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PP 142/2007 - Sappe

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MESSAGGIO PUBBLICITARIO CON FINALITA’ PROMOZIONALE - FOGLI ANALITICI ESPOSTI IN AGENZIA<br />

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TAN dal 3,50% al 4,50% TEG / TAEG 8,86%, / 9,94%<br />

massimi riferiti agli esempi.<br />

Gli esempi indicati sono comprensivi degli oneri assicurativi / Garanzia<br />

INPDAP obbligatori per legge e riferiti ad un dipendente di 30 anni<br />

di età e 10 di servizio. (Riferito al periodo Giugno / Ottobre <strong>2007</strong>).<br />

ATTENZIONE QUESTI TASSI SONO A<strong>PP</strong>LICATI ESCLUSIVAMENTE DALLE NOSTRE AGENZIE<br />

Per infomazioni e compilazione moulistica rivolgersi a<br />

Direzione Generale:<br />

Lungotevere<br />

di Pietra Papa, 21<br />

00146 Roma<br />

Intermediario Finanziario UIC n.37323<br />

in convenzione con<br />

Siamo presenti a: MILANO, TORINO, PADOVA, FIRENZE, ROMA, NAPOLI, FOGGIA,<br />

LECCE, TARANTO, REGGIO CALABRIA, CAGLIARI, SASSARI, PALERMO, TRAPANI<br />

A richiesta verrà consegnata, prima della stipula, una copia completa del contratto per la valutazione del contenuto.


il il Sommario<br />

Organo Ufficiale<br />

Nazionale del SA<strong>PP</strong>E<br />

Sindacato Autonomo<br />

Polizia Penitenziaria<br />

La Copertina<br />

Lo scudo del Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre<br />

ANNO XIV<br />

NUMERO <strong>142</strong><br />

LUGLIO/AGOSTO <strong>2007</strong><br />

Direttore Responsabile<br />

Donato Capece<br />

capece@sappe.it<br />

Vice Direttore Responsabile<br />

Giovanni Battista De Blasis<br />

giornalista<br />

Direttore Editoriale<br />

Giovanni Battista De Blasis<br />

deblasis@sappe.it<br />

Direttore Organizzativo<br />

Moraldo Adolini<br />

Capo Redattore<br />

Roberto Martinelli<br />

Comitato di Redazione<br />

Nicola Caserta<br />

Umberto Vitale<br />

Redazione Politica<br />

Giovanni Battista Durante<br />

Progetto Grafico e impaginazione<br />

© Mario Caputi (art director)<br />

Direzione e Redazione Centrale<br />

Via Trionfale, 79/A<br />

00136 Roma<br />

tel. 06.3975901 r.a.<br />

fax 06.39733669<br />

E-mail: rivista@sappe.it<br />

Sito Web: www.sappe.it<br />

Le Segreterie Regionali del <strong>Sappe</strong>,<br />

sono sede delle Redazioni Regionali<br />

di: “Polizia Penitenziaria -<br />

Società Giustizia & Sicurezza”<br />

Registrazione<br />

Tribunale di Roma n. 330<br />

del 18.7.1994<br />

Stampa<br />

Romana Editrice s.r.l.<br />

Via dell’Enopolio, 37<br />

00030 S. Cesareo (Roma)<br />

4<br />

5<br />

6<br />

8<br />

14<br />

17<br />

24<br />

30<br />

L’EDITORIALE<br />

Il rinnovo del Contratto di lavoro<br />

di Donato Capece<br />

IL PULPITO<br />

Soffia vento riformista nei corridoi del DAP<br />

di Giovanni Battista De Blasis<br />

IL COMMENTO<br />

A proposito di Polizia...<br />

di Roberto Martinelli<br />

SPORT<br />

Fiamme Azzurre, orgoglio sportivo del Corpo<br />

di Lara Liotta<br />

CINEMA DIETRO LE SBARRE<br />

Prison - The Prison<br />

a cura di GBDB<br />

LE FIAMM E A ZZURRE<br />

Memorandum sulla previdenza<br />

a cura di Lionello Pascone<br />

O SSERVATORIO POLITICO<br />

Una proposta targata <strong>Sappe</strong> per...<br />

di Giovanni Battista Durante<br />

SA<strong>PP</strong>EINFORMA<br />

La piattaforma contrattuale del <strong>Sappe</strong><br />

Per ulteriori approfondimenti<br />

visita il sito<br />

www.sappe.it<br />

Finito di stampare:<br />

Luglio <strong>2007</strong><br />

Questo Periodico è associato alla<br />

Unione Stampa Periodica Italiana<br />

Il S.A.P.Pe. è il sindacato<br />

più rappresentativo del<br />

Corpo di Polizia Penitenziaria<br />

CHI VUOLE RICEVERE LA RIVISTA DIRETTAMENTE<br />

AL PROPRIO DOMICILIO, PUO’ VERSARE UN CONTRIBUTO<br />

DI SPEDIZIONE PARI A 20,00 EURO, SE ISCRITTO SA<strong>PP</strong>E,<br />

O<strong>PP</strong>URE DI 30,00 EURO SE NON ISCRITTO.<br />

L’IMPORTO VA VERSATO SUL C. C. POSTALE N. 54789003<br />

INTESTATO A: POLIZIA PENITENZIARIA - Società Giustizia & Sicurezza<br />

Via Trionfale, 79/A - 00136 Roma<br />

INDICANDO L’INDIRIZZO DOVE VA SPEDITA LA RIVISTA<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong> 3


l’Editoriale<br />

Donato Capece<br />

Segretario Generale <strong>Sappe</strong><br />

capece@sappe.it<br />

Direttore<br />

Responsabile<br />

Il rinnovo del<br />

Contratto di lavoro<br />

4<br />

I<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong><br />

n questi giorni stiamo discutendo del nostro rinnovo contrattuale.<br />

Come sempre il <strong>Sappe</strong> ha presentato la propria<br />

piattaforma di proposte con le quali intende apportare alla<br />

normativa un complesso di modifiche che, senza sconvolgere<br />

il precedente assetto, tenda ad adeguare la disciplina<br />

del rapporto di lavoro a migliori parametri di tutela economica<br />

e sociale, compatibilmente con i principi di buon<br />

andamento, efficienza ed economicità dell’amministrazione.<br />

Innanzitutto, abbiamo sottolineato il progressivo incremento<br />

di casi di mobbing, anche giudizialmente accertati,<br />

per il quale si auspica l’adozione di misure adeguate di prevenzione<br />

e contrasto al fenomeno che<br />

operino già all’interno dell’amministrazione.<br />

Sul punto, pertanto, prendendo ispirazione<br />

da quanto già previsto dal<br />

Comparto Ministeri, si reputa necessaria<br />

l’istituzione di un apposito Comitato che<br />

svolga un’attività di raccolta dei dati rilevanti<br />

in merito e di studio delle opportune<br />

iniziative di contrasto. Sul versante<br />

delle norme di garanzia, atteso che sono<br />

rilevabili casi di inerzia nella convocazione<br />

della Commissione paritetica, si<br />

propone di ridisegnare i termini perentori<br />

entro cui la stessa commissione deve essere adita ed<br />

emettere il parere, affermando contestualmente il principio<br />

della maggioranza semplice per l’emanazione del parere<br />

vincolante: si tratta di modifiche minime che possono contribuire<br />

ad assicurare una maggiore efficienza ed effettività<br />

nel suo funzionamento.<br />

Per quanto attiene ai diritti, patrimoniali e non, del personale,<br />

nell’intenzione di garantire maggiori livelli di benessere<br />

e tutela sociale del personale compatibilmente al buon<br />

andamento dell’amministrazione, si sono previste alcune<br />

modifiche, con riferimento a situazioni specifiche e di contenuta<br />

rilevanza economica ma di significativa rilevanza per<br />

il dipendente, all’orario di lavoro, al computo dell’anzianità<br />

di servizio per il congedo ordinario, alla concessione del<br />

buono pasto, al trattamento di missione, all’indennità di<br />

imbarco e di ordine pubblico (queste ultime due modifiche<br />

attengono a situazione specifiche del Corpo di Polizia<br />

Penitenziaria).<br />

Certamente di maggior rilievo, anche economico, è la proposta<br />

di abbassamento degli anni di servizio per conseguire<br />

l’assegno funzionale, nonché la proposta di riconoscere<br />

un ulteriore assegno funzionale al compimento di 35 anni di<br />

effettivo servizio.<br />

In ordine alla tutela familiare, abbiamo suggerito di formalizzare,<br />

anche a livello contrattuale, il distacco in favore dei<br />

genitori in conformità all’art. 42 bis aggiunto al D. L.vo n.<br />

151 del 2001 dall’art. 3, comma 105, L. n. 350 del 2003,<br />

nonché il riconoscimento, a seguito della recente pronuncia<br />

della Corte Costituzionale n. 158 del <strong>2007</strong>, al coniuge convivente<br />

con disabile in situazione di gravità del diritto a usufruire<br />

del congedo di cui all’art. 42, comma 5 del D. L.vo<br />

sopra citato. Sempre nell’ottica di garantire<br />

la massima tutela a situazioni sociali<br />

di rilievo costituzionale, abbiamo proposto<br />

di assegnare provvisoriamente i<br />

dipendenti beneficiari della L. n.<br />

104/1992 presso la sede vicina al familiare,<br />

in attesa di disponibilità del posto<br />

nella pianta organica.<br />

Inoltre, riteniamo opportuno istituzionalizzare<br />

il distacco per mandato politico,<br />

colmando una lacuna normativa in materia<br />

di diritti di rilevanza costituzionale.<br />

Ulteriore attenzione è da prestare all’ambito<br />

della formazione e dell’elevazione<br />

culturale del personale, con la previsione, conformemente<br />

a quanto in essere al Comparto Ministeri, di premi in denaro<br />

a coloro che conseguono titoli di studio. Inoltre, abbiamo<br />

proposto di estendere il diritto allo studio anche a chi è<br />

iscritto ad università fuori sede. Invero, limitazioni in merito<br />

non hanno ragion d’essere, atteso che la ratio della normativa<br />

è quella di favorire l’elevazione culturale del personale,<br />

e, alla luce della recente riforma universitaria, il personale,<br />

cambiando ateneo, rischia di non vedere riconosciuti<br />

tutti gli esami già sostenuti.<br />

Abbiamo proposto, altresì, l’ampliamento delle ipotesi in<br />

relazione alle quali si possono concludere polizze assicurative<br />

anche a favore degli autisti per danni non dolosamente<br />

causati, tenuto conto che chi fa l’autista è più esposto alla<br />

responsabilità amministrativa.<br />

In ultimo, sotto un profilo strettamente finanziario, è necessario<br />

che, in sede contrattuale, siano resi disponibili adeguati<br />

stanziamenti per finanziare gli interventi necessari a<br />

garantire la specificità del “Comparto Sicurezza” rispetto<br />

ad ogni altro comparto.<br />


Giovanni Battista<br />

De Blasis<br />

Segretario Generale<br />

Aggiunto <strong>Sappe</strong><br />

deblasis@sappe.it<br />

Direttore Editoriale<br />

il il Pulpito<br />

Soffia vento riformista<br />

nei corridoi del DAP<br />

E’<br />

praticamente la prima volta<br />

dalla nascita di questa rubrica<br />

(… e parliamo di tredici anni)<br />

che nel numero estivo non sono<br />

costretto a denunciare i gravi rischi<br />

del caldo afoso che va ad impattare col<br />

disumano sovraffollamento delle carceri<br />

italiane.<br />

Come tutti sanno, infatti, proprio alla<br />

fine dell’estate scorsa è stato approvato<br />

dalle Camere un provvedimento di<br />

indulto che ha deflazionato le carceri<br />

italiane.<br />

Più o meno un anno fa oltre ventimila<br />

detenuti hanno potuto beneficiare del<br />

provvedimento di indulgenza andando<br />

a ridurre la popolazione penitenziaria<br />

da più di sessantamila a meno di quarantamila<br />

unità.<br />

Fatto l’indulto, però, nessuno in<br />

Parlamento ha voluto più sentir parlare<br />

di carcere e così nessuna riforma<br />

strutturale dell’esecuzione penale ha<br />

potuto vedere la luce.<br />

In tal modo, purtroppo, l’indulto ha<br />

finito per essere un provvedimento<br />

fine a se stesso utile solo a decongestionare<br />

le carceri troppo affollate<br />

esattamente come avevano sostenuto<br />

tutti coloro che si erano dichiarati<br />

contrari alla sua approvazione.<br />

In effetti, così fatto l’indulto è stato<br />

davvero soltanto un’alternativa, più<br />

economica e veloce, alla costruzione<br />

di nuove carceri.<br />

Nel frattempo la popolazione carceraria<br />

ha ripreso a crescere al ritmo di<br />

quattrocento detenuti al mese di tal<br />

che tra un paio d’anni sarò costretto a<br />

parlare ancora di estati roventi all’interno<br />

di penitenziari sovraffollati,<br />

dalle colonne di questa rubrica.<br />

Ma se da una parte il Parlamento (e la<br />

politica) non vogliono più sentir parlare<br />

di carcere al DAP, invece, soffia un<br />

forte vento riformista e continuano a<br />

fervere i lavori di riorganizzazione dell’intera<br />

amministrazione penitenziaria.<br />

Ettore Ferrara conferma la sua vocazione<br />

movimentista ed ha chiuso molti<br />

accordi sindacali che hanno portato<br />

alla stesura dei decreti istitutivi e\o<br />

riorganizzativi dell’USPEV (Ufficio<br />

Sicurezza Personale e Vigilanza), del<br />

GOM (Gruppo Operativo Mobile), del<br />

NIC (Nucleo Investigativo Centrale),<br />

dei Nuclei di Polizia Penitenziaria<br />

presso gli UEPE (Uffici per<br />

l’Esecuzione Penale Esterna) e dei<br />

Servizi di Polizia Stradale.<br />

Licenziato anche il decreto di riorganizzazione<br />

degli Uffici e dei Servizi del<br />

DAP e dei Provveditorati Regionali.<br />

Niente male per una amministrazione<br />

che viene da cinque lunghi anni di<br />

immobilismo totale.<br />

(Del resto se venissero confermate<br />

alcune rivelazioni fatte dal settimanale<br />

l’Espresso con un articolo dal titolo<br />

Ufficio depistaggi pubblicato a metà<br />

luglio, si potrebbe capire meglio in<br />

che cosa è stata indaffarata l’amministrazione<br />

in quel periodo).<br />

Certamente la gestione Ferrara sta<br />

dando dimostrazione di un movimentismo<br />

senza precedenti paragonabile<br />

all’arrivo dell’illuminismo dopo i<br />

secoli bui del medioevo.<br />

Aspettiamo, ora, i primi risultati concreti<br />

nella speranza di non trovarci di<br />

fronte ad un novello Principe di<br />

Salina, personaggio del Gattopardo<br />

di Tomasi di Lampedusa, che per<br />

difendere il proprio ordine costituito<br />

sosteneva che: «Bisogna che tutto<br />

cambi perchè tutto resti come<br />

prima».<br />

•<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong> 5


il Commento<br />

Roberto<br />

Martinelli<br />

Segretario Generale<br />

Aggiunto <strong>Sappe</strong><br />

martinelli@sappe.it<br />

Capo Redattore<br />

A proposito<br />

di Polizia...<br />

D<br />

Nella foto:<br />

un agente<br />

dei N.O.C.S.<br />

della Polizia<br />

di Stato<br />

6<br />

opo i recenti exploit della criminalità<br />

(in particolare nel napoletano), c’è<br />

stato chi ha chiesto di impiegare<br />

anche l’Esercito nelle operazioni preventive<br />

e repressive di Ordine pubblico<br />

e controllo del territorio. E’ palese,<br />

per altro, il senso di insicurezza che<br />

avvertono gli Italiani, come conferma<br />

il recente rapporto sulla Sicurezza<br />

presentato al Parlamento dal<br />

Ministero dell’Interno. Non credo che<br />

il Governo possa permettersi di impiegare<br />

soldati in circostanze per cui non<br />

sono addestrati. E pensare che la loro<br />

semplice presenza produca un effetto<br />

rassicurante e deterrente mi sembra<br />

pericolosamente ingenuo.<br />

Resta poi il fatto che l’Italia, a mio giudizio,<br />

non ha alcun bisogno di completare<br />

il proprio dispositivo di sicurezza<br />

interna con l’apporto delle Forze<br />

Armate.<br />

Secondo l’agenzia di stampa Il Velino,<br />

fanno parte delle 5 Forze di Polizia<br />

(Polizia di Stato, Penitenziaria,<br />

Carabinieri, Guardia di Finanza e<br />

Corpo Forestale) circa 340.000 unità.<br />

In una nota sulla sicurezza interna lo<br />

studioso di cose militari Piero Laporta<br />

aggiunge 60.000 vigili urbani, un<br />

numero imprecisato di poliziotti provinciali<br />

(un fenomeno recente) e<br />

60.000 vigilantes: in tutto, grosso<br />

modo, un poliziotto ogni 110 Italiani.<br />

A parte alcune evidenti e palesi eccezioni<br />

(la Polizia Penitenziaria, ad<br />

esempio), più che di incremento di<br />

organici parlerei di maggiori poteri da<br />

assegnare alle Forze di Polizia.<br />

L’uso della Polizia, per altro, è spesso<br />

dettato da esigenze burocratiche, politiche<br />

e cerimoniali. Non penso soltanto<br />

alle scorte (troppo numerose) e ai<br />

poliziotti che decorano con la loro<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong><br />

presenza i palazzi del Potere, i funerali,<br />

le pubbliche cerimonie, le visite<br />

presidenziali e ministeriali. Penso<br />

all’uso della Forza di Polizia in mansioni<br />

alquanto lontane dalle loro funzioni<br />

principali. Vi è poi la mortificazione<br />

degli Operatori della Sicurezza<br />

che vedono liberi, dopo poco tempo<br />

di galera, delinquenti e criminali arrestati<br />

magari dopo lunghe settimane o<br />

mesi di indagine.<br />

E’ uno spreco economico dotarle di<br />

armi che non possono usare e, quando<br />

le usano, sono foriere di inchieste<br />

e processi penali e disciplinari, con<br />

l’aggiunta mediatica di essere “messe<br />

alla gogna” pubblicamente.<br />

Oggi, fra lungaggini giudiziarie, libertà<br />

provvisorie, garantismo, riti abbreviati,<br />

arresti domiciliari, scadenza di termini,<br />

sconti di pena, indulti, comodità<br />

di detenzioni (che spesso risulta più<br />

confortevole dell’usuale domicilio), le<br />

pene non riescono a spaventare e il<br />

delinquere diventa un affare con poco<br />

rischio e con ottime possibilità di prospettive<br />

redditizie.<br />

Per porre un freno serio è necessario<br />

che il rischio sia tale da terrorizzare i<br />

delinquenti. Ti condanno a 3 – 5 – 10<br />

anni? Te li fai tutti in carcere, lavorando<br />

gratuitamente per mantenerti e<br />

ripagare la società del danno subìto.<br />

Attualmente fissata in circa 1,80 euro<br />

giornaliere – avete letto bene: un euro<br />

e ottanta centesimi! -, comprende il<br />

costo dei pasti (colazione, pranzo,<br />

cena), la luce, l’acqua e quello dell’uso<br />

del corredo personale, fornito<br />

dall’Amministrazione Penitenziaria<br />

(materasso, lenzuola, piatti, posate,<br />

ecc.) ad ogni detenuto. Soldi che lo<br />

Stato il più delle volte non vede quasi<br />

mai, grazie all’istituto della remissione<br />

del debito a cui può accedere il<br />

detenuto che è in difficoltà economiche<br />

ed ha mantenuto una buona condotta<br />

durante la detenzione. In caso di<br />

accoglimento dell’istanza da parte del<br />

magistrato di Sorveglianza, non si è<br />

più tenuti a pagare le spese suddette e<br />

verranno addebitate solo le spese di<br />

mantenimento per i mesi di detenzione<br />

in cui si è prestata attività lavorativa…<br />

Sono altissimi i costi delle carceri:<br />

ogni detenuto costa allo Stato non<br />

meno di 150 euro al giorno. Non<br />

sarebbe allora il caso che almeno una<br />

parte di questi costi, anziché ricadere<br />

sullo Stato Pantalone, fossero sostenuti<br />

dai detenuti stessi con un impiego<br />

obbligatorio in lavori socialmente<br />

utili?<br />

Devono fare riflettere anche i dati<br />

recentemente resi pubblici nel corso<br />

di un convegno, organizzato con il<br />

contributo del Segretariato sociale<br />

della Rai, sulla situazione penitenziaria<br />

italiana tra incertezza della pena e<br />

rieducazione del condannato.


