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MESSAGGIO PUBBLICITARIO CON FINALITA’ PROMOZIONALE - FOGLI ANALITICI ESPOSTI IN AGENZIA<br />
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massimi riferiti agli esempi.<br />
Gli esempi indicati sono comprensivi degli oneri assicurativi / Garanzia<br />
INPDAP obbligatori per legge e riferiti ad un dipendente di 30 anni<br />
di età e 10 di servizio. (Riferito al periodo Giugno / Ottobre <strong>2007</strong>).<br />
ATTENZIONE QUESTI TASSI SONO A<strong>PP</strong>LICATI ESCLUSIVAMENTE DALLE NOSTRE AGENZIE<br />
Per infomazioni e compilazione moulistica rivolgersi a<br />
Direzione Generale:<br />
Lungotevere<br />
di Pietra Papa, 21<br />
00146 Roma<br />
Intermediario Finanziario UIC n.37323<br />
in convenzione con<br />
Siamo presenti a: MILANO, TORINO, PADOVA, FIRENZE, ROMA, NAPOLI, FOGGIA,<br />
LECCE, TARANTO, REGGIO CALABRIA, CAGLIARI, SASSARI, PALERMO, TRAPANI<br />
A richiesta verrà consegnata, prima della stipula, una copia completa del contratto per la valutazione del contenuto.
il il Sommario<br />
Organo Ufficiale<br />
Nazionale del SA<strong>PP</strong>E<br />
Sindacato Autonomo<br />
Polizia Penitenziaria<br />
La Copertina<br />
Lo scudo del Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre<br />
ANNO XIV<br />
NUMERO <strong>142</strong><br />
LUGLIO/AGOSTO <strong>2007</strong><br />
Direttore Responsabile<br />
Donato Capece<br />
capece@sappe.it<br />
Vice Direttore Responsabile<br />
Giovanni Battista De Blasis<br />
giornalista<br />
Direttore Editoriale<br />
Giovanni Battista De Blasis<br />
deblasis@sappe.it<br />
Direttore Organizzativo<br />
Moraldo Adolini<br />
Capo Redattore<br />
Roberto Martinelli<br />
Comitato di Redazione<br />
Nicola Caserta<br />
Umberto Vitale<br />
Redazione Politica<br />
Giovanni Battista Durante<br />
Progetto Grafico e impaginazione<br />
© Mario Caputi (art director)<br />
Direzione e Redazione Centrale<br />
Via Trionfale, 79/A<br />
00136 Roma<br />
tel. 06.3975901 r.a.<br />
fax 06.39733669<br />
E-mail: rivista@sappe.it<br />
Sito Web: www.sappe.it<br />
Le Segreterie Regionali del <strong>Sappe</strong>,<br />
sono sede delle Redazioni Regionali<br />
di: “Polizia Penitenziaria -<br />
Società Giustizia & Sicurezza”<br />
Registrazione<br />
Tribunale di Roma n. 330<br />
del 18.7.1994<br />
Stampa<br />
Romana Editrice s.r.l.<br />
Via dell’Enopolio, 37<br />
00030 S. Cesareo (Roma)<br />
4<br />
5<br />
6<br />
8<br />
14<br />
17<br />
24<br />
30<br />
L’EDITORIALE<br />
Il rinnovo del Contratto di lavoro<br />
di Donato Capece<br />
IL PULPITO<br />
Soffia vento riformista nei corridoi del DAP<br />
di Giovanni Battista De Blasis<br />
IL COMMENTO<br />
A proposito di Polizia...<br />
di Roberto Martinelli<br />
SPORT<br />
Fiamme Azzurre, orgoglio sportivo del Corpo<br />
di Lara Liotta<br />
CINEMA DIETRO LE SBARRE<br />
Prison - The Prison<br />
a cura di GBDB<br />
LE FIAMM E A ZZURRE<br />
Memorandum sulla previdenza<br />
a cura di Lionello Pascone<br />
O SSERVATORIO POLITICO<br />
Una proposta targata <strong>Sappe</strong> per...<br />
di Giovanni Battista Durante<br />
SA<strong>PP</strong>EINFORMA<br />
La piattaforma contrattuale del <strong>Sappe</strong><br />
Per ulteriori approfondimenti<br />
visita il sito<br />
www.sappe.it<br />
Finito di stampare:<br />
Luglio <strong>2007</strong><br />
Questo Periodico è associato alla<br />
Unione Stampa Periodica Italiana<br />
Il S.A.P.Pe. è il sindacato<br />
più rappresentativo del<br />
Corpo di Polizia Penitenziaria<br />
CHI VUOLE RICEVERE LA RIVISTA DIRETTAMENTE<br />
AL PROPRIO DOMICILIO, PUO’ VERSARE UN CONTRIBUTO<br />
DI SPEDIZIONE PARI A 20,00 EURO, SE ISCRITTO SA<strong>PP</strong>E,<br />
O<strong>PP</strong>URE DI 30,00 EURO SE NON ISCRITTO.<br />
L’IMPORTO VA VERSATO SUL C. C. POSTALE N. 54789003<br />
INTESTATO A: POLIZIA PENITENZIARIA - Società Giustizia & Sicurezza<br />
Via Trionfale, 79/A - 00136 Roma<br />
INDICANDO L’INDIRIZZO DOVE VA SPEDITA LA RIVISTA<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong> 3
l’Editoriale<br />
Donato Capece<br />
Segretario Generale <strong>Sappe</strong><br />
capece@sappe.it<br />
Direttore<br />
Responsabile<br />
Il rinnovo del<br />
Contratto di lavoro<br />
4<br />
I<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong><br />
n questi giorni stiamo discutendo del nostro rinnovo contrattuale.<br />
Come sempre il <strong>Sappe</strong> ha presentato la propria<br />
piattaforma di proposte con le quali intende apportare alla<br />
normativa un complesso di modifiche che, senza sconvolgere<br />
il precedente assetto, tenda ad adeguare la disciplina<br />
del rapporto di lavoro a migliori parametri di tutela economica<br />
e sociale, compatibilmente con i principi di buon<br />
andamento, efficienza ed economicità dell’amministrazione.<br />
Innanzitutto, abbiamo sottolineato il progressivo incremento<br />
di casi di mobbing, anche giudizialmente accertati,<br />
per il quale si auspica l’adozione di misure adeguate di prevenzione<br />
e contrasto al fenomeno che<br />
operino già all’interno dell’amministrazione.<br />
Sul punto, pertanto, prendendo ispirazione<br />
da quanto già previsto dal<br />
Comparto Ministeri, si reputa necessaria<br />
l’istituzione di un apposito Comitato che<br />
svolga un’attività di raccolta dei dati rilevanti<br />
in merito e di studio delle opportune<br />
iniziative di contrasto. Sul versante<br />
delle norme di garanzia, atteso che sono<br />
rilevabili casi di inerzia nella convocazione<br />
della Commissione paritetica, si<br />
propone di ridisegnare i termini perentori<br />
entro cui la stessa commissione deve essere adita ed<br />
emettere il parere, affermando contestualmente il principio<br />
della maggioranza semplice per l’emanazione del parere<br />
vincolante: si tratta di modifiche minime che possono contribuire<br />
ad assicurare una maggiore efficienza ed effettività<br />
nel suo funzionamento.<br />
Per quanto attiene ai diritti, patrimoniali e non, del personale,<br />
nell’intenzione di garantire maggiori livelli di benessere<br />
e tutela sociale del personale compatibilmente al buon<br />
andamento dell’amministrazione, si sono previste alcune<br />
modifiche, con riferimento a situazioni specifiche e di contenuta<br />
rilevanza economica ma di significativa rilevanza per<br />
il dipendente, all’orario di lavoro, al computo dell’anzianità<br />
di servizio per il congedo ordinario, alla concessione del<br />
buono pasto, al trattamento di missione, all’indennità di<br />
imbarco e di ordine pubblico (queste ultime due modifiche<br />
attengono a situazione specifiche del Corpo di Polizia<br />
Penitenziaria).<br />
Certamente di maggior rilievo, anche economico, è la proposta<br />
di abbassamento degli anni di servizio per conseguire<br />
l’assegno funzionale, nonché la proposta di riconoscere<br />
un ulteriore assegno funzionale al compimento di 35 anni di<br />
effettivo servizio.<br />
In ordine alla tutela familiare, abbiamo suggerito di formalizzare,<br />
anche a livello contrattuale, il distacco in favore dei<br />
genitori in conformità all’art. 42 bis aggiunto al D. L.vo n.<br />
151 del 2001 dall’art. 3, comma 105, L. n. 350 del 2003,<br />
nonché il riconoscimento, a seguito della recente pronuncia<br />
della Corte Costituzionale n. 158 del <strong>2007</strong>, al coniuge convivente<br />
con disabile in situazione di gravità del diritto a usufruire<br />
del congedo di cui all’art. 42, comma 5 del D. L.vo<br />
sopra citato. Sempre nell’ottica di garantire<br />
la massima tutela a situazioni sociali<br />
di rilievo costituzionale, abbiamo proposto<br />
di assegnare provvisoriamente i<br />
dipendenti beneficiari della L. n.<br />
104/1992 presso la sede vicina al familiare,<br />
in attesa di disponibilità del posto<br />
nella pianta organica.<br />
Inoltre, riteniamo opportuno istituzionalizzare<br />
il distacco per mandato politico,<br />
colmando una lacuna normativa in materia<br />
di diritti di rilevanza costituzionale.<br />
Ulteriore attenzione è da prestare all’ambito<br />
della formazione e dell’elevazione<br />
culturale del personale, con la previsione, conformemente<br />
a quanto in essere al Comparto Ministeri, di premi in denaro<br />
a coloro che conseguono titoli di studio. Inoltre, abbiamo<br />
proposto di estendere il diritto allo studio anche a chi è<br />
iscritto ad università fuori sede. Invero, limitazioni in merito<br />
non hanno ragion d’essere, atteso che la ratio della normativa<br />
è quella di favorire l’elevazione culturale del personale,<br />
e, alla luce della recente riforma universitaria, il personale,<br />
cambiando ateneo, rischia di non vedere riconosciuti<br />
tutti gli esami già sostenuti.<br />
Abbiamo proposto, altresì, l’ampliamento delle ipotesi in<br />
relazione alle quali si possono concludere polizze assicurative<br />
anche a favore degli autisti per danni non dolosamente<br />
causati, tenuto conto che chi fa l’autista è più esposto alla<br />
responsabilità amministrativa.<br />
In ultimo, sotto un profilo strettamente finanziario, è necessario<br />
che, in sede contrattuale, siano resi disponibili adeguati<br />
stanziamenti per finanziare gli interventi necessari a<br />
garantire la specificità del “Comparto Sicurezza” rispetto<br />
ad ogni altro comparto.<br />
•
Giovanni Battista<br />
De Blasis<br />
Segretario Generale<br />
Aggiunto <strong>Sappe</strong><br />
deblasis@sappe.it<br />
Direttore Editoriale<br />
il il Pulpito<br />
Soffia vento riformista<br />
nei corridoi del DAP<br />
E’<br />
praticamente la prima volta<br />
dalla nascita di questa rubrica<br />
(… e parliamo di tredici anni)<br />
che nel numero estivo non sono<br />
costretto a denunciare i gravi rischi<br />
del caldo afoso che va ad impattare col<br />
disumano sovraffollamento delle carceri<br />
italiane.<br />
Come tutti sanno, infatti, proprio alla<br />
fine dell’estate scorsa è stato approvato<br />
dalle Camere un provvedimento di<br />
indulto che ha deflazionato le carceri<br />
italiane.<br />
Più o meno un anno fa oltre ventimila<br />
detenuti hanno potuto beneficiare del<br />
provvedimento di indulgenza andando<br />
a ridurre la popolazione penitenziaria<br />
da più di sessantamila a meno di quarantamila<br />
unità.<br />
Fatto l’indulto, però, nessuno in<br />
Parlamento ha voluto più sentir parlare<br />
di carcere e così nessuna riforma<br />
strutturale dell’esecuzione penale ha<br />
potuto vedere la luce.<br />
In tal modo, purtroppo, l’indulto ha<br />
finito per essere un provvedimento<br />
fine a se stesso utile solo a decongestionare<br />
le carceri troppo affollate<br />
esattamente come avevano sostenuto<br />
tutti coloro che si erano dichiarati<br />
contrari alla sua approvazione.<br />
In effetti, così fatto l’indulto è stato<br />
davvero soltanto un’alternativa, più<br />
economica e veloce, alla costruzione<br />
di nuove carceri.<br />
Nel frattempo la popolazione carceraria<br />
ha ripreso a crescere al ritmo di<br />
quattrocento detenuti al mese di tal<br />
che tra un paio d’anni sarò costretto a<br />
parlare ancora di estati roventi all’interno<br />
di penitenziari sovraffollati,<br />
dalle colonne di questa rubrica.<br />
Ma se da una parte il Parlamento (e la<br />
politica) non vogliono più sentir parlare<br />
di carcere al DAP, invece, soffia un<br />
forte vento riformista e continuano a<br />
fervere i lavori di riorganizzazione dell’intera<br />
amministrazione penitenziaria.<br />
Ettore Ferrara conferma la sua vocazione<br />
movimentista ed ha chiuso molti<br />
accordi sindacali che hanno portato<br />
alla stesura dei decreti istitutivi e\o<br />
riorganizzativi dell’USPEV (Ufficio<br />
Sicurezza Personale e Vigilanza), del<br />
GOM (Gruppo Operativo Mobile), del<br />
NIC (Nucleo Investigativo Centrale),<br />
dei Nuclei di Polizia Penitenziaria<br />
presso gli UEPE (Uffici per<br />
l’Esecuzione Penale Esterna) e dei<br />
Servizi di Polizia Stradale.<br />
Licenziato anche il decreto di riorganizzazione<br />
degli Uffici e dei Servizi del<br />
DAP e dei Provveditorati Regionali.<br />
Niente male per una amministrazione<br />
che viene da cinque lunghi anni di<br />
immobilismo totale.<br />
(Del resto se venissero confermate<br />
alcune rivelazioni fatte dal settimanale<br />
l’Espresso con un articolo dal titolo<br />
Ufficio depistaggi pubblicato a metà<br />
luglio, si potrebbe capire meglio in<br />
che cosa è stata indaffarata l’amministrazione<br />
in quel periodo).<br />
Certamente la gestione Ferrara sta<br />
dando dimostrazione di un movimentismo<br />
senza precedenti paragonabile<br />
all’arrivo dell’illuminismo dopo i<br />
secoli bui del medioevo.<br />
Aspettiamo, ora, i primi risultati concreti<br />
nella speranza di non trovarci di<br />
fronte ad un novello Principe di<br />
Salina, personaggio del Gattopardo<br />
di Tomasi di Lampedusa, che per<br />
difendere il proprio ordine costituito<br />
sosteneva che: «Bisogna che tutto<br />
cambi perchè tutto resti come<br />
prima».<br />
•<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong> 5
il Commento<br />
Roberto<br />
Martinelli<br />
Segretario Generale<br />
Aggiunto <strong>Sappe</strong><br />
martinelli@sappe.it<br />
Capo Redattore<br />
A proposito<br />
di Polizia...<br />
D<br />
Nella foto:<br />
un agente<br />
dei N.O.C.S.<br />
della Polizia<br />
di Stato<br />
6<br />
opo i recenti exploit della criminalità<br />
(in particolare nel napoletano), c’è<br />
stato chi ha chiesto di impiegare<br />
anche l’Esercito nelle operazioni preventive<br />
e repressive di Ordine pubblico<br />
e controllo del territorio. E’ palese,<br />
per altro, il senso di insicurezza che<br />
avvertono gli Italiani, come conferma<br />
il recente rapporto sulla Sicurezza<br />
presentato al Parlamento dal<br />
Ministero dell’Interno. Non credo che<br />
il Governo possa permettersi di impiegare<br />
soldati in circostanze per cui non<br />
sono addestrati. E pensare che la loro<br />
semplice presenza produca un effetto<br />
rassicurante e deterrente mi sembra<br />
pericolosamente ingenuo.<br />
Resta poi il fatto che l’Italia, a mio giudizio,<br />
non ha alcun bisogno di completare<br />
il proprio dispositivo di sicurezza<br />
interna con l’apporto delle Forze<br />
Armate.<br />
Secondo l’agenzia di stampa Il Velino,<br />
fanno parte delle 5 Forze di Polizia<br />
(Polizia di Stato, Penitenziaria,<br />
Carabinieri, Guardia di Finanza e<br />
Corpo Forestale) circa 340.000 unità.<br />
In una nota sulla sicurezza interna lo<br />
studioso di cose militari Piero Laporta<br />
aggiunge 60.000 vigili urbani, un<br />
numero imprecisato di poliziotti provinciali<br />
(un fenomeno recente) e<br />
60.000 vigilantes: in tutto, grosso<br />
modo, un poliziotto ogni 110 Italiani.<br />
A parte alcune evidenti e palesi eccezioni<br />
(la Polizia Penitenziaria, ad<br />
esempio), più che di incremento di<br />
organici parlerei di maggiori poteri da<br />
assegnare alle Forze di Polizia.<br />
L’uso della Polizia, per altro, è spesso<br />
dettato da esigenze burocratiche, politiche<br />
e cerimoniali. Non penso soltanto<br />
alle scorte (troppo numerose) e ai<br />
poliziotti che decorano con la loro<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong><br />
presenza i palazzi del Potere, i funerali,<br />
le pubbliche cerimonie, le visite<br />
presidenziali e ministeriali. Penso<br />
all’uso della Forza di Polizia in mansioni<br />
alquanto lontane dalle loro funzioni<br />
principali. Vi è poi la mortificazione<br />
degli Operatori della Sicurezza<br />
che vedono liberi, dopo poco tempo<br />
di galera, delinquenti e criminali arrestati<br />
magari dopo lunghe settimane o<br />
mesi di indagine.<br />
E’ uno spreco economico dotarle di<br />
armi che non possono usare e, quando<br />
le usano, sono foriere di inchieste<br />
e processi penali e disciplinari, con<br />
l’aggiunta mediatica di essere “messe<br />
alla gogna” pubblicamente.<br />
Oggi, fra lungaggini giudiziarie, libertà<br />
provvisorie, garantismo, riti abbreviati,<br />
arresti domiciliari, scadenza di termini,<br />
sconti di pena, indulti, comodità<br />
di detenzioni (che spesso risulta più<br />
confortevole dell’usuale domicilio), le<br />
pene non riescono a spaventare e il<br />
delinquere diventa un affare con poco<br />
rischio e con ottime possibilità di prospettive<br />
redditizie.<br />
Per porre un freno serio è necessario<br />
che il rischio sia tale da terrorizzare i<br />
delinquenti. Ti condanno a 3 – 5 – 10<br />
anni? Te li fai tutti in carcere, lavorando<br />
gratuitamente per mantenerti e<br />
ripagare la società del danno subìto.<br />
Attualmente fissata in circa 1,80 euro<br />
giornaliere – avete letto bene: un euro<br />
e ottanta centesimi! -, comprende il<br />
costo dei pasti (colazione, pranzo,<br />
cena), la luce, l’acqua e quello dell’uso<br />
del corredo personale, fornito<br />
dall’Amministrazione Penitenziaria<br />
(materasso, lenzuola, piatti, posate,<br />
ecc.) ad ogni detenuto. Soldi che lo<br />
Stato il più delle volte non vede quasi<br />
mai, grazie all’istituto della remissione<br />
del debito a cui può accedere il<br />
detenuto che è in difficoltà economiche<br />
ed ha mantenuto una buona condotta<br />
durante la detenzione. In caso di<br />
accoglimento dell’istanza da parte del<br />
magistrato di Sorveglianza, non si è<br />
più tenuti a pagare le spese suddette e<br />
verranno addebitate solo le spese di<br />
mantenimento per i mesi di detenzione<br />
in cui si è prestata attività lavorativa…<br />
Sono altissimi i costi delle carceri:<br />
ogni detenuto costa allo Stato non<br />
meno di 150 euro al giorno. Non<br />
sarebbe allora il caso che almeno una<br />
parte di questi costi, anziché ricadere<br />
sullo Stato Pantalone, fossero sostenuti<br />
dai detenuti stessi con un impiego<br />
obbligatorio in lavori socialmente<br />
utili?<br />
Devono fare riflettere anche i dati<br />
recentemente resi pubblici nel corso<br />
di un convegno, organizzato con il<br />
contributo del Segretariato sociale<br />
della Rai, sulla situazione penitenziaria<br />
italiana tra incertezza della pena e<br />
rieducazione del condannato.
