Articolo Antonio Meola Segretario generale del ... - Anci Toscana
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In primo piano<br />
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<strong>Segretario</strong> comunale e provinciale - Ruolo e responsabilità<br />
Il ruolo <strong>del</strong> segretario<br />
nei nuovi controlli interni<br />
degli enti locali tra management,<br />
legalità e civil servants<br />
di <strong>Antonio</strong> <strong>Meola</strong><br />
<strong>Segretario</strong> Generale <strong>del</strong> Comune di Firenze<br />
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Con il D.L. n. 174/2012 convertito in legge n. 213/2012, il legislatore ha rafforzato e<br />
accentrato i controlli interni ed esterni. Il segretario comunale, i responsabili dei servizi, il<br />
collegio dei revisori e la Corte dei conti unitamente alle amministrazioni locali sono i<br />
protagonisti <strong>del</strong>la nuova sfida: come coniugare controlli di legalità, di efficienza e di qualità<br />
per offrire i migliori servizi alla comunità in condizioni di scarsità di risorse<br />
I controlli in Italia: la sinusoide<br />
temporale tra controlli formali<br />
e controlli di efficienza (1)<br />
In Italia si è ritenuto per molti anni che nella pubblica<br />
amministrazione i controlli dovessero assumere<br />
prevalentemente carattere formale o ispettivo.<br />
Sino alle riforme degli anni ’90, infatti, l’azione<br />
pubblica è stata sottoposta a controlli sugli atti, di<br />
legittimità e di merito, preventivi e successivi, controlli<br />
sostitutivi e sugli organi. Tale tipologia di<br />
controlli (2), nata con lo Stato liberale, coerente e<br />
funzionale ad un mo<strong>del</strong>lo burocratico di organizzazione<br />
amministrativa, si è dimostrata in una prima<br />
fase inadeguata a fronteggiare le esigenze di un<br />
nuovo mo<strong>del</strong>lo organizzativo basato sulla gestione<br />
per obiettivi e risultati. È emersa, dunque, la necessità<br />
di limitare i controlli tradizionali, valorizzando<br />
una nuova tipologia di controlli, interni all’amministrazione,<br />
in modo da dotare gli amministratori e il<br />
management <strong>del</strong>l’ente di strumenti in grado di individuare<br />
gli scostamenti tra obiettivi prefissati e risultati<br />
raggiunti, analizzandone le cause e apprestando<br />
i dovuti rimedi e correzioni di rotta, nel rispetto<br />
<strong>del</strong> programma amministrativo.<br />
La riforma <strong>del</strong>l’ordinamento degli enti locali (3) e<br />
le nuove norme in materia di procedimento amministrativo<br />
(4) hanno introdotto le prime innovazioni<br />
di grande rilievo nella disciplina <strong>del</strong>l’azione amministrativa<br />
e <strong>del</strong>l’assetto dei controlli. La legge n.<br />
142/1990, nella sua versione originaria, aveva previsto<br />
il controllo interno nella disposizione sulla revisione<br />
contabile, rendendolo facoltativo e rimettendo<br />
all’autonomia statutaria di ogni ente la decisione<br />
di introdurre il controllo di gestione e le relative<br />
modalità di controllo.<br />
Successivamente, con l’emanazione <strong>del</strong>le norme<br />
generali sull’ordinamento <strong>del</strong> lavoro alle dipendenze<br />
<strong>del</strong>le pubbliche amministrazioni (5), è stato proposto<br />
a tutte le pubbliche amministrazioni un sistema<br />
di controlli interni da organizzare in piena autonomia<br />
e da attuare mediante l’istituzione di servizi<br />
di controllo interno, o nuclei di valutazione, cui affidare<br />
il ‘‘compito di verificare, mediante valutazione<br />
comparativa dei costi e dei rendimenti, la corretta<br />
ed economica gestione <strong>del</strong>le risorse pubbliche,<br />
l’imparzialità e il buon andamento <strong>del</strong>l’azione am-<br />
Note:<br />
(1) L’impianto <strong>del</strong> presente articolo fa riferimento al lavoro <strong>del</strong>l’autore pubblicato<br />
su ‘‘AA.VV., Guida ANCI per l’Amministrazione locale, <strong>Anci</strong>-EDK, 2011<br />
(2) Cfr. AA. VV., Testo unico degli enti locali, Ordinamento istituzionale, commento<br />
coordinato da Vittorio Italia, Giuffrè editore, Milano, 2000.<br />
(3) Legge n. 142/1990.<br />
(4) Legge n. 241/1990.<br />
(5) Art. 20, D.Lgs. n. 29/1993, poi abrogato con l’art. 10 <strong>del</strong> D.Lgs. n. 286/<br />
1999, ad eccezione <strong>del</strong> comma 8.<br />
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3/2013 101<br />
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In primo piano<br />
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ministrativa’’. Il ‘‘nuovo ordinamento contabile e<br />
finanziario degli enti locali’’ (6), confermando il sistema<br />
dei controlli, ne ha accentuato la componente<br />
<strong>del</strong>la contabilità analitica e la sua strumentalità al<br />
servizio finanziario. Il Parlamento avvertendo la<br />
necessità di una riforma complessiva <strong>del</strong> sistema,<br />
nel 1997, ha <strong>del</strong>egato il Governo, a riordinare e potenziare<br />
i sistemi di monitoraggio e valutazione dei<br />
costi, dei rendimenti e dei risultati <strong>del</strong>l’attività svolta<br />
dalle amministrazioni pubbliche. In attuazione<br />
<strong>del</strong>la <strong>del</strong>ega, è stato emanato il D. Lgs. n. 286/<br />
1999, mediante il quale è stato <strong>del</strong>ineato un nuovo<br />
sistema dei controlli interni <strong>del</strong>le pubbliche amministrazioni.<br />
Il Tuel (7) ha rafforzato la scelta effettuata<br />
con il nuovo decreto (8) di non obbligare gli<br />
enti locali ad omologare il proprio sistema di controlli<br />
a quello <strong>del</strong>le amministrazioni statali, limitandosi<br />
a <strong>del</strong>ineare le linee guida <strong>del</strong> sistema e i principi<br />
generali da rispettare. Non vi è dubbio, tuttavia,<br />
che le riforme ‘‘Cassese’’ e ‘‘Bassanini’’ abbiano<br />
rappresentato un punto essenziale nel regime<br />
<strong>del</strong> sistema dei controlli, riducendo quelli di legittimità<br />
e rafforzando i sistemi di controllo interni volti<br />
a privilegiare l’efficienza e l’efficacia <strong>del</strong>l’azione<br />
amministrativa. La struttura <strong>del</strong> D. Lgs. n. 286/<br />
1999 conserva intatta tutta la sua validità, ma bisogna<br />
riconoscere che l’esperienza dei nuclei di valutazione<br />
non ha prodotto i frutti sperati, comprimendo<br />
quelli di legittimità e rafforzando i sistemi di<br />
controllo interni volti a privilegiare l’efficienza e<br />
l’efficacia <strong>del</strong>l’azione amministrativa. Alla situazione<br />
<strong>del</strong>ineata si è aggiunta la riforma ‘‘Brunetta’’<br />
(9) che ha assunto come obiettivo ambizioso<br />
l’integrazione e la sincronia <strong>del</strong> controllo strategico,<br />
<strong>del</strong> controllo di gestione e <strong>del</strong> controllo sul<br />
management nell’alveo <strong>del</strong>la massima trasparenza,<br />
all’interno <strong>del</strong> ‘‘ciclo di gestione <strong>del</strong>la performance’’.<br />
Alla luce dei fatti tali ambizioni,<br />
unitamente all’introduzione <strong>del</strong>l’Organismo indipendente<br />
di valutazione (OIV) risultano frustrate<br />
peggiorando, in alcuni casi, i risultati conseguiti<br />
con i nuclei di valutazione che, seppur faticosamente,<br />
avevano implementato le competenze<br />
all’interno degli enti locali, dando un contributo<br />
al cambio di mentalità. La perniciosa<br />
crisi finanziaria degli ultimi anni e la conseguente<br />
sofferenza anche <strong>del</strong>le economie locali hanno<br />
indotto il legislatore a correre ai ripari, introducendo<br />
una nuova disposizione normativa sui<br />
controlli (10) prima che gli enti locali siano costretti<br />
(in numero affatto trascurabile) a dichiarare<br />
il dissesto finanziario o a rendere evidente<br />
una situazione di deficitarietà strutturale. La riforma<br />
dei controlli negli enti locali, in verità, da<br />
una parte tende a rafforzare i controlli di legalita`<br />
, sia preventivi che successivi, e di preservazione<br />
degli equilibri finanziari e dall’altra si colloca<br />
nell’alveo di piu` innovativi controlli in itinere (a<br />
screening) e di qualità.<br />
Il ruolo <strong>del</strong> segretario nell’ambito dei<br />
nuovi controlli interni degli enti locali<br />
La moderna rappresentazione <strong>del</strong>la figura <strong>del</strong> segretario<br />
comunale intende raccogliere la sfida di<br />
una dirigenza che deve essere al passo con i tempi,<br />
protesa verso l’armonizzazione di molteplici aspetti<br />
<strong>del</strong>la vita degli enti pubblici che accompagni l’azione<br />
degli amministratori, dei dipendenti e <strong>del</strong> management<br />
<strong>del</strong>l’ente, coniugando idoneamente efficienza<br />
e legalità. In tale alveo il segretario è:<br />
figura di legalità e garanzia,<br />
manager,<br />
civil servants.<br />
Nel presente lavoro daremo particolare attenzione<br />
ai diversi aspetti dei controlli più innovativi, essendo<br />
consolidati quelli più tradizionali di legalità e<br />
garanzia. Va da sé che le caratteristiche indicate assumeranno<br />
una valenza e un peso diversi, a seconda<br />
<strong>del</strong>la dimensione degli enti, <strong>del</strong>la collocazione<br />
geografica e <strong>del</strong>le caratteristiche socio - economiche<br />
dei territori fondendosi o specializzandosi, secondo<br />
le necessità <strong>del</strong> contesto.<br />
In effetti la figura è unica, almeno nei comuni e<br />
nelle province fino a 100 mila abitanti, secondo<br />
le previsioni normative, atteso che il direttore <strong>generale</strong><br />
esterno può essere previsto unicamente negli<br />
enti locali che superino tale dimensione demografica,<br />
ove non ci si avvalga <strong>del</strong> segretario <strong>generale</strong> anche<br />
