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Progetto Istituto 2006-07.pdf - Icvillalagarina.it

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REPUBBLICA ITALIANA<br />

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO<br />

ISTITUTO COMPRENSIVO DI VILLA LAGARINA<br />

PROGETTO EDUCATIVO<br />

D’ISTITUTO<br />

Aggiornato con delibera del Consiglio d’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> n. 12 del 6.10.<strong>2006</strong>


LA SCUOLA DI BASE<br />

DELLA DESTRA ADIGE<br />

2


L’ISTITUTO COMPRENSIVO DI VILLA LAGARINA<br />

Dal 1° settembre 2000 le Scuole Primarie di Nogaredo, Villa Lagarina, Pomarolo e Nomi e la Scuola<br />

Secondaria di I° “Anna Frank” cost<strong>it</strong>uiscono l’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> Comprensivo di Villa Lagarina.<br />

1. LA NASCITA DEGLI ISTITUTI COMPRENSIVI<br />

La nasc<strong>it</strong>a degli ist<strong>it</strong>uti comprensivi non risponde a scelte ed esperienze maturate dentro la scuola;<br />

infatti, la legge ist<strong>it</strong>utiva (n. 97/94) riguardava l’organizzazione dei servizi nelle zone montane: gli ist<strong>it</strong>uti<br />

comprensivi rappresentavano la risposta, in s<strong>it</strong>uazioni di calo demografico al bisogno espresso dagli enti<br />

locali di avere comunque sul loro terr<strong>it</strong>orio un’ist<strong>it</strong>uzione scolastica autonoma con i suoi organismi di<br />

partecipazione e di governo (un collegio dei docenti, un consiglio di ist<strong>it</strong>uto, un unico dirigente).<br />

Ma la riflessione intorno alle prime esperienze ha dimostrato che si trattava di una radicale nov<strong>it</strong>à<br />

rispetto all’organizzazione gerarchica degli ordini e dei gradi del nostro sistema scolastico; per questo motivo<br />

gli ist<strong>it</strong>uti comprensivi, successivamente, sono stati estesi a tutto il terr<strong>it</strong>orio nazionale non più come una<br />

necess<strong>it</strong>à dovuta a ragioni demografiche od ambientali ma come una realtà virtuosa in grado di anticipare la<br />

nuova scuola di base così come si andava prefigurando nel dibatt<strong>it</strong>o culturale e nel confronto legislativo.<br />

2. LA SCUOLA DI BASE<br />

Con la legge di riordino dei cicli scolastici (D.Lgs. n. 29 del 5 marzo 2004) viene ridisegnata la struttura<br />

della scuola <strong>it</strong>aliana: il I ciclo di istruzione, di base, ha sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o la scuola elementare e la scuola media<br />

inferiore; seguiranno cinque anni di ciclo secondario superiore. La scuola di base ha quindi una durata di otto<br />

anni, è caratterizzata da un percorso educativo un<strong>it</strong>ario, articolato in rapporto alle esigenze di sviluppo dei<br />

bambini e dei ragazzi, si raccorderà, da un lato, alla scuola dell’infanzia e, dall’altro, alla scuola secondaria.<br />

3. LE OPPORTUNITÀ DELLA SCUOLA DI BASE<br />

a) La continu<strong>it</strong>à educativa<br />

Poiché oggi il dir<strong>it</strong>to allo studio non si lim<strong>it</strong>a alla sola possibil<strong>it</strong>à di accesso alle strutture formative, la<br />

funzione della scuola si è venuta progressivamente ridefinendo con il superamento della logica selettiva a<br />

favore di quella formativa e orientativa, finalizzata ad individuare il valore di ogni alunno, per aiutarlo a<br />

"collocarsi nel mondo".<br />

La continu<strong>it</strong>à educativa è stata quindi posta come cr<strong>it</strong>erio pedagogico-didattico di riferimento per<br />

realizzare la massima efficacia del percorso formativo.<br />

“In un sistema scolastico articolato per segmenti separati, con storie e caratteristiche specifiche e poco<br />

comunicanti, la ricerca di modal<strong>it</strong>à di raccordo ha maggiormente evidenziato l’esigenza di una<br />

riconsiderazione complessiva della formazione di base finalizzata a recuperare quelle coerenze di sistema che<br />

la trasformazione diacronica e parziale dei diversi livelli scolastici aveva fatto disperdere. L’idea di scuola di<br />

base ha trovato una prima ampia possibil<strong>it</strong>à di realizzazione con l’ist<strong>it</strong>uzione delle scuole comprensive che<br />

hanno avviato l’elaborazione e la prova di fattibil<strong>it</strong>à di curricoli coordinati, finalizzati ad innalzare i livelli di<br />

successo formativo.” (Paolo Calidoni).<br />

b) L’un<strong>it</strong>arietà del curricolo<br />

Il percorso formativo della scuola di base, finalizzato all’accoglienza, alla prima alfabetizzazione e al suo<br />

successivo consolidamento, alla progressiva differenziazione degli strumenti culturali e al primo<br />

orientamento, ev<strong>it</strong>erà la ripetizione di identici programmi in spazi temporali ristretti e consentirà così la<br />

costruzione di percorsi meno compressi, con maggiori possibil<strong>it</strong>à di arricchimenti e approfondimenti.<br />

“Ad esempio, l’insegnamento della storia, nella sua accezione sistematica, inteso cioè come sistemazione<br />

di fatti ed eventi e ricostruzione di quadri di civiltà, potrebbe essere collocato nell’ultima parte del percorso di<br />

base, liberando energie – nei primi anni – per un approccio più attento agli aspetti narrativi, di gusto per le<br />

3


domande da rivolgere al passato, di primo incontro con documenti, storie, rappresentazioni, ecc.” (Giancarlo<br />

Cerini)<br />

c) La scuola del terr<strong>it</strong>orio<br />

Il rapporto scuola-terr<strong>it</strong>orio deve divenire il nodo strategico del processo di autonomia scolastica e di<br />

costruzione della scuola di base.<br />

Già la legge 97/94 relativa alla cost<strong>it</strong>uzione degli ist<strong>it</strong>uti comprensivi nelle zone di montagna si inseriva<br />

nel processo di riconsiderazione del rapporto tra servizi pubblici e dir<strong>it</strong>ti dei c<strong>it</strong>tadini, tra autor<strong>it</strong>à centrale ed<br />

autonomie locali, processo che durante gli anni ’90 ha indotto nel nostro Paese un’ampia produzione<br />

normativa e significativi processi di trasformazione della pubblica amministrazione.<br />

“Anche la scuola, quindi, viene considerata come un fattore di sviluppo terr<strong>it</strong>oriale se contribuisce al<br />

‘progetto’ e si inserisce nella v<strong>it</strong>a di una comun<strong>it</strong>à attraverso una presenza ist<strong>it</strong>uzionale un<strong>it</strong>aria (l’ist<strong>it</strong>uto con<br />

i suoi organismi di partecipazione ed un dirigente) e non solo con l’erogazione dei servizi (scuola materna,<br />

elementare e media) difficilmente coordinati anche perché governati e guidati a distanza. L’integrazione<br />

piena del servizio scolastico nel terr<strong>it</strong>orio, nella rete dei servizi finalizzati alla piena realizzazione dei dir<strong>it</strong>ti<br />

delle persone – in primis la formazione – e quindi come fattore di sviluppo dell’intera comun<strong>it</strong>à, cost<strong>it</strong>uisce<br />

una delle ragioni forti dell’ist<strong>it</strong>uzione di scuole di base un<strong>it</strong>arie”. (Paolo Calidoni).<br />

d) Una gestione un<strong>it</strong>aria<br />

Ogni scuola di base ha un collegio dei docenti un<strong>it</strong>ario, un unico consiglio di ist<strong>it</strong>uto, un medesimo<br />

dirigente.<br />

In questo modo è assicurata una gestione un<strong>it</strong>aria sia sotto il profilo amministrativo sia in ordine agli<br />

organi collegiali di governo della scuola.<br />

4. GLI ISTITUTI COMPRENSIVI: LABORATORIO DELLA SCUOLA DI BASE<br />

La continu<strong>it</strong>à educativa, la realizzazione di una maggiore integrazione scuola-terr<strong>it</strong>orio, l’un<strong>it</strong>arietà del<br />

curricolo sono, contemporaneamente, gli obiettivi centrali della nasc<strong>it</strong>a e dello sviluppo degli ist<strong>it</strong>uti<br />

comprensivi, del processo di autonomia e del riordino dei cicli.<br />

Per questa ragione gli ist<strong>it</strong>uti comprensivi cost<strong>it</strong>uiscono un laboratorio efficace dove si sviluppa una<br />

sperimentazione diffusa intorno ad alcuni nodi strategici che sono anche quelli della scuola di base:<br />

l’elaborazione di curricoli verticali un<strong>it</strong>ari, l’attivazione di anni-ponte nella prospettiva della continu<strong>it</strong>à, il pieno<br />

utilizzo e la più ampia valorizzazione delle risorse del terr<strong>it</strong>orio, i completamenti di cattedra nell’amb<strong>it</strong>o<br />

dell’intero ciclo della scuola dell’obbligo.<br />

5. I REQUISITI<br />

Gli esperti sono concordi nel riconoscere che i requis<strong>it</strong>i essenziali per la cost<strong>it</strong>uzione di un ist<strong>it</strong>uto<br />

comprensivo sono:<br />

un amb<strong>it</strong>o terr<strong>it</strong>oriale sufficientemente integrato sotto il profilo socio-ist<strong>it</strong>uzionale;<br />

la presenza di una scuola media e di alcune scuole primarie;<br />

una sostanziale corrispondenza fra i bacini d’utenza delle scuole primarie e della scuola media;<br />

una dimensione adeguata per quanto riguarda la popolazione scolastica: infatti ist<strong>it</strong>uzioni eccessivamente<br />

sottodimensionate non possono garantire risorse sufficienti di progettual<strong>it</strong>à, di dialettica collegiale e<br />

nemmeno finanziarie; pure ist<strong>it</strong>uzioni scolastiche con un numero troppo alto di alunni e di scuole<br />

compromettono la possibil<strong>it</strong>à di autentica collegial<strong>it</strong>à e piena condivisione e in defin<strong>it</strong>iva la stessa<br />

possibil<strong>it</strong>à di costruire un comune senso di appartenenza;<br />

una condivisione del progetto da parte delle comun<strong>it</strong>à locali interessate che devono cogliere la funzione<br />

pos<strong>it</strong>iva che le scuole comprensive possono svolgere per lo sviluppo della rete dei servizi del terr<strong>it</strong>orio e<br />

la qual<strong>it</strong>à dell’insegnamento-apprendimento.<br />

6. I REQUISITI DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO DI VILLA LAGARINA<br />

L’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> Comprensivo di Villa Lagarina presenta tutti i requis<strong>it</strong>i qui evidenziati, infatti:<br />

4


i Comuni di Nogaredo, Villa Lagarina, Pomarolo e Nomi condividono le stese radici storiche, alcuni servizi<br />

e ist<strong>it</strong>uzioni culturali sovracomunali, una sufficiente omogene<strong>it</strong>à sotto il profilo antropologico-sociale;<br />

vi è una piena corrispondenza tra il bacino di utenza delle Scuole Primarie di Nogaredo, Pomarolo, Villa<br />

Lagarina, Nomi e quello della Scuola Media “Anna Frank”;<br />

presenta dimensioni adeguate per quanto riguarda la popolazione scolastica;<br />

il progetto è stato pienamente condiviso da tutte le Amministrazioni comunali che, a larga maggioranza,<br />

hanno espresso il loro parere favorevole in ordine alla cost<strong>it</strong>uzione di un unico ist<strong>it</strong>uto di base.<br />

Per queste ragioni si trova nelle condizioni ottimali per un pos<strong>it</strong>ivo funzionamento.<br />

7. GLI ISTITUTI COMPRENSIVI: UN’OPPORTUNITÀ PER LO SVILUPPO DELL’AUTONOMIA<br />

Il riconoscimento dell’autonomia alle scuole (legge 59/97 e Delibera della G. P. n. 6929 del 14 ottobre<br />

1999) e il suo avvio (1° settembre 2000) si collocano nel più ampio quadro del decentramento e del<br />

trasferimento alla periferia (regioni ed enti locali) di comp<strong>it</strong>i e competenze tradizionalmente assegnati allo<br />

Stato centrale.<br />

Il rapporto scuola-terr<strong>it</strong>orio cost<strong>it</strong>uisce il nodo strategico del processo riformatore; il cuore<br />

dell’autonomia scolastica consiste infatti proprio in questo: la scuola r<strong>it</strong>iene il terr<strong>it</strong>orio risorsa essenziale del<br />

proprio progetto e, nello stesso tempo, considera se stessa risorsa di sviluppo del terr<strong>it</strong>orio.<br />

Per questo, nella definizione dei percorsi formativi, è prevista una quota obbligatoria nazionale e una<br />

quota, sia obbligatoria sia integrativa, lasciata alla scelta delle singole scuole; le scuole, cioè, possono<br />

definire la loro offerta formativa tenendo conto non solo di quanto richiesto a livello nazionale, ma anche di<br />

quanto è richiesto in vario modo dal terr<strong>it</strong>orio di riferimento, dalle famiglie, dagli alunni.<br />

Ora, gli ist<strong>it</strong>uti comprensivi, dal punto di vista dell’organizzazione didattica, risultano essere più motivati<br />

a cogliere le nuove opportun<strong>it</strong>à offerte dall’autonomia scolastica: l’apertura delle classi, l’organizzazione del<br />

lavoro per gruppi e laboratori, il pieno utilizzo e un’ampia valorizzazione delle risorse del terr<strong>it</strong>orio, un uso più<br />

esteso delle competenze presenti nell’un<strong>it</strong>à scolastica attraverso i prest<strong>it</strong>i professionali, gli scambi<br />

temporanei dei docenti, le funzioni di accompagnamento da un livello scolastico all’altro.<br />

5


IL TERRITORIO<br />

In quale contesto sociale, economico e culturale è inser<strong>it</strong>o e opera l’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> Comprensivo? I comuni che<br />

fanno riferimento ad esso sono Nogaredo, Villa Lagarina, Pomarolo, Nomi, con una popolazione complessiva<br />

di 8.879 persone. Si tratta di una conurbazione di paese, estesa in un terr<strong>it</strong>orio abbastanza vasto e<br />

altimetricamente difforme, con una rete viaria e un sistema di trasporti pubblici che riducono di molto le<br />

distanze. Distanze che rimangono semmai sotto forma di un appannato senso di appartenenza ai paesi,<br />

retaggio di un tempo antico, oggi rivivificato – secondo una tendenza diffusa – da feste e sagre e tenzoni<br />

riportate in auge dalle Pro Loco.<br />

La maggioranza della popolazione attiva di questi paesi è occupata nei settori secondario e terziario di<br />

Rovereto e Trento, dando v<strong>it</strong>a in tal modo ad un flusso di spostamento quotidiano verso e dalle c<strong>it</strong>tà molto<br />

consistente.<br />

Per quanto riguarda, invece, la mobil<strong>it</strong>à in entrata (immigrazione) e in usc<strong>it</strong>a (emigrazione), i dati dicono<br />

che la prima prevale nettamente sulla seconda, che il fenomeno è comunque numericamente contenuto, ed<br />

è legato soprattutto a movimenti di popolazione determinati da nuovi insediamenti urbani: nell'anno 2005 i<br />

quattro comuni hanno registrato 301 immigrati contro i 280 emigrati<br />

Anche nel terr<strong>it</strong>orio dei quattro comuni i settori produttivi più frequentati sono il secondario (con alcune<br />

piccole industrie, e molte officine artigianali) e il terziario (commerciale) che ha goduto in tempi recentissimi<br />

della disponibil<strong>it</strong>à di aree di insediamento a minor costo che non a Rovereto e favor<strong>it</strong>e da una buona<br />

accessibil<strong>it</strong>à stradale.<br />

L’agricoltura, fino a qualche decennio fa settore chiave nella formazione del redd<strong>it</strong>o di una società ancora<br />

prevalentemente contadina, oggi è trasformata in un’attiv<strong>it</strong>à molto specializzata, basata su poche colture<br />

(v<strong>it</strong>i, ciliegie, mele) lavorate da pochissimi addetti fissi, in genere proprietari (11 nel comune di Villa), e un<br />

numero più consistente di avventizi (in gran parte parenti o amici dei proprietari) nei momenti di raccolta.<br />

Diffuso è invece il fenomeno del doppio lavoro che vede operai o impiegati lavorare nel tempo libero il piccolo<br />

pezzo di terra adib<strong>it</strong>o all’autoconsumo o poco più.<br />

Ma il vero motore dell’economia locale si è rivelata in questi ultimi vent’anni l’amministrazione pubblica,<br />

sia in quanto produttrice diretta di redd<strong>it</strong>o (attraverso l’impiego di un numero consistente di un<strong>it</strong>à<br />

lavorative), che in quanto promotrice di iniziative di varia natura che hanno dato impulso alla v<strong>it</strong>a economica,<br />

sociale e culturale dei paesi, potendo contare sulla ricca, quasi illim<strong>it</strong>ata, disponibil<strong>it</strong>à finanziaria della<br />

Provincia Autonoma di Trento. È così che in ogni realtà comunale sono sorti centri sportivi molto ben<br />

attrezzati, biblioteche (Villa e Nomi), centri di lettura (Pomarolo, Pedersano, Castellano), nuovi edifici<br />

scolastici, sedi per iniziative culturali, ristrutturati vecchi teatri parrocchiali (Villa, Pedersano, Castellano),<br />

finanziate scuole musicali (Villa, Pomarolo). E di tutte queste strutture l’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> può direttamente o<br />

indirettamente usufruire, trovando all’esterno gli spazi e gli strumenti che mancano all’interno. Così come, va<br />

pur detto, in questi anni le scuole che ora si sono unificate hanno potuto contare su un considerevole apporto<br />

tecnico-finanziario da parte dei comuni che ha permesso loro sia di potenziare le attiv<strong>it</strong>à meramente<br />

scolastiche che di rafforzare la loro presenza sul terr<strong>it</strong>orio con iniziative formativo – culturali rivolte ai<br />

gen<strong>it</strong>ori.<br />

6


L'ORGANIZZAZIONE<br />

7


LA STRUTTURA E L’ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO<br />

Concorrono a definire l’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> Comprensivo di Villa Lagarina le Scuole Primarie di Nogaredo, Villa<br />

Lagarina, Pomarolo e Nomi nonché la Scuola Secondaria di I° “Anna Frank”.<br />

1. LA SCUOLA PRIMARIA DI NOGAREDO<br />

L’AMBIENTE<br />

Nogaredo, a 1, 5 km da Villa Lagarina, comprende le frazioni di Brancolino (km 2), Noarna (km 3), Sasso<br />

(km 3,5), Molini (km 1) e conta una popolazione di 1.847 ab<strong>it</strong>anti. La formazione è assicurata da una scuola<br />

dell’infanzia provinciale e, appunto, dalla scuola primaria; le due ist<strong>it</strong>uzioni sono pressoché contigue.<br />

La periferia è collegata con Nogaredo centro da un servizio di trasporto nell’insieme puntuale e mirato<br />

alle esigenze degli alunni.<br />

L’INTITOLAZIONE<br />

La scuola è denominata “Scuola Primaria di Nogaredo”.<br />

L’ANDAMENTO DEMOGRAFICO E LE ISCRIZIONI<br />

Per il quinquennio è previsto il seguente andamento demografico:<br />

Classi <strong>2006</strong>/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11<br />

1 a 10 24 26 15 23<br />

2 a 10 10 24 26 15<br />

3 a 21 10 10 24 26<br />

4 a 17 21 10 10 24<br />

5 a 12 17 21 10 10<br />

Totale 70 82 91 85 98<br />

L’ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO<br />

ORARIO LUNEDÌ MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ SABATO<br />

7.55 – 12.15<br />

12.15 – 14.00<br />

14.00 – 16.00<br />

Mensa<br />

interscuola<br />

Mensa<br />

interscuola<br />

Attiv<strong>it</strong>à<br />

facoltative<br />

Viene impart<strong>it</strong>o l’insegnamento della lingua tedesca, per due ore settimanali in classe prima e per tre<br />

nelle altre classi.<br />

La mensa scolastica è in grado di accogliere fino a 70 alunni, per cui è possibile garantire il servizio a<br />

tutti i potenziali utenti; i pasti vengono preparati in altra sede.<br />

L’organico dei docenti, per l’anno scolastico <strong>2006</strong>/07, risulta defin<strong>it</strong>o in 7, un insegnante di tedesco per<br />

18 ore e uno di religione per 10 ore che completa l’orario a Pomarolo, esperti CONI e dei Comuni per<br />

l’educazione motoria.<br />

Inoltre interviene un esperto per l’informatica.<br />

LA STRUTTURA E LE RISORSE<br />

Nell’insieme l’edificio risponde ai requis<strong>it</strong>i previsti dal D.Lgs. 626 e le operazioni di verifica vengono<br />

effettuate sistematicamente da un tecnico incaricato per l’intero <strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> comprensivo.<br />

8


È stato costru<strong>it</strong>o nel 1975 e successivamente sono state esegu<strong>it</strong>e le operazioni di manutenzione<br />

ordinaria e straordinaria richieste dalla normativa.<br />

Risulta così articolato:<br />

al primo piano: 2 aule, aula insegnanti, atrio, ripostiglio per materiale pulizia e servizi;<br />

<br />

<br />

al secondo piano: 3 aule, atrio e servizi;<br />

al piano terra: mensa, aula informatica, magazzino.<br />

La superficie esterna è sufficiente per il gioco e l’attiv<strong>it</strong>à sportiva.<br />

Sono pressochè conclusi i lavori di costruzione della palestra sul lato sud della scuola a servizio delle<br />

esigenze della scuola e della comun<strong>it</strong>à.<br />

La scuola, infine, è dotata dei sussidi di base nel campo dell’educazione scientifica, all’immagine, al<br />

suono e alla musica.<br />

2. VILLA LAGARINA<br />

L’AMBIENTE<br />

È la sede dell’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> Comprensivo.<br />

Posta a 23 km. da Trento, comprende le frazioni di Castellano (8 km – 594 residenti), Pedersano (3 km –<br />

849 residenti) e Piazzo (0, 6 km – 383 residenti), e conta una popolazione di 1.624 ab<strong>it</strong>anti (3450 per l’intero<br />

comune).<br />

La formazione scolastica è assicurata da tre scuole materne equiparate a Villa Lagarina, Pedersano e<br />

Castellano; una scuola primaria e la scuola media a Villa Lagarina.<br />

Il centro ab<strong>it</strong>ato è facilmente raggiungibile con gli autobus di linea che lo collegano sia con la vicina<br />

Rovereto sia con i paesi lim<strong>it</strong>rofi.<br />

LA SCUOLA PRIMARIA “PARIDE LODRON”<br />

L’INTITOLAZIONE<br />

La Scuola Primaria di Villa Lagarina è int<strong>it</strong>olata a Paride Lodron.<br />

Paride Lodron, nato il 13 febbraio 1586 in Castel Nuovo e cresciuto nel palazzo di Nogaredo, parroco di Villa<br />

Lagarina nel 1612 e principe vescovo di Salisburgo dal 1621 al 1653, condivise pienamente il paradigma<br />

pol<strong>it</strong>ico - teologico del suo tempo, “il tempo del barocco, il tempo del potere, anche religioso, espresso in<br />

assolutismo, in splendore, in grandios<strong>it</strong>à, il tempo della netta separazione tra le classi sociali, tra il clero e i<br />

laici”.<br />

Si tratta quindi di una concezione pol<strong>it</strong>ica e teologica completamente superata grazie al pensiero democraticoliberale,<br />

alla riflessione teologica così come si è andata sintetizzando anche nei testi conciliari.<br />

In questo Paride è figlio del suo tempo e forse non poteva essere diversamente; tuttavia la sua personal<strong>it</strong>à non<br />

si esaurisce in esso. Si tratta di una personal<strong>it</strong>à complessa, di alta levatura, inser<strong>it</strong>a, sia come capo di stato sia<br />

come vescovo, nei drammatici avvenimenti della storia europea per tutta la guerra dei trent’anni, guerra che<br />

cambiò radicalmente il volto pol<strong>it</strong>ico e culturale dell’Europa centro-settentrionale. Dentro questo contesto<br />

Paride fu cattolico determinato, difensore convinto della teologia tridentina contro i protestanti riformisti. Non<br />

fu però un cieco intransigente, tanto che la letteratura protestante posteriore giudicò sempre pos<strong>it</strong>ivamente,<br />

perché tollerante, la sua pol<strong>it</strong>ica religiosa.<br />

Legò pure il suo nome alla costruzione del maestoso duomo di Salisburgo, alla fondazione dell’univers<strong>it</strong>à di<br />

quella c<strong>it</strong>tà dove studiarono molti <strong>it</strong>aliani e tre posti, nei collegi da lui voluti, furono riservati a studenti della<br />

parrocchia di Villa Lagarina.<br />

Possedette anche in campo economico un forte spir<strong>it</strong>o d’impresa che si concretizzò in una molteplic<strong>it</strong>à di<br />

iniziative, alcune delle quali anche in Val Lagarina: così nel 1626 fece costruire un filatoio e una tintoria sul<br />

Cornalè, potenziò gli ist<strong>it</strong>uti di cred<strong>it</strong>o cercando di venire incontro alle necess<strong>it</strong>à della gente, si preoccupò<br />

dell’amministrazione della giustizia creando i Giudici della Pace e della Concordia ev<strong>it</strong>ando, così come si legge<br />

in un documento dell’epoca, che le grosse spese che venivano sostenute nei tribunali rendessero “quasi desolate<br />

le famiglie”.<br />

Infine si interessò anche di scuola garantendo che parte degli interessi della Cappella di S. Ruperto di Villa<br />

Lagarina venissero destinati per pagare le spese per il maestro di scuola, che era il sacerdote primissario.<br />

9


Quindi non solo un uomo del suo tempo ma un uomo capace di operare in esso con intelligenza ed operos<strong>it</strong>à,<br />

attento anche al benessere della gente lagarina.<br />

Da Antonio Passerini - " La nobile pieve di Villa Lagarina" 1994<br />

L’ANDAMENTO DEMOGRAFICO E LE ISCRIZIONI<br />

Il bacino di utenza della scuola corrisponde all’intero comune. Per il quinquennio è previsto il seguente<br />

andamento demografico:<br />

Classi <strong>2006</strong>/07 2007/08 2008/09 2009/10 2009/10<br />

1 a 39 38 44 35 42<br />

2 a 43 39 38 44 35<br />

3 a 53 43 39 38 44<br />

4 a 41 53 43 39 38<br />

5 a 50 41 53 43 39<br />

Totale 226 214 217 199 198<br />

La Giunta Provinciale con delibera n. 530 del 9 marzo 2001 ha disposto, con decorrenza dall'anno<br />

scolastico 2001-2002, la soppressione della scuola elementare di Villa Lagarina-Castellano "in considerazione<br />

dell'esigu<strong>it</strong>à della popolazione scolastica, tale da comportare una difficoltosa articolazione della didattica,<br />

strutturata su pluriclassi, e una scarsa possibil<strong>it</strong>à di socializzazione per gli alunni. Gli alunni della scuola<br />

soppressa di Castellano confluiscono sul plesso di Villa Lagarina; subordinatamente alla possibil<strong>it</strong>à di<br />

realizzare un efficace servizio di trasporto scolastico, a quella di Villa Lagarina potrà essere affiancata come<br />

ulteriore plesso di riferimento la scuola di Nogaredo per il tempo necessario a consentire una proposta<br />

diversificata del tempo scuola nel plesso di Villa Lagarina".<br />

L’ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO<br />

ORARIO LUNEDÌ MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ<br />

8.00 – 12.00<br />

12.00–13.50<br />

Mensa<br />

interscuola<br />

Mensa<br />

interscuola<br />

Mensa<br />

interscuola<br />

Mensa<br />

interscuola<br />

Mensa<br />

interscuola<br />

13.50–15.50<br />

Attiv<strong>it</strong>à<br />

facoltative<br />

È in corso un progetto di sperimentazione della lingua inglese che interessa tutte le classi (2 ore in<br />

classe prima e 3 ore nelle altre classi).<br />

La mensa funziona presso la contigua scuola media; si tratta di una struttura di notevoli dimensioni che<br />

può accogliere, contemporaneamente, fino a 150 utenti; gli alunni della scuola primaria usufruiscono del<br />

servizio in tempi diversi (doppio turno).<br />

L’organico del personale docente risulta defin<strong>it</strong>o in 21 posti, in aggiunta operano un docente a tempo<br />

pieno e un docente a part time per la lingua inglese e un docente di religione, esperti CONI e dei Comuni per<br />

l’educazione motoria.<br />

Inoltre interviene un esperto per l’informatica.<br />

10<br />

LA STRUTTURA E I SUSSIDI<br />

Si tratta di un edificio di recente costruzione (1991-1997), pregevole anche sotto il profilo arch<strong>it</strong>ettonico<br />

e collocato dentro un comparto urbano particolarmente ricco per la storia religiosa e la v<strong>it</strong>a culturale di<br />

questa comun<strong>it</strong>à: accanto alla Chiesa Parrocchiale di S. Maria Assunta, uno dei più insigni monumenti<br />

barocchi del Trentino, troviamo la scuola dell’infanzia, la scuola primaria, la scuola media e il teatro<br />

parrocchiale.<br />

Risulta così articolato:<br />

piano interrato: palestra moderna e attrezzata con relativi servizi;<br />

piano terra: 6 aule normali, un’aula per sostegno/recupero, un laboratorio multimediale (computer<br />

collegati in rete, proiettore), un’interaula, una sala per i docenti;<br />

al primo piano: 5 aule normali, un’interaula, uno spazio per la biblioteca.


