lo sviluppo delle casse rurali trentine nel 2002 - Cassa Centrale Banca

CASSA CENTRALE DELLE CASSE RURALI TRENTINE - BCC NORD EST
Società per azioni
Sede legale e direzione generale in
Trento (C.A.P. 38100)
Via Segantini, 5
Tel. 0461/313111
Telefax 0461/313119
Capitale sociale Euro 140.400.000 di cui versati 107.640.000
Codice fiscale, partita I.V.A. e numero di iscrizione al registro delle Imprese di Trento 00232480228
Codice ABI 3599/8
Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo

INDICE
RELAZIONE AL BILANCIO 31 DICEMBRE 2002 9
pag.
NOTE INTRODUTTIVE DI CARATTERE GENERALE 13
Scenario macroeconomico di riferimento 13
L’economia del Nord Est:Trentino,Veneto, Friuli-Venezia Giulia 16
Il sistema bancario italiano 23
LO SVILUPPO DELLE CASSE RURALI TRENTINE NEL 2002 26
ATTIVITÀ DELLA CASSA CENTRALE 33
SETTORE FINANZIARIO 33
Finanza Integrata 33
Titoli di proprietà 34
Gestioni Patrimoniali 35
Attività commerciale Finanza 36
SETTORE CREDITIZIO E MARKETING 37
Crediti ordinari 37
Crediti istituzionali 38
Marketing 38
SETTORE SISTEMI DI PAGAMENTO 41
Tesorerie accentrate Enti Pubblici 41
Incassi e pagamenti 41
Gestione contante 42
Estero 44
STRUTTURA TECNICA ED ORGANIZZATIVA 45
Organizzazione e Amministrazione 45
Risorse umane 46
Controlli direzionali 47
Controllo di Gestione 48
Relazioni esterne 48
STRUTTURA PATRIMONIALE E CONTO ECONOMICO 50
STATO PATRIMONIALE ATTIVO 50
STATO PATRIMONIALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 51

CONTO ECONOMICO 52
Capitale sociale 53
Raccolta 54
Impieghi 55
Crediti ad andamento anomalo 55
Titoli di proprietà 55
Partecipazioni 56
DINAMICA REDDITUALE E RISULTATO D’ESERCIZIO 58
Conto economico 58
Utile dell’esercizio 59
FATTI DI RILIEVO INTERVENUTI SUCCESSIVAMENTE AL
31.12.2002 E PREVEDIBILE EVOLUZIONE DELLA GESTIONE 60
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 61
RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE 69
BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2002 75
Stato patrimoniale 76
Garanzie e Impegni 78
Conto economico 79
LA NOTA INTEGRATIVA 81
PARTE A - Criteri di valutazione 83
PARTE B - Informazioni sullo stato patrimoniale 88
PARTE C - Informazioni sul conto economico 124
PARTE D - Altre informazioni 135
RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE 137
FINANCIAL STATEMENT AS AT DECEMBER 31, 2002 139
GESCHÄFTSBERICHT 2002 143

CARICHE SOCIALI
PER IL TRIENNIO 2001-2003
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Presidente:
Vice Presidente:
Consiglieri:
*
*
*
*
*
Franco Senesi
Marco Modena
Guerrino Beccari
Enzo Boso
Luciano Braito
Luigi Cristoforetti
Girolamo Da Dalto
Augusto Defant
Italo Garbari
Giorgio Melchiori
Adriano Orsi
Gianfranco Redolf
Giorgio Simion
Riccardo Vidi
Ermanno Villotti
COLLEGIO SINDACALE
Presidente:
Sindaci effettivi:
Mauro Conzatti
Marco Dell’Eva
Antonio Maffei
Sindaci supplenti:
Renato Dalpalù
Claudio Tonelli
DIRETTORE GENERALE
Mario Sartori
VICE DIRETTORE GENERALE
Romeo Dallachiesa
* componenti il Comitato Esecutivo

ASSEMBLEA
ORDINARIA DEI SOCI
CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA
I Signori azionisti sono convocati in Assemblea ordinaria presso la Sala Don Guetti della Cassa
Centrale delle Casse Rurali Trentine e delle Banche di Credito Cooperativo del Nord Est Società per
Azioni in Trento, Via Vannetti alle ore 16.00 del giorno 30 aprile 2003 in prima convocazione ed,
occorrendo, alle ore 10.30 del giorno 31 maggio 2003, presso l’Hotel Du Lac Et Du Parc di Riva
del Garda (TN), Viale Rovereto n. 44, in seconda convocazione per discutere e deliberare sul
seguente
ORDINE DEL GIORNO
1. Presentazione del bilancio al 31 dicembre 2002 (Stato Patrimoniale, Conto Economico, Nota
Integrativa), relazione sulla gestione del Consiglio di Amministrazione e Relazione del Collegio
dei Sindaci; approvazione degli stessi e destinazione degli utili;
2. Nomina Amministratori ed autorizzazione ai sensi e per gli effetti dell’art. 2390 del codice civile;
3. Regolamento per la designazione dei candidati alle cariche sociali.
Per l’ammissione all’assemblea valgono le disposizioni di legge e dello statuto sociale.
Trento, 27 marzo 2003.
p. il CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Il Presidente
Senesi geom. Franco

RELAZIONE
DEGLI AMMINISTRATORI
SULLA GESTIONE

Signori Rappresentanti delle Società azioniste,
l’anno 2002 rappresenta sicuramente una tappa storica nella vita della nostra Società.
La positiva conclusione dell’operazione di aumento del capitale sociale deliberata dall’Assemblea
Straordinaria dello scorso 12 settembre, realizza infatti due importanti obiettivi: il primo, finanziario,
è fondamentale per la consistenza patrimoniale della banca, il secondo, societario, è di una portata
tale che solo l’analisi e la lettura dell’elenco dei Soci vecchi e nuovi, bancari e non, ordinari e privilegiati,
pubblici e privati, veneti e friulani, trentini e della Venezia Giulia, ci consente di comprenderne
appieno il valore che nella nuova denominazione sociale trova la sua sintesi:
I nostri “Soci ordinari”:
Casse Rurali
Trentine
• FEDERAZIONE TRENTINA DELLE COOPERATIVE
• FONDO COMUNE DELLE CASSE RURALI TRENTINE
• CASSA RURALE DI ALDENO E CADINE - B.C.C.
• CASSA RURALE ALTA VALLAGARINA - B.C.C.
• CASSA RURALE ALTA VAL DI FIEMME - B.C.C.
• CASSA RURALE ALTA VALDISOLE E PEJO - B.C.C.
• CASSA RURALE ALTO CHIESE - B.C.C.
• CASSA RURALE DI ARCO - GARDA TRENTINO - B.C.C.
• CASSA RURALE BASSA ANAUNIA - B.C.C.
• CASSA RURALE BASSA VALLAGARINA - B.C.C.
• CASSA RURALE DELLA BASSA VALSUGANA - B.C.C.
• CASSA RURALE DELLA BASSA VALLE DI FIEMME - B.C.C.
• CASSA RURALE DI BRENTONICO - B.C.C.
• CASSA RURALE DI CALDONAZZO - B.C.C.
• CASSA RURALE DI CAMPITELLO E CANAZEI - B.C.C.
• CASSA RURALE DI CASTELLO TESINO - B.C.C.
• CASSA RURALE DI CAVARENO - B.C.C.
• CASSA RURALE CENTROFIEMME - CAVALESE - B.C.C.
• CASSA RURALE CENTRO VALSUGANA - B.C.C.
• CASSA RURALE CONDINO - B.C.C.
• CASSA RURALE D’ANAUNIA - B.C.C.
• CASSA RURALE DI DARZO - LODRONE - B.C.C.
• CREDITO COOPERATIVO DELL’ALTO GARDA
• CASSA RURALE DI FOLGARIA - B.C.C.
• CASSA RURALE DI GIOVO - B.C.C.
• CASSA RURALE GIUDICARIE PAGANELLA - B.C.C.
• CASSA RURALE DI IAVRE’ - B.C.C.
• CASSA RURALE DI ISERA - B.C.C.
• CASSA RURALE LAVIS - VALLE DI CEMBRA - B.C.C.
• CASSA RURALE DI LEDRO - B.C.C.
• CASSA RURALE LEVICO TERME - B.C.C.
10

• CASSA RURALE DI LIZZANA - B.C.C.
• CASSA RURALE LOMASO - B.C.C.
• CASSA RURALE DI MEZZOCORONA - B.C.C.
• CASSA RURALE DI MEZZOLOMBARDO E SAN MICHELE ALL’ADIGE - B.C.C.
• CASSA RURALE DI MOENA - B.C.C.
• CASSA RURALE MORI - VAL DI GRESTA - B.C.C.
• CASSA RURALE NOVELLA E ALTA ANAUNIA - B.C.C.
• CASSA RURALE DI OLLE - B.C.C.
• CASSA RURALE DI PERGINE VALSUGANA - B.C.C.
• CASSA RURALE PINETANA FORNACE E SEREGNANO - B.C.C.
• CASSA RURALE PINZOLO - B.C.C.
• CASSA RURALE DI QUADRA - FIAVE’ - B.C.C.
• CASSA RURALE DI RABBI E CALDES - B.C.C.
• CASSA RURALE RONCEGNO - B.C.C.
• CASSA RURALE DI ROVERE’ DELLA LUNA - B.C.C.
• CASSA RURALE DI ROVERETO - B.C.C.
• CASSA RURALE DI SAMONE - B.C.C.
• CASSA RURALE DI SAONE - B.C.C.
• CASSA RURALE DI SCURELLE - B.C.C.
• CASSA RURALE DI SOPRAMONTE - B.C.C.
• CASSA RURALE DI SPIAZZO - B.C.C.
• CASSA RURALE DI STREMBO, BOCENAGO E CADERZONE - B.C.C.
• CASSA RURALE DI TASSULLO E NANNO - B.C.C.
• CASSA RURALE DI TIONE, RAGOLI E MONTAGNE - B.C.C.
• CASSA RURALE DI TUENNO-VAL DI NON - B.C.C.
• CASSA RURALE DI TRENTO - B.C.C.
• CASSA RURALE DELLA VALLE DEI LAGHI - B.C.C.
• CASSA RURALE VALLI DI PRIMIERO E VANOI - B.C.C.
• FEDERAZIONE VENETA DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO
• BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELL’ALTA PADOVANA
• BANCA ALTO VICENTINO - CREDITO COOPERATIVO - SCHIO
• BANCA DEL CREDITO COOPERATIVO DEL BASSO VERONESE
• BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CARTURA (PADOVA)
• CENTROMARCA BANCA - CREDITO COOPERATIVO
• BANCA DEI COLLI EUGANEI - CREDITO COOPERATIVO - LOZZO ATESTINO
• CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI CORTINA D’AMPEZZO E DELLE DOLOMITI CREDITO COOPERATIVO
• BANCA DI CREDITO COOPERATIVO EUGANEA DI OSPEDALETTO EUGANEO (PD)
• BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI LUSIA E CAVAZZANA (ROVIGO)
• BANCA MARANO CREDITO COOPERATIVO DELLA VALPOLICELLA (VERONA)
• BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI MARCON - VENEZIA
• BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DEL MEDIO POLESINE - VILLADOSE (ROVIGO)
• BANCA DI CREDITO COOPERATIVO PADANA ORIENTALE - ROVIGO
• BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI PEDEMONTE
• BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI PIOVE DI SACCO
• BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLE PREALPI (TARZO-TREVISO)
• CASSA RURALE E ARTIGIANA DI ROANA - CREDITO COOPERATIVO
• BANCA DI ROMANO E S. CATERINA - CREDITO COOPERATIVO (VI)
• BANCA S. BIAGIO DEL VENETO ORIENTALE DI CESAROLO E FOSSALTA DI PORTOGRUARO - B.C.C.
• BANCA SAN GIORGIO E VALLE AGNO - CREDITO COOPERATIVO DI FARA VIC.
11

• BANCA DI CREDITO COOPERATIVO - S. STEFANO - MARTELLAGO
• BANCA DI CREDITO COOPERATIVO SANTA MARIA ASSUNTA - ADRIA
• CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI TREVISO - CREDITO COOPERATIVO
• BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DEL VENEZIANO
• BANCA DI VERONA CREDITO COOPERATIVO CADIDAVID
• CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI VESTENANOVA CREDITO COOPERATIVO
• FEDERAZIONE DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO DEL FRIULI-VENEZIA GIULIA
• CREDITO COOPERATIVO FRIULI
• BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BASILIANO
• BANCA DI CARNIA E GEMONESE - CREDITO COOPERATIVO
• BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI FIUMICELLO ED AIELLO DEL FRIULI (UD)
• BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DEL FRIULI CENTRALE
• BANCA DI UDINE CREDITO COOPERATIVO
• BANCA DI CREDITO COOPERATIVO PORDENONESE
• BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI SAN GIORGIO E MEDUNO
• CREDITO COOPERATIVO - CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI LUCINICO FARRA E CAPRIVA
• BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI STARANZANO
• BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI TURRIACO
• BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI VILLESSE
• BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DEL CARSO
• CAVIT CANTINA VITICOLTORI CONSORZIO CANTINE SOCIALI DEL TRENTINO
• CON.SOLIDA
• CONSORZIO LAVORO AMBIENTE
• CONSORZIO MELINDA
• CONSORZIO PROVINCIALE PER L’ABITAZIONE ACLI - CASA G.VERONESI
• PROMOCOOP TRENTINA
• SAIT CONSORZIO DELLE COOPERATIVE DI CONSUMO TRENTINE
• TRENTINGRANA CONSORZIO DEI CASEIFICI SOCIALI E DEI PRODUTTORI LATTE TRENTINI
I nostri “Soci privilegiati”:
PROVINCIA
AUTONOMA
DI TRENTO
• COOPERSVILUPPO
• COOPERATIVA PROVINCIALE GARANZIA FIDI
12

Una breve analisi del contesto economico internazionale, nazionale e del Nord Est introdurrà i
dati patrimoniali ed economici.
NOTE INTRODUTTIVE DI CARATTERE GENERALE
Scenario macroeconomico di riferimento
Il 2002 si era aperto all’insegna di un cauto ottimismo fondato sulle aspettative di un rapido
superamento della crisi economica che era seguita agli eventi dell’11 settembre. La momentanea
ripresa dei mercati azionari aveva fatto sperare nell’imminente inizio di una nuova fase espansiva.
Le aspettative dei primi mesi non hanno però trovato riscontro concreto nella realtà dei fatti: la
recessione mondiale è stata frenata dalle politiche monetarie espansive messe in atto dalla Federal
Reserve e dalla Banca Centrale Europea, ma la ripresa produttiva stenta a decollare.
Il rischio di una nuova guerra, l’allarme terrorismo, gli scandali finanziari hanno contribuito a
rendere più incerte le prospettive economiche ed hanno quindi influenzato negativamente, rendendoli
più cauti e timorosi, i comportamenti di imprese e famiglie.
Il 2003 si apre, dunque, sotto auspici non rosei ed in effetti almeno fino alla prima metà dell’anno
la strada da percorrere per far ripartire l’economia sarà ancora in salita. Poi, forse, la situazione
andrà a migliorare, se l’economia USA ripartirà e, soprattutto, se l’Europa riuscirà a trovare una
diversa coesione e un orizzonte comune per quanto concerne le politiche economiche e fiscali.
I segnali al riguardo sono contrastanti: da un lato l’economia statunitense pare presentare segni
evidenti di ripresa, dall’altro le forti tensioni geopolitiche contribuiscono a mantenere elevato il
clima di incertezza che spinge le famiglie e gli operatori economici alla massima cautela.
Dopo questa breve premessa è opportuno analizzare la congiuntura che ha caratterizzato le
principali aree economiche mondiali.
Negli Stati Uniti, le ultime informazioni congiunturali disponibili segnalano che il PIL ha registrato,
nel terzo trimestre del 2002, un incremento del 3,2 % rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente, evidenziando sensibili segnali di ripresa.Anche gli investimenti e il saldo della bilancia
commerciale hanno interrotto nell’ultima parte del 2002 il trend negativo: sui primi ha agito in particolar
modo l’allentamento delle condizioni monetarie, sul secondo il deprezzamento del dollaro
nei confronti dell’euro. Nella media dell’anno la crescita del PIL si attesta intorno al +2,4%.
Per il 2003, i fattori di rischio per una significativa ripresa economica sono legati agli eventi
della guerra con l’Iraq che continua a pesare sul clima di fiducia di famiglie ed imprese. D’altro
canto, la dinamica di crescita dell’economia USA potrà presumibilmente trarre giovamento dal programma
di politica fiscale proposto recentemente, teso a rilanciare il mercato azionario esentando i
dividendi dall’imposizione sul reddito personale. L’aspettativa del governo statunitense è quella di
ristabilire, attraverso un aumento dei prezzi delle azioni, la fiducia dei mercati mondiali, in modo da
influire positivamente sull’andamento del mercato e favorire la crescita.
Le previsioni più accreditate propendono, al momento, per uno scenario di crescita modesta
nella prima parte dell’anno, più significativa nella parte finale del 2003.
In Giappone, nel terzo trimestre dell’anno il PIL è cresciuto dell’1,3 % su base annua in conseguenza
di un’inattesa ripresa dei consumi privati compensata, in parte, da un rallentamento delle
esportazioni e da un minore apporto della spesa per investimenti. Nella media del 2002 il PIL è
ancora in calo, pari a -0,2%. L’area nipponica si trova al momento in una fase molto delicata, sulla
frontiera tra espansione e recessione ed il 2003 si presenta come un anno di svolta nel quale le sorti

dell’economia del paese dipenderanno dall’evoluzione del ciclo mondiale.
Per quanto concerne l’andamento dei prezzi, l’indice dei prezzi al consumo continua a flettere
(-0,9 % ad ottobre), mentre, sul fronte del mercato del lavoro dalle ultime rilevazioni disponibili si
evince una lieve riduzione del tasso di disoccupazione (dal 5,4 % di giugno al 5,3 % di novembre).
Le stime più accreditate prevedono per il 2003 un lieve aumento del PIL reale dopo due anni di
segno negativo.
Nell’area dell’Euro (UE-12), persistono le difficoltà che hanno caratterizzato tutto il 2002: la
crescita del PIL nel terzo trimestre dell’anno è stata pari allo 0,8 % su base annua.
L’andamento dei consumi delle famiglie ha fortemente penalizzato l’economia dell’area rispetto
a quella di altri paesi, sia europei sia extra-europei. Il passaggio alla moneta unica è stato probabilmente
l’elemento discriminante: l’incertezza generatasi in merito alla esatta percezione del potere
di acquisto - insieme alle preoccupazioni sul fronte geopolitico e sul mercato del lavoro, stagnante
da oltre cinque trimestri - ha determinato comportamenti di spesa molto prudenti.
L’analisi disaggregata della domanda globale evidenzia un recupero dei consumi delle famiglie
(+0,5 % su base trimestrale), mentre permane insoddisfacente la dinamica degli investimenti (+0,1
% rispetto al trimestre precedente).
L’apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro che è tornato nei primi giorni del 2003 ai
livelli di fine 1999 1 determina una riduzione della competitività dell’area UE-12 ed il conseguente
peggioramento del saldo commerciale.
Il ridursi delle pressioni inflazionistiche e l’esigenza di contrastare la debolezza del ciclo hanno
indotto nel mese di dicembre 2002 la Banca Centrale Europea a tagliare di 50 punti base i tassi di
riferimento. 2 Il tasso minimo di offerta applicato alle operazioni di rifinanziamento principali
dell’Eurosistema è stato portato al 2,75 %, mentre i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento
marginale e sui depositi presso la BCE sono stati ridotti rispettivamente al 3,75 e all’1,75 %.
La manovra dovrebbe garantire nel corso del 2003 un certo miglioramento del prodotto interno
1 Il cambio N/$ quota 1,077 al 14/03/2003.
2 La riduzione dei tassi è stata decisa nel corso della riunione del Consiglio Direttivo della BCE del 5 dicembre 2002.
Il precedente taglio ai tassi risaliva all’8 novembre 2001.

dell’area attraverso lo stimolo agli investimenti, depressi in tutte le principali economie dell’area
UE-12, facilitando il credito al consumo, diminuendo il carico di spesa per interessi sul debito pubblico
e favorendo, infine, i mercati azionari. Nel marzo del 2003 è stato effettuato un ulteriore taglio
di 25 punti base.
In considerazione, però, della rilevanza dei fattori di rischio che tuttora persistono a livello internazionale,
i principali centri di ricerca economica concordano nel ritenere che il tasso di crescita
medio dell’area UE-12 si manterrà molto debole nella prima parte del 2003 e diverrà più consistente
solo a partire dal secondo trimestre dell’anno.
L’anno 2002 è stato caratterizzato, in Italia, da un andamento estremamente lento dell’economia,
quasi stagnante.
Le informazioni sull’andamento economico nel terzo trimestre confermano le difficoltà nella
ripresa già evidenziate nella prima parte dell’anno. L’incremento del prodotto interno lordo è pari a
settembre 2002 allo 0,5 % su base d’anno, inferiore a quello medio dell’area UE-12 (+0,8 % per la
Francia e +0,4 % per la Germania). Indicazioni positive sono però giunte in relazione alle componenti
del PIL, con dati migliori del previsto in relazione all’andamento nel terzo trimestre dell’anno
dei consumi privati (+0,5 % su base trimestrale) e degli investimenti (+2,8 % su base trimestrale).
I consumi privati nel 2002 hanno risentito della perdurante debolezza della capacità di spesa
delle famiglie; la debolezza dei consumi ha interessato soprattutto gli acquisti di beni. Nella media
dell’anno i consumi registrano una crescita contenuta, pari a +0,4% contro un +1,1% del 2001.
Anche gli investimenti hanno registrato una continua flessione. Il calo, che segue alla forte
decelerazione iniziata nella seconda metà del 1999, ha interessato tutti i settori tranne l’edilizia abitativa.
Nella media del 2002 gli investimenti segnano un -1,1% contro un + 2,4% dell’anno precedente.
La crescita media del PIL nell’anno 2002 si prevede pari allo 0,4 %, ben al di sotto della previsione
elaborata dal governo nel DPEF. 3
Anche la produzione industriale ha segnato un netto declino; nella media 2002 la contrazione
è stata pari a -2,1%, dopo il -0,6% fatto segnare nel 2001.
La contrazione dell’indice generale della produzione industriale nasconde in realtà evoluzioni
settoriali molto differenziate.Alcuni settori hanno avuto andamenti pressoché piatti, come la chimica
e la meccanica; altri settori sono invece cresciuti come il legno o la produzione di gomma. Sono
andati male il settore tessile ed il calzaturiero, che risentono della debolezza della domanda interna
ed estera. La produzione di mezzi di trasporto ha risentito della crisi dell’auto (-7%); ma particolarmente
negativo è il profilo della produzione di apparecchi elettrici e di precisione (-10%).
Il tasso di inflazione (indice nazionale per l’intera collettività) si è attestato a dicembre 2002
al 2,7%. La dinamica di crescita dei prezzi ha risentito, nei primi mesi del 2002, della sostituzione
della lira con l’euro, di tensioni sui prezzi nel settore dei servizi, dei rincari di alcune tariffe nonché
dell’andamento del prezzo del petrolio. Il divario tra l’inflazione italiana e la media europea permane
non solo rilevante, ma tendenzialmente crescente: l’indice armonizzato dei prezzi al consumo
che nel primo trimestre del 2002 cresceva alla stessa velocità in Italia e nell’area Euro si attesta, a
fine anno, al 3 % in Italia contro una media UE-12 del 2,2 %. Le previsioni per il 2003 indicano una
discesa tendenziale del tasso di inflazione, anche se permane l’incognita dei prezzi del petrolio.
3 Nel Documento di Programmazione Economica e Finanziaria deliberato dal Consiglio dei ministri il 5 luglio 2002
era stato previsto per il 2002 un tasso di incremento dell’1,3 per cento del PIL reale effettivo.

Nonostante il rallentamento della congiuntura economica, il mercato del lavoro ha registrato
in Italia un andamento positivo: secondo le ultime rilevazioni dell’Istat, relative all’ottobre 2002, il
numero di occupati ha raggiunto quasi i 22 milioni di unità, con una crescita su base annua dell’1,1
%. Il tasso di disoccupazione si attesta all’8,9 % contro il 9,3 % registrato lo stesso mese dell’anno
precedente.
L’economia del Nord Est: Trentino, Veneto, Friuli-Venezia Giulia
L’apertura del capitale sociale di Cassa Centrale alle CR/BCC di Veneto e Friuli-Venezia Giulia
rende opportuno estendere, in questa sede, l’analisi economica allargandola a tutto il territorio del
Nord Est.
L’economia del Trentino
In un quadro internazionale che sta attraversando una fase di marcata incertezza, dopo un forte
rallentamento del 2001 che ha coinvolto tutte le principali aree del mondo e un 2002 caratterizzato
da deboli e controversi segnali di ripresa, l’economia trentina, pur risentendone inevitabilmente,
manifesta indicatori congiunturali che permangono su valori favorevoli.
La provincia di Trento vede crescere il reddito pro-capite, scalando ulteriormente la classifica
delle province italiane: a tale crescita si accompagna tanto un aumento del numero delle aziende
quanto una crescita del numero degli occupati, secondo una dinamica in contro-tendenza rispetto
al resto dell’economia italiana.
Nella specifica situazione contingente, appaiono essere soprattutto i settori più esposti alle flut-

tuazioni della domanda internazionale (industria e autotrasporto merci) a soffrire maggiormente di
attenuazioni nei livelli di attività. Peraltro va riconosciuto che le imprese industriali locali hanno
saputo, in questi ultimi anni, modificare la geografia dell’interscambio commerciale con i mercati
internazionali, dirottando progressivamente i propri prodotti dalle aree più mature e più sature
verso quelle più nuove ed emergenti. L’ampliamento del grado di penetrazione delle realtà provinciali
verso i mercati esteri, è uno dei fattori che spiega la migliore capacità del sistema locale di
garantire una maggiore stabilità alla dinamica delle attività produttive. Infine la mancanza di un
comparto produttivo dominante e la grande frammentazione del sistema delle imprese, assunto
come un limite all’economia locale, si sta dimostrando un importante fattore di diversificazione e di
vantaggio.
Partendo dalla considerazione che l’efficienza di un’impresa non dipende solo dalla sua dimensione
complessiva, ma anche dalle condizioni socio-culturali e tecniche in cui si realizza il processo
produttivo, ossia dal suo essere parte integrante di una struttura organizzativa che si trova localizzata
in un determinato contesto, negli ultimi anni anche in Trentino si è posta crescente attenzione
all’individuazione di nuove vie di azione per favorire lo sviluppo locale. Si è andata consolidando la
consapevolezza del peso del territorio, inteso quale referente di risorse umane e sociali oltre che
materiali ed imprenditoriali, nei processi produttivi. Secondo questo spirito è stata riformata la politica
regionale dell’Unione Europea, con la quale viene posta in secondo piano la funzione regolatrice
statale mentre viene rivalutato il ruolo auto-organizzativo del sistema locale.Tale nuova politica
regionale comunitaria ha portato alla creazione di nuovi istituti di concertazione degli interventi
per lo sviluppo locale, tra cui assume rilevanza la programmazione negoziata, attuata in Trentino
attraverso lo strumento dei Patti Territoriali. Si tratta di uno strumento fortemente innovativo
rispetto alla precedente tradizione programmatoria provinciale soprattutto per l’ampio grado di
coinvolgimento dei diversi attori (pubblici e privati) presenti nei singoli sistemi locali. Il Patto
Territoriale è un accordo tra enti locali, soggetti rappresentativi della società civile, organizzazioni
degli imprenditori e dei lavoratori, organismi associativi, singole imprese, istituzioni creditizie, diretto
ad individuare, programmare e progettare un piano di azione locale comprendente misure ed
interventi di diversa natura con lo scopo di promuovere lo sviluppo di un sistema locale.Tra il 2001
ed il 2002 in Trentino sono stati avviati 9 Patti Territoriali ed hanno interessato principalmente aree
periferiche della Provincia che necessitano di azioni di sviluppo e di rilancio economico. Il Patto
Territoriale rappresenta uno strumento molto significativo di partneriato sociale, in quanto si propone
da un lato di incentivare lo sviluppo locale e dall’altro, e qui sta la sua innovatività e scommessa
principale, incentivare le istituzioni ed i soggetti privati locali a lavorare insieme. Esso si propone
quindi di irrobustire la coesione sociale e di utilizzarla ai fini di uno sviluppo equilibrato, non solo
economicamente, ma anche socialmente.
Nel quadro dei Patti Territoriali il credito cooperativo rappresenta uno degli attori privati più
rilevanti grazie alla sua vocazione localistica, che da sempre sostiene progetti di sviluppo locale.
L’ analisi della congiuntura prodotta dalla Camera di Commercio evidenzia ancora una buona
situazione strutturale di fondo e una positiva dinamica evolutiva per l’economia provinciale.
Statistiche comparate, che tengono conto di una molteplicità di indicatori, confermano che in
Trentino la qualità della vita si attesta su livelli più che soddisfacenti.
Tra gli indicatori economici, più facilmente quantificabili, appare rilevante il livello del reddito
per abitante che con 22.418 euro nel 2000 ha collocato il Trentino all’ottavo posto nella graduatoria
delle 103 province italiane, secondo quanto rilevato dall’Istituto Tagliacarne.
Segnali rassicuranti provengono anche da altre due variabili fondamentali dell’economia, vale a
dire dal livello e dalla dinamicità del tessuto imprenditoriale e dalla situazione occupazionale.

Nei dodici mesi del 2002, il movimento anagrafico delle imprese (escluso il settore agricolo,
che presenta una dinamica del tutto atipica rispetto agli altri ambiti economici e che per questo
motivo è preferibile tenere distinto rispetto al dato generale) ha registrato 2.689 nuove iscrizioni, in
crescita del 5,2% rispetto all’analogo periodo 2001, e 2.113 cancellazioni, con un aumento del 7,4%.
Ne è conseguito un saldo attivo, pari a 576 unità in più rispetto al 2001. La compagine imprenditoriale
complessiva continua dunque a rafforzarsi, anche se negli ultimi due anni il ritmo si è rivelato
meno sostenuto.A livello settoriale, solo il commercio, ed in particolare quello al minuto, continua a
manifestare una contrazione del numero di imprese, mentre le costruzioni ed il terziario avanzato
hanno registrato un incremento più sostenuto. Le attività manifatturiere mantengono invece salde
le loro posizioni, pur evidenziando qualche leggera flessione nei comparti dell’abbigliamento e del
legno. Nel complesso, le imprese iscritte alla Camera di Commercio hanno raggiunto le 51 mila
unità e corrispondono a 107 iniziative imprenditoriali ogni mille abitanti. Quelle attive ammontano
a 34.404 ad esclusione di quelle relative al settore agricolo pari a 14.231 unità. Quanto alla forma
giuridica, le imprese di capitali attive ammontano a 3.931 unità (pari al 12% del totale), quelle di
persone 10.058 (pari al 31% del totale), mentre le ditte individuali e altre forme assommano a
18.415 (pari al 56,8% del totale).
Positivo appare anche il quadro relativo al mercato del lavoro. Dal 1996 l’evoluzione dei vari
indicatori relativi a occupazione e livelli di partecipazione risultano costantemente positivi, delineando
un quadro di fondo della situazione occupazionale provinciale ben strutturato. Si registra
una forte dinamicità delle assunzioni, principalmente sostenuta dal ricorso alle forme di occupazione
atipica, ed il persistere di una situazione di eccesso di domanda di lavoro, con difficoltà nel reperimento
di manodopera.
In materia di istruzione e formazione il Trentino conferma una condizione positiva, data la crescita
della frequenza al sistema formativo dopo l’assolvimento dell’obbligo scolastico, la riduzione
del fenomeno degli abbandoni, il progressivo incremento del numero di giovani nei canali della formazione
professionale superiore, la crescente partecipazione dei cittadini alla formazione permanente
e l’affermarsi nelle imprese di processi di formazione continua. Permangono tuttavia alcuni
elementi di criticità dovuti alla presenza di un processo di accrescimento troppo lento della dotazione
di forza lavoro altamente istruita.
Anche la dinamica dell’occupazione non mostra cedimenti nonostante si inserisca in un contesto
congiunturale non privo di incertezze e di problemi.Anzi, secondo l’indagine ISTAT 4 sulle forze
di lavoro, l’occupazione complessiva, che si colloca mediamente sulle 203 mila unità, ha raggiunto a
luglio un massimo storico con 207 mila occupati. Le persone in cerca di occupazione sfiorano
quota 7 mila, il che corrisponde ad un tasso di disoccupazione pari al 3,2% e di queste, circa 3 mila,
quasi tutte donne, sarebbero disponibili a lavorare solo a particolari condizioni.Tale tasso di disoccupazione
è da considerarsi quindi di tipo frizionale, difficilmente riducibile.
Talvolta il fattore lavoro sembra costituire un vincolo allo sviluppo e, in questo senso, si sono già
manifestate delle avvisaglie nei settori che ricorrono alla manodopera stagionale. Seppure con non
pochi problemi, si possono scorgere margini di manovra nell’immigrazione e in una più elevata partecipazione
al mercato del lavoro della componente femminile, il cui tasso di attività, se confrontato
con quello di altri paesi europei, presenta ancora notevoli possibilità di recupero.
L’analisi di dettaglio delle dinamiche settoriali conferma lo stato di salute complessivamente
positivo dell’economia trentina.
4 PAT- Servizio Statistica, Indagine sulle forze di lavoro,Trento, ottobre 2002.

