Comune sommerso dalle consulenze - La Tribuna dei Castelli

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Venerdì 27 luglio 2012
Economia
Centinaia di Primi Cittadini si sono riuniti sotto Palazzo Madama per la manifestazione
di protesta promossa dall’ANCI contro i tagli “lineari e indiscriminati” del Governo
Sindaci in piazza a Roma
contro la Spending review
La Spending Review
per Regioni e
autonomie locali si
è tradotta, ancora
una volta, in tagli
pressoché lineari,
(malgrado i possibili
correttivi
annunciati ma di
difficile applicazione
se non altro nel
2012), che si
sommano ai già
gravosi attuati in
precedenza. Per i
Comuni la quantificazione
dei tagli è
pari a 500milioni
di euro per l’anno
2012 e 2000milioni
di euro a decorrere
dal 2013.
Ci chiediamo come
ciò possa avvenire
senza decurtare o
incidere pesantemente
sui servizi
ai cittadini. E’ per
questo motivo che
i primi cittadini di
molte città italiane
sono scesi in
piazza a Roma
contro i tagli previsti
dal
D.Leg.95/2012
della Spending Review.
Sotto accusa
è il provvedimento
per la revisione
della spesa pubblica,
ma anche altri
malcontenti degli
amministratori locali:
dalla ripartizione
dei proventi
dell’IMU alla revisione
delle circoscrizioni
giudiziarie. Non a
caso alla protesta
dei sindaci si associa
anche la mobilitazione
di avvocati
e liberi professionisti
preoccupati per
l’annunciata
soppressione di 37
tribunali minori.
In molti sostengono
che i tagli devono
essere fatti in
maniera virtuosa,
cioè: chi ha risparmiato
prima,
deve poter investire;
chi è stato efficiente
non deve
essere colpito come
chi non lo è
stato. Il decreto
prevede “tagli sbagliati
per metodo e
merito”. Infatti,
l’ammontare di
spesa pubblica, varia
da città in città
in maniera considerevole:
ad
esempio il Comune
di Milano
spende il 60% in
più per il trasporto
LA MANIFESTAZIONE IN PIAZZA A ROMA
pubblico rispetto a
Roma (anche se il
servizio è migliore);
mentre la capitale
paga per gli
incarichi professionali
quasi 2600euro
ogni 100
abitanti contro i
465 di Milano.
Altri
dati
sorprendenti sono
certi primati, come
quello di Enna, dove
per il servizio rifiuti
si spende,
sempre in
rapporto al numero
degli abitanti,
praticamente 4
volte di più rispetto
alla media
nazionale. Lucca,
invece, primeggia
nelle spese di manutenzione
degli
uffici comunali,
che costano il
quintuplo della media,
mentre a Palermo
e Napoli,
misteriosamente,
la pulizia degli uffici
costa 0 euro, a
quanto risulta
dalla contabilità,
mentre Chieti
batte tutti per
quanto riguarda le
spese di cancelleria
(spese che costano
ai Comuni
italiani 1,2 miliardi
di euro
all'anno). I tagli da
2 miliardi che il
Governo prevede
di attuare entro il
2013 impediranno
di certo nuovi investimenti
e molti Comuni
saranno
costretti ad aumentare
le formule
di tassazione sui
cittadini, come ad
esempio aumentare
l’aliquota IMU
sulla seconda rata.
Tra i circa 100
sindaci che hanno
preso parte alla
protesta pubblica
promossa
dall’ANCI, c’è
anche il sindaco di
Valmontone
Calvano E. : “Questa
Spending Review
è l’ultima
trovata per far pagare
ai cittadini i
costi della crisi;
un colpo durissimo
inferto alla
capacità di manovra
dei Comuni,
che non solo
avranno difficoltà
nell’erogare i
servizi primari, ma
dovranno anche
ripensare la
funzione di
ammortizzatore
sociale svolta in
questi mesi verso
le classi sociali più
deboli.
Non siamo contrari
ad eliminare gli
sprechi e i privilegi,
ma occorre ragionare
su ciò che
si fa”.