Ne entrano 90mila, ne escono 88mila:<br />
è così ogni anno, da cinque anni, nelle<br />
carceri italiane. Ma è un flusso continuo,<br />
caratterizzato da periodi di<br />
detenzione piuttosto brevi: in genere<br />
tra i 90 e i 120 giorni. Per esempio, tra<br />
custodia cautelare ed esecuzione della<br />
pena definitiva, l’autore di una rapina<br />
a mano armata trascorre dietro le<br />
sbarre in media 618 giorni, meno di<br />
due anni, prima di ottenere benefici di<br />
legge, detenzione domiciliare o altre<br />
misure alternative. Entrano ed escono,<br />
poi, gli extracomunitari che violano la<br />
legge Bossi-Fini sull’immigrazione: la<br />
loro media di detenzione è di 13 giorni.<br />
Ma un avvicendamento così rapido<br />
finisce per avvicinare l’istituzione carceraria<br />
«a una grande caserma di<br />
polizia, dove è facile entrare e ancor<br />
più facile uscire, senza aver avuto il<br />
tempo di imparare nulla ma soltanto<br />
d’incontrare le persone sbagliate».<br />
Il rischio di vanificare il fine ultimo<br />
della prigione (che in base alla<br />
Costituzione è «la rieducazione del<br />
condannato») è stato denunciato da<br />
Sebastiano Ardita, direttore generale<br />
“detenuti e trattamento” del Dipartimento<br />
amministrazione penitenziaria.<br />
È la conferma che occorre «impegnarsi<br />
in Parlamento affinché il carcere<br />
sia dedicato a chi è realmente<br />
pericoloso», ha sottolineato nel suo<br />
intervento il ministro della Giustizia<br />
Clemente Mastella, che tuttavia ha<br />
ribadito la sua contrarietà all’abolizione<br />
dell’ergastolo, oggetto proprio in<br />
queste settimane di una campagna<br />
promossa da diversi partiti e associazioni:<br />
«Mi parrebbe improprio e<br />
improvvido dare l’idea di essere<br />
indulgenti o indulgentisti a tutti i<br />
costi», ha detto il Guardasigilli.<br />
Il dossier illustrato da Ardita prende in<br />
esame il periodo tra il primo gennaio<br />
2006 e il 22 maggio <strong>2007</strong> e considera<br />
i condannati per un solo reato, non<br />
calcolando i beneficiari dell’indulto. Il<br />
provvedimento di clemenza - ha ripetuto<br />
in proposito il ministro Mastella -<br />
«ha avuto la funzione e il merito di<br />
azzerare una condizione di soffe-<br />
renza e d’illegalità che affliggeva le<br />
carceri». Al 31 luglio 2006, data di<br />
approvazione della legge, i detenuti<br />
avevano raggiunto la cifra di 63mila a<br />
fronte di una capienza complessiva di<br />
43mila posti. Alla data del convegno<br />
(19 giugno <strong>2007</strong>) erano 43.494, in<br />
gran parte (25.407) in attesa di giudizio.<br />
Per molti di loro la permanenza<br />
sarà breve, a quanto dicono le statistiche<br />
del Dap. Degli 85.894 entrati nel<br />
corso del 2005, per esempio, quelli<br />
ancora dentro sono 3.959. Un quadro<br />
complessivo che si comprende meglio<br />
se si considera che gli imputati per<br />
furto restano in carcere mediamente<br />
(prima della concessione di qualche<br />
misura alternativa) 65 giorni, i condannati<br />
per rapina <strong>142</strong> giorni, per<br />
spaccio di droga 134, per produzione<br />
e traffico di droga 329, per violenza<br />
sessuale 368, per omicidio 856, per<br />
sequestro di persona 903 e per associazione<br />
di tipo mafioso 436.<br />
In questo contesto, è ovvio e palese<br />
che le Forze dell’Ordine non debbono<br />
essere solo incrementare numericamente<br />
ma tutelate, garantite, autorizzate<br />
a difendersi senza conseguenze processuali<br />
e - per contro - trattate meglio<br />
economicamente. E’ necessario, ad<br />
esempio, accrescere le tutele giuridiche<br />
degli operatori ritornando al<br />
1999, quando erroneamente si decise<br />
di abrogare con la legge 205 del 25<br />
giugno il reato di oltraggio a pubblico<br />
ufficiale. Con la normativa adesso in<br />
vigore l’oltraggio commesso in danno<br />
di un pubblico ufficiale “a causa e<br />
nell’esercizio delle sue funzioni” è<br />
considerato come una semplice ingiuria<br />
e punibile solo a querela del singolo<br />
appartenente alle Forze dell’Ordine.<br />
Ci ritroviamo quindi a dover difendere<br />
a spese nostre l’onore ed il prestigio<br />
non nostro personale, ma<br />
dell’Istituzione che rappresentiamo.<br />
L’aver deciso di abrogare questo reato<br />
ha provocato in tutti il pensiero di<br />
poter liberamente offendere la funzione<br />
del poliziotto senza che lo Stato li<br />
chiami a pagarne le conseguenze.<br />
Ancor più inaccettabile poi è stata<br />
quella disposizione laddove si considera<br />
che sono invece rimasti previsti e<br />
puniti dal codice penale i reati di<br />
oltraggio a un corpo politico, amministrativo<br />
o giudiziario, a una pubblica<br />
autorità costituita in collegio nonché a<br />
un magistrato in udienza. In tal modo<br />
si è realizzata un’incongruenza non<br />
solo di tipo giuridico, ma anche e<br />
soprattutto di tipo culturale consistente<br />
nel fatto di non tutelare chi rappresenta<br />
lo Stato nelle condizioni più difficili<br />
e più rischiose.<br />
Nella foto::<br />
Ordine<br />
Pubblico a<br />
Palermo<br />
Maggiori tutele alle donne ed agli Nella foto::<br />
uomini delle Forze di Polizia del Paese<br />
la garitta di<br />
un carcere<br />
ed una necessaria accentuazione dell’aspetto<br />
sanzionatorio delle pene nel<br />
rispetto delle vittime dei reati e dei cittadini<br />
onesti vogliono dire anche maggiore<br />
sicurezza sociale. •<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong> 7
Sport<br />
Lara<br />
Liotta*<br />
Redazione Sportiva<br />
info@sappe.it<br />
Fiamme Azzurre<br />
orgoglio sportivo del Corpo<br />
8<br />
I<br />
I 25 luglio 1983 è la data storica in<br />
cui il Gruppo Sportivo Fiamme<br />
Azzurre fu costituito ed entrò a far<br />
parte della famiglia dell’Amministrazione<br />
Penitenziaria.<br />
Un lieto evento fortemente voluto<br />
dall’allora Vice Direttore dell’Ufficio<br />
Secondo della Direzione Generale<br />
degli Istituti di Prevenzione e Pena<br />
Cons. Condemi, insieme al Comandante<br />
del Corpo degli Agenti di<br />
Custodia Gabrielli, con il forte sostegno<br />
esterno dell’olimpionico<br />
Mennea, oro nei 200 m a Mosca ’80.<br />
Collaboratore del Comandante del<br />
Corpo era Giuseppe Mammone, al<br />
quale il sodalizio sportivo sarà affidato<br />
senza soluzione di continuità,<br />
se si escludono gli anni dal 1992 al<br />
1997 in cui il gruppo fu diretto da<br />
Giovanni Bonanni.<br />
Quello è stato il giorno in cui nel<br />
mondo dello sport professionistico<br />
“in divisa” si è affacciata una realtà<br />
nuova, e per molti aspetti innovatrice,<br />
accanto a quella dei già esistenti<br />
corpi militari e di polizia.<br />
La Polizia di Stato con le Fiamme<br />
Oro iniziò l’attività nel 1954.<br />
Era il 1964 quando i carabinieri<br />
crearono le dieci sezioni del loro<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong><br />
settore sportivo, e bisogna tornare<br />
indietro di un secolo per risalire alle<br />
origini del GS Fiamme Gialle, presente<br />
per la prima volta a Torino nel<br />
1911, alle manifestazioni ginniche<br />
indette per la celebrazione del<br />
Cinquantenario dell’Unità d’Italia.<br />
I pochi esempi danno la dimensione<br />
di come, complici con il talento<br />
degli atleti i tanti anni di militanza<br />
di vantaggio, quei gruppi fossero<br />
già una realtà consolidata e di brillanti<br />
tradizioni quando le Fiamme<br />
Azzurre si affacciarono nella scena<br />
dello sport professionistico.<br />
Una sfida difficile da affrontare<br />
quando i pionieri del settore sembrano<br />
aver dettato tutte le regole del<br />
gioco, con poco altro da aggiungere<br />
ed il rischio “brutta copia” in<br />
agguato.<br />
Fortunatamente però, il Gruppo<br />
Sportivo della Polizia Penitenziaria<br />
il ruolo di matricola lo ha vestito per<br />
poco e senza timori reverenziali nei<br />
confronti di nessuno, proiettata fin<br />
dagli esordi verso i successi che oggi<br />
si possono annoverare in ogni suo<br />
settore, conquistati attraverso un<br />
lavoro di impronta altamente professionistica<br />
e del tutto personale.<br />
Le prime affiliazioni nel 1985, con<br />
l’atletica ed il pentathlon moderno.<br />
In maniera oculata furono arruolati<br />
degli juniores dalle ottime prospettive<br />
che non tardarono a dare i<br />
primi risultati ed ad acquisire un’esperienza<br />
ed un bagaglio tecnico<br />
così importante da farli entrare poi<br />
nei quadri della sezione dei giorni<br />
nostri.<br />
Nel 1987 i primi titoli nazionali<br />
assoluti e con Giuliano Baccani la<br />
prima medaglia europea nei 5000 m<br />
a Birmingham.<br />
Nel 1988 arrivano pregevoli record<br />
nazionali nell’asta e nell’alto<br />
indoor, raggiunti da Giorgio Grassi<br />
con 5.50 m e da Fabrizio Borellini<br />
con 2.30 m.<br />
Sempre nell’atletica nel 1990<br />
Alessandro Floris centra l’oro a<br />
Glasgow nei 200 m.<br />
Nel 1991 il primo titolo di società<br />
assoluto su pista.<br />
La prima volta alle olimpiadi per i<br />
nostri colori fu ad opera del pentatleta<br />
Roberto Bomprezzi a Seul ’88.<br />
Per la medaglia vinta per sé e consegnata<br />
alla storia del gruppo, Roberto<br />
dovrà attendere Barcellona ’92,<br />
nella gara squadre, un ottimo bronzo,<br />
a fare da apripista alle altre raggiunte<br />
in seguito.<br />
Dopo queste tante “prime volte”<br />
arriviamo ai giorni nostri con una<br />
serie incredibile di risultati.<br />
Risultati che meritano più avanti<br />
una menzione particolare per tutte<br />
le sezioni esistenti, che di pari passo<br />
sono cresciute in numero e qualità.<br />
Decisivo, da questo punto di vista, è<br />
stato il DPR del 30 aprile 2002 n°<br />
132, uno strumento normativo col<br />
quale il Ministero della Giustizia e<br />
le Fiamme Azzurre sono stati i primi
soggetti pubblici a bandire un concorso<br />
“per titoli sportivi” riservato<br />
agli atleti.<br />
Grazie a tale possibilità, a partire<br />
dal 2004, le Fiamme Azzurre, hanno<br />
accolto tra le loro fila tutte le più<br />
promettenti, medagliate e, fondamentale<br />
ragionando in prospettiva ,<br />
giovanissime realtà sportive italiane<br />
del momento.<br />
A questa nuova realtà che ha rinverdito<br />
il valore dei vari settori che<br />
hanno giovato del reclutamento, ha<br />
corrisposto anche un passaggio di<br />
consegne, dopo il lunghissimo<br />
periodo di gestione, fra l’Ispettore<br />
Giuseppe Mammone ed il Vice<br />
Comm. Marcello Tolu.<br />
Tolu è l’uomo nuovo che, dopo aver<br />
ricoperto l’incarico di responsabile<br />
dell’Astrea Calcio nel periodo di<br />
maggior successo, ha accettato da<br />
chi lo ha preceduto questo passaggio<br />
di testimone importante, non<br />
limitandosi a raccoglierlo ma coltivando<br />
l’ambizioso progetto di veder<br />
crescere le Fiamme Azzurre oltre a<br />
quanto già sono riuscite a capitalizzare<br />
in termini di medaglie e riconoscimenti<br />
istituzionali, facendo<br />
risaltare come in fondo, gli atleti di<br />
questo gruppo sportivo, rappresentino<br />
veramente, citando le parole del<br />
Capo del Dipartimento, Dott. Ettore<br />
Ferrara, “il biglietto da visita del<br />
Corpo” per chi dall’esterno ha modo<br />
di apprezzarne le imprese, ed ammirarne<br />
il valore.<br />
Un uomo nuovo si diceva, che ha<br />
fatto entrare l’esibizione delle<br />
Fiamme Azzurre nel programma<br />
delle celebrazioni per la Festa del<br />
Corpo nel 2005 e nel 2006, e le promozioni<br />
per meriti eccezionali<br />
degli atleti che si sono particolarmente<br />
distinti durante l’anno, nel<br />
rigido cerimoniale della Presidenza<br />
della Repubblica.<br />
Nuovo per la sua capacità di ottenere<br />
rispetto pur riducendo le distanze<br />
formali tra sé e gli atleti, un’attitudine<br />
piuttosto inedita immaginando<br />
i responsabili dei gruppi militari,<br />
nuovo per la sua disponibilità e<br />
capacità d’ascolto.<br />
Il responsabile tecnico di settore è l’ex<br />
atleta Giulio Baccani.<br />
E’ uno dei settori più vecchi, e con i<br />
risultati più prestigiosi in bacheca.<br />
Solo nella stagione 2006 ha vantato<br />
dei numeri da record: quindici titoli<br />
italiani assoluti individuali, un titolo<br />
nazionale di società, otto titoli nazionali<br />
di categoria, un primato italiano,<br />
una migliore prestazione assoluta, una<br />
vittoria nella Coppa Europa di maratona<br />
femminile a squadre, dieci atleti<br />
nella rappresentativa italiana che ha<br />
preso parte ai Campionati europei,<br />
quattro atleti in gara ai Mondiali<br />
indoor, ventisei presenze in varie formazioni<br />
italiane che hanno partecipato<br />
a eventi internazionali, quattro atleti<br />
inseriti nella innovativa “Top 1” decisa<br />
dalla Fidal (Giulio Ciotti, Chiara Rosa,<br />
Zahra Bani e Daniela Reina).<br />
Un settore a forti tinte rosa dopo gli<br />
ultimi arruolamenti nel settore femminile<br />
che ha bene figurato sia nei mondiali<br />
indoor che agli europei di<br />
Goteborg.<br />
Agli assoluti 2006 otto titoli sono stati<br />
appannaggio di Giulio Ciotti (alto,<br />
2,25) e Angelo Iannelli (3000 siepi,<br />
8’48”75) in campo maschile e sei del<br />
settore femminile: Daniela Reina (400<br />
piani, 52”46), Rossella Giordano<br />
(5km di marcia, 21’28”74), Valeria<br />
Canella (salto in lungo, 6,29), Chiara<br />
Rosa (peso, 18,24), Laura Bordignon<br />
(disco, 56,31) e Zahra Bani (giavellotto,<br />
60,38). I secondi posti sono stati<br />
conquistati da Martina Rosati (54”09,<br />
suo personale, 400 piani), Laura Gatto<br />
(6,24 nel lungo) e da Stefano Ciallella,<br />
tre seconde piazze, cui va poi aggiunta<br />
ATLETICA LEGGERA<br />
Gli atleti della sezione: Attene Alessandro, Bani Zhara,<br />
Bellanova Daniela, Bettini Elisa, Brambilla Elena,<br />
Bordignon Laura, Calì Vincenza, Canella Valeria,<br />
Camossi Paolo, Caneva Marina, Carlotto Francesca,<br />
Ciallella Stefano, Ciotti Giulio, Cola Francesca,<br />
Gasparro Cristian, Gatto Laura, Gibilisco Laura,<br />
Giordano Rossella, Iannelli Angelo, Incerti Anna,<br />
Mottin Sergio, Pegoretti Massimo, Reina Daniela,<br />
Ricali Cecilia, Rocco Tiziana, Rosa Chiara, Rosati<br />
Martina, Scuderi Francesco, Trentin Nicola, Trevisan<br />
Elisa .<br />
la tripletta delle eptatlete Elisa<br />
Trevisan, Cecilia Ricali, Francesca<br />
Carlotto e Elisa Bettini nei tricolori<br />
di prove multiple a Firenze.<br />
Nel <strong>2007</strong> agli italiani indoor i titoli<br />
assoluti sono stati tre, ottenuti da<br />
Reina, Canella e Carlotto.<br />
Nei campionati assoluti di società<br />
femminili che si sono svolti al<br />
“Guidobaldi” di Rieti nel week-end<br />
del 19 e 20 maggio scorso, le ragazze<br />
si sono imposte pressoché in tutte<br />
le specialità presenti, raggiungendo<br />
complessivamente 16.616 punti,<br />
con due specialità in meno, e la<br />
ormai quasi matematica partecipazione<br />
alla finale scudetto del 29 e 30<br />
settembre a Palermo.<br />
Rossella Giordano, specialista della<br />
marcia, a Leamington (Gbr) con un<br />
ottimo 15° posto in Coppa Europa<br />
negli stessi giorni ha ottenuto il<br />
minimo per i Mondiali di Osaka, in<br />
programma ad agosto, con il tempo<br />
di 1h32’38”.<br />
Ad Osaka è già sicuramente convocata<br />
nella maratona anche la validissima<br />
Anna incerti.<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong> 9
Sport<br />
CANOA<br />
Cicali Stefania,<br />
Zanirato Francesca.<br />
E’ un settore accolto nella Polizia Penitenziaria<br />
nel 2004. Le due atlete sono di altissimo profilo<br />
internazionale, Stefania Cicali, ha vinto 2 ori e 1<br />
bronzo ai mondiali juniores, 1 oro e 3 bronzi<br />
agli europei junior e 29 titoli di campione<br />
d’Italia<br />
Francesa Zanirato è campionessa mondiale universitaria<br />
di dragon boat, è stata più volte finalista<br />
ai mondiali juniores e più volte medagliata in<br />
coppa del mondo. Vanta altresì 10 titoli di<br />
Campione d’Italia. I più recenti successi sono<br />
venuti nella 3° prova di Coppa del Mondo a<br />
Gerardmer, il 2 giugno <strong>2007</strong> in cui la Zanirato<br />
nel k4 insieme alle compagne Aquilani, Bigliardi<br />
ed Alberti ha conquistato un ottimo 3° posto.<br />
Stefania Cicali, sempre a ridosso delle migliori, si<br />
è invece classificata 6° sia nel k1 1000m, sia nel<br />
k1 500m.<br />
CICLISMO<br />
Carrara Vera, Frisoni Elisa,<br />
Gatto Lisa, Masotti Fabio<br />
JUDO<br />
Alessio Giovanni, Antignani Giovanni, Borin<br />
Alberto, Boz Paola, Bruyere Alessandro, Bruyere<br />
Francesco, Caudana Marco, Faraldo Francesco,<br />
Mangiapia Daniele, Panico Massimo, Pellino<br />
Claudio, Rea Olindo, Tamanti Simone,<br />
Renato Maria Vinassa.<br />
Il primo titolo assoluto del judo fu quello portato da Paola Boz nei 63 kg<br />
agli assoluti 2003.<br />
Nel 2004, il reclutamento di atleti del calibro dei fratelli Bruyere,<br />
Caudana, Faraldo ed altri ha costituito il momento di svolta prepotente nel<br />
settore marziale delle Fiamme Azzurre. E tanti sono i successi internazionali<br />
da annoverare ad oggi nonostante sia trascorso così poco tempo:<br />
innanzitutto 2 titoli italiani a squadre nel 2005 e nel <strong>2007</strong> dopo il terzo<br />
posto del 2004.<br />
Un secondo posto ai mondiali del Cairo nel 2005 per l’atleta di punta del<br />
settore, Francesco Bruyere e fondamentale è stata anche la sua vittoria<br />
alla Jigoro Kano Cup, in Giappone, luogo di culto della disciplina, espugnato<br />
dall’ atleta torinese, speranza olimpica di razza a Pechino 2008.<br />
KARATE<br />
D’Ambrosio Domenico, Esposito Rosario,Ferrone<br />
Sara, Liotta Lara, Lombardo Claudio, Lucchetti<br />
Christian, Morra Michele, Politini Daniele.<br />
Il settore è affidato dal 2006 al tecnico Andrea Torre, ex atleta della sezione,<br />
ed uno dei primi a farvi parte quando nel 1998 fu costituita. Il settore<br />
maschile vanta tre elementi di buon livello ed esperienza : Lucchetti, Morra<br />
e Politini.<br />
Per quanto riguarda Christian Lucchetti, in particolare, è stato terzo agli<br />
assoluti 2006 a Torino, la gara regina delle competizioni nazionali, insieme<br />
alla compagna Sara Ferrone, anche la molisana bronzo nella massima rassegna<br />
italiana.<br />
Sara nel 1999 in Grecia ha conquistato il bronzo anche negli europei seniores,<br />
ed un quinto posto a squadre al mondiale di Monaco. Bronzo a squadre<br />
per Lara Liotta nel 2004 al campionato europeo a rappresentative regionali,<br />
argento agli assoluti 2005 di Ostia, argento al Campionato Nazionale<br />
Universitario <strong>2007</strong>. Sebbene sia una disciplina altamente spettacolare il<br />
karate paga molto in visibilità poiché sport non olimpico.<br />
