La sindrome della bocca che brucia - Recenti Progressi in Medicina
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G.A. Scard<strong>in</strong>a, T. Pisano, P. Mess<strong>in</strong>a: <strong>La</strong> <strong>s<strong>in</strong>drome</strong> <strong>della</strong> <strong>bocca</strong> <strong>che</strong> <strong>brucia</strong> 125<br />
Tale test è usato nella diagnosi di lesioni strutturali<br />
<strong>che</strong> <strong>in</strong>teressano il trigem<strong>in</strong>o e il facciale, le<br />
quali determ<strong>in</strong>ano alterazioni di tale arco riflesso.<br />
<strong>La</strong> risposta del riflesso è mediata attraverso le fibre<br />
afferenti sensoriali e attraverso le connessioni <strong>che</strong><br />
si stabiliscono tra il trigem<strong>in</strong>o e il nucleo del facciale.<br />
Mediante la stimolazione elettrica del nervo<br />
sopraorbitale la risposta precoce ipsilaterale allo<br />
stimolo venne chiamata R1, mentre la risposta ipsie<br />
controlaterale venne chiamata R2 e R3 venne<br />
identificata come la componente nocicettiva<br />
del riflesso d’ammiccamento. Furono valutate<br />
le soglie di stimolo per i componenti R1 e R2 del riflesso<br />
dell’ammiccamento palpebrale e si è visto <strong>che</strong><br />
fu necessaria un’ <strong>in</strong>tensità più alta per stimolare il<br />
primo componente R1 nei pazienti BMS rispetto al<br />
gruppo controllo, il <strong>che</strong> <strong>in</strong>dica un cambiamento nella<br />
funzione sensoriale tattile non-nocicettivo, perché<br />
sia il componente R1 sia quello R2 del riflesso<br />
dell’ammiccamento palpebrale sono mediati dalle<br />
fibre A-β meccano-afferenti di bassa soglia e media<br />
grandezza. Questo risultato concorda con quello ottenuto<br />
da Svensson et al. (1993) sulle soglie sensoriali<br />
più alte nei pazienti con BMS rispetto ai soggetti<br />
controllo, il <strong>che</strong> suggerisce una neuropatia di<br />
fondo, dato <strong>che</strong> il danneggiamento somatosensoriale<br />
è una comune causa del dolore neuropatico 11 .<br />
Inoltre, le soglie per sollecitare i componenti<br />
tattili R1 e nocicettivi R3 <strong>in</strong> diversi pazienti con<br />
BMS erano identici; questa convergenza delle soglie<br />
R1 e R3 è analoga al restr<strong>in</strong>gimento del campo<br />
pre-dolore precedentemente descritta nei pazienti<br />
BMS da Svensson et al. nel 1993. Siccome le<br />
fibre A-δ normalmente mediano il componente R3,<br />
e le fibre A-β i componenti R1 e R2 del riflesso dell’ammiccamento<br />
palpebrale, una simile soglia d’attivazione<br />
dei componenti tattili e nocicettivi nel<br />
54% dei pazienti con BMS suggerisce <strong>che</strong> o lo s<strong>che</strong>ma<br />
d’attivazione delle diverse fibre nervose afferenti<br />
del riflesso d’ammiccamento palpebrale è<br />
squilibrato, oppure il controllo centrale di quest’ultimo<br />
è disturbato nei pazienti con BMS.<br />
Questo riflesso è sotto controllo <strong>in</strong>ibitorio dopam<strong>in</strong>ergico<br />
attraverso la connessione dei gangli basali<br />
con nuclei motori facciali.<br />
Tali considerazioni, <strong>in</strong>sieme alla recentissima prova<br />
di un’<strong>in</strong>ibizione dopam<strong>in</strong>ergica dim<strong>in</strong>uita nei<br />
pazienti con BMS vista con ecografia Fluordopa-<br />
Pet ci portano a ritenere <strong>che</strong> la BMS sia un disturbo<br />
del sistema dopam<strong>in</strong>ergico nigrostriatale, <strong>che</strong><br />
pr<strong>in</strong>cipalmente <strong>in</strong>fluisce sulla regolamentazione<br />
<strong>della</strong> nocicezione del sistema trigem<strong>in</strong>ale, causando<br />
qu<strong>in</strong>di una perdita dell’<strong>in</strong>ibizione sensoriale.<br />
Sono risultati <strong>che</strong> costituiscono prove obbiettive<br />
per un’ipotesi neuropatica nell’eziologia <strong>della</strong> BMS 11 .<br />
Gli stessi autori (Forssell H et al.), diversi anni più<br />
tardi, condussero un altro studio <strong>in</strong> cui usarono, oltre<br />
il test del riflesso palpebrale d’ammiccamento (bl<strong>in</strong>k<br />
reflex), an<strong>che</strong> il test quantitativo sensorio (QST) basato<br />
su stimolazioni elettrofisiologi<strong>che</strong>: i risultati mo-<br />
strarono una correlazione tra l’alterazione del sistema<br />