quale direttore <strong>generale</strong>.<br />
Se nei piccoli enti gli aspetti di coordinamento e<br />
sovrintendenza o di controllo strategico saranno<br />
poco sviluppati, sicuramente saranno più frequenti<br />
le attività connesse alle funzioni di legalità e garanzia<br />
o di controllo <strong>del</strong>la gestione.<br />
Diversamente per altro da una concezione tradizionale<br />
<strong>del</strong> segretario non è affatto detto che le attività<br />
di programmazione, gestione e controllo non possano<br />
risiedere in un’unica figura dirigenziale, e sovente<br />
assumeranno, pertanto, caratteristiche miste.<br />
Proveremo più avanti a <strong>del</strong>ineare le diverse attività<br />
Note:<br />
(6) D.Lgs. n. 77/1995.<br />
(7) Art. 147, D.Lgs. n. 267/2000.<br />
(8) Art. 1, comma 3, D.Lgs. n. 286/99<br />
(9) Legge n. 15/2009 e D.Lgs. n. 150/2009.<br />
(10) D.L. n. 174/2012, conversione in legge n. 213/2012.<br />
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102 3/2013<br />
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In primo piano<br />
di controllo, compresa quella inerente alla qualità<br />
introdotta dalla legge n. 213/2012<br />
Il controllo strategico (11)<br />
L’attività di valutazione e controllo strategico assume<br />
la funzione di verificare, anche in rapporto all’esercizio<br />
dei poteri di indirizzo politico, l’effettiva<br />
attuazione <strong>del</strong>le scelte contenute nel programma<br />
amministrativo e <strong>del</strong>le direttive conferite annualmente<br />
in occasione <strong>del</strong>l’aggiornamento <strong>del</strong>la relazione<br />
previsionale e programmatica, <strong>del</strong>l’approvazione<br />
<strong>del</strong> bilancio di previsione e <strong>del</strong> piano esecutivo<br />
di gestione (Peg).<br />
Le tecniche formali di controllo strategico sono,<br />
tuttavia, ancora poco conosciute e applicate nel panorama<br />
nazionale. Alcuni tra i maggiori enti locali<br />
italiani di maggiori dimensioni rimangono, comunque,<br />
convinti assertori <strong>del</strong>la utilizzazione di uno<br />
strumento fondamentale quanto generalmente ignorato.<br />
La limitata utilizzazione <strong>del</strong> controllo strategico<br />
dipende, probabilmente, da una pianificazione<br />
strategica approssimativa che determina il rischio<br />
di un appiattimento sulla verifica degli scostamenti<br />
rispetto ai target di budget ed una perdita di visione<br />
complessiva <strong>del</strong> sistema e degli obiettivi generali<br />
(12).<br />
Scontiamo un ritardo grave seppur individuabile<br />
sul territorio ‘‘a macchia di leopardo’’, basato su<br />
una ‘‘mentalità’’ superata, legata in particolare, alla<br />
gestione <strong>del</strong>le attività ordinarie, alla ricerca, talvolta,<br />
<strong>del</strong> facile consenso, all’incremento <strong>del</strong>la spesa<br />
corrente e ‘‘volatile’’ anziché di quella per investimenti,<br />
all’amministrazione e non al governo dei fenomeni<br />
e dei processi.<br />
In Italia il primo deciso e articolato intervento normativo<br />
(13) in materia è datato 1999, con l’emanazione<br />
<strong>del</strong> D.Lgs. n. 286, sulla scia <strong>del</strong>la <strong>del</strong>ega al<br />
Governo conferita con la ‘‘Bassanini 1’’ (14).<br />
In particolare dall’art. 1 <strong>del</strong> predetto D. Lgs. emerge<br />
che: ‘‘Le pubbliche amministrazioni, nell’ambito<br />
<strong>del</strong>la rispettiva autonomia, si dotano di strumenti<br />
adeguati a:<br />
1.(omissis)<br />
d) valutare l’adeguatezza <strong>del</strong>le scelte compiute in<br />
sede di attuazione dei piani, programmi ed altri<br />
strumenti di determinazione <strong>del</strong>l’indirizzo politico,<br />
in termini di congruenza tra risultati conseguiti e<br />
obiettivi predefiniti<br />
2. (omissis)<br />
a) l’attività di valutazione e controllo strategico<br />
supporta l’attività di programmazione strategica e<br />
di indirizzo politico-amministrativo di cui agli articoli<br />
3, comma 1, lettere b) e c), e 14 <strong>del</strong> decreto n.<br />
29 [oggi 165/2001]. Essa è pertanto svolta da strutture<br />
che rispondono direttamente agli organi di indirizzo<br />
politico-amministrativo. ....’’<br />
L’attività di valutazione e controllo strategico assume,<br />
dunque, la funzione di verificare, anche in rapporto<br />
all’esercizio dei poteri di indirizzo politico,<br />
l’effettiva attuazione <strong>del</strong>le scelte contenute nel programma<br />
amministrativo e <strong>del</strong>le direttive conferite<br />
annualmente in occasione <strong>del</strong>l’aggiornamento <strong>del</strong>la<br />
relazione previsionale e programmatica, <strong>del</strong>l’approvazione<br />
<strong>del</strong> bilancio di previsione e <strong>del</strong> Peg.<br />
Il controllo strategico tende a stabilire un ponte<br />
ideale di collegamento tra le fasi decisionali <strong>del</strong><br />
processo di pianificazione e <strong>del</strong>la congruità dei relativi<br />
obiettivi con i programmi e i progetti, monitorandone<br />
periodicamente il grado di raggiungimento.<br />
Non è necessario, in questo caso, un controllo<br />
troppo frequente di tipo concomitante, potendo<br />
essere accettabile anche una cadenza trimestrale<br />
o semestrale. È indispensabile, invece, che gli<br />
obiettivi, le azioni e i tempi risultanti dalle schede<br />
Peg siano in armonia tanto con il controllo di gestione<br />
che con la pianificazione e il relativo controllo<br />
strategico.<br />
Gli attori <strong>del</strong> controllo strategico<br />
Il sindaco (anche con l’ausilio degli assessori) e il<br />
consiglio comunale o provinciale hanno competenze<br />
spiccate in materia di controllo strategico, strettamente<br />
collegate alla pianificazione strategica <strong>del</strong>l’ente.<br />
Il sindaco o il presidente <strong>del</strong>la provincia,<br />
sentita la giunta, presenta al consiglio le linee programmatiche<br />
relative alle azioni e ai progetti da<br />
realizzare nel corso <strong>del</strong> mandato (art. 46, c. 3, D.<br />
Lgs. n. 267/2000).<br />
L’organo consiliare, tuttavia, si rivela sovente poco<br />
incline ad esercitare con efficacia i poteri che, al riguardo,<br />
la legge gli assegna.<br />
Invece il consiglio è, in realtà, un alleato prezioso.<br />
Il consiglio, infatti, nei modi disciplinati dallo Statuto,<br />
partecipa alla definizione, all’adeguamento e<br />
alla verifica periodica <strong>del</strong>l’attuazione <strong>del</strong>le linee<br />
programmatiche da parte <strong>del</strong> sindaco o <strong>del</strong> presi-<br />
Note:<br />
(11) La struttura dei prossimi paragrafi si basa sull’impianto <strong>del</strong> testo A. <strong>Meola</strong>,<br />
R. Antonelli, Pianificazione strategica, controlli e peg nella pubblica amministrazione<br />
locale, F. Angeli, 2006, corredata di aggiornamenti.<br />
(12) Cfr. A. <strong>Meola</strong>, Autonomie in ritardo sulle verifiche strategiche, in ‘‘Guida<br />
agli enti locali’’, Milano, Il Sole 24 Ore, 31/2005.<br />
(13) D.Lgs. 30 luglio 1999, n. 286, Riordino e potenziamento dei meccanismi e<br />
strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati<br />
<strong>del</strong>l’attività svolta dalle amministrazioni pubbliche, a norma <strong>del</strong>l’art. 11 <strong>del</strong>la<br />
legge 15 marzo 1997, n. 59.<br />
(14) Legge 15 marzo 1997, n. 59.<br />
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3/2013 103<br />
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In primo piano<br />
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dente <strong>del</strong>la provincia e dei singoli assessori (art. 42,<br />
c. 3, D. Lgs. n. 267/2000).<br />
Inoltre il consiglio, sulla base <strong>del</strong>l’art. 193 <strong>del</strong> Tuel,<br />
con periodicità stabilita dal regolamento di contabilità<br />
<strong>del</strong>l’ente locale, e comunque almeno una volta<br />
entro il 30 settembre di ciascun anno, provvede con<br />
<strong>del</strong>ibera a effettuare la ricognizione sullo stato di<br />
attuazione dei programmi.<br />
In tale sede l’organo consiliare dà atto <strong>del</strong> permanere<br />
degli equilibri generali di bilancio:<br />
o, in caso di accertamento negativo, adotta contestualmente<br />
i provvedimenti necessari per il ripiano<br />
degli eventuali debiti,<br />
e, qualora i dati <strong>del</strong>la gestione finanziaria facciano<br />
prevedere un disavanzo, di amministrazione o di<br />
gestione, adotta le misure necessarie a ripristinare il<br />
pareggio.<br />
Anche la struttura tecnica può coadiuvare efficacemente<br />
l’attività <strong>del</strong>l’amministrazione. Il direttore<br />
<strong>generale</strong>, ove istituito, e il segretario <strong>generale</strong>, nei<br />
comuni sopra i centomila abitanti (privi di direttore<br />
<strong>generale</strong> esterno) e nella generalità degli enti sotto i<br />
centomila abitanti, sulla scorta <strong>del</strong>l’art. 147ter <strong>del</strong><br />
Tuel (introdotto con l’art. 3, c. 1, lett. d) <strong>del</strong>la legge<br />
n. 213/2012), potranno svolgere, secondo la tempistica<br />
prevista dalla legge, unitamente al management<br />
di vertice, un’attività di verifica periodica tesa<br />
a favorire un appassionato e consapevole livello di<br />
condivisione e partecipazione <strong>del</strong>la struttura alla<br />
realizzazione <strong>del</strong> programma amministrativo. Potranno<br />
concorrere, inoltre, a produrre una reportistica<br />
chiara, quanto sintetica ed agevolmente interpretabile<br />
in favore <strong>del</strong> vertice politico-amministrativo<br />
<strong>del</strong>l’ente. Apposite riunioni con il capo <strong>del</strong>l’amministrazione<br />
e con la giunta, e almeno annuali con il<br />
consiglio comunale (15), saranno utilissime per verificare<br />
