UnvoltoAMICO - Bellavite

INTERVISTA Patrizia Caregnato
Parlando con Patrizia,
mi sembra di chiacchierare
con un’amica, sarà l’effetto
mezzobusto. Il suo è un volto
noto, talmente noto da
sembrare addirittura familiare.
Così è più facile parlare di tutto:
di giornalismo e attualità, ma
anche della sua passione per la
natura e per la cucina orientale.
E della sua casa che somiglia
sempre più a uno zoo di Silvia Galeazzi
Un voltoAMICO

Siamo abituati a vederli e
ad ascoltarli ogni giorno,
quando ci informano sui
fatti, ci restituiscono il
pensiero di politici e pensatori e ci
raccontano i sentimenti della gente
comune. Ci mostrano piccoli e
grandi drammi del nostro Paese, e
uniscono l’Italia con un rimando
continuo di collegamenti, da Milano
a Taranto, da Cagliari a Torino. Il Tg
ci informa e ci racconta, e scrive la
storia giorno per giorno. Ma la vita
dei giornalisti televisivi non è solo
fatta di diretta. Dietro ogni redazione
c’è lavoro, sacrificio e dedizione.
Patrizia, cosa chiede oggi il pubblico
all’informazione
La gente vuole essere informata su
tutto e tempestivamente. La necessità
è quella di avere la notizia a portata
di mano, cercata su qualunque
mezzo, a volte anche a dispetto dell’approfondimento.
Da un recente sondaggio risulta
che il Tg di La 7 con la nuova
conduzione di Mentana è fra i
più seguiti. Secondo te qual è il
suo punto di forza
Mi sembra evidente che il punto di
forza del Tg di Mentana sia proprio
Mentana! Lo dico con grande rispetto
per la professionalità dei colleghi
che ci lavorano, tra l’altro uno
di loro è praticamente un amico di
famiglia. Gli ascolti, comunque, confermano
anche Studio Aperto come
punto di riferimento per l’informazione
televisiva. Scusa sai, tiro l’acqua
al mio mulino.
La politica appassiona ancora
gli italiani
Sicuramente, visto il momento particolare
crescono la voglia di politica
e il bisogno di capire.
Ti sarebbe piaciuto fare lo
scoop di Ostia, quello delle coatte
“birra e calippo”
Mi sa che non sarei stata in grado di
tradurre il “coattese”! Scherzi a
parte, fare uno scoop è il sogno di
qualunque giornalista, ma in quel
caso più che di uno scoop si è trattato
di un gioco, un tormentone
estivo.
Cosa rispondi a chi accusa il vostro
Tg di prestare troppa attenzione
alla cronaca bianca e
al gossip
Rispondo che Studio Aperto non
tralascia le notizie importanti a dispetto
di quelle meno importanti,
semplicemente completa l’informazione
anche con degli alleggerimenti.
Ma dissento su questa
percezione, vengo spesso fermata
dalla gente per strada che mi chiede
il perché di tutte quelle brutte notizie.
Penso che qualche notizia carina,
capace magari di strappare un
sorriso, non possa fare che bene.
Che ci dici di Live, il nuovo approfondimento
del venerdì di
Studio Aperto
Live è una grande opportunità di
approfondimento e, a mio avviso, un
programma ben fatto. Lo conduce e
lo cura Gabriella Simoni,
che per tutti è la Gabri, l’inviata
di guerra di Studio
Aperto, con Stefania Cavallaro,
entrambe mie amiche.
Io ci lavoro quando serve,
recentemente mi sono occupata
di cerchi nel grano.
A proposito di Ufo, tu ci
credi agli alieni Noi a Live
e a Studio Aperto più che
crederci lo siamo, soprattutto
quando usciamo dalla redazione tardissimo,
dopo intere giornate di
montaggi-fiume. Montiamo tutto
noi, dai nostri computer, senza
l’aiuto di tecnici. È molto faticoso,
ma fare tutto da sé dà parecchie
soddisfazioni.