L’edificio è circondato da uno spazio molto ampio, in parte asfaltato in parte a verde, sufficiente per tutte<br />

le attiv<strong>it</strong>à ludiche e sportive.<br />

La scuola, inoltre, è dotata dei sussidi di base nel campo dell’educazione scientifica, all’immagine, al<br />

suono e alla musica.<br />

11


2.2 LA SCUOLA SECONDARIA DI I° “ANNA FRANK”<br />

L’INTITOLAZIONE<br />

La Scuola Media di Villa Lagarina è int<strong>it</strong>olata a “Anna Frank”.<br />

Quando la nostra scuola diventò autonoma, decidemmo di darle il nome di Anna Frank, la giovane ebrea<br />

tedesca morta nel lager di Bergen Belsen nel marzo del 1945, che è diventata famosa poi in tutto il mondo<br />

grazie alle straordinarie pagine del suo diario, quel diario che le tenne calda compagnia per due anni<br />

nell’appartamento clandestino dove restò nascosta con la sua famiglia e con altre quattro persone, prima di<br />

essere scoperta, arrestata e deportata.<br />

La scr<strong>it</strong>tura di Anna Frank è uno stimolo forte per la memoria individuale e collettiva, per non dimenticare le<br />

atroc<strong>it</strong>à del secolo XX, ma nello stesso tempo è un concreto, illuminante esempio della forza comunicativa e<br />

dell’energia umana che proprio dalla scr<strong>it</strong>tura promana, resistenza alle difficoltà della v<strong>it</strong>a, aiuto a capire<br />

meglio se stessi e gli altri, fonte di pensieri e di orizzonti che oltrepassano il quotidiano.<br />

"È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e<br />

inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo. Mi è<br />

impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi<br />

lentamente in un deserto, odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al<br />

dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che<br />

anche questa spietata durezza cesserà, che r<strong>it</strong>orneranno l’ordine, la pace e la seren<strong>it</strong>à”.<br />

Anna Frank aveva l’età degli alunni della scuola media: alla sua intelligenza viva, alla sua scr<strong>it</strong>tura semplice e<br />

profonda, alla sua v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à creatrice e generosa abbiamo dedicato la nostra Scuola.<br />

NOTE STORICHE<br />

Dal 1962, anno in cui la scuola media è divenuta obbligatoria, gli alunni della Destra Adige hanno<br />

frequentato la Scuola Media “Paolo Orsi” di Rovereto.<br />

Nel 1980/81 è stato ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o per loro un corso staccato, dislocato presso l’edificio dei padri della<br />

Consolata.<br />

Nel 1981/82 tale corso è stato trasfer<strong>it</strong>o nel nuovo edificio di Villa Lagarina, ma amministrativamente la<br />

scuola è rimasta incardinata alla Scuola Media “Paolo Orsi” fino al 1985/86, diventando autonoma solo<br />

nell’anno scolastico 1986/87. Per la sua costruzione e gestione si è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o un Consorzio fra i Comuni di<br />

Villa Lagarina, Nogaredo, Nomi e Pomarolo con sede a Villa Lagarina.<br />

L’ANDAMENTO DEMOGRAFICO E LE ISCRIZIONI<br />

Per il quinquennio è previsto il seguente andamento demografico:<br />

Classi <strong>2006</strong>/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11<br />

1 a 71 102 107 111 89<br />

2 a 78 71 102 107 111<br />

3 a 81 78 71 102 107<br />

Totale 230 251 280 320 307<br />

Gli alunni provengono da Nomi, Pomarolo, Savignano, Pedersano, Castellano, Villa Lagarina, Nogaredo,<br />

Sasso, Noarna, Brancolino.<br />

Queste local<strong>it</strong>à sono collegate con Villa Lagarina da un servizio di trasporto nell’insieme puntuale.<br />

L’ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO<br />

Tempo scuola di 32 un<strong>it</strong>à orarie settimanali, articolate in 6 mattine e un pomeriggio,<br />

di attiv<strong>it</strong>à curriculare (curricolo di base e opzionale obbligatorio) e 2 un<strong>it</strong>à orarie opzionali facoltative<br />

(curricolo opzionale) con attiv<strong>it</strong>à di laboratorio.<br />

12<br />

ORARIO LUNEDÌ MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ SABATO<br />

8.00 – 12.45<br />

12.45–13.58<br />

Mensa<br />

interscuola<br />

Mensa<br />

interscuola<br />

Mensa<br />

interscuola<br />

Mensa<br />

interscuola<br />

13.58–15.45 Corso B Corso C Attiv<strong>it</strong>à Attiv<strong>it</strong>à


1 e 2A 3A e 3D facoltative facoltative<br />

L’organico del personale docente è assegnato in base alla normativa vigente.<br />

LA STRUTTURA E LE RISORSE<br />

L’edificio scolastico, costru<strong>it</strong>o nel 1981, si presenta in buone condizioni e nel corso degli anni sono stati<br />

effettuati numerosi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.<br />

Sviluppato su due piani, è a norma per quanto riguarda la sicurezza e l’igiene, il sistema antincendio, il<br />

superamento delle barriere arch<strong>it</strong>ettoniche.<br />

La struttura è articolata in 10 aule normali, ampie e luminose, e in numerosi laboratori dove i ragazzi<br />

trovano strumenti che favoriscono la verifica e l’approfondimento dei saperi proposti nonché la pratica di una<br />

didattica che vede una stretta connessione tra il fare e il sapere.<br />

In particolare ci sono:<br />

n. 2 laboratori di scienze (microscopia e fisica, chimica e biologia) dotati di tavole scientifiche, modelli<br />

anatomici, materiale audiovisivo, microscopi, strumenti per esperimenti di ottica, meccanica e chimica;<br />

n. 2 laboratori di informatica, per lo sviluppo di progetti multidisciplinari attraverso l’utilizzo di supporti<br />

multimediali e informatici;<br />

n. 1 laboratorio per l’educazione artistica dotato di arredi, materiali ed attrezzi per l’apprendimento<br />

delle tecniche artistiche di base;<br />

n. 2 laboratori di educazione tecnica arredati in modo specifico per consentire, in uno, l’attiv<strong>it</strong>à pratica<br />

di falegnameria e di elettrotecnica e, nell’altro, il disegno tecnico con una dotazione di parallelografi e di<br />

modelli di solidi in legno;<br />

n. 1 laboratorio musicale attrezzato per l’ascolto guidato con impianto stereo e numerosi dischi e<br />

cassette, vi sono inoltre strumenti di vario tipo che consentono agli alunni una conoscenza diretta dello<br />

strumento musicale;<br />

n. 1 biblioteca utilizzata soprattutto per attiv<strong>it</strong>à di ricerca, di laboratorio e di consultazione;<br />

n. 1 videoteca cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da più di circa 800 fra videocassette, CD e DVD che comprendono filmati,<br />

documentari videodidattici e produzioni realizzate dagli stessi alunni;<br />

n. 1 aula video con attrezzatura multimediale;<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

n. 1 aula magna per le attiv<strong>it</strong>à ludiche dei ragazzi durante la pausa pomeridiana e le riunioni collegiali;<br />

n. 1 palestra dotata di attrezzature adeguate per il gioco della pallavolo, della pallamano e della<br />

pallacanestro, nonché di tutte le attrezzature necessarie alla pratica sportiva; in orario non scolastico<br />

viene utilizzata da numerose società sportive;<br />

n. 1 mensa con 150 posti e una cucina dove vengono direttamente preparati i pasti;<br />

n. 1 sala insegnanti, un’aula per i coordinatori e collaboratori del dirigente e 3 uffici per l’attiv<strong>it</strong>à<br />

amministrativa dell’intero <strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong>.<br />

3. LA SCUOLA PRIMARIA DI POMAROLO<br />

A 2 km. da Villa Lagarina, comprende le frazioni di Chiusole (2 km), e Savignano (4 km) e conta una<br />

popolazione di 2.296 ab<strong>it</strong>anti.<br />

La formazione scolastica è assicurata da una scuola materna e, appunto, dalla scuola primaria.<br />

L’INTITOLAZIONE<br />

La Scuola Primaria di Pomarolo è int<strong>it</strong>olata a “Remo Galvagni”.<br />

Remo Galvagni nacque a Rovereto il 13 aprile 1897 da Luigi Galvagni di Chiusole e da Clotilde Ambrosi di<br />

Villa Lagarina.<br />

Nel 1898 la famiglia r<strong>it</strong>ornò a Pomarolo, dove rimase fino al 1905 per poi trasferirsi defin<strong>it</strong>ivamente a<br />

Rovereto.<br />

Frequentò il Ginnasio e successivamente l’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> nautico di Genova.<br />

Scoppiata la prima guerra mondiale, nell’aprile del 1915, attraverso la Vallarsa, raggiunse clandestinamente<br />

l’Italia dove si arruolò volontario. Combatté sul Monte Zugna e, successivamente, sul Monte Baldo dove trovò<br />

la morte nel dicembre del 1915.<br />

13


La scuola venne int<strong>it</strong>olata a Remo Galvagni il 27 ottobre 1929.<br />

Oggi, dopo due guerre mondiali e alla luce di nuovi rapporti di cooperazione tra i popoli, anche<br />

l’int<strong>it</strong>olazione della scuola deve forse essere rivista proponendo ai bambini, ai ragazzi e alle famiglie modelli<br />

più vicini alla loro sensibil<strong>it</strong>à.<br />

L’ANDAMENTO DEMOGRAFICO E LE ISCRIZIONI<br />

Per il quinquennio è previsto il seguente andamento demografico:<br />

Classi <strong>2006</strong>/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11<br />

1 a 32 31 30 33 22<br />

2 a 32 32 31 30 33<br />

3 a 24 32 32 31 30<br />

4 a 36 24 32 32 31<br />

5 a 28 36 24 32 32<br />

Totale 152 155 149 158 148<br />

L’ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO<br />

ORARIO LUNEDÌ MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ<br />

8.00 – 12.00<br />

12.00 – 14.00<br />

14.00 – 16.00<br />

Mensa<br />

interscuol<br />

a<br />

Mensa<br />

interscuola<br />

Mensa<br />

interscuola<br />

Attiv<strong>it</strong>à<br />

facoltative<br />

Mensa<br />

interscuola<br />

Mensa<br />

interscuola<br />

Viene impart<strong>it</strong>o l’insegnamento della lingua inglese, per due ore in classe prima e per tre nelle rimanenti.<br />

L’organico del personale docente risulta defin<strong>it</strong>o in 15 posti più 9 ore, più un docente di lingua inglese e<br />

un docente di religione in comune con Nomi e uno con Nogaredo.<br />

Inoltre interviene un esperto per l’informatica e le tecnologie multimediali.<br />

LA STRUTTURA E LE RISORSE<br />

L’edificio scolastico è di recente costruzione (ITEA 1988) e risponde ai requis<strong>it</strong>i previsti dal D. Lgs. 626; il<br />

Comune assicura la manutenzione ordinaria e straordinaria.<br />

È articolato su due piani, mentre al piano seminterrato si trovano la palestra (regolare), i relativi servizi,<br />

un ampio atrio da utilizzare per attiv<strong>it</strong>à collettive.<br />

Lo spazio più propriamente di pertinenza della scuola è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o:<br />

al piano rialzato da quattro aule, due interaule e la sala insegnanti;<br />

<br />

<br />

al primo piano da cinque, due interaule, la biblioteca;<br />

al piano interrato l’aula multimediale.<br />

Per l’attiv<strong>it</strong>à ludica e sportiva è disponibile uno spazio esterno, in parte a piastre e in parte a verde che<br />

in segu<strong>it</strong>o alla costruzione dell’asilo nido è stato ridotto.<br />

La mensa scolastica, ubicata presso il vicino Centro civico, osp<strong>it</strong>a fino a 80 alunni per turno; presso il<br />

medesimo Centro si trova pure un’ampia sala che può essere utilizzata anche per le funzioni della scuola.<br />

La scuola, inoltre, è dotata dei sussidi di base nel campo dell’educazione scientifica, all’immagine, al<br />

suono e alla musica.<br />

In relazione all’aumento della popolazione scolastica atteso, il Comune ha programmato un significativo<br />

intervento di ampliamento dell’edificio<br />

14


4. LA SCUOLA PRIMARIA DI NOMI<br />

L’AMBIENTE<br />

A 4 km. da Villa Lagarina conta una popolazione di 1.286 ab<strong>it</strong>anti. La formazione scolastica è assicurata<br />

da una scuola materna e, appunto, dalla scuola primaria.<br />

L’INTITOLAZIONE<br />

La Scuola Primaria è int<strong>it</strong>olata a “Luigi Vicentini”.<br />

La p<strong>it</strong>tura è uno strumento di conoscenza, uno strumento leggero che costruisce visioni per l’occhio e per la<br />

mente. La p<strong>it</strong>tura susc<strong>it</strong>a sensazioni ed emozioni che ci permettono di cogliere aspetti imprevedibili della realtà,<br />

compresa la realtà interiore.<br />

È dunque significativo che una scuola abbia scelto per sé il nome di un p<strong>it</strong>tore come Luigi Vicentini, (1901-<br />

1970) eppure ancora così vivo attraverso i suoi paesaggi, intrisi di caldi colori e di poetiche trasparenze.<br />

Luigi Vicentini dipinse la natura della “sua” Destra Adige e delle montagne trentine con rara partecipazione<br />

lirica e riuscì a far diventare il paesaggio specchio dei sentimenti più segreti e insieme più fecondi. Il lago di<br />

Cei rappresentato dal Nostro, per esempio, non è più soltanto un’affascinante superficie d’acqua circondata dai<br />

boschi, ma una tavolozza che sorprende per le sue variazioni coloristiche legate al volgere delle stagioni e<br />

proprio per questo intrecciate con i mutamenti più intimi dell’animo e dei pensieri.<br />

Luigi Vicentini restò sempre legato alla sua terra, a parte alcune parentesi lagunari venete, e in qualche modo<br />

inseguì tutta la v<strong>it</strong>a il fantasma del genio del luogo interpretando con un colore luminoso il senso v<strong>it</strong>ale delle<br />

sue radici. Il paesaggio di Vicentini è sempre aperto, l’orizzonte spinge sempre oltre lo sguardo; crescere in<br />

questa prospettiva vuol dire conoscere ed amare il proprio ambiente, la sua immagine e la sua storia, ma vuol<br />

dire anche essere capaci di alzare gli occhi e la mente per volare con la fantasia al di là dei lim<strong>it</strong>i del nostro<br />

piccolo mondo.<br />

L’ANDAMENTO DEMOGRAFICO E LE ISCRIZIONI<br />

Per il quinquennio è previsto il seguente andamento demografico:<br />

Classi <strong>2006</strong>/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11<br />

1 a 9 19 13 10 15<br />

2 a 4 9 19 13 10<br />

3 a 13 4 9 19 13<br />

4 a 13 13 4 9 19<br />

5 a 12 13 13 4 9<br />

Totale 51 58 58 55 66<br />

L’ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO<br />

ORARIO LUNEDÌ MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ<br />

8.00 – 12.00<br />

12.00–14.00<br />

14.00–16.00<br />

Mensa<br />

interscuola<br />

Mensa<br />

interscuola<br />

Mensa<br />

interscuola<br />

Attiv<strong>it</strong>à<br />

facoltative<br />

Mensa<br />

interscuola<br />

Mensa<br />

interscuola<br />

Viene impart<strong>it</strong>o l’insegnamento della lingua tedesca, per due ore in classe prima e per tre nelle<br />

rimanenti.<br />

L’organico, per l’anno scolastico corrente, è di 5 docenti più uno a tempo parziale per 15 ore di servizio,<br />

più un insegnante di religione in comune con Pomarolo e un insegnante di tedesco.<br />

15


Inoltre interviene un esperto per l’informatica.<br />

LA STRUTTURA E LE RISORSE<br />

L’edificio è stato interamente ristrutturato ed ampliato secondo i più aggiornati parametri di sicurezza e<br />

vivibil<strong>it</strong>à. Nello stesso edificio, accanto alla scuola sono predisposti i locali per la biblioteca civica che sarà<br />

aperta a breve. Gli arredi sono stati in buona parte rinnovati ed è previsto un completo e qualificato piano di<br />

completamento dell’arredamento.<br />

5. CALENDARIO PER L’ANNO SCOLASTICO <strong>2006</strong>/07<br />

INIZIO DELLE LEZIONI 13 SETTEMBRE <strong>2006</strong><br />

FESTIVITA’ (oltre le domeniche e non ricadenti nei periodi di vacanza):<br />

1 novembre <strong>2006</strong> ognissanti<br />

8 dicembre <strong>2006</strong> festa dell’Immacolata Concezione<br />

25 aprile 2007 festa della liberazione<br />

1 maggio 2007 festa del lavoro<br />

2 giugno 2007 festa della Repubblica<br />

VACANZE:<br />

9 dicembre <strong>2006</strong><br />

Natalizie:<br />

Pasquali:<br />

30 aprile 2007<br />

dal 22 dicembre <strong>2006</strong> al 6 gennaio 2007 compresi<br />

dal 5 al 10 aprile 2007 compresi<br />

VACANZE E ADATTAMENTI DEL CALENDARIO SCOLASTICO<br />

DELIBERATE DAL CONSIGLIO D’ISTITUTO:<br />

Vacanze:<br />

20 febbraio 2007<br />

4 e 11 aprile 2007<br />

le lezioni avranno luogo solo in orario antimeridiano nei giorni seguenti:<br />

13, 14, 15 e 16 settembre <strong>2006</strong><br />

e 7, 8 e 9 giugno 2007<br />

TERMINE DELLE LEZIONI 9 GIUGNO 2007<br />

Totale dei giorni di Lezione: 203<br />

16


6. ORGANIZZAZIONE DEL COLLEGIO DOCENTI<br />

PRESIDENTE<br />

Dirigente Scolastico Paolo Goffo<br />

COLLABORATRICE DEL DIRIGENTE<br />

Prof. Bianca Stella Moscatelli con incarico di curare l’autovalutazione<br />

Il Collegio Docenti può r<strong>it</strong>rovarsi per sezione delle Scuole Primarie, della Scuola Secondaria o Un<strong>it</strong>ario, a<br />

seconda delle necess<strong>it</strong>à o opportun<strong>it</strong>à.<br />

FUNZIONI STRUMENTALI DEL PROGETTO D’ISTITUTO:<br />

1. area dell’intercultura: segu<strong>it</strong>a dall’Ins. Ancilla Dominici – senza funzione<br />

2. area dei bisogni educativi speciali: ins. Lorena Barberi<br />

3. area dell’informatizzazionedella didattica: prof. Luigi Thiella<br />

4. area dell’orientamento prof. Nicoletta Redolfi<br />

INCARICHI SPECIALI<br />

ο Teresa Rigotti referente per l’educazione alla salute<br />

ο Adelmo Calliari referente per l’educazione alla solidarietà<br />

ο Adelmo Calliari e Daniela Mazzurana referenti per l’educazione stradale<br />

COORDINAMENTO<br />

Bigi Patrizia<br />

Brusco Roberta<br />

Marsili Loredana<br />

Moscadelli Bianca Stella<br />

Parisi Erminia<br />

Rigotti Teresa<br />

Virone Antonino<br />

Zandonai Angela<br />

COMITATO PER LA VALUTAZIONE DEL SERVIZIO DEI DOCENTI<br />

Membri effettivi:<br />

Albertini Annalisa<br />

Battistotti Laura<br />

Parisi Agnese<br />

Tamanini Silvano<br />

Membri supplenti:<br />

1. Scottini Cristina<br />

2. Zocchio Carmen<br />

RAPPRESENTANZA SINDACALE AZIENDALE<br />

COMPONENTE DOCENTI<br />

Rigotti Teresa<br />

Spagnolli Gigliola<br />

Vedovi An<strong>it</strong>a<br />

Virone Antonino<br />

Zobele Maria R<strong>it</strong>a<br />

17


QUADRO DEGLI INCARICHI<br />

Sede<br />

Coordinatore<br />

di plesso<br />

Presidente<br />

Consiglio<br />

Interclasse<br />

Stesura verbali<br />

Interclasse<br />

Addetto sicurezza<br />

Antincendio<br />

Primo Soccorso<br />

Rappresentante<br />

Mensa<br />

Responsabile<br />

facile<br />

consumo<br />

Responsabile<br />

sussidi<br />

didattici e<br />

audiovisivi<br />

Responsabile<br />

Biblioteca<br />

Alunni<br />

Responsabile<br />

Biblioteca<br />

Insegnanti e<br />

Videoteca<br />

Responsabile Aula<br />

Informatica<br />

Responsabile<br />

strumenti<br />

musicali<br />

Nogaredo Parisi E. Parisi E. Tamanini S.<br />

Tovazzi M.<br />

Dosso C.<br />

Dosso C. Marzadro B. Fiorazzo I. Parisi F. Tovazzi M.<br />

Parisi F.<br />

Marzadro B.<br />

Villa<br />

Lagarina<br />

Bigi P.<br />

Rigotti T.<br />

Parisi A.<br />

Berlanda M.L.<br />

Scottini P.<br />

Spagnolli G.<br />

Ceschi E.<br />

Campostrini F.<br />

Baldo D.<br />

Battistotti L.<br />

Bettini G.<br />

Prosser M.<br />

Cescotti G.<br />

Scottini C.<br />

Poggi M.<br />

Miorelli S.<br />

Baldo D.<br />

Barberi L.<br />

Gasperotti<br />

G.<br />

Pomarolo Marsili L. Vedovi A. Frizzera G.<br />

Nomi Brusco R.<br />

Scuola<br />

Media<br />

<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong><br />

Pedezini<br />

I.<br />

Manzana G.<br />

Coordinatore di plesso: Virone Antonino<br />

Coordinatori Consigli di Classe<br />

1A Virone A. - 2A Vaia F. – 3 A Redolfi<br />

N. - 1B Costanzino G.– 2B La Montagna<br />

M.C. - 3B Manica I. – 1C Maffei L.- 2C<br />

Stedile M. – 3C Angeli M.. – 3D Armani<br />

G.<br />

Segretari Consigli di Classe<br />

1A Cuel A.M. – 2A Francescani A.M. –<br />

3A Aldrighettoni E. – 1B Rocchi A. – 2B<br />

de Vilos T.. – 3B Mazzurana D. – 1C<br />

Bombacci S. – 2C Angeli G. – 3C<br />

Cavalletti N. – 3D Zocchio C.<br />

Coordinatrice Assistenti Educatori<br />

Zandonai Angela<br />

Poda P.<br />

Marsili L.<br />

Baldo P.<br />

La<strong>it</strong>empergher<br />

R.<br />

Setti A.<br />

Frizzi F.<br />

Virone A.<br />

Calliari A.<br />

Zocchio C.<br />

Marzadro F.<br />

Scarfiello G.<br />

Sinibaldi A.<br />

Stoffella P.<br />

Dominici A.<br />

Rech G.<br />

Dominici A.<br />

Rech G.<br />

Zandonai A.<br />

Potrich G. Pederzini I. Frapporti M. Zobele M.R. Zobele M.R. Potrich G.<br />

Armani G. Virone A. Virone A.<br />

Armani G<br />

Thiella L.<br />

(per DVD)<br />

//<br />

Thiella L.<br />

(informatica)<br />

Aldrighettoni E.<br />

(aula artistica)<br />

Calliari A.<br />

(aula ed. tecnica)<br />

Moscadelli B.<br />

(aula scienze-biologia)<br />

Zocchio C. e<br />

Maffei L.<br />

(aula scienze-fisica)<br />

Chiusole C.<br />

(palestra)<br />

Angeli G.<br />

(aula<br />

musica)<br />

18


COMMISSIONI DEL COLLEGIO DOCENTI<br />

COMMISSIONE<br />

1. Orientamento<br />

2. Commissione Continu<strong>it</strong>à<br />

3. VUC e Informatica<br />

4. Commissione solidarietà<br />

5. Commissione sicurezza<br />

6. Orientamento<br />

7. Commissione Continu<strong>it</strong>à<br />

8. VUC e Informatica<br />

9. Commissione solidarietà<br />

10. Commissione sicurezza<br />

NB. – in neretto le/i coordinatrici/ori<br />

INSEGNANTE<br />

MANICA ILARIA<br />

MAZZURANA DANIELA<br />

REDOLDI NICOLETTA<br />

STEDILE MARZIA<br />

BATTISTOTTI LAURA<br />

MAFFEI LAURA<br />

PARISI FULVIA<br />

PEDERZINI IVA<br />

SCARFIELLO GIULIANA<br />

ARMANI GIANPAOLO<br />

CRISTIANO UMBERTO<br />

FIORAZZO ILARIA<br />

FRIZZI FIORENZA<br />

MANICA GLORIA<br />

THIELLA LUIGI<br />

AMPLAZ DANIELA<br />

BRUSCO ROBERTA<br />

CALLIARI ADELMO<br />

CASARI FIORENZA<br />

MIORELLI SARA<br />

CALLIARI ADELMO<br />

FRAPPORTI MILENA<br />

LAITEMPERGHER ROMANA<br />

MARSILI LOREDANA<br />

PODA PAOLA<br />

SCOTTINI PAOLA<br />

TOVAZZI MORENA<br />

VIRONE ANTONINO<br />

ZOCCHIO CARMEN<br />

MANICA ILARIA<br />

MAZZURANA DANIELA<br />

REDOLDI NICOLETTA<br />

STEDILE MARZIA<br />

BATTISTOTTI LAURA<br />

MAFFEI LAURA<br />

PARISI FULVIA<br />

PEDERZINI IVA<br />

SCARFIELLO GIULIANA<br />

ARMANI GIANPAOLO<br />

CRISTIANO UMBERTO<br />

FIORAZZO ILARIA<br />

FRIZZI FIORENZA<br />

MANICA GLORIA<br />

THIELLA LUIGI<br />

AMPLAZ DANIELA<br />

BRUSCO ROBERTA<br />

CALLIARI ADELMO<br />

CASARI FIORENZA<br />

MIORELLI SARA<br />

CALLIARI ADELMO<br />

FRAPPORTI MILENA<br />

LAITEMPERGHER ROMANA<br />

MARSILI LOREDANA<br />

PODA PAOLA<br />

SCOTTINI PAOLA<br />

TOVAZZI MORENA<br />

VIRONE ANTONINO<br />

ZOCCHIO CARMEN<br />

19


CONSIGLIO DELL’ISTITUZIONE<br />

Dirigente scolastico<br />

GOFFO PAOLO<br />

Rappresentanti gen<strong>it</strong>ori ADAMI ROBERTO Presidente<br />

AGOSTINI BARBARA<br />

BARONI DANIELA Vice Presidente<br />

BENVENUTI GIGLIOLA<br />

DELAITI LODOVICO<br />

SALVADORI LINA<br />

TODESCHI MARCO<br />

ZANDONAI BEATRICE<br />

Rappresentanti docenti DOMINICI ANCILLA<br />

LA MONTAGNA MARIA CAROLINA<br />

MARSILI LOREDANA<br />

MOSCADELLI BIANCA STELLA<br />

PARISI AGNESE<br />

PARISI ERMINIA<br />

PEDERZINI IVA<br />

ZOCCHIO CARMEN<br />

Rappres. pers. non docente CONZATTI EUGENIA<br />

GALVAGNI LUISA<br />

GIUNTA ESECUTIVA<br />

Dirigente Scolastico GOFFO PAOLO Presidente<br />

Funzionaria amm.va CONZATTI EUGENIA<br />

Rappresentanti Gen<strong>it</strong>ori ADAMI ROBERTO<br />

ZANDONAI BEATRICE<br />

Rappresentanti docenti MOSCADELLI BIANCA STELLA<br />

Rappres. pers. non docente GALVAGNI LUISA<br />

COMMISSIONE MENSA<br />

Componente gen<strong>it</strong>ori:<br />

SCUOLA PRIMARIA NOGAREDO 4A FELLER MARIA TERESA<br />

SCUOLA PRIMARIA NOGAREDO 3 e 5A TOMASI CINZIA<br />

SCUOLA PRIMARIA L.VICENTINI NOMI 2A BATTISTOTTI MARINA<br />

SCUOLA PRIMARIA L.VICENTINI NOMI 3A PEZZINI DANIELE<br />

SCUOLA PRIMARIA R.GALVAGNI POMAROLO 1B BORT CINZIA<br />

SCUOLA PRIMARIA VILLA LAGARINA 1A LOSS ANGELINA<br />

SCUOLA MEDIA A.FRANK VILLA LAGARINA 1B AGOSTINI BARBARA<br />

SCUOLA MEDIA A.FRANK VILLA LAGARINA 1A SCRINZI MONICA<br />

Componente docenti:<br />

SCUOLA PRIMARIA NOGAREDO<br />

SCUOLA PRIMARIA L.VICENTINI NOMI<br />

SCUOLA PRIMARIA R.GALVAGNI POMAROLO<br />

SCUOLA PRIMARIA VILLA LAGARINA<br />

SCUOLA MEDIA A.FRANK VILLA LAGARINA<br />

DOSSO CRISTINA<br />

POTRICH GIANNI<br />

MARZADRO FRANCESCA<br />

CAMPOSTRINI FRANCESCA<br />

ARMANI GIAMPAOLO<br />

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA D’ISTITUTO<br />

1. Per consentire un controllo più accurato del servizio delle mense scolastiche, il Consiglio dell’Ist<strong>it</strong>uzione<br />

designa le Commissioni Mensa per ogni Scuola che abbia il servizio attivo. Esse sono composte da gen<strong>it</strong>ori<br />

e da insegnanti delle rispettive Scuole che prestano la loro opera volontariamente e gratu<strong>it</strong>amente. Le<br />

Commissioni Mensa nel loro insieme cost<strong>it</strong>uiscono la Commissione Mensa dell’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong>.<br />

2. Ciascuna Commissione deve essere composta da almeno due persone, almeno 1 gen<strong>it</strong>ore ed un insegnante<br />

addetto alla sorveglianza durante il servizio mensa, designate dal Consiglio dell’Ist<strong>it</strong>uzione e nominati dal<br />

Presidente del Consiglio dell’Ist<strong>it</strong>uzione, che presiede le sedute della Commissione Mensa d’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong>. La<br />

Commissione viene nominata, di regola, di segu<strong>it</strong>o all’insediamento di ogni rinnovato Consiglio<br />

20


dell’Ist<strong>it</strong>uzione Scolastica, salvo le surroghe di gen<strong>it</strong>ori i cui figli non frequentino più la scuola e di<br />

insegnanti trasfer<strong>it</strong>i o cessati dal servizio.<br />

3. Le Commissioni Mensa di ciascuna Scuola fanno riferimento al Presidente del Consiglio dell’Ist<strong>it</strong>uzione ed al<br />

Dirigente Scolastico per le loro segnalazioni. Il Presidente del Consiglio dell’Ist<strong>it</strong>uzione ed il Dirigente<br />

Scolastico coordinano le loro valutazioni ed azioni a favore della migliore e più efficace collaborazione con il<br />

Comprensorio della Vallagarina nel mer<strong>it</strong>o.<br />

4. La Commissione può verificare: il rispetto della tabella dietetica in vigore (corrispondenza del menù del<br />

giorno, del mese), lo svolgimento generale del servizio, in particolare pulizia del locale refettorio, delle<br />

suppellettili, degli arredi, modal<strong>it</strong>à del servizio di distribuzione pasto, rapporto del personale di cucina con<br />

gli alunni, eventuali modi e orari del servizio; le caratteristiche organolettiche delle pietanze, verifica del<br />

gusto, dell’aspetto, della presentazione del piatto;<br />

5. I sopralluoghi, di norma 1 al mese, devono essere effettuati collegialmente (almeno due componenti)<br />

durante la distribuzione dei pasti, con possibil<strong>it</strong>à di assaggio. Per ulteriori controlli è opportuno concordare<br />

la presenza del Responsabile del Comprensorio. Alle cuoche possono essere richieste spiegazioni relative al<br />

modo individuale di cucinare i cibi e servire le pietanze.<br />

6. Tutti i dati ed i rilievi risultanti dai sopralluoghi verbalizzati nel modulo schema allegato devono essere<br />

inviati per iscr<strong>it</strong>to all’Ufficio di Segreteria dell’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> per la valutazione del Presidente del Consiglio<br />

dell’Ist<strong>it</strong>uzione e del Dirigente Scolastico e comunque una copia deve essere trasmessa al Comprensorio<br />

della Vallagarina.<br />

7. La Commissione può richiedere o convocare incontri con i Responsabili del Comprensorio per eventuali<br />

proposte, segnalazioni o suggerimenti al fine di migliorare il servizio stesso, formulare proposte di<br />

Aggiornamento e di progettazione educativa al Collegio Docenti.<br />

21


LE SCELTE CULTURALI<br />

E PEDAGOGICHE<br />

22


I CARATTERI E I FINI DELLA SCUOLA DI BASE<br />

La Cost<strong>it</strong>uzione <strong>it</strong>aliana sancisce all’art. 34 che "l’istruzione inferiore impart<strong>it</strong>a per almeno otto anni è<br />

obbligatoria e gratu<strong>it</strong>a" e all’art. 3 che "è comp<strong>it</strong>o della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico<br />

e sociale che, lim<strong>it</strong>ando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei c<strong>it</strong>tadini, impediscono il pieno sviluppo della<br />

persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione pol<strong>it</strong>ica, economica e sociale<br />

del Paese".<br />

Al raggiungimento di queste final<strong>it</strong>à è diretta e ordinata la scuola di base nella sua impostazione<br />

educativa e didattica, nelle sue strutture, nei suoi contenuti programmatici.<br />

1. LA SCUOLA PRIMARIA.<br />

“La scuola Primaria ha per suo fine quello di promuovere nei fanciulli e nelle fanciulle l’acquisizione di tutti i<br />

tipi di linguaggio e un primo livello di padronanza delle conoscenze e delle abil<strong>it</strong>à…aiutando il passaggio dal<br />

sapere comune al sapere scientifico.E’ il luogo in cui ci si ab<strong>it</strong>ua a radicare le conoscenze (sapere) sulle<br />

esperienze (il fare e l’agire).<br />

La scuola Primaria assicura obbligatoriamente a tutti i fanciulli le condizioni culturali, relazionali, didattiche e<br />

organizzative idonee a “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno<br />

sviluppo della persona umana” (art. 3 della Cost<strong>it</strong>uzione). Essa concorre a praticare i valori del reciproco<br />

rispetto, della partecipazione, della collaborazione, dell’impegno competente e responsabile, della<br />

solidarietà; insegna a tutti i fanciulli l’alfabeto dell’integrazione affettiva della personal<strong>it</strong>à e pone le basi per<br />

una immagine realistica ma pos<strong>it</strong>iva di sè.” (Indicazioni Nazionali – Riforma Sistema scolastico - 2003)<br />

