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1. Definizione di cabotaggio e motivi per un suo sviluppo Nella ... - trail

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Trail – il portale della Mobilità e dei trasporti in Liguria - Schede Informative – Autostrade del Mare<br />

DEFINIZIONE DI CABOTAGGIO<br />

<strong>1.</strong> <strong>Definizione</strong> <strong>di</strong> <strong>cabotaggio</strong> e <strong>motivi</strong> <strong>per</strong> <strong>un</strong> <strong>suo</strong> <strong>sviluppo</strong><br />

<strong>Nella</strong> sua com<strong>un</strong>icazione n° 317 del 1999 la Commissione Europea ha proposto la seguente definizione <strong>di</strong><br />

trasporto marittimo a corto raggio:<br />

“Per trasporto marittimo a corto raggio si intende il movimento <strong>di</strong> merci e passeggeri via mare tra porti<br />

situati nell'Europa geografica o tra questi porti e porti situati in paesi non europei con <strong>un</strong>a linea costiera sui<br />

mari chiusi alle frontiere dell'Europa”.<br />

Il trasporto marittimo a corto raggio comprende il trasporto marittimo nazionale ed internazionale, inclusi i<br />

servizi <strong>di</strong> feederaggio (ovvero dell'adduzione), l<strong>un</strong>go la costa e da e <strong>per</strong> le isole, i fiumi ed i laghi. Il concetto<br />

<strong>di</strong> questa modalità <strong>di</strong> trasporto include anche il trasporto marittimo tra gli Stati membri dell'Unione Europea<br />

e la Norvegia e l'Islanda, nonché altri Paesi che si affacciano sul Mar Baltico, sul Mar Nero e sul Mar<br />

Me<strong>di</strong>terraneo.<br />

Il trasporto marittimo a corto raggio, o <strong>cabotaggio</strong>, è da tempo tra gli interessi principali dell'Unione<br />

Europea, e oggi è <strong>di</strong>ventato <strong>un</strong> tema <strong>di</strong> scottante attualità anche nelle <strong>di</strong>verse realtà nazionali, tanto da<br />

essere entrato anche a far parte delle priorità sin dall'inizio dei lavori preparatori del nuovo Piano Generale<br />

dei Trasporti e della Logistica dell'Italia. La Commissione Europea ha presentato <strong>un</strong>a prima com<strong>un</strong>icazione<br />

sul tema nel 1995, cui fece seguito nel 1997 <strong>un</strong>a relazione <strong>di</strong> avanzamento. L'ultima com<strong>un</strong>icazione in tema<br />

<strong>di</strong> trasporto marittimo a corto raggio risale al 1999. In questo documento, <strong>per</strong> certi versi conclusivo, ma che<br />

lascia spazio ad interventi successivi, la Commissione esamina il potenziale del <strong>cabotaggio</strong> nel quadro <strong>di</strong> <strong>un</strong>a<br />

mobilità sostenibile e sicura, la sua integrazione nelle catene <strong>di</strong> trasporto logistiche europee, la sua<br />

immagine e gli ostacoli che si frappongono al <strong>suo</strong> <strong>sviluppo</strong> e raccomanda delle azioni da intraprendere su<br />

scala europea.<br />

L'Unione Europea dà, come si sarà certamente notato, <strong>un</strong>a definizione molto ampia <strong>di</strong> trasporto marittimo a<br />

corto raggio. In questo stu<strong>di</strong>o <strong>per</strong>ò ci si occupa prevalentemente <strong>di</strong> <strong>cabotaggio</strong> <strong>di</strong> porti italiani (Tirrenici in<br />

particolare) che si affacciano sul bacino del Mar Me<strong>di</strong>terraneo, e delle loro relazioni commerciali con le<br />

principali aree geografiche Me<strong>di</strong>terranee (almeno <strong>per</strong> questa fase iniziale del progetto).<br />

Le ragioni principali <strong>per</strong> cui si dovrebbe promuovere il trasporto marittimo a corto raggio all'interno del<br />

bacino italiano del Mar Me<strong>di</strong>terraneo si possono a mio avviso così in<strong>di</strong>viduare:<br />

1) promuovere la sostenibilità generale dei trasporti: il <strong>cabotaggio</strong> dovrebbe costituire <strong>un</strong>'alternativa valida<br />

