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BILANCIO

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<strong>BILANCIO</strong><br />

SOCIALE<br />

D I MAND AT O


© 2014 Anci Toscana<br />

Viale Giovine Italia, 17 - 50122 Firenze<br />

http://www.ancitoscana.it/<br />

Testi, progetto grafico e impaginazione realizzati internamente ad Anci Toscana


Questo volume è stato redatto in occasione della quattordicesima<br />

Assemblea congressuale dell’Associazione dei Comuni toscani. In questo<br />

modo, intendiamo raccontare ciò che è divenuta l’Associazione nel corso<br />

<br />

dei Comuni dovrà affrontare nei prossimi anni. Si tratta, quindi, di un documento<br />

aperto, rivolto alla discussione congressuale, per sua stessa natura, collocato<br />

in uno spazio intermedio fra le analisi del passato e le prospettive del futuro.<br />

<br />

l’orientamento del formato, per così indicare il carattere originale del testo e proporre<br />

una nuova angolazione di lettura, un nuovo punto di osservazione, un movimento<br />

modulato su una dimensione temporale più ampia rispetto al limite annuale della<br />

rendicontazione delle attività.<br />

<br />

stilizzata compare anche in copertina, è un icosaedro stellato: rappresenta il segno<br />

<br />

questo nostro evento. Deriva dall’icosaedro semplice, che è un solido platonico<br />

a 20 facce e fa parte dei poliedri complessi. Indica l’importanza di articolare la<br />

complessità dei problemi in una progettualità armoniosa e geometrica. Al tempo<br />

stesso, è un segno di connessione, simile a un asterisco, a una stella, a un simbolo<br />

che richiama un altro testo, che apre un nuovo collegamento, che sviluppa un<br />

nuovo confronto. E’ una costruzione della geometria dell’antica Grecia, riscoperta e<br />

valorizzata dai pensatori del Rinascimento. Si collega, quindi, alla lunga storia della<br />

Toscana e alle potenzialità di rinnovamento che tale tradizione rappresenta.<br />

Il Bilancio sociale di mandato è stato realizzato grazie al contributo dello staff di<br />

Anci Toscana che ha fornito la documentazione necessaria, progettato il volume,<br />

<br />

preziosa e rigorosa attività di consulenza.


ANCI TOSCANA<br />

UNA STORIA LUNGA<br />

45 ANNI


INTRODUZIONE<br />

Cominciamo subito con alcuni dati. Il bilancio di Anci Toscana negli ultimi dieci anni è passato<br />

dai 438.276 euro del 2004 ai 2 milioni e 366.572 euro del 2009. Per arrivare infine nel<br />

bilancio 2013 ai 3 milioni e 345.299,72 euro. Se nel 2004 il nostro lavoro associativo poteva<br />

fare affidamento su un numero limitato di risorse umane: soltanto 4 persone; nel 2009<br />

quest’ultime erano divenute 18. Oggi, invece, possiamo contare su 39 collaboratori qualificati,<br />

capaci di coprire praticamente ogni settore di interesse per le amministrazioni locali.<br />

Abbiamo strutturato il nostro staff di servizio seguendo un principio normalmente utilizzato<br />

dall’Unione Europea per la scelta del proprio personale: includere i giovani, e al tempo stesso,<br />

valorizzare l’esperienza di coloro che lavorano da più anni. I numeri essenziali che abbiamo<br />

citato indicano in modo evidente la crescita della nostra Associazione. Nelle pagine che accompagnano<br />

il testo, rappresenteremo altri dati, utili per segnalare, seppur in forma sinteti-<br />

<br />

al contrario, sono le parole a prevalere. Vogliamo provare a raccontare cosa è divenuta Anci<br />

Toscana in questi ultimi anni, intendendo interpretare i precetti essenziali fissati dal nostro<br />

Statuto. Sebbene nessuno sia buon giudice di se stesso, possiamo affermare, in estrema<br />

sintesi, che Anci Toscana, dalla fine del 2004 ad oggi, ha avuto una ambiziosa, straordinaria,<br />

a tratti dirompente, crescita: tanto nei volumi di attività, quanto nella capacità di intercettare<br />

problemi, potenzialità e opportunità, in modo tale da restituire ai Comuni, in termini di servizi<br />

di sistema, le loro quote di adesione. Abbiamo avuto l’ambizione di interpretare nuovi ruoli,<br />

di cogliere occasioni, di percorrere nuove strade. Non ci siamo mai tirati indietro di fronte ad<br />

una sfida, in entrambi i contesti in cui si sviluppano le nostre attività: da un lato, la dimensione<br />

regionale, da un altro lato, i rapporti con l’Associazione nazionale dei Comuni. Abbiamo<br />

conquistato e consolidato un nuovo e attivo ruolo nel “mercato politico”, grazie a quel profilo<br />

associativo di “impresa istituzionale” che abbiamo coniato al Congresso del 2009. Il presente<br />

documento prende in esame gli ultimi cinque anni di attività della nostra Associazione: dal<br />

Congresso del 2009 fino ad oggi. E tuttavia, racconteremo questa parte della nostra storia,<br />

consapevoli del fatto che tutto ciò che potremo dire deriva anche dal lavoro svolto in anni<br />

più lontani. Non saremmo arrivati ad essere ciò che oggi siamo, senza l’impegno profuso<br />

in tutte le nostre attività, durante il precedente mandato, dal 2004 al 2009. D’altra parte, la<br />

storia dell’associazionismo comunale nella nostra regione è antica, risale alle origini stesse<br />

dell’ANCI, al momento della sua nascita come Associazione nazionale nel 1901. E tuttavia,<br />

sono gli ultimi quaranta anni, a partire dal 1975, ad aver segnato la storia della nostra Associazione<br />

toscana, definendo le caratteristiche principali del nostro profilo associativo. Vi<br />

chiediamo, quindi, di leggere questo documento guardando al passato e pensando al futuro.<br />

Buona lettura.<br />

I


I DATI<br />

<br />

DATI BILANCI CONSUNTIVI<br />

2004-2013<br />

3.345.299<br />

29<br />

2.874.383<br />

2.242.729<br />

2.368.572<br />

2.588.750<br />

2.108.137<br />

1.267.551<br />

1.494.235<br />

1.369.306<br />

438.276<br />

75% 28% 23,5% 25,7% 15,5% 21% 19% 24% 17,8% 15,2%<br />

2004<br />

2005<br />

2006 2007 2008<br />

2009<br />

2010<br />

2011<br />

2012 2013<br />

PERCENTUALE EXTRAQUOTE<br />

PERCENTUALE QUOTE ASSOCIATIVE<br />

FOCUS<br />

<br />

<br />

EXTRA QUOTE<br />

58%<br />

PROGETTI<br />

FORMAZIONE<br />

11%<br />

13%<br />

PROGETTAZIONE<br />

EUROPEA<br />

EVENTI<br />

5%<br />

11%<br />

SERVIZI<br />

ALTRI<br />

RICAVI<br />

2%


PROLOGO<br />

IL CONTESTO POLITICO E ISTITUZIONALE<br />

Sono passati ormai più di venti anni dalla prima volta in cui un Sindaco è stato eletto direttamente<br />

dai cittadini. Era il 1993 e il nostro Paese stava attraversando un difficile processo<br />

di transizione politica, in una fase di ridefinizione sistemica del contesto internazionale ed<br />

in particolare di quello europeo. La crisi italiana appariva profonda: l’economia nazionale era<br />

sottoposta alle prime tensioni della globalizzazione e i conti dello Stato erano a dir poco in<br />

affanno. La crisi delle istituzioni, delle organizzazioni politiche, dei sistemi di rappresentanza<br />

imponeva una ridefinizione delle identità e sembrava, in alcuni momenti, perfino toccare<br />

le ragioni dell’unità nazionale. L’elezione diretta dei primi cittadini dei Comuni ha prodotto,<br />

senza dubbio, effetti positivi, cambiando in modo irreversibile il governo delle comunità locali<br />

e affermando un nuovo modello di responsabilità; ma ha avuto anche un ruolo di primaria<br />

importanza per la ricostruzione del tessuto democratico nazionale, per la fiducia dei cittadini<br />

nelle istituzioni repubblicane, per la ricomposizione del senso della Nazione. Cominciava in<br />

quel momento un periodo di innovazione istituzionale, proseguito durante la seconda metà<br />

degli anni Novanta: nuove leggi elettorali, nuove regole per la pubblica amministrazione, lo<br />

sviluppo del regionalismo, la riforma del titolo V della Costituzione. Un rapporto OCSE, pubblicato<br />

nel marzo 2001, descriveva le riforme italiane come “impressionanti progressi” per<br />

regolare, semplificare e modernizzare le istituzioni. Quella stagione di riforme, però, si è interrotta<br />

in modo improvviso, nel primo decennio del nuovo secolo. Soltanto adesso, con la riforma<br />

Delrio, abbiamo iniziato a recuperare la trama di quella storia. E tuttavia, abbiamo conosciuto<br />

almeno quindici anni di deciso processo regressivo. In quel periodo, si è sviluppato un<br />

nuovo principio di centralizzazione dei poteri, giustificato come soluzione per i problemi del<br />

debito pubblico. In questo modo, il necessario e opportuno rispetto delle regole dell’integrazione<br />

europea è stato declinato in modo contradditorio, penalizzando gli enti locali, e il Patto<br />

di stabilità ha perduto la sua originaria funzione di convergenza, per divenire un ostacolo nei<br />

processi di sviluppo dei territori. Le gravi difficoltà che oggi dobbiamo scontare derivano,<br />

quindi, da alcune politiche nazionali che negli ultimi anni hanno provocato costantemente la<br />

diminuzione delle risorse a disposizione dei Comuni. L’incertezza normativa, con un continuo<br />

susseguirsi di provvedimenti, e l’eccessivo ricorso alla decretazione d’urgenza hanno segnato<br />

per le amministrazioni comunali un panorama di criticità, ulteriormente aggravato dalla<br />

mancata attuazione del federalismo fiscale (legge 42/2009).Tutto ciò nonostante le amministrazioni<br />

comunali abbiano dimostrato di saper interpretare la politica di riduzione dei costi,<br />

in modo virtuoso ed efficace; soprattutto rispetto ad altre istituzioni statali. Dal 2008 ad oggi,<br />

in un periodo di grave crisi economica e sociale, i Comuni italiani hanno subito un taglio di<br />

risorse pari a 17 miliardi di euro, suddivisi in parti simili fra le contribuzioni del Patto di stabilità<br />

e la diminuzione dei trasferimenti statali. Non appare, quindi, incomprensibile la grave<br />

situazione che oggi stiamo vivendo con alcune amministrazioni comunali che rischiano il<br />

dissesto. Per questi motivi, ora più che mai, è assolutamente necessario che l’Associazione<br />

dei Comuni sia forte ed autorevole: per difendere i Comuni, gestire le riforme istituzionali e i<br />

nuovi sistemi di rappresentanza delle autonomie locali.<br />

II


POLITICA<br />

MACROFUNZIONE 1<br />

M1


CONCERTAZIONE<br />

COSTRUIRE<br />

UN NUOVO<br />

MODELLO


MACROFUNZIONE 1:<br />

DIMENSIONE POLITICA<br />

M1 <br />

<br />

REGIONALE<br />

Nel corso del primo decennio del nuovo millennio, si è andato consolidando il modello toscano<br />

di concertazione fra la Regione e gli Enti Locali, avviato nella seconda metà degli anni<br />

Novanta. Tale modello si è strutturato su un doppio binario: la concertazione con la Giunta e<br />

le consultazioni del Consiglio regionale. Se l’attività di concertazione è sviluppata durante gli<br />

incontri del “Tavolo istituzionale”, la consultazione avviene per il tramite del Consiglio delle<br />

autonomie locali.<br />

Il Tavolo istituzionale è stato disciplinato con un protocollo d’intesa del 6 febbraio 2006. In<br />

tale contesto, Anci Toscana svolge la sua funzione di rappresentanza degli interessi dei Comuni,<br />

insieme alle altre associazioni delle autonomie locali. L’Associazione dei Comuni toscani<br />

partecipa, inoltre, al “Tavolo Generale di concertazione” con i rappresentanti delle parti<br />

sociali. Esistono altri istituti di confronto, ai quali partecipa Anci Toscana, stabiliti da specifiche<br />

norme regionali, come, ad esempio, la Conferenza Regionale della Società della Salute, il<br />

Comitato di coordinamento istituzionale, il “tavolo verde” sulle questioni che riguardano l’agricoltura.<br />

La concertazione rappresenta il principale strumento di governance regionale della<br />

Toscana, ma negli ultimi anni sono apparsi sempre più evidenti i suoi limiti; il suo significato<br />

politico è stato ridimensionato secondo un doppio movimento: da un lato, il procedimento<br />

concertativo, così come è stato concepito e definito dal protocollo d’intesa del 2006, non è più<br />

al passo con i tempi e appare inadeguato alla costruzione di un effettivo sistema di raccordo<br />

fra Regione e Enti locali; da un altro lato, il funzionamento di tale strumento è stato indebolito<br />

nella pratica di governo, piuttosto che nella concettualizzazione del sistema. A partire dal<br />

2010, lo sviluppo del sistema di concertazione si è inevitabilmente esaurito, anche a causa<br />

di una tendenza al rafforzamento delle funzioni politiche concentrate sulla Presidenza della<br />

Regione.<br />

Negli ultimi cinque anni, è diminuito in modo pressoché costante il numero di sedute sia del<br />

Tavolo istituzionale che del Tavolo Generale. Nel corso del 2013, invece, tale numero è tornato<br />

a crescere, offrendo una possibile indicazione su una futura inversione di tendenza. E tuttavia,<br />

in molti casi è mancata la consapevolezza del ruolo che le associazioni degli Enti Locali<br />

possono offrire nei processi di decision making.<br />

1


I DATI<br />

<br />

TAVOLO ISTITUZIONALE E GENERALE<br />

SEDUTE TAVOLO ISTITUZIONALE<br />

SEDUTE TAVOLO GENERALE<br />

35<br />

30<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

2009 2010 2011 2012<br />

2013<br />

FOCUS<br />

<br />

ATTI OGGETTO DEI TAVOLI<br />

40<br />

29<br />

29 29<br />

30<br />

19<br />

10<br />

11 11<br />

CULTURA<br />

ISTRUZIONE<br />

SPORT<br />

TRASPORTI<br />

SANITA'<br />

WELFARE<br />

TERRITORIO<br />

PAESAGGIO<br />

ATTIVITA’<br />

PRODUTTIVE<br />

POLITICHE<br />

AGRICOLE<br />

E DEL MARE<br />

AMBIENTE<br />

ENERGIA<br />

AFFARI <strong>BILANCIO</strong><br />

ISTITUZIONALI FINANZE


MACROFUNZIONE 1:<br />

DIMENSIONE POLITICA<br />

M1 <br />

<br />

REGIONALE<br />

L’ agenda del confronto istituzionale non è stata dettata dall’importanza degli argomenti. Il<br />

livello di approfondimento dei temi trattati è dipeso, invece, dalle diverse sensibilità dimostrate<br />

dagli assessorati competenti. Anci Toscana ha tuttavia dato vita a una densa rete di<br />

incontri, confronti e contatti informali, sia a carattere politico sia di tipo tecnico. In tal modo,<br />

l’Associazione ha potuto comunque interpretare la propria funzione di rappresentanza degli<br />

interessi dei Comuni, nonostante il progressivo indebolimento della concertazione. E ’ cresciuta<br />

in modo significativo la rete di interlocutori di Anci Toscana. Sono aumentate le relazioni<br />

con la struttura dell’ente Regione, con le altre associazioni delle autonomie locali, con i singoli<br />

enti locali, coinvolti in un gran numero di iniziative, alla ricerca di un continuo e costante dialogo<br />

con la società toscana nel suo insieme. Si è trattato, quindi, di un’elaborata ed esplicita<br />

attività di lobbying. Nei diversi ambiti del processo decisionale, Anci Toscana ha portato il suo<br />

contributo, permettendo a tutti gli attori coinvolti di ottenere maggiori informazioni sulle applicazioni<br />

concrete delle linee politiche e dei singoli provvedimenti e aumentando, inoltre, il grado<br />

complessivo di conoscenza e responsabilità. Anci Toscana ha svolto questi compiti, anche<br />

perchè è accreditata nel registro dei gruppi di interesse, riconosciuti dalla legge regionale n. 5<br />

del 18 gennaio 2002. Tali risultati sono il prodotto di un intenso lavoro al servizio dei Comuni,<br />

ma anche il frutto di una condizione di necessità. L’Associazione si è dovuta adattare ad un<br />

processo di progressivo indebolimento del sistema concertativo, nella sua dimensione più<br />

formalizzata. Ha dovuto sviluppare, quindi, altre modalità di carattere informale, divenire più<br />

flessibile per poter assolvere a pieno alla proprio funzione di rappresentanza degli interessi dei<br />

