impiego dell'alga verde chlamydomonas reinhardtii per la - CIRIAF
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7° Congresso Nazionale <strong>CIRIAF</strong> – Atti (Perugia 30/31 marzo 2007)<br />
IMPIEGO DELL’ALGA VERDE CHLAMYDOMONAS REINHARDTII PER LA<br />
PRODUZIONE DI IDROGENO<br />
Ines Montecarlo 1 , Naida Corsi 2 , Margherita Giuliobello 2 , Federico Rossi 3 , Elio Cenci 1 , Francesco Bistoni 1 ,<br />
Antonel<strong>la</strong> Mencacci 1<br />
1 Sezione di Microbiologia, Dipartimento di Medicina S<strong>per</strong>imentale e Scienze Biochimiche,<br />
Università degli Studi di Perugia, Via del Giochetto, 06122 Perugia.<br />
2 IPASS-Consorzio Ingegneria Per l’Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile, Via G. Guerra 23, 06127 Perugia.<br />
3 Sezione di Fisica Tecnica, Dipartimento di Ingegneria Industriale, Università degli Studi di Perugia, Via<br />
Duranti 67, 06125 Perugia.<br />
SOMMARIO<br />
INTRODUZIONE<br />
La produzione fotobiologica di idrogeno da parte dell’alga <strong>verde</strong> Ch<strong>la</strong>mydomonas <strong>reinhardtii</strong> ha sviluppato notevole<br />
interesse nel campo del<strong>la</strong> ricerca sulle energie rinnovabili. La quantità di idrogeno prodotto da quest’alga dipende da vari<br />
fattori quali <strong>la</strong> composizione del terreno di coltura, l’esposizione al<strong>la</strong> luce so<strong>la</strong>re, <strong>la</strong> presenza di ossigeno, etc.<br />
Nel nostro studio stiamo s<strong>per</strong>imentando le migliori condizioni di coltura dell’alga, al fine di ottenere una produzione<br />
ottimale di idrogeno. La s<strong>per</strong>imentazione re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> coltivazione di C. <strong>reinhardtii</strong> in terreni con diversa composizione<br />
chimica ha dimostrato che, in accordo con <strong>la</strong> letteratura specifica, <strong>la</strong> più elevata produzione di idrogeno si ottiene in terreno<br />
Tris-acetate phosphate (TAP) privo di zolfo e solfati. Sono stati condotti due es<strong>per</strong>imenti sottoponendo le colture a diverse<br />
condizioni di illuminamento. Nel primo es<strong>per</strong>imento sono stati utilizzati due tipi di <strong>la</strong>mpade fluorescenti a vapori di mercurio<br />
con diverse tem<strong>per</strong>ature di colore (rispettivamente 5.600 e 2.700 K), e una <strong>la</strong>mpada allo xeno con una tem<strong>per</strong>atura di colore di<br />
6.800 K. Nel secondo es<strong>per</strong>imento sono state impiegate due delle <strong>la</strong>mpade già utilizzate nel primo es<strong>per</strong>imento (una <strong>la</strong>mpada<br />
fluorescente a vapori di mercurio con una tem<strong>per</strong>atura di colore di 2.700 K e una <strong>la</strong>mpada allo xeno con una tem<strong>per</strong>atura di<br />
colore di 6.800 K). Inoltre alcuni campioni sono stati sottoposti ad illuminazione naturale. Lo scopo è stato quello di stabilire<br />
l’effetto delle diverse condizioni di illuminamento sul<strong>la</strong> produzione di idrogeno da parte delle colture.<br />
L’utilizzo indiscriminato di fonti non rinnovabili comporta<br />
sia il problema di garantire <strong>la</strong> sicurezza<br />
dell’approviggionamento di energia che quello di arginare<br />
l’impatto ambientale re<strong>la</strong>tivo a tale uso. Da qui <strong>la</strong> necessità di<br />
dover ricorrere a fonti di energia rinnovabili ovvero forme di<br />
