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Sicurezza alimentare pdf - Ecomeal

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SICUREZZA ALIMENTARE<br />

PREMESSA: CI SONO BUONE RAGIONI PER DECIDERE DI MANGIARE SANO, BUONO E PIEMONTESEE<br />

CONSUMARE PRODOTTI LOCALI E DI STAGIONE.<br />

TRA QUESTI: RISPETTARE LA TRACCIABILITA’, LA SICUREZZA E L’ETICHETTATURA DEGLI ALIMENTI<br />

La Commisione Europea, in qualità di Direzione Generale: Salute e tutela dei consumatori decide quali sono<br />

i principali obblighi degli operatori del settore <strong>alimentare</strong> e dei mangimi.<br />

Links<br />

http://www.regione.piemonte.it/sanita/cms/alimenti/controlli-ufficiali/1259-il-piano-gli-obiettivi-e-lelinee-guida.html<br />

http://www.regione.piemonte.it/sanita/cms/prevenzione-e-promozione-della-salute/pubblicazioni.html<br />

http://www.regione.piemonte.it/sanita/cms/alimenti.html<br />

Tracciabilità:<br />

Gli operatori devono essere in grado di identificare rapidamente ogni soggetto dal quale ricevono o al<br />

quale consegnano alimenti.<br />

Ridurre la distanza tra il luogo di produzione e il luogo di vendita significa diminuire i tempi di raccolta e<br />

trasporto.Arrivano sulla tavola prodotti più ricchi di sostanze protettive per la salute, si riduce l’impatto<br />

ambientale ed il consumo di risorse inquinanti: sia quello dovuto al trasporto sia quello relativo agli<br />

imballaggi<br />

SICUREZZA ALIMENTARE:<br />

Gli operatori non devono immettere sul mercato alimenti o mangimi non sicuri.<br />

DEFINIZIONE:<br />

<br />

<br />

Consapevolezza della qualità igienico-sanitaria, nutrizionale e organolettica degli alimenti nonché<br />

della qualità ambientale dei processi di produzione, trasformazione, preparazione e consumo dei<br />

cibi.<br />

Se le condizioni di base della popolazione sono caratterizzate da un forte rischio di malnutrizione,<br />

allora per <strong>Sicurezza</strong> Alimentare si intendono le misure che garantiscono la soddisfazione del<br />

fabbisogno proteico-calorico delle persone da un raccolto all’altro, ivi compreso un sufficiente<br />

livello di scorte per le evenienze negative. Se invece le condizioni socio-economiche escludono il<br />

pericolo di carestie, per <strong>Sicurezza</strong> Alimentare si intendono prevalentemente le problematiche di<br />

tipo qualitativo (igiene <strong>alimentare</strong>).


SICUREZZA ALIMENTARE<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Organismi di controllo<br />

Autorità Europea per la <strong>Sicurezza</strong> Alimentare (EFSA, European Food Safety Authority) è stata<br />

istituita nel 2002 a Parma (Italia). Produce consulenza specialistica per consentire alla Commissione<br />

europea, al Parlamento europeo e agli Stati membri dell’UE di prendere decisioni efficaci e puntuali<br />

in materia di gestione del rischio, grazie alle quali viene assicurata la protezione della salute dei<br />

consumatori europei e la sicurezza del cibo e della catena <strong>alimentare</strong>. Comunica con il pubblico in<br />

modo aperto e trasparente su tutte le materie che rientrano nel suo ambito di competenza.<br />

www.efsa.europa.eu/it/<br />

Direzione Sanità della Regione Piemonte con compiti di programmazione, indirizzo tecnico,<br />

coordinamento e verifica. www.regione.piemonte.it/sanita/cms/alimenti.html<br />

ASL regionali con funzioni di gestione delle attività locali di sorveglianza epidemiologica,<br />

prevenzione e controllo ufficiale mediante i Servizi Veterinari, organizzati nelle tre aree<br />

specialistiche, e i Servizi di Igiene alimenti e nutrizione (SIAN)<br />

Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (IZSPLVA) fornisce<br />

prodotti e servizi per difendere la salute del cittadino attraverso la sicurezza degli alimenti e la<br />

salute degli animali che li producono. www.izsto.it<br />

Centro Antidoping A. Bertinaria (CAD), con sede presso l’AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano (To),<br />

affianca l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta (IZSPLVA) e i<br />

