e tra poco saremo di nuovo insieme per gli ultimi confronti e per l'ultima Messa<br />
prima della partenza. Ci siamo sentiti spesso rendendoci partecipi delle rispettive vite.<br />
8<br />
Grazie di tutto quello che mi avete regalato. Vi auguro un buon agosto qui in Italia!<br />
Cont. A pag. 15<br />
Anna Frosi
Settembre 2007<br />
Volume 5 · Numero 3<br />
Con il tuo contributo, un volontario può vivere secondo il Vangelo servendo i poveri<br />
testimoniando a tutti noi che è possibile vivere gioiosamente in semplicità.<br />
Aiuta anche tu aiutando un volontario a realizzare il suo sogno di donarsi alla vita, al<br />
servizio, alla solidarietà!<br />
Per offrire ad un volontario il necessario per servire e vivere in modo sicuro e dargli la<br />
possibilità di chiamare casa qualche volta durante il suo tempo in missione, ci vogliono<br />
€ 90,00 al mese.<br />
Se non riesci ad accumulare questa cifra da solo, puoi metterti insieme a parenti o<br />
amici e spedire il tuo contributo a:<br />
Volontariato Internazionale Canossiano Onlus<br />
Via Aurelia Antica, 180 - 00165 Roma<br />
BONIFICO…<br />
Banca Intesa Sanpaolo -<br />
P.le Gregorio VII, 10 - 00165 Roma<br />
cin R abi 03069 cab 05032 C/C 23125633<br />
*** Per favore specificare la causale del versamento:<br />
Adotta un Volontario<br />
ASSEGNO… è possibile mandare un assegno<br />
intestato a <strong>VOICA</strong> Onlus tramite raccomandata<br />
postale a:<br />
<strong>VOICA</strong> Onlus - Via Aurelia Antica, 180<br />
00165 Roma - Italy<br />
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N.B: Tutte le donazioni a <strong>VOICA</strong> Onlus sono fiscalmente<br />
detraibili/deducibili. Si rilasciano ricevute su richiesta.<br />
9
Settembre 2007<br />
Volume 5 · Numero 3<br />
“Non temere piccolo gregge, perché è<br />
piaciuto al Padre vostro di dare a voi il<br />
regno. Vendete quello che possedete e<br />
datelo in elemosina. Fatevi delle borse<br />
che non si consumano, un tesoro inesauribile<br />
nel cielo, dove nessun ladro si<br />
avvicina, e non c’è tignola che roda;<br />
perché dove è il vostro tesoro, là sarà<br />
pure il vostro cuore”. Luca, 12: 32-34<br />
Dove dovrei iniziare a raccontare<br />
l’amore di Dio e i meravigliosi<br />
miracoli che Lui ha fatto<br />
nella mia vita<br />
Dio mi ha chiamato alla<br />
missione 30 anni fa (mi c’è<br />
voluto così tanto per rispondere<br />
coraggiosamente alla<br />
sua chiamata di servire in<br />
missione!) la risposta è arrivata<br />
quando stavo pregando<br />
e meditando intensamente<br />
sul messaggio del Vangelo di<br />
Matteo, 11:28-30, “Venite a<br />
me voi tutti che siete affaticati<br />
e stanchi, ed io vi darò riposo”.<br />
Gesù attraverso quel versetto<br />
del Vangelo mi disse, “Voglio<br />
che tu sia un dottore missionario.”<br />
Io gli credetti perché la<br />
pace che mi sommerse in quel momento<br />
sorpassava ogni aspettativa.<br />
“Ma come Signore” Gli chiesi, visto che<br />
non ero nella posizione da poter fare le<br />
valigie e partire. Stavo studiando economia<br />
a quel tempo, solo per compiacere<br />
mia mamma adottiva visto che quello<br />
che lei voleva per me era di avere un bel<br />
lavoro pagato bene per poterle garantire<br />
una bella vita una volta che lei fosse<br />
diventata anziana.<br />
Non ero felice di studiare economia. Lo<br />
facevo solo per lei. Volevo tanto studiare<br />
medicina ma problemi governativi in<br />
Malesia non me lo permisero. Finanziariamente<br />
non ero nelle 10 condizioni di<br />
andare oltre oceano come molti dei miei<br />
compagni di classe fecero per entrare in<br />
una facoltà di medicina.<br />
Un giorno, inaspettatamente, mia madre<br />
morì. Lasciai il corso di contabilità e<br />
cercai un lavoro per sostenermi. Diventai<br />
una rappresentante di medicine in Singapore,<br />
presentavo i prodotti farmaceutici<br />
ai dottori, volevo mettere da parte<br />
abbastanza soldi per entrare all’università<br />
di medicina. Lessi la storia del Dottor<br />
Albert Schweitzer il quale divenne un<br />
Lucy (Malesia)<br />
dottore all’età di 36 anni, poi servì come<br />
missionario in Africa, e sentii che c’era<br />
speranza per me.<br />
La crescita delle mie vendite suscitò<br />
l’interesse del più anziano dei miei capi.<br />
Mi chiamò nel suo ufficio e mi chiese<br />
perché io stessi facendo quel lavoro. Mi<br />
disse che poteva darmi un lavoro migliore<br />
e meglio retribuito nell’ufficio contabilità<br />
grazie agli esami di contabilità che<br />
avevo già dato. Gli risposi che quello<br />
