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Sono passati quarant’anni dal debutto di Hair, il<br />
musical americano che ha segnato la storia dello<br />
spettacolo contemporaneo, non solo per la sua carica<br />
trasgressiva e innovativa, ma anche per il suo potente<br />
messaggio umanitario. Fino a oggi era stata realizzata<br />
un’unica versione italiana datata 1970 - diretta dal<br />
grande regista Giuseppe Patroni Griffi - ricordata<br />
soprattutto per la presenza nel cast di tre future stelle<br />
del mondo dello spettacolo: Renato Zero, Teo Teocoli<br />
e Loredana Berté.<br />
In realtà, vale davvero la pena di soffermarsi su quello<br />
che è ormai considerato un vero classico del panorama<br />
teatrale-musicale, soprattutto alla luce di una nuova<br />
produzione italiana, che ha debuttato con successo<br />
a Torino lo scorso 19 febbraio e che sarà sulle scene<br />
del Teatro Ventaglio Smeraldo di Milano dal 1° al 20<br />
aprile.<br />
Hair: The American Tribal Love Rock Musical. Questo<br />
il titolo completo dell’opera-rock che va in scena per<br />
la prima volta nel sottobosco dell’off-Broadway, al<br />
Joseph Papp’s Public Theater nell’ottobre del 1967.<br />
Scritto da James Rado e Gerome Ragni, con le musiche<br />
Galt MacDermot., Hair è il prodotto della controcultura<br />
giovanile e della rivoluzione sessuale degli anni ‘60.<br />
Segue infatti la vicende della “Tribe”, una comunità di<br />
hippies, che nel 1968 si oppone con tenacia alla Guerra<br />
in Vietnam e vive liberamente nel Central Park di New<br />
York, inseguendo l’avvento di una nuova era di pace<br />
e amore, l’”Era dell’Acquario”. Il capo indiscusso<br />
20<br />
teatro<br />
HAIR<br />
The Tribal Love Rock Musical in<br />
una nuova produzione tutta italiana<br />
con la direzione musicale di Elisa.<br />
Le foto di Hair sono di Dario Canova<br />
USB aprile 08<br />
di questa tribù metropolitana è il carismatico Berger,<br />
circondato da numerosi seguaci, tra cui spiccano Claude,<br />
il nuovo arrivato, l’affascinante Sheila, innamorata di<br />
Berger, l’eccentrica Jeanie, innamorata di Claude, ma<br />
incinta di un altro, il fornitore di marijuana Woof, il<br />
militante di colore Hud e la giovanissima Crissy, che<br />
vive nel mito di un ragazzo incontrato una sola volta.<br />
La magia del gruppo si rompe nel momento in cui<br />
Claude, come molti altri ragazzi, riceve la cartolina<br />
per il servizio militare in Vietnam. Nel corso di un<br />
grande raduno a Central Park, sotto l’influenza della<br />
droga, tutti lanciano la propria cartolina nel fuoco. Ma<br />
Claude esita…<br />
Grazie alla potenza e all’attualità della trama – oltre<br />
alla celebre scena di nudo, trovano spazio autentici tabù<br />
dell’establishment americano, come l’uso di droghe, il<br />
sesso, il linguaggio volgare e persino l’oltraggio alla<br />
bandiera – e alle straordinarie musiche, Hair approda a<br />
Broadway nell’aprile del 1968, registrando la bellezza<br />
di 1.750 repliche a cui fanno seguito le 1.998 della<br />
successiva produzione londinese. Da allora non si<br />
contano gli allestimenti di Hair in giro per il mondo e<br />
le versioni in numerose lingue delle canzoni, che sono<br />
diventate delle autentiche hits. Sull’onda del successo<br />
della versione teatrale, nel 1979 viene realizzata la<br />
famosa versione cinematografica, diretta da Milos<br />
Forman e interpretata da John Savage, Treat Williams<br />
e Beverly D’Angelo.<br />
In occasione dei quarant’anni esatti del debutto a