Comuni. I processi di concertazione negli ultimi anni hanno subìto, quindi, tanto un deficit formale,<br />

quanto un limite di prassi politica: per colmare le mancanze del primo elemento è necessaria<br />

una riforma della disciplina concertativa; per superare il secondo problema è indispensabile<br />

un rinnovamento di cultura amministrativa all’interno dei gruppi dirigenti regionali. È ormai<br />

giunto il momento di riformare in modo organico il sistema di concertazione interistituzionale,<br />

per essere pronti ad affrontare le importanti sfide del futuro. Per tale motivo, i Sindaci e i loro<br />

collaboratori, tanto gli assessori quanto i dirigenti e i funzionari comunali, dovranno essere<br />

ancor più consapevoli di quanto sia importante per il governo dei Comuni il funzionamento<br />

della concertazione regionale e di quanto sia necessario riformare tale sistema di governance.<br />

3


COMUNI<br />

REGIONI<br />

IL PERNO DEL SISTEMA<br />

ISTITUZIONALE


MACROFUNZIONE 1:<br />

DIMENSIONE POLITICA<br />

M1 <br />

DI CONCERTAZIONE<br />

Al tempo stesso, l’Associazione dei Comuni deve sviluppare le sue attività in questo campo:<br />

dobbiamo dare maggiore attenzione alla raccolta di iniziative, normative e deliberative; dobbiamo<br />

conoscerle meglio, approfondirle di più, per poter definire su tali argomenti il nostro<br />

punto di vista di parte, la parte dei Comuni toscani. Nei cinque anni che abbiamo alle nostre<br />

spalle, l’Associazione dei Comuni toscani ha sottolineato in più occasioni la necessità di<br />

ridefinire il sistema della concertazione interistituzionale. Lo sviluppo della Toscana è legato,<br />

infatti, alla possibilità di recuperare la stagione riformista degli anni Novanta, sciogliere<br />

le contraddizioni, ancora insite in tali processi, per svilupparne a pieno le potenzialità. Per<br />

queste ragioni, Anci Toscana, durante l’Assemblea congressuale del 2009, aveva proposto<br />

di riformare il modello toscano di concertazione. Appariva necessaria, già allora, una nuova<br />

disciplina dei sistemi di raccordo fra Regione e autonomie locali. Anci Toscana proponeva,<br />

inoltre, l’istituzione di una struttura unitaria di assistenza per il Tavolo istituzionale. Il<br />

contesto politico degli ultimi anni non ha reso facile lo sviluppo di una tale discussione. Il<br />

quinquennio che abbiamo appena trascorso è stato segnato in modo indelebile dalla crisi<br />

finanziaria ed economica cominciata nel 2008. La necessità di velocizzare i tempi della politica<br />

e di semplificare i processi decisionali appariva contraddire le procedure concertative<br />

e la ricerca di una maggiore condivisione e partecipazione. Tuttavia, tale contraddizione è<br />

puramente apparente; al contrario, per dare forza ed efficacia alle politiche regionali, soprattutto<br />

in tempo di crisi, è necessario coinvolgere i Comuni nei processi decisionali, per fare<br />

in modo che le loro azioni siano coerenti con le politiche condivise. Sono le amministrazioni<br />

comunali, infatti, le principali interpreti delle linee politiche regionali; soltanto attraverso i Comuni,<br />

le decisioni della Regione possono divenire realtà. La concertazione interistituzionale<br />

non è, quindi, un ostacolo da superare per completare il processo decisionale, né tanto meno<br />

un motivo per rendere quest’ultimo più faticoso; al contrario, è il luogo in cui dare sostanza<br />

alle politiche di governo. Anci Toscana ha proposto alla Regione di modificare i percorsi della<br />

dialettica concertativa, conservando comunque la scelta di ricorrere alla procedura semplificata.<br />

Si tratta di stabilire un’agenda delle questioni più importanti, che meritano maggiore<br />

approfondimento, lasciando che altri problemi siano discussi con la procedura semplificata.<br />

In tal modo, gli atti più importanti potrebbero giungere al Tavolo di concertazione avendo già<br />

recepito le questioni di interesse dei Comuni. Ovviamente, tali proposte prevedono una diversa<br />

formulazione del dibattito. In particolare, dovranno essere discussi temi proposti dai Comuni<br />

e non solo dalla Giunta. Insomma, si tratta di definire un terreno comune di confronto<br />

sul quale costruire un reale sistema di raccordo fra la Regione e gli enti locali. Semplificazione<br />

del processo e condivisione delle decisioni non sono elementi inconciliabili; al contrario,<br />

devono divenire i fondamenti interconnessi di un buon sistema di governo della Toscana.<br />

5


FOCUS<br />

<br />

<br />

<br />

GR<br />

1<br />

NORME DI RIFERIMENTO<br />

ART.48 STATUTO RT<br />

ART. 4 LR 68/11<br />

PROTOCOLLO 2006<br />

ADDENDUM SEGUENTI<br />

CONCERTAZIONE (Tavolo interistituzionale della Giunta Regionale)<br />

PDL PDD PIANI INDIRIZZI<br />

La concertazione è una pratica di governo adottata<br />

<br />

2001 e disciplinata di recente, con legge regionale<br />

<br />

e Associazioni delle Autonomie<br />

IL PERCORSO<br />

ESAME AL TAVOLO<br />

INTERISTITUZIONALE<br />

Prima che la GR approvi la proposta di<br />

Legge o di Piano o di Deliberazione si<br />

svolge la concertazione interistituzionale,<br />

regolata dal protocollo d’intesa del<br />

2006 e successivi addendum<br />

COMUNICAZIONE<br />

INTESA<br />

SCAMBIO DI POSIZIONI<br />

ESAME AL TAVOLO<br />

GENERALE<br />

L’esame degli atti è replicato al tavolo<br />

generale, a cui partecipano, oltre<br />

alle Associazioni delle Autonomie, le<br />

rappresentanze delle categorie economiche,<br />

sindacali e di altre realtà<br />

della società toscana<br />

APPROVAZIONE GR<br />

(Deliberazioni / Regolamenti)<br />

(Proposte di Legge/Piani)<br />

APPROVAZIONE GR<br />

TRASMISSIONE AL CR<br />

2<br />

NORME DI RIFERIMENTO<br />

ART.66 STATUTO RT<br />

LR 36/2000<br />

LR 22/1998<br />

STATUTO RT NOVEMBRE 1996<br />

CONSULTAZIONE (Consiglio Regionale)<br />

PDL PDD PIANI INDIRIZZI<br />

Il CR, in base all’articolo 48 dello Statuto, ha la supremazia<br />

fra gli organi regionali sulla distribuzione degli indirizzi di<br />

governo. Ciò avviene sulla base degli stimoli della GR, che<br />

provvede alla presentazione di documenti dettagliati. Sugli<br />

atti di indirizzo proposti, per rispettare le prerogative consiliari,<br />

avviene uno scambio di opinioni al tavolo istituzionale<br />

successivo all’approvazione consiliare.<br />

ASSORBE<br />

IL PARERE DELLA<br />

GENERALITÀ<br />

DEGLI ENTI LOCALI<br />

CONSULTAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI<br />

NELLE COMMISSIONI DEL CR<br />

In talune circostanze le commissioni del<br />

CR possono svolgere consultazioni e audizioni.<br />

Se richieste, anche con il Consiglio<br />

delle Autonomie<br />

PARERI AFFERENTI AL CONSIGLIO DELLE<br />

AUTONOMIE LOCALI<br />

Il CdAL rilascia pareri obbligatori e facoltativi, di norma entro<br />

30 gg. dalla trasmissione dell’atto da parte del CR. Può inoltre<br />

esprimersi su proposte di atti su cui il CR non ha richiesto<br />

il parere e assumere iniziative istituzionali e legislative<br />

APPROVAZIONE<br />

INDIRIZZI<br />

APPROVAZIONE<br />

CONSILIARE FINALE


M1<br />

MACROFUNZIONE 1:<br />

DIMENSIONE POLITICA<br />

<br />

CONCERTAZIONE<br />

A partire dal 2011, il centro del dibattito politico sulle autonomie locali è stato occupato dalla<br />

questione del riassetto delle principali istituzioni democratiche e dei diversi livelli territoriali<br />

di rappresentanza e governo. In tal senso, Anci Toscana ha proposto nel 2012 di rivedere la<br />

concertazione interistituzionale, in relazione alla soppressione delle comunità montane e<br />

al prevedibile superamento delle Province. Era così anticipato il nodo centrale della riforma<br />

della concertazione: la necessità di stabilire una relazione di coerenza e corrispondenza con<br />

il nuovo asse del governo della Toscana, costituito, da un lato, dalla Regione, e dall’altro, dai<br />

Comuni. D’altronde, la nuova normativa regionale n.68 sul sistema delle autonomie locali, approvata<br />

con legge regionale il 27 dicembre 2011, prevede la stipula di un nuovo e più organico<br />

protocollo d’intesa, capace di rivedere i meccanismi della concertazione interistituzionale,<br />

aggiornando l’ormai antiquato accordo del 2006. Dopo anni di dibattito e proposte, l’Associazione<br />

dei Comuni toscani ha ottenuto alcuni importanti risultati. In primo luogo, si è svolta a<br />

metà del 2013 una riunione del Tavolo di concertazione istituzionale con uno specifico compito<br />

di programmazione delle attività future. In tale incontro, richiesto dal Presidente di Anci<br />

Toscana, Alessandro Cosimi, l’Associazione dei Comuni ha presentato una “nuova agenda di<br />

concertazione”; un documento per definire i principali temi di discussione e intervento che<br />

l’Associazione presenterà nel futuro prossimo. In secondo luogo, il 1° ottobre 2013 è stato<br />

firmato uno specifico addendum al protocollo d’intesa che regola l’attività di concertazione.<br />

Con questo accordo si riconosceva la centralità e l’importanza dei Comuni nel nuovo assetto<br />

istituzionale. E tuttavia, tale intesa, concepita fin dalla sua origine come un atto transitorio,<br />

appare oggi superata dagli eventi. Se era necessario allora stabilire un accordo provvisorio,<br />

in attesa dell’approdo delle riforme, adesso con la legge Delrio siamo arrivati dall’altra<br />

parte della sponda. E’ ormai necessario stabilire nuove regole del gioco, partendo dall’ovvio<br />

riconoscimento di un dato di fatto: il gruppo dirigente del nuovo sistema istituzionale infraregionale<br />

proviene dai Comuni; ai Sindaci, in particolare, sarà richiesto un grande impegno, in<br />

primo luogo di carattere politico e strategico. L’ANCI, inoltre, diverrà fra breve tempo l’unica<br />

Associazione delle autonomie, il riferimento politico-istituzionale dei Comuni e degli enti di<br />

derivazione comunale.<br />

7


SINDACI<br />

PROTAGONISTI<br />

NELLE SCELTE<br />

STRATEGICHE


M1<br />

MACROFUNZIONE 1:<br />

DIMENSIONE POLITICA<br />

<br />

La riforma Delrio, la legge n. 56 approvata il 7 aprile 2014, rappresenta il momento di svolta di<br />

un processo che ha attraversato l’intera storia dell’Italia repubblicana: dall’Assemblea costituente<br />

ai dibattiti sul decentramento, dai tentativi di riforma della pubblica amministrazione<br />

alla revisione del Titolo V del 2001: un percorso tortuoso, fatto di passi in avanti e momenti<br />

di speranza, ma soprattutto di passaggi incompleti e false partenze. L’Italia è rimasta per<br />

troppo tempo appesa a tali ritardi che ne hanno rallentato le potenzialità di sviluppo e ridotto<br />

gli spazi di democrazia. Con la riforma Delrio la nostra Nazione compie un decisivo passo<br />

in avanti. E’ stata lunga la fase di elaborazione e approvazione di questa legge, passata attraverso<br />

due diversi esecutivi e tre crisi di governo. Sebbene sia ancora necessario superare<br />

l’ultimo ostacolo, rappresentato dalla riforma costituzionale, la nuova legge sulle autonomie<br />

locali ha cambiato profondamente la natura della Repubblica italiana, segnando, al tempo<br />

stesso, il completamento dei suoi principi costitutivi. La riforma del Titolo V trova finalmente<br />

la sua concreta realizzazione, con l’istituzione delle città metropolitane, dopo i tentativi falliti<br />

dell’ultimo decennio. I compiti, le funzioni e gli organi delle province sono completamente<br />

ridefiniti. E’ mutato un modello di governo nazionale e di strutturazione del sistema amministrativo.<br />