Servizi Veterinari della Regione Piemonte nella lotta contro il doping animale e a salvaguardia della<br />

sicurezza <strong>alimentare</strong>. A tale scopo collabora con IZSPLVA all’effettuazione di analisi di screening e di<br />

conferma per la determinazione di residui di farmaci e promotori di crescita su materiali biologici e<br />

reperti prelevati dagli organi ufficiali di controllo in sede di ispezione presso allevamenti e macelli.<br />

www.antidoping.piemonte.it<br />

Strumenti di controllo<br />

HACCP (Dec. Leg. 155 del 1997) successivamente incorporato nel Pacchetto Igiene di emanazione<br />

comunitaria: Reg. CE 852 del 2004<br />

Standard ISO 22000:2005 sulla rintracciabilità nelle filiere agro-alimentari<br />

Codice a barre, detto codice UPC (Universal Product Code), imposto dalla normativa comunitaria<br />

CCE sull’etichetta di ogni prodotto venduto. Le prime due cifre indicano il Paese d’origine (80 per<br />

l’Italia), le successive 5 identificano la Ditta produttrice, le seguenti 5 il nome del prodotto e le<br />

rimanenti sono un controllo del codice stesso<br />

Sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi (Rapid Alert System for Food and Feed, RASFF),<br />

è un sistema in vigore all’interno della Comunità Europea dal 1979 e la sua base legale è il Reg.<br />

EC/178/2002, che stabilisce i principi della legislazione <strong>alimentare</strong> e individua la procedure da<br />

seguire per ottenere una sempre maggiore food safety. Si tratta di uno strumento importante<br />

dell'UE che consente il rapido ed efficace scambio di informazioni tra gli Stati membri e la<br />

Commissione nei casi in cui si rilevino rischi per la salute umana nella filiera degli alimenti e dei<br />

mangimi. Questo scambio di informazioni aiuta gli attori della sicurezza <strong>alimentare</strong> europea ad<br />

agire più rapidamente e in maniera coordinata per affrontare e risolvere tali rischi.<br />

ec.europa.eu/food/food/rapidalert/index_en.htm


SICUREZZA ALIMENTARE<br />

<br />

<br />

<br />

<strong>Sicurezza</strong> <strong>alimentare</strong> e clinica<br />

Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera e assistenziale. Alla luce delle stime di<br />

incidenza e prevalenza di alcune patologie cronico-degenerative per le quali l'alimentazione è un<br />

fattore determinante, l'OMS e l'UE hanno pianificato una politica internazionale finalizzata<br />

all'adozione di abitudini di vita salutari. Tra le principali iniziative ci sono accordi, interventi mirati a<br />

gruppi di popolazione ad alto rischio, nonché l'adattamento dei sistemi sanitari per garantire cure<br />

efficaci e continuità assistenziale. Il Consiglio d'Europa, inoltre, ha recentemente ribadito che la<br />

ristorazione ospedaliera è parte integrante della terapia clinica e che il ricorso al cibo rappresenta il<br />

primo e più economico strumento per il trattamento della malnutrizione.<br />

www.salute.gov.it/dettaglio/phPrimoPianoNew.jspid=302<br />

Garantire sia la sicurezza <strong>alimentare</strong> che quella nutrizionale, talvolta trascurata anche per la scarsa<br />

presenza di Unità Operative di Dietetica e Nutrizione clinica nell'ambito del SSN. Una corretta<br />

alimentazione costituisce uno straordinario fattore di salute e la nutrizione va dunque inserita a<br />

pieno titolo nei percorsi di diagnosi e cura, mentre una non corretta gestione del degente dal punto<br />

di vista nutrizionale può determinare complicanze e costituire, quindi, una "malattia nella<br />

malattia". L'aspetto nutrizionale è parte di una visione strategica più ampia del percorso di salute<br />

all'interno di un'attività assistenziale e clinica di qualità.<br />

www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1435_allegato.<strong>pdf</strong><br />