energia che si rigenerano rapidamente mediante processi<br />
naturali. Una delle possibili alternative ai combustibili fossili è<br />
rappresenta dall’ idrogeno in quanto fonte di energia pulita e<br />
rinnovabile. L’affermarsi di questa tecnologia, una volta<br />
su<strong>per</strong>ati i suoi limiti intrinseci, è sicuramente una delle più<br />
affascinanti e stimo<strong>la</strong>nti prospettive nell’ottica di uno sviluppo<br />
ambientale e sociale realmente sostenibile.<br />
Lo sviluppo di una economia fondata sull’idrogeno<br />
richiede quindi l’implementazione di metodi di produzione,<br />
economicamente e tecnicamente competitivi. La produzione di<br />
idrogeno a partire da molecole inorganiche da parte di<br />
microrganismi rappresenta una attraente e ambiziosa<br />
possibilità. Allo stato attuale delle conoscenze, gli studi<br />
indicano <strong>per</strong> tale processo un livello di efficienza di<br />
conversione energetica (rapporto tra energia prodotta<br />
dall’idrogeno ottenuto e energia impiegata) compreso tra il 5%<br />
e il 10%. Nonostante il rendimento energetico sia troppo basso<br />
<strong>per</strong> un’applicazione su <strong>la</strong>rga sca<strong>la</strong> in termini economicamente<br />
vantaggiosi, tale tecnologia rappresenta un’interessante<br />
alternativa ai sistemi di conversione che impiegano fonti<br />
energetiche tradizionali, anche in considerazione dei notevoli<br />
margini di miglioramento offerti dai sistemi biologici.<br />
Il <strong>la</strong>voro s<strong>per</strong>imentale descritto nel presente articolo ha lo<br />
scopo di individuare le condizioni ottimali di coltivazione<br />
dell’alga <strong>verde</strong> Ch<strong>la</strong>mydomonas <strong>reinhardtii</strong>, finalizzate al<strong>la</strong><br />
produzione d’idrogeno, al fine di progettare un fotobioreattore<br />
ad elevata efficienza <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione biologica di tale gas.<br />
MATERIALI E METODI<br />
Coltivazione di C. <strong>reinhardtii</strong>.<br />
Le colture di C. <strong>reinhardtii</strong> (7.5 x 10 4 cellule/ml terreno di<br />
coltura) sono state inocu<strong>la</strong>te all’interno di bottiglie graduate da<br />
500 ml in vetro borosilicato (figura 1).<br />
Figura 1: Bottiglia graduata<br />
Le bottiglie sono dotate di tappo in Politerefta<strong>la</strong>to di Butile<br />
(PBT) resistente fino a 180 °C con guarnizione in Politetra<br />
Fluoroetilene (PTFE). Ogni bottiglia presenta 5 attacchi con<br />
tappi forati dotati di setto poroso in butile/teflon.
Sono stati effettuati due diversi es<strong>per</strong>imenti in cui le colture<br />
sono state sottoposte a diverse condizioni di illuminazione<br />
(naturale e artificiale) ed è stata determinata <strong>la</strong> produzione di<br />
idrogeno a diversi tempi di coltura. A tal fine sono state<br />
allestite differenti postazioni, ognuna costituita da una scato<strong>la</strong><br />
con pareti riflettenti rivestite in alluminio, all’interno delle<br />
quali le bottiglie contenenti le colture sono state posizionate<br />
(Figura 2).<br />
Figura 2: Postazioni di prova<br />
Misurazione dell’drogeno prodotto<br />
Per <strong>la</strong> rilevazione dei gas contenuti nelle bottiglie è stato<br />
utilizzato un gascromatografo con rilevatore TCD in grado di<br />
misurare <strong>la</strong> <strong>per</strong>centuale in termini di concentrazione in volume<br />