Il ruolo stesso delle Province cambia profondamente, fino alla decisione di un<br />

superamento di tale istituto. Con la riforma Delrio, le fusioni di Comuni sono incentivate ed è<br />

rinnovata la disciplina sulle unioni dei Comuni, in modo da stabilizzarne la forma di governo<br />

e i principali istituti organizzativi. Si tratta di un intervento rivolto alla razionalizzazione e<br />

alla semplificazione del sistema delle autonomie locali, attraverso un riordino complessivo<br />

degli enti locali di secondo grado. E’ quindi il completamento di un lungo processo di riforme,<br />

ma, al tempo stesso, è il segno di una profonda innovazione di sistema. Sarà necessario,<br />

in seguito, rinnovare il testo della legge 142/90, che regola le autonomie locali in Italia, in<br />

modo tale da sistematizzare quell’insieme di norme che ha composto l’attuale processo di<br />

riforme. I Comuni sono posti al centro dell’ordinamento democratico, così come gli amministratori<br />

comunali divengono la classe politica del governo locale. Per questi motivi, adesso<br />

si apre una nuova stagione; è il momento di cambiare rotta, recuperare il patrimonio ancora<br />

inespresso delle riforme degli anni Novanta e svilupparlo nel futuro. E’ necessaria una riorganizzazione<br />

dei poteri: non si tratta più di sopravvivere nelle difficoltà, di trovare la forma<br />

migliore e più appropriata di stare in mezzo al guado. Siamo alla fine della traversata. I Comuni<br />

saranno i protagonisti della fase di attuazione di questo rinnovamento. E’ necessario,<br />

quindi, che gli amministratori comunali siano pienamente consapevoli delle responsabilità<br />

e, al tempo stesso, delle opportunità che si trovano di fronte. Il superamento delle Province<br />

deve ancora trovare la sua definitiva legittimazione costituzionale.<br />

9


TIMELINE<br />

<br />

E IL NUOVO ASSETTO<br />

ISTITUZIONALE<br />

1<br />

2 3<br />

LE NUOVE PROVINCE<br />

In attesa della dismissione delle<br />

Province non si vota più per presidenti<br />

e consigli provinciali. Non<br />

saranno rinnovati: 86 presidenti,<br />

700 assessori, 2.700 consiglieri.<br />

LE CITTA’ METROPOLITANE<br />

Dal 1° gennaio 2015 nascono 9 città<br />

metropolitane: Roma, Bari, Bologna,<br />

<br />

Torino e Venezia.<br />

LE FUSIONI<br />

La legge favorisce le unioni e le fusioni<br />

tra i piccoli Comuni, con l’obiettivo<br />

di fornire servizi migliori a<br />

costi più contenuti.<br />

FOCUS<br />

LA RIDUZIONE DEL<br />

PERSONALE POLITICO<br />

COMUNI PER FASCE<br />

DEMOGRAFICHE<br />

NUMERO<br />

COMUNI<br />

ASSESSORI<br />

DL267/2000<br />

GIUNTE<br />

ASSESSORI<br />

LEGGE 191/2009<br />

(FINANZIARIA 2010)<br />

ASSESSORI<br />

DL138/2011<br />

(L.148/2011)<br />

ASSESSORI<br />

L.56/2014<br />

(DELRIO)<br />

VARIAZIONE<br />

N°ASSESSORI<br />

IN TOSCANA<br />

DA 250.001 A 500.000 1 12 10 10 10 -2<br />

DA 100.001 A 250.000 2 12 9 9 9 -6<br />

DA 30.001 A 100.000 19 10 7 7 7 -57<br />

DA 10.001 A 30.000 67 7 5 5 5 -134<br />

DA 5.001 A 10.000 64 6 4 4 4 -128<br />

DA 3.001 A 5.000 43 6 4 3 4 -86<br />

DA 1.001 A 3.000 67 4 3 2 2 -134<br />

FINO A 1000 17 4 3 0 2 -34<br />

TOTALE 280 -581<br />

COMUNI PER FASCE<br />

DEMOGRAFICHE<br />

NUMERO<br />

COMUNI<br />

CONSIGLIERI<br />

DL267/2000<br />

CONSIGLI COMUNALI<br />

CONSIGLIERI<br />

LEGGE 191/2009<br />

(FINANZIARIA 2010)<br />

CONSIGLIERI<br />

DL138/2011<br />

(L.148/2011)<br />

CONSIGLIERI<br />

L.56/2014<br />

(DELRIO)<br />

VARIAZIONE<br />

N°CONSIGLIERI<br />

IN TOSCANA<br />

DA 250.001 A 500.000 1 46 36 36 36 -20<br />

DA 100.001 A 250.000 2 40 32 32 32 -16<br />

DA 30.001 A 100.000 19 30 24 24 24 -128<br />

DA 10.001 A 30.000 67 20 16 16 16 -268<br />

DA 5.001 A 10.000 64 16 12 10 12 -252<br />

DA 3.001 A 5.000 43 16 12 7 12 -172<br />

DA 1.001 A 3.000 67 12 9 6 10 -134<br />

FINO A 1000 17 12 9 6 10 -34<br />

TOTALE 280 -1.024


M1<br />

MACROFUNZIONE 1:<br />

DIMENSIONE POLITICA<br />

<br />

In attesa di tale evento, le Province sono enti di secondo livello. Per un periodo di tempo limitato,<br />

manterranno alcune funzioni tradizionali, come le competenze sull’edilizia scolastica,<br />

la programmazione della rete delle scuole, i compiti di pianificazione, per quanto riguarda le<br />

politiche dei trasporti e le questioni ambientali. Inoltre dovranno svolgere un ruolo di controllo<br />

sui fenomeni di discriminazione nel mondo del lavoro e sulla promozione delle pari opportunità.<br />

Le Province diverranno enti di secondo livello a partire dall’1° gennaio 2015 e non si<br />

svolgeranno più elezioni dirette né per i Presidenti né per le assemblee provinciali. I Sindaci<br />

dei Comuni che formano il territorio provinciale costituiranno delle assemblee, organi sostituitivi<br />

delle Province. Il presidente della Provincia sarà eletto dai Sindaci e dai consiglieri dei<br />

Comuni dell’attuale territorio provinciale. Rimarrà in carica per quattro anni, a meno che nel<br />

frattempo non giunga a termine il suo incarico di Sindaco. Sarà formato, inoltre, un Consiglio<br />

provinciale, composto dal Presidente e da un gruppo ristretto di amministratori comunali.<br />

Oltre al superamento delle Province, com’è noto, la riforma Delrio comporterà la nascita delle<br />

città metropolitane, il 1 gennaio 2015. Trova così compimento un progetto ideato più di venti<br />

anni fa. Gli organi delle città metropolitane saranno tre: il Sindaco metropolitano; il consiglio<br />

metropolitano; la conferenza metropolitana. L’incarico di Sindaco metropolitano sarà ricoperto<br />

dal primo cittadino del Comune capoluogo, ma anche negli altri due organi, il ruolo centrale<br />

è affidato ai sindaci del territorio metropolitano. In un primo tempo, i Comuni che fanno parte<br />

della città metropolitana potranno chiedere di gestire i fondi stanziati dalla programmazione<br />

comunitaria 2014-2020, riservati all’asse delle città. In un secondo momento, le città metropolitane,<br />

come d’altronde le nuove Province, potranno mettersi a disposizione dei Comuni per<br />

la gestione associata di politiche, servizi e funzioni di area vasta. Sebbene la legge non abbia<br />

definito chiaramente le conseguenze di quest’ultimo aspetto, appare evidente che le funzioni<br />

delle nuove città metropolitane saranno di assoluta rilevanza: si occuperanno di sviluppo<br />

economico, di pianificazione territoriale generale, delle strutture di comunicazione, delle reti<br />

dei servizi, delle infrastrutture, dell’organizzazione dei servizi pubblici di ambito metropolitano,<br />

della viabilità. La centralità dei Comuni in tale passaggio è di assoluta evidenza. I Sindaci<br />

e i consiglieri comunali dovranno governare una parte rilevante di questa fase di transizione.<br />

Per questo motivo, sarà necessario ridefinire la divisione dei compiti fra Regione e Comuni;<br />

per stabilire così le diverse funzioni di una strategia di sistema, i diversi ruoli di un gioco comune.<br />

Se alle Regioni spetteranno le prerogative legislative, nonché gli strumenti di alta programmazione,<br />

da sviluppare insieme alle autonomie locali, ai Comuni, com’è ovvio, dovranno<br />

essere affidate esclusivamente in modo chiaro e preciso tutte le funzioni amministrative.<br />

Attraverso le Unioni comunali, sarà possibile gestire i compiti dei Comuni e quelli che fino ad<br />

oggi erano assegnati alle Province.<br />

11


LE LEGGI<br />

ALLE REGIONI<br />

<br />

AI COMUNI<br />

PER GOVERNARE<br />

INSIEME


M1<br />

MACROFUNZIONE 1:<br />

DIMENSIONE POLITICA<br />

IPOTESI<br />

DI LAVORO<br />

Per poter affrontare questa stagione di profonde trasformazioni, questa fase in cui le riforme<br />

dovranno divenire realtà, è necessario rivedere il nostro modello di governance regionale, a<br />

partire da una riforma del sistema di concertazione con le autonomie locali che tenga conto<br />

dei nuovi scenari istituzionali. Per fare ciò è possibile percorrere due vie fra loro alternative:<br />

adeguare ai nuovi tempi gli strumenti finora adottati, confermando l’attuale modello del<br />

“doppio binario”, ma rinnovando in modo sostanziale le sue applicazioni.<br />

stabilire un nuovo modello incentrato esclusivamente sul Consiglio delle Autonomie Locali.<br />

In entrambi i casi, sarà necessario partire dai Comuni. Questi ultimi, infatti, sono divenuti gli<br />

unici rappresentanti delle autonomie locali di fronte alla Regione. Oggi, le autonomie locali<br />

toscane si identificano esclusivamente con i Comuni. Percorrendo la prima via, riaffermiamo<br />

la validità del modello toscano: il doppio binario e le sue derivazioni. Tuttavia, gli atti che<br />

disciplinano il sistema di raccordo devono essere profondamente riformati. E’ necessario<br />

prevedere una legge regionale e un nuovo protocollo d’intesa sulla concertazione interistituzionale,<br />

al tempo stesso, è indispensabile definire una nuova legge istitutiva sul Consiglio<br />

delle Autonomie Locali; un nuovo testo che possa aggiornare l’ormai superata normativa<br />

stabilita con la legge regionale n. 22 del 21 aprile 1998, poi sostituita dalla legge regionale n.<br />

36 del 21 marzo 2000. In quel momento, la Toscana s’impose all’attenzione nazionale come<br />

la prima e, per alcuni anni, unica regione italiana, capace di sperimentare questo nuovo<br />

strumento di governance regionale, costituendo in tal senso un esempio che, a distanza di<br />

tre anni, sarà seguito con la riforma del titolo V della Costituzione.<br />

La seconda opzione, la via alternativa, contempla, invece, la possibilità di cambiare il modello<br />

toscano, superare i percorsi a doppio binario e il dualismo fra concertazione e consultazione,<br />

per giungere ad un processo di unificazione e razionalizzazione della dialettica<br />

concertativa. Si tratta di un modello del tutto nuovo, almeno per quanto riguarda le precedenti<br />

esperienze toscane, costruito sulla centralità del Consiglio delle Autonomie Locali e<br />

sul conseguente superamento dell’esperienza del Tavolo di concertazione istituzionale.<br />

13


FOCUS<br />

<br />

<br />

DUE OPZIONI ALTERNATIVE<br />

<br />

1<br />

CONFERMA DEL SISTEMA<br />

ATTUALE CON INTERVENTI<br />

DI ADEGUAMENTO E<br />

SISTEMAZIONE<br />

La composizione del tavolo dovrà prevedere<br />

soltanto la rappresentanza dei Comuni, assolta<br />

esclusivamente da Anci. Con i recenti provvedimenti,<br />

è superata infatti, sia la rappresentanza<br />

delle Comunità Montane (per legge sostituite<br />

dalle nuove Unioni) sia quella delle Province.<br />

Sulle funzioni concertative il tavolo dovrà occuparsi<br />

più di condividere le politiche di governo<br />

che di trattare i singoli specifici atti.<br />

CONCERTAZIONE GR/AUTONOMIE<br />

TAVOLO INTERISTITUZIONALE<br />

TAVOLO GENERALE<br />

NUOVO<br />

PROTOCOLLO<br />

CONSULTAZIONI DEL CR<br />

CdAL<br />

<br />

2<br />

NUOVO MODELLO<br />

COMUNI UNICI<br />

PROTAGONISTI<br />

a. ABROGAZIONE DEL TAVOLO INTERISTITUZIONALE<br />

b. CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE REFERENTE UNICO<br />

}<br />

GR<br />

CdAL<br />

CR<br />

In questo caso il quadro verrebbe semplificato individuando nel solo CdAL l’organo di rappresentanza non<br />

più soltanto istituzionale, ma anche politico, “consulente” non solo del CR, ma anche della GR. Una novità<br />

assoluta, per la Toscana e per buona parte del resto dei sistemi regionali di raccordo Regione/Autonomie. In<br />

questo caso, per compensare la perdita del ruolo politico di Anci, si propone che l’Associazione si costituisca<br />

in struttura servente del CdAL.


M1<br />

MACROFUNZIONE 1:<br />

DIMENSIONE POLITICA<br />

IPOTESI<br />

DI LAVORO<br />

Per ottenere questo risultato è necessaria, ovviamente, una nuova legge che regoli l’intero sistema<br />

di raccordo, piuttosto che un semplice aggiornamento della normativa già esistente.<br />

In tale prospettiva, il Consiglio delle Autonomie Locali diverrebbe il referente unico, sia per<br />

quanto riguarda la Giunta che per quanto concerne il Consiglio. L’Associazione dei Comuni<br />

toscani, in quanto soggetto unico e unitario di rappresentanza politica istituzionale delle<br />

autonomie locali, potrebbe interpretare la funzione di struttura di supporto e servizio per le<br />

attività del Consiglio delle Autonomie Locali.<br />

In ogni caso, il ruolo del Consiglio delle Autonomie Locali non è certo in discussione; anzi<br />

dovrà essere valorizzato, rispetto a quanto avvenuto fino ad ora. Negli ultimi anni, infatti, si<br />

è verificato un significativo cambiamento di tendenza nei processi legislativi toscani: sono<br />

aumentati, infatti, gli atti di iniziativa consiliare. E’ soltanto la prima traccia di un percorso di<br />

cambiamento che ancora deve trovare un suo sviluppo. E tuttavia, rappresenta il segnale di<br />

una possibile rimodulazione dei rapporti fra poteri all’interno del governo regionale.<br />

Le conseguenze di una tale inversione dei processi legislativi, fino ad ora concentrati esclusivamente<br />

sulle iniziative della Giunta, non potranno che essere positive, rafforzando il sistema<br />

politico toscano nel suo complesso. Si apre una nuova sfida per i Comuni e per la loro<br />

associazione di rappresentanza. Si aprono nuovi spazi da presidiare. In tale contesto il corretto<br />

funzionamento del Consiglio delle Autonomie Locali è assolutamente centrale. Il ruolo<br />

di Anci Toscana di supporto e di assistenza, all’interno di tale istituto, diviene essenziale per<br />

la difesa degli interessi dei Comuni. Al tempo stesso, la ridefinizione del Consiglio delle Autonomie<br />

Locali dovrà seguire la nuova morfologia istituzionale: i Comuni diverranno i principali<br />

interpreti delle istanze delle autonomie locali, finendo per identificarsi con quest’ultime.<br />

15


UNA MISSIONE<br />

DI RAPPRESENTANZA<br />

UN PROFILO<br />

IN CRESCITA


M1<br />

MACROFUNZIONE 1:<br />

DIMENSIONE POLITICA<br />

<br />

ANCI TOSCANA<br />

Le ipotesi di riforma che abbiamo presentato nascono, quindi, dai profondi mutamenti attualmente<br />

in corso nel panorama politico e istituzionale, tanto nazionale quanto regionale.<br />

Anci Toscana si presenta di fronte alle nuove sfide dopo anni di grande lavoro. Abbiamo<br />

cercato di sviluppare una politica connettiva e collaborativa, per dare più voce ai Comuni<br />

toscani, per rafforzare il sistema delle autonomie locali della nostra regione. Siamo cresciuti<br />

molto, per poter trovare soluzioni ai problemi dei Comuni, per divenire sempre più utili e<br />

autorevoli. Abbiamo lavorato in modo assiduo, intenso e appassionato, creando un nostro<br />

specifico modello di Associazione regionale dei Comuni: una nostra idea di rappresentanza.<br />