La Scuola di <strong>Sicurezza</strong> <strong>alimentare</strong> (SSA) ha come obiettivo principale quello di fornire<br />

un’informazione mirata ed aggiornata nell’ambito del comparto agro<strong>alimentare</strong> che di anno in<br />

anno si rinnova nei contenuti proponendo workshop, corsi, convegni, giornate, dedicate a temi di<br />

attualità, unitamente ad altre tematiche che emergono da proposte di Enti, Aziende, liberi<br />

professionisti, accademici che entrano a far parte dell’iniziativa o da suggerimenti di partecipanti<br />

che evidenziano specifiche necessità attraverso appositi questionari distribuiti durante ll’attività di<br />

formazione. www.sicurezz<strong>alimentare</strong>.it


WIKIPEDIA<br />

SICUREZZA ALIMENTARE<br />

SICUREZZA ALIMENTARE – Riferimenti utilizzati<br />

<strong>Sicurezza</strong> <strong>alimentare</strong> significa consapevolezza della qualità igienico-sanitaria, nutrizionale e organolettica<br />

degli alimenti, e della qualità ambientale dei processi di produzione, trasformazione, preparazione e<br />

consumo dei cibi.<br />

Laddove le condizioni di base della popolazione sono caratterizzate da forte rischio di denutrizione, per<br />

sicurezza <strong>alimentare</strong> si intendono primariamente le misure che assicurano la copertura delle esigenze delle<br />

popolazioni da un raccolto all'altro, con un sufficiente livello di scorte per le evenienze negative. Nei paesi<br />

in cui il pericolo di carestie generalizzate è basso, le problematiche di sicurezza <strong>alimentare</strong> sono<br />

prevalentemente di tipo qualitativo (igiene <strong>alimentare</strong>).<br />

La sicurezza <strong>alimentare</strong> comprende anche la buona qualità di un cibo o di una bevanda sotto il profilo<br />

igienico e sanitario.<br />

L'adozione di prassi idonee a cogliere questo obiettivo compete ai produttori dei generi alimentari, ma<br />

anche a tutti coloro che intervengono nei successivi passaggi e/o intermediazioni che l'alimento subisce<br />

fino all'acquisto da parte del consumatore finale (a questo proposito si parla di tracciabilità di filiera).<br />

L'obiettivo è quello di salvaguardare i necessari requisiti di salubrità del prodotto.<br />

Gli strumenti utili a raggiungere il risultato possono essere molteplici: taluni risultano obbligatori per legge,<br />

altri possono essere comunque opportunamente osservati anche se non imposti legislativamente.<br />

Alla prima categoria appartiene l'insieme di misure - che vanno sotto il nome di HACCP - introdotte dal<br />

decreto legislativo 155 del 1997. Tale decreto di emanazione nazionale, è stato abrogato dal pacchetto<br />

igiene, di emanazione comunitaria; in particolare il Reg. Ce 852 del 2004 disciplina l'igiene e l'autocontrollo<br />

nelle industrie alimentari; tale Regolamento estende l'autocontrollo (HACCP) anche alla produzione<br />

primaria (cioè agricola) e risulta più "flessibile" nell'applicazione alle piccole imprese.<br />

Alla seconda categoria appartengono tutte le altre misure adottate volontariamente, tra le quali molte<br />

sono state riassunte e codificate nello Standard ISO 22000:2005 che norma la rintracciabilità nelle filiere<br />

agroalimentari.<br />

La normativa CCE impone sull'etichetta un Codice a barre, detto codice UPC(Universal Product Code). Si<br />

tratta di un sistema internazionale di etichettatura che permette la lettura ottica sui lettori di cassa.<br />

http://static.blogo.it/designerblog/codebardixan.jpg<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Le prime due cifre riguardano il Paese d'origine (80 è per l'Italia);<br />

Le 5 cifre successive identificano la Ditta produttrice;<br />

Le successive 5 cifre identificano il nome del prodotto;<br />

Le cifre rimanenti sono il controllo del codice.