La struttura economica locale si contraddistingue per la sua ampia articolazione: non prevale un
settore o un comparto né esiste una specializzazione di natura distrettuale; si registra piuttosto una
presenza equilibrata di diversi ambiti produttivi e di servizio che di fatto contribuisce a diversificare
il rischio correlato alle debolezze congiunturali dei singoli settori. Nell’insieme quindi la flessione
di un comparto è compensata dalle prestazioni migliori di un altro comparto, in un quadro che
favorisce la mitigazione delle crisi settoriali.
Analizzando i vari settori produttivi, si conferma una situazione globalmente positiva per il settore
agricolo. Il comparto vitivinicolo è stato contrassegnato da un vendemmia ridotta di circa il
20% a causa delle condizioni meteorologiche poco favorevoli, ma poiché questo problema ha coinvolto
l’intera produzione nazionale, i prezzi risultano abbastanza remunerativi da compensare il
calo di produzione.Anche la raccolta delle mele è stata inferiore di circa il 10 % rispetto alle previsioni,
ma la qualità elevata dovrebbe consentire, nel corso dell’anno, di trovare un punto di equilibrio
economico corrispondente alle aspettative dei produttori. Infine per quanto riguarda il comparto
zootecnico si registra una situazione stabile, sia per la consistenza numerica del bestiame sia
per la produzione di latte. In termini più generali, vanno sottolineati gli effetti positivi delle azioni
promozionali che sono state condotte negli ultimi anni a sostegno delle produzioni agro-alimentari,
facendo leva sulla qualità e tipicità dei prodotti identificabili con il territorio. E’ questa una linea di
azione su cui è opportuno continuare ad insistere anche in futuro, nella convinzione che il Trentino
ha molto da guadagnare da un’offerta capace di integrare proposta turistico-ambientale, tipicità
agro-alimentari e cultura eno-gastronomica. Questa integrazione funziona al meglio se può contare
sulla qualità di ciascuno degli elementi che accosta ed integra: per questo motivo è importante che
si diffonda sempre di più tra tutti gli operatori del settore agricolo, la consapevolezza che il mercato
migliore oggi è quello che mira ai prodotti di immediata riconoscibilità e di livello qualitativo sempre
più elevato.
I settori diversi da quello agricolo hanno registrato un andamento complessivo di segno positivo,
con un incremento medio del fatturato superiore al 6%.A questo si aggiunga che l’occupazione
nel corso del 2002 è aumentata dell’1%, ad ulteriore conferma di un rafforzamento del tessuto economico
locale.A questo risultato, hanno contribuito tutti i settori, ma la crescita più accentuata ha
riguardato il settore edilizio, il commercio e i servizi alle imprese.
L’industria manifatturiera ha visto un aumento della produzione di circa + 3% (+5%, il fatturato,
+0,6% l’occupazione). Nell’insieme l’andamento è stato piuttosto vivace nel primo trimestre,
mentre nel corso del resto dell’anno è stata soprattutto la componente estera a mantenersi positiva,
a fronte di un rallentamento della domanda interna. In ambito industriale un apporto decisivo è
venuto dal comparto delle costruzioni (crescita +7%, fatturato +13%, occupazione +2%), che peraltro
ha condizionato positivamente anche i risultati del settore artigiano: l’incremento del settore
edilizio ha infatti prodotto un effetto di trascinamento su un’ampia serie di fornitori e prestatori
d’opera specializzati. In ambito industriale, è invece l’estrazione e la lavorazione del porfido il settore
che, a causa della concorrenza straniera, ha manifestato qualche difficoltà in termini di produzione
ed occupazione (ma non di fatturato): grazie a prezzi più contenuti (e malgrado una qualità inferiore)
si è fatta sentire la competizione dei prodotti francesi e tedeschi.
L’artigianato si segnala per una crescita costante del settore, indice di un mercato locale che
continua a manifestare un tono positivo. Il livello di benessere collettivo, raggiunto in questi anni,
alimenta infatti in primo luogo quelle attività economiche di “prossimità”, quali appunto i diversi
settori artigianali e il commercio al dettaglio, che più direttamente danno la misura di una capacità
di spesa diffusa e stabile, la quale non sembra risentire in modo troppo diretto delle incertezze
incombenti sugli scenari nazionali ed internazionali. La crescita del settore artigiano nel 2002 si sin-

tetizza in un quasi +4% della produzione, mentre il fatturato è aumentato di un +8% ed anche l’occupazione
ha mostrato un lieve incremento. Soprattutto, va sottolineato come nel corso dell’anno la
consistenza del settore abbia superato la soglia delle 13 mila imprese, gestite da circa 20 mila
imprenditori da cui dipendono 15 mila occupati. Si conferma pertanto l’importanza dimensionale
di questo settore, che si accompagna ad una vivacità innovativa che nel corso dell’anno è stata testimoniata
dal consolidamento delle attività del Centro europeo di innovazione di impresa e dalla
costituzione di una sezione specificamente dedicata alle imprese artigiane caratterizzate da un più
elevato contenuto di innovazione tecnologica.
Il settore del commercio all’ingrosso, ha mostrato un significativo rafforzamento dei comparti
alimentare e non alimentare, sia sotto il profilo delle vendite che per quanto riguarda l’occupazione.
Stessa tendenza appare nella distribuzione al dettaglio, con un aumento del fatturato del 5% e
una crescita dell’occupazione di quasi il 4%.
Il turismo alberghiero ha visto calare dell’1% la clientela nazionale, mentre sono aumentate
(+3,5%) le presenze straniere, concentrate quasi esclusivamente durante la stagione invernale. I dati
a disposizione della Camera di Commercio I.A.A. individuano poi un ulteriore progresso nel processo
di riqualificazione dell’offerta alberghiera, in quanto anche il 2002 ha confermato una riduzione
del numero degli esercizi a due stelle e un parallelo incremento delle strutture con classificazione
superiore.Anche in questo caso comincia ad affermarsi la consapevolezza che la competizione si è
ormai decisamente spostata verso una più netta qualificazione dell’offerta secondo standard e livelli
di servizio percepibili dalla clientela come adeguati alle proprie crescenti aspettative.
Quanto agli altri settori, va posto in risalto un recupero di attività e fatturato (circa +5%) del settore
autotrasporto merci e un netto aumento (+11%) del settore servizi alle imprese, sebbene
accompagnato da una situazione occupazionale in lieve decremento. Quanto a questo comparto,
che attesta la sempre maggiore importanza del terziario all’interno del “paniere” produttivo trentino,
i dati del Registro delle imprese indicano come nel corso dell’anno sia stato il settore nel quale
è stato creato il maggior numero di nuove aziende. Questo dato testimonia, una dinamicità del
“Sistema Trentino” che ne riflette la coerenza rispetto alle tendenze che caratterizzano l’evoluzione
generale della struttura economica dei paesi più avanzati.
L’economia del Veneto
Questa regione è considerata una delle “locomotive” dell’economia nazionale essendo trainante
in tutti i settori: dall’agricoltura intensiva della pianura, al turismo che dal mare alle montagne offre
i propri servizi in tutte le stagioni, all’industria dove la componente più importante è quella delle
piccole medie imprese. Una delle caratteristiche salienti del cosiddetto modello veneto è rappresentata
dalla presenza di distretti industriali, ovvero di aree ristrette popolate da imprese che producono
lo stesso bene. La concentrazione geografica in una zona ben precisa ha consentito a queste
imprese di godere di interessanti sinergie in termini di razionalizzazioni, ricerche e servizi. Più
che un agglomerato casuale di imprese piccole e medie, il distretto è una vera e propria formula di
industrializzazione che si dimostra sempre più forte e vitale. Le vocazioni imprenditoriali di zona
presenti sul territorio veneto sono numerose:
• nella zona di Verona sono concentrate le imprese specializzate nella lavorazione del marmo e
nella produzione della relativa tecnologia;
• a Verona è concentrato il segmento dolciario specializzato nelle paste lievitate (pandoro, panettoni,
colombe pasquali);

• nella Bassa Veronese (triangolo Bovolone-Cerea-Isola della Scala che sconfina nel Padovano) più
di 400 aziende producono mobili d’arte;
• nella zona di Legnago si è sviluppato il settore della termomeccanica;
• nella Valle del Chiampo, nel Vicentino, sono concentrate le concerie, la cui produzione copre
quasi la metà della produzione nazionale;
• l’area tra Vicenza e Bassano è caratterizzata dal settore dell’oreficeria, con più di 1.200 imprese
che raggiungono i 3.200 milioni di euro di fatturato annuo;
• nella zona di Schio,Thiene e Valdagno vi è la storica presenza del settore tessile;
• tra le province di Vicenza e Padova, nella zona compresa tra Montegalda, Cervarese Santa Croce
e Selvazzano hanno sede più di 300 aziende specializzate nella produzione di pellicce;
• lungo la Riviera del Brenta, tra Padova e Venezia, circa 1000 aziende producono più di 19 milioni
di scarpe l’anno;
• la zona di Montebelluna e il territorio circostante sono noti per la produzione di scarpe e scarponi
sportivi (circa 420 ditte). Il distretto produce più di 38 milioni di paia di scarpe all’anno;
• Belluno e il Cadore sono terra di occhiali e la loro leadership è conosciuta nel mondo intero;
• a Venezia si trovano infine le imprese produttrici dei famosi “vetri di Murano”.
Potremmo aggiungere gli impianti di refrigerazione di Castelfranco, i mobili “classici” di Bassano
o per ufficio di Treviso, le ceramiche artistiche nel Vicentino, e l’elenco non sarebbe certamente
ancora completo. I distretti industriali, grazie ai quali il Veneto si è potuto affermare, presentano due
caratteristiche principali: una quota dell’industria sul valore aggiunto e sull’occupazione superiore
alla media nazionale; una vocazione esportatrice molto accentuata.
La crisi dell’economia mondiale ha fatto sentire i propri effetti anche sul solido impianto economico
di questa regione. E’ quanto emerge dalla periodica rilevazione congiunturale degli Industriali
del Veneto, che mette a confronto lo stato dell’industria nel quarto trimestre 2002 con quello dell’anno
precedente e raccoglie le previsioni del primo trimestre 2003. Su un campione di 547 imprese
(50.888 addetti), calano sia la produzione (-0,5%) che l’occupazione (-0,6%). Unico segno positivo,
gli ordini totali in crescita del 2,1% influenzati da un notevole balzo in avanti di alcuni settori,
come le calzature (+23,7%) e gomma plastica (+3,0%), ma smorzati nell’insieme delle imprese manifatturiere.
Resta comunque alta la quota di produzione destinata all’estero: il 44,8%.
Desta particolare preoccupazione la dinamica dei prezzi delle materie prime che aumentano il
loro costo del 2,2% mentre i prezzi dei prodotti finiti salgono solo dello 0,5% con conseguenze
sulle dinamiche degli utili.
L’agricoltura veneta nel 2002 chiude con un bilancio in chiaroscuro con una flessione dei principali
indicatori congiunturali ma con alcuni segnali di ripresa. I principali risultati dell’analisi sul
settore primario, effettuata dall’osservatorio economico di Veneto Agricoltura, sono sintetizzabili in
una diminuzione della produzione lorda, del numero di imprese e di occupati in agricoltura mentre
ha avuto, nel corso dell’anno, un andamento altalenante la produzione nel settore della trasformazione.
E’ sostanzialmente stabile il numero di imprese e di occupati nell’industria alimentare e si
registra un netto miglioramento nel saldo commerciale con l’estero per i prodotti agroalimentari.
L’ultimo rapporto sui flussi turistici verso il Veneto 5 descrive un’economia turistica sana e
dinamica che ha saputo affrontare bene l’anno nero del turismo mondiale, stretto tra la paura di
viaggiare e le difficoltà di alcune importanti economie (Usa, Giappone e Germania su tutte). Il 2002
si è chiuso con una diminuzione dello 0,8% degli arrivi dai principali 21 paesi che fanno il mercato,
5 Elaborato dal Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica (Ciset).

con un -9,8% dal Giappone e un -6,5% dagli Usa. Il dato complessivo degli arrivi ha comunque fatto
registrare un aumento del 0,9% ponendo l’accento sulla riuscita delle azioni promozionali sui nuovi
mercati, soprattutto verso il nord est europeo e il sud est asiatico. Da Norvegia e Danimarca l’aumento
degli arrivi è stato del 300%.
La diminuita capacità di spesa del turista medio e il riposizionamento sui mercati di origine, che
ha visto sostituire la prevedibile fuga di americani e giapponesi da turisti provenienti da economie
meno prosperose, ha provocato una lieve contrazione del fatturato complessivo del turismo veneto.
Nel settore del terziario il Veneto risulta ai vertici nazionali di quel comparto che risulta essere,
ormai da oltre un decennio, di particolare interesse strategico per lo sviluppo di un sistema economico:
il terziario avanzato. 6 Nel 2002 le aziende venete sono aumentate dell’11,3% rispetto all’anno
precedente e l’incremento occupazionale è stato del 6,4%, quasi due punti in più del Nord ovest
e leggermente sotto il Centro e il Sud dell’Italia. In termini assoluti è la provincia di Treviso a registrare
il più alto numero di imprese, mentre in termini di crescita è stata la provincia di Padova ad
ottenere un +24%. L’evoluzione all’interno del settore contraddistingue anche le singole aree di specializzazione
dove, per la prima volta, risulta in calo l’informatica (-4%), oggetto di un processo di
razionalizzazione dimensionale. Sono andate invece molto bene altre due aree: organizzazione
(+47%) e risorse umane (+19%).
L’economia del Friuli-Venezia Giulia 7
L’economia regionale del Friuli-Venezia Giulia ha risentito in termini certamente non positivi
delle flessioni che si sono avute nei “fondamentali” dell’economia italiana e internazionale. Ad una
fase molto debole delle attività produttive e dei movimenti commerciali nei primi mesi dell’anno,
sono seguiti, nelle variazioni tendenziali della domanda interna e con riferimento ai corrispondenti
periodi del 2001, movimenti di recupero da 3 a 5 punti nella seconda metà dell’anno. Nel corso dell’intero
anno, il grado di utilizzazione degli impianti produttivi risulta essersi mantenuto su livelli
accettabili, intorno all’85%. Secondo i risultati delle più recenti rilevazioni campionarie (1° bimestre
2003) sull’industria regionale, la produzione risulta in aumento per il 10 - 11% delle imprese, stabile
per il 55%, in diminuzione per il 32 - 33%, a fronte di una domanda interna stabile per il 54%, in
aumento per il 16%, ma in diminuzione per il 30% delle imprese. Particolarmente preoccupante
risulta peraltro il “trend” della domanda dall’estero, con indici di calo per il 47% delle imprese, di
stabilità per il 40% e di aumento soltanto per il 12 - 13%: indici peraltro confermati anche nelle previsioni
per tutta la prima metà dell’anno ora in corso. Della rilevante debolezza della domanda estera
- che costituisce uno dei principali sostegni all’economia regionale - danno conferma, nei consuntivi
del decorso anno, le indicazioni di un calo medio complessivo del 10 - 11%, in corso d’anno,
della domanda su questo versante, salvo alcuni limitati spunti di ripresa, a livello di alcuni settori,
che si sono segnalati negli ultimi mesi dell’anno. E’ significativo, d’altra parte, il dato rilevato, all’inizio
del 2003, da un’indagine Unioncamere sulle piccole e medie imprese italiane, che nel loro insieme
avrebbero segnato, a consuntivo 2002, un calo di fatturato in ragione dell’1 - 2%, con una punta
del - 3% per le imprese minori aventi fino a 10 addetti. Gli andamenti non positivi dell’anno decorso
hanno influito anche sul movimento del numero di imprese: il loro tasso di crescita nella regione è
stato limitatissimo, intorno allo 0,34%, inferiore a quello fatto segnare dalle imprese delle tre regioni
del Nord Est ed al tasso complessivo - pur esso molto esiguo - di crescita dello 0,50% nel numero
6 Dati forniti dalla Commissione consultiva regionale per il terziario avanzato degli industriali veneti.
7 Analisi fornita dalla Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Friuli-Venezia Giulia.

delle imprese che si è avuto nel complesso generale del sistema-Italia. Sempre in ambito regionale,
la ripartizione dell’occupazione per settori di attività economica ha fatto registrare, a fronte dell’invarianza
del settore agricolo, che impiega circa 16 mila addetti, un calo di circa 7.000 addetti dell’occupazione
nell’industria (da 169 a 162 mila): calo peraltro compensato indirettamente dall’incremento
dell’occupazione nel comparto dei servizi, passato da 311 mila a circa 318 mila addetti. Il
tasso complessivo di disoccupazione reale, a livello regionale, é rimasto sostanzialmente invariato,
intorno al 3 - 4% sul totale della popolazione attiva in cerca di occupazione: va peraltro tenuta in
evidenza la crescita da 2 mila a 4 mila unità delle persone in cerca di prima occupazione: fenomeno
che non interessa soltanto le classi giovani, ma anche le persone di media età e le donne fino ad ieri
in condizioni di casalinghe.
Il sistema bancario italiano
Dopo i molteplici tagli ai tassi ufficiali attuati sul finire del 2001 di concerto con la Federal
Reserve, per molti mesi la Banca Centrale Europea (BCE) non ha ritenuto opportuno ritoccare ulteriormente
i tassi: in considerazione dell’assenza di concreti segnali di miglioramento economico
nell’area, la BCE ha adottato una politica di attesa, considerando i tempi ancora immaturi per intraprendere
un cambio nell’orientamento della politica monetaria. Solo sul finire del 2002, viste le
accresciute evidenze di un allentamento delle pressioni inflazionistiche, riconducibile in particolare
alla debole espansione economica, il Consiglio Direttivo della Banca Centrale ha deciso di ridurre di
50 punti base i tassi ufficiali, portando il tasso minimo di offerta sulle operazioni di rifinanziamento
principali al 2,75 %, quello sulle operazioni di rifinanziamento marginali al 3,75 % ed il tasso sui
depositi overnight all’1,75 %. 8 Un nuovo taglio ai tassi, di 25 punti base è stato effettuato nella
prima settimana di marzo del 2003.
Con specifico riguardo all’operatività nelle principali aree di business bancario, alla fine di ottobre
2002 si rileva un tasso di crescita della raccolta totale (depositi ed obbligazioni) del complesso
delle istituzioni finanziarie e monetarie dell’area dell’euro pari al 4,2%, inferiore a quello registrato
nello stesso periodo dalle banche italiane.
L’ammontare complessivo dei prestiti a residenti (comprensivi di sofferenze e PCT) delle IFM
dell’UE-12 ha avuto un tasso di incremento percentuale annuo del 4,0%, valore pressoché in linea
con quello registrato per il sistema bancario italiano.
Gli effetti combinati della minore crescita della domanda di finanziamenti all’economia, della
riduzione del valore della ricchezza finanziaria delle famiglie e, da parte di queste, di comportamenti
particolarmente prudenziali nella gestione di tali risorse, si sono tradotti in una contrazione dei
ricavi complessivi per le banche, almeno a livello delle risultanze rese note dai principali gruppi
bancari.
Particolarmente significativi sono stati gli andamenti del risparmio gestito, la cui consistenza si
stima in contrazione di circa il 7% nel pre-consuntivo 2002 (valori in miliardi/euro), mentre un
incremento intorno al 4% hanno segnato le gestioni patrimoniali. Per l’anno 2003 è ora indicato
come attendibile un rimbalzo intorno al +6% per gli investimenti in fondi comuni e intorno al +10%
per quelli in gestioni patrimoniali, sempre nell’ipotesi che i mercati azionari non subiscano ulteriori
tracolli con conseguenti rendimenti negativi.
A livello generale del sistema bancario, indicatori significativi sono - in preconsuntivo per il
8 Il taglio di 50 basis points ai tassi ufficiali di riferimento è stato deciso dalla BCE nel corso della riunione del
Consiglio Direttivo tenutasi il 5 dicembre 2002.

decorso 2002 - l’incremento delle riserve intorno al 7%, l’aumento degli impieghi del 4,5% (con
prevalenza degli impieghi a medio e lungo termine) e un incremento del 2% delle sofferenze, dopo
una loro significativa contrazione intorno al 12%, quale si era registrata nel 2001.
In questo contesto, rimangono limitate, per le imprese bancarie, le possibilità di una crescita
significativa e duratura dei ricavi. Le esigenze di miglioramento della redditività non potranno pertanto
derogare da persistenti azioni sul versante della razionalizzazione dei costi e delle ristrutturazioni
organizzative ed operative, già peraltro da tempo in corso, con significativi mutamenti nel profilo
generale del sistema bancario italiano.
L’evoluzione delle principali grandezze patrimoniali delle banche di credito cooperativo nei
primi dieci mesi del 2002 conferma le tendenze già evidenziate nel corso dei primi sei mesi dell’anno:
un forte sviluppo dell’attività di impiego, notevolmente superiore a quello medio di sistema, ed
una crescita sostenuta della raccolta, tanto nella componente “a vista”che in quella “a tempo”.
In particolare, si rileva ad ottobre un ammontare degli impieghi economici delle BCC pari a
54.209 milioni di euro, con un tasso di crescita annua del 16,5 % a fronte del 4,3 % rilevato per il
sistema bancario italiano. Per fine anno si prevede che lo stock di impieghi sarà compreso tra i 56,5
e i 57 miliardi di euro.All’interno dell’aggregato, si evidenzia un’ulteriore accelerazione nel ritmo di
crescita dei mutui a clientela (+21,0 % contro il +9,6 % medio di sistema); permane inoltre sostenuta
la dinamica di crescita dei conti correnti attivi (+15,0 %) a fronte di una leggera flessione rilevata
per il sistema bancario complessivo (-0,4 %).
I mutui delle BCC ammontano alla fine di ottobre 2002 a 26.551 milioni di euro, pari ad una
quota di mercato del 6,7 %.
Con riferimento ai settori di attività economica di destinazione del credito, i dati relativi a settembre
2002 confermano lo spiccato orientamento delle banche della categoria a favore delle famiglie
e del segmento delle imprese minori a carattere artigianale.A fronte, infatti, di una quota complessiva
sul mercato degli impieghi pari a settembre 2002 al 5,2 %, la quota di mercato delle BCC
nel credito a favore di imprese artigiane con meno di 20 addetti è pari al 19,5 %, mentre la quota
relativa al credito erogato alle famiglie produttrici è pari al 14,4 %.Allo stesso tempo, appare significativo
l’impegno rivolto a sostenere le esigenze creditizie delle famiglie consumatrici, con una
quota di mercato in termini di crediti erogati pari all’ 8,1 %.
Sempre in relazione all’attività di credito delle BCC, va segnalato che l’importo medio dei crediti
erogati dalle nostre banche si è incrementato negli ultimi anni in misura significativamente maggiore
rispetto a quanto si rileva per le altre banche. Dagli ultimi dati disponibili nel flusso di ritorno
della Banca d’Italia, relativi a settembre 2002, si evince infatti un importo medio dei crediti BCC
pari a 40.200 euro, inferiore di appena il 17% all’importo medio dei crediti delle altre banche (a fine
‘98 l’importo medio dei crediti BCC era pari a 29.700 euro, inferiore del 35 % a quello rilevato
mediamente per il resto del sistema).
Per quanto concerne la qualità del credito erogato, a partire da luglio 2002 la serie storica delle
sofferenze delle BCC risulta fortemente influenzata dalla cessione di crediti in sofferenza, per un
totale lordo di circa 336 milioni di euro, effettuata da un gruppo di banche di credito cooperativo
alla società veicolo BCC Securis nell’ambito di un’operazione di cartolarizzazione multioriginator.
Come conseguenza di tale operazione di carattere straordinario, i crediti in sofferenza delle BCC
presentano ad ottobre un tasso di variazione annua pari a -10,3 percento (-5,3 % nella media del
sistema bancario). Il rapporto sofferenze/impieghi è pari per le BCC al 3,2 % contro il 4,2 % rilevato
in media nel sistema bancario.
In relazione agli investimenti sull’interbancario delle BCC, si segnala negli ultimi mesi del 2002
uno sviluppo più contenuto rispetto ai primi mesi dell’anno.

L’aggregato “rapporti attivi con banche” ammonta alla fine di ottobre a 7.128 milioni di euro e
presenta un tasso di crescita annua del 5,0 % (+24,3 % per il sistema). Il peso dell’aggregato sul totale
dell’attivo è pari per le BCC al 7,7 %, significativamente inferiore a quello registrato per il sistema
bancario complessivo (18,3 %).
Sulla scia di un’abbondante liquidità proveniente dall’attività di raccolta, prosegue per le BCC, in
controtendenza con il sistema bancario, la propensione ad investire anche in titoli di proprietà
(+12,8 % su base d’anno).
La raccolta diretta delle BCC ammonta ad ottobre a 73.650 milioni di euro, con un tasso di
incremento del 16,7 %, pari ad oltre il doppio di quello che si rileva per il sistema bancario complessivo
(+7,6 %). Si stima che la raccolta a fine 2002 sia pari a circa 78,5 miliardi di euro.
La spinta propulsiva alla crescita dell’aggregato deriva sia dalla componente “a vista” (+15,5 %
contro il +8,2 % medio di sistema), sia dalla raccolta “a tempo” (+18,0 % contro il +7,0 % del sistema)
ed in particolare dalla forte crescita delle emissioni obbligazionarie (+25,7 % contro il +10,7 %
del sistema complessivo).
Il patrimonio delle banche della Categoria è pari ad ottobre a 10.845 milioni di euro (+6,4 %) ed
è pari all’11,9 % del totale del passivo (l’aggregato “capitale e riserve” è pari nella media del sistema
bancario all’8,1 % del passivo).
La dinamica della raccolta indiretta permane per le BCC piuttosto debole (+2,3 %), significativamente
inferiore a quella registrata per il sistema (+8,8 %). Il rapporto raccolta indiretta/raccolta
diretta è pari a settembre 2002 al 41,6 % per le BCC ed a 176,5 % per il sistema bancario nel suo
complesso.
Con riguardo alle principali informazioni di carattere strutturale sulle BCC, è proseguito nel
terzo trimestre del 2002 il processo di concentrazione all’interno della Categoria: al 30 settembre si
registrano 470 BCC, pari al 56,6 % del totale delle banche operanti sul territorio nazionale per un
totale di 3.168 sportelli.
Il numero dei soci delle banche di credito cooperativo è pari al 30 settembre 2002 a 635.715
unità, con un incremento del 5,3 % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente mentre i clienti
affidati ammontano a 1.283.037 (+ 4,4 %).
Prosegue infine all’interno della nostra Categoria la crescita nel numero dei dipendenti, passato
dalle 23.415 unità rilevate a settembre 2001 alle 24.346 di settembre 2002 (+4,0 %). Nel sistema
bancario complessivo, viceversa, si rileva a settembre un numero di dipendenti pressoché stazionario
rispetto allo stesso periodo del 2001 (+0,1 %).
Nel corso del 2002 i tassi bancari hanno una riduzione nell’ordine di 1/4 di punto circa. Il
tasso medio degli impieghi del totale delle banche italiane (secondo le rilevazioni ABI) si è ridotto
di 0,25 punti, passando dal 5,91 del dicembre 2001 a 5,66 del dicembre 2002.Analoga la contrazione
dei tassi passivi. Il tasso medio della raccolta da clientela, comprensiva di obbligazioni e
pct, è passato da 2,55 di dicembre 2001 al 2,32 del 2002, con un calo di 0,23 punti.
La forbice tra tasso sugli impieghi e tasso sulla raccolta ha subito un lieve ridimensionamento,
passando da 3,36 di dicembre 2001 a 3,34 dell’anno precedente.

LO SVILUPPO DELLE CASSE RURALI TRENTINE NEL 2002
IL SISTEMA BANCARIO TRENTINO
Nel corso del 2002 il credito provinciale ha visto perfezionare le ultime acquisizioni delle banche
locali da parte di gruppi bancari nazionali. Nel luglio 2002 Caritro è stata incorporata in
Unicredito SPA.Tra ottobre e dicembre 2002 è stata perfezionata la riorganizzazione di UniCredit in
Divisioni specializzate nella gestione della clientela per i segmenti Retail, Corporate e Private. Dal 1°
gennaio 2003 c’è stato l’avvio delle 3 Banche di Segmento (Unicredit Banca, Unicredit Private
Banking, Unicredit Banca d’Impresa); la ex-Caritro è confluita nella banca di segmento denominata
Unicredit Banca, ovvero la banca rivolta alle famiglie e alle piccole imprese.
Nel primo semestre del 2002 anche la Banca Popolare del Trentino ha vissuto un importante
cambiamento entrando definitivamente a far parte del Gruppo Bipielle. Il passaggio è avvenuto in
seguito alla chiusura positiva dell’OPAS con un’adesione del 99% del capitale lanciata appunto dal
Gruppo Lodi e dopo la trasformazione della Banca da Scarl a S.p.A. (il Gruppo ha affidato alla Bpt
l’obiettivo strategico di espansione in tutto il Nordest).
A settembre 2002 le banche operanti in provincia di Trento erano 65 contro 70 del 2001 (a
seguito dei processi di concentrazione delle Casse Rurali). Il numero degli sportelli bancari ammontava
a 496 unità, 8 in più rispetto ad un anno prima. E’ diminuito pertanto il numero di abitanti per
sportello, passato da 979 del 2001 a 962 del 2002, contro una media italiana di 1.946.
80,00%
60,00%
QUOTE DI MERCATO DELLE
CASSE RURALI TRENTINE NELLA
PROVINCIA DI TRENTO
(dati al 31/12/2002)
40,00%
20,00%
casse rurali
altre banche
0,00%
raccolta (escluse
obbligazioni e
pct)
impieghi

PRIME RISULTANZE DELLE CASSE RURALI TRENTINE AL 31/12/2002
LA GESTIONE DEL RISPARMIO: raccolta diretta ed indiretta
Il risparmio complessivamente intermediato dalle Casse Rurali trentine a fine 2002 -
secondo i primi dati provvisori - ammonta a 10.911 milioni di euro, di cui 7.047 milioni di raccolta
diretta e 3.864 milioni raccolta indiretta comprensiva delle gestioni patrimoniali, fondi comuni e
sicav e dei prodotti assicurativi vita.
Nel corso del 2002 la raccolta complessiva a valori di mercato delle Casse Rurali trentine ha
avuto un trend di crescita elevato, mediamente intorno al 6,5%; rallentando a fine anno e chiudendo
a dicembre 2002 con +5%.
L’andamento positivo della raccolta complessiva è stato trainato esclusivamente dal buon andamento
della raccolta diretta, mentre l’indiretta ha continuato a ridursi nei valori assoluti.
La raccolta indiretta a valori di mercato si è attestata a dicembre 2002 a 3.864 milioni di
euro; l’indiretta ha proseguito nel trend negativo iniziato ancora a metà 2001 chiudendo a fine
2002 con -6,5%, calo più accentuato rispetto a quello registrato a fine 2001 (-4,8%). Il risparmio
gestito a dicembre 2002 ammonta a 1.161 milioni con un calo rispetto ad un anno prima del
14,35%; i titoli in amministrazione pari a 2.703 milioni risultano anch’essi in calo del 2,6%,
soprattutto a causa dell’ulteriore flessione dei titoli azionari che a dicembre 2002 segnano un calo
del 22% rispetto ad un anno prima.

L’incidenza del risparmio gestito sull’indiretta si è ulteriormente ridotta passando dal 34,3% del
2000 al 33% del 2001 e al 30% del 2002.
Per contro la raccolta diretta, ha proseguito nei ritmi di crescita elevati registrati già a fine
2001, mantenendosi per tutto il 2002 su livelli intorno al 15%, ripiegando leggermente a fine anno
dove ha chiuso a +12,6%. La crescita della raccolta diretta è stata sostenuta nuovamente da obbligazioni
e conti correnti, che hanno segnato ritmi molto elevati: le obbligazioni sono cresciute a ritmi
superiori al 20%, chiudendo a dicembre 2002 con +21,6%; i conti correnti passivi per tutto l’esercizio
hanno segnato livelli di crescita alti, mediamente intorno al 14% (chiudendo a fine anno con
+8,6%), a dimostrazione della preferenza per la liquidità dei risparmiatori, in un clima di grande
incertezza dei mercati finanziari proseguito nel 2002; anche i pct hanno registrato tassi di incremento
molto intensi, compresi tra il 20% ed il 30%; a fine anno hanno mostrato un’impennata con
+40,5%.
A dicembre 2002 la raccolta diretta era pari a 7.047 milioni di euro, con un flusso di nuovo
risparmio di 789 milioni di euro, rispetto agli 843 registrati nel 2001.

Quanto alla composizione della raccolta diretta, si rileva un ulteriore ridimensionamento dei
depositi a risparmio, passati al 9,6% nel 2002, contro l’11% del 2001 (erano il 17% nel 1997); i certificati
di deposito che sono calati di un 2%, hanno ridotto ulteriormente il loro peso sul totale della
raccolta diretta, passando dal 6,5% del 2001 al 5,7% del 2002. E’ aumentato ulteriormente il peso
delle obbligazioni che hanno quasi raggiunto il 34% della raccolta, mentre la fetta più rilevante spetta
ai conti correnti che sfiorano quota del 44%.
La diversa dinamica delle componenti della raccolta complessiva ha portato ad un notevole ridimensionamento
del rapporto indiretta sulla diretta, sceso dal 66% di fine 2001 al 55% del 2002,
mentre a fine 2000 era pari all’80%.
ANDAMENTO DEGLI IMPIEGHI
I crediti per cassa hanno raggiunto a dicembre 2002 i 5.652 milioni di euro, con una crescita
annua del 18,5%. Nel corso del 2002 i crediti, hanno avuto un ritmo di crescita in continuo
aumento, passando dall’11% del 1° quadrimestre al 14% di settembre, per chiudere a dicembre con
un +18,5%, il livello di crescita più elevato dal 1990.
Più vivace la crescita dei crediti a medio-lungo termine con + 21,1% a dicembre 2002, mentre
quelli a breve si sono attestati a +15,5%. I crediti a medio-lungo rappresentano il 57,6% del totale,
contro il 56,5% dell’anno precedente.
La crescita dei prestiti è stata molto più intensa per le imprese con +21% (in particolare per le
società non finanziarie con +29,4%, mentre gli artigiani e le imprese produttrici segnano +14,4%)
rispetto alle famiglie con +13,9%. Per quanto riguarda le famiglie, queste hanno visto crescere
soprattutto gli impieghi a medio/lungo termine (+16,5%), mentre quelli a breve hanno segnato un
incremento più contenuto (+4,9%).
I settori economici più vivaci sono stati i servizi (+29,1%), l’edilizia (+26,2%) ed il commercio
(+22,9%).
Il numero dei clienti affidati dal sistema del credito cooperativo è salito a fine anno a 98.791,
con un saldo positivo di oltre 6.200 unità, pari a +6,8%. Le famiglie consumatrici affidate sono
72.156, mentre le imprese sono 24.810.
La dinamica particolarmente vivace dei prestiti ha portato ad un recupero del rapporto impieghi/raccolta
diretta, che dal 76,2% del 2001 (calato dal 79,5% del 2000) è passato all’80% del 2002.
Le sofferenze pari a 73 milioni di euro a dicembre 2002 sono in calo dell’1%, e pari
all’1,29% degli impieghi complessivi. Le partite incagliate sono invece il 5% dei crediti complessivi.

COMPAGINE SOCIALE
I soci delle Casse Rurali trentine a fine 2002 hanno superato le 83.300 unità, con una crescita di
ben 3.700 unità, pari a + 4,7%, livelli di crescita più elevati in assoluto degli ultimi 10 anni.
CONFRONTI COMPRENSORIALI
Le risultanze a livello comprensoriale, mostrano una certa diversificazione nei ritmi di crescita
della raccolta diretta ed indiretta; i comprensori più dinamici nella diretta sono stati quelli dell’Alta
Valsugana (+16,7%), della Valle dell’Adige (+14,7%) e del Basso Sarca e Ledro (+14,2%), seguiti da
Bassa Valsugana e Vallagarina, mentre il comprensorio della Valle di Sole segna l’incremento più contenuto
(+1,5%). Tutti i comprensori segnano una flessione nella raccolta indiretta, più accentuata
nella Bassa Valsugana (-12,6%), nell’Alta Valsugana (-11,6%) e nelle Valli di Fiemme e Fassa (-11,1%).
Quanto alla raccolta complessiva, rispetto ad una media provinciale di crescita del 5,1%, Valle
dell’Adige, Basso Sarca e Ledro e Vallagarina mostrano le punte più elevate (+8,2% e 6,7% e 5,5%),
mentre la Valle di Sole (+0,8%),Valli Fiemme e Fassa (+2,4%) hanno segnato le crescite più contenute.
Anche il comparto dei crediti mostra livelli diversificati di crescita, anche se nel complesso tutti
molto elevati: Basso Sarca e Ledro,Valle di Sole e Valle dell’Adige superano il 20%; meno vivaci ma
comunque con crescite consistenti il Primiero (+13%) e Valle di Non (+14,4%).

I TASSI DI INTERESSE
A dicembre 2002 la BCE ha modificato il tasso ufficiale di riferimento, portandolo dal 3,2% al
2,75%. L’ultimo ritocco dei tassi risaliva al novembre 2001.
Nel corso del 2002 sia i tassi di mercato che i tassi bancari hanno registrato una progressiva diminuzione.
Il tasso medio ponderato dell’attivo fruttifero delle Casse Rurali Trentine nel IV° trimestre
2002 è diminuito di 0,54 punti, rispetto al IV° trimestre 2001 passando dal 5,6% al 5,06%; più accentuato
il calo del rendimento degli impieghi alla clientela (-0,71 punti), passato dal 6,4% del IV°
trimestre 2001 al 5,69% del IV° trimestre del 2002. Il rendimento dei titoli nell’ultimo trimestre dell’anno
si è attestato a 3,92% (-0,54% rispetto all’ultimo trimestre 2001). In termini medi annui il
tasso medio dell’attivo è sceso di ben 0,92 punti e quello relativo agli impieghi di 0,99.
I tassi passivi hanno mostrato una maggiore vischiosità, contraendosi meno di quelli attivi; il
tasso medio del passivo ha subito - nel IV° trimestre 2002 rispetto a medesimo periodo del 2001 -
una riduzione dello 0,42%, scendendo dal 2,8% al 2,38% del 2002; analoga tendenza ha registrato il
costo medio della raccolta.
In termini medi annui il tasso del passivo oneroso è sceso di 0,63 punti.Analoga caduta registra
il tasso medio della raccolta.
L’intensità diversa con cui i tassi attivi e passivi hanno seguito il calo di quelli di mercato, ha
portato ad un allentamento della forbice, all’incirca di 0,12 punti per quanto riguarda lo spread
attivo-passivo (da 2,8 del IV° trimestre 2001 al 2,68 del IV° trimestre del 2002) mentre lo spread
clientela tra il tasso impieghi e il tasso raccolta è sceso di 0,27 punti (da 3,58 al 3,31). In termini
medi annui lo spread attivo-passivo è sceso di 0,29 punti, mentre quello relativo alla clientela ha
subito un calo di 0,36 punti.
LA REDDITIVITÀ
Il margine di interesse nel 2002 ha mostrato un trend in calo già a partire dal 1° trimestre,
risentendo del calo dei tassi e del restringimento della forbice. A dicembre 2002 si conferma una
riduzione del margine di interesse pari a -0,6% rispetto all’anno precedente.
L’area servizi presenta un lieve incremento (+0,69%) dopo la forte caduta registrata nello scorso
esercizio (-15%); la gestione titoli, data la contenuta operatività nel settore, per il secondo anno
evidenzia un segno negativo (-25% contro -46%). Una buona ripresa è invece evidenziata nella
gestione degli altri servizi (+10,3%).
Il margine di intermediazione come sintesi della gestione denaro e della gestione servizi, a
fine 2002 è in leggera flessione (-0,35%).
I costi operativi complessivamente registrano un aumento del 7,96%, incremento che ha
riguardato sia i costi del personale (+ 8%), che gli altri costi (+8,68%), con un trend crescente
rispetto all’anno precedente (+5% e +7% rispettivamente la crescita registrata nel 2001).
In sintesi il risultato lordo di gestione delle Casse Rurali Trentine, pari a 91 milioni di euro
mostra a fine 2002 un deciso calo (-15%) rispetto all’anno precedente.