Lo abbiamo fatto, ritenendo che questa sia la formula più corretta per affrontare le responsabilità<br />

del futuro e, al tempo stesso, lo schema che più si adatta alle particolarità del nostro<br />

territorio; il modo migliore per sviluppare le potenzialità del sistema delle autonomie locali<br />

toscane.<br />

E tuttavia non intendiamo certo affermare che la storia di Anci Toscana costituisce un modello,<br />

in quanto esempio da seguire e imitare. Il nostro profilo associativo ha caratteri talmente<br />

specifici e originali che il modello che abbiamo costruito non determina una esperienza<br />

esemplare, ma una forma particolare di rappresentanza degli interessi dei Comuni.<br />

La via che abbiamo scelto di seguire, per valorizzare l’Associazione dei Comuni, è stata,<br />

comunque, definita sulla base della necessità di rispondere ai processi di cambiamento. I<br />

Comuni saranno portati al centro del nuovo sistema e la loro tradizionale funzione di rappresentanti<br />

delle comunità locali sarà valorizzata. Giunti a questo punto, dopo aver raccontato,<br />

seppur in sintesi, l’orizzonte politico e amministrativo che ci troveremo davanti, dobbiamo<br />

cominciare a interrogare noi stessi. Dobbiamo cercare di capire se l’Associazione dei Comuni<br />

toscani è preparata ad affrontare la nuova sfida. Quali sono gli strumenti che abbiamo a<br />

disposizione In quale modo intendiamo utilizzarli E’ appropriata questa modalità di interpretare<br />

i compiti e le funzioni che spettano ad una Associazione regionale di Comuni Le<br />

nostre attività sono sempre state caratterizzate da uno specifico metodo di lavoro. Ogni decisione<br />

strategica è definita sulla base di una pratica costante di programmazione e rendicontazione<br />

delle attività svolte. La pianificazione di medio e lungo periodo è garanzia della<br />

continuità della progettazione, della condivisione delle scelte, della possibilità di verificare<br />

e valutare nel tempo le strategie elaborate, lasciando, tuttavia, uno spazio di flessibilità,<br />

necessario per affrontare ciò che non potevamo prevedere. In quello spazio intermedio fra<br />

capacità di guardare al futuro, possibilità di analizzare il passato e volontà di operare nel<br />

presente risiede uno degli elementi di forza della nostra Associazione.<br />

17


FOCUS<br />

LA STRUTTURA POLITICA<br />

DI ANCI TOSCANA<br />

ASSEMBLEA DEI SOCI<br />

CONSIGLIO REGIONALE<br />

COMITATO DIRETTIVO<br />

CONSULTA<br />

PICCOLI<br />

COMUNI<br />

COLLEGIO<br />

DEI REVISORI<br />

CONFERENZA<br />

CONSIGLI<br />

COMUNALI<br />

ARTICOLAZIONI<br />

TEMATICHE<br />

AREE<br />

SETTORI<br />

CONSULTE<br />

PRESIDENTE<br />

SEGRETARIO<br />

GENERALE<br />

COORDINAM.<br />

ANCI<br />

GIOVANE<br />

COORDINAM.<br />

REGIONALE<br />

UNIONI<br />

DI COMUNI<br />

530<br />

<br />

NEGLI ORGANI DI GOVERNO<br />

DELL’ASSOCIAZIONE


M1<br />

MACROFUNZIONE 1:<br />

DIMENSIONE POLITICA<br />

<br />

ANCI TOSCANA<br />

Il nostro lavoro si basa su una precisa concezione dell’attività di rappresentanza, che in questi<br />

anni abbiamo cercato di rendere realtà. Rappresentare gli interessi dei Comuni non significa<br />

semplicemente testimoniare le loro esigenze, ma cercare delle soluzioni per risolvere i loro<br />

problemi tutelando, in primo luogo, l’interesse generale delle comunità locali. Perseguendo<br />

questa idea di rappresentanza, Anci Toscana ha valorizzato alcuni aspetti caratteristici del<br />

suo profilo associativo, divenendo un esempio originale nel panorama nazionale delle Anci<br />

regionali. Ha messo in luce la possibilità di integrare la funzione di rappresentanza istituzionale<br />

con l’offerta di servizi, come costante ricerca di risposte pratiche per i problemi concreti<br />

che ogni giorno gli amministratori e i lavoratori dei Comuni devono affrontare. Negli ultimi<br />

cinque anni, la nostra Associazione è cresciuta in modo evidente, proseguendo lungo i percorsi<br />

tracciati nel precedente quinquennio. Dal 2009 ad oggi abbiamo intrapreso, secondo<br />

le indicazioni del nostro ultimo Congresso, un percorso di consolidamento delle esperienze<br />

già maturate, in funzione di un loro ulteriore sviluppo. Gli obiettivi perseguiti erano rivolti<br />

alla costruzione di una struttura funzionale ed efficiente, capace di servire i Comuni, di intercettare<br />

le loro esigenze, di comprendere i loro problemi e, infine, intervenire alla ricerca<br />

di soluzioni adeguate. Valorizzare il protagonismo dei Comuni all’interno dell’Associazione:<br />

questo è stato il nostro impegno quotidiano. Le revisioni statutarie, approvate nel 2009 e nel<br />

2011, avevano questo specifico intento: ruoli e competenze degli organi dell’Associazione<br />

sono stati ridefiniti per ampliare il livello di rappresentanza e aumentare l’efficienza della<br />

struttura. E’ nato e si è sviluppato un nuovo assetto organizzativo con tredici articolazioni<br />

tematiche, composte da amministratori dei Comuni toscani e supportate dal lavoro di sette<br />

consulte. Ci siamo impegnati, inoltre, per giungere a una stabilizzazione delle risorse umane<br />

che oggi lavorano all’interno dell’Associazione. Abbiamo attivato i contratti con il personale<br />

dipendente e con i collaboratori e siamo giunti ad una ridefinizione delle competenze e delle<br />

responsabilità. Nel futuro prossimo sarà necessario, però, rivedere l’assetto complessivo<br />

della struttura di servizio dell’Associazione, per potersi adeguare alla nuova normativa in<br />

materia di lavoro.<br />

19


FOCUS<br />

LE PARTECIPAZIONI<br />

STRATEGICHE<br />

95%<br />

Anci Innovazione si occupa di innovazione e offre ai Comuni e agli enti tosca-<br />

<br />

di innovazione, nell’ambito dell’e-government, delle nuove tecnologie e della<br />

società dell’informazione e della conoscenza.<br />

14%<br />

14,5%<br />

<br />

In virtù della partecipazione al Consorzio delle Associazioni delle Autonomie, tra<br />

zi<br />

ed usufruire dei vantaggiosi prezzi ottenuti in fase di gara, in qualità di Centrale<br />

di Committenza, per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico.<br />

100%<br />

Rete per l’innovazione e la formazione. Una società in house che si occupa<br />

prevalentemente di erogare servizi nel campo della formazione per il personale<br />

delle amministrazioni pubbliche e che dispone di una piattaforma elettronica<br />

per l’assistenza all’attività tecnico-amministrativa.


M1<br />

MACROFUNZIONE 1:<br />

DIMENSIONE POLITICA<br />

<br />

ANCI TOSCANA<br />

L’Associazione ha trasferito in questi anni la sua sede operativa negli uffici di viale Giovine<br />

Italia a Firenze, dove possiamo disporre di locali efficienti e razionali. Inoltre sono a disposizione<br />

dell’Associazione spazi adeguati all’attività convegnistica e di formazione, grazie<br />

<br />

presso l’area delle vecchie carceri fiorentine adesso restaurate. Abbiamo in cantiere, inoltre,<br />

il restauro dell’ex teatro dell’Oriuolo a Firenze, per riportare a nuova vita uno spazio storico<br />

del centro cittadino da tempo abbandonato. Il progetto di riqualificazione prevede che lo<br />

stabile sia utilizzato per attività culturali e impiegato come sede di Anci Toscana.<br />

E’ giunto a termine, inoltre, il processo di razionalizzazione del sistema delle partecipate.<br />

L’Associazione ha concentrato le sue partecipazioni in un’unica società, divenuta una vera e<br />

propria “in house”. Ciò è avvenuto con la chiusura di Comunica srl, la messa in liquidazione di<br />

An.to.s, l’aumento delle quote azionarie di Ancitel Toscana, fino ad arrivare al 95%. Quest’ultima<br />

variazione ha portato al cambiamento di denominazione della società, che nell’aprile<br />

del 2014 è divenuta Anci Innovazione Srl. Negli ultimi mesi, Anci Toscana ha rilevato dalla<br />

Provincia di Pisa il 100 % di Reform srl, una società in house che si occupa prevalentemente<br />

di erogare formazione, uno dei nuovi asset strategici dell’Associazione. Durante il mandato<br />

che giunge adesso a conclusione, inoltre, è cambiato in modo radicale il funzionamento del<br />

Collegio dei Revisori dei Conti, secondo le indicazioni approvate dal Congresso del 2009.<br />

Fino a tale data, per far parte del Collegio era sufficiente avere una carica di amministratore<br />

in un Comune. Abbiamo adottato, invece, un nuovo criterio per la scelta dei Revisori, basato<br />

sulle competenze professionali. Il principio di trasparenza che caratterizza la nostra Associazione<br />

è stato sviluppato attraverso l’elaborazione e la pubblicazione annuale del Bilancio<br />

sociale, inviato ai sindaci ed agli stakeholder locali. Si può consultare in rete sul sito internet<br />

dell’Associazione all’interno della sezione dedicata alle pubblicazioni. La prima edizione del<br />

Bilancio sociale è stata pubblicata nel 2008, nello stesso momento in cui era prodotto il<br />

primo Bilancio sociale nazionale di ANCI. L’impegno di rendicontazione sociale, che infatti<br />

è proseguito negli anni successivi, non è il prodotto di un evento puramente occasionale,<br />

ma piuttosto il frutto di una scelta di principio compiuta dalla nostra Associazione. L’ultima<br />

edizione del Bilancio sociale è in rete da luglio 2014 e rende conto delle attività del 2013.<br />

21


COMUNI<br />

MOTORI<br />

DELLO SVILUPPO<br />

ECONOMICO


M1<br />

MACROFUNZIONE 1:<br />

DIMENSIONE POLITICA<br />

<br />

ANCI TOSCANA<br />

Anci Toscana, inoltre, ha strutturato un ampio sistema di comunicazione, articolato in diversi<br />

canali e gestito dall’ufficio stampa dell’Associazione. Fra i tanti risultati conseguiti in<br />

questi anni, possiamo annoverare anche la capacità di rendere l’Associazione più visibile,<br />

conosciuta e riconoscibile anche a livello mediatico, sia nel complesso panorama politico<br />

toscano sia nel contesto delle Anci regionali; possiamo dire che tale aspetto rappresenta un<br />

altro elemento caratteristico del nostro modello associativo. E’ sufficiente aprire la pagina<br />

web dell’Associazione (www.ancitoscana.it) per comprendere la dimensione delle nostre attività<br />

di comunicazione e la nostra capacità di documentare ciò che avviene nel mondo dei<br />

Comuni e nella vita politica toscana. Abbiamo investito sui potenziali di crescita dell’Associazione,<br />

accettando nuove sfide. I risultati sono oggi sotto gli occhi di tutti. Il nostro peso<br />

politico e istituzionale è cresciuto in modo rilevante insieme alla nostra capacità di offrire<br />

servizi utili ai Comuni. Un’organizzazione di diritto privato, formata però esclusivamente da<br />

enti pubblici, che svolge funzioni pubbliche e che, nell’esercizio di tali funzioni, utilizza risorse<br />

pubbliche: un tempo avremmo potuto descrivere la natura di Anci Toscana impiegando<br />

questi termini, ma adesso il nostro profilo associativo è profondamente mutato e non corrisponde<br />

più alla sintesi di tale formula. La nostra Associazione è divenuta una realtà diversa,<br />

più simile ad una Public Equivalent Body, se vogliamo utilizzare il lessico della progettazione<br />

europea. Anci Toscana ha avviato in questi anni un percorso di consolidamento istituzionale,<br />

fino al riconoscimento della personalità giuridica dell’Associazione, con la delibera della<br />

Giunta regionale del 23 novembre 2011. Anci Toscana oggi è: Ente di seconda classe per<br />

il servizio civile nazionale e Ente di prima categoria per il servizio civile regionale; Centrale<br />

di committenza per attività di supporto ai Comuni in materia di appalti; Agenzia formativa<br />

riconosciuta.<br />

Abbiamo definito così il nostro originale profilo: un’Associazione autonoma e unitaria, una<br />

voce politica autorevole, una struttura capace di rispondere alle richieste del personale politico<br />

e amministrativo dei Comuni soci. Per fare ciò, Anci Toscana ha sviluppato la propria<br />

originaria missione, svolgendo non solo una funzione di sensibilizzazione e mobilitazione<br />

politica sui temi di interesse dei Comuni, ma interpretando anche un ruolo sempre più attivo,<br />

sia sul fronte della rappresentanza istituzionale, sia nell’offerta di servizi. In questo modo<br />

abbiamo risposto alle sollecitazioni provenienti dal mondo dei Comuni e ai processi di mutamento<br />

che hanno attraversato la nostra società negli ultimi due decenni: il nuovo ruolo<br />

degli enti locali in quanto attori della politica nazionale; l’affermazione dei Comuni come<br />

base determinante del nostro sistema democratico e repubblicano; la diffusione di un’idea<br />

di città come motore dello sviluppo economico.<br />

23


I DATI<br />

<br />

ALLE RIUNIONI DEGLI ORGANI<br />

ASSOCIATIVI<br />

1<br />

PARTECIPAZIONE<br />

MEDIA ANNUA<br />

ASSEMBLEA DEI<br />

COMUNI<br />

31,18%<br />

19,64%<br />

29<br />

13,16%<br />

9,47%<br />

9,61%<br />

2009<br />

2010<br />

2011<br />

2012<br />

2013<br />

29<br />

2<br />

PARTECIPAZIONE<br />

MEDIA ANNUA<br />

CONSIGLIO<br />

REGIONALE<br />

14,87%<br />

10,82%<br />

5,68%<br />

6,14%<br />

2,82%<br />

2009<br />

2010<br />

2011<br />

2012<br />

2013<br />

29<br />

3<br />

PARTECIPAZIONE<br />

MEDIA ANNUA<br />

CONSIGLIO<br />

DIRETTIVO<br />

12,52%<br />

8,21%<br />

7,13%<br />

7,13%<br />

5,82%<br />

2009<br />

2010<br />

2011<br />

2012<br />

2013


M1<br />

MACROFUNZIONE 1:<br />

DIMENSIONE POLITICA<br />

<br />

ANCI TOSCANA<br />

Di fronte all’attuale scenario di crisi economica e ai conseguenti problemi di tenuta del tessuto<br />

sociale e delle istituzioni, abbiamo bisogno di ripartire dalle comunità locali. La crescita<br />

passa attraverso lo sviluppo dei territori e i Comuni sono al centro di questo processo. Di<br />

questa responsabilità dobbiamo essere tutti consapevoli. In questa fase di profondo rinnovamento,<br />

diviene sempre più necessario intensificare le relazioni fra l’Associazione e i suoi<br />

soci, aumentare e qualificare la partecipazione di quest’ultimi alle attività politico-istituzionali<br />

di Anci Toscana, trovare nuove forme di coinvolgimento nell’assunzione di decisioni<br />

di interesse dei Comuni. Dobbiamo definire nuovi canali di comunicazione e condivisione,<br />

capaci di coinvolgere i soci nel loro insieme. Negli ultimi cinque anni, invece, abbiamo assistito<br />

ad un processo contradditorio nella storia interna della nostra Associazione: da un lato,<br />