Caso di Avetrana. Se fossi stata
al posto della Sciarelli cosa
avresti fatto
Difficile dirlo, la diretta amplifica
ogni cosa, il dietro le quinte è sempre
molto frenetico, immagino
l’adrenalina di quel momento. Comunque,
al posto della collega avrei
usato il cuore e la mia sensibilità di
mamma. L’esperienza avrebbe fatto
il resto.
È vero che al giornalismo ci sei
arrivata per caso
Ho cominciato per caso a Seimilano,
avevo 19 anni e studiavo all’accademia
di Belle Arti di Brera (Prof. Perusini,
me lo ricordo bene!). Da una
chiacchierata con un amico e da un
Cv mandato al momento giusto nel
posto giusto è cominciato tutto.
Pensavo di lavorare come scenografa,
ma poi ho sostituito una giornalista
reggendo, come si dice, il
microfono, e voilà! Ho lavorato a Telelombardia
e infine sono approdata
a Studio Aperto, dove ho lavorato
sotto la direzione di Mario Giordano,
Giorgio Mulè e di Giovanni Toti, l’attuale
direttore. La mia carriera l’ho
vissuta seguendo l’onda, che mi portava
verso una meta che mi piaceva
e allo stesso tempo mi spaventava.
Mi sono impegnata moltissimo, ho
“
Penso che qualche
notizia carina, capace
magari di strappare
un sorriso, non possa
fare che bene ”
lavorato duro e ho fatto tutto nei
tempi giusti, al momento giusto.
Anche mia figlia è arrivata nel momento
migliore. Sono fortunata, ma
la fortuna l’ho aiutata anche con una
buona dose di sudore.
La Camera di Commercio di Milano
ha sentenziato che le
donne lavorano troppo. Perché
ricevono pochi aiuti o siamo
tutte affette dalla “sindrome
Wonderwoman”
È la mia sindrome di sicuro. Abbiamo
necessità di fare tutto in
Vivere 23

tempi strettissimi, di farlo bene
senza disperdere denaro ed energie.
Ad esempio, io vivo in Brianza e, lavorando
a Milano 2, alle ore in redazione
devo sommare quelle del
viaggio di andata e ritorno in mezzo
al traffico. Per fortuna posso contare
sull’aiuto di nonni e baby sitter. Comunque
le donne sono tutte un po’
delle super eroine.
Ci racconti la tua giornata tipo
Alcuni mi dicono che in fondo devo
solo leggere il Tg, ecco non è proprio
così. Per “leggere” il Tg si arriva
in redazione alle 8.30 e si esce alle
19.30. Si leggono tutti i giornali, si
Le donne sono
tutte un po’ delle
super eroine ”
“
PATRIZIA CAREGNATO
Giornalista e caposervizio
di Studio Aperto, Patrizia è nata
a Seregno. Ha iniziato la sua
attività giornalistica a 19 anni
a SeiMilano. Dopo tre anni,
è approdata a TeleLombardia.
Dal 2000 è a Italia 1, come
conduttrice del TG della Rete
e curatrice dell’approfondimento
settimanale Lucignolo.
fanno 3-4 riunioni al giorno e si
scrive dalla A alla Z tutto ciò che si
dice in onda. La giornata è lunga e
complessa, ci devi mettere attenzione
e concentrazione, cui devi aggiungere
l’adrenalina della diretta.
Ci vuole disciplina: se si va in onda
non si può arrivare in ritardo. Però è
un bel lavoro, non lo cambierei mai
e ne sono felice.
Il rapporto con le colleghe
Da noi siamo in maggioranza donne
e, udite udite, amiche. Già, sembra
strano ma è così. La solidarietà e
l’aiuto, credimi, fanno parte della
quotidianità.
Hai dato il tuo contributo per
arricchire il ricettario di Benedetta
Parodi
A Benedetta devo tirare le orecchie.
Ultimamente in redazione si mangia
ben poco. Ma dove finiranno tutti
quei manicaretti Non sono una
gran cuoca, ma le ho suggerito la ricetta
degli spaghetti cinesi con verdurine.
Sono un’ex macrobiotica e
adoro la cucina orientale.
La parità dei sessi nei corridoi
Mediaset è stata raggiunta
Sì, il nostro vicedirettore è una
donna, Anna Brogliato.