di idrogeno (ma anche dell’azoto, dell’ossigeno e dell’anidride<br />
carbonica) presente all’interno dei contenitori di vetro durante<br />
l’intero <strong>per</strong>iodo di durata del<strong>la</strong> prova.<br />
In ognuno dei due es<strong>per</strong>imenti effettuati <strong>la</strong> prima di n<br />
misurazioni è stata condotta al momento dell’inoculo (t0 =<br />
tempo zero).<br />
Con T è indicato il <strong>per</strong>iodo di durata totale del<strong>la</strong> prova e<br />
con Ti l’intervallo di tempo tra una misurazione e l’altra con i<br />
= 1… n-1<br />
Indicando con xi <strong>la</strong> <strong>per</strong>centuale in volume di idrogeno<br />
rilevata dallo strumento e con vi il volume prelevato dal<br />
contenitore nel corso di ogni misurazione, il volume totale di<br />
idrogeno prodotto nel corso del<strong>la</strong> prova VH2 sarà dato da:<br />
n 1<br />
VH 2 = prodotto ∑ xi<br />
⋅ vi<br />
+ V H 2<br />
i 1<br />
−<br />
=<br />
in cui:<br />
V<br />
H 2<br />
prima del prelievo i<br />
=<br />
∑ − n 1<br />
i=<br />
1<br />
x ⋅V<br />
i<br />
libero<br />
prima del prelievo i<br />
Condizioni di coltura nel primo es<strong>per</strong>imento<br />
Nel primo studio C. <strong>reinhardtii</strong> è stata coltivata paralle<strong>la</strong>mente<br />
in terreni con diversa composizione chimica: Tris-acetatephosphate<br />
(TAP) con zolfo e TAP privo di zolfo e solfati (15 x<br />
10 6 C. <strong>reinhardtii</strong> in 200 ml di terreno TAP/ bottiglia). Le<br />
v<br />
i<br />
(1)<br />
(2)<br />
colture sono state esposte contemporaneamente a diverse<br />
tem<strong>per</strong>ature di colore mediante l’<strong>impiego</strong> di due tipi di<br />
<strong>la</strong>mpade fluorescenti a vapori di mercurio con tem<strong>per</strong>ature di<br />
colore di 5600 e 2700 K, e una <strong>la</strong>mpada allo xeno con una<br />
tem<strong>per</strong>atura di colore di 6800 K. (Tabel<strong>la</strong> 1)<br />
Tabel<strong>la</strong>1. Caratteristiche delle <strong>la</strong>mpade instal<strong>la</strong>te nelle tre<br />
postazioni<br />
TIPO DI<br />
LAMPADA<br />
TONALITÀ<br />
DI LUCE<br />
POTENZA<br />
NOMINALE<br />
(W)<br />
Indice di resa<br />
cromatica Ra<br />
Flusso<br />
luminoso<br />
Ф(lm)<br />
Lunghezza x<br />
diametro<br />
(mm)<br />
TEMP. DI<br />
COLORE<br />
TC (K)<br />
ILLUMIN.<br />
EV (lux)<br />
Lampada<br />
fluorescente<br />
a vapori di<br />
mercurio<br />
(765 BASIC<br />
OSRAM)<br />
Luce bianca<br />
diurna<br />
DAYLIGHT<br />
Lampada<br />
fluorescente<br />
a vapori di<br />
mercurio<br />
(865<br />
LUMINUX<br />
OSRAM)<br />
Luce bianca<br />
tono caldo<br />
WARM<br />
WHITE<br />
3x30 =90 3x30 =90 35<br />
70…79 80…89 >90<br />
1900<br />
(63 lm/W)<br />
2400<br />
(80 lm/W)<br />
Lampada<br />
allo xeno<br />
ULTRA<br />
WHITE<br />
895x26 895x26 40x7<br />
6500<br />
(valore<br />
misurato<br />
5600)<br />
3000<br />
(valore<br />
misurato<br />
2700)<br />
2500<br />
(70 lm/W)<br />
8000<br />
(valore<br />
misurato<br />
6800)<br />
12600 15300 3400<br />
Per <strong>la</strong> s<strong>per</strong>imentazione svolta sono stati preparati 6<br />
campioni codificati in base al tipo di terreno e al<strong>la</strong> <strong>la</strong>mpada<br />
utilizzata.<br />
La codifica dei campioni è riportata nel<strong>la</strong> Tabel<strong>la</strong> 2<br />