è cresciuta in modo significativo l’attività di rappresentanza e di servizio di Anci Toscana;<br />

dall’altro lato, è diminuita la partecipazione degli organi politici. Il livello di partecipazione<br />

alle Assemblee regionali è sceso drasticamente negli ultimi cinque anni: da circa il 60% a<br />

circa il 10%. Un andamento molto simile hanno avuto, in questo stesso periodo, i lavori del<br />

Consiglio regionale di Anci Toscana. Per quanto riguarda i membri del Comitato Direttivo,<br />

la partecipazione alle riunioni è diminuita in modo meno consistente. E tuttavia, anche in<br />

questo caso si è ridotta quasi del 50%, nel periodo fra il 2009 e il 2013. E’ un dato su cui<br />

riflettere, sebbene non debba essere drammatizzato: la partecipazione alle attività di un’Associazione,<br />

qualsiasi essa sia, seguono spesso una dinamica di tal genere. Dopo una prima<br />

fase, immediatamente successiva al Congresso, i livelli di partecipazione tendono a scendere<br />

con il proseguire del mandato. E tuttavia il nostro obiettivo deve essere l’inversione di<br />

tale tendenza. Dobbiamo trovare nuovi strumenti utili ad incentivare la partecipazione. In<br />

alcuni casi, potremmo riconoscere un eccesso di delega dei soci nei confronti della struttura<br />

di servizio dell’Associazione. Quest’ultima è cresciuta molto e si è assai qualificata, ma ciò<br />

non deve far dimenticare, né agli organi associativi, né agli amministratori, né ai componenti<br />

dello staff, che l’origine del nostro lavoro politico risiede, sempre e soltanto, nella prospettiva<br />

che proviene dai Comuni: un punto di vista certamente di parte, ma che, al tempo stesso,<br />

è rivolto verso l’interesse generale. Le ambizioni della nostra Associazione dipendono da<br />

quali risultati riusciremo ad ottenere su questo fronte. Per raggiungere tale obiettivo sarà<br />

necessario modificare alcuni elementi della nostra cultura associativa. Non solo aumentare<br />

la partecipazione, ma cambiarne modalità e forme.<br />

25


FOCUS<br />

<br />

DI PARTECIPAZIONE<br />

<br />

certazione<br />

e rappresentanza istituzionale. Il progetto, per facilitare e favorire la partecipazione,<br />

si è concretizzato attraverso la realizzazione di una piattaforma intuitiva e<br />

dall’accesso immediato, attraverso la quale, con tre semplici azioni, è oggi possibile<br />

contribuire attivamente a rafforzare il peso istituzionale dell’associazione. I Sindaci<br />

vengono direttamente coinvolti in occasione dell’apertura di una nuova discussione<br />

tramite invito mail.<br />

1<br />

2<br />

3<br />

<br />

Apri la sezione “Documentati” per consultare i materiali<br />

scelti per introdurre l’argomento di discussione<br />

VOTA<br />

Clicca su “Vota” e compila in pochi semplici passi il<br />

modulo online per inviarci il tuo punto di vista.<br />

<br />

Sottoponi all’Associazione le tue priorità e i prossimi argomenti<br />

da affrontare<br />

FOCUS<br />

LA APP DI<br />

ANCI TOSCANA<br />

Anci Toscana, in collaborazione con lo studio di comunicazione “Senza Filtro”, ha realizzato<br />

una “App”, ora disponibile negli store Apple e Android. Scaricandola, sarà possibile<br />

aggiornarsi in tempo reale sulle attività e le notizie di interesse presentate dall’Associazione<br />

ai soci, calendarizzare gli appuntamenti e le opportunità formative offerte sul<br />

proprio dispositivo mobile, condividere news e comunicazioni di interesse con un solo<br />

gesto in qualunque momento.


M1<br />

MACROFUNZIONE 1:<br />

DIMENSIONE POLITICA<br />

<br />

ANCI TOSCANA<br />

Il contesto generale di mutamento ci richiede un tale passaggio di innovazione culturale.<br />

Non è certo una facile impresa: ANCI è una grande organizzazione, composta da personale<br />

politico che opera nelle amministrazioni locali; tuttavia, quando si lavora all’interno dell’Associazione,<br />

gli interessi dei Comuni prevalgono rispetto alle prospettive di appartenenza<br />

politica. Grazie a questo elemento originale, a questa condizione di eccezione, l’Associazione<br />

dei Comuni può ottenere una straordinaria coesione interna, presupposto indispensabile<br />

per “negoziare” con il potere esecutivo e con il potere legislativo, a prescindere dal colore<br />

politico dei governi e dalle maggioranze parlamentari del momento.<br />

L’ autonomia dell’Associazione e il suo carattere unitario interno costituiscono le condizioni<br />

necessarie per sviluppare la nostra funzione di rappresentanza. Gli amministratori che<br />

assumono incarichi all’interno di Anci Toscana devono interpretare il nesso fra prospettiva<br />

particolare dei Comuni e interesse generale delle comunità, sviluppando un profilo associativo<br />

autonomo, unitario e distinto in modo netto dalle logiche della dialettica politica e dalle<br />

divisioni fra maggioranze e opposizioni. Anci Toscana ha bisogno di un gruppo dirigente<br />

coeso, coinvolto a pieno nella governance dell’Associazione, anche a livello regionale.<br />

Al tempo stesso, dovremo incrementare la partecipazione diretta di tutti i soci dell’Associazione.<br />

Le prossime sfide richiedono l’impegno e il contributo di tutti. Soltanto in questo<br />

modo, Anci Toscana potrà svolgere in modo virtuoso la sua fondamentale funzione di raccordo<br />

e rappresentanza. Attraverso il nuovo progetto di consultazione via web, denominato<br />

I_Sindaci, l’Associazione dei Comuni toscani proporrà nuove soluzioni per mantenere un<br />

legame diretto e costante con i sindaci, intensificare lo scambio di informazioni, dare nuove<br />

possibilità per l’espressione di prospettive e opinioni particolari, proporre temi e problemi<br />

da discutere. Si tratta di una nuova piattaforma di ascolto e consultazione che permetterà<br />

di interpellare i Comuni sui principali provvedimenti e sulle direzioni da intraprendere;<br />

un luogo di confronto e di partecipazione, riservato ai primi cittadini e ai loro collaboratori.<br />

Tale strumento si aggiungerà ai tradizionali canali di confronto, già esistenti all’interno<br />

del’Associazione, per quanto riguarda soprattutto le attività di concertazione. Intendiamo<br />

sviluppare, attraverso questa piattaforma, un canale di comunicazione veloce, uno spazio<br />

di partecipazione e condivisione di idee, un “filo diretto” tra l’Associazione e i suoi soci, un<br />

modo per orientare gli indirizzi di lavoro e i documenti di posizione.<br />

27


TENERE<br />

INSIEME<br />

IL CENTRO<br />

E I TERRITORI


M1<br />

MACROFUNZIONE 1:<br />

DIMENSIONE POLITICA<br />

VERSO IL CONGRESSO<br />

NAZIONALE DI ANCI<br />

Come abbiamo cercato di spiegare nelle precedenti pagine, Anci Toscana interpreta una propria<br />

autonoma versione di rappresentanza regionale dei Comuni; un profilo specifico e originale,<br />

corrispondente alle caratteristiche e alle esigenze del sistema politico e amministrativo<br />

toscano. Nell’ultimo decennio, seguendo un tale percorso, abbiamo ottenuto significativi<br />

successi. L’Associazione è potuta crescere molto e migliorare la sua capacità di rappresentare<br />

i Comuni. A partire da questo modello, da ciò che noi siamo, Anci Toscana propone di<br />

portare il suo contributo al dibattito congressuale nazionale dell’Associazione dei Comuni<br />

italiani. Il prossimo congresso di ANCI dovrà affrontare temi e problemi di grande rilevanza:<br />

la definizione di una nuova morfologia istituzionale, che valorizza il ruolo delle amministrazioni<br />

comunali, impone un’approfondita riflessione sui meccanismi di governance dell’Associazione<br />

dei Comuni. In primo luogo, dobbiamo definire un nuovo sistema di relazioni interne<br />

all’Associazione, nuovi rapporti fra la struttura nazionale e le strutture regionali. Le posizioni<br />

dell’Associazione devono essere prodotte da una diversa composizione di prospettive e informazioni,<br />

capace di tenere insieme il centro e i territori. Se, da un lato, la struttura centrale<br />

dell’Associazione non ha la possibilità di intercettare le esigenze e i problemi degli oltre<br />

ottomila Comuni italiani, dall’altro lato, le Anci regionali, in quanto singole unità, non possono<br />

avere piena consapevolezza dei temi del dibattito politico nazionale. Per qualificare la<br />

rappresentanza dei Comuni, sia a livello nazionale che regionale, è necessario intensificare<br />

la reciprocità dei canali, definire meccanismi di collaborazione e di consultazione bidirezionale,<br />

dal livello nazionale a quello regionale e viceversa: nuovi canali utili a informare le Anci<br />

regionali sui provvedimenti proposti dalle istituzioni centrali dello Stato; nuove modalità per<br />

segnalare all’ANCI, attraverso le strutture regionali, questioni specifiche di interesse delle<br />

città e dei territori, affinché divengano temi di iniziativa politica dell’Associazione. Esistono,<br />

inoltre, possibilità di crescita, opportunità di natura progettuale e di carattere anche “imprenditoriale”,<br />

che la struttura centrale non può essere in grado di cogliere, se non attraverso il<br />

coinvolgimento delle Anci regionali. E’ necessario, quindi, modificare alcune prassi associative,<br />

fino ad ora seguite, per superare delle rilevanti criticità di contesto generale: le posizioni<br />

di ANCI spesso appaiono appiattite su prospettive e canali di comunicazione limitati, legati<br />

soltanto al punto di vista di alcune grandi città: in tal modo, è indebolita in misura determinante<br />

la capacità di rappresentanza degli interessi dei Comuni e la “forza contrattuale” della<br />

Associazione a livello nazionale. Per tali motivi, Anci Toscana propone due temi di riforma,<br />

in quanto contributo al dibattito nazionale in vista del Congresso di ANCI:<br />

1) Riforma del Coordinamento delle Anci regionali<br />

2) Patto Federativo<br />

29


NUOVE STRADE<br />

DA PERCORRERE<br />

NUOVI STRUMENTI<br />

DA COSTRUIRE


M1<br />

MACROFUNZIONE 1:<br />

DIMENSIONE POLITICA<br />

<br />

ANCI REGIONALI<br />

Agli inizi degli anni Novanta, le Anci regionali hanno acquisito in termini formali un loro<br />

profilo autonomo, riconosciuto dallo statuto nazionale. Le Anci regionali sono associazioni<br />

autonome, federate di fatto in ANCI. Anci Toscana ha interpretato tale nozione di autonomia,<br />

declinandola in due percorsi fra loro interconnessi: da un lato, ha modificato il proprio<br />

profilo, cercando un maggiore radicamento territoriale, seguendo i processi di cambiamento<br />

che, a partire dagli anni Novanta, hanno investito la pubblica amministrazione; da un<br />

altro lato, ha sostenuto in ogni forma l’unità del sistema nazionale ANCI, lavorando affinché<br />

i principi di autonomia non divenissero forme di parcellizzazione. Negli ultimi dieci anni, tale<br />

impostazione è stata ulteriormente sviluppata, come testimoniano le molte iniziative, in cui<br />

Anci Toscana ha collaborato direttamente con ANCI, fra le quali l’esempio più evidente è<br />

rappresentato dal meeting annuale di Viareggio sull’impatto della Finanziaria. Anci Toscana<br />

ha poi guidato, a partire dal 2009 e senza soluzione di continuità, il Coordinamento delle<br />

Anci regionali, nato negli anni Novanta e modificato alla fine dello scorso decennio con<br />

l’istituzione della Conferenza dei Presidenti delle Anci regionali; tale organismo ha alcuni<br />

rilevanti compiti per la definizione del sistema regionale dell’associazionismo comunale.<br />

Questo strumento non appare oggi più adeguato a definire una reale governance federale<br />

dell’Associazione; i grandi impegni che ci troviamo di fronte richiedono un deciso salto in<br />

avanti nelle modalità di organizzazione del nostro lavoro associativo. E’ divenuto oggi necessario<br />

superare il Coordinamento delle Anci regionali, come del resto ha iniziato a fare la<br />

Presidenza Fassino. Nato durante un‘epoca politica ormai molto lontana, il Coordinamento<br />

era collegato a scenari istituzionali alquanto differenti da quelli attuali; nasceva, inoltre,<br />

con un’impronta rivendicativa, interna all’Associazione, dettata da una spinta di tipo autonomista.<br />

Così come è concepito rischia di sovrapporsi agli organi associativi, divenendo<br />

quasi una struttura parallela, spesso autoreferenziale. Abbiamo bisogno, al contrario, di un<br />

maggiore livello di integrazione delle attività, che potremmo ottenere attraverso l’istituzione<br />

di un nuovo strumento di coordinamento, in sostituzione del vecchio; un organo, composto<br />

dalle diverse Anci regionali, ma coordinato e promosso dalla struttura centrale nazionale di<br />

ANCI.<br />

31


FOCUS<br />

LA STRUTTURA POLITICA<br />

DI ANCI<br />

ASSEMBLEA<br />

CONSIGLIO NAZIONALE<br />

COMITATO DIRETTIVO<br />

CONFERENZA<br />

CONSIGLI<br />

COMUNALI<br />

PRESIDENTE<br />

COLLEGIO<br />

DEI REVISORI<br />

DEI CONTI<br />

CONSULTA<br />

PICCOLI<br />

COMUNI<br />

COORDINAM.<br />

<br />

METROPOLITANE<br />

UFFICIO DI<br />

PRESIDENZA<br />

COORDINAM.<br />

NAZIONALE<br />

UNIONI<br />

DI COMUNI<br />

SEGRETARIO<br />

GENERALE<br />

COORDINAMENTO<br />

DELLE ANCI<br />

REGIONALI


M1<br />

MACROFUNZIONE 1:<br />

DIMENSIONE POLITICA<br />

PATTO<br />

FEDERATIVO<br />

In un Paese in preda ad una profonda crisi economica, ancora colpito da significative incertezze<br />

sul cammino futuro da compiere, l’Associazione nazionale dei Comuni può rappresentare<br />

una risorsa, un elemento di unità, un attore politico con un forte profilo istituzionale,<br />

capace di proporre interessi comuni e produrre contenuti condivisi. Per fare ciò, ANCI deve<br />

agire non solo nel dibattito quotidiano, all’interno delle istituzioni e nel campo dell’opinione<br />

pubblica, ma divenire, al tempo stesso, un soggetto di mutamento di cultura politica. Il<br />

nesso fra autonomia e responsabilità, tanto del singolo amministratore locale quanto delle<br />

comunità nel loro insieme, deve rappresentare il nucleo fondante delle nostre attività. Per<br />

venire incontro alle esigenze e alle aspirazioni dei Comuni, per superare le soluzioni centraliste<br />

ed affermare un nostro modello federalista, è necessaria una diversa articolazione<br />

associativa, un nuovo modo di pensare le Anci regionali nel sistema di ANCI. Le politiche<br />

associative interne e le scelte strategiche devono nascere da nuove forme di reciproca consultazione,<br />

dalla crescita dei rapporti fra la struttura nazionale dell’Associazione e le Anci<br />

regionali.<br />

Per questo motivo, Anci Toscana propone la stipula di un Patto Federativo, un vero e proprio<br />

atto. L’Associazione dei Comuni ha bisogno di stabilire una più corretta forma di stare<br />

insieme, un modo migliore per rafforzare nel complesso la sua funzione di rappresentanza.<br />