QUALE BAMBINO?<br />

La scuola primaria si offre, ai bambini e alle bambine che la frequentano, come luogo dove poter<br />

compiere importanti esperienze di formazione e di apprendimento, e come spazio in cui costruire significative<br />

relazioni di convivenza con gli altri.<br />

Le esperienze che il bambino vivrà quotidianamente nell’ambiente scolastico lo aiuteranno ad essere in<br />

grado di stabilire rapporti affettivi di natura pos<strong>it</strong>iva nei confronti di altri bambini e degli adulti; lo aiuteranno<br />

a superare il proprio egocentrismo per cominciare a comprendere i dir<strong>it</strong>ti e gli interessi degli altri imparando<br />

a tenerne conto, accettandoli e rispettandoli come egli chiede che avvenga per i propri; lo aiuteranno a saper<br />

accettare e rispettare gli altri nella loro divers<strong>it</strong>à, diventando capace via via di ascoltare, aiutare, realizzare<br />

forme di lavoro di gruppo e a confrontarsi con idee e opinioni diverse. Questo bambino imparerà a prendere<br />

l’iniziativa e a compiere scelte con motivazione, potrà diventare consapevole dei propri impegni, ab<strong>it</strong>uarsi a<br />

non dipendere troppo dagli impulsi e anzi a controllarli, imparerà a percepirsi sempre più responsabile delle<br />

proprie azioni e a esaminare ragionevolmente le difficoltà per poterle superare e migliorarsi.<br />

Le attiv<strong>it</strong>à che gli insegnanti della scuola primaria scelgono e predispongono per gli alunni mirano a porre<br />

le basi per la graduale conquista di abil<strong>it</strong>à, concetti e modal<strong>it</strong>à d’indagine essenziali alla cresc<strong>it</strong>a personale e<br />

alla comprensione del mondo, quali: la padronanza di mezzi espressivi e linguistici necessari a capire e a<br />

farsi capire, ad esprimersi e a comunicare; la capac<strong>it</strong>à di osservare e studiare fatti e fenomeni della realtà<br />

attraverso approcci e strumenti di tipo scientifico, logico, matematico; l’opportun<strong>it</strong>à di conoscere e di<br />

esprimersi attraverso la musica, le arti, il movimento, il gioco, la tecnologia e tanto altro ancora.<br />

Bambini e bambine vengono e vivono a scuola con aspettative e bisogni comuni e condivisi, ma anche<br />

precisi e specifici, in ragione dell’età, dell’ambiente di provenienza, della storia e delle caratteristiche<br />

individuali. Di loro si vuole cogliere e promuovere le qual<strong>it</strong>à e la spontane<strong>it</strong>à, insieme esigendo il rispetto<br />

delle persone, delle cose, delle buone regole, del lavoro da svolgere.<br />

A tutti la scuola intende dare l’opportun<strong>it</strong>à di avvicinarsi ai valori della giustizia e della libertà, della<br />

solidarietà e della pace, della natura e della bellezza, chiamando a trasporli in convinzioni e modi di agire<br />

personali.<br />

23


2. LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO (MEDIA)<br />

"La scuola media concorre a promuovere la formazione dell’uomo e del c<strong>it</strong>tadino secondo i principi sanc<strong>it</strong>i<br />

dalla Cost<strong>it</strong>uzione e favorisce l’orientamento dei giovani ai fini della scelta dell’attiv<strong>it</strong>à successiva." (Legge n.<br />

1859/62).<br />

La scuola media si caratterizza come:<br />

a) Scuola della formazione dell’uomo e del c<strong>it</strong>tadino.<br />

Per questo:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

si preoccupa di offrire occasioni di sviluppo della personal<strong>it</strong>à in tutte le sue direzioni;<br />

favorisce la conquista di adeguate conoscenze disciplinari, abil<strong>it</strong>à e competenze logiche, scientifiche e<br />

operative.<br />

b) Scuola che colloca nel Mondo.<br />

Per questo:<br />

aiuta l’alunno ad acquisire un’immagine sempre più chiara ed approfond<strong>it</strong>a della realtà sociale,<br />

geografica ed economica.<br />

c) Scuola che orienta<br />

Per questo:<br />

conduce, per gradi, l’alunno ad una sempre più chiara conoscenza di sé, lo guida alla conquista della<br />

propria ident<strong>it</strong>à, lo mette nelle condizioni di operare scelte realistiche nell’immediato e nel futuro;<br />

lavora affinché completi la sua preparazione culturale di base;<br />

pone le premesse per l’ulteriore educazione permanente e per il successivo impegno scolastico.<br />

Quale ragazzo?<br />

Delineare il profilo di un alunno al termine della scuola media è un atto che si presenta al contempo<br />

complesso e rischioso per almeno tre ragioni. Innanz<strong>it</strong>utto perché ciò presuppone la riduzione a norma della<br />

plural<strong>it</strong>à di esperienze attraverso, e mediante, la quale si è formato il ragazzo e delle mille soggettiv<strong>it</strong>à che<br />

entrano ed escono dalle aule; poi perché i tre anni delle medie si configurano non più, come in passato,<br />

come la conclusione di un ciclo, ma come una parentesi breve fra un prima e un dopo molto più lunghi e<br />

dunque, quasi certamente più formanti; infine perché non sempre c’è uniform<strong>it</strong>à di intenti e di vedute fra gli<br />

insegnanti, e fra insegnanti e gen<strong>it</strong>ori.<br />

Ciononostante - e proprio perché in questa fase di rapidi mutamenti fuori e dentro la scuola è bene e<br />

doveroso aprire il confronto fra tutte le componenti che la frequentano - la compless<strong>it</strong>à e il rischio<br />

rappresentano una sfida che va accettata, purché se ne colga poi il risultato come l’avvio di una riflessione<br />

più ampia e duratura.<br />

Immaginiamo dunque come potrebbe essere, all’usc<strong>it</strong>a della nostra scuola media un/a ragazzo/a tipo<br />

che l’abbia vissuta normalmente, sia nel senso della frequenza che dell’impegno di studio (ecco una prima<br />

normalizzazione...) e che non abbia incontrato in questo percorso ostacoli extrascolastici che l’abbiano<br />

fortemente condizionato/a (eccone un’altra…). Il r<strong>it</strong>ratto che ne risulta è ovviamente paradossale, essendo la<br />

somma di tante piccole virtù e att<strong>it</strong>udini e condizioni alle quali ognuno può aspirare ma che giammai<br />

potrebbero trovarsi, mostruosamente, tutte riun<strong>it</strong>e in uno/a. Il ragazzo/a tipo si risolve dunque in un<br />

soggetto collettivo che riassume in sé un’intera comun<strong>it</strong>à di studenti.<br />

Allegro, gioviale, generoso, premuroso verso gli altri, rispettoso di sé, dei suoi prossimi e delle cose che<br />

lo circondano, ha vissuto tre anni in un ambiente sereno e rassicurante, che lo ha fatto crescere e star bene,<br />

senza per questo ignorare le tensioni, i confl<strong>it</strong>ti, il carico di sofferenza che caratterizzano il mondo entro il<br />

quale si muove. Si è formato una forte coscienza pol<strong>it</strong>ica ed ecologica della storia, che gli permette di capire<br />

a sufficienza di appartenere ad una comun<strong>it</strong>à di individui verso la quale si coltivano dir<strong>it</strong>ti e doveri e alla<br />

quale si ridà quanto si riceve; e di muoversi in un contesto naturale al quale si deve rispetto e del quale si<br />

conoscono potenzial<strong>it</strong>à e lim<strong>it</strong>i.<br />

Ha vissuto la scuola come uno spazio per molti versi eccentrico, inattuale, dove ha cominciato a perdere<br />

certezze e ver<strong>it</strong>à e ad apprezzare il dubbio e chi al dubbio l'ha ab<strong>it</strong>uato; dove ha imparato che l’autor<strong>it</strong>à<br />

dell’adulto non risiede nel suo ruolo, ma nel suo sapere, nella capac<strong>it</strong>à che ha di trasmetterglielo, nella<br />

disponibil<strong>it</strong>à ad ascoltarlo e capirlo; dove ha potuto confrontarsi con la plural<strong>it</strong>à del mondo adulto.<br />

Ha inteso che lì ogni affermazione diventa un problema, e che ogni problema può essere affrontato e<br />

(forse) risolto; che il sotterfugio non paga, lo studio è fatica, ma non si è mai soli; che ognuno può trovare il<br />

modo di realizzarsi; infine che il silenzio vale (molto) più del chiasso e che chi grida di più non ha per questo<br />

ragione.<br />

Ha acquis<strong>it</strong>o un buon controllo di sé, conosce il suo corpo e la sua sessual<strong>it</strong>à (rispetto ai quali molti tabù<br />

sono caduti, sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da una seria e franca informazione), coltiva i suoi sentimenti liberamente e senza sensi<br />

di colpa, sa cogliere le differenze fra maschile e femminile, sulle quali ha saputo costruire buone amicizie e<br />

qualche amore.<br />

24


Ha fatto esperienza - senza ricavarne frustrazioni o narcisismi - di quanto può fare e dare; ha compreso<br />

che il lavoro manuale può essere ricco di soddisfazioni tanto quanto quello intellettuale - ma anche che l’uno<br />

senza l’altro si perdono; comincia a intravedere quale potrà essere il suo futuro professionale.<br />

Ama il confronto e l’agonismo, ma non l’antagonismo; l’eleganza e il gusto nell’atteggiarsi, ma non<br />

l’apparire.<br />

Ha affinato di molto i suoi sensi e la capac<strong>it</strong>à di apprezzare il bello in tutte le sue espressioni: artistiche,<br />

letterarie, scientifiche, fisiche.<br />

Ha amato la lettura (leggendo o sentendo leggere), lo scrivere (suo o di altri), il cinema e il teatro, la<br />

musica e la danza, il disegno, le tecniche manuali, la capac<strong>it</strong>à di cogliere l’ordine nel disordine (la scienza),<br />

l’estetica dei numeri (la matematica), la geometria dei giochi. Buon conosc<strong>it</strong>ore dei linguaggi, li capisce e li<br />

usa, li smonta e rimonta con abil<strong>it</strong>à.<br />

Ha imparato ad essere creativo ed inventivo nella ricerca delle soluzioni ai problemi suoi, scolastici e<br />

non.<br />

Ha praticato attiv<strong>it</strong>à sportive, tante e diverse, e forse ne ha scelto una che lo aiuterà ad essere più forte<br />

e sicuro di se stesso.<br />

Ha imparato ad usare le nuove tecnologie informatiche, sia per scrivere che per comporre testi, costruire<br />

ipertesti, progettare, navigare in rete senza feticismi o paure, ben sapendo che ciò implica comunque saper<br />

scrivere e leggere bene. Ma sa anche muoversi intelligentemente nel suo piccolo ambiente quotidiano, fatto<br />

di strade, di uffici e negozi, di moduli e pratiche, di campagne e di boschi, di macchine e attrezzi, di chiese e<br />

musei, di persone e animali. È comunque c<strong>it</strong>tadino del mondo, ha fatto l’esperienza del viaggio, conosce<br />

l’importanza delle lingue straniere e si è sforzato di usarle, ama mettersi a confronto con culture diverse dalla<br />

sua, sapendo distinguere, apprezzare, capire, conciliare divers<strong>it</strong>à e solidarietà.<br />

Ha intravisto infine che a scuola - ma forse non solo lì - la qual<strong>it</strong>à è meglio della quant<strong>it</strong>à, avendo avuto<br />

modo di fare (soprattutto nei laboratori) esperienze intense che l’hanno segnato; e a capire che senza la<br />

scuola non è facile acquisire un senso religioso della v<strong>it</strong>a che permetta di trovare la salvezza (cioè la salute)<br />

in quel poco che si fa.<br />

25


IL RUOLO DELLA FAMIGLIA NEL PROGETTO EDUCATIVO DELLA SCUOLA<br />

IL RUOLO DEI GENITORI NEL PROGETTO EDUCATIVO DELLA SCUOLA.<br />

Le/gli insegnanti dell’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong>, consapevoli della necess<strong>it</strong>à di operare in stretta collaborazione con le<br />

famiglie degli alunni, ribadisce che i gen<strong>it</strong>ori sono una componente v<strong>it</strong>ale e preziosa nel processo educativo<br />

che ha come protagonisti i bambini e i ragazzi delle nostre scuole. Sappiamo quanto nei giovani sia grande il<br />

bisogno di essere accompagnati dagli adulti , di essere valorizzati e incoraggiati, ma anche corretti. È per<br />

questo che la nostra scuola vuole porre la giusta attenzione alla collaborazione e al dialogo con i gen<strong>it</strong>ori,<br />

condizione irrinunciabile per realizzare un progetto educativo nel quale i ragazzi possano r<strong>it</strong>rovare accordo e<br />

complementarietà nei messaggi e nei valori proposti in famiglia e a scuola .<br />

Diventa dunque importante il coinvolgimento e la partecipazione non formali, ma sostanziali, dei gen<strong>it</strong>ori.<br />

Perché questo avvenga i docenti si impegnano a:<br />

esprimere la propria offerta formativa;<br />

motivare il proprio intervento didattico;<br />

esplic<strong>it</strong>are le strategie, gli strumenti di verifica, i cr<strong>it</strong>eri di valutazione;<br />

comunicare periodicamente ai gen<strong>it</strong>ori degli alunni gli es<strong>it</strong>i delle principali prove di verifica e i progressi<br />

nei processi di socializzazione e di apprendimento dei loro figli;<br />

confrontarsi con i gen<strong>it</strong>ori nelle attiv<strong>it</strong>à che richiedono la loro collaborazione.<br />

I gen<strong>it</strong>ori si impegnano a:<br />

conoscere l’offerta formativa;<br />

conoscere gli es<strong>it</strong>i delle principali prove di verifica effettuate dai docenti;<br />

conoscere, tram<strong>it</strong>e gli insegnanti e i gen<strong>it</strong>ori rappresentanti, l’andamento complessivo dell’ attiv<strong>it</strong>à<br />

didattico educativa;<br />

esprimere pareri e proposte;<br />

collaborare con la scuola nelle attiv<strong>it</strong>à programmate.<br />

La collaborazione potrà avvenire anche attraverso piccole attenzioni quotidiane, quali:<br />

controllare periodicamente il materiale scolastico degli alunni;<br />

ab<strong>it</strong>uare i bambini a non sprecare le cose proprie e quelle della comun<strong>it</strong>à;<br />

dedicare pochi minuti per sfogliare il libretto delle comunicazioni, da usare anche per informare la scuola<br />

su quanto riguarda i bambini e i ragazzi;<br />

ab<strong>it</strong>uare i bambini e i ragazzi ad arrivare a scuola in orario;<br />

educare all’ascolto e all’esposizione orale;<br />

gratificare i bambini valorizzando il loro lavoro anche attraverso il controllo periodico dei loro quaderni e<br />

dei prodotti scolastici;<br />

aiutare i bambini e i ragazzi seguendoli nello studio a casa, senza però sost<strong>it</strong>uirsi a loro nell’esecuzione<br />

dei comp<strong>it</strong>i;<br />

non far pesare l’errore, ma utilizzarlo come occasione per riflettere e ragionare insieme;<br />

discutere con gli insegnanti, nelle sedi opportune, eventuali incomprensioni o divergenze, senza<br />

coinvolgere i bambini.<br />

L’impegno scolastico comporta un notevole dispendio di energie fisiche, per questo occorre assicurare ai<br />

bambini e ai ragazzi un numero adeguato di ore di riposo.<br />

È importante che le famiglie partecipino agli incontri assembleari, ai periodici colloqui informativi e ai<br />

percorsi di formazione organizzati dalla scuola come occasione di confronto sulle problematiche educative.<br />

I gen<strong>it</strong>ori sono chiamati ad essere protagonisti, in collaborazione con tutti i docenti, nella realizzazione delle<br />

seguenti attiv<strong>it</strong>à:<br />

confronto relativo all’identificazione degli obiettivi formativi per la progettazione del Piano di studio<br />

personalizzato ( occorre condividere i traguardi considerati significativi nel percorso di maturazione del<br />

ragazzo);<br />

compilazione del Portfolio delle competenze individuali: strumento che accompagna il percorso scolastico<br />

di ciascun alunno;<br />

Potranno inoltre essere eletti negli organi collegiali della scuola quali:<br />

consiglio di <strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong>;<br />

consiglio di classe;<br />

consiglio di Interclasse.<br />

26


LE SCELTE PEDAGOGICHE ED ORGANIZZATIVE<br />

1. LA SCUOLA PRIMARIA<br />

Le scuole primarie dell’ist<strong>it</strong>uto si richiamano alle seguenti scelte pedagogiche ed organizzative.<br />

a) La plural<strong>it</strong>à dei docenti<br />

La plural<strong>it</strong>à dei docenti, in quanto risorsa al servizio di un curricolo ricco e articolato, viene confermata<br />

come valore pos<strong>it</strong>ivo e centrale della scuola primaria, ponendo però attenzione:<br />

a contenere entro lim<strong>it</strong>i accettabili il numero degli insegnanti che intervengono nelle classi;<br />

ad estendere la plural<strong>it</strong>à dei docenti con una compless<strong>it</strong>à gradualmente crescente durante l’intero<br />

percorso scolastico;<br />

a garantire l’un<strong>it</strong>arietà dell’insegnamento attraverso una progettazione didattica corresponsabile, con<br />

regole e stili condivisi di relazione educativa.<br />

Il Collegio docenti dell’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> ha scelto di espletare la funzione tutoriale prevista all’art. 7,<br />

comma 5 del D.Lgs. n. 59 del 19 febbraio 2004 affidandola a tutti i docenti del team che<br />

operano sulla classe; essi si faranno carico delle funzioni tutoriali in maniera collegiale e<br />

ciascuno per la propria area disciplinare con condivisione delle responsabil<strong>it</strong>à e della<br />

cont<strong>it</strong>olar<strong>it</strong>à. A loro è affidato il comp<strong>it</strong>o di progettare e coordinare i percorsi formativi degli<br />

alunni, nonché di attivare il confronto e la collaborazione con le famiglie e di mettere a puntoe<br />

curare, poi, la compilazione del Portfolio delle competenze.<br />

b) La qual<strong>it</strong>à dell’offerta formativa<br />

Per arricchire e qualificare l’offerta formativa vengono incentivati progetti di qual<strong>it</strong>à, quali, ad esempio:<br />

alimentare nei bambini il piacere della lettura, con il potenziamento delle biblioteche scolastiche;<br />

educare alla creativ<strong>it</strong>à, con l’allestimento e lo sviluppo di laboratori;<br />

favorire l’incontro con le nuove tecnologie, nei laboratori multimediali;<br />

incrementare l’uso intelligente dei beni culturali, artistici ed ambientali offerti dal terr<strong>it</strong>orio;<br />

attivare progetti e laboratori di educazione musicale e teatrale;<br />

promuovere un percorso integrato nel campo dell’educazione motoria e sportiva.<br />

La qual<strong>it</strong>à degli interventi è garant<strong>it</strong>a attraverso una attenta programmazione che vede i docenti custodi<br />

dell’un<strong>it</strong>arietà del progetto formativo.<br />

c) Il monte orario annuale<br />

Il curricolo di base obbligatorio è di 891 ore per l’intero corso della scuola Primaria, corrispondenti ad<br />

un orario settimanale di 27 ore. La proposta dell’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> prevede 28 ore di curricolo di base uguali per tutti.<br />

Su richiesta delle famiglie è prevista, inoltre, un’offerta opzionale facoltativa aggiuntiva fdi 66 ore annue pari<br />

a due ore settimanali.<br />

d) Curricolo e programmazione disciplinare<br />

Tutti i docenti dell’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> Comprensivo elaborano insieme un CURRICOLO UNITARIO relativamente alle<br />

diverse discipline di insegnamento, un curricolo che indica le capac<strong>it</strong>à, le competenze e le conoscenze di<br />

base in un percorso continuo e progressivo che interessa l’intero corso del I Ciclo di Istruzione (6 – 14 anni).<br />

L’elaborazione del Curricolo un<strong>it</strong>ario d’ <strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> tiene conto delle indicazioni nazionali per i piani di studio<br />

personalizzati con attenzione all’esperienza professionale dei docenti, della realtà terr<strong>it</strong>oriale e della storia<br />

delle scuole, rispettando il grande valore della loro storia e della storia della scuola di base, compresi i suoi<br />

precedenti programmi.<br />

L’elaborazione dellCurricolo Disciplinare d’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> è affidata ai Gruppi di lavoro in corso nel presente<br />

anno scolastico cui va fatto riferimento anche per i piani di lavoro annuali in atto.<br />

Resta un obiettivo di sistema la realizzazione di un clima pos<strong>it</strong>ivo nella v<strong>it</strong>a quotidiana della scuola,<br />

organizzando forme di lavoro di gruppo e di aiuto reciproco e favorendo l’iniziativa, l’autodecisione, la<br />

responsabil<strong>it</strong>à personale degli alunni.<br />

e) La relazione<br />

L’attiv<strong>it</strong>à scolastica è organizzata in modo da dare a ciascun alunno l’opportun<strong>it</strong>à di sperimentare<br />

momenti di socializzazione dentro e oltre la propria classe. A tal fine, oltre ad una attenta organizzazione ed<br />

alla valorizzazione di momenti quali l’accoglienza, la pausa, l’interscuola e la mensa, sono previste attiv<strong>it</strong>à di<br />

27


classi aperte, per gruppi opzionali, attiv<strong>it</strong>à di educazione alla salute, progetti, vis<strong>it</strong>e guidate, giornate<br />

ecologiche, sportive ecc.<br />

I docenti provvedono a gestire in concreto tali attiv<strong>it</strong>à con la migliore utilizzazione delle disponibil<strong>it</strong>à,<br />

delle competenze e delle esperienze, in un quadro di efficace collaborazione professionale.<br />

e) Gli amb<strong>it</strong>i disciplinari<br />

La suddivisione delle discipline in amb<strong>it</strong>i è una logica conseguenza della plural<strong>it</strong>à dei docenti ed è<br />

occasione di arricchimento delle proposte formative e di piena valorizzazione delle competenze professionali<br />

dei docenti<br />

Tuttavia questo può concretamente comportare una gestione affannosa e segmentata del tempo,<br />

un’articolazione degli amb<strong>it</strong>i disciplinari come spazi poco integrati fra loro, una presenza di modelli e di r<strong>it</strong>mi<br />

didattici non sempre adeguati ai bisogni degli alunni.<br />

Per ev<strong>it</strong>are questi pericoli i docenti attivano progetti trasversali alle varie discipline, programmano in<br />

modo un<strong>it</strong>ario l’attiv<strong>it</strong>à formativa, organizzano l’orario in modo da garantire tempi sufficientemente ampi e<br />

non segmentati.<br />

f) La cost<strong>it</strong>uzione degli amb<strong>it</strong>i<br />

Le discipline, di norma, sono aggregate in amb<strong>it</strong>i così articolati:<br />

a) per le classi a modulo:<br />

amb<strong>it</strong>o della lingua <strong>it</strong>aliana;<br />

amb<strong>it</strong>o della matematica e delle scienze;<br />

amb<strong>it</strong>o della storia, della geografia e degli studi sociali.<br />

b) per le classi a tempo pieno:<br />

amb<strong>it</strong>o della lingua <strong>it</strong>aliana, dell’educazione all’immagine, della storia, della geografia e degli<br />

studi sociali;<br />

amb<strong>it</strong>o della matematica e delle scienze.<br />

I docenti possono valutare l’opportun<strong>it</strong>à di aggregare la geografia all’area della matematica e delle<br />

scienze avendo però cura di garantire l’un<strong>it</strong>arietà dell’area antropologica tram<strong>it</strong>e una programmazione<br />

comune.<br />

Allo scopo di articolare in modo equilibrato la plural<strong>it</strong>à dei docenti, nei moduli è possibile assegnare tutti<br />

gli amb<strong>it</strong>i a due insegnanti per classe e suddividere l’area della storia, della geografia e degli studi sociali<br />

come nelle classi a tempo pieno.<br />

L’educazione musicale, l’educazione motoria e l’educazione all’immagine sono aggregate a uno degli<br />

amb<strong>it</strong>i secondo cr<strong>it</strong>eri di affin<strong>it</strong>à epistemologica e efficacia didattica (competenze dei docenti).<br />

g) I tempi delle discipline<br />

discipline/amb<strong>it</strong>i di<br />

insegnamento del<br />

curricolo comune<br />

discipline<br />

monte ore<br />

annuo<br />

articolazione gruppi<br />

alunni<br />

Lingua Italiana 198 Classi<br />

Matematica 165 “<br />

Informatica e tecnologia 33 “<br />

Storia e Geografia 99 “<br />

Scienze 66 “<br />

Musica Motoria Immagine – complessivamente 165 “<br />

Lingua Straniera 99 max * “<br />

Religione Cattolica o Attiv<strong>it</strong>à Alternative 66 “<br />

attiv<strong>it</strong>à<br />

opzional<br />

i<br />

Laboratori di Lingua<br />

33 Gruppi varia comp.<br />

Laboratori di Matematica<br />

Laboratori di Attiv<strong>it</strong>à Espressive o motorie 67 (66) “<br />

L’orario dei docenti, previa programmazione, può essere articolato in maniera flessibile su base<br />

bisettimanale, in misura non eccedente le quattro ore.<br />

28


Nella programmazione dell’orario settimanale o bisettimanale, in presenza di progetti comuni, il tempo di<br />

insegnamento di ciascuna disciplina può essere distribu<strong>it</strong>o con flessibil<strong>it</strong>à nel corso dell’anno purché sia nel<br />

rispetto del monte ore annuo da dedicare alle singole discipline, del relativo piano di lavoro annuale e della<br />

scansione quadrimestrale della valutazione degli alunni.<br />

h) L'organizzazione delle classi e dei moduli<br />

L’orario d’insegnamento per gli insegnanti primaria è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da 24 ore settimanali di attiv<strong>it</strong>à, di cui 22<br />

ore di insegnamento e due ore dedicate alla programmazione didattica da attuarsi in incontri collegiali dei<br />

docenti di ciascun modulo.<br />

La programmazione si propone:<br />

il perseguimento degli obiettivi stabil<strong>it</strong>i, predisponendo un’organizzazione didattica adeguata alle effettive<br />

capac<strong>it</strong>à ed esigenze di apprendimento degli alunni;<br />

<br />

<br />

la verifica e la valutazione dei risultati;<br />

l’un<strong>it</strong>arietà dell’insegnamento.<br />

All’interno dello stesso modulo organizzativo gli insegnanti operano collegialmente e sono cont<strong>it</strong>olari<br />

della classe o delle classi cui il modulo si riferisce.<br />

Gli insegnanti di lingua straniera e di religione assumono la cont<strong>it</strong>olar<strong>it</strong>à delle classi in cui operano; per<br />

questo garantiscono, almeno ogni bimestre e per ciascuna classe, un incontro di programmazione,<br />

valutazione e verifica, congiuntamente con gli altri insegnanti di classe.<br />

Ogni classe avrà inoltre un docente che cost<strong>it</strong>uirà un punto di riferimento e di coordinamento, in<br />

particolare nei rapporti con le famiglie; l’insegnante coordinatore sarà indicato dal gruppo docente.<br />

i) La contemporane<strong>it</strong>à: un’opportun<strong>it</strong>à per tutti<br />

In ciascun plesso scolastico, calcolando la differenza fra le ore di attiv<strong>it</strong>à (compreso il tempo per il pasto<br />

e per la pausa pomeridiana) e le ore di servizio di cui dispongono i docenti, risulta un numero di ore che<br />

cost<strong>it</strong>uisce il tempo di contemporane<strong>it</strong>à che potranno essere assegnate alle classi tenendo conto delle<br />

esigenze emergenti.<br />

Questo tempo viene gest<strong>it</strong>o in termini progettuali per:<br />

favorire l’inserimento degli alunni in s<strong>it</strong>uazione di handicap;<br />

fornire strumenti e contenuti mirati agli alunni che presentano specifiche difficoltà;<br />

favorire il lavoro di gruppo e una didattica attiva, esigenze particolarmente forti in presenza di classi<br />

numerose;<br />

arricchire l’offerta formativa.<br />

2. LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO<br />

LE SCELTE ORGANIZZATIVE<br />

Il Collegio docenti individua, ogni anno, le modal<strong>it</strong>à per un’articolata gestione del tempo scuola.<br />

L’orario delle lezioni deve armonicamente organizzare i curriculi disciplinari, l’utilizzo degli spazi<br />

disponibili nella struttura e la plural<strong>it</strong>à dei docenti.<br />

Il collegio, a questo scopo, adotta soluzioni funzionali quali:<br />

un’attenta distribuzione delle ore d’insegnamento, relative a ciascuna disciplina, nella costruzione<br />

dell’orario settimanale delle lezioni;<br />

l’alternanza, nell’articolazione dell’orario, di attiv<strong>it</strong>à disciplinari diverse affinché le giornate scolastiche<br />

non risultino troppo pesanti, soprattutto nei giorni in cui sono previste lezioni pomeridiane;<br />

la collocazione oraria contemporanea di più discipline per l’organizzazione di laboratori, con lo<br />

svolgimento di attiv<strong>it</strong>à essenzialmente pratiche;<br />

la programmazione settimanale dell’utilizzo, per tutte le classi, delle aule speciali.<br />

L’orario scolastico delle classi è così articolato:<br />

ORARIO LUNEDÌ MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ SABATO<br />

8.00 – 12.45<br />

12.45–13.58<br />

13.58–15.45<br />

Mensa<br />

interscuola<br />

Corso B<br />

1 e 2A<br />

Mensa<br />

interscuola<br />

Corso C<br />

3A e 3D<br />

Mensa<br />

interscuola<br />

Attiv<strong>it</strong>à<br />

facoltative<br />

Mensa<br />

interscuola<br />

Attiv<strong>it</strong>à<br />

facoltative<br />

29


Le discipline e le ore settimanali d’insegnamento sono:<br />

Attiv<strong>it</strong>à curriculari:<br />

amb<strong>it</strong>i<br />

d’insegnamento<br />

LINGUISTICO –<br />

ESPRESSIVO<br />

ANTROPOLOGICO –<br />

AMBIENTALE<br />

MATEMATICO -<br />

TECNICO<br />

ESPRESSIVO<br />

Attiv<strong>it</strong>à opzionali<br />

obbligatorie<br />

Discipline<br />

Monte ore<br />

settimanali<br />

Monte ore<br />

annuo<br />

Articolazione<br />

gruppi alunni<br />

Italiano 5 165 Classe<br />

Lingua straniera:<br />

tedesco e inglese<br />

3 + 3 99 + 99 Classe<br />

Storia e Geografia 4 132 Classe<br />

Matematica e<br />

scienze<br />

5 165 Classe<br />

Tecnologia e<br />

informatica<br />

2 66 Classe<br />

Educazione<br />

musicale<br />

2 66 Classe<br />

Educazione fisica 2 66 Classe<br />

Religione/attiv<strong>it</strong>à<br />

alternative<br />

1 33 Classe<br />

Italiano-Storia-<br />

Geografia<br />

1 33<br />

Matematica 1 33<br />

Gruppi di varia<br />

composizione<br />

Gruppi di varia<br />

composizione<br />

Informatica 1 33 Classe<br />

2.2 LE SCELTE PEDAGOGICHE<br />

a) La plural<strong>it</strong>à dei docenti<br />

Per tutti i corsi è prevista la presenza di 8 o 9 docenti per le seguenti discipline: <strong>it</strong>aliano, storia e<br />

geografia, lingua straniera tedesco, lingua straniera inglese, scienze e matematica, educazione tecnica,<br />

educazione artistica, educazione musicale, educazione fisica.<br />

Per tutte le classi, ad eccezione degli alunni che, per scelta, non intendono avvalersi di tale<br />

insegnamento, è prevista anche la presenza di un docente di religione.<br />

L’assegnazione dei docenti alle classi tutela la continu<strong>it</strong>à dell’insegnamento e la garantisce, nei lim<strong>it</strong>i del<br />

possibile.<br />

b) La qual<strong>it</strong>à dell’offerta formativa<br />

La scuola pone al centro del contratto formativo i seguenti punti di attenzione:<br />

• qual<strong>it</strong>à della formazione - gli obiettivi alla base della programmazione didattica di ciascuna classe<br />

sono mirati sulle final<strong>it</strong>à di una scuola media che sia al contempo educativa, formativa e orientativa;<br />