ATTIVITÀ DELLA CASSA CENTRALE
Signori azionisti,
nonostante tutto il 2002 sia stato contraddistinto da una stagnazione economica generalizzata,
caratterizzata soprattutto da una forte flessione dei mercati finanziari, l’attività di Cassa Centrale è
proseguita nell’estendere la propria offerta di prodotti e servizi in aggiunta alla tradizionale intermediazione
di liquidità e pagamenti. Gli investimenti ed i cambiamenti nell’assetto organizzativo
sono stati orientati, oltre che all’individuazione di prodotti e servizi innovativi, anche verso quell’attività
di supporto e di assistenza rivolta al personale delle Casse Rurali e Banche di Credito
Cooperativo col fine principale di fare e essere sistema. In quest’ottica si spiegano sia le numerose
visite presso le realtà creditizie che lavorano con il nostro Istituto sia le docenze nei corsi organizzati
da “Formazione e Lavoro”.
Si illustrano di seguito i principali interventi e le realizzazioni delle varie aree di attività.
SETTORE FINANZIARIO
Finanza Integrata
Riportiamo sinteticamente i dati relativi all’attività di negoziazione, che mostrano un incremento
nell’attività sul comparto obbligazionario (+16% nella raccolta ordini, +14% nelle negoziazioni fuori
mercato e +47% nelle operazioni su MTS) a fronte di un ulteriore calo nella raccolta ordini azionaria
(- 28%) legato soprattutto alle cattive performance dei mercati nel 2002 e in particolare nel secondo
semestre dell’anno.
Dati in milioni di euro
1997 1998 1999 2000 2001 2002 Variazione %
2001/2002
Raccolta ordini
Obbligazionario 2.426 2.554 1.594 1.048 1.350 1.570 +16%
Raccolta ordini Azionario 327 1.257 1.136 1.777 813 585 -28%
Operazioni su MTS 3.828 6.910 7.576 1.392 1.249 1.835 +47%
Operazioni su obbligazioni
OTC * 1.890 5.149 1.790 639 2.571 2.935 +14%
* di cui op. su obbligazioni
estere 81 210 278 245 737 316 -57%
Che l’anno sia stato particolarmente difficile è dimostrato anche dal numero delle nuove società
quotate sul mercato azionario italiano, in drastica riduzione; dopo il record storico del 2000 con 45
e le 18 del 2001, il 2002 ha visto la quotazione di sole 6 nuove società.
Il servizio di anagrafe centralizzata ha proceduto al censimento di circa 1000 nuovi titoli e ha
garantito con regolarità l’aggiornamento del database preesistente. Da gennaio è stato inoltre introdotto
un sistema di valutazione giornaliera di tutti i titoli non quotati che ha consentito alle

Casse Rurali e Banche di Credito Cooperativo aderenti al servizio di procedere alla valutazione dei
portafogli in essere. A fine 2002 al servizio di anagrafe centralizzata aderivano 94 banche mentre
per il servizio di valutazione giornaliera dei titoli non quotati gli aderenti erano 89.
I consulenti del servizio Finanza Istituzionale hanno effettuato più di 680 visite presso le sedi
delle Casse Rurali e Banche di Credito Cooperativo in Trentino, nel Veneto e nel Friuli-Venezia
Giulia, visite che hanno consentito la pressoché completa messa a regime della consulenza in tutte
le banche. La visita mensile prevista dal progetto è divenuta per molte banche un momento centrale
nel processo decisionale, di costante verifica della dinamica del proprio portafoglio di proprietà
e si è concretizzata con la partecipazione del consulente ai Comitati Finanza. L’attività consulenziale
ha consentito di apprezzare compiutamente il legame tra l’adeguata composizione del portafoglio e
il suo rendimento complessivo. Le difficoltà dei mercati registrate nel corso del 2002 hanno portato
alla chiusura di alcune posizioni azionarie nel corso dell’estate e, per bilanciamento del rischio
complessivo, all’uscita anche dal mercato obbligazionario prima della fine dell’anno, per cui il volume
complessivo in gestione si è significativamente ridotto.
Nel corso dell’estate è stato introdotto un nuovo prodotto, il Daily Trading Obbligazionario, che
ha consentito alle 28 banche aderenti di sfruttare la volatilità dei mercati senza assumersi rischi
eccessivi, visto l’obbligo di chiusura delle posizioni in giornata e l’esistenza di un meccanismo rigido
di stop loss.
L’attività della Tesoreria, per la parte relativa all’Euro, si è ancora caratterizzata per un notevole
incremento dei volumi intermediati (+60% come impieghi sul mercato interbancario dei depositi e
+46% come raccolta da Casse Rurali e Banche di Credito Cooperativo rispetto ai dati medi del
2001) con uno spread che è rimasto pressoché invariato rispetto al 2001 (0,074% su base annua).
Se per l’attività di negoziazione delle divise estere possiamo affermare che i volumi si sono mantenuti
complessivamente sui livelli dell’anno precedente, l’attività di raccolta ed impiego in valuta
ha visto una ricomposizione della stessa a favore del franco svizzero rispetto ad attività e passività
espresse in dollari statunitensi e yen giapponesi.
L’anno 2002 è stato caratterizzato da un ampliamento della gamma dei prodotti offerti per la
gestione e copertura del rischio di tasso di interesse. Il nostro istituto è riuscito a proporre in questo
segmento di mercato, dove forte è l’attività della concorrenza, diversificate forme di copertura
del rischio di tasso a cui sono esposte direttamente le Casse Rurali e Banche di Credito Cooperativo
ovvero la loro clientela. Tali soluzioni sono efficaci nel cogliere le opportunità che il mercato
monetario sta offrendo in questa congiuntura internazionale. Complessivamente i volumi trattati
nel corso del 2002 hanno mostrato un sensibile incremento rispetto all’anno precedente passando
da 132 a 772 milioni di nozionale.
Titoli di proprietà
Nel corso del 2002 la gestione del portafoglio di proprietà è stata impostata ad una politica di massima
prudenza. La consistenza media è stata pari a 250 milioni di euro in prevalenza titoli di stato e
obbligazioni di Casse Rurali e Banche di Credito Cooperativo immobilizzati per le operazioni di rifinanziamento
a medio/lungo termine. A fine marzo si è proceduto alla sottoscrizione di alcune
quote di tutti gli otto nuovi comparti del Fondo Nord Est per complessivi 570.000 euro.

Gestioni Patrimoniali
I punti salienti che hanno caratterizzato l’attività delle gestioni patrimoniali nel corso del 2002
sono stati numerosi e di rilievo sia dal punto di vista amministrativo che operativo. I volumi che
hanno caratterizzato l’esercizio, pur in presenza di componenti di mercato fortemente condizionanti
e negative per il terzo anno consecutivo, hanno visto le gestioni passare da 551,6 milioni ripartiti
su 9.145 posizioni a 598,4 milioni ripartiti su 11.466 posizioni.
ANDAMENTO GMP/GPF/PRIVATE 2002
620.000.000
610.000.000
600.000.000
590.000.000
580.000.000
570.000.000
560.000.000
550.000.000
540.000.000
12.000
11.500
11.000
10.500
10.000
9.500
9.000
8.500
controvalori
nr. gestioni
530.000.000
31-gen-02
28-feb-02
31-mar-02
30-apr-02
31-mag-02
30-giu-02
31-lug-02
31-ago-02
30-set-02
31-ott-02
30-nov-02
31-dic-02
8.000
Nonostante la ulteriore e vistosa correzione dei mercati azionari nel corso del 2002 l’andamento
dell’esercizio ha visto crescere le masse amministrate per circa l’ 8,5%, mentre ben più consistente
è stato l’incremento del numero delle posizioni (+25,38 %). Nel dettaglio il numero delle gestioni
“private” (con capitale minimo 250 mila euro) ha contribuito per 85,1 milioni ripartiti su 216 posizioni;
l’incremento rispetto ai valori relativi al 2001 (38,7 milioni ripartiti su 103 posizioni) è stato
superiore al 100 % sia sul controvalore che sul numero di posizioni.
Alle banche utenti del servizio a fine 2002 si sono aggiunte durante l’anno altre otto nuove
realtà per un totale di 101. Di particolare rilievo nel corso dell’esercizio è risultato l’impatto delle
operazioni connesse allo Scudo Fiscale (con più di 34,7 milioni raccolti), unitamente a tre operazioni
di collocamento di gestioni a capitale “protetto” (con più di 48 milioni raccolti su 2132 posizioni).
Il difficile contesto operativo che ha caratterizzato i mercati finanziari ha inoltre recentemente
condotto alla attivazione di una nuova linea di gestione in fondi, caratterizzata da investimenti in
strumenti a breve e brevissimo termine, con un profilo di rischio finanziario particolarmente contenuto
ed in grado quindi di offrire elevate garanzie di protezione del capitale. Ciò con il preciso
intento di offrire uno strumento idoneo al temporaneo “parcheggio” della liquidità in attesa dell’evolversi
della situazione.
Per i prodotti di risparmio gestito, che storicamente tendono a perdere di interesse in un contesto
di mercato sfavorevole, si è cercato di incrementare in misura significativa tutta l’attività di supporto
alle Casse Rurali e Banche di Credito Cooperativo. Nel dettaglio l’attività di assistenza com-

merciale e di formazione, unitamente a numerosi incontri con la clientela ed i soci, ha coinvolto il
personale del servizio in circa 90 interventi fuori sede.
Il team delle Gestioni Patrimoni è stato poi ancora significativamente coinvolto, in collaborazione
con l’ufficio Sistemi Informatici Finanza, nel progetto di Financial Planning che nella sua seconda
fase, in corso di rilascio su alcune Casse pilota, ha condotto all’estensione degli strumenti di analisi
a tutta la posizione globale del cliente, includendovi anche i dati riferiti ai titoli e fondi sul dossier
amministrato. Attraverso il software predisposto le Casse Rurali e le Banche di Credito
Cooperativo utenti hanno ora un sistema completo per la individuazione del profilo di rischio del
cliente e la contestuale predisposizione di una coerente proposta commerciale e finanziaria in
grado di rispondere in modo assolutamente personalizzato e specifico alle politiche commerciali e
di indirizzo.
RIPARTIZIONE GEOGRAFICA
Friuli-VG
12%
Trentino
Veneto
Friuli-VG
Trentino
55%
Veneto
33%
Attività commerciale Finanza
Il 2002 è stato il primo esercizio completo del neo-costituito ufficio commerciale dell’area
finanza che ha potuto così portare a regime le seguenti attività:
• dare un supporto formativo tecnico/commerciale al personale delle Casse Rurali e Banche di
Credito Cooperativo sia direttamente (con 156 giornate effettuate nel 2002) che tramite i corsi
organizzati dalla società “Formazione-Lavoro”, effettuando 27 giornate di docenza;
• promuovere i prodotti ed i servizi offerti dal nostro Istituto in tutto il settore del credito cooperativo
del Nord Est attraverso una costante presenza sul territorio (171 visite);
• elaborare dati statistici, anche a scopo interno, riferiti all’andamento dei mercati da discutere
poi con i referenti finanza della rete locale nei club finanza;
• collaborare alla realizzazione di nuovi prodotti o servizi, anche attraverso l’analisi di quelli
offerti dalla concorrenza;
• partecipare all’attività di promozione sul territorio delle Casse Rurali e delle Banche di Credito
Cooperativo svolta attraverso l’organizzazione di incontri aperti al pubblico (21 serate).

SETTORE CREDITIZIO E MARKETING
Crediti ordinari
Il 2002 ha confermato lo scenario del secondo semestre 2001, caratterizzato da un esubero di
liquidità per effetto della disintermediazione causata dall’andamento negativo dei mercati finanziari.
Gli impieghi - sia come volume complessivo che come tipologia di intervento - mantengono una
sostanziale stabilità rispetto ai dati di fine 2001 (230,2 milioni di Euro al 31.12.2001 rispetto ai
234,9 milioni di Euro al 31.12.2002).Tale situazione è causata essenzialmente dalle minori esigenze
di intervento prospettataci dalle Associate a seguito del proseguimento dei processi di concentrazione
fra Casse Rurali che ne hanno aumentato l’autonomia operativa. Rimane massima in ogni caso
la nostra attenzione riguardo ai fabbisogni prospettici delle Associate causati dal raggiungimento
dei limiti di operatività (grandi rischi, operazioni a medio lungo termine, trasformazione delle scadenze
ecc.).
A tal fine, nell’esercizio sono state poste le basi organizzative per:
• lo sviluppo strategico-commerciale del credito, sia in ambito provinciale sia extraprovinciale, a
sostegno delle esigenze delle Associate;
• la segmentazione e settorizzazione della clientela di Cassa Centrale, al fine di fornire un servizio
sempre più adeguato, organizzato, professionale e misurabile, cercando di favorire l’attenzione e
la tensione agli obiettivi nonché di valorizzare il più possibile le risorse impiegate, sia nel comparto
specifico del credito che nella attività di sportello e consulenza finanziaria alla clientela
ordinaria.
Particolare attenzione è stata attribuita anche alla prudente valutazione del credito, soprattutto
in fase di assunzione di nuovi rischi; riteniamo infatti che l’espansione della massa fiduciaria vada
senz’altro seguita ed assecondata per aumentare le quote di mercato del credito cooperativo, ma
pensiamo anche che tale espansione, che si protrae ormai da diversi anni, debba essere analizzata
con la massima cautela, sia rispetto ai progetti industriali e/o finanziari che la generano, sia nella
tendenza a protrarre temporalmente la durata dei prestiti richiesti.
Permane elevata la qualità del portafoglio crediti che evidenzia un sensibile calo delle posizioni
che presentano anomalie (-15%): all’interno di esse va segnalata la consistente riduzione delle partite
“ad incaglio” (-72%), come rilevabile nell’allegato prospetto sinottico (importi in migliaia di
Euro)
(dati lordi) 2001 2002 Var. % NOTE
Posizioni ad “incaglio” 14.129 3.882 - 72% Di cui 2.598 garantiti da ipoteca
Posizioni in “osservazione” 11.900 18.325 + 54% Di cui 16.973 garantiti da ipoteca
TOTALE 26.029 22.233 - 15%
2001 2002 Var. % NOTE
Posizioni a “sofferenza” 1.546 1.584 + 2% Queste posizioni sono svalutate al 96%
Prosegue inoltre la contrazione dei volumi garantiti nel comparto dei crediti di firma; la motivazione
principale, analogamente agli esercizi precedenti, è da ricercare nel progressivo rimborso dei
mutui a suo tempo erogati a fronte dei Fondi di Rotazione Provincia Autonoma di Trento.

L’attività relativa al credito convenzionato è stata caratterizzata nel 2002 dalla stipula di alcune
convenzioni con Enti ed Associazioni di Categoria, a sostegno prevalentemente delle aziende
operanti nell’ambito della Cooperazione (convenzioni con: BIM Sarca Mincio-Garda, progetto
“Altener” con P.A.T., ACMA, Cooperfidi per Florovivaisti e Coop. Edilizie Acli Casa, Microcredito e
relativa formazione con la Coop.Artigiana di Garanzia, ecc.).
Sono inoltre state realizzate altre iniziative nell’interesse del movimento quali:
• la formazione e l’attivazione operativa di strumenti per la copertura del rischio di tasso (swaps)
in collaborazione con il nostro Servizio Attività Finanziarie;
• di concerto con il nostro Servizio Sistemi di pagamento, è stato sottoscritto un accordo per la
gestione dei flussi del gruppo Trentino Servizi (ex SIT e ASM Rovereto) poi allargato ad altre
realtà provinciali del settore.Tale accordo, realizzato in pool con UNICREDIT-CARITRO, ci consente
di accentrare e gestire i flussi di pagamento delle utenze e la relativa ingente liquidità;
• la stipula di un accordo con BERS (Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo) grazie al
quale Cassa Centrale è divenuta Banca Notificante: tale qualifica ci consente di accedere ai notevoli
benefici che BERS può garantire alla clientela esportatrice delle nostre Associate. Questa
convenzione verrà anche opportunamente divulgata tramite le varie associazioni di categoria.
Crediti istituzionali
L’Ufficio Crediti Istituzionali, costituito nel 2001, ha proseguito nel corso di questo esercizio l’attività
di supporto e consulenza al processo di controllo del rischio di credito di secondo livello nei
riguardi delle banche aderenti, provvedendo sia all’impianto di una nuova e complessa metodologia
operativa sia ad una successiva fase di aggiornamento del supporto informatico, migliorando i criteri
di monitoraggio del portafoglio crediti.
E’ continuata, nel contempo, l’attività di valutazione e monitoraggio dei rischi sulle controparti
bancarie nonché di ricerca di idonei strumenti di provvista istituzionale.
Nell’ambito del regolamento fidi sono state individuate delle soglie di rischio delegabili verso
Istituzioni creditizie, strutturate sulla base dei rating di agenzie specializzate o del rating attribuito
internamente dall’ufficio.
In prospettiva, a seguito del recente ingresso nel nostro capitale della maggioranza delle Banche
di Credito Cooperativo del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, si presenteranno nuove opportunità di
ampliare la collaborazione creditizia con tali istituti, sia nell’affiancamento alla tradizionale attività
di sostegno finanziario alla clientela, sia come partner nel superamento di problematiche relative ai
limiti normativi.
Marketing
L’attività viene condivisa, nella sua impostazione ed in particolare nella definizione delle strategie,
con i Gruppi Marketing che sono emanazione della Commissione dei Direttori e che rappresentano
un fondamentale momento di confronto con le Casse Rurali che operano sul territorio.
L’Ufficio Marketing segue un metodo di lavoro strutturato che prevede:
• l’analisi dei bisogni/studio delle esigenze della clientela,
• la definizione degli obiettivi in relazione alle evoluzioni del mercato,
• la determinazione delle priorità,

• la definizione delle strategie commerciali operative,
• la pianificazione commerciale.
Vista l’ingente mole di lavoro e l’impossibilità di gestire contemporaneamente gli aspetti strategici
e quelli operativi, nel corso dell’anno la Commissione dei Direttori ha deciso di suddividere il
Gruppo Marketing in due nuovi Gruppi: uno operativo che coinvolge anche i coordinatori commerciali
ed uno strategico.
Il Gruppo Marketing Strategico supporta la Commissione dei Direttori nell’analisi del posizionamento
complessivo del sistema e nella proposizione di obiettivi da raggiungere, delle soluzioni e
piani operativi.
Il Gruppo Marketing Operativo ha una funzione più concreta; definisce ed implementa le modalità
di sviluppo delle azioni commerciali, la proposizione di nuovi prodotti/servizi e la realizzazione
delle campagne di gruppo.
In questo contesto avviene uno scambio e confronto delle necessità espresse dalle Casse Rurali
con un forte aggancio alle realtà competitive espresse dal mercato, definendo le priorità e le risorse
da mettere in campo nella realizzazione dei singoli progetti e prodotti.
Nelle attività svolte nel 2002 segnaliamo:
• lancio di nuovi prodotti: Primoconto, prodotto riservato ai giovani da 11 a 18 anni, le Gestioni
a Capitale Protetto e Private Portfolio, il servizio di trading on line New Trade BCC, la previdenza
integrativa con Sicurpens;
• definizioni delle campagne pubblicitarie: sono state realizzate per i prodotti sopra elencati
ed inoltre per Bilancio Sociale, Piano Accumulo Capitale BOX, Carte di Credito, Mutui casa
Casasì, Conto Università per gli studenti universitari, Euro, gestioni GPF Global, INFOSMS ricarica
cellulare, portale turistico InfoTRENTINO, sito internet CR | SURFING | NET, servizio di prenotazione
elettronica del posto Primi alla Prima,“fondi etici”Solidea;
• pianificazione e gestione dei mezzi di comunicazione; sono stati utilizzati i principali
mezzi a copertura provinciale ed in particolare: quotidiani e settimanali, riviste di associazione e
categoria,TV, radio, cinema, autobus, corriere, treni della Ferrovia Trento-Malè, tabelloni pubblicitari
esterni, fiere, banner e motori di ricerca;
• supporto nella definizione dei “piani commerciali” di Gruppo;
• partecipazione a progetti della cooperazione: in questo settore ampio impegno è stato
dedicato, in collaborazione con la Federazione Trentina delle Cooperative, Promocoop, Phoenix
e Sait, al progetto “Carta In Cooperazione” che si pone l’obiettivo di promuovere iniziative di sviluppo
della cooperazione in una logica intersettoriale a favore dei soci.
Specifico impegno è stato riservato nel recepire gli stimoli e nel dare supporto alla “rete dei
Referenti commerciali” raccogliendo indicazioni e richieste, proponendo le soluzioni individuate a
livello di Gruppo ed attuando i meccanismi più opportuni per massimizzare i risultati del notevole
impegno profuso da tutti i partecipanti. In particolare sono stati creati dei sottogruppi di lavoro per
concretizzare gli aspetti operativi di alcuni prodotti (es. Primoconto) e definito un apposito percorso
formativo.
Particolare attenzione verrà posta alle sinergie con le Federazioni del Veneto e del Friuli-Venezia
Giulia per individuare aree di immediata collaborazione.

SETTORE SISTEMI DI PAGAMENTO
Il Servizio Sistemi di Pagamento ha continuato la propria funzione di intermediario dei flussi tra
le Casse Rurali/Banche di Credito Cooperativo ed il sistema, provvedendo nel contempo ad assistere
le banche nelle varie attività che interessano il comparto. Di seguito si fornisce un breve riepilogo
delle attività svolte nei vari settori.
Tesorerie accentrate Enti Pubblici
Le percentuali di incremento del numero di enti gestiti (ormai più di 200) e dei volumi trattati
(reversali +19,71% e pagamenti +8,93%) dimostrano un’attività in continuo sviluppo. Esiste tuttavia
la necessità di approfondire alcune decisioni riguardanti la programmazione strategica sulla base
delle scelte che le Casse Rurali e Banche di Credito Cooperativo prenderanno in merito alla politica
sulle Tesorerie e sul conseguente accentramento del servizio. Risulta evidente la necessità che le
singole decisioni siano inserite in una complessiva politica del Movimento, tenendo anche conto
degli impatti strutturali sulla nostra società che per poter pianificare, organizzare ed investire, deve
conoscere la strategia di riferimento e il contesto di futuro sviluppo.
Sono iniziate le prime analisi per la realizzazione e l’applicazione del nuovo mandato informatico;
la definizione del progetto dovrà tener conto, oltre che delle implementazioni tecnologiche
anche degli obblighi legislativi e delle richieste degli enti. Molto positivo appare l’interesse delle
Banche di Credito Cooperativo del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia e la definizione di alcuni accordi.
Un’importante intesa è stata raggiunta con Unicredito per la partecipazione in pool alla rinnovata
gestione di tesoreria della Provincia Autonoma di Trento e del Comune di Trento dal gennaio
2003.
Incassi e pagamenti
Si è realizzata l’unificazione degli uffici cassa caveau, rete e riscontri, portafoglio ed utenze in un
unico comparto denominato ufficio regolamenti. Con questa soluzione si dovrebbe ottenere una
maggiore integrazione ed interscambio del personale addetto, pur in presenza di singole competenze
specifiche ed articolate.
In collaborazione con i colleghi del Servizio Organizzazione ed Amministrazione si è completato
l’aggiornamento delle varie procedure alla nuova divisa euro dal primo gennaio 2002 (assegni circolari,
utenze varie, versamenti fiscali, ecc.) e le nuove modalità di gestione dei flussi di incasso bollette
del gruppo Trentino Servizi.
Viene di seguito esposta una breve analisi dei prodotti e servizi offerti dall’ufficio regolamenti.
Per poter effettuare delle comparazioni corrette sono stati uniformati, in qualche caso, i dati dell’anno
precedente.
Continua l’aumento percentuale dei bonifici tramitati dal nostro Istituto. Bonifici Incarichi di
Pagamento (BIP) e Bonifici Importo Rilevante (BIR) hanno rispettivamente un aumento del
23% e del 17%. La variazione è dovuta alla scelta di Cassa Centrale quale tramite operativo da parte
di nuove banche di fuori provincia ed a un sempre maggiore utilizzo di questa forma di regolamento
da parte della clientela. Un riscontro economico si rileva nell’aumento significativo delle commis-

sioni percepite (+40%). Dobbiamo segnalare che le commissioni riconosciute dal sistema alle banche
intermediarie subiranno pesanti diminuzioni a partire dal luglio 2003.
Il nuovo Birel, che troverà applicazione verso la fine del 2003, interesserà marginalmente anche
l’ufficio regolamenti poiché i messaggi BRI transiteranno sulla rete Swift anziché in RNI e a tale proposito
sono iniziate le prime analisi.
Il Portafoglio Elettronico è stato anch’esso positivamente influenzato dall’allargamento operativo
del nostro Istituto verso il Nord Est, facendo segnare un +11%.
Per quanto riguarda le Deleghe Fiscali, si è assistito ad un calo nei volumi (-2,51%) e nella componente
commissionale (-6,57%). Sono continuati anche quest’anno i controlli formali da parte
dell’Agenzia delle Entrate sulla regolarità dei flussi e dei versamenti con una rigida applicazione
degli accordi stilati tra Abi e la stessa Agenzia delle Entrate.
La quota di mercato delle Casse Rurali Trentine riferita alle Pensioni Inps rappresenta oltre il
50% di quelle pagate in provincia e pare difficilmente migliorabile. L’aumento del 9,55% è dovuto
all’operatività con nuove banche fuori provincia che utilizzano il servizio; accordi già stipulati
dovrebbero portare ulteriori incrementi nel corso del 2003. Anche in questo caso l’aumento dei
volumi trova un riscontro nell’aumento delle relative commissioni che segnano un più 9,51%.
L’incidenza delle banche non trentine sull’emissione totale di nostri Assegni Circolari ha raggiunto
la significativa percentuale del 33%, con un incremento del 40% negli importi ed un 24% nel
numero. Nonostante che l’importo degli assegni emessi dalle Casse Rurali sia aumento dell’11% il
loro numero è diminuito del 10%, sia per un maggiore utilizzo del bonifico bancario che per effetto
della maggiore concorrenza di Poste Italiane.
Un dato in costante aumento ed allineato alla situazione generale di mercato è quello relativo
alle Carte di credito/debito con un +28% del transato e +9% nel numero delle carte. Ogni carta
viene mediamente utilizzata 25 volte all’anno con una spesa media per ogni transazione di Euro
106,84. Solo lo 0,2% dei clienti utilizza il rimborso rateale.
Gestione contante
A partire dal primo gennaio si è provveduto alla sostituzione delle banconote in lire con la
nuova moneta. Nei primi tre mesi dell’anno sono state ritirate banconote per circa 1.000 miliardi di
Lire. L’enorme quantità di banconote ritirate in così breve tempo ha portato a ritardi nei riversamenti
all’Istituto Centrale con una significativa perdita in giorni valuta rimasta interamente a carico
della nostra banca a beneficio delle Casse Rurali.
Nella seconda parte dell’anno si è provveduto al ritiro della moneta metallica con notevoli problemi
per il trasporto e la lavorazione dei valori, disagi causati anche dal ritardo nelle comunicazioni
delle modalità di confezionamento e di consegna.
Ha inoltre assunto una certa rilevanza la lavorazione del contante per alcune Banche di Credito
Cooperativo venete che hanno aderito alla convenzione a suo tempo predisposta tramite la
Federazione Veneta.
A seguito del ritiro dalla circolazione di banconote in divisa “in” si è provveduto a lavorare
ingenti quantitativi, soprattutto di marchi tedeschi e di scellini austriaci. La diminuzione dei quantitativi
di divisa estera trattata ha portato tutto il sistema ad aumentare le commissioni percepite
sugli scambi delle divise estere ancora in circolazione.

Di seguito riportiamo i dati statistici delle principali attività fin qui esaminate.
servizio sistemi di pagamento - statistiche anno 2002 - movimenti
2000 2001 2002 diff %
BIP - Bonifici Incarichi Pagamento
importo 9.281 12.893 15.902 3.009 +23,34%
numero 2.835.831 5.672.010 6.928.004 1.255.994 +22,14%
BIR - Bonifici Importo Rilevante
importo 3.422 4.445 5.220 775 +17,44%
numero 7.820 11.097 13.790 2.693 +24,27%
PORTAFOGLIO ELETTRONICO
importo 7.700 9.035 10.042 1.007 +11,15%
numero disposizioni 5.813.137 6.554.764 8.673.911 2.119.147 +32,33%
DELEGHE FISCALI
importo 846 804 784 -20 -2,49%
numero 495.753 501.779 474.184 -27.595 -5,50%
PENSIONI INPS
importo 478 576 631 55 +9,55%
numero 710.673 733.313 792.061 58.748 +8,01%
ASSEGNI CIRCOLARI TRENTINE
importo 891 750 831 81 +10,80%
numero 168.040 140.194 125.643 -14.551 -10,38%
ASSEGNI CIRCOLARI NON
TRENTINE
importo 327 292 410 118 +40,41%
numero 93.518 59.521 73.892 14.371 +24,14%
CARTE DI CREDITO
importo transazioni e negoziato 169 181 232 51 +28,18%
numero carte 33.015 38.640 42.284 3.644 +9,43%
TESORERIE ACCENTRATE
ENTI PUBBLICI
reversali importo 203 274 328 54 +19,71%
numero 29.650 36.430 40.743 4.313 +11,84%
pagamenti importo 215 291 317 26 +8,93%
numero 87.947 109.189 116.510 7.321 +6,70%
importi espressi in milioni di euro

Estero
Le maggiori percentuali di aumento si sono registrate nelle operazioni di pagamento sull’estero
(operazioni + 28,55%, volumi + 40,18%) e nelle emissioni di crediti documentari. Per il resto i dati
sono in linea con l’andamento del mercato; è quindi giustificato il calo del numero di assegni lavorati
e delle banconote in divisa estera versate. In seguito all’entrata in vigore dell’euro, si è registrata
una diminuzione delle commissioni sulla negoziazione delle banconote e delle spese riconosciuteci
dalle banche sulle rimesse degli assegni. In prospettiva di deve ricordare che nel corso del 2003, in
base alla normativa relativa ai bonifici transfrontalieri, dovrebbero essere pesantemente ridotte le
spese recuperate da clientela su alcune tipologie di trasferimenti.
E’ comunque da porre in particolare rilievo la crescita dell’operatività con le Banche di Credito
Cooperativo del Nord Est.A fine 2002 l’incidenza percentuale di Veneto e Friuli-Venezia Giulia era
del 53% sui depositi in divisa estera e del 35% sui bonifici ed i crediti documentari.
In un contesto di mercato che vede il credito cooperativo in costante crescita negli impieghi
alle imprese, quelli relativi al comparto estero presentano una significativa potenzialità di sviluppo.
Tale opportunità deve però essere supportata da un elevato standing qualitativo dei servizi offerti,
che potranno essere garantiti anche attraverso lo sviluppo del nuovo sistema informativo denominato
webestero che vedrà l’introduzione di funzionalità moderne ed evolute che potranno essere di
facile impiego da parte degli operatori. La nuova procedura in versione multi-istituto, che andrà a
sostituire gradualmente quella attuale, permetterà di alleggerire i carichi operativi presso le Casse
Rurali e Banche di Credito Cooperativo recuperando spazio a vantaggio dell’attività più strettamente
commerciale. Il maggiore valore aggiunto dei servizi offerti porterà inoltre beneficio economico
a un comparto dove la componente reddituale tradizionale sta progressivamente diminuendo.
Per quanto riguarda l’ operatività corrente è da ricordare che nel corso dell’anno è stata affidata
ad un service esterno la parziale lavorazione degli assegni in divisa estera; sono inoltre iniziate le
prime attività per la migrazione da Swift Alliance a Swift Net, prevista entro fine 2003, sostenendo i
relativi oneri per gli investimenti software. In tabella sono riassunti i dati statistici delle principali
attività.
servizio sistemi di pagamento - statistiche anno 2002 - movimenti
2000 2001 2002 diff %
ESTERO
Costi per acquisto divisa 842,991 962,792 1.081,340 118,548 + 12,31%
Accensioni finanz. valuta 7,260 3,284 1,561 –1,723 – 52,46%
Proroghe finanz. valuta 10,750 3,618 6,142 2,524 + 69,76%
Incassi da estero 1.066,598 841,836 813,733 –28,103 – 3,34%
Pagamenti su estero 1.022,785 827,809 1.238,714 410,905 + 49,64%
Avalli/fideiussioni emesse 0,762 0,337 0,251 –0,086 – 25,52%
Aperture di credito emesse 17,065 16,190 21,927 5,737 + 35,44%
Aperture di credito ricevute 6,222 2,277 2,681 0,404 + 17,74%
Eff/Doc. inviati al dopo incasso 6,771 26,919 6,408 –20,511 – 76,16%
Eff/Doc. ricevuti al dopo incasso 1,843 1,282 2,560 1,278 + 99,69%
Acquisto di banconote 73,644 90,679 37,314 –53,365 – 58,85%