In tal modo, sarà possibile definire con chiarezza il ruolo delle Anci regionali e il significato<br />

della loro partecipazione alla governance di ANCI, stabilendo un principio di parità fra le<br />

Associazioni regionali e, al tempo stesso, garantendo la loro autonomia. La forza dell’Associazione<br />

e la coerenza della sua azione, rispetto a quanto stabilito dai principi statutari,<br />

sono direttamente legate al corretto funzionamento di un campo relazionale, formato da tre<br />

fondamentali punti di fuoco: i Comuni soci, le Associazioni regionali e la struttura nazionale<br />

di ANCI. Per tale motivo, il Patto Federativo dovrà necessariamente definire nuove forme e<br />

metodi più condivisi per governare i rapporti fra l’Associazione e i Comuni soci, ridiscutendo<br />

la questione delle adesioni e delle quote, i problemi di morosità e le politiche di fidelizzazione,<br />

i sistemi di relazione e le prassi associative. Si tratta, in particolare, di ripensare il meccanismo<br />

delle quote, andando oltre la proposta di riduzione del 10% del monte quote delle<br />

Anci regionali per l’esercizio del 2014. E’ necessario, infatti, rivedere l’intero sistema, sia nei<br />

rapporti fra Comuni soci e ANCI, sia nelle relazioni fra Anci regionali e struttura nazionale,<br />

per poter migliorare i modelli di adesione e fidelizzazione degli enti all’Associazione.<br />

33


FOCUS<br />

<br />

<br />

ASSOCIATIVA DI ANCI AGLI INIZI DEL ‘900<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Castelnuovo Garfagnana (Lu)<br />

Coreglia Antelminelli (Lu)<br />

Lucca (Lu)<br />

San Romano in Garfagnana (Lu)<br />

Seravezza (Lu)<br />

Viareggio (Lu)<br />

Lamporecchio (Pt)<br />

<br />

Pistoia (Pt)<br />

)<br />

Lastra a Signa (Fi)<br />

Prato (allora in provincia di Fi)<br />

Sesto Fiorentino (Fi)<br />

Tavarnelle Val di Pesa (Fi)<br />

Vernio (allora in provincia di Fi)<br />

Bientina (Pi)<br />

Lari (Pi)<br />

<br />

Ponsacco (Pi)<br />

<br />

<br />

Santa Croce sull’Arno (Pi)<br />

Bibbiena (Ar)<br />

Castiglion Fiorentino (Ar)<br />

Loro Ciuffenna (Ar)<br />

<br />

San Giovanni Valdarno (Ar)<br />

Stia (Ar)<br />

Cecina (Li)<br />

Livorno (Li)<br />

<br />

Portoferraio (Li)<br />

<br />

Rio nell’Elba (Li)<br />

Grosseto (Gr)<br />

Isola del Giglio (Gr)<br />

<br />

Orbetello (Gr)<br />

Colle Val d’Elsa (Si)<br />

<br />

Piancastagnaio (Si)<br />

San Casciano dei Bagni (Si)<br />

Siena (Si)<br />

Torrita di Siena (Si)<br />

Trequanda (Si)


M1<br />

MACROFUNZIONE 1:<br />

DIMENSIONE POLITICA<br />

PATTO<br />

FEDERATIVO<br />

Siamo molto lontani da possibili fascinazioni localistiche; al contrario, intendiamo interpretare<br />

una stagione in cui i territori comunali devono necessariamente aprirsi verso l’esterno.<br />

Con il superamento delle Province, la classe dirigente delle amministrazioni locali dovrà<br />

sempre più uscire dalle mura cittadine, guardarsi attorno, confrontarsi con le altre realtà,<br />

governare comunità più ampie. Soltanto attraverso un maggiore protagonismo delle Anci<br />

regionali sarà possibile guidare un tale passaggio, la cui rilevanza, forse, non è ancora del<br />

tutto compresa. L’Associazione nazionale dei Comuni italiani rimarrà al centro dei nuovi<br />

processi, se saprà interpretare una nuova concezione del rapporto fra il centro e i territori. La<br />

forza stessa dell’Associazione nazionale risiede nel suo radicamento territoriale, nella sua<br />

capacità di articolare la rappresentanza dei Comuni attraverso le Anci regionali, ma anche<br />

nel fare sistema per interpretare bene e a partire dai Comuni il proprio mestiere di “lobbista”<br />

nazionale.<br />

E tuttavia, non dobbiamo inventare niente di nuovo. Basterà soltanto applicare i principi<br />

dell’articolo 33 dello Statuto di ANCI: le Anci regionali come articolazione dell’Associazione.<br />

Ciò significa, in primo luogo, un maggiore coordinamento delle iniziative e una più fruttuosa<br />

condivisione delle scelte fondamentali dell’Associazione; ma anche una diversa organizzazione<br />

della struttura associativa, che riconosca le Anci regionali come elementi di forza, essenziali<br />

e indispensabili, che sia capace di sostenerle, laddove sono in difficoltà, per crescere<br />

e rafforzarsi in un sistema solidale e non di natura assistenziale. E’ necessario stabilire<br />

una cabina di regia, capace di assumere responsabilità, seguire le ambizioni, guidare i nuovi<br />

processi di innovazione attraverso una chiara e condivisa governance dell’Associazione.<br />

35


AGENZIA<br />

DI SERVIZI<br />

MACROFUNZIONE 2<br />

M2


COMPRENDERE<br />

PROBLEMI<br />

E BISOGNI<br />

DEI COMUNI


M2<br />

MACROFUNZIONE 2:<br />

AGENZIA DI SERVIZI<br />

SERVIRE<br />

<br />

Come abbiamo tentato di spiegare nella precedente sezione il nostro profilo è caratterizzato<br />

da una specifica nozione di rappresentanza: rappresentare gli interessi significa trovare<br />

la soluzione dei problemi. Durante le attività di concertazione, l’Associazione dei Comuni<br />

toscani svolge una funzione di interlocuzione dialettica con l’ente regionale, ma, al tempo<br />

stesso, ha la possibilità di comprendere, da un punto di osservazione privilegiato, problemi<br />

e bisogni dei Comuni. I Tavoli di concertazione fanno emergere in modo evidente alcune<br />

esigenze delle amministrazioni comunali. Per venire incontro a tali esigenze, Anci Toscana<br />

ha sviluppato negli ultimi anni la sua funzione di agenzia di servizi. L’Associazione dei Comuni<br />

toscani si è caratterizzata, quindi, come un soggetto capace di proporre ai Comuni e<br />

alle comunità locali, una rete strutturata di servizi di consulenza, di assistenza tecnica e di<br />

attività di formazione. In tal modo, Anci Toscana ha sviluppato la sua tradizionale vocazione<br />

mutualistica, rafforzando, al tempo stesso, la connotazione produttiva dell’Associazione. I<br />

servizi di Anci Toscana sono strumenti affinati secondo i bisogni dei Comuni, adatti a governare<br />

l’evoluzione del sistema amministrativo e istituzionale. Tutto parte dalle esigenze dei<br />

Comuni, dalle loro necessità, dalla continua domanda di supporto tecnico in un contesto di<br />

profondi e a volte repentini mutamenti. Inoltre, le attività di service che l’Associazione svolge<br />

nei territori comunali permettono di verificare in modo preciso e costante l’efficacia dell’offerta,<br />

costituendo, inoltre, nuove occasioni per comprendere altre questioni problematiche.<br />

Senza diminuire il significato della nostra essenziale funzione di rappresentanza politica<br />

e istituzionale, al contrario cercando continuamente di valorizzarla e rafforzarla, la nostra<br />

Associazione tende ad assumere sempre più una fisionomia simile a quella di un Consorzio<br />

di Comuni.<br />

L’ agenzia di servizi di Anci Toscana si caratterizza, quindi, come un continuo aggiornamento<br />

dei bisogni delle amministrazioni comunali, come un campo di reciproca influenza fra<br />

offerta e domanda, come continuo scambio di prospettive fra l’osservazione generale dei<br />

problemi dei Comuni, nel contesto delle attività di concertazione, e la verifica di tali dinamiche<br />

nelle declinazioni particolari, nel corso delle attività nei territori. Sono molti e variegati<br />

i servizi offerti da Anci Toscana e non sarebbe possibile descriverli tutti nel presente documento.<br />

Per questo rimandiamo ai Bilanci sociali, che abbiamo pubblicato in questi cinque<br />

anni, e alla Relazione di fine mandato. Citeremo soltanto alcuni esempi che ci appaiono<br />

identificare in modo appropriato il nostro profilo associativo.<br />

39


I DATI<br />

L’ATTIVITA’<br />

CONVEGNISTICA<br />

CONVEGNI PARTECIPANTI<br />

2009 24 1.081<br />

2010 23 1.759<br />

2011 23 1.575<br />

2012 51 3.615<br />

29<br />

71<br />

51<br />

81<br />

36<br />

2013 36 3.759<br />

TOT 222 11.789<br />

24<br />

23<br />

23<br />

45<br />

MEDIA 44,4 2.357,8<br />

20<br />

INCONTRI<br />

ANIMAZIONE<br />

PARTECIPANTI<br />

2012 20 676<br />

2013 45 832<br />

2009<br />

2010<br />

2011 2012<br />

CONVEGNI<br />

INCONTRI ANIMAZIONE<br />

2013<br />

FOCUS<br />

TIPOLOGIE CONVEGNI<br />

2012-2013<br />

2012<br />

2013<br />

TITOLO<br />

FORMAZIONE INTEGRATA PER L’INNOVAZIONE DEI PROCESSI ORGANIZZATIVI DI<br />

ACCOGLIENZA ED INTEGRAZIONE DEI CITTADINI STRANIERI<br />

INCONTRI<br />

PRESENTAZIONE BANCA DATI GEOLOGICA DELLA TOSCANA 9<br />

ALTRI INCONTRI SU SINGOLE TEMATICHE 6<br />

TOTALE INCONTRI 20<br />

RUC REGISTRO UNICO DEI CONTROLLI 5<br />

RAVE PARTY E DIVERTIMENTO GIOVANILE 4<br />

RISCOSSIONE VOLONTARIA E COATTIVA 16<br />

IL RENDICONTO DI MANDATO. UNO STRUMENTO DI RESPONSABILITÀ E TRASPARENZA 3<br />

ACQUISIZIONE DI BENI DELLO STATO 4<br />

ALTRI INCONTRI SU SINGOLE TEMATICHE 13<br />

TOTALE INCONTRI 45<br />

5


MACROFUNZIONE 2:<br />

AGENZIA DI SERVIZI<br />

M2<br />

CAPIRE<br />

CONDIVIDERE<br />

<br />

Con i nostri convegni cerchiamo, in primo luogo, di comprendere i problemi e condividere i<br />

punti di vista; attraverso gli incontri di animazione, vogliamo approfondire alcune questioni<br />

rilevanti, in una dimensione tematica o territoriale; infine, le attività di formazione, uno degli<br />

asset principali della nostra Associazione, servono al personale dei Comuni per acquisire<br />

nuove competenze tecniche e rimanere al passo con i tempi. L’Associazione dei Comuni<br />

toscani propone tutti gli anni una serie articolata di convegni, offrendo ai soci la possibilità<br />

di approfondire questioni e problemi relativi a tutte le aree di interesse dei Comuni. Durante<br />

gli ultimi cinque anni l’attività convegnistica di Anci Toscana è cresciuta in modo progressivo:<br />

se nel 2009 erano stati organizzati 24 convegni, nel 2013 siamo arrivati a 81. In totale<br />

durante il periodo del presente mandato, ormai in scadenza, si sono svolti 222 convegni<br />

organizzati dalla nostra Associazione. Il numero di partecipanti è aumentato negli anni: nel<br />

2009 erano 1.081, mentre nel 2013 siamo arrivati a 3.759. In totale, nel corso degli ultimi<br />

cinque anni, hanno partecipato ai convegni di Anci Toscana 11.305 persone. Anche il livello<br />

di approfondimento delle nostre proposte di convegni è, senza dubbio, cresciuto. Abbiamo<br />

affrontato, ovviamente, nuovi temi, un tempo poco analizzati, ed approfondito le questioni<br />

più tradizionali, cercando di tenere il passo del dibattito politico, tanto nazionale quanto<br />

regionale. Per ottenere tali obiettivi, abbiamo fatto ricorso anche a nuove collaborazioni e<br />

partnership, offrendo interventi e analisi dei principali esperti regionali dell’amministrazione<br />

dello Stato e dei problemi degli enti locali. Nel 2012 abbiamo deciso di costituire una serie di<br />

incontri di animazione, fra rappresentanti politici e amministrativi dei Comuni, che potessero<br />

divenire un’ulteriore occasioni di approfondimento rispetto alle attività di convegnistica.<br />

Si tratta di incontri dedicati ad un tema specifico, oppure indirizzati ai problemi di un territorio;<br />

per i Comuni e gli amministratori locali, costituiscono delle opportunità per condividere<br />

analisi e metodi, elaborare proposte ed indicare possibili soluzioni. Nel 2012 sono stati organizzati<br />

20 incontri a cui hanno preso parte 676 persone; nel 2013 gli incontri sono stati<br />

45 e i partecipanti 832.<br />

41


FOCUS<br />

<br />

DI ANCI TOSCANA<br />

È UTILE ESSERE<br />

AGENZIA FORMATIVA <br />

Per avere un feedback sulla effettiva utilità di essere agenzia formativa, è stata inserita<br />

una domanda all’interno dell’ Audit 2013 di Anci Toscana, l’indagine biennale realizzata<br />

per misurare il grado di conoscenza ed il gradimento dei Comuni soci sulle attività<br />

e i servizi offerti dall’associazione. Su 373 questionari raccolti, dei quali 330 compilati<br />

da personale comunale e 59 da politici è stata rilevata una netta presa di posizione in<br />

termini positivi sul recente accreditamento della scuola di Anci Toscana come Agenzia<br />

formativa.<br />

POLITICI<br />

DIPENDENTI<br />

94,7%<br />

92,8%<br />

sì<br />


MACROFUNZIONE 2:<br />

AGENZIA DI SERVIZI<br />

M2<br />

CAPIRE<br />

CONDIVIDERE<br />

<br />

Pur avendo sviluppato, nel modo che abbiamo sopra descritto, i canali di dibattito e discussione,<br />

la nostra scelta strategica precedente è caduta in favore del terzo strumento, e cioè la<br />

formazione. Abbiamo attraversato un periodo di mutamento e ci prepariamo ad affrontare<br />

una fase di profonda ridefinizione del sistema delle amministrazioni locali; per tali motivi,<br />

le attività di formazione assumono un ruolo decisivo per sviluppare nuove competenze, imparare<br />

nuovi metodi di lavoro, acquisire nozioni fondamentali per seguire le trasformazioni<br />

del nostro tempo. Negli ultimi cinque anni, abbiamo strutturato e sviluppato un articolato<br />

sistema di formazione, suddiviso per aree tematiche, denominato “La Scuola Anci Toscana”.<br />