Ne entrano 90mila, ne escono 88mila:<br />

è così ogni anno, da cinque anni, nelle<br />

carceri italiane. Ma è un flusso continuo,<br />

caratterizzato da periodi di<br />

detenzione piuttosto brevi: in genere<br />

tra i 90 e i 120 giorni. Per esempio, tra<br />

custodia cautelare ed esecuzione della<br />

pena definitiva, l’autore di una rapina<br />

a mano armata trascorre dietro le<br />

sbarre in media 618 giorni, meno di<br />

due anni, prima di ottenere benefici di<br />

legge, detenzione domiciliare o altre<br />

misure alternative. Entrano ed escono,<br />

poi, gli extracomunitari che violano la<br />

legge Bossi-Fini sull’immigrazione: la<br />

loro media di detenzione è di 13 giorni.<br />

Ma un avvicendamento così rapido<br />

finisce per avvicinare l’istituzione carceraria<br />

«a una grande caserma di<br />

polizia, dove è facile entrare e ancor<br />

più facile uscire, senza aver avuto il<br />

tempo di imparare nulla ma soltanto<br />

d’incontrare le persone sbagliate».<br />

Il rischio di vanificare il fine ultimo<br />

della prigione (che in base alla<br />

Costituzione è «la rieducazione del<br />

condannato») è stato denunciato da<br />

Sebastiano Ardita, direttore generale<br />

“detenuti e trattamento” del Dipartimento<br />

amministrazione penitenziaria.<br />

È la conferma che occorre «impegnarsi<br />

in Parlamento affinché il carcere<br />

sia dedicato a chi è realmente<br />

pericoloso», ha sottolineato nel suo<br />

intervento il ministro della Giustizia<br />

Clemente Mastella, che tuttavia ha<br />

ribadito la sua contrarietà all’abolizione<br />

dell’ergastolo, oggetto proprio in<br />

queste settimane di una campagna<br />

promossa da diversi partiti e associazioni:<br />

«Mi parrebbe improprio e<br />

improvvido dare l’idea di essere<br />

indulgenti o indulgentisti a tutti i<br />

costi», ha detto il Guardasigilli.<br />

Il dossier illustrato da Ardita prende in<br />

esame il periodo tra il primo gennaio<br />

2006 e il 22 maggio <strong>2007</strong> e considera<br />

i condannati per un solo reato, non<br />

calcolando i beneficiari dell’indulto. Il<br />

provvedimento di clemenza - ha ripetuto<br />

in proposito il ministro Mastella -<br />

«ha avuto la funzione e il merito di<br />

azzerare una condizione di soffe-<br />

renza e d’illegalità che affliggeva le<br />

carceri». Al 31 luglio 2006, data di<br />

approvazione della legge, i detenuti<br />

avevano raggiunto la cifra di 63mila a<br />

fronte di una capienza complessiva di<br />

43mila posti. Alla data del convegno<br />

(19 giugno <strong>2007</strong>) erano 43.494, in<br />

gran parte (25.407) in attesa di giudizio.<br />

Per molti di loro la permanenza<br />

sarà breve, a quanto dicono le statistiche<br />

del Dap. Degli 85.894 entrati nel<br />

corso del 2005, per esempio, quelli<br />

ancora dentro sono 3.959. Un quadro<br />

complessivo che si comprende meglio<br />

se si considera che gli imputati per<br />

furto restano in carcere mediamente<br />

(prima della concessione di qualche<br />

misura alternativa) 65 giorni, i condannati<br />

per rapina <strong>142</strong> giorni, per<br />

spaccio di droga 134, per produzione<br />

e traffico di droga 329, per violenza<br />

sessuale 368, per omicidio 856, per<br />

sequestro di persona 903 e per associazione<br />

di tipo mafioso 436.<br />

In questo contesto, è ovvio e palese<br />

che le Forze dell’Ordine non debbono<br />

essere solo incrementare numericamente<br />

ma tutelate, garantite, autorizzate<br />

a difendersi senza conseguenze processuali<br />

e - per contro - trattate meglio<br />

economicamente. E’ necessario, ad<br />

esempio, accrescere le tutele giuridiche<br />

degli operatori ritornando al<br />

1999, quando erroneamente si decise<br />

di abrogare con la legge 205 del 25<br />

giugno il reato di oltraggio a pubblico<br />

ufficiale. Con la normativa adesso in<br />

vigore l’oltraggio commesso in danno<br />

di un pubblico ufficiale “a causa e<br />

nell’esercizio delle sue funzioni” è<br />

considerato come una semplice ingiuria<br />

e punibile solo a querela del singolo<br />

appartenente alle Forze dell’Ordine.<br />

Ci ritroviamo quindi a dover difendere<br />

a spese nostre l’onore ed il prestigio<br />

non nostro personale, ma<br />

dell’Istituzione che rappresentiamo.<br />

L’aver deciso di abrogare questo reato<br />

ha provocato in tutti il pensiero di<br />

poter liberamente offendere la funzione<br />

del poliziotto senza che lo Stato li<br />

chiami a pagarne le conseguenze.<br />

Ancor più inaccettabile poi è stata<br />

quella disposizione laddove si considera<br />

che sono invece rimasti previsti e<br />

puniti dal codice penale i reati di<br />

oltraggio a un corpo politico, amministrativo<br />

o giudiziario, a una pubblica<br />

autorità costituita in collegio nonché a<br />

un magistrato in udienza. In tal modo<br />

si è realizzata un’incongruenza non<br />

solo di tipo giuridico, ma anche e<br />

soprattutto di tipo culturale consistente<br />

nel fatto di non tutelare chi rappresenta<br />

lo Stato nelle condizioni più difficili<br />

e più rischiose.<br />

Nella foto::<br />

Ordine<br />

Pubblico a<br />

Palermo<br />

Maggiori tutele alle donne ed agli Nella foto::<br />

uomini delle Forze di Polizia del Paese<br />

la garitta di<br />

un carcere<br />

ed una necessaria accentuazione dell’aspetto<br />

sanzionatorio delle pene nel<br />

rispetto delle vittime dei reati e dei cittadini<br />

onesti vogliono dire anche maggiore<br />

sicurezza sociale. •<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong> 7


Sport<br />

Lara<br />

Liotta*<br />

Redazione Sportiva<br />

info@sappe.it<br />

Fiamme Azzurre<br />

orgoglio sportivo del Corpo<br />

8<br />

I<br />

I 25 luglio 1983 è la data storica in<br />

cui il Gruppo Sportivo Fiamme<br />

Azzurre fu costituito ed entrò a far<br />

parte della famiglia dell’Amministrazione<br />

Penitenziaria.<br />

Un lieto evento fortemente voluto<br />

dall’allora Vice Direttore dell’Ufficio<br />

Secondo della Direzione Generale<br />

degli Istituti di Prevenzione e Pena<br />

Cons. Condemi, insieme al Comandante<br />

del Corpo degli Agenti di<br />

Custodia Gabrielli, con il forte sostegno<br />

esterno dell’olimpionico<br />

Mennea, oro nei 200 m a Mosca ’80.<br />

Collaboratore del Comandante del<br />

Corpo era Giuseppe Mammone, al<br />

quale il sodalizio sportivo sarà affidato<br />

senza soluzione di continuità,<br />

se si escludono gli anni dal 1992 al<br />

1997 in cui il gruppo fu diretto da<br />

Giovanni Bonanni.<br />

Quello è stato il giorno in cui nel<br />

mondo dello sport professionistico<br />

“in divisa” si è affacciata una realtà<br />

nuova, e per molti aspetti innovatrice,<br />

accanto a quella dei già esistenti<br />

corpi militari e di polizia.<br />

La Polizia di Stato con le Fiamme<br />

Oro iniziò l’attività nel 1954.<br />

Era il 1964 quando i carabinieri<br />

crearono le dieci sezioni del loro<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong><br />

settore sportivo, e bisogna tornare<br />

indietro di un secolo per risalire alle<br />

origini del GS Fiamme Gialle, presente<br />

per la prima volta a Torino nel<br />

1911, alle manifestazioni ginniche<br />

indette per la celebrazione del<br />

Cinquantenario dell’Unità d’Italia.<br />

I pochi esempi danno la dimensione<br />

di come, complici con il talento<br />

degli atleti i tanti anni di militanza<br />

di vantaggio, quei gruppi fossero<br />

già una realtà consolidata e di brillanti<br />

tradizioni quando le Fiamme<br />

Azzurre si affacciarono nella scena<br />

dello sport professionistico.<br />

Una sfida difficile da affrontare<br />

quando i pionieri del settore sembrano<br />

aver dettato tutte le regole del<br />

gioco, con poco altro da aggiungere<br />

ed il rischio “brutta copia” in<br />

agguato.<br />

Fortunatamente però, il Gruppo<br />

Sportivo della Polizia Penitenziaria<br />

il ruolo di matricola lo ha vestito per<br />

poco e senza timori reverenziali nei<br />

confronti di nessuno, proiettata fin<br />

dagli esordi verso i successi che oggi<br />

si possono annoverare in ogni suo<br />

settore, conquistati attraverso un<br />

lavoro di impronta altamente professionistica<br />

e del tutto personale.<br />

Le prime affiliazioni nel 1985, con<br />

l’atletica ed il pentathlon moderno.<br />

In maniera oculata furono arruolati<br />

degli juniores dalle ottime prospettive<br />

che non tardarono a dare i<br />

primi risultati ed ad acquisire un’esperienza<br />

ed un bagaglio tecnico<br />

così importante da farli entrare poi<br />

nei quadri della sezione dei giorni<br />

nostri.<br />

Nel 1987 i primi titoli nazionali<br />

assoluti e con Giuliano Baccani la<br />

prima medaglia europea nei 5000 m<br />

a Birmingham.<br />

Nel 1988 arrivano pregevoli record<br />

nazionali nell’asta e nell’alto<br />

indoor, raggiunti da Giorgio Grassi<br />

con 5.50 m e da Fabrizio Borellini<br />

con 2.30 m.<br />

Sempre nell’atletica nel 1990<br />

Alessandro Floris centra l’oro a<br />

Glasgow nei 200 m.<br />

Nel 1991 il primo titolo di società<br />

assoluto su pista.<br />

La prima volta alle olimpiadi per i<br />

nostri colori fu ad opera del pentatleta<br />

Roberto Bomprezzi a Seul ’88.<br />

Per la medaglia vinta per sé e consegnata<br />

alla storia del gruppo, Roberto<br />

dovrà attendere Barcellona ’92,<br />

nella gara squadre, un ottimo bronzo,<br />

a fare da apripista alle altre raggiunte<br />

in seguito.<br />

Dopo queste tante “prime volte”<br />

arriviamo ai giorni nostri con una<br />

serie incredibile di risultati.<br />

Risultati che meritano più avanti<br />

una menzione particolare per tutte<br />

le sezioni esistenti, che di pari passo<br />

sono cresciute in numero e qualità.<br />

Decisivo, da questo punto di vista, è<br />

stato il DPR del 30 aprile 2002 n°<br />

132, uno strumento normativo col<br />

quale il Ministero della Giustizia e<br />

le Fiamme Azzurre sono stati i primi


soggetti pubblici a bandire un concorso<br />

“per titoli sportivi” riservato<br />

agli atleti.<br />

Grazie a tale possibilità, a partire<br />

dal 2004, le Fiamme Azzurre, hanno<br />

accolto tra le loro fila tutte le più<br />

promettenti, medagliate e, fondamentale<br />

ragionando in prospettiva ,<br />

giovanissime realtà sportive italiane<br />

del momento.<br />

A questa nuova realtà che ha rinverdito<br />

il valore dei vari settori che<br />

hanno giovato del reclutamento, ha<br />

corrisposto anche un passaggio di<br />

consegne, dopo il lunghissimo<br />

periodo di gestione, fra l’Ispettore<br />

Giuseppe Mammone ed il Vice<br />

Comm. Marcello Tolu.<br />

Tolu è l’uomo nuovo che, dopo aver<br />

ricoperto l’incarico di responsabile<br />

dell’Astrea Calcio nel periodo di<br />

maggior successo, ha accettato da<br />

chi lo ha preceduto questo passaggio<br />

di testimone importante, non<br />

limitandosi a raccoglierlo ma coltivando<br />

l’ambizioso progetto di veder<br />

crescere le Fiamme Azzurre oltre a<br />

quanto già sono riuscite a capitalizzare<br />

in termini di medaglie e riconoscimenti<br />

istituzionali, facendo<br />

risaltare come in fondo, gli atleti di<br />

questo gruppo sportivo, rappresentino<br />

veramente, citando le parole del<br />

Capo del Dipartimento, Dott. Ettore<br />

Ferrara, “il biglietto da visita del<br />

Corpo” per chi dall’esterno ha modo<br />

di apprezzarne le imprese, ed ammirarne<br />

il valore.<br />

Un uomo nuovo si diceva, che ha<br />

fatto entrare l’esibizione delle<br />

Fiamme Azzurre nel programma<br />

delle celebrazioni per la Festa del<br />

Corpo nel 2005 e nel 2006, e le promozioni<br />

per meriti eccezionali<br />

degli atleti che si sono particolarmente<br />

distinti durante l’anno, nel<br />

rigido cerimoniale della Presidenza<br />

della Repubblica.<br />

Nuovo per la sua capacità di ottenere<br />

rispetto pur riducendo le distanze<br />

formali tra sé e gli atleti, un’attitudine<br />

piuttosto inedita immaginando<br />

i responsabili dei gruppi militari,<br />

nuovo per la sua disponibilità e<br />

capacità d’ascolto.<br />

Il responsabile tecnico di settore è l’ex<br />

atleta Giulio Baccani.<br />

E’ uno dei settori più vecchi, e con i<br />

risultati più prestigiosi in bacheca.<br />

Solo nella stagione 2006 ha vantato<br />

dei numeri da record: quindici titoli<br />

italiani assoluti individuali, un titolo<br />

nazionale di società, otto titoli nazionali<br />

di categoria, un primato italiano,<br />

una migliore prestazione assoluta, una<br />

vittoria nella Coppa Europa di maratona<br />

femminile a squadre, dieci atleti<br />

nella rappresentativa italiana che ha<br />

preso parte ai Campionati europei,<br />

quattro atleti in gara ai Mondiali<br />

indoor, ventisei presenze in varie formazioni<br />

italiane che hanno partecipato<br />

a eventi internazionali, quattro atleti<br />

inseriti nella innovativa “Top 1” decisa<br />

dalla Fidal (Giulio Ciotti, Chiara Rosa,<br />

Zahra Bani e Daniela Reina).<br />

Un settore a forti tinte rosa dopo gli<br />

ultimi arruolamenti nel settore femminile<br />

che ha bene figurato sia nei mondiali<br />

indoor che agli europei di<br />

Goteborg.<br />

Agli assoluti 2006 otto titoli sono stati<br />

appannaggio di Giulio Ciotti (alto,<br />

2,25) e Angelo Iannelli (3000 siepi,<br />

8’48”75) in campo maschile e sei del<br />

settore femminile: Daniela Reina (400<br />

piani, 52”46), Rossella Giordano<br />

(5km di marcia, 21’28”74), Valeria<br />

Canella (salto in lungo, 6,29), Chiara<br />

Rosa (peso, 18,24), Laura Bordignon<br />

(disco, 56,31) e Zahra Bani (giavellotto,<br />

60,38). I secondi posti sono stati<br />

conquistati da Martina Rosati (54”09,<br />

suo personale, 400 piani), Laura Gatto<br />

(6,24 nel lungo) e da Stefano Ciallella,<br />

tre seconde piazze, cui va poi aggiunta<br />

ATLETICA LEGGERA<br />

Gli atleti della sezione: Attene Alessandro, Bani Zhara,<br />

Bellanova Daniela, Bettini Elisa, Brambilla Elena,<br />

Bordignon Laura, Calì Vincenza, Canella Valeria,<br />

Camossi Paolo, Caneva Marina, Carlotto Francesca,<br />

Ciallella Stefano, Ciotti Giulio, Cola Francesca,<br />

Gasparro Cristian, Gatto Laura, Gibilisco Laura,<br />

Giordano Rossella, Iannelli Angelo, Incerti Anna,<br />

Mottin Sergio, Pegoretti Massimo, Reina Daniela,<br />

Ricali Cecilia, Rocco Tiziana, Rosa Chiara, Rosati<br />

Martina, Scuderi Francesco, Trentin Nicola, Trevisan<br />

Elisa .<br />

la tripletta delle eptatlete Elisa<br />

Trevisan, Cecilia Ricali, Francesca<br />

Carlotto e Elisa Bettini nei tricolori<br />

di prove multiple a Firenze.<br />

Nel <strong>2007</strong> agli italiani indoor i titoli<br />

assoluti sono stati tre, ottenuti da<br />

Reina, Canella e Carlotto.<br />

Nei campionati assoluti di società<br />

femminili che si sono svolti al<br />

“Guidobaldi” di Rieti nel week-end<br />

del 19 e 20 maggio scorso, le ragazze<br />

si sono imposte pressoché in tutte<br />

le specialità presenti, raggiungendo<br />

complessivamente 16.616 punti,<br />

con due specialità in meno, e la<br />

ormai quasi matematica partecipazione<br />

alla finale scudetto del 29 e 30<br />

settembre a Palermo.<br />

Rossella Giordano, specialista della<br />

marcia, a Leamington (Gbr) con un<br />

ottimo 15° posto in Coppa Europa<br />

negli stessi giorni ha ottenuto il<br />

minimo per i Mondiali di Osaka, in<br />

programma ad agosto, con il tempo<br />

di 1h32’38”.<br />

Ad Osaka è già sicuramente convocata<br />

nella maratona anche la validissima<br />

Anna incerti.<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong> 9


Sport<br />

CANOA<br />

Cicali Stefania,<br />

Zanirato Francesca.<br />

E’ un settore accolto nella Polizia Penitenziaria<br />

nel 2004. Le due atlete sono di altissimo profilo<br />

internazionale, Stefania Cicali, ha vinto 2 ori e 1<br />

bronzo ai mondiali juniores, 1 oro e 3 bronzi<br />

agli europei junior e 29 titoli di campione<br />

d’Italia<br />

Francesa Zanirato è campionessa mondiale universitaria<br />

di dragon boat, è stata più volte finalista<br />

ai mondiali juniores e più volte medagliata in<br />

coppa del mondo. Vanta altresì 10 titoli di<br />

Campione d’Italia. I più recenti successi sono<br />

venuti nella 3° prova di Coppa del Mondo a<br />

Gerardmer, il 2 giugno <strong>2007</strong> in cui la Zanirato<br />

nel k4 insieme alle compagne Aquilani, Bigliardi<br />

ed Alberti ha conquistato un ottimo 3° posto.<br />

Stefania Cicali, sempre a ridosso delle migliori, si<br />

è invece classificata 6° sia nel k1 1000m, sia nel<br />

k1 500m.<br />

CICLISMO<br />

Carrara Vera, Frisoni Elisa,<br />

Gatto Lisa, Masotti Fabio<br />

JUDO<br />

Alessio Giovanni, Antignani Giovanni, Borin<br />

Alberto, Boz Paola, Bruyere Alessandro, Bruyere<br />

Francesco, Caudana Marco, Faraldo Francesco,<br />

Mangiapia Daniele, Panico Massimo, Pellino<br />

Claudio, Rea Olindo, Tamanti Simone,<br />

Renato Maria Vinassa.<br />

Il primo titolo assoluto del judo fu quello portato da Paola Boz nei 63 kg<br />

agli assoluti 2003.<br />

Nel 2004, il reclutamento di atleti del calibro dei fratelli Bruyere,<br />

Caudana, Faraldo ed altri ha costituito il momento di svolta prepotente nel<br />

settore marziale delle Fiamme Azzurre. E tanti sono i successi internazionali<br />

da annoverare ad oggi nonostante sia trascorso così poco tempo:<br />

innanzitutto 2 titoli italiani a squadre nel 2005 e nel <strong>2007</strong> dopo il terzo<br />

posto del 2004.<br />

Un secondo posto ai mondiali del Cairo nel 2005 per l’atleta di punta del<br />

settore, Francesco Bruyere e fondamentale è stata anche la sua vittoria<br />

alla Jigoro Kano Cup, in Giappone, luogo di culto della disciplina, espugnato<br />

dall’ atleta torinese, speranza olimpica di razza a Pechino 2008.<br />

KARATE<br />

D’Ambrosio Domenico, Esposito Rosario,Ferrone<br />

Sara, Liotta Lara, Lombardo Claudio, Lucchetti<br />

Christian, Morra Michele, Politini Daniele.<br />

Il settore è affidato dal 2006 al tecnico Andrea Torre, ex atleta della sezione,<br />