Emissione di T/C 1,017 0,876 0,821 –0,055 – 6,28%
Nr. assegni elaborati 122.363 129.128 110.968 –18.160 – 14,06%
Nr. msg. Swift spediti 83.695 67.070 66.766 –304 – 0,45%
Nr. msg Swift ricevuti 64.732 65.190 60.245 -4.945 – 7,59%
TESORERIA ESTERO
Depositi ricevuti da banche 535,451 633,755 649,374 15,619 + 2,46%
Ns. depositi a banche 802,486 1.123,107 1.196,401 73,294 + 6,53%
Operazioni a termine 377,219 382,844 535,530 152,686 + 39,88%
importi espressi in milioni di euro
STRUTTURA TECNICA ED ORGANIZZATIVA
La predisposizione e l’adattamento dei prodotti e servizi offerti è supportato da una flessibile
struttura tecnica ed organizzativa in continua evoluzione per fronteggiare le necessità di un mercato
bancario fortemente concorrenziale.
Organizzazione e Amministrazione
Nel 2002 è stato affrontato un importante progetto riguardante l’infrastruttura tecnologica
interna allo scopo di assicurare un adeguato livello dei servizi informatici. Si è intervenuti principalmente
sui seguenti settori:
• potenziamento della rete di trasmissione dati;
• sistema di storage dei dischi di memoria dei server centrali e ridondanza degli stessi attraverso
un raddoppio fisico degli elaboratori, per assicurare una continuità di servizio in caso di guasto
delle apparecchiature;
• introduzione dei terminal server quale soluzione individuata allo scopo sia di razionalizzare le
attività di intervento sia per aumentare la vita utile delle postazioni di lavoro;
• progressiva introduzione del sistema operativo Windows 2000 sui personal computers.
Come sempre è stata molto intensa l’attività di collaborazione con Phoenix sia per la messa a
punto di nuovi servizi e prodotti sia per migliorare le procedure già operative. E’ da segnalare il
ruolo di Cassa Centrale quale aderente diretto della Centrale Allarme Interbancaria, partita a
giugno per il segmento assegni ed a dicembre per il segmento carte di pagamento, con una centralizzazione
del servizio che ha permesso un significativo risparmio di costi alle Casse Rurali e
Banche di Credito Cooperativo.
Il costante aumento del numero e della tipologia di operazioni effettuate tramite le carte di
debito ha reso necessario una revisione globale della specifica procedura di trasmissione e contabilizzazione
delle operazioni verso le banche tramitate.
Con Phoenix proseguirà il lavoro, iniziato nel corso del 2002, sui progetti BANKPASS (pagamenti
su internet) e MICROCIRCUITO (pagamenti con carte dotate di microchip).
In ambito amministrativo è proseguito il progetto di spunta accentrata dei conti correnti di

corrispondenza intrattenuti con le CR/BCC.A fine 2002 risultavano aderenti 46 banche associate e
14 non associate. Dall’analisi statistica effettuata sull’operatività si è potuto registrare una costante
diminuzione sia del numero che della durata media delle operazioni sospese con l’ulteriore beneficio
per l’attività degli organi di controllo.
L’Amministrazione è stata inoltre fortemente impegnata nell’attività di supporto, sia contabile
che in relazione agli obblighi di vigilanza, ai nuovi prodotti e servizi, soprattutto quelli estremamente
complessi nel ramo dei derivati finanziari. In collaborazione con la Segreteria generale e con
l’Amministrazione titoli è stato svolto l’impegnativo iter operativo legato all’operazione di aumento
del Capitale sociale.
Risorse umane
La qualificazione professionale del patrimonio umano risulta indispensabile elemento per conseguire
gli obiettivi strategici. In tale prospettiva, accanto all’inserimento in organico di nuove professionalità,
nell’esercizio in esame si è rafforzata l’attività di formazione nei confronti dei collaboratori.
Si è concluso il ciclo di incontri formativi - informativi che hanno coinvolto tutto il personale
finalizzati a far conoscere nel dettaglio le attività e le progettualità che coinvolgono i vari comparti
della banca. Su questa base, si è avviato nel 2003 un progetto formativo, rivolto alla totalità dei
collaboratori, della durata di 30 ore nel corso delle quali saranno condotti degli approfondimenti su
tematiche operative di interesse comune. Lo stesso progetto prevede, inoltre, un pacchetto di 24
ore finalizzate ad affinare l’abilità di taluni nell’utilizzo degli applicativi Word, Excel, Posta elettronica,Access.
Da sottolineare la relazione con Formazione e Lavoro. La società consortile del Movimento cooperativo
trentino, che spesso si è avvalsa di dipendenti di Cassa Centrale per la docenza rivolta alle
Casse Rurali Trentine, ha conosciuto nel 2002 un significativo sviluppo qualitativo della propria
offerta. Questa positiva tendenza si riscontra anche nel programma dei corsi per il 2003 che coprono
tutte le aree dell’operatività bancaria garantendo vari livelli di approfondimento delle tematiche
di maggiore interesse. Come negli anni passati, anche nel corso del 2002 si è attinto all’offerta di
società terze per taluni corsi di elevato profilo professionale rivolti a soddisfare esigenze formative
particolari. Complessivamente le ore dedicate ad attività formative sono state 5.000, per la quasi
totalità in orario di lavoro, con un investimento complessivo di poco superiore ai 100.000 Euro.
L’attività di formazione ha interessato in maniera omogenea tutti i livelli dell’organico.
La struttura dell’organico di Cassa Centrale evidenzia la prosecuzione del processo di razionalizzazione
dell’organigramma, con l’obiettivo di favorire l’intersettorialità all’interno dei 5 Servizi.A
fine 2002 i dipendenti dell’Istituto erano 149, tre in più rispetto alla chiusura dell’esercizio 2001,
che sono il risultato di cinque cessazioni ed otto assunzioni, tre a tempo indeterminato e cinque a
termine. I dirigenti presenti in azienda erano 4, i quadri direttivi, suddivisi nei 4 livelli retributivi, 32,
mentre gli impiegati appartenenti alla seconda e terza area professionale 113. Le colleghe, in numero
di 46, costituivano il 31% del personale in servizio a fine anno.
Nel corso dell’esercizio in esame, è proseguito lo sforzo volto a contenere nei limiti dell’indispensabile
il ricorso al lavoro supplementare.Tramite una più rispondente organizzazione dei carichi
di lavoro all’interno di ogni unità operativa, si è potuto realizzare una diminuzione del 17% delle
ore di lavoro supplementare rispetto al 2001, ossia 5.502 rispetto a 6.653. L’obiettivo assume maggiore
rilevanza se si considera che contemporaneamente si è inteso realizzare una politica di razionalizzazione
del monte ferie maturate e non godute. Infatti, pur in presenza di vari meccanismi contrattuali
che hanno di fatto ampliato le disponibilità in termini di permessi ai dipendenti delle tre

aree professionali, i giorni di ferie maturate e non godute a fine 2002 ha conosciuto una contrazione
del 9% rispetto allo stesso dato riferito all’anno precedente.
I costi per il personale hanno conosciuto un incremento del 7% rispetto al dato di fine 2001,
attestandosi a 8.854.000 euro. L’incremento è relativo in massima parte al riconoscimento dei
Premi di risultato relativi agli esercizi 2000 e 2001 definiti nel mese di dicembre e agli accantonamenti
che, prudenzialmente, si è ritenuto di effettuare in relazione al Premio di rendimento riferito
al 2002, da erogare nel mese di ottobre 2003.
Al netto degli accantonamenti del Premio di rendimento 2000 e 2001, lo scostamento dei costi
per il personale, rispetto al 2001, sarebbe stato nell’ordine del 3%.
Controlli direzionali
Il Servizio Controlli direzionali che comprende l’Internal auditing, il Risk manager crediti ed il
Risk manager finanza, ha costantemente svolto l’attività di controllo, in supporto con la Direzione, il
Collegio sindacale e la società di revisione KPMG.
Internal auditing
L’attività istituzionale di controllo è stata principalmente rivolta al settore della finanza e del credito,
in relazione ad un preciso indirizzo formulato dal Collegio sindacale; altri specifici accertamenti
hanno interessato l’antiriciclaggio, la privacy, la trasparenza, l’usura, la sicurezza informatica e fisica.
A supporto anche della società di revisione, l’Ufficio ha svolto, a fine anno, un controllo sulla
consistenza materiale dei titoli, effetti ed altri valori in deposito ed una verifica sui conti transitori e
posizioni di fido. Conformemente a quanto disposto dalla vigente normativa sull’attività finanziaria,
tenuto conto delle verifiche effettuate nel corso dell’anno, l’Ufficio ha predisposto l’annuale relazione
Consob che ha sottoposto al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale.
Risk manager crediti
La funzione di Risk management crediti, introdotta con l’obbiettivo primario del monitoraggio
del rischio di credito, ha esteso il proprio campo d’azione:
• allo studio della redditività del portafoglio crediti, in un’ottica di associazione rischio/rendimento,
con l’individuazione di modelli da introdurre;
• all’analisi prospettica di impatto degli orientamenti espressi dal Comitato di Basilea;
• all’indagine preliminare delle problematiche connesse al rischio operativo, in stretta correlazione
con l’esame di prodotti informatici tesi alla mappatura dei processi interni, funzionali all’introduzione
di un sistema organizzato di controlli di primo livello;
• alle verifiche del rispetto della legge vigente in materia di tassi usura.
E’ peraltro proseguita la tradizionale attività di coordinamento delle sedute mensili del Comitato
controllo crediti, dedicate in particolare alla classificazione di rischio delle posizioni affidate, secondo
un nuovo ed organizzato calendario degli argomenti da trattare.
Risk manager finanza
La funzione di Risk management finanza ha eseguito nel corso dell’anno un costante monitoraggio
sui rischi assunti nel portafoglio titoli di proprietà, accertando il rispetto dei vincoli ed il perse-

guimento delle strategie assunte dal Comitato Finanza. Ha aggiornato periodicamente la Direzione
generale sui profili di rischio finanziario evidenziando, tra l’altro, i rendimenti marginali, le
minus/plusvalenze, gli utili e le perdite delle attività di negoziazione e il V.A.R. (Valutazione al
rischio).
Controllo di Gestione
E’ proseguito il supporto (analisi e verifica dei risultati) allo sviluppo del Sistema Informativo
Direzionale SID2000 a beneficio anche di tutte le banche che utilizzano la stessa procedura informatica.
Per quanto riguarda più specificatamente il modulo Controllo di Gestione è stata completata ed
è a regime la parte margine d’interesse ed è stata avviata l’attività per acquisire i rimanenti prodotti
e servizi. L’obiettivo è di giungere in tempi brevi alla analisi del margine di intermediazione, non
solo di istituto, ma anche a livello di cliente, prodotto ed unità organizzativa.
Relazioni esterne
L’Ufficio Relazioni Esterne ha proseguito la sua diffusa attività di rapporto con Istituzioni pubbliche
e private,Associazioni di categoria, Organizzazioni sociali, ricreative, sportive, culturali e di servizi
ponendosi come fine la valorizzazione delle relazioni e collaborazioni tra queste realtà ed il credito
cooperativo. E’ rimasta comunque prioritaria la valorizzazione dei rapporti con le nostre
Associate.
Nel 2002 sono stati gestiti una molteplicità di interventi, di seguito rappresentati, a fronte di
investimenti per oltre 500.000 euro:
- il 42% a sostegno di attività culturali, scuola e formazione;
- il 25% a Enti pubblici, istituzioni locali e protezione civile;
- il 18 % ha interessato società e manifestazioni sportive;
- il restante è stato impegnato a favore di associazioni di diversa natura come Enti religiosi, sanità
e assistenza, ecc..
La qualità e il ritorno in termini economico/sociali dei singoli eventi, sono stati i parametri primari
per l’individuazione delle manifestazioni/attività da sostenere, favorendo così la crescita delle
comunità locali e di riflesso quella delle Casse Rurali operanti in quel territorio.
Nei primi mesi dell’anno l’attività si è confermata molto intensa.
Ricordiamo inoltre il particolare impegno profuso nell’organizzazione del Meeting a Grainau
(Baviera) che ha riunito dal 5 al 7 aprile, con Cassa Centrale, Nord Est Asset Management e Union
Investment, le direzioni delle Casse Rurali e Banche di Credito Cooperativo del Nord Est, le
Federazioni Regionali del Trentino, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Altro momento significativo, nel
mese di maggio, in contemporanea all’assemblea annuale, è stato l’allestimento della mostra
“Cinquant’anni di manifesti del Filmfestival Città di Trento” organizzata in collaborazione con l’ente
Filmfestival e per la quale è stato edito un apposito catalogo. Inoltre vogliamo sottolineare il
momento importante dello sviluppo dei rapporti con le Banche di Credito Cooperativo Venete e del
Friuli-Venezia Giulia e relative Federazioni, che nel corso dell’anno si è concretizzato con numerose
visite presso la nostra sede.

STRUTTURA PATRIMONIALE E CONTO ECONOMICO
Vengono qui esposte alcune brevi notazioni riguardanti l’evoluzione patrimoniale ed economica
di Cassa Centrale. Per maggiori approfondimenti si rimanda alla nota integrativa, richiamando di
seguito in maniera sintetica i dati al 31.12.2002 comparati con quelli relativi ai bilanci 2001 e 2000.
STATO PATRIMONIALE ATTIVO
(importi in migliaia di Euro)
31.12.2002 31.12.2001 31.12.2000 Variazione Var. %
2002/2001
Cassa e disponibilità c/o banche
centrali e uffici postali 8.479 4.627 4.414 3.852 83,25
Crediti verso banche:
- Casse Rurali e Banche
di Credito Cooperativo
associate (*) 136.921 89.201 121.860 47.720 53,50
- altri 795.081 843.358 282.601 -48.277 -5,72
- totale 932.002 932.559 404.461 -557 -0,06
Crediti verso clientela 234.950 230.202 233.149 4.748 2,06
Titoli non immobilizzati 82.656 89.384 99.614 -6.728 -7,53
Immobilizzazioni:
- titoli 165.657 154.189 43.221 11.468 7,44
- prestiti subordinati 3.081 13.459 13.459 -10.378 -77.11
- partecipazioni 50.504 40.045 39.843 10.459 26,12
- materiali e immateriali 14.445 15.336 12.765 -891 -5,81
- totale 233.687 223.029 109.288 10.658 4,78
Capitale sottoscritto
non versato 32.760 0 0 32.760
Altre attività 50.844 61.518 58.238 -10.674 -17,35
Ratei e risconti attivi 5.491 5.914 4.603 -423 -7,15
TOTALE ATTIVITÀ 1.580.869 1.547.233 913.767 33.636 2,17%
(*) La compagine sociale per gli anni 2000/2001 è composta dalle sole Casse Rurali Trentine

STATO PATRIMONIALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO
(importi in migliaia di Euro)
31.12.2002 31.12.2001 31.12.2000 Variazione Var. %
2002/2001
Debiti verso banche:
- Casse Rurali e Banche di
Credito Cooperativo
associate (*) 802.183 800.228 348.467 1.955 0,24
- altri 339.571 364.146 210.888 -24.575 -6,75
- totale 1.141.754 1.164.374 559.355 -22.620 -1,94
Debiti verso clientela 114.833 75.121 80.820 39.712 52,86
Obbligazioni ed altri titoli 103.915 118.355 98.790 -14.440 -12,20
Totale raccolta 1.360.502 1.357.850 738.965 2.652 0,20
Altre passività 36.780 58.360 47.132 -21.580 -36,98
Ratei e risconti passivi 3.869 3.193 2.312 676 21,17
Fondo trattamento fine
rapporto lavoro 2.810 2.683 2.589 127 4,73
Fondo imposte 3.386 4.461 5.232 -1.075 -24,09
Altri fondi rischi e oneri 1.380 1.126 1.075 254 22,56
Fondi rischi su crediti 4.709 3.308 2.478 1.401 42,35
TOTALE PASSIVITÀ 1.413.436 1.430.981 799.783 -17.545 -1,23
Patrimonio Netto:
Capitale sociale 140.400 92.970 92.962 47.430 51,02
Riserva legale 12.627 11.877 10.587 750 6,31
Altre riserve 1.835 1.962 1.966 -127 -6,47
Fondo sovrapprezzo azioni 4.350 0 0 4.350
Riserva di rival. L. 413/91 896 896 896 0 0,00
Fondo rischi bancari generali 4.300 4.800 3.850 -500 -10,42
Utile dell’esercizio 3.025 3.747 3.723 -722 -19,27
TOTALE PATRIMONIO NETTO 167.433 116.252 113.984 51.181 44,03
TOTALE PASSIVITÀ 1.580.869 1.547.233 913.767 33.636 2,17
(*) La compagine sociale per gli anni 2000/2001 è composta dalle sole Casse Rurali Trentine

CONTO ECONOMICO
(importi in migliaia di Euro)
31.12.2002 31.12.2001 31.12.2000 Variazione Var %
2002/2001
Interessi attivi 50.244 52.213 36.534 -1.969 -3,77
Interessi passivi -42.136 -42.475 -28.349 339 -0.80
Margine d’interesse 8.108 9.738 8.185 -1.630 -16,74
Dividendi e altri proventi 1.619 1.524 1.394 95 6,23
Commissioni attive 21.356 20.400 21.467 956 4,69
Commissioni passive -10.802 -10.383 -11.233 -419 4,04
Profitti da operazioni finanziarie 994 1.886 1.979 -892 -47,30
Altri proventi di gestione 4.219 3.743 3.804 476 12,72
Totale proventi da op.finanz.
e da servizi 17.386 17.170 17.411 216 1,26
Margine d’intermediazione 25.494 26.908 25.596 -1.414 -5.26
Spese per il personale -8.854 -8.280 -8.059 -574 6,93
Altre spese amministrative -9.363 -9.165 -8.240 -198 2,16
Rettifiche di valore su imm.
materiali ed immateriali -1.895 -1.478 -980 -417 28,21
Totale oneri e spese di gestione -20.112 -18.923 -17.279 -1.189 6,28
Risultato di gestione 5.382 7.985 8.317 -2.603 -32,60
Accantonamenti per rischi e oneri -4 -30 -236 26 -86,67
Accantonamenti ai fondi rischi
su crediti -1.400 -830 -1.291 -570 68,72
Rettifiche di valore su crediti e
accantonamenti per garanzie
e impegni -546 -723 -253 177 -24,48
Riprese di valore su crediti e
accantonamenti per garanzie
e impegni 673 615 305 58 9,43
Rettifiche di valore su immobil.
finanziarie 0 0 0 0 0
Riprese di valore su immobil.
finanziarie 0 0 0 0 0
Utile delle attività ordinarie 4.105 7.017 6.842 -2.912 -41,50
Proventi straordinari 509 81 748 428 528,40
Oneri straordinari -41 -64 -575 24 -37,50
Utile al lordo delle imposte 4.573 7.034 7.015 -2.461 -34,99
Variazione del fondo per rischi
bancari generali 500 -950 -648 1.450
Imposte sul reddito -2.048 -2.337 -2.646 289 -12,37
UTILE NETTO DELL’ESERCIZIO 3.025 3.747 3.721 -722 -19,27

Capitale sociale
Il 12 settembre l’Assemblea straordinaria dei Soci ha approvato il progetto di aumento del capitale
sociale del nostro istituto le cui risultanze sono le seguenti:
n.azioni Valore importo
unitario
Capitale sociale al 31/12/2001
Casse rurali e Organismi centrali del Trentino 1.800.000 51,65 92.970.000
aumento gratuito con utilizzo della Riserva
Straordinaria 1.800.000 0,35 630.000
sottoscrizione a pagamento azioni ordinarie:
Casse rurali e Organismi centrali del Trentino 590.833 52 30.723.316
Banche di Credito Cooperativo e Federazione
delle Bcc del Veneto 79.625 52 4.140.500
Banche di Credito Cooperativo e Federazione
delle Bcc del Friuli-Venezia Giulia 40.201 52 2.090.452
Consorzi di 2^ grado della cooperazione trentina 39.341 52 2.045.732
sottoscrizione a pagamento azioni privilegiate:
Provincia Autonoma di Trento 134.000 52 6.968.000
Coopersviluppo spa 8.308 52 432.016
Cooperfidi scrl 7.692 52 399.984
Capitale sociale al 31/12/2002 2.700.000 140.400.000
- di cui versato al 31/12/2002 107.640.000

A seguito delle operazioni di sottoscrizione la compagine sociale risulta così composta:
Soci n.azioni importo % interessenza
Casse rurali e Organismi centrali del Trentino 2.390.833 124.323.316 88,55
Banche di Credito Cooperativo e Federazione
delle Bcc del Veneto 79.625 4.140.500 2,95
Banche di Credito Cooperativo e Federazione
delle Bcc del Friuli-Venezia Giulia 40.201 2.090.452 1,49
Consorzi di 2^ grado della cooperazione trentina 55.341 2.877.732 2,05
Provincia Autonoma di Trento 134.000 6.968.000 4,96
Totali 2.700.000 140.400.000 100
All’incremento patrimoniale dell’istituto contribuisce anche la costituzione della “Riserva
Sovrapprezzi di emissione”per l’importo totale di 4,35 milioni di euro interamente versati.
Raccolta
Il totale della raccolta, 1.360 milioni, è rimasto pressoché stazionario e la sua composizione è
così articolata: 83,9% da banche, 8,5% da clientela ordinaria e il rimanente 7,6% è rappresentato da
titoli.
La liquidità depositata dalle Associate, che storicamente ha sempre rappresentato la componente
più rilevante, si attesta a 802 milioni. Il dato non è raffrontabile con l’anno precedente in
quanto la compagine sociale è variata nel corso del 2002. La raccolta complessiva dal sistema bancario
(1.141 milioni) comprensiva dei depositi vincolati a Riserva Obbligatoria (81 milioni), è leggermente
diminuita rispetto al 2002 (-1,94%), mantenendosi però elevata a causa soprattutto della scarsa
propensione ad investire sui mercati finanziari.
Quanto alla raccolta da clientela ordinaria aumenta significativamente da 75,1 milioni a 114,8
milioni per effetto della già citata propensione a mantenere liquido il risparmio, oltre che dall’incremento
delle posizioni in conto corrente collegate alle gestioni patrimoniali e delle nuove posizioni
connesse allo “Scudo fiscale”.
I depositanti sono prevalentemente rappresentati da:
• dipendenti di Cassa Centrale e degli altri Enti centrali;
• primarie società ed enti pubblici i cui rapporti sono funzionali a servizi gestiti dalla Cassa
Centrale;
• clienti per i quali le CR/BCC hanno affidato la gestione patrimoniale a Cassa Centrale.
L’ammontare dei capitali in gestione, che alla data del 31 dicembre 2002 non risultavano investiti
in strumenti finanziari, era pari a 34,6 milioni.
I debiti rappresentati da titoli hanno segnato una diminuzione di circa 14 milioni (da 118,3 a
103,9) dovuta principalmente al minore volume (-17,4 milioni) di nostri assegni circolari in circola-

zione al 31/12. Sono invece incrementati i prestiti obbligazionari (+3,6 milioni): a fronte di 7,4
milioni di titoli rimborsati, ne sono stati emessi 11 milioni.
Una raccolta così caratterizzata dal breve termine ha reso necessario il mantenimento dei finanziamenti
a medio termine da banche (115 milioni) per mantenere stabili gli assets patrimoniali.
Impieghi
La liquidità di Cassa Centrale depositata presso banche (932 milioni) segna un leggero decremento
di 0,5 milioni; rispetto al 2001 sono più che raddoppiati i depositi a vista rispetto a quelli
vincolati.
I crediti verso la clientela ordinaria sono incrementati di 4,7 milioni (+2%), passando da
230,2 a 234,9 milioni; in particolare i mutui hanno fatto registrare un incremento di 4 milioni raggiungendo
la cifra di 158 milioni. Casse Centrale ha proseguito, nei confronti delle Casse Rurali,
nella sua duplice veste di promotrice e capofila di operazioni in pool e di affiancamento, quando
richiesto, nei finanziamenti che le Associate hanno concesso alla loro clientela.
I crediti di firma sono diminuiti da 73 a 70 milioni in larga misura per il progressivo rimborso
dei mutui a valere sui Fondi di Rotazione Provincia Autonoma di Trento.
Crediti ad andamento anomalo
L’argomento è dettagliatamente trattato in nota integrativa. Qui ci preme evidenziare:
• le posizioni a sofferenza sono 12. Il loro ammontare lordo è pari a 1,584 milioni, l’importo delle
svalutazioni è di 1,521 milioni e l’incidenza sul totale dei crediti per cassa alla clientela è pari
allo 0,66%;
• le posizioni ad incaglio sono 4. Al lordo delle svalutazioni, pari a 0,264 milioni, l’importo è di
2,642 milioni con un’incidenza del 1,1% sul totale dei crediti per cassa;
• l’ammontare dei fondi a copertura delle perdite di valore sui crediti in bonis (3,784 milioni), dei
fondi rischi per garanzie e impegni (0,401 milioni) e dei fondi su crediti a fronte di rischi soltanto
eventuali (4,709 milioni) ammontano complessivamente a 8,894 milioni. La copertura dei crediti
in bonis per cassa è pari al 3,76% .
Titoli di proprietà
La consistenza dei titoli non immobilizzati è decrementata di 6,7 milioni, passando da 89,4 a
82,7 milioni (-7,5%).
80
Titoli di proprietà non immobilizzati (milioni di Euro)
60
40
20
TITOLI DI STATO A
TASSO FISSO
TITOLI DI STATO A
TASSO VARIABILE
AZIONI E FONDI
OBBLIGAZIONI
0

I titoli immobilizzati hanno segnato una leggera variazione da 167,6 a 168,7 milioni.A fronte
di acquisti (19,1 milioni) di obbligazioni, emesse da Casse Rurali e Banche di Credito Cooperativo
allo scopo di supportare la raccolta a medio-lungo termine delle stesse, vi sono state estinzioni per
18 milioni, di cui 9,6 milioni rappresentati dalla conversione in azioni delle obbligazioni
Mediocredito Trentino-Alto Adige. L’immobilizzo di questi titoli è giustificato dalla volontà di stabilizzare
i nostri assets di medio/lungo periodo, essendo le obbligazioni direttamente correlate con
finanziamenti ricevuti ed aventi analoghe caratteristiche per scadenza e tasso.
Alla data del 31 dicembre 2002 il portafoglio era così composto:
120
Titoli di proprietà immobilizzati (milioni di Euro)
100
80
60
40
20
SUBORDINATI
OBBLIGAZIONI
NON CR/BCC
OBBLIGAZIONI
CR/BCC
RIFINANZIAMENTO
OBBLIGAZIONI
CR/BCC
CONCAMBIO
0
L’operatività sull’azionario è proseguita su livelli molto contenuti.
Partecipazioni
Al 31 dicembre 2002 hanno raggiunto la cifra di 50,5 milioni di euro rispetto ai 40,0 milioni di
fine 2001. La principale causa dell’incremento è dovuta alla conversione in azioni, per un controvalore
di euro 9,6 milioni, del prestito obbligazionario emesso da Mediocredito Trentino-Alto Adige da
noi detenuto nei titoli immobilizzati. Da segnalare inoltre la sottoscrizione di 55.293 azioni di
Iccrea Holding spa per un controvalore di 3,1 milioni di euro e la vendita di 3.760 azioni di Iccrea
Banca spa per un controvalore di 2,58 milioni. Su quest’ultima operazione è stata realizzata una plusvalenza
di 0,15 milioni.
Si è mantenuta anche nel 2002 la politica di concentrazione nel portafoglio di Cassa Centrale
delle partecipazioni detenute dalle Associate negli Organismi nazionali di categoria, con l’obiettivo
di razionalizzare al meglio la presenza del Credito Cooperativo Trentino.
L’attività di acquisizione di partecipazioni ha comportato nell’esercizio le seguenti variazioni:
• sottoscrizione di una quota dell’aumento del capitale sociale di Coriolano Srl, pari a 16.544 euro
(di cui 16.526 euro già versati lo scorso esercizio in conto Fondo futuri aumenti Capitale);
• acquisto da socio cedente di una quota, pari a 6.000 euro, del capitale sociale di Essedì -

Strategie di impresa srl, nonché sottoscrizione di una quota dell’aumento del capitale sociale per
11.812 euro (di cui 3.800 euro già versati lo scorso esercizio in conto Fondo futuri aumenti
Capitale);
• sottoscrizione per un controvalore pari a 17.221 euro dell’aumento di capitale sociale della
Paganella 2001 spa;
• sottoscrizione pari a 30.000 euro del capitale sociale iniziale di Sefea scarl;
• versamento pari a euro 77.470 per il richiamo degli ultimi 4 decimi relativi all’aumento del capitale
sociale di Coopersviluppo spa;
• versamento pari a euro 45.000 per i 3 decimi relativi all’aumento del capitale sociale delle
Funivie Alpe Cermis spa.
Di seguito si riportano le partecipazioni negli organismi centrali del Credito Cooperativo e le
altre più significative, precisando che l’elenco completo può essere consultato nella nota integrativa.
Società partecipata n. azioni Valore nominale Capitale sociale % nel capitale
Iccrea Holding Spa 541.971 27.992.802 454.092.493 6,16
Iccrea Banca Spa 3.440 1.776.622 216.913.200 0,82
Banca Agrileasing Spa 57.736 2.982.064 160.115.000 1,86
Mediocredito
Trentino-Alto Adige Spa 10.785.850 5.608.642 58.484.608 9,59
Nord Est Asset
Management SA 5.000 62.500 125.000 50,00
Centro Pensioni
Complementari
Regionali Spa 18.167 93.742 27.864.000 0,34
Pensplan Invest Sgr Spa 85.000 438.600 9.868.500 4,44
Tecnofin Trentina Spa 12.341 286.681 23.745.265 1,21
Agenzia per lo
sviluppo Spa 42.058 217.019 17.980.278 1,21
Centro Tecnofin
Servizi Spa 222.138 115.511 10.568.094 1,09

DINAMICA REDDITUALE E RISULTATO D’ESERCIZIO
Conto economico
Prima di procedere all’analisi dei principali aggregati del conto economico di Cassa Centrale è
necessario sottolineare l’esigenza di tendere al raggiungimento di due obiettivi che possono apparire
a prima vista antitetici: il primo è di assicurare ai soci una adeguata remunerazione del capitale
investito, l’altro è di offrire servizi ad alto profilo qualitativo e a costi contenuti allo scopo di supportare
la capacità competitiva delle Associate nel loro mercato. Per perseguire l’obiettivo di tipo
reddituale, pur mantenendo una adeguata copertura dei rischi, si è quindi prevalentemente agito
attuando una politica di attento contenimento dei costi.Tuttavia, soprattutto in taluni settori, lo sforzo
risulta particolarmente difficoltoso. Vi sono delle spese fisse che si devono sostenere, indipendentemente
dai volumi trattati o dalle situazioni dei mercati, ma che si considerano indispensabili al
fine di garantire la qualità dei prodotti e servizi offerti.
L’analisi del conto economico rileva un risultato netto (3,025 milioni) in diminuzione rispetto al
valore dell’ esercizio precedente (3,747 milioni).
Più in dettaglio nel 2002:
• Si è avuta una pesante contrazione del margine d’interesse (- 1,629 milioni) dovuta:
1. alla continua riduzione della forbice dei tassi a seguito del progressivo calo degli stessi;
2. alla sensibile minor redditività del capitale circolante netto a fronte del progressivo calo dei
tassi;
3. al rendimento offerto alle Associate sui depositi collegati alla quota di capitale sociale detenuta.
Questo aspetto è stato particolarmente significativo, rispetto agli esercizi precedenti, a
seguito del notevole utilizzo da parte delle Casse Rurali associate di questa forma di investimento
a fronte dell’incremento della raccolta a breve effettuata;
4. alla giacenza infruttifera per lunghi periodi, in occasione del change-over per l’introduzione
dell’Euro, delle banconote in lire raccolte dalle Casse Rurali e depositate presso Cassa
Centrale in attesa del riversamento, dopo la necessaria contazione e con le modalità previste,
presso Banca d’Italia.
• Le commissioni nette da servizi, compresi gli altri proventi di gestione sono incrementate
del 7,34%, da 13,7 a 14,7 milioni.
• I profitti da operazioni finanziarie (0,99 milioni) sono diminuiti del 47,3% rispetto al 2001
in un contesto in cui i mercati hanno pesantemente penalizzato l’impegno profuso. I dividendi
sono pressoché invariati (+0,09 milioni).
• Per quanto attiene ai costi di gestione segnaliamo un aumento di 1,189 milioni:
• il costo del personale è aumentato del 6,93%. In merito è opportuno precisare che l’aumento
attribuibile all’anno in esame è del 3% circa, in quanto nell’esercizio sono stati spesati
anche maggiori oneri, pari a circa 0,095 milioni, relativi al premio di produzione di competenza
degli anni 2000/2001 definiti contrattualmente solo con l’accordo siglato fra le parti
nel mese di dicembre 2002.
• le altre spese amministrative sono incrementate del 2,16%. Nonostante l’impegno profuso
nel contenere i costi (spese amministrative -7,6%, spese per attrezzature -1,6%), le spese
relative alla elaborazione e trasmissione dati hanno proseguito nel loro trend di crescita
(+8,6%) che, seppur in linea con la tendenza a livello nazionale, impone una attenta riflessione
sulle decisioni future.

• Le rettifiche di valore sulle immobilizzazioni pari a 1,9 milioni (+28,2%), risentono del primo
esercizio ad aliquota piena sugli ammortamenti relativi alla ristrutturazione della sede.
• La valutazione dei crediti non rileva oneri a carico del conto economico in quanto le rettifiche
effettuate risultano inferiori alle riprese avute su posizioni già svalutate. In via particolarmente
prudenziale sono stati accantonati al fondo rischi su crediti ulteriori 1,4 milioni.
• L’utile delle attività ordinarie di fissa a 4,1 milioni.
• L’utile lordo, dopo i proventi al netto degli oneri straordinari (0,47 milioni), si fissa a 4,573
milioni.
• Il calcolo delle imposte sul reddito tiene conto della normativa sulle imposte differite e delle
agevolazioni consentite dalla Dual Income Tax e dalla Tremonti formazione. Le imposte incidono
sul reddito lordo nella misura del 40,4%.
• L’utile netto, al netto delle imposte sul reddito pari a 2,048 milioni, e dopo l’utilizzo di parte del
Fondo Rischi Bancari Generali pari a 0,5 milioni, ammonta a 3,025 milioni.
Utile dell’esercizio
Risulta di 3.025.212,83 euro.
Il Consiglio di Amministrazione propone ai Soci la seguente destinazione dell’utile conseguito:
1. a riserva legale Euro 606.000
2. agli azionisti Euro 1,30 per ogni azione detenuta
e interamente liberata pari a circa il 2,50% Euro 2.340.000
Il dividendo verrà pagato dal 2 giugno 2003
3. a disposizione del Consiglio di Amministrazione
ai sensi dell’art. 27 dello Statuto Euro 79.213
Totale Euro 3.025.213
Il grafico esplicita la redditività finanziaria dell’investimento in Cassa Centrale.