E’ una struttura specificatamente dedicata alla formazione del personale della pubblica amministrazione<br />

e, a partire da ottobre del 2012, è divenuta agenzia regionale accreditata. In tal<br />

modo, l’Associazione dei Comuni toscani può disporre di un’ampia offerta formativa, sia di<br />

attività a pagamento sia di attività gratuite: la proposta di formazione è definita direttamente<br />

da Anci Toscana, oppure da altri soggetti, in accordo con la nostra Associazione, per trovare<br />

soluzioni concrete ai problemi e alle difficoltà, innovare il sistema delle amministrazioni<br />

locali. Accreditandosi come agenzia formativa, La Scuola Anci Toscana ha avuto anche la<br />

possibilità di fruire di risorse disposte dalla Regione attraverso bandi specifici, realizzati<br />

direttamente oppure attraverso le Province, con l’utilizzo del FSE. Inoltre, nel corso del 2013<br />

l’agenzia di formazione di Anci Toscana ha ottenuto la certificazione di qualità di norma<br />

UNI EN ISO 9001:2008. L’ attività formativa della nostra Associazione si è sviluppata anche<br />

attraverso le partecipazioni strategiche con due aziende che si occupano specificatamente<br />

di formazione del personale degli enti locali: Ti Forma e, più di recente, con Reform.<br />

Secondo quanto riportato dalla nostra consueta indagine interna al mondo dei Comuni, la<br />

quasi totalità, sia degli organi politici (94,7%) sia dei dipendenti comunali (92,8%), considera<br />

importante e utile la scelta compiuta da Anci Toscana per divenire agenzia di formazione<br />

accreditata dalla Regione.<br />

43


TIMELINE<br />

PROGETTO<br />

UNIONI<br />

1<br />

2 3<br />

1° GENNAIO 2013 30 SETTEMBRE 2014<br />

1° GENNAIO 2015<br />

Trasferimento alle Unioni<br />

di almeno tre funzioni<br />

fondamentali<br />

Trasferimento alle Unioni di<br />

ulteriori tre funzioni<br />

fondamentali<br />

Completamento<br />

delle restanti<br />

funzioni<br />

I DATI<br />

LA SITUAZIONE DELLE<br />

UNIONI IN TOSCANA<br />

<br />

154<br />

<br />

ASSOCIATI IN UNIONE<br />

21<br />

24<br />

26 26<br />

29<br />

55%<br />

LA PERCENTUALE DEI<br />

<br />

ASSOCIATI IN UNIONE<br />

5<br />

6<br />

8<br />

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014


MACROFUNZIONE 2:<br />

AGENZIA DI SERVIZI<br />

M2<br />

SUPPORTO ALLE<br />

POLITICHE PUBBLICHE<br />

Anci Toscana, inoltre, svolge una serie di attività di assistenza, indirizzate al supporto delle<br />

politiche pubbliche. E’ questo il caso, ad esempio, del Progetto Unioni. Con un processo<br />

iniziato nel 2010, per i Comuni fino a 5.000 abitanti è divenuto obbligatorio gestire in forma<br />

associata le funzioni fondamentali. Sul territorio toscano, tale obbligo riguarda la metà dei<br />

Comuni. L’Associazione è impegnata a seguire i diversi sviluppi della legislazione regionale<br />

sul tema, attraverso un continuo confronto con la Regione. Allo stesso tempo, il progetto<br />

prevede l’organizzazione di una serie di incontri di formazione con i Comuni interessati da<br />

questa riforma. La prima necessità di queste amministrazioni è, senza dubbio, legata a un<br />

deficit di informazione, che le nostre attività cercano di colmare. Inoltre, gli incontri di formazione<br />

sulle gestioni associate e il riassetto istituzionale, in particolare per quanto riguarda i<br />

piccoli Comuni, rappresentano occasioni per confrontare e scambiare idee e pratiche. Con<br />

il progetto “Unioni”, inoltre, Anci Toscana intende cogliere le opportunità offerte ai Comuni<br />

da tale processo di ridefinizione e di spinta all’associazionismo comunale, senza limitarsi<br />

ad analizzare i problemi posti dall’adempimento degli obbligati legislativi. Si tratta, infatti, di<br />

una importante occasione, per innovare le pratiche amministrative e migliorare efficienza e<br />

efficacia dei servizi. Un altro esempio significativo del ruolo che svolge la nostra Associazione<br />

a supporto delle politiche pubbliche è costituito dal progetto “Tosca” sul sistema informativo<br />

del catasto e della fiscalità in Toscana finalizzato al recupero dell’evasione fiscale.<br />

Si tratta di un percorso di formazione e assistenza, organizzato dalla nostra Associazione<br />

insieme alla Regione, per supportare il personale degli enti nella fase d’avvio operativo delle<br />

attività di installazione e uso del sistema informativo catasto e fiscalità.<br />

Alcuni fra i nostri principali progetti, rivolti al sostegno dei Comuni oppure indirizzati al miglioramento<br />

complessivo del sistema delle autonomie toscane, sono strutturati grazie a<br />

finanziamenti regionali. Si tratta di attività che supportano in modo rilevante i processi di<br />

cambiamento e innovazione del nostro territorio regionale, come, ad esempio, gli accordi<br />

con i Comuni in materia di rigenerazione urbana e semplificazione paesaggistica.<br />

E tuttavia, un impegno della nostra Associazione in futuro dovrà essere rivolto a ridurre il<br />

peso dei finanziamenti regionali sul bilancio associativo.<br />

45


I DATI<br />

USO DEI SERVIZI<br />

DI ANCI TOSCANA<br />

TIPO DI SERVIZIO N° ADESIONI (2013)<br />

RICLASSIFICAZIONE RISTRUTTURAZIONE<br />

DELLE POSIZIONI INAIL DEL COMUNE<br />

ASSICURAZIONI COLPA GRAVE<br />

ACQUISTO DI ENERGICA ELETTRICA E GAS<br />

METANO<br />

RECUPERO TASSA DI CONCESSIONE<br />

GOVERNATIVA PER TELEFONIA MOBILE<br />

SUPPORTO E PREVIDENZA PENSIONI<br />

26 COMUNI<br />

1 UNIONE<br />

234 POLIZZE<br />

39 ENTI ADERENTI TRAMITE ANCI<br />

15 COMUNI SOCI<br />

108 COMUNI<br />

1 UNIONE<br />

4 COMUNI<br />

1 UNIONE<br />

SERVIZIO CIVILE 35 COMUNI PER 107 SEDI ACCREDITATE<br />

RENDICONTO DI MANDATO<br />

RISCOSSIONE VOLONTARIA E COATTIVA<br />

ASSISTENZA APPALTI<br />

ANCI TOSCANA RISPONDE<br />

6 COMUNI ADERENTI<br />

190 COMUNI ADERENTI<br />

4 COMUNI<br />

1 UNIONE<br />

37 QUESITI PER 33 COMUNI<br />

FOCUS<br />

CONOSCENZA DEI<br />

SERVIZI DI ANCI TOSCANA<br />

AUDIT 2013<br />

È A CONOSCENZA DEI SERVIZI OFFERTI<br />

DA ANCI TOSCANA<br />

POLITICI DIPENDENTI POLITICI DIPENDENTI<br />

POLITICI<br />

DIPENDENTI<br />

72,9% 67%<br />

18,6% 5,9% 8,5% 26,7%<br />

SÌ, LI CONOSCO<br />

BENE<br />

SÌ, LI CONOSCO<br />

ABBASTANZA<br />

NO


MACROFUNZIONE 2:<br />

AGENZIA DI SERVIZI<br />

M2<br />

AZIONE<br />

LEGALE<br />

Nella varietà di servizi che Anci Toscana offre ai Comuni, uno spazio particolare è occupato<br />

dall’assistenza giuridica. Si tratta di un’attività di supporto e consulenza, di preparazione<br />

di pareri e interpretazioni ufficiali. Il servizio denominato Anci Toscana risponde è cresciuto<br />

molto negli ultimi anni, raggiungendo un picco di richieste nel corso del 2011, soprattutto in<br />

relazione ai quesiti dei Comuni sulle nuove norme per la gestione del personale. Anci Toscana<br />

ha operato, inoltre, assistendo i Comuni, nel corso di alcune azioni giurisdizionali; come,<br />

ad esempio, nel caso del recupero della tassa di concessione governativa per la telefonia<br />

ro<br />

dell’economia e delle Finanze.<br />

Le sfide che la nostra Associazione, in quanto agenzia di servizi, dovrà affrontare nel futuro<br />

più immediato sono direttamente collegate all’attuale contesto di profondo mutamento delle<br />

normative e di cambiamento degli scenari politici e istituzionali. Nascono dalle esigenze<br />

dei Comuni. Non hanno motivazioni o giustificazioni distinte, rispetto ai compiti che la funzione<br />

di rappresentanza impone ad Anci Toscana per il suo futuro. La nostra sfida principale<br />

è legata alla capacità di offrire servizi utili alle amministrazioni comunali, in una fase di<br />

transizione verso un nuovo modello istituzionale. Il nostro obiettivo è cogliere le opportunità<br />

di sviluppo, sebbene nascoste in quel panorama di difficoltà, imposte dalla necessità di<br />

adeguarsi ad un nuovo contesto: migliorare i servizi per migliorare i Comuni e, quindi, la vita<br />

dei cittadini. Per tale motivo, le nostre sfide dipendono, in primo luogo, dallo sviluppo delle<br />

attività descritte nella precedente sezione e dalla capacità di mantenere tale impostazione,<br />

aggiornando continuamente la nostra capacità di risposta. Consideriamo, tuttavia, due<br />

esempi significativi che possono meglio spiegare i nostri obiettivi futuri.<br />

47


RISPOSTE<br />

SOLUZIONI<br />

<br />

CRESCITA


MACROFUNZIONE 2:<br />

AGENZIA DI SERVIZI<br />

M2<br />

<br />

CENTRALE UNICA DI<br />

<br />

Per tutti i Comuni non capoluogo di provincia ben presto sarà obbligatorio ricorrere alla<br />

centralizzazione dei procedimenti di acquisto di beni e servizi. Tale obbligo riguarderà successivamente<br />

anche gli appalti dei lavori pubblici. Anci Toscana si è impegnata, rappresentando<br />

gli interessi dei Comuni, affinché la data ultima per l’adeguamento fosse posticipata,<br />

in modo tale da preparare le amministrazioni comunali a questo difficile e determinante<br />

passaggio. E tuttavia, nel frattempo, Anci Toscana ha cominciato a lavorare per supportare<br />

i Comuni, stabilendo un nesso concreto fra la sua azione di rappresentanza e la sua offerta<br />

di servizi.<br />

Per tali motivi, Anci Toscana si propone di assumere le funzioni di centrale di committenza,<br />

in coerenza con quanto previsto all’art. 3 c. 3 secondo capoverso del proprio Statuto; in tal<br />

senso, ha stipulato il 24 settembre 2012 un Protocollo d’intesa con la Regione Toscana.<br />

Operare come centrale di committenza per conto dei Comuni toscani e degli altri associati,<br />

coerentemente e in linea con gli obiettivi della normativa nazionale declinata nel Codice dei<br />

to<br />

di qualità per Anci Toscana; un nuovo modo di dare risposte concrete alle problematiche<br />

dei soci. L’Associazione dei Comuni toscani intende, quindi, realizzare una serie di attività a<br />

favore degli enti locali e delle loro forme associate, predisponendo e svolgendo procedure di<br />

gara per l’affidamento di forniture, servizi e lavori, affinché si possa ottenere per le singole<br />

amministrazioni una sensibile riduzione dei costi, sia amministrativi che di affidamento.<br />

Attualmente Anci Toscana sta svolgendo tale ruolo per 190 Comuni toscani, in relazione<br />

alle gare per l’affidamento della riscossione dei tributi comunali. La Toscana costituisce in<br />

questo caso un esempio nazionale: per la prima volta, è l’Associazione regionale dei Comuni<br />

che si assume tale compito, con l’obiettivo di ottenere maggiori benefici per il mondo dei<br />

Comuni. Il nuovo sistema di riscossione, infatti, comporterà evidenti vantaggi: maggiore<br />

autonomia per le amministrazioni comunali, nella gestione delle proprie entrate; servizi più<br />

efficienti per i cittadini, con tempi più rapidi di notifica e una maggiore elasticità nel rapporto<br />

tra contribuente e Comune. In questo settore, sono già state promosse due gare: la prima relativa<br />

ai servizi di stampa, postalizzazione e notifica; la seconda per l’affidamento dei servizi<br />

di assistenza all’ingiunzione fiscale. La terza e ultima gara riguarderà i servizi di assistenza<br />

legale. Entro il 2014 questi procedimenti saranno conclusi.<br />

49


FOCUS<br />

I PROGETTI<br />

EUROPEI<br />

UCAT<br />

Programma Transfrontaliero Italia – Francia<br />

Marittimo<br />

Descrizione Una rete istituzionale transfrontaliera fra<br />

i Comuni dell’alto Tirreno dedicata all’integrazione<br />

deiservizi pubblici urbani.<br />

Valore 990.000,00 euro<br />

UCAT NETWORK<br />

Programma Italia-Francia “Marittimo” 2007-2013<br />

Descrizione Una piattaforma di servizi che permetta a tutte<br />

le istituzioni transfrontaliere di condividere con<br />

stabilità saperi e informazioni.<br />

Valore 809.150,00 euro<br />

INNOCRAFTS<br />

Programma Interreg IVC<br />

Descrizione L’artigianato artistico come fonte di imprenditorialità.<br />

Al progetto partecipano<br />

enti e autorità di tutta Europa, rappresentanti<br />

di città d’arte e Siti Unesco.<br />

Valore 2.440.000,00 euro<br />

PORTI<br />

Programma Transfrontaliero Italia – Francia Marittimo<br />

Descrizione Integrazione fra città e porto per lo sviluppo<br />

sostenibile e competitivo nelle quattro regioni<br />

dell’area transfrontaliera marittima.<br />

Valore 5.388.583,00 euro<br />

ZEMEDS<br />

Programma Intelligent Energy Europe<br />

Descrizione Promuovere iniziative per aumentare la<br />

capacità e la possibilità di ristrutturare gli<br />

edifici scolastici situati in zone a clima mediterraneo.<br />

Valore 1.303.084 euro<br />

IPARTICIPATE<br />

Programma FEI Azioni Comunitarie 2012 – 2013<br />

Descrizione La partecipazione politica e istituzionale dei<br />

migranti a livello locale, in quanto attori dei<br />

processi decisionali delle comunità.<br />

Valore 675.000,00 euro<br />

SERTO<br />

Programma FEI Anno 2013 Azione 9<br />

Descrizione Migliorare i livelli di gestione ed erogazione<br />

dei servizi pubblici ed amministrativi rivolti<br />

ai cittadini migranti.<br />

Valore 278.668,50 euro<br />

PER UN SISTEMA TOSCANO ANTIDISCRIMINAZIONE<br />

Programma FEI Anno 2012 Capacity building<br />

Descrizione Una strategia integrata di contrasto delle discriminazioni<br />

basate sull’origine etnica e razziale.<br />

Valore 145.371,48 euro


MACROFUNZIONE 2:<br />

AGENZIA DI SERVIZI<br />

M2<br />

UFFICIO<br />

EUROPA<br />

Nell’attuale panorama nazionale, le risorse necessarie a far funzionare le pubbliche amministrazioni<br />

sono sempre più limitate: ciò vale in modo particolare per i Comuni. In tale<br />

contesto, i finanziamenti europei rappresentano nell’immediato uno dei principali canali di<br />

finanziamento delle attività degli Enti Locali, soprattutto di quelle a maggiore contenuto di<br />

innovazione. La programmazione europea per il settennato 2014/2020 prevede lo stanziamento<br />

di circa 65 miliardi di euro, incluse le quote di autofinanziamento: si tratta, senza dubbio,<br />

della più importante fonte di sostegno per i futuri programmi di investimento pubblico.<br />

