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Leggi - Economia Aziendale Online - Università degli studi di Pavia

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G. Giorgi - Interazioni tra economia e matematica: la nascita della programmazione matematica<br />

anche <strong>di</strong> qualificazione (dei vincoli). Una tale con<strong>di</strong>zione (sufficiente) assume <strong>di</strong>verse forme, non<br />

tutte equivalenti e dotate <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> generalità. Quella più affine alla con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

regolarità dei vincoli, già vista a proposito del problema (P2), richiede che i vettori<br />

∇g i (), x o i ∈I( x o<br />

), siano linearmente in<strong>di</strong>pendenti.<br />

9) Teorema <strong>di</strong> Kuhn-Tucker. Sia x o ∈K soluzione locale <strong>di</strong> (P3) nelle ipotesi che<br />

( ) siano <strong>di</strong>fferenziabili in x o . Se è sod<strong>di</strong>sfatta una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> qualificazione<br />

f e g i i = 1,...,m<br />

dei vincoli, allora esiste un vettore λo tale che:<br />

i) ∇f( x o m<br />

o<br />

)−∑ λ i<br />

∇g i ( x o<br />

)= 0;<br />

i=l<br />

ii) λ i<br />

o gi x o<br />

()= 0, i = 1,..., m;<br />

iii) λ i<br />

o ≥ 0,i = 1,...,m.<br />

Il successivo teorema fornisce una con<strong>di</strong>zione sufficiente per l'ottimalità <strong>di</strong> un vettore x o ∈K<br />

che verifica le precedenti con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> Kuhn-Tucker.<br />

10) Sia x o ∈K un punto che sod<strong>di</strong>sfa le con<strong>di</strong>zioni i), ii), iii) del teorema 9). Sia ƒ<br />

pseudoconcava sull'insieme convesso A ⊆ R n e siano g i<br />

, i∈I( x o ), funzioni quasiconvesse,<br />

ovvero ogni – gi sia quasiconcava. Allora x o è soluzione <strong>di</strong> (P3).<br />

Un'introduzione così schematica alla programmazione matematica non può naturalmente dare<br />

conto <strong>di</strong> tutte le teorie, anche classiche, che si sono sviluppate al suo interno. Faremo, in<br />

conclusione <strong>di</strong> questo paragrafo, due eccezioni.<br />

La prima riguarda la teoria della dualità, che avremo spesso modo <strong>di</strong> richiamare<br />

successivamente e che permette <strong>di</strong> dedurre alcune interessanti caratteristiche <strong>di</strong> un problema (P)<br />

<strong>di</strong> programmazione matematica attraverso l'analisi <strong>di</strong> un altro problema, per così <strong>di</strong>re "speculare"<br />

a (P), chiamato problema duale e costruito a partire da (P) con certe regole.<br />

La teoria della dualità è nata parallelamente agli <strong>stu<strong>di</strong></strong> sui problemi <strong>di</strong> programmazione<br />

lineare e a quelli sulla teoria dei giochi matriciali. Se (P) rappresenta il problema lineare:<br />

⎧<br />

⎪ Min cx<br />

⎨ Ax 0<br />

(dove A è una matrice <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne (m, n); c, x ∈R n ; b ∈R m ), il suo duale (P') è il problema:<br />

Al problema:<br />

⎧<br />

⎪ Max yb<br />

⎨ yA>c<br />

⎪<br />

⎩<br />

y >0.<br />

70 © 2003 www.ea2000.it - N. 1/2005

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