non era quello che volevo fare,e che il<br />
mio obiettivo era di diventare un dottore<br />
missionario, e che stavo risparmiando<br />
per quel motivo. Lui mi disse immediatamente<br />
che mi avrebbe aiutato economicamente<br />
per andare in America a studiare.<br />
Non potevo credere alle mie orecchie.<br />
Dio mi stava guidando e mostrando<br />
la strada.<br />
Feci tutti gli esami per entrare all’università<br />
negli Stati Uniti.<br />
Avevo bisogno di un garante finanziario<br />
per il mio visto da studentessa e il<br />
mio ex capo mi diede 10.000 dollari.<br />
Era davvero un miracolo di Dio!<br />
Mi venne detto che era difficile per<br />
uno straniero entrare nella scuola di<br />
medicina, era molto competitivo<br />
e costoso. Pregai assiduamente<br />
chiedendo a Dio di<br />
darmi un altro segno che Lui<br />
voleva veramente che io fossi<br />
un medico missionario facendomi<br />
entrare nella scuola di<br />
medicina in America. Incredibilmente<br />
fui accettata da 3<br />
scuole di medicina. Feci un<br />
colloquio in tutte e tre e alla<br />
fine ricevetti una borsa di<br />
studio dall’Università di Calgary<br />
in Canada ( la quale mi<br />
disse che accettavano un solo<br />
studente straniero ogni anno).<br />
Ancora una volta vidi la mano<br />
di Dio al lavoro nella mia vita.<br />
Dopo sette anni di pediatria e<br />
di corsi di formazione, ho<br />
servito per tre anni in una<br />
zona rurale mal servita da strutture<br />
sanitarie per ottenere il permesso di<br />
soggiorno (questo era quello richiesto<br />
per i dottori stranieri). Dopo cinque<br />
anni che avevo il permesso di soggiorno<br />
e dopo molte preghiere, decisi<br />
di far domanda per avere la cittadinanza<br />
statunitense. Mentre cercavo<br />
sicurezza nell’ ottenere la cittadinanza,<br />
il mio obiettivo originale fu messo<br />
da parte. A quanto pare non ero<br />
pronta a rispondere alla “chiamata alla<br />
missione”.<br />
Mentre lavoravo privatamente come<br />
pediatra, feci brevi missioni in Messico<br />
durante le mie vacanze. Trovai<br />
molta soddisfazione a lavorare per i<br />
poveri. Le persone videro il mio
Settembre 2007<br />
Volume 5 · Numero 3<br />
cambiamento al mio ritorno.<br />
La mia clinica privata curava soprattutto<br />
i bambini poveri e le persone mi<br />
dicevano che stavo facendo missione<br />
nella mia clinica, quindi perché andare<br />
da qualche altra parte quando stavo<br />
provvedendo a dei servizi di cui c’era<br />
tanto bisogno e allo stesso tempo<br />
stavo facendo una vita comoda La<br />
mia clinica privata andava bene, i<br />
rappresentanti che la visitavano<br />
commentavano su quanto era felice il<br />
mio staff ma in qualche modo non mi<br />
sentivo né in pace né realizzata.<br />
Sentii il bisogno di un significato più<br />
profondo della mia vita. Ero diventata<br />
molto egoista e individualista nel<br />
cercare di restare competitiva nel mio<br />
lavoro. Fui sommersa dalla preoccupazione<br />
di tutti i giorni di mandare<br />
avanti un attività e di proteggere i miei<br />
interessi. E’ questo quello che volevo<br />
fare per il resto della mia vita Dov’era<br />
la passione Quando avrei portato a<br />
termine l’obiettivo che mi aveva<br />
portato in America la prima volta<br />
Avrei aspettato di andare in pensione<br />
o di risparmiare abbastanza soldi per<br />
avere una vecchiaia tranquilla Che<br />
cosa mi stava trattenendo dall’adempiere<br />
il mio sogno originale Mi ero<br />
abituata alle comodità materiali della<br />
vita che adesso era troppo difficile<br />
rinunciarci Che cosa mi stava chiedendo<br />
Dio<br />
Due anni fa, sono andata a fare un<br />
ritiro per cercare di discernere la<br />
volontà di Dio. Il mio padre spirituale<br />
mi ha aiutata a vedere che le mie<br />
priorità erano tutte sbagliate. Mi disse<br />
che prima dovevo essere appassionata<br />
di Gesù dopo tutto il resto si sarebbe<br />
messo a posto. Mi chiese di sviluppare<br />
una relazione più intima, più<br />
vicina a Gesù per confidare veramente<br />
in Lui e sentire il Suo amore incondizionato<br />
per me nel mio cuore. Mi<br />
chiese di contemplare e riflettere il<br />
passo del Vangelo di Marco, 10:17 su<br />
Gesù e il giovane ricco. A quel tempo<br />
avevo paura di quello che il Signore mi<br />
poteva chiedere. Quando arrivò il<br />
tempo in cui la licenza della mia clinica<br />
doveva essere rinnovata, decisi di non<br />
rinnovarla e l’anno scorso dopo molte<br />
considerazioni chiusi la mia clinica.<br />