ed uno dei primi a farvi parte quando nel 1998 fu costituita. Il settore<br />

maschile vanta tre elementi di buon livello ed esperienza : Lucchetti, Morra<br />

e Politini.<br />

Per quanto riguarda Christian Lucchetti, in particolare, è stato terzo agli<br />

assoluti 2006 a Torino, la gara regina delle competizioni nazionali, insieme<br />

alla compagna Sara Ferrone, anche la molisana bronzo nella massima rassegna<br />

italiana.<br />

Sara nel 1999 in Grecia ha conquistato il bronzo anche negli europei seniores,<br />

ed un quinto posto a squadre al mondiale di Monaco. Bronzo a squadre<br />

per Lara Liotta nel 2004 al campionato europeo a rappresentative regionali,<br />

argento agli assoluti 2005 di Ostia, argento al Campionato Nazionale<br />

Universitario <strong>2007</strong>. Sebbene sia una disciplina altamente spettacolare il<br />

karate paga molto in visibilità poiché sport non olimpico.<br />

La sezione ha un’attività dedita soprattutto alle<br />

gare su pista.<br />

Il gruppo è affidato ad altri ex delle Fiamme<br />

Azzurre, Cristiano Galoppi e Domenico Gentile<br />

suo collaboratore.<br />

Accanto a Masotti il concorso per titoli ha<br />

aggiunto i nomi prestigiosi delle tre specialiste<br />

della squadra. Campionesse dell’imponenza di<br />

Vera Carrara, campionessa mondiale a Los<br />

Angeles nel 2005 e a Bordeaux nel 2006, con<br />

un oro sfiorato ad Atene 2004, dove giunse al<br />

quarto posto.<br />

10<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong>


LOTTA E SUMO<br />

Minguzzi Valentina, Rinella Emmanuele, Boz Paola<br />

E’ un settore giovane, nato nel 2005,<br />

con il reclutamento nella lotta del palermitano Rinella.<br />

Nel 2006 anche la giovanissima romagnola Minguzzi è entrata a far parte<br />

della famiglia della Polizia Penitenziaria, con ottime tradizioni di famiglia<br />

nella disciplina sportiva, comuni anche ad Emmanuele.<br />

Gli atleti hanno subito dato buona prova di loro stessi con podi assoluti ed<br />

i primi titoli tricolori ad opera di Valentina.<br />

La valida atleta è stata anche medaglia di bronzo agli europei juniores<br />

2006. Il Sumo, disciplina d’élite per il Giappone, è divenuto parte della<br />

sezione allorquando ha iniziato a praticarlo<br />

la già campionessa di judo<br />

Paola Boz, che ha ottenuto diverse<br />

medaglie europee e la partecipazione<br />

ai campionati mondiali.<br />

PATTINAGGIO<br />

A ROTELLE<br />

Francesca Ciani Passeri<br />

Con il pattinaggio artistico<br />

a rotelle, introdotto nel gruppo<br />

nel 2004, con Francesca Ciani Passeri, bella ed<br />

espressiva atleta del pattinaggio di figura, la<br />

Polizia Penitenziaria ha dato valore anche agli<br />

atleti che nelle prestazioni sportive sanno donare<br />

al pubblico momenti artistici di grande effetto,<br />

oltre che emozionali legati al puro confronto<br />

tra valori diversi. L’unica atleta della sezione,<br />

completa interprete di tutte le discipline più<br />

classiche del pattinaggio artistico, vanta numerose<br />

medaglie e partecipazioni ad eventi di<br />

rilievo internazionale<br />

PENTATHLON MODERNO<br />

NUOTO<br />

Bertoli Sara, Corsini Claudia, Valentini Andrea<br />

Cimarrusti Andreana, Fabbri<br />

Giulia, Goffi Sara, Gramillano<br />

Giorgia, Massari Veronica,<br />

Spaziani Brenda<br />

E’ un settore uniformemente<br />

dotato di elementi di valore. Basti<br />

pensare che Sara Goffi è stata<br />

olimpionica a Sidney, e che quest’anno<br />

sono arrivate dai primaverili<br />

di Livorno due medaglie<br />

importantissime: un titolo tricolore<br />

per Veronica Massari nei 200<br />

misti, cavallo di battaglia della<br />

milanese, che è anche il primo<br />

per la storia della sezione nuoto.<br />

A fare il paio con la medaglia della<br />

Massari, una piazza d’onore di<br />

pregio per Giorgia Gramillano nei<br />

50 dorso.<br />

Brenda nei tuffi, è stata bronzo<br />

europeo nel 2004, si cimenta<br />

spesso nel sincronizzato con l’azzurra<br />

Valentina Marocchi, e più<br />

volte, in coppia, è stata campionessa<br />

d’Italia.<br />

E’ una delle prime sezioni nate nelle Fiamme Azzurre,<br />

e ad oggi, il suo settore femminile coincide<br />

indiscutibilmente con la florida realtà del pentatlon azzurro.<br />

Claudia Corsini infatti nel 2005 ha vinto il meritato titolo di Campionessa del<br />

Mondo a Varsavia.<br />

Un oro che ha spazzato via le insicurezze di Claudia, umile all’ennesima<br />

potenza, che per nulla al mondo salterebbe mai una seduta di allenamento,<br />

che ha dato alla romana e all’entourage dello spettacolare sport conferme<br />

sul suo autentico talento, ed è<br />

stato portatore, insieme alla compagna<br />

Sara di tantissimi successi<br />

nazionali ed internazionali anche<br />

nel corso del 2006 e di questa<br />

prima parte di <strong>2007</strong>.<br />

Lo scorso febbraio, Claudia e Sara<br />

hanno vinto rispettivamente l’oro<br />

e l’argento agli assoluti.<br />

Il prossimo anno Pechino potrebbe<br />

esserci finalmente l’appuntamento<br />

con la fortuna per l’olimpiade<br />

di Claudia, quarta ad Atene<br />

di poco nell’ultima edizione dei<br />

giochi, sicuramente in credito con<br />

la dea bendata.<br />

Non da trascurare il talento di<br />

Andrea Valentini, anch’egli uno dei maggiori protagonisti del pentatlon italiano<br />

ed internazionale, non a caso azzurro ad Atene con la compagna<br />

Claudia.<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong> 11


Sport<br />

SCHERMA<br />

Di Franco Virginia,<br />

Quondamcarlo Francesca,<br />

Simoncelli Marta<br />

Marta fiorettista di ottima fattura,<br />

è stata bronzo ai giochi del<br />

Mediterraneo di Almeria 2005. Virginia di<br />

Franco e Francesca Quondamcarlo sono invece<br />

due spadiste. Francesca è giunta al secondo<br />

posto agli assoluti 2006 ed è spesso partecipe<br />

di rassegne internazionali con la squadra<br />

azzurra.<br />

SPORT EQUESTRI<br />

Angelici Velia, Bertoli<br />

Evelina, D’Alessio<br />

Martina, Panara<br />

Francesco, Soldi Ester<br />

La giovane Evelina Bertoli, sorella della<br />

pentatleta Sara, è l’ultima reclutata nell’ottimo<br />

gruppo di specialiste.<br />

Nel 2006 vanta la partecipazione ai<br />

Campionati d’Europa nella categoria<br />

“young riders”. Ester Soldi è invece una<br />

delle migliori interpeti del “dressage” italiano.<br />

SOLEVAMENTO<br />

PESI<br />

Ficco Alessandro,<br />

Ficco Vincenzo<br />

Anche in questo settore due fratelli<br />

titolati, a testimonianza che i geni del<br />

successo sono a volte affare di famiglia.<br />

Alessandro, ha continuato quanto di<br />

buono aveva fatto il fratello maggiore<br />

in quanto ad ottimi piazzamenti, e<br />

sono suoi i più recenti record italiani<br />

e le maggiori partecipazioni ad eventi<br />

internazionale rilevanti: Sidney<br />

2000 senza dubbio una delle più<br />

importanti della carriera.<br />

SPORT DEL<br />

GHIACCIO<br />

Kostner Carolina<br />

Di presentazioni per Carolina non ne servono molte.<br />

E’ una delle atlete italiane più conosciute ed amate.<br />

In occasione dei Giochi invernali di Torino 2006 è stata<br />

la portabandiera della Squadra Olimpica Italiana.<br />

In quella edizione, con gli occhi puntati addosso ed<br />

un carico enorme di responsabilità, Carolina non<br />

riuscì ad esprimere quanto per le sue doti avrebbe<br />

potuto, e finì nona nella classifica finale.<br />

Ma da Torino l’altoatesina non tornò comunque a<br />

mani vuote. Quella rassegna olimpica le ha regalato<br />

una maturità ed una tranquillità suggellata il 27 gennaio<br />

<strong>2007</strong>, con l’oro europeo di Varsavia, prima atleta<br />

azzurra a trionfare nel singolo femminile. Un risultato<br />

incredibilmente d’impatto, che ha dato rinnovato<br />

lustro al personaggio di ragazza forte e semplice allo<br />

stesso tempo, e all’immagine del Corpo, che molti<br />

associano ormai al suo volto sorridente e pulito.<br />

SPORT INVERNALI<br />

Sacco<br />

Omar<br />

Un passato da sprinter di buon<br />

livello, Omar Sacco, si dedica al<br />

bob ed è stato, insieme a<br />

Carolina, l’altro partecipante<br />

delle olimpiadi invernali di<br />

Torino 2006.<br />

12<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong>


TAEKWONDO<br />

TIRO A VOLO<br />

Nelle foto:<br />

Mastrantoni<br />

Federica<br />

Nell’anno di esordio<br />

con i colori della Polizia<br />

Penitenziaria (2006),<br />

Federica ha conquistato<br />

il titolo europeo della<br />

disciplina coreana nella<br />

categoria al limite dei<br />

55kg. Nel <strong>2007</strong> titolo<br />

italiano assoluto e poca<br />

fortuna ha avuto ai mondiali<br />

di Pechino di maggio, in vista<br />

dell’altro appuntamento fondamentale<br />

della capitale cinese,<br />

quello dell’olimpiade del prossimo<br />

anno, evento per il quale<br />

Federica è in questo periodo<br />

soprattutto in lotta con il peso,<br />

per rientrare in una categoria<br />

probabilmente più congeniale alla<br />

sua altezza media: i 49 kg, ma difficile<br />

da raggiungere.<br />

TIRO CON L’ARCO<br />

Franchini Irene,<br />

Paris Tito<br />

Tito è stato il pioniere della<br />

sezione, quando vi iniziò la pratica<br />

nel 1999. Irene, olimpionica<br />

a Sidney e campionessa mondiale<br />

a squadre, è giunta nel 2004<br />

ad aggiungere altri successi nella<br />

bacheca delle Fiamme Azzurre.<br />

Nel 2006 è giunta settima al<br />

mondiale, in questa stagione è<br />

ancora in cerca della migliore<br />

prestazione.<br />

Bartoli Alberto, Cartoni Roberto, Cenci Vincenzo,<br />

Fava Giovanni, Lamera Adriano, Pellielo Giovanni,<br />

Pintor Giulia, Ricci Tiziano, Viganò Gianluca<br />

Giovanni Pellielo, bronzo a Sidney e<br />

argento ad Atene, è sicuramente uno<br />

degli sportivi italiani dal curriculum più<br />

colmo di successi nella specialità della<br />

“fossa olimpica”. A coronamento di una<br />

carriera di indiscutibile spessore manca<br />

quell’oro olimpico che tutti ci attendiamo<br />

nella prossima edizione. Adriano Lamera<br />

e Giulia Pintor sono gli altri due elementi<br />

di spicco della disciplina.<br />

TRIATHLON<br />

Belandi Stefano, Bonin Charlotte,<br />

Bottoni Alessandro, Chenevier Giunia Camilla,<br />

Cortassa Nadia, Gaiardelli Marta,<br />

Riccò Silvia.<br />

Già portato ad altissimo livelli da Bottoni<br />

e Belandri, il settore si è ulteriormente<br />

arricchito di talenti femminili nel 2004.<br />

Uno di questi è senza dubbio la più forte<br />

triatleta azzurra nella storia del triathlon<br />

del nostro paese: Nadia Cortassa, quinta<br />

ad Atene nella prova olimpica. Di ottimo<br />

spessore tecnico, con ottimi piazzamenti<br />

nazionali ed internazionali, anche le colleghe<br />

Chevenier, Bonin e Gaiardelli.<br />

VELA<br />

E’ senza dubbio la novità del <strong>2007</strong>, l’incorporazione nel Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre,<br />

di una disciplina affidata fino a questo momento solo alla dedizione di un gruppo di appassionati<br />

che prestano servizio per la Polizia Penitenziaria.<br />

“Nesis”, questo il nome dell’imbarcazione, tecnicamente definita per le sue caratteristiche<br />

“OJ 24”, ha già partecipato con successo a diversi appuntamenti importanti.<br />

Una delle sue ultime apparizioni è stata nel Golfo di Pozzuoli, in occasione del 38°<br />

Nauticsud, Mostra d’Oltremare, il 21 aprile scorso. Nella Regata che ha visto battersi 57<br />

imbarcazioni, “ Nesis” ed il suo equipaggio hanno conquistato un brillante terzo posto.<br />

* Lara Liotta, agente di Polizia Penitenziaria, è nata a Velletri (RM) il 12 settembre 1979.<br />

Atleta delle Fiamme Azzurre, è cintura nera terzo dan; ha iniziato a gareggiare nel 1989 con la società<br />

FUJI YAMA di Velletri. Ha partecipato a 10 campionati regionali, 15 campionati italiani, 2 campionati europei<br />

e tantissime gare internazionali. E’ stata più volte convocata nella nazionale italiana di categoria ed ha<br />

come Tecnico-Maestro Roberto De Luca. Lara è laureata in Scienze Motorie (IUSM), è operatore in massaggio<br />

tradizionale (S.I.A.F - Società italiana Aerobica e Fitness), operatore 1° livello Reiki ed esecutore<br />

BLS-D (rianimazione cardiopolmonare precoce e defibrillazione.<br />

Da questo numero ha iniziato a collaborare con la nostra Rivista ove curerà una rubrica sportiva.<br />

•<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong> 13


Cinema dietro dietro le sbarrele sbarre<br />

P<br />

Nelle foto:<br />

sopra, la<br />

locandina<br />

del film<br />

e, sotto,<br />

alcune scene<br />

del film<br />

Prison<br />

rison è un thriller ambientato in carcere che miscela con<br />

discreto successo gli schemi del prison-movie con quelli<br />

del genere horror-soprannaturale.<br />

Nel Wyoming, un vecchio carcere viene rimesso in funzione<br />

per venire incontro al problema del sovraffollamento carcerario<br />

e il reazionario Ethan Sharpe (Lane Smith), ex poliziotto<br />

penitenziario, è incaricato di dirigerlo, nonostante il parere<br />

contrario della consulente Katherine Walker (Chelsea<br />

Field).<br />

Nei primi giorni di detenzione due prigionieri vengono incaricati<br />

di abbattere un muro nella camera delle esecuzioni<br />

ormai in disuso; appena finito il lavoro una strana energia si<br />

sprigiona mandando in tilt il sistema elettrico del carcere e<br />

provocando la morte di un detenuto in isolamento.<br />

Sharpe mette a tacere la cosa, ma intanto qualcosa di<br />

mostruoso si è messo in movimento nel carcere e si scoprirà<br />

che la sua origine è in un passato torbido e orrorifico che<br />

ha a che fare con qualcosa di spregevole e maligno commesso<br />

proprio dal direttore Sharpe.<br />

Questo è il film con cui il regista finlandese Renny Harlin ,<br />

poi distintosi soprattutto nell’action movie, ha iniziato la sua<br />

carriera americana.<br />

Prodotto dalla Empire di Charles Band, è un horror teso e<br />

claustrofobico che sfrutta al meglio gli oscuri set di una prigione<br />

cupa e tenebrosa per ambientarvi una storia semplice<br />

e lineare ma non priva di efficacia, con personaggi che sono<br />

un po’ stereotipati (il direttore brutale, la collaboratrice<br />

umana), ma funzionano, come funziona la dinamica dei fatti<br />

che giustifica la storia.<br />

Gli effetti speciali non sono eccezionali, ma sono usati con<br />

parsimonia e danno il loro contributo.<br />

Viggo Mortensen e Chelsea Field si fanno notare per il particolare<br />

impegno<br />

e l’interpretazione<br />

onesta dei<br />

personaggi.<br />

Il film è stato<br />

girato in esterni<br />

nel penitenziario<br />

abbandonato di<br />

Rowlins, nello<br />

Stato del<br />

Wyoming<br />

La scheda del film<br />

Regia: Renny Harlin<br />

Soggetto: Irwin Yablans<br />

Sceneggiatura: C. Courtney Joyner, Renny Harlin<br />

Fotografia: Mac Ahlberg<br />

Musiche: Richard Band, Christopher L. Stone<br />

Montaggio: Andy Horvitch<br />

Scenografia: Philip Duffin, James R. Shumaker<br />

Produzione: EMPIRE PICTURES<br />

Distribuzione: Dragon Film Entertainment<br />

Personaggi e interpreti:<br />

Burke: Viggo Mortensen<br />

Walker: Chelsea Field Katherine<br />

Eaton Sharpe: Lane Smith Warden<br />

Cresus: Lincoln Kilpatrick<br />

Rabbitt: Tom Everett<br />

Lasagna: Ivan Kane<br />

Sando: Andrè De Shields<br />

Capitano Horton:<br />

Arlen Dean Snyder<br />

Hershey:<br />

Larry Flash Jenksins<br />

Rhino:<br />

Stephen F. Little<br />

14<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong><br />

Genere: Drammatico<br />

Durata: 110 minuti,<br />

USA 1988


a cura di G. B. De Blasis<br />

The Prison<br />

T<br />

he Prison è un film per la tv girato dal regista di<br />

Ronin John Frankenheimer nel 1994, con il titolo<br />

originale Against the Wall.<br />

La pellicola è ispirata a un fatto di cronaca realmente accaduto<br />

il 9 settembre 1971 quando i detenuti della prigione<br />

statale di Attica, nello Stato di New York si ribellarono e<br />

1.289 uomini furono protagonisti di una rivolta che in quattro<br />

giorni cambiò profondamente il sistema penale statunitense.<br />

Frankenheimer adotta il suo consueto stile scarno, vibrante<br />

e rigoroso per descrivere quei drammatici eventi, e per farlo<br />

sceglie due personaggi antitetici: il poliziotto penitenziario<br />

Michael Smith (interpretato da Kyle MacLachlan) e il prigioniero<br />

politico Jamaal (Samuel L. Jackson), che sostiene la<br />

lotta, incruenta, dei neri contro l’oppressione razzista dei<br />

bianchi.<br />

Nella sua opera di difficile mediazione quest’ultimo è ostacolato<br />

anche da Chaka (Clarence Williams III), secondo leader<br />

della sommossa, decisamente meno incline a utilizzare<br />

le armi della diplomazia a favore della violenza.<br />

Tra scene di truce realismo e altre che illustrano in maniera<br />

eloquente la condizione esasperante dei detenuti, il regista<br />

evita le sabbie mobili del pietismo, della retorica e del<br />

sensazionalismo, offrendo<br />

uno spaccato onesto e<br />

sincero di una delle troppe<br />

pagine intrise di sangue<br />

della storia moderna<br />

americana. Oggi a<br />

distanza di tredici anni<br />

dal passaggio televisivo e<br />

a più di trentacinque dai<br />

fatti accaduti ad Attica<br />

viene riproposto in DVD<br />

questo film di Frankenheimer<br />

che non è stato<br />

mai proiettato nelle sale<br />

cinematografiche.<br />

La scheda del film<br />

Regia: John Frankenheimer<br />

Titolo Originale: Against the wall<br />

Sceneggiatura: Ron Hutchinson<br />

Fotografia: John R. Leonetti<br />

Musiche: Gary Chang<br />

Montaggio: Lee Percy<br />

Scenografia: Cindy Coburn<br />

Costumi: Sylvia vega-Vasquez<br />

Effetti: Kevin Harris<br />

Produzione: Steven R. Mc Glothen - Storm Video -<br />

Univideo<br />

Personaggi e interpreti:<br />

Michael Smith: Kyle MacLachlan<br />

Jamaal: Samuel Jackson<br />

Chaka: Clarence Williams III<br />

Weishand: Frederic Forrest<br />

Hal: Harry Dean Stanton<br />

Oswald: Philips Bosco<br />

Ed: Tom Bower<br />

Sharon: Anne Hece<br />

Mancusi: Carmen Argenziano<br />

Jess: Peter Murnik<br />

Cecil: Steve Harris<br />

Nelle foto:<br />

la locandina<br />

e, sotto,<br />

l’attore Samuel<br />

Jackson e il<br />

regista del film<br />

John<br />

Frankenheimer<br />

Genere: drammatico<br />

Durata: 111 minuti<br />

USA, 1994<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong> 15


dalle Segreterie<br />

Nuoro: Karate Do 96 ringrazia il <strong>Sappe</strong><br />

Nella foto,<br />

sopra:<br />

gli allievi della<br />

palestra<br />

Karate 96<br />

A fianco:<br />

gli studenti<br />

intorno alla<br />

Polizia<br />

Penitenziaria<br />

Castelfranco<br />

Veneto:<br />

la Polizia<br />

Penitenziaria<br />

entra<br />

nelle scuole<br />

Grazie al progetto “Educare alla legalità”,<br />

l’Ispettore Capo Mauro Scipioni, nei mesi<br />

scorsi, è potuto entrare nell’Istituto<br />

Professionale “Giorgione” di Castelfranco<br />

Veneto (Tv) dove ha incontrato i ragazzi<br />

dell’Istituto per una lezione tenuta dagli<br />

Agenti della Polizia Penitenziaria sulla legalità<br />

e sensibilizzazione, per maturare una<br />

coscienza di responsabilità e rispetto delle<br />

leggi.<br />

Nel corso delle lezioni, l’Ispettore Scipioni<br />

ha toccato vari aspetti della realtà carceraria<br />

italiana, facendo conoscere agli studenti le<br />

problematiche penitenziarie.<br />

Nel mese di maggio del corrente anno la<br />

segreteria <strong>Sappe</strong> di Nuoro ha fornito di<br />

materiale sportivo gli atleti della palestra<br />

KARATE DO 96 di Siniscola (Nu).<br />

Ringraziamenti sono giunti da parte degli<br />

atleti sia grandi che piccoli e dai loro<br />

genitori.<br />

Il personale della segreteria locale di<br />

Badu e Carros è fiero di tali iniziative che<br />

sostengono le attività sportive e sociali<br />

locali, e che tengono alto e fiero il nome<br />

della Polizia Penitenziaria.<br />

Lunedì 18 Giugno un grande amico<br />

ci ha lasciato: Cuccuru Pietro<br />

La notizia ci ha colto impreparati: molti sono rimasti attoniti altri frastornati<br />