• qual<strong>it</strong>à delle relazioni - la collegial<strong>it</strong>à, la collaborazione, la tolleranza, la solidarietà e l’altruismo sono<br />

valori dominanti per creare un clima di benessere caratterizzato dal coinvolgimento e dalla<br />

partecipazione attiva di tutti i soggetti;<br />

• qual<strong>it</strong>à dell’ambiente - l’assunzione di responsabil<strong>it</strong>à e di competenze cost<strong>it</strong>uiscono un presupposto<br />

indispensabile per un maggior rispetto verso se stessi, verso gli altri e verso le strutture con le quali<br />

si interagisce;<br />

L’attiv<strong>it</strong>à didattica e educativa è caratterizzata da una forte attenzione a tutti gli elementi innovativi che<br />

possono essere recep<strong>it</strong>i come stimolo per accrescere la motivazione e l’interesse degli alunni.<br />

In particolare:<br />

• utilizzazione di programmi informatici nell’insegnamento di tutte le discipline;<br />

• incentivazione dell’operativ<strong>it</strong>à nelle attiv<strong>it</strong>à didattiche quale momento fortemente educativo;<br />

30


• programmazione attenta e mirata delle usc<strong>it</strong>e dalla scuola per vis<strong>it</strong>e guidate, viaggi di istruzione,<br />

partecipazioni a spettacoli teatrali e/o musicali;<br />

• ampliamento dell’attiv<strong>it</strong>à sportiva con ore di lezione integrative di sci alpino e nordico, pallavolo,<br />

atletica e altri corsi che variano ogni anni;<br />

• organizzazione di incontri, aperti anche al pubblico, con personaggi significativi, spesso gest<strong>it</strong>i dagli<br />

alunni con un ruolo attivo.<br />

c) I programmi disciplinari<br />

Attraverso la programmazione coordinata del collegio docenti e dei consigli di classe i programmi delle<br />

singole discipline vengono adeguati alle specifiche esigenze ambientali.<br />

Tutte le aree disciplinari hanno formulato un curricolo di studio che prevede la trattazione di vari<br />

contenuti a partire dalla classe prima della scuola primaria fino ad arrivare alla classe terza della scuola<br />

media. I contenuti, concordati dai docenti dei due ordini di scuola, conducono gli alunni a raggiungere<br />

progressivamente le competenze necessarie per il proseguimento degli studi nelle scuole secondarie di<br />

secondo grado. Ciascuna competenza è declinata in termini di conoscenza ed abil<strong>it</strong>à che ciascun docente è<br />

tenuto a verificare nei suoi livelli essenziali.<br />

Ogni anno scolastico il consiglio di classe, esaminata la s<strong>it</strong>uazione iniziale con test d’ingresso di varia<br />

natura, adegua la programmazione curricolare generale delle proprie classi ai bisogni effettivi degli alunni,<br />

evidenzia gli obiettivi, i contenuti, il metodo di lavoro, gli strumenti utilizzati, le modal<strong>it</strong>à di verifica e i cr<strong>it</strong>eri<br />

di valutazione per ciascuna materia. Tale programmazione è parte integrante della documentazione prodotta<br />

da ogni consiglio di classe e, previa richiesta al dirigente scolastico, è disponibile per i gen<strong>it</strong>ori.<br />

La valutazione periodica dell’andamento complessivo dell’azione didattica ne verifica l’efficacia,<br />

proponendo, se necessario, opportune misure e/o modifiche per adeguarla alle diverse esigenze emerse.<br />

Alla base della programmazione educativo-didattica di ciascuna classe sono sempre presenti le mete<br />

formative generali fissate dal collegio dei docenti, mete che si configurano quali obiettivi trasversali per tutte<br />

le materie e verificabili in ogni amb<strong>it</strong>o.<br />

Questi stessi obiettivi, calibrati secondo il processo evolutivo dell’alunno e articolati nell’arco del triennio,<br />

sono riassumibili nei seguenti punti.<br />

31


CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA<br />

Obiettivi intermedi Obiettivi intermedi Obiettivi intermedi<br />

1) conoscere i propri compagni; 1) socializzare ed integrarsi nel gruppo classe/scuola; 1) acquisire la capac<strong>it</strong>à di analizzare il proprio comportamento<br />

ed autocontrollarsi perché responsabili delle proprie azioni;<br />

2) inserirsi attivamente nel nuovo ambiente-scuola; 2) usare struttura e strumenti scolastici con educazione e rispetto; 2) sviluppare le capac<strong>it</strong>à di giudizio, autovalutazione ed<br />

autonomia nel ragionare;<br />

3) curare la propria persona; 3) utilizzare materiale e libri di testo in modo puntuale e 3) essere capaci di motivare le proprie scelte;<br />

funzionale;<br />

4) usare correttamente il diario scolastico e i libri di testo; 4) comportarsi in maniera corretta e responsabile in qualsiasi 4) ab<strong>it</strong>uarsi allo studio sistematico ed approfond<strong>it</strong>o;<br />

momento, verso compagni e personale scolastico;<br />

5) intervenire con ordine durante conversazioni e verifiche orali; 5) gestire, autocontrollati, le attiv<strong>it</strong>à di gruppo. 5) saper analizzare in modo ragionato il percorso del lavoro<br />

svolto;<br />

6) imparare a lavorare con diligenza da soli e assieme agli altri;<br />

7) ab<strong>it</strong>uarsi alla puntual<strong>it</strong>à nel portare tutto il materiale<br />

occorrente e nell’esecuzione del proprio lavoro;<br />

8) servirsi della struttura e degli strumenti scolastici con<br />

educazione e rispetto;<br />

9) comportarsi in modo corretto e responsabile in qualsiasi<br />

momento, verso i compagni e verso il personale della scuola.<br />

Obiettivi finali Obiettivi finali Obiettivi finali<br />

1) sviluppare le capac<strong>it</strong>à di ascolto, attenzione e comprensione; 1) Potenziare le capac<strong>it</strong>à di ascolto, attenzione, comprensione e<br />

logica;<br />

2) sviluppare le capac<strong>it</strong>à di espressione, comunicazione, 2) comprendere e usare linguaggi corretti ed appropriati nelle varie<br />

scr<strong>it</strong>tura, lettura ed iniziare l’uso dei linguaggi specifici;<br />

discipline;<br />

I) servirsi di codici differenziati;<br />

2) sviluppare la capac<strong>it</strong>à espressiva nell’uso di linguaggi<br />

specifici;<br />

3) potenziare le abil<strong>it</strong>à nella manual<strong>it</strong>à e nella pratica sportiva; 3) sviluppare le capac<strong>it</strong>à di osservazione, confronto,<br />

memorizzazione ed astrazione;<br />

3) essere capaci di memorizzare, rielaborare, astrarre,<br />

collegare, sintetizzare, analizzare e cr<strong>it</strong>icare con riferimenti<br />

interdisciplinari;<br />

4) stimolare lo spir<strong>it</strong>o di osservazione e le capac<strong>it</strong>à logiche; 4) organizzarsi in modo autonomo e funzionale; 4) studiare con impegno e continu<strong>it</strong>à;<br />

5) organizzarsi in modo ordinato, preciso e senza continui 5) lavorare con impegno per utilizzare le proprie capac<strong>it</strong>à; 5) acquisire un metodo di lavoro approfond<strong>it</strong>o ed autonomo;<br />

controlli;<br />

6) esprimersi e comportarsi rispettando le regole comuni; 6) esprimersi con adeguatezza e coerenza rispetto alle regole<br />

comuni;<br />

6) esprimersi con adeguatezza e coerenza rispetto alle regole<br />

comuni;<br />

7) educare alla collaborazione, tolleranza e solidarietà e al senso<br />

di responsabil<strong>it</strong>à verso se stessi e verso gli altri;<br />

7) assumere un comportamento di collaborazione, tolleranza,<br />

solidarietà e responsabil<strong>it</strong>à verso se stessi e gli altri;<br />

7) assumere un comportamento di collaborazione, solidarietà e<br />

tolleranza e di responsabil<strong>it</strong>à verso se stessi e gli altri;<br />

8) accettare il diverso da sé; 8) accettare il diverso da sé; 8) accettare il diverso da sé;<br />

9) con la guida dell’insegnante, gestire l’errore per migliorare se 9) gestire l’errore per migliorare se stessi; 9) gestire l’errore per migliorare se stessi;<br />

stessi;<br />

10) conoscere ed aver coscienza di sé (orientamento scolastico). 10) conoscere le proprie att<strong>it</strong>udini, capac<strong>it</strong>à e possibil<strong>it</strong>à 10) essere coscienti della propria ident<strong>it</strong>à personale, delle<br />

(orientamento scolastico)<br />

proprie att<strong>it</strong>udini, capac<strong>it</strong>à e possibil<strong>it</strong>à; essere capaci di<br />

scegliere il proprio futuro in modo ragionato e motivato<br />

(orientamento scolastico).<br />

32


d) Le ore di compresenza<br />

E’ prevista ll’opportun<strong>it</strong>à di utilizzare la contemporanea presenza di più docenti, sullo stesso gruppo<br />

di alunni, nell’orario previsto per le attiv<strong>it</strong>à opzionali obbligatorie.<br />

È il consiglio di classe che elabora all’inizio di ogni anno il piano delle attiv<strong>it</strong>à da svolgere durante<br />

queste ore.<br />

Sol<strong>it</strong>amente le ore vengono dedicate a:<br />

integrazione della normale attiv<strong>it</strong>à didattica con l’approfondimento di particolari tematiche;<br />

interventi differenziati su piccoli gruppi di alunni che necess<strong>it</strong>ano della revisione di taluni<br />

argomenti e ulteriori eserc<strong>it</strong>azioni;<br />

attiv<strong>it</strong>à di carattere interdisciplinare dedicate a iniziative in aree quali il metodo di studio,<br />

l’educazione alimentare, l’educazione sessuale, l’archeologia, l’astronomia, le<br />

tossicodipendenze, lo studio d’ambiente ed altro ancora.<br />

f) Le attiv<strong>it</strong>à di laboratorio<br />

Dall’anno scolastico 1990-91 la Scuola Media ha elaborato all’interno dell’offerta formativa attiv<strong>it</strong>à<br />

laboratoriali proposte nell’orario settimanale.<br />

Attualmente gli iscr<strong>it</strong>ti hanno la possibil<strong>it</strong>à di frequentare in un pomeriggio della settimana altre due<br />

ore, oltre le 32 ore previste dal tempo scuola del curriculo obbligatorio. Chi frequenta può usufruire della<br />

mensa e del trasporto.<br />

Le final<strong>it</strong>à educative generali sono le stesse concordate dal collegio dei docenti per le attiv<strong>it</strong>à<br />

disciplinari:<br />

sviluppare e potenziare la capac<strong>it</strong>à di entrare in rapporto con i compagni e i docenti;<br />

comportarsi responsabilmente nei confronti delle persone e dell’ambiente;<br />

acquisire un metodo di lavoro organizzato e autonomo, preciso e efficace;<br />

sviluppare la capac<strong>it</strong>à di usare linguaggi, strumenti e tecniche delle singole discipline in<br />

modo<br />

appropriato, sicuro e personale.<br />

Non è necessario frequentare per l'intero anno scolastico; resta inteso che, accettata l'iscrizione, la<br />

frequenza è obbligatoria nel periodo programmato per l’attiv<strong>it</strong>à.<br />

A tutti gli alunni vengono proposti dei questionari in cui sono elencati i laboratori attivati e dove<br />

indicano le loro preferenze, soprattutto in relazione ai loro interessi.<br />

L’organizzazione segue una procedura concordata dai docenti nelle riunioni disciplinari e collegiali<br />

del precedente anno scolastico.<br />

L’offerta didattica delle attiv<strong>it</strong>à opzionali<br />

Le attiv<strong>it</strong>à proposte hanno le seguenti caratteristiche comuni:<br />

• sono conformi al piano dell'offerta formativa;<br />

• sono interessanti e motivanti per gli alunni, ma nello stesso tempo richiedono impegno e<br />

sono utili per lo sviluppo cogn<strong>it</strong>ivo, affettivo, relazionale;<br />

• sono considerate importanti sia dalla scuola che dalla famiglia;<br />

• si rivolgono a tutti gli alunni con le loro diverse esigenze, comprendendo sia attiv<strong>it</strong>à di<br />

sviluppo che attiv<strong>it</strong>à di recupero;<br />

• si conciliano con i tempi dei comp<strong>it</strong>i a casa e con altre attiv<strong>it</strong>à frequentate dalla maggioranza<br />

degli alunni;<br />

• arricchiscono la valutazione dell'alunno certificando le sue abil<strong>it</strong>à;<br />

• sono mon<strong>it</strong>orate dai docenti e dagli utenti in <strong>it</strong>inere, per migliorare sempre l’offerta.<br />

Caratteristiche dei gruppi di lavoro e durata delle attiv<strong>it</strong>à<br />

• sono attiv<strong>it</strong>à per classi aperte;<br />

• sono attiv<strong>it</strong>à diversificate per gruppi di alunni coetanei o meno;<br />

• hanno durata bimestrale o quadrimestrale, secondo la tipologia dell’attiv<strong>it</strong>à;<br />

• comportano un impegno settimanale di 2 ore (4 ore se si usa la flessibil<strong>it</strong>à didattica in<br />

regime di autonomia scolastica).<br />

Fasi e cr<strong>it</strong>eri dell’organizzazione<br />

1. Il collegio dei docenti, in relazione all’organico dell’ist<strong>it</strong>uto, stabilisce prior<strong>it</strong>ariamente i cr<strong>it</strong>eri<br />

per:<br />

• l’attivazione del laboratorio: non sono ammessi laboratori con un numero di iscr<strong>it</strong>ti minore di 10;<br />

33


• l’assegnazione del numero dei docenti occupati nell’attiv<strong>it</strong>à : un docente ogni 10 alunni;<br />

• la ripetizione dell’attiv<strong>it</strong>à nel corso dell’anno da 1 a 4 volte per rispondere alle esigenze di<br />

iscrizione;<br />

• il numero di alunni per turno: compreso tra 10 e 15 ( salvo eccezioni con ragionevole<br />

motivazione esplic<strong>it</strong>ata in sede di organizzazione)<br />

2. Presentazione delle attiv<strong>it</strong>à facoltative alle famiglie.<br />

I docenti , nel mese di gennaio, propongono le attiv<strong>it</strong>à per il successivo anno scolastico ed indicano su<br />

un modulo appos<strong>it</strong>amente predisposto:<br />

• il t<strong>it</strong>olo dell’attiv<strong>it</strong>à;<br />

• i prerequis<strong>it</strong>i degli allievi sulla base delle competenze richieste ( I, II o III media);<br />

• il numero degli alunni, minimo/massimo, richiesto per lo svolgimento dell’attiv<strong>it</strong>à;<br />

• la durata dell’attiv<strong>it</strong>à;<br />

• eventuali costi a carico delle famiglie per trasporti, materiali, iscrizione ad esami..;<br />

• sommarie indicazioni delle attiv<strong>it</strong>à programmate...<br />

2. L’alunno compila la richiesta di iscrizione indicando fino ad un massimo di 5 attiv<strong>it</strong>à, senza un’ordine<br />

di preferenza.<br />

• Si ricorda che l’iscrizione è condizionata dall’organico d’ist<strong>it</strong>uto e dal numero totale di iscr<strong>it</strong>ti<br />

a ciascun laboratorio.<br />

• La conferma dell’iscrizione è data alle famiglie entro la fine del mese di giugno dell’anno<br />

scolastico in corso.<br />

3. Il collegio dei docenti, in relazione all’organico dell’ist<strong>it</strong>uto e considerata la numeros<strong>it</strong>à delle iscrizioni<br />

a ciascun laboratorio, decreta:<br />

• l’attivazione del laboratorio;<br />

• l’assegnazione del numero dei docenti occupati nell’attiv<strong>it</strong>à;<br />

• la ripetizione dell’attiv<strong>it</strong>à nel corso dell’anno.<br />

4. Il Consiglio di classe è informato sulle iscrizioni dei propri alunni ( per le classi prime si fa riferimento<br />

ai maestri della scuola primaria di provenienza):<br />

• può esprimere un parere riguardo alle richieste espresse;<br />

• può, se necessario, intervenire presso le famiglie suggerendo modifiche alle richieste di<br />

iscrizione effettuate.<br />

5. I docenti t<strong>it</strong>olari delle attiv<strong>it</strong>à approvate dal Collegio visionano l’elenco degli iscr<strong>it</strong>ti per verificare e<br />

confermare:<br />

• il numero massimo di alunni richiesto per lo svolgimento dell’attiv<strong>it</strong>à e il numero dei turni<br />

sulla base della numeros<strong>it</strong>à degli iscr<strong>it</strong>ti;<br />

• l’eventuale eliminazione di iscrizioni e/o accettazione delle ripetenze;<br />

• il calendario, circa la durata dell’attiv<strong>it</strong>à (inizio e fine di ciascun turno).<br />

6. Segue la compilazione del quadro delle iscrizioni, compreso mensa, trasporti ...<br />

7. Le famiglie, informate dell’avvenuta iscrizione, entro il mese di giugno sono chiamate a confermare<br />

le iscrizioni nel tipo, nel numero e nel periodo indicato loro.<br />

• La conferma comporta la frequenza obbligatoria.<br />

• R<strong>it</strong>iri o cambiamenti sono accettati dal dirigente solo in casi eccezionali e con motivate<br />

ragioni.<br />

Nel corso dell’anno scolastico...<br />

I docenti , t<strong>it</strong>olari dei laboratori :<br />

– adattano e personalizzano la programmazione dei contenuti indicati alle famiglie al<br />

momento dell’iscrizione;<br />

– valutano l’attiv<strong>it</strong>à e certificano le abil<strong>it</strong>à acquis<strong>it</strong>e e gli obiettivi formativi raggiunti.<br />

<br />

Esprimono un consiglio orientativo per validare la scelta fatta o per suggerire ulteriori percorsi o<br />

esperienze formative diverse.<br />

34


L’insieme delle Un<strong>it</strong>à di Apprendimento effettivamente realizzate, con le eventuali<br />

differenziazioni che si fossero rese opportune per singoli alunni, dà origine al Piano di Studio<br />

Personalizzato, che resta a disposizione delle famiglie.<br />

35


Le attiv<strong>it</strong>à opzionali possono variare di anno in anno in relazione alle risorse umane disponibili.<br />

Attualmente per l’anno scolastico <strong>2006</strong>/07 gli amb<strong>it</strong>i proposti sono i seguenti:<br />

AMBITI<br />

ATTIVITÁ<br />

PITTURA SU STOFFA : laboratorio artistico<br />

ARTISTICO<br />

DECORAZIONI DI NATALE: laboratorio artistico<br />

DECORAZIONE SU LEGNO: laboratorio artistico<br />

AEREOMODELLISMO: laboratorio tecnico-pratico<br />

LEGNO: laboratorio tecnico-pratico<br />

TECNICO<br />

E INFORMATICO<br />

FOTO DIGITALE: laboratorio tecnologico-informatico<br />

COSTRUZIONE E PUBBLICAZIONE DI PAGINE WEB: laboratorio<br />

tecnologico-informatico<br />

POWER POINT: laboratorio tecnologico-informatico<br />

PUBLISHER: laboratorio tecnologico-informatico<br />

CHIMICA: laboratorio scientifico pratico<br />

MATEMATICO<br />

E SCIENTIFICO<br />

MICROSCOPIA: laboratorio scientifico pratico<br />

FISICA SPERIMENTALE: laboratorio scientifico pratico<br />

GIOCHI MATEMATICI: laboratorio<br />

ASTRONOMIA: laboratorio scientifico multimediale<br />

SPORTIVO<br />

MOUNTAIN BIKE: laboratorio con attiv<strong>it</strong>à esterna per l’uso della<br />

bicicletta<br />

STEP – DANZA MODERNA: attiv<strong>it</strong>à in palestra<br />

INGLESE CON IL LETTORE: laboratorio di lingua inglese<br />

TEDESCO ATTRAVERSO CANZONI E FILM: laboratorio di lingua tedesca<br />

KEY ENGLISH TEST: laboratorio di lingua inglese con certificazione<br />

LINGUISTICO –<br />

ESPRESSIVO<br />

FIT 2: laboratorio di lingua tedesca con certificazione<br />

VUCUMPRA': il giornale della scuola<br />

GIU’ DAL PALCO: laboratorio espressivo<br />

IL LINGUAGGIO CINEMATOGRAFICO: laboratorio linguistico<br />

multimediale<br />

VARIE<br />

VIAGGIARE INFORMATI<br />

36


LABORATORI PER IL RECUPERO DEI DEBITI FORMATIVI<br />

Nell’anno scolastico 2005 il Collegio dei docenti ha revisionato il laboratorio per il recupero disciplinare<br />

“COMPITI” anche alla luce di quanto emerso dalle indagini per l’autovalutazione d’ist<strong>it</strong>uto ed ha proposto<br />

ai Consigli di classe un ampliamento dell’offerta formativa delle Attiv<strong>it</strong>à Opzionali Facoltative che mira<br />

alla personalizzazione del piano di studio individuale.<br />

In particolare sono state considerate le numerose richieste per:<br />

- l’apprendimento e/o il potenziamento del metodo di studio<br />

- il recupero disciplinare per la matematica e le lingue straniere.<br />

Durante l’anno scolastico saranno operativi diversi laboratori progettati per venire incontro alle esigenze<br />

valutazioni espresse dai consigli di classe, confrontate con i gen<strong>it</strong>ori degli alunni.<br />

Le attiv<strong>it</strong>à previste sono:<br />

1. Laboratorio per il METODO DI STUDIO: IMPARARE AD IMPARARE: mira a rafforzare il metodo di<br />

lavoro dell’alunno ed a fornirgli gli strumenti indispensabili per studiare da solo in maniera<br />

proficua;<br />

2. Laboratorio per HELP DI MATEMATICA: riservato agli alunni/e che hanno bisogno di recuperare<br />

deb<strong>it</strong>i formativi significativi nella disciplina;<br />

3. Laboratorio di RECUPERO disciplinare: offerto agli alunni che presentano lacune settoriali, senza<br />

deb<strong>it</strong>i formativi gravi, nella matematica, in tedesco e/o in inglese.<br />

I coordinatori delle classi ed i docenti delle materie indicate propongono i nominativi degli alunni da<br />

considerare per la frequenza dei suddetti laboratori.<br />

La scuola organizza i turni di frequenza dei gruppi di lavoro, tenuto conto anche della iscrizione dei<br />

ragazzi ad altre attiv<strong>it</strong>à facoltative.<br />

I gen<strong>it</strong>ori degli alunni interessati possono valutare l’opportun<strong>it</strong>à offerta e, se concordano con la<br />

proposta, richiedono l’iscrizione nel periodo indicato.<br />

37


PROGETTO DI RECUPERO PER LE DIFFICOLTÀ NELLA MATEMATICA A.S. <strong>2006</strong>/07<br />

fasi operatori tempi metodologia scopi e final<strong>it</strong>à<br />

1. individuazione<br />

degli alunni da<br />

inserire nel progetto<br />

Sono esclusi gli<br />

alunni certificati<br />

che già fruiscono<br />

del sostegno<br />

didattico.<br />

Docente di<br />

classe<br />

e<br />

il Consiglio di<br />

Classe<br />

a. Inizio delle lezioni<br />

b. Primi mesi di scuola<br />

c. Nel corso dell’anno<br />

• valutazioni e segnalazioni precedenti<br />

• risultati dei test d’ingresso<br />

• cr<strong>it</strong>eri indicati dall’ area disciplinare<br />

• osservazioni circostanziali<br />

Attribuzione degli alunni ai gruppi<br />

I gruppo: Alunni con deb<strong>it</strong>i formativi<br />

consolidati, forti e significativi r<strong>it</strong>ardi di<br />

apprendimento nei concetti fondamentali, carenti<br />

abil<strong>it</strong>à di base e/o lacune generalizzate. (max 10<br />

alunni; 2 alunni /classe)<br />

II gruppo: Alunni bisognosi di interventi<br />

lim<strong>it</strong>ati e mirati a contenuti specifici; rinforzo<br />

delle conoscenze incerte apprese in modo<br />

superficiale. (max 15 alunni per turno)<br />

2. sottoscrizione di<br />

un patto formativo<br />

con le famiglie e<br />

condivisione delle<br />

procedure<br />

3. attivazione del<br />

progetto<br />

Docente di<br />

classe<br />

Docenti<br />

incaricati del<br />

progetto<br />

Prima possibile, appena<br />

ultimata la fase 1.<br />

I gruppo: 2 mesi dal<br />

1/02/07 al mese di aprile<br />

2007.<br />

II gruppo: turni di 2<br />

mesi di giovedì per 2 ore<br />

pm secondo quanto<br />

proposto dal docente di<br />

classe e concordato con le<br />

famiglie.<br />

Il docente indicherà per ciascun<br />

alunno final<strong>it</strong>à e obiettivi da<br />

perseguire, regole e comportamenti<br />

da tenersi nello svolgimento<br />

dell’attiv<strong>it</strong>à (frequenza, impegno,<br />

dir<strong>it</strong>ti, doveri...)<br />

Il docente incaricato, tenute presenti<br />

le indicazioni forn<strong>it</strong>e il docente di<br />

classe, seguirà per ciascun alunno<br />

gli obiettivi da raggiungere.<br />

Redigerà, secondo quanto concordato<br />

con il consiglio di classe e la famiglia,<br />

rapporti temporanei per la<br />

valutazione dell’attiv<strong>it</strong>à svolta.<br />

Coinvolgimento responsabile di tutti gli attori per<br />

ottenere il migliore dei risultati possibili.<br />

I gruppo: miglioramento delle abil<strong>it</strong>à di base e<br />

recupero dei saperi essenziali con percorsi<br />

individualizzati e concordati con il docente di<br />

classe; attiv<strong>it</strong>à essenzialmente pratiche e comp<strong>it</strong>i<br />

di realtà.<br />

II gruppo: intervento su concetti incerti e/o<br />

confusi con miglioramento delle competenze su<br />

argomenti specifici e supporto all’esecuzione dei<br />

comp<strong>it</strong>i assegnati.<br />

4. valutazione finale<br />

e certificazione<br />

dell’attiv<strong>it</strong>à svolta<br />

Docenti<br />

incaricati del<br />

progetto e<br />

docente di<br />

classe<br />

Verifica bimestrale al<br />

termine dell’attiv<strong>it</strong>à o<br />

secondo quanto proposto e<br />

concordato con le famiglie.<br />

Il docente che ha segu<strong>it</strong>o l’alunno<br />

indicherà nella certificazione finale il<br />

programma effettivamente svolto,<br />

quali obiettivi sono stati raggiunti,<br />

quali problemi sono eventualmente<br />

emersi...<br />

• mon<strong>it</strong>oraggio dell’attiv<strong>it</strong>à,<br />

• rilevazione dei cambiamenti nell’area logicomatematica,<br />

• indicazioni, suggerimenti per percorsi ulteriori<br />

38


SCHEDA DI RILEVAZIONE DELLE COMPETENZE/ABILITA’ DA CONSOLIDARE<br />

NELL’AREA DISCIPLINARE DI MATEMATICA<br />

A.S. 2005/06<br />

Alunno………………………………………………………………………. Classe……………………..<br />

ARITMETICA/ALGEBRA<br />

Segnalare per ogni alunno gli argomenti più urgenti (X)<br />

1. I numeri interi: concetto di addizione, sottrazione, moltiplicazione, divisione (problemi<br />

elementari).<br />

2. Abil<strong>it</strong>à di calcolo con n. interi: addizione, sottrazione, moltiplicazione, divisione (operazioni<br />

elementari).<br />

3. La misura: a. riconoscimento delle un<strong>it</strong>à di misura e uso degli strumenti;<br />

b. trasformazioni elementari nel sistema di misurazione decimale.<br />

4. I numeri decimali: a. valore di posizione (concetti elementari);<br />

b. abil<strong>it</strong>à di calcolo (operazioni elementari).<br />

5. La frazione come operatore: problemi elementari.<br />

6. Le potenze: a. seconda e terza potenza dei numeri interi da 1 a 10 e la radice come operazione<br />

inversa;<br />

b. l’uso delle tavole numeriche per numeri >10.<br />

7. Le frazioni equivalenti:<br />

a. semplici riduzioni e trasformazioni per eseguire le operazioni fondamentali;<br />

b. risoluzione di qualche problema elementare.<br />

8. Il concetto di rapporto e di proporzione:<br />

a) analisi della frazione come rapporto;<br />

b) i rapporti tra grandezze come confronto tra numeri;<br />

c) il rapporto come percentuale.<br />

9. I numeri relativi: a. rappresentazione e confronti;<br />

b. semplici operazioni con n. interi (e frazioni?).<br />

10. Il calcolo con le lettere: a. il linguaggio delle lettere;<br />

b. dai problemi alle equazioni;<br />

c. il significato delle formule.<br />

11. Statistica e grafici:<br />

a) rappresentazioni grafiche di vario tipo (disegno, lettura, interpretazione dei dati);<br />

b) calcolo delle frequenze e della media in un’insieme di dati;<br />

c) funzioni e grafici (rappresentazione di proporzional<strong>it</strong>à diretta/inversa).<br />

GEOMETRIA<br />

(X)<br />

Segnalare per ogni alunno gli argomenti più urgenti<br />

1. Le rappresentazioni grafiche: costruzione e lettura di un grafico (ideogramma, diagramma,<br />

istogramma, areogramma)<br />

2. Le figure piane: identificazione di triangoli e quadrilateri e delle loro proprietà.<br />

3. Metodo di risoluzione grafica dei problemi di geometria: applicazioni al calcolo di perimetri ed aree.<br />

4. Gli angoli: a. identificazione e misura degli angoli;<br />

b. qualche applicazione di calcolo nei problemi.<br />

5. Il piano cartesiano: a. rappresentazione di punti, segmenti e figure nel piano<br />

cartesiano;<br />

b. applicazioni per la risoluzione di problemi su perimetri/aree.<br />

6. Le trasformazioni geometriche: a. traslazioni, rotazioni e simmetrie di semplici figure piane.<br />

7. Il teorema di P<strong>it</strong>agora:<br />

a) applicazioni nel triangolo rettangolo;<br />

b) applicazioni in alcune figure piane (tr. isoscele, rettangolo, rombo, trapezio).<br />

8. Il cerchio: a. caratteristiche e proprietà dei suoi elementi;<br />

b. lunghezza della circonferenza e area del cerchio<br />

9. La simil<strong>it</strong>udine: a. costruzione di figure simili;<br />

b. individuazione del rapporto di simil<strong>it</strong>udine e applicazione a semplici problemi.<br />

10. Le figure solide:<br />

a. identificazione del prisma retto, parallelepipedo, cubo, piramide retta e loro elementi;<br />

b. identificazione del cilindro e del cono e loro elementi;<br />

c. calcolo dell’area della superficie dei solidi c<strong>it</strong>ati (formule dirette)<br />

11. Solidi equivalenti: a. il concetto di volume e sua misura;<br />

b. calcolo del volume dei solidi c<strong>it</strong>ati (formule dirette).<br />

39


ATTUALE DURATA SPORTELLO METODO DI STUDIO/HELP/RECUPERO DISCIPLINARE<br />

(Attiv<strong>it</strong>à opzionali facoltative a. s. <strong>2006</strong>/07)<br />

AMBITO<br />

DISCIPLINARE<br />

DEI DOCENTI<br />

I°BIMESTRE II° BIMESTRE III°BIMESTRE IV° BIMESTRE<br />

21sett-10nov<br />

8 lezioni<br />

16nov-2 feb<br />

8 lezioni<br />

8 feb-30 mar<br />

8 lezioni<br />

12 apr-1giu<br />

8 lezioni<br />

Lettere<br />

Metodo di<br />

Studio<br />

(giovedì)<br />

classi prime<br />

Metodo di<br />

Studio<br />

(giovedì) classi<br />

seconde<br />

Matematica<br />

Studio/recuper<br />

o disciplinare<br />

(giovedì)<br />

Studio/recuper<br />

o disciplinare<br />

(giovedì)<br />

Help Matematica<br />

(giovedì)<br />

classi<br />

prime e seconde<br />

Studio/recupero<br />

disciplinare<br />

(giovedì)<br />

Studio/recupero<br />

disciplinare<br />

(giovedì)<br />

Tedesco<br />

Studio/recuper<br />

o disciplinare<br />

(giovedì)<br />

Studio/recuper<br />

o disciplinare<br />

(giovedì)<br />

Studio/recupero<br />

disciplinare<br />

(giovedì)<br />

Studio/recupero<br />

disciplinare<br />

(giovedì)<br />

Laboratorio “Imparare ad imparare”<br />

riservato solo per le classi prime e seconde<br />

Un passaggio cruciale per l’azione educativa finalizzata alla cresc<strong>it</strong>a della persona in tutte le sue<br />

dimensioni è rappresentato dalle attiv<strong>it</strong>à opzionali facoltative, che la scuola media di Villa Lagarina<br />

offre in forma laboratoriale, come previsto dalla Riforma.<br />

La valorizzazione della persona umana ed il rispetto delle differenze e delle ident<strong>it</strong>à di ciascuno<br />

esige infatti la costruzione di un sistema formativo che tenga conto sul piano didattico delle<br />

caratteristiche del singolo alunno.<br />

In quest’ottica si inserisce il laboratorio: “Imparare ad imparare”: un laboratorio Larsa (di<br />

recupero e sviluppo degli apprendimenti), che vuole essere uno strumento flessibile, al fine di<br />

personalizzare i processi di apprendimento e di maturazione, nella piena consapevolezza che spesso<br />

non è necessario agire sulla quant<strong>it</strong>à delle conoscenze, ma piuttosto sulla loro qual<strong>it</strong>à, insistendo sui<br />

processi di costruzione del sapere, attraverso strategie di tipo metacogn<strong>it</strong>ivo.<br />