Presi un anno sabbatico per fare lavori<br />
di volontariato oltre oceano e per riconsiderare<br />
la direzione della mia vita e<br />
dove Dio mi poteva condurre. Feci<br />
domanda ad una organizzazione di<br />
volontariato per curare i malati di AIDS ,<br />
partecipai alla formazione del loro<br />
programma poi aspettai tutto il processo<br />
della burocrazia per ottenere il visto per<br />
andare in Tanzania. Nel frattempo<br />
andai in vacanza e quando tornai scoprii<br />
che il governo aveva tolto quel<br />
programma di volontariato.<br />
Ero molto delusa che le cose non stavano<br />
andando d’accordo con il mio piano.<br />
Scrissi alla mia cara amica, Suor Cecily,<br />
chiedendole se le Suore Canossiane<br />
potevano aver bisogno di me in Africa o<br />
in qualsiasi altra parte dove c’era bisogno.<br />
Lei mi parlò del <strong>VOICA</strong> e che c’era<br />
bisogno di un dottore a Timor Ovest. La<br />
clinica era stata costruita per i rifugiati<br />
provenienti da Timor Est. Sarà una<br />
sfida per me occuparmi di medicina<br />
generale e far nascere i bambini (cosa<br />
che non faccio dai tempi dell’università)<br />
nella sala parto della clinica, mi chiedo<br />
se sarò in grado.<br />
“Resterai sorpresa”, mi disse Suor<br />
Patrizia, “Dio fa miracoli quando meno<br />
ce l’aspettiamo”. Dio deve aver avuto<br />
un motivo perché io non sia riuscita ad<br />
andare in Tanzania. Lui vuole solo<br />
quello che è meglio per me e io devo<br />
confidare in Lui. Le vie del Signore non<br />
sono le mie vie.<br />
In quel periodo, la missione annuale<br />
della mia parrocchia era sul tema “Le<br />
basi spirituali e teologiche delle relazioni<br />
umane”. Andai per rafforzare la mia<br />
relazione personale con Dio. Ancora<br />
una volta pregai per discernere la<br />
volontà di Dio. Mi scosse una cosa che<br />
il relatore disse all’inizio: “La fede è un<br />
abbandono totale completo e radicale<br />
alla volontà di Dio. Lui ci ha dato Maria<br />
e Noè come esempi”.<br />
Ho sentito come se Dio mi stesse<br />
chiedendo di confidare in Lui completamente.<br />
Mi unii alla parrocchia nel<br />
viaggio missionario per adulti per i<br />
bassifondi di Saltello in Messico. Il<br />
giorno che partii per questa missione,<br />
ho aprii la Bibbia e lessi ancora la<br />
parabola del giovane ricco.<br />
Stava davvero Dio cercando di dirmi<br />
qualcosa Dopo molte settimane di<br />
riflessione su questo passo della Bibbia<br />
ho iniziato a vedere come Dio mi stava<br />
chiedendo di distaccarmi da qualsiasi<br />
cosa che era da ostacolo sulla via per<br />
arrivare a confidare completamente in<br />
Lui e nel Suo amore. Quella fiducia può<br />
solo venire sviluppando una relazione<br />
personale con Lui.<br />
Una volta preso l’impegno di unirmi al<br />
<strong>VOICA</strong>, c’erano molte scelte che dovevo<br />
fare riguardo il distacco dalle cose a cui<br />
ero attaccata, le stesse che mi impedivano<br />
di confidare in Lui completamente.<br />
Sotto la guida spirituale di una devota<br />
coppia Cristiana, ho iniziato a camminare<br />
con fede e a imparare a fidarmi di Lui.<br />
Dio ha sempre mandato persone nella<br />
mia vita al momento giusto per mostrarmi<br />
il Suo amore. Mi ha dato amici fedeli per<br />
aiutarmi nel passaggio dalla mia casa<br />
alla formazione <strong>VOICA</strong> qui a Roma, così<br />
che io possa concentrami pienamente<br />
su questo processo e non preoccuparmi<br />
troppo riguardo alle cose.<br />
Lui mi sta aiutando a sperimentare che<br />
l’amore è lasciare andare le paure.<br />
Dio sa cosa è meglio per me.<br />
Ho potuto capire meglio “cos’è la missione”<br />
durante il Mese Missionario; è stata<br />
un’esperienza che mi ha arricchito molto.<br />
Se avessi servito in un’altra organizzazione<br />
di volontariato, non credo che avrei<br />
ricevuto nessuna formazione e crescita<br />
spirituale. Mi sarei sentita grande e utile<br />
nel servire gratuitamente in missione, ma<br />
questo sentimento sarebbe passato<br />
presto e io sarei rimasta senza Dio come<br />
mia roccia e fondamento.<br />
La benedizione del Signore<br />
arricchisce;<br />
ad essa non aggiunge nulla<br />
la nostra fatica.<br />
(Proverbi 10:22)<br />
Lucy Goh<br />
Volontaria tempi lunghi in formazione<br />
per la missione di Timor Ovest<br />
11
Settembre 2007<br />
Volume 5 · Numero 3<br />
«Prima di formarti nel grembo materno,<br />
ti conoscevo, prima che tu uscissi<br />
alla luce, ti avevo consacrato; ti ho<br />
stabilito profeta delle nazioni».<br />