(e sotto certi aspetti più ecologica) del trasporto stradale, ormai saturo;


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2) rafforzare la coesione delle aree, economiche prima e geografiche poi, interessate da questa modalità <strong>di</strong><br />

trasporto, facilitando le connessioni tra le <strong>di</strong>verse regioni e rilanciando le zone <strong>per</strong>iferiche;<br />

3) aumentare l'efficienza dei trasporti in generale, <strong>per</strong> sod<strong>di</strong>sfare la domanda attuale e futura legata alla<br />

crescita economica. A tal fine il trasporto marittimo a corto raggio dovrebbe <strong>di</strong>ventare parte integrante<br />

della catena logistica, nonché <strong>un</strong> effettivo servizio door-to-door.<br />

Malgrado la scarsità <strong>di</strong> statistiche sufficientemente affidabili, aggiornate e particolareggiate su scala<br />

nazionale <strong>per</strong> il <strong>cabotaggio</strong>, i dati <strong>di</strong>sponibili in<strong>di</strong>cano che, nell'ultimo decennio, questa modalità <strong>di</strong> trasporto<br />

è sistematicamente cresciuta, come cresciuto è anche il volume del traffico containerizzato e non nei<br />

principali porti italiani. Però non si può tralasciare che, nello stesso <strong>per</strong>iodo, anche il traffico <strong>di</strong> merci su<br />

strada è aumentato, anche in misura su<strong>per</strong>iore. Anche se la crescita del <strong>cabotaggio</strong> è parzialmente<br />

imputabile all'incremento del traffico <strong>di</strong> feederaggio su brevi <strong>di</strong>stanze, si può tranquillamente affermare che<br />

quello del trasporto via mare è <strong>un</strong> settore in crescita, e in effetti i maggiori porti italiani si stanno attrezzando<br />

<strong>per</strong> creare infrastrutture sempre più nuove e efficienti a sostegno <strong>di</strong> questa modalità <strong>di</strong> trasporto.<br />

In particolare, se facciamo <strong>un</strong> confronto tra i servizi portuali dei principali scali italiani <strong>di</strong> oggi e quelli <strong>di</strong> due<br />

o tre anni fa, notiamo senz'ombra <strong>di</strong> dubbio <strong>un</strong> deciso miglioramento della situazione: più rotte servite,<br />

maggiori frequenze sulle singole rotte, più navi tuttomerci, più relazioni in servizio tutto l'anno. È il segno<br />

che, almeno <strong>per</strong> quanto concerne il nostro Paese, qualcosa si sta muovendo, soprattutto dopo la<br />

liberalizzazione del <strong>cabotaggio</strong> con le isole. Anzi, certe volte il mercato si muove in maniera frettolosa, con<br />

o<strong>per</strong>atori es<strong>per</strong>ti che vanno incontro a rapi<strong>di</strong> fallimenti, come nel caso delle cinque navi entrate in servizio<br />

sul Tirreno <strong>per</strong> o<strong>per</strong>a <strong>di</strong> vari attori quest'anno e già ferme o sotto sequestro. Tuttavia, anche se qualche<br />

iniziativa è partita, è ancora troppo poco <strong>per</strong>ché decollino le autostrade del mare e si possa s<strong>per</strong>are <strong>di</strong><br />

avere in pochi anni <strong>un</strong>a rete integrata <strong>di</strong> <strong>cabotaggio</strong> de<strong>di</strong>cata al traffico merci non solo nazionale, ma anche<br />

internazionale, che comprenda i principali paesi del Me<strong>di</strong>terraneo. Gli investimenti necessari a mettere in<br />

servizio navi ad alta frequenza (requisito in<strong>di</strong>spensabile <strong>per</strong> garantire il successo <strong>di</strong> <strong>un</strong>a linea de<strong>di</strong>cata alle<br />

merci) sono elevati, <strong>per</strong>ché alta frequenza significa elevato numero <strong>di</strong> <strong>un</strong>ità o elevata velocità <strong>di</strong> esercizio. A<br />

livello europeo, la velocità <strong>di</strong> crociera delle navi tuttomerci, <strong>per</strong>ché siano economicamente sostenibili, non<br />

su<strong>per</strong>a i 22 no<strong>di</strong>. Il costo del carburante, che cresce in maniera esponenziale all'aumento della velocità della<br />

nave, rapportato al prezzo a metro lineare del nolo, non consente, se non in casi eccezionali, <strong>di</strong> utilizzare i<br />

fast ferries. Per garantire <strong>un</strong>a frequenza <strong>di</strong> servizio giornaliera su rotte che richiedono 10/12 ore <strong>di</strong><br />

navigazione, tre navi sono appena sufficienti. In realtà la frequenza richiesta dal mercato è plurigiornaliera.<br />