gli eventuali scostamenti tra gli obiettivi<br />
strategici prefissati ed i risultati raggiunti, anche<br />
al fine di evidenziare potenziali nuovi bisogni <strong>del</strong>la<br />
collettività e stabilire i correttivi conseguenti.<br />
Novità e conferme derivano dall’art. 3 D.L. n. 174/<br />
2012 che inserisce l’art. 147ter nel Tuel:<br />
1) l’ente locale con popolazione inferiore a 15 mila<br />
abitanti (anche in forma associata) definisce, secondo<br />
la propria autonomia organizzativa, metodologie<br />
di controllo strategico finalizzate alla rilevazione:<br />
— dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi<br />
predefiniti,<br />
— degli aspetti economico finanziari connessi ai<br />
risultati ottenuti,<br />
— dei tempi di realizzazione rispetto alle previsioni,<br />
— <strong>del</strong>le procedure operative attuate confrontate<br />
con i progetti elaborati,<br />
— <strong>del</strong>la qualità dei servizi erogati e <strong>del</strong> grado di<br />
soddisfazione <strong>del</strong>la domanda espressa;<br />
— degli aspetti socio - economici;<br />
2) l’unità di controllo strategico elabora rapporti<br />
periodici per la giunta comunale e per il consiglio<br />
comunale per le successive <strong>del</strong>iberazioni consiliari<br />
di ricognizione dei programmi.<br />
Il controllo direzionale, il controllo<br />
operativo e il controllo di gestione (16)<br />
Il legislatore, con l’art. 196 <strong>del</strong> D. Lgs. n. 267/<br />
2000, ha ribadito l’attenzione verso l’utilizzo di<br />
metodologie di controllo di stampo aziendalistico,<br />
nell’intento di stimolare l’ente locale verso un approccio<br />
basato sull’efficienza, ma anche sull’efficacia<br />
e sull’economicità <strong>del</strong>l’azione amministrativa.<br />
La stretta relazione tra il controllo di gestione e la<br />
programmazione risulta chiara ed evidente. A tale<br />
forma di controllo sono attribuite le seguenti funzioni<br />
fondamentali:<br />
la realizzazione degli obiettivi programmati,<br />
la corretta ed economica gestione <strong>del</strong>le risorse,<br />
l’imparzialità ed il buon andamento <strong>del</strong>la pubblica<br />
amministrazione,<br />
la trasparenza <strong>del</strong>l’azione amministrativa.<br />
Un controllo efficace dipende, dunque, oltre che da<br />
una buona pianificazione strategica, anche da una<br />
programmazione esecutiva ben studiata e condivisa.<br />
Il controllo di gestione è associato sovente al termine<br />
inglese management control. In letteratura, tuttavia,<br />
è frequente ritrovare l’espressione controllo<br />
direzionale. In ogni caso, nell’accezione italiana,<br />
il termine assume un significato incoerente con la<br />
funzione essenziale che intende svolgere: guida,<br />
ausilio e supporto all’attività <strong>del</strong> management e<br />
non in contrasto o in funzione ispettiva rispetto alla<br />
dirigenza. Il controllo di gestione deve essere considerato<br />
dalle amministrazioni pubbliche in <strong>generale</strong><br />
e dagli enti locali, in particolare, uno strumento<br />
per la generazione di nuove risorse e non come<br />
un ulteriore adempimento previsto dalla legge.<br />
Un efficace sistema di controllo <strong>del</strong>la gestione, infatti,<br />
si misura sull’effetto moltiplicatore <strong>del</strong>le risorse<br />
a disposizione di un ente locale. Gli strumenti<br />
necessari per la costruzione di un moderno sistema<br />
di controllo di gestione sono costituiti soprattutto<br />
Note:<br />
(15) Il consiglio comunale si riunisce entro il mese di settembre di ciascun anno<br />
per la verifica <strong>del</strong>la permanenza degli equilibri di bilancio e <strong>del</strong>lo stato di attuazione<br />
degli obiettivi.<br />
(16) A. <strong>Meola</strong>, R. Antonelli, op. cit.<br />
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104 3/2013<br />
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In primo piano<br />
dal ‘‘controllo dei processi’’, da un ‘‘sistema di indicatori’’<br />
idoneo a misurare le performances, dall’attività<br />
di benchmarking (17), ma anche dalla tenuta<br />
di una moderna contabilità economica, analitica<br />
e finanziaria.<br />
Il coordinamento di questi strumenti, deve essere in<br />
grado di verificare i margini di miglioramento nell’uso<br />
<strong>del</strong>le risorse disponibili, con indubbi vantaggi<br />
per la collettività.<br />
Il controllo di gestione è una materia molto trattata<br />
in dottrina, ma ancora oggi può essere considerata<br />
un’araba fenice. Tutti la ‘‘cercano’’ ma nessuno sa<br />
precisamente dove sia. Le forme di controllo di gestione<br />
sono, infatti, molteplici e, talvolta, si confonde<br />
il controllo di gestione con attività di controllo<br />
esclusivamente finanziarie o economiche se non,<br />
addirittura, di tipo ispettivo.<br />
Il termine ‘‘controllo’’, per altro, nella sua accezione<br />
comune assume connotazioni infelici molto diffuse<br />
nella pubblica amministrazione. Beckett, ad<br />
esempio, evidenzia che spesso viene usato nel senso<br />
di ‘‘comandare, confinare, costringere, dirigere,<br />
frenare, impedire, manipolare, prevenire, reprimere,<br />
spiare, superare, vigilare’’ (18).<br />
In realtà, per dirla con Anthony, tutte queste connotazioni<br />
non sono per nulla reali come descrizioni di<br />
ciò che si fa o, meglio, si dovrebbe fare in un’organizzazione<br />
ben diretta. ‘‘Così pure il termine controller<br />
ha molti significati, alcuni dei quali non<br />
consoni in relazione ai nostri fini. Sembra, per<br />
esempio, implicito che il controller debba esercitare<br />
il controllo; il che non è. Egli dovrebbe, invece,<br />
approntare e gestire un sistema attraverso il quale la<br />
direzione possa esercitare il controllo’’ (19). Cerchiamo<br />
allora di fare un po’ di chiarezza, ancorché<br />
in forma sintetica, sul significato dei termini maggiormente<br />
diffusi in materia: controllo direzionale,<br />
controllo operativo e controllo di gestione.<br />
Il controllo direzionale<br />
Il controllo direzionale è il processo mediante il<br />
quale i dirigenti si assicurano che le risorse sono ottenute<br />
e usate efficientemente per il raggiungimento<br />
degli obiettivi <strong>del</strong>l’organizzazione.<br />
Questa definizione ha lo scopo di trasmettere tre<br />
idee chiave:<br />
il processo coinvolge i dirigenti, le persone cioè<br />
che fanno sì che le idee e gli obiettivi vengano realizzati,<br />
lavorando con altre persone;<br />
il processo si inserisce in un contesto di obiettivi<br />
e di politiche che debbono essere raggiunti e quindi<br />
nel processo di pianificazione strategica;<br />
i criteri rilevanti per un giudizio sulle azioni prese<br />
in tale processo, sono l’efficacia e l’efficienza.<br />
Il controllo operativo<br />
Il controllo operativo è il processo che assicura che<br />
compiti specifici siano portati a termine in maniera<br />
efficace ed efficiente. Questa definizione è sicuramente<br />
generica e molto abusata; essa, tuttavia, vuole<br />
trasmettere l’idea che il controllo operativo deve<br />
essere distinto dal controllo direzionale almeno nei<br />
seguenti punti essenziali:<br />
1) il controllo operativo fa riferimento ai compiti,<br />
mentre il controllo direzionale si riferisce agli individui<br />
ossia ai dirigenti;<br />
2) i compiti a cui si riferisce il controllo operativo sono<br />
specificati, ragion per cui il giudizio su ciò che<br />
deve essere fatto è richiesto poco o non è richiesto<br />
affatto; invece le attività a cui si riferisce il controllo<br />
direzionale non sono specificate e quindi la direzione<br />
decide ciò che si deve fare, naturalmente nel rispetto<br />
dei limiti prefissati dalla pianificazione strategica.<br />
Nel controllo operativo l’attenzione è volta verso l’esecuzione;<br />
nel controllo direzionale essa è volta sia<br />
verso l’esecuzione che verso la pianificazione.’’ (20)<br />
Il controllo di gestione (21)<br />
Il controllo di gestione assume, come sopra detto,<br />
nell’accezione italiana un significato incoerente<br />
con la funzione essenziale che intende svolgere:<br />
guida, ausilio e supporto <strong>del</strong>l’attività <strong>del</strong> management<br />
e non in contrasto od in funzione ispettiva rispetto<br />
alla dirigenza.<br />
Gli strumenti necessari per la costruzione di un moderno<br />
controllo di gestione sono:<br />
contabilità economica,<br />
contabilità analitica,<br />
contabilità finanziaria (solo in parte),<br />
sistema degli indicatori,<br />
attività di benchmarking.<br />
Il coordinamento di questi strumenti, infatti, deve<br />
Note:<br />
(17) Benchmarking, o parametro di riferimento, definisce uno standard a cui<br />
rapportarsi. È uno strumento valido che consente un miglioramento continuo<br />
ed un’evoluzione costante all’interno <strong>del</strong>l’organizzazione <strong>del</strong>l’ente. Dopo aver<br />
valutato i processi operativi che consentono di individuare i punti di forza e<br />
di debolezza <strong>del</strong>l’organizzazione o <strong>del</strong>l’ente, si individuano gli enti che abbiano<br />
realizzato esperienze d’eccellenza o di particolare efficienza, confrontandosi<br />
con essi al fine di ottenere informazioni utili a migliorare le proprie attività ed<br />
i relativi risultati.<br />
(18) Iohn A. Beckett, Motivation and Systemation - New Realities for Industrial<br />
Management, Durham, N. H.: Whittemore School of Business and Economics,<br />
University of New Hampshire, 1963, p.6.<br />
(19) Robert N. Anthony, Sistemi di pianificazione e controllo, Etas Libri, ristampa<br />
1993.<br />
(20) Tratto da Robert N. Anthony, op. cit.<br />
(21) <strong>Articolo</strong> 196 <strong>del</strong> D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267.<br />
........................<br />
3/2013 105<br />
................