(Geremia 1:5)<br />
Questo messaggio dato a Geremia vale<br />
anche per ognuno di noi. Ogni momento<br />
che compone il puzzle delle nostre vite è<br />
chiaro a Dio già dall’inizio. Lui vede<br />
come le apparenti distorte esperienze<br />
delle nostre vite si metteranno insieme<br />
per formare una<br />
figura coerente.<br />
Guardando indietro<br />
alla mia vita, inizio a<br />
vedere i pezzi che si<br />
uniscono insieme per<br />
permettermi di diventare<br />
una volontaria<br />
<strong>VOICA</strong>.<br />
Sono cresciuta a<br />
Longmont in Colorado,<br />
e ho avuto la<br />
fortuna di essere<br />
parte di bellissima<br />
famiglia credente. La<br />
mia fede è iniziata lì<br />
con l’esempio e<br />
l’insegnamento dei<br />
miei genitori e dei<br />
miei parenti, e con<br />
tante opportunità di<br />
scoprire la bellezza del creato mentre<br />
scalavo le montagne, passeggiavo,<br />
andavo in bicicletta e sciavo.<br />
La ma fede è cresciuta nell’interrogarmi<br />
e nell’esplorare il Cattolicesimo quando<br />
ero una studente universitaria. Ho<br />
studiato sviluppo umano e, durante il<br />
mio ultimo anno, ho studiato spagnolo in<br />
Guadalajara, Messico. Mi sono innamorata<br />
del Messico, della cultura e delle<br />
persone. Quando mi sono laureata ero<br />
abbastanza insicura di quello che volevo<br />
fare della mia vita. Poi<br />
12<br />
Dio mi fece la<br />
grazia di sentire fortemente la Sua<br />
presenza in mezzo all’oscurità, e capii<br />
Suor Salomè (CONGO)<br />
meglio che nonostante le circostanze,<br />
quello che veramente importa è la presenza<br />
di Dio.<br />
Ho sentito il desiderio di tornare in Messico<br />
e servire in un modo significativo.<br />
Ho avuto la possibilità di farlo lavorando<br />
come insegnante volontaria con la Missione<br />
dell’amicizia in Mèrida, Yucatan,<br />
Messico dal gennaio 1996 a luglio 1997.<br />
Una volta tornata in Colorado, ho insegnato<br />
inglese come seconda lingua nelle<br />
scuole bi-lingua con studenti stranieri tra<br />
cui i Messicani. Questo mi ha permesso<br />
& Patricia (USA)<br />
di vivere nella cultura messicana mentre<br />
vivevo negli Stati Uniti e di sviluppare le<br />
mie abilità di insegnante.<br />
Per nove anni ho insegnato in Colorado<br />
e ho servito nella mia parrocchia come<br />
ministrante della musica e catechista. In<br />
tutto questo tempo è rimasto in me il<br />
desiderio della missione, “ad gentes”.<br />
L’anno scorso ho deciso di prendere un<br />
anno sabbatico dall’insegnamento per<br />
allargare le mie prospettive e per esplorare<br />
nuove possibilità di servire in missione<br />
oltre oceano.<br />
Speravo davvero di trovare un posto<br />
dove servire in un ambiente completamente<br />
nuovo e sentirmi completamente<br />
dipendente da Dio. In un viaggio<br />
estivo in Ecuador, 4 anni fa, ho esplorato<br />
la giungla con un gruppo di bellissime<br />
persone francesi. Ho deciso di<br />
studiare il francese l’estate successiva.<br />
Quando ho iniziato la mia ricerca per la<br />
missione, avevo posto l’attenzione in<br />
paesi dove si parlava francese.<br />
<strong>VOICA</strong>, <strong>VOICA</strong>! Il <strong>VOICA</strong> ha una<br />
comunità stabile in Togo, dove io<br />
pensavo di andare. Ho fatto domanda<br />
al <strong>VOICA</strong> e sono stata accettata. A<br />
quel punto ho scoperto che<br />
anche la missione delle<br />
canossiane nella Repubblica<br />
Democratica del Congo<br />
( dove si parla francese)<br />
richiedeva volontari. Adesso<br />
sembra che io sarò la<br />
prima volontaria laica ad<br />
andare in Congo.<br />
Nel guardarmi indietro,<br />
vedo come i pezzi del<br />
puzzle della mia vita si<br />
mettono insieme per rendere<br />
possibile questo prossimo<br />
passo: la mia famiglia e<br />
la mia fede sono le fondamenta<br />
da cui partire; la mia<br />
esperienza di missione in<br />
Messico che mi ha insegnato<br />
cos’è la missione; il<br />
tempo per sviluppare le mie<br />
abilità come insegnante in scuole bi –<br />
lingua negli Stati Uniti, così sarò più<br />
efficiente nella scuola della missione; il<br />
dono della musica che è uno strumento<br />
per costruire ponti tra le persone;<br />
l’opportunità di studiare francese per<br />
essere più d’aiuto in Africa…<br />
Ringrazio Dio che mi ha guidato sulla<br />
via della formazione <strong>VOICA</strong> e presto in<br />
Congo, ancor prima che io nascessi.. .<br />
Patria Pipkin<br />
Volontaria in formazione estate 2007<br />
per la missione del Congo.