SICUREZZA ALIMENTARE<br />

L'Autorità Europea per la <strong>Sicurezza</strong> Alimentare - EFSA, acronimo di European Food Safety Authority, è<br />

un'agenzia dell'Unione europea istituita nel gennaio del 2002 ed ha sede a Parma, in Italia. Fornisce<br />

consulenza scientifica e una comunicazione efficace in materia di rischi, esistenti ed emergenti, associati<br />

alla catena <strong>alimentare</strong>. http://www.salute.gov.it/sicurezzaAlimentare/sicurezzaAlimentare.jsp<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

L'EFSA produce consulenza specialistica per consentire alla Commissione europea, al Parlamento<br />

europeo e agli Stati membri dell’UE di prendere decisioni efficaci e puntuali in materia di gestione del<br />

rischio, grazie alle quali viene assicurata la protezione della salute dei consumatori europei e la<br />

sicurezza del cibo e della catena <strong>alimentare</strong>. L'Autorità comunica con il pubblico in modo aperto e<br />

trasparente su tutte le materie che rientrano nel suo ambito di competenza. Le attività scientifiche<br />

dell'EFSA vengono utilizzate dalle autorità responsabili delle decisioni politiche per adottare o<br />

revisionare la legislazione europea in materia di sicurezza dei cibi e dei mangimi, per decidere in merito<br />

all'approvazione di sostanze regolamentate, come pesticidi e additivi alimentari, oppure per introdurre<br />

nuovi quadri normativi e formulare nuove politiche, ad esempio nel settore della nutrizione.<br />

L'EFSA ha già formulato pareri scientifici su una vasta serie di questioni problematiche legate al rischio.<br />

Tra queste: l'encefalopatia spongiforme bovina (BSE) e le encefalopatie spongiformi trasmissibili (TSE),<br />

la sicurezza degli additivi alimentari come l'aspartame, gli ingredienti alimentari allergenici, gli<br />

organismi geneticamente modificati (OGM), i pesci da allevamento o selvatici, i pesticidi e le<br />

problematiche di sanità veterinaria come l'influenza aviaria.<br />

L'EFSA, inoltre, assume incarichi di lavoro di sua spontanea iniziativa in ambiti scientifici, come i rischi<br />

emergenti, nei quali le conoscenze e gli approcci sono in costante evoluzione. Un esempio di tale<br />

attività è lo sviluppo di un approccio armonizzato per comparare i rischi che presentano le sostanze<br />

potenzialmente cancerogene.<br />

L'Autorità raccoglie e analizza dati scientifici per garantire che la valutazione del rischio a livello<br />

comunitario avvenga in base ad informazioni scientifiche di assoluta completezza. L'EFSA svolge tale<br />

attività in collaborazione con gli Stati membri dell'UE nonché tramite consultazioni pubbliche e inviti<br />

per raccogliere informazioni da fonti esterne.<br />

Infine, attraverso le proprie azioni di comunicazione dei rischi, l'EFSA fornisce informazioni coerenti,<br />

accurate e puntuali su questioni di sicurezza <strong>alimentare</strong> a tutte le parti interessate e al pubblico in<br />

generale, sulla base delle valutazioni del rischio effettuate dall'Autorità e della sua esperienza<br />

scientifica.


L'EFSA è costituita da quattro organi:<br />

SICUREZZA ALIMENTARE<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

il consiglio di amministrazione, prepara il bilancio dell'EFSA, ne approva il programma di lavoro<br />

annuale ed è responsabile della collaborazione dell'Autorità con le organizzazioni partner in tutta<br />

l'Unione europea e non solo.<br />

Il direttore esecutivo, ricopre la funzione di rappresentante legale dell'Autorità. Il direttore<br />

esecutivo è responsabile per tutte le questioni operative e relative all'organico nonché per la<br />

redazione dei programmi di lavoro annuali in consultazione con la Commissione europea, il<br />

Parlamento europeo e gli Stati membri dell'UE.<br />

Il direttore esecutivo si avvale della collaborazione del foro consultivo, costituito rappresentanti<br />

degli organi nazionali responsabili della valutazione del rischio negli Stati membri, ed inoltre da<br />

osservatori di Islanda, Norvegia e Svizzera, e da un rappresentante della Commissione europea.<br />

I pareri scientifici e la consulenza dell'EFSA sono formulati dal comitato scientifico e dai gruppi<br />

scientifici, ciascuno nei rispettivi ambiti di specializzazione. I membri del comitato scientifico e dei<br />

gruppi scientifici dell'EFSA sono scienziati altamente qualificati ed esperti nella valutazione del<br />

rischio.<br />

INTERNET<br />

La Scuola per la <strong>Sicurezza</strong> Alimentare. www.sicurezz<strong>alimentare</strong>.it/<br />