Il trasporto marittimo a corto raggio, inoltre, può essere considerato <strong>un</strong> modo <strong>di</strong> trasporto particolarmente<br />

favorevole <strong>per</strong> l'ambiente, soprattutto a causa dei costi esterni comparativamente bassi e della grande<br />

efficienza energetica, nonché delle emissioni inferiori <strong>di</strong> CO 2 e <strong>di</strong> ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> azoto <strong>per</strong> tonn./km. Il <strong>cabotaggio</strong> è<br />

anche <strong>un</strong>a modalità <strong>di</strong> trasporto più sicura. Statisticamente, infatti, il numero e la gravità degli incidenti che<br />

interessano il trasporto marittimo sono <strong>di</strong> molto inferiori a quelli del trasporto merci su strada.


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Per essere appetibile ed efficiente, <strong>per</strong>ò, il trasporto marittimo a corto raggio deve essere pienamente<br />

integrato nella catena logistica e nei servizi door-to-door. Un'integrazione <strong>di</strong> questo tipo è <strong>per</strong>ò<br />

possibile soltanto a con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> migliorare i singoli mo<strong>di</strong> <strong>per</strong> sod<strong>di</strong>sfare le esigenze dell'utenza. Pertanto il<br />

<strong>cabotaggio</strong> è da integrarsi in <strong>un</strong>'impostazione intermodale generale, creando reti <strong>per</strong> attirare volumi <strong>di</strong> carico<br />

e cercando attivamente la coo<strong>per</strong>azione con altri mo<strong>di</strong> e soggetti nella catena logistica. A parte l'istituzione <strong>di</strong><br />

con<strong>di</strong>zioni quadro, spetta all'industria stessa o<strong>per</strong>are in questa <strong>di</strong>rezione.<br />

La notevole <strong>di</strong>fferenza tra le <strong>di</strong>stanze me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> <strong>un</strong>a tonnellata trasportata me<strong>di</strong>ante navigazione a corto<br />

raggio (1385 km) e su strada (100 km) porta a concludere che i mercati <strong>per</strong> questi due mo<strong>di</strong> sono in parte<br />

separati. Circa il 90% delle merci sono trasportate su brevi <strong>di</strong>stanze e in genere all'interno dei confini<br />

nazionali (anche su scala europea). Nonostante ciò il trasporto marittimo a corto raggio è com<strong>un</strong>que<br />

competitivo su <strong>un</strong> considerevole segmento <strong>di</strong> mercato; segmento che potrebbe aumentare notevolmente<br />

se, grazie a soluzioni logistiche, si riuscisse ad attrarre l'utenza a ricorrere al trasporto marittimo a corto<br />

raggio anche <strong>per</strong> <strong>di</strong>stanze più brevi.<br />

Al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> quelle che sono mere ipotesi e <strong>di</strong>chiarazioni d'intenti, vanno valutati tecnicamente i potenziali del<br />

trasporto marittimo a corto raggio, in comparazione con le altre modalità “rivali” <strong>di</strong> trasporto, in<br />

particolare quella stradale. Oltre agli ostacoli tecnici esistenti, che a livello regionale, nazionale e com<strong>un</strong>itario<br />

si stanno cercando <strong>di</strong> su<strong>per</strong>are, me<strong>di</strong>ante azioni e programmi congi<strong>un</strong>ti in <strong>un</strong>'ottica sempre meno locale e<br />

maggiormente europea (reti transeuropee e programmi <strong>per</strong> accrescere l'efficienza dei porti), sono da<br />

abbattere anche le barriere psicologiche all'utilizzo del <strong>cabotaggio</strong>, che dalla stragrande maggioranza degli<br />

o<strong>per</strong>atori del settore trasporti è identificato e <strong>per</strong>cepito come <strong>un</strong>a modalità <strong>di</strong> trasporto antiquata, lenta e<br />

complessa. Bisogna cambiare questa immagine e presentare il <strong>cabotaggio</strong> come <strong>un</strong> elemento<br />

moderno e <strong>di</strong>namico nella catena logistica door-to-door. Il trasporto via mare deve essere associato<br />

ad immagini <strong>di</strong> affidabilità, rapi<strong>di</strong>tà, frequenza, flessibilità, regolarità e sicurezza del carico al massimo livello.<br />