Settembre 2007<br />
Volume 5 · Numero 3<br />
Ogni anno, il centro CAMIC, a Roma,<br />
tiene un mese di formazione missionaria.<br />
E’ un seminario per preparare le<br />
Sorelle e le volontarie laiche alla missione.<br />
Può essere visto come un cammino<br />
formativo in risposta al desiderio che<br />
uno ha nel cuore di servire meglio come<br />
missionaria nel paese di missione. Ad<br />
un livello più profondo è un eco dell’intuizione<br />
missionaria di S. Maddalena di<br />
Canossa che si è radicata nella sua<br />
lunga esperienza spirituale durante la<br />
ricerca della sua vocazione. Nelle Sue<br />
memorie si legge:<br />
“Quasi tutte le volte che ascoltavo<br />
durante la Messa “Euntes in universum<br />
mundum” senza sapere il perché, ero<br />
profondamente scossa e riempita di<br />
consolazione. Anche se non piango<br />
facilmente, i miei occhi si riempivano di<br />
lacrime”<br />
Di fatti, la formazione annuale alla<br />
missione è ispirata da questo incontro<br />
personale di Maddalena con Dio, il<br />
quale è sopravvissuto al tempo e allo<br />
spazio, alle razze e alle culture, e continua<br />
a vivere nei cuori di coloro che<br />
sono mossi dalla potenza di questo<br />
impatto nelle loro vite.<br />
Intitolato “Missione: Il grazie di Maria, il<br />
grazie dell’umanità”, il corso missionario<br />
di quest’anno ha ospitato 19 Sorelle da<br />
Hong Kong, Filippine, Timor Est, Brasile,<br />
Congo, San Tomè, Singapore, Angola,<br />
India e Italia; e 4 volontarie laiche<br />
dagli Stati Uniti d’America e dall’Italia.<br />
Le diverse origini culturali e le varie<br />
esperienze hanno contribuito ad una<br />
ricca condivisione e vita fraterna. Era<br />
come se avessimo abbracciato parte del<br />
mondo dentro i confini delle quattro<br />
mura della comunità di S. Michele. Con<br />
le differenze e le unicità di ognuna ci<br />
siamo completate a vicenda.<br />
Il seminario è iniziato con un pellegrinaggio<br />
lungo il cammino dei martiri che<br />
con le loro testimonianze hanno sfidato<br />
la nostra fede. Siamo state portate ad<br />
una comprensione più profonda della<br />
missione e ad una più grande conoscenza<br />
delle sue sfide che essa implica.<br />
Questo ci ha donato nuovo entusiasmo<br />
e zelo per affrontare le sue richieste. Più<br />
di tutto siamo venute ad una più grande<br />
convinzione che la missione è di Dio e<br />
non nostra e siamo chiamate prima di<br />
tutto ad un’intima comunione e familiarità<br />
con le sue vie.<br />
Tutti i nostri sforzi missionari saranno<br />
senza frutti se non saranno sottomessi<br />
all’azione dello Spirito Santo, che lavora<br />
nelle vite delle persone ancora prima<br />
che le incontriamo. E si, ancora una<br />
volta abbiamo realizzato l’importanza<br />
del ruolo di Maria nel nostro sforzo<br />
missionario. Nel suo cuore materno,<br />
l’amore del Crocifisso, che è la fonte del<br />
carisma di Maddalena, è vissuto in<br />
maniera esemplare. Possiamo trovare<br />
nella sua attitudine la disposizione di<br />
accoglienza per realizzare la comunione<br />
tra di noi e con i nostri fratelli e sorelle.<br />
Non essendo io una missionaria “ad<br />
gentes”, non volevo partecipare al<br />
seminario immaginandolo come “attività<br />
secondaria” tra le mie sessioni. Ma<br />
come sempre, Dio è il Dio delle sorprese.<br />
Mi ha persuaso come ha sempre<br />
fatto. Ancora una volta mi ha fatto capire<br />
che niente succede al di fuori del Suo<br />
grande progetto. Nell’andare avanti con<br />
le nostre riflessioni e condivisioni, la<br />
confusione della mia mente si è dipanata<br />
gradatamente nel mistero del Suo<br />
obiettivo, anche senza capirlo completamente.<br />
Considerando il nostro carisma, il mio<br />
cuore da tiepido che era ha iniziato a<br />
battere con la passione di una Suora<br />
missionaria giovane. Il mio bisogno<br />
personale è stato rimpicciolito dalla loro<br />
generosità e dal loro spirito di sacrificio,<br />
tutto per la gloria di Dio e per il suo<br />
popolo.<br />
Sono stata edificata dal desiderio delle<br />
nostre volontarie laiche di trovare la<br />
volontà di Dio nelle loro vite. Ho trovato<br />
in loro l’inquietudine di trovare se stesse<br />