qualcuno non ci credeva... Tutti abbiamo sentito un gran senso<br />

di vuoto, non ti nascondo Pietro, che tutti cercavano un angolo per<br />

piangere. Tu lo sai che siamo fatti così! Poi subito sono iniziati i ricordi<br />

di notti e giorni passati a lavorare al tuo fianco, ed era veramente<br />

un piacere stare quelle ore con te, tu eri sempre pronto ad aiutare<br />

tutti, e anche in momenti tesi riuscivi sempre a farci sorridere con una<br />

delle tue mitiche battute. Non ti sei mai arreso anche nei momenti<br />

meno fortunati della tua vita, ed erano avvenimenti che avrebbero<br />

messo in difficoltà chiunque, ma tu sei stato forte più di qualsiasi<br />

avversità e hai superato tutto con il tuo solito ottimismo. Tutti ti ricordiamo<br />

con quel sorriso che esprimeva una simpatia a prima vista.<br />

Poco tempo fa avevi già fatto i tuoi progetti per affrontare la tua stagione<br />

preferita quella che amavi di più: l’estate, per poter andare al<br />

mare, quel mare di Livorno che tu amavi tanto, per poi mostrare con<br />

orgoglio la tua impeccabile abbronzatura. Sai Pietro, il tuo ricordo<br />

vivrà per sempre, sei rimasto nel cuore di tutti, che ti apprezzavano per<br />

come eri. Ci hai lasciato e come ogni morte porta sempre con sè un<br />

grande dolore e lascia troppi perché e troppe domande senza risposte.<br />

Ma personalmente tante cose mi ricorderanno di te, la tua grandissima<br />

generosità, ma per primo, sento ancora nelle orecchie il tuo<br />

caratteristico modo di salutarmi, con quella voce particolare che facevi<br />

sorridendomi... «Ciao... eh!!» tu aspettavi la solita risposta «ciao<br />

Banderas», di quel nomignolo n’eri contento e tutti lo conoscevano.<br />

L’ultimo tuo grande atto di generosità è stato quello di farti beffa anche<br />

della morte, dando speranza a degli uomini che soffrivano, che forse<br />

non sapranno mai il tuo nome, nè della gioia di vivere che avevi, ma<br />

di sicuro tutti i giorni ti penseranno e ti<br />

saranno grati per sempre.<br />

Ti voglio ancora una volta salutare come<br />

fatto altre mille volte e come sempre a<br />

bassa voce. CIAO BANDERAS<br />

i tuoi amici<br />

16<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong>


Lionello<br />

Pascone<br />

Coordinatore Nazionale<br />

AN<strong>PP</strong>e<br />

Associazione<br />

Nazionale<br />

Polizia<br />

Penitenziaria<br />

Memorandum<br />

sulla previdenza<br />

le Fiamme le Fiamme Azzurre<br />

L<br />

’AN<strong>PP</strong>e, attenta alle esigenze non solo degli anziani,<br />

intende portare il proprio contributo nella discussione<br />

sugli sviluppi della legge di bilancio, ma soprattutto<br />

sui temi relativi alla revisione del sistema previdenziale e<br />

in special modo sul capitolo relativo alla ricerca di soluzioni<br />

volte ad assicurare ai pensionati trattamenti di importo<br />

adeguato.<br />

La legge finanziaria ha destinato poca attenzione alla tutela<br />

dei redditi dei pensionati. I miseri aumenti delle pensioni<br />

dovranno confrontarsi con le maggiori imposizioni locali<br />

che la quasi totalità delle Regioni e<br />

dei Comuni hanno deliberato. I<br />

commi 774, 775 e 776 della<br />

Finanziaria, introdotti in modo<br />

surrettizio ed abrogando l’articolo<br />

15, comma 5 della legge 774/94,<br />

hanno determinato una sostanziale<br />

decurtazione delle pensioni di<br />

reversibilità nell’ordine di<br />

150/200 euro mensili.<br />

Norme penalizzanti introdotte<br />

subendo le pressioni degli Enti di<br />

previdenza e in netto contrasto<br />

con recenti decisioni della Corte<br />

dei Conti. Uno scippo alle pensioni<br />

di reversibilità, con buona pace<br />

delle promesse fatte in campagna elettorale, ma di sicura<br />

illegittimità costituzionale, per il quale saranno attivati gli<br />

organi competenti.<br />

Il sistema previdenziale è stato ripetutamente riformato,<br />

introducendo di volta in volta norme penalizzanti a danno<br />

dei lavoratori. Le riforme Amato (1992), Dini (1995),<br />

Prodi (1997) e Maroni (2004) non hanno fatto altro che<br />

introdurre elementi disincentivanti, finalizzati a ridurre<br />

l’importo complessivo delle prestazioni. Ancora prima di<br />

qualsiasi discussione su possibili interventi di riforma, va<br />

attuata la separazione contabile tra previdenza ed assistenza,<br />

ma soprattutto va eliminata la criticità dell’evasione contributiva.<br />

Un fenomeno di oltre un miliardo di euro accertato<br />

solo per il 2005.<br />

L’apertura del confronto fissato dal memorandum sulla<br />

previdenza deve impegnare il Forum ad acquisire il tavolo<br />

negoziale per la tutela della categoria, non solamente per i<br />

pensionati futuri ma anche per chi è già in pensione.<br />

Contro la decurtazione del 40% del potere d’acquisto delle<br />

pensioni verificatosi negli ultimi 15 anni, vanno individuati<br />

meccanismi d’indicizzazione, tenendo conto della realtà<br />

con cui ci si scontra giornalmente. L’indicizzazione delle<br />

prestazioni pensionistiche può essere individuata attraverso<br />

l’adeguamento:<br />

• in base all’andamento dell’indice dei prezzi;<br />

• in base alla dinamica delle retribuzioni;<br />

• in relazione all’indice d’inflazione.<br />

Le tematiche oggetto del “memorandum” impongono di<br />

trovare soluzioni ottimali per assicurare<br />

ai pensionati trattamenti di<br />

importo adeguato. L’attuale sistema,<br />

introdotto dal Decreto<br />

Legislativo 503/92, per garantire la<br />

difesa del potere d’acquisto delle<br />

pensioni, ha dimostrato la sua inefficacia<br />

anche perché frutto di<br />

un’incompleta attuazione dell’art.<br />

11, nella parte in cui prevede una<br />

integrazione in relazione all’andamento<br />

dell’economia.<br />

Il negoziato con il Governo deve<br />

partire da una pregiudiziale: vanno<br />

abolite le norme contenute nei<br />

commi 774, 775 e 776 della finanziaria<br />

<strong>2007</strong>. L’eventuale potere decisionale va demandato<br />

alla Corte dei Conti. Va attuata la separazione contabile per<br />

individuare in modo chiaro ed inequivocabile i reali costi<br />

della previdenza e dell’assistenza.<br />

E’ indispensabile l’equiparazione della no tax area tra i lavoratori<br />

e tutti i pensionati, superando l’attuale discriminazione<br />

che non ha nessuna giustificazione plausibile.<br />

Per l’eliminazione delle pensioni d’annata e per mantenere<br />

il più possibile inalterato il potere d’acquisto, va attuata una<br />

prima riparametrazione delle attuali pensioni (quanto<br />

meno quelle nate da oltre dieci anni); successivamente si<br />

dovrà provvedere ad una loro rivalutazione sulla base<br />

dell’indice delle variazioni annuali delle retribuzioni; vanno<br />

inoltre eliminate le attuali fasce di perequazione.<br />

A garanzia della tutela degli interessi dei pensionati, il confronto<br />

tra le parti dovrà avvenire con la presenza al tavolo<br />

negoziale delle Associazioni e dei Sindacati rappresentativi<br />

dei pensionati.<br />

Editoriale<br />

•<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong> 17


le Fiamme Azzurre Azzurre<br />

Cause di servizio: la risposta del Comitato di verifica<br />

18<br />

Il Comitato di verifica per le cause di<br />

servizio risponde alle note di protesta<br />

inviate dall’Anppe a vari uffici e<br />

per le quali è stata presentata anche<br />

una interrogazione parlamentare.<br />

Risposta del Comitato di Verifica<br />

Segnalazione di disfunzioni nel<br />

procedimento relativo al riconoscimento<br />

di infermità dipendente<br />

da causa di servizio e della pensione<br />

privilegiata.<br />

In relazione alla nota del 24 aprile<br />

<strong>2007</strong>, prot. 6640/ig, pervenuta il 25<br />

maggio c.a, relativa alle disfunzioni<br />

nella definizione dei riconoscimenti di<br />

infermità dipendenti da causa di servizio<br />

e della pensione privilegiata, si fa<br />

presente che, per quanto attiene<br />

all’Ufficio di Segreteria del Comitato di<br />

verifica per le cause di servizio, negli<br />

ultimi tempi molto si è realizzato e si<br />

continua ad attuare per ridurre al<br />

massimo i tempi di trattazione.<br />

In particolare nel corso del 2006 si è<br />

provveduto ad aumentare gli organici<br />

della struttura, da 50 a 100 dipendenti,<br />

anche per far fronte ad un numero<br />

di richieste di parere elevatesi, dopo<br />

l’entrata in vigore del D.P.R. 461/01,<br />

fino a 55.000 per anno (contro una<br />

media di 40.000 nel decennio precedente).<br />

Si è provveduto, inoltre, ad aumentare<br />

anche il numero dei componenti del<br />

Comitato da 25 a 40 membri al fine di<br />

consentire un maggior numero di adunanze,<br />

riducendo i tempi di trattazione.<br />

Nel frattempo la struttura, pur con<br />

ridotte risorse, si è impegnata in un<br />

enorme sforzo operativo riuscendo a<br />

trattare nei primi quattro mesi del corrente<br />

anno ben 25.000 richieste di<br />

parere.<br />

Tuttavia la soluzione definitiva al problema<br />

dei tempi di trattazione davanti<br />

al Comitato è stata già da tempo individuata<br />

nella trattazione telematica dei<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong><br />