Tabel<strong>la</strong> 2. Codifica dei campioni<br />
Lampade - Tc (K)<br />
Tipologie di colture 2700 5600 6800<br />
C. <strong>reinhardtii</strong> in<br />
terreno senza zolfo<br />
C. <strong>reinhardtii</strong> in<br />
terreno con zolfo<br />
A B C<br />
AS BS CS<br />
Condizioni di coltura nel secondo es<strong>per</strong>imento<br />
Colture di C. <strong>reinhardtii</strong> in terreno TAP senza zolfo sono state<br />
sottoposte ad illuminazione continua con <strong>la</strong>mpada fluorescente<br />
con Tc= 2700 K e <strong>la</strong>mpada allo xeno e paralle<strong>la</strong>mente le stesse<br />
colture sono state esposte al<strong>la</strong> so<strong>la</strong> luce del sole.<br />
Sono stati preparati 6 campioni codificati in base al tipo di<br />
terreno e al<strong>la</strong> <strong>la</strong>mpada del<strong>la</strong> postazione di prova in cui è stato<br />
posizionato il campione.<br />
La codifica dei campioni è riportata nel<strong>la</strong> Tabel<strong>la</strong> 3
Tabel<strong>la</strong> 3. Codifica dei campioni<br />
Tipologia di coltura Lampada A<br />
fluorescente<br />
15 x 10 6<br />
C. <strong>reinhardtii</strong>/200 ml<br />
TAP<br />
15 x 10 6<br />
C. <strong>reinhardtii</strong>/200 ml<br />
TAP<br />
15 x 10 6<br />
C. <strong>reinhardtii</strong>/200 ml<br />
TAP<br />
30 x 10 6<br />
C. <strong>reinhardtii</strong>/400 ml<br />
TAP<br />
30 x 10 6<br />
C. <strong>reinhardtii</strong>/400 ml<br />
TAP<br />
30 x 10 6<br />
C. <strong>reinhardtii</strong>/400 ml<br />
TAP<br />
RISULTATI<br />
Primo es<strong>per</strong>imento<br />
TC=2700 K<br />
1<br />
4<br />
Tipo di illuminazione<br />
Lampada C<br />
allo Xeno<br />
TC=6.800 K<br />
2<br />
5<br />
Luce<br />
so<strong>la</strong>re<br />
I campioni che hanno dato i migliori risultati in termini di<br />
quantità di idrogeno prodotto sono quelli delle colture A e C<br />
ovvero C. <strong>reinhardtii</strong> coltivata in terreno senza zolfo<br />
sottoposto ad illuminazione continua con <strong>la</strong>mpada fluorescente<br />
con Tc=2700 K (coltura A) e con <strong>la</strong>mpada allo xeno con<br />
Tc=6800K (coltura C)<br />
In partico<strong>la</strong>re (Figura 3) <strong>per</strong> l campione A <strong>la</strong> quantità totale<br />
di idrogeno prodotto è stata crescente nel tempo fino<br />
all’undicesimo giorno dall’inoculo in corrispondenza del quale<br />
è stato raggiunto il valore massimo di 164 mmol.<br />
Dall’undicesimo al ventiduesimo giorno dall’inoculo si è<br />
registrato un andamento decrescente e <strong>la</strong> quantità totale di<br />
idrogeno è scesa fino a 96 mmol. Dal giorno 22 al giorno 32 si<br />
è registrato un andamento oscil<strong>la</strong>nte con valore massimo di<br />
idrogeno prodotto di circa 120 mmol.<br />
Per il campione C <strong>la</strong> quantità totale di idrogeno prodotto è<br />
stata crescente nel tempo fino al ventesimo giorno dall’inoculo<br />
in corrispondenza del quale è stato raggiunto il valore<br />
massimo di 177 mmol. Dal ventesimo al ventiduesimo giorno<br />
si è registrato un andamento decrescente e <strong>la</strong> quantità totale di<br />
idrogeno è scesa fino a 105 mmol. Dal giorno 22 al giorno 32<br />
si è registrato un andamento oscil<strong>la</strong>nte, con valore massimo di<br />
idrogeno prodotto di circa 132 mmol.<br />
Per quanto riguarda i campioni delle culture in terreno con<br />