FATTI DI RILIEVO INTERVENUTI SUCCESSIVAMENTE
AL 31 DICEMBRE 2002 E PREVEDIBILE EVOLUZIONE
DELLA GESTIONE
Tra gli accadimenti di maggior importanza che hanno caratterizzato l’attività della Cassa
Centrale dopo la chiusura dell’esercizio 2002, segnaliamo:
• Uno degli obiettivi che in sede di aumento di capitale sociale si era condiviso con i Soci era quello
di acquisire partecipazioni strategiche per l’intero Movimento del Credito Cooperativo. Il 15
gennaio 2003 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato congiuntamente a Federazione
Trentina delle Cooperative e Promocoop Trentina l’acquisizione del 51% di Informatica Bancaria
Trentina (IBT), gruppo che opera da anni nella fornitura di sistemi informativi e componenti
hardware ad alcune Casse Rurali e Banche di Credito Cooperativo del Trentino, del Piemonte,
delle Marche e di altre regioni italiane con soddisfacenti risultati da un punto di vista tecnico e
progettuale.Tecnicamente la partecipazione in IBT verrà detenuta da una nuova società appositamente
costituita da Federazione Trentina delle Cooperative, Cassa Centrale, Promocoop Trentina
che sarà successivamente aperta anche ad altre realtà di riferimento del credito cooperativo.
Lo scopo che l’operazione si prefigge è quello di aumentare la coesione del Movimento
Cooperativo trasformando un rischio di contrapposizione e conflittualità in una opportunità di
confronto e di crescita.Tale obiettivo vuole valorizzare e non annullare le esperienze vincenti, al
fine di ipotizzare e costruire percorsi evolutivi che diano concretezza all’obiettivo di miglioramento
della qualità e di contenimento dei costi dei servizi informatici a disposizione delle nostre
Casse Rurali e Banche di Credito Cooperativo.
• Sempre in ambito partecipativo sono stati individuati due interventi tra loro collegati: l’ingresso
di Cassa Centrale nel capitale sociale di Banca Etica e l’aumento della presenza nella neo costituita
Società Europea Finanza Etica e Alternativa (SEFEA). Il fine è quello di sostenere e promuovere
lo sviluppo di quegli organismi creditizi che si riconoscono nei valori della cooperazione europea
e della finanza etica.
• Nel corso dei primi mesi del 2003 sono stati predisposti nuovi strumenti creditizi e finanziari,
strutturati da Cassa centrale, a favore delle Casse Rurali e BCC associate. Questi strumenti intendono
essere un contributo per sostenere le sfide costanti del mercato e cercano di proporre alcune
possibili risposte alle esigenze finanziarie, operative e di immagine delle nostre Associate in
modo che il nostro “sistema” sia sempre più identificato come valido e riconosciuto interlocutore
per le famiglie, le piccole/medie, ma anche le grandi realtà imprenditoriali.
Sono stati realizzati quattro nuovi canali di collaborazione in una logica di sussidiarietà alle
Associate:
• finanziamenti diretti alla clientela delle Casse Rurali e delle Banche di Credito Cooperativo fissando
i parametri di ristorno commissionale;
• strumenti di copertura del rischio di tasso a favore della clientela “imprese”;
• prodotti di copertura rischi tasso su mutui a privati e famiglie;
• diffusione di sistemi di garanzia (conferma su L/C all’export) grazie alla recente convenzione stipulata
con BERS (Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo).
Tali iniziative sono state concretizzate e rese immediatamente operative mediante una serie di
incontri organizzati nelle prime settimane del mese di marzo 2003, grazie ai quali abbiamo potuto
illustrare questo progetto alle Casse e BCC nostre socie.
• Le previsioni economiche sull’esercizio in corso rimangono incerte e legate all’andamento dei
tassi interbancari, con una forbice ulteriormente ridotta in seguito alle manovre monetarie della
BCE, e all’incognita sui tempi e sulla consistenza della ripresa dei mercati finanziari.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Signori azionisti,
il 2002 può essere ricordato come anno straordinariamente importante per la moderna storia
economica e finanziaria, principalmente per l’entrata dell’Euro come nuovo e ambizioso protagonista
dello scenario internazionale. L’unificazione monetaria europea trova pertanto compimento e lo
straordinario impegno che ha coinvolto tutti noi nella gigantesca operazione di change over è già
un lontano ricordo. Prima però di consegnare i fatti all’archivio delle cose passate dobbiamo richiamare
la prova di efficienza e organizzazione complessiva che il nostro sistema ha fornito accompagnata
da un intensa attività di informazione ai nostri Soci e clienti, alle nostre comunità per prepararli
al meglio allo storico appuntamento.
L’introduzione della moneta unica doveva essere anche un evento bene augurale per il nuovo
anno e per una positiva evoluzione delle economie e dei mercati finanziari.Tale prospettiva non si è
purtroppo realizzata; il contesto internazionale è ancora caratterizzato per crescite modeste e vede
l’Europa segnatamente condizionata dalla crisi che sta appesantendo la Germania. Se da una parte
possiamo affermare - con misurata soddisfazione - che le province servite dalle nostre Banche
hanno presentato indicatori economici discretamente positivi rispetto al contesto nazionale, dall’altra
lo sfavorevole andamento per il terzo esercizio consecutivo dei mercati azionari e il calo dei
tassi di interesse incidono negativamente sui conti del sistema bancario e pariteticamente sull’andamento
economico di Cassa Centrale. Il risultato finale è da ritenersi comunque soddisfacente in
quanto consente di mantenere un dividendo in linea con gli ultimi esercizi dopo una prudenziale
politica di ammortamenti ed accantonamenti. Pensiamo sia un ritorno economico premiante per le
Associate e la conferma di una strategia difficile ma consolidata che ricerca un corretto equilibrio
fra il prioritario ruolo strategico/istituzionale e la logica d’impresa.
Consentiteci però, cari Soci, di rimarcare come l’anno 2002 segnerà la storia di Cassa Centrale
in particolare per la brillante conclusione dell’aumento di capitale. Le decisioni dell’Assemblea
straordinaria del 12 settembre hanno interpretato la visione di un Trentino e di un Credito
Cooperativo trentino che vuole valorizzare la propria autonomia sia coalizzando le forze locali sia
aprendo scenari di confronto, progettualità e condivisione con le realtà a noi più vicine per storia,
cultura e patrimonio ideale.
Il successo dell’operazione sia sotto il profilo finanziario ed ancor più sotto quello politico e
strategico ci riempie di responsabilità, ma altresì di grande soddisfazione potendo oggi presentare
Cassa Centrale - una nuova e più forte Cassa Centrale - con una struttura patrimoniale ancor
più solida ed una compagine sociale rappresentativa sia della Cooperazione trentina e, attraverso la
Provincia Autonoma di Trento, della sua comunità, sia del Credito Cooperativo del Veneto e del
Friuli Venezia Giulia.
Le Casse Rurali trentine hanno risposto compatte. È stata l’ennesima dimostrazione del convinto
attaccamento alla loro Cassa Centrale, accollandosi la parte più consistente dell’operazione con una
richiesta che ha superato la disponibilità. Esse hanno visto premiata la loro volontà di aprire a
nuove alleanze con un’adesione totalitaria dei Consorzi di secondo grado della Cooperazione trentina
e una partecipazione massiccia delle Banche di Credito Cooperativo del Nord-Est e delle loro
Federazioni. La presenza di Promocoop e soprattutto dei Consorzi di secondo grado, favorita e
sostenuta con convinzione dalla nostra Federazione, promuove il nostro Istituto a banca di riferimento
dell’intero Movimento cooperativo trentino. Questo fatto sottolinea inoltre la priorità del
presidio e del rafforzamento del sistema Casse Rurali come una premessa imprescindibile per
garantire il sostegno finanziario e quindi lo sviluppo alle cooperative trentine.

Ricordiamo spesso come sia diventato forte il legame che ci lega alle BCC del Nord-Est e con le
Federazioni del Veneto e del Friuli Venezia Giulia risalente ai noti accordi del 1996 che hanno portato
ad una costante crescita dell’utilizzo dei nostri servizi in particolare nella finanza e nei sistemi di
pagamento. Strategica la partnership con il Veneto che ci vede comproprietari di Nord Est Asset
Management. Questa società, pur in un quadro economico non facile, sta cercando con determinazione
di crescere sia nelle masse fiduciarie che nella ricerca di qualità valorizzando sempre più la
logica multimanager, il cui perfezionamento ha portato, recentemente, ad una piccola rivoluzione
con il cambio dei gestori per alcune delle linee di investimento più importanti scegliendo i nuovi
con rigidi criteri di analisi. Siamo convinti che il progetto possa svilupparsi ulteriormente consentendo
alle nostre Casse Rurali e BCC di riconoscersi in un marchio che rafforza il brand di Gruppo
e di raccogliere i risultati in una società propria che prende il meglio dal panorama finanziario
internazionale e capitalizza il valore aggiunto della conoscenza diretta del cliente, ritenendo non
soddisfacente la semplice attività di intermediazione di prodotti altrui. Registriamo un crescente
interesse verso Nord Est Fund anche da parte di realtà esterne ai nostri territori e siamo certi di
poter stringere almeno un accordo di distribuzione con la Federazione e le BCC del Friuli Venezia
Giulia.
L’entrata come Soci a pieno titolo di 26 BCC del Veneto, 13 BCC del Friuli e della Venezia Giulia
unitamente alle rispettive Federazioni costituisce un passo di straordinaria rilevanza che amplifica il
percorso di collaborazione operativa basata sul dialogo e sulla concretezza. L’ampliamento della
base sociale rafforza inoltre l’ideale di un modello che mette al centro la Cassa Rurale, la Banca di
Credito Cooperativo. Gli Organismi Centrali, la Cassa Centrale, devono essere forti nella capacità di
indirizzo, ma al servizio delle Associate, nella logica della vera sussidiarietà, l’unico presupposto che
al di là dei proclami garantisce il nostro principale punto di forza: l’autonomia della Cassa
Rurale/Banca di Credito Cooperativo. Un’autonomia che ha sempre creduto nella centralità
della logica consortile ed ha saputo riconoscersi nelle società che ne sono espressione ed ha sottolineato
l’ esigenza del rispetto delle scelte di gruppo, frutto della libera dialettica interna ed espressione
del valore della più autentica democrazia.
Il panorama bancario nazionale ed internazionale è stato e lo è tuttora, oggetto e soggetto di
cambiamenti radicali. Il modello tedesco della banca universale, che fino a qualche tempo fa sembrava
indiscutibile e da esportare, sta attraversando un momento di marcata crisi.Anche la dinamica
nazionale che vede i grandi gruppi bancari impegnati in pesanti riorganizzazioni dei modelli interni
e delle reti distributive sta consegnando nuove e sempre più decise opportunità al Credito
Cooperativo che si presenta come l’unica vera banca locale, capace di ascoltare, di leggere le aspettative
e di interpretare i bisogni del territorio di cui è diretta espressione. Se tutti siamo consapevoli
che questa opportunità sia anche una grande responsabilità crediamo - per quanto ci riguarda direttamente
- che l’entrata della Provincia di Trento nella nostra Società, acquisendo azioni privilegiate
per circa il 5% dell’intero capitale sociale, sia un messaggio forte in sintonia con l’idea della politica
più vera, intesa come direzione, come governo dell’interesse pubblico. Un fare “politica” che impone
delle scelte rispetto a tematiche di comune interesse e che sancisce al Credito Cooperativo il
ruolo che gli è proprio, per il suo intimo legame alla comunità trentina ed alla sua storia e, crediamo,
la necessità che ciò, per il “comun bene”, possa essere perpetuato. Anche la Camera di
Commercio, massima espressione delle categorie economiche trentine ha voluto riconoscersi in
questo disegno, dichiarando l’interesse ad acquisire un pacchetto importante di azioni privilegiate
condividendo e volendo partecipare direttamente alla realizzazione del progetto.
Da sottolineare, infine, con particolare apprezzamento l’intervento di Cooperfidi e
Coopersviluppo che, acquisendo a loro volta azioni privilegiate, hanno confermato la condivisione
e la saldezza del Movimento e consentito di completare il disegno strategico.

Abbiamo dichiarato che oggi Cassa Centrale è più forte.
Vogliamo affermare, e ci sia scusato un pizzico di presunzione, che anche il Credito Cooperativo
del Trentino, del Veneto e del Friuli Venezia Giulia sono oggi più forti e maggiormente consapevoli
della necessità di difendere le proprie prerogative, mantenendo saldo il presidio del territorio non
solo in virtù della competitività e del radicamento delle nostre Casse Rurali e Banche di Credito
Cooperativo, ma anche in virtù del rafforzamento di livelli consortili locali e interregionali, constantemente
impegnati a garantire strumenti e servizi in una logica di efficienza e di una cultura di reale
partecipazione che identifica la qualità complessiva come una frontiera irrinunciabile per un sistema
mutualistico.
Questa è la sintesi del progetto Nord-Est.
Il Credito Cooperativo, abbiamo detto, sta crescendo in modo sostenuto acquisendo nuove
quote di mercato sia nel comparto della raccolta che, ancor di più, nel mondo degli impieghi.
Questa crescita - testimonianza della vitalità del Credito Cooperativo e della capacità di dare
risposte rapide e professionali alle esigenze delle imprese e delle famiglie locali - impone di analizzare
brevemente alcune tematiche centrali in una dinamica di mercato in piena evoluzione.
L’obiettivo è quello di tracciare alcune linee direttrici all’interno delle quali si muove la nostra azione
nel tentativo di prospettare soluzioni strutturate ed organiche che la costruttiva dialettica interna
andrà nel tempo a perfezionare.
La crescita delle quote di mercato nelle aree in cui operano le nostre Associate è costante e,
nonostante la situazione di sostenuta liquidità dei mercati, il rapporto raccolta/impieghi continua
ad incrementarsi e tendenzialmente ad avvicinarsi alla parità. Nonostante le percentuali oramai
significative della componente a medio termine, in particolare rappresentata da obbligazioni, la raccolta
diretta è puntellata da una massiccia quota a vista con un ritorno di moda significativo delle
operazioni di pronti contro termine. Fino a pochi anni or sono sussisteva la necessità di cercare
sbocchi di impiego in una situazione comunque caratterizzata da tassi di remunerazione del capitale
proprio e da spread di intermediazione creditizia più elevati. Oggi, l’utilizzo della leva finanziaria
che porta ad un significativo e costante incremento degli attivi fruttiferi con conseguenti benefici
sui margini di interesse e sul posizionamento commerciale è plausibile e auspicabile da parte del
nostro sistema che presenta solide strutture patrimoniali e capitale libero ragguardevole.Allo stesso
tempo la dinamica di crescita degli impieghi ed in particolare lo sviluppo percentuale ancor più
massiccio di quelli a lungo e lunghissimo termine acuisce scenari di rischio in particolare, di liquidità,
di redditività legati ad attivi sempre più immobilizzati, e di provvista con scadenze nettamente
inferiori alle durate medie del credito. Tali scenari vanno attentamente monitorati, imponendo la
ricerca di soluzioni che garantiscano le Associate.
La strategia nel credito di Cassa Centrale ha l’obiettivo di estendere a tutte le Banche Socie la
tradizionale attività di supporto creditizio data sinora alle Casse Rurali Trentine ampliandola oltreché
alle operazioni di particolare impegno per tipologia o per standing della controparte, anche al
credito ordinario con particolare riferimento al medio/lungo termine. Rispetto a questa tipologia di
affidamenti abbiamo proposto una struttura d’offerta articolata ed organica che crediamo potrà
diventare un concreto sostegno, permettendo alle Casse Rurali/BCC di diluire il loro impegno finanziario
condividendo con noi, quando lo riterranno opportuno, il finanziamento ed il rischio nei confronti
della loro clientela. Il progetto, già operativo, si configura in una logica di sussidiarietà e proprio
per questo è prevista la partecipazione in pool o con garanzia della associata con una quota
minima del 20%, partecipazione a cui sarà legato un ritorno commissionale proporzionale e paritetico
alla durata.

Vogliamo qui segnalare la conferma da parte di Standard & Poor’s del rating di eccellenza assegnato
a Cassa Centrale anche per il 2002:A- nel lungo termine e A-2 nel breve, previsione stabile.Va
sottolineato che questa valutazione non fotografa soltanto la situazione dell’Istituto, ma è principalmente
espressione e frutto della solidità e validità del Movimento cooperativo di cui Cassa Centrale
è espressione.
Siamo ben consci che non può esserci un’unica soluzione per le esigenze delle Casse Rurali e
BCC del Nord-Est in un comparto così prioritario e dimensionato, dell’attività bancaria e che sia
nostra precisa responsabilità adoperarci per garantire un mix di possibilità. E’ con piacere, infatti,
che possiamo confermare come la strategia di avvicinamento al Mediocredito Trentino-Alto Adige
prosegua nei tempi e nei modi che erano stati previsti.
Il 31 dicembre 2002 abbiamo convertito in capitale le obbligazioni Mediocredito Trentino Alto
Adige in portafoglio per circa 10 milioni di Euro. La Cassa Centrale di Bolzano ha effettuato identica
operazione. Questo passo era condizionante per l’applicazione definitiva del patto parasociale siglato
con le Province di Trento e Bolzano e la Regione Trentino - Alto Adige. Adesso, con l’aiuto ed il
coinvolgimento delle BCC Venete Socie, potremo dare ulteriore spinta alla strategia che vuole il
Mediocredito come un riferimento primario per il Credito Cooperativo del Nord-Est.
La conversione non è stata un atto burocratico scontato.
E’ la formalizzazione di un confronto dialettico con la Cassa Centrale di Bolzano che ha portato
ad approfondire futuri scenari evolutivi e, alla fine, convenire in una progettualità condivisa che ci
vedrà collaborare direttamente per il raggiungimento degli obiettivi prefissati; non è ancora il risultato,
ma certamente è una partenza positiva.
Nel frattempo prosegue l’attività di crescita ed espansione di Mediocredito Trentino Alto Adige,
che dopo gli anni 90 caratterizzati dallo sviluppo in Veneto, vede nei primi anni del 2000 delinearsi
l’Emilia Romagna e la provincia di Brescia come nuove aree di ulteriore operatività.
Interessante vedere la consistenza dei crediti al 31.12.2002 distribuiti per area geografica su totale
di 1.365.250 Euro (in migliaia).
Importo
Percentuale
Trentino Alto Adige 595.710 44
Veneto 422.051 32
Emilia Romagna 106.543 7
Lombardia 124.617 9
Altri 116.329 8
Vogliamo sottolineare la disponibilità e il dialogo costruttivo aperto con i Soci di emanazione
pubblica con i quali stiamo ora verificando le modifiche statutarie che, concordate con la Cassa
Centrale di Bolzano sono strumentali per proseguire il cammino avviato e che ci auguriamo saranno
deliberate dalla prossima assemblea straordinaria.
Se come dicevamo prima le Casse Rurali, le Banche di Credito Cooperativo sono rimaste l’unica
vera Banca del territorio, fare strategia nel mondo del credito significa anche garantire oggi e,
soprattutto, domani, supporti, strumenti e mezzi finanziari alle nostre Associate e alla loro clientela.
In questa partita, siamo convinti, il ruolo del Mediocredito, sintonico al nostro Sistema, potrà
essere determinante.
Gli accadimenti recenti sullo scenario economico internazionale e nazionale ci hanno confermato
la massima secondo la quale un buon prodotto finanziario venduto al cliente sbagliato diventa

un pessimo prodotto. In un momento di particolare tensione dei mercati nell’estate dello scorso
anno, a fronte di una precisa domanda su quello che si sarebbe dovuto fare nel futuro, Rudy Bogni,
banchiere di livello internazionale e amico del nostro Movimento, un po’ a sorpresa rispose con una
parola secca: “Disciplina”. Disciplina nella relazione tra il consulente e il cliente, disciplina del
consulente rispetto alla strategia della propria azienda, disciplina, in un mondo di piccole aziende
consociate, tra Socio e la strategia del gruppo. La parola forse è un po’ troppo militaresca, ma tradotta
in un preciso significato di coerenza, rispetto, umiltà e organizzazione aziendale assume anche
un’espressione di eticità ancor più marcata se riferita ad un Movimento di Credito Cooperativo. Si
traccia, pertanto, una linea di confine netta fra il passato, qualche volta caratterizzato da presunzione
e faciloneria ed il presente di un sistema organizzato che non può garantire a nessuno previsioni
fortunose, ma che può e deve garantire una relazione professionale e “disciplinata” tra i propri consulenti
e la clientela. La relazione diventa pertanto la parte finale di un processo la cui filiera parte
dalla continua ricerca di miglioramento dello standing dei prodotti e degli strumenti finanziari,
passa attraverso la necessaria efficienza delle procedure informatiche e la trasparenza e intelligibilità
dei rendiconti per arrivare al momento finale della vendita. Abbiamo e stiamo lavorando con
determinazione sui vari componenti di questa filiera: Nord-Est Fund, le gestioni tradizionali e le “privat”,
le gestioni a capitale garantito, tra le poche sul mercato la cui struttura ha resistito, la consulenza
alle Associate, la formazione del personale, etc. Un altro importante passo è la realizzazione di un
sistema informatico, il “Personal Financial Planning” completamente integrato con i nostri archivi
anagrafici a supporto del momento centrale della vendita che è ormai un risultato acquisito. Grazie
al livello del fornitore e alla preziosa collaborazione di Phoenix Informatica Bancaria possiamo
estenderlo non più soltanto al mondo delle gestioni patrimoniali ma a tutti i prodotti finanziari
delle nostre Associate. L’obiettivo di permettere una completa e, graficamente, elaborata presentazione
della posizione del cliente, di costruire portafogli coerenti alle sue esigenze e tarati in una
logica prudenziale si unisce alla possibilità di effettuare da parte delle direzioni dei precisi monitoraggi
sul singolo consulente o sulla unità operativa riferiti al rispetto, anche percentualizzabile, delle
politiche aziendali di vendita oppure della citata coerenza fra il portafoglio “ideale”del singolo cliente
e la vendita effettivamente realizzata.
Non vogliamo enfatizzare troppo uno strumento, ben sapendo che rimane appunto, soltanto
uno strumento.
Vogliamo invece enfatizzare il processo ben consci che la competizione si è già spostata dalla
qualità dei prodotti, condizione necessaria ma non sufficiente, alla qualità della relazione e che già
alcuni competitors focalizzano la promozione pubblicitaria sull’utilizzo di strumenti come il
“Personal Financial Planning” e si parla ormai con frequenza di un nuovo profilo professionale: il
“Financial Planner”. Il nostro sistema, che sulla relazione con il cliente e il Socio ha costruito la propria
storia crediamo debba sostenere un percorso non privo di difficoltà per poter andare a regime
anche sulla parte finale della filiera citata prima, la cui realizzazione però ci avvicina all’obiettivo di
qualità complessiva del Credito Cooperativo del Nord-Est.
In questo contesto di accesa competitività, risulta fondamentale per il Sistema delle Casse Rurali
- Banche di Credito Cooperativo agire secondo unitarietà di intenti e rifuggendo ogni logica di
protagonismo e “fuga solitaria”. La nostra clientela, a volte confusa dagli accadimenti, guarda a noi
come ad un punto di riferimento e stenta a comprendere certi atteggiamenti che possono essere
interpretati come incapacità di fare ed essere sistema. Al contrario, dobbiamo essere lucidamente
coscienti che soltanto facendo sistema, nei fatti e non solo nei propositi, risiede una delle chiavi del
nostro successo presente e futuro: assieme possiamo raggiungere dei traguardi di tutto rispetto, isolati
produciamo una inutile dispersione di risorse e rischiamo la marginalizzazione.

Un altro tema di capitale importanza riguarda l’informatica. In questo ambito, il rapporto con
Fondo Comune e Phoenix Informatica Bancaria, ne siamo tutti intimamente consci, è prioritario e la
nostra strategia e i piani operativi sono indissolubilmente legati imponendoci di mantenere e rafforzare
ulteriormente il dialogo, l’informazione e la condivisione delle scelte in quanto mai reciprocamente
neutre e quindi determinanti per il Movimento. Credo sia un orgoglio per tutti poter dire
che oggi la nostra società informatica è prima per numero di utenti in Italia ma allo stesso tempo,
dobbiamo mantenere vigile l’attenzione e lo stimolo reciproco per garantire standard di qualità elevati
per le nostre Casse Rurali e Banche di Credito Cooperativo in un contesto nel quale il risparmio
dei costi per l’utente finale deve essere un obiettivo prioritario in particolare per quei prodotti
e servizi sui quali la dinamica concorrenziale è più esasperata. Nuovi scenari evolutivi si stanno
aprendo nell’informatica del Nord-Est grazie alla sempre maggiore integrazione tra Phoenix
Informatica Bancaria e Cesve, promossa dagli accordi tra le Federazioni Trentina, Veneta, del Friuli
Venezia Giulia e anche dell’Emilia Romagna. Riteniamo doveroso sottolineare un lavoro così importante
e complesso che crea premesse fondamentali per lo sviluppo di Cassa Centrale e per la crescita
dell’intero progetto di integrazione. L’acquisizione del controllo di Informatica Bancaria Trentina,
da parte del nostro Istituto, insieme con la Federazione Trentina e la Promocoop, è stata un’azione
forte e per alcuni versi dirompente che la nostra Federazione appunto ha voluto portare a termine
con grande determinazione e lungimiranza politica. La selezione del mercato che ha ridotto ormai a
poche le società protagoniste nel mondo dell’informatica nazionale, assegna a IBT un ruolo importante,
che va legittimamente riconosciuto, sia per un significativo gruppo di Casse Rurali Trentine
che per alcune Federazioni di riferimento nel panorama complessivo: Piemonte, Valle d’Aosta e
Liguria e la Federazione delle Marche. La normale competizione di mercato poteva esprimere, sul
versante informatico, un rischio di conflittualità difficilmente controllabile sul nostro territorio con
ripercussioni non scontatamente calcolabili sul versante associativo e bancario. Oggi questo rischio
potenziale è superato e trasformato in una grande opportunità che vede la contrapposizione mutarsi
in collaborazione aprendo possibilità insperate di sinergia finalizzata all’unico vero obiettivo irrinunciabile:
la competitività del sistema. Ciascuno di noi, al proprio livello di responsabilità dovrà
attivarsi perché si possano creare le migliori condizioni per realizzare un contesto di piena e leale
collaborazione inserendo e considerando a pieno titolo IBT fra le società del Movimento.
Auspichiamo con convinzione che le Federazioni piemontese e marchigiana possano condividere
con noi la gestione strategica e operativa di IBT fiduciosi che, alla fine, la logica della costruttività, la
logica di un progetto nato per progredire sarà condivisa e vincente.
Veniamo ora ai rapporti intercorrenti con gli Organismi centrali di categoria. Il momento che
stiamo vivendo non si caratterizza certamente per un clima dei più distesi.
L’operazione di aumento di capitale con l’entrata dei nuovi Soci unito al deciso avvicinamento
Phoenix Informatica Bancaria/Cesve vede un Nord-Est proseguire concretamente nella marcia di
integrazione sotto l’attenta egida politica delle Federazioni. L’operazione IBT ha creato ulteriore
preoccupazione in quanti la vogliono leggere, magari in maniera strumentale, come un’azione di
rottura.
Siamo ottimisti rispetto all’esito dell’azione delle Federazioni del Trentino, del Veneto e del Friuli
Venezia Giulia tesa alla ricerca del dialogo e del confronto ma ferma e motivata nel difendere un
modello vincente che vede al primo posto, come abbiamo detto, la CENTRALITÀ della Cassa
Rurale/Banca di Credito Cooperativo e dei loro soci. Non dobbiamo permettere scorciatoie rappresentate
da tentazioni verticistiche e basate su presupposti e metodi non sempre in sintonia con la
cultura dell’efficienza e della trasparenza. Dobbiamo sostenere con convinzione la necessità di pre-

sidiare i livelli regionali che rappresentano l’elemento portante e insostituibile di un sistema cooperativo.
Gli esempi in Europa indicano con chiarezza inequivocabile che il Credito Cooperativo
esprime quote di mercato significative laddove esistono forti e strutturati livelli regionali seppur di
diversa natura e tipologia anche in alcune organizzazioni a prima vista esclusivamente piramidali.
Scontato il riscontro nel modello “Raiffeisen” austriaco al quale più di ogni altro ci ispiriamo, meno
scontato nel Crédit Agricole dove le oltre 50 Casse Regionali sono l’asse strutturale del sistema ed
esprimono, condizionandolo, il vertice nazionale.
Siamo comunque sereni che Federcasse, l’organo associativo nazionale, saprà interpretare il
momento con quell’equilibrio e quella cultura non partigiana che l’ha storicamente ispirata e ricondurre
i recenti avvenimenti nella storia evolutiva del Movimento cooperativo.
La nostra lunga e ciononostante, ahimè, non esaustiva relazione conclusiva, volge al termine non
prima di aver rivolto un sincero ringraziamento a chi ha contribuito e supportato il nostro lavoro:
- in primis alla Banca d’Italia, un ringraziamento non rituale in quanto le importanti vicende che
hanno caratterizzato la nostra società nel corso del 2002 e nei primi mesi di quest’anno ci hanno
visti destinatari di un sostegno puntuale, disponibile e di elevata professionalità sia nelle fasi operative
(es. change over) ma ancor di più nelle operazioni di profilo strategico. Un particolare ringraziamento
al dott. Giovagnoli, Direttore della filiale di Trento e al dott. Clemente, Direttore
Superiore della Vigilanza sugli Istituti di Credito a Roma.
- alla Federazione Trentina delle Cooperative, al Fondo Comune e Phoenix Informatica Bancaria,
alla società Formazione Lavoro srl
- alla Federazione Veneta e alla Federazione del Friuli Venezia Giulia
- alla Commissione dei Direttori, ai molteplici gruppi di lavoro e alla rete dei referenti commerciali
- all’ASDIR
- Al Collegio Sindacale per il prezioso e sempre costruttivo lavoro svolto
- al personale tutto di Cassa Centrale per l’impegno, l’attaccamento e i risultati raggiunti
e infine a voi, cari Soci, ai Presidenti, agli Amministratori, ai Sindaci, alle direzioni e a tutti i collaboratori
un ringraziamento che vogliamo, credo tutti assieme, estendere a tutte le persone di ieri e di
oggi che hanno permesso di realizzare un sogno antico cent’anni, ma quanto mai attuale.
Il Consiglio di Amministrazione
Trento, 26 marzo 2003

RELAZIONE
DEL COLLEGIO SINDACALE
sul bilancio chiuso al 31.12.2002

Signori Azionisti,
il progetto di bilancio d’esercizio al 31.12.2002, che viene sottoposto alla Vostra approvazione, è
stato redatto in conformità e con l’osservanza delle norme vigenti.
Tale documento è stato messo a disposizione del Collegio Sindacale nei termini di legge ed è
costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dalla nota integrativa ed è corredato dalla
relazione sulla gestione e presenta le seguenti risultanze:
STATO PATRIMONIALE
Attività D 1.580.868.857
Passività D 1.413.434.887
Capitale sociale D 140.400.000
Sovrapprezzi di emissione D 4.350.000
Fondo rischi bancari generali D 4.300.000
Riserve D 15.358.757 D 1.577.843.644
Utile d’esercizio D 3.025.213
GARANZIE E IMPEGNI
Garanzie rilasciate D 70.455.579
Impegni D 78.488.681
TOTALE D 148.944.260
CONTO ECONOMICO
Componenti positivi D 80.113.006
Componenti negativi D 77.087.793
Utile d’esercizio D 3.025.213
Del bilancio abbiamo verificato le varie appostazioni, sia dello stato patrimoniale che del conto
economico; il risultato emerso è determinato secondo la normativa vigente ed i principi espressi
dai Consigli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri e dall’International Accounting
Standards Commitee (I.A.S.C.).
La relazione degli Amministratori sulla gestione presenta in modo esauriente la situazione della
Banca e l’andamento della gestione nel suo complesso e nei vari settori in cui la Banca stessa ha
operato.
La relazione dà inoltre cognizione dei fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio,
descrive l’evoluzione prevedibile della gestione ed espone il progetto di destinazione dell’utile di
esercizio.
La nota integrativa fornisce, oltre alla illustrazione dei criteri di valutazione che hanno ottenuto
il nostro consenso, informazioni dettagliate sulle poste dello stato patrimoniale e del conto economico
comparate con quelle dell’esercizio precedente.
Il bilancio è stato sottoposto a revisione da parte della società K.P.M.G. S.p.A. che ha rilasciato la
relazione di certificazione allegata al bilancio.
All’insieme dei richiamati documenti facciamo rinvio per ogni informazione sulla situazione
economica e finanziaria della Vostra società.
Come abbiamo potuto accertare in occasione delle periodiche verifiche (nr.14) effettuate durante
l’esercizio, nonché nell’ambito dell’attività svolta, attestiamo che i dati del bilancio corrispondono
a quelli risultanti dal sistema informativo-contabile e dalla contabilità sociale, tenuta con regolarità
e secondo principi e tecniche conformi alle norme vigenti.
Il sistema dei controlli interni ha supportato efficacemente l’attività del Collegio Sindacale.
Nella redazione del bilancio sono stati impiegati i medesimi criteri di valutazione dell’esercizio
precedente.
I criteri di valutazione sono ispirati ai generali principi di prudenza e competenza nella prospettiva
della continuazione dell’attività.

Non si sono verificati casi eccezionali che imponessero di disapplicare norme di legge ai sensi
dell’art. 2 del D.Lgs. n° 87/92.
Il bilancio di esercizio è stato redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la
situazione patrimoniale e finanziaria della Vostra Società e il risultato economico dell’esercizio.
In particolare si precisa che:
• I CREDITI VERSO LA CLIENTELA sono iscritti all’attivo del bilancio al netto delle previsioni di
perdita. La stima del valore di presumibile realizzo risulta essere stata effettuata, per i crediti in sofferenza
e ad incaglio, in base a valutazione analitica delle singole posizioni, mentre per i restanti crediti
vivi la svalutazione è stata effettuata su base forfettaria tenuto conto del rischio fisiologico e di
concentrazione. La valutazione analitica è stata applicata anche ai crediti di firma superiori a D 258
mila mentre la valutazione forfettaria è stata applicata ai rimanenti crediti di firma suddivisi in categorie
omogenee.
• I CREDITI E I DEBITI VERSO LE BANCHE sono iscritti all’attivo ed al passivo del bilancio al
valore nominale aumentato dei relativi interessi maturati fino alla data di chiusura dell’esercizio. Le
singole operazioni sono riferite al momento del regolamento.
• I TITOLI NON IMMOBILIZZATI sono stati valutati e figurano iscritti in bilancio al minor valore
tra quello di costo, determinato con il metodo del costo medio ponderato, e quello di mercato,
determinato come segue:
a) per i titoli quotati, ossia per i titoli negoziati in mercati organizzati e regolamentati italiani ed
esteri, in base alla media aritmetica dei prezzi rilevati nell’ultimo mese dell’esercizio;
b) per i titoli non quotati in base al confronto con le quotazioni di titoli similari o in base ad elementi
oggettivi a fine esercizio.
Per entrambi si è tenuto conto degli scarti di emissione secondo le Istruzioni di Vigilanza.
• I TITOLI IMMOBILIZZATI ammontano a D 168,739 milioni e sono destinati a essere mantenuti
nel patrimonio aziendale a lungo termine e tendenzialmente fino alla loro naturale scadenza. Sono
stati valutati al costo specifico tenendo conto degli scarti di negoziazione e di emissione. Il confronto
tra il valore di mercato ed il valore di bilancio presenta un minor valore “latente” di D 2,385
milioni costituito da minusvalenze per D 2,420 milioni e plusvalenze per D 0,035 milioni. In questo
comparto sono compresi, in particolare, i prestiti obbligazionari subordinati e le obbligazioni
emesse da Istituti di credito tra cui le Casse Rurali Trentine e BCC Venete.
• Le PARTECIPAZIONI ammontano a D 50,504 milioni e sono state iscritte al costo di acquisizione.
Per alcune partecipazioni, il cui costo di acquisizione è superiore al valore determinato sulla
base del patrimonio netto, si è mantenuta la valutazione al costo di acquisizione in quanto si prevede
una evoluzione positiva delle società partecipate. Non esistono partecipazioni quotate.
• Le ATTIVITÀ E PASSIVITÀ IN VALUTA sono state convertite in base al tasso di cambio contro
Euro “a pronti”rilevato dalla BCE, corrente alla data di chiusura dell’esercizio.
Le operazioni in divise estere “fuori bilancio” relative a contratti a pronti, non ancora regolate, e a
contratti a termine sono state valutate in base ai criteri previsti dalla normativa vigente come illustrato
in nota integrativa.
• Le OPERAZIONI FUORI BILANCIO che hanno finalità di copertura sono valutate in modo coerente
con le attività o le passività in bilancio oggetto della copertura, mentre quelle che non hanno
finalità di copertura sono valutate al minore fra il costo e il valore di mercato.