La sezione ha un’attività dedita soprattutto alle<br />
gare su pista.<br />
Il gruppo è affidato ad altri ex delle Fiamme<br />
Azzurre, Cristiano Galoppi e Domenico Gentile<br />
suo collaboratore.<br />
Accanto a Masotti il concorso per titoli ha<br />
aggiunto i nomi prestigiosi delle tre specialiste<br />
della squadra. Campionesse dell’imponenza di<br />
Vera Carrara, campionessa mondiale a Los<br />
Angeles nel 2005 e a Bordeaux nel 2006, con<br />
un oro sfiorato ad Atene 2004, dove giunse al<br />
quarto posto.<br />
10<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong>
LOTTA E SUMO<br />
Minguzzi Valentina, Rinella Emmanuele, Boz Paola<br />
E’ un settore giovane, nato nel 2005,<br />
con il reclutamento nella lotta del palermitano Rinella.<br />
Nel 2006 anche la giovanissima romagnola Minguzzi è entrata a far parte<br />
della famiglia della Polizia Penitenziaria, con ottime tradizioni di famiglia<br />
nella disciplina sportiva, comuni anche ad Emmanuele.<br />
Gli atleti hanno subito dato buona prova di loro stessi con podi assoluti ed<br />
i primi titoli tricolori ad opera di Valentina.<br />
La valida atleta è stata anche medaglia di bronzo agli europei juniores<br />
2006. Il Sumo, disciplina d’élite per il Giappone, è divenuto parte della<br />
sezione allorquando ha iniziato a praticarlo<br />
la già campionessa di judo<br />
Paola Boz, che ha ottenuto diverse<br />
medaglie europee e la partecipazione<br />
ai campionati mondiali.<br />
PATTINAGGIO<br />
A ROTELLE<br />
Francesca Ciani Passeri<br />
Con il pattinaggio artistico<br />
a rotelle, introdotto nel gruppo<br />
nel 2004, con Francesca Ciani Passeri, bella ed<br />
espressiva atleta del pattinaggio di figura, la<br />
Polizia Penitenziaria ha dato valore anche agli<br />
atleti che nelle prestazioni sportive sanno donare<br />
al pubblico momenti artistici di grande effetto,<br />
oltre che emozionali legati al puro confronto<br />
tra valori diversi. L’unica atleta della sezione,<br />
completa interprete di tutte le discipline più<br />
classiche del pattinaggio artistico, vanta numerose<br />
medaglie e partecipazioni ad eventi di<br />
rilievo internazionale<br />
PENTATHLON MODERNO<br />
NUOTO<br />
Bertoli Sara, Corsini Claudia, Valentini Andrea<br />
Cimarrusti Andreana, Fabbri<br />
Giulia, Goffi Sara, Gramillano<br />
Giorgia, Massari Veronica,<br />
Spaziani Brenda<br />
E’ un settore uniformemente<br />
dotato di elementi di valore. Basti<br />
pensare che Sara Goffi è stata<br />
olimpionica a Sidney, e che quest’anno<br />
sono arrivate dai primaverili<br />
di Livorno due medaglie<br />
importantissime: un titolo tricolore<br />
per Veronica Massari nei 200<br />
misti, cavallo di battaglia della<br />
milanese, che è anche il primo<br />
per la storia della sezione nuoto.<br />
A fare il paio con la medaglia della<br />
Massari, una piazza d’onore di<br />
pregio per Giorgia Gramillano nei<br />
50 dorso.<br />
Brenda nei tuffi, è stata bronzo<br />
europeo nel 2004, si cimenta<br />
spesso nel sincronizzato con l’azzurra<br />
Valentina Marocchi, e più<br />
volte, in coppia, è stata campionessa<br />
d’Italia.<br />
E’ una delle prime sezioni nate nelle Fiamme Azzurre,<br />
e ad oggi, il suo settore femminile coincide<br />
indiscutibilmente con la florida realtà del pentatlon azzurro.<br />
Claudia Corsini infatti nel 2005 ha vinto il meritato titolo di Campionessa del<br />
Mondo a Varsavia.<br />
Un oro che ha spazzato via le insicurezze di Claudia, umile all’ennesima<br />
potenza, che per nulla al mondo salterebbe mai una seduta di allenamento,<br />
che ha dato alla romana e all’entourage dello spettacolare sport conferme<br />
sul suo autentico talento, ed è<br />
stato portatore, insieme alla compagna<br />
Sara di tantissimi successi<br />
nazionali ed internazionali anche<br />
nel corso del 2006 e di questa<br />
prima parte di <strong>2007</strong>.<br />
Lo scorso febbraio, Claudia e Sara<br />
hanno vinto rispettivamente l’oro<br />
e l’argento agli assoluti.<br />
Il prossimo anno Pechino potrebbe<br />
esserci finalmente l’appuntamento<br />
con la fortuna per l’olimpiade<br />
di Claudia, quarta ad Atene<br />
di poco nell’ultima edizione dei<br />
giochi, sicuramente in credito con<br />
la dea bendata.<br />
Non da trascurare il talento di<br />
Andrea Valentini, anch’egli uno dei maggiori protagonisti del pentatlon italiano<br />
ed internazionale, non a caso azzurro ad Atene con la compagna<br />
Claudia.<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong> 11
Sport<br />
SCHERMA<br />
Di Franco Virginia,<br />
Quondamcarlo Francesca,<br />
Simoncelli Marta<br />
Marta fiorettista di ottima fattura,<br />
è stata bronzo ai giochi del<br />
Mediterraneo di Almeria 2005. Virginia di<br />
Franco e Francesca Quondamcarlo sono invece<br />
due spadiste. Francesca è giunta al secondo<br />
posto agli assoluti 2006 ed è spesso partecipe<br />
di rassegne internazionali con la squadra<br />
azzurra.<br />
SPORT EQUESTRI<br />
Angelici Velia, Bertoli<br />
Evelina, D’Alessio<br />
Martina, Panara<br />
Francesco, Soldi Ester<br />
La giovane Evelina Bertoli, sorella della<br />
pentatleta Sara, è l’ultima reclutata nell’ottimo<br />
gruppo di specialiste.<br />
Nel 2006 vanta la partecipazione ai<br />
Campionati d’Europa nella categoria<br />
“young riders”. Ester Soldi è invece una<br />
delle migliori interpeti del “dressage” italiano.<br />
SOLEVAMENTO<br />
PESI<br />
Ficco Alessandro,<br />
Ficco Vincenzo<br />
Anche in questo settore due fratelli<br />
titolati, a testimonianza che i geni del<br />
successo sono a volte affare di famiglia.<br />
Alessandro, ha continuato quanto di<br />
buono aveva fatto il fratello maggiore<br />
in quanto ad ottimi piazzamenti, e<br />
sono suoi i più recenti record italiani<br />
e le maggiori partecipazioni ad eventi<br />
internazionale rilevanti: Sidney<br />
2000 senza dubbio una delle più<br />
importanti della carriera.<br />
SPORT DEL<br />
GHIACCIO<br />
Kostner Carolina<br />
Di presentazioni per Carolina non ne servono molte.<br />
E’ una delle atlete italiane più conosciute ed amate.<br />
In occasione dei Giochi invernali di Torino 2006 è stata<br />
la portabandiera della Squadra Olimpica Italiana.<br />
In quella edizione, con gli occhi puntati addosso ed<br />
un carico enorme di responsabilità, Carolina non<br />
riuscì ad esprimere quanto per le sue doti avrebbe<br />
potuto, e finì nona nella classifica finale.<br />
Ma da Torino l’altoatesina non tornò comunque a<br />
mani vuote. Quella rassegna olimpica le ha regalato<br />
una maturità ed una tranquillità suggellata il 27 gennaio<br />
<strong>2007</strong>, con l’oro europeo di Varsavia, prima atleta<br />
azzurra a trionfare nel singolo femminile. Un risultato<br />
incredibilmente d’impatto, che ha dato rinnovato<br />
lustro al personaggio di ragazza forte e semplice allo<br />
stesso tempo, e all’immagine del Corpo, che molti<br />
associano ormai al suo volto sorridente e pulito.<br />
SPORT INVERNALI<br />
Sacco<br />
Omar<br />
Un passato da sprinter di buon<br />
livello, Omar Sacco, si dedica al<br />
bob ed è stato, insieme a<br />
Carolina, l’altro partecipante<br />
delle olimpiadi invernali di<br />
Torino 2006.<br />
12<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong>
TAEKWONDO<br />
TIRO A VOLO<br />
Nelle foto:<br />
Mastrantoni<br />
Federica<br />
Nell’anno di esordio<br />
con i colori della Polizia<br />
Penitenziaria (2006),<br />
Federica ha conquistato<br />
il titolo europeo della<br />
disciplina coreana nella<br />
categoria al limite dei<br />
55kg. Nel <strong>2007</strong> titolo<br />
italiano assoluto e poca<br />
fortuna ha avuto ai mondiali<br />
di Pechino di maggio, in vista<br />
dell’altro appuntamento fondamentale<br />
della capitale cinese,<br />
quello dell’olimpiade del prossimo<br />
anno, evento per il quale<br />
Federica è in questo periodo<br />
soprattutto in lotta con il peso,<br />
per rientrare in una categoria<br />
probabilmente più congeniale alla<br />
sua altezza media: i 49 kg, ma difficile<br />
da raggiungere.<br />
TIRO CON L’ARCO<br />
Franchini Irene,<br />
Paris Tito<br />
Tito è stato il pioniere della<br />
sezione, quando vi iniziò la pratica<br />
nel 1999. Irene, olimpionica<br />
a Sidney e campionessa mondiale<br />
a squadre, è giunta nel 2004<br />
ad aggiungere altri successi nella<br />
bacheca delle Fiamme Azzurre.<br />
Nel 2006 è giunta settima al<br />
mondiale, in questa stagione è<br />
ancora in cerca della migliore<br />
prestazione.<br />
Bartoli Alberto, Cartoni Roberto, Cenci Vincenzo,<br />
Fava Giovanni, Lamera Adriano, Pellielo Giovanni,<br />
Pintor Giulia, Ricci Tiziano, Viganò Gianluca<br />
Giovanni Pellielo, bronzo a Sidney e<br />
argento ad Atene, è sicuramente uno<br />
degli sportivi italiani dal curriculum più<br />
colmo di successi nella specialità della<br />
“fossa olimpica”. A coronamento di una<br />
carriera di indiscutibile spessore manca<br />
quell’oro olimpico che tutti ci attendiamo<br />
nella prossima edizione. Adriano Lamera<br />
e Giulia Pintor sono gli altri due elementi<br />
di spicco della disciplina.<br />
TRIATHLON<br />
Belandi Stefano, Bonin Charlotte,<br />
Bottoni Alessandro, Chenevier Giunia Camilla,<br />
Cortassa Nadia, Gaiardelli Marta,<br />
Riccò Silvia.<br />
Già portato ad altissimo livelli da Bottoni<br />
e Belandri, il settore si è ulteriormente<br />
arricchito di talenti femminili nel 2004.<br />
Uno di questi è senza dubbio la più forte<br />
triatleta azzurra nella storia del triathlon<br />
del nostro paese: Nadia Cortassa, quinta<br />
ad Atene nella prova olimpica. Di ottimo<br />
spessore tecnico, con ottimi piazzamenti<br />
nazionali ed internazionali, anche le colleghe<br />
Chevenier, Bonin e Gaiardelli.<br />
VELA<br />
E’ senza dubbio la novità del <strong>2007</strong>, l’incorporazione nel Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre,<br />
di una disciplina affidata fino a questo momento solo alla dedizione di un gruppo di appassionati<br />
che prestano servizio per la Polizia Penitenziaria.<br />
“Nesis”, questo il nome dell’imbarcazione, tecnicamente definita per le sue caratteristiche<br />
“OJ 24”, ha già partecipato con successo a diversi appuntamenti importanti.<br />
Una delle sue ultime apparizioni è stata nel Golfo di Pozzuoli, in occasione del 38°<br />
Nauticsud, Mostra d’Oltremare, il 21 aprile scorso. Nella Regata che ha visto battersi 57<br />
imbarcazioni, “ Nesis” ed il suo equipaggio hanno conquistato un brillante terzo posto.<br />
* Lara Liotta, agente di Polizia Penitenziaria, è nata a Velletri (RM) il 12 settembre 1979.<br />
Atleta delle Fiamme Azzurre, è cintura nera terzo dan; ha iniziato a gareggiare nel 1989 con la società<br />
FUJI YAMA di Velletri. Ha partecipato a 10 campionati regionali, 15 campionati italiani, 2 campionati europei<br />
e tantissime gare internazionali. E’ stata più volte convocata nella nazionale italiana di categoria ed ha<br />
come Tecnico-Maestro Roberto De Luca. Lara è laureata in Scienze Motorie (IUSM), è operatore in massaggio<br />
tradizionale (S.I.A.F - Società italiana Aerobica e Fitness), operatore 1° livello Reiki ed esecutore<br />
BLS-D (rianimazione cardiopolmonare precoce e defibrillazione.<br />
Da questo numero ha iniziato a collaborare con la nostra Rivista ove curerà una rubrica sportiva.<br />
•<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong> 13
Cinema dietro dietro le sbarrele sbarre<br />
P<br />
Nelle foto:<br />
sopra, la<br />
locandina<br />
del film<br />
e, sotto,<br />
alcune scene<br />
del film<br />
Prison<br />
rison è un thriller ambientato in carcere che miscela con<br />
discreto successo gli schemi del prison-movie con quelli<br />
del genere horror-soprannaturale.<br />
Nel Wyoming, un vecchio carcere viene rimesso in funzione<br />
per venire incontro al problema del sovraffollamento carcerario<br />
e il reazionario Ethan Sharpe (Lane Smith), ex poliziotto<br />
penitenziario, è incaricato di dirigerlo, nonostante il parere<br />
contrario della consulente Katherine Walker (Chelsea<br />
Field).<br />
Nei primi giorni di detenzione due prigionieri vengono incaricati<br />
di abbattere un muro nella camera delle esecuzioni<br />
ormai in disuso; appena finito il lavoro una strana energia si<br />
sprigiona mandando in tilt il sistema elettrico del carcere e<br />
provocando la morte di un detenuto in isolamento.<br />
Sharpe mette a tacere la cosa, ma intanto qualcosa di<br />
mostruoso si è messo in movimento nel carcere e si scoprirà<br />
che la sua origine è in un passato torbido e orrorifico che<br />
ha a che fare con qualcosa di spregevole e maligno commesso<br />
proprio dal direttore Sharpe.<br />
Questo è il film con cui il regista finlandese Renny Harlin ,<br />
poi distintosi soprattutto nell’action movie, ha iniziato la sua<br />
carriera americana.<br />
Prodotto dalla Empire di Charles Band, è un horror teso e<br />
claustrofobico che sfrutta al meglio gli oscuri set di una prigione<br />
cupa e tenebrosa per ambientarvi una storia semplice<br />
e lineare ma non priva di efficacia, con personaggi che sono<br />
un po’ stereotipati (il direttore brutale, la collaboratrice<br />
umana), ma funzionano, come funziona la dinamica dei fatti<br />
che giustifica la storia.<br />
Gli effetti speciali non sono eccezionali, ma sono usati con<br />
parsimonia e danno il loro contributo.<br />
Viggo Mortensen e Chelsea Field si fanno notare per il particolare<br />
impegno<br />
e l’interpretazione<br />
onesta dei<br />
personaggi.<br />
Il film è stato<br />
girato in esterni<br />
nel penitenziario<br />
abbandonato di<br />
Rowlins, nello<br />
Stato del<br />
Wyoming<br />
La scheda del film<br />
Regia: Renny Harlin<br />
Soggetto: Irwin Yablans<br />
Sceneggiatura: C. Courtney Joyner, Renny Harlin<br />
Fotografia: Mac Ahlberg<br />
Musiche: Richard Band, Christopher L. Stone<br />
Montaggio: Andy Horvitch<br />
Scenografia: Philip Duffin, James R. Shumaker<br />
Produzione: EMPIRE PICTURES<br />
Distribuzione: Dragon Film Entertainment<br />
Personaggi e interpreti:<br />
Burke: Viggo Mortensen<br />
Walker: Chelsea Field Katherine<br />
Eaton Sharpe: Lane Smith Warden<br />
Cresus: Lincoln Kilpatrick<br />
Rabbitt: Tom Everett<br />
Lasagna: Ivan Kane<br />
Sando: Andrè De Shields<br />
Capitano Horton:<br />
Arlen Dean Snyder<br />
Hershey:<br />
Larry Flash Jenksins<br />
Rhino:<br />
Stephen F. Little<br />
14<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong><br />
Genere: Drammatico<br />
Durata: 110 minuti,<br />
USA 1988
a cura di G. B. De Blasis<br />
The Prison<br />
T<br />
he Prison è un film per la tv girato dal regista di<br />
Ronin John Frankenheimer nel 1994, con il titolo<br />
originale Against the Wall.<br />
La pellicola è ispirata a un fatto di cronaca realmente accaduto<br />
il 9 settembre 1971 quando i detenuti della prigione<br />
statale di Attica, nello Stato di New York si ribellarono e<br />
1.289 uomini furono protagonisti di una rivolta che in quattro<br />
giorni cambiò profondamente il sistema penale statunitense.<br />
Frankenheimer adotta il suo consueto stile scarno, vibrante<br />
e rigoroso per descrivere quei drammatici eventi, e per farlo<br />
sceglie due personaggi antitetici: il poliziotto penitenziario<br />
Michael Smith (interpretato da Kyle MacLachlan) e il prigioniero<br />
politico Jamaal (Samuel L. Jackson), che sostiene la<br />
lotta, incruenta, dei neri contro l’oppressione razzista dei<br />
bianchi.<br />
Nella sua opera di difficile mediazione quest’ultimo è ostacolato<br />
anche da Chaka (Clarence Williams III), secondo leader<br />
della sommossa, decisamente meno incline a utilizzare<br />
le armi della diplomazia a favore della violenza.<br />
Tra scene di truce realismo e altre che illustrano in maniera<br />
eloquente la condizione esasperante dei detenuti, il regista<br />
evita le sabbie mobili del pietismo, della retorica e del<br />
sensazionalismo, offrendo<br />
uno spaccato onesto e<br />
sincero di una delle troppe<br />
pagine intrise di sangue<br />
della storia moderna<br />
americana. Oggi a<br />
distanza di tredici anni<br />
dal passaggio televisivo e<br />
a più di trentacinque dai<br />
fatti accaduti ad Attica<br />
viene riproposto in DVD<br />
questo film di Frankenheimer<br />
che non è stato<br />
mai proiettato nelle sale<br />
cinematografiche.<br />
La scheda del film<br />
Regia: John Frankenheimer<br />
Titolo Originale: Against the wall<br />
Sceneggiatura: Ron Hutchinson<br />
Fotografia: John R. Leonetti<br />
Musiche: Gary Chang<br />
Montaggio: Lee Percy<br />
Scenografia: Cindy Coburn<br />
Costumi: Sylvia vega-Vasquez<br />
Effetti: Kevin Harris<br />
Produzione: Steven R. Mc Glothen - Storm Video -<br />
Univideo<br />
Personaggi e interpreti:<br />
Michael Smith: Kyle MacLachlan<br />
Jamaal: Samuel Jackson<br />
Chaka: Clarence Williams III<br />
Weishand: Frederic Forrest<br />
Hal: Harry Dean Stanton<br />
Oswald: Philips Bosco<br />
Ed: Tom Bower<br />
Sharon: Anne Hece<br />
Mancusi: Carmen Argenziano<br />
Jess: Peter Murnik<br />
Cecil: Steve Harris<br />
Nelle foto:<br />
la locandina<br />
e, sotto,<br />
l’attore Samuel<br />
Jackson e il<br />
regista del film<br />
John<br />
Frankenheimer<br />
Genere: drammatico<br />
Durata: 111 minuti<br />
USA, 1994<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong> 15
dalle Segreterie<br />
Nuoro: Karate Do 96 ringrazia il <strong>Sappe</strong><br />
Nella foto,<br />
sopra:<br />
gli allievi della<br />
palestra<br />
Karate 96<br />
A fianco:<br />
gli studenti<br />
intorno alla<br />
Polizia<br />
Penitenziaria<br />
Castelfranco<br />
Veneto:<br />
la Polizia<br />
Penitenziaria<br />
entra<br />
nelle scuole<br />
Grazie al progetto “Educare alla legalità”,<br />
l’Ispettore Capo Mauro Scipioni, nei mesi<br />
scorsi, è potuto entrare nell’Istituto<br />
Professionale “Giorgione” di Castelfranco<br />
Veneto (Tv) dove ha incontrato i ragazzi<br />
dell’Istituto per una lezione tenuta dagli<br />
Agenti della Polizia Penitenziaria sulla legalità<br />
e sensibilizzazione, per maturare una<br />
coscienza di responsabilità e rispetto delle<br />
leggi.<br />
Nel corso delle lezioni, l’Ispettore Scipioni<br />
ha toccato vari aspetti della realtà carceraria<br />
italiana, facendo conoscere agli studenti le<br />
problematiche penitenziarie.<br />
Nel mese di maggio del corrente anno la<br />
segreteria <strong>Sappe</strong> di Nuoro ha fornito di<br />
materiale sportivo gli atleti della palestra<br />
KARATE DO 96 di Siniscola (Nu).<br />
Ringraziamenti sono giunti da parte degli<br />
atleti sia grandi che piccoli e dai loro<br />
genitori.<br />
Il personale della segreteria locale di<br />
Badu e Carros è fiero di tali iniziative che<br />
sostengono le attività sportive e sociali<br />