In primo piano<br />
.......................................................................................................................<br />
essere in grado di verificare i margini di miglioramento<br />
nell’uso <strong>del</strong>le risorse a disposizione, con indubbi<br />
vantaggi per la collettività.<br />
Ad oggi, purtroppo, sono ancora pochi gli enti <strong>del</strong>la<br />
pubblica amministrazione locale che adottano efficaci<br />
sistemi di controllo interno.<br />
Trattandosi comunque di un problema di ‘‘crescita<br />
culturale’’, il tempo e nuove iniziative di best practice,<br />
saranno in grado di migliorare la situazione<br />
<strong>generale</strong>.<br />
Gli attori <strong>del</strong> controllo di gestione<br />
Nella pubblica amministrazione locale il controllo<br />
di gestione si realizza prioritariamente attraverso<br />
il piano esecutivo di gestione (Peg); quest’ultimo<br />
assume a tale riguardo un valore essenziale, tenuto<br />
conto <strong>del</strong>le tre fasi principali per attuare un corretto<br />
controllo:<br />
predisposizione di un piano dettagliato degli<br />
obiettivi;<br />
rilevazione dei dati relativamente alle variabili ed<br />
agli indicatori predeterminati;<br />
valutazione dei dati.<br />
Gli obiettivi <strong>del</strong> controllo, dunque, altro non sono<br />
che l’articolazione e il dettaglio di quelli inseriti<br />
nel Peg.<br />
Il Peg, partendo dagli obiettivi assegnati dalla giunta<br />
ai responsabili dei servizi, e a supporto <strong>del</strong>l’azione<br />
<strong>del</strong>l’amministrazione, <strong>del</strong> direttore <strong>generale</strong> e<br />
dei dirigenti, sarà munito sia <strong>del</strong>le fasi necessarie<br />
per il raggiungimento degli obiettivi in esso descritti,<br />
sia <strong>del</strong>le tempistiche e <strong>del</strong>le risorse umane, finanziarie<br />
e strumentali, nonché degli indicatori utili<br />
a monitorarne il livello di raggiungimento.<br />
Così come previsto dall’art. 169 <strong>del</strong> Tuel modificato<br />
dall’art. 3, c. 1, lett. g) bis <strong>del</strong> D.L. n. 174/2012,<br />
il Peg è <strong>del</strong>iberato in coerenza con bilancio di previsione<br />
e relazione previsionale e programmatica; il<br />
piano degli obiettivi e il piano <strong>del</strong>la performance<br />
sono unificati nel Peg.<br />
Il controllo di regolarità<br />
amministrativa e contabile<br />
I soggetti preposti<br />
I controlli di regolarità amministrativa e contabile<br />
sono operati congiuntamente e da una serie di soggetti<br />
in forma talvolta concorrente e in altri casi<br />
complementare. Possiamo ritenere che il segretario<br />
<strong>generale</strong>, il responsabile <strong>del</strong> servizio economico-finanziario<br />
e il collegio dei revisori possano svolgere<br />
al meglio tale importante funzione.<br />
Nella fase preventiva all’adozione degli atti <strong>del</strong>iberativi<br />
tale tipo di controllo è effettuato:<br />
1) da ogni responsabile di servizio con parere di regolarità<br />
tecnica, attestante la regolarità e la correttezza<br />
<strong>del</strong>l’azione amministrativa e<br />
2) dal responsabile <strong>del</strong> servizio finanziario mediante<br />
il parere di regolarità contabile (art. 49, Tuel).<br />
Per quanto attiene, invece, all’adozione <strong>del</strong>le determinazioni<br />
il controllo è esercitato:<br />
1) dal responsabile <strong>del</strong> servizio al momento <strong>del</strong>la<br />
sottoscrizione <strong>del</strong>l’atto e<br />
2) dal responsabile <strong>del</strong> servizio finanziario al momento<br />
<strong>del</strong>l’emissione <strong>del</strong> visto attestante la copertura<br />
finanziaria (art. 147 bis, c. 1, Tuel).<br />
Ricordiamo anche che l’art. 9 <strong>del</strong> D.L. n 78/2009<br />
convertito in legge n. 102/2009 stabilisce per le p.a.:<br />
— al fine di evitare ritardi nei pagamenti e la formazione<br />
di debiti pregressi, il funzionario che adotta<br />
provvedimenti che comportano impegni di spesa<br />
ha l’obbligo di accertare preventivamente che il<br />
programma dei conseguenti pagamenti sia compatibile<br />
con i relativi stanziamenti di bilancio e con le<br />
regole <strong>del</strong>la finanza pubblica;<br />
— la violazione <strong>del</strong>l’obbligo comporta responsabilità<br />
disciplinare e amministrativa;<br />
— qualora lo stanziamento di bilancio, per ragioni<br />
sopravvenute, non consenta di far fronte all’obbligo<br />
contrattuale, l’amministrazione adotta le opportune<br />
iniziative, di tipo contabile, amministrativo o<br />
contrattuale, per evitare la formazione di debiti pregressi.<br />
Nella fase successiva oggetto di controllo di regolarità<br />
amministrativa sotto la direzione <strong>del</strong> segretario<br />
sono:<br />
1) le determinazioni di impegno;<br />
2) gli atti di accertamento di entrata e gli atti di liquidazione<br />
<strong>del</strong>la spesa. Tali atti, ancorché espunti<br />
in sede di conversione in legge <strong>del</strong> decreto, di fatto<br />
si ripresentano sotto la voce Altri atti;<br />
3) i contratti e altri atti amministrativi. Sotto questa<br />
ultima voce possiamo ricomprendere, oltre agli atti<br />
indicati al punto 2), anche ad esempio le ordinanze<br />
di sospensione e di demolizione dei lavori, i decreti<br />
ecc.(art. 147 bis, c. 2, Tuel).<br />
I controlli a feedforward, a feedback<br />
e a screening (22)<br />
Programmazione e controllo costituiscono parti interdipendenti<br />
<strong>del</strong> medesimo processo.<br />
In dottrina, specialmente d’oltre oceano, c’è chi ritiene<br />
che il controllo non segua la programmazione,<br />
ma quest’ultima costituisca una fase importante<br />
Nota:<br />
(22) A. <strong>Meola</strong>, R. Antonelli, op. cit.<br />
........................<br />
106 3/2013<br />
................
..................... ..................................................................................................<br />
In primo piano<br />
<strong>del</strong>l’intero processo di controllo, secondo l’accezione<br />
anglosassone di controllo come guida, ausilio,<br />
accompagnamento all’azione.<br />
In effetti, tale concezione è rivoluzionaria rispetto<br />
all’essenza <strong>del</strong> controllo secondo l’uso invalso nella<br />
nostra pubblica amministrazione.<br />
Un programma è sostanzialmente un piano riferito<br />
al complesso <strong>del</strong>le attività necessarie a realizzare<br />
una determinata linea di condotta (23).<br />
Quando si pianifica si mette in moto un processo<br />
stabilendo gli obiettivi da conseguire e le modalità<br />
migliori per conseguirli. È preferibile che la pianificazione<br />
sia centralizzata, perché quando la funzione<br />
è decentralizzata c’è il rischio che vengano<br />
elaborati piani non coordinati tra loro o, addirittura,<br />
in contrasto.<br />
Possiamo dire, dunque, che il controllo rappresenta<br />
una funzione complementare <strong>del</strong>la pianificazione.<br />
La pianificazione prevede la rotta da seguire, il<br />
controllo verifica che la stessa sia costantemente<br />
mantenuta.<br />
Anche il controllo, tuttavia, quasi per un gioco di<br />
parole, deve essere controllato, e deve essere caratterizzato<br />
da:<br />
tempestività,<br />
precisione,<br />
verifica <strong>del</strong>la frequenza.<br />
I principali sistemi di controllo sono:<br />
a) feedforward,<br />
b) in concomitanza o a screening;<br />
c) feedback o consuntivo.<br />
Il controllo a feedforward tende a prevenire i problemi<br />
intervenendo prima che essi si verifichino.<br />
Il controllo in concomitanza, a screening, si effettua<br />
mentre si svolge l’attività che deve essere controllata.<br />
Il controllo a feedback o consuntivo si svolge quando<br />
l’attività da controllare ha già avuto ‘‘compimento’’.<br />
I sistemi di controllo a feedforward (a preventivo)<br />
quale il bilancio di previsione ed a feedback (a consuntivo),<br />
come il rendiconto, sono molto diffusi<br />
nella pubblica amministrazione locale italiana ma<br />
legati, probabilmente, ad una cultura di stampo giuridico<br />
e di tipo ispettivo. La verifica ispettiva consente<br />
l’emersione di situazioni che talvolta sono patologiche<br />
e rispetto alle quali si può intervenire<br />
traumaticamente o comunque acclarando il mancato<br />
raggiungimento di obiettivi importanti. La verifica<br />
a consuntivo ha dunque un comportamento sinusoidale<br />
ed inadeguato a fronteggiare situazioni<br />
emergenti non in linea con i programmi stabiliti.<br />
Il sistema di controllo più efficace è, dunque, quello<br />
a screening o concomitante proprio perché consente<br />
di effettuare correzioni di rotta mentre il<br />
‘‘viaggio’’ si sta svolgendo, con indubbi vantaggi<br />
a tutela <strong>del</strong>l’interesse pubblico.<br />
Inoltre, questo tipo di controllo presenta alcuni notevoli<br />
vantaggi, in quanto è:<br />
economico: talvolta, infatti, i sistemi di controllo<br />
hanno un costo anche notevole di risorse umane;<br />
preciso;<br />
tempestivo: consente l’archiviazione completa<br />
dei dati e massima velocità di controllo.<br />
È una tecnica di controllo quantitativa e si serve,<br />
spesso, <strong>del</strong>lo strumento <strong>del</strong> diagramma di Gantt,<br />
per monitorare le performance nel tempo, raffrontando,<br />
infatti, il lavoro programmato con quello realizzato.<br />
Consente, in questo modo, l’individuazione<br />
immediata dei programmi in anticipo, di quelli in ritardo<br />
e di quelli in linea con i tempi prefissati.<br />
Il controllo di qualità<br />
La strategia <strong>del</strong>la qualità o, meglio, <strong>del</strong>la qualità totale<br />
si sta diffondendo nell’ambito <strong>del</strong>la pubblica<br />
amministrazione in quanto consente, in forma unitaria<br />
ed omogenea, di promuovere un rapporto più<br />
stretto tra cittadini ed istituzioni, basato sulla qualità<br />
dei servizi come soddisfazione dei bisogni e <strong>del</strong>le<br />
aspettative.<br />
Il controllo di qualità, operando sia verso l’esterno (i<br />
cittadini), sia all’interno <strong>del</strong>l’ente (cliente interno)<br />
produce altri importanti risultati: consente di liberare<br />
risorse finanziarie, mediante la riduzione dei costi<br />
derivanti dall’inefficienza, e sostiene la motivazione<br />
dei dipendenti <strong>del</strong>l’ente, mediante la partecipazione,<br />
il coinvolgimento e la valorizzazione <strong>del</strong> patrimonio<br />
di esperienze e competenze, che costituiscono il bene<br />
intangibile di ogni pubblica amministrazione.<br />
È bene ricordare che la qualità <strong>del</strong>l’organizzazione<br />
viene prima <strong>del</strong>la qualità dei servizi. Buoni servizi<br />
per la collettività sono spesso il risultato <strong>del</strong>la qualità<br />
dei processi. Se i processi interni sono di qualità,<br />
il servizio erogato sarà di qualità.<br />
La qualità <strong>del</strong>l’organizzazione riguarda, pertanto, la<br />
formazione <strong>del</strong> personale, la qualità <strong>del</strong> posto e degli<br />
strumenti di lavoro, ma anche la qualità <strong>del</strong>la<br />
comunicazione sia interna che esterna all’ente.<br />
È noto, per altro, che la qualità rappresenta un concetto<br />
relativo e dinamico, essendo legato ai bisogni<br />
dei cittadini che sono in continuo cambiamento ed<br />
evoluzione.<br />
È bene, al riguardo, operare con l’ausilio <strong>del</strong>la strategia<br />
<strong>del</strong> miglioramento continuo, sia mediante il<br />
miglioramento per innovazione che <strong>del</strong>le risorse disponibili.<br />
Il miglioramento per innovazione (breakthrough)<br />
Nota:<br />
(23) Cfr. A. <strong>Meola</strong>, Programmazione e controllo <strong>del</strong>le opere pubbliche, Milano,<br />
Il Sole 24 Ore, 2000.<br />
........................<br />
3/2013 107<br />
................