zolfo (AS, BS e CS) gli andamenti del<strong>la</strong> quantità totale di<br />
idrogeno prodotto erano oscil<strong>la</strong>nti durante i primi 11 giorni<br />
dall’inoculo (Figura 4). Tuttavia è durante tale <strong>per</strong>iodo che<br />
sono stati raggiunti i valori massimi <strong>per</strong> i campioni AS<br />
(cultura di C. <strong>reinhardtii</strong> in terreno con zolfo sottoposto ad<br />
illuminazione continua con <strong>la</strong>mpada fluorescente con Tc=<br />
2700 K) e BS (cultura di C. <strong>reinhardtii</strong> in terreno con zolfo<br />
sottoposto ad illuminazione continua con <strong>la</strong>mpada fluorescente<br />
3<br />
6<br />
con Tc= 5600 K). Tali valori sono pari a 15 mmol <strong>per</strong> il<br />
campione AS e 7 mmol <strong>per</strong> il campione BS.<br />
Il campione CS (cultura di C. <strong>reinhardtii</strong> in terreno con<br />
zolfo sottoposto ad illuminazione continua con <strong>la</strong>mpada allo<br />
xeno) ha presentato un andamento crescente nel tempo durante<br />
tutto il <strong>per</strong>iodo di durata del<strong>la</strong> prova raggiungendo un valore<br />
massimo di 7,6 mmol dopo 27 giorni dall’ inoculo.<br />
idrogeno prodotto (mmoli)<br />
200<br />
180<br />
160<br />
140<br />
120<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
Produzione idrogeno<br />
0<br />
0<br />
-20<br />
5 10 15 20 25 30 35<br />
t inoculo (gg)<br />
Figura 3: Quantità totale di idrogeno prodotto dalle colture di<br />
C. <strong>reinhardtii</strong> in 200 ml di terreno TAP senza zolfo in<br />
funzione del tempo.<br />
idrogeno prodotto (m moli)<br />
16<br />
14<br />
12<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
-2<br />
Produzione idrogeno<br />
0<br />
0 5 10 15 20 25 30 35<br />
t inoculo (gg)<br />
Figura 4: Andamento del<strong>la</strong> quantità totale di idrogeno prodotto<br />
dalle culture coltivate in 200 ml di terreno TAP senza zolfo in<br />
funzione del tempo di inoculo<br />
I risultati ottenuti <strong>per</strong>mettono di trarre le seguenti<br />
conclusioni:<br />
1) a parità di condizioni di illuminazione il terreno di crescita<br />
migliore è risultato essere quello senza zolfo;<br />
2) le condizioni di luce più favorevoli <strong>per</strong> una maggior<br />
produzione di idrogeno da parte delle colture sono state<br />
A<br />
B<br />
C<br />
AS<br />
BS<br />
CS
ottenute con <strong>la</strong> <strong>la</strong>mpada fluorescente con tem<strong>per</strong>atura di colore<br />
di 2700 K e con <strong>la</strong> <strong>la</strong>mpada allo xeno. Con quest’ultima è stata<br />
registrata <strong>la</strong> massima produzione di idrogeno (177 mmol)<br />
dopo 20 giorni dall’inoculo.<br />
Secondo es<strong>per</strong>imento<br />
Le colture di C. <strong>reinhardtii</strong> sottoposte a <strong>la</strong>mpada<br />
fluorescente e <strong>la</strong>mpada allo xeno hanno <strong>per</strong>messo di ottenere<br />
andamenti e valori di idrogeno prodotto abbastanza simili e<br />
sicuramente migliori rispetto alle condizioni di illuminazione<br />
naturale.<br />
In partico<strong>la</strong>re i risultati più soddisfacenti sono stati<br />
raggiunti con il campione 1 (C. <strong>reinhardtii</strong> sottoposta a<br />
illuminazione artificiale con <strong>la</strong>mpada fluorescente con Tc =<br />
2700K), in cui <strong>la</strong> quantità totale di idrogeno prodotto è stata<br />
crescente nel tempo fino all’undicesimo giorno dall’inoculo in<br />
corrispondenza del quale è stato raggiunto il valore massimo<br />
di 116 mmol (Figura 5). Dall’undicesimo al trentatreesimo<br />
giorno dall’inoculo si è registrato un andamento decrescente e<br />
<strong>la</strong> quantità totale di idrogeno è scesa fino a 67 mmol.<br />
idrogeno prodotto (m moli)<br />
140<br />
120<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
-20<br />
Produzione idrogeno<br />
0<br />
0 5 10 15 20 25 30 35<br />
t inoculo (gg)<br />
Figura 5: Quantità totale di idrogeno prodotto dalle colture di<br />
C. <strong>reinhardtii</strong> in 200 ml di terreno TAP senza zolfo in<br />
funzione del tempo.<br />
Per le colture 4, 5, e 6, in cui <strong>la</strong> quantità di terreno<br />
all’interno di ciascuna bottiglia era doppia rispetto alle colture<br />
1, 2, e 3, e, di conseguenza, <strong>la</strong> quantità di cellule coltivate era<br />
raddoppiata, i risultati più soddisfacenti sono stati raggiunti<br />
con il campione 5 (C. <strong>reinhardtii</strong> sottoposta a illuminazione<br />
artificiale con <strong>la</strong>mpada allo xeno con Tc = 6800K) in cui <strong>la</strong><br />
quantità totale di idrogeno prodotto è stata crescente nel tempo<br />
fino al quattordicesimo giorno dall’inoculo in corrispondenza<br />
del quale è stato raggiunto il valore massimo di 286 mmol/400<br />
ml di TAP (Figura 6). Dal quattordicesimo al diciassettesimo<br />
giorno dall’ inoculo si è registrato un andamento decrescente e<br />
<strong>la</strong> quantità totale di idrogeno è scesa fino a 17-18 mmol e tale<br />
valore si è mantenuto costante fino al trentatreesimo giorno.<br />
1<br />
2<br />
3<br />
idrogeno prodotto (m moli)<br />
350<br />
300<br />
250<br />
200<br />
150<br />
100<br />
50<br />
-50<br />
Produzione idrogeno<br />
0<br />
0 5 10 15 20 25 30 35<br />
t inoculo (gg)<br />
Figura 6: Quantità totale di idrogeno prodotto dalle colture di<br />
C. <strong>reinhardtii</strong> in 400 ml di terreno TAP senza zolfo in<br />
funzione del tempo.<br />
CONCLUSIONI<br />
I risultati del<strong>la</strong> s<strong>per</strong>imentazione descritta dimostrano che:<br />
1) l’uso di terreno TAP privo di zolfo e solfati <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />
coltivazione dell’alga C. <strong>reinhardtii</strong> si associa ad una<br />
maggiore produzione di idrogeno,<br />
2) <strong>la</strong> quantità di idrogeno prodotto è proporzionale al numero<br />
di cellule di Ch<strong>la</strong>mydomonas coltivate,<br />
3) <strong>la</strong> esposizione delle colture a luce artificiale è associata ad<br />
una maggiore produzione di idrogeno rispetto all’esposizione<br />
a luce so<strong>la</strong>re,<br />
4) <strong>la</strong> massima produzione di idrogeno (286 mmol/400ml di<br />
TAP) è stata registrata dopo esposizione al<strong>la</strong> luce da <strong>la</strong>mpada<br />
allo xeno, dopo 14 giorni dall’ inoculo.<br />
Non si è ritenuto opportuno normalizzare i quantitativi di<br />
idrogeno prodotto al volume di terreno poiché tale produzione<br />
dipende sia dal volume del<strong>la</strong> coltura, sia dal<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie libera<br />
di interfaccia con l’aria che con <strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie direttamente<br />
esposta al<strong>la</strong> luce so<strong>la</strong>re.<br />
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