locali, e che tengono alto e fiero il nome<br />
della Polizia Penitenziaria.<br />
Lunedì 18 Giugno un grande amico<br />
ci ha lasciato: Cuccuru Pietro<br />
La notizia ci ha colto impreparati: molti sono rimasti attoniti altri frastornati<br />
qualcuno non ci credeva... Tutti abbiamo sentito un gran senso<br />
di vuoto, non ti nascondo Pietro, che tutti cercavano un angolo per<br />
piangere. Tu lo sai che siamo fatti così! Poi subito sono iniziati i ricordi<br />
di notti e giorni passati a lavorare al tuo fianco, ed era veramente<br />
un piacere stare quelle ore con te, tu eri sempre pronto ad aiutare<br />
tutti, e anche in momenti tesi riuscivi sempre a farci sorridere con una<br />
delle tue mitiche battute. Non ti sei mai arreso anche nei momenti<br />
meno fortunati della tua vita, ed erano avvenimenti che avrebbero<br />
messo in difficoltà chiunque, ma tu sei stato forte più di qualsiasi<br />
avversità e hai superato tutto con il tuo solito ottimismo. Tutti ti ricordiamo<br />
con quel sorriso che esprimeva una simpatia a prima vista.<br />
Poco tempo fa avevi già fatto i tuoi progetti per affrontare la tua stagione<br />
preferita quella che amavi di più: l’estate, per poter andare al<br />
mare, quel mare di Livorno che tu amavi tanto, per poi mostrare con<br />
orgoglio la tua impeccabile abbronzatura. Sai Pietro, il tuo ricordo<br />
vivrà per sempre, sei rimasto nel cuore di tutti, che ti apprezzavano per<br />
come eri. Ci hai lasciato e come ogni morte porta sempre con sè un<br />
grande dolore e lascia troppi perché e troppe domande senza risposte.<br />
Ma personalmente tante cose mi ricorderanno di te, la tua grandissima<br />
generosità, ma per primo, sento ancora nelle orecchie il tuo<br />
caratteristico modo di salutarmi, con quella voce particolare che facevi<br />
sorridendomi... «Ciao... eh!!» tu aspettavi la solita risposta «ciao<br />
Banderas», di quel nomignolo n’eri contento e tutti lo conoscevano.<br />
L’ultimo tuo grande atto di generosità è stato quello di farti beffa anche<br />
della morte, dando speranza a degli uomini che soffrivano, che forse<br />
non sapranno mai il tuo nome, nè della gioia di vivere che avevi, ma<br />
di sicuro tutti i giorni ti penseranno e ti<br />
saranno grati per sempre.<br />
Ti voglio ancora una volta salutare come<br />
fatto altre mille volte e come sempre a<br />
bassa voce. CIAO BANDERAS<br />
i tuoi amici<br />
16<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong>
Lionello<br />
Pascone<br />
Coordinatore Nazionale<br />
AN<strong>PP</strong>e<br />
Associazione<br />
Nazionale<br />
Polizia<br />
Penitenziaria<br />
Memorandum<br />
sulla previdenza<br />
le Fiamme le Fiamme Azzurre<br />
L<br />
’AN<strong>PP</strong>e, attenta alle esigenze non solo degli anziani,<br />
intende portare il proprio contributo nella discussione<br />
sugli sviluppi della legge di bilancio, ma soprattutto<br />
sui temi relativi alla revisione del sistema previdenziale e<br />
in special modo sul capitolo relativo alla ricerca di soluzioni<br />
volte ad assicurare ai pensionati trattamenti di importo<br />
adeguato.<br />
La legge finanziaria ha destinato poca attenzione alla tutela<br />
dei redditi dei pensionati. I miseri aumenti delle pensioni<br />
dovranno confrontarsi con le maggiori imposizioni locali<br />
che la quasi totalità delle Regioni e<br />
dei Comuni hanno deliberato. I<br />
commi 774, 775 e 776 della<br />
Finanziaria, introdotti in modo<br />
surrettizio ed abrogando l’articolo<br />
15, comma 5 della legge 774/94,<br />
hanno determinato una sostanziale<br />
decurtazione delle pensioni di<br />
reversibilità nell’ordine di<br />
150/200 euro mensili.<br />
Norme penalizzanti introdotte<br />
subendo le pressioni degli Enti di<br />
previdenza e in netto contrasto<br />
con recenti decisioni della Corte<br />
dei Conti. Uno scippo alle pensioni<br />
di reversibilità, con buona pace<br />
delle promesse fatte in campagna elettorale, ma di sicura<br />
illegittimità costituzionale, per il quale saranno attivati gli<br />
organi competenti.<br />
Il sistema previdenziale è stato ripetutamente riformato,<br />
introducendo di volta in volta norme penalizzanti a danno<br />
dei lavoratori. Le riforme Amato (1992), Dini (1995),<br />
Prodi (1997) e Maroni (2004) non hanno fatto altro che<br />
introdurre elementi disincentivanti, finalizzati a ridurre<br />
l’importo complessivo delle prestazioni. Ancora prima di<br />
qualsiasi discussione su possibili interventi di riforma, va<br />
attuata la separazione contabile tra previdenza ed assistenza,<br />
ma soprattutto va eliminata la criticità dell’evasione contributiva.<br />
Un fenomeno di oltre un miliardo di euro accertato<br />
solo per il 2005.<br />
L’apertura del confronto fissato dal memorandum sulla<br />
previdenza deve impegnare il Forum ad acquisire il tavolo<br />
negoziale per la tutela della categoria, non solamente per i<br />
pensionati futuri ma anche per chi è già in pensione.<br />
Contro la decurtazione del 40% del potere d’acquisto delle<br />
pensioni verificatosi negli ultimi 15 anni, vanno individuati<br />
meccanismi d’indicizzazione, tenendo conto della realtà<br />
con cui ci si scontra giornalmente. L’indicizzazione delle<br />
prestazioni pensionistiche può essere individuata attraverso<br />
l’adeguamento:<br />
• in base all’andamento dell’indice dei prezzi;<br />
• in base alla dinamica delle retribuzioni;<br />
• in relazione all’indice d’inflazione.<br />
Le tematiche oggetto del “memorandum” impongono di<br />
trovare soluzioni ottimali per assicurare<br />
ai pensionati trattamenti di<br />
importo adeguato. L’attuale sistema,<br />
introdotto dal Decreto<br />
Legislativo 503/92, per garantire la<br />
difesa del potere d’acquisto delle<br />
pensioni, ha dimostrato la sua inefficacia<br />
anche perché frutto di<br />
un’incompleta attuazione dell’art.<br />
11, nella parte in cui prevede una<br />
integrazione in relazione all’andamento<br />
dell’economia.<br />
Il negoziato con il Governo deve<br />
partire da una pregiudiziale: vanno<br />
abolite le norme contenute nei<br />
commi 774, 775 e 776 della finanziaria<br />
<strong>2007</strong>. L’eventuale potere decisionale va demandato<br />
alla Corte dei Conti. Va attuata la separazione contabile per<br />
individuare in modo chiaro ed inequivocabile i reali costi<br />
della previdenza e dell’assistenza.<br />
E’ indispensabile l’equiparazione della no tax area tra i lavoratori<br />
e tutti i pensionati, superando l’attuale discriminazione<br />
che non ha nessuna giustificazione plausibile.<br />
Per l’eliminazione delle pensioni d’annata e per mantenere<br />
il più possibile inalterato il potere d’acquisto, va attuata una<br />
prima riparametrazione delle attuali pensioni (quanto<br />
meno quelle nate da oltre dieci anni); successivamente si<br />
dovrà provvedere ad una loro rivalutazione sulla base<br />
dell’indice delle variazioni annuali delle retribuzioni; vanno<br />
inoltre eliminate le attuali fasce di perequazione.<br />
A garanzia della tutela degli interessi dei pensionati, il confronto<br />
tra le parti dovrà avvenire con la presenza al tavolo<br />
negoziale delle Associazioni e dei Sindacati rappresentativi<br />
dei pensionati.<br />
Editoriale<br />
•<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong> 17
le Fiamme Azzurre Azzurre<br />
Cause di servizio: la risposta del Comitato di verifica<br />
18<br />
Il Comitato di verifica per le cause di<br />
servizio risponde alle note di protesta<br />
inviate dall’Anppe a vari uffici e<br />
per le quali è stata presentata anche<br />
una interrogazione parlamentare.<br />
Risposta del Comitato di Verifica<br />
Segnalazione di disfunzioni nel<br />
procedimento relativo al riconoscimento<br />
di infermità dipendente<br />
da causa di servizio e della pensione<br />
privilegiata.<br />
In relazione alla nota del 24 aprile<br />
<strong>2007</strong>, prot. 6640/ig, pervenuta il 25<br />
maggio c.a, relativa alle disfunzioni<br />
nella definizione dei riconoscimenti di<br />
infermità dipendenti da causa di servizio<br />
e della pensione privilegiata, si fa<br />
presente che, per quanto attiene<br />
all’Ufficio di Segreteria del Comitato di<br />
verifica per le cause di servizio, negli<br />
ultimi tempi molto si è realizzato e si<br />
continua ad attuare per ridurre al<br />
massimo i tempi di trattazione.<br />
In particolare nel corso del 2006 si è<br />
provveduto ad aumentare gli organici<br />
della struttura, da 50 a 100 dipendenti,<br />
anche per far fronte ad un numero<br />
di richieste di parere elevatesi, dopo<br />
l’entrata in vigore del D.P.R. 461/01,<br />
fino a 55.000 per anno (contro una<br />
media di 40.000 nel decennio precedente).<br />
Si è provveduto, inoltre, ad aumentare<br />
anche il numero dei componenti del<br />
Comitato da 25 a 40 membri al fine di<br />
consentire un maggior numero di adunanze,<br />
riducendo i tempi di trattazione.<br />
Nel frattempo la struttura, pur con<br />
ridotte risorse, si è impegnata in un<br />
enorme sforzo operativo riuscendo a<br />
trattare nei primi quattro mesi del corrente<br />
anno ben 25.000 richieste di<br />
parere.<br />
Tuttavia la soluzione definitiva al problema<br />
dei tempi di trattazione davanti<br />
al Comitato è stata già da tempo individuata<br />
nella trattazione telematica dei<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong><br />
fascicoli, attualmente utilizzata con<br />
successo con la Guardia di Finanza ed<br />
in via di realizzazione con l’Arma dei<br />
Carabinieri e la Polizia di Stato.<br />
Anche l’Amministrazione penitenziaria<br />
aveva dato assenso all’avvio di analoga<br />
fase di studio e sperimentazione.<br />
Parimenti, per quanto riguarda la trattazione<br />
davanti alle Commissioni<br />
mediche di verifica, si fa presente che<br />
questa Direzione Generale ha organizzato<br />
tutta una serie di iniziative per<br />
renderle pienamente operative al fianco<br />
delle Commissioni mediche della<br />
Difesa.<br />
In particolare si è organizzato un ciclo<br />
di Seminari in tutta Italia, rivolto alle<br />
strutture mediche ed amministrative<br />
sia delle CMV che delle ASL, al fine di<br />
porre in grado di trattare con celerità<br />
e competenza le nuove incombenze in<br />
materia di riconoscimento di dipendenza<br />
da causa di servizio conferite<br />
loro dal D.P.R. 461/01.<br />
Anche il recente trasferimento delle<br />
competenze in materia di invalidità<br />
civile all’INPS non potrà che agevolare<br />
il compito delle citate CMV, che<br />
potranno dedicare maggiore impegno<br />
e risorse proprio all’esame delle cause<br />
di servizio.<br />
Interrogazione parlamentare<br />
sui gravi ritardi delle pratiche<br />
sanitarie e di pensione<br />
Interrogazione a Risposta Scritta al<br />
Ministro della Giustizia. Per sapere<br />
premesso che:<br />
come più volte denunciato alle organizzazioni<br />
sindacali di categoria, il<br />
personale di Polizia Penitenziaria in<br />
quiescenza risulta avere gravi conseguenze,<br />
soprattutto sotto il profilo<br />
finanziario, dall’ingente ritardo di trattazione<br />
delle documentazioni attinenti<br />
alle definizione del trattamento pensionistico,<br />
alla concessione dell’indennità<br />
di pensione privilegiata ordinaria,<br />
allo liquidazione dell’equo indennizzo<br />
e al riconoscimento di infermità<br />
dipendenti da causa di servizio;<br />
i suddetti ritardi sembrerebbero dovuti<br />
al numero esiguo del personale<br />
addetto agli specifici settori, nonostante<br />
ci sia stata una reiterata sensibilizzazione,<br />
da parte delle organizzazioni<br />
sindacali medesime, ai vertici dipartimentali<br />
del Corpo:<br />
da notizie in possesso dell’interrogante,<br />
si evidenzia che occorrono più di<br />
cinque anni per la liquidazione dì<br />
emolumenti pensionistici a carattere<br />
definitivo e che l’istruttoria, che si<br />
conclude con il parere del Comitato di<br />
Verifica per le Cause di Servizio,<br />
richiede attese di due/tre anni, con il<br />
pericolo, che gli interessati, per ragioni<br />
di età e di salute, non vengano neppure<br />
mai a conoscenza di quanto<br />
dovrebbero percepire al termine dell’attività<br />
lavorativa;<br />
alla luce di quanto sopra esposto, si<br />
evidenzia una situazione preoccupante<br />
che necessita di urgenti e opportuni<br />
interventi;<br />
se il Ministro è a conoscenza dei fatti<br />
esposti in premessa e quali iniziative<br />
urgenti intenda assumere al fine di<br />
portare a soluzione l’annosa questione,<br />
che pone seri e pesanti problemi<br />
economici ai diretti interessati;<br />
se il Ministro, inoltre, non ritenga<br />
opportuno intervenire per garantire<br />
un sufficiente numero dì personale<br />
addetto ai settori specifici del Corpo di<br />
Polizia Penitenziaria affinché possano<br />
essere definite in tempi brevi le pratiche<br />
di trattamento di fine rapporto,<br />
pensionistico o di infermità da causa<br />
di servizio e di tutte le altre pratiche<br />
istruite inerenti il trattamento economico<br />
di rapporto di lavoro richieste<br />
dai dipendenti del Corpo di Polizia<br />
Penitenziaria.<br />
•<br />
On. Giuseppe Cosimo Sgobio<br />
On. Oliviero Diliberto<br />
On. Rosalba Cesini<br />
On. Silvio Crapolicchio
Luglio Luglio/Agosto /Agosto <strong>2007</strong><br />
Belluno:<br />
Festa della Guardia di Finanza<br />
Nel mese di giugno <strong>2007</strong>, la sezione<br />
dell’Associazione Nazionale<br />
Polizia Penitenziaria di Belluno ha<br />
partecipato, per la prima volta,<br />
unitamente ad altre Associazioni,<br />
alla Festa della Guardia di Finanza.<br />
Nella foto, si vedono, da sinistra;<br />
due Agenti della Guardia di<br />
Finanza, il Vice Segretario AN<strong>PP</strong>e<br />
Antonino Arena, Rosario Baratta e<br />
il Segretario Provinciale AN<strong>PP</strong>e<br />
Luigi Pisanu.<br />
LA POESIA<br />
Percorsi<br />
Ho misurato il tempo<br />
con il rumore lieve<br />
dei miei passi<br />
dove il tempo si è fermato.<br />
Vincendo il freddo della notte<br />
ho aspettato l’alba<br />
pensando all’amore dei miei cari<br />
dove amore non entra.<br />
Ho visto vagare nel buio,<br />
come tremuli fantasmi,<br />
l’aggroviglio dei tristi pensieri<br />
e dei sonni impauriti.<br />
Triste luogo dove<br />
smetti di amare<br />
ma ho teso una mano<br />
e ho impedito all’odio di entrare.<br />
Gino Lai<br />
Venezia: l’Anppe<br />
alla Festa dei<br />
Carabinieri<br />
In occasione della ricorrenza della<br />
“Benemerita”, la Sezione AN<strong>PP</strong>e di<br />
Venezia ha partecipato con il Labaro<br />
alla cerimonia ufficiale presso il<br />
Comando Provinciale Carabinieri di<br />
Venezia. La manifestazione si è tenuta<br />
nella splendida cornice di Palazzo<br />
Ducale, sede del Governo dei Dogi<br />
all’epoca della Serenissima.<br />
La delegazione era guidata dal<br />
responsabile provinciale Vitantonio<br />
Petrelli e da Renato Serena.<br />
Nella foto, la delegazione AN<strong>PP</strong>e con il<br />
Colonnello Mosca, Comandante provinciale<br />
dell’Arma Lagunare.<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong> 19
le Fiamme Azzurre Azzurre<br />
L’attività della Sezione AN<strong>PP</strong>e di Venezia<br />
20<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong><br />
Nel mese di maggio <strong>2007</strong>, si sono tenuti vari incontri sui<br />
temi della legalità presso la Scuola Media “F. Petrarca” di<br />
Borbiago di Mira (Ve), nell’ambito della manifestazione<br />
Sport e Cultura.<br />
L’iniziativa è stata organizzata dall’Associazione Nazionale<br />
Polizia Penitenziaria di Venezia, in collaborazione con la<br />
Direzione della Casa Circondariale di Venezia.<br />
Il momento clou è stato sabato 5 maggio, con l’incontro tra<br />
le Forze dell’Ordine ed i ragazzi per parlare sul tema 60<br />
minuti di legalità, diventato ormai l’appuntamento fisso<br />
dei giorni della Riviera del Brenta con l’educazione civica in<br />
classe.<br />
I relatori di questa 5ª edizione sono stati Don Fabio Miotto<br />
della Curia Patriarcale di Venezia, la Dottoressa Daniela<br />
Caputo, Vicecommissario della Polizia Penitenziaria di<br />
Venezia (comandante di reparto della Casa Circondariale<br />
Santa Maria Maggiore), il Magistrato Dottor Roberto Terzo<br />
della Procura di Venezia e lo Psicologo Dottor Alfio<br />
Checchin.<br />
Nel corso della manifestazione, tutto il personale di Polizia<br />
Penitenziaria si è adoperato per il regolare svolgimento del<br />
torneo di Calcio a 5 interscolastico e per quello di Torball<br />
ossia la palla sonora per non vedenti; nel pomeriggio di<br />
sabato c’è stato il terzo Trofeo Police Cup Volley e la presentazione<br />
di un ospite d’onore Roberto Pilla, campione<br />
mondiale dell’ Extreme Italian Wrestiling.<br />
Domenica 6 maggio, sul piazzale della palestra di<br />
Borbiago, è stata effettuata una manifestazione dimostrativa,<br />
schierando i mezzi in dotazione, per far conoscere la<br />
Polizia di prossimità.<br />
Hanno partecipato la Polizia Penitenziaria, la Polizia di<br />
Stato, i Carabinieri e la Guardia di Finanza, assieme al<br />
Reggimento Lagunari Serenissima e alle Polizie Locali.<br />
Ospiti d’onore della Polizia Penitenziaria e della sua<br />
Associazione, i genitori dello sfortunato lagunare Matteo<br />
Vanzan, caduto in Iraq.<br />
Per ultimo, sabato 26 maggio, scortati con i mezzi navali<br />
della Polizia Penitenziaria della locale Base Navale, i ragazzi<br />
delle scuole hanno potuto ammirare le bellezze di<br />
Venezia, attraversando il Canal Grande, su gentile concessione<br />
del Comando della Marina Militare di Venezia; la<br />
comitiva ha visitato anche il Museo storiconavale.<br />
Per chiudere la giornata veneziana, il Console di Grecia<br />
autorizzava l’ingresso presso il più importante museo d’arte<br />
bizantina. Oltre alle bellezze lagunari, i giovani hanno<br />
potuto conoscere ed apprezzare il prezioso lavoro svolto<br />
dalla Polizia Penitenziaria.<br />
Filomeno Porcelluzzi
dalle dalle Segreterie<br />
Piccoli campioni crescono: Giulia Mirra<br />
Campionessa Nazionale di ginnastica artistica<br />
Il 26 e 27 maggio <strong>2007</strong> si sono svolti a Fano (PU) i<br />
Campionati Nazionali di Ginnastica artistica giovanili.<br />
Nella categoria Seniores prima classificata è risultata Giulia<br />
Mirra con un punteggio di 9,15.<br />
Giulia Mirra è figlia del Sost. Commissario Osvaldo<br />
Mirra in servizio alla Direzione Generale del<br />
Personale del DAP e già lo scorso anno ottenne degli<br />
ottimi risultati ai campionati Nazionali di Categoria.<br />
Trieste: il Gruppo Sportivo si fa onore<br />
Nel mese di giugno si è conclusa a Trieste la<br />
29° edizione della Coppa Venezia Giulia -<br />