fascicoli, attualmente utilizzata con<br />

successo con la Guardia di Finanza ed<br />

in via di realizzazione con l’Arma dei<br />

Carabinieri e la Polizia di Stato.<br />

Anche l’Amministrazione penitenziaria<br />

aveva dato assenso all’avvio di analoga<br />

fase di studio e sperimentazione.<br />

Parimenti, per quanto riguarda la trattazione<br />

davanti alle Commissioni<br />

mediche di verifica, si fa presente che<br />

questa Direzione Generale ha organizzato<br />

tutta una serie di iniziative per<br />

renderle pienamente operative al fianco<br />

delle Commissioni mediche della<br />

Difesa.<br />

In particolare si è organizzato un ciclo<br />

di Seminari in tutta Italia, rivolto alle<br />

strutture mediche ed amministrative<br />

sia delle CMV che delle ASL, al fine di<br />

porre in grado di trattare con celerità<br />

e competenza le nuove incombenze in<br />

materia di riconoscimento di dipendenza<br />

da causa di servizio conferite<br />

loro dal D.P.R. 461/01.<br />

Anche il recente trasferimento delle<br />

competenze in materia di invalidità<br />

civile all’INPS non potrà che agevolare<br />

il compito delle citate CMV, che<br />

potranno dedicare maggiore impegno<br />

e risorse proprio all’esame delle cause<br />

di servizio.<br />

Interrogazione parlamentare<br />

sui gravi ritardi delle pratiche<br />

sanitarie e di pensione<br />

Interrogazione a Risposta Scritta al<br />

Ministro della Giustizia. Per sapere<br />

premesso che:<br />

come più volte denunciato alle organizzazioni<br />

sindacali di categoria, il<br />

personale di Polizia Penitenziaria in<br />

quiescenza risulta avere gravi conseguenze,<br />

soprattutto sotto il profilo<br />

finanziario, dall’ingente ritardo di trattazione<br />

delle documentazioni attinenti<br />

alle definizione del trattamento pensionistico,<br />

alla concessione dell’indennità<br />

di pensione privilegiata ordinaria,<br />

allo liquidazione dell’equo indennizzo<br />

e al riconoscimento di infermità<br />

dipendenti da causa di servizio;<br />

i suddetti ritardi sembrerebbero dovuti<br />

al numero esiguo del personale<br />

addetto agli specifici settori, nonostante<br />

ci sia stata una reiterata sensibilizzazione,<br />

da parte delle organizzazioni<br />

sindacali medesime, ai vertici dipartimentali<br />

del Corpo:<br />

da notizie in possesso dell’interrogante,<br />

si evidenzia che occorrono più di<br />

cinque anni per la liquidazione dì<br />

emolumenti pensionistici a carattere<br />

definitivo e che l’istruttoria, che si<br />

conclude con il parere del Comitato di<br />

Verifica per le Cause di Servizio,<br />

richiede attese di due/tre anni, con il<br />

pericolo, che gli interessati, per ragioni<br />

di età e di salute, non vengano neppure<br />

mai a conoscenza di quanto<br />

dovrebbero percepire al termine dell’attività<br />

lavorativa;<br />

alla luce di quanto sopra esposto, si<br />

evidenzia una situazione preoccupante<br />

che necessita di urgenti e opportuni<br />

interventi;<br />

se il Ministro è a conoscenza dei fatti<br />

esposti in premessa e quali iniziative<br />

urgenti intenda assumere al fine di<br />

portare a soluzione l’annosa questione,<br />

che pone seri e pesanti problemi<br />

economici ai diretti interessati;<br />

se il Ministro, inoltre, non ritenga<br />

opportuno intervenire per garantire<br />

un sufficiente numero dì personale<br />

addetto ai settori specifici del Corpo di<br />

Polizia Penitenziaria affinché possano<br />

essere definite in tempi brevi le pratiche<br />

di trattamento di fine rapporto,<br />

pensionistico o di infermità da causa<br />

di servizio e di tutte le altre pratiche<br />

istruite inerenti il trattamento economico<br />

di rapporto di lavoro richieste<br />

dai dipendenti del Corpo di Polizia<br />

Penitenziaria.<br />

•<br />

On. Giuseppe Cosimo Sgobio<br />

On. Oliviero Diliberto<br />

On. Rosalba Cesini<br />

On. Silvio Crapolicchio


Luglio Luglio/Agosto /Agosto <strong>2007</strong><br />

Belluno:<br />

Festa della Guardia di Finanza<br />

Nel mese di giugno <strong>2007</strong>, la sezione<br />

dell’Associazione Nazionale<br />

Polizia Penitenziaria di Belluno ha<br />

partecipato, per la prima volta,<br />

unitamente ad altre Associazioni,<br />

alla Festa della Guardia di Finanza.<br />

Nella foto, si vedono, da sinistra;<br />

due Agenti della Guardia di<br />

Finanza, il Vice Segretario AN<strong>PP</strong>e<br />

Antonino Arena, Rosario Baratta e<br />

il Segretario Provinciale AN<strong>PP</strong>e<br />

Luigi Pisanu.<br />

LA POESIA<br />

Percorsi<br />

Ho misurato il tempo<br />

con il rumore lieve<br />

dei miei passi<br />

dove il tempo si è fermato.<br />

Vincendo il freddo della notte<br />

ho aspettato l’alba<br />

pensando all’amore dei miei cari<br />

dove amore non entra.<br />

Ho visto vagare nel buio,<br />

come tremuli fantasmi,<br />

l’aggroviglio dei tristi pensieri<br />

e dei sonni impauriti.<br />

Triste luogo dove<br />

smetti di amare<br />

ma ho teso una mano<br />

e ho impedito all’odio di entrare.<br />

Gino Lai<br />

Venezia: l’Anppe<br />

alla Festa dei<br />

Carabinieri<br />

In occasione della ricorrenza della<br />

“Benemerita”, la Sezione AN<strong>PP</strong>e di<br />

Venezia ha partecipato con il Labaro<br />

alla cerimonia ufficiale presso il<br />

Comando Provinciale Carabinieri di<br />

Venezia. La manifestazione si è tenuta<br />

nella splendida cornice di Palazzo<br />

Ducale, sede del Governo dei Dogi<br />

all’epoca della Serenissima.<br />

La delegazione era guidata dal<br />

responsabile provinciale Vitantonio<br />

Petrelli e da Renato Serena.<br />

Nella foto, la delegazione AN<strong>PP</strong>e con il<br />

Colonnello Mosca, Comandante provinciale<br />

dell’Arma Lagunare.<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong> 19


le Fiamme Azzurre Azzurre<br />

L’attività della Sezione AN<strong>PP</strong>e di Venezia<br />

20<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong><br />

Nel mese di maggio <strong>2007</strong>, si sono tenuti vari incontri sui<br />

temi della legalità presso la Scuola Media “F. Petrarca” di<br />

Borbiago di Mira (Ve), nell’ambito della manifestazione<br />

Sport e Cultura.<br />

L’iniziativa è stata organizzata dall’Associazione Nazionale<br />

Polizia Penitenziaria di Venezia, in collaborazione con la<br />

Direzione della Casa Circondariale di Venezia.<br />

Il momento clou è stato sabato 5 maggio, con l’incontro tra<br />

le Forze dell’Ordine ed i ragazzi per parlare sul tema 60<br />

minuti di legalità, diventato ormai l’appuntamento fisso<br />

dei giorni della Riviera del Brenta con l’educazione civica in<br />

classe.<br />

I relatori di questa 5ª edizione sono stati Don Fabio Miotto<br />

della Curia Patriarcale di Venezia, la Dottoressa Daniela<br />

Caputo, Vicecommissario della Polizia Penitenziaria di<br />

Venezia (comandante di reparto della Casa Circondariale<br />

Santa Maria Maggiore), il Magistrato Dottor Roberto Terzo<br />

della Procura di Venezia e lo Psicologo Dottor Alfio<br />

Checchin.<br />

Nel corso della manifestazione, tutto il personale di Polizia<br />

Penitenziaria si è adoperato per il regolare svolgimento del<br />

torneo di Calcio a 5 interscolastico e per quello di Torball<br />

ossia la palla sonora per non vedenti; nel pomeriggio di<br />

sabato c’è stato il terzo Trofeo Police Cup Volley e la presentazione<br />

di un ospite d’onore Roberto Pilla, campione<br />

mondiale dell’ Extreme Italian Wrestiling.<br />

Domenica 6 maggio, sul piazzale della palestra di<br />

Borbiago, è stata effettuata una manifestazione dimostrativa,<br />

schierando i mezzi in dotazione, per far conoscere la<br />

Polizia di prossimità.<br />

Hanno partecipato la Polizia Penitenziaria, la Polizia di<br />

Stato, i Carabinieri e la Guardia di Finanza, assieme al<br />

Reggimento Lagunari Serenissima e alle Polizie Locali.<br />

Ospiti d’onore della Polizia Penitenziaria e della sua<br />

Associazione, i genitori dello sfortunato lagunare Matteo<br />

Vanzan, caduto in Iraq.<br />

Per ultimo, sabato 26 maggio, scortati con i mezzi navali<br />

della Polizia Penitenziaria della locale Base Navale, i ragazzi<br />

delle scuole hanno potuto ammirare le bellezze di<br />

Venezia, attraversando il Canal Grande, su gentile concessione<br />

del Comando della Marina Militare di Venezia; la<br />

comitiva ha visitato anche il Museo storiconavale.<br />

Per chiudere la giornata veneziana, il Console di Grecia<br />

autorizzava l’ingresso presso il più importante museo d’arte<br />

bizantina. Oltre alle bellezze lagunari, i giovani hanno<br />

potuto conoscere ed apprezzare il prezioso lavoro svolto<br />

dalla Polizia Penitenziaria.<br />

Filomeno Porcelluzzi


dalle dalle Segreterie<br />

Piccoli campioni crescono: Giulia Mirra<br />

Campionessa Nazionale di ginnastica artistica<br />

Il 26 e 27 maggio <strong>2007</strong> si sono svolti a Fano (PU) i<br />

Campionati Nazionali di Ginnastica artistica giovanili.<br />

Nella categoria Seniores prima classificata è risultata Giulia<br />

Mirra con un punteggio di 9,15.<br />

Giulia Mirra è figlia del Sost. Commissario Osvaldo<br />

Mirra in servizio alla Direzione Generale del<br />

Personale del DAP e già lo scorso anno ottenne degli<br />

ottimi risultati ai campionati Nazionali di Categoria.<br />

Trieste: il Gruppo Sportivo si fa onore<br />

Nel mese di giugno si è conclusa a Trieste la<br />

29° edizione della Coppa Venezia Giulia -<br />

Torneo amatoriale di calcio a 7.<br />

Alla manifestazione ha partecipato il gruppo<br />

sportivo della Polizia Penitenziaria di Trieste<br />

con la squadra di calcio “Astrea Trieste”<br />

sponsorizzata dalla Segreteria Provinciale<br />

S.A.P.Pe.<br />

La rappresentativa ha chiuso il torneo con<br />

ottimo piazzamento in classifica e tre trofei<br />

vinti: miglior giocatore, miglior marcatore<br />

del girone e capocannoniere del Torneo con<br />

Fabio Picciocchi che ha realizzato 65 reti.<br />

Appuntamento al prossimo anno per centrare<br />

l’obiettivo della vittoria finale del Torneo.<br />

Nella foto:<br />

in alto, da sinistra a destra: De Castro<br />

Sabino, Incarnato Raffaele, Langianese<br />

Fabio, Fermo Mihele, Diglio Giuseppe e<br />

Altomare Giovanni (Vice Segretario<br />

Regionale col figlio Erik);<br />

in basso, da sinistra a destra: Pedone<br />

Marino, Campo Francesco, Picciocchi<br />

Fabio e Melissano Realino.<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong><br />

21


dalle Segreterie<br />

Parma: Michele Volpe,<br />

un podista tenace<br />

Domenica 3 Giugno <strong>2007</strong>, si sono svolti a<br />

Livorno i Campionati Italiani Master di<br />

Atletica per Società ed Individuali di corsa su<br />

strada per la distanza di 10 km. Alla gara ha<br />

partecipato, vestendo i colori della Società<br />

Atletica “Casone “ di Noceto (Parma),<br />

l’Ispettore Capo Michele Volpe in servizio<br />

presso l’Istituto Parmense al quale, abbiamo<br />

già in passato, dedicato alcune righe nelle<br />

nostre rubriche sportive.<br />

Per la cronaca la vittoria nella gara individuale<br />

è andata ad un atleta della medesima<br />

società mentre l’Ispettore è giunto al traguardo,<br />

per la sua categoria (MM 45), al<br />

54° posto, in un tempo poco inferiore ai 40<br />

minuti, conquistando un punto che ha permesso<br />

alla Società “Casone”, di terminare i<br />

campionati al 5° posto a squadre.<br />

Per lui il sogno più grande è quello di poter<br />

creare tra il personale in servizio presso l’Istituto Penitenziario di Parma un<br />

gruppo sportivo podistico che corra coi colori della Polizia Penitenziaria e<br />

di certo, vista la tenacia e la determinazione con cui affronta tutte le competizioni<br />

sportive, il sogno potrebbe<br />

avverarsi.<br />

Nella foto vediamo il nostro rappresentante<br />

accingersi a concludere<br />

l’ultimo chilometro di gara<br />

sul circuito Livornese, mentre<br />

nell’altra lo si vede al fianco del<br />

Campione Olimpionico di<br />

Maratona Stefano Baldini al termine<br />

di una gara svoltasi a<br />

Sant’Ilario D’Enza nel Reggiano.<br />

A lui vanno i complimenti di tutti<br />

coloro che amano la disciplina<br />

podistica e non.<br />

Claudio&Elisabetta sposi<br />

Emilia Romagna<br />

vittoria del <strong>Sappe</strong><br />

La Giunta della Regione Emilia<br />

Romagna ha inserito dietro pressione<br />

del <strong>Sappe</strong> di Bologna interventi in<br />

favore delle vittime delle Forze dell’ordine<br />

nel progetto di Legge sull’assestamento<br />

di Bilancio che sarà<br />

approvato nei mesi estivi di quest’anno.<br />

Riportiamo l’articolo di legge che ci<br />

interessa:<br />

Art. 3<br />

Interventi a favore degli<br />

eredi di appartenenti alle<br />

forze dell’ordine, alle forze<br />

armate, ai vigili del fuoco e<br />

alle forze della polizia municipale<br />

caduti nell’adempimento<br />

del proprio dovere<br />

1. La Giunta regionale è autorizzata a<br />

concedere agli eredi degli appartenenti<br />

alle forze dell’ordine, alle forze<br />

armate, ai vigili del fuoco e alle forze<br />

della polizia municipale caduti nell’adempimento<br />

del proprio dovere nel<br />

territorio regionale, un contributo<br />

straordinario fino a un importo massimo<br />

di Euro 50.000,00.<br />

2. La Giunta regionale determina con<br />

proprio provvedimento i criteri e le<br />

modalità per l’attribuzione del contributo<br />

di cui al comma 1.<br />

3. Per le finalità di cui al comma 1 è<br />

disposta, per l’esercizio finanziario<br />

<strong>2007</strong>, un’autorizzazione di spesa di<br />

Euro 100.000,00 a valere sul Capitolo<br />

2685, di nuova istituzione, afferente<br />

alla U.P.B. 1.2.3.2.3945.<br />

Il 24 Maggio <strong>2007</strong>, si sono felicemente sposati L’Agente<br />

Scelto Claudio Cuzzola e L’Agente Elisabetta Borgese in servizio<br />

a Monza e Reggio Calabria.<br />

Da parte della Redazione della Rivista e di tutti i colleghi degli<br />

Istituti di Monza e Reggio Calabria le più vive e sentite congratulazioni<br />

22<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong>


l’Osservatorio l’Ossevatorio Politico<br />

Giovanni Battista<br />

Durante<br />

Segretario Generale<br />

Aggiunto <strong>Sappe</strong><br />

durante@sappe.it<br />

Resp. Red. Politica<br />

24<br />

P<br />

Una proposta<br />

targata <strong>Sappe</strong> per la<br />

riorganizzazione dei<br />

ruoli e delle carriere<br />

del Corpo di Polizia<br />

Penitenziaria<br />

resentiamo la Proposta di Legge del <strong>Sappe</strong>, inviata a Deputati<br />

e Senatori dell’opposizione e della maggioranza, riguardante<br />

la riorganizzazione dei ruoli del Corpo di Polizia<br />

Penitenziaria.<br />

Relazione illustrativa:<br />

Il Corpo di Polizia Penitenziaria è stato istituito con la Legge 15<br />

dicembre 1990, n° 395.<br />

Tale legge non aveva previsto i ruoli direttivi e dirigenziali del<br />

Corpo di Polizia Penitenziaria, la cui carriera terminava con il<br />

ruolo degli ispettori.<br />

Il legislatore, con la legge 28 luglio 1999, n° 266, ha delegato il<br />

governo ad emanare uno o più decreti legislativi, al fine di istituire<br />

i ruoli diretti ordinario e speciale del Corpo di polizia penitenziaria.<br />

Successivamente fu emanato il decreto legislativo 146/2000 col<br />

quale venivano appunto istituiti i predetti ruoli ed individuati i<br />

compiti e le funzioni dei commissari e dei dirigenti.<br />

Pochi mesi dopo l’emanazione del predetto decreto legislativo fu<br />

altresì emanato il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n° 334<br />

riguardante il riordino dei ruoli direttivi e dirigenziali della polizia<br />

di Stato. Con tale decreto legislativo fu istituito anche il ruolo<br />

direttivo speciale della polizia di Stato.<br />

A questo punto si venne a creare una forte sperequazione tra i<br />

funzionari della polizia di Stato e quelli della polizia penitenziaria,<br />

poiché gli appartenenti al ruolo direttivo ordinario della polizia<br />

di Stato, al termine di un corso biennale, vengono inquadrati<br />

nella qualifica di commissario capo, mentre quelli della polizia<br />

penitenziaria vengono inquadrati nella qualifica di vice commissario,<br />

seppur al termine di un corso della durata di un anno.<br />

Peraltro, la polizia di Stato non ha mai alimentato il ruolo direttivo<br />

speciale, arrivando addirittura a sospendere ogni possibile<br />

iniziativa in tal senso.<br />

Tra il ruolo direttivo ordinario e quello speciale dei funzionari<br />

della polizia penitenziaria esiste altresì una notevole sperequazione<br />

in ordine alla progressione in carriera, atteso che i funzionari<br />

del ruolo direttivo ordinario per raggiungere la qualifica apicale<br />

di commissario coordinatore impiegano nove anni e sei mesi,<br />

mentre gli appartenenti al ruolo direttivo speciale impiegano<br />

quindici anni.<br />

Tale differenziazione non trova ragione di esistere, atteso che i<br />

funzionari dei due ruoli svolgono le stesse funzioni, così come<br />

previsto dagli articoli 6 e 21 del decreto legislativo 146/2000.<br />

Considerato, altresì, che all’articolo 12, comma 2, lettera c, della<br />

legge 266/99 è scritto che per gli appartenenti al ruolo direttivo<br />

speciale , norma che potrebbe essere<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong><br />

interpretata come divieto di accesso alla dirigenza anche per coloro<br />

che, seppur provenienti dal ruolo speciale, sono in possesso del<br />

diploma di laurea, appare opportuno procedere alla soppressione<br />

del predetto ruolo speciale ed al transito dei funzionari in esso<br />

inquadrato nel ruolo direttivo ordinario. Questo è ciò che ci si propone<br />

di fare con l’articolo 4 della presente proposta di legge.<br />

Peraltro, come si può leggere nell’allegato A (seduta n.75 del<br />

18/11/2006) A.C. 1746 – bis – Sezione 1) il governo, attraverso il<br />

recepimento di un ordine del giorno, si è impegnato .<br />

L’ordine del giorno, firmato dai deputati Li Causi, Morrone, Rocco<br />

Pignataro, Picano, Affronti, Del Mese, Fabris, D’Elpidio, Satta,<br />

Giuditta, Ciuffi, Adenti, Affronti, Capotasti, Pisacane, costituisce un<br />

impegno per la maggioranza parlamentare che deve essere senz’altro<br />

rispettato.<br />

Inoltre, di recente, alcuni appartenenti al ruolo degli ispettori che<br />

svolgevano le funzioni di comandante di reparto fino a poco tempo<br />

addietro, con l’ingresso nel ruolo direttivo ordinario e speciale dei<br />

neo funzionari e l’assegnazione degli stessi nei reparti, sono stati<br />

costretti a lasciare l’incarico di comandante e il relativo alloggio di<br />

servizio. Inoltre, appare opportuno consentire a molti appartenenti<br />

al ruolo degli ispettori, con la qualifica di ispettore superiore e<br />

ispettore superiore sostituto commissario, ormai al termine della<br />

carriera, di accedere al ruolo direttivo attraverso una selezione per<br />

titoli ed esame colloquio, cui parteciperebbero anche gli ispettori<br />

ex comandanti di reparto. Per consentire ciò, appare opportuno<br />

istituire un ruolo direttivo speciale ad esaurimento, la cui dotazione<br />

organica potrebbe essere pari a quella lasciata vacante dai commissari<br />

del ruolo direttivo speciale, e cioè pari a duecento unità<br />

che verrebbero poi riassorbite nel ruolo direttivo ordinario.<br />

Bisogna altresì evidenziare che il Corpo forestale dello Stato, con il<br />

decreto legislativo 5 aprile 2001, n° 165, ha provveduto a riordinare<br />

i propri ruoli direttivi e dirigenziali, omologandoli a quelli<br />

della polizia di Stato.<br />

Allo stato attuale, tra i Corpi di polizia ad ordinamento civile, l’unico<br />

che risulta essere disallineato rispetto agli altri è proprio il<br />

Corpo di polizia penitenziaria, i cui funzionari sono fortemente<br />

sperequati in termini di progressione in carriera e dal punto di<br />

vista economico.<br />

Pertanto, appare davvero opportuno procedere nell’immediato ad<br />

un riordino dei ruoli direttivi e dirigenziali della polizia penitenziaria,<br />

cosa che si intende fare con la presente proposta di legge che,<br />

peraltro, potrebbe essere realizzata a costi molto contenuti, utilizzando<br />

le risorse stanziate per le vacanze organiche dei ruoli direttivi<br />

ordinario e speciale e del ruolo degli ispettori.<br />

Il presente disegno di legge si propone altresì di creare una carriera<br />

esecutiva unica, attraverso l’unificazione dei ruoli agenti -<br />

assistenti - sovrintendenti, attesa l’inutilità di lunghe e costose procedure<br />

concorsuali per la selezione dei sovrintendenti.<br />

Di seguito pubblichiamo per intero l’articolato della riforma.


DISEGNO DI LEGGE<br />

Riorganizzazione del Corpo di Polizia Penitenziaria<br />

Art. 1<br />

(istituzione del ruolo direttivo ordinario)<br />

E’ istituito il ruolo direttivo ordinario del Corpo di polizia penitenziaria, articolato<br />

nelle seguenti qualifiche:<br />

• commissario penitenziario (limitatamente alla frequenza del corso di formazione);<br />

• vice questore aggiunto penitenziario.<br />

Le modalità di accesso a tale ruolo sono disciplinate dal decreto legislativo<br />

146/2000.<br />

I vincitori del concorso frequenteranno un corso biennale presso l’istituto<br />

superiore di studi penitenziari, i cui contenuti saranno disciplinati con decreto<br />

del Ministro della Giustizia.<br />

Art. 2<br />

(istituzione del ruolo direttivo speciale ad esaurimento)<br />

E’ istituito il ruolo direttivo speciale ad esaurimento, articolato nelle seguenti<br />

qualifiche:<br />

• vice commissario penitenziario;<br />

• commissario penitenziario;<br />

• commissario capo penitenziario.<br />

Alla qualifica iniziale del ruolo Direttivo ad esaurimento accede, mediante<br />

selezione consistente nella valutazione di titoli ed un successivo colloquio, nei<br />

limiti dei posti disponibili di cui alla tabella A annessa alla presente legge, il<br />

personale di polizia penitenziaria inquadrato nel ruolo degli ispettori con le<br />

seguenti riserve:<br />

Nel limite del 50% dei posti disponibili, il personale del ruolo degli ispettori<br />

inquadrato, alla data di entrata in vigore della presente legge, nella qualifica di<br />

ispettore superiore e ispettore superiore sostituto commissario;<br />

Nel limite del 30%, il personale del ruolo degli ispettori, indipendentemente<br />

dalla qualifica posseduta, che abbia svolto le funzioni di comandante di reparto<br />

di Istituto penitenziario, per almeno due anni, anche non consecutivi;<br />

Nel limite del 20 %, il personale del ruolo degli ispettori, con qualifica non<br />

inferiore ad ispettore che, alla data di entrata in vigore della presente legge,<br />

abbia maturata almeno quattro anni di anzianità nel ruolo.<br />

Il citato personale, per poter essere ammesso al concorso, deve essere in<br />

possesso almeno del diploma di scuola media superiore, non deve aver riportato,<br />

nel precedente biennio, una sanzione disciplinare pari o più grave della<br />

deplorazione. Si applicano, altresì, le disposizioni contenute negli articoli 93<br />

e 205 del decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3.<br />

La dotazione organica del ruolo ad esaurimento è stabilita dall’allegata tabella<br />

A.<br />

Le modalità di espletamento del citato concorso, la composizione della commissione<br />

esaminatrice, le materie oggetto dell’esame, le categorie dei titoli da<br />

ammettere a valutazione, il punteggio massimo da attribuire a ciascuna categoria<br />

di titoli e le modalità di svolgimento del corso di formazione, saranno<br />

determinati con decreto del Ministro della Giustizia.<br />

I vincitori del concorso, di cui alla lettera a), sono nominati commissari penitenziari.<br />

Coloro che rivestivano la qualifica di sostituto commissario conservano<br />

l’anzianità maturata nella stessa qualifica.<br />

I restanti vincitori del concorso sono nominati vice commissari penitenziari.<br />

Con decreto del Ministro della Giustizia saranno stabilite le modalità di svolgimento<br />

del corso di formazione che avrà luogo presso l’istituto superiore di<br />

studi penitenziari e sarà della durata di sei mesi.<br />

La promozione a commissario penitenziario si consegue a ruolo aperto<br />

mediante scrutinio per merito assoluto dopo due anni di effettivo servizio<br />

nella qualifica di vice commissario.<br />

La promozione a Commissario Capo Penitenziario si consegue a ruolo aperto<br />

mediante scrutinio per merito assoluto fra tutto il personale inquadrato<br />

nella qualifica di Vice Commissario e commissario Penitenziario che abbia<br />

maturato cinque anni e sei mesi di effettivo servizio in detta qualifica.<br />

Al completo esaurimento del ruolo direttivo suddetto i posti di cui alla tabella<br />

A sono assorbiti dal Ruolo Direttivo Ordinario.<br />

Art. 3<br />

(istituzione del ruolo dirigenziale)<br />

E’ istituito il ruolo dirigenziale del Corpo di polizia penitenziaria articolato<br />

nelle seguenti qualifiche:<br />

• primo dirigente;<br />

• dirigente superiore;<br />

• dirigente generale.<br />

Art. 4<br />

(soppressione del ruolo direttivo speciale)<br />

E’ soppresso il ruolo direttivo speciale del Corpo di polizia penitenziaria, di<br />

cui all’articolo 20 del decreto legislativo 21 maggio 2000, n° 146. Gli appartenenti<br />

a tale ruolo sono inquadrati, secondo l’ordine di graduatoria e nel<br />

rispetto dell’anzianità maturata nel ruolo di provenienza, nel ruolo direttivo<br />

ordinario, di cui all’articolo 1 della presente legge.<br />

Art. 5.<br />

(Ruoli del personale e doveri di subordinazione)<br />

1. Il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria è suddiviso nei seguenti<br />

ruoli, secondo l’ordine gerarchico:<br />

• ruolo dei dirigenti;<br />

• ruolo direttivo;<br />

• ruolo direttivo ad esaurimento;<br />

• ruolo degli ispettori;<br />

• ruolo dei sovrintendenti;<br />

• ruolo degli agenti ed assistenti.<br />

2. Gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria hanno doveri di subordinazione<br />

gerarchica nei confronti:<br />

del Ministro della Giustizia;<br />

dei Sottosegretari di Stato alla Giustizia quando esercitano, per delega del<br />