• Le IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI sono iscritte al costo rettificato dalle quote di ammortamento
che si ritengono adeguate in relazione alla residua possibilità di utilizzazione dei beni. Gli
immobili sono stati rivalutati ai sensi della Legge 413/91.
• Le IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI sono iscritte in bilancio con il nostro consenso. Esse
figurano al costo rettificato dalle quote di ammortamento. Il periodo di ammortamento è commisurato
alla loro residua possibilità di utilizzazione e non supera i cinque anni.
• I RATEI E RISCONTI ATTIVI E PASSIVI sono stati determinati secondo il principio della competenza
temporale.
• I DEBITI sono iscritti al loro valore nominale.
• Il FONDO PER IL TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO copre
integralmente, al netto di eventuali anticipi, tutte le indennità maturate a favore del personale
dipendente, a norma di contratto, alla data del 31.12.2002.
• Il FONDO PER RISCHI ED ONERI comprende, tra gli altri, il fondo rischi per garanzia e impegni,
il fondo competenze da liquidare ai dipendenti e il fondo imposte e tasse che risulta adeguato
al presumibile onere fiscale di competenza dell’esercizio, incluse le imposte sul reddito correnti e
differite attive e passive.
• Il FONDO RISCHI SU CREDITI è destinato a fronteggiare rischi su crediti soltanto eventuali.
• Il FONDO RISCHI BANCARI GENERALI è stato utilizzato per D 500.000 con le motivazioni
esposte dagli Amministratori in nota integrativa.
• Il CAPITALE SOCIALE, dopo l’aumento dello stesso, ammonta ad Euro 140,400 milioni dei quali
32,760 milioni ancora da incassare.
Precisiamo che gli Amministratori, nel rispetto dell’art. 10 della legge n° 72 del 19.3.1983, Vi
hanno informato nella nota integrativa per quali beni, tuttora in patrimonio, siano state effettuate in
passato rivalutazioni. Vi informiamo di aver partecipato alle riunioni del Consiglio di
Amministrazione (nr. 18) e del Comitato Esecutivo (nr. 15) nel corso delle quali, a richiesta e quando
dovuto, abbiamo espresso il nostro parere. Possiamo quindi ragionevolmente assicurarVi che la
gestione si è svolta nel rispetto delle norme di legge e statutarie.
Avendo esaminato il bilancio dell’esercizio ed avendolo riscontrato conforme alle scritture contabili,
tenuto conto anche della certificazione di bilancio, esprimiamo parere favorevole all’approvazione
del bilancio stesso, nonché alla proposta di destinazione dell’utile dell’esercizio, informando
l’Assemblea che, pur non essendo ancora interamente ammortizzati i costi riferiti alle immobilizzazioni
immateriali iscritti nei conti dell’attivo, residuano riserve disponibili sufficienti a coprire l’ammontare
di tali costi e così risulta realizzata la condizione di cui all’art. 2426 n. 5) del Codice Civile.
Ringraziamo il Consiglio di Amministrazione, la Direzione Generale ed i Dipendenti tutti per la
fattiva collaborazione prestataci nello svolgimento della nostra attività.
Trento, 9 aprile 2003
IL COLLEGIO SINDACALE
Mauro Conzatti
Antonio Maffei
Marco Dell’Eva

IL BILANCIO
al 31 dicembre 2002
Stato Patrimoniale
Conto Economico
Nota Integrativa
IMPORTI ESPRESSI IN EURO

STATO PATRIMONIALE
IMPORTI ALL’UNITÀ DI EURO 2002 2001
VOCI DELL’ATTIVO Sottovoci Voci Sottovoci Voci
10 Cassa e disponibilità presso banche
centrali e uffici postali 8.478.978 4.627.321
20 Titoli del Tesoro e valori assimilati
ammissibili al rifinanziamento
presso banche centrali 65.009.392 72.809.131
30 Crediti verso banche 932.002.195 932.558.974
a) a vista 546.736.696 221.644.970
b) altri crediti 385.265.499 710.914.003
40 Crediti verso clientela 234.950.035 230.202.490
di cui:
- crediti con fondi di terzi in
amministrazione 0 0
50 Obbligazioni e altri titoli di debito: 184.866.324 183.025.763
a) di emittenti pubblici 11.097.361 7.564.352
b) di banche 169.340.200 157.040.703
di cui:
- titoli propri 898.132 424.688
c) di enti finanziari 757.642 0
di cui:
- titoli propri 0 0
d) di altri emittenti 3.671.121 18.420.708
60 Azioni, quote e altri titoli di capitale 1.518.835 1.197.511
70 Partecipazioni 50.503.872 40.045.127
80 Partecipazioni in imprese del gruppo 0 0
90 Immobilizzazioni immateriali 481.711 353.578
di cui:
- costi di impianto 0 998
- avviamento 0 0
100 Immobilizzazioni materiali 13.963.163 14.981.149
110 Capitale sottoscritto non versato 32.760.000 0
di cui:
- capitale richiamato 0 0
120 Azioni o quote proprie 0 0
(valore nominale)
130 Altre attività 50.843.684 61.517.451
140 Ratei e risconti attivi: 5.490.668 5.914.301
a) ratei attivi 5.265.999 5.656.152
b) risconti attivi 224.669 258.149
di cui:
- disaggio di emissione su titoli 0 0
TOTALE DELL’ATTIVO 1.580.868.857 1.547.232.796

STATO PATRIMONIALE
IMPORTI ALL’UNITÀ DI EURO 2002 2001
VOCI DEL PASSIVO Sottovoci Voci Sottovoci Voci
10 Debiti verso banche: 1.141.754.348 1.164.373.690
a) a vista 630.673.229 649.194.428
b) a termine o con preavviso 511.081.119 515.179.262
20 Debiti verso clientela: 114.832.446 75.121.493
a) a vista 112.555.092 75.146.227
b) a termine o con preavviso 2.277.354 975.266
30 Debiti rappresentati da titoli: 103.914.751 118.354.830
a) obbligazioni 78.547.527 74.932.606
b) certificati di deposito 0 0
c) altri titoli 25.367.224 43.422.224
40 Fondi di terzi in amministrazione 0 0
50 Altre passività 36.779.367 58.358.924
60 Ratei e risconti passivi: 3.869.152 3.193.146
a) ratei passivi 3.552.084 2.935.427
b) risconti passivi 317.068 257.719
70 Trattamento di fine rapporto
di lavoro subordinato 2.809.869 2.683.269
80 Fondi per rischi ed oneri: 4.766.442 5.586.474
a) fondi di quiescenza e per
obblighi simili 0 0
b) fondi imposte e tasse 3.386.235 4.460.973
c) altri fondi 1.380.206 1.125.501
90 Fondi rischi su crediti 4.708.512 3.308.064
100 Fondo per rischi bancari generali 4.300.000 4.800.000
110 Passività subordinate 0 0
120 Capitale 140.400.000 92.970.000
130 Sovrapprezzi di emissione 4.350.000 0
140 Riserve: 14.462.475 13.838.797
a) riserva legale 12.627.366 11.877.366
b) riserva per azioni o quote
proprie 0 0
c) riserve statutarie 0 0
d) altre riserve 1.835.108 1.961.430
150 Riserve di rivalutazione 896.282 896.282
160 Utili (Perdite) portati a nuovo 0 0
170 Utile d’esercizio 3.025.213 3.747.827
TOTALE DEL PASSIVO 1.580.868.857 1.547.232.796

GARANZIE E IMPEGNI
IMPORTI ALL’UNITÀ DI EURO 2002 2001
VOCI Sottovoci Voci Sottovoci Voci
10 Garanzie rilasciate 70.455.579 73.545.091
di cui:
- accettazioni 1.169.266 705.524
- altre garanzie 69.286.313 72.839.567
20 Impegni 78.488.681 279.091.032
di cui:
- per vendite con obbligo
di riacquisto 0 0

CONTO ECONOMICO
IMPORTI ALL’UNITÀ DI EURO 2002 2001
VOCI Sottovoci Voci Sottovoci Voci
10 Interessi attivi e proventi assimilati 50.243.904 52.212.703
di cui:
- su crediti verso clientela 10.254.678 13.247.251
- su titoli di debito 9.682.828 10.095.934
20 Interessi passivi e oneri assimilati -42.135.418 -42.474.738
di cui:
- su debiti verso clientela 2.341.816 3.242.326
- su debiti rappresentati da titoli 2.770.435 2.985.646
30 Dividendi e altri proventi: 1.619.122 1.524.118
a) su azioni, quote e altri titoli
di capitale 39.939 6.208
b) su partecipazioni 1.579.183 1.517.910
c) su partecipazioni in imprese
del gruppo 0 0
40 Commissioni attive 21.355.674 20.400.380
50 Commissioni passive -10.801.889 -10.383.498
60 Profitti (Perdite) da operazioni
finanziarie 993.594 1.885.920
70 Altri proventi di gestione 4.218.679 3.744.702
80 Spese amministrative: -18.217.333 -17.445.509
a) spese per il personale 8.854.167 8.280.164
di cui:
- salari e stipendi 6.294.012 5.738.603
- oneri sociali 1.830.120 1.698.629
- trattamento di fine rapporto 512.497 487.034
- trattamento di quiescenza
e simili 0 0
b) altre spese amministrative 9.363.166 9.165.345
90 Rettifiche di valore su immobilizzazioni
immateriali e materiali -1.894.808 -1.477.525
100 Accantonamenti per rischi ed oneri -3.678 -3.259
110 Altri oneri di gestione 0 -26.960
120 Rettifiche di valore su crediti e
accantonamenti per garanzie
e impegni -545.649 -723.024
130 Riprese di valore su crediti e su
accantonamenti per garanzie
e impegni 672.829 614.796
140 Accantonamenti ai fondi rischi
su crediti -1.400.448 -830.000
150 Rettifiche di valore su immobilizzazioni
finanziarie 0 0
160 Riprese di valore su immobilizzazioni
finanziarie 0 0
170 Utile delle attività ordinarie 4.104.579 7.018.106
180
190
Proventi straordinari
Oneri straordinari
509.204
-40.493
80.748
-63.870
200 Utile straordinario 468.711 16.878
210 Variazione del fondo per rischi
bancari generali 500.000 -950.000
220 Imposte sul reddito dell’esercizio -2.048.077 -2.337.157
230 Utile d’esercizio 3.025.213 3.747.827

LA NOTA
INTEGRATIVA

NOTA INTEGRATIVA
Parte A - Criteri di valutazione
Sezione 1 - L’illustrazione dei criteri di valutazione
Sezione 2 - Le rettifiche e gli accantonamenti fiscali
Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale
Sezione 1 - I crediti
Sezione 2 - I titoli
Sezione 3 - Le partecipazioni
Sezione 4 - Le immobilizzazioni materiali e immateriali
Sezione 5 - Altre voci dell’attivo
Sezione 6 - I debiti
Sezione 7 - I fondi
Sezione 8 - Il capitale, le riserve, il fondo per rischi bancari generali e le passività subordinate
Sezione 9 - Altre voci del passivo
Sezione 10 - Le garanzie e gli impegni
Sezione 11 - Concentrazione e distribuzione delle attività e delle passività
Sezione 12 - Gestione e intermediazione per conto terzi
Parte C - Informazioni sul conto economico
Sezione 1 - Gli interessi
Sezione 2 - Le commissioni
Sezione 3 - I profitti e le perdite da operazioni finanziarie
Sezione 4 - Le spese amministrative
Sezione 5 - Le rettifiche, le riprese e gli accantonamenti
Sezione 6 - Altre voci del conto economico
Sezione 7 - Altre informazioni sul conto economico
Parte D - Altre informazioni
Sezione 1 - Gli amministratori e i sindaci
Note:
Si segnala che gli importi della presente nota integrativa sono espressi in migliaia di euro.
Relativamente alla struttura delle sezioni si precisa:
a) nella prima parte sono riportate le voci e le tabelle e relative numerazioni senza modifiche
rispetto alle istruzioni accluse al Provvedimento del Governatore della Banca d’Italia del 16
gennaio 1995 e successive variazioni;
b) i prospetti o informative aggiunti volontariamente seguono la parte obbligatoria e non
sono contrassegnati da numerazione.

PARTE A - CRITERI DI VALUTAZIONE
Il bilancio è redatto secondo le vigenti disposizioni di legge, di cui al D.Lgs. 27 gennaio 1992, n.
87 ed al provvedimento del Governatore della Banca d’Italia del 16 gennaio 1995, modificato ed
integrato dal provvedimento del 7 agosto 1998 e successive modifiche.
In conformità con la funzione e con gli scopi della presente nota integrativa, vengono fornite
tutte le informazioni complementari ritenute necessarie al fine di dare una rappresentazione veritiera
e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria.
In dipendenza di ciò, nella nota sono inseriti i seguenti prospetti:
- prospetto di cui alla Legge 19.03.1983, n. 72, art. 10, comma 2;
Il bilancio è sottoposto a revisione dalla società di revisione KPMG SpA, in esecuzione della delibera
assembleare del 18 maggio 2002 che ha attribuito l’incarico a detta società su base volontaria.
Sezione 1 - L’illustrazione dei criteri di valutazione
Le valutazioni sono state effettuate secondo le disposizioni del D.Lgs. 87/1992, privilegiando il
principio della prudenza e nella prospettiva di continuazione dell’attività. Il criterio base di valutazione
è stato quello del costo, salvo quanto diversamente indicato nella presente nota integrativa.
Gli utili indicati sono quelli realizzati alla data di chiusura dell’esercizio.
Si è tenuto conto dei rischi e delle perdite di competenza dell’esercizio, anche se conosciuti
dopo la sua chiusura.
Nella redazione del bilancio sono stati osservati criteri omogenei rispetto a quelli dell’esercizio
precedente.
1. Crediti, garanzie e impegni
Crediti verso banche
I crediti sono iscritti al valore nominale incrementato degli interessi maturati alla data del bilancio.Tale
importo rappresenta anche il valore di presumibile realizzo.
Per i conti di deposito e finanziamento con scadenza successiva al 31 dicembre gli interessi
maturati per competenza sono allocati alla voce “Ratei e risconti”.
Crediti verso clientela
a) I crediti sono valutati in base al loro valore di presumibile realizzo in relazione alla solvibilità dei
debitori.
Per i conti di finanziamento con scadenza successiva al 31 dicembre gli interessi maturati per
competenza sono allocati alla voce “Ratei e risconti”.
I crediti classificati nella categoria delle sofferenze sono stati oggetto di valutazione analitica, in
quanto trattasi di esposizioni che, in misura diversa, hanno manifestato elementi di patologia in
ordine alla possibilità di recupero.
I crediti incagliati sono valutati analiticamente.
I crediti ristrutturati sono valutati in relazione ai piani di rientro degli stessi.
Per i restanti crediti si è operato su base forfettaria. Nella quantificazione dell’ammontare si è
tenuto conto del rischio fisiologico e del rischio concentrazione.
Le svalutazioni analitiche e forfettarie dei crediti per cassa sono effettuate mediante rettifica in
diminuzione del valore di tali elementi dell’attivo.
Informazioni più dettagliate in tema di valutazione dei crediti sono riportate nella sezione 1 - I
crediti - ed in particolare nelle note in calce alla tabella 1.7, nelle quali vengono anche specificate
le metodologie di classificazione dei crediti stessi.

) Gli interessi di mora maturati nel corso dell’esercizio sono iscritti al Conto Economico per la
quota ritenuta recuperabile.
c) Sono valutati analiticamente i crediti di firma relativi a posizioni a sofferenza, incaglio o ristrutturati
e quelli relativi a posizioni in bonis di importo superiore a 258.000 euro. I rimanenti crediti
di firma sono stati valutati in maniera forfetaria in base a categorie omogenee.
Le eventuali perdite relative ai rischi connessi a tali operazioni sono fronteggiate da accantonamenti
iscritti nei “Fondi per rischi ed oneri”.
2. Titoli e operazioni “fuori bilancio” (diverse da quelle su valute)
2.1 Titoli immobilizzati
Sono valutati al costo, rettificato della differenza tra tale costo ed il valore di rimborso, per le
quote di competenza dell’esercizio.
Sono assoggettati a svalutazione nel caso di deterioramento duraturo della situazione di solvibilità
dell’emittente.
Risultando il rendimento dei titoli superiore al costo medio della provvista non si è proceduto
alla svalutazione facoltativa prevista dall’articolo 18, primo comma, del D.Lgs. 87/92.
2.2 Titoli non immobilizzati
Il portafoglio titoli non immobilizzato è suddiviso in:
- portafoglio titoli quotati in mercati organizzati italiani ed esteri;
- portafoglio titoli non quotati in mercati organizzati italiani ed esteri.
Il portafoglio è valutato in base al minore tra il costo medio ponderato secco, calcolato con il
metodo del costo medio ponderato, e il valore di mercato.
Il valore di mercato è determinato:
- per i titoli quotati in base alla media aritmetica dei prezzi del mese di dicembre;
- per i titoli non quotati sulla base di un confronto con le quotazioni di titoli similari o in base ad
elementi oggettivi in essere al 31 dicembre 2002.
Le operazioni in titoli, non ancora regolate a fine esercizio, sono state valutate con gli stessi criteri
dei portafogli di pertinenza.
Nella valutazione del portafoglio titoli si è tenuto conto della solvibilità degli enti emittenti nonché
del rischio connesso al paese dove gli stessi risiedono.
Le operazioni di “pronti contro termine”con obbligo per il cessionario di rivendita a termine dei
titoli sono rappresentate come operazioni finanziarie di raccolta o di impiego.
Nel caso in cui vengano meno i motivi che, ai sensi dell’art. 20 del D.Lgs. 87/1992, hanno precedentemente
originato svalutazioni, queste non sono mantenute.
Scarti di emissione su titoli immobilizzati e non immobilizzati
Sulla base delle istruzioni emanate dalla Banca d’Italia in materia di scarti di emissione sui titoli
obbligazionari e delle disposizioni dettate dalla Legge 8.8.1995, n. 349, detti scarti sono stati calcolati
“pro rata temporis”ed inclusi nel Conto Economico dell’esercizio nella voce “Interessi attivi”.
Operazioni fuori bilancio
Le operazioni fuori bilancio che hanno finalità di copertura sono valutate in modo coerente con
le attività o le passività in bilancio oggetto della copertura stessa.
Le operazioni fuori bilancio che non hanno finalità di copertura sono valutate al minore fra il costo
e il valore di mercato.

3. Partecipazioni
Le partecipazioni sono considerate immobilizzazioni finanziarie e sono iscritte al costo di acquisizione.
Alla data del 31.12.2002 non sono detenute partecipazioni quotate in mercati organizzati italiani
ed esteri.
Le partecipazioni non quotate in mercati organizzati italiani ed esteri, che presentano risultati
economici negativi e il cui valore è inferiore al costo di acquisizione, con profili di durevolezza temporale
della situazione negativa, sono oggetto di svalutazione. Il valore originario viene ripristinato
qualora vengano meno i motivi che hanno generato la rettifica di valore.
I dividendi sono contabilizzati nell’esercizio in cui vengono incassati con contestuale contabilizzazione
del relativo credito d’imposta comunicato.
4. Attività e passività in valuta (incluse le operazioni fuori bilancio)
Le attività e le passività denominate nelle divise estere sono convertite in base al tasso di cambio
contro euro “a pronti”, rilevato dalla BCE, corrente alla data di chiusura dell’esercizio.
Le operazioni in divisa “fuori bilancio” espresse in divise estere e relative a contratti a pronti,
non ancora regolate, e a contratti a termine sono valutate:
- al tasso di cambio contro euro “a pronti” corrente alla data di chiusura dell’esercizio, se si tratta
di operazioni a pronti non ancora regolate o di operazioni “di copertura”di posizioni a pronti;
- al tasso di cambio contro euro “a termine” corrente alla data di chiusura dell’esercizio, per scadenze
corrispondenti a quelle delle operazioni oggetto di valutazione, se si tratta di operazioni a
termine.
Per le operazioni, il cui rischio di cambio è coperto da contratti di swap, i differenziali di cambio
sono iscritti nel Conto Economico in modo rateale, in coerenza con gli interessi prodotti dalle attività
e passività coperte.
5. Immobilizzazioni materiali
Le immobilizzazioni materiali sono rilevate al costo di acquisto comprensivo degli oneri accessori,
maggiorato delle eventuali ulteriori spese incrementative, salvo rivalutazioni effettuate a norma
di legge.
I costi di manutenzione aventi natura incrementativa sono attribuiti ai cespiti cui sono riferiti ed
ammortizzati in relazione alla residua possibilità di utilizzo degli stessi.
L’ammortamento dei cespiti è eseguito per quote costanti con rettifica in diminuzione del valore
dei beni stessi.
Nella determinazione delle quote di ammortamento si tiene conto della residua possibilità di utilizzo
dei cespiti secondo un piano sistematico e le aliquote utilizzate, descritte all’interno della
Parte C - Informazioni sul conto economico - Sezione 5, si collocano nell’ambito di quelle consentite
dalla normativa fiscale e tengono conto della obsolescenza dei beni.
I beni di nuova acquisizione sono assoggettati ad ammortamento ad iniziare dall’esercizio di
effettiva utilizzazione.
6. Immobilizzazioni immateriali
Le immobilizzazioni immateriali, iscritte nell’attivo al costo con il preventivo consenso del
Collegio Sindacale, vengono ammortizzate a quote costanti, descritte all’interno della Parte C -
Informazioni sul conto economico - Sezione 5, in relazione alla loro residua possibilità di utilizzo,
con una rettifica in diminuzione del valore delle stesse.

7. Altri aspetti
a) Ratei e risconti
I ratei e risconti sono determinati secondo il principio della competenza economica e temporale.
b) Debiti
I debiti sono rilevati al loro valore nominale, rappresentativo del presumibile valore di estinzione.
c) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato
L’importo evidenziato alla voce “Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato” equivale
alle spettanze dei dipendenti calcolate e adeguate a norma dell’art. 2120 c.c., con riferimento
alla fine dell’esercizio, e corrisponde alla misura dei diritti maturati in conformità alle disposizioni
di legge ed ai vigenti contratti di lavoro.
d) Fondi per rischi ed oneri
I fondi imposte e tasse ricomprendono gli accantonamenti effettuati a fronte delle imposte
dirette e indirette di competenza dell’esercizio e di quelle differite non ancora liquidate, al lordo
dei relativi acconti già versati nella misura specificata alla voce di pertinenza in nota integrativa.
Gli altri fondi ricomprendono il fondo rischi per garanzie e impegni, quantificato secondo i criteri
di cui ai commi 4 e 5 dell’art.20 D.Lgs. 27.1.1992, n.87, e ulteriori altri fondi destinati a
coprire oneri di natura determinata.
e) Crediti per imposte anticipate
L’iscrizione delle imposte anticipate all’interno della voce “Altre Attività” viene effettuata con le
seguenti limitazioni:
- sussistenza di redditi imponibili nei futuri esercizi;
- iscrizione delle sole imposte anticipate derivanti dalle differenze temporanee fra i costi già
imputati a conto economico e quelli aventi rilevanza fiscale di cui, in base alle vigenti disposizioni
fiscali, già si conosce l’esatto importo e l’esercizio nel quale risulteranno deducibili dal reddito
imponibile.
f) Fondi rischi su crediti
Tali fondi, iscritti nel passivo, non hanno natura rettificativa e sono destinati a fronteggiare rischi
su crediti soltanto eventuali.
g) Fondo rischi bancari generali
Tale fondo è destinato alla copertura del rischio generale di impresa e costituisce, pertanto, una
componente del patrimonio netto. La variazione netta registrata nel corso dell’esercizio è iscritta
a conto economico.
Sezione 2 - Le rettifiche e gli accantonamenti fiscali
2.1 Rettifiche di valore effettuate esclusivamente in applicazione di norme tributarie
Non effettuate.
2.2 Accantonamenti effettuati esclusivamente in applicazione di norme tributarie
Non effettuati.

PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE
Sezione 1
Sezione 2
Sezione 3
Sezione 4
Sezione 5
Sezione 6
Sezione 7
Sezione 8
Sezione 9
Sezione 10
Sezione 11
Sezione 12
I crediti
I titoli
Le partecipazioni
Le immobilizzazioni materiali e immateriali
Altre voci dell’attivo
I debiti
I fondi
Il capitale, le riserve, il fondo per rischi bancari generali e le passività subordinate
Altre voci del passivo
Le garanzie e gli impegni
Concentrazione e distribuzione delle attività e delle passività
Gestione e intermediazione per conto terzi

Sezione 1 - I crediti
1.1 Dettaglio della voce 30 “crediti verso banche”
2002 2001
a) crediti verso banche centrali 48.051 52.051
b) effetti ammissibili al rifinanziamento
presso banche centrali 0 0
c) operazioni pronti contro termine 0 0
d) prestito di titoli 0 0
1.2 Situazione dei crediti per cassa verso banche
Categorie/valori
Esposizione
lorda
Rettifiche
di valore
complessive
Esposizione
netta
A. Crediti dubbi 0 0 0
A.1. Sofferenze 0 0 0
A.2. Incagli 0 0 0
A.3. Crediti in corso di ristrutturazione 0 0 0
A.4. Crediti ristrutturati 0 0 0
A.5. Crediti non garantiti verso Paesi
a rischio 0 0 0
B. Crediti in bonis 932.002 0 932.002
1.3 Dinamica dei crediti dubbi verso banche
negativo
1.4 Dinamica delle rettifiche di valore complessive dei crediti verso banche
negativo
1.5 Dettaglio della voce 40 “crediti verso clientela”
negativo
1.6 Crediti verso clientela garantiti
2002 2001
a) da ipoteche 130.655 129.208
b) da pegni su: 4.274 595
1. depositi di contante 0 0
2. titoli 0 0
3. altri valori 4.274 595
c) da garanzie di: 31.428 38.124
1. Stati 0 0
2. altri enti pubblici 0 181
3. banche 3.209 5.326
4. altri operatori 28.218 32.617

1.7 Situazione dei crediti per cassa verso clientela
Categorie/valori
Esposizione
lorda
Rettifiche
di valore
complessive
Esposizione
netta
A. Crediti dubbi 4.226 1.792 2.434
A.1. Sofferenze 1.584 1.528 56
A.2. Incagli 2.642 264 2.378
A.3. Crediti in corso di ristrutturazione 0 0 0
A.4. Crediti ristrutturati 0 0 0
A.5. Crediti non garantiti verso Paesi a rischio 0 0 0
B. Crediti in bonis 236.300 3.784 232.516
Metodologia di classificazione dei crediti
Le attività esposte a rischio di credito vengono classificate in base a procedure di rilevazione di dati interni
alla banca ed al sistema, nonché di informazioni e dati esterni. Il monitoraggio informatico assicura un
congruo numero di rilevazioni in tal proposito.
In particolare, per la classificazione a “sofferenza” si fa riferimento a valutazioni qualitative basate su elementi
oggettivi: posizioni per il cui recupero la banca ha già preso provvedimenti per via legale, posizioni
per le quali si siano rilevate caratteristiche di insolvenza anche se non pubblicamente manifestate e - di
norma - le posizioni che il sistema segnala a sofferenza e non ancora classificate tali dal nostro Istituto.
Nella classificazione ad “incaglio” vengono inserite le esposizioni di clienti affidati in temporanea oggettiva
difficoltà rimuovibili in un congruo periodo di tempo (finanziaria, patrimoniale, gestionale ovvero connessa
ad avversi cicli congiunturali o stagionali, ecc.). Perdurando o aggravandosi le difficoltà, tali posizioni
verranno ascritte a “sofferenza”, risolvendosi torneranno in “bonis”. Le principali caratteristiche di incaglio
sono individuate: nel graduale aumento dell’indebitamento dell’azienda, nella graduale diminuzione
di liquidità, nel progressivo aumento della dipendenza finanziaria con conseguente aggravio degli oneri
finanziari, nella crisi del settore economico di appartenenza, nella graduale diminuzione del fatturato,
nella progressiva diminuzione della capacità di reddito, ecc.. Nella prassi i sintomi di quanto sopra sono
rilevabili, sia a un monitoraggio di primo che di secondo livello, grazie agli strumenti informatici a disposizione
(percentuale insoluti, ritardo nei rimborsi delle rate dei finanziamenti, carenza di movimentazione
sui conti correnti attivi, utilizzo costantemente ai limiti dell’accordato, ecc.).
Circa le posizioni “ristrutturate”, i criteri sono quelli previsti dalla normativa in vigore.
Criteri di valutazione dei crediti
Le sofferenze nonché gli incagli sono valutati analiticamente sulla base della situazione di solvibilità del
debitore; i crediti ristrutturati sono valutati analiticamente tenendo conto della presunta perdita patrimoniale.
I crediti per i quali non sussistono presupposti per una valutazione analitica sono stati rettificati in maniera
forfetaria:
• per i crediti in bonis relativi ai primi dieci clienti in ordine di utilizzo, con esclusione delle posizioni
con rischio limitato (es: Enti Pubblici, ecc.), si è provveduto alla svalutazione pari al 50% della media
dei saldi puntuali al 31 dicembre;
• per i restanti crediti in bonis la rettifica (0,75%) è stata determinata sulla base dell’incidenza media
delle perdite e svalutazioni (per anno di passaggio a sofferenza) sui relativi crediti.

1.8 Dinamica dei crediti dubbi verso clientela
Crediti in
Causali/Categorie Sofferenze Incagli
corso di Crediti
ristrutturazione
ristrutturati
Crediti non
garantiti verso
Paesi a rischio
A. Esposizione lorda iniziale al 01.01.2002 1.546 12.962 0 0 0
A.1. di cui: per interessi di mora 0 0 0 0 0
B. Variazioni in aumento 58 357 0 0 0
B.1. ingressi da crediti in bonis 57 357 0 0 0
B.2. interessi di mora 1 0 0 0 0
B.3. trasferimenti da altre categorie 0 0 0 0 0
di crediti dubbi
B.4. altre variazioni in aumento 0 0 0 0 0
C. Variazioni in diminuzione 20 10.677 0 0 0
C.1. uscite verso crediti in bonis 0 9.981 0 0 0
C.2. cancellazioni 0 0 0 0 0
C.3. incassi 20 696 0 0 0
C.4. realizzi per cessioni 0 0 0 0 0
C.5. trasferimenti ad altre categorie
di crediti dubbi 0 0 0 0 0
C.6. altre variazioni in diminuzione 0 0 0 0 0
D. Esposizione lorda finale al 31.12.2002 1.584 2.642 0 0 0
D.1. di cui: per interessi di mora 1 0 0 0 0

1.9 Dinamica delle rettifiche di valore complessive dei crediti verso clientela
Causali/Categorie Sofferenze Incagli
Crediti in
corso di
ristrutturazione
Crediti
ristrutturati
Crediti non
garantiti verso
Paesi a rischio
Crediti in
bonis
A. Rettifiche complessive iniziali al 01.01.2002 1.527 840 0 0 0 3.330
A.1. di cui: per interessi di mora 0 0 0 0 0
B. Variazioni in aumento 20 70 0 0 0 454
B.1. rettifiche di valore 0 35 0 0 0 454
B.1.1. di cui: per interessi di mora 0 0 0 0 0 0
B.2. utilizzi dei fondi rischi su crediti 0 0 0 0 0 0
B.3. trasferimenti da altre categorie 0 0 0 0 0 0
di crediti dubbi
B.4. altre variazioni in aumento 20 35 0 0 0 0
C. Variazioni in diminuzione 19 646 0 0 0 0
C.1. riprese di valore da valutazione 0 646 0 0 0 0
C.1.1. di cui: per interessi di mora 0 0 0 0 0 0
C.2. riprese di valore da incasso 19 0 0 0 0 0
C.2.1. di cui: per interessi di mora 0 0 0 0 0 0
C.3. cancellazioni 0 0 0 0 0 0
C.4. trasferimenti ad altre categorie
di crediti dubbi 0 0 0 0 0 0
C.5. altre variazioni in diminuzione 0 0 0 0 0 0
D. Rettifiche complessive finali al 31.12.2002 1.528 264 0 0 0 3.784
D.1.di cui: per interessi di mora 0 0 0 0 0 0

Composizione voce 10 “Cassa e disponibilità presso banche centrali e uffici postali”
2002 2001
Cassa lire 7.679 1.143
Cassa valuta estera 702 3.477
Depositi e c/c presso uffici postali 98 7
Totali 8.479 4.627
Composizione voce 30 “Crediti verso banche”
2002 2001
Conti correnti di corrispondenza 88.736 75.645
- Casse rurali e banche di credito
cooperativo associate (*) 15.342 6.393
- Altre banche 73.394 69.252
Finanziamenti non regolati in c/c 15.494 15.494
- Altre banche 15.494 15.494
Depositi: 827.772 841.420
- liberi 458.000 146.000
- Altre banche 458.000 146.000
- vincolati 369.772 695.420
- Casse rurali e banche di credito
cooperativo associate (*) 121.579 82.808
- Altre banche 248.193 612.612
Totali 932.002 932.559
(*) Il dato relativo al 2001 è riferito alla compagine sociale composta dalle sole Casse Rurali Trentine
Composizione voce 40 “Crediti verso clientela”
2002 2001
Finanziamenti per anticipi salvo buon fine 5.293 4.544
Conti correnti 31.611 30.685
Mutui 158.615 154.632
Altre sovvenzioni attive 39.244 39.172
Partite da sistemare: crediti in sofferenza 56 19
Altri 131 1.150
Totali 234.950 230.202

Sezione 2- I titoli
2.1 I titoli immobilizzati
Voci/Valori Valore di bilancio Valore di mercato
2002 2001 2002 2001
1. Titoli di debito 168.739 167.648 166.354 166.006
1.1 Titoli di Stato
- quotati 0 0 0 0
- non quotati 0 0 0 0
1.2 Altri titoli
- quotati 11.446 11.407 10.256 10.328
- non quotati 157.293 156.241 156.098 155.678
2. Titoli di capitale
- quotati 0 0 0 0
- non quotati 0 0 0 0
Totali 168.739 167.648 166.354 166.006
per il valore di mercato è utilizzata la media dei prezzi di mercato dell’ultimo semestre
2.2 Variazioni annue dei titoli immobilizzati
2002 2001
A. Esistenze iniziali 167.648 56.680
B. Aumenti 19.187 112.094
B1. Acquisti 19.146 112.050
B2. Riprese di valore 0 0
B3. Trasferimenti dal portafoglio non immobilizzato 0 0
B4. Altre variazioni 41 44
C. Diminuzioni 18.096 1.126
C1. Vendite 0 0
C2. Rimborsi 7.719 1.126
C3. Rettifiche di valore 0 0
di cui:
- svalutazioni durature 0 0
C4. Trasferimenti al portafoglio non immobilizzato 0 0
C5. Altre variazioni 10.377 0
D. Rimanenze finali 168.739 167.648
per il dettaglio della movimentazione si fa rinvio al prospetto più avanti riportato.
La voce C5.Altre variazioni è connessa alla conversione in azioni delle obbligazioni del Mediocredito
Trentino-Alto Adige.
I titoli sono destinati ad essere mantenuti nel portafoglio aziendale sino a scadenza e risultano disponibili
per le operazioni di pronti contro termine di raccolta.
Rispetto al 31.12.2001 il portafoglio immobilizzato presenta un incremento di euro 1,090 milioni.
Il confronto tra il valore di mercato ed il valore di bilancio presenta un minor valore di euro 2,385
milioni costituito da minusvalenze per euro 2,420 milioni e plusvalenze per euro 0,035 milioni.
In relazione al grado di solvibilità degli emittenti, la minusvalenza è stata ritenuta non permanente e
pertanto non imputata a conto economico.