Torneo amatoriale di calcio a 7.<br />
Alla manifestazione ha partecipato il gruppo<br />
sportivo della Polizia Penitenziaria di Trieste<br />
con la squadra di calcio “Astrea Trieste”<br />
sponsorizzata dalla Segreteria Provinciale<br />
S.A.P.Pe.<br />
La rappresentativa ha chiuso il torneo con<br />
ottimo piazzamento in classifica e tre trofei<br />
vinti: miglior giocatore, miglior marcatore<br />
del girone e capocannoniere del Torneo con<br />
Fabio Picciocchi che ha realizzato 65 reti.<br />
Appuntamento al prossimo anno per centrare<br />
l’obiettivo della vittoria finale del Torneo.<br />
Nella foto:<br />
in alto, da sinistra a destra: De Castro<br />
Sabino, Incarnato Raffaele, Langianese<br />
Fabio, Fermo Mihele, Diglio Giuseppe e<br />
Altomare Giovanni (Vice Segretario<br />
Regionale col figlio Erik);<br />
in basso, da sinistra a destra: Pedone<br />
Marino, Campo Francesco, Picciocchi<br />
Fabio e Melissano Realino.<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong><br />
21
dalle Segreterie<br />
Parma: Michele Volpe,<br />
un podista tenace<br />
Domenica 3 Giugno <strong>2007</strong>, si sono svolti a<br />
Livorno i Campionati Italiani Master di<br />
Atletica per Società ed Individuali di corsa su<br />
strada per la distanza di 10 km. Alla gara ha<br />
partecipato, vestendo i colori della Società<br />
Atletica “Casone “ di Noceto (Parma),<br />
l’Ispettore Capo Michele Volpe in servizio<br />
presso l’Istituto Parmense al quale, abbiamo<br />
già in passato, dedicato alcune righe nelle<br />
nostre rubriche sportive.<br />
Per la cronaca la vittoria nella gara individuale<br />
è andata ad un atleta della medesima<br />
società mentre l’Ispettore è giunto al traguardo,<br />
per la sua categoria (MM 45), al<br />
54° posto, in un tempo poco inferiore ai 40<br />
minuti, conquistando un punto che ha permesso<br />
alla Società “Casone”, di terminare i<br />
campionati al 5° posto a squadre.<br />
Per lui il sogno più grande è quello di poter<br />
creare tra il personale in servizio presso l’Istituto Penitenziario di Parma un<br />
gruppo sportivo podistico che corra coi colori della Polizia Penitenziaria e<br />
di certo, vista la tenacia e la determinazione con cui affronta tutte le competizioni<br />
sportive, il sogno potrebbe<br />
avverarsi.<br />
Nella foto vediamo il nostro rappresentante<br />
accingersi a concludere<br />
l’ultimo chilometro di gara<br />
sul circuito Livornese, mentre<br />
nell’altra lo si vede al fianco del<br />
Campione Olimpionico di<br />
Maratona Stefano Baldini al termine<br />
di una gara svoltasi a<br />
Sant’Ilario D’Enza nel Reggiano.<br />
A lui vanno i complimenti di tutti<br />
coloro che amano la disciplina<br />
podistica e non.<br />
Claudio&Elisabetta sposi<br />
Emilia Romagna<br />
vittoria del <strong>Sappe</strong><br />
La Giunta della Regione Emilia<br />
Romagna ha inserito dietro pressione<br />
del <strong>Sappe</strong> di Bologna interventi in<br />
favore delle vittime delle Forze dell’ordine<br />
nel progetto di Legge sull’assestamento<br />
di Bilancio che sarà<br />
approvato nei mesi estivi di quest’anno.<br />
Riportiamo l’articolo di legge che ci<br />
interessa:<br />
Art. 3<br />
Interventi a favore degli<br />
eredi di appartenenti alle<br />
forze dell’ordine, alle forze<br />
armate, ai vigili del fuoco e<br />
alle forze della polizia municipale<br />
caduti nell’adempimento<br />
del proprio dovere<br />
1. La Giunta regionale è autorizzata a<br />
concedere agli eredi degli appartenenti<br />
alle forze dell’ordine, alle forze<br />
armate, ai vigili del fuoco e alle forze<br />
della polizia municipale caduti nell’adempimento<br />
del proprio dovere nel<br />
territorio regionale, un contributo<br />
straordinario fino a un importo massimo<br />
di Euro 50.000,00.<br />
2. La Giunta regionale determina con<br />
proprio provvedimento i criteri e le<br />
modalità per l’attribuzione del contributo<br />
di cui al comma 1.<br />
3. Per le finalità di cui al comma 1 è<br />
disposta, per l’esercizio finanziario<br />
<strong>2007</strong>, un’autorizzazione di spesa di<br />
Euro 100.000,00 a valere sul Capitolo<br />
2685, di nuova istituzione, afferente<br />
alla U.P.B. 1.2.3.2.3945.<br />
Il 24 Maggio <strong>2007</strong>, si sono felicemente sposati L’Agente<br />
Scelto Claudio Cuzzola e L’Agente Elisabetta Borgese in servizio<br />
a Monza e Reggio Calabria.<br />
Da parte della Redazione della Rivista e di tutti i colleghi degli<br />
Istituti di Monza e Reggio Calabria le più vive e sentite congratulazioni<br />
22<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong>
l’Osservatorio l’Ossevatorio Politico<br />
Giovanni Battista<br />
Durante<br />
Segretario Generale<br />
Aggiunto <strong>Sappe</strong><br />
durante@sappe.it<br />
Resp. Red. Politica<br />
24<br />
P<br />
Una proposta<br />
targata <strong>Sappe</strong> per la<br />
riorganizzazione dei<br />
ruoli e delle carriere<br />
del Corpo di Polizia<br />
Penitenziaria<br />
resentiamo la Proposta di Legge del <strong>Sappe</strong>, inviata a Deputati<br />
e Senatori dell’opposizione e della maggioranza, riguardante<br />
la riorganizzazione dei ruoli del Corpo di Polizia<br />
Penitenziaria.<br />
Relazione illustrativa:<br />
Il Corpo di Polizia Penitenziaria è stato istituito con la Legge 15<br />
dicembre 1990, n° 395.<br />
Tale legge non aveva previsto i ruoli direttivi e dirigenziali del<br />
Corpo di Polizia Penitenziaria, la cui carriera terminava con il<br />
ruolo degli ispettori.<br />
Il legislatore, con la legge 28 luglio 1999, n° 266, ha delegato il<br />
governo ad emanare uno o più decreti legislativi, al fine di istituire<br />
i ruoli diretti ordinario e speciale del Corpo di polizia penitenziaria.<br />
Successivamente fu emanato il decreto legislativo 146/2000 col<br />
quale venivano appunto istituiti i predetti ruoli ed individuati i<br />
compiti e le funzioni dei commissari e dei dirigenti.<br />
Pochi mesi dopo l’emanazione del predetto decreto legislativo fu<br />
altresì emanato il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n° 334<br />
riguardante il riordino dei ruoli direttivi e dirigenziali della polizia<br />
di Stato. Con tale decreto legislativo fu istituito anche il ruolo<br />
direttivo speciale della polizia di Stato.<br />
A questo punto si venne a creare una forte sperequazione tra i<br />
funzionari della polizia di Stato e quelli della polizia penitenziaria,<br />
poiché gli appartenenti al ruolo direttivo ordinario della polizia<br />
di Stato, al termine di un corso biennale, vengono inquadrati<br />
nella qualifica di commissario capo, mentre quelli della polizia<br />
penitenziaria vengono inquadrati nella qualifica di vice commissario,<br />
seppur al termine di un corso della durata di un anno.<br />
Peraltro, la polizia di Stato non ha mai alimentato il ruolo direttivo<br />
speciale, arrivando addirittura a sospendere ogni possibile<br />
iniziativa in tal senso.<br />
Tra il ruolo direttivo ordinario e quello speciale dei funzionari<br />
della polizia penitenziaria esiste altresì una notevole sperequazione<br />
in ordine alla progressione in carriera, atteso che i funzionari<br />
del ruolo direttivo ordinario per raggiungere la qualifica apicale<br />
di commissario coordinatore impiegano nove anni e sei mesi,<br />
mentre gli appartenenti al ruolo direttivo speciale impiegano<br />
quindici anni.<br />
Tale differenziazione non trova ragione di esistere, atteso che i<br />
funzionari dei due ruoli svolgono le stesse funzioni, così come<br />
previsto dagli articoli 6 e 21 del decreto legislativo 146/2000.<br />
Considerato, altresì, che all’articolo 12, comma 2, lettera c, della<br />
legge 266/99 è scritto che per gli appartenenti al ruolo direttivo<br />
speciale , norma che potrebbe essere<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong><br />
interpretata come divieto di accesso alla dirigenza anche per coloro<br />
che, seppur provenienti dal ruolo speciale, sono in possesso del<br />
diploma di laurea, appare opportuno procedere alla soppressione<br />
del predetto ruolo speciale ed al transito dei funzionari in esso<br />
inquadrato nel ruolo direttivo ordinario. Questo è ciò che ci si propone<br />
di fare con l’articolo 4 della presente proposta di legge.<br />
Peraltro, come si può leggere nell’allegato A (seduta n.75 del<br />
18/11/2006) A.C. 1746 – bis – Sezione 1) il governo, attraverso il<br />
recepimento di un ordine del giorno, si è impegnato .<br />
L’ordine del giorno, firmato dai deputati Li Causi, Morrone, Rocco<br />
Pignataro, Picano, Affronti, Del Mese, Fabris, D’Elpidio, Satta,<br />
Giuditta, Ciuffi, Adenti, Affronti, Capotasti, Pisacane, costituisce un<br />
impegno per la maggioranza parlamentare che deve essere senz’altro<br />
rispettato.<br />
Inoltre, di recente, alcuni appartenenti al ruolo degli ispettori che<br />
svolgevano le funzioni di comandante di reparto fino a poco tempo<br />
addietro, con l’ingresso nel ruolo direttivo ordinario e speciale dei<br />
neo funzionari e l’assegnazione degli stessi nei reparti, sono stati<br />
costretti a lasciare l’incarico di comandante e il relativo alloggio di<br />
servizio. Inoltre, appare opportuno consentire a molti appartenenti<br />
al ruolo degli ispettori, con la qualifica di ispettore superiore e<br />
ispettore superiore sostituto commissario, ormai al termine della<br />
carriera, di accedere al ruolo direttivo attraverso una selezione per<br />
titoli ed esame colloquio, cui parteciperebbero anche gli ispettori<br />
ex comandanti di reparto. Per consentire ciò, appare opportuno<br />
istituire un ruolo direttivo speciale ad esaurimento, la cui dotazione<br />
organica potrebbe essere pari a quella lasciata vacante dai commissari<br />
del ruolo direttivo speciale, e cioè pari a duecento unità<br />
che verrebbero poi riassorbite nel ruolo direttivo ordinario.<br />
Bisogna altresì evidenziare che il Corpo forestale dello Stato, con il<br />
decreto legislativo 5 aprile 2001, n° 165, ha provveduto a riordinare<br />
i propri ruoli direttivi e dirigenziali, omologandoli a quelli<br />
della polizia di Stato.<br />
Allo stato attuale, tra i Corpi di polizia ad ordinamento civile, l’unico<br />
che risulta essere disallineato rispetto agli altri è proprio il<br />
Corpo di polizia penitenziaria, i cui funzionari sono fortemente<br />
sperequati in termini di progressione in carriera e dal punto di<br />
vista economico.<br />
Pertanto, appare davvero opportuno procedere nell’immediato ad<br />
un riordino dei ruoli direttivi e dirigenziali della polizia penitenziaria,<br />
cosa che si intende fare con la presente proposta di legge che,<br />
peraltro, potrebbe essere realizzata a costi molto contenuti, utilizzando<br />
le risorse stanziate per le vacanze organiche dei ruoli direttivi<br />
ordinario e speciale e del ruolo degli ispettori.<br />
Il presente disegno di legge si propone altresì di creare una carriera<br />
esecutiva unica, attraverso l’unificazione dei ruoli agenti -<br />
assistenti - sovrintendenti, attesa l’inutilità di lunghe e costose procedure<br />
concorsuali per la selezione dei sovrintendenti.<br />
Di seguito pubblichiamo per intero l’articolato della riforma.
DISEGNO DI LEGGE<br />
Riorganizzazione del Corpo di Polizia Penitenziaria<br />
Art. 1<br />
(istituzione del ruolo direttivo ordinario)<br />
E’ istituito il ruolo direttivo ordinario del Corpo di polizia penitenziaria, articolato<br />
nelle seguenti qualifiche:<br />
• commissario penitenziario (limitatamente alla frequenza del corso di formazione);<br />
• vice questore aggiunto penitenziario.<br />
Le modalità di accesso a tale ruolo sono disciplinate dal decreto legislativo<br />
146/2000.<br />
I vincitori del concorso frequenteranno un corso biennale presso l’istituto<br />
superiore di studi penitenziari, i cui contenuti saranno disciplinati con decreto<br />
del Ministro della Giustizia.<br />
Art. 2<br />
(istituzione del ruolo direttivo speciale ad esaurimento)<br />
E’ istituito il ruolo direttivo speciale ad esaurimento, articolato nelle seguenti<br />
qualifiche:<br />
• vice commissario penitenziario;<br />
• commissario penitenziario;<br />
• commissario capo penitenziario.<br />
Alla qualifica iniziale del ruolo Direttivo ad esaurimento accede, mediante<br />
selezione consistente nella valutazione di titoli ed un successivo colloquio, nei<br />
limiti dei posti disponibili di cui alla tabella A annessa alla presente legge, il<br />
personale di polizia penitenziaria inquadrato nel ruolo degli ispettori con le<br />
seguenti riserve:<br />
Nel limite del 50% dei posti disponibili, il personale del ruolo degli ispettori<br />
inquadrato, alla data di entrata in vigore della presente legge, nella qualifica di<br />
ispettore superiore e ispettore superiore sostituto commissario;<br />
Nel limite del 30%, il personale del ruolo degli ispettori, indipendentemente<br />
dalla qualifica posseduta, che abbia svolto le funzioni di comandante di reparto<br />
di Istituto penitenziario, per almeno due anni, anche non consecutivi;<br />
Nel limite del 20 %, il personale del ruolo degli ispettori, con qualifica non<br />
inferiore ad ispettore che, alla data di entrata in vigore della presente legge,<br />
abbia maturata almeno quattro anni di anzianità nel ruolo.<br />
Il citato personale, per poter essere ammesso al concorso, deve essere in<br />
possesso almeno del diploma di scuola media superiore, non deve aver riportato,<br />
nel precedente biennio, una sanzione disciplinare pari o più grave della<br />
deplorazione. Si applicano, altresì, le disposizioni contenute negli articoli 93<br />
e 205 del decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3.<br />
La dotazione organica del ruolo ad esaurimento è stabilita dall’allegata tabella<br />
A.<br />
Le modalità di espletamento del citato concorso, la composizione della commissione<br />
esaminatrice, le materie oggetto dell’esame, le categorie dei titoli da<br />
ammettere a valutazione, il punteggio massimo da attribuire a ciascuna categoria<br />
di titoli e le modalità di svolgimento del corso di formazione, saranno<br />
determinati con decreto del Ministro della Giustizia.<br />
I vincitori del concorso, di cui alla lettera a), sono nominati commissari penitenziari.<br />
Coloro che rivestivano la qualifica di sostituto commissario conservano<br />
l’anzianità maturata nella stessa qualifica.<br />
I restanti vincitori del concorso sono nominati vice commissari penitenziari.<br />
Con decreto del Ministro della Giustizia saranno stabilite le modalità di svolgimento<br />
del corso di formazione che avrà luogo presso l’istituto superiore di<br />
studi penitenziari e sarà della durata di sei mesi.<br />
La promozione a commissario penitenziario si consegue a ruolo aperto<br />
mediante scrutinio per merito assoluto dopo due anni di effettivo servizio<br />
nella qualifica di vice commissario.<br />
La promozione a Commissario Capo Penitenziario si consegue a ruolo aperto<br />
mediante scrutinio per merito assoluto fra tutto il personale inquadrato<br />
nella qualifica di Vice Commissario e commissario Penitenziario che abbia<br />
maturato cinque anni e sei mesi di effettivo servizio in detta qualifica.<br />
Al completo esaurimento del ruolo direttivo suddetto i posti di cui alla tabella<br />
A sono assorbiti dal Ruolo Direttivo Ordinario.<br />
Art. 3<br />
(istituzione del ruolo dirigenziale)<br />
E’ istituito il ruolo dirigenziale del Corpo di polizia penitenziaria articolato<br />
nelle seguenti qualifiche:<br />
• primo dirigente;<br />
• dirigente superiore;<br />
• dirigente generale.<br />
Art. 4<br />
(soppressione del ruolo direttivo speciale)<br />
E’ soppresso il ruolo direttivo speciale del Corpo di polizia penitenziaria, di<br />
cui all’articolo 20 del decreto legislativo 21 maggio 2000, n° 146. Gli appartenenti<br />
a tale ruolo sono inquadrati, secondo l’ordine di graduatoria e nel<br />
rispetto dell’anzianità maturata nel ruolo di provenienza, nel ruolo direttivo<br />
ordinario, di cui all’articolo 1 della presente legge.<br />
Art. 5.<br />
(Ruoli del personale e doveri di subordinazione)<br />
1. Il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria è suddiviso nei seguenti<br />
ruoli, secondo l’ordine gerarchico:<br />
• ruolo dei dirigenti;<br />
• ruolo direttivo;<br />
• ruolo direttivo ad esaurimento;<br />
• ruolo degli ispettori;<br />
• ruolo dei sovrintendenti;<br />
• ruolo degli agenti ed assistenti.<br />
2. Gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria hanno doveri di subordinazione<br />
gerarchica nei confronti:<br />
del Ministro della Giustizia;<br />
dei Sottosegretari di Stato alla Giustizia quando esercitano, per delega del<br />
Ministro, attribuzioni in materia penitenziaria;<br />
del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria;<br />
del Comandante del Reparto;<br />
dei superiori gerarchici.<br />
3. Gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria hanno doveri di dipendenza<br />
funzionale nei confronti dei Direttori Generali delle Direzioni<br />
Generali del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, del<br />
Provveditore Regionale, dell’Autorità Dirigente dell’istituto, della scuola e<br />
del servizio, presso cui sono assegnati. Hanno altresì obblighi di dipendenza<br />
funzionale nei confronti dell’Autorità Giudiziaria e di Pubblica Sicurezza nei<br />
casi e nei modi previsti dalla legge.<br />
4. La dotazione organica del Ruolo Direttivo e Dirigenziale del Corpo è stabilita<br />
secondo le previsioni della Tabella A allegata alla presente legge.<br />
5. L’articolo 9 della Legge 15 dicembre 1990 n. 395, è abrogato.<br />
Art. 6.<br />
(Funzioni del personale del ruolo direttivo ordinario e dirigente)<br />
Gli appartenenti al ruolo direttivo ordinario rivestono le qualifiche di ufficiale<br />
di pubblica sicurezza e di ufficiale di polizia giudiziaria, svolgono funzioni<br />
di direzione operativa implicanti autonoma responsabilità decisionale, rilevante<br />
professionalità in relazione ai compiti istituzionali<br />
della Polizia Penitenziaria e sono preposti al comando dei reparti di Polizia<br />
Penitenziaria indicati all’articolo 15 della presente legge. Essi sono, altresì,<br />
preposti ad uffici o reparti non riservati al personale del ruolo dei dirigenti,<br />
con piena responsabilità per le direttive impartite e per i risultati conseguiti.<br />
Gli stessi sono diretti collaboratori dei dirigenti e li sostituiscono nella direzione<br />
di uffici e reparti in caso di assenza o impedimento.<br />
Il personale appartenente al ruolo direttivo e dirigente ha la responsabilità e<br />
la direzione, a livello tecnico operativo, dei servizi di ordine e di sicurezza<br />
degli istituti, dei servizi e delle scuole. Quello in servizio presso il Ministero<br />
