PP 142/2007 - Sappe

Sport
Lara
Liotta*
Redazione Sportiva
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Fiamme Azzurre
orgoglio sportivo del Corpo
8
I
I 25 luglio 1983 è la data storica in
cui il Gruppo Sportivo Fiamme
Azzurre fu costituito ed entrò a far
parte della famiglia dell’Amministrazione
Penitenziaria.
Un lieto evento fortemente voluto
dall’allora Vice Direttore dell’Ufficio
Secondo della Direzione Generale
degli Istituti di Prevenzione e Pena
Cons. Condemi, insieme al Comandante
del Corpo degli Agenti di
Custodia Gabrielli, con il forte sostegno
esterno dell’olimpionico
Mennea, oro nei 200 m a Mosca ’80.
Collaboratore del Comandante del
Corpo era Giuseppe Mammone, al
quale il sodalizio sportivo sarà affidato
senza soluzione di continuità,
se si escludono gli anni dal 1992 al
1997 in cui il gruppo fu diretto da
Giovanni Bonanni.
Quello è stato il giorno in cui nel
mondo dello sport professionistico
“in divisa” si è affacciata una realtà
nuova, e per molti aspetti innovatrice,
accanto a quella dei già esistenti
corpi militari e di polizia.
La Polizia di Stato con le Fiamme
Oro iniziò l’attività nel 1954.
Era il 1964 quando i carabinieri
crearono le dieci sezioni del loro
Polizia Penitenziaria - SGS / numero 142 - luglio / agosto 2007
settore sportivo, e bisogna tornare
indietro di un secolo per risalire alle
origini del GS Fiamme Gialle, presente
per la prima volta a Torino nel
1911, alle manifestazioni ginniche
indette per la celebrazione del
Cinquantenario dell’Unità d’Italia.
I pochi esempi danno la dimensione
di come, complici con il talento
degli atleti i tanti anni di militanza
di vantaggio, quei gruppi fossero
già una realtà consolidata e di brillanti
tradizioni quando le Fiamme
Azzurre si affacciarono nella scena
dello sport professionistico.
Una sfida difficile da affrontare
quando i pionieri del settore sembrano
aver dettato tutte le regole del
gioco, con poco altro da aggiungere
ed il rischio “brutta copia” in
agguato.
Fortunatamente però, il Gruppo
Sportivo della Polizia Penitenziaria
il ruolo di matricola lo ha vestito per
poco e senza timori reverenziali nei
confronti di nessuno, proiettata fin
dagli esordi verso i successi che oggi
si possono annoverare in ogni suo
settore, conquistati attraverso un
lavoro di impronta altamente professionistica
e del tutto personale.
Le prime affiliazioni nel 1985, con
l’atletica ed il pentathlon moderno.
In maniera oculata furono arruolati
degli juniores dalle ottime prospettive
che non tardarono a dare i
primi risultati ed ad acquisire un’esperienza
ed un bagaglio tecnico
così importante da farli entrare poi
nei quadri della sezione dei giorni
nostri.
Nel 1987 i primi titoli nazionali
assoluti e con Giuliano Baccani la
prima medaglia europea nei 5000 m
a Birmingham.
Nel 1988 arrivano pregevoli record
nazionali nell’asta e nell’alto
indoor, raggiunti da Giorgio Grassi
con 5.50 m e da Fabrizio Borellini
con 2.30 m.
Sempre nell’atletica nel 1990
Alessandro Floris centra l’oro a
Glasgow nei 200 m.
Nel 1991 il primo titolo di società
assoluto su pista.
La prima volta alle olimpiadi per i
nostri colori fu ad opera del pentatleta
Roberto Bomprezzi a Seul ’88.
Per la medaglia vinta per sé e consegnata
alla storia del gruppo, Roberto
dovrà attendere Barcellona ’92,
nella gara squadre, un ottimo bronzo,
a fare da apripista alle altre raggiunte
in seguito.
Dopo queste tante “prime volte”
arriviamo ai giorni nostri con una
serie incredibile di risultati.
Risultati che meritano più avanti
una menzione particolare per tutte
le sezioni esistenti, che di pari passo
sono cresciute in numero e qualità.
Decisivo, da questo punto di vista, è
stato il DPR del 30 aprile 2002 n°
132, uno strumento normativo col
quale il Ministero della Giustizia e
le Fiamme Azzurre sono stati i primi