I comp<strong>it</strong>i a casa<br />

I docenti assegnano regolarmente agli alunni dei comp<strong>it</strong>i da svolgere a casa affinché:<br />

facciano esercizi di consolidamento e di verifica di quanto appreso a scuola;<br />

acquisiscano familiar<strong>it</strong>à col lavoro personale.<br />

Per raggiungerlo l'alunno deve avere spazi in cui lavora da solo, in gruppo e con l’insegnante.<br />

Di regola i consigli di classe impegnano gli alunni nello studio a casa per un minimo di 10 ore e<br />

un massimo di 15 ore settimanali.<br />

I difetti più frequentemente riscontrati nel modo di affrontare lo studio da parte degli alunni della<br />

scuola media e alcune indicazioni per un loro superamento sono i seguenti:<br />

- sotto l'aspetto quant<strong>it</strong>ativo, l'alunno/a:<br />

1) studia poco (la media tra comp<strong>it</strong>i scr<strong>it</strong>ti e lo studio è di circa un'ora e mezza - due al giorno);<br />

2) studia in modo discontinuo, saltuario.<br />

- sotto l'aspetto qual<strong>it</strong>ativo, l'alunno/a:<br />

3) studia a memoria, senza adeguata comprensione, oppure<br />

40


4) non consolida le conoscenze, si lim<strong>it</strong>a ad intuire, a dare uno letta; capisce, ma non ripete e<br />

quindi il ricordo è imperfetto;<br />

5) non sa esporre quanto studiato.<br />

Alla base di questi lim<strong>it</strong>i c'è:<br />

- scarsa ab<strong>it</strong>udine allo studio (a casa, alla scuola primaria)<br />

- mancanza di motivazione allo studio (le cause sono tante, ad esempio: eccessivo sforzo per<br />

capire, frequenti insuccessi precedenti, non percezione dello scopo di ciò che si deve fare,<br />

mancanza di gratificazione degli sforzi fatti, cattivo adattamento in famiglia o con gli insegnanti<br />

...).<br />

- mancato utilizzo di strategie metacogn<strong>it</strong>ive nelle attiv<strong>it</strong>à finalizzate all’apprendimento<br />

I gen<strong>it</strong>ori possono:<br />

- assieme agli insegnanti identificare i “punti deboli" nel metodo di studio del figlio/a;<br />

- aiutare il figlio/a ad organizzare il tempo a loro disposizione per lo studio<br />

- seguire alcune indicazioni di segu<strong>it</strong>o riportate .<br />

Indicazioni sullo studio a casa<br />

Organizzarsi in modo da:<br />

1. avere l'orario delle lezioni a portata di mano (sul diario e sul tavolo);<br />

2. la cartella la sera e controllare se c'è tutto al mattino (non prepararla all'ultimo momento,<br />

in fretta);<br />

3. scegliere ore favorevoli allo studio: non troppo tardi, quando si è stanchi, dopo ore di<br />

televisione o altre attiv<strong>it</strong>à;<br />

4. fare comp<strong>it</strong>i preferibilmente il giorno in cui vengono assegnati (si ha più fresca in mente la<br />

lezione e si ev<strong>it</strong>ano dimenticanze); se sono molti, i comp<strong>it</strong>i si possono diluire nel giorno<br />

seguente; il giorno precedente la lezione si ripassa;<br />

5. avere l'occorrente a portata di mano (atlante per la geografia, vocabolario per l'<strong>it</strong>aliano e<br />

altre materie, fogli di carta per brutta copia, schizzi, appunti);<br />

6. se si è stati assenti, informarsi da un compagno "diligente";<br />

7. se i comp<strong>it</strong>i si fanno assieme ad un compagno, non copiarli, ma:<br />

- o discutere insieme alcune idee sul come farli e poi ognuno li esegue separatamente,<br />

- o ciascuno li prepara per conto proprio e poi ci si confronta e li si completa a vicenda,<br />

in modo che il comp<strong>it</strong>o finale risulti arricch<strong>it</strong>o;<br />

8. i comp<strong>it</strong>i più impegnativi siano esegu<strong>it</strong>i in ambiente silenzioso, non troppo disturbato<br />

(televisione, chiacchiere ...);<br />

9. le pause, durante lo studio, non devono essere troppo frequenti (tolgono la<br />

concentrazione) né troppo rare ((a mente stanca non rende);<br />

10. nella lettura di testi letterari (<strong>it</strong>aliano, storia, geografia ...) si può in genere procedere ad<br />

una lettura globale e poi rileggere più anal<strong>it</strong>icamente (sottolineando, facendo appunti,<br />

riassumendo, rispondendo a domande date); i testi scientifici vanno cap<strong>it</strong>i bene prima di<br />

procedere ai cap<strong>it</strong>oli successivi (la gerarchia dei concetti è più stretta);<br />

11. fare attenzione alla divisione in paragrafi: ogni paragrafo ha in genere un’idea centrale da<br />

cogliere; attenzione anche alle parole scr<strong>it</strong>te in corsivo o grassetto: sono in genere parole<br />

importanti;<br />

12. in ogni materia ci sono alcuni dati, nomi, conoscenze da memorizzare (avendo cap<strong>it</strong>o a<br />

cosa si riferiscono); bisogna ripetere in modo da “fissare" questi dati;<br />

13. ab<strong>it</strong>uarsi ad esporre oralmente l'argomento, organizzando un piccolo discorso con 3-4<br />

punti chiave;<br />

14. ricordarsi che leggere bene facil<strong>it</strong>a il capire bene, e capire bene facil<strong>it</strong>a il ricordare e<br />

l’esporre (studiare = leggere + capire + ricordare).<br />

Indicazioni sullo studio a scuola<br />

Lettura e comprensione: lettura ad alta voce e silenziosa, libera e guidata: spiegazione da parte<br />

dell'insegnante in continuo colloquio con i ragazzi, conversazioni, uso dei linguaggi non verbali:<br />

gestuali e figurativi.<br />

Parlare e ascoltare: richiedere sempre l'opinione degli alunni, sollec<strong>it</strong>are in continuazione, favorire<br />

conversazioni, discussioni, dialoghi; portare i ragazzi a narrare, descrivere, chiedere chiarimenti,<br />

41


proporre soluzioni, dare spiegazioni del proprio punto di vista, riferire reazioni, sentimenti: analizzare<br />

il proprio comportamento o quanto avviene a scuola.<br />

Lo scrivere: analisi della produzione del ragazzo per rilevare eventuali errori ortografici,<br />

grammaticali e sintattici; correzione collettiva ed esercizi di consolidamento mediante schede<br />

appos<strong>it</strong>amente predisposte; stesura di schemi, questionari che aiutino a sintetizzare un testo, a<br />

rielaborarlo secondo un aspetto particolare; composizioni di testi in base a tracce precedentemente<br />

predisposte per arrivare alla composizione libera; schede di arricchimento e di proprietà lessicale,<br />

uso costante del vocabolario e del dizionario dei sinonimi e dei contrari.<br />

Organizzazione degli alunni per classi parallele<br />

Gli alunni saranno raggruppati in classi parallele ed ognuno potrà partecipare ad un solo turno di<br />

laboratorio. Ogni insegnante di lettere coordinerà e organizzerà il lavoro di ciascun gruppo che avrà<br />

la durata di un bimestre.<br />

42


3. L'ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ ALTERNATIVE DELL’INSEGNAMENTO DELLA<br />

RELIGIONE CATTOLICA - SCUOLA PRIMARIA E MEDIA<br />

Premesso che lo Stato assicura l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole di ogni ordine e<br />

grado, in conform<strong>it</strong>à all’accordo che apporta modifiche al Concordato Lateranense, i gen<strong>it</strong>ori degli alunni (o<br />

chi ne fa le veci) eserc<strong>it</strong>ano la scelta di avvalersi o non avvalersi, per i propri figli, dell’insegnamento della<br />

religione cattolica.<br />

Contestualmente a questa scelta il gen<strong>it</strong>ore che dichiara di non avvalersi, eserc<strong>it</strong>a anche la scelta delle<br />

attiv<strong>it</strong>à alternative all’insegnamento della religione cattolica nell’amb<strong>it</strong>o di queste quattro possibil<strong>it</strong>à:<br />

attiv<strong>it</strong>à didattiche e formative;<br />

attiv<strong>it</strong>à di studio e/o ricerca individuale con assistenza di personale docente;<br />

libera attiv<strong>it</strong>à di studio e/o ricerca senza assistenza di personale docente (non applicabile alla scuola<br />

primaria o media);<br />

usc<strong>it</strong>a dalla scuola.<br />

In relazione al tipo di scelta operata dalla famiglia la scuola adotta le seguenti soluzioni:<br />

Scelta A: gli insegnanti della classe frequentata dall’alunno "non avvalentesi" elaborano uno<br />

specifico programma di "attiv<strong>it</strong>à didattiche formative" da svolgere con l’alunno stesso durante<br />

l’orario destinato all’insegnamento della religione cattolica. Il piano di lavoro può riferirsi ai principi<br />

e valori universali previste nelle carte delle dichiarazioni dei dir<strong>it</strong>ti dell’uomo e dei bambini, a<br />

percorsi di educazione ambientale e alla solidarietà. Nel caso di alunne/i straniere/i possono essere<br />

defin<strong>it</strong>i piani di lavoro per l’approfondimento della conoscenza della lingua <strong>it</strong>aliana o anche di<br />

approfondimento della cultura di provenienza o della lingua madre.<br />

Scelta B: durante le lezioni di religione, un insegnante della classe (o del plesso) assiste l’alunno<br />

“non avvalentesi” nell’esecuzione di attiv<strong>it</strong>à di studio e/o ricerca individuale.<br />

Scelta D: durante le lezioni di religione l’alunno "non avvalentisi" esce dalla scuola o posticipa<br />

l’entrata secondo indicazioni scr<strong>it</strong>te rilasciate dai gen<strong>it</strong>ori. Per facil<strong>it</strong>are questo tipo di soluzione, la<br />

scuola provvede, nel lim<strong>it</strong>e del possibile, a collocare le lezioni di religione alla prima o all’ultima ora<br />

del turno antimeridiano o pomeridiano.<br />

43


LA PROGRAMMAZIONE<br />

I programmi della scuola elementare del 1985 e quelli della scuola media del 1979 affermano con forza<br />

il valore della programmazione educativa e didattica intese come strumenti per individuare le<br />

caratteristiche del contesto socio-culturale nonché le condizioni di partenza degli alunni.<br />

Ora, poiché gli ist<strong>it</strong>uti comprensivi non sono ancora la scuola di base ma una “federazione” di scuole<br />

che, sia pure in un contesto pedagogico e organizzativo un<strong>it</strong>ario, mantengono le loro specifiche ident<strong>it</strong>à, ne<br />

consegue, per quanto riguarda la programmazione, che i percorsi concreti che i due segmenti dell’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong><br />

(scuola primaria e scuola media) seguono sono parzialmente diversi, almeno sotto il profilo organizzativo.<br />

L’ISTITUTO<br />

Questo livello interessa il collegio dei docenti che può funzionare in modo un<strong>it</strong>ario o articolarsi in<br />

sezioni, dipartimenti disciplinari, commissioni di lavoro.<br />

In particolare:<br />

a) a livello un<strong>it</strong>ario<br />

elabora il progetto di ist<strong>it</strong>uto ed esprime il proprio parere in ordine alla carta dei servizi e al<br />

regolamento<br />

provvede alla scelta dei sussidi (acquis<strong>it</strong>o il parere dei consigli di interclasse della scuola primaria e<br />

della sezione scuola media del collegio dei docenti);<br />

indica, attraverso il progetto di ist<strong>it</strong>uto, i cr<strong>it</strong>eri generali relativi all’esercizio dell’autonomia didattica,<br />

organizzativa, di ricerca, sperimentazione e sviluppo;<br />

indica, attraverso il progetto di ist<strong>it</strong>uto, le modal<strong>it</strong>à e i cr<strong>it</strong>eri per la valutazione periodica dei risultati<br />

consegu<strong>it</strong>i, rispetto agli obiettivi prefissati, provvedendo all’analisi dei processi e dei risultati<br />

(autoanalisi di ist<strong>it</strong>uto);<br />

nomina le commissioni e approva, su proposta degli insegnanti coordinatori, il relativo piano di lavoro;<br />

adotta il piano di aggiornamento dell’ist<strong>it</strong>uto;<br />

elegge il com<strong>it</strong>ato di valutazione del servizio;<br />

formula al consiglio di ist<strong>it</strong>uto una proposta per la ripartizione del fondo di ist<strong>it</strong>uto (quota comune,<br />

quota scuola media, quota scuola primaria);<br />

formula i cr<strong>it</strong>eri generali relativi allo svolgimento delle attiv<strong>it</strong>à funzionali all’insegnamento e delle “40<br />

ore” di cui al CCPL;<br />

individua le funzioni obiettivo, le competenze e i requis<strong>it</strong>i per l’accesso, i docenti cui assegnarle, le<br />

modal<strong>it</strong>à di esercizio.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

b) a livello sezione scuola primaria – scuola secondaria di I°<br />

formula proposte in ordine al calendario scolastico, alla formazione e alla composizione delle classi;<br />

definisce l’orario settimanale delle lezioni;<br />

prevede l’articolazione degli impegni annuali (consiglio di classe - interclasse, assemblee di classe,<br />

programmazione di modulo, programmazione disciplinare, piano di utilizzo delle “40 ore” di cui al<br />

C.C.P.L.);<br />

delibera l’utilizzo del fondo di ist<strong>it</strong>uto nell’amb<strong>it</strong>o delle entrate di competenza;<br />

definisce il piano operativo relativo all’utilizzo delle “40 ore”;<br />

organizza i laboratori;<br />

elabora il piano delle attiv<strong>it</strong>à integrative, dei viaggi di istruzione, delle vis<strong>it</strong>e guidate;<br />

attribuisce gli incarichi specifici a livello di plesso o scuola;<br />

cura l’operativ<strong>it</strong>à per l’autoanalisi d’ist<strong>it</strong>uto;<br />

procede all’adozione dei libri di testo.<br />

c) a livello di commissioni di lavoro e gruppi di studio<br />

Le commissioni sono una articolazione del Collegio cui partecipano tutte/i le/i docenti dell’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong>, con<br />

rappresentanza di tutte le Scuole in ogni commissione. Sono cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e su argomenti r<strong>it</strong>enuti di attual<strong>it</strong>à e<br />

44


significato fondamentale nel delineare il profilo formativo da perseguire, sia con la definizione degli<br />

strumenti, sia nel fissare gli obiettivi per il futuro.<br />

Ogni commissione avrà cura di:<br />

- Operare una ricognizione delle azioni in corso e delle attese diffuse;<br />

- Di formulare delle ipotesi di lavoro da confrontare e da valutare;<br />

- Di formulare una proposta articolata di azione e/o metodo da proporre al Collegio.<br />

Alcune commissioni hanno comp<strong>it</strong>i operativi più stringenti con necess<strong>it</strong>à di raccordo e coordinamento<br />

generale delle pol<strong>it</strong>iche dell’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> (<strong>Progetto</strong>, Auto valutazione) per questo dovranno valutare l’opportun<strong>it</strong>à<br />

di cost<strong>it</strong>uire gruppi di lavoro snelli per il raggiungimento degli obiettivi che si daranno.<br />

Altre commissioni (Intercultura, Handicap e disagio) trovano operativ<strong>it</strong>à nelle insegnanti con incarico<br />

funzionale agli obiettivo del progetto di <strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong>.<br />

Le/gli coordinatrici/ori hanno il ruolo di condurre il dibatt<strong>it</strong>o delle commissioni, di redarre il verbale, di<br />

predisporre la relazione finale al collegio docenti, di formulare proposte al dirigente per il buon<br />

funzionamento delle stesse commissioni, di fissare il calendario delle sedute successive alla prima e di<br />

darne avviso alla segreteria per gli aspetti organizzativi conseguenti. Copia del verbale verrà consegnato al<br />

dirigente dopo ogni seduta.<br />

2. LA SCUOLA PRIMARIA<br />

All’attiv<strong>it</strong>à generale del collegio dei docenti seguono altri quattro livelli di programmazione.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

a) La programmazione di plesso.<br />

I docenti definiscono le scelte formative ed organizzative di ciascuna scuola con particolare attenzione:<br />

ai progetti e alle attiv<strong>it</strong>à comuni (percorsi teatrali, musicali, sportivi, vis<strong>it</strong>e guidate e viaggi di istruzione,<br />

iniziative di educazione alla salute, …);<br />

all’utilizzo e alla gestione dei tempi e degli spazi collettivi (accoglienza, sorveglianza, mensa,<br />

interscuola;<br />

al calendario delle attiv<strong>it</strong>à collegiali che interessano l’intera scuola.<br />

b) La programmazione di modulo.<br />

Con scadenza settimanale i docenti dello stesso modulo o classe si confrontano su:<br />

l’un<strong>it</strong>arietà dell’insegnamento;<br />

le attiv<strong>it</strong>à interdisciplinari e trasversali;<br />

l’utilizzo delle ore eccedenti l’insegnamento frontale e il servizio mensa;<br />

gli interventi individualizzati a favore degli alunni portatori di handicap o svantaggiati;<br />

l’adeguamento degli obiettivi stabil<strong>it</strong>i dai programmi alle effettive capac<strong>it</strong>à ed esigenze di<br />

apprendimento degli alunni;<br />

c) La programmazione per amb<strong>it</strong>i disciplinari.<br />

I docenti dello stesso amb<strong>it</strong>o disciplinare dell’intero ist<strong>it</strong>uto (sezione scuola primaria) si riuniscono, di<br />

norma una volta al mese, per uno scambio reciproco di esperienze, informazioni, materiali in ordine alle<br />

singole discipline.<br />

d) La programmazione individuale<br />

Ogni docente adegua alla realtà delle singole classi i percorsi, individua i metodi, i materiali e i sussidi<br />

più adatti, verifica l’azione didattica programmata.<br />

45


3. LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO<br />

Anche per la scuola media all’attiv<strong>it</strong>à generale del collegio dei docenti seguono altri tre livelli di<br />

programmazione.<br />

a) Il consiglio di classe<br />

"Il consiglio di classe cost<strong>it</strong>uisce l’organo competente a realizzare il coordinamento degli interventi delle<br />

singole discipline, concorda ed elabora la programmazione educativa e didattica".<br />

In particolare, per quanto riguarda la programmazione, il consiglio di classe con i soli docenti:<br />

prepara le prove d’ingresso, concordate per aree disciplinari, per la rilevazione delle abil<strong>it</strong>à di base<br />

di ciascun alunno;<br />

analizza la classe utilizzando anche i dati che emergono dalle osservazioni per aree, ne definisce la<br />

s<strong>it</strong>uazione di partenza e ne esplic<strong>it</strong>a i bisogni formativi;<br />

definisce gli obiettivi intermedi e finali, che riguardano le aree cogn<strong>it</strong>ive (contenuti delle singole<br />

discipline), non cogn<strong>it</strong>ive e trasversali (comportamenti e abil<strong>it</strong>à necessari all’apprendimento),<br />

partendo dai cr<strong>it</strong>eri generali prestabil<strong>it</strong>i dal collegio dei docenti;<br />

individua le modal<strong>it</strong>à per eventuali interventi di recupero e/o approfondimento, in relazione anche<br />

alla programmazione disciplinare di ciascun docente;<br />

programma le attiv<strong>it</strong>à integrative con particolare riguardo alle vis<strong>it</strong>e guidate e ai viaggi di<br />

istruzione;<br />

attua il coordinamento didattico, a livello disciplinare e interdisciplinare;<br />

rileva il raggiungimento degli obiettivi disciplinari e trasversali in relazione alle attiv<strong>it</strong>à programmate<br />

e svolte;<br />

valuta di volta in volta la coerenza della programmazione in base alle risposte della classe;<br />

<br />

<br />

effettua la valutazione periodica e finale degli alunni;<br />

osserva sistematicamente il comportamento scolastico, le att<strong>it</strong>udini e gli interessi degli alunni allo<br />

scopo di orientare adeguatamente la scelta post-obbligo.<br />

Gli elementi che qualificano l’attiv<strong>it</strong>à dei consigli di classe della scuola sono:<br />

la collegial<strong>it</strong>à delle decisioni e delle valutazioni;<br />

la progettual<strong>it</strong>à disciplinare;<br />

l’attenzione ad inserire nella programmazione di classe momenti di forte operativ<strong>it</strong>à;<br />

la rilevanza del dialogo con le famiglie;<br />

la central<strong>it</strong>à della persona “alunno” nell’attiv<strong>it</strong>à educativa;<br />

la qual<strong>it</strong>à delle relazioni.<br />

b) La programmazione per amb<strong>it</strong>i disciplinari<br />

Evidenzia gli obiettivi, i contenuti, il metodo di lavoro, gli strumenti utilizzati, le modal<strong>it</strong>à di verifica e i<br />

cr<strong>it</strong>eri di valutazione. Viene formulata, discussa e condivisa dai docenti di ciascuna disciplina all’inizio di<br />

ogni anno scolastico e verificata in <strong>it</strong>inere.<br />

c) La programmazione individuale<br />

Ogni docente adegua alla realtà delle singole classi i percorsi, individua i metodi, i materiali e i sussidi<br />

più adatti, verifica l’azione didattica programmata.<br />

46


LA VALUTAZIONE<br />

1. COSA SIGNIFICA VALUTARE<br />

La valutazione rappresenta un aspetto fondamentale della professional<strong>it</strong>à docente, da espletare<br />

attraverso la ricerca e la messa a punto di cr<strong>it</strong>eri e di strumenti di verifica.<br />

Nella scuola di base, la valutazione non può avere una connotazione puramente selettiva, ma deve<br />

tendere a giudicare la valid<strong>it</strong>à del percorso compiuto da ogni alunno. Avrà pertanto una valenza formativa<br />

se evidenzia le mete, anche minime, già raggiunte, se valorizza le risorse individuali e indica come<br />

sviluppare le potenzial<strong>it</strong>à, motivando il bambino/ragazzo a costruirsi una immagine pos<strong>it</strong>iva e realistica di<br />

sé.<br />

Al termine del percorso scolastico di base la valutazione potrà assumere anche una funzione<br />

orientativa, in quanto aiuta l’alunno a rilevare att<strong>it</strong>udini e interessi per la successiva scelta scolastica.<br />

Il collegio docenti intende riferirsi ai seguenti punti di attenzione:<br />

la valutazione non è solo misurazione; la valutazione è "dare valore a"…;<br />

la valutazione è un giudizio che investe il lavoro dell'alunno e non la sua persona;<br />

la valutazione è un punto di arrivo e, nello stesso tempo, un punto di partenza, in quanto aiuta a capire<br />

cosa nel percorso è stato raggiunto e cosa va potenziato, modificato o consolidato;<br />

la valutazione serve anche alla famiglia per conoscere i livelli di competenza e di maturazione dei propri<br />

<br />

figli;<br />

la valutazione non è la semplice media ar<strong>it</strong>metica delle prestazioni, ma tiene conto della partecipazione<br />

e del comportamento degli alunni in tutti i momenti della v<strong>it</strong>a scolastica.<br />

R<strong>it</strong>eniamo importante chiarire che verifiche e valutazioni rappresentano due momenti diversi e<br />

conseguenti: la verifica si basa sulla raccolta di dati che derivano dalle eserc<strong>it</strong>azioni e prove somministrate,<br />

la valutazione è un giudizio di accettabil<strong>it</strong>à che interpreta il cammino realizzato dall’alunno.<br />

2. IL DOCUMENTO<br />

La valutazione viene espressa attraverso un documento: la scheda personale di valutazione.<br />

La scheda prevede due tipi di valutazione: quella per discipline e quella sul livello complessivo di<br />

maturazione.<br />

Nella prima parte sono prestampate le materie d’insegnamento e per ognuna di esse vengono riportati<br />

gli indicatori, cioè le conoscenze e le abil<strong>it</strong>à più importanti che l’alunno deve acquisire nel corso dell’anno<br />

scolastico.<br />

La valutazione viene espressa con cinque giudizi sintetici per ogni disciplina: ottimo, distinto, buono,<br />

sufficiente, non sufficiente, che corrispondono al diverso grado di apprendimento delle conoscenze<br />

raggiunte da ogni alunna/o.<br />

È inoltre possibile accompagnare questi giudizi con delle annotazioni scr<strong>it</strong>te per specificare qualche<br />

aspetto significativo relativo ad una certa materia.<br />

Nella seconda parte del documento, gli insegnanti di ogni classe, elaborano collegialmente una<br />

valutazione complessiva riguardante sia gli apprendimenti sia l’autonomia dell’alunno, la sua partecipazione<br />

alla v<strong>it</strong>a scolastica, la sua capac<strong>it</strong>à organizzativa, il suo impegno.<br />

Nella compilazione di questo giudizio si dovrà tener conto delle caratteristiche personali di ogni alunno,<br />

del suo livello di partenza e dei progressi registrati.<br />

Per rendere più omogenei i cr<strong>it</strong>eri della valutazione, per verificare se i risultati che si ottengono sono<br />

sufficientemente validi ed equi per tutti gli alunni e per rendere più chiara la comunicazione alle famiglie,<br />

dopo un accurato lavoro di confronto-dibatt<strong>it</strong>o è stato realizzato un glossario che viene utilizzato da tutti i<br />

Consigli di classe nel momento della stesura del profilo globale.<br />

3. TEMPI<br />

L’atto valutativo formale ha scansione quadrimestrale, è preceduto dagli scrutini che rappresentano un<br />

momento collegiale di confronto e di bilancio.<br />

Durante i colloqui informativi previsti al termine dei due quadrimestri (febbraio-giugno) viene<br />

consegnata ai gen<strong>it</strong>ori una copia integrale delle schede di valutazione. Gli insegnanti illustrano il contenuto<br />

dell’intero documento.<br />

47


La continu<strong>it</strong>à dell’informazione alle famiglie viene assicurata anche con incontri a scadenza bimestrale<br />

per la scuola primaria, orientati allo scambio di informazioni sull’<strong>it</strong>inerario di formazione percorso dall’allievo<br />

fino a quel momento.<br />

Inoltre per la Scuola Media sono previsti colloqui per ogni disciplina con cadenza regolare e<br />

calendarizzati con istema di prenotazione.<br />

4. VALUTAZIONE E ORIENTAMENTO<br />

Lo sforzo dei team docenti deve inoltre cogliere nell’osservazione permanente in collaborazione con i<br />

gen<strong>it</strong>ori,le particolari propensioni degli/le alunni/e, i connotati personali più significativi sia sul piano delle<br />

abil<strong>it</strong>à relazionali che delle abil<strong>it</strong>à intellettive e operative.<br />

PRESENTAZIONE DEL PROGETTO DI AUTOVALUTAZIONE<br />

L'attiv<strong>it</strong>à di valutazione dell’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> Comprensivo di Villalagarina si è allineata con quanto proposto<br />

nel documento del Com<strong>it</strong>ato provinciale di valutazione del sistema scolastico e formativo ” Strumenti per<br />

l’autovalutazione d’ist<strong>it</strong>uto” e quindi “... non è finalizzata solamente a conoscere la realtà della scuola, ma<br />

cost<strong>it</strong>uisce un passaggio essenziale del processo di gestione strategica della scuola che si realizza<br />

attraverso la definizione di obiettivi e di strategie i cui risultati sono continuamente verificati in funzione<br />

della definizione di nuovi obiettivi...”.<br />

Il processo di gestione strategica dell'ist<strong>it</strong>uto prevede:<br />

• analisi della scuola ed individuazione dei punti di forza e di debolezza,<br />

• definizione di obiettivi di prodotto e di processo nel progetto d’ist<strong>it</strong>uto (in termini osservabili e<br />

misurabili),<br />

• definizione delle strategie (processi) da mettere in atto,<br />

• organizzazione della verifica e valutazione dei risultati,<br />

• revisione degli obiettivi sulla base dei risultati raggiunti e riprogrammazione delle attiv<strong>it</strong>à.<br />

L’autovalutazione di <strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> si è concentrata ancora prior<strong>it</strong>ariamente sulla verifica del<br />

raggiungimento degli obiettivi indicati, in termini operativi, nel <strong>Progetto</strong> d’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong>, come sugger<strong>it</strong>o dal<br />

Com<strong>it</strong>ato. Sono state defin<strong>it</strong>e le seguenti azioni:<br />

- il mon<strong>it</strong>oraggio e valutazione dell’avanzamento del progetto di ist<strong>it</strong>uto e dei risultati<br />

ottenuti; gli indicatori base comuni a tutte le scuole sono inser<strong>it</strong>i direttamente nel programma on line<br />

“strumenti per l’autovalutazione di ist<strong>it</strong>uto”; altri indicatori sono stati defin<strong>it</strong>i nello scorso anno<br />

scolastico dalla precedente commissione e sono registrati più avanti nel documento;<br />

- la somministrazione di un pacchetto di strumenti composto dai test nazionali INVALSI<br />

per la valutazione degli apprendimenti (dicembre 2005). La verifica ha visto la somministrazione di<br />

prove scr<strong>it</strong>te di Italiano, Matematica e Scienze per le classi II e IV primaria e I secondaria;<br />

- l’autosomministrazione del Questionario per le famiglie (giugno <strong>2006</strong>) per attuare<br />

rilevazioni di prof<strong>it</strong>to integrate con l’analisi della soddisfazione dell’utenza; si è utilizzato lo strumento<br />

messo a disposizione l’anno scorso sulla base delle osservazioni pervenute e delle nuove proposte<br />

formative deliberate;<br />

- l’autosomministrazione del Questionario per i docenti (marzo <strong>2006</strong>): è stato previsto<br />

l’utilizzo del modulo preparato dal Com<strong>it</strong>ato di valutazione modificato secondo le indicazioni dei membri<br />

della precedente commissione ;<br />

- l’indagine sul confronto tra la valutazione finale della scuola primaria e quella<br />

iniziale della scuola secondaria: è tra i buoni propos<strong>it</strong>i d’inizio anno, ma non è stato possibile<br />

effettuarla a causa dei troppi impegni che si sono sovrapposti nel corso dell’anno; sarà comunque un<br />

obiettivo futuro da raggiungere;<br />

- il rapporto per i gen<strong>it</strong>ori: sono state previste relazioni ad opera di focus group sulla<br />

base dei dati quant<strong>it</strong>ativi e qual<strong>it</strong>ativi prodotti dalle analisi effettuate, e la loro utilizzazione, in vista della<br />

revisione del <strong>Progetto</strong> di <strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong>, durante incontri con i rappresentanti di classe e le famiglie; gli<br />

incontri si sono svolti ai primi del mese di maggio.<br />

48


- la valutazione esterna: il nostro ist<strong>it</strong>uto ha ader<strong>it</strong>o ad un percorso sperimentale per la<br />

valutazione esterna proposta da Com<strong>it</strong>ato di valutazione a sei scuole trentine. La valutazione ha<br />

segu<strong>it</strong>o un percorso concordato con il team dei valutatori nelle date previste tra il mese di Dicembre<br />

2005 e quello di Marzo <strong>2006</strong>. I report sono stati discussi, approvati e resi pubblici con il consenso del<br />