della Giustizia, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e i<br />
Provveditorati Regionali è preposto alla direzione dei servizi operativi e tecnico<br />
logistici, dei poligoni di tiro, del servizio centrale delle traduzioni e piantonamenti<br />
dei detenuti e degli internati, del Gruppo Operativo Mobile, dei<br />
Nuclei Operativi Regionali, nonché funzioni di direzione, organizzazione e<br />
coordinamento delle attività afferenti alle peculiari attribuzioni professionali<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong> 25
l’Osservatorio Politico<br />
26<br />
ed operative del Corpo di Polizia Penitenziaria e dei servizi di amministrazione<br />
connessi.<br />
Ai vice questori penitenziari, oltre alle funzioni di cui al comma 1 e 2, sono<br />
attribuite quelle di vicariato nelle sedi in cui non è possibile assegnare dirigenti<br />
con qualifica di primo dirigente.<br />
Il personale del ruolo direttivo provvede, altresì, all’addestramento del personale<br />
dipendente e svolge, in relazione alla professionalità posseduta, compiti<br />
di istruzione e formazione del personale della Polizia Penitenziaria.<br />
Il personale del Corpo appartenente alle qualifiche dirigenziali è posto a capo<br />
di tutte le articolazioni centrali e regionali del Corpo, presso il servizio centrale<br />
delle traduzioni e dei piantonamenti, gli Istituti di Istruzione, il centro di<br />
reclutamento, il gruppo operativo mobile, l’istituto nazionale di perfezionamento<br />
al tiro, il servizio di distribuzione e approvvigionamento per il vestiario,<br />
per l’equipaggiamento, per il casermaggio e l’armamento oltre che nelle<br />
mansioni o negli incarichi previsti a tale fine dalla presente legge.<br />
Gli appartenenti al ruolo dei dirigenti, ferme restando le funzioni previste dall’articolo<br />
15 della presente legge, sono ufficiali di pubblica sicurezza. Ai<br />
primi dirigenti che non svolgono funzioni vicarie è attribuita anche la qualifica<br />
di ufficiale di polizia giudiziaria.<br />
I dirigenti della Polizia Penitenziaria svolgono anche funzioni ispettive e<br />
hanno, altresì, la responsabilità dell’istruzione, della formazione e dell’addestramento<br />
del personale di Polizia Penitenziaria.<br />
I dirigenti e i funzionari direttivi ordinari del Corpo di Polizia Penitenziaria<br />
oltre ad esercitare le funzioni di cui ai precedenti comma, sono inseriti in<br />
tutti gli organismi disciplinari previsti a livello centrale e periferico, nonché<br />
in tutte le commissioni concorsuali del Corpo della Polizia Penitenziaria<br />
ministeriali e nel consiglio di amministrazione del Ministero della Giustizia<br />
qualora trattino in modo esclusivo argomenti riguardanti il Corpo di Polizia<br />
Penitenziaria. A tal fine i Dirigenti ed i Funzionari del Corpo di Polizia<br />
Penitenziaria sostituiranno, nelle articolazione predette, i Funzionari ed i<br />
Dirigenti dell’Amministrazione Penitenziaria non appartenenti al Corpo.<br />
L’articolo 6 del Decreto Legislativo del 21 maggio 2000 n. 146 è abrogato.<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong><br />
Art. 7<br />
(funzioni del personale del ruolo direttivo speciale<br />
ad esaurimento)<br />
Gli appartenenti al ruolo direttivo speciale ad esaurimento rivestono la qualifica<br />
di sostituto ufficiale di pubblica sicurezza e di ufficiale di polizia giudiziaria.<br />
I vice commissari ed i commissari possono svolgere le funzioni di<br />
comandante di reparto presso sedi di livello non dirigenziale e le funzioni<br />
vicarie nelle sedi di livello dirigenziale. I commissari capo possono svolgere<br />
le funzioni di comandante di reparto presso le sedi di livello dirigenziale e<br />
possono altresì essere impiegati presso i Provveditorati regionali e presso le<br />
articolazioni centrali ed i servizi.<br />
Art. 8.<br />
(Carriere del Corpo di polizia penitenziaria, allineamento con<br />
la Polizia di Stato)<br />
Le carriere del personale appartenente al ruolo direttivo ordinario e a quello<br />
dirigenziale del Corpo di Polizia Penitenziaria, per tutto quanto non previsto<br />
dalla presente legge, sono allineate ai corrispondenti ruoli del personale<br />
della Polizia di Stato. Gli appartenenti al ruoli direttivo ordinario e al soppresso<br />
ruolo speciale, alla data di entrata in vigore della presente legge, sono<br />
inquadrati nella qualifica di commissario capo, nel rispetto dell’anzianità<br />
posseduta nella qualifica di provenienza.<br />
Art. 9.<br />
(Promozione alla qualifica di Vice Questore<br />
Penitenziario)<br />
La promozione alla qualifica di Vice Questore Penitenziario si consegue, a<br />
ruolo aperto, mediante scrutinio per merito comparativo al quale è ammesso<br />
il personale del ruolo direttivo ordinario con la qualifica di Commissario<br />
Capo Penitenziario che abbia compiuto cinque anni e sei mesi di effettivo servizio<br />
nella qualifica.<br />
Art. 10.<br />
(Nomina a Primo Dirigente del Corpo di Polizia Penitenziaria)<br />
1. L’accesso alla qualifica di primo dirigente dei ruoli del personale della<br />
Polizia Penitenziaria avviene, sino alla completa collocazione in quiescenza<br />
del personale proveniente dal soppresso Ruolo Direttivo Speciale:<br />
a) nel limite del settanta per cento dei posti disponibili al 31<br />
dicembre di ogni anno, mediante scrutinio per merito comparativo e superamento<br />
del corso di formazione per l’accesso alla qualifica di primo dirigente<br />
della durata di tre mesi con esame finale. Allo scrutinio per merito comparativo<br />
è ammesso il personale appartenente al ruolo direttivo ordinario, in<br />
possesso della qualifica di Vice Questore Penitenziario, con almeno due anni<br />
di effettivo servizio nella qualifica;<br />
b) nel limite del restante trenta per cento del totale dei posti disponibili<br />
dalla dotazione organica del Ruolo dei Dirigenti, rilevati al 31 dicembre<br />
di ogni anno, mediante concorso per titoli ed esami riservato al personale<br />
del ruolo direttivo ordinario che abbia maturato dieci anni di servizio nel<br />
ruolo.<br />
2. Il corso di formazione dirigenziale di cui al comma 1, lettera a), che si svolge<br />
presso l’Istituto Superiore di Studi Penitenziari, ha un indirizzo prevalentemente<br />
professionale ed è finalizzato a perfezionare le conoscenze di carattere<br />
tecnico, gestionale e giuridico necessarie per l’esercizio delle funzioni dirigenziali.<br />
3. Le modalità di svolgimento e i programmi del corso di formazione dirigenziale,<br />
le modalità di svolgimento dell’esame finale, nonché i criteri per la formazione<br />
della graduatoria di fine corso, sono determinati con decreto del<br />
Ministro della Giustizia.<br />
Art. 11.<br />
(Concorso per la nomina a Primo Dirigente)<br />
Il concorso per titoli ed esami di cui all’articolo 10, comma 1, lettera b),<br />
indetto annualmente con decreto del Capo della Polizia Penitenziaria da pubblicarsi<br />
nel bollettino ufficiale del Dipartimento dell’Amministrazione<br />
Penitenziaria prevede, per l’ammissione e lo svolgimento, requisiti e prove<br />
d’esame analoghe a quelle per l’accesso alla qualifica di primo dirigente del<br />
ruolo dei dirigenti della Polizia di Stato e nel rispetto dell’articolo 28, comma<br />
3, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.<br />
L’esame è diretto anche ad accertare l’attitudine del candidato a fornire soluzioni<br />
corrette sotto il profilo della legittimità, dell’efficacia, dell’efficienza e<br />
dell’economicità dell’azione amministrativa.<br />
L’esame non si intende superato se il candidato abbia riportato una votazione<br />
inferiore a trentacinque cinquantesimi nel colloquio.<br />
Non è ammesso al concorso il personale che, alla data del relativo bando,<br />
abbia riportato:<br />
• nei tre anni precedenti, un giudizio complessivo inferiore a “distinto”;<br />
• nell’anno precedente, la sanzione disciplinare della pena pecuniaria;<br />
• nei tre anni precedenti, la sanzione disciplinare della deplorazione;<br />
• nei cinque anni precedenti, la sanzione disciplinare della sospensione dal<br />
servizio.<br />
5. La commissione del concorso per titoli ed esami, di cui al comma 1, nominata<br />
con decreto del Capo della Polizia Penitenziaria, è presieduta da un<br />
Dirigente Superiore del Corpo con funzioni vicarie ed è composta da:<br />
un direttore di ufficio o direzione generale del Dipartimento<br />
dell’Amministrazione Penitenziaria;<br />
un dirigente dei ruoli del personale della Polizia Penitenziaria che espleta funzioni<br />
di polizia con qualifica non inferiore a Primo Dirigente;<br />
un Consigliere di Stato o della Corte dei Conti;<br />
un docente universitario esperto in materie di organizzazione del settore pubblico<br />
o aziendale.<br />
6. Le funzioni di segretario sono disimpegnate da un funzionario del Ruolo<br />
Direttivo.<br />
7. Con il provvedimento di nomina sono designati altrettanti componenti supplenti,<br />
ai fini della sostituzione dei componenti interni, tra i dirigenti dei ruoli<br />
del personale della Polizia Penitenziaria che espleta funzioni di polizia, con<br />
qualifica non inferiore a Primo Dirigente.<br />
Art. 12.<br />
(Nomina a Dirigente Superiore)<br />
1. La promozione alla qualifica di Dirigente Superiore si consegue, nel limite<br />
dei posti disponibili al 31 dicembre di ogni anno, mediante scrutinio per<br />
merito comparativo al quale è ammesso il personale con la qualifica di primo<br />
dirigente che, alla stessa data, abbia compiuto tre anni di effettivo servizio<br />
nella qualifica.<br />
2. Le promozioni hanno effetto dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello<br />
nel quale si sono verificate le vacanze.<br />
Art. 13.<br />
(costituzione dei nuclei investigativi centrale e periferici)<br />
Sono istituiti i nuclei investigativi centrale e periferici del corpo di polizia penitenziaria.<br />
Gli appartenenti a tali nuclei svolgono attività di polizia giudiziaria in
via permanente e continuativa, secondo le modalità che verranno individuate<br />
con decreto del Ministro della Giustizia.<br />
Art. 14.<br />
(istituzione dei nuclei di controllo per le persone ammesse<br />
alle misure alternative alla detenzione)<br />
Sono istituiti i nuclei per il controllo delle personale ammesse alle misure<br />
alternative alla detenzione, secondo le modalità da individuarsi con decreto<br />
del Ministro della Giustizia.<br />
Art. 15.<br />
(Compiti istituzionali)<br />
Il Corpo di Polizia Penitenziaria espleta tutti i compiti conferitigli dalla presente<br />
legge, dalla legge 26 luglio 1975, n. 354, dal regolamento di cui al<br />
decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 2000, n. 230, nonché<br />
dalle altre leggi e regolamenti.<br />
Sono abrogati i commi 3, 4 e 5 dell’articolo 5 della legge 15 dicembre 1990,<br />
n. 395.<br />
Gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria provvedono inoltre:<br />
• alla vigilanza esterna ed interna degli uffici giudiziari di particolare rilevanza,<br />
ferme restando le competenze degli appartenenti alle altre Forze di polizia<br />
in merito al controllo dell’ordine pubblico nelle aule dibattimentali;<br />
• a tutti i servizi e controlli in materia di esecuzione penale esterna - permessi,<br />
permessi premio, licenze, detenuti ammessi al regime di cui all’articolo 21<br />
Legge 26 luglio 1975 n°354 ed in regime di semilibertà - adeguandoli alle<br />
corrispondenti esigenze di rieducazione e risocializzazione dei condannati.<br />
Il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria fa parte degli organismi centrali<br />
e periferici istituiti per la lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo.<br />
All’articolo 5, comma 1, delle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie<br />
del codice di procedura penale, di cui al decreto legislativo 28 luglio<br />
1989, n. 271, dopo le parole: «arma dei carabinieri» sono inserite le seguenti:<br />
«, del corpo di polizia penitenziaria»<br />
6. All’articolo 12, comma 1, lettera f-bis), del decreto legislativo 30 aprile<br />
1992, n. 285, le parole: «, in relazione ai compiti di istituto» sono soppresse.<br />
7. Il personale del Corpo di polizia penitenziaria deve provvedere ai servizi di<br />
tutela e di scorta del personale appartenente agli organismi centrali e periferici<br />
del Ministero della Giustizia nei confronti del quale siano state previste<br />
misure di protezione personale dall’Ufficio centrale interforze per la sicurezza<br />
personale (UCIS), istituito nell’ambito del Ministero dell’Interno –<br />
Dipartimento della Pubblica Sicurezza.<br />
8. il Capo del dipartimento, su richiesta dell’UCIS, può altresì autorizzare l’impiego<br />
del personale del Corpo nei servizi di tutela e di scorta di personalità<br />
esterne all’Amministrazione della giustizia.<br />
Il Ministro della Giustizia, con proprio decreto, su proposta del Capo del<br />
Dipartimento, può autorizzare l’istituzione di specializzazioni tra i servizi della<br />
polizia penitenziaria, qualora ciò sia reso necessario per un migliore e più<br />
razionale esercizio delle funzioni di competenza del Corpo, fermo restando<br />
l’utilizzo, ai predetti fini, delle risorse finanziarie già stanziate.<br />
Art. 16<br />
(Disposizioni relative all’avanzamento alla qualifica di ispettore<br />
capo e alla decorrenza giuridica per la nomina alla qualifica<br />
di vice sovrintendente)<br />
1. Il beneficio della riduzione di due anni della permanenza minima nella qualifica<br />
di ispettore, ai fini dell’ammissione allo scrutinio di promozione alla<br />
qualifica di ispettore capo, previsto dall’articolo 8, comma 4, del decreto<br />
legislativo 12 maggio 1995, n° 200, si applica anche al personale individuato<br />
ai sensi dell’articolo 10 del medesimo decreto legislativo.<br />
2. All’articolo 17 del decreto legislativo 28 febbraio 2001, n° 76, e successive<br />
modificazioni, dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:<br />
le Recensioni<br />
28<br />
Ted Bell<br />
ATTACCO<br />
DAL MARE<br />
LONGANESI Editore<br />
pagg. 551 - euro 18,60<br />
L<br />
a situazione in Europa è sull’orlo<br />
della crisi: in Francia è salito al<br />
potere Luca Bonaparte, uno spietato<br />
discendente di Napoleone, le cui folli<br />
ambizioni di potere sono segretamente<br />
appoggiate dalla Cina, a cui Bonaparte ha<br />
promesso le riserve petrolifere dell’Oman.<br />
È chiaro che in questa situazione drammatica<br />
l’America non può certo restare a<br />
guardare...<br />
Solo una persona può intervenire prima<br />
che si arrivi alla terza guerra mondiale:<br />
Alexander Hawke, gentiluomo di ventura,<br />
discendente di un famoso pirata, miliardario<br />
ricco di fascino e di classe, impavido<br />
agente segreto fuori quadro. Hawke, il<br />
quale si è appena ripreso dall’enorme<br />
dolore che lo ha schiacciato quando uno<br />
spietato killer ha ucciso sua moglie, è ora<br />
pronto a tornare in azione, più determinato<br />
e brillante che mai. Lo affiancano gli<br />
amici di sempre, il granitico Stokely Jones<br />
e l’azzimato ma acutissimo gentiluomo<br />
d’altri tempi Ambrose Congreve, di<br />
Scotland Yard. Insieme dovranno muoversi<br />
tra Parigi, New York e il sultanato<br />
dell’Oman, in una girandola di avventure e<br />
colpi di scena, per cercare di fermare<br />
questo terribile asse del male che nessuno<br />
storico avrebbe mai potuto prevedere e<br />
che sta per portare l’attacco direttamente<br />
al cuore dell’America...<br />
Elisabetta Grande<br />
IL TERZO STRIKE<br />
La prigione in<br />
America<br />
SELLERIO Editore<br />
pagg. 168 - euro 15,00<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong><br />
Elisabetta Grande mostra come<br />
l’America abbia abbandonato il principio<br />
della proporzionalità della pena al reato,<br />
della risocializzazione del condannato, in<br />
nome di una “certezza” sempre più vicina<br />
alla tentazione di estromettere definitivamente<br />
il detenuto dalla<br />
vita sociale, quando<br />
non a farne lo strumento<br />
di una speculazione<br />
d’affari.<br />
In Italia ci fu<br />
una appassionata<br />
discussione fra giuristi,<br />
gli uni persuasi che la pena<br />
dovesse essere resa duttile in corso d’esecuzione,<br />
e rivalutata rispetto all’evoluzione<br />
personale del condannato, gli altri spaventati<br />
dall’arbitrio potenziale di quella flessibilità,<br />
e inclini a una riforma del codice<br />
penale che correggesse la misura eccessiva<br />
delle pene previste. L’indulto - una scelta<br />
retrospettivamente preterintenzionale,<br />
così da spaventare i suoi stessi autori - ha<br />
riportato un sollievo umano e un po’ di<br />
legalità nella condizione delle carceri.<br />
Sono necessarie però riforme sostanziali:<br />
la cancellazione di leggi punitive e contrarie<br />
alla vera sicurezza, la riforma del codice<br />
penale che depenalizzi gli attuali reati<br />
di scarsa o nulla pericolosità. La proporzione<br />
di gente in prigione non è un indice<br />
della criminalità e dell’insicurezza<br />
di un paese, ma solo della sua<br />
politica penale.<br />
Mario Calabresi<br />
SPINGENDO LA<br />
NOTTE PIU’ IN LA’<br />
MONDADORI Editore<br />
pagg. 131 - euro 14,50<br />
“Spararono a mio padre alle 9.15, mentre<br />
apriva la portiera della Cinquecento<br />
blu di mia madre.” È la mattina del 17<br />
maggio 1972, e la pistola<br />
puntata alle spalle del<br />
commissario Luigi<br />
Calabresi cambierà<br />
per sempre la storia<br />
italiana. Di lì<br />
a poco il<br />
nostro paese<br />
scivolerà<br />
in uno dei<br />
s u o i<br />
periodi più<br />
bui, i cosiddetti<br />
“anni di piombo”, “la notte<br />
della Repubblica”. Quei due colpi di pistola,<br />
però, non cambiarono solo il corso<br />
degli eventi pubblici, ma sconvolsero radicalmente<br />
la vita di molti innocenti. La<br />
prima conseguenza di quel gesto e della<br />
lunga campagna di diffamazione organizzata<br />
da Lotta Continua contro il commissario<br />
Calabresi, nella sua terribile semplicità,<br />
spesso ci sfugge: una donna allora giovanissima,<br />
Gemma, perse il marito e si<br />
trovò, sola e incinta, a crescere tre figli,<br />
orfani prima di avere avuto il tempo di<br />
conoscere davvero il padre. Non fu una<br />
morte inaspettata, scrive oggi Mario<br />
Calabresi. Fu lo sbocco naturale di un vero<br />
e proprio strazio, scandito da lettere anonime,<br />
da minacce scritte sui muri e da violenti<br />
attacchi pubblici da parte di molti<br />
intellettuali e di quella che allora si chiamava<br />
sinistra extraparlamentare. E per chi<br />
rimase fu qualcosa di molto simile a un<br />
naufragio, a un evento senza ritorno, una<br />
voragine in cui si può sprofondare per<br />
sempre. O da cui invece si può ripartire<br />