<br />

<br />

La Scuola di <strong>Sicurezza</strong> Alimentare, comparto della Fondazione per le Biotecnologie di Torino dedicato<br />

alla formazione tecnico- scientifica in ambito agricolo e <strong>alimentare</strong>, nasce nel 2006 su iniziativa di alcuni<br />

liberi professionisti operanti nel settore agro<strong>alimentare</strong>.<br />

Scaturisce a seguito della “nuova” politica agricola comunitaria che ha eliminato la direttiva 93/43CEE<br />

generale sull’igiene, la direttiva 92/46 CEE sul latte e derivati, gran parte delle direttive verticali in<br />

materia di carne e derivati, molluschi, prodotti della pesca, e, da ultimo, la direttiva 89/397 CEE sul<br />

controllo ufficiale degli alimenti, sostituendole con il cosiddetto “pacchetto igiene” (Regg. CE 852-853-<br />

854-882/2004) e con il Reg. CE 185/2005. Con l’attuazione del “pacchetto igiene 2004”, a partire dal 1°<br />

gennaio 2006, gli operatori del settore si sono trovati, infatti, a dover cambiare le loro prassi operative,<br />

per garantire la sicurezza igienica del prodotto in tutte le fasi della filiera, nel quadro di un nuovo<br />

rapporto con l’Autorità Pubblica di Controllo.<br />

Obiettivi<br />

La Scuola di <strong>Sicurezza</strong> <strong>alimentare</strong> (SSA) ha come obiettivo principale quello di fornire un’informazione<br />

mirata ed aggiornata nell’ambito del comparto agro<strong>alimentare</strong> che di anno in anno si rinnova nei<br />

contenuti proponendo workshop, corsi, convegni, giornate, dedicate a temi di attualità, unitamente ad<br />

altre tematiche che emergono da proposte di Enti, Aziende, liberi professionisti, accademici che<br />

entrano a far parte dell’iniziativa o da suggerimenti di partecipanti che evidenziano specifiche necessità<br />

attraverso appositi questionari distribuiti durante ll’attività di formazione<br />

Altro obiettivo è quello di creare sinergie utili al mondo della ricerca, alle aziende e al personale<br />

operante sia nelle imprese che nelle strutture pubbliche. Per questo l’innovazione che si cerca di<br />

conferire alla formazione si basa sul coinvolgimento nell’attività di erogazione di avvocati esperti in<br />

diritto <strong>alimentare</strong>, professori universitari che si curano di ricerca, responsabili di aziende che evidenzino<br />

criticità nell’attuazione delle norme e rappresentanti di Enti Pubblici addetti al controllo ufficiale.


SITO REGIONE<br />

SICUREZZA ALIMENTARE<br />

http://www.regione.piemonte.it/sanita/cms/alimenti.html<br />

Il tema della sicurezza <strong>alimentare</strong> è considerato tra i più importanti nelle politiche di sanità pubblica a<br />

livello mondiale. Per adeguare gli interventi delle Autorità pubbliche ai cambiamenti avvenuti negli ultime<br />

decenni, l’Unione Europea ha effettuato una profonda revisione della normativa in materia, per fornire ai<br />

cittadini il più elevato livello di garanzie sulla sicurezza degli alimenti.<br />

La nuova politica sanitaria prevede un approccio coordinato e integrato per la valutazione dei rischi<br />

correlati alla produzione di alimenti lungo tutte le filiere produttive “dal campo alla tavola”. La sicurezza del<br />

prodotto <strong>alimentare</strong> viene tutelata sia dall’operatore del settore <strong>alimentare</strong>, mediante l’adozione di piani di<br />

autocontrollo basati sulle procedure di Hazard Analysis and Critical Control Point (HACCP), sia dal sistema<br />

dei controlli pubblici ufficiali.<br />

A livello regionale la Direzione Sanità ha compiti di programmazione, indirizzo tecnico, coordinamento e<br />

verifica, mentre in ciascuna ASL le funzioni di gestione delle attività locali di sorveglianza epidemiologica,<br />

prevenzione e controllo ufficiale sono attribuite ai Servizi Veterinari, organizzati nelle tre aree<br />

specialistiche, e ai Servizi di Igiene alimenti e nutrizione (SIAN).<br />

Nelle schede seguenti gli operatori delle ASL possono reperire i principali strumenti di programmazione e<br />

gestione delle attività collegate alla sicurezza <strong>alimentare</strong> e gli atti di indirizzo regionali.<br />