Collegio Docenti;<br />

- l’orientamento e la dispersione scolastica: la docente referente, Nicoletta Redolfi, che<br />

ha segu<strong>it</strong>o il semestre sabbatico promosso dall’Assessorato provinciale all’Istruzione, ha presentato il<br />

nuovo progetto di orientamento ed ha avviato una collaborazione con il nucleo di autovalutazione; sono<br />

riportate alcune delle indagini svolte in quest’area;<br />

Le funzioni strumentali attivate nell’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> sono state inv<strong>it</strong>ate a presenziare ad alcune riunioni del<br />

nucleo di autovalutazione per avviare attiv<strong>it</strong>à di collaborazione con lo stesso; hanno proceduto quindi a<br />

svolgere attiv<strong>it</strong>à di autovalutazione parallele nelle aree di loro competenza quali:<br />

- area del disagio e dell’handicap: la referente Fiorenza Frizzi ha proceduto anche<br />

quest’anno alla rilevazione sistematica dei casi presenti nell’ist<strong>it</strong>uto e della loro tipologia; sono stati<br />

aggiornati i dati già presenti nella mappa e sono stati preparati fascicoli riservati per ciascun alunno con<br />

eventuali allegati;<br />

- area dell’intercultura : la referente Maura Angeli ha continuato il mon<strong>it</strong>oraggio delle<br />

presenze di alunni stranieri nel nostro ist<strong>it</strong>uto; sono state avviate analisi per individuare e studiare il<br />

successo scolastico di questi alunni;<br />

- area dell’informatizzazione della didattica: il referente Luigi Thiella, considerato che la<br />

maggior parte delle scuole dell’ist<strong>it</strong>uto è ormai in possesso di una buona dotazione, ha avviato una<br />

nuova rilevazione delle competenze dei docenti, al fine di valutare l’attiv<strong>it</strong>à svolta nei corsi di<br />

aggiornamento, ed ha proposto altri corsi sulle pratiche operative necessarie alle competenze richieste<br />

dalla nuova organizzazione (certificazioni delle attiv<strong>it</strong>à laboratoriali ed altro...).<br />

E' possibile consultare e/o scaricare tutti i documenti non espressamente allegati alla presente<br />

relazione sul s<strong>it</strong>o Web dell’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> Comprensivo di Villa Lagarina: http://www.vivoscuola.<strong>it</strong>/us/icvillalagarina/<br />

Allegato: Primo rapporto sull’autovalutazione d’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> relativo all’anno 2005<br />

49


COMPONENTI DEL NUCLEO DI AUTOVALUTAZIONE<br />

Gen<strong>it</strong>ori Rappresentanti<br />

Consiglio d’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong>:<br />

Daniela Baroni<br />

Beatrice Zandonai<br />

Dirigente scolastico<br />

Paolo Goffo<br />

Personale ATA<br />

Ufficio di segreteria: Luisa Galvagni<br />

Personale Ausiliario: Michele Puddu<br />

Docenti Scuola primaria:<br />

Nomi: Alessandra Setti<br />

Nogaredo: Erminia Parisi<br />

Pomarolo: Loredana Marsili<br />

Villa Lagarina: Patrizia Bigi<br />

Docenti Scuola secondaria I°:<br />

M. Carolina La Montagna<br />

Bianca Stella Moscadelli (referente)<br />

AUTOVALUTAZIONE D’ISTITUTO <strong>2006</strong>/07<br />

PROGRAMMA di PREVISIONE<br />

Autovalutazione<br />

d’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong><br />

(Com<strong>it</strong>ato provinciale di<br />

valutazione del sistema<br />

scolastico e formativo)<br />

Prove di verifica INVALSI<br />

IEA Timms<br />

(Rilevazione Nazionale<br />

Sistema Istruzione)<br />

Questionario per le<br />

Famiglie 2007<br />

Contesto<br />

Risorse<br />

Processi<br />

Risultati<br />

Prove IPRASE<br />

Scuola Primaria<br />

e<br />

Scuola Secondaria I grado<br />

Confronto delle valutazioni<br />

“ Dalla V elementare<br />

alla I media ”<br />

Orientamento e<br />

dispersione scolastica<br />

Mon<strong>it</strong>oraggio e nuove rilevazioni per le aree<br />

Disagio ed Handicap<br />

Intercultura<br />

Informatica<br />

Presentazione dei risultati dell’autoanalisi ai gen<strong>it</strong>ori<br />

Incontri in ciascun plesso<br />

50


LA CONTINUITÀ EDUCATIVA<br />

1. RAGIONI ED OBIETTIVI DELLA CONTINUITÀ<br />

L’istanza della continu<strong>it</strong>à educativa, affermata nei programmi della scuola primaria, in quelli della<br />

scuola media e negli orientamenti della scuola materna, investe l’intero sistema formativo di base.<br />

La continu<strong>it</strong>à sottolinea il dir<strong>it</strong>to di ogni bambino e di ogni ragazzo a un percorso scolastico un<strong>it</strong>ario,<br />

organico e completo, e si pone l’obiettivo di attenuare le difficoltà che spesso si presentano nel passaggio<br />

tra i diversi ordini di scuola; per questo richiede un percorso coerente che valorizzi le competenze già<br />

acquis<strong>it</strong>e dai bambini e dai ragazzi e riconosca la specific<strong>it</strong>à e la pari dign<strong>it</strong>à educativa di ogni scuola.<br />

2. SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO (MEDIA):<br />

UN PROGETTO DI CONTINUITÀ CON RADICI PROFONDE.<br />

La continu<strong>it</strong>à nella nostra realtà ha radici profonde; infatti, già a partire dall’anno scolastico 1990/91, il<br />

collegio dei docenti della scuola primaria e quello della scuola media hanno elaborato il piano annuale della<br />

continu<strong>it</strong>à rivolto ai ragazzi, ai gen<strong>it</strong>ori, ai docenti. Ma la continu<strong>it</strong>à nella nostra realtà, oltre a radici<br />

profonde, ha anche prospettive di sviluppo ulteriore legate alla natura e alle caratteristiche dell’ist<strong>it</strong>uto<br />

comprensivo.<br />

Infatti, il collegio dei docenti un<strong>it</strong>ario è chiamato ad assumersi la responsabil<strong>it</strong>à educativa dell’intero<br />

arco della scuola di base.<br />

Inoltre, i docenti di scuola primaria e media, che operano nell’amb<strong>it</strong>o degli stessi organi collegiali,<br />

hanno maggiori potenzial<strong>it</strong>à per concordare obiettivi cogn<strong>it</strong>ivi di passaggio, coordinare i cr<strong>it</strong>eri valutativi,<br />

comunicare informazioni utili sugli alunni, fino ad arrivare alla progettazione di veri e propri anni ponte che<br />

prevedano attiv<strong>it</strong>à didattiche che attraversino i confini delle diverse scuole.<br />

Oltre a ciò, le possibil<strong>it</strong>à di impiego integrato del personale per la realizzazione di prest<strong>it</strong>i professionali<br />

e la cost<strong>it</strong>uzione di laboratori comuni, così come le iniziative di aggiornamento progettate in modo un<strong>it</strong>ario<br />

cost<strong>it</strong>uiscono esperienze destinate ad avvicinare gli stili educativi e a creare un linguaggio professionale<br />

comune, facendo così diventare la continu<strong>it</strong>à educativa un fatto concreto.<br />

3. TRE POSSIBILI PERCORSI<br />

In primo luogo, continu<strong>it</strong>à significa avviare forme di comunicazione continua tra scuole e tra scuole e<br />

servizi formativi del terr<strong>it</strong>orio. Tra le possibili modal<strong>it</strong>à, particolarmente significativo risulta lo scambio di<br />

informazioni (che riguarda sia gli allievi, sia i modelli educativi ed organizzativi delle scuole e delle agenzie<br />

formative).<br />

In secondo luogo, continu<strong>it</strong>à significa progettare iniziative didattiche congiunte, chiaramente leggibili<br />

nei loro intrecci anche dagli allievi e dalle famiglie. Le forme possibili sono quelle del progetto ponte (che<br />

prevede la possibil<strong>it</strong>à di iniziare in un ordine scolastico particolari percorsi didattici che proseguono<br />

sistematicamente e si concludono nel primo periodo dell’ordine successivo) e del progetto in parallelo (che<br />

coinvolge allievi di ordini scolastici diversi in un unico percorso didattico eventualmente con parti specifiche<br />

e parti comuni, parti da effettuarsi con modal<strong>it</strong>à e sedi separate e parti da svolgersi insieme).<br />

Infine, continu<strong>it</strong>à significa stabilire rapporti pedagogici e non soltanto burocratico-funzionali fra ordini<br />

scolastici diversi e fra scuola ed extrascuola. Questo è possibile se si conducono iniziative volte ad<br />

assicurare la reciproca conoscenza e la possibil<strong>it</strong>à di collegamenti strutturali attraverso il coordinamento dei<br />

rispettivi curricoli e modal<strong>it</strong>à di aggiornamento comune (rispettose delle differenti professional<strong>it</strong>à) tra i<br />

docenti dei diversi ordini scolastici e tra questi e gli operatori dell’extrascuola.<br />

4 . I PIANI OPERATIVI PER PROMUOVERE LA CONTINUITÀ<br />

Per dare concreta attuazione a queste istanze, il collegio dei docenti elabora annualmente il piano delle<br />

attiv<strong>it</strong>à articolato in due percorsi:<br />

il primo “scuola dell’infanzia – scuola primaria” riguarda tutte le scuole primarie dell’ist<strong>it</strong>uto e le scuole<br />

dell’infanzia (provinciali ed equiparate) dei rispettivi bacini di utenza;<br />

51


il secondo “scuola primaria – scuola media” riguarda le scuole primarie e la Scuola Media “Anna Frank”<br />

dove confluisce la quasi total<strong>it</strong>à degli alunni.<br />

A) IL PIANO OPERATIVO SCUOLA DELL’INFANZIA – SCUOLA PRIMARIA<br />

LE AZIONI DEL PIANO: I BAMBINI<br />

Nell’ultimo periodo dell’anno scolastico<br />

i bambini della scuola dell’infanzia vis<strong>it</strong>ano la scuola primaria dove gli insegnanti e gli alunni si<br />

rendono disponibili a presentare il nuovo ambiente, illustrare i materiali prodotti, praticare attiv<strong>it</strong>à<br />

comuni.<br />

Nel primo periodo del nuovo anno scolastico<br />

conoscenza del nuovo ambiente (spazi, tempi, persone, organizzazione);<br />

progettazione degli spazi in modo da richiamare la scuola dell’infanzia (angolo dei giochi, poster<br />

murali);<br />

progettazione di tempi e attiv<strong>it</strong>à adeguati ad un graduale inserimento nella nuova realtà scolastica.<br />

Nel corso dell’anno scolastico<br />

attivazione di “progetti ponte” e “progetti in parallelo”.<br />

LE AZIONI DEL PIANO: I GENITORI<br />

Prima delle iscrizioni alla scuola primaria<br />

incontro presso la scuola primaria con il dirigente scolastico e gli insegnanti per la presentazione<br />

dell’offerta formativa della scuola.<br />

Nei primi giorni di scuola<br />

incontro di accoglienza con i gen<strong>it</strong>ori e gli insegnanti per uno scambio di informazioni.<br />

Le azioni del piano: gli insegnanti<br />

Al termine dell’anno scolastico<br />

consegna delle schede di valutazione al dirigente scolastico dell’ist<strong>it</strong>uto;<br />

presentazione della scuola e del gruppo al dirigente scolastico e agli insegnanti delle future prime;<br />

il dirigente scolastico raccoglie informazioni di massima da utilizzare nella formazione delle classi.<br />

All’inizio dell’anno scolastico successivo<br />

cost<strong>it</strong>uzione di una commissione un<strong>it</strong>aria con il comp<strong>it</strong>o di elaborare e mon<strong>it</strong>orare il piano annuale<br />

delle attiv<strong>it</strong>à;<br />

il dirigente scolastico trasmette le schede degli alunni (di norma verso il 10 di ottobre al fine di<br />

ev<strong>it</strong>are il sorgere di aspettative negative)<br />

incontro successivo degli insegnanti per un confronto tra quanto osservato nelle prime settimane di<br />

scuola e gli elementi raccolti nella scheda.<br />

52


B) IL PIANO OPERATIVO SCUOLA PRIMARIA – SCUOLA SECONDARIA DI I° (MEDIA)<br />

Le azioni del piano: i bambini<br />

Nell’ultimo periodo dell’anno scolastico<br />

giornata della “Scuola aperta”: vis<strong>it</strong>a della scuola media da parte dei ragazzi delle classi quinte<br />

primarie. I compagni della scuola media presentano le strutture, le attiv<strong>it</strong>à, qualche iniziativa<br />

didattica significativa.<br />

Nei primi giorni dell’anno scolastico successivo<br />

presentazione dell’organizzazione della scuola media a cura del coordinatore;<br />

conoscenza degli alunni e del percorso formativo.<br />

Nel corso dell’anno scolastico<br />

progettazione di iniziative e attiv<strong>it</strong>à comuni (laboratori, giornalino, usc<strong>it</strong>e formative).<br />

Le azioni del piano: i gen<strong>it</strong>ori<br />

Prima delle iscrizioni alla scuola media<br />

vis<strong>it</strong>a alla scuola primaria da parte dei docenti della scuola media per un primo approccio con gli<br />

alunni e i gen<strong>it</strong>ori;<br />

incontro presso la scuola media con il dirigente scolastico e i docenti per illustrare le final<strong>it</strong>à e le<br />

modal<strong>it</strong>à di svolgimento delle attiv<strong>it</strong>à.<br />

Nel primo giorno di scuola<br />

momento di accoglienza da parte del dirigente scolastico che saluta i gen<strong>it</strong>ori, presenta i consigli di<br />

classe, i tempi delle attiv<strong>it</strong>à, i servizi.<br />

Le azioni del piano: gli insegnanti<br />

Al termine dell’anno scolastico<br />

scambio di informazioni sul gruppo classe e i singoli alunni anche al fine della formazione delle<br />

classi.<br />

All’inizio dell’anno scolastico successivo<br />

cost<strong>it</strong>uzione di una commissione un<strong>it</strong>aria con il comp<strong>it</strong>o di elaborare e mon<strong>it</strong>orare il piano annuale<br />

delle attiv<strong>it</strong>à.<br />

Nel primo periodo dell’anno scolastico<br />

incontro di verifica tra i docenti della scuola media e delle precedenti classi quinte.<br />

Nel corso dell’anno scolastico<br />

attiv<strong>it</strong>à delle commissioni per l’elaborazione del “curricolo un<strong>it</strong>ario” della scuola di base.<br />

53


L’ORIENTAMENTO<br />

1. PREMESSE CULTURALI<br />

LA SCUOLA CHE ORIENTA PER UNA DEFINIZIONE DI ORIENTAMENTO<br />

La funzione orientativa della scuola secondaria di primo grado (già scuola media), defin<strong>it</strong>a<br />

nella legge ist<strong>it</strong>utiva del 1962, ripresa dai programmai del 1979, è stata ulteriormente sottolineata dalle<br />

ultime Indicazioni Nazionali per i piani di studio personalizzati, quando si afferma che “la scuola secondaria<br />

di primo grado mira all’orientamento di ciascuno, favorisce l’iniziativa del soggetto per il suo sviluppo fisico,<br />

psichico e intellettuale, lo mette nelle condizioni di definire e conquistare la propria ident<strong>it</strong>à di fronte agli<br />

altri e di rivendicare un proprio ruolo nella realtà sociale, culturale e professionale. ..La possibil<strong>it</strong>à del<br />

preadolescente di operare scelte realistiche nell’immediato e nel futuro, portando avanti lo sviluppo di un<br />

progetto di v<strong>it</strong>a personale, deriva dal consolidamento di competenze decisionali fondate su una verificata<br />

conoscenza di sè e su un intelligente tirocinio educativo che abbia autenticato e continui ad autenticare le<br />

capac<strong>it</strong>à, gli interessi e le att<strong>it</strong>udini di ogni ragazzo. Il carattere orientativo è intrinseco allo studio delle<br />

discipline e alle attiv<strong>it</strong>à inter e transdisciplinari. L’uno e le altre infatti sono svolte alla scoperta di sé...della<br />

cultura, dell’arte, del mondo in generale...della produzione umana in particolare, attraverso l’incontro con i<br />

diversi ambienti della produzione tecnica o intellettuale. Lo studio e le attiv<strong>it</strong>à possono essere amplificate<br />

nella loro efficacia con un impiego accorto dei percorsi formativi facoltativi offerti ai preadolescenti per il<br />

migliore sviluppo delle loro capac<strong>it</strong>à...” Questo viene ancora rimarcato nel Pecup dove si dice che “a<br />

conclusione del primo ciclo di istruzione il ragazzo è in grado di pensare al proprio futuro, dal punto di vista<br />

umano, sociale e professionale . Per questo elabora, esprime, argomenta un proprio progetto di v<strong>it</strong>a che<br />

tiene conto del percorso svolto e si integra nel mondo reale in modo dinamico ed evolutivo. ...interagendo<br />

con i singoli individui e le organizzazioni sociali e terr<strong>it</strong>oriali che posso partecipare alla definizione e<br />

attuazione del proprio progetto di v<strong>it</strong>a, dimostrando disponibil<strong>it</strong>à a verificare con costanza l’adeguatezza<br />

delle decisioni sul proprio futuro scolastico e professionale”<br />

L’orientamento, quindi, altro non è che una complessa “modal<strong>it</strong>à formativa permanente che mira a<br />

far maturare la persona in funzione della scelta professionale e di un inserimento adeguato nella v<strong>it</strong>a<br />

sociale, oppure a facil<strong>it</strong>arne i processi decisionali relativi alle varie transizioni professionali e/o di v<strong>it</strong>a. Si<br />

tratta perciò di un processo continuato, caratterizzato specificatamente all’individuazione e al<br />

potenziamento delle capac<strong>it</strong>à della persona, cosicché questa, realizzando integralmente se stessa, si<br />

inserisca in modo creativo e cr<strong>it</strong>ico nella società in trasformazione” (Pina Del Core in: “Orientare alle<br />

scelte”, COSPES – LAS, Roma)<br />

La scuola che orienta è quindi, in questa prospettiva quella che “coinvolge gli alunni nel processo<br />

formativo, leg<strong>it</strong>timandone il contratto e privilegiando la logica del prodotto... E’ orientativa non solo per<br />

quello che propone di apprendere, ma per come lo propone e per come lo fa apprendere...che passa da un<br />

sapere oggetto dell’apprendimento ad un sapere strumento per l’apprendimento...che coniuga sapere con<br />

agire...cogliendo nelle discipline occasioni per uno sviluppo articolato e ricco di funzioni, conoscenze,<br />

capac<strong>it</strong>à e orientamenti indispensabili alla maturazione di persone responsabili ed in grado di compiere<br />

scelte” (in:AA.VV. <strong>Progetto</strong> Orientamento Miur ’96 – vol.I La formazione orientativa)<br />

La scuola che orienta, infine, dovendo concorrere alla “promozione dell’uomo e del c<strong>it</strong>tadino”<br />

dovrebbe fornire anche le competenze di base per la costruzione di una c<strong>it</strong>tadinanza attiva e<br />

responsabile, e questo propos<strong>it</strong>o può tornare utile una riflessione collegiale e singola di ogni educatore<br />

sulla Mappa del c<strong>it</strong>tadino, inser<strong>it</strong>a del <strong>Progetto</strong> orientamento ministeriale del D.M. 31/10/1996,<br />

recentemente aggiornata dal team di lavoro dei docenti in sabbatico<br />

E’ chiaro che per tradurre in pratica queste essenziali, complesse ma ineludibili linee di principio,<br />

occorre una lunga progettazione, riflessione, aggiornamento condivisi, all’interno e all’esterno della scuola,<br />

che coinvolga in primis la commissione ad hoc e i docenti coordinatori, in rete sia con le primarie del<br />

comprensivo che con le scuole secondarie di secondo grado più vicine e lontane, che ampli, innovi e dia<br />

senso, a piccoli passi, a consuete pratiche orientative, oggi in via di consolidamento. Per fare questo, il<br />

semestre sabbatico sull’orientamento promosso dal Servizio Istruzione provinciale e la neocost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a rete<br />

terr<strong>it</strong>oriale vallagarina per l’orientamento sono ottimi strumenti. E ancora, va riconosciuta e promossa<br />

ulteriormente la sinergia interna tra varie figure di sistema e commissioni che possono concorrere a<br />

migliorare il servizio: si pensi per esempio al gruppo sull’autovalutazione, sulla continu<strong>it</strong>à educativa.<br />

54


E’ oggi più che mai importante, infine, che tutte le agenzie educative siano coinvolte nel<br />

processo di orientamento, attivando relazioni, momenti di riflessione comune che coinvolgano docenti,<br />

gen<strong>it</strong>ori, agenzie formative del terr<strong>it</strong>orio.<br />

2. LE AZIONI FONDAMENTALI<br />

Durante tutto l’arco della scuola primaria e secondaria di primo grado le consuete attiv<strong>it</strong>à disciplinari,<br />

con le proposte interdisciplinari, e le attiv<strong>it</strong>à facoltative concorrono alla definizione dell’ident<strong>it</strong>à,<br />

all’autoverifica di interessi, inclinazioni, competenze dei ragazzi.<br />

Sarebbe utile una riflessione sull’util<strong>it</strong>à di una didattica per progetti o per un<strong>it</strong>à di apprendimento,<br />

fondata su comp<strong>it</strong>i di realtà e sui principi del cooperative learning, che pongono gli alunni al centro del<br />

processo di apprendimento di cui diventano via via sempre più protagonisti attivi e non passivi. Più spazio<br />

andrebbe dato ai piani di studi personalizzati, in cui tempi, contenuti, risultati, strategie siano più flessibili e<br />

adattabili alle singole s<strong>it</strong>uazioni e problematiche, oggi sempre più diffuse e stratificate.<br />

In ogni caso, è utile avere una griglia di riferimento di prassi da consolidare e condividere, quale<br />

quella di attuale riferimento che qui alleghiamo:<br />

Classi prime Classi seconde Classi terze<br />

Vis<strong>it</strong>e e usc<strong>it</strong>e sul terr<strong>it</strong>orio, conoscenza attiv<strong>it</strong>à lavorative artigianali, tipiche, aziendali (a cura<br />

specialmente del docente di tecnica eo di artistica, di lettere)<br />

Somministrazione di test e questionari di autoanalisi (test Ulisse per classi terze, consigliato)<br />

Incontri con esperti sul metodo di<br />

studio<br />

Incontro con psicologo specializzato sull’orientamento: conoscenza<br />

di sè, ricerca del lavoro e del percorso di studio<br />

Incontro (per lo più classi terze) con referente sportello<br />

orientamento provinciale<br />

Possibil<strong>it</strong>à di accedere allo sportello aperto anche ai gen<strong>it</strong>ori (un’ora<br />

alla settimana) gest<strong>it</strong>o dalla referente orientamento<br />

Distribuzione<br />

materiali<br />

informativi dalle varie scuole<br />

secondarie<br />

Distribuzione e presentazione<br />

del cd-rom della provincia “Uno<br />

sguardo verso il futuro”,<br />

consultabile anche in internet<br />

(VivoScuola)<br />

Sportello al mattino delle scuole<br />

superiori con gli studenti<br />

Progetti Ponte di preinserimento<br />

o a carattere orientativo<br />

Percorsi esperienziali nelle<br />

scuole superiori – consent<strong>it</strong>e<br />

due opzioni corrispondenti alle<br />

incertezze<br />

Per le FAMIGLIE: serate di riflessione aperte anche ai gen<strong>it</strong>ori degli alunni di classe seconda, con la<br />

referente dello sportello orientamento provinciale (quali percorsi possibili, quali nov<strong>it</strong>à, come aiutare a<br />

scegliere...); sportello serale delle scuole superiori; incontro con rappresentanti delle categorie: artigiani,<br />

industriali, contadini e coltivatori, commercianti, eventualmente anche con Agenzia del lavoro locale.<br />

Eventuale distribuzione di materiali informativi dal terr<strong>it</strong>orio eo dalla provincia, elaborati interni o del<br />

terr<strong>it</strong>orio come “La valigia del gen<strong>it</strong>ore”<br />

55


DIVERSITÀ E UGUAGLIANZA<br />

Ognuno ha le sue difficoltà, possono essere fisiche o interiori, possono essere passeggere o durature.<br />

Spesso ci illudiamo di annullare queste difficoltà, di farle sparire o di esserne miracolosamente esenti.<br />

La precarietà è il tratto fondamentale della nostra esistenza, ma siamo restii ad ammetterlo, per noi stessi e<br />

per gli altri.<br />

Abbiamo paura delle difficoltà, ancor prima che delle divers<strong>it</strong>à che esse mettono in luce. L’angoscia e il<br />

dolore provocano repulsione, stentiamo a convivere con essi.<br />

Eppure le difficoltà e le divers<strong>it</strong>à portano con sé anche tanti doni.<br />

La divers<strong>it</strong>à ingenera l’ansia di una domanda che l’omologazione, fisica e culturale, sforza di annullare. Se<br />

riusciamo a fermare questo processo, se riusciamo a restare liberi nella relazione e nel giudizio scopriamo un<br />

mondo che non sospettavamo, che non riuscivamo a vedere; un mondo ricco di innumerevoli punti di vista<br />

sulla realtà del singolo e del gruppo. Si può rinascere attraverso il rapporto con la difficoltà e la divers<strong>it</strong>à.<br />

Cominciamo comunque, se vogliamo fare sul serio, da una ripul<strong>it</strong>ura generale del linguaggio mettendo al<br />

bando ogni riferimento al pietismo e alla commiserazione. Scopriamo senza paura la nostra debolezza, prima<br />

di quella degli altri, compresi i cosiddetti diversamente abili, e scopriremo sub<strong>it</strong>o la nostra capac<strong>it</strong>à di<br />

comprendere e di con-dividere. Come premessa creativa lavoriamo sullo sguardo, prima e dopo ogni altra<br />

cosa: lo sguardo è un pozzo profondissimo, immergendosi in esso si trovano tesori imprevisti, squarci di<br />

ver<strong>it</strong>à che ci mettono sulla strada giusta, poi, poi, verrà il resto.<br />

L’esercizio del dir<strong>it</strong>to allo studio nell’amb<strong>it</strong>o della scuola non può essere lim<strong>it</strong>ato dalla presenza di<br />

difficoltà, siano esse riconducibili a divers<strong>it</strong>à culturali, a disagi familiari, a carenze linguistiche, a s<strong>it</strong>uazioni<br />

di scarsa motivazione e insufficiente impegno.<br />

Per questo è dovere della scuola ev<strong>it</strong>are, per quanto possibile, che queste divers<strong>it</strong>à si trasformino in<br />

difficoltà di apprendimento e in problemi di comportamento poiché ciò quasi sempre prelude a fenomeni di<br />

insuccesso e di mortal<strong>it</strong>à scolastica e, conseguentemente, a disuguaglianze sul piano sociale e civile; per<br />

raggiungere questo obiettivo la scuola si pone in una dimensione di accoglienza, di valorizzazione e di<br />

sostegno attivando strategie adeguate sul piano organizzativo, didattico e culturale.<br />

1. LA DIVERSITÀ CULTURALE<br />

Ancor oggi l’arrivo di una ragazza o di un ragazzo stranieri nella scuola rappresenta un momento di<br />

difficoltà che crea incertezza anche se non è più un evento eccezionale. In tutto l’ist<strong>it</strong>uto ci sono<br />

complessivamente 37 stranieri provenienti da diverse nazional<strong>it</strong>à.<br />

Alcuni di loro sono arrivati da poco, con madre e fratelli, per raggiungere il padre che già lavorava nella<br />

nostra zona. Altri si sono trasfer<strong>it</strong>i qui assieme a tutta la famiglia, con i gen<strong>it</strong>ori hanno voluto questo<br />

viaggio, ne hanno accettato i rischi. Diversa, ovviamente, la storia di ognuno; diversa l’origine, la lingua, la<br />

religione. E tuttavia, in mezzo a tante divers<strong>it</strong>à, non sono pochi gli elementi che li accomunano.<br />

Anz<strong>it</strong>utto, inizialmente, la paura. Perché l’ingresso nella scuola è per il nuovo arrivato il momento della<br />

ver<strong>it</strong>à, che segue quello dei sogni; come uno specchio, compagni e insegnanti gli rest<strong>it</strong>uiscono ora una<br />

nuova immagine di sé: quella dell’emigrante senza un retroterra utile, senza strumenti, senza lingua. Per<br />

quanto esplori a palmo a palmo lo spazio che gli sta attorno, riesce in un primo tempo solo a delineare i<br />

confini della sua nuova sol<strong>it</strong>udine.<br />

Quindi, il silenzio – e se per silenzio si intende il non poter esprimere i sentimenti più profondi e le<br />

emozioni nella propria lingua d’origine, quella che da piccolo ti ha costru<strong>it</strong>o il mondo, quella attraverso cui<br />

hai imparato da bambino a conoscere le cose e a dar loro un senso e un valore, si capisce che si tratta di<br />

un silenzio pesante e destinato a durare a lungo. Qui, nella scuola, il ragazzo scopre che la lingua che ha<br />

parlato fino a quel momento non appartiene alla sfera delle lingue dotate di dign<strong>it</strong>à culturale, come il<br />

tedesco o l’inglese, per esempio; la sua ora è solo una lingua da emigrante, buona per l’uso familiare, una<br />

di quelle lingue che nessuno si sognerebbe mai di far studiare ai propri figli a meno di non essere costretto<br />

dal destino. Che magari proprio con quella siano stati scr<strong>it</strong>ti alcuni dei libri più belli della letteratura, lui lo<br />

ignora o, se ne è a conoscenza, non trae grande util<strong>it</strong>à da un’informazione che non può essere condivisa in<br />

56


profond<strong>it</strong>à con chi gli sta accanto. Più importante sembra al momento imparare velocemente l’<strong>it</strong>aliano,<br />

consapevole com’è che senza quello la sua stessa presenza nella scuola viene vanificata.<br />

La sua, la loro presenza: ecco l’elemento determinante. Impaur<strong>it</strong>i, silenziosi, ma presenti. Non lo<br />

sanno, nemmeno lo sospettano, ma nel momento stesso del loro arrivo nella scuola le hanno lanciato una<br />

sfida, proprio sul terreno che alla scuola è più congeniale: quello del senso del sapere, del valore delle<br />

conoscenze, delle forme dell’intelligenza. La scuola che non la raccogliesse, che non accettasse di entrare<br />

proficuamente in crisi davanti a questa provocazione spesso imprevista, sarebbe una scuola che ha perso la<br />

capac<strong>it</strong>à di produrre e trasmettere cultura.<br />

Proviamo allora a immaginare che cosa potrebbe succedere in una classe dove, accanto ai ragazzini di<br />

Nomi, Pomarolo, Nogaredo, Villa Lagarina sedesse uno dei ragazzi marocchini, pachistani, albanesi di cui<br />

abbiamo parlato fino adesso. Alle lingue che già hanno dir<strong>it</strong>to di c<strong>it</strong>tadinanza nella scuola – l’<strong>it</strong>aliano,<br />

ovviamente, l’inglese, il tedesco – se ne aggiunge un’altra, che poco a poco s’inserisce nella quotidian<strong>it</strong>à del<br />

lavoro scolastico. Si scopre la magia di nuovi alfabeti, si esplorano sonor<strong>it</strong>à inusuali, si imparano parole, ci<br />

si confronta con grammatiche tanto complesse da mer<strong>it</strong>arsi la maiuscola. L’approccio col compagno<br />

straniero diventa occasione di scambio tra lingue di pari dign<strong>it</strong>à e il momento in cui si accetta di esporsi al<br />

rischio dell’errore può essere nello stesso tempo divertente e utilmente destabilizzante. Si arriva a scrivere<br />

storie in <strong>it</strong>aliano e arabo, <strong>it</strong>aliano e albanese, si ascoltano canzoni, si imparano poesie.<br />

Immaginiamo che il nostro ragazzino, che nella sua scuola d’origine aveva iniziato a gustare il piacere<br />

della lettura, non sia costretto a rinunciarvi, perché può trovare anche nella biblioteca di classe, la sua<br />

nuova classe <strong>it</strong>aliana, libri per lui, scr<strong>it</strong>ti in arabo, urdu, serbo-croato. Immaginiamo che, accanto a testi di<br />

autori europei o americani, la scuola sia in grado di proporre, a lui e ai suoi compagni, storie scr<strong>it</strong>te da<br />

scr<strong>it</strong>tori della sua nazione, sicuramente meno noti, ma solo a causa della poco illuminata pol<strong>it</strong>ica di molte<br />

delle nostre case ed<strong>it</strong>rici. Immaginiamo che possa anche guardare qualche film prodotto in Marocco o in<br />