raccogliendo le poche cose che restano,<br />
ricostruendo la propria memoria e la propria<br />
identità, ritrovando la<br />
voglia di vivere, ‘spingendo<br />
la notte più in là’.<br />
L’esistenza delle<br />
“altre” vittime del<br />
terrorismo, dei<br />
figli e delle<br />
mogli di chi è<br />
morto - ci<br />
racconta<br />
oggi il<br />
figlio primogenito<br />
del<br />
commissario Calabresi - in quel<br />
momento si è trovata infatti a un bivio: c’è<br />
chi non ha avuto più la forza di ripartire,<br />
di sopportare la disattenzione pubblica,<br />
l’oblio collettivo; e c’è chi non ha mai<br />
smesso di lottare perché fosse rispettata la<br />
memoria e per non farsi inghiottire dai<br />
rimorsi. La storia della sua famiglia si<br />
intreccia così con quella di tanti altri (la<br />
figlia di Antonio Custra, di Luigi<br />
Marangoni o il figlio di Emilio<br />
Alessandrini), costretti all’improvviso ad<br />
affrontare, soli, una catastrofe privata in<br />
un momento in cui grossa parte dell’opinione<br />
pubblica italiana offriva una complicità<br />
silenziosa alla lotta armata. Questa è la<br />
storia di una famiglia italiana ferita dal terrorismo.<br />
Una storia fatta di profondo<br />
dolore, ma anche di inattesa e spensierata<br />
allegria, in cui la voglia di vivere e l’amo-
a cura di Erremme<br />
re per gli altri sono spesso riusciti a vincere<br />
l’odio e le divisioni che ancora oggi<br />
colpiscono il nostro paese. Una vicenda<br />
privata che appartiene a tutti noi.<br />
G. M. e G. Cardosi<br />
LA GIUSTIZIA<br />
NEGATA<br />
Clara Pirani, nostra<br />
madre, vittima<br />
delle leggi razziali<br />
Edizioni ARTERIGE/SZ<br />
pagg. 151 - euro 12,00<br />
comando germanico di Milano. Ed è grazie<br />
a questo bel libro che si è venuti inaspettatamente<br />
a conoscenza della drammatica<br />
sorte dell’Agente Andrea Schivo, in servizio<br />
a San Vittore, recentemente insignito della<br />
prestigiosa onorificenza israeliana “Giusto<br />
fra le Nazioni”, di cui abbiamo diffuso parlato<br />
in questa Rivista.<br />
Agustin Sanchez Vidal<br />
LA CHIAVE<br />
MAESTRA<br />
NORD Editore<br />
pagg. 590 - euro 18,600<br />
farlo, dovranno riordinare le tessere di un<br />
mosaico che affonda le sue radici nelle<br />
origini della civiltà occidentale e che li<br />
coinvolgerà in una cospirazione tramata<br />
da agenti segreti e spietati assassini, perché<br />
sono molti coloro che vogliono scoprire<br />
il segreto che si cela dietro la Chiave<br />
Maestra…<br />
Conn Igguidel<br />
IL FIGLIO<br />
DELLA STE<strong>PP</strong>A<br />
PIEMME Edizioni<br />
pagg. 431 - euro 19,90<br />
Sono le vicende<br />
personali, le<br />
singole storie<br />
a restituirci<br />
in maniera<br />
vivida<br />
la tragedia<br />
delle<br />
leggi razziali<br />
in Italia; è il caso della storia<br />
di Clara Pirani Cardosi, ebrea milanese<br />
deportata ad Auschwitz, ricostruita<br />
dalle sue figlie nel saggio intitolato La<br />
giustizia negata. Questa ricerca, -corale,<br />
al femminile – unisce memoria e documentazione,<br />
madre e figlie, ricerca di giustizia<br />
e dovere della testimonianza,<br />
riuscendo ad illuminare tematiche meno<br />
frequentate dall’indagine storiografica<br />
quali le condizioni delle famiglie dei<br />
deportati, il clima di ostilità ed indifferenza<br />
che circondò gli ebrei nel secondo<br />
dopoguerra. L’interesse di questa “piccola<br />
storia” è data anche dal fatto che Clara<br />
Pirani si sposò con rito civile e religioso<br />
con Francesco Cardosi, rientrando pertanto<br />
nella categoria delle “famiglie<br />
miste”. Dopo l’emanazione delle leggi<br />
razziali, Clara perse il posto di insegnamento<br />
a Torino; trasferitisi a Gallarate, i<br />
Cardosi-Pirani assistettero al crollo del<br />
regime e all’instaurazione della Repubblica<br />
Sociale Italiana; nonostante un<br />
apposita circolare del marzo 1944 vietasse<br />
l’internamento degli ebrei di famiglia<br />
mista, il 12 maggio del 1944 la polizia<br />
locale, su ordine della questura di Varese,<br />
arrestò la donna e la consegnò alle SS del<br />
XVI secolo. Nell’Alcazar di Antigua,<br />
Raimundo Randa è in attesa di essere processato<br />
dall’Inquisizione. Ha alle spalle un<br />
viaggio denso di pericoli e di , una vera?<br />
dalla Spagna all’Egitto, da Gerusalemme<br />
alla Mecca -avventure odissea tra cristiani,<br />
ebrei e musulmani, nel corso della<br />
quale ha cambiato più volte identità e persino<br />
fede. Tutto per soddisfare<br />
la<br />
richiesta del<br />
re Filippo II di<br />
ritrovare i dodici<br />
frammenti di<br />
una pergamena su<br />
cui è tracciata una<br />
serie di simboli misteriosi.<br />
E adesso, vecchio<br />
e stanco, Raimundo ha<br />
un’unica possibilità di<br />
sfuggire alla morte: raccontare<br />
la propria storia alla figlia e spiegarle<br />
perché il sovrano è spirato tenendo in<br />
mano un frammento di pergamena e sussurrando:<br />
«La Chiave Maestra…»<br />
Spagna, oggi. Prima di scomparire nel<br />
nulla, Sara Toledano spedisce due lettere:<br />
i destinatari sono la figlia Raquel e un brillante<br />
crittologo, David Calderón. Nelle<br />
missive, la donna spiega ai due giovani<br />
che, studiando i documenti del processo a<br />
un suo antenato, Raimundo Randa, ha trovato<br />
quattro frammenti di un’enigmatica<br />
pergamena, la stessa che Filippo II desiderava<br />
con tanta determinazione e che, da<br />
secoli, influenza la storia della famiglia<br />
Toledano. Inizia così per David e Raquel<br />
una corsa contro il tempo per scoprire<br />
cos’è successo a Sara e salvarla. Ma, per<br />
Temujin aveva undici<br />
anni, e doveva<br />
morire. Suo padre, il<br />
Khan della tribù dei<br />
Lupi, era stato ucciso in<br />
un agguato e la sua famiglia,<br />
cacciata dalla tribù, era<br />
destinata a vagare, sola, nelle<br />
steppe della Mongolia. E nell’oceano<br />
verde della steppa, quando<br />
si è soli, si muore. Ma<br />
Temujin non era morto. Aveva sofferto,<br />
aveva resistito, e presto era diventato<br />
il capo della sua famiglia, e<br />
aveva radunato intorno a sé altri<br />
piccoli gruppi, dando vita a<br />
una nuova tribù. Temujin<br />
aveva un sogno. Unire, per la<br />
prima volta, tutte le tribù della<br />
Mongolia, dare vita finalmente a<br />
un popolo, il Popolo d’Argento, di cui lui<br />
sarebbe diventato il Khan.<br />
Sarà l’inizio della più grande impresa militare<br />
della storia: i Mongoli, popolo di<br />
pastori nomadi, padroni di un regno di<br />
vento e silenzio, sotto la guida di Temujin,<br />
che diverrà noto in tutto il mondo come<br />
Gengis Khan, daranno vita al più vasto<br />
impero di ogni epoca: più grande di quello<br />
di Alessandro, di Giulio Cesare, di<br />
Napoleone.<br />
Conquisteranno città, sottometteranno<br />
imperi millenari, diverranno il terrore<br />
dell’Occidente, e cambieranno per sempre<br />
il volto dell’Asia. Con questo romanzo,<br />
primo della serie dedicata ai Khan, Conn<br />
Iggulden, uno dei massimi scrittori di<br />
romanzi storici al mondo, inizia a raccontare<br />
una nuova straordinaria<br />
•<br />
avventura.<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong> 29
<strong>Sappe</strong>informa<br />
30<br />
A<br />
il Contratto<br />
La piattaforma<br />
contrattuale del <strong>Sappe</strong><br />
sostegno e supporto della trattativa in<br />
corso a Palazzo Vidoni - Ministero della<br />
Funzione Pubblica - per il rinnovo del<br />
contratto collettivo nazionale di lavoro<br />
per il biennio economico 2006-<strong>2007</strong> e per<br />
il quadriennio normativo 2006-2009, il<br />
<strong>Sappe</strong> ha presentato una piattaforma contrattuale<br />
con le proprie proposte e rivendicazioni.<br />
La pubblichiamo integralmente.<br />
Piattaforma contrattuale, parte normativa<br />
2006-2009 e parte economica<br />
2006-<strong>2007</strong>.<br />
Proposte di carattere finanziario generale<br />
Le proposte in esame sono dirette a riconfermare<br />
il riconoscimento di un comparto<br />
autonomo per le Forze di Polizia, con la definizione<br />
di uno stanziamento predeterminato<br />
al di fuori dei parametri, vincoli e capitoli<br />
previsti per i comparti dell’impiego pubblico<br />
e a riconoscere uno speciale trattamento<br />
giuridico ed economico in favore di coloro<br />
che prestano un servizio con alto tasso di<br />
rischio.<br />
Il S.A.P.Pe ritiene, infatti, che debba essere<br />
approfondita la posizione governativa, alla<br />
cui stregua l’incremento vero (al netto dalle<br />
imposte) sarà di pochi euro al mese, oltre<br />
ad una somma variabile, a seconda dell’inflazione<br />
che mai può essere considerata un<br />
incremento.<br />
In termini finanziari rivendichiamo 400<br />
Milioni pari all’appostamento precedente<br />
(v.d.s. Accordo 2004-2005) per lo sganciamento<br />
dal pubblico impiego e 300 milioni<br />
per la prima tranche del riordino delle carriere.<br />
Risorse finanziarie per riordino del<br />
personale e specificità del Comparto.<br />
Lo stanziamento dei fondi per la copertura<br />
finanziaria del provvedimento legislativo<br />
relativo al riordino delle Forze di polizia è<br />
stabilito in 300 milioni di euro per l’anno<br />
2008, in 400 milioni di euro per l’anno<br />
2009 e in 500 milioni di euro per l’anno<br />
2010. La specificità dei compiti istituzionali<br />
delle Forze di Polizia nell’ambito del<br />
Comparto Sicurezza rispetto al personale del<br />
Comparto Ministeri deve essere confermata<br />
anche per quanto riguarda pertinenti stanziamenti<br />
di bilancio, che si indicano in 400<br />
milioni di euro annui.<br />
Indennità pensionabile (introduzione<br />
dell’art. 6bis).<br />
Il compimento degli anni di servizio richiesti<br />
per il riconoscimento dell’assegno funzionale<br />
pensionabile di cui all’art. 5 del decreto<br />
del Presidente della Repubblica 5 giugno<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong><br />
1990, n. 147 è ridotto rispettivamente da 17<br />
anni a 15 ani di servizio e da 29 anni a 25<br />
anni servizio nei confronti rispettivamente<br />
del personale indicato all’articolo 5, commi<br />
1 e 2, del decreto del Presidente della<br />
Repubblica 16 giugno 1999, n. 254. È, altresì,<br />
riconosciuto un ulteriore assegno funzionale<br />
pensionabile al compimento di 35 anni<br />
di effettivo servizio.<br />
Trattamento di missione (modifica<br />
comma 9 e introduzione comma 3bis<br />
all’ art. 7).<br />
3bis. Per le trasferte di durata non inferiore<br />
a otto ore sarà rimborsata la spesa per un<br />
pasto nel limite attuale di euro 30,00. Per le<br />
trasferte di durata superiore a 12 ore la<br />
spesa rimborsata per i due pasti giornalieri<br />
sarà pari a complessivi euro 56,00.<br />
9. In alternativa al trattamento economico di<br />
missione vigente, l’Amministrazione, a<br />
richiesta dell’interessato, può preventivamente<br />
autorizzare, per ogni 24 ore compiute<br />
di missione, oltre al rimborso delle spese<br />
di viaggio, la corresponsione, a titolo di rimborso,<br />
di una somma forfetaria complessiva<br />
di euro 100,00, ovvero di una somma forfetaria<br />
di euro 57,00, esclusivamente per le<br />
spese di vitto, rimanendo rimborsabili le<br />
spese di alloggio secondo le ordinarie procedure.<br />
Il rimborso forfettario non può essere<br />
concesso qualora il personale fruisca di<br />
vitto e alloggio a carico<br />
dell’Amministrazione. A richiesta, è concesso<br />
l’anticipo delle spese di viaggio e dell’85<br />
per cento della somma forfetaria.<br />
Indennità di ordine pubblico (modifica<br />
comma 3 all’art. 10).<br />
1. L’indennità di ordine pubblico fuori sede<br />
di cui all’articolo 10, comma 1 del decreto<br />
del Presidente della Repubblica 5 giugno<br />
1990, n. 147, è corrisposta per ciascun<br />
turno di servizio giornaliero della durata di<br />
almeno quattro ore, nella misura unica di ?<br />
26,00.<br />
2. Restano ferme le disposizioni di cui al<br />
comma 2, lettere b), c), d) ed e) dell’articolo<br />
10 citato al comma 1.<br />
3. L’indennità di ordine pubblico in sede è<br />
corrisposta per ciascun turno di servizio<br />
giornaliero della durata di almeno quattro<br />
ore, nella misura unica di ? 13,00. Detta<br />
indennità spetta anche, nella misura indicata,<br />
al personale del Corpo di Polizia<br />
Penitenziaria impiegato in turni di servizio<br />
giornaliero della durata di almeno quattro<br />
ore in reparti detentivi di particolare sorveglianza<br />
con riferimento all’art. 41bis della<br />
legge 26 luglio 1975, n. 354, come modificata<br />
dalla Legge 23 dicembre 2002, n. 279,<br />
nonché nelle sezioni ove sono ristretti collaboratori<br />
di giustizia e detenuti A.S..<br />
4. Le indennità di cui ai commi 1 e 3 sono<br />
corrisposte anche al personale che, a seguito<br />
di infermità o lesioni traumatiche verificatesi<br />
nel corso ed a causa del servizio, non<br />
può completare il previsto turno di quattro<br />
ore.<br />
5. Le disposizioni del presente articolo<br />
hanno efficacia a decorrere dal primo giorno<br />
del mese successivo alla data di entrata in<br />
vigore del presente decreto.<br />
Indennità di presenza notturna e festiva<br />
ed altre indennità (introduzione<br />
commi 5 e 6 all’art. 12).<br />
1. A decorrere dal primo giorno del mese<br />
successivo alla data di entrata in vigore del<br />
presente decreto al personale impiegato in<br />
turni di servizio, effettuati tra le ore 22 e le<br />
ore 6, l’indennità di cui all’articolo 8,<br />
comma 1, del biennio economico Polizia<br />
2000-2001 è rideterminata nella misura<br />
lorda di ? 4,10 per ciascuna ora.<br />
2. A decorrere dal 1° gennaio 2002, al personale<br />
chiamato a prestare servizio in attività<br />
di istituto nei giorni di Natale, 26 dicembre,<br />
Capodanno, Pasqua, lunedì di Pasqua,<br />
1° maggio, Ferragosto e 2 giugno, il compenso<br />
di cui al comma 2 dell’art. 12 del<br />
secondo quadriennio normativo Polizia è<br />
rideterminato nella misura lorda di ? 40,00.<br />
3. A decorrere dal primo giorno del mese<br />
successivo alla data di entrata in vigore del<br />
presente decreto, al personale del Corpo di<br />
polizia penitenziaria impiegato in servizi<br />
organizzati in turni, sulla base di ordini formali<br />
di servizio, di sorveglianza, di traduzione<br />
o di piantonamento di detenuti sottoposti<br />
al regime previsto dall’articolo 41-bis della<br />
Legge 26 luglio 1975, n. 354, compete un<br />
compenso per ogni turno giornaliero pari ad<br />
? 12,00 non cumulabile con l’indennità per<br />
servizi esterni.<br />
4. Con la medesima decorrenza di cui al<br />
comma 3, al personale del Corpo forestale<br />
dello Stato preposto all’attività di controllo<br />
del territorio in zone montane, site al di<br />
sopra di 700 metri di altitudine, compete un<br />
compenso aggiuntivo per ogni turno giornaliero<br />
pari ad ? 2,50.<br />
5. Il personale che, pur non essendo collocato<br />
in reperibilità, viene chiamato, per<br />
eccezionali sopravvenute esigenze, ad effettuare<br />
prestazioni lavorative dopo avere già<br />
espletato l’ordinario turno di servizio, percepirà,<br />
per le ore eccedenti, il solo compenso<br />
per lavoro straordinario qualora la prestazione<br />
aggiuntiva venga espletata quale<br />
prosecuzione dell’ordinario turno. Nel caso<br />
in cui vi sia, invece, un’interruzione rispetto<br />
al turno ordinario, oltre al compenso per<br />
lavoro straordinario dovrà essere corrisposta<br />
anche l’indennità di reperibilità nella<br />
misura fissata in sede di accordo per la<br />
ripartizione del fondo per l’efficienza dei
<strong>Sappe</strong>informa<br />
servizi istituzionali.<br />
6. La retribuzione di cui al comma 5 viene<br />
corrisposta anche in favore di coloro che<br />
intervengono per l’espletamento di attività<br />
di polizia giudiziaria al di fuori dell’orario di<br />
servizio.<br />
Indennità di impiego operativo per<br />
attività di aeronavigazione, di volo, di<br />
pilotaggio, di imbarco e di altre indennità<br />
(modifica comma 3 dell’art. 13).<br />
3. Ai fini della prevista corresponsione dell’indennità<br />
di comando navale per il personale<br />
che riveste funzioni e responsabilità<br />
corrispondenti al comando di singole unità<br />
o gruppi di unità navali, di cui all’articolo 10<br />
della legge sulle indennità operative, si provvede<br />
all’individuazione dei titolari di comando<br />
con determinazione delle singole<br />
Amministrazioni interessate di concerto con<br />
il Ministero dell’economia e delle finanze.<br />
Detta indennità spetta anche al personale del<br />
Corpo di Polizia Penitenziaria che svolge le<br />
funzioni di preposto di singole unità o gruppi<br />
di unità navali.<br />
Orario di lavoro (modifica comma 2<br />
dell’art. 16).<br />
1. La durata dell’orario di lavoro è di 36 ore<br />
settimanali.<br />
2. Il personale inviato in servizio fuori sede<br />
che sia impiegato oltre la durata del turno<br />
giornaliero, comprensivo sia dei viaggi che<br />
del tempo necessario all’effettuazione dell’incarico,<br />
anche se il termine del servizio ha<br />
luogo dopo le ore 24:00, è esonerato dall’espletamento<br />
del turno ordinario previsto o<br />
dal completamento dello stesso. Il turno<br />
giornaliero si intende completato anche ai<br />
fini dell’espletamento dell’orario settimanale<br />
d’obbligo.<br />
3. Fermo restando il diritto al recupero, al<br />
personale che per sopravvenute inderogabili<br />
esigenze di servizio sia chiamato<br />
dall’Amministrazione a prestare servizio nel<br />
giorno destinato al riposo settimanale o nel<br />
festivo infrasettimanale è corrisposta una<br />
indennità di ? 5,00 a compensazione della<br />
sola ordinaria prestazione di lavoro giornaliero.<br />
4. Al personale impiegato in turni continuativi,<br />
qualora il giorno di riposo settimanale o<br />
il giorno libero coincida con una festività<br />
infrasettimanale, è concesso un ulteriore<br />
giorno di riposo da fruire entro le quattro<br />
settimane successive.<br />
Congedo ordinario (introduzione<br />
comma 3 all’art. 18).<br />
1. Qualora indifferibili esigenze di servizio<br />
non abbiano reso possibile la completa fruizione<br />
del congedo ordinario nel corso dell’anno,<br />
la parte residua deve essere fruita<br />
entro l’anno successivo. Compatibilmente<br />
con le esigenze di servizio, in caso di motivate<br />
esigenze di carattere personale, il dipendente<br />
deve fruire del congedo residuo entro<br />
il primo semestre dell’anno successivo a<br />
quello di spettanza.<br />
2. Al personale a cui, per indifferibili esigenze<br />
di servizio, venga revocato il congedo<br />