nel “dono totale di sé” attraverso il<br />
servizio di volontariato. Sono toccata<br />
dalla gioia e dall’esperienza compiuta<br />
sia dalle Suore missionarie che dalle<br />
volontarie nell’amare e servire i più<br />
poveri. Ancora una volta ho toccato il<br />
fondo della mia piccolezza e Dio mi ha<br />
soccorso, come fa sempre, nel momento<br />
della mia debolezza –mi tiene<br />
teneramente nel palmo della sua<br />
mano, mi avvolge nel mantello della<br />
sua grazia.<br />
In effetti, il mese missionario è il miglior<br />
preludio per un ministero attivo dopo<br />
un anno di pausa e rinnovamento. Non<br />
è stata una coincidenza!<br />
Colgo questa occasione per esprimere<br />
la mia gratitudine a tutti coloro che<br />
hanno camminato con me durante il<br />
mese missionario 2007. Grazie in<br />
modo speciale a tutte le Sorelle che<br />
sono state per me una comunità<br />
cordiale e mi hanno offerto la loro casa<br />
durante questo anno sabbatico. Grazie<br />
a Dio che sempre ci chiama e ci manda<br />
dove possiamo capire meglio e<br />
sperimentare più profondamente<br />
quanto Lui ci ami.<br />
Questo è per me il significato di missione.<br />
Non tanto quello che facciamo là<br />
dove siamo mandati, ma cosa Gli<br />
permettiamo di compiere in noi e<br />
attraverso di noi per vivere e lavorare<br />
insieme alla gente. Il posto è secondario.<br />
Sia lodato il nome del Signore sempre!<br />
Suor Gemma 13<br />
Comunità S. Michele, Roma
Settembre 2007<br />
Volume 5 · Numero 3<br />
Il 25 giugno a Roma presso la<br />
comunità S. Michele delle Suore Canossiane<br />
è iniziato il mese missionario che<br />
si è concluso il 24 luglio.<br />
Il giorno 2 e 3 luglio la Dott.ssa Giuliana<br />
Martirani, esperta in antropologia della<br />
missione, docente all’università di Napoli<br />
ci ha aiutate a percorrere insieme la via<br />
della bellezza cioè il pellegrinaggio della<br />
vita. Come dice il Salmo numero 1 ci<br />
sono due vie che si possono percorrere,<br />
una conduce alla vita e una conduce alla<br />
morte. Non si può scegliere una via<br />
senza conoscere l’altra, così, per scegliere<br />
il bene è opportuno vedere il male<br />
che ci circonda e, per saper distinguere il<br />
male bisogna conoscere la parola di Dio<br />
che è verità e amore.<br />
Il pellegrinaggio della vita può anche<br />
essere fatto senza muoversi ma cercando<br />
dove si è di recuperare la bellezza<br />
della vita, cercare di vedere i germogli di<br />
speranza che crescono silenziosi in un<br />
mondo dove regna violenza e ingiustizia.<br />
Un cristiano deve prendersi cura di<br />
questo germoglio e farlo crescere per<br />
rivitalizzare la speranza e la fede e non<br />
cadere cosi nella tristezza e nello sconforto.<br />
Non vedere i germogli di bellezza<br />
significa non avere speranza non credere<br />
che da qualcosa di piccolo si può<br />
costruire qualcosa di grande. Qualcuno<br />
potrebbe pensare, ma se il germoglio è<br />
piccolo, come lo si fa a vedere...Bisogna<br />
abbassarsi, e chi non<br />
cammina a piedi non lo vede perché i<br />
germogli vengono dal basso, solo se si<br />
sta a terra si possono vedere.<br />
Questo è l’atteggiamento che viene<br />
insegnato nella Bibbia, nel libro dell’Apocalisse<br />
è molto frequente il verbo “io<br />
vidi” e per vedere dunque bisogna camminare<br />
ed abbassarsi. Questa è la scelta<br />
della Chiesa, di vedere le cose da terra<br />
con atteggiamento di umiltà e dignità per<br />
concorrere al bene.<br />
Il germoglio di speranza, non è una cosa<br />
astratta, è un germoglio da toccare. Ma<br />
bisogna camminare. 14 La missione è infatti<br />
andare. Abbandonare la propria ricchezza<br />
per farsi poveri. Poveri di denari ma<br />
ricchi di speranza,<br />
e di amore. L’amore è bello quando<br />
è umile, quando non si gonfia<br />
d’orgoglio, non si vanta, quando dimentica<br />
i torti. (1 ° Corinti cap. 13).<br />
Il pellegrinaggio della vita ci viene<br />
svelato dalla Parola di Dio, non occorre<br />
spostarsi di spazio ma bisogna pur<br />
sempre “camminare” “andare”.<br />
Le beatitudini ci insegnano che essere<br />
poveri vuol dire essere Beati perché<br />