Da ultimo, parlando <strong>di</strong> <strong>cabotaggio</strong> non si può non parlare <strong>di</strong> porti. I tempi <strong>di</strong> sosta, le limitazioni <strong>di</strong><br />

infrastruttura, le tariffe non trasparenti, i livelli <strong>di</strong> servizio non sempre efficienti e gli equipaggiamenti non<br />

sufficientemente ben dotati degli scali portuali costituiscono <strong>un</strong> problema da risolvere <strong>per</strong> il trasporto<br />

marittimo a corto raggio. I porti dovrebbero promuovere il <strong>cabotaggio</strong> nell'ambito delle loro strategie <strong>di</strong><br />

commercio globali, magari prevedendo, come alc<strong>un</strong>i porti italiani stanno già facendo, dei terminal a<strong>di</strong>biti<br />

solamente al trasporto marittimo a corto raggio, sui quali vengano anche forniti dei servizi specializzati <strong>per</strong><br />

questa modalità. La scelta del <strong>cabotaggio</strong> <strong>per</strong> <strong>un</strong> porto implica, <strong>per</strong>tanto, considerare <strong>un</strong>a nuova<br />

organizzazione dei terminal ed implementare nuove tecnologie <strong>per</strong> i mezzi navali. La riduzione dei<br />

tempi del ciclo-nave, se non può essere ottenuta entro certi limiti me<strong>di</strong>ante l'aumento della velocità<br />

commerciale, può essere ottenuta nelle o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> imbarco/sbarco, qualora si utilizzino navi con livelli <strong>di</strong><br />

carico/scarico <strong>di</strong>stinti e rampe laterali sulle quali i mezzi possano muoversi secondo flussi in<strong>di</strong>pendenti dal<br />

flusso che interessa il portellone centrale. Sbarco e imbarco potrebbero così realizzarsi in contemporanea,<br />

riducendo non solo i tempi <strong>di</strong> sosta, ma anche il tempo d'impiego delle ralle e del <strong>per</strong>sonale delle imprese


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portuali. Navi <strong>di</strong> questo tipo cominciano a <strong>di</strong>ffondersi sulle rotte del Nord Europa; il Centro Europeo <strong>di</strong><br />

tecnologie nautiche, il Cetena, le ha stu<strong>di</strong>ate ed ha elaborato in proposito progetti innovativi, capaci tra<br />

l'altro <strong>di</strong> ospitare convogli ferroviari <strong>di</strong> <strong>1.</strong>200 metri. Dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista tecnologico l'Italia <strong>di</strong>spone del grande<br />

patrimonio <strong>di</strong> conoscenze e <strong>di</strong> es<strong>per</strong>ienza della Fincantieri, che ha costruito e sta costruendo <strong>per</strong> compagnie<br />

marittime <strong>di</strong> mezzo mondo <strong>un</strong>ità Ro/Ro tuttomerci dotate <strong>di</strong> tutte le caratteristiche più avanzate. Per<br />

accogliere navi <strong>di</strong> questo tipo anche i terminal debbono attrezzarsi in maniera adeguata, <strong>per</strong> garantire <strong>un</strong><br />

doppio livello <strong>di</strong> scorrimento del flusso. Per attrezzare i porti al <strong>cabotaggio</strong>, il governo italiano ha messo a<br />

<strong>di</strong>sposizione risorse aggi<strong>un</strong>tive a quelle della legge <strong>di</strong> finanziamento delle infrastrutture portuali: circa 430<br />

miliar<strong>di</strong> destinati a realizzare terminal in grado <strong>di</strong> garantire sbarco/imbarco, sosta, sorveglianza,<br />

prenotazione, sistemazione pre-imbarco, gestione <strong>per</strong>sonalizzata, servizi telematici, pagamento pedaggi<br />

online e tutto quello che la moderna tecnologia può offrire.<br />

I porti dovrebbero, inoltre, <strong>di</strong>ventare dei p<strong>un</strong>ti intermodali <strong>di</strong> interconnessione, come suggerisce anche<br />