Pakistan, magari in lingua originale e sottot<strong>it</strong>olato perché risulti comprensibile ai compagni.<br />

Non c’è dubbio che il repertorio di conoscenze prodotto in questo modo nella classe, accostandosi,<br />

tappa dopo tappa, a questo o a quell’altro aspetto della cultura del ragazzo migrante, senza nascondersi<br />

mai la compless<strong>it</strong>à dell’oggetto e la sua natura di fenomeno in evoluzione, appartenga alla sfera di quegli<br />

apprendimenti “importanti” che segnano la formazione di una persona. Ma allora perché, continuando<br />

nell’esplorazione del possibile, non immaginare che questo sapere possa uscire dalla scuola e coinvolgere la<br />

comun<strong>it</strong>à cui la scuola appartiene? Pensiamo ad un evento – una festa aperta alla c<strong>it</strong>tadinanza, ad esempio<br />

– che rendendo visibili e comprensibili i nostri alunni stranieri e le loro famiglie, cost<strong>it</strong>uisca l’occasione per<br />

un incontro – culinario, musicale, o altro – tra le tante culture presenti sul terr<strong>it</strong>orio.<br />

Alcune di queste cose, negli anni, le abbiamo realizzate. Altre sono ancora in fase di progetto. È questa<br />

comunque la nostra direzione di marcia, l’obiettivo verso il quale muoviamo. Naturalmente il lavoro ha<br />

richiesto, e continuerà a richiedere, un grosso sforzo di rinnovamento: i docenti hanno dovuto aggiornare le<br />

loro competenze e la scuola dotarsi di nuovi strumenti. Tra questi, uno appare importante per l’immediato<br />

futuro: l’individuazione, al nostro interno, di un insegnante che diventi una figura di riferimento per i<br />

ragazzi stranieri; sarà lui che li accoglierà al loro arrivo e ne seguirà l’inserimento nelle classi, curerà i<br />

contatti con le famiglie e sollec<strong>it</strong>erà, se necessario, la collaborazione di operatori in grado di svolgere quegli<br />

interventi di mediazione culturale che la s<strong>it</strong>uazione potrebbe richiedere. Infine raccoglierà e conserverà<br />

tutto il materiale prodotto per e dagli alunni stranieri e dai loro compagni, non solamente per dimostrare<br />

che la loro presenza ha lasciato una traccia – non farà collezione di souvenir – ma per testimoniare le<br />

modal<strong>it</strong>à di un viaggio tra confini in continuo spostamento e tener conto dei punti d’arrivo, per verificare<br />

cioè se la sfida, raccolta, è stata vinta o persa.<br />

2. LO SVANTAGGIO E LE DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO.<br />

Le difficoltà di apprendimento possono essere legate a fattori biologici o essere influenzate da disagi<br />

familiari, divari culturali e linguistici, s<strong>it</strong>uazioni di scarsa motivazione e insufficiente impegno.<br />

Queste s<strong>it</strong>uazioni spesso emergono nel corso degli anni e la scuola si deve attivare per realizzare dei<br />

percorsi formativi didattici adeguati.<br />

Le strategie e le risorse della scuola primaria<br />

Partendo dalla consapevolezza che la scuola ha il dovere di ev<strong>it</strong>are che la divers<strong>it</strong>à si trasformi in<br />

disuguaglianza sul piano sociale e civile, la programmazione educativa e didattica si articola e si sviluppa in<br />

modo da prevedere la costruzione e la realizzazione di percorsi individuali di apprendimento che tengano<br />

conto dei livelli di partenza di ogni bambino e che si pongano obiettivi realistici da verificare in <strong>it</strong>inere.<br />

Per l’attivazione di questi interventi la scuola dispone di un insieme di risorse che possono essere così<br />

sintetizzate:<br />

Le compresenze delle insegnanti di classe da utilizzare per interventi individualizzati, per attiv<strong>it</strong>à di<br />

gruppo, per l’arricchimento dell’offerta formativa;<br />

57


le opportun<strong>it</strong>à offerte dal contratto provinciale di lavoro e dal fondo di ist<strong>it</strong>uto.<br />

Le strategie e le risorse della scuola media<br />

Ogni anno alcuni ragazzi manifestano difficoltà, più o meno rilevanti, nel raggiungimento degli obiettivi<br />

stabil<strong>it</strong>i dalla programmazione, a causa:<br />

disturbi specifici di apprendimento;<br />

di lacune nella preparazione di base, incertezze di ordine logico, insufficiente comprensione sul piano<br />

linguistico;<br />

di problemi legati alla motivazione e alle difficoltà emotivo - relazionali (impegno discontinuo,<br />

disinteresse, negligenza).<br />

Per ognuna di queste s<strong>it</strong>uazioni tutto il team docente si attiva per progettare e realizzare un percorso<br />

mirato:<br />

a) Per gli alunni che presentano disturbi specifici di apprendimento devono essere elaborati dei percorsi<br />

educativi personalizzati che prevedono l’utilizzo di strumenti compensativi per far vivere serenamente<br />

l’esperienza scolastica.<br />

b) Per i ragazzi che hanno difficoltà scolastiche l’intervento è indirizzato allo sviluppo delle capac<strong>it</strong>à logiche<br />

e linguistiche, al recupero di conoscenze di base, all’acquisizione di un metodo di studio e di lavoro.<br />

b) Per gli studenti con disagi emotivo – relazionali e di motivazione l’intervento programmato non è<br />

incentrato sulle lacune conosc<strong>it</strong>ive nelle singole materie ma sulla persona. Sono privilegiate le<br />

esperienze volte a soddisfare i bisogni profondi, cioè l’acquisizione della coscienza di sé, la costruzione di<br />

una propria ident<strong>it</strong>à e di rapporti relazionali pos<strong>it</strong>ivi con gli altri e la società.<br />

3. L'INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI.<br />

PREMESSA<br />

Il dir<strong>it</strong>to all’educazione e all’istruzione degli alunni con bisogni educativi speciali nelle scuole di ogni<br />

ordine e grado è disciplinato dalla Legge-quadro sull’assistenza, l’integrazione sociale e i dir<strong>it</strong>ti delle<br />

persone diversamente abili, legge del 5 febbraio 1992, n° 104. In particolare, l’articolo 12 afferma:<br />

comma 2 - È garant<strong>it</strong>o il dir<strong>it</strong>to all’educazione e all’istruzione della persona handicappata nelle classi<br />

comuni delle ist<strong>it</strong>uzioni scolastiche di ogni ordine e grado.<br />

comma 3 - L’integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzial<strong>it</strong>à della persona<br />

<br />

handicappata nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione.<br />

comma 4 - L’esercizio del dir<strong>it</strong>to all’educazione e all’istruzione non può essere imped<strong>it</strong>o da difficoltà di<br />

apprendimento né da altre difficoltà derivanti dalle disabil<strong>it</strong>à connesse all’handicap.<br />

Al fine di rispondere adeguatamente ai principi ispiratori della legge, ovvero il rispetto della dign<strong>it</strong>à<br />

umana e dei dir<strong>it</strong>ti di libertà e autonomia della persona in s<strong>it</strong>uazione di defic<strong>it</strong> e la promozione della sua<br />

integrazione sociale, l’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> uniforma la propria azione educativa ai seguenti cr<strong>it</strong>eri:<br />

I CRITERI<br />

a) La responsabil<strong>it</strong>à educativa della comun<strong>it</strong>à scolastica<br />

La responsabil<strong>it</strong>à dell’integrazione dell’alunno con bisogni educativi speciali e dell’azione educativa nei<br />

suoi confronti è, al medesimo t<strong>it</strong>olo, degli insegnanti di classe, dell’insegnante specializzato sul sostegno,<br />

dell’assistente educatore, della comun<strong>it</strong>à scolastica nel suo insieme.<br />

b) Individualizzazione degli interventi<br />

L’individualizzazione degli interventi educativi è l’unica garanzia di successo nella ricerca di risultati<br />

apprezzabili nell’educazione speciale. Ogni alunno in s<strong>it</strong>uazione con bisogni educativi speciali ha dir<strong>it</strong>to di<br />

ricevere un intervento educativo mirato e calibrato sulle proprie esigenze e potenzial<strong>it</strong>à; la scuola si<br />

adopera in tal senso.<br />

c) Valorizzazione delle potenzial<strong>it</strong>à e successo formativo<br />

La comun<strong>it</strong>à scolastica, già impegnata a riconoscere e valorizzare le divers<strong>it</strong>à di ognuno, promuove in<br />

particolar modo le potenzial<strong>it</strong>à di chi si trova in una s<strong>it</strong>uazione di svantaggio e adotta tutte le iniziative utili<br />

al raggiungimento del suo successo formativo.<br />

d) Flessibil<strong>it</strong>à nell’organizzazione degli interventi<br />

Gli alunni in s<strong>it</strong>uazione di difficoltà pongono l’esigenza di adottare una particolare flessibil<strong>it</strong>à<br />

nell’organizzare un percorso formativo coerente con i loro bisogni. Conseguentemente, la scuola:<br />

individua e adotta metodologie e strumenti specifici;<br />

adegua gli insegnamenti alle esigenze dei singoli alunni al fine di prevenire gli insuccessi;<br />

regola i tempi dell’insegnamento nel modo più adeguato ai loro r<strong>it</strong>mi di apprendimento;<br />

programma attiv<strong>it</strong>à didattiche per gruppi di lavoro o un<strong>it</strong>à di apprendimento;<br />

58


progetta e realizza percorsi che assicurano la continu<strong>it</strong>à didattica e formativa nonché di orientamento<br />

scolastico e professionale, prevedendo anche lo svolgimento di insegnamenti opzionali e facoltativi<br />

mirati in tal senso;<br />

individua percorsi formativi che coinvolgono più discipline e attiv<strong>it</strong>à.<br />

e) La classe: luogo privilegiato dell’azione educativa<br />

La classe rappresenta il contesto sociale in cui normalmente si svolgono gli interventi in favore degli<br />

alunni in difficoltà. Le attiv<strong>it</strong>à didattiche ed educative dell’alunno svolte fuori dalla classse devono essere<br />

funzionali alle sue esigenze, non possono essere decise in modo unilaterale da un solo insegnante e vanno<br />

concordate in sede di programmazione.<br />

f) Integrazione delle risorse<br />

Tutti coloro che interagiscono con l’alunno in difficoltà lavorano secondo la logica della cooperazione e<br />

della condivisione di intenti.<br />

g) Lim<strong>it</strong>i dell’intervento<br />

Ogni scelta educativa che la scuola effettua è fatta nel rispetto delle persona con bisogni educativi<br />

speciali in collaborazione con la famiglia e quando possibile si prevede il coinvolgimento degli stessi studenti<br />

soprattutto in mer<strong>it</strong>o all’orientamento scolastico o professionale dopo le scuole medie.<br />

LE FIGURE DI RIFERIMENTO<br />

a) Gli insegnanti di classe<br />

Sono corresponsabili della formazione e dell’educazione di tutti gli alunni della classe, pertanto non<br />

devono mai delegare al solo insegnante specializzato sul sostegno o all’assistente educatore quanto<br />

concerne l’alunno in s<strong>it</strong>uazione di svantaggo.<br />

b) L’insegnante specializzato sul sostegno<br />

L’insegnante di sostegno è un insegnante specializzato, previsto fin dalla Legge 517 del 1977, che<br />

viene assegnato alle classi in cui è inser<strong>it</strong>o il soggetto con bisogni educativi speciali, in piena cont<strong>it</strong>olar<strong>it</strong>à<br />

con gli altri docenti, per attuare “forme di integrazione a favore degli alunni in s<strong>it</strong>uazione di defic<strong>it</strong>” e<br />

“realizzare interventi individualizzati in relazione alle esigenze dei singoli alunni”. E’ fondamentale che<br />

l’insegnante di sostegno collabori pienamente con i colleghi nell’impostazione e realizzazione del progetto<br />

educativo –didattico rifer<strong>it</strong>o al bambino in difficoltà, che mette a disposizione le proprie competenze per<br />

organizzare i relativi percorsi; che assuma la corresponsabil<strong>it</strong>à dell’attiv<strong>it</strong>à educativa didattica complessiva<br />

nella sezione, nel modulo o nella classe in cui viene assegnato; che svolga comp<strong>it</strong>i di collaborazione con le<br />

famiglie e le strutture san<strong>it</strong>arie del terr<strong>it</strong>orio.<br />

La quantificazione orario del rapporto fra l’insegnante e l’alunno viene stabil<strong>it</strong>a in base al Piano<br />

dell’Offerta Formativa (POF), in cui vengono considerati i bisogni dei singoli soggetti correlati alle diverse<br />

grav<strong>it</strong>à dei defic<strong>it</strong>.<br />

La sua presenza rappresenta una risorsa qualificata che garantisce il necessario supporto tecnico–<br />

specialistico all’intervento individualizzato e, nel contempo, offre all’intera classe, o modulo, una maggiore<br />

gamma di opportun<strong>it</strong>à. A tal fine possono essere ipotizzate delle variazioni nell’aggregazione degli amb<strong>it</strong>i<br />

con l’affidamento di un’area disciplinare proprio all’insegnante di sostegno.<br />

c) L’assistente educatore<br />

L’assistente educatore è una figura professionalmente preparata che svolge, in collaborazione con il<br />

personale docente, la propria attiv<strong>it</strong>à educativa e di assistenza agli alunni con bisogni educativi speciali e<br />

partecipa con piena t<strong>it</strong>olar<strong>it</strong>à alle attiv<strong>it</strong>à programmate per la realizzazione del <strong>Progetto</strong> di recupero e/o di<br />

sviluppo delle abil<strong>it</strong>à presenti.<br />

Collabora con la famiglia, con gli operatori socio-san<strong>it</strong>ari, con il team docente e collabora alla stesura<br />

del profilo valutativo.<br />

d) L’assistente alla comunicazione<br />

Nei casi di defic<strong>it</strong> sensoriale, ovvero sord<strong>it</strong>à e cec<strong>it</strong>à, è una figura specializzata ad assumere il ruolo di<br />

tram<strong>it</strong>e efficace all’interno della comunicazione che si instaura tra il docente e l’alunno.<br />

LE PROCEDURE<br />

Il complesso di norme che si occupano di handicap nella scuola, ovvero:<br />

la Legge 517 del 1977<br />

la circolare ministeriale n. 258 del 1983<br />

la circolare ministeriale n. 250 del 1985<br />

la Legge 104/’92 e il D.M. del 9.07.1992;<br />

Legge n. 17/1999 e il D.P.C.M. n. 185/<strong>2006</strong>;<br />

l’“Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai comp<strong>it</strong>i delle UU.SS.LL. in materia di alunni portatori di<br />

handicap”, di cui al d.p.r.: 24 febbraio 1994;<br />

59


la Delibera della Giunta Provinciale del 27 gennaio 1995<br />

Accordi di programma<br />

identificano alcuni momenti significativi dell’<strong>it</strong>er finalizzato a una piena integrazione.<br />

a) L’individuazione dell’alunno come persona con bisogni educativi speciali<br />

Nel momento in cui il team docente r<strong>it</strong>enga che uno dei propri alunni potrebbe necess<strong>it</strong>are, a segu<strong>it</strong>o<br />

dell’emergere di difficoltà di apprendimento o della sfera emotivo – relazionale non superabili attraverso i<br />

più adeguati accorgimenti didattici, di una valutazione clinica è fondamentale che, data la delicatezza e la<br />

riservatezza della s<strong>it</strong>uazione, la comunicazione venga resa ufficiale alla famiglia solo previa condivisione con<br />

il Dirigente scolastico da parte degli insegnanti di classe.<br />

Evidenziate le difficoltà emerse nell’alunno alla famiglia, resta a quest’ultima la facoltà di decidere se<br />

far riferimento all’Azienda San<strong>it</strong>aria.<br />

Per i casi di nuova individuazione è opportuno che la richiesta pervenga ai servizi specialistici, ove<br />

possibile, entro la fine del mese di febbraio dell’anno scolastico in corso.<br />

Qualora il minore con bisogni educativi speciali sia segu<strong>it</strong>o da specialista privato, deve essere<br />

presentata attestazione della patologia, comunque convalidata dallo specialista dell’A.P.S.S.<br />

A questo fine la famiglia richiede allo specialista privato la redazione della Diagnosi Funzionale (vedi) e<br />

una dichiarazione in ordine all’assunzione da parte del medesimo dell’impegno a ottemperare ai successivi<br />

adempimenti di legge in materia, vale a dire in particolare l’impegno a partecipare ai lavori dell’Un<strong>it</strong>à<br />

multidisciplinare di cui all’art. 3 del D.P.R. 24.2.’94. Gli oneri relativi alla consulenza prestata dallo<br />

specialista privato restano a carico della famiglia.<br />

Si definisce persona con bisogni educativi speciali “colui che presenta una minorazione fisica, psichica o<br />

sensoriale che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da<br />

determinare emarginazione o svantaggio sociale”.<br />

b) La definizione della “Diagnosi Funzionale”<br />

Gli operatori dell’A.P.S.S. o lo specialista privato, al momento dell’iscrizione nelle classi prime, primarie<br />

e medie, provvedono per ogni alunno a redigere la diagnosi funzionale, documento che descrive<br />

anal<strong>it</strong>icamente la compromissione funzionale dello stato psicofisico dell’alunno, le difficoltà di<br />

apprendimento conseguenti all’handicap e le capac<strong>it</strong>à / abil<strong>it</strong>à possedute dall’alunno. Negli anni successivi,<br />

tale documento deve essere aggiornato nelle parti che richiedono modifiche rilevanti.<br />

Sulla base di tale certificazione viene assegnato dalla Sovrintendenza Scolastica l’insegnante<br />

specializzato sul sostegno.<br />

La diagnosi funzionale è consegnata dagli operatori san<strong>it</strong>ari alla famiglia (che si incarica di presentarla<br />

al Dirigente scolastico per i provvedimenti necessari) entro il mese di febbraio per gli alunni di nuovo<br />

inserimento e entro il mese di maggio per gli alunni già inser<strong>it</strong>i.<br />

c) La cost<strong>it</strong>uzione del Gruppo di studio e lavoro per l’handicap a livello d’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong><br />

Presso l’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o annualmente il gruppo di studio e di lavoro composto dal dirigente<br />

scolastico e dal coordinatore del gruppo H, l’insegnante con incarico di funzione strumentale al progetto<br />

d’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong>, dai docenti specializzati sul sostegno, dagli assistenti educatori; in caso di specifici problemi può<br />

essere richiesta la consulenza e la collaborazione degli operatori dei servizi e dei gen<strong>it</strong>ori interessati.<br />

Il gruppo:<br />

collabora alla definizione del progetto d’ist<strong>it</strong>uto per la parte relativa all’integrazione scolastica;<br />

formula una proposta complessiva per la collocazione delle risorse;<br />

verifica in <strong>it</strong>inere le iniziative di sostegno programmate dalla scuola;<br />

<br />

<br />

60<br />

elabora specifici progetti;<br />

verifica al termine dell’anno scolastico gli interventi, elabora il piano per l’anno scolastico successivo,<br />

formula una proposta di organico.<br />

Si riunisce periodicamente.<br />

d) La cost<strong>it</strong>uzione del Gruppo di Lavoro per l’handicap (il GLH operativo) per ogni alunno<br />

Per ogni alunno in s<strong>it</strong>uazione di difficoltà, all’inizio dell’anno scolastico viene cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a un’équipe di<br />

lavoro, composta dal Dirigente, da alcuni insegnanti di classe, dall’insegnante di sostegno, dall’assistente<br />

educatore, dagli operatori della USL che si occupano del caso (l’Un<strong>it</strong>à multidisciplinare di cui all’art. 3 D.P.R.<br />

24.2.’94), dai gen<strong>it</strong>ori o dai facenti funzione e da qualunque altra figura significativa che operi nei confronti<br />

dell’alunno.<br />

Il gruppo:<br />

elabora il Profilo Dinamico Funzionale (vedi)<br />

predispone il Piano Educativo Personalizzato o almeno individua e coordina le “linee generali” del PEP;<br />

verifica in <strong>it</strong>inere i risultati e, se necessario, modifica il PEP e/o il PDF<br />

Il Dirigente scolastico:<br />

nomina e presiede il gruppo di lavoro;


individua il coordinatore (di norma l’insegnante specializzato sul sostegno) che ha il comp<strong>it</strong>o di redigere<br />

il verbale delle riunioni, predisporre e tenere aggiornata la documentazione.<br />

In caso di assenza o impedimento, il Dirigente scolastico è sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dal coordinatore del gruppo.<br />

Il GLH operativo si riunisce almeno due volte l’anno. Le riunioni vanno verbalizzate.<br />

e) La predisposizione del “Profilo Dinamico Funzionale”:<br />

Redatto dal GLH operativo, è un documento che, in base alla Diagnosi Funzionale, alle informazioni<br />

raccolte e ad un’attenta osservazione sistematica, indica “le caratteristiche fisiche, psichiche e sociali e<br />

affettive dell’alunno e pone in rilievo sia le difficoltà di apprendimento conseguenti alla s<strong>it</strong>uazione di<br />

handicap e le possibil<strong>it</strong>à di recupero, sia le caratteristiche possedute che devono essere sostenute,<br />

sollec<strong>it</strong>ate, progressivamente rafforzate e sviluppate nel rispetto delle scelte culturali della persona<br />

handicappata”.<br />

È elaborato una prima volta in segu<strong>it</strong>o alla prima redazione della Diagnosi Funzionale; in linea di<br />

massima in I primaria e in I media. Viene aggiornato, invece, in II, IV e V primaria e in II e III media, entro<br />

il mese di dicembre di ogni anno, compatibilmente però con le date nelle quali si effettuano gli incontri con i<br />

servizi san<strong>it</strong>ari.<br />

Nota: Affinché sia un documento valido, deve essere redatto tenendo in considerazione le indicazioni<br />

degli operatori della USL.<br />

f) La formulazione del “Piano Educativo Personalizzato”<br />

Partendo dagli elementi base offerti dal PDF, il GLH operativo elabora il Piano educativo personalizzato,<br />

ovvero l’insieme degli interventi educativi e didattici pensati e articolati in funzione della cresc<strong>it</strong>a armonica<br />

complessiva dell’alunno.<br />

Nel PEP sono defin<strong>it</strong>i gli obiettivi, i metodi, le strategie, gli interventi che, tenendo in considerazione le<br />

potenzial<strong>it</strong>à dell’alunno con bisogni educativi speciali, vanno calibrati in base al Profilo Dinamico Funzionale.<br />

Il PEP recepisce, integrandoli, gli eventuali indicazioni di recupero effettuati sull’alunno dagli operatori<br />

san<strong>it</strong>ari nonché gli interventi che la famiglia è chiamata ad adottare, ciò al fine di rendere l’azione educativa<br />

un progetto cooprogettato e corresponsabile tra le varie parti in gioco.<br />

Questo documento è efficace strumento di programmazione che rende concreto e realmente<br />

perseguibile il dir<strong>it</strong>to all’educazione e all’istruzione degli alunni diversamente abili.<br />

g) La valutazione degli interventi realizzati<br />

La valutazione scolastica degli alunni in difficoltà deve essere relativa agli interventi educativi e didattici<br />

svolti sulla base del PEP, e rifer<strong>it</strong>a ai progressi evidenziati in rapporto alle potenzial<strong>it</strong>à e ai livelli di<br />

apprendimento iniziali.<br />

La procedure che riguardano la valutazione sono un momento fondamentale nell’amb<strong>it</strong>o delle attiv<strong>it</strong>à<br />

didattiche che hanno il carattere di sistematic<strong>it</strong>à e di intenzional<strong>it</strong>à.<br />

Essa consente di effettuare un bilancio complessivo, non parziale, dell’attiv<strong>it</strong>à scolastica (scelte<br />

didattiche e metodologiche inser<strong>it</strong>e nella programmazione), e degli apprendimenti da essi favor<strong>it</strong>i negli<br />

studenti (obiettivi raggiunti e abil<strong>it</strong>à di utilizzare le competenze acquis<strong>it</strong>e in differenti contesti), o in una<br />

fase specifica dell’anno scolastico o nell’intero percorso oppure in una particolare disciplina.<br />

Le prove d’esame sono predisposte in corrispondenza degli insegnamenti impart<strong>it</strong>i e devono essere<br />

idonee a valutare il progresso dell’allievo in rapporto alle sue potenzial<strong>it</strong>à e ai livelli di apprendimento<br />

iniziali.<br />

h) Il “Quaderno Personale”<br />

Per rendere più funzionale la raccolta di tutta la documentazione relativa al processo di integrazione, è<br />

previsto un “quaderno personale” da predisporre per ciascun alunno con bisogni educativi speciali.<br />

Il “quaderno”, con gli aggiornamenti annuali, documenta tutto il percorso del bambino, dal suo<br />

ingresso a scuola fino alla III media.<br />

Il quaderno, che deve restare riservato, documenta e raccoglie:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

la certificazione<br />

la diagnosi funzionale;<br />

il profilo dinamico funzionale e i suoi aggiornamenti;<br />

il PEP con le relative verifiche e le conseguenti integrazioni o variazioni;<br />

i verbali delle riunioni del gruppo di lavoro;<br />

i verbali di eventuali incontri con gli operatori socio san<strong>it</strong>ari<br />

i verbali degli incontri con la famiglia (qualora essi siano considerati di particolare rilevanza).<br />

documentazione (elaborati scr<strong>it</strong>ti, fotografie, resoconti di particolari attiv<strong>it</strong>à,…)<br />

tutto ciò si r<strong>it</strong>enga possa essere utile alla definizione del caso e ai relativi interventi educativi e didattici.<br />

61


4. PROGETTO INTERCULTURA PER L'ANNO SCOLASTICO <strong>2006</strong>/2007<br />

La Commissione per l'accoglienza degli alunni stranieri e le iniziative interculturali è comosta da un<br />

rappresentante delle varie Scuole dell’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> Comprensivo e si assume diversi comp<strong>it</strong>i.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Negli scorsi anni per facil<strong>it</strong>are l’integrazione ha realizzato:<br />

un’aula all’interno della scuola media riservata alle attiv<strong>it</strong>à interculturali (lezioni specifiche, corsi di<br />

lingue);<br />

l'allestimento di uno scaffale interculturale, comprendente testi per insegnanti (di didattica<br />

dell'<strong>it</strong>aliano come L2, di approfondimento di temi interculturali, ecc.), dizionari, libri per ragazzi in<br />

edizione bi- e monolingue;<br />

l'acquisto di materiale didattico (maschere, cartelloni) per l'insegnamento dell'<strong>it</strong>aliano a stranieri;<br />

la stesura di un protocollo d'accoglienza che prevede le procedure da seguire quando arriva un<br />

alunno straniero;<br />

l'esposizione, nell'atrio della scuola media, di un mappamondo che rende visibili gli alunni stranieri<br />

presenti nella scuola e la loro provenienza.<br />

Nell’anno scolastico in corso intende farsi carico dei seguenti impegni:<br />

attivare la procedura del protocollo d’accoglienza nell’eventual<strong>it</strong>à di inserimetno di nuovi alunni<br />

provenienti dall’estero in corso d’anno;<br />

contattare il Dirigente per segnalare la necess<strong>it</strong>à di un mediatore linguistico per facil<strong>it</strong>are il primo<br />

periodo di scuola per questi bambini;<br />

organizzare, su richiesta degli insegnanti delle varie scuole, interventi di mediatori culturali nelle classi<br />

su temi concernenti l’incontro tra culture (alfabeto- numeri – religione – cibo - ecc.):<br />

aggiornare l’elenco dei testi e materiali presenti nella scuola nell’aula riservata alle attiv<strong>it</strong>à interculturali.<br />

In collaborazione col Comune di Villa Lagarina. la commissione organizza da alcuni anni un corso di<br />

<strong>it</strong>aliano per donne straniere, articolato su due livelli: un primo livello per promuovere la comunicazione<br />

di base, un secondo per perfezionare le competenze grammaticali e potenziare il lessico. È uno spazio di<br />

incontro e di apprendimento aperto all’interno dell’ist<strong>it</strong>uto alle madri e alle sorelle degli alunni stranieri, per<br />

soddisfare i loro bisogni di integrazione linguistica, per facil<strong>it</strong>arle nel loro desiderio di seguire il percorso<br />

scolastico del figlio e per creare un ponte fra scuola e famiglia.<br />

Per l’anno in corso e per il successivo è prevista la partecipazione dell’ist<strong>it</strong>uto ad un progetto in<br />

rete con altre scuole di Rovereto (IC Rovereto Est, IC Rovereto Sud, IC Volano – Rovereto Nord) che<br />

intende sviluppare il riconoscimento e l’interazione tra le molteplici ident<strong>it</strong>à culturali presenti nella scuola, e<br />

sviluppare atteggiamenti che favoriscano una più piena interazione tra c<strong>it</strong>tadini all’interno di una realtà<br />

multiculturale. A partire dall’esperienza della scuola, si creeranno quindi occasioni di incontro e di scambio<br />

per gli alunni (di origine <strong>it</strong>aliana e non) e per le loro famiglie.<br />

Attualmente gli alunni stranieri frequentanti l’ist<strong>it</strong>uto sono 37, così distribu<strong>it</strong>i:<br />

N. o alunni Provenienza N. o Sede<br />

5 Albania 1 Sc. Prim. Nogaredo<br />

1 Bosnia-Erzegovina 0 Sc. Prim. Nomi<br />

1 Croazia 8 Sc. Prim. Pomarolo<br />

1 Feder. Russa 14 Sc. Prim. Villa Lagarina<br />

4 India 10 Scuola Media<br />

7 Marocco<br />

3 Moldavia<br />

3 Polonia<br />

1 Romania<br />

4 Serbia e Montenegro<br />

1 Tunisia<br />

2 Ucraina<br />

33 Totale<br />

62


L'AREA DEI PROGETTI<br />

63


L'EDUCAZIONE ALLA SALUTE<br />

“La scuola, in tutte le sue componenti, è chiamata ad operare per prevenire e per combattere, per la<br />

sua parte e con le sue specifiche risorse, il disagio, la demotivazione, la dispersione, la devianza e per<br />

consentire ai giovani livelli il più possibile elevati di benessere psicofisico, di consapevolezza cr<strong>it</strong>ica, di<br />

motivazione ad apprendere, a partecipare, a spendersi per una v<strong>it</strong>a sempre più sana e ricca di valori<br />

personali e sociali” (Ministero della Pubblica Istruzione).<br />

Queste poche righe sintetizzano in modo esemplare la funzione della scuola nel campo dell’educazione<br />

alla salute, una scuola che rivolge la propria attenzione prima ai bambini e ai ragazzi e poi ai programmi;<br />

questo perché è consapevole che non può esserci apprendimento se non attraverso un sapere che risulti<br />

significativo, ossia strumento di comprensione della v<strong>it</strong>a, della realtà, del mondo.<br />

Fondamentale, a tal fine, è anche la realizzazione di una clima sociale pos<strong>it</strong>ivo nella v<strong>it</strong>a quotidiana<br />

della scuola, organizzando forme di lavoro di gruppo e di aiuto reciproco e favorendo l’iniziativa,<br />

l’autodecisione, la responsabil<strong>it</strong>à personale dei bambini e dei ragazzi.<br />

Il nostro <strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> contribuisce a realizzare questi obiettivi anche attraverso il “Piano di educazione alla<br />

salute” articolato in “<strong>Progetto</strong> ragazzi 2000” e “<strong>Progetto</strong> gen<strong>it</strong>ori”.<br />

1. LA SCUOLA PRIMARIA E LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO:<br />

UNA STORIA DI PROGETTI COMUNI<br />

Ancora a partire dall’anno scolastico 1991/92 i docenti e i gen<strong>it</strong>ori della scuola elementare e della<br />

scuola media hanno iniziato un percorso comune nel campo dell’educazione alla salute.<br />

Nel “<strong>Progetto</strong> ragazzi” sono stati:<br />

proposte ed attuate iniziative di educazione san<strong>it</strong>aria (educazione alimentare, igiene del cavo orale,<br />

educazione affettiva e sessuale, prevenzione delle tossicodipendenze, dell’alcolismo e del tabagismo,<br />

primo soccorso);<br />

progettati interventi educativi diffusi con l’obiettivo di realizzare un clima scolastico pos<strong>it</strong>ivo, di favorire<br />

l’iniziativa e la responsabil<strong>it</strong>à dei bambini e dei ragazzi, di creare occasioni di collaborazione, di lavoro<br />

cooperativo, di vicendevole aiuto e sostegno;<br />

<br />

progettati interventi formativi specifici nel campo dell’attiv<strong>it</strong>à motoria (Giornate sportive, giochi<br />

cooperativi), dell’educazione teatrale, della lettura e della produzione scr<strong>it</strong>ta (“Mostra del libro” che per<br />

alcuni anni ha coinvolto le classi di entrambe le scuole nella lettura e recensione di libri per ragazzi,<br />

negli incontri con autori, nel concorso di scr<strong>it</strong>tura).<br />

Nel “<strong>Progetto</strong> gen<strong>it</strong>ori” sono stati organizzati incontri serali con psicologi ed esperti nel campo<br />

educativo; nel corso degli anni è andato cost<strong>it</strong>uendosi un gruppo di gen<strong>it</strong>ori che si sono resi disponibili a<br />

raccogliere i bisogni diffusi, a collaborare attivamente alla realizzazione dei progetti individuando temi e<br />

relatori.<br />

64<br />

QUESTI I TEMI OGGETTO DI RIFLESSIONE:<br />

1993 Gen<strong>it</strong>ori e figli preadolescenti: quale rapporto?<br />

Famiglia e scuola possono aiutare i ragazzi a conquistare la propria ident<strong>it</strong>à, la matur<strong>it</strong>à e l’equilibrio<br />

personale.<br />

1994 Come aiutare i figli a crescere autonomi e responsabili<br />

Il dialogo tra gen<strong>it</strong>ori e figli, la gestione costruttiva delle difficoltà e dei contrasti della v<strong>it</strong>a<br />

quotidiana.<br />

1995 L’importanza del dialogo in famiglia<br />

Come trasmettere valori educativi e prevenire s<strong>it</strong>uazioni di malessere.<br />

Gen<strong>it</strong>ori, ragazzi, scuola.<br />

Gen<strong>it</strong>ori anni ‘90: riflessioni sul ruolo, i comp<strong>it</strong>i e le competenze dei gen<strong>it</strong>ori.<br />

1996 Libro e televisione. Un rapporto difficile?<br />

La lettura non è un dovere scolastico, ma un’attiv<strong>it</strong>à libera e capace di porre i ragazzi in pos<strong>it</strong>iva<br />

relazione con se stessi e con gli altri.<br />

1997 Gen<strong>it</strong>ori efficaci (metodo Gordon)<br />

Come sviluppare e migliorare la sensibil<strong>it</strong>à e le competenze necessarie per superare le numerose e<br />

complesse difficoltà della v<strong>it</strong>a di famiglia.


