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Ricette tipiche del territorio piemontese - Piemonte Agri

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Dopo il 1969, le pubblicazioni sulla cucina vercellese si sono moltiplicate,<br />

focalizzandosi sempre più su quei piatti tipici che abbiamo visto essere<br />

un’elaborazione urbana di piatti festivi contadini. La deindustrializzazione <strong>del</strong>la<br />

regione ha ulteriormente aggiunto argomenti alla nostalgia per una vicinanza alla<br />

terra che si colloca ormai a una generazione o più di distanza. La globalizzazione<br />

percepita come minaccia e perdita d’identità ha suggerito l’investimento in un<br />

“ritorno al locale” talvolta venato di localismo. Soprattutto, si è resa necessaria la<br />

riconversione <strong>del</strong>l’uso <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> verso un nuovo mo<strong>del</strong>lo adeguato a<br />

un’economia postindustriale, terziarizzata e informatizzata: non per nulla gli<br />

amministratori locali di ogni posizione politica hanno puntato sulla valorizzazione<br />

dei patrimoni enogastronomici. Ai libri di cucina locale pubblicati a Vercelli (per<br />

esempio: Francesco Pasino, Divagazioni gastronomiche vercellesi: le ricette dei<br />

poveri, Biella, Unione Biellese, s.d.; Domenico Roccia, Gastronomia vercellese,<br />

Vercelli, Accademia Italiana di cucina, 1972; Giacomo Grasso, Vercelli nel piatto,<br />

Vercelli, 2001), si sono aggiunti le guide al turismo enogastronomico e gli atlanti<br />

dei prodotti tipici, tutti intenti a scandagliare sempre più a fondo il retaggio rurale<br />

<strong>del</strong>la gastronomia vercellese, senza più alcuna remora nell’esplorarne ogni livello<br />

sociale. Un esempio è l’inclusione tra i piatti tipici <strong>del</strong>la ciburea, uno stufato di<br />

frattaglie d’oca con patate e verza, emblematico <strong>del</strong>la cucina povera di fine<br />

Ottocento­inizio Novecento (zampe, testa e interiora <strong>del</strong>l’oca si potevano<br />

acquistare al mercato per pochi soldi). Allo stesso modo, i ristoranti raccomandati<br />

dalle guide alla città, come la guida <strong>del</strong> Touring nelle edizioni <strong>del</strong> 2000 e <strong>del</strong><br />

2002, ora ribattezzata Turismo gastronomico in Italia, sono quasi esclusivamente<br />

ristoranti specializzati nella cucina di <strong>territorio</strong>.

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