ordinario già concesso compete, sulla base<br />
della documentazione fornita, il rimborso<br />
delle spese sostenute successivamente alla<br />
concessione del congedo stesso e connesse<br />
al mancato viaggio e soggiorno.<br />
3. Ai fini del computo del congedo ordinario<br />
concorre anche il servizio prestato in altri<br />
Corpi di Polizia e nelle Forze Armate.<br />
Fascicolo personale e certificati sanitari<br />
(introduzione dell’art. 19bis).<br />
Per ciascun dipendente l’ufficio del personale<br />
conserva in apposito fascicolo personale<br />
tutti gli atti e i documenti prodotti dall’amministrazione<br />
o dallo stesso dipendente e attinenti<br />
all’attività da lui svolta e ai fatti più<br />
significativi che lo riguardano.<br />
Relativamente agli atti e ai documenti conservati<br />
nel fascicolo personale è assicurata la<br />
riservatezza dei dati personali secondo le<br />
disposizioni vigenti in materia.<br />
L’Amministrazione acquisisce certificati sanitari<br />
privi dell’indicazione della diagnosi,<br />
qualora dallo stesso certificato si evinca che<br />
non trattasi di malattia di carattere psicofisico,<br />
che potrebbe avere una ripercussione<br />
sull’idoneità anche temporanea allo svolgimento<br />
del servizio.<br />
Congedo per la formazione (introduzione<br />
comma 7 all’art. 20).<br />
1. Il personale con almeno cinque anni di<br />
anzianità di servizio maturati presso la stessa<br />
Amministrazione può usufruire del congedo<br />
per la formazione di cui all’articolo 5 della<br />
legge 8 marzo 2000, n. 53, per un periodo<br />
non superiore a undici mesi, continuativo o<br />
frazionato, nell’arco dell’intera vita lavorativa.<br />
2. Il congedo per la formazione è finalizzato<br />
al completamento della scuola dell’obbligo,<br />
al conseguimento del titolo di studio di<br />
secondo grado, del diploma universitario o<br />
di laurea, alla partecipazione ad attività formative<br />
diverse da quelle poste in essere o<br />
finanziate dall’Amministrazione.<br />
3. Il personale che fruisce del congedo per la<br />
formazione viene collocato in aspettativa,<br />
oltre i limiti vigenti, senza assegni e tale<br />
periodo non è computato nell’anzianità di<br />
servizio e non è utile ai fini del congedo ordinario<br />
e del trattamento di quiescenza e previdenza.<br />
4. Il personale che può avvalersi di tale beneficio<br />
non può superare il 3% della forza effettiva<br />
complessiva.<br />
5. Il personale che intende avvalersi del congedo<br />
per la formazione deve presentare<br />
istanza almeno trenta giorni prima dell’inizio<br />
della fruizione del congedo.<br />
6. Il congedo per la formazione può essere<br />
differito con provvedimento motivato per<br />
improrogabili esigenze di servizio, per una<br />
sola volta e per un periodo non superiore a<br />
trenta giorni.<br />
7. Nei limiti delle ordinarie risorse finanziarie<br />
destinate alla formazione ed all’aggiornamento<br />
del personale possono anche essere<br />
erogate borse di studio del valore corrispondente<br />
all’iscrizione ai suddetti corsi.<br />
Congedo parentale (introduzione<br />
commi 9 e 10 all’art. 21).<br />
1. In deroga a quanto previsto dall’articolo<br />
34 del testo unico a tutela della maternità, al<br />
personale con figli minori di tre anni che<br />
intende avvalersi del congedo parentale previsto<br />
dall’articolo 32 del medesimo testo<br />
unico, è concesso il congedo straordinario di<br />
cui all’articolo 15 del primo quadriennio<br />
normativo polizia, sino alla misura complessiva<br />
di quarantacinque giorni, anche frazionati,<br />
nell’arco del triennio e comunque entro<br />
il limite massimo annuale previsto per il<br />
medesimo istituto. Le disposizioni del presente<br />
comma si applicano anche ai fini della<br />
definizione dei procedimenti in corso alla<br />
data di entrata in vigore del presente decreto.<br />
2. Ai fini dell’esercizio del diritto di cui al<br />
comma 1, il personale è tenuto, salvo casi di<br />
oggettiva impossibilità, a preavvisare l’ufficio<br />
di appartenenza almeno quindici giorni<br />
prima della data di inizio del congedo.<br />
3. In caso di malattia del figlio di età non<br />
superiore a tre anni i periodi di congedo di<br />
cui all’articolo 47 del testo unico a tutela<br />
della maternità non comportano riduzione<br />
del trattamento economico, fino ad un massimo<br />
di cinque giorni lavorativi nell’arco di<br />
ciascun anno oltre il limite dei quarantacinque<br />
giorni di cui al comma 1.<br />
4. In caso di malattia del figlio di età compresa<br />
tra i tre e gli otto anni ciascun genitore<br />
ha diritto ad astenersi alternativamente<br />
dal lavoro nel limite di cinque giorni lavorativi<br />
annui per i quali non viene corrisposta<br />
alcuna retribuzione.<br />
5. In caso di parto prematuro alle lavoratrici<br />
madri spettano i periodi di congedo di maternità<br />
non goduti prima della data presunta del<br />
parto che vengono aggiunti al periodo di<br />
astensione dopo il parto. Qualora il figlio<br />
nato prematuro abbia necessità di un periodo<br />
di degenza presso strutture ospedaliere pubbliche<br />
o private, la madre ha facoltà di<br />
riprendere effettivo servizio richiedendo, previa<br />
presentazione di un certificato medico<br />
attestante la sua idoneità al servizio, la fruizione<br />
del restante periodo di congedo obbligatorio<br />
post-partum e del periodo ante-partum,<br />
qualora non fruito, a decorrere dalla<br />
data di effettivo rientro a casa del bambino.<br />
6. Nei casi di adozione o di affidamento<br />
preadottivo nazionale ed internazionale di<br />
cui agli articoli 36 e 37 del testo unico a<br />
tutela della maternità, è concesso un corrispondente<br />
periodo di congedo straordinario<br />
senza assegni non computabile nel limite dei<br />
quarantacinque giorni annui. Tale periodo<br />
di congedo non riduce le ferie e la tredicesima<br />
mensilità ed è computato nell’anzianità<br />
di servizio.<br />
7. Alle lavoratrici madri collocate in congedo<br />
di maternità è attribuito il trattamento<br />
economico ordinario nella misura intera.<br />
8. I riposi giornalieri di cui agli articoli 39 e<br />
seguenti del testo unico a tutela della maternità<br />
non incidono sul periodo di congedo<br />
ordinario e sulla tredicesima mensilità.<br />
9. In conformità a quanto previsto all’art.<br />
42bis del D.L.vo n. 151/2001, il genitore<br />
dipendente con figli minori fino a tre anni di<br />
il Contratto<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong> 31
<strong>Sappe</strong>informa<br />
il Contratto<br />
32<br />
età è assegnato, a richiesta, anche in modo<br />
frazionato e per un periodo complessivamente<br />
non superiore a tre anni, ad una sede<br />
di servizio ubicata nella stessa provincia o<br />
regione nella quale l’altro genitore esercita<br />
la propria attività lavorativa.<br />
10. Anche il coniuge convivente con soggetto<br />
disabile in situazione di gravità ha diritto<br />
a fruire del congedo di cui all’art. 42,<br />
comma 5, del D. L.vo 26 marzo 2001, n.<br />
151.<br />
Distacchi particolari per il personale<br />
(introduzione art. 21 bis).<br />
Nell’ipotesi in cui non sia possibile dare<br />
corso al trasferimento di cui all’art. 33,<br />
comma 5, della Legge n. 104/92 per assenza<br />
di posto disponibile nella sede,<br />
l’Amministrazione provvede a distaccare<br />
temporaneamente il dipendente nella stessa<br />
sede, in sovrannumero, in attesa che si verifichi<br />
la disponibilità nell’organico, indipendentemente<br />
da ogni altra circostanza contingente.<br />
Il dipendente eletto a cariche politiche nelle<br />
amministrazioni locali è temporaneamente<br />
assegnato alla sede più vicina tra quelle<br />
appartenenti ad altra circoscrizione o collegio<br />
per l’intera durata del mandato.<br />
Diritto allo studio (introduzione<br />
comma 3 all’art. 22).<br />
1. Per la preparazione ad esami universitari<br />
o post-universitari, nell’ambito delle 150<br />
ore per il diritto allo studio di cui all’articolo<br />
78 del decreto del Presidente della<br />
Repubblica 28 ottobre 1985, n. 782, possono<br />
essere attribuite e conteggiate le quattro<br />
giornate immediatamente precedenti agli<br />
esami sostenuti in ragione di sei ore per<br />
ogni giorno. Il personale, in tali giornate,<br />
non può comunque essere impiegato in servizio.<br />
2. Le disposizioni di cui all’articolo 20,<br />
comma 1, del secondo quadriennio normativo<br />
Polizia si applicano anche in caso di<br />
corsi organizzati presso le Aziende sanitarie<br />
locali.<br />
3. I benefici di cui al comma 1 sono riconosciuti<br />
anche in ipotesi di corsi svolti al di<br />
fuori della sede di servizio (nel caso di<br />
iscrizioni precedenti all’assegnazione).<br />
Norme di garanzia (modifica comma 2<br />
dell’art. 29).<br />
La corretta applicazione del titolo II del presente<br />
decreto è assicurata anche mediante<br />
l’attivazione delle procedure di raffreddamento<br />
dei conflitti previste dall’articolo 8<br />
del decreto sulle procedure.<br />
2. Qualora in sede di applicazione delle<br />
materie regolate dal presente decreto e dall’accordo<br />
quadro di amministrazione siano<br />
rilevate, in sede centrale o periferica, violazioni<br />
delle procedure del sistema delle relazioni<br />
sindacali di cui all’articolo 23 o insorgano<br />
conflitti fra le amministrazioni e le<br />
Organizzazioni sindacali nazionali sulla loro<br />
corretta applicazione, può essere formulata,<br />
da ciascuna delle parti alla commissione<br />
paritetica di cui al comma 3, richiesta scritta<br />
di esame della questione controversa con<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong><br />
la specifica e puntuale indicazione dei fatti e<br />
degli elementi di diritto sui quali la stessa si<br />
basa. Entro quindici giorni successivi dalla<br />
richiesta, la predetta commissione si riunisce<br />
per un esame della questione controversa,<br />
predisponendo, entro 15 giorni dalla<br />
prima seduta, un parere vincolante nel merito<br />
reso a maggioranza dei presenti, al quale<br />
le parti si conformano, che successivamente<br />
è inviato all’ufficio nel quale la controversia<br />
stessa è insorta. Di tale parere è data conoscenza<br />
a tutte le sedi centrali e periferiche<br />
dell’amministrazione.<br />
3. Presso ciascuna delle amministrazioni<br />
interessate, è istituita, entro tre mesi dalla<br />
data di entrata in vigore del presente decreto,<br />
per i fini di cui al comma 2, una commissione<br />
presieduta da un rappresentante dell’amministrazione<br />
e composta in pari numero da<br />
rappresentanti dell’amministrazione e da un<br />
rappresentante per ognuna delle organizzazioni<br />
sindacali firmatarie dell’ipotesi di<br />
accordo recepita dal presente decreto.<br />
4. Le richieste di esame di cui al comma 2,<br />
avanzate dai dirigenti degli uffici centrali e<br />
periferici delle amministrazioni o dalle<br />
Organizzazioni sindacali firmatarie dell’accordo<br />
recepito con il presente decreto, devono<br />
essere inoltrate all’ufficio per le relazioni<br />
sindacali di ciascuna amministrazione, che<br />
cura gli adempimenti conseguenti.<br />
Buono-pasto (modifica comma 1 e<br />
introduzione comma 2 all’art. 37).<br />
1. Il buono pasto giornaliero di cui l’articolo<br />
35 del secondo quadriennio normativo<br />
Polizia è fissato nell’importo di ? 9,00 e,<br />
comunque, non potrà essere inferiore all’importo<br />
stabilito per il personale del comparto<br />
ministeri.<br />
2. Il predetto buono pasto va comunque corrisposto<br />
in qualunque condizione di disagio<br />
ambientale e operativa, da specificare da<br />
parte dell’amministrazione entro 60 giorni<br />
dalla data di entrata in vigore del presente<br />
decreto.<br />
Tutela assicurativa (modifica comma 1<br />
dell’art. 39).<br />
1. A decorrere dal 1° gennaio 2002, ai fini<br />
della stipula di convenzioni da destinare alla<br />
copertura della responsabilità civile ed<br />
amministrativa per gli eventi dannosi non<br />
dolosi causati a terzi dal personale delle<br />
forze di polizia nello svolgimento della propria<br />
attività istituzionale, nonché impiegato<br />
in qualità di autista di autoveicolo<br />
dell’Amministrazione per i danni causati allo<br />
stesso non dolosamente, la somma di cui<br />
all’articolo 16, comma 4, della legge finanziaria<br />
2002 è ripartita, per le Forze di polizia<br />
ad ordinamento civile, come segue:<br />
a) Polizia di Stato, ? 530.000,00;<br />
b) Polizia penitenziaria, ? 330.000,00;<br />
c) Corpo forestale dello Stato, ? 120.000,00.<br />
Comitato paritetico sul fenomeno del<br />
mobbing (introduzione art. 41).<br />
1. Le parti prendono atto che nelle pubbliche<br />
amministrazioni sta emergendo, sempre con<br />
maggiore frequenza, il fenomeno del mobbing,<br />
inteso come forma di violenza morale o<br />
psichica in occasione di lavoro - attuato dal<br />
datore di lavoro o da altri dipendenti - nei<br />
confronti di un lavoratore. Esso è caratterizzato<br />
da una serie di atti, atteggiamenti o<br />
comportamenti, diversi e ripetuti nel tempo<br />
in modo sistematico ed abituale, aventi connotazioni<br />
aggressive, denigratorie e vessatorie<br />
tali da comportare un degrado delle condizioni<br />
di lavoro, idoneo a compromettere la<br />
salute o la professionalità o la dignità del<br />
lavoratore stesso nell’ambito dell’ufficio di<br />
appartenenza o, addirittura, tale da escluderlo<br />
dal contesto lavorativo di riferimento.<br />
2. In relazione al comma 1, le parti , anche<br />
con riferimento alla risoluzione del<br />
Parlamento Europeo del 20 settembre 2001<br />
riconoscono la necessità di avviare adeguate<br />
ed opportune iniziative al fine di contrastare<br />
la diffusione di tali situazioni, che assumono<br />
rilevanza sociale, nonché di prevenire il verificarsi<br />
di possibili conseguenze pericolose<br />
per la salute fisica e mentale del lavoratore<br />
interessato e, più in generale, migliorare la<br />
qualità e la sicurezza dell’ambiente di lavoro.<br />
3. Nell’ambito delle forme di partecipazione<br />
previste sono, pertanto, istituiti, entro sessanta<br />
giorni dall’entrata in vigore del presente<br />
contratto, specifici Comitati Paritetici<br />
presso ciascuna amministrazione con i<br />
seguenti compiti:<br />
a) raccolta dei dati relativi all’aspetto quantitativo<br />
e qualitativo del fenomeno del mobbing<br />
in relazione alle materie di propria<br />
competenza;<br />
b) individuazione delle possibili cause del<br />
fenomeno, con particolare riferimento alla<br />
verifica dell’esistenza di condizioni di lavoro<br />
o fattori organizzativi e gestionali che possano<br />
determinare l’insorgere di situazioni persecutorie<br />
o di violenza morale;<br />
c) formulazione di proposte di azioni positive<br />
in ordine alla prevenzione e alla repressione<br />
delle situazioni di criticità, anche al<br />
fine di realizzare misure di tutela del dipendente<br />
interessato;<br />
d) formulare proposte per la definizione dei<br />
codici di condotta.<br />
4. Le proposte formulate dai Comitati vengono<br />
presentate alle Amministrazioni per i<br />
conseguenti adempimenti tra i quali rientrano,<br />
in particolare, la costituzione ed il funzionamento<br />
di sportelli di ascolto, nell’ambito<br />
delle strutture esistenti, l’istituzione della<br />
figura del consigliere/consigliera di fiducia<br />
nonché la definizione dei codici, sentite le<br />
organizzazioni sindacali firmatarie.<br />
5. Le modalità di costituzione dei Comitati<br />
sono definite in sede di Accordo Quadro<br />
nazionale.<br />
6. Le Amministrazioni favoriscono l’operatività<br />
dei Comitati e garantiscono tutti gli strumenti<br />
idonei al loro funzionamento. I<br />
Comitati sono tenuti a svolgere una relazione<br />
annuale sull’attività svolta.<br />
7. I Comitati di cui al presente articolo<br />
rimangono in carica per la durata di un quadriennio<br />
e comunque fino alla costituzione<br />
dei nuovi. I componenti dei Comitati non<br />
possono essere rinnovati. k.<br />
•
l’Ultima Pagina Pagina<br />
la lettera<br />
A proposito di Traduzioni...<br />
Sono un’Assistente Capo della Polizia Penitenziaria in servizio<br />
presso il NTP della Casa Circondariale di Termini<br />
Imerese (Pa).<br />
Vorrei cortesemente chiarimenti su alcune questioni.<br />
Mi è successo più volte di rientrare da una missione dopo<br />
mezzanotte con inizio di servizio alle ore 04.00 eppure mi<br />
si dice che, nonostante abbia fatto più di 20 ore di servizio,<br />
la mattina devo rientrare per completare la rimanenza<br />
dell’orario di servizio altrimenti sono passibile di rapporto<br />
disciplinare. E’ possibile che questo accada?<br />
Da un po’ di tempo a questa parte, inoltre, andiamo fuori<br />
Sicilia per traduzione, precisamente presso la Casa<br />
Circondariale di Catanzaro, giunti sul posto siamo costretti<br />
a pernottare in una caserma fatiscente, in pessime condizioni,<br />
che a dire dell’A.D. è a norma; faccio presente<br />
solamente che le stanze non sono attrezzate come previsto<br />
dall’Accordo Quadro, mancano i sanitari, sono con più<br />
posti letto, le docce perdono acqua da tutte le parti, le<br />
luci non funzionano, le lenzuola e le federe sono usurate<br />
al punto da non capire a chi fossero appartenute: insomma<br />
come dire: «zitto e cammina sempre».<br />
Ringrazio per la risposta che vorrete darmi.<br />
Lettera firmata<br />
Non è la prima segnalazione che ci arriva sugli inconvenienti<br />
segnalati dal collega di Termini Imerese.<br />
Speriamo però che sia l’ultima o, comunque una delle<br />
ultime.<br />
L’intenzione del <strong>Sappe</strong> è, infatti, quella di dirimere -<br />
una volta per tutte - ogni questione riguardante le<br />
Traduzioni in sede contrattuale o di Accordo Quadro<br />
Nazionale. E’ necessario, infatti, che alcune regole<br />
(come il riposo obbligatorio al ritorno da traduzioni<br />
di lunga durata) vengano codificate chiaramente.<br />
Spero che questo avvenga nei tempi più rapidi possibili.<br />
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34<br />
Polizia Penitenziaria - SGS / numero <strong>142</strong> - luglio / agosto <strong>2007</strong>
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Direzione Generale:<br />
Lungotevere<br />
di Pietra Papa, 21<br />
00146 Roma<br />
Intermediario Finanziario UIC n.37323<br />
in convenzione con<br />
Siamo presenti a: MILANO, TORINO, PADOVA, FIRENZE, ROMA, NAPOLI, FOGGIA,<br />
LECCE, TARANTO, REGGIO CALABRIA, CAGLIARI, SASSARI, PALERMO, TRAPANI<br />
A richiesta verrà consegnata, prima della stipula, una copia completa del contratto per la valutazione del contenuto.