Ministro, attribuzioni in materia penitenziaria;<br />

del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria;<br />

del Comandante del Reparto;<br />

dei superiori gerarchici.<br />

3. Gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria hanno doveri di dipendenza<br />

funzionale nei confronti dei Direttori Generali delle Direzioni<br />

Generali del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, del<br />

Provveditore Regionale, dell’Autorità Dirigente dell’istituto, della scuola e<br />

del servizio, presso cui sono assegnati. Hanno altresì obblighi di dipendenza<br />

funzionale nei confronti dell’Autorità Giudiziaria e di Pubblica Sicurezza nei<br />

casi e nei modi previsti dalla legge.<br />

4. La dotazione organica del Ruolo Direttivo e Dirigenziale del Corpo è stabilita<br />

secondo le previsioni della Tabella A allegata alla presente legge.<br />

5. L’articolo 9 della Legge 15 dicembre 1990 n. 395, è abrogato.<br />

Art. 6.<br />

(Funzioni del personale del ruolo direttivo ordinario e dirigente)<br />

Gli appartenenti al ruolo direttivo ordinario rivestono le qualifiche di ufficiale<br />

di pubblica sicurezza e di ufficiale di polizia giudiziaria, svolgono funzioni<br />

di direzione operativa implicanti autonoma responsabilità decisionale, rilevante<br />

professionalità in relazione ai compiti istituzionali<br />

della Polizia Penitenziaria e sono preposti al comando dei reparti di Polizia<br />

Penitenziaria indicati all’articolo 15 della presente legge. Essi sono, altresì,<br />

preposti ad uffici o reparti non riservati al personale del ruolo dei dirigenti,<br />

con piena responsabilità per le direttive impartite e per i risultati conseguiti.<br />

Gli stessi sono diretti collaboratori dei dirigenti e li sostituiscono nella direzione<br />

di uffici e reparti in caso di assenza o impedimento.<br />

Il personale appartenente al ruolo direttivo e dirigente ha la responsabilità e<br />

la direzione, a livello tecnico operativo, dei servizi di ordine e di sicurezza<br />

degli istituti, dei servizi e delle scuole. Quello in servizio presso il Ministero<br />

della Giustizia, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e i<br />

Provveditorati Regionali è preposto alla direzione dei servizi operativi e tecnico<br />

logistici, dei poligoni di tiro, del servizio centrale delle traduzioni e piantonamenti<br />

dei detenuti e degli internati, del Gruppo Operativo Mobile, dei<br />

Nuclei Operativi Regionali, nonché funzioni di direzione, organizzazione e<br />

coordinamento delle attività afferenti alle peculiari attribuzioni professionali<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong> 25


l’Osservatorio Politico<br />

26<br />

ed operative del Corpo di Polizia Penitenziaria e dei servizi di amministrazione<br />

connessi.<br />

Ai vice questori penitenziari, oltre alle funzioni di cui al comma 1 e 2, sono<br />

attribuite quelle di vicariato nelle sedi in cui non è possibile assegnare dirigenti<br />

con qualifica di primo dirigente.<br />

Il personale del ruolo direttivo provvede, altresì, all’addestramento del personale<br />

dipendente e svolge, in relazione alla professionalità posseduta, compiti<br />

di istruzione e formazione del personale della Polizia Penitenziaria.<br />

Il personale del Corpo appartenente alle qualifiche dirigenziali è posto a capo<br />

di tutte le articolazioni centrali e regionali del Corpo, presso il servizio centrale<br />

delle traduzioni e dei piantonamenti, gli Istituti di Istruzione, il centro di<br />

reclutamento, il gruppo operativo mobile, l’istituto nazionale di perfezionamento<br />

al tiro, il servizio di distribuzione e approvvigionamento per il vestiario,<br />

per l’equipaggiamento, per il casermaggio e l’armamento oltre che nelle<br />

mansioni o negli incarichi previsti a tale fine dalla presente legge.<br />

Gli appartenenti al ruolo dei dirigenti, ferme restando le funzioni previste dall’articolo<br />

15 della presente legge, sono ufficiali di pubblica sicurezza. Ai<br />

primi dirigenti che non svolgono funzioni vicarie è attribuita anche la qualifica<br />

di ufficiale di polizia giudiziaria.<br />

I dirigenti della Polizia Penitenziaria svolgono anche funzioni ispettive e<br />

hanno, altresì, la responsabilità dell’istruzione, della formazione e dell’addestramento<br />

del personale di Polizia Penitenziaria.<br />

I dirigenti e i funzionari direttivi ordinari del Corpo di Polizia Penitenziaria<br />

oltre ad esercitare le funzioni di cui ai precedenti comma, sono inseriti in<br />

tutti gli organismi disciplinari previsti a livello centrale e periferico, nonché<br />

in tutte le commissioni concorsuali del Corpo della Polizia Penitenziaria<br />

ministeriali e nel consiglio di amministrazione del Ministero della Giustizia<br />

qualora trattino in modo esclusivo argomenti riguardanti il Corpo di Polizia<br />

Penitenziaria. A tal fine i Dirigenti ed i Funzionari del Corpo di Polizia<br />

Penitenziaria sostituiranno, nelle articolazione predette, i Funzionari ed i<br />

Dirigenti dell’Amministrazione Penitenziaria non appartenenti al Corpo.<br />

L’articolo 6 del Decreto Legislativo del 21 maggio 2000 n. 146 è abrogato.<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong><br />

Art. 7<br />

(funzioni del personale del ruolo direttivo speciale<br />

ad esaurimento)<br />

Gli appartenenti al ruolo direttivo speciale ad esaurimento rivestono la qualifica<br />

di sostituto ufficiale di pubblica sicurezza e di ufficiale di polizia giudiziaria.<br />

I vice commissari ed i commissari possono svolgere le funzioni di<br />

comandante di reparto presso sedi di livello non dirigenziale e le funzioni<br />

vicarie nelle sedi di livello dirigenziale. I commissari capo possono svolgere<br />

le funzioni di comandante di reparto presso le sedi di livello dirigenziale e<br />

possono altresì essere impiegati presso i Provveditorati regionali e presso le<br />

articolazioni centrali ed i servizi.<br />

Art. 8.<br />

(Carriere del Corpo di polizia penitenziaria, allineamento con<br />

la Polizia di Stato)<br />

Le carriere del personale appartenente al ruolo direttivo ordinario e a quello<br />

dirigenziale del Corpo di Polizia Penitenziaria, per tutto quanto non previsto<br />

dalla presente legge, sono allineate ai corrispondenti ruoli del personale<br />

della Polizia di Stato. Gli appartenenti al ruoli direttivo ordinario e al soppresso<br />

ruolo speciale, alla data di entrata in vigore della presente legge, sono<br />

inquadrati nella qualifica di commissario capo, nel rispetto dell’anzianità<br />

posseduta nella qualifica di provenienza.<br />

Art. 9.<br />

(Promozione alla qualifica di Vice Questore<br />

Penitenziario)<br />

La promozione alla qualifica di Vice Questore Penitenziario si consegue, a<br />

ruolo aperto, mediante scrutinio per merito comparativo al quale è ammesso<br />

il personale del ruolo direttivo ordinario con la qualifica di Commissario<br />

Capo Penitenziario che abbia compiuto cinque anni e sei mesi di effettivo servizio<br />

nella qualifica.<br />

Art. 10.<br />

(Nomina a Primo Dirigente del Corpo di Polizia Penitenziaria)<br />

1. L’accesso alla qualifica di primo dirigente dei ruoli del personale della<br />

Polizia Penitenziaria avviene, sino alla completa collocazione in quiescenza<br />

del personale proveniente dal soppresso Ruolo Direttivo Speciale:<br />

a) nel limite del settanta per cento dei posti disponibili al 31<br />

dicembre di ogni anno, mediante scrutinio per merito comparativo e superamento<br />

del corso di formazione per l’accesso alla qualifica di primo dirigente<br />

della durata di tre mesi con esame finale. Allo scrutinio per merito comparativo<br />

è ammesso il personale appartenente al ruolo direttivo ordinario, in<br />

possesso della qualifica di Vice Questore Penitenziario, con almeno due anni<br />

di effettivo servizio nella qualifica;<br />

b) nel limite del restante trenta per cento del totale dei posti disponibili<br />

dalla dotazione organica del Ruolo dei Dirigenti, rilevati al 31 dicembre<br />

di ogni anno, mediante concorso per titoli ed esami riservato al personale<br />

del ruolo direttivo ordinario che abbia maturato dieci anni di servizio nel<br />

ruolo.<br />

2. Il corso di formazione dirigenziale di cui al comma 1, lettera a), che si svolge<br />

presso l’Istituto Superiore di Studi Penitenziari, ha un indirizzo prevalentemente<br />

professionale ed è finalizzato a perfezionare le conoscenze di carattere<br />

tecnico, gestionale e giuridico necessarie per l’esercizio delle funzioni dirigenziali.<br />

3. Le modalità di svolgimento e i programmi del corso di formazione dirigenziale,<br />

le modalità di svolgimento dell’esame finale, nonché i criteri per la formazione<br />

della graduatoria di fine corso, sono determinati con decreto del<br />

Ministro della Giustizia.<br />

Art. 11.<br />

(Concorso per la nomina a Primo Dirigente)<br />

Il concorso per titoli ed esami di cui all’articolo 10, comma 1, lettera b),<br />

indetto annualmente con decreto del Capo della Polizia Penitenziaria da pubblicarsi<br />

nel bollettino ufficiale del Dipartimento dell’Amministrazione<br />

Penitenziaria prevede, per l’ammissione e lo svolgimento, requisiti e prove<br />

d’esame analoghe a quelle per l’accesso alla qualifica di primo dirigente del<br />

ruolo dei dirigenti della Polizia di Stato e nel rispetto dell’articolo 28, comma<br />

3, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.<br />

L’esame è diretto anche ad accertare l’attitudine del candidato a fornire soluzioni<br />

corrette sotto il profilo della legittimità, dell’efficacia, dell’efficienza e<br />

dell’economicità dell’azione amministrativa.<br />

L’esame non si intende superato se il candidato abbia riportato una votazione<br />

inferiore a trentacinque cinquantesimi nel colloquio.<br />

Non è ammesso al concorso il personale che, alla data del relativo bando,<br />

abbia riportato:<br />

• nei tre anni precedenti, un giudizio complessivo inferiore a “distinto”;<br />

• nell’anno precedente, la sanzione disciplinare della pena pecuniaria;<br />

• nei tre anni precedenti, la sanzione disciplinare della deplorazione;<br />

• nei cinque anni precedenti, la sanzione disciplinare della sospensione dal<br />

servizio.<br />

5. La commissione del concorso per titoli ed esami, di cui al comma 1, nominata<br />

con decreto del Capo della Polizia Penitenziaria, è presieduta da un<br />

Dirigente Superiore del Corpo con funzioni vicarie ed è composta da:<br />

un direttore di ufficio o direzione generale del Dipartimento<br />

dell’Amministrazione Penitenziaria;<br />

un dirigente dei ruoli del personale della Polizia Penitenziaria che espleta funzioni<br />

di polizia con qualifica non inferiore a Primo Dirigente;<br />

un Consigliere di Stato o della Corte dei Conti;<br />

un docente universitario esperto in materie di organizzazione del settore pubblico<br />

o aziendale.<br />

6. Le funzioni di segretario sono disimpegnate da un funzionario del Ruolo<br />

Direttivo.<br />

7. Con il provvedimento di nomina sono designati altrettanti componenti supplenti,<br />

ai fini della sostituzione dei componenti interni, tra i dirigenti dei ruoli<br />

del personale della Polizia Penitenziaria che espleta funzioni di polizia, con<br />

qualifica non inferiore a Primo Dirigente.<br />

Art. 12.<br />

(Nomina a Dirigente Superiore)<br />

1. La promozione alla qualifica di Dirigente Superiore si consegue, nel limite<br />

dei posti disponibili al 31 dicembre di ogni anno, mediante scrutinio per<br />

merito comparativo al quale è ammesso il personale con la qualifica di primo<br />

dirigente che, alla stessa data, abbia compiuto tre anni di effettivo servizio<br />

nella qualifica.<br />

2. Le promozioni hanno effetto dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello<br />

nel quale si sono verificate le vacanze.<br />

Art. 13.<br />

(costituzione dei nuclei investigativi centrale e periferici)<br />

Sono istituiti i nuclei investigativi centrale e periferici del corpo di polizia penitenziaria.<br />

Gli appartenenti a tali nuclei svolgono attività di polizia giudiziaria in


via permanente e continuativa, secondo le modalità che verranno individuate<br />

con decreto del Ministro della Giustizia.<br />

Art. 14.<br />

(istituzione dei nuclei di controllo per le persone ammesse<br />

alle misure alternative alla detenzione)<br />

Sono istituiti i nuclei per il controllo delle personale ammesse alle misure<br />

alternative alla detenzione, secondo le modalità da individuarsi con decreto<br />

del Ministro della Giustizia.<br />

Art. 15.<br />

(Compiti istituzionali)<br />

Il Corpo di Polizia Penitenziaria espleta tutti i compiti conferitigli dalla presente<br />

legge, dalla legge 26 luglio 1975, n. 354, dal regolamento di cui al<br />

decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 2000, n. 230, nonché<br />

dalle altre leggi e regolamenti.<br />

Sono abrogati i commi 3, 4 e 5 dell’articolo 5 della legge 15 dicembre 1990,<br />

n. 395.<br />

Gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria provvedono inoltre:<br />

• alla vigilanza esterna ed interna degli uffici giudiziari di particolare rilevanza,<br />

ferme restando le competenze degli appartenenti alle altre Forze di polizia<br />

in merito al controllo dell’ordine pubblico nelle aule dibattimentali;<br />

• a tutti i servizi e controlli in materia di esecuzione penale esterna - permessi,<br />

permessi premio, licenze, detenuti ammessi al regime di cui all’articolo 21<br />

Legge 26 luglio 1975 n°354 ed in regime di semilibertà - adeguandoli alle<br />

corrispondenti esigenze di rieducazione e risocializzazione dei condannati.<br />

Il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria fa parte degli organismi centrali<br />

e periferici istituiti per la lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo.<br />

All’articolo 5, comma 1, delle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie<br />

del codice di procedura penale, di cui al decreto legislativo 28 luglio<br />

1989, n. 271, dopo le parole: «arma dei carabinieri» sono inserite le seguenti:<br />

«, del corpo di polizia penitenziaria»<br />

6. All’articolo 12, comma 1, lettera f-bis), del decreto legislativo 30 aprile<br />

1992, n. 285, le parole: «, in relazione ai compiti di istituto» sono soppresse.<br />

7. Il personale del Corpo di polizia penitenziaria deve provvedere ai servizi di<br />

tutela e di scorta del personale appartenente agli organismi centrali e periferici<br />

del Ministero della Giustizia nei confronti del quale siano state previste<br />

misure di protezione personale dall’Ufficio centrale interforze per la sicurezza<br />

personale (UCIS), istituito nell’ambito del Ministero dell’Interno –<br />

Dipartimento della Pubblica Sicurezza.<br />

8. il Capo del dipartimento, su richiesta dell’UCIS, può altresì autorizzare l’impiego<br />

del personale del Corpo nei servizi di tutela e di scorta di personalità<br />

esterne all’Amministrazione della giustizia.<br />

Il Ministro della Giustizia, con proprio decreto, su proposta del Capo del<br />

Dipartimento, può autorizzare l’istituzione di specializzazioni tra i servizi della<br />

polizia penitenziaria, qualora ciò sia reso necessario per un migliore e più<br />

razionale esercizio delle funzioni di competenza del Corpo, fermo restando<br />

l’utilizzo, ai predetti fini, delle risorse finanziarie già stanziate.<br />

Art. 16<br />

(Disposizioni relative all’avanzamento alla qualifica di ispettore<br />

capo e alla decorrenza giuridica per la nomina alla qualifica<br />

di vice sovrintendente)<br />

1. Il beneficio della riduzione di due anni della permanenza minima nella qualifica<br />

di ispettore, ai fini dell’ammissione allo scrutinio di promozione alla<br />

qualifica di ispettore capo, previsto dall’articolo 8, comma 4, del decreto<br />

legislativo 12 maggio 1995, n° 200, si applica anche al personale individuato<br />

ai sensi dell’articolo 10 del medesimo decreto legislativo.<br />

2. All’articolo 17 del decreto legislativo 28 febbraio 2001, n° 76, e successive<br />

modificazioni, dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:<br />


le Recensioni<br />

28<br />

Ted Bell<br />

ATTACCO<br />

DAL MARE<br />

LONGANESI Editore<br />

pagg. 551 - euro 18,60<br />

L<br />

a situazione in Europa è sull’orlo<br />

della crisi: in Francia è salito al<br />

potere Luca Bonaparte, uno spietato<br />

discendente di Napoleone, le cui folli<br />

ambizioni di potere sono segretamente<br />

appoggiate dalla Cina, a cui Bonaparte ha<br />

promesso le riserve petrolifere dell’Oman.<br />

È chiaro che in questa situazione drammatica<br />

l’America non può certo restare a<br />

guardare...<br />

Solo una persona può intervenire prima<br />

che si arrivi alla terza guerra mondiale:<br />

Alexander Hawke, gentiluomo di ventura,<br />

discendente di un famoso pirata, miliardario<br />

ricco di fascino e di classe, impavido<br />

agente segreto fuori quadro. Hawke, il<br />

quale si è appena ripreso dall’enorme<br />

dolore che lo ha schiacciato quando uno<br />

spietato killer ha ucciso sua moglie, è ora<br />

pronto a tornare in azione, più determinato<br />

e brillante che mai. Lo affiancano gli<br />

amici di sempre, il granitico Stokely Jones<br />

e l’azzimato ma acutissimo gentiluomo<br />

d’altri tempi Ambrose Congreve, di<br />

Scotland Yard. Insieme dovranno muoversi<br />

tra Parigi, New York e il sultanato<br />

dell’Oman, in una girandola di avventure e<br />

colpi di scena, per cercare di fermare<br />

questo terribile asse del male che nessuno<br />

storico avrebbe mai potuto prevedere e<br />

che sta per portare l’attacco direttamente<br />

al cuore dell’America...<br />

Elisabetta Grande<br />

IL TERZO STRIKE<br />

La prigione in<br />

America<br />

SELLERIO Editore<br />

pagg. 168 - euro 15,00<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong><br />

