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centro tavola di Massimo Montanari<br />
La squadra del cuoco<br />
Niente di meglio di una cucina per sperimentare il lavoro di squadra,<br />
determinante per “orchestrare” un buon menu.<br />
19<br />
building”: questa<br />
espressione inglese, che<br />
significa “costruire una<br />
“Team<br />
squadra”, è molto usata<br />
oggi in amb<strong>it</strong>o aziendale, per significare<br />
che il buon funzionamento di<br />
un ufficio, di un reparto, di un’un<strong>it</strong>à<br />
produttiva è legato non solo all’abil<strong>it</strong>à<br />
dei singoli e alla qual<strong>it</strong>à del lavoro individuale,<br />
ma anche e soprattutto alla<br />
capac<strong>it</strong>à di “fare squadra”, incrociando<br />
le competenze e valorizzandole<br />
reciprocamente. Si è pertanto diffusa<br />
l’ab<strong>it</strong>udine di organizzare seminari e<br />
workshop (laboratori) per incentivare<br />
questa capac<strong>it</strong>à fra i dipendenti o<br />
dirigenti di aziende, d<strong>it</strong>te, enti.<br />
La cosa interessante è che queste esperienze<br />
di team building da un po’ di<br />
tempo si svolgono anche<br />
in cucina. Strutture didattiche<br />
attrezzate con<br />
banchi di lavoro, fornelli,<br />
forni (ho recentemente<br />
vis<strong>it</strong>ato quella di Academia<br />
Barilla a Parma) sono<br />
messe a disposizione delle<br />
aziende, sotto la guida di personale<br />
esperto – cuochi, o piuttosto “maestri<br />
di cucina” – che guidano gli osp<strong>it</strong>i nella<br />
realizzazione di un piatto o di un intero<br />
menu. È stato, infatti, dimostrato che<br />
la cucina è un luogo efficacissimo (oltre<br />
che divertente) per sperimentare<br />
che il lavoro di squadra è non solo utile<br />
ma necessario per portare a termine<br />
certi progetti. Realizzare una ricetta<br />
significa seguire una procedura: prima<br />
questo, poi quello, poi quell’altro, in un<br />
ordine prestabil<strong>it</strong>o. Quando si lavora in<br />
gruppo, armonizzare i tempi d’intervento<br />
e l’entrata in gioco delle singole<br />
operazioni è assolutamente indispensabile,<br />
pena il fallimento del progetto,<br />
o nel caso migliore un’inutile perd<strong>it</strong>a di<br />
tempo. Tanto per dire, non si possono<br />
gettare gli spaghetti prima che l’acqua<br />
giunga a bollore né versare il sugo prima<br />
che gli spaghetti siano cotti, ma il<br />
sugo in quel momento deve essere già<br />
pronto, perché in caso contrario gli<br />
spaghetti si appiccicano. Queste regole<br />
elementari costringono a mettere in<br />
pratica l’idea – meno ovvia di quanto<br />
sembri – che le cose devono essere fatte<br />
con un certo ordine e che per organizzare<br />
un gruppo a lavorare in ordine<br />
è necessaria una strategia collettiva.<br />
Strategico è anche il modo con cui si costruisce<br />
un menu. Anz<strong>it</strong>utto lo si deve<br />
pensare, progettare secondo una logica<br />
che è anche organizzativa: dall’antipasto<br />
al dessert, passando per il primo,<br />
per il secondo e per eventuali portate<br />
intermedie, tutto deve essere ideato in<br />
anticipo, così che gli ingredienti siano<br />
a portata di mano, le operazioni non si<br />
sovrappongano, tutto esca al momento<br />
giusto, con il giusto r<strong>it</strong>mo. Un direttore<br />
d’orchestra è forse indispensabile, ma<br />
la sua abil<strong>it</strong>à consiste soprattutto nel<br />
far lavorare insieme gli orchestrali, armonizzandone<br />
gli interventi.<br />
Se la cucina è maestra di v<strong>it</strong>a (perché<br />
ci costringe ad apprendere l’importanza<br />
delle procedure) a maggior ragione<br />
possiamo dire che ci insegna a vivere<br />
insieme. ❚<br />
il buongustaio di Silvia Inghirami<br />
Girolio d’Italia<br />
Dalla Puglia al Trentino: un viaggio lungo ma<br />
gustoso ha preso il via il 13 ottobre nel Salento<br />
per terminare il 22 dicembre a Tenno, in<br />
provincia di Trento. Ecco Girolio d’Italia 2012,<br />
la staffetta del gusto organizzata dall’Associazione<br />
Nazionale C<strong>it</strong>tà dell’Olio, dedicata<br />
quest’anno al tema del paesaggio olivicolo.<br />
Diciotto tappe e altrettante piazze <strong>it</strong>aliane (tra<br />
cui Selci nel Lazio, Cerreto Sann<strong>it</strong>a in Campania,<br />
Seggiano in Toscana) in cui si assaporerà<br />
il gusto dell’oro giallo e si parlerà di tutela del<br />
terr<strong>it</strong>orio, tra degustazioni di olio nuovo in<br />
abbinamento ai pani della tradizione e ad altri<br />
prodotti dell’eccellenza enogastronomica<br />
locale, mostre dedicate alle civiltà dell’olivo,<br />
vis<strong>it</strong>e ai frantoi, eventi musicali, antichi mercatini,<br />
spettacoli di piazza, manifestazioni folcloristiche,<br />
corsi di cucina con olio extravergine,<br />
coinvolgimento delle scolaresche in percorsi<br />
di conoscenza del mondo dell’olio extravergine<br />
e premiazioni dei migliori uliveti.