la stessa Commissione Europea parlando <strong>di</strong> reti transeuropee <strong>di</strong> trasporto. In proposito, si potrebbero anche<br />

sfruttare le potenzialità offerte dalla nuova Information Technology, nonché dall'e-business, <strong>per</strong> aumentare<br />

l'efficienza degli affari portuali e delle attività commerciali e logistiche, che rivestiranno <strong>un</strong> ruolo sempre più<br />

predominante nel nuovo scenario economico.<br />

2. Rendere il <strong>cabotaggio</strong> più competitivo rispetto al trasporto su strada<br />

Una volta in<strong>di</strong>viduate quelle che possono essere le motivazioni principali <strong>di</strong> <strong>un</strong>o <strong>sviluppo</strong> del<br />

trasporto merci marittimo a corto raggio come alternativa allo stesso tipo <strong>di</strong> trasporto<br />

<strong>per</strong>ò su strada, nonché i principali vantaggi che potrebbero scaturire da questo cambio<br />

<strong>di</strong> modalità (che <strong>per</strong>ò non implica <strong>un</strong>a sostituzione integrale <strong>di</strong> <strong>un</strong> modo da parte<br />

dell'altro), si devono cercare i fattori che, opport<strong>un</strong>amente sviluppati, renderebbero più<br />

attrattivo il <strong>cabotaggio</strong> rispetto al trasporto su strada. E questo si può fare solo<br />

mettendo a confronto le due modalità (strada e mare), valutandone vantaggi e<br />

svantaggi in <strong>un</strong>'ottica comparata.<br />

Innanzitutto, non si può non rilevare che <strong>un</strong> aumento dell'utilizzo della modalità <strong>di</strong><br />

trasporto <strong>cabotaggio</strong> in sostituzione alla modalità strada ha due <strong>di</strong>rette conseguenze,<br />

imme<strong>di</strong>atamente <strong>per</strong>cepibili:<br />

1) alleggerimento del traffico merci su strada <strong>per</strong> l<strong>un</strong>ghe <strong>di</strong>stanze;<br />

2) contenimento dell'aumento dei costi <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> mercato del trasporto merci, con<br />

<strong>un</strong>a conseguente riduzione dell'onere <strong>per</strong> tutta la collettività.<br />

Alleggerendo il volume del traffico merci su strada – p<strong>un</strong>to 1) – si ottengono i seguenti<br />

risultati:


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- si accresce la sicurezza della circolazione stradale, ass<strong>un</strong>to particolarmente importante <strong>per</strong><br />

<strong>un</strong> Paese come l'Italia dotato <strong>di</strong> <strong>un</strong>a rete autostradale fitta, sì, ma vecchia e<br />

sotto<strong>di</strong>mensionata, e com<strong>un</strong>que attraversato da <strong>un</strong>a sola grande arteria da Nord a Sud (la<br />

A1), spesso intasata <strong>per</strong> traffico sostenuto ed incidenti;<br />

- si riducono le necessità <strong>di</strong> investimenti a breve nelle infrastrutture stradali, lasciando così<br />

l'opport<strong>un</strong>ità <strong>di</strong> concentrarsi su interventi <strong>di</strong> miglioramento urgenti e <strong>di</strong> prima necessità;<br />

- si realizza <strong>un</strong> intervento in tempo reale.<br />

Contenendo i costi <strong>di</strong> produzione – p<strong>un</strong>to 2):<br />

- si introduce <strong>un</strong>a nuova concezione dell'uso dei <strong>di</strong>fferenti mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> trasporto, legato al<br />

concetto <strong>di</strong> intermodalità;<br />

- si incentivano le aziende <strong>di</strong> piccole e me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>mensioni dell'autotrasporto, che nella nostra<br />

Nazione sono assai numerose, tanto da costituire oltre il 61% delle imprese totali (i<br />

cosiddetti “padroncini”), all'aggregazione, <strong>per</strong> rendere possibile il trasferimento del solo<br />

semirimorchio, anziché dell'insieme autoveicolo-conducente;<br />

- si va verso <strong>un</strong>a nuova politica <strong>di</strong> sicurezza, risparmio energetico e protezione ambientale;<br />

