Corso di astronomia, Lezione 2, 18/11/2010. Daniele Gasparri.
Corso di astronomia, Lezione 2, 18/11/2010. Daniele Gasparri.
Corso di astronomia, Lezione 2, 18/11/2010. Daniele Gasparri.
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secondo stato <strong>di</strong> aggregazione della materia. Se innalziamo la temperatura oltre i 100 gra<strong>di</strong>, l’acqua dopo un<br />
po’ è scomparsa del tutto perché è evaporata, ovvero si è trasformata in gas: questo è il terzo stato <strong>di</strong><br />
aggregazione della materia. Ogni sostanza, dall’acqua ai metalli, può trovarsi in questi tre stati <strong>di</strong><br />
aggregazione, a seconda delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> temperatura e pressione.<br />
Accanto a questi 3 stati ben conosciuti, che ricapitolando sono: solido, liquido e gassoso, esiste nell’Universo<br />
un altro stato in cui la materia può trovarsi: il plasma.<br />
Quando un gas viene riscaldato ad oltre 10000 gra<strong>di</strong>, esso assume delle proprietà particolari. Tutta la materia<br />
infatti è costituita da molecole, le quali sono costituite da gruppi <strong>di</strong> almeno due atomi, aggregati elementari<br />
formati da un nucleo, nel quale si trovano protoni e neutroni, ed un involucro esterno formato da particelle<br />
molto piccole e leggere, denominate elettroni. I protoni del nucleo sono 2000 volte più pesanti degli elettroni<br />
ed hanno carica positiva. Gli elettroni, nonostante siano molto più leggeri, hanno carica negativa uguale e<br />
contraria a quella dei protoni. Attraverso una sorta <strong>di</strong> rotazione, gli elettroni riescono a non essere attratti<br />
dalle cariche positive del nucleo e formano l’atomo così come lo conosciamo. Ogni atomo è composto da un<br />
ugual numero <strong>di</strong> elettroni e protoni, così che la carica totale netta è nulla; questo è un fatto importante perché<br />
ci <strong>di</strong>ce che tutta la materia è elettricamente neutra.<br />
Quando un gas viene scaldato a temperature elevatissime, ad un certo punto l’energia che viene fornita<br />
attraverso il calore prima <strong>di</strong>sgrega le molecole nei singoli atomi: il gas, qualsiasi gas <strong>di</strong>venta atomico, ovvero<br />
formato da atomi e non più da molecole complesse. Aumentando il calore, oltre i 10000°C, i singoli atomi<br />
cominciano a perdere gli elettroni: quando un atomo perde uno o più elettroni si <strong>di</strong>ce ionizzato ed esso<br />
<strong>di</strong>venta elettricamente carico, perché non possiede più lo stesso numero <strong>di</strong> particelle positive e negative.<br />
Questo è lo stato <strong>di</strong> plasma: un gas così caldo che le molecole <strong>di</strong> cui è composto sono ormai <strong>di</strong>sgregate in<br />
singoli atomi, i quali inoltre sono ionizzati, ovvero protoni ed elettroni non stanno più insieme ma hanno una<br />
vita separata; in altre parole non esistono più gli atomi come li conosciamo e <strong>di</strong> fatto tutta la materia è<br />
<strong>di</strong>sgregata nei costituenti principali, che sono elettroni e nuclei atomici.<br />
Quando un gas è nello stato <strong>di</strong> plasma emette una grande quantità <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azione elettromagnetica,<br />
principalmente nell’ultravioletto e nei raggi X. Inoltre, poiché non è più elettricamente neutro, esso non sente<br />
più solamente la presenza della forza <strong>di</strong> gravità, ma anche i campi magnetici che permeano praticamente<br />
tutto l’universo. Un gas allo stato <strong>di</strong> plasma può essere anche molto più denso perché le singole particelle che<br />
compongono gli atomi sono molto più piccole degli atomi stessi, quin<strong>di</strong> quando l’atomo si è <strong>di</strong>sgregato il gas<br />
può comprimersi almeno 1000 volte <strong>di</strong> più rispetto a quando non era nello stato <strong>di</strong> plasma. Questa maggiore<br />
compressione è alla base dell’esistenza stessa delle stelle e dell’Universo, perché rende possibile il processo<br />
<strong>di</strong> fusione nucleare con il quale le stelle brillano e quin<strong>di</strong> sopravvivono.<br />
Sebbene questo particolare stato della materia sia pressoché assente sulla Terra, è lo stato nel quale si trova<br />
circa il 99% <strong>di</strong> tutta la materia dell’Universo: ancora una volta, le nostre esperienze quoti<strong>di</strong>ane non<br />
rispecchiano il reale comportamento dell’Universo!<br />
All’interno <strong>di</strong> ogni stella il gas non è più composto da atomi, ma da nuclei atomici, principalmente idrogeno<br />
ed elio e da un mare <strong>di</strong> elettroni liberi. La grande temperatura e pressione comprime enormemente questa<br />
miscela <strong>di</strong> particelle atomiche, arrivando a produrre il fenomeno della fusione nucleare.<br />
E’ ben noto che quando avviciniamo due particelle aventi la stessa carica, esse si respingono. Si tratta <strong>di</strong><br />
un’esperienza simile a quella che potete fare con due calamite: se avvicinate due poli uguali essi si<br />
respingono e non c’è speranza <strong>di</strong> farli unire.<br />
Con le cariche elettriche succede la stessa cosa: due cariche dello stesso segno si respingono, tanto più<br />
quando sono vicine. All’interno della stella, quin<strong>di</strong>, dove protoni ed elettroni sono molto compressi, vi<br />
devono essere delle immense forza repulsive tra le singole particelle.<br />
Questo è vero, ma fino ad un certo punto.<br />
La Natura infatti ci stupisce ancora una volta con un fatto sorprendente, ma fondamentale per l’esistenza<br />
stessa dell’Universo: quando due particelle cariche positivamente, come due protoni, vengono avvicinate più<br />
<strong>di</strong> una certa soglia, invece <strong>di</strong> respingersi si attraggono e si fondono fino a formare un nucleo atomico<br />
composto da due protoni, ovvero un nucleo <strong>di</strong> una nuova sostanza: l’elio.<br />
Per capire bene l’esempio è come se facciamo scontrare due palle <strong>di</strong> gomma: maggiore è la forza che<br />
imprimiamo, più violento è l’urto e le palle rimbalzeranno con maggiore forza, allontanandosi le une dalle<br />
altre in modo sempre più veloce, fino ad un certo punto, quando la forza con cui le facciamo scontrare è così<br />
grande che le palle invece <strong>di</strong> rimbalzare l’una contro l’altra e allontanarsi, si uniscono, si fondono senza<br />
alcuna possibilità <strong>di</strong> separarsi.<br />
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