troppa ricchezza sperpera le energie e<br />
non permette di trovare il senso della<br />
vita. Avere o essere L’avere riduce<br />
l’essere e anche la possibilità di instaurare<br />
relazioni umane. È una scelta<br />
quindi tra vita e morte.<br />
Per far crescere i germogli c’è bisogno<br />
di questa scelta, di semplicità che ha a<br />
che fare con l’ umiltà. Bisogna essere<br />
capaci di rinunciare di stimare qualunque<br />
altra cosa al posto del denaro,<br />
questa è la dignità; scegliere di essere<br />
semplici. C’è invece ormai una mentalità<br />
consumistica, dal primo gesto del<br />
mattino quando accendiamo la luce<br />
noi consumiamo.<br />
Per cambiare dunque l’economia e<br />
farla diventare più sobria dobbiamo<br />
essere noi più sobri, più puri.<br />
Bisogna alzarsi, non possiamo restare<br />
fermi se si vuole cambiare il mondo.<br />
Prof.ssa Giuliana Martirani<br />
La via della bellezza è la via della vita,<br />
inizia seguendo il Signore…<br />
camminando dietro a Lui.<br />
In questo cammino sono tre le cose da<br />
fare:<br />
la carità (cioè dare il “pesce” all’affamato,<br />
un gesto semplice ma immediato), la<br />
solidarietà (cioè, dargli la “canna da<br />
pesca” perché possa pescare da solo),<br />
la giustizia, (cioè stare attenti che nessuno<br />
gli rubi il “lago”).<br />
È questa l’antropologia della missione,<br />
carità, solidarietà, giustizia.<br />
L’antropologia della missione passa<br />
anche attraverso le relazioni umane.<br />
Non siamo stati creati per essere soli.<br />
Noi siamo universali, Dio è Padre di tutti<br />
e cosi noi siamo tutti fratelli. Solo abbandonando<br />
il concetto di straniero e<br />
“ricucendo” le relazioni umane noi<br />
sentiremo la gioia.<br />
La gioia di camminare insieme, della<br />
solidarietà, della fratellanza, della fiducia,<br />
della speranza, tutti valori che ci<br />
vengono insegnati dai paesi poveri<br />
perché è li che il Signore passa.<br />
E’ per questo che loro sono beati perché<br />
il Signore è tra loro e ci credono.<br />
Beati gli afflitti, chi sta realizzando<br />
questa beatitudine Loro, i poveri, che<br />
non si chiudono in se stessi ma si aiutano<br />
e si consolano a vicenda. Hanno il
Settembre 2007<br />
Volume 5 · Numero 3<br />
valore del servizio, della secondarietà,<br />
infatti loro si sentono i secondi i terzi i<br />
quarti, mai i primi del mondo.<br />
Le beatitudini si possono raggruppare<br />
in tre grandi valori: castità per creare<br />
una nuova cultura, poichè ci sentiamo<br />
grandi la cultura va purificata, mentalmente<br />
fisicamente e spiritualmente;<br />
povertà per una nuova economia più<br />
sobria e meno consumistica<br />
e obbedienza per una nuova politica<br />
che mira al bene cioè alla vita e non<br />
alla corruzione per l’accaparramento<br />
delle risorse cioè alla morte.<br />
Cosa ci consiglia il Vangelo per percorrere<br />
la via della bellezza<br />
Il Vangelo ci consiglia di avere fede,<br />
perché senza fede al primo intoppo<br />
crolleremmo.<br />
Silvia Zampatti (dalla relazione della<br />
Dott.ssa Martirani)<br />
Cont. Da pag. 9<br />
Suor Lisa Nurobo, 10 Agosto ore 17.42 - Il progetto è iniziato oggi. Tutti<br />
lavorano duro spostando i mattoni per le fondamenta del campo. Spero di riuscire<br />
a mandare delle fotografie domani. Con affetto.<br />
Morena - Che dirti sul corso, a me è piaciuto perché mi ha dato la possibilità di<br />
conoscere nuove presone con cui condividere una parte del cammino e di approfondire<br />
l’amicizia con persone che già conoscevo.<br />
Chiara, Congo 8 Agosto ore 9.18 - Siamo arrivati ad Arua ed ora procediamo<br />
nel nostro interminabile viaggio…l’Africa si è impossessata della mia mente e del<br />
mio cuore….saluti a tutti un bacio!<br />
Annalisa - Ci sarebbero diverse cose da dire inerenti alla formazione...la prima<br />
frase che mi viene in mente è: E' STATO BELLISSIMO CAMMINARE DENTRO<br />
E FUORI DI ME.<br />
Annalisa - Ciao qui in Togo tutto bene! la mia esperienza sta quasi finendo.<br />
Devo dire che è andata proprio bene e mi viene in mente questo:<br />
sto viaggiando nel cuore dell' Africa.... e sono stata colpita al cuore dall' Africa…<br />