Elisabetta Grande mostra come<br />

l’America abbia abbandonato il principio<br />

della proporzionalità della pena al reato,<br />

della risocializzazione del condannato, in<br />

nome di una “certezza” sempre più vicina<br />

alla tentazione di estromettere definitivamente<br />

il detenuto dalla<br />

vita sociale, quando<br />

non a farne lo strumento<br />

di una speculazione<br />

d’affari.<br />

In Italia ci fu<br />

una appassionata<br />

discussione fra giuristi,<br />

gli uni persuasi che la pena<br />

dovesse essere resa duttile in corso d’esecuzione,<br />

e rivalutata rispetto all’evoluzione<br />

personale del condannato, gli altri spaventati<br />

dall’arbitrio potenziale di quella flessibilità,<br />

e inclini a una riforma del codice<br />

penale che correggesse la misura eccessiva<br />

delle pene previste. L’indulto - una scelta<br />

retrospettivamente preterintenzionale,<br />

così da spaventare i suoi stessi autori - ha<br />

riportato un sollievo umano e un po’ di<br />

legalità nella condizione delle carceri.<br />

Sono necessarie però riforme sostanziali:<br />

la cancellazione di leggi punitive e contrarie<br />

alla vera sicurezza, la riforma del codice<br />

penale che depenalizzi gli attuali reati<br />

di scarsa o nulla pericolosità. La proporzione<br />

di gente in prigione non è un indice<br />

della criminalità e dell’insicurezza<br />

di un paese, ma solo della sua<br />

politica penale.<br />

Mario Calabresi<br />

SPINGENDO LA<br />

NOTTE PIU’ IN LA’<br />

MONDADORI Editore<br />

pagg. 131 - euro 14,50<br />

“Spararono a mio padre alle 9.15, mentre<br />

apriva la portiera della Cinquecento<br />

blu di mia madre.” È la mattina del 17<br />

maggio 1972, e la pistola<br />

puntata alle spalle del<br />

commissario Luigi<br />

Calabresi cambierà<br />

per sempre la storia<br />

italiana. Di lì<br />

a poco il<br />

nostro paese<br />

scivolerà<br />

in uno dei<br />

s u o i<br />

periodi più<br />

bui, i cosiddetti<br />

“anni di piombo”, “la notte<br />

della Repubblica”. Quei due colpi di pistola,<br />

però, non cambiarono solo il corso<br />

degli eventi pubblici, ma sconvolsero radicalmente<br />

la vita di molti innocenti. La<br />

prima conseguenza di quel gesto e della<br />

lunga campagna di diffamazione organizzata<br />

da Lotta Continua contro il commissario<br />

Calabresi, nella sua terribile semplicità,<br />

spesso ci sfugge: una donna allora giovanissima,<br />

Gemma, perse il marito e si<br />

trovò, sola e incinta, a crescere tre figli,<br />

orfani prima di avere avuto il tempo di<br />

conoscere davvero il padre. Non fu una<br />

morte inaspettata, scrive oggi Mario<br />

Calabresi. Fu lo sbocco naturale di un vero<br />

e proprio strazio, scandito da lettere anonime,<br />

da minacce scritte sui muri e da violenti<br />

attacchi pubblici da parte di molti<br />

intellettuali e di quella che allora si chiamava<br />

sinistra extraparlamentare. E per chi<br />

rimase fu qualcosa di molto simile a un<br />

naufragio, a un evento senza ritorno, una<br />

voragine in cui si può sprofondare per<br />

sempre. O da cui invece si può ripartire<br />

raccogliendo le poche cose che restano,<br />

ricostruendo la propria memoria e la propria<br />

identità, ritrovando la<br />

voglia di vivere, ‘spingendo<br />

la notte più in là’.<br />

L’esistenza delle<br />

“altre” vittime del<br />

terrorismo, dei<br />

figli e delle<br />

mogli di chi è<br />

morto - ci<br />

racconta<br />

oggi il<br />

figlio primogenito<br />

del<br />

commissario Calabresi - in quel<br />

momento si è trovata infatti a un bivio: c’è<br />

chi non ha avuto più la forza di ripartire,<br />

di sopportare la disattenzione pubblica,<br />

l’oblio collettivo; e c’è chi non ha mai<br />

smesso di lottare perché fosse rispettata la<br />

memoria e per non farsi inghiottire dai<br />

rimorsi. La storia della sua famiglia si<br />

intreccia così con quella di tanti altri (la<br />

figlia di Antonio Custra, di Luigi<br />

Marangoni o il figlio di Emilio<br />

Alessandrini), costretti all’improvviso ad<br />

affrontare, soli, una catastrofe privata in<br />

un momento in cui grossa parte dell’opinione<br />

pubblica italiana offriva una complicità<br />

silenziosa alla lotta armata. Questa è la<br />

storia di una famiglia italiana ferita dal terrorismo.<br />

Una storia fatta di profondo<br />

dolore, ma anche di inattesa e spensierata<br />

allegria, in cui la voglia di vivere e l’amo-


a cura di Erremme<br />

re per gli altri sono spesso riusciti a vincere<br />

l’odio e le divisioni che ancora oggi<br />

colpiscono il nostro paese. Una vicenda<br />

privata che appartiene a tutti noi.<br />

G. M. e G. Cardosi<br />

LA GIUSTIZIA<br />

NEGATA<br />

Clara Pirani, nostra<br />

madre, vittima<br />

delle leggi razziali<br />

Edizioni ARTERIGE/SZ<br />

pagg. 151 - euro 12,00<br />

comando germanico di Milano. Ed è grazie<br />

a questo bel libro che si è venuti inaspettatamente<br />

a conoscenza della drammatica<br />

sorte dell’Agente Andrea Schivo, in servizio<br />

a San Vittore, recentemente insignito della<br />

prestigiosa onorificenza israeliana “Giusto<br />

fra le Nazioni”, di cui abbiamo diffuso parlato<br />

in questa Rivista.<br />

Agustin Sanchez Vidal<br />

LA CHIAVE<br />

MAESTRA<br />

NORD Editore<br />

pagg. 590 - euro 18,600<br />

farlo, dovranno riordinare le tessere di un<br />

mosaico che affonda le sue radici nelle<br />

origini della civiltà occidentale e che li<br />

coinvolgerà in una cospirazione tramata<br />

da agenti segreti e spietati assassini, perché<br />

sono molti coloro che vogliono scoprire<br />

il segreto che si cela dietro la Chiave<br />

Maestra…<br />

Conn Igguidel<br />

IL FIGLIO<br />

DELLA STE<strong>PP</strong>A<br />

PIEMME Edizioni<br />

pagg. 431 - euro 19,90<br />

Sono le vicende<br />

personali, le<br />

singole storie<br />

a restituirci<br />

in maniera<br />

vivida<br />

la tragedia<br />

delle<br />

leggi razziali<br />

in Italia; è il caso della storia<br />

di Clara Pirani Cardosi, ebrea milanese<br />

deportata ad Auschwitz, ricostruita<br />

dalle sue figlie nel saggio intitolato La<br />

giustizia negata. Questa ricerca, -corale,<br />

al femminile – unisce memoria e documentazione,<br />

madre e figlie, ricerca di giustizia<br />

e dovere della testimonianza,<br />

riuscendo ad illuminare tematiche meno<br />

frequentate dall’indagine storiografica<br />

quali le condizioni delle famiglie dei<br />

deportati, il clima di ostilità ed indifferenza<br />

che circondò gli ebrei nel secondo<br />

dopoguerra. L’interesse di questa “piccola<br />

storia” è data anche dal fatto che Clara<br />

Pirani si sposò con rito civile e religioso<br />

con Francesco Cardosi, rientrando pertanto<br />

nella categoria delle “famiglie<br />

miste”. Dopo l’emanazione delle leggi<br />

razziali, Clara perse il posto di insegnamento<br />

a Torino; trasferitisi a Gallarate, i<br />

Cardosi-Pirani assistettero al crollo del<br />

regime e all’instaurazione della Repubblica<br />

Sociale Italiana; nonostante un<br />

apposita circolare del marzo 1944 vietasse<br />

l’internamento degli ebrei di famiglia<br />

mista, il 12 maggio del 1944 la polizia<br />

locale, su ordine della questura di Varese,<br />

arrestò la donna e la consegnò alle SS del<br />

XVI secolo. Nell’Alcazar di Antigua,<br />

Raimundo Randa è in attesa di essere processato<br />

dall’Inquisizione. Ha alle spalle un<br />

viaggio denso di pericoli e di , una vera?<br />

dalla Spagna all’Egitto, da Gerusalemme<br />

alla Mecca -avventure odissea tra cristiani,<br />

ebrei e musulmani, nel corso della<br />

quale ha cambiato più volte identità e persino<br />

fede. Tutto per soddisfare<br />

la<br />

richiesta del<br />

re Filippo II di<br />

ritrovare i dodici<br />

frammenti di<br />

una pergamena su<br />

cui è tracciata una<br />

serie di simboli misteriosi.<br />

E adesso, vecchio<br />

e stanco, Raimundo ha<br />

un’unica possibilità di<br />

sfuggire alla morte: raccontare<br />

la propria storia alla figlia e spiegarle<br />

perché il sovrano è spirato tenendo in<br />

mano un frammento di pergamena e sussurrando:<br />

«La Chiave Maestra…»<br />

Spagna, oggi. Prima di scomparire nel<br />

nulla, Sara Toledano spedisce due lettere:<br />

i destinatari sono la figlia Raquel e un brillante<br />

crittologo, David Calderón. Nelle<br />

missive, la donna spiega ai due giovani<br />

che, studiando i documenti del processo a<br />

un suo antenato, Raimundo Randa, ha trovato<br />

quattro frammenti di un’enigmatica<br />

pergamena, la stessa che Filippo II desiderava<br />

con tanta determinazione e che, da<br />

secoli, influenza la storia della famiglia<br />

Toledano. Inizia così per David e Raquel<br />

una corsa contro il tempo per scoprire<br />

cos’è successo a Sara e salvarla. Ma, per<br />

Temujin aveva undici<br />

anni, e doveva<br />

morire. Suo padre, il<br />

Khan della tribù dei<br />

Lupi, era stato ucciso in<br />

un agguato e la sua famiglia,<br />

cacciata dalla tribù, era<br />

destinata a vagare, sola, nelle<br />

steppe della Mongolia. E nell’oceano<br />

verde della steppa, quando<br />

si è soli, si muore. Ma<br />

Temujin non era morto. Aveva sofferto,<br />

aveva resistito, e presto era diventato<br />

il capo della sua famiglia, e<br />

aveva radunato intorno a sé altri<br />

piccoli gruppi, dando vita a<br />

una nuova tribù. Temujin<br />

aveva un sogno. Unire, per la<br />

prima volta, tutte le tribù della<br />

Mongolia, dare vita finalmente a<br />

un popolo, il Popolo d’Argento, di cui lui<br />

sarebbe diventato il Khan.<br />

Sarà l’inizio della più grande impresa militare<br />

della storia: i Mongoli, popolo di<br />

pastori nomadi, padroni di un regno di<br />

vento e silenzio, sotto la guida di Temujin,<br />

che diverrà noto in tutto il mondo come<br />

Gengis Khan, daranno vita al più vasto<br />

impero di ogni epoca: più grande di quello<br />

di Alessandro, di Giulio Cesare, di<br />

Napoleone.<br />

Conquisteranno città, sottometteranno<br />

imperi millenari, diverranno il terrore<br />

dell’Occidente, e cambieranno per sempre<br />

il volto dell’Asia. Con questo romanzo,<br />

primo della serie dedicata ai Khan, Conn<br />

Iggulden, uno dei massimi scrittori di<br />

romanzi storici al mondo, inizia a raccontare<br />

una nuova straordinaria<br />

•<br />

avventura.<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong> 29


<strong>Sappe</strong>informa<br />

30<br />

A<br />

il Contratto<br />

La piattaforma<br />

contrattuale del <strong>Sappe</strong><br />

sostegno e supporto della trattativa in<br />

corso a Palazzo Vidoni - Ministero della<br />

Funzione Pubblica - per il rinnovo del<br />

contratto collettivo nazionale di lavoro<br />

per il biennio economico 2006-<strong>2007</strong> e per<br />

il quadriennio normativo 2006-2009, il<br />

<strong>Sappe</strong> ha presentato una piattaforma contrattuale<br />

con le proprie proposte e rivendicazioni.<br />

La pubblichiamo integralmente.<br />

Piattaforma contrattuale, parte normativa<br />

2006-2009 e parte economica<br />

2006-<strong>2007</strong>.<br />

Proposte di carattere finanziario generale<br />

Le proposte in esame sono dirette a riconfermare<br />

il riconoscimento di un comparto<br />

autonomo per le Forze di Polizia, con la definizione<br />

di uno stanziamento predeterminato<br />

al di fuori dei parametri, vincoli e capitoli<br />

previsti per i comparti dell’impiego pubblico<br />

e a riconoscere uno speciale trattamento<br />

giuridico ed economico in favore di coloro<br />

che prestano un servizio con alto tasso di<br />

rischio.<br />

Il S.A.P.Pe ritiene, infatti, che debba essere<br />

approfondita la posizione governativa, alla<br />

cui stregua l’incremento vero (al netto dalle<br />

imposte) sarà di pochi euro al mese, oltre<br />

ad una somma variabile, a seconda dell’inflazione<br />

che mai può essere considerata un<br />

incremento.<br />

In termini finanziari rivendichiamo 400<br />

Milioni pari all’appostamento precedente<br />

(v.d.s. Accordo 2004-2005) per lo sganciamento<br />

dal pubblico impiego e 300 milioni<br />

per la prima tranche del riordino delle carriere.<br />

Risorse finanziarie per riordino del<br />

personale e specificità del Comparto.<br />

Lo stanziamento dei fondi per la copertura<br />

finanziaria del provvedimento legislativo<br />

relativo al riordino delle Forze di polizia è<br />

stabilito in 300 milioni di euro per l’anno<br />

2008, in 400 milioni di euro per l’anno<br />

2009 e in 500 milioni di euro per l’anno<br />

2010. La specificità dei compiti istituzionali<br />

delle Forze di Polizia nell’ambito del<br />

Comparto Sicurezza rispetto al personale del<br />

Comparto Ministeri deve essere confermata<br />

anche per quanto riguarda pertinenti stanziamenti<br />

di bilancio, che si indicano in 400<br />

milioni di euro annui.<br />

Indennità pensionabile (introduzione<br />

dell’art. 6bis).<br />

Il compimento degli anni di servizio richiesti<br />

per il riconoscimento dell’assegno funzionale<br />

pensionabile di cui all’art. 5 del decreto<br />

del Presidente della Repubblica 5 giugno<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong><br />