In primo piano<br />
.......................................................................................................................<br />
evidenzia la possibilità per le organizzazioni di operare<br />
mediante ‘‘grandi salti’’ o grandi miglioramenti,<br />
sia sul fronte dei servizi, <strong>del</strong>la modifica dei programmi<br />
e <strong>del</strong>l’organizzazione, che <strong>del</strong>la ristrutturazione<br />
<strong>del</strong> debito e <strong>del</strong> finanziamento degli investimenti.<br />
Il miglioramento ‘‘a piccoli passi’’ si basa, invece,<br />
sul presupposto che nessuno conosce il lavoro meglio<br />
di chi lo svolge tutti i giorni.<br />
Sviluppare continuamente il lavoro ordinario rappresenta,<br />
talvolta, un compito arduo ma molto produttivo.<br />
Migliorare con le risorse disponibili, fare leva sull’apporto<br />
di tutti, sviluppare le funzioni ordinarie,<br />
costituiscono attività volte a rappresentare la nuova<br />
frontiera <strong>del</strong>l’amministrazione pubblica, in quanto<br />
basate sul cambiamento di mentalità.<br />
Alcuni enti locali propongono un doppio binario<br />
programmatico, ormai necessario alla luce <strong>del</strong>la<br />
legge n. 213/2012, improntato all’innovazione:<br />
la rilevazione <strong>del</strong>la qualità percepita dai cittadini<br />
e dagli utenti (customer satisfaction);<br />
il perseguimento <strong>del</strong>l’obiettivo <strong>del</strong>la qualità totale<br />
dei servizi e <strong>del</strong>l’attività amministrativa, avendo<br />
riguardo agli standard europei di certificazione <strong>del</strong>la<br />
qualità.<br />
In effetti, la previsione regolamentare, talvolta, non<br />
si limita alla verifica <strong>del</strong>la soddisfazione <strong>del</strong> cittadino/utente,<br />
bensì alla qualità percepita dallo stesso.<br />
Tale modalità di rilevazione consente all’amministrazione<br />
pubblica di uscire dalla propria autoreferenzialità.<br />
Èuna visione, dunque, che sostiene le politiche<br />
di ascolto, in funzione permanente, organizzata<br />
e governata, nonché la partecipazione dei cittadini<br />
alla realizzazione <strong>del</strong>le politiche pubbliche.<br />
La chiave di volta è costituita non solo da una leva<br />
strategica volta a conoscere meglio i bisogni <strong>del</strong><br />
cittadino, ma dalla promozione di una partecipazione<br />
più consapevole <strong>del</strong>la comunità, che tenda a costruire<br />
un nuovo mo<strong>del</strong>lo di relazione tra amministratori<br />
ed amministrati, fondato sulla fiducia, su<br />
un più forte sostegno e sulla legittimazione <strong>del</strong>l’azione<br />
pubblica.<br />
La rilevazione <strong>del</strong>la customer satisfaction assume<br />
valore anche per altri aspetti.<br />
L’aspetto etico, in quanto il cittadino, oltre ad essere<br />
il ‘‘primo cliente’’ è anche il principale ‘‘azionista’’<br />
<strong>del</strong> sistema pubblico. Pertanto la mission <strong>del</strong>l’ente<br />
pubblico è proprio quella di servire il cittadino,<br />
assicurando condizioni di sviluppo, soddisfazione<br />
e miglioramento <strong>del</strong>la qualità di vita.<br />
L’aspetto relazionale, in quanto si richiede una<br />
maggiore capacità di ascolto, ma anche cura, attenzione,<br />
comprensione ed idonea comunicazione.<br />
L’aspetto <strong>del</strong> valore <strong>del</strong> servizio, ossia <strong>del</strong>la percezione<br />
da parte <strong>del</strong> cittadino di aver ricevuto prestazioni<br />
adeguate rispetto alle proprie aspettative.<br />
La strategia <strong>del</strong>la qualità totale può essere avviata e<br />
migliorata, anche in relazione agli standard europei,<br />
in rapporto alle caratteristiche e al contesto <strong>del</strong>l’ente.<br />
Di norma, la prima fase è rappresentata dalla sensibilizzazione<br />
effettuata dagli agenti <strong>del</strong> cambiamento<br />
(sindaco/presidente, amministratori, <strong>Segretario</strong> e<br />
management). Segue la fase <strong>del</strong>la sperimentazione<br />
pilota, in rapporto all’interesse, alla disponibilità<br />
ed al coinvolgimento dei principali attori <strong>del</strong> cambiamento.<br />
Infine si procede all’estensione ed al consolidamento<br />
<strong>del</strong> programma, sia riguardo al numero<br />
<strong>del</strong>le persone coinvolte, sia agli ambiti di intervento<br />
che agli strumenti operativi per il perseguimento <strong>del</strong>la<br />
qualità. I percorsi operativi da studiare ed attuare<br />
dipendono dalla disponibilità <strong>del</strong>le risorse, dalla cultura<br />
organizzativa, ma anche e soprattutto dal livello<br />
di motivazione <strong>del</strong> ‘‘vertice’’ e dalla collocazione<br />
temporanea <strong>del</strong> mandato amministrativo.<br />
Le novità <strong>del</strong> D.L. n. 174/2012<br />
Dopo aver brevemente illustrato le caratteristiche<br />
<strong>del</strong>le principali tipologie di controllo, evidenziando<br />
come possono essere attivate negli enti locali, poniamo<br />
ora l’attenzione sulle novità introdotte dal<br />
D.L. n. 174/2012, convertito in legge n. 213/<br />
2012, sul sistema dei controlli interni che ha rivisto<br />
le funzioni di tutti gli attori coinvolti con particolare<br />
riferimento a quelle <strong>del</strong> segretario <strong>generale</strong>.<br />
Nel nuovo sistema dei controlli interni, infatti, il segretario<br />
<strong>generale</strong>:<br />
— esercita il controllo di regolarità amministrativa<br />
nella fase successiva (non solo) a campione e applica<br />
i principi di revisione aziendale;<br />
— elabora rapporti periodici, attraverso l’Unità preposta<br />
al controllo strategico, che è posta sotto la sua<br />
direzione (negli enti in cui non è prevista la figura<br />
<strong>del</strong> direttore <strong>generale</strong>), da sottoporre all’organo esecutivo<br />
e al consiglio per la successiva predisposizione<br />
di <strong>del</strong>iberazioni consiliari di ricognizione dei programmi<br />
secondo modalità da definire con il regolamento<br />
di contabilità in base a quanto previsto dallo<br />
statuto (art. 147 ter, c. 2 Tuel);<br />
— cura la trasmissione periodica <strong>del</strong>le risultanze<br />
<strong>del</strong> controllo ai responsabili dei servizi, unitamente<br />
alle direttive cui conformarsi in caso di riscontrate<br />
irregolarità, nonché ai revisori dei conti, all’OIV o<br />
al nucleo di valutazione e al consiglio (art. 147 bis,<br />
c. 3 Tuel),<br />
— partecipa all’organizzazione <strong>del</strong> sistema dei<br />
controlli interni (art. 147, c. 4, Tuel),<br />
— ècoinvolto attivamente nel controllo sugli equilibri<br />
finanziari (art. 147 quinquies Tuel),<br />
— invia semestralmente (per conto <strong>del</strong> capo <strong>del</strong>l’amministrazione)<br />
il referto sulla regolarità <strong>del</strong>la ge-<br />
........................<br />
108 3/2013<br />
................