tanti baci e grazie per avermi fatto scoprire il grandissimo mondo delle missioni e<br />
dei volontari!<br />
Marcella ( Malesia)<br />
Quest’albero è una grande quercia.<br />
All’apparenza, potreste pensare che è<br />
un albero morto, sembra cosi arido.<br />
Ma in effetti, l’albero è vivo e cresce. È<br />
il suo modo di adattarsi alle esigenze<br />
delle forze che lo circondano; la secchezza<br />
dell’aria e della terra – per<br />
preservare la sua vita all’interno della<br />
corteccia.<br />
Questo risuona molto nelle nostre vite.<br />
Abbiamo bisogno di adattarci alle<br />
circostanze che ci circondano per<br />
preservare la vita che è all’interno di<br />
noi.<br />
Gesù una volta disse di essere astuti<br />
come il serpente ma docili e miti come<br />
una colomba. Questo è quello che lui<br />
voleva dire – che mentre ci adeguiamo<br />
all’ambiente in cui ci troviamo, dobbiamo<br />
tuttavia stare attenti di non farci<br />
condizionare da questo 15 ambiente.<br />
Marcella Tion Lee<br />
Volontaria Malawi 2006/2008
Settembre 2007<br />
Volume 5 · Numero 3<br />
Era una famigliola felice e viveva in una casetta di<br />
periferia. Ma una notte scoppiò nella cucina della casa<br />
un terribile incendio.<br />
Mentre le fiamme divampavano, genitori e figli corsero<br />
fuori. In quel momento si accorsero, con infinito<br />
orrore, che mancava il più piccolo, un bambino di<br />
cinque anni. Al momento di uscire, impaurito dal ruggito<br />
delle fiamme e dal fumo acre, era tornato indietro<br />
ed era salito al piano superiore.<br />
Che fare Il papà e la mamma si guardarono disperati,<br />
le due sorelline cominciarono a gridare. Avventurarsi<br />
in quella fornace era ormai impossibile... E i vigili<br />
del fuoco tardavano.<br />
Ma ecco che lassù, in alto, s'apri la finestra della<br />
soffitta e il bambino si affacciò urlando disperatamente:<br />
"Papà! Papà!".<br />
Il padre accorse e gridò: "Salta giù!".<br />
Sotto di sé il bambino vedeva solo fuoco e fumo nero,<br />
ma sentì la voce e rispose: "Papà, non ti vedo...".<br />
"Ti vedo io, e basta. Salta giù!". Urlò l'uomo. Il bambino<br />
saltò e si ritrovò sano e salvo nelle robuste braccia del papà, che lo aveva afferrato al volo.<br />
Tu non vedi Dio. Ma Lui vede te. Buttati!<br />
Mercoledì 13 giugno a Roma presso la casa del <strong>VOICA</strong> è iniziato il corso di formazione dei volontari a tempi lunghi. Le volontarie<br />
per questa formazione sono:Ilaria Calegari (Italia), Mary Code ( USA), Patricia Pipkin ( USA), Lucy Goh (Malaysia)<br />
Il 18 luglio, Kate Parks è tornata dalla missione del Togo dopo 7 mesi di servizio.<br />
Il 5 Agosto, 48 volontari a tempi brevi sono partiti per le loro missione estive in: Brasile, Togo, Uganda, Congo e Timor Ovest.<br />
Il 6 Agosto, Janine Carreiro (USA) e Dagmara Kmiec (POLONIA) sono tornate a Roma dopo 2 anni di servizio in missione a<br />
Timor Est<br />
L’8 Agosto, Laura Gelati (Italia) è tornata dopo 1 anno di servizio in missione in Togo, Africa.<br />
Il 29 Agosto, i volontari estivi sono rientrati in Italia dopo 3 settimane di servizio nelle missioni del Mondo<br />
Il 31 Agosto, Patricia Pipkin ( USA) è partita per la missione del Congo dove svolgerà il suo servizio di volontariato insegnando<br />
nella scuola per un periodo di due anni.<br />
Il 2 settembre, Lucy Goh ( Malaysia) è partita per la missione di Nurobo - Timor Ovest per un periodo di due anni dove praticherà<br />
la sua professione di medico pediatra nella clinica della missione.<br />
Il 3 Settembre, Ilaria Calegari ( Italia) e Mary Cade ( USA) sono partirte per la missione del Togo entrambe per un periodo di un<br />
anno e presteranno servizio nel dispensario della missione Mary come infermiera e Ilaria nella farmacia e accoglienza dei malati.<br />
Il 10 Settembre, Digna Esguerra (Filippine) è tornata a casa dopo un anno di volontariato a Roma, presso la sede del <strong>VOICA</strong>.<br />
Il 13 Settembre è iniziato 16 il secondo corso di formazione per i volontari a tempi lunghi.<br />
Che il Signore benedica questi e tutti i volontari del mondo che servono con gratuità e gioia,<br />
e li aiuti a costruire ponti di solidarietà e pace<br />
tra tutti i popoli della Terra.