1990, n. 147 è ridotto rispettivamente da 17<br />

anni a 15 ani di servizio e da 29 anni a 25<br />

anni servizio nei confronti rispettivamente<br />

del personale indicato all’articolo 5, commi<br />

1 e 2, del decreto del Presidente della<br />

Repubblica 16 giugno 1999, n. 254. È, altresì,<br />

riconosciuto un ulteriore assegno funzionale<br />

pensionabile al compimento di 35 anni<br />

di effettivo servizio.<br />

Trattamento di missione (modifica<br />

comma 9 e introduzione comma 3bis<br />

all’ art. 7).<br />

3bis. Per le trasferte di durata non inferiore<br />

a otto ore sarà rimborsata la spesa per un<br />

pasto nel limite attuale di euro 30,00. Per le<br />

trasferte di durata superiore a 12 ore la<br />

spesa rimborsata per i due pasti giornalieri<br />

sarà pari a complessivi euro 56,00.<br />

9. In alternativa al trattamento economico di<br />

missione vigente, l’Amministrazione, a<br />

richiesta dell’interessato, può preventivamente<br />

autorizzare, per ogni 24 ore compiute<br />

di missione, oltre al rimborso delle spese<br />

di viaggio, la corresponsione, a titolo di rimborso,<br />

di una somma forfetaria complessiva<br />

di euro 100,00, ovvero di una somma forfetaria<br />

di euro 57,00, esclusivamente per le<br />

spese di vitto, rimanendo rimborsabili le<br />

spese di alloggio secondo le ordinarie procedure.<br />

Il rimborso forfettario non può essere<br />

concesso qualora il personale fruisca di<br />

vitto e alloggio a carico<br />

dell’Amministrazione. A richiesta, è concesso<br />

l’anticipo delle spese di viaggio e dell’85<br />

per cento della somma forfetaria.<br />

Indennità di ordine pubblico (modifica<br />

comma 3 all’art. 10).<br />

1. L’indennità di ordine pubblico fuori sede<br />

di cui all’articolo 10, comma 1 del decreto<br />

del Presidente della Repubblica 5 giugno<br />

1990, n. 147, è corrisposta per ciascun<br />

turno di servizio giornaliero della durata di<br />

almeno quattro ore, nella misura unica di ?<br />

26,00.<br />

2. Restano ferme le disposizioni di cui al<br />

comma 2, lettere b), c), d) ed e) dell’articolo<br />

10 citato al comma 1.<br />

3. L’indennità di ordine pubblico in sede è<br />

corrisposta per ciascun turno di servizio<br />

giornaliero della durata di almeno quattro<br />

ore, nella misura unica di ? 13,00. Detta<br />

indennità spetta anche, nella misura indicata,<br />

al personale del Corpo di Polizia<br />

Penitenziaria impiegato in turni di servizio<br />

giornaliero della durata di almeno quattro<br />

ore in reparti detentivi di particolare sorveglianza<br />

con riferimento all’art. 41bis della<br />

legge 26 luglio 1975, n. 354, come modificata<br />

dalla Legge 23 dicembre 2002, n. 279,<br />

nonché nelle sezioni ove sono ristretti collaboratori<br />

di giustizia e detenuti A.S..<br />

4. Le indennità di cui ai commi 1 e 3 sono<br />

corrisposte anche al personale che, a seguito<br />

di infermità o lesioni traumatiche verificatesi<br />

nel corso ed a causa del servizio, non<br />

può completare il previsto turno di quattro<br />

ore.<br />

5. Le disposizioni del presente articolo<br />

hanno efficacia a decorrere dal primo giorno<br />

del mese successivo alla data di entrata in<br />

vigore del presente decreto.<br />

Indennità di presenza notturna e festiva<br />

ed altre indennità (introduzione<br />

commi 5 e 6 all’art. 12).<br />

1. A decorrere dal primo giorno del mese<br />

successivo alla data di entrata in vigore del<br />

presente decreto al personale impiegato in<br />

turni di servizio, effettuati tra le ore 22 e le<br />

ore 6, l’indennità di cui all’articolo 8,<br />

comma 1, del biennio economico Polizia<br />

2000-2001 è rideterminata nella misura<br />

lorda di ? 4,10 per ciascuna ora.<br />

2. A decorrere dal 1° gennaio 2002, al personale<br />

chiamato a prestare servizio in attività<br />

di istituto nei giorni di Natale, 26 dicembre,<br />

Capodanno, Pasqua, lunedì di Pasqua,<br />

1° maggio, Ferragosto e 2 giugno, il compenso<br />

di cui al comma 2 dell’art. 12 del<br />

secondo quadriennio normativo Polizia è<br />

rideterminato nella misura lorda di ? 40,00.<br />

3. A decorrere dal primo giorno del mese<br />

successivo alla data di entrata in vigore del<br />

presente decreto, al personale del Corpo di<br />

polizia penitenziaria impiegato in servizi<br />

organizzati in turni, sulla base di ordini formali<br />

di servizio, di sorveglianza, di traduzione<br />

o di piantonamento di detenuti sottoposti<br />

al regime previsto dall’articolo 41-bis della<br />

Legge 26 luglio 1975, n. 354, compete un<br />

compenso per ogni turno giornaliero pari ad<br />

? 12,00 non cumulabile con l’indennità per<br />

servizi esterni.<br />

4. Con la medesima decorrenza di cui al<br />

comma 3, al personale del Corpo forestale<br />

dello Stato preposto all’attività di controllo<br />

del territorio in zone montane, site al di<br />

sopra di 700 metri di altitudine, compete un<br />

compenso aggiuntivo per ogni turno giornaliero<br />

pari ad ? 2,50.<br />

5. Il personale che, pur non essendo collocato<br />

in reperibilità, viene chiamato, per<br />

eccezionali sopravvenute esigenze, ad effettuare<br />

prestazioni lavorative dopo avere già<br />

espletato l’ordinario turno di servizio, percepirà,<br />

per le ore eccedenti, il solo compenso<br />

per lavoro straordinario qualora la prestazione<br />

aggiuntiva venga espletata quale<br />

prosecuzione dell’ordinario turno. Nel caso<br />

in cui vi sia, invece, un’interruzione rispetto<br />

al turno ordinario, oltre al compenso per<br />

lavoro straordinario dovrà essere corrisposta<br />

anche l’indennità di reperibilità nella<br />

misura fissata in sede di accordo per la<br />

ripartizione del fondo per l’efficienza dei


<strong>Sappe</strong>informa<br />

servizi istituzionali.<br />

6. La retribuzione di cui al comma 5 viene<br />

corrisposta anche in favore di coloro che<br />

intervengono per l’espletamento di attività<br />

di polizia giudiziaria al di fuori dell’orario di<br />

servizio.<br />

Indennità di impiego operativo per<br />

attività di aeronavigazione, di volo, di<br />

pilotaggio, di imbarco e di altre indennità<br />

(modifica comma 3 dell’art. 13).<br />

3. Ai fini della prevista corresponsione dell’indennità<br />

di comando navale per il personale<br />

che riveste funzioni e responsabilità<br />

corrispondenti al comando di singole unità<br />

o gruppi di unità navali, di cui all’articolo 10<br />

della legge sulle indennità operative, si provvede<br />

all’individuazione dei titolari di comando<br />

con determinazione delle singole<br />

Amministrazioni interessate di concerto con<br />

il Ministero dell’economia e delle finanze.<br />

Detta indennità spetta anche al personale del<br />

Corpo di Polizia Penitenziaria che svolge le<br />

funzioni di preposto di singole unità o gruppi<br />

di unità navali.<br />

Orario di lavoro (modifica comma 2<br />

dell’art. 16).<br />

1. La durata dell’orario di lavoro è di 36 ore<br />

settimanali.<br />

2. Il personale inviato in servizio fuori sede<br />

che sia impiegato oltre la durata del turno<br />

giornaliero, comprensivo sia dei viaggi che<br />

del tempo necessario all’effettuazione dell’incarico,<br />

anche se il termine del servizio ha<br />

luogo dopo le ore 24:00, è esonerato dall’espletamento<br />

del turno ordinario previsto o<br />

dal completamento dello stesso. Il turno<br />

giornaliero si intende completato anche ai<br />

fini dell’espletamento dell’orario settimanale<br />

d’obbligo.<br />

3. Fermo restando il diritto al recupero, al<br />

personale che per sopravvenute inderogabili<br />

esigenze di servizio sia chiamato<br />

dall’Amministrazione a prestare servizio nel<br />

giorno destinato al riposo settimanale o nel<br />

festivo infrasettimanale è corrisposta una<br />

indennità di ? 5,00 a compensazione della<br />

sola ordinaria prestazione di lavoro giornaliero.<br />

4. Al personale impiegato in turni continuativi,<br />

qualora il giorno di riposo settimanale o<br />

il giorno libero coincida con una festività<br />

infrasettimanale, è concesso un ulteriore<br />

giorno di riposo da fruire entro le quattro<br />

settimane successive.<br />

Congedo ordinario (introduzione<br />

comma 3 all’art. 18).<br />

1. Qualora indifferibili esigenze di servizio<br />

non abbiano reso possibile la completa fruizione<br />

del congedo ordinario nel corso dell’anno,<br />

la parte residua deve essere fruita<br />

entro l’anno successivo. Compatibilmente<br />

con le esigenze di servizio, in caso di motivate<br />

esigenze di carattere personale, il dipendente<br />

deve fruire del congedo residuo entro<br />

il primo semestre dell’anno successivo a<br />

quello di spettanza.<br />

2. Al personale a cui, per indifferibili esigenze<br />

di servizio, venga revocato il congedo<br />

ordinario già concesso compete, sulla base<br />

della documentazione fornita, il rimborso<br />

delle spese sostenute successivamente alla<br />

concessione del congedo stesso e connesse<br />

al mancato viaggio e soggiorno.<br />

3. Ai fini del computo del congedo ordinario<br />

concorre anche il servizio prestato in altri<br />

Corpi di Polizia e nelle Forze Armate.<br />

Fascicolo personale e certificati sanitari<br />

(introduzione dell’art. 19bis).<br />

Per ciascun dipendente l’ufficio del personale<br />

conserva in apposito fascicolo personale<br />

tutti gli atti e i documenti prodotti dall’amministrazione<br />

o dallo stesso dipendente e attinenti<br />

all’attività da lui svolta e ai fatti più<br />

significativi che lo riguardano.<br />

Relativamente agli atti e ai documenti conservati<br />

nel fascicolo personale è assicurata la<br />

riservatezza dei dati personali secondo le<br />

disposizioni vigenti in materia.<br />

L’Amministrazione acquisisce certificati sanitari<br />

privi dell’indicazione della diagnosi,<br />

qualora dallo stesso certificato si evinca che<br />

non trattasi di malattia di carattere psicofisico,<br />

che potrebbe avere una ripercussione<br />

sull’idoneità anche temporanea allo svolgimento<br />

del servizio.<br />

Congedo per la formazione (introduzione<br />

comma 7 all’art. 20).<br />

1. Il personale con almeno cinque anni di<br />

anzianità di servizio maturati presso la stessa<br />

Amministrazione può usufruire del congedo<br />

per la formazione di cui all’articolo 5 della<br />

legge 8 marzo 2000, n. 53, per un periodo<br />

non superiore a undici mesi, continuativo o<br />

frazionato, nell’arco dell’intera vita lavorativa.<br />

2. Il congedo per la formazione è finalizzato<br />

al completamento della scuola dell’obbligo,<br />

al conseguimento del titolo di studio di<br />

secondo grado, del diploma universitario o<br />

di laurea, alla partecipazione ad attività formative<br />

diverse da quelle poste in essere o<br />

finanziate dall’Amministrazione.<br />

3. Il personale che fruisce del congedo per la<br />

formazione viene collocato in aspettativa,<br />

oltre i limiti vigenti, senza assegni e tale<br />

periodo non è computato nell’anzianità di<br />

servizio e non è utile ai fini del congedo ordinario<br />

e del trattamento di quiescenza e previdenza.<br />

4. Il personale che può avvalersi di tale beneficio<br />

non può superare il 3% della forza effettiva<br />

complessiva.<br />

5. Il personale che intende avvalersi del congedo<br />

per la formazione deve presentare<br />

istanza almeno trenta giorni prima dell’inizio<br />

della fruizione del congedo.<br />

6. Il congedo per la formazione può essere<br />

differito con provvedimento motivato per<br />

improrogabili esigenze di servizio, per una<br />

sola volta e per un periodo non superiore a<br />

trenta giorni.<br />

7. Nei limiti delle ordinarie risorse finanziarie<br />

destinate alla formazione ed all’aggiornamento<br />

del personale possono anche essere<br />

erogate borse di studio del valore corrispondente<br />

all’iscrizione ai suddetti corsi.<br />

Congedo parentale (introduzione<br />

commi 9 e 10 all’art. 21).<br />

1. In deroga a quanto previsto dall’articolo<br />

34 del testo unico a tutela della maternità, al<br />

personale con figli minori di tre anni che<br />

intende avvalersi del congedo parentale previsto<br />

dall’articolo 32 del medesimo testo<br />

unico, è concesso il congedo straordinario di<br />

cui all’articolo 15 del primo quadriennio<br />

normativo polizia, sino alla misura complessiva<br />

di quarantacinque giorni, anche frazionati,<br />

nell’arco del triennio e comunque entro<br />

il limite massimo annuale previsto per il<br />

medesimo istituto. Le disposizioni del presente<br />

comma si applicano anche ai fini della<br />

definizione dei procedimenti in corso alla<br />

data di entrata in vigore del presente decreto.<br />

2. Ai fini dell’esercizio del diritto di cui al<br />

comma 1, il personale è tenuto, salvo casi di<br />

oggettiva impossibilità, a preavvisare l’ufficio<br />

di appartenenza almeno quindici giorni<br />

prima della data di inizio del congedo.<br />

3. In caso di malattia del figlio di età non<br />

superiore a tre anni i periodi di congedo di<br />

cui all’articolo 47 del testo unico a tutela<br />

della maternità non comportano riduzione<br />

del trattamento economico, fino ad un massimo<br />

di cinque giorni lavorativi nell’arco di<br />

ciascun anno oltre il limite dei quarantacinque<br />

giorni di cui al comma 1.<br />

4. In caso di malattia del figlio di età compresa<br />

tra i tre e gli otto anni ciascun genitore<br />

ha diritto ad astenersi alternativamente<br />

dal lavoro nel limite di cinque giorni lavorativi<br />

annui per i quali non viene corrisposta<br />

alcuna retribuzione.<br />

5. In caso di parto prematuro alle lavoratrici<br />

madri spettano i periodi di congedo di maternità<br />

non goduti prima della data presunta del<br />

parto che vengono aggiunti al periodo di<br />

astensione dopo il parto. Qualora il figlio<br />

nato prematuro abbia necessità di un periodo<br />

di degenza presso strutture ospedaliere pubbliche<br />

o private, la madre ha facoltà di<br />

riprendere effettivo servizio richiedendo, previa<br />

presentazione di un certificato medico<br />

attestante la sua idoneità al servizio, la fruizione<br />

del restante periodo di congedo obbligatorio<br />

post-partum e del periodo ante-partum,<br />

qualora non fruito, a decorrere dalla<br />

data di effettivo rientro a casa del bambino.<br />

6. Nei casi di adozione o di affidamento<br />

preadottivo nazionale ed internazionale di<br />

cui agli articoli 36 e 37 del testo unico a<br />

tutela della maternità, è concesso un corrispondente<br />

periodo di congedo straordinario<br />

senza assegni non computabile nel limite dei<br />

quarantacinque giorni annui. Tale periodo<br />

di congedo non riduce le ferie e la tredicesima<br />

mensilità ed è computato nell’anzianità<br />

di servizio.<br />

7. Alle lavoratrici madri collocate in congedo<br />

di maternità è attribuito il trattamento<br />

economico ordinario nella misura intera.<br />

8. I riposi giornalieri di cui agli articoli 39 e<br />

seguenti del testo unico a tutela della maternità<br />

non incidono sul periodo di congedo<br />

ordinario e sulla tredicesima mensilità.<br />

9. In conformità a quanto previsto all’art.<br />

42bis del D.L.vo n. 151/2001, il genitore<br />

dipendente con figli minori fino a tre anni di<br />

il Contratto<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong> 31


<strong>Sappe</strong>informa<br />

il Contratto<br />

32<br />

età è assegnato, a richiesta, anche in modo<br />

frazionato e per un periodo complessivamente<br />

non superiore a tre anni, ad una sede<br />

di servizio ubicata nella stessa provincia o<br />

regione nella quale l’altro genitore esercita<br />

la propria attività lavorativa.<br />

10. Anche il coniuge convivente con soggetto<br />

disabile in situazione di gravità ha diritto<br />

a fruire del congedo di cui all’art. 42,<br />

comma 5, del D. L.vo 26 marzo 2001, n.<br />

151.<br />

Distacchi particolari per il personale<br />

(introduzione art. 21 bis).<br />

Nell’ipotesi in cui non sia possibile dare<br />

corso al trasferimento di cui all’art. 33,<br />

comma 5, della Legge n. 104/92 per assenza<br />

di posto disponibile nella sede,<br />

l’Amministrazione provvede a distaccare<br />

temporaneamente il dipendente nella stessa<br />

sede, in sovrannumero, in attesa che si verifichi<br />

la disponibilità nell’organico, indipendentemente<br />

da ogni altra circostanza contingente.<br />

Il dipendente eletto a cariche politiche nelle<br />

amministrazioni locali è temporaneamente<br />

assegnato alla sede più vicina tra quelle<br />

appartenenti ad altra circoscrizione o collegio<br />

per l’intera durata del mandato.<br />

Diritto allo studio (introduzione<br />

comma 3 all’art. 22).<br />

1. Per la preparazione ad esami universitari<br />

o post-universitari, nell’ambito delle 150<br />

ore per il diritto allo studio di cui all’articolo<br />

78 del decreto del Presidente della<br />

Repubblica 28 ottobre 1985, n. 782, possono<br />

essere attribuite e conteggiate le quattro<br />

giornate immediatamente precedenti agli<br />

esami sostenuti in ragione di sei ore per<br />

ogni giorno. Il personale, in tali giornate,<br />

non può comunque essere impiegato in servizio.<br />

2. Le disposizioni di cui all’articolo 20,<br />

comma 1, del secondo quadriennio normativo<br />

Polizia si applicano anche in caso di<br />

corsi organizzati presso le Aziende sanitarie<br />

locali.<br />

3. I benefici di cui al comma 1 sono riconosciuti<br />

anche in ipotesi di corsi svolti al di<br />

fuori della sede di servizio (nel caso di<br />

iscrizioni precedenti all’assegnazione).<br />

Norme di garanzia (modifica comma 2<br />

dell’art. 29).<br />

La corretta applicazione del titolo II del presente<br />

decreto è assicurata anche mediante<br />

l’attivazione delle procedure di raffreddamento<br />

dei conflitti previste dall’articolo 8<br />

del decreto sulle procedure.<br />

2. Qualora in sede di applicazione delle<br />

materie regolate dal presente decreto e dall’accordo<br />

quadro di amministrazione siano<br />

rilevate, in sede centrale o periferica, violazioni<br />

delle procedure del sistema delle relazioni<br />

sindacali di cui all’articolo 23 o insorgano<br />

conflitti fra le amministrazioni e le<br />

Organizzazioni sindacali nazionali sulla loro<br />

corretta applicazione, può essere formulata,<br />

da ciascuna delle parti alla commissione<br />

paritetica di cui al comma 3, richiesta scritta<br />

di esame della questione controversa con<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong><br />

la specifica e puntuale indicazione dei fatti e<br />

degli elementi di diritto sui quali la stessa si<br />

basa. Entro quindici giorni successivi dalla<br />

richiesta, la predetta commissione si riunisce<br />

per un esame della questione controversa,<br />

predisponendo, entro 15 giorni dalla<br />

prima seduta, un parere vincolante nel merito<br />

reso a maggioranza dei presenti, al quale<br />

le parti si conformano, che successivamente<br />

è inviato all’ufficio nel quale la controversia<br />

stessa è insorta. Di tale parere è data conoscenza<br />

a tutte le sedi centrali e periferiche<br />

dell’amministrazione.<br />

3. Presso ciascuna delle amministrazioni<br />

interessate, è istituita, entro tre mesi dalla<br />

data di entrata in vigore del presente decreto,<br />

per i fini di cui al comma 2, una commissione<br />

presieduta da un rappresentante dell’amministrazione<br />

e composta in pari numero da<br />

rappresentanti dell’amministrazione e da un<br />

rappresentante per ognuna delle organizzazioni<br />

sindacali firmatarie dell’ipotesi di<br />

accordo recepita dal presente decreto.<br />

4. Le richieste di esame di cui al comma 2,<br />

avanzate dai dirigenti degli uffici centrali e<br />

periferici delle amministrazioni o dalle<br />

Organizzazioni sindacali firmatarie dell’accordo<br />

recepito con il presente decreto, devono<br />

essere inoltrate all’ufficio per le relazioni<br />

sindacali di ciascuna amministrazione, che<br />

cura gli adempimenti conseguenti.<br />

Buono-pasto (modifica comma 1 e<br />

introduzione comma 2 all’art. 37).<br />

1. Il buono pasto giornaliero di cui l’articolo<br />

35 del secondo quadriennio normativo<br />

Polizia è fissato nell’importo di ? 9,00 e,<br />

comunque, non potrà essere inferiore all’importo<br />

stabilito per il personale del comparto<br />

ministeri.<br />

2. Il predetto buono pasto va comunque corrisposto<br />

in qualunque condizione di disagio<br />

ambientale e operativa, da specificare da<br />

parte dell’amministrazione entro 60 giorni<br />

dalla data di entrata in vigore del presente<br />

decreto.<br />

Tutela assicurativa (modifica comma 1<br />

dell’art. 39).<br />

1. A decorrere dal 1° gennaio 2002, ai fini<br />

della stipula di convenzioni da destinare alla<br />

copertura della responsabilità civile ed<br />

amministrativa per gli eventi dannosi non<br />

dolosi causati a terzi dal personale delle<br />

forze di polizia nello svolgimento della propria<br />

attività istituzionale, nonché impiegato<br />

in qualità di autista di autoveicolo<br />

dell’Amministrazione per i danni causati allo<br />

stesso non dolosamente, la somma di cui<br />

all’articolo 16, comma 4, della legge finanziaria<br />

2002 è ripartita, per le Forze di polizia<br />

ad ordinamento civile, come segue:<br />

a) Polizia di Stato, ? 530.000,00;<br />

b) Polizia penitenziaria, ? 330.000,00;<br />

c) Corpo forestale dello Stato, ? 120.000,00.<br />

Comitato paritetico sul fenomeno del<br />

mobbing (introduzione art. 41).<br />

1. Le parti prendono atto che nelle pubbliche<br />

amministrazioni sta emergendo, sempre con<br />

maggiore frequenza, il fenomeno del mobbing,<br />

inteso come forma di violenza morale o<br />

psichica in occasione di lavoro - attuato dal<br />

datore di lavoro o da altri dipendenti - nei<br />

confronti di un lavoratore. Esso è caratterizzato<br />

da una serie di atti, atteggiamenti o<br />

comportamenti, diversi e ripetuti nel tempo<br />

in modo sistematico ed abituale, aventi connotazioni<br />

aggressive, denigratorie e vessatorie<br />

tali da comportare un degrado delle condizioni<br />

di lavoro, idoneo a compromettere la<br />

salute o la professionalità o la dignità del<br />

lavoratore stesso nell’ambito dell’ufficio di<br />

appartenenza o, addirittura, tale da escluderlo<br />

dal contesto lavorativo di riferimento.<br />

2. In relazione al comma 1, le parti , anche<br />

con riferimento alla risoluzione del<br />

Parlamento Europeo del 20 settembre 2001<br />

riconoscono la necessità di avviare adeguate<br />

ed opportune iniziative al fine di contrastare<br />

la diffusione di tali situazioni, che assumono<br />

rilevanza sociale, nonché di prevenire il verificarsi<br />

di possibili conseguenze pericolose<br />

per la salute fisica e mentale del lavoratore<br />

interessato e, più in generale, migliorare la<br />

qualità e la sicurezza dell’ambiente di lavoro.<br />

3. Nell’ambito delle forme di partecipazione<br />

previste sono, pertanto, istituiti, entro sessanta<br />

giorni dall’entrata in vigore del presente<br />

contratto, specifici Comitati Paritetici<br />

presso ciascuna amministrazione con i<br />

seguenti compiti:<br />

a) raccolta dei dati relativi all’aspetto quantitativo<br />

e qualitativo del fenomeno del mobbing<br />

in relazione alle materie di propria<br />

competenza;<br />

b) individuazione delle possibili cause del<br />

fenomeno, con particolare riferimento alla<br />

verifica dell’esistenza di condizioni di lavoro<br />

o fattori organizzativi e gestionali che possano<br />

determinare l’insorgere di situazioni persecutorie<br />

o di violenza morale;<br />

c) formulazione di proposte di azioni positive<br />

in ordine alla prevenzione e alla repressione<br />

delle situazioni di criticità, anche al<br />

fine di realizzare misure di tutela del dipendente<br />

interessato;<br />

d) formulare proposte per la definizione dei<br />

codici di condotta.<br />

4. Le proposte formulate dai Comitati vengono<br />

presentate alle Amministrazioni per i<br />

conseguenti adempimenti tra i quali rientrano,<br />

in particolare, la costituzione ed il funzionamento<br />

di sportelli di ascolto, nell’ambito<br />

delle strutture esistenti, l’istituzione della<br />

figura del consigliere/consigliera di fiducia<br />

nonché la definizione dei codici, sentite le<br />

organizzazioni sindacali firmatarie.<br />

5. Le modalità di costituzione dei Comitati<br />

sono definite in sede di Accordo Quadro<br />

nazionale.<br />

6. Le Amministrazioni favoriscono l’operatività<br />

dei Comitati e garantiscono tutti gli strumenti<br />

idonei al loro funzionamento. I<br />

Comitati sono tenuti a svolgere una relazione<br />

annuale sull’attività svolta.<br />

7. I Comitati di cui al presente articolo<br />

rimangono in carica per la durata di un quadriennio<br />

e comunque fino alla costituzione<br />

dei nuovi. I componenti dei Comitati non<br />

possono essere rinnovati. k.<br />


l’Ultima Pagina Pagina<br />

la lettera<br />

A proposito di Traduzioni...<br />

Sono un’Assistente Capo della Polizia Penitenziaria in servizio<br />

presso il NTP della Casa Circondariale di Termini<br />

Imerese (Pa).<br />

Vorrei cortesemente chiarimenti su alcune questioni.<br />

Mi è successo più volte di rientrare da una missione dopo<br />

mezzanotte con inizio di servizio alle ore 04.00 eppure mi<br />

si dice che, nonostante abbia fatto più di 20 ore di servizio,<br />

la mattina devo rientrare per completare la rimanenza<br />

dell’orario di servizio altrimenti sono passibile di rapporto<br />

disciplinare. E’ possibile che questo accada?<br />

Da un po’ di tempo a questa parte, inoltre, andiamo fuori<br />

Sicilia per traduzione, precisamente presso la Casa<br />

Circondariale di Catanzaro, giunti sul posto siamo costretti<br />

a pernottare in una caserma fatiscente, in pessime condizioni,<br />

che a dire dell’A.D. è a norma; faccio presente<br />

solamente che le stanze non sono attrezzate come previsto<br />

dall’Accordo Quadro, mancano i sanitari, sono con più<br />

posti letto, le docce perdono acqua da tutte le parti, le<br />

luci non funzionano, le lenzuola e le federe sono usurate<br />

al punto da non capire a chi fossero appartenute: insomma<br />

come dire: «zitto e cammina sempre».<br />

Ringrazio per la risposta che vorrete darmi.<br />

Lettera firmata<br />

Non è la prima segnalazione che ci arriva sugli inconvenienti<br />

segnalati dal collega di Termini Imerese.<br />

Speriamo però che sia l’ultima o, comunque una delle<br />

ultime.<br />

L’intenzione del <strong>Sappe</strong> è, infatti, quella di dirimere -<br />

una volta per tutte - ogni questione riguardante le<br />

Traduzioni in sede contrattuale o di Accordo Quadro<br />

Nazionale. E’ necessario, infatti, che alcune regole<br />

(come il riposo obbligatorio al ritorno da traduzioni<br />

di lunga durata) vengano codificate chiaramente.<br />

Spero che questo avvenga nei tempi più rapidi possibili.<br />

INCIDENTI CHE CAPITANO...<br />

(Olimpiadi delle carceri)<br />

© <strong>2007</strong> De Blasis & Caputi<br />

34<br />

Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong>


ANCHE I DESIDERI<br />

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Direzione Generale:<br />

Lungotevere<br />

di Pietra Papa, 21<br />

00146 Roma<br />

Intermediario Finanziario UIC n.37323<br />

in convenzione con<br />

Siamo presenti a: MILANO, TORINO, PADOVA, FIRENZE, ROMA, NAPOLI, FOGGIA,<br />

LECCE, TARANTO, REGGIO CALABRIA, CAGLIARI, SASSARI, PALERMO, TRAPANI<br />

A richiesta verrà consegnata, prima della stipula, una copia completa del contratto per la valutazione del contenuto.

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