..................... ..................................................................................................<br />
In primo piano<br />
stione alla sez. regionale di controllo <strong>del</strong>la Corte dei<br />
conti e al presidente <strong>del</strong> consiglio (art. 148 Tuel).<br />
Le altre funzioni <strong>del</strong> <strong>Segretario</strong> <strong>generale</strong>, in materia<br />
di controllo, possono essere così riassunte:<br />
a) predisposizione <strong>del</strong>la relazione di fine mandato:<br />
‘‘Al fine di garantire il coordinamento <strong>del</strong>la finanza<br />
pubblica, il rispetto <strong>del</strong>l’unità economica e giuridica<br />
<strong>del</strong>la Repubblica e il principio di trasparenza<br />
<strong>del</strong>le decisioni di entrata e di spesa, le province<br />
ed i comuni sono tenuti a redigere’’ una relazione<br />
di fine mandato (art. 1 bis, legge n. 213/2012,<br />
che modifica l’art. 4, c. 2, D.Lgs. n. 149/2011),<br />
b) predisposizione <strong>del</strong>la relazione di inizio mandato,<br />
volta a verificare la situazione finanziaria e patrimoniale<br />
e la misura <strong>del</strong>l’indebitamento dei medesimi<br />
enti (art. 1 bis, legge n. 213/2012 e art. 4 bis,<br />
c. 2, D.Lgs. n. 149/2011).<br />
La relazione di inizio mandato e la relazione di fine<br />
mandato sono redatte o proposte dal responsabile<br />
<strong>del</strong> servizio finanziario o dal segretario <strong>generale</strong> e<br />
sottoscritte dal presidente <strong>del</strong>la provincia o dal sindaco,<br />
rispettivamente:<br />
— entro il 90º giorno dall’inizio <strong>del</strong> mandato (art.<br />
1 bis legge n. 213/2012 e art. 4 bis, c. 2, D.Lgs. n.<br />
149/2011),<br />
— non oltre il 90º giorno antecedente alla data di<br />
scadenza <strong>del</strong> mandato (art. 1bis legge n. 213/2012,<br />
che modifica l’art. 4, c. 2, D.Lgs. n. 149/2011).<br />
Concludiamo l’esame sui controlli interni presentando<br />
un quadro sinottico che riassume, le principali<br />
innovazioni introdotte dal D.L. n. 174/2012, convertito<br />
nella legge n. 213/2012, riguardanti i protagonisti<br />
dei nuovi controlli negli enti locali, distinti<br />
per riferimenti normativi e funzioni. Pertanto il segretario<br />
potrà ben armonizzare le proprie funzioni e<br />
le relative attività con quelle degli stakeholders di<br />
riferimento, siano essi amministratori, dirigenti e<br />
funzionari, organi collegiali o di controllo.<br />
Soggetti<br />
Sindaco<br />
Giunta<br />
<strong>Articolo</strong> D.L. 174/2012<br />
convertito con L. 213/2012<br />
1 bis comma 2<br />
1 bis comma 3<br />
1 bis comma 2 lett. e)<br />
3 comma 1 lett.a) 41 bis<br />
<strong>Articolo</strong> Tuel Funzioni<br />
3 comma 1 lett.d) 147 quinquies<br />
3 comma 1 lett. e) 148<br />
3 comma 1 lett. s) 248 comma 5<br />
3 comma 1 lett.a) 41 bis<br />
3 comma 1 lett. b) 49 comma 4<br />
3 comma 1 lett. d) 147 ter<br />
Modifica art. 4 D.Lgs. n. 149/2011. La relazione<br />
di fine mandato è redatta dal responsabile <strong>del</strong><br />
Servizio finanziario o dal <strong>Segretario</strong> <strong>generale</strong><br />
e sottoscritta dal Sindaco.<br />
Inserisce l’art. 4 bis <strong>del</strong> D.Lgs. n. 149/2011. La<br />
relazione di inizio mandato è predisposta dal<br />
Responsabile <strong>del</strong> Servizio finanziario o dal <strong>Segretario</strong><br />
<strong>generale</strong> e sottoscritta dal Sindaco<br />
Mancato adempimento obbligo di redazione e<br />
pubblicazione sul sito <strong>del</strong>l’ente <strong>del</strong>la relazione<br />
di fine mandato - sanzione: riduzione <strong>del</strong>la metà<br />
<strong>del</strong>l’indennità di mandato.<br />
Pubblicità stato patrimoniale da pubblicare sul<br />
sito internet <strong>del</strong>l’ente annualmente nonché all’inizio<br />
e alla fine <strong>del</strong> mandato<br />
Coinvolgimento attivo nel controllo equilibri finanziari<br />
Trasmissione semestrale di referto su regolarità<br />
gestione a Corte dei conti che <strong>del</strong>ibera linee<br />
guida entro 30 gg. da entrata in vigore presente<br />
disposizione<br />
Amministratori responsabili dissesto finanziario<br />
non possono ricoprire per 10 anni incarichi pubblici<br />
Pubblicità stato patrimoniale da pubblicare sul<br />
sito internet <strong>del</strong>l’ente annualmente nonché all’inizio<br />
e alla fine <strong>del</strong> mandato<br />
Motivazione di non conformazione ai pareri dei<br />
responsabili dei servizi<br />
Ricezione da parte <strong>del</strong>l’Unità preposta al controllo<br />
strategico <strong>del</strong> rapporto periodico su stato<br />
attuazione programmi e verifica dei risultati<br />
conseguiti rispetto agli obiettivi predefiniti (controllo<br />
strategico). L’ Unità preposta al controllo<br />
........................<br />
3/2013 109<br />
................
In primo piano<br />
.......................................................................................................................<br />
Soggetti<br />
Consiglio<br />
comunale<br />
<strong>Articolo</strong> D.L. 174/2012<br />
convertito con L. 213/2012<br />
<strong>Articolo</strong> Tuel Funzioni<br />
3 comma 1 lett. d) 147 quinquies<br />
3 comma 1 lett. g) 166 comma 2 bis<br />
3 comma 1 lett. g) 166 comma 2 ter<br />
3 comma 1 lett. g) bis 169 comma 3 bis<br />
3 comma 1 lett. i) 191 comma 3<br />
3 comma 1 lett. s) 248 comma 5<br />
3 comma 1 lett.a) 41 bis<br />
3 comma 1 lett. b) 49 comma 4<br />
3 comma 1 lett. d) 147<br />
3 comma 1 lett. d) 147 bis<br />
3 comma 1 lett. d) 147 ter<br />
3 comma 1 lett. d) 147 quater<br />
3 comma 1 lett. d) 147 quinquies<br />
3 comma 1 lett. e) 148 bis<br />
strategico è posta sotto la direzione <strong>del</strong> <strong>Segretario</strong><br />
comunale o <strong>del</strong> Direttore <strong>generale</strong> ove<br />
previsto<br />
Coinvolgimento attivo nel controllo equilibri finanziari<br />
Fondo di riserva per copertura spese non prevedibili<br />
Utilizzo entrate a specifica destinazione e anticipazione<br />
tesoreria limite minimo fondo riserva<br />
0,45%<br />
Il Peg è <strong>del</strong>iberato in coerenza con bilancio di<br />
previsione e relazione previsionale e programmatica.<br />
Il Pdo e il Piano <strong>del</strong>la performance sono<br />
unificati nel Peg<br />
Lavori pubblici somma urgenza per evento eccezionale/imprevedibile<br />
la giunta, qualora i fondi<br />
previsti in bilancio si dimostrino insufficienti,<br />
deve entro 20 gg. da ordinazione sottoporre<br />
al consiglio <strong>del</strong>ibera riconoscimento spesa (debito<br />
fuori bilancio).<br />
Amministratori responsabili dissesto finanziario<br />
non possono ricoprire per 10 anni incarichi pubblici<br />
Pubblicità stato patrimoniale da pubblicare sul<br />
sito internet <strong>del</strong>l’ente annualmente nonché all’inizio<br />
e alla fine <strong>del</strong> mandato<br />
Motivazione di non conformazione ai pareri dei<br />
responsabili dei servizi<br />
Controllo stato attuazione obiettivi e redazione<br />
bilancio consolidato (controlli interni)<br />
Ricezione trasmissione periodica risultanze controllo<br />
a campione di regolarità amministrativa<br />
da parte <strong>del</strong> <strong>Segretario</strong> <strong>generale</strong> unitamente<br />
alle direttive cui conformarsi in caso di riscontrate<br />
irregolarità.<br />
Ricezione da parte <strong>del</strong>l’Unità preposta al controllo<br />
strategico <strong>del</strong> rapporto periodico su stato<br />
attuazione programmi e verifica dei risultati<br />
conseguiti rispetto agli obiettivi predefiniti (controllo<br />
strategico). L’ Unità preposta al controllo<br />
strategico è posta sotto la direzione <strong>del</strong> <strong>Segretario</strong><br />
comunale o <strong>del</strong> Direttore <strong>generale</strong> ove<br />
previsto<br />
Controlli su società partecipate non quotate<br />
mediante bilancio consolidato (controllo non<br />
esercitato su società quotate e quelle da esse<br />
controllate ex art. 2359 c.c.)<br />
Coinvolgimento attivo nel controllo equilibri finanziari<br />
La Sezione regionale Corte conti esamina bilancio<br />
preventivo e rendiconto consuntivo per verifica<br />
patto di stabilità interno, osservanza vincolo<br />
indebitamento interno, assenza irregolarità, accertando<br />
altresì che il rendiconto tenga conto<br />
<strong>del</strong>la partecipazione in società controllate cui<br />
........................<br />
110 3/2013<br />
................