La Canalis e Belen ce la faranno
a non fare solo le vallette a Sanremo
Aspetto con ansia di poter giudicare.
Ho letto che per mantenerti agli
studi lavoravi come modella.
24 Vivere

INTERVISTA Patrizia Caregnato
Giacinto Mariani, sindaco di Seregno
Che rapporto hai con il corpo
Porto ancora i segni dei 23 chili
presi in gravidanza. Sto lavorando
per tornare in forma, meno male
che l’altezza mi aiuta, 1.78 cm!
Come tutte le donne modificherei
qualcosa, ma la chirurgia per ora
non è nei miei pensieri.
Mai ricevute proposte indecenti
Mai, credimi. Ho sempre lavorato
con persone oneste e serie.
Bunga Bunga. Le ragazze degli
scandali a palazzo sono solo
sprovvedute o sono affascinate
dal potere
Per rispondere bisognerebbe sapere
cosa c’è di vero nei loro racconti.
Una volta hai detto “la TV ce
l’ho nel sangue”. Da che parte
stavi: Lorella Cuccarini o Heather
Parisi
La Parisi tutta la vita.
Cosa guardi in TV
Guardo poca TV, perché piuttosto
che stare a casa preferisco uscire e
passeggiare nella natura. Quando
sono da sola mi piace raccogliermi
nei miei pensieri e con la bimba
spesso andiamo a cavallo. Lei ha
solo quattro anni, ma mi sembra già
molto portata. Poi mi piace leggere,
anche se ultimamente leggo solo
libri di favole!
Ultima mostra visitata
“ Seregno
è un paese
adorabile e,
grazie al nostro
sindaco e
amico Giacinto
Mariani,
ora anche
bellissimo ”
Una mostra interattiva per bimbi
alla Triennale di Milano. Mia figlia si
è molto divertita.
Nata a Seregno, adesso dove
vivi
A Seregno. Ho vissuto a Milano per
un paio d’anni, ma me ne sono subito
pentita.
Cosa ti piace della vita in provincia
Chi è nato in provincia mi può capire:
non c’è niente di meglio di sentirsi
a casa. Adoro andare sempre
negli stessi posti, stessi negozi,
stessi bar. Mi piace sentirmi protetta
nella normalità della mia città.
Come sai Vivere ha il suo cuore
in Brianza. Raccontaci quali
sono i tuoi luoghi del cuore.
Primo fra tutti, Seregno, un paese
adorabile e, grazie al nostro
sindaco e amico Giacinto
Mariani, ora anche
bellissimo. Se chiudo gli
occhi penso anche a Rancate
e al santuario Mariano
dove mi sono
sposata e dove mi piace
tornare a pregare.
Hai tanti amici vip
Non sono vip, perché dovrei
avere amici vip Sono
solo una giornalista che lavora
in TV. I miei amici
sono quelli di sempre,
della mia gioventù. E tra i
nuovi amici nessuno è
stato scelto perché famoso.
So che sei un’animalista convinta…
La mia casa è uno zoo. E visto che
mia figlia è più sensibile di me, temo
che non saprò mai dirle di no se
vorrà adottare altri animali.
Ci racconti la storia del cane
trovatello che hai adottato mentre
giravi un servizio per Lucignolo
La storia di Sissi è questa. Ero in Sicilia
per un servizio, quando ho visto
una cagnolina che camminava a
stento per strada, magrissima. Per
darle un po’ di forze le ho comprato
un cannolo, la prima cosa che ho
trovato, e da quel momento siamo
diventate inseparabili. Ha dormito
due giorni davanti alla porta del mio
albergo e al momento di partire le
ho fatto un biglietto aereo per portarla
a casa. Oggi è la mia bimba a
quattro zampe.
Animalista e anche ecologista
Faccio la differenziata, sono attenta
agli sprechi e uso pochi detersivi,
anche perché mio marito è allergico.
Troppo poco, però…
Che rapporto hai col tempo che
passa
Ecco, appunto, passa. Mi piacerebbe
fermarlo. Ho troppe cose ancora
da fare. Non mi basterà una
sola vita. ■
Vivere 25