Articolo Antonio Meola Segretario generale del ... - Anci Toscana
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In primo piano<br />
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evidenzia la possibilità per le organizzazioni di operare<br />
mediante ‘‘grandi salti’’ o grandi miglioramenti,<br />
sia sul fronte dei servizi, <strong>del</strong>la modifica dei programmi<br />
e <strong>del</strong>l’organizzazione, che <strong>del</strong>la ristrutturazione<br />
<strong>del</strong> debito e <strong>del</strong> finanziamento degli investimenti.<br />
Il miglioramento ‘‘a piccoli passi’’ si basa, invece,<br />
sul presupposto che nessuno conosce il lavoro meglio<br />
di chi lo svolge tutti i giorni.<br />
Sviluppare continuamente il lavoro ordinario rappresenta,<br />
talvolta, un compito arduo ma molto produttivo.<br />
Migliorare con le risorse disponibili, fare leva sull’apporto<br />
di tutti, sviluppare le funzioni ordinarie,<br />
costituiscono attività volte a rappresentare la nuova<br />
frontiera <strong>del</strong>l’amministrazione pubblica, in quanto<br />
basate sul cambiamento di mentalità.<br />
Alcuni enti locali propongono un doppio binario<br />
programmatico, ormai necessario alla luce <strong>del</strong>la<br />
legge n. 213/2012, improntato all’innovazione:<br />
la rilevazione <strong>del</strong>la qualità percepita dai cittadini<br />
e dagli utenti (customer satisfaction);<br />
il perseguimento <strong>del</strong>l’obiettivo <strong>del</strong>la qualità totale<br />
dei servizi e <strong>del</strong>l’attività amministrativa, avendo<br />
riguardo agli standard europei di certificazione <strong>del</strong>la<br />
qualità.<br />
In effetti, la previsione regolamentare, talvolta, non<br />
si limita alla verifica <strong>del</strong>la soddisfazione <strong>del</strong> cittadino/utente,<br />
bensì alla qualità percepita dallo stesso.<br />
Tale modalità di rilevazione consente all’amministrazione<br />
pubblica di uscire dalla propria autoreferenzialità.<br />
Èuna visione, dunque, che sostiene le politiche<br />
di ascolto, in funzione permanente, organizzata<br />
e governata, nonché la partecipazione dei cittadini<br />
alla realizzazione <strong>del</strong>le politiche pubbliche.<br />
La chiave di volta è costituita non solo da una leva<br />
strategica volta a conoscere meglio i bisogni <strong>del</strong><br />
cittadino, ma dalla promozione di una partecipazione<br />
più consapevole <strong>del</strong>la comunità, che tenda a costruire<br />
un nuovo mo<strong>del</strong>lo di relazione tra amministratori<br />
ed amministrati, fondato sulla fiducia, su<br />
un più forte sostegno e sulla legittimazione <strong>del</strong>l’azione<br />
pubblica.<br />
La rilevazione <strong>del</strong>la customer satisfaction assume<br />
valore anche per altri aspetti.<br />
L’aspetto etico, in quanto il cittadino, oltre ad essere<br />
il ‘‘primo cliente’’ è anche il principale ‘‘azionista’’<br />
<strong>del</strong> sistema pubblico. Pertanto la mission <strong>del</strong>l’ente<br />
pubblico è proprio quella di servire il cittadino,<br />
assicurando condizioni di sviluppo, soddisfazione<br />
e miglioramento <strong>del</strong>la qualità di vita.<br />
L’aspetto relazionale, in quanto si richiede una<br />
maggiore capacità di ascolto, ma anche cura, attenzione,<br />
comprensione ed idonea comunicazione.<br />
L’aspetto <strong>del</strong> valore <strong>del</strong> servizio, ossia <strong>del</strong>la percezione<br />
da parte <strong>del</strong> cittadino di aver ricevuto prestazioni<br />
adeguate rispetto alle proprie aspettative.<br />
La strategia <strong>del</strong>la qualità totale può essere avviata e<br />
migliorata, anche in relazione agli standard europei,<br />
in rapporto alle caratteristiche e al contesto <strong>del</strong>l’ente.<br />
Di norma, la prima fase è rappresentata dalla sensibilizzazione<br />
effettuata dagli agenti <strong>del</strong> cambiamento<br />
(sindaco/presidente, amministratori, <strong>Segretario</strong> e<br />
management). Segue la fase <strong>del</strong>la sperimentazione<br />
pilota, in rapporto all’interesse, alla disponibilità<br />
ed al coinvolgimento dei principali attori <strong>del</strong> cambiamento.<br />
Infine si procede all’estensione ed al consolidamento<br />
<strong>del</strong> programma, sia riguardo al numero<br />
<strong>del</strong>le persone coinvolte, sia agli ambiti di intervento<br />
che agli strumenti operativi per il perseguimento <strong>del</strong>la<br />
qualità. I percorsi operativi da studiare ed attuare<br />
dipendono dalla disponibilità <strong>del</strong>le risorse, dalla cultura<br />
organizzativa, ma anche e soprattutto dal livello<br />
di motivazione <strong>del</strong> ‘‘vertice’’ e dalla collocazione<br />
temporanea <strong>del</strong> mandato amministrativo.<br />
Le novità <strong>del</strong> D.L. n. 174/2012<br />
Dopo aver brevemente illustrato le caratteristiche<br />
<strong>del</strong>le principali tipologie di controllo, evidenziando<br />
come possono essere attivate negli enti locali, poniamo<br />
ora l’attenzione sulle novità introdotte dal<br />
D.L. n. 174/2012, convertito in legge n. 213/<br />
2012, sul sistema dei controlli interni che ha rivisto<br />
le funzioni di tutti gli attori coinvolti con particolare<br />
riferimento a quelle <strong>del</strong> segretario <strong>generale</strong>.<br />
Nel nuovo sistema dei controlli interni, infatti, il segretario<br />
<strong>generale</strong>:<br />
— esercita il controllo di regolarità amministrativa<br />
nella fase successiva (non solo) a campione e applica<br />
i principi di revisione aziendale;<br />
— elabora rapporti periodici, attraverso l’Unità preposta<br />
al controllo strategico, che è posta sotto la sua<br />
direzione (negli enti in cui non è prevista la figura<br />
<strong>del</strong> direttore <strong>generale</strong>), da sottoporre all’organo esecutivo<br />
e al consiglio per la successiva predisposizione<br />
di <strong>del</strong>iberazioni consiliari di ricognizione dei programmi<br />
secondo modalità da definire con il regolamento<br />
di contabilità in base a quanto previsto dallo<br />
statuto (art. 147 ter, c. 2 Tuel);<br />
— cura la trasmissione periodica <strong>del</strong>le risultanze<br />
<strong>del</strong> controllo ai responsabili dei servizi, unitamente<br />
alle direttive cui conformarsi in caso di riscontrate<br />
irregolarità, nonché ai revisori dei conti, all’OIV o<br />
al nucleo di valutazione e al consiglio (art. 147 bis,<br />
c. 3 Tuel),<br />
— partecipa all’organizzazione <strong>del</strong> sistema dei<br />
controlli interni (art. 147, c. 4, Tuel),<br />
— ècoinvolto attivamente nel controllo sugli equilibri<br />
finanziari (art. 147 quinquies Tuel),<br />
— invia semestralmente (per conto <strong>del</strong> capo <strong>del</strong>l’amministrazione)<br />
il referto sulla regolarità <strong>del</strong>la ge-<br />
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108 3/2013<br />
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