..................... ..................................................................................................<br />
In primo piano<br />
Soggetti<br />
Collegio<br />
Revisori<br />
dei conti<br />
<strong>Articolo</strong> D.L. 174/2012<br />
convertito con L. 213/2012<br />
<strong>Articolo</strong> Tuel Funzioni<br />
3 comma 1 lett. h) 187 comma 3 bis<br />
3 comma 1 lett. i) 191 comma 3<br />
3 comma 1 lett. l) 227 comma 2 bis<br />
è affidata gestione servizi pubblici e servizi strumentali<br />
all’ente. L’accertamento di squilibri obbliga<br />
l’ente ad adottare entro 60 gg. dalla comunicazione<br />
di deposito <strong>del</strong>la pronuncia di accertamento,<br />
i provvedimenti idonei a ripristinare<br />
equilibri di bilancio. La Corte verifica i provvedimenti<br />
entro 30 gg; se ente non trasmette i<br />
provvedimenti o la verifica dà esito negativo, è<br />
preclusa l’attuazione dei programmi di spesa<br />
per i quali è stata accertata la mancata copertura<br />
o insussistenza sostenibilità finanziaria.<br />
Non utilizzo avanzo di amministrazione se ente<br />
è nella situazione di cui agli articoli 195 e 222<br />
Tuel<br />
Riconoscimento debito fuori bilancio entro 30<br />
giorni dalla data <strong>del</strong>la proposta di <strong>del</strong>ibera <strong>del</strong>la<br />
Giunta per lavori pubblici somma urgenza e comunque<br />
entro 31 dicembre <strong>del</strong>l’anno in corso.<br />
Mancata approvazione rendiconto di gestione<br />
entro 30 aprile - applicazione art. 141 comma<br />
2 Tuel (scioglimento e sospensione Consiglio)<br />
3 comma 1 lett. o) 239 comma 1 bis<br />
Adozione provvedimenti conseguenti parere<br />
obbligatorio Collegio Revisori Conti o motivazione<br />
in caso di mancata adozione - nuove<br />
competenze<br />
3 comma 1 lett.r) 243 bis Procedura riequilibrio finanziario pluriennale<br />
3 comma 1 lett.r) 243 quater<br />
3 comma 1 lett. s) 248 comma 5<br />
3 comma 2<br />
Esame Piano riequilibrio finanziario pluriennale<br />
- <strong>del</strong>iberazione <strong>del</strong> dissesto<br />
Amministratori responsabili dissesto finanziario<br />
non possono ricoprire per 10 anni incarichi pubblici<br />
Adozione regolamento strumenti e modalità<br />
controllo interno entro 3 mesi da entrata in vigore<br />
<strong>del</strong> Decreto Legge. Decorso inutilmente<br />
tale termine il Prefetto invita l’ente ad adempiere<br />
entro 60 giorni. Decorso inutilmente il termine<br />
sanzione scioglimento Consiglio<br />
3 comma 1 lett. d) 147 bis<br />
Ricezione trasmissione periodica risultanze controllo<br />
a campione di regolarità amministrativa<br />
da parte <strong>del</strong> <strong>Segretario</strong> <strong>generale</strong> unitamente<br />
alle direttive cui conformarsi in caso di riscontrate<br />
irregolarità<br />
3 comma 1 lett. d) 147 quinquies Vigilanza su controllo equilibri finanziari<br />
3 comma 1 lett.f) 153 comma 6<br />
3 comma 1 lett. i.) bis 222 comma 2 bis<br />
3 comma 1 lett. o) 239 comma 1 lett. b)<br />
Ricezione segnalazione obbligatoria responsabile<br />
servizio finanziario per eventi che pregiudichino<br />
equilibri di bilancio<br />
Rilascio, congiuntamente a Responsabile Servizio<br />
finanziario, di certificazione di grave indisponibilità<br />
di cassa per enti che hanno adottato <strong>del</strong>ibera<br />
di dissesto finanziario<br />
Nuove competenze: pareri in materia di 1) strumenti<br />
di programmazione economico-finanziaria;<br />
2) proposta di bilancio di previsione, verifica<br />
degli equilibri e variazioni di bilancio; 3) modalità<br />
di gestione dei servizi e proposte di costituzione<br />
o di partecipazione ad organismi esterni;<br />
........................<br />
3/2013 111<br />
................
In primo piano<br />
.......................................................................................................................<br />
Soggetti<br />
<strong>Segretario</strong><br />
<strong>generale</strong><br />
<strong>Articolo</strong> D.L. 174/2012<br />
convertito con L. 213/2012<br />
<strong>Articolo</strong> Tuel Funzioni<br />
3 comma 1 lett. o) 239 comma 1 bis<br />
4) proposte di ricorso all’indebitamento; 5) proposte<br />
di utilizzo di strumenti di finanza innovativa;<br />
6) proposte di riconoscimento di debiti<br />
fuori bilancio e transazioni; 7) proposte di regolamento<br />
di contabilità, economato-provveditorato,<br />
patrimonio e di applicazione dei tributi locali.<br />
Pareri dei revisori sono obbligatori e contengono<br />
giudizio di congruità, coerenza e attendibilità<br />
tenendo conto <strong>del</strong>l’attestazione <strong>del</strong> Responsabile<br />
Servizio Finanziario. Suggeriscono al Consiglio<br />
le misure da adottare<br />
3 comma 1 lett. o) 239 comma 2 lett. a)<br />
Ricezione di rilievi e decisioni su sana gestione<br />
finanziaria da parte <strong>del</strong>la Corte dei conti<br />
3 comma 1 lett.r) 243 bis Procedimento riequilibrio finanziario pluriennale<br />
3 comma 1 lett.r) 243 quater Esame piano riequilibrio finanziario pluriennale<br />
3 comma 1 lett. s) 248 comma 5 e 5 bis<br />
1 bis comma 2<br />
1 bis comma 3<br />
1 bis comma 2 lett. e)<br />
3 comma 1 lett. b) 49 comma 2<br />
3 comma 1 lett.d) 147<br />
3 comma 1 lett.d) 147 comma 4<br />
3 comma 1 lett.d) 147 bis<br />
3 comma 1 lett.d) 147 ter<br />
3 comma 1 lett.d) 147 quinquies<br />
3 comma 1 lett. e) 148<br />
Amministratori responsabili dissesto finanziario<br />
non possono ricoprire per 10 anni incarichi pubblici<br />
Modifica art. 4 D.Lgs. n. 149/2011. La relazione<br />
di fine mandato è redatta dal responsabile <strong>del</strong><br />
Servizio finanziario o dal <strong>Segretario</strong> <strong>generale</strong><br />
e sottoscritta dal sindaco<br />
Inserisce l’art. 4 bis <strong>del</strong> D.Lgs. n. 149/2011. La<br />
relazione di inizio mandato è predisposta dal<br />
Responsabile <strong>del</strong> Servizio finanziario o dal <strong>Segretario</strong><br />
<strong>generale</strong> e sottoscritta dal Sindaco<br />
Mancata predisposizione relazione fine mandato<br />
<strong>del</strong> Responsabile <strong>del</strong> servizio finanziario o <strong>del</strong><br />
<strong>Segretario</strong> sanzione riduzione <strong>del</strong>la metà degli<br />
emolumenti.<br />
Pareri su proposte di <strong>del</strong>iberazione in assenza di<br />
responsabili di servizi in relazione alle sue competenze.<br />
Valutazione congruenza tra risultati conseguiti<br />
e obiettivi predefiniti (controlli interni)<br />
Partecipa all’organizzazione <strong>del</strong> sistema dei<br />
controlli interni<br />
Direzione sul controllo regolarità amministrativa<br />
su atti individuati a campione e trasmissione periodica<br />
risultanze unitamente alle direttive cui<br />
conformarsi in caso di riscontrate irregolarità<br />
L’Unità preposta al controllo strategico da sottoporre<br />
a Giunta e Consiglio è posta sotto la direzione<br />
<strong>del</strong> <strong>Segretario</strong> o <strong>del</strong> Direttore <strong>generale</strong><br />
ove previsto<br />
Coinvolgimento attivo nel controllo equilibri finanziari<br />
Il Sindaco trasmette semestralmente referto su<br />
regolarità gestione e sistema controlli interni a<br />
Corte dei conti ‘‘avvalendosi’’ <strong>del</strong> <strong>Segretario</strong><br />
o <strong>del</strong> Direttore <strong>generale</strong> ove previsto. La Corte<br />
dei conti <strong>del</strong>ibera entro 30 gg. da entrata in vigore<br />
presente disposizione, linee guida sulle<br />
modalità di redazione <strong>del</strong> referto.<br />
........................<br />
112 3/2013<br />
................
..................... ..................................................................................................<br />
In primo piano<br />
Soggetti<br />
Responsabile<br />
dei servizi<br />
Responsabile<br />
Servizio<br />
Finanziario<br />
<strong>Articolo</strong> D.L. 174/2012<br />
convertito con L. 213/2012<br />
3 comma 1 lett. b) 49<br />
3 comma 1 lett.d) 147<br />
<strong>Articolo</strong> Tuel Funzioni<br />
3 comma 1 lett.d) 147 comma 4<br />
3 comma 1 lett.d) 147 bis<br />
3 comma 1 lett.d) 147 quater<br />
3 comma 1 lett.d) 147 quinquies<br />
3 comma 1 lett. i) 191 comma 3<br />
1 bis comma 2<br />
1 bis comma 3<br />
1 bis comma 2 lett. e)<br />
3 comma 1 lett. b) 49<br />
3 comma 1 lett. d) 147<br />
3 comma 1 lett. d) 147 bis<br />
3 comma 1 lett. d) 147 quinquies<br />
3 comma 1 lett. f.) 153 comma 4 e 6<br />
3 comma 1 lett. i.) bis 222 comma 2 bis<br />
3 comma 1 lett. o) 239 comma 1 bis<br />
Pareri di regolarità tecnica su proposte di <strong>del</strong>iberazione<br />
Controllo interno gestione finanziaria e controllo<br />
qualità servizi erogati e valutazione congruenza<br />
tra risultati conseguiti e obiettivi predefiniti<br />
(controlli interni)<br />
Partecipa all’organizzazione <strong>del</strong> sistema dei<br />
controlli interni<br />
Controllo regolarità amministrativa - parere regolarità<br />
tecnica e ricezione trasmissione periodica<br />
risultanze controllo a campione di regolarità<br />
amministrativa da parte <strong>del</strong> <strong>Segretario</strong> <strong>generale</strong><br />
unitamente alle direttive cui conformarsi in caso<br />
di riscontrate irregolarità.<br />
Controlli su società partecipate non quotate<br />
(controllo non esercitato su società quotate e<br />
quelle da esse controllate ex art. 2359 c.c.)<br />
Coinvolgimento attivo nel controllo equilibri finanziari<br />
Proposta di <strong>del</strong>ibera alla Giunta come responsabile<br />
<strong>del</strong> procedimento per lavoro pubblico somma<br />
urgenza<br />
Modifica art. 4 D.Lgs. n. 149/2011. La relazione<br />
di fine mandato è redatta dal responsabile <strong>del</strong><br />
Servizio finanziario o dal <strong>Segretario</strong> <strong>generale</strong><br />
e sottoscritta dal Sindaco<br />
Inserisce l’art. 4 bis <strong>del</strong> D.Lgs. n. 149/2011. La<br />
relazione di inizio mandato è predisposta dal<br />
Responsabile <strong>del</strong> Servizio finanziairo o dal <strong>Segretario</strong><br />
<strong>generale</strong> e sottoscritta dal Sindaco<br />
Mancata predisposizione relazione fine mandato<br />
<strong>del</strong> Responsabile <strong>del</strong> servizio finanziario o <strong>del</strong><br />
<strong>Segretario</strong> - sanzione riduzione <strong>del</strong>la metà degli<br />
emolumenti.<br />
Parere di regolarità contabile <strong>del</strong> responsabile<br />
ragioneria su proposta di <strong>del</strong>iberazione<br />
Coordinamento e vigilanza su gestione finanziaria<br />
- controllo interno<br />
Controllo regolarità contabile - parere regolarità<br />
contabile e visto copertura finanziaria<br />
Direzione e coordinamento controllo equilibri finanziari<br />
Salvaguardia equilibri finanziari complessivi<br />
<strong>del</strong>la gestione e dei vincoli di finanza pubblica<br />
+ invio segnalazione obbligatoria a Corte dei<br />
conti<br />
Rilascio, congiuntamente a Collegio dei revisori<br />
dei conti, di certificazione di grave indisponibilità<br />
di cassa per enti che hanno adottato <strong>del</strong>ibera<br />
di dissesto finanziario<br />
Il Collegio dei revisori nell’espressione dei pareri<br />
tiene conto <strong>del</strong>l’attestazione <strong>del</strong> responsabile<br />
<strong>del</strong> servizio finanziario<br />
........................<br />
3/2013 113<br />
................