Inoltre gli operatori delle imprese alimentari possono trovare le informazioni e la modulistica per la notifica<br />

e registrazione delle imprese alimentari all’autorità competente (ASL).<br />

VEDI SCHEDE<br />

CAD E SICUREZZA ALIMENTARE<br />

http://www.antidoping.piemonte.it/cms/index.phpoption=com_content&view=article&id=57&Itemid=70<br />

&lang=it<br />

Doping animale e sicurezza <strong>alimentare</strong><br />

Il CAD affianca l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta (IZSPLVA) e i<br />

Servizi Veterinari della Regione Piemonte nella lotta contro il doping animale e a salvaguardia della<br />

sicurezza <strong>alimentare</strong>. A tale scopo collabora con IZSPLVA all’effettuazione di analisi di screening e di<br />

conferma per la determinazione di residui di farmaci e promotori di crescita su materiali biologici e reperti<br />

prelevati dagli organi ufficiali di controllo in sede di ispezione presso allevamenti e macelli.<br />

Il CAD è inoltre impegnato nella ricerca scientifica a supporto delle predette attività, con il fine di<br />

perseguire, attraverso l’innovazione, la massima efficienza nelle strategia di contrasto agli illeciti in campo<br />

veterinario.<br />

Tossicologia Veterinaria<br />

Il CAD esegue analisi tossicologiche su materiali biologici ed autoptici e presunte esche, per accertare<br />

situazioni di avvenuta o potenziale intossicazione acuta.


SICUREZZA ALIMENTARE<br />

SICUREZZA ALIMENTARE E CLINICA<br />

http://www.salute.gov.it/dettaglio/phPrimoPianoNew.jspid=302<br />

Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera e assistenziale.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Lo stato nutrizionale contribuisce alla qualità della vita di ogni individuo e l'alimentazione costituisce un<br />

importante fattore di rischio per numerose patologie.<br />

Alla luce delle stime di incidenza e prevalenza di alcune patologie cronico-degenerative per le quali<br />

l'alimentazione è un fattore determinante, l'OMS e l'UE hanno pianificato una politica internazionale<br />

finalizzata all'adozione di abitudini di vita salutari. Tra le principali iniziative ci sono accordi, interventi<br />

mirati a gruppi di popolazione ad alto rischio, nonché l'adattamento dei sistemi sanitari per garantire<br />

cure efficaci e continuità assistenziale.<br />

Il Consiglio d'Europa, inoltre, ha recentemente ribadito che la ristorazione ospedaliera è parte<br />

integrante della terapia clinica e che il ricorso al cibo rappresenta il primo e più economico strumento<br />

per il trattamento della malnutrizione.<br />

La malnutrizione, problema spesso sottovalutato e presente già all'inizio del ricovero, aumenta durante<br />

la degenza, particolarmente negli anziani e nei lungodegenti, e comporta elevati costi, sia diretti<br />

(correlati alla patologia), sia indiretti (aumentata vulnerabilità alla malattia, ricoveri ripetuti, ecc.)<br />

La attuale situazione italiana vede una disomogeneità particolarmente marcata tra le Regioni e, spesso,<br />

nell'ambito della stessa Regione, tra le diverse strutture. Tale disomogeneità non si manifesta soltanto<br />

a livello di qualità nutrizionale, ma anche<br />

nell'approccio alle varie problematiche quali ad esempio modalità di distribuzione del pasto, livello di<br />

conoscenza degli operatori, figure professionali impiegate, diversa consapevolezza del ruolo<br />

dell'alimentazione nella promozione della salute, mentre la<br />

Nutrizione deve essere inserita a pieno titolo nei percorsi di diagnosi e cura.<br />

Per fronteggiare queste problematiche, il Ministero della Salute ha istituito presso la Direzione<br />

Generale per la <strong>Sicurezza</strong> degli Alimenti e della Nutrizione, un tavolo tecnico che ha predisposto, come<br />

per la ristorazione scolastica, linee di indirizzo nazionale, cioè un modello da proporre a livello<br />

nazionale, al fine di rendere omogenee le attività connesse con la ristorazione ospedaliera e<br />

assistenziale, intese a migliorare il rapporto dei pazienti ricoverati con il cibo.<br />

La Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e<br />

Bolzano, ha sancito l'intesa sulle linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera e<br />

assistenziale<br />

Le Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera ed assistenziale riconoscono quali<br />

elementi portanti la centralità del paziente ospedalizzato e il rispetto delle sue esigenze nutrizionali<br />

specifiche.<br />

Tra le tematiche affrontate, sono di grande attualità e rilevanza per il benessere psicofisico del paziente<br />

le strategie gestionali e clinico-nutrizionali da adottare per la prevenzione e cura della malnutrizione e<br />

la descrizione delle modalità organizzative della ristorazione.


SICUREZZA ALIMENTARE<br />

L'intento è quello di garantire sia la sicurezza <strong>alimentare</strong> che quella nutrizionale, talvolta trascurata anche<br />

per la scarsa presenza di Unità Operative di Dietetica e Nutrizione clinica nell'ambito del SSN.<br />

Una corretta alimentazione costituisce uno straordinario fattore di salute e la nutrizione va dunque inserita<br />

a pieno titolo nei percorsi di diagnosi e cura, mentre una non corretta gestione del degente dal punto di<br />

vista nutrizionale può determinare complicanze e costituire, quindi, una "malattia nella malattia". L'aspetto<br />

nutrizionale è parte di una visione strategica più ampia del percorso di salute all'interno di un'attività<br />

assistenziale e clinica di qualità.<br />

La ristorazione in ospedale e nelle strutture assistenziali deve divenire un momento di educazione<br />

<strong>alimentare</strong> e di vera e propria cura; a tal fine, occorre sensibilizzare e formare il personale, renderlo<br />

consapevole della delicatezza della materia e disporre di strumenti fondamentali quali il Prontuario<br />

dietetico (o Dietetico), il monitoraggio del grado di soddisfacimento del paziente e la rilevazione periodica<br />

degli<br />

scarti.<br />

Il Ministero, nell'ottica di migliorare la qualità del servizio, la soddisfazione e lo stato di salute del paziente<br />

intende monitorare la situazione, valutare il riscontro e l'efficacia delle presenti Linee di indirizzo nazionale<br />

per la ristorazione ospedaliera e assistenziale, anche attivando una Rete nazionale di monitoraggio<br />

attraverso le Regioni e le Province Autonome, secondo modalità che saranno concordate.<br />

SICUREZZA ALIMENTARE E RASFF<br />

Il Sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi, o Rapid Alert System for Food and Feed (RASFF), è<br />

un sistema in vigore all’interno della Comunità Europea dal 1979 e la sua base legale è il Reg. EC/178/2002,<br />

che stabilisce i principi della legislazione <strong>alimentare</strong> e individua la procedure da seguire per ottenere una<br />

sempre maggiore food safety.<br />

Si tratta di uno strumento importante dell'UE che consente il rapido ed efficace scambio di informazioni tra<br />

gli Stati membri e la Commissione nei casi in cui si rilevino rischi per la salute umana nella filiera degli<br />

alimenti e dei mangimi. Questo scambio di informazioni aiuta gli attori della sicurezza <strong>alimentare</strong> europea<br />

ad agire più rapidamente e in maniera coordinata per affrontare e risolvere tali rischi.<br />

Quando un membro del RASFF entra in possesso di qualsiasi informazione a proposito di serio rischio per la<br />

salute, derivante da alimenti o mangimi, è tenuto a notificarlo immediatamente alla Commissione Europea<br />

tramite il RASFF. In particolare, gli Stati membri devono notificare alla Commissione se intendono prendere<br />

provvedimento come il ritiro o il richiamo di prodotti alimentari o mangimi dal mercato al fine di tutelare la<br />

salute dei consumatori, e se è ritenuta necessaria un’azione rapida. Essi sono anche tenuti a notificare se<br />

hanno convenuto con l’operatore responsabile che un alimento o mangime non dovrebbe essere immesso<br />

sul mercato, se la misura è adottata a causa di un grave rischio. Lo stesso procedimento si applica quando il<br />

prodotto in questione è messo sul mercato sotto determinate condizioni. La Commissione trasmette<br />

immediatamente la notifica a tutti i membri della rete.<br />

Gli Stati membri sono inoltre tenuti a notificare tutti i respingimenti (rejection) di alimenti e mangimi ai<br />

posti di frontiera dell’Unione europea a causa di un rischio per la salute. La Commissione deve quindi<br />

notificare immediatamente il respingimento a tutti i posti di frontiera e al paese di origine.