sensoriale tattile e l’alterazione <strong>della</strong> conduzione<br />
del dolore nei pazienti con BMS, mostrando talora<br />
un’aumentata eccitazione del sistema trigem<strong>in</strong>ale.<br />
Nella maggior parte di questi pazienti, comunque, i<br />
segni elettrofisiologici dei disturbi sensoriali potrebbero<br />
non essere connessi ad una patologia strutturale<br />
e ciò spiega l’utilità dei test elettrofisiologici per rilevare<br />
anormalità funzionali, an<strong>che</strong> <strong>in</strong> assenza di lesioni<br />
all’<strong>in</strong>terno del sistema trigem<strong>in</strong>ale. È possibile<br />
<strong>che</strong> tali risultati aggiungano <strong>in</strong> qual<strong>che</strong> modo <strong>in</strong>formazioni<br />
per nuove strategie terapeuti<strong>che</strong> 12 .<br />
Uno studio condotto da Hagelberg et al. ha <strong>in</strong>dicato<br />
come il sistema dopam<strong>in</strong>ergico nigrostriatale<br />
sia co<strong>in</strong>volto nella modulazione centrale del<br />
dolore 13 . Tale studio, condotto mediante tomografia<br />
ad emissione di positroni (PET), dimostra una disfunzione<br />
pre-s<strong>in</strong>aptica del sistema dopam<strong>in</strong>ergico<br />
nigrostriatale nella BMS. I risultati mostrano un<br />
aumento <strong>della</strong> captazione del C-raclopride e una<br />
dim<strong>in</strong>uzione del rapporto tra i recettori dopam<strong>in</strong>ergici<br />
D1/D2 nel putamen nei pazienti con BMS<br />
se paragonati al gruppo controllo. L’aumentata capacità<br />
di legame del recettore D2 potrebbe <strong>in</strong>dicare<br />
una dim<strong>in</strong>uzione <strong>della</strong> dopam<strong>in</strong>a endogena nel<br />
putamen, e i risultati sostengono dunque la supposizione<br />
di un’iperfunzione dopam<strong>in</strong>ergica nigrostriatale<br />
nella patofisiologia <strong>della</strong> BMS.<br />
Gushka e Sessle (1991) hanno segnalato una temperatura<br />
dim<strong>in</strong>uita <strong>della</strong> l<strong>in</strong>gua nei pazienti BMS, rilievo<br />
<strong>che</strong> potrebbe an<strong>che</strong> <strong>in</strong>dicare una funzione autonoma<br />
disturbata. Al contrario delle relazioni fatte da<br />
Grushka (1987), Paterson et al (1995) hanno trovato<br />
abitud<strong>in</strong>i parafunzionali nei pazienti con BMS,come<br />
per esempio, str<strong>in</strong>gere i denti e/o il bruxismo, oppure<br />
pressioni <strong>della</strong> l<strong>in</strong>gua contro i denti <strong>che</strong> possono portare<br />
an<strong>che</strong> a cambiamenti nel flusso sanguigno <strong>in</strong>traorale.<br />
Questi risultati <strong>in</strong>dicano <strong>che</strong> una regolamentazione<br />
disturbata <strong>della</strong> circolazione mucosale fa parte<br />
<strong>della</strong> s<strong>in</strong>tomatologia <strong>della</strong> BMS; sembra <strong>che</strong> la<br />
BMS sia il risultato di – e/o <strong>in</strong>fluisca su – unità microcircolatoria<br />
neurovascolare (controllo microcircolatorio<br />
dell’<strong>in</strong>nervazione sensoriale autonoma).<br />
Sebbene siano necessarie ulteriori <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i per<br />
avvalorare gli esiti dello studio, rimane l’<strong>in</strong>terrogativo<br />
più importante, cioè se i cambiamenti osservati<br />
appaiano <strong>in</strong> seguito ai s<strong>in</strong>tomi <strong>della</strong> BMS a lungo<br />
term<strong>in</strong>e, o se riflettano una causa del disturbo.<br />
Inoltre, i cambiamenti osservati nello studio potrebbero<br />
servire come modello per <strong>in</strong>dagare sugli<br />
effetti dei farmaci <strong>che</strong> <strong>in</strong>teragiscono con il sistema<br />
<strong>della</strong> circolazione neurovascolare (per esempio: gabapent<strong>in</strong>,<br />
carbamazep<strong>in</strong>a, anti-depressivi triciclici)<br />
o farmaci vasostabilizzanti. Potrebbero an<strong>che</strong> fornire<br />
i mezzi per valutare l’effetto terapeutico potenziale<br />
degli ormoni sulla BMS 7 .<br />
Procedure cl<strong>in</strong>ico-diagnosti<strong>che</strong><br />
Il primo passo diagnostico è rappresentato da<br />
una scrupolosa anamnesi medica e familiare, con<br />
particolare riguardo al tipo di alimentazione, all’abitud<strong>in</strong>e<br />
al fumo e all’assunzione di sostanze alcoli<strong>che</strong>.