In primo piano<br />
.......................................................................................................................<br />
Soggetti<br />
Corte dei conti<br />
<strong>Articolo</strong> D.L. 174/2012<br />
convertito con L. 213/2012<br />
3 comma 1 lett. e) 148<br />
<strong>Articolo</strong> Tuel Funzioni<br />
3 comma 1 lett. e) 148 comma 3<br />
3 comma 1 lett. e) 148 comma 4<br />
3 comma 1 lett. e) 148 bis<br />
3 comma 1 lett.f) 153 comma 6<br />
3 comma 1 lett o) 239 comma 2 lett. a)<br />
Verifica semestrale legittimità e regolarità <strong>del</strong>la<br />
gestione su referto inviato dal sindaco. La Corte<br />
dei conti <strong>del</strong>ibera, entro 30 gg. da entrata in vigore<br />
presente disposizione le linee guida per<br />
adozione referto. (controllo esterno)<br />
Può attivare, come il Ministero <strong>del</strong>l’economia e<br />
<strong>del</strong>le finanze, verifiche sulla regolarità gestione<br />
amministrativo - contabile sia nei casi previsti dalla<br />
legge sia qualora ente evidenzi situazioni di<br />
squilibrio finanziario riferibili ai seguenti indicatori<br />
(codici SIOPE): a) ripetuto utilizzo anticipazioni<br />
tesoreria; b) disequilibrio consolidato parte corrente<br />
bilancio; c) anomale modalità di gestione<br />
servizi per conto terzi; d) aumento non giustificato<br />
di spesa degli organi politici istituzionali.<br />
Irrogazione di sanzioni agli amministratori responsabili<br />
<strong>del</strong>la inadeguatezza dei sistemi di<br />
controllo interno<br />
Sezione regionale esamina bilancio preventivo e<br />
rendiconto consuntivo per verifica patto di stabilità<br />
interno, osservanza vincolo indebitamento<br />
interno, assenza irregolarità accertando altresì<br />
che il rendiconto tenga conto <strong>del</strong>la partecipazione<br />
in società controllate cui è affidata gestione<br />
servizi pubblici e servizi strumentali all’ente.<br />
L’accertamento di squilibri obbliga l’ente ad<br />
adottare, entro 60 gg. dalla comunicazione di<br />
deposito <strong>del</strong>la pronuncia di accertamento, i<br />
provvedimenti idonei a ripristinare equilibri di<br />
bilancio. La Corte verifica i provvedimenti entro<br />
30 gg; se ente non trasmette i provvedimenti o<br />
la verifica dà esito negativo, è preclusa l’attuazione<br />
dei programmi di spesa per i quali è stata<br />
accertata la mancata copertura o insussistenza<br />
sostenibilità finanziaria.<br />
Ricezione segnalazione obbligatoria responsabile<br />
servizio finanziario per eventi che pregiudichino<br />
equilibri di bilancio<br />
Trasmissione a Collegio Revisori dei conti di rilievi<br />
e decisioni su sana gestione finanziaria<br />
Procedimento riequilibrio finanziario pluriennale<br />
3 comma 1 lett.r) 243 bis<br />
3 comma 1 lett.r) 243 quater Esame piano riequilibrio finanziario pluriennale<br />
3 comma 1 lett. s) 248 comma 5 e 5 bis<br />
3 comma 2<br />
Presidente<br />
Consiglio<br />
Comunale 3 comma 1 lett. e) 148<br />
Nucleo<br />
Valutazione<br />
o OIV<br />
3 comma 1 lett. d) 147 bis<br />
Gli amministratori che la Corte dei conti ha riconosciuto<br />
come responsabili dissesto finanziario<br />
non possono ricoprire per 10 anni incarichi pubblici<br />
Ricezione degli strumenti e modalità controllo<br />
interno adottati con regolamento dal consiglio<br />
Ricezione di referto semestrale su regolarità gestione<br />
inviato dal sindaco a Corte dei conti<br />
Ricezione trasmissione periodica risultanze controllo<br />
a campione di regolarità amministrativa<br />
da parte <strong>del</strong> <strong>Segretario</strong> <strong>generale</strong> unitamente alle<br />
direttive cui conformarsi in caso di riscontrate<br />
irregolarità.<br />
........................<br />
114 3/2013<br />
................
..................... ..................................................................................................<br />
In primo piano<br />
Soggetti<br />
Direttore<br />
Generale<br />
Controllo<br />
di Gestione<br />
o Ufficio<br />
addetto<br />
ai controlli<br />
o Unità<br />
i controllo<br />
<strong>Articolo</strong> D.L. 174/2012<br />
convertito con L. 213/2012<br />
3 comma 1 lett.d) 147<br />
<strong>Articolo</strong> Tuel Funzioni<br />
3 comma 1 lett.d) 147 comma 4<br />
3 comma 1 lett.d) 147 ter<br />
3 comma 1 lett.d) 147 quinquies<br />
3 comma 1 lett. e) 148<br />
3 comma 1 lett. d) 147<br />
3 comma 1 lett.d) 147 comma 4<br />
3 comma 1 lett. d) 147 ter<br />
Controllo qualità servizi erogati e valutazione<br />
congruenza tra risultati conseguiti e obiettivi<br />
predefiniti<br />
Partecipa all’organizzazione <strong>del</strong> sistema dei<br />
controlli interni<br />
L’Unità preposta al controllo strategico da sottoporre<br />
a Giunta e Consiglio è posta sotto la direzione<br />
<strong>del</strong> <strong>Segretario</strong> comunale o <strong>del</strong> Direttore<br />
<strong>generale</strong> ove previsto<br />
Coinvolgimento attivo nel controllo equilibri finanziari<br />
Il sindaco, trasmette semestralmente referto su<br />
regolarità gestione e sistema controlli interni a<br />
Corte dei Conti ‘‘avvalendosi’’ <strong>del</strong> <strong>Segretario</strong><br />
o <strong>del</strong> Direttore <strong>generale</strong> ove previsto. La Corte<br />
dei conti <strong>del</strong>ibera entro 30 gg. da entrata in vigore<br />
presente disposizione, linee guida sulle<br />
modalità di redazione <strong>del</strong> referto.<br />
Controllo interno efficacia, efficienza <strong>del</strong>l’azione<br />
amministrativa + controllo qualità servizi erogati<br />
e valutazione congruenza tra risultati conseguiti<br />
e obiettivi predefiniti<br />
Partecipa all’organizzazione <strong>del</strong> sistema dei<br />
controlli interni<br />
Verifica stato attuazione programmi elaborando<br />
rapporti periodici da inviare a Giunta e Consiglio.<br />
L’Unità preposta al controllo strategico è<br />
posta sotto la direzione <strong>del</strong> <strong>Segretario</strong> comunale<br />
o <strong>del</strong> Direttore <strong>generale</strong> ove previsto.<br />
Organismi<br />
gestionali<br />
esterni 3 comma 1 lett. d) 147 comma 2 lett.e) Controllo qualità servizi erogati<br />
Prefetto<br />
Ministero<br />
economia<br />
e finanze<br />
3 comma 2<br />
Fonte: Comune di Firenze.<br />
3 comma 1 lett. e) 148 comma 2<br />
Ricezione regolamento sugli strumenti e modalità<br />
controllo interno adottato dal Consiglio entro<br />
3 mesi da entrata in vigore <strong>del</strong> Decreto Legge.<br />
Decorso inutilmente tale termine il Prefetto<br />
invita l’ente ad adempiere entro 60 giorni. Decorso<br />
inutilmente il termine sanzione scioglimento<br />
Consiglio<br />
Può attivare verifiche sulla regolarità gestione<br />
amministrativo - contabile sia nei casi previsti<br />
dalla legge sia qualora ente evidenzi situazioni<br />
di squilibrio finanziario riferibili ai seguenti indicatori<br />
(codici SIOPE): a) ripetuto utilizzo anticipazioni<br />
tesoreria; b) disequilibrio consolidato<br />
parte corrente bilancio; c) anomale modalità<br />
di gestione servizi per conto terzi; d) aumento<br />
non giustificato di spesa degli organi politici istituzionali.<br />
........................<br />
3/2013 115<br />
................