SICUREZZA ALIMENTARE<br />

Fanno parte della rete del RASFF:<br />

l’Unione europea, tramite la Commissione europea e l’Autorità europea per la sicurezza <strong>alimentare</strong> (EFSA);<br />

l’Associazione europea di libero scambio (EFTA); e, attraverso i rispettivi organi deputati, i seguenti Stati:<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

Austria<br />

Belgio<br />

Bulgaria<br />

Cipro<br />

Danimarca<br />

Estonia<br />

Finlandia<br />

Francia<br />

Germania<br />

Grecia<br />

Irlanda<br />

Italia<br />

Islanda<br />

Lettonia<br />

Liechtenstein<br />

Lituania<br />

Lussemburgo<br />

Malta<br />

Norvegia<br />

Olanda<br />

Polonia<br />

Portogallo<br />

Regno unito<br />

Repubblica Ceca<br />

Romania<br />

Slovacchia<br />

Slovenia<br />

Spagna<br />

Svezia<br />

Svizzera<br />

Ungheria<br />

Per l’Italia l’organo referente del RASFF è il Ministero della Salute.


Le notifiche del RASFF<br />

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SICUREZZA ALIMENTARE<br />

Vi sono due tipi di notifiche per il RASFF: notifiche di mercato (market notifications) e respingimenti<br />

al confine (border rejections). Un membro della rete invia una notifica di mercato quando viene<br />

riscontrato un rischio in un prodotto <strong>alimentare</strong> o mangime presente sul mercato. Un<br />

respingimento al confine è inviato quando non viene permesso ad un prodotto di entrare nella<br />

Comunità europea.<br />

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Vi sono poi due tipi di notifiche di mercato: le allerte (alert) e le notifiche informative (information<br />

notifications). Insieme ai respingimenti al confine e alle notifiche delle news (news notifications)<br />

abbiamo quindi quattro tipologie di notifiche:<br />

Notifiche di allerta (alert notifications): sono inviate quando un alimento o mangime che presenta<br />

un serio rischio per la salute viene riscontrato sul mercato e quando è richiesta un’azione rapida. Il<br />

membro del RASFF che identifica il problema e intraprende le azioni corrispondenti (ad esempio il<br />

ritiro del prodotto) dà il via all’allerta. L’obiettivo della notifica è di dare a tutti i membri del RASFF<br />

l’informazione per verificare se il prodotto in questione sia sui loro mercati, affinché possano<br />

prendere le misure necessarie.<br />

Notifiche informative (information notifications): vengono utilizzate quando viene identificato un<br />

rischio a proposito di un alimento o mangime sul mercato, ma gli altri membri non sono tenuti ad<br />

intraprendere un’azione rapida. Questo perché il prodotto non è mai arrivato o non è più presente<br />

sui loro mercati, o perché la natura del rischio semplicemente non richiede tale azione.<br />

Respingimenti al confine (border rejection): riguardano le partite di alimenti e mangimi che sono<br />

state testate e respinte ai confini esterni dell’UE (e dell’Area Economica Europea – EEA) a causa del<br />

riscontro di un rischio per la salute. Le notifiche vengono inviate a tutte le postazioni di confine<br />

dell’EEA al fine di rafforzare i controlli e assicurare che il prodotto rifiutato non rientri nell’UE<br />

attraverso un’altra frontiera.<br />

News: qualsiasi informazione correlata alla sicurezza di prodotti alimentari o mangimi che non sia<br />

stata comunicata come allerta o notifica informativa, ma che viene ritenuta di interesse per le<br />

attività di controllo, viene trasmessa ai membri del RASFF sotto questa categoria.<br />

È possibile accedere al database del RASFF tramite l’apposito sito.<br />

Link utili:<br />

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Sito del RASFF<br />

Database RASFF<br />

Sito del Ministero della Salute<br />

Pagina del RASFF al sito delle Politiche Comunitarie

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