2.3 I titoli non immobilizzati
Voci/Valori Valore di bilancio Valore di mercato
2002 2001 2002 2001
1. Titoli di debito 81.137 88.186 81.180 88.223
1.1 Titoli di Stato
- quotati 75.758 80.372 75.789 80.405
- non quotati 0 1 0 1
1.2 Altri titoli
- quotati 2.388 5.990 2.389 5.993
- non quotati 2.990 1.823 3.001 1.824
2. Titoli di capitale
- quotati 501 642 504 642
- non quotati 1.018 556 1.018 556
Totali 82.656 89.384 82.701 89.421
per il valore di mercato è utilizzata: la media dei prezzi del mese di dicembre per i titoli quotati
il prezzo di mercato del 31/12 per i titoli non quotati
2.4 Variazioni annue dei titoli non immobilizzati
2002 2001
A. Esistenze iniziali 89.384 99.614
B. Aumenti 5.805.245 4.248.083
B1.Acquisti 5.804.168 4.246.460
- Titoli di debito
titoli di Stato 5.211.518 3.387.167
altri titoli 588.562 855.679
- Titoli di capitale 4.088 3.614
B2.Riprese di valore e rivalutazioni 2 25
B3.Trasferimenti dal portafoglio immobilizzato 0 0
B4.Altre variazioni 1.075 1.598
C. Diminuzioni 5.811.973 4.258.313
C1.Vendite e rimborsi 5.811.428 4.257.602
- Titoli di debito
titoli di Stato 5.216.806 3.384.376
altri titoli 591.049 869.855
- Titoli di capitale 3.573 3.371
C2. Rettifiche di valore 284 290
C3. Trasferimenti al portafoglio immobilizzato 0 0
C4. Altre variazioni 261 421
D. Rimanenze finali 82.656 89.384

Variazioni intervenute nel portafoglio titoli immobilizzati
Rif.
prospetto
2.2
Tipologia Titoli
Costo/Ricavo/
Valore di bilancio
Plusvalenze/
Riprese di valore
Valore di
rimborso
Consistenze iniziali (voce A) 167.648
Titoli di Stato 0
Altri titoli:
- quotati 1.425
- non quotati 163.142
Prestiti subordinati 3.082
Acquisti (voce B1) 19.146
Titoli di Stato 0
Altri titoli:
- quotati 0
- non quotati 19.146
Prestiti subordinati 0
Trasferimenti da Portafoglio
non immob. (voce B3) 0
Titoli di Stato 0
Altri titoli:
- quotati 0
- non quotati 0
Prestiti subordinati 0
Altre variazioni (voce B4) 41
Titoli di Stato 0
Altri titoli:
- quotati 38
- non quotati 3
Prestiti subordinati 0
Vendite (voce C1) 0
Titoli di Stato 0
Altri titoli:
- quotati 0
- non quotati 0
Prestiti subordinati 0
Rimborsi (voce C2) 7.719 1
Titoli di Stato 0
Altri titoli:
- quotati 0
- non quotati 7.719 1
Prestiti subordinati 0
Altre variazioni (voce C5) 10.377
Titoli di Stato 0
Altri titoli:
- quotati 0
- non quotati 10.377
Prestiti subordinati 0
Consistenze finali (voce D) 168.739 169.373
Titoli di Stato 0 0
Altri titoli:
- quotati 1.463 2.079
- non quotati 164.194 164.212
Prestiti subordinati 3.082 3.082

Sezione 3 - Le partecipazioni
3.1 Partecipazioni rilevanti
Denominazioni Sede Patrimonio Utile/Perdita Quota Valore di
netto al (*) bilancio
31.12.2002 (**)
A. Imprese controllate
negativo
B. Imprese sottoposte
a influenza notevole
1. Nord Est Asset
Management SA Lussemburgo 138 356 50% 63
2. Serin srl Trento 67 -21 20% 20
3. Formazione Lavoro srl Trento 520 20 25% 125
(*) Il dato è relativo all’ultimo bilancio approvato della partecipata.
(**) Il dato non comprende il risultato economico dell’esercizio 2002.
La società non detiene partecipazioni di controllo e pertanto non ha predisposto il bilancio consolidato.
La valutazione con il metodo del patrimonio netto delle partecipazioni sottoposte a influenza notevole
comporterebbe effetti non significativi sul patrimonio netto e sul risultato di esercizio della Società.
3.2 Attività e passività verso imprese del gruppo
negativo
3.3 Attività e passività verso imprese partecipate (diverse dalle imprese del gruppo)
2002 2001
a) Attività 58.093 62.423
1. crediti verso banche 53.127 42.760
di cui:
- subordinati
2. crediti verso enti finanziari 0 0
di cui:
- subordinati
3. crediti verso altra clientela 4.208 8.528
di cui:
- subordinati 0 0
4. obbligazioni e altri titoli di debito 758 11.135
di cui:
- subordinati 758 11.135
b) Passività 18.297 8.615
1. debiti verso banche 3.426 3.226
2. debiti verso enti finanziari 3.489 1.112
3. debiti verso altra clientela 10.711 3.606
4. debiti rappresentati da titoli 671 671
5. passività subordinate 0 0
c) Garanzie e impegni 3.947 5.178
1. garanzie rilasciate 3.806 4.905
2. impegni 141 273

3.4 Composizione della voce 70 “partecipazioni”
2002 2001
a) in banche 16.667 9.492
1. quotate 0 0
2. non quotate 16.667 9.492
b) in enti finanziari 31.702 28.572
1. quotate 0 0
2. non quotate 31.702 28.572
c) altre 2.135 1.981
1. quotate 0 0
2. non quotate 2.135 1.981
3.5 Composizione della voce 80 “partecipazioni in imprese del gruppo”
negativo
3.6 Variazioni annue delle partecipazioni
3.6.1 Partecipazioni in imprese del gruppo
negativo
3.6.2 Altre partecipazioni
2002 2001
A. Esistenze iniziali 40.045 39.843
B. Aumenti 12.889 536
B1. Acquisti 3.284 202
B2. Riprese di valore 0 0
B3. Rivalutazioni 0 0
B4. Altre variazioni 9.605 334
C. Diminuzioni 2.430 334
C1. Vendite 2.430 0
C2. Rettifiche di valore 0 0
di cui:
- svalutazioni durature 0 0
C3. Altre variazioni 0 334
D. Rimanenze finali 50.504 40.045
E. Rivalutazioni totali 0 0
F. Rettifiche totali 15 15

Dettaglio delle variazioni annue delle partecipazioni
VALORE DI BILANCIO
Acquisti: 3.284
- Iccrea Holding spa 3.100
- Coopersviluppo spa 77
- Funivie Alpe Cermis spa 45
- Sefea scarl 30
- Paganella 2001 spa 17
- Essedì Strategie di impresa srl 14
- Coriolano srl 1
Altre variazioni in aumento: 9.605
- Mediocredito Trentino Alto Adige 9.605
Vendite: 2.430
- Iccrea Banca spa 2.430
Rettifiche di valore: 0
Altre variazioni in diminuzione: 0

Elenco delle partecipazioni
DENOMINAZIONE VALORE VALORE %
NOMINALE DI BILANCIO INTERESS.
a) banche: 10.368 16.667
MEDIOCREDITO TRENTINO ALTO ADIGE SPA 5.609 11.417 9,590
BANCA AGRILEASING SPA 2.982 3.027 1,862
I.C.C.R.E.A. SPA 1.777 2.223 0,819
b) enti finanziari: 29.345 31.702
I.C.C.R.E.A. HOLDING SPA 27.993 30.104 6,165
PENSPLAN INVEST SGR SPA 439 439 4,444
TECNOFIN TRENTINA SPA 287 288 1,207
EMMECI GROUP SPA 14 263 0,633
AGENZIA PER LO SVILUPPO SPA 217 217 1,207
FINEST SPA 161 155 0,118
CENTROTECNOFIN SERVIZI SPA 116 116 1,093
NORD EST ASSET MANAGEMENT SA 63 63 50,000
SEFEA SCARL 30 30 9,091
CORIOLANO SRL 21 21 8,184
PROMOCOOP SPA 6 6 6,000
c) altre: 2.071 2.135
COOPERSVILUPPO SPA 387 387 15,000
PAGANELLA 2001 SPA 178 275 3,043
INIZIATIVE URBANE SPA 255 258 2,778
ALTO GARDA SERVIZI SPA 188 207 1,235
FUNIVIE ALPE CERMIS SPA (*) 300 200 3,921
BIO ENERGIA FIEMME SPA 155 155 3,750
INTERBRENNERO SPA 163 149 2,875
FORMAZIONE LAVORO SRL 125 125 25,000
CENTRO PENSIONI COMPLEMENTARI REG.LI SPA 94 94 0,336
A.V.R. SRL 1 70 8,055
ESSEDI’ SRL 33 44 16,406
FONDO COMUNE DELLE CASSE RURALI
TRENTINE SCARL 41 41 2,524
SERVIZI INTERBANCARI SPA 68 33 0,250
C.T.E. TRENTO SCARL 32 32 8,763
SOCIETA’ PER I SERVIZI BANCARI SPA 6 26 0,060
SERIN SRL 20 20 19,982
SWIFT BRUXELLES S.A. 20 12 0,014
FEDERAZIONE TRENTINA DELLE
COOPERATIVE SCARL 4 4 1,461
PHOENIX INFORMATICA BANCARIA SPA 1 1 1,000
FONDO GARANZIA DEPOSITANTI
CREDITO COOPERATIVO 1 1 0,000
SITEBA SPA 1 1 0,030
FUNIVIE MADONNA DI CAMPIGLIO SPA 0 0 0,001
Totali 41.784 50.504
(*) Le società partecipate non hanno ancora provveduto al richiamo dei decimi residui.

VALUTAZIONE DELLE PARTECIPAZIONI
Le partecipazioni il cui costo di acquisizione iscritto in bilancio è superiore al valore risultante dalla
valutazione sulla base del patrimonio netto, risultante dall’ultimo bilancio approvato delle Società
partecipate, ma per le quali non si è ritenuto di procedere alla svalutazione in quanto si prevede una
evoluzione positiva, sono di seguito riportate:
(dati in unità di euro)
ICCREA Spa
Valore di bilancio: 2.222.985 valore sulla base del patrimonio netto: 1.981.626
Il maggior valore di bilancio risulta attribuibile all’avviamento pagato in sede di acquisizione della
quota di partecipazione avvenuto nel 1995.
BIO ENERGIA FIEMME Spa
Valore di bilancio: 154.937 valore sulla base del patrimonio netto: 152.159
La società, di recente costituzione, è in forte sviluppo e come previsto il bilancio chiuso al 30 giugno
scorso evidenzia un utile di Euro 96.446 destinato alla copertura di perdite pregresse.
PAGANELLA 2001 Spa
Valore di bilancio: 275.449 valore sulla base del patrimonio netto: 190.836
La società sta concretizzando il progetto di riqualificazione degli impianti e delle piste da sci della
Paganella attraverso un consistente piano di investimenti, coperti da un aumento del capitale sociale
e dagli interventi della Provincia Autonoma di Trento e dell’Agenzia provinciale per lo sviluppo.
Anche il bilancio d’esercizio chiuso il 30/06/2002 si è chiuso con una perdita (Euro 726.794) che
verrà ripianata con l’utilizzo, fino a concorrenza, della riserva da sovrapprezzo azioni. Nel corso del
2002 abbiamo versato i decimi residui (Euro 17.222) dell’aumento del capitale sociale.
INIZIATIVE URBANE Spa
Valore di bilancio: 258.228 valore sulla base del patrimonio netto: 242.482
La società ha chiuso l’esercizio al 31 dicembre 2001 con una perdita di Euro 232.286.
Sebbene anche i precedenti esercizi si siano chiusi in perdita, si ritiene che l’evoluzione della riconversione
dell’area ex Michelin, scopo primario della società, in futuro possano essere registrati risultati
economici positivi.
SERIN Srl - Servizi Integrati Territoriali
Valore di bilancio: 19.625 valore sulla base del patrimonio netto: 13.382
La società ha chiuso l’esercizio al 31 dicembre 2001 con una perdita di Euro 21.180. La società
potrebbe superare questo momento di difficoltà attraverso la razionalizzazione dei propri servizi.
FUNIVIE MADONNA DI CAMPIGLIO Spa
Valore di bilancio: 378 valore sulla base del patrimonio netto: 91
La società ha chiuso gli ultimi 2 esercizi in utile. Si ritiene che il valore reale della partecipazione sia
notevolmente superiore al valore ricavato sulla base del patrimonio netto in considerazione del
valore di mercato delle azioni della holding di riferimento (Emmeci Group spa).

EMMECI GROUP Spa
Valore di bilancio: 262.944 valore sulla base del patrimonio netto: 14.438
La società ha chiuso l’esercizio sociale al 31.12.2001 con una perdita pari a 62.049 euro. Le
potenzialità future del collegamento fra gli impianti di Pinzolo e quelli di Madonna di
Campiglio con la realizzazione di un unico comprensorio sciistico fanno ritenere, anche alla
luce del prezzo attribuito alle azioni in una recente transazione, che il valore di bilancio della
partecipazione sia congruo con il valore di mercato.
ESSEDI’ STRATEGIE DI IMPRESA Srl
Valore di bilancio: 44.012 valore sulla base del patrimonio netto: 32.812
La società ha chiuso l’esercizio 2001 con un utile di Euro 93 ed ha svolto anche nel 2002 un
considerevole sforzo, sia quantitativo che qualitativo, per allargare la propria base commerciale.
A.V.R. Srl
Valore di bilancio: 69.722 valore sulla base del patrimonio netto: 4.636
La società ha chiuso con un utile di Euro 6.949 l’esercizio al 31.12.2001 confermando i risultati
dei precedenti esercizi.
COOPERSVILUPPO Spa
Valore di bilancio: 387.345 valore sulla base del patrimonio netto: 338.776
La società ha chiuso l’esercizio 2001 con una perdita di Euro 22.614. Si prevede che l’esercizio
2003, il primo ad operatività completa, raggiunga l’equilibrio economico della gestione grazie
anche agli introiti derivanti dalle locazioni di alcuni immobili al Sait.
PENSPLAN INVEST SGR
Valore di bilancio: 438.988 valore sulla base del patrimonio netto: 432.185
La società ha chiuso l’esercizio 2001 con una perdita di Euro 153.080. Il risultato negativo va
attribuito alla flessione delle quotazioni registrata sui mercati finanziari.

Sezione 4 - Le immobilizzazioni materiali e immateriali
4.1 Variazioni annue delle immobilizzazioni materiali
2002 2001
A. Esistenze iniziali 14.981 12.436
B. Aumenti 487 12.207
B1. Acquisti 487 3.669
B2. Riprese di valore 0 0
B3. Rivalutazioni 0 0
B4. Altre variazioni 0 8.538
C. Diminuzioni 1.505 9.662
C1. Vendite 0 0
C2. Rettifiche di valore
a) ammortamenti 1.505 1.124
b) svalutazioni durature 0 0
C3. Altre variazioni 0 8.538
D. Rimanenze finali 13.963 14.981
E. Rivalutazioni totali 1.067 1.067
F. Rettifiche totali 10.179 8.706
a) ammortamenti 10.179 8.706
b) svalutazioni durature 0 0
4.2 Variazioni annue delle immobilizzazioni immateriali
2002 2001
A. Esistenze iniziali 354 330
B. Aumenti 518 378
B1. Acquisti 518 378
B2. Riprese di valore 0 0
B3. Rivalutazioni 0 0
B4. Altre variazioni 0 0
C. Diminuzioni 390 354
C1. Vendite 0 0
C2. Rettifiche di valore
a) ammortamenti 390 354
b) svalutazioni durature 0 0
C3. Altre variazioni 0 0
D. Rimanenze finali 482 354
E. Rivalutazioni totali 0 0
F. Rettifiche totali 2.817 2.760
a) ammortamenti 2.817 2.760
b) svalutazioni durature 0 0

Gli amministratori comunicano, a norma dell’art. 10, comma 2, della legge n. 72/83, che sui seguenti
beni,tuttora detenuti,si è proceduto alla rivalutazione, ai sensi della legge 413/91 nel modo seguente:
descrizione legge Esercizio di effettuazione ammontare delle rivalutazioni
immobile 413/91 1991 2.066
Composizione della voce 100 “Immobilizzazioni materiali”
Descrizione Valore di acquisto Ammortamenti Valore di
e rivalutazioni totali bilancio
2002 2001 2002 2001 2002 2001
Immobilizzazioni materiali:
Immobili 14.614 14.614 4.195 3.756 10.420 10.858
Macchine elettriche elettroniche 2.671 2.361 2.224 1.810 447 551
Impianti e mezzi di sollevamento 97 97 70 68 27 29
Impianti di allarme, cine, foto e TV 218 217 121 68 96 149
Impianti di comunicazione 1.080 1.048 997 847 84 201
Impianto elettrico ed idraulico 1.146 1.146 200 67 945 1.079
Macchinari e attrezzature varie 937 936 911 905 26 31
Mobili 1.130 1.089 681 613 449 476
Arredamento 2.004 1.954 578 408 1.426 1.546
Banconi blindati 23 23 22 22 1 1
Autovetture 222 203 180 143 42 60
Totali 24.142 23.688 10.179 8.707 13.963 14.981
Composizione della voce 90 “Immobilizzazioni immateriali”
Descrizione Valore di acquisto Ammortamenti Valore di
e rivalutazioni totali bilancio
2002 2001 2002 2001 2002 2001
Software 3.211 2.797 2.783 2.454 428 343
Altre immobilizzazioni 88 354 34 343 54 11
Totali 3.299 3.151 2.817 2.797 482 354

Sezione 5 - Altre voci dell’attivo
5.1 Composizione della voce 130 “altre attività”
2002 2001
Credito d’imposta IRPEG quota capitale 1.706 1.706
Credito d’imposta IRPEG quota interessi 627 542
Credito per imposte anticipate 193 262
Acconti su imposte 5.170 3.379
Ritenute d’acconto subite nell’esercizio 15 19
Avvisi di Tesoreria in lavorazione 5.774 5.682
Bonifici elettronici da regolare in
Stanza compensazione 13.587 12.017
Assegni bancari da regolare in Stanza
compensazione o con associate 2.445 24.330
Altre partite in corso di lavorazione ed attività varie 12.935 13.580
Rettifiche per operazioni di incasso crediti
per conto terzi (cfr. sez. 12.4) 8.392 0
Totali 50.844 61.517
5.2 Composizione della voce 140 “ratei e risconti attivi”
2002 2001
Ratei attivi su interessi: 3.638 5.174
- clientela 911 1.007
- banche 363 1.110
- titoli 2.364 3.057
Ratei attivi su prodotti derivati 1.627 477
Ratei attivi: altri 1 5
Risconti attivi 225 258
Totali 5.491 5.914
5.3 Rettifiche per ratei e risconti attivi
negativo
5.4 Distribuzione delle attività subordinate
2002 2001
a) crediti verso banche 0 0
b) crediti verso clientela 0 0
c) obbligazioni e altri titoli di debito 3.082 13.459

Sezione 6 - I debiti
6.1 Dettaglio della voce 10 “debiti verso banche”
2002 2001
a) operazioni pronti contro termine 4.056 7.153
b) prestito di titoli 0 0
6.2 Dettaglio della voce 20 “debiti verso clientela”
2002 2001
a) operazioni pronti contro termine 2.277 917
b) prestito di titoli 0 0
Composizione della voce 10 “debiti verso banche”
2002 2001
Conti correnti di corrispondenza 617.774 615.947
- Casse rurali e banche di credito cooperativo associate (*) 488.790 425.232
- Altre banche 128.984 190.715
Depositi: 404.924 426.274
- liberi 12.899 33.247
- Casse rurali e banche di credito cooperativo associate (*) 10.912 13.800
- Altre banche 1.987 19.447
- vincolati 392.025 393.027
- Casse rurali e banche di credito cooperativo associate (*) 298.425 239.043
- Altre banche 93.600 153.984
Operazioni pronti contro termine passive 4.056 7.153
- Casse rurali e banche di credito cooperativo associate (*) 4.056 7.153
Finanziamenti ricevuti 115.000 115.000
- Altre banche 115.000 115.000
Totali 1.141.754 1.164.374
(*) Il dato relativo al 2001 è riferito alla compagine sociale composta dalle sole Casse Rurali Trentine
Composizione della voce 20 “debiti verso clientela”
2002 2001
Conti correnti 112.555 74.146
Pronti c/termine e Depositi cauzionali 2.277 975
Totali 114.832 75.121
Composizione della voce 30 “debiti rappresentati da titoli”
2002 2001
Obbligazioni: 78.548 74.933
- a tasso fisso 18.350 24.350
- a tasso variabile 60.198 50.583
Assegni circolari propri in circolazione 24.704 42.127
Altri titoli 663 1.295

Sezione 7 - I fondi
7.1 Composizione della voce 90 “fondi rischi su crediti”
2002 2001
Fondo rischi su crediti ex art.71 DPR 917/86, comma 3 4.708 3.308
Fondo rischi su crediti ex art.71 DPR 917/86,
per interessi di mora 1 0
Totali 4.709 3.308
7.2 Variazioni nell’esercizio dei “fondi rischi su crediti” (voce 90)
2002 2001
A. Esistenze iniziali 3.308 2.478
B. Aumenti 1.401 830
B1. Accantonamenti 1.401 830
B2. Altre variazioni 0 0
C. Diminuzioni 0 0
C1. Utilizzi 0 0
C2. Altre variazioni 0 0
D. Rimanenze finali 4.709 3.308
7.3 Composizione della sottovoce 80 (c) “fondi per rischi ed oneri: altri fondi”
2002 2001
Fondo a disposizione del Consiglio di
Amministrazione (art. 27 dello Statuto) 142 103
Fondo rischi per garanzie e impegni 401 399
Fondo per contenzioso fiscale 0 59
Fondo arretrati e ferie maturate e non godute 837 565
Totali 1.380 1.126
7.4 Attività per imposte anticipate
2002 2001
1. Importo iniziale 262 255
2. Aumenti 111 108
2.1 Imposte anticipate sorte nell’esercizio 104 108
2.2 Altri aumenti 7 0
3. Diminuzioni 180 101
3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio 173 101
3.2 Altre diminuzioni 7 0
4. Importo finale 193 262

7.5 Passività per imposte differite
2002 2001
1. Importo iniziale 880 1.504
2. Aumenti 83 0
2.1 Imposte differite sorte nell’esercizio 39 0
2.2 Altri aumenti 44 0
3. Diminuzioni 450 624
3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio 450 615
3.2 Altre diminuzioni 0 9
4. Importo finale 513 880
Il Fondo imposte e tasse comprende l’accantonamento per imposte sul reddito riferite all’esercizio
2002 e per imposte differite. Gli acconti per Irpeg e Irap versati nell’esercizio 2002, pari a Euro
3.120.084, risultano appostati fra le “altre attività”.
Come indicato nella Parte A, Criteri di valutazione della presente Nota Integrativa, in bilancio 2002
viene rilevata la fiscalità anticipata in base alle seguenti modalità operative:
• iscrizione delle imposte differite per il loro complessivo ammontare;
• iscrizione delle imposte anticipate con le seguenti limitazioni:
- sussistenza di redditi imponibili nei futuri esercizi;
- iscrizione delle sole imposte anticipate derivanti da costi già imputati a conto economico di cui,
in base alle vigenti disposizioni fiscali, già si conosce l’esatto importo e l’esercizio nel quale
risulteranno deducibili dal reddito imponibile.
L’adozione di tale criterio ha comportato i seguenti effetti economici e patrimoniali al 31 dicembre
2002:
• minor carico fiscale a carico dell’esercizio 2002, per allinearlo al principio di competenza, pari a
euro 298.593, che rappresentano il saldo algebrico delle imposte anticipate e differite sorte e
annullate nell’esercizio;
• il fondo imposte comprende anche le imposte differite in essere al 31 dicembre 2002 pari a Euro
513.017, mentre tra le altre attività risultano iscritte le imposte anticipate in essere alla stessa data
e pari a Euro 193.416.
Si fornisce di seguito la suddivisione per anno di rientro e per imposta della fiscalità differita e anticipata
iscritta in bilancio con contropartita a conto economico:
2003 2004 2005 2006 2007 Totale
Imposte anticipate: 163 13 11 6 0 193
di cui - IRPEG 155 12 10 5 0 182
- IRAP 8 1 1 1 0 11
Imposte differite: -483 -10 -10 -10 0 -513
di cui - IRPEG -483 -10 -10 -10 0 -513
- IRAP 0 0 0 0 0 0
Imposte anticipate/differite a saldo: -320 3 1 -4 0 -320
di cui - IRPEG -328 2 0 -5 0 -331
- IRAP 8 1 1 1 0 11

La fiscalità differita e anticipata certa risulta così determinata:
Imposte differite
Voci Imponibile IRPEG Imponibile IRAP Imposte
Plusvalenze da cessione
di immobilizzazioni:
- finanziarie 1.603 0 513
Totali 1.603 0 513
Imposte anticipate
Voci Imponibile IRPEG Imponibile IRAP Imposte
Rettifiche di valore su crediti
verso clientela 196 196 71
Spese di rappresentanza 83 83 30
Compensi agli amministratori 7 0 2
Spese per il personale 281 0 90
Altre 0 0 0
Totali 567 279 193
Per la determinazione della fiscalità differita sono state utilizzate le seguenti aliquote:
2003 2004 2005 2006 2007
- IRPEG 32,0 32,0 32,0 32,0 32,0
- IRAP 4,25 4,25 4,25 4,25 4,25
In particolare per l’Irpeg è stata utilizzata l’aliquota media ponderata prevista per l’anno 2002, mentre
per l’Irap si è utilizzata l’aliquota attesa per i futuri periodi in cui avverranno le inversioni.

Variazioni della voce 70 “Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato”
2002 2001
A. Consistenza iniziale 2.683 2.589
B. Aumenti 513 478
B1. Accantonamento 2002 422 406
B2. Rivalutazioni 91 72
C. Diminuzioni 386 384
C1. Deduzione contributo F.A.P. 0,50% 29 27
C2. Utilizzi dell’esercizio 224 248
C3. Versamento TFR a F.I.P. D.Lgs.124/1993 133 109
D. Consistenza finale 2.810 2.683
Variazioni della voce 80 b) “fondi imposte e tasse”
Imposte sul reddito Altre imposte Totale
2002 2001 2002 2001 2002 2001
Consistenze iniziali 3.921 4.710 540 523 4.461 5.233
Utilizzi -3.492 -3.757 -540 -523 -4.032 -4.280
Accantonamenti 2.430 2.968 527 540 2.957 3.508
Consistenze finali 2.859 3.921 527 540 3.386 4.461
Variazioni della voce 80 c) “altri fondi”
F.do rischi per F.do contenzioso F.do F.do a
garanzie e fiscale competenze disposizione
impegni da liquidare del Consiglio
ai dipendenti di Amm.ne
2002 2001 2002 2001 2002 2001 2002 2001
Consistenze iniziali 399 453 58 200 565 368 103 53
Riparto utile esercizio prec.te 158 93
Utilizzi / Riprese -54 -58 -142 -405 -368 -119 -43
Accantonamenti 2 0 0 0 677 565 0 0
Consistenze finali 401 399 0 58 837 565 142 103
Nella Nota integrativa relativa allo scorso bilancio avevamo dato notizia, con riferimento alla ispezione
di verifica effettuata dalla Guardia di Finanza che aveva mosso rilievi in materia di imposte
dirette per le annualità dal 1994 al 1999, della definizione delle somme dovute all’Amministrazione
finanziaria per tutte le annualità in contestazione.
Nel corso del 2002 è stata perfezionata la chiusura definitiva dell’ultima annualità in contestazione
(1999) utilizzando il fondo appositamente costituito nell’ esercizio 2000 che è risultato capiente per
la liquidazione delle imposte, interessi e sanzioni.

Sezione 8 - Il capitale, le riserve, il fondo per rischi bancari generali
e le passività subordinate
Composizione e variazioni della voce 100 “fondo per rischi bancari generali”
2002 2001
Consistenze iniziali 4.800 3.850
Accantonamenti 0 950
Utilizzi 500 0
Consistenze finali 4.300 4.800
Il fondo è stato utilizzato per 0,5 milioni di euro nell’esercizio.
In considerazione dell’andamento economico generale e del conseguente impatto sugli andamenti
reddituali nonchè dell’incremento del livello di patrimonializzazione che hanno caratterizzato il corrente
esercizio, si è ritenuto di utilizzare parte degli accantonamenti al fondo effettuati negli anni
precedenti.
Composizione e variazioni della voce 120 “capitale”
2002 2001
n.azioni importo n.azioni importo
Consistenze iniziali 1.800.000 92.970 1.800.000 92.962
Aumenti 900.000 47.430 0 8
Diminuzioni 0 0 0 0
Consistenze finali 2.700.000 140.400 1.800.000 92.970
Nel corso dell’esercizio si è effettuato un aumento gratuito del Capitale sociale, mediante utilizzo
delle “Altre riserve” per euro 630.000, portando il valore delle azioni da 51,65 euro a 52 euro cadauna.
Successivamente il Capitale sociale è incrementato di ulteriori 46.800.000 euro a seguito della
sottoscrizione di 900.000 nuove azioni (di cui 150.000 privilegiate) da parte di Casse Rurali del
Trentino, delle BCC del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia e delle rispettive Federazioni oltre a diversi
Consorzi di secondo grado e alla Provincia Autonoma di Trento.
Le azioni sono detenute dalle Casse rurali della provincia di Trento per l’88.49%, dalle BCC del
Veneto e del Friuli per il 4.39%, dalla Provincia Autonoma di Trento per il 4,96% e da altri organismi
per il 2,16%.
Il capitale sociale al 31.12.2002 risulta versato per euro 107.640.000.
Composizione e variazioni della voce 130 “Sovrapprezzi di emissione”
2002 2001
Consistenze iniziali 0 0
Aumenti 4.350 0
Diminuzioni 0 0
Consistenze finali 4.350 0

Composizione e variazioni della voce 140 “riserve”
2002 2001
Riserva legale Altre riserve Riserva legale Altre riserve
Consistenze iniziali 11.877 1.961 10.587 1.966
Riparto utile 750 500 1.290 0
Accantonamento ex D.lgs. 124/93 0 4 0 3
Utilizzo per aumento gratuito del
Capitale sociale 0 -630 -8
Consistenze finali 12.627 1.835 11.877 1.961
Composizione e variazioni della voce 150 “riserve di rivalutazione”
2002 2001
Consistenze iniziali:
ex L. 413/91 896 896
Accantonamenti 0 0
Utilizzi 0 0
Consistenze finali 896 896
Determinazione dei Canestri A e B per il credito d’imposta sui dividendi
imposte di cui imposte di cui
dividendo data all’art. 105, comma all’art. 105, comma
1, lett. a) 1, lett. b)
Consistenze iniziali 9.911 1.182
distribuzione utile anno 2002 2.340 2 giugno 2003 -1.316 0
imposte dell’esercizio 2002 1.824 0
Consistenze finali 10.419 1.182
Il presente prospetto è redatto in conformità al Progetto di riparto dell’utile 2002 approvato dal
Consiglio di Amministrazione del 26 marzo 2003.

Prospetto delle variazioni dei conti di patrimonio netto
avvenute durante gli esercizi chiusi al 31.12.2001 e 31.12.2002
Riserve
Capitale Sovrapprezzi Riserva Altre Fondo rischi Utile Totale
sociale emissione legale riserve bancari dell’esercizio
generali
Saldi al 31 dicembre 2000 92.962 0 10.587 2.862 3.850 3.723 113.984
Movimenti anno 2001:
Aumento Capitale sociale:
- azioni sottoscritte a fronte
non optate 0
- decimi versati 0
- decimi da versare 0
- conversione in euro 8 8
Accantonamento D.lgs. 124/93 3 3
Riparto utile esercizio 2000:
- a riserva ordinaria 1.290 -1.290 0
- agli azionisti -2.340 -2.340
- al Consiglio di Amministrazione -93 -93
Utilizzo riserva per conversione
Capitale sociale in euro -8 -8
Accantonamento a f.do rischi
bancari generali 950 950
Utile d’esercizio 2001 3.748 3.748
Saldi al 31 dicembre 2001 92.970 0 11.877 2.857 4.800 3.748 116.252
Movimenti anno 2002:
Aumento Capitale sociale:
- aumento gratuito 630 -630 0
- azioni sottoscritte 46.800 46.800
Fondo sovrapprezzo azioni 4.350 4.350
Accantonamento D.lgs. 124/93 4 4
Riparto utile esercizio 2001
- a riserva ordinaria 750 500 -1.250 0
- agli azionisti -2.340 -2.340
- al Consiglio di Amministrazione
-158 -158
Utilizzo del f.do rischi bancari
generali -500 -500
Utile d’esercizio 2002 3.025 3.025
Saldi al 31 dicembre 2002 140.400 4.350 12.627 2.731 4.300 3.025 167.433
Alla voce 110 dell’Attivo patrimoniale sono iscritti i 7/10 non ancora versati dai Soci sottoscrittori
per l’importo di 32,76 milioni di euro.

Patrimonio e requisiti prudenziali di vigilanza al 31 dicembre 2002
Categorie/valori importo 2002 importo 2001
A. Patrimonio di vigilanza
A.1 Patrimonio di base (tier 1) 130.876 112.555
A.2 Patrimonio supplementare (tier 2) 4.429 3.400
A.3 Elementi da dedurre 37.920 39.927
A.4 Patrimonio di vigilanza 97.385 76.028
B. Requisiti prudenziali di vigilanza
B.1 Rischi di credito 43.824 43.450
B.2 Rischi di mercato 1.492 1.271
- di cui:
- rischi del portafoglio non immobilizzato 1.492 1.271
- rischi di cambio 0 0
B.2.1 Prestiti subordinati di 3° livello 0 0
B.3 Altri requisiti prudenziali 0 0
B.4 Totale requisiti prudenziali 45.316 44.721
C. Attività di rischio e coefficienti
di vigilanza
C.1 Attività di rischio ponderate (*) 566.450 559.013
C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio
ponderate 23,10% 20,13%
C.3 Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio
ponderate 17,19% 13,60%
(*) : totale requisiti prudenziali moltiplicati per il reciproco del coefficiente minimo obbligatorio
per i rischi di credito.
I requisiti prudenziali richiesti (45.316) risultano ampiamente coperti dal Patrimonio di Vigilanza
(97,385).

Sezione 9 - Altre voci del passivo
9.1 Composizione della voce 50 “altre passività”
2002 2001
Debiti v/erario 1.317 1.095
Fornitori e spese da liquidare 3.385 4.082
Passività transitorie gestione Tesorerie Accentrate 793 6.196
Bonifici elettronici da regolare 15.799 22.471
Contributi edilizia abitativa Enti Pubblici 3.595 0
Incassi c/terzi e altre somme a disposizione
della clientela 505 11.125
Altre partite in corso di lavorazione e passività varie 11.385 13.390
Totali 36.775 58.359
9.2 Composizione della voce 60 “ratei e risconti passivi”
2002 2001
Ratei passivi su operazioni pronti contro termine 19 19
Ratei passivi su depositi di banche 224 1.135
Ratei passivi su obbligazioni 1.130 1.246
Ratei passivi su prodotti derivati 1.481 473
Altri ratei passivi 698 62
Risconti passivi 317 258
Totali 3.869 3.193
9.3 Rettifiche per ratei e risconti passivi
negativo

Sezione 10 - Le garanzie e gli impegni
10.1 Composizione della voce 10 “garanzie rilasciate”
2002 2001
a) Crediti di firma di natura commerciale 45.964 36.203
b) Crediti di firma di natura finanziaria 24.492 37.342
c) Attività costituite in garanzia 0 0
Totali 70.456 73.545
10.2 Composizione della voce 20 “impegni”
2002 2001
a) Impegni a erogare fondi a utilizzo certo 61.496 25.949
b) Impegni ad erogare fondi a utilizzo incerto 16.993 253.142
Totali 78.489 279.091
10.3 Attività costituite in garanzia di propri debiti
2002 2001
a) Titoli presso Banca d’Italia a fronte
anticipazioni 0 21.500
b) Titoli presso Banca d’Italia a cauzione
assegni circolari 6.000 6.000
10.4 Margini attivi utilizzabili su linee di credito
negativo

10.5 Operazioni a termine
Categorie di operazioni
Di copertura Di negoziazione Altre operazioni
2002 2001 2002 2001 2002 2001
1. Compravendite: 85.310 33.400 111.965 74.297
1.1 Titoli 0 0 86.201 40.723
-acquisti 43.093 20.331
-vendite 43.108 20.392
1.2 Valute 85.310 33.400 25.764 33.574
-valute contro valute 0 11
-acquisti contro euro 17.098 15.378
-vendite contro euro 85.310 33.400 8.666 18.185
2. Depositi e finanziamenti 28.326 6.165
-da erogare 22.230 5.618
-da ricevere 6.096 547
3. Contratti derivati 5.750 6.885 772.910 132.394
3.1 Con scambio di capitali 0 1.135 994 0
a) titoli 0 0
- acquisti 0 0
- vendite 0 0
b) valute 0 1.135 994 0
- valute contro valute 1.135 0 0
- acquisti contro euro 497 0
- vendite contro euro 497 0
c) altri valori 0 0 0 0
- acquisti 0 0
- vendite 0 0
3.2 Senza scambio di capitali 5.750 5.750 771.916 132.394
a) valute 0 0 0 0
- valute contro valute 0 0
- acquisti contro euro 0 0
- vendite contro euro 0 0
b) altri valori 5.750 5.750 771.916 132.394
- acquisti 5.750 5.750 385.958 66.197
- vendite 385.958 66.197

Per una migliore lettura del punto 3 della Sez. 10.5 si riporta la seguente tabella:
Categorie di operazioni Di copertura Di negoziazione Altre operazioni
Con scambio di capitali
Valute
- acquisti 497
opzioni su divise 497
- vendite 497
opzioni su divise 497
Senza scambio di capitali
Altri valori
- acquisti 5.750 385.958
Interest Rate Swap 235.846
Equity Swap 5.750 17.415
Opzioni su indici 48.457
Opzioni su tassi 84.240
- vendite 385.958
Interest Rate Swap 235.846
Equity Swap 17.415
Opzioni su indici 48.457
Opzioni su tassi 84.240

Sezione 11 - Concentrazione e distribuzione delle attività e delle passività
11.1 Grandi rischi
2002 2001
a) Ammontare 24.323 56.325
b) Numero 2 6
11.2 Distribuzione dei crediti verso clientela per principali categorie di debitori
2002 2001
a) Stati 7.397 8.659
b) Altri enti pubblici 3.697 3.992
c) Imprese non finanziarie 190.046 176.606
d) Enti finanziari 13.539 16.446
e) Famiglie produttrici 10.992 12.553
f) Altri operatori 9.279 11.946
Totali 234.950 230.202
11.3 Distribuzione dei crediti verso imprese non finanziarie e famiglie produttrici residenti
2002 2001
a) Servizi degli alberghi e pubblici esercizi 38.566 40.706
b) Produzione dell’agricoltura, della silvicoltura 30.674 28.178
c) Edilizia e opere pubbliche 23.298 24.669
d) Servizi del commercio - recuperi e riparazioni 23.856 22.098
e) Altri servizi destinabili alla vendita 38.046 21.440
f) Altre branche 46.598 52.068
Totali 201.038 189.159
11.4 Distribuzione delle garanzie rilasciate per principali categorie di controparti
2002 2001
a) Stati 0 0
b) altri enti pubblici 0 0
c) banche 11.938 10.433
d) imprese non finanziarie 54.950 56.992
e) enti finanziari 529 528
f) famiglie produttrici 1.933 3.914
g) altri operatori 1.106 1.678
Totali 70.456 73.545

11.5 Distribuzione territoriale delle attività e delle passività
Voci / Paesi
Italia Altri Paesi della U.E. Altri Paesi
2002 2001 2002 2001 2002 2001
1. Attivo 1.397.868 1.395.079 17.431 18.992 3.048 5.722
1.1 Crediti verso banche 926.800 925.328 2.154 1.528 3.048 5.703
1.2 Crediti verso clientela 234.950 230.183 0 0 0 19
1.3 Titoli 236.118 239.568 15.277 17.464 0 0
2. Passivo 1.244.306 1.228.206 115.849 129.150 347 494
2.1 Debiti verso banche 1.025.924 1.035.144 115.831 129.074 0 156
2.2 Debiti verso clientela 114.467 74.707 18 76 347 338
2.3 Debiti rappres. da titoli 103.915 118.355 0 0 0 0
2.4 Altri conti 0 0 0 0 0 0
3. Garanzie ed impegni 148.925 352.636 19 0 0 0

11.6 Distribuzione temporale delle attività e della passività
Voci/Durate residue
Durata determinata
Durata
indeterminata
a vista fino a 3 mesi oltre 3 mesi
fino a 12 mesi
oltre 1 anno fino a 5 anni oltre 5 anni
tasso fisso tasso indiciz. tasso fisso tasso indiciz.
2002 2001 2002 2001 2002 2001 2002 2001 2002 2001 2002 2001 2002 2001 2002 2001
1. Attivo 753.275 294.866 466.574 695.390 190.572 105.103 294.522 85.250 215.119 204.216 55.938 25.633 183.119 149.960 53.025 43.210
1.1 Titoli del Tesoro rifinanziabili 1 1 2 4 7 13 6 582 6 28.261 351 5.179 64.637 38.769 0 0
1.2 Crediti verso banche 546.737 221.972 301.754 638.278 35.065 35.070 0 0 0 0 0 0 0 0 48.446 37.239
1.3 Crediti verso clientela 33.050 36.568 28.706 17.890 24.628 25.785 8.890 15.284 70.081 65.974 6.254 7.643 58.764 58.395 4.579 2.663
1.4 Obbligazioni e altri titoli
di debito 0 21.356 0 5.000 3.225 15.034 7.599 9.624 127.435 78.448 2.324 779 44.283 52.785 0 0
1.5 Operazioni "fuori bilancio" 173.487 14.969 136.112 34.218 127.647 29.201 278.027 59.760 17.597 31.533 47.009 12.032 15.435 11 0 3.308
2. Passivo 960.051 792.163 531.436 417.055 113.995 49.585 304.114 81.573 174.259 181.906 48.012 6.781 20.446 6.011 3.500 7.808
2.1 Debiti verso banche 630.673 650.486 389.332 380.363 6.637 18.382 112 143 115.000 115.000 0 0 0 0 0 0
2.2 Debiti verso clientela 112.555 74.204 2.277 917 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
2.3 Debiti rappresentati da titoli
- obbligazioni 0 0 0 5.000 12.911 2.500 24.225 24.110 35.412 37.323 0 0 6.000 6.000 0 0
- certificati di deposito 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
- altri titoli 25.367 43.422 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
2.4 Passività subordinate 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
2.5 Operazioni "fuori bilancio" 191.456 24.051 139.827 30.775 94.447 28.703 279.777 57.320 23.847 29.583 48.012 6.781 14.446 11 3.500 7.808

11.7 Attività e passività in valuta
2002 2001
a) attività 139.334 431.604
1. crediti verso banche 138.310 174.669
2. crediti verso clientela 322 578
3. titoli 0 0
4. partecipazioni 0 0
5. altri conti 702 256.357
b) passività 63.203 256.356
1. debiti verso banche 63.140 256.280
2. debiti verso clientela 63 76
3. debiti rappresentati da titoli 0 0
4. altri conti 0 0
Lo sbilancio fra le attività e le passività è pareggiato da acquisti di valuta a pronti contro euro con
contestuali vendite a termine.Tale scelta è risultata meno onerosa della raccolta tramite deposito in
valuta.