I Comuni, inoltre, svolgono sempre più spesso un ruolo attivo nella creazione di reti tra soggetti<br />

istituzionali e attori socio-economici, che operano sui loro territori, promuovendo iniziative<br />

volte ad uno sviluppo locale equilibrato. L’ Unione Europea considera, infatti, essenziale<br />

il ruolo delle città e delle amministrazioni locali per la promozione dello sviluppo economico.<br />

Per sfruttare le potenzialità offerte dai processi di europeizzazione in atto, Anci Toscana ha<br />

deciso di dotarsi da alcuni anni di una propria struttura, denominata Ufficio Europa, allo scopo<br />

di fornire alle amministrazioni nuovi metodi di progettazione e capacità di collegamento<br />

a livello internazionale. Si tratta di uno strumento al servizio dei Comuni per favorire l’accesso<br />

alle risorse economiche offerte dai nuovi programmi europei di finanziamento. L’idea di<br />

strutturare l’Ufficio Europa di Anci Toscana è nata nel 2009, in seguito alle numerose richieste<br />

giunte all’Associazione da parte di amministrazioni comunali che avevano difficoltà ad<br />

accedere alle risorse stanziate dai nuovi programmi di finanziamento stabiliti dall’Unione<br />

Europea. Le principali opportunità che tale servizio offre ai Comuni riguardano: l’informazione<br />

sulle ultime novità relative ai bandi, la formazione del personale sulle modalità di progettazione,<br />

il supporto nella creazione di reti di partenariato transnazionale, l’assistenza alla<br />

rendicontazione. Sono già molte le occasioni che Anci Toscana è riuscita a cogliere grazie<br />

a questo strumento. Consultando i nostri strumenti di rendicontazione sociale è possibile<br />

leggere delle dettagliate descrizioni. E tuttavia, in futuro ci attendono nuove responsabilità<br />

con le quali confrontarsi. Sarà necessario farlo, sviluppando ulteriormente la nostra attività<br />

di progettazione europea, affrontando le sfide che la dimensione europea del nostro spazio<br />

politico ed economico impone a tutti gli attori istituzionali.<br />

51


I PRINCIPI<br />

GUIDA<br />

53


TRASPARENZA<br />

INNOVAZIONE<br />

RAPPRESENTANZA<br />

COMPETENZA


I PRINCIPI GUIDA<br />

<br />

DI ANCI TOSCANA<br />

Presentiamo, infine, in questa ultima sezione, i principali elementi che caratterizzano il modo<br />

di agire e i principi guida dell’Associazione dei Comuni toscani. Se questo documento è riuscito,<br />

almeno in piccola parte, a raggiungere il suo principale obiettivo, tali principi dovrebbero<br />

essere emersi, in modo più o meno naturale, durante la sua lettura. Tuttavia, proviamo<br />

adesso ad enuclearli, in modo tale da ribadirli.<br />

<br />

Anci Toscana ha sempre cercato di rispondere alle esigenze e ai problemi concreti dei Comuni<br />

toscani. Si tratta di un preciso metodo di lavoro e di un nostro fondamentale convincimento,<br />

che, pur superando le stesse funzioni di rappresentanza, al tempo stesso, costituisce<br />

la loro essenza. E’ il modo di trovare risposte a domande crescenti, organizzando attività e<br />

servizi utili per i Comuni. Per fare ciò, è necessario accrescere le capacità progettuali della<br />

nostra Associazione: sia per quanto riguarda la possibilità di attrarre risorse che provengono<br />

dai finanziamenti europei, sia per quanto concerne la capacità di tradurre in progetti utili ai<br />

Comuni le risorse messe a disposizione dalla Regione. Anci Toscana è l’Associazione di tutti<br />

i Comuni del nostro territorio regionale, capace di ricondurre gli interessi particolari delle<br />

diverse comunità municipali all’interesse generale della società.<br />

<br />

Anci Toscana è riuscita ad ampliare in modo rilevante la sua rete di relazioni, grazie al suo<br />

impegno quotidiano e ai risultati ottenuti. I rapporti dell’Associazione si sono allargati a numerosi<br />

soggetti attivi nel mondo associativo regionale, nel sistema economico toscano, nelle<br />

istituzioni, tanto a livello regionale quanto in una dimensione nazionale. In tal modo, la<br />

voce dei Comuni è arrivata laddove prima non era mai stata ascoltata. Un nesso di reciproca<br />

causalità lega l’espansione della nostra rete di relazioni ai risultati del nostro lavoro e delle<br />

nostre attività. Da un lato, la nostra rete di relazioni costituisce una base di riferimento<br />

indispensabile per lo sviluppo delle iniziative dell’Associazione, nella sua duplice funzione<br />

di rappresentante degli interessi dei Comuni e di agenzia di servizi utili al mondo degli enti<br />

locali. Da un altro lato, la possibilità di allargare il campo delle relazioni dipende dalla autorevolezza,<br />

competenza e affidabilità, che Anci Toscana è riuscita a dimostrare in questi anni.<br />

55


I DATI<br />

<br />

TIPOLOGIA<br />

ACCESSI AL SITO WWW.ANCITOSCANA.IT<br />

VECCHIO SITO<br />

(DAL 1/1/09 AL 24/10/11)<br />

NUOVO SITO<br />

(DAL 25/10/11 AL 31/12/13)<br />

VISITATORI 229.815 153.283<br />

VISITE 372.326 237.093<br />

NUOVE VISITE 60,80% 62,58%<br />

PAGINE PER VISITA 2,66 2,47<br />

TEMPO MEDIO SUL SITO 1’ 54 2’06<br />

RADIO E TV<br />

ANNO GR COMUNI TOSCANI TOSCANA MEDIA TV<br />

2012 11 NOTIZIARI 9 SERVIZI VIDEO<br />

2013 28 NOTIZIARI + 2 DIRETTE<br />

16 SERVIZI VIDEO + 2<br />

TRASMISSIONI IN STUDIO<br />

ANNO<br />

ANCI TOSCANA<br />

NOTIZIE<br />

NEWSLETTER<br />

AUT&AUT<br />

NEWS<br />

ELIA ENTI LOCALI<br />

IN AZIONE<br />

UFFICIO EUROPA<br />

NEWS<br />

2009 25 8 10 -<br />

2010 39 11 11 3<br />

2011 52 11 6 2<br />

2012 41 9 9 2<br />

2013 51 11 1 2<br />

FOCUS<br />

I SOCIAL<br />

NEL 2013<br />

53<br />

POST PUBBLICATI<br />

SU FACEBOOK<br />

123<br />

CINGUETTII SU<br />

TWITTER


I PRINCIPI GUIDA<br />

<br />

DI ANCI TOSCANA<br />

TRASPARENZA<br />

Un principio di responsabilità divenuto per Anci Toscana consueta prassi di lavoro: programmazione,<br />

come chiara definizione dei risultati attesi; rendicontazione trasparente e periodica,<br />

nei confronti di tutti i portatori di interesse, rispetto agli obiettivi conseguiti. Anci Toscana<br />

ha definito e sviluppato in questi anni un panorama integrato di strumentazione comunicativa<br />

per poter adempiere, con correttezza e coerenza, ai propri obblighi di responsabilità e<br />

trasparenza. Per tali motivi, l’Associazione predispone ogni anno un Bilancio sociale e riferisce<br />

agli organi associativi sulle proprie attività con rapporti trimestrali. Il circolo virtuoso fra<br />

pianificazione delle attività e misurazione dei risultati ottenuti è alla base di tale strumento,<br />

utile per individuare tanto i punti di forza quanto gli elementi di debolezza del nostro lavoro,<br />

nella prospettiva di un continuo miglioramento.<br />

FARE E FAR SAPERE<br />

Aumentare la visibilità delle nostre iniziative; rendere più riconoscibile il nostro lavoro e, in<br />

tal modo, rafforzare la voce dei Comuni e la possibilità di rappresentare i loro interessi. Sono<br />

questi i principi guida delle nostre attività di comunicazione, della nostra volontà di “fare e<br />

far sapere”. Il nostro ufficio stampa, infatti, sviluppa un quotidiano e continuo lavoro di comunicazione,<br />

attraverso un sistema integrato di canali: in primo luogo, il sito internet dell’Associazione,<br />

bacheca di informazioni e strumento di archiviazione documentale, completato<br />

da una variegata gamma di newsletters tematiche. Inoltre, siamo impegnati in una costante<br />

attività di comunicazione attraverso i canali dei social network, per poter partecipare al dibattito<br />

politico e istituzionale, seguendo modalità, forme e linguaggi innovativi.<br />

57


I DATI<br />

PERSONALE AD OGGI<br />

TIPO DI RAPPORTO NUMERO ETÀ MEDIA<br />

CO.CO.CO/ CO.CO.PRO 21 45<br />

DI CUI FEMMINE 9 43<br />

DI CUI MASCHI 12 46<br />

COLLABORAZIONE<br />

PROFESSIONALE 2 54<br />

M 2 54<br />

COMANDO 1 58<br />

F 1 58<br />

TEMPO DETERMINATO 13 37<br />

DI CUI F 6 40<br />

DI CUI M 7 34<br />

TEMPO<br />

INDETERMINATO 1 42<br />

F 1 42<br />

VOUCHER INPS BUONI<br />

LAVORO 1 38<br />

F 1 38<br />

TOTALE COMPLESSIVO 39 43<br />

FOCUS<br />

RIPARTIZIONE TIPOLOGIE<br />

CONTRATTUALI<br />

33%<br />

3%<br />

Tempo<br />

determinato<br />

Tempo<br />

indeterminato<br />

3%<br />

Voucher INPS<br />

Buoni lavoro<br />

54%<br />

co.co.co<br />

co.co.pro<br />

2% 5%<br />

Comando<br />

Collaborazione<br />

professionale


I PRINCIPI GUIDA<br />

<br />

DI ANCI TOSCANA<br />

<br />

L’Associazione dei Comuni toscani rappresenta, inoltre, un canale privilegiato di innovazione<br />

per le culture e le pratiche amministrative nel territorio regionale toscano. E’ questo un<br />

compito essenziale dell’Associazione. Nel cercare di svilupparlo abbiamo seguito un doppio<br />

movimento, caratteristico delle nostre attività. I due poli di tale movimento sono fra loro<br />

integrati da rapporti di reciprocità: da un lato, la volontà di intervenire sulle esigenze più<br />

immediate; da un altro lato, la capacità di influenzare i processi e sfruttare le opportunità. Risoluzione<br />

delle emergenze e visione del futuro: sono queste le due caratteristiche principali<br />

della nostra azione di supporto per le funzioni istituzionali dei Comuni. Anche le attività di<br />

studio e ricerca, sviluppate dalla nostra Associazione, sono definite da tali principi. I nostri<br />

studi, infatti, ci permettono di affrontare i problemi più immediati e, al tempo stesso, valutare<br />

prospettive e tendenze di più ampio respiro, servendo tanto all’attività di rappresentanza istituzionale<br />

quanto a quella di agenzia di servizi. Intendiamo, quindi, valorizzare questo settore<br />

delle nostre attività, strutturando all’interno di Anci Toscana un Centro di studi e ricerche,<br />

dedicato a temi e problemi dei Comuni toscani: per quantificare e comparare i livelli di erogazione<br />

dei servizi comunali e analizzare caratteristiche demografiche, sociali ed economiche<br />

delle realtà del nostro territorio regionale.<br />

<br />

L’Associazione ha cercato nel corso di questi ultimi anni di incrementare i suoi livelli di competenza,<br />

in ogni settore in cui ha sviluppato le proprie attività. Per fare ciò, Anci Toscana<br />

ha integrato la sua attività di rappresentanza con quella di servizio, strutturando uno staff<br />

preparato e competente, usufruendo di consulenti esperti degli enti locali, in modo tale da<br />

migliorare il nostro modo di rappresentare gli interessi dei Comuni, intervenire nei processi<br />

di definizione legislativa e offrire puntuali soluzioni ai problemi dei Comuni. La crescita<br />

nell’autorevolezza dell’Associazione, nella sua capacità di far emergere la voce dei Comuni,<br />

dipende anche dall’aumento di competenza specifica che l’Associazione ha ottenuto, nel<br />

corso dell’ultimo mandato giunto oggi a termine.<br />

59


60<br />

Con questo testo abbiamo provato a raccontare, sebbene in<br />

estrema sintesi, la storia di Anci Toscana degli ultimi anni.<br />

Abbiamo indicato, inoltre, i campi problematici e gli spazi di<br />

opportunità che è possibile intravedere all’orizzonte. Si tratta<br />

di un testo aperto, composto da domande in attesa di risposta.<br />

Il nucleo concettuale di tale documento risiede, infatti,<br />

nel sottotesto che attraversa la narrazione, nell’architettura<br />

originaria, costruita come accumulazione di interrogativi. Le<br />

questioni proposte al dibattito congressuale, i problemi che<br />

ciativo<br />

all’altezza dei compiti che ci troviamo di fronte: sono<br />

questi gli elementi fondanti del Bilancio sociale di mandato.


INDICE<br />

INTRODUZIONE<br />

PROLOGO<br />

p. I<br />

p. II<br />

M1<br />

MACROFUNZIONE 1: LA DIMENSIONE POLITICA<br />

La concertazione come modello di governance regionale p. 1<br />

La riforma del sistema di concertazione p. 5<br />

Riforma Delrio p. 9<br />

Ipotesi di lavoro p. 13<br />

Il modello Anci Toscana p. 19<br />

Verso il Congresso nazionale di Anci p. 29<br />

Coordinamento Anci Regionali p. 31<br />

Patto federativo p. 33<br />

M2<br />

MACROFUNZIONE 2: AGENZIA DI SERVIZI<br />

Servire ai Comuni p. 39<br />

Capire, condividere, imparare p. 41<br />

Supporto alle politiche pubbliche p. 45<br />

Azione legale p. 47<br />

Anci Toscana come Centrale Unica di Commitenza p. 49<br />

Ufficio Europa p. 51<br />

I PRINCIPI GUIDA<br />

Il modo di agire di Anci Toscana p. 55<br />

61


Anci Toscana<br />

Associazione dei Comuni della Toscana<br />

viale Giovine Italia, 17 - 50122 Firenze<br />

T. 055 2477490 F. 055 2260538<br />

Sede legale: Municipio di Prato Piazza del Comune 2, 59100 Prato<br />

posta@ancitoscana.it - pec@ancitoscana.com<br />

www.ancitoscana.it<br />

PI 01710310978 CF 84033260484<br />

Gli uffici sono aperti<br />

Dal lunedì al venerdì con orario 8.00 – 16.00<br />

Finito di stampare nel mese di agosto 2014<br />

Industria Grafica Valdarnese.

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