1998 L’importanza del dialogo nel rapporto scolastico<br />

Mamma, papà, ho un problema: come accorgersi in tempo? – Educare all’affettiv<strong>it</strong>à per poter vivere<br />

una sessual<strong>it</strong>à piena e gioiosa – Dinamiche affettive e relazionali nella famiglia.<br />

1999 L’età ingrata<br />

Proiezione di film che trattano i problemi relativi al rapporto gen<strong>it</strong>ori e figli e alla divers<strong>it</strong>à.<br />

2000 Nel volo della v<strong>it</strong>a<br />

Comunicazione ed intuizione dei bisogni nella global<strong>it</strong>à dei linguaggi – Sessual<strong>it</strong>à e educazione<br />

sessuale tra infanzia e preadolescenza – Che cos’è l’autostima e come promuoverla.<br />

2001 Nel volo della v<strong>it</strong>a<br />

Mangiare è bello… mangiare giusto è meglio – Gen<strong>it</strong>ori autorevoli: una conquista personale –<br />

Educare alla sessual<strong>it</strong>à: paura e desiderio di ben essere – Rapporti ad alta tensione.<br />

2002 Nel volo della v<strong>it</strong>a<br />

I problemi della colonna vertebrale nell’età evolutiva – La comunicazione non violenta. Linguaggio<br />

Giraffa – Piccolo viaggio cinematografico tra le scuole del mondo: storie di maestri e di scolari – I<br />

gen<strong>it</strong>ori nel cammino scolastico dei figli.<br />

2003 Nel volo della v<strong>it</strong>a<br />

Anch’io per un mondo migliore – Costruttori di speranza – I dir<strong>it</strong>ti dei nostri bambini…, i dir<strong>it</strong>ti di<br />

tutti i bambini – I problemi della colonna vertebrale nell’età evolutiva.<br />

2004 Nel volo della v<strong>it</strong>a<br />

Altrinoi, scuola e comun<strong>it</strong>à – Gestire il tempo con i figli.<br />

2005 Nel volo della v<strong>it</strong>a<br />

Tutti al cinema – La comunicazione educativa – L’uso consapevole e sicuro di internet<br />

<strong>2006</strong> Nel volo della v<strong>it</strong>a<br />

Tutti al cinema – Imparo ad imparare – Il bullismo – Polveri sottili – Orientamento – Primo soccorso<br />

– Tu e i farmaci – Prevenzione delle dipendenze – Giovane consumatore responsabile – Altri noi –<br />

Alimentazione – Alcol e fumo – Stili di v<strong>it</strong>a e cuore – Le vie telematiche regole di viaggio<br />

2. UN IMPEGNO CHE CONTINUA<br />

I progetti nel campo dell’educazione alla salute, forti dell’esperienza degli anni scorsi e delle<br />

opportun<strong>it</strong>à nuove legate alla natura e ai caratteri dell’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> comprensivo, cost<strong>it</strong>uiscono una costante e<br />

un impegno anche per il futuro.<br />

Il Piano delle iniziative di educazione alla salute viene elaborato all’inizio di ogni anno scolastico ed<br />

accoglie le attiv<strong>it</strong>à e le iniziative previste per promuovere lo “star bene” a scuola.<br />

Elementi di fondo del “<strong>Progetto</strong> ragazzi” sono:<br />

la cura della qual<strong>it</strong>à delle relazioni umane nella v<strong>it</strong>a delle classi;<br />

la promozione di iniziative e attiv<strong>it</strong>à che favoriscano il “protagonismo” e la responsabil<strong>it</strong>à degli alunni;<br />

<br />

<br />

l’attenzione alle s<strong>it</strong>uazioni di malessere e disagio;<br />

la progettazione di s<strong>it</strong>uazioni formative finalizzate a creare occasioni di collaborazione, di lavoro<br />

cooperativo, di vicendevole aiuto e sostegno.<br />

Il Piano di educazione alla salute prevede, inoltre, un “<strong>Progetto</strong> Gen<strong>it</strong>ori”, per sviluppare nei gen<strong>it</strong>ori<br />

sensibil<strong>it</strong>à, attenzioni e competenze finalizzate a migliorare i rapporti familiari e la collaborazione tra scuola<br />

e famiglia.<br />

A cavallo dei due progetti esiste dall’anno scolastico 1998/99 uno sportello di consulenza psicologica<br />

denominato “Spazio ascolto” rivolto ai gen<strong>it</strong>ori, ai docenti e alle ragazze/ai ragazzi della Scuola Media.<br />

I gen<strong>it</strong>ori e i docenti, previo appuntamento, possono accedere liberamente al servizio mentre per gli<br />

alunni della scuola è stata individuata una modal<strong>it</strong>à particolare finalizzata a salvaguardare, nel contempo, la<br />

riservatezza delle richieste, l’autonomia dei ragazzi, la responsabil<strong>it</strong>à educativa delle famiglie.<br />

Queste le regole:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

il servizio viene attivato per tutti gli alunni della scuola media;<br />

preventivamente viene inviata una nota a tutte le famiglie con la quale si spiega il senso dell’iniziativa e<br />

si chiede di manifestare il loro eventuale disaccordo nel caso in cui i figli chiedessero di accedere al<br />

servizio;<br />

effettuata questa comunicazione e in assenza di dichiarazione contraria da parte delle famiglie, i<br />

ragazzi, previo appuntamento, possono, in orario scolastico, accedere liberamente al servizio;<br />

la psicologa è tenuta alla riservatezza, fatto salvo il dovere di segnalare alle famiglie o al Servizio<br />

sociale s<strong>it</strong>uazioni di particolare grav<strong>it</strong>à; in questo caso, in linea di massima, ne dà preliminare<br />

comunicazione anche al ragazzo interessato.<br />

65


PIANO DELLE ATTIVITA’ DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE ANNO SCOLASTICO <strong>2006</strong>/07<br />

<strong>Progetto</strong> Destinatari Esperto Sede Incontri A carico di<br />

Spazio ascolto<br />

Gen<strong>it</strong>ori e insegnanti delle<br />

scuole dell’infanzia<br />

elementari/ medie.<br />

Alunne/i della scuola media<br />

Psicologa<br />

d.ssa Paoli Emanuela<br />

Scuola media Comuni<br />

Tutti al cinema<br />

2 film<br />

Altri noi<br />

Imparo ad Imparare:<br />

metodo di studio e<br />

tempo libero o tempo<br />

organizzato<br />

Alcol e fumo<br />

Prevenzione delle<br />

dipendenze<br />

Alimentazione<br />

“Giovane<br />

consumatore<br />

responsabile”<br />

Gen<strong>it</strong>ori, insegnanti, Alunne/i<br />

scuola media<br />

Gen<strong>it</strong>ori, insegnanti<br />

Gen<strong>it</strong>ori, insegnanti - alunne/i<br />

classi V Primarie<br />

Insegnanti di quinta<br />

elementare<br />

Dottor<br />

Pellegrini Luigi<br />

Prof. Rosario Mazzeo<br />

Da individuare 2 serate <strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong><br />

Scuola Primaria di<br />

Pomarolo<br />

Scuole Primarie e<br />

Scuola Media<br />

3 serate x 2 ore APSS<br />

Interventi nelle classi<br />

V (2 ore)<br />

Conferenze per<br />

gen<strong>it</strong>ori e insegnanti<br />

<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong><br />

Dottor Pellegrini Luigi Azienda San<strong>it</strong>aria 2 pomeriggi APSS<br />

Alunne/i di III Media Alcolisti Anonimi/Altri Scuola Media 2 o più ore in classe Alcolisti Anonimi/Altri<br />

Insegnanti di scuola<br />

elementare<br />

Insegnanti e<br />

Alunne/i di seconda media<br />

Nutrizionista Azienda San<strong>it</strong>aria In via di definizione APSS<br />

Esperto di pubblic<strong>it</strong>à Scuola Media 8 ore APSS<br />

Primo soccorso Alunne/i di prima media 118 Scuola Media 2 ore APSS<br />

Tu e i farmaci Alunne/i di seconda media Farmacia di Villa Lagarina Scuola Media 2 ore APSS<br />

Tu e i farmaci Alunni s.e. Pomarolo Farmacie Comunali S.p.a. Scuola P. Pomarolo Comune di Pomarolo<br />

Educazione affettiva<br />

e sessuale<br />

Alunne/i di quinta<br />

elementare, gen<strong>it</strong>ori e<br />

insegnanti<br />

Psicologa<br />

d.ssa Paoli Emanuela<br />

Scuole Primarie<br />

4 ore in classe<br />

Conferenza per<br />

gen<strong>it</strong>ori delle classi<br />

coinvolte<br />

Comuni<br />

67


Educazione affettiva<br />

e sessuale<br />

Le vie telematiche<br />

Regole di viaggio<br />

Alunne/i di terza media,<br />

gen<strong>it</strong>ori e insegnanti<br />

Psicologa<br />

d.ssa Paoli Emanuela<br />

Scuola Media<br />

gen<strong>it</strong>ori e insegnanti d.ssa Anna Maria Maggio Scuola Media<br />

8 ore in classe<br />

Conferenza per<br />

gen<strong>it</strong>ori delle classi<br />

coinvolte<br />

Conferenza<br />

APSS<br />

Polizia Postale<br />

e delle<br />

Telecomunicazioni<br />

Il Bullismo Gen<strong>it</strong>ori prof. Marilina La Montagna Scuola media Conferenza <strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong><br />

Stili di v<strong>it</strong>a e Cuore<br />

Polveri sottili –<br />

pericolo invisibile<br />

Gen<strong>it</strong>ori, insegnanti<br />

Gen<strong>it</strong>ori, insegnanti<br />

A cura dell’ALMC<br />

(Ass. Lotta Malattie<br />

Cardiovascolasr)<br />

Dr Giancarlo Anderle APPA,<br />

dr Dino Sella<br />

Da individuare<br />

Conferenza<br />

Comune di Villa<br />

Lagarina<br />

Da individuare Conferenza Comuni<br />

Orientamento Gen<strong>it</strong>ori dott. Stefania Trentin Scuola Media Conferenza <strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong><br />

Orientamento Alunne/i delle classi II e III dr.a Cristina Simonetti Scuola Media Vari moduli <strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong><br />

68


UNA SCUOLA CHE COLLOCA NEL MONDO:<br />

IL TERRITORIO COME RISORSA FORMATIVA<br />

Richiamando un concetto presente nei programmi della scuola media potremmo dire che la scuola di<br />

base aiuta i ragazzi e le ragazze "ad acquisire progressivamente un’immagine sempre più chiara ed<br />

approfond<strong>it</strong>a della realtà sociale, a riconoscere le attiv<strong>it</strong>à con cui l’uomo provvede alla propria sopravvivenza<br />

e trasforma le proprie condizioni di v<strong>it</strong>a, a comprendere il rapporto che intercorre fra le vicende storiche ed<br />

economiche, le strutture, le aggregazioni sociali e la v<strong>it</strong>a e le decisioni del singolo”.<br />

In questa prospettiva diventano di fondamentale importanza i legami con il terr<strong>it</strong>orio in relazione ai quali<br />

la scuola sottolinea:<br />

la propria responsabil<strong>it</strong>à nel favorire un rapporto di collaborazione con le famiglie e la più vasta comun<strong>it</strong>à<br />

sociale;<br />

la valorizzazione delle risorse formative ;<br />

l’incidenza sempre maggiore sui processi educativi della cultura extrascolastica.<br />

1. SCUOLA E EXTRASCUOLA<br />

La scuola fa parte di un “sistema formativo policentrico” in cui sono presenti molteplici agenzie<br />

educative: la scuola, le famiglie, i mass-media, i servizi culturali, ricreativi e sportivi, le associazioni.<br />

Ma poiché il rapporto con il terr<strong>it</strong>orio non può risolversi in un semplice rapporto di vicinanza, spetta alla<br />

scuola ricomporre in un insieme tutti gli aspetti o gli elementi educativi che offre e programmarli in ordine<br />

agli obiettivi di sviluppo e di formazione dei bambini e dei ragazzi.<br />

In questa direzione la scuola può dare il proprio contributo per la costruzione di un “sistema formativo”<br />

non solo allargato ma integrato con l’extrascuola, trasformandosi da luogo separato a luogo strettamente<br />

correlato con il terr<strong>it</strong>orio.<br />

2. IL TERRITORIO COME RISORSA FORMATIVA E LA SCUOLA COME CENTRO DI CULTURA<br />

Uscire nell’ambiente per utilizzare le molteplici opportun<strong>it</strong>à culturali significa offrire agli alunni occasioni<br />

per arricchire, ampliare, approfondire conoscenze, saperi, linguaggi.<br />

E ancora, se il rapporto della Scuola con il terr<strong>it</strong>orio non è di semplice aggregazione, ma è un rapporto di<br />

integrazione e quindi di scambio, la scuola non può lim<strong>it</strong>arsi a uscire nell’ambiente, ma dovrà a sua volta<br />

trasformarsi in un luogo di ricerca aperto verso l’esterno per socializzare la cultura prodotta al proprio interno<br />

(spettacoli – concerti – video – mostre – giornalini – libri...).<br />

3. IL TERRITORIO DELLA DESTRA ADIGE<br />

Il terr<strong>it</strong>orio della Destra Adige offre numerose risorse che possono agevolare l’azione formativa della<br />

scuola.<br />

Ricordiamo le principali:<br />

Comun Comunale, (pubblicazione periodica);<br />

Biblioteche comunali (Villa Lagarina e Nomi);<br />

Scuola Musicale di Villa Lagarina;<br />

Banda Musicale di Pomarolo;<br />

S<strong>it</strong>i preistorici di Nomi, Isera e Servis;<br />

Villa Romana di Isera;<br />

Arch<strong>it</strong>ettura romanica e medievale (le mura e i castelli di Nomi, Noarna, Pomarolo, Isera; la pieve di San<br />

Martino in Trasiel e di Sant’Antonio di Pomarolo);<br />

Arch<strong>it</strong>ettura barocca religiosa (Chiesa di Villa Lagarina, Brancolino, Chiusole) e civile (Palazzi nobiliari);<br />

Museo Diocesano di Arte Sacra;<br />

Associazioni sportive;<br />

Associazioni culturali;<br />

69


Rete dei teatri parrocchiali e delle sale polivalenti.<br />

A queste si aggiungono le strutture produttive ed economiche (industrie, aziende agricole di<br />

trasformazione, cooperative di consumo e di cred<strong>it</strong>o che continuano la tradizione cooperativistica trentina).<br />

Infine i Comuni, sempre disponibili a sostenere le proposte della scuole, ad aprire gli uffici alla vis<strong>it</strong>a dei<br />

ragazzi, a collaborare alla realizzazione delle attiv<strong>it</strong>à.<br />

4. IL TERRITORIO DEL COMPRENSORIO DELLA VALLAGARINA<br />

Alla ricchezza del terr<strong>it</strong>orio della Destra Adige si aggiunge la ricchezza del terr<strong>it</strong>orio del Comprensorio<br />

della Vallagarina ed in particolare di Rovereto:<br />

la rete museale (MART, Museo civico, Museo storico della Guerra);<br />

le iniziative culturali (teatro per ragazzi, percorsi musicali);<br />

i percorsi di educazione ambientale (A.S.M. – Museo Civico – P.A.T.);<br />

la rete dei castelli (Sabbionara – Besenello).<br />

5. LA DESTRA ADIGE, IL C10 E OLTRE...<br />

La ricchezza del terr<strong>it</strong>orio non si esaurisce dentro i confini della Destra Adige e del C10; per questo la<br />

scuola elabora <strong>it</strong>inerari e percorsi che abbracciano un orizzonte più ampio, fino ad interessare il Mondo,<br />

innanzi tutto con lo studio della storia e della geografia e poi anche con qualche specifico <strong>it</strong>inerario che può<br />

interessare l’intero terr<strong>it</strong>orio nazionale o i paesi dell’Europa.<br />

6. USCITE FORMATIVE, VISITE GUIDATE E VIAGGI DI ISTRUZIONE: ALCUNE<br />

OPPORTUNITÀ PER LA CONOSCENZA DEL TERRITORIO<br />

La conoscenza del terr<strong>it</strong>orio e del rapporto tra gli uomini e l’ambiente, lo sviluppo delle capac<strong>it</strong>à<br />

descr<strong>it</strong>tive, la promozione dello spir<strong>it</strong>o cr<strong>it</strong>ico sono abil<strong>it</strong>à e competenze che la scuola persegue anche<br />

attraverso le usc<strong>it</strong>e formative, le vis<strong>it</strong>e guidate e i viaggi di istruzione.<br />

Peraltro sono esperienze significative, non solo in ordine allo sviluppo delle conoscenze e dei processi<br />

cogn<strong>it</strong>ivi ma anche in ordine alla qual<strong>it</strong>à delle relazioni interpersonali e alla capac<strong>it</strong>à di sapersi organizzare e<br />

orientare in s<strong>it</strong>uazioni diverse dall’amb<strong>it</strong>o scolastico.<br />

Tutte queste iniziative sono previste dal regolamento di ist<strong>it</strong>uto al quale si rinvia.<br />

In generale è opportuno che alle/gli alunne/i sia proposto un curricolo extrascolastico che<br />

abbia una sua logica costante e progressiva, partendo dall’esplorazione del terr<strong>it</strong>orio circostante<br />

le scuole, considerato in tutti i suoi aspetti, geografici, paesaggistici, artistici, storicoantropologici,<br />

sociali ed economici. Passando poi ad estendere il raggio dei movimenti verso mete<br />

sempre più distanti, fino alle dimensioni nazionale ed europea<br />

Le usc<strong>it</strong>e di più giorni sono da collocarsi in linea di massima una al termine del ciclo della<br />

scuola primaria ed una al termine del ciclo della scuola secondaria di secondo grado (media) e,<br />

comunque, non sono previste più di un’esperienza di soggiorno formativo per ciclo.<br />

Diversa considerazione va fatta per i soggiorni linguistici che l’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> intende proporre come<br />

consuetudine durante tutte le estati, fuori dal calendario dal curricolo scolastico obbligatorio,<br />

come opportun<strong>it</strong>à formativa di valore strategico, tenendo conto di definire proposte accessibili<br />

sootto il profilo economico.<br />

70


L'ATTIVITÀ MOTORIA E L'EDUCAZIONE MOTORIA E SPORTIVA<br />

NELLA SCUOLA DI BASE<br />

1. PREMESSA<br />

A partire dall’anno scolastico 1999-2000 i docenti della scuola elementare e della scuola media hanno<br />

iniziato un percorso comune nel campo dell’educazione motoria.<br />

Questa scelta, alla luce della normativa sull'ist<strong>it</strong>uzione di un nuovo percorso formativo per la scuola di<br />

base, risulta non solo orientata al futuro ma anche pedagogicamente motivata: l’esperienza conferma infatti<br />

che alcune difficoltà motorie dei ragazzi, la mancanza di autonomia nell'affrontare nuove e più complesse<br />

esperienze, lo scarso interesse a praticare attiv<strong>it</strong>à fisica sono quasi sempre dovute alla carenza di un<br />

intervento mirato durante i primi anni di scuola. Determinati apprendimenti motori, e quindi la strutturazione<br />

dei relativi schemi cogn<strong>it</strong>ivi di riferimento, trovano terreno fertile in una fascia d'età anteriore alla scuola<br />

media. Ignorare questo aspetto e quindi non intervenire con un progetto strutturato e mirato fin dai primi<br />

anni scolastici significa ignorare (oppure delegare a agenzie esterne al mondo della scuola - alle società<br />

sportive o altro) una parte non indifferente dello sviluppo del bambino e del ragazzo. E ignorare questo<br />

aspetto significa pure correre il rischio di causare una sorta di analfabetismo motorio che molto difficilmente<br />

si potrà recuperare successivamente. Essere analfabeti sul piano motorio significa non solo compromettere<br />

apprendimenti motori più complessi, ma anche pregiudicare defin<strong>it</strong>ivamente l'emergere di un corretto<br />

schema corporeo e quindi l'acquisizione di una precisa immagine di sé.<br />

Questo progetto vede i docenti di educazione fisica della scuola media collaborare con i docenti della<br />

scuola primaria nella programmazione didattica degli interventi e, per le sedi di Villa Lagarina e Pomarolo,<br />

anche nella conduzione dell’attiv<strong>it</strong>à didattica in palestra. In prospettiva l’orientamento è quello di allargare<br />

l’iniziativa anche ai plessi di Nomi e di Nogaredo.<br />

2. SCUOLE PRIMARIE<br />

Dall’anno scolastico 2002/03 l’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> ha ader<strong>it</strong>o alla sperimentazione prevista dall’intesa PAT – CONI per<br />

l’insegnamento dell’educazione motoria con l’utilizzazione degli esperti nelle classi I, II e III delle scuole<br />

primarie.<br />

Per le classi IV e V l’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> ha ader<strong>it</strong>o al progetto organizzato e finanziato dai Comuni consorziati<br />

denominato “SCUOLA E SPORT”.<br />

3. SCUOLA SECONDARIA DI I° - MEDIA<br />

L’educazione motoria e sportiva dovrebbe offrire agli alunni un ventaglio, il più ampio possibile, di esperienze<br />

motorie, anche agonistiche, per permettere loro non solo di arricchire il bagaglio tecnico-motorio personale,<br />

ma di acquisire la capac<strong>it</strong>à di mettersi in gioco, di usare le loro risorse migliori in modo corretto, di sapersi<br />

accettare sempre nella v<strong>it</strong>toria come nella sconf<strong>it</strong>ta.<br />

A questo scopo, la nostra scuola intende dare l’opportun<strong>it</strong>à alle ragazze e ai ragazzi di apprendere e<br />

praticare, anche in forma agonistica, alcune discipline sportive, attraverso le attiv<strong>it</strong>à di avviamento alla<br />

pratica sportiva indicate nel “<strong>Progetto</strong> di attiv<strong>it</strong>à sportiva scolastica 2005/06”.<br />

72


PROGETTO PER LE ATTIVITA’ COMPLEMENTARI DI EDUCAZIONE FISICA<br />

L’educazione motoria e sportiva dovrebbe offrire agli alunni un ventaglio, il più ampio possibile, di esperienze<br />

motorie, anche agonistiche, per permettere loro non solo di arricchire il bagaglio tecnico-motorio personale,<br />

ma di acquisire la capac<strong>it</strong>à di mettersi in gioco, di usare le loro risorse migliori in modo corretto, di sapersi<br />

accettare sempre nella v<strong>it</strong>toria come nella sconf<strong>it</strong>ta.<br />

A questo scopo, la nostra scuola intende dare l’opportun<strong>it</strong>à alle ragazze e ai ragazzi di apprendere e<br />

praticare, anche in forma agonistica, alcune discipline sportive, attraverso le seguenti attiv<strong>it</strong>à di avviamento<br />

alla pratica sportiva.<br />

PROPOSTE ATTIVITA’ SPORTIVA SCOLASTICA <strong>2006</strong>/07<br />

periodo<br />

Avviamento alla<br />

pratica sportiva<br />

Attiv<strong>it</strong>à agonistica<br />

scolastica<br />

Progetti interdisciplinari<br />

Attiv<strong>it</strong>à<br />

opzionali<br />

settembre<br />

ottobre<br />

Eserc<strong>it</strong>azioni,<br />

percorsi, circu<strong>it</strong>i<br />

per lo sviluppo<br />

della capac<strong>it</strong>à di<br />

resistenza in<br />

preparazione alla<br />

corsa campestre di<br />

ist<strong>it</strong>uto e<br />

comprensoriale<br />

Torneo scolastico di<br />

pallapugno cl. II<br />

La capac<strong>it</strong>à di resistenza:<br />

aspetti scientifici e tecnici<br />

cl.III<br />

Elaborazione dei dati “test<br />

Cooper” e “test di<br />

recupero”:<br />

grafici,istogrammi,<br />

aerogrammi.<br />

Mountain bike<br />

novembre<br />

dicembre<br />

gennaio<br />

febbraio<br />

marzo<br />

Preparazione<br />

squadre di<br />

pallavolo femminile<br />

in previsione dei<br />

G.S.S<br />

Preparazione<br />

squadre per i<br />

G.S.S. di<br />

pallatamburello<br />

badminton<br />

Torneo scolastico di<br />

pallacanestro cl. I<br />

Corsa campestre di ist<strong>it</strong>uto<br />

Corsa campestre<br />

comprensoriale e provinciale<br />

G.S.S. di<br />

pallavolo femminile<br />

pallatamburello<br />

sci alpino<br />

Tornei scolastici di:<br />

pallatamburello cl. III e<br />

badminton<br />

Olimpiadi della Danza per la<br />

scuola<br />

“Un altro modo di correre,<br />

un altro modo di vedere”<br />

<strong>Progetto</strong> formativo in<br />

collaborazione con il C.I.P.<br />

(Com<strong>it</strong>ato Italiano<br />

Paralimpico). Percorso di<br />

conoscenza e<br />

sensibilizzazione nei<br />

confronti dello sport per<br />

atleti “diversamente abili”<br />

“I giovani e la montagna”<br />

(trekking con le ciaspole: i<br />

r<strong>it</strong>mi della natura nella<br />

dimensione invernale) cl. I<br />

Danza<br />

Sci alpino e<br />

snow<br />

aprile<br />

maggio<br />

Preparazione<br />

squadre per i<br />

G.S.S. di<br />

pallapugno<br />

Preparazione Palio<br />

di atletica leggera<br />

G.S.S. di<br />

badminton<br />

pallapugno<br />

ciclismo<br />

Palio di atletica leggera<br />

Miglio Lagarino (corsa su<br />

strada)<br />

Mountain-bike<br />

73


LABORATORIO SPORTIVO <strong>2006</strong>/2007<br />

TIPOLOGIA DEL<br />

LABORATORIO<br />

OBBIETTIVI SPECIFICI DI<br />

APPRENDIMENTO<br />

CONTENUTI<br />

COMPETENZE IN USCITA<br />

DANZA / STEP<br />

• miglioramento di capac<strong>it</strong>à coordinative<br />

• sviluppo della percezione r<strong>it</strong>mica<br />

• stimolo alla creativ<strong>it</strong>à collettiva<br />

• i principali passi base, gli approcci<br />

direzionali<br />

• brevi sequenze di passi utilizzando<br />

i diversi approcci direzionali<br />

• brevi coreografie con la musica<br />

• elaborazione di una coreografia<br />

collettiva su base musicale hip-hop<br />

• saper modulare gesti e spostamenti<br />

nello spazio in sintonia con l’elemento<br />

r<strong>it</strong>mico<br />

• saper usare il linguaggio del corpo<br />

utilizzando vari codici espressivi<br />

MOUNTAIN-BIKE<br />

• consolidamento di capac<strong>it</strong>à condizionali<br />

• affinamento di capac<strong>it</strong>à coordinative<br />

• apprendimento di tecniche specifiche<br />

rifer<strong>it</strong>e alla conduzione della MTB<br />

• apprendimento di regole e<br />

comportamenti per muoversi in<br />

sicurezza in ambiente naturale ed<br />

artificiale<br />

• principali elementi di ed. stradale<br />

• caratteristiche e manutenzione<br />

della M.T.B.<br />

• eserc<strong>it</strong>azioni dalle più semplici alle<br />

più complesse su percorsi di abil<strong>it</strong>à<br />

di conduzione<br />

• percorsi in ambiente naturale<br />

• saper modulare gli schemi motori<br />

secondo r<strong>it</strong>mi, spazi ed equilibri specifici<br />

della conduzione della MTB<br />

• saper gestire in modo consapevole<br />

abil<strong>it</strong>à specifiche rifer<strong>it</strong>e a particolari<br />

s<strong>it</strong>uazioni tecniche<br />

• saper mettere in atto comportamenti<br />

sportivi usando razionalmente capac<strong>it</strong>à<br />

e rispettando lim<strong>it</strong>i individuali<br />

ATTIVITA’ INTEGRATIVA SPORTIVA <strong>2006</strong>/2007<br />

TIPOLOGIA DEL<br />

LABORATORIO<br />

OBBIETTIVI SPECIFICI DI<br />

APPRENDIMENTO<br />

CONTENUTI<br />

COMPETENZE IN USCITA<br />

LO SCI<br />

EDUCATIVO<br />

• acquisizione e coordinamento di schemi<br />

motori<br />

• affinamento di capac<strong>it</strong>à coordinative<br />

• apprendimento di tecniche specifiche<br />

dello sci alpino<br />

• apprendimento di regole e<br />

comportamenti per muoversi in<br />

sicurezza sugli sci<br />

• approccio alle prime tecniche dello<br />

sci alpino per principianti<br />

• eserc<strong>it</strong>azioni tecniche specifiche<br />

per il livello superiore<br />

• saper modulare gli schemi motori<br />

secondo r<strong>it</strong>mi, spazi ed equilibri specifici<br />

dello sci alpino<br />

• saper gestire in modo consapevole<br />

abil<strong>it</strong>à specifiche rifer<strong>it</strong>e a particolari<br />

s<strong>it</strong>uazioni tecniche<br />

• saper mettere in atto comportamenti<br />

sportivi usando razionalmente capac<strong>it</strong>à<br />

e rispettando lim<strong>it</strong>i individuali<br />

74


COMPETENZE IN USCITA<br />

- sapere utilizzare efficacemente capac<strong>it</strong>à condizionali e coordinative, secondo i propri livelli di<br />

apprendimento, di maturazione e di sviluppo<br />

- saper gestire in modo consapevole abil<strong>it</strong>à specifiche rifer<strong>it</strong>e a s<strong>it</strong>uazioni tecniche e tattiche negli sport<br />

individuali e di squadra<br />

- saper risolvere in forma creativa e originale, pur nel rispetto delle regole, s<strong>