- si riducono gli interventi sul territorio, dato che si utilizzano le vie d'acqua naturali (le<br />

cosiddette “autostrade del mare”).<br />

Premesso ciò, <strong>per</strong> indurre gli autotrasportatori a rivolgersi quanto più possibile al<br />

<strong>cabotaggio</strong>, specialmente in modalità Ro/Ro:<br />

1) i tempi <strong>di</strong> resa del <strong>cabotaggio</strong> marittimo non devono essere su<strong>per</strong>iori a quelli del trasporto<br />

su strada. Il contenimento dei tempi <strong>di</strong> resa certamente richiede:<br />

- prevalenza delle <strong>di</strong>stanze della tratta marittima rispetto alle <strong>per</strong>correnze terrestri terminali<br />

in da/<strong>per</strong> porto verso le origini/destinazioni delle merci;<br />

- <strong>di</strong>minuzione dei tempi <strong>di</strong> attesa <strong>per</strong> l'imbarco (possibile ad esempio riducendo il numero <strong>di</strong><br />

<strong>un</strong>ità imbarcate);<br />

- veloci o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> sbarco/imbarco, senza adempimenti burocratici a terra (magari si<br />

potrebbero svolgere a bordo);<br />

- garanzia dell'imbarco (calcolo esatto delle capacità <strong>di</strong> stiva, mantenendo sempre delle<br />

adeguate riserve <strong>di</strong> capacità);<br />

- certezza degli orari <strong>di</strong> arrivo e <strong>di</strong> partenza;<br />

- minimizzazione dei tempi <strong>di</strong> traversata;<br />

- orari <strong>di</strong> arrivo e <strong>di</strong> partenza correlati alle necessità <strong>di</strong> presa e consegna delle merci;


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- facilità <strong>di</strong> accesso stradale e ferroviario alle infrastrutture portuali, <strong>per</strong> velocizzare e<br />

facilitare l'imbarco/sbarco dei veicoli, dei container e delle merci.<br />

2) le tariffe dei servizi <strong>di</strong> trasporto marittimo a corto raggio devono essere inferiori a quelle<br />

risultanti dalla sommatoria dei pedaggi autostradali e dei costi chilometrici variabili evitati<br />

(gasolio, pneumatici, manutenzioni). Inoltre, nel caso del Ro/Ro in particolare, quantomeno<br />

nella fase <strong>di</strong> promozione il conducente ed il veicolo imbarcati devono essere trasportati a<br />

costo zero. Si sente <strong>per</strong>tanto l'esigenza, in questo frangente, <strong>di</strong> <strong>un</strong> intervento dello Stato a<br />

mezzo <strong>di</strong> sovvenzioni mirate;<br />

3) le caratteristiche e le tipologie dei veicoli devono essere costanti, quantomeno <strong>per</strong><br />

agevolare la prima fase della s<strong>per</strong>imentazione del nuovo sistema. Le navi Ro/Ro devono<br />

essere attrezzate <strong>per</strong> accogliere veicoli interi (motrice+conducente+cargo). Questo è <strong>un</strong><br />

p<strong>un</strong>to particolarmente importante <strong>per</strong> <strong>un</strong> Paese quale l'Italia. Qui la stragrande<br />

maggioranza delle imprese <strong>di</strong> trasporto su gomma è <strong>di</strong> piccole/piccolissime <strong>di</strong>mensioni, i cui<br />

primi utilizzatori, <strong>per</strong>tanto, sono imprese commerciali ed aziende <strong>di</strong> produzione minori,<br />

<strong>per</strong>ché ricevono <strong>un</strong> trattamento <strong>di</strong> favore (mentre le gran<strong>di</strong> imprese fanno già largo uso del<br />

trasporto marittimo a corto raggio). Queste piccole imprese private <strong>di</strong> trasporto<br />

sottraggono utenza al <strong>cabotaggio</strong> marittimo, che, alle con<strong>di</strong>zioni attuali, non è in grado <strong>di</strong><br />

offrire loro con<strong>di</strong>zioni vantaggiose. È <strong>un</strong> ostacolo notevole alla <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a “cultura del<br />

<strong>cabotaggio</strong>” in Italia, che <strong>per</strong>ò può essere in parte su<strong>per</strong>ato con la succitata<br />

omogeneizzazione del parco veicolare, sì da ottenere facilitazioni grazie a economie <strong>di</strong> scala<br />

e conseguenti effetti promozionali.

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