CAPANNI DA PESCA E DA CACCIA - Comune di Ravenna
CAPANNI DA PESCA E DA CACCIA - Comune di Ravenna
CAPANNI DA PESCA E DA CACCIA - Comune di Ravenna
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Ravenna</strong><br />
Area Economia e Territorio – Servizio Ambiente ed Energia<br />
STUDIO <strong>di</strong> INCIDENZA<br />
REGOLAMENTO <strong>CAPANNI</strong> <strong>DA</strong> <strong>PESCA</strong> E <strong>DA</strong> <strong>CACCIA</strong><br />
e particolarmente ricchi <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> pregio, resi ancor più fragili da un marcato rischio <strong>di</strong> ulteriore<br />
degrado. Dieci habitat <strong>di</strong> interesse comunitario, tra i quali tre prioritari, coprono i due terzi della<br />
superficie del sito.<br />
Vegetazione<br />
La carta della vegetazione del Parco del Delta riporta una quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> tipologie ambientali. Tra le<br />
<strong>di</strong>verse associazioni, si segnalano in particolare: brometi ari<strong>di</strong> delle radure sabbiose con Bromus<br />
erectus, Galium verum, Euphorbia cyparissias, Salvia pratensis e altre specie erbacee, talora<br />
associati a fasce retrodunali più o meno consolidate con Fumana procumbens, Helianthemum<br />
apenninum, H. nummularium e Sanguisorba minor; formazioni a Juniperus communis e Hippophae<br />
rhamnoides ssp. fluviatilis accompagnate da specie me<strong>di</strong>terranee e eurosiberiane, inse<strong>di</strong>ate su dune<br />
arretrate. Questi tipi sono <strong>di</strong>stribuiti soprattutto nella zona <strong>di</strong> Casalborsetti. Qui macchie e boscaglie<br />
rappresentano sta<strong>di</strong> <strong>di</strong> degradazione o anticipano formazioni boschive con Roverella e Farnia nei<br />
settori più asciutti, oppure pioppeti con Olmo e Frassino ossifillo, bordati da elofite, in corrispondenza<br />
<strong>di</strong> bassure umide. La grande pineta ombreggia macchie dei Prunetalia oppure boscaglie <strong>di</strong> sclerofille<br />
con Leccio, Fillirea, Asparago, Pungitopo, Osiride e Rosa sempreverde, a carattere più schiettamente<br />
me<strong>di</strong>terraneo, mentre nello Scolo della Pineta <strong>di</strong> Marina Romea alligna vegetazione sommersa <strong>di</strong><br />
acque salmastre con Zannichellia e Potamogeton. Fronteggiano l’arenile lembi dunali vivi con<br />
Agropireti, Eringio marino e poche altre specie dell’Echinophoro spinosae-Elymetum farcti (duna <strong>di</strong><br />
Porto Corsini) oppure formazioni <strong>di</strong> annuali a sviluppo primaverile in situazione più rilevata (duna <strong>di</strong><br />
Casalborsetti), a precedere un lato a monte più strutturato <strong>di</strong> specie perenni degli Ammophiletalia<br />
arun<strong>di</strong>naceae. Alla foce del Lamone alligna l’ultima comunità in zona su sabbie prossime alla battigia<br />
<strong>di</strong> annuali pioniere alonitrofile, con Cakile maritima e Salsola kali. Particolare interesse floristico<br />
suscita la presenza <strong>di</strong> specie rare e minacciate quali Salicornia veneta, Erianthus ravennae,<br />
Trachomitum venetum, Zanichellia palustris subsp. pe<strong>di</strong>cillata, Centaurea spinosa-ciliata subsp.<br />
tommasinii. Manca un rilievo floristico aggiornato rispetto a quelli <strong>di</strong> Pietro Zangheri (effettuati tra il<br />
1926 e il 1959). Sono sicuramente presenti alcune orchidee quali Orchis tridentata e Anacamptis<br />
pyramidalis; risulta estinta (erano due le stazioni in tutta la Regione) Spiranthes aestivalis; è da<br />
verificare la presenza <strong>di</strong> Limonium virgatum.<br />
Fauna<br />
Di grande interesse è l’avifauna, con <strong>di</strong>eci specie ni<strong>di</strong>ficatrici importanti, tra le quali sette tra gabbiani e<br />
sterne e quattro legate agli incolti ed ai coltivi cerealicoli (Ortolano e Albanella minore) o agli ambienti<br />
boscati con radure aperte (Succiacapre, Averla piccola). E’ specie ni<strong>di</strong>ficante uniloca per il Parco del<br />
Delta il Frosone. Tra i migratori, 19 specie sono legate agli ambienti acquatici (Svassi, vari<br />
Caradriformi tra cui la Beccaccia <strong>di</strong> mare ed il Fratino) oppure ai boschi con radure ed agli ambienti <strong>di</strong><br />
macchia (vari Silvi<strong>di</strong>, Torcicollo, Assiolo, Upupa). Per quanto riguarda i mammiferi, recentissime<br />
segnalazioni riportano la presenza del chirottero Barbastello, <strong>di</strong> interesse comunitario. Gli anfibi sono<br />
presenti con Raganella (Hyla italica), Rospo smeral<strong>di</strong>no e Rana verde, specie incluse nell'All. IV<br />
Direttiva Habitat e Convenzione <strong>di</strong> Berna. Circa i rettili, sono presenti sei specie <strong>di</strong> analoga rilevanza,<br />
tra le quali il Saettone (Elaphe longissima) e la Natrice tassellata. Nei canali e bacini con acque<br />
salmastre sono presenti specie ittiche <strong>di</strong> interesse comunitario quali Nono e Ghiozzetto cenerino<br />
(Pomatoschistus canestrini). Gli insetti annoverano lepidotteri quali Lycaena <strong>di</strong>spar, farfalla legata agli<br />
ambienti palustri e vari coleotteri: Paradromius longiceps, specie localizzata legata ai fragmiteti<br />
soprattutto in zone litoranee, Paederus melanurus, Scarabaeus semipunctatus specie tipica dei siti<br />
retrodunali, Polyphylla fullo legato alle formazioni pinetali, Cicindela majalis predatore legato agli<br />
ambienti termofili con suoli soffici e ben drenati.<br />
Pialassa Baiona, Risega e Pontazzo<br />
IT 4070004 SIC ZPS<br />
Descrizione e caratteristiche del sito<br />
Ampia laguna salmastra a contatto con il mare tramite canali, con acque a bassa profon<strong>di</strong>tà e fondali<br />
limoso-argillosi. Le Pialasse si sono formate a partire dal Rinascimento e devono le loro caratteristiche<br />
e l’attuale assetto in gran parte all’azione umana; attualmente sono <strong>di</strong>vise in chiari da argini erbosi e<br />
solcate da alcuni dossi con vegetazione alofila. In alcune zone limitrofe alla pineta, alimentate dalle<br />
acque <strong>di</strong> canali, prevale la vegetazione delle zone umide d’acqua dolce. Il sito racchiude un<br />
campionario pressochè completo <strong>di</strong> successioni sublitoranee a <strong>di</strong>verso gra<strong>di</strong>ente <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà e salinità,<br />
adottato Delibera <strong>di</strong> CC 10173/1 del 17/01/2013<br />
20 <strong>di</strong> 50