Sezione 12 - Gestione e intermediazione per conto terzi
12.1 Negoziazione di titoli
2002 2001
a) Acquisti 30.003 43.598
1. regolati 29.854 43.512
2. non regolati 149 86
b) Vendite 26.427 14.294
1. regolate 26.291 14.250
2. non regolate 136 44
12.2 Gestioni patrimoniali
2002 2001
1. Titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 4.979 5.986
2. Altri titoli 584.648 642.021
Le attività liquide per la gestione di patrimoni ammontano a 47,403 milioni di euro.
Nel corso dell’anno sono state collocate presso clientela gestioni patrimoniali in fondi con capitale
di rimborso garantito per un valore pari a 48,457 milioni di euro. L’impegno alla restituzione del
capitale investito, in qualità di gestore, è assunto dalla Cassa Centrale che ha effettuato la copertura
del rischio tramite l’acquisto di opzioni put presso primaria controparte.
12.3 Custodia e amministrazione di titoli
2002 2001
a) Titoli di terzi in deposito 6.020.136 5.497.717
1. Titoli emessi dalla banca che redige
il bilancio 77.436 74.485
2. Altri titoli 5.942.700 5.423.232
b) Titoli di terzi depositati presso terzi 5.793.833 5.328.668
c) Titoli di proprietà depositati presso terzi 288.790 289.757
12.4 Incassi di crediti per conto di terzi: rettifiche dare e avere
2002 2001
a) rettifiche “dare” 872.760 761.598
1. conti correnti 538.249 473.672
2. portafoglio centrale 332.874 286.378
3. cassa 1.637 1.465
4. altri conti 0 83
b) rettifiche “avere” 864.368 761.397
1. conti correnti 411.750 346.442
2. cedenti effetti e documenti 450.579 412.814
3. altri conti 2.039 2.141
12.5 Altre operazioni
negativo

PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO
Sezione 1
Sezione 2
Sezione 3
Sezione 4
Sezione 5
Sezione 6
Sezione 7
Gli interessi
Le commissioni
I profitti e le perdite da operazioni finanziarie
Le spese amministrative
Le rettifiche, le riprese e gli accantonamenti
Altre voci del conto economico
Altre informazioni sul conto economico

Sezione 1 - Gli Interessi
1.1 Composizione della voce 10 “interessi attivi e proventi assimilati”
2002 2001
a) su crediti verso banche 30.108 27.920
di cui:
- su crediti verso banche centrali 2.586 2.938
b) su crediti verso clientela 10.255 13.247
di cui:
- su crediti con fondi di terzi
in amministrazione 0 0
c) su titoli di debito 9.683 10.096
d) altri interessi attivi 198 87
e) saldo positivo dei differenziali su
operazioni “di copertura” 0 863
Totali 50.244 52.213
1.2 Composizione della voce 20 “interessi passivi e oneri assimilati”
2002 2001
a) su debiti verso banche 37.023 36.247
b) su debiti verso clientela 2.342 3.242
c) su debiti rappresentati da titoli 2.703 2.986
di cui:
- su certificati di deposito 0 0
d) su fondi di terzi in amministrazione 0 0
e) su passività subordinate 0 0
f) saldo negativo dei differenziali su
operazioni “di copertura” 67 0
Totali 42.135 42.475
1.3 Dettaglio della voce 10 “interessi attivi e proventi assimilati”
2002 2001
a) su attività in valuta 2.818 3.817
1.4 Dettaglio della voce 20 “interessi passivi e oneri assimilati”
2002 2001
a) su passività in valuta 5.381 6.036

Interessi su operazioni pronti c/termine
2002 2001
ATTIVI PASSIVI ATTIVI PASSIVI
Clientela 0 79 0 48
- quota cedola 124 51
- differenza di prezzi -45 -3
banche 0 211 0 201
- quota cedola 230 223
- differenza di prezzi -19 -22
Banca d’Italia 0 0 0 0
- quota cedola 0
- differenza di prezzi 0
Totali 0 290 0 249
Interessi attivi e proventi assimilati su titoli di debito
Titoli immobilizzati Titoli non immobilizzati Prestiti subordinati
2002 2001 2002 2001 2002 2001
Interessi 6.025 4.953 3.144 4.386 555 568
Disaggi 0 0 -81 0 0 0
Aggi 36 36 1 144 0 0
Scarti di negoziazione
4 8 0 0 0 0
Totali 6.065 4.997 3.063 4.530 555 568

Sezione 2 - Le Commissioni
2.1 Composizione della voce 40 “commissioni attive”
2002 2001
a) garanzie rilasciate 420 534
b) derivati su crediti 0 0
c) servizi di gestione, intermediazione
e consulenza: 9.720 9.972
1. negoziazione di titoli 151 221
2. negoziazione di valute 57 118
3. gestioni patrimoniali 7.036 7.082
3.1 individuali 7.036 7.082
3.2 collettive 0 0
4. custodia e amministrazione di titoli 370 294
5. banca depositaria 0 0
6. collocamento di titoli 264 149
7. raccolta di ordini 1.459 1.629
8. attività di consulenza 0 0
9. distribuzione di servizi di terzi: 383 479
9.1 gestioni patrimoniali: 0 0
a) individuali 0 0
b) collettive 0 0
9.2 prodotti assicurativi 111 129
9.3 altri prodotti 272 350
d) servizi di incasso e pagamento 11.063 9.782
e) servizi di servicing per operazioni di
cartolarizzazione 0 0
f) esercizio di esattorie e ricevitorie 0 0
g) altri servizi 153 112
Totali 21.356 20.400
2.2 Dettaglio della voce 40 “Commissioni attive”:
“Canali distributivi dei prodotti e servizi”
2002 2001
a) presso propri sportelli: 7.683 7.710
1. gestioni patrimoniali 7.036 7.082
2. collocamento di titoli 264 149
3. servizi e prodotti di terzi 383 479
b) offerta fuori sede: 0 0
1. gestioni patrimoniali 0 0
2. collocamento di titoli 0 0
3. servizi e prodotti di terzi 0 0
Totali 7.683 7.710

2.3 Composizione della voce 50 “commissioni passive”
2002 2001
a) garanzie ricevute 0 0
b) derivati su crediti 0 0
c) servizi di gestione e intermediazione: 5.268 5.371
1. negoziazione di titoli 765 990
2. negoziazione di valute 12 29
3. gestioni patrimoniali 4.138 4.151
3.1 portafoglio proprio 4.138 4.151
3.2 portafoglio di terzi 0 0
4. custodia e amministrazione di titoli 173 126
5. collocamento di titoli 180 75
6. offerta fuori sede di titoli, prodotti e servizi 0 0
d) servizi di incasso e pagamento 5.085 3.474
e) esercizio di esattorie e ricevitorie 0 0
e) altri servizi 449 1.538
Totali 10.802 10.383
Dettaglio delle commissioni nette
2002 2001
a) garanzie rilasciate/ricevute 420 534
b) derivati su crediti 0 0
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 4.452 4.601
1. negoziazione di titoli e raccolta di ordini 845 860
2. negoziazione di valute 45 89
3. gestioni patrimoniali 2.898 2.931
4. custodia e amministrazione di titoli 197 168
5. banca depositaria 0 0
6. collocamento di titoli 84 74
7. distribuzione di servizi di terzi 383 479
8. offerta fuori sede di titoli, prodotti e servizi 0 0
d) servizi di incasso e pagamento 5.978 6.308
e) servizi di servicing per operazioni di
cartolarizzazione 0 0
f) esercizio di esattorie e ricevitorie 0 0
g) altri servizi -296 -1.426
Totali 10.554 10.017

Sezione 3 - I profitti e le perdite da operazioni finanziarie
3.1 Composizione della voce 60 “profitti/perdite da operazioni finanziarie”
Voci / Operazioni Operazioni Operazioni Altre
su titoli su valute operazioni
2002 2001 2002 2001 2002 2001
A1. Rivalutazioni 2 25 0 0 0 0
A2. Svalutazioni -284 -290 0 0 0 0
B. Altri profitti/perdite 894 1.599 286 523 96 29
Totali 612 1.334 286 523 96 29
1. Titoli di Stato 735 870
2. Altri titoli di debito 71 552
3. Titoli di capitale -194 -88
4. Contratti derivati su titoli 0 0

Sezione 4 - Le spese amministrative
4.1 Numero medio dei dipendenti per categoria
2002 2001
a) dirigenti 4 3
b) quadri direttivi 32 29
c) restante personale 115 112
Dettaglio della voce 80 a) “spese per il personale”
2002 2001
Stipendi corrisposti e relativi oneri sociali 7.712 7.358
Accantonamento per trattamento di fine rapporto 513 487
Accantonamento per arretrati e ferie non godute 413 265
Corsi di addestramento e altre spese per il personale 216 170
Totali 8.854 8.280
Dettaglio della voce 80 b) “altre spese amministrative”
2002 2001
Spese di amministrazione 1.611 1.745
compensi amministratori e sindaci 356 313
prestazioni professionali 294 320
contributi associativi 364 412
pubblicità 366 415
rappresentanza 116 182
viaggi 37 37
premi assicurazione rischi aziendali e clientela 78 66
Spese per attrezzature 788 801
fitti e canoni passivi 49 38
manutenzioni 472 526
di cui: per CED (SW e HD) 372 398
premi assicurazione incendi e furti 143 108
spese vigilanza e pulizia 124 129
Spese gestione 6.215 5.928
elaborazione e trasmissione dati 3.120 2.873
stampati, cancelleria, pubblicazioni 286 271
posta, telefono, trasporti 446 484
utenze e riscaldamento 148 151
costi per la gestione associata del Pool di Tesoreria 533 582
costi Reuters 371 315
costi Ced Borsa e Mercato Secondario dei Titoli di Stato 178 233
altre spese di gestione 1.133 1.019
Imposte indirette e tasse 749 691
Bollo 615 619
imposta comunale sugli immobili 37 19
imposta sostitutiva DPR 601/73 82 31
altre 15 22
Totali 9.363 9.165

Sezione 5 - Le rettifiche, le riprese e gli accantonamenti
5.1 Composizione della voce 120 “rettifiche di valore su crediti e accantonamenti per
garanzie e impegni”
2002 2001
a) rettifiche di valore su crediti 544 723
di cui:
- rettifiche forfettarie per rischio paese 0 0
- altre rettifiche forfettarie 0 0
b) accantonamenti per garanzie e impegni 2 0
di cui:
- accantonamenti forfettari per rischio paese 0 0
- altri accantonamenti forfettari 0 0
Dettaglio della voce 90 “rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali”
Descrizione
Aliquote
ammortamento
Importo
2002 2001
Ammortamenti relativi a immobilizzazioni materiali: 1.505 1.124
Immobili 3,00% 438 364
Macchine elettriche/elettroniche 20,00% 424 377
Impianti e mezzi di sollevamento 7,50% 3 2
Impianti di allarme, cine, foto e TV 30,00% 53 27
Impianti di comunicazione 25,00% 149 85
Impianti elettrici e idraulico 10,00% 134 67
Macchinari e attrezzature varie 15,00% 6 6
Mobili 12,00% 68 39
Arredamento:
- rivestimenti e pareti mobili 8,00% 79 39
- pavimentazione in legno e moquette 10,00% 20 9
- altro arredamento 15,00% 72 38
Banconi blindati 20,00% 1 1
Autovetture 25,00% 58 70
Ammortamenti relativi a immobilizzazioni
immateriali: 390 354
Software 33,33% 360 288
Costi pluriennali 33,33% 29 5
Altre immobilizzazioni immateriali 20,00% 1 61
Totali 1.895 1.478
Per il primo anno di entrata in funzione dei beni materiali le aliquote sono ridotte del 50%. Per gli
impianti di comunicazione, le macchine EAD e le autovetture l’aliquota di ammortamento è maggiorata
per i primi 3 anni del 100% al fine di tenere conto della rapida obsolescenza economico-tecnica
dei cespiti.

Dettaglio della voce 100 “accantonamenti per rischi ed oneri”
2002 2001
- a fronte interventi del Fondo Garanzia Depositanti 0 0
- a norma del D.Lgs. 124/93, art. 13 4 3
Dettaglio delle voci 120, 130 e 140
A fronte di:
voce 120 “Rettifiche di
valore su crediti e
accantonamenti per
garanzie e impegni”
voce 130 “Riprese di
valore su crediti e su
accantonamenti per
garanzie e impegni”
voce 140
“Accantonamenti ai
fondi rischi su crediti”
2002 2001 2002 2001 2002 2001
- crediti in sofferenza 20 4 27 (*) 393
- crediti ristrutturati o
in corso di ristrutturazione 0 0 0 5
- partite incagliate 70 719 646 0
- posizioni rilevanti
(rischio concentrazione) 393 0 0 89
- su altri crediti per cassa
(rischio fisiologico) 61 0 0 74
- garanzie e impegni 2 0 0 54
- altri accantonamenti 1.400 830
Totali 546 723 673 615 1.400 830
(*) Attribuibili per 7.333 euro a incassi di crediti in sofferenza precedentemente stralciati ex art. 66 T.U.I.R..
Voce 210 “Variazione al Fondo per rischi bancari generali”
2002 2001
Consistenza iniziale 4.800 3.850
accantonamento dell’esercizio 0 950
utilizzo dell’esercizio 500 0
Consistenza finale 4.300 4.800

Sezione 6 - Altre voci del conto economico
6.1 Composizione della voce 70 “altri proventi di gestione”
2002 2001
Fitti e canoni attivi 41 41
Proventi per servizi non bancari 24 11
Recupero imposte 529 476
Recupero spese servizio bancomat 356 326
Recupero spese informazioni finanziarie 626 615
Recupero costi procedura estero 267 273
Compensi su carte di credito 663 578
Ricavi gestione Pool Tesoreria 401 554
Altri 1.312 871
Totali 4.219 3.745
6.2 Composizione della voce 110 “altri oneri di gestione”
2002 2001
Recupero interessi gestione Tesoreria accentrata 0 27
Totali 0 27
negativo
6.3 Composizione della voce 180 “proventi straordinari”
2002 2001
Sopravvenienze attive e insussistenze del passivo 351 72
Utili da realizzo titoli immobilizzati e partecipazioni 152 1
Utili da realizzi di immobilizzazioni materiali e immateriali 6 8
Totali 509 81
La principale componente delle sopravvenienze attive è costituita dallo scioglimento di parte esuberante
del Fondo imposte dirette stanziato in precedenti esercizi.
6.4 Composizione della voce 190 “oneri straordinari”
2002 2001
Sopravvenienze passive e insussistenze dell’attivo 40 54
Perdite da negoziazione di partecipazioni e titoli 0 10
Altri oneri 0 0
Totali 40 64
C. Composizione della voce 220 “Imposte sul reddito dell’esercizio”
2002 2001
1. Imposte correnti 2.347 2.959
2. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 68 -7
3. Variazione delle imposte differite (+/-) -367 -615
4. Imposte sul reddito dell’esercizio (-1+/-2 -/+3) 2.048 2.337
Ai fini dell’accantonamento dell’Imposta sul reddito delle persone giuridiche ci si è avvalsi delle agevolazioni
previste dalla Dual Income Tax e dalla Tremonti-formazione con un effetto economico positivo
di 0,203 milioni di euro.Tenuto conto delle attuali aliquote fiscali e del beneficio derivante dalle
agevolazioni citate le imposte hanno inciso sul reddito lordo ante imposte nella misura del 40,35%.

Sezione 7 - Altre informazioni sul conto economico
7.1 Distribuzione territoriale dei proventi
I mercati sui quali opera la banca non sono tra loro significativamente differenti per l’organizzazione
della banca stessa.

PARTE D - ALTRE INFORMAZIONI
Sezione 1 - Gli amministratori e i sindaci
1.1 Compensi
2002 2001
a) amministratori 262 222
b) sindaci 94 91
1.2 Crediti e garanzie rilasciate
Negativo

Rendiconto finanziario
2002 2001
Fondi generati e raccolti
Fondi generati dalla gestione reddituale:
Utile d’esercizio 3.025 3.748
Accantonamento per garanzie e impegni 2 0
Accantonamento per rischi ed oneri 677 565
Accantonamento al fondo trattamento di fine rapporto
di lavoro subordinato 513 478
Accantonamento al fondo rischi su crediti (voce 90) 1.400 830
Accantonamento al fondo rischi bancari generali 0 950
Accantonamento a riserva su TFR D.lgs. 124/93 4 3
Rettifiche di valore su crediti al netto delle riprese di valore 0 162
Rettifiche di valore su immobilizzazioni immateriali e materiali 1.895 1.478
Rettifiche di valore su immobilizzazioni finanziarie 0 0
7.516 8.213
Fondi generati dalla gestione reddituale
Imposte sul reddito, indirette e tasse dell’esercizio 2.956 3.509
Totali 10.472 11.722
Altri fondi raccolti:
Aumento del capitale sociale al netto utilizzo riserve 46.800 0
Aumento del fondo sovrapprezzo azioni 4.350 0
Aumento dei debiti verso banche 0 605.019
Aumento dei debiti verso clientela 39.711 0
Aumento dei debiti rappresentati da titoli 0 19.565
Aumento dei ratei e risconti passivi 676 881
Aumento delle altre passività 0 11.227
Diminuzione dei crediti verso clientela 0 2.784
Diminuzione dei crediti verso banche 557 0
Diminuzione dei titoli di proprietà 5.638 0
Diminuzione dei ratei e risconti attivi 424 0
Diminuzione delle altre attività 10.674 0
Totali 119.302 651.198
Fondi utilizzati e impiegati
Utili distribuiti 2.340 2.340
Riprese di valore su crediti al netto delle rettifiche di valore 127 0
Riprese di valore su crediti di firma 0 54
Utilizzi di accantonamenti del Fondo imposte e tasse
e del fondo di trattamento di fine rapporto di lavoro
subordinato e altri fondi di riserve 4.536 5.020
Utilizzi di accantonamenti dei fondi per rischi ed oneri 464 196
Utilizzi di accantonamenti del fondo rischi bancari generali 500 0
aumento dell’importo da versare da Soci a saldo aumento
capitale sociale 32.760 0
Aumento dei crediti verso banche 0 528.098
Aumento dei crediti verso clientela 4.620 0
Aumento della cassa e disponibilità presso banche centrali
e uffici postali 3.852 213
Aumento dei titoli di proprietà 0 100.739
Aumento delle partecipazioni 10.459 202
Aumento delle immobilizzazioni immateriali e materiali 1.005 4.047
Aumento delle altre attività 0 3.279
Aumento dei ratei e risconti attivi 0 1.311
Diminuzione delle altre passività 21.580 0
Diminuzione dei debiti verso clientela 0 5.698
Diminuzione dei debiti verso banche 22.619 0
Diminuzione dei debiti rappresentati da titoli 14.440 0
Totali 119.302 651.198

RELAZIONE DELLA
SOCIETÀ DI REVISIONE

FINANCIAL STATEMENT
as at December 31, 2002

BALANCE SHEET - IN EURO
2002 2001
ASSETS Subitems Items Subitems Items
10 Cash and deposits with central banks
and post office 8.478.978 4.627.321
20 Treasure bills and bonds eligible for
refinancing with central banks 65.009.392 72.809.131
30 Loans to banks: 932.002.195 932.558.974
a) at sight 546.736.696 221.644.970
b) other loans 385.265.499 710.914.003
40 Loans to customers 234.950.035 230.202.490
of which
- loans granted with third party
funds undermanagement 0 0
50 Bonds and other debt securities: 184.866.324 183.025.763
a) Government and public corporation 11.097.361 7.564.352
b) bank 169.340.200 157.040.703
of which:
- own securities 898.132 424.688
c) financial insitutions 757.642 0
of which:
- own securities 0 0
d) others 3.671.121 18.420.708
60 Shares, quotas and other equity
instruments 1.518.835 1.197.511
70 Equity investments 50.503.872 40.045.127
80 Equity investments in group company 0 0
90 Intagible fixed assets 481.711 353.578
of which:
- set up costs 0 62.326
- goodwill 0 0
100 Tangible fixed assets 13.963.163 14.981.149
110 Subscribed unpaid capital of which 32.760.000 0
- called up capital 0 0
120 Bank’s shares or quotas 0 0
130 Other assets 50.843.684 61.517.451
140 Prepayments and accrued income: 5.490.668 5.914.301
a) accrued revenues 5.265.999 5.656.152
b) prepayments 224.669 258.149
of which
- discout on issue of securities 0 0
TOTAL ASSETS 1.580.868.857 1.547.232.796

BALANCE SHEET - IN EURO
2002 2001
LIABILITIES Subitems Items Subitems Items
10 Due to Banks 1.141.754.348 1.164.373.690
a) at sight 630.673.229 649.194.428
b) term or notice 511.081.119 515.179.262
20 Due to customers 114.832.446 75.121.493
a) at sight 112.555.092 74.146.227
b) term or notice 2.277.354 975.266
30 Amounts due from the issuing
of securities 103.914.751 118.354.830
a) bonds 78.547.527 74.932.606
b) certificates of deposit 0 0
c) other securities 25.367.224 43.422.224
40 Third party funds under management 0 0
50 Other liabilieties 36.779.367 58.358.924
60 Accrued expenses and defered income 3.869.152 3.193.146
a) accrued expenses 3.552.084 2.935.427
b) deferred income 317.068 257.719
70 Employees’ leaving entitlements 2.809.869 2.683.269
80 Provisions for contingencies and
charges 4.766.442 5.586.474
a) pension and similar commitments 0 0
b) taxation 3.386.235 4.460.973
c) other 1.380.206 1.125.501
90 Provision for bad debts 4.708.512 3.308.064
100 Provision for general banking risks 4.300.000 4.800.000
110 Subordinated debt 0 0
120 Share capital 140.400.000 92.970.000
130 Share premium 4.350.000 0
140 Reserves 14.462.475 13.838.797
a) legal reserve 12.627.366 11.877.366
b) own shares or quotas reserve 0 0
c) statutory reserves 0 0
d) other reserves 1.835.108 1.961.431
150 Re-valutation reserves 896.282 896.282
160 Profit (losses) brought forward 0 0
170 Net profit for the period 3.025.213 3.747.827
TOTAL LIABILITIES 1.576.518.857 1.547.232.796
GUARANTEES AND COMMITMENTS - IN EURO
2002 2001
ITEMS Subitems Items Subitems Items
10 Guaranties issued 70.455.579 73.545.091
of which
- acceptances 1.169.266 705.524
- other guarantees 69.286.313 72.839.567
20 Commitments 78.488.681 279.091.032
of which
- sales with repurchase agreements 0 0

PROFIT AND LOSS ACCOUNT - IN EURO
2002 2001
CAPTIONS Subitems Items Subitems Items
10 Interest income & similar revenues 50.243.904 52.212.703
of which
- on loans to customers 10.254.678 13.247.251
- on debt securities 9.682.828 10.095.934
20 Interest expenses & similar charges paid -42.135.418 -42.474.738
of which
- on amounts due to customers 2.341.816 3.242.326
- on amounts due from the issuing of
securities 2.770.435 2.985.646
30 Dividends and other income: 1.619.122 1.524.118
a) on shares, quotas and other sec. 39.939 6.208
b) on equity investments 1.579.183 1.517.910
c) on equity investments in group
companies 0 0
40 Commission income 21.355.674 20.400.380
50 Commission expense -10.801.889 -10.383.498
60 Incomes (losses) from financial
activities 993.594 1.885.920
70 Other operating income 4.218.679 3.744.702
80 Administrative expenses: -18.217.333 -17.445.509
a) personnel expenses 8.854.167 8.280.164
of which
- wages and salaries 6.294.012 5.738.603
- social security contributions 1.830.120 1.698.629
- employees’ leaving entitlements 512.497 487.034
- pension and similar rights 0 0
b) other admnistrative expenses 9.363.165 9.165.345
90 Depreciation and amortization of
tangible and intagible fixed assets -1.894.808 -1.477.525
100 Provisions for contingencies and charges -3.678 -3.259
110 Other operating charges 0 -26.960
120 Charge to provision for bad debts and
charghes to provision for guarantees
and commitments -545.649 -723.024
130 Write-up of loans and write backs of 672.829 614.796
prevision for guarantees and commiments
140 Provision for bad debts -1.400.448 -830.000
150 Provision for write-downs on
financial fixed assets 0 0
160 Write-backs on financial fixed assets 0 0
170 Profit on ordinary activities 4.104.579 7.018.106
180 Non-recurring income 509.204 80.748
190 Non-recurring charges -40.493 -63.870
200 Non-recurring profit/loss 468.711 16.878
210 Variations in provision for general
banking risks 500.000 -950.000
220 Income taxes for the period -2.048.077 -2.337.157
230 Net profit for the period 3.025.213 3.747.827

GESCHÄFTSBERICHT 2002

VERMÖGENSSITUATION - IN EURO
2002 2001
AKTIVA Unterposten Posten Unterposten Posten
10 Kassenbestand und Guthaben bei
Zentralbanken und Postämtern 8.478.978 4.627.321
20 Staatspapiere und gleichgestellte
Werte mit Refinanzierungsmöglichkeit
bei Zentralbanken 65.009.392 72.809.131
30 Forderungen an Banken 932.002.195 932.558.974
a) bei Sicht 546.736.696 221.644.970
b) andere Forderungen 385.265.499 710.914.003
40 Forderungen an Kunden 234.950.035 230.202.490
davon
- Forderungen mit von Dritten
verwalteten Fonds 0 0
50 Schuldverschreibungen und andere
Schuldpapiere 184.866.324 183.025.763
a) von öffentlichen Emittenten 11.097.361 7.564.352
b) von Banken 169.340.200 157.040.703
davon
- eigene Schulde 898.132 424.688
c) von Finanzierungsgesellschaften 757.642 0
davon
- eigene Schulde 0 0
d) von anderen Emittenten 3.671.121 18.420.708
60 Aktien,Anteile und andere nicht
festverzinsliche Wertpapiere 1.518.835 1.197.511
70 Beteiligungen 50.503.872 40.045.127
80 Beteiligungen an Unternehmen der
Bankgruppe 0 0
90 Immaterielle Anlagewerte 481.711 353.578
davon
- Aufwendunge für Errichtungen
und Erweiterungen 0 62.326
- Anlaufkosten 0 0
100 Materielle Anlagewerte 13.963.163 14.981.149
110 Gezeichnetes, nicht eingezahltes
Gesellschaftskapital 32.760.000 0
- called up Kapital 0 0
120 Eigene Aktien 0 0
130 Andere Aktiva 50.843.684 61.517.451
140 Aktive Rechnungsabgrenzung: 5.490.668 5.914.301
a) antizipative Aktiva 5.265.999 5.656.152
b) transitorische Aktiva 224.669 258.149
davon
- Disagio von Wertemission 0 0
GESAMTSUMME DER AKTIVA 1.580.868.857 1.547.232.796

VERMÖGENSSITUATION - IN EURO
2002 2001
PASSIVA Unterposten Posten Unterposten Posten
10 Vebindlichkeiten gegenüber Banken 1.141.754.348 1.164.373.690
a) bei Sicht 630.673.229 649.194.428
b) mit vereinbarter Laufzeit oder
mit Kündigunsfrist 511.081.119 515.179.262
20 Vebindlichkeiten gegenüber Kunden 114.832.446 75.121.493
a) bei Sicht 112.555.092 74.146.227
b) mit vereinbarter Laufzeit oder
mit Kündigunsfrist 2.277.354 975.266
30 Vebindlichkeiten aus Wertpapieren: 103.914.751 118.354.830
a) Schuldverschreibungen 78.547.527 74.932.606
b) Depotbescheinigungen 0 0
c) andere Wertpapiere 25.367.224 43.422.224
40 Fonds von Dritten in Verwaltung 0 0
50 Andere Passiva 36.779.367 58.358.924
60 Passive Rechnungsabgrenzung: 3.869.152 3.193.146
a) antizipative Passiva 3.552.084 2.935.427
b) transitorische Passiva 317.068 257.719
70 Abfertigungsfonds 2.809.869 2.683.269
80 Risikofonds und Fonds für Belastungen: 4.766.442 5.586.474
a) Pensionergänzungsfonds und Fonds
für ähnliche Verpflichtungen 0 0
b) Fonds für Steuern und Gebühren 3.386.235 4.460.973
c) andere Fonds 1.380.206 1.125.501
90 Kreditrisikofonds 4.708.512 3.308.064
100 Fonds für allgemeine Bankrisiken 4.300.000 4.800.000
110 Nachrangige Verbindlichkeiten 0 0
120 Kapital 140.400.000 92.970.000
130 Rücklage aus Aufpreise für Aktien 4.350.000 0
140 Rücklagen: 14.462.475 13.838.797
a) gesetzliche Rücklage 12.627.366 11.877.366
b) Rücklage für Ankauf eigene Aktien 0 0
c) statutarische Rücklage 0 0
d) andere Rücklagen 1.835.108 1.961.431
150 Aufwertungsrücklagen 896.282 896.282
160 Vorgetragene Reingewinne (Verluste) 0 0
170 Reingewinn des Geschäftsjahres 3.025.213 3.747.827
GESAMTSUMME DER PASSIVA 1.576.518.857 1.547.232.796
GARANTIEN UND VERBINDLICHKEITEN AUS HAFTUNGEN - IN EURO
2002 2001
Unterposten Posten Unterposten Posten
10 Geleistete Garantien 70.455.579 73.545.091
davon
- Akzepte 1.169.266 705.524
- andere Garantien 69.286.313 72.839.567
20 Verbindlichkeiten aus Haftungen 78.488.681 279.091.032
davon
- für Verkäufe mit Rückaufsverpflichtung
0 0

GEWIN- UND VERLUSTRECHNUNG - IN EURO
2002 2001
Unterposten Posten Unterposten Posten
10 Zinserträge und ähnliche Erträge 50.243.904 52.212.703
davon
- von Kunden für Ausleihungen 10.254.678 13.247.251
- aus Schuldpapieren 9.682.828 10.095.934
20 Zinsaufwendungen und ähnliche
Aufwendungen -42.135.418 -42.474.738
davon
- an Kunden für Einlagen 2.341.816 3.242.326
- aus Schuldpapieren 2.770.435 2.985.646
30 Dividenden und andere Erträge 1.619.122 1.524.118
a) Aktien,Anteilen und aderen nicht
festverzinslichen
Wertpapieren 39.939 6.208
b) Beteiligungen 1.579.183 1.517.910
c) Beteiligungen an Unternehmen der
Gruppe 0 0
40 Aktivkommissionen 21.355.674 20.400.380
50 Passivkommissionen -10.801.889 -10.383.498
60 Gewinne (Verluste) aus Finanzgeschäften 993.594 1.885.920
70 Sonstige betriebliche Erträge 4.218.679 3.744.702
80 Verwaltungsaufwendungen: -18.217.333 -17.445.509
a) Personalaufwand 8.854.167 8.280.164
davon
- Löhne und Gehälter 6.294.012 5.738.603
- Sozialabgaben 1.830.120 1.698.629
- Rückstellungen an Abfertigungsfonds 512.497 487.034
- Rückstellungen an Pensionergänzungsfonds
0 0
b) sonstige Verwaltungskosten 9.363.165 9.165.345
90 Wertberichtungen auf materielle un
immaterielle Anlagewerte -1.894.808 -1.477.525
100 Rückstellungen für Risiken und für
Belastungen -3.678 -3.259
110 Sonstige betriebliche Aufwendungen 0 -26.960
120 Wertberichtungen auf Ausleihungen und
Rückstellungen für Garantien und
Verpflichtungen aus Haftungen -545.649 -723.024
130 Erträge aus der Auflösung von
Wertberichtungen auf Ausleihungen und
aus Rückstellungen für Garantien und für
Verbindlichkeiten aus Haftungen 672.829 614.796
140 Rückstellungen an Kreditrisikofonds -1.400.448 -830.000
150 Wertberichtungen auf
Finanzanlagevermögen 0 0
160 Erträge aus Wertberichtungen auf
Finanzanlagevermögen 0 0
170 Gewinn der ordentlichen
Geschäftstätigkeit 4.104.579 7.018.106
180 Außerordentliche Erträge 509.204 80.748
190 Außerordentliche Aufwendungen -40.493 -63.870
200 Außerordentlicher Gewinn 468.711 16.878
210 Veränderung des Fonds für allgemeine
Bankrisiken 500.000 -950.000
220 Steuern auf den Gewinn des Geschäftsjahres -2.048.077 -2.337.157
230 Reingewinn des Geschäftsjahres 3.025.213 3.747.827