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Come fare una perizia Corso di Patologia Edilizia e Diagnostica

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PATO2006<br />

− Gli interni sono spesso altrettanto angusti se non si possiedono<br />

grandangoli o zoom ottici ad elevata apertura (almeno 90°). Anche qui<br />

l’unica soluzione ragionevole è <strong>fare</strong> più scatti e, poi, cercare <strong>di</strong><br />

ricomporre l’immagine. Anche negli interni il contrasto può impe<strong>di</strong>re <strong>di</strong><br />

scattare foto anche solo leggibili: attenzione alle finestre, hanno <strong>una</strong><br />

luminosità apparente 10 e anche 100 volte superiore a quella delle<br />

pareti interne, accendere tutte le luci interne e forzare l’uso del flash, se<br />

si deve fotogra<strong>fare</strong> <strong>una</strong> parete interna. Oppure aspettare il tramonto.<br />

Il prodotto del primo sopralluogo (o dei primi sopralluoghi) consisterà in due<br />

cose:<br />

− Una cartella <strong>di</strong> immagini <strong>di</strong>gitali (o <strong>di</strong>gitalizzate)<br />

− Un file in word (o qualsiasi altro wordprocessor) in cui le immagini <strong>di</strong> cui<br />

sopra sono raccolte e, brevemente, commentate, che costituirà il primo<br />

allegato alla <strong>perizia</strong>.<br />

Ovviamente, sia la cartella che il file in word verranno aggiornati<br />

progressivamente durante le ulteriori fasi <strong>di</strong> rilievo e <strong>di</strong> analisi del caso <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong>o.<br />

La cartella <strong>di</strong> immagini<br />

La cartella <strong>di</strong> immagini avrà un nome standard:<br />

Cognome_ NNMATR_immagini.<br />

I file in essa contenuti saranno, così denominati:<br />

Cognome_ NNMATR_nnn .jpg<br />

Le lettere nnn rappresentano un numero progressivo, per tenere in or<strong>di</strong>ne le<br />

immagini. Non serve inserire la data in quanto questa viene già registrata nei<br />

dati del file. Tuttavia ci si deve ricordare, in caso <strong>di</strong> successive elaborazioni, <strong>di</strong><br />

mantenere l’immagine sorgente e registrare le nuove immagini tratte con un<br />

nuovo nome, che potrebbe essere NMATR_Cognome_nnn_01.jpg e così via.<br />

Per esempio:<br />

008997_De Angelis_035 esfolizione pittura prospetto nord.jpg<br />

008997_De Angelis_035_1 esfolizione pittura prospetto nord croppata.jpg<br />

Ovviamente, l’estensione del file potrebbe essere un’altra ma la compressione<br />

jpeg è tra le più <strong>di</strong>ffuse e ottimizzate per le immagini. Basta che non si scelga<br />

un livello qualitativo me<strong>di</strong>o-basso che, a vantaggio della riduzione delle<br />

<strong>di</strong>mensioni del file, riduce pesantemente la qualità dell’immagine prodotta.<br />

La cartella <strong>di</strong> immagini conterrà tutte le immagini utili (foto o schemi)<br />

realizzate nel corso delle operazioni peritali. In essa conviene non inserire<br />

quelle inutilizzabili – perché sfocate, poco significative o semplicemente<br />

brutte, per ovvi motivi <strong>di</strong> spazio.<br />

L’allegato n.1 – Immagini<br />

Il file in word potrà essere strutturato come nella figura che segue o in<br />

qualsiasi altra maniera, garantendo le seguenti .<br />

In tale primo documento si descriveranno quelle, tra le immagini raccolte, che<br />

saranno più significative e comunque utili allo sviluppo delle operazioni<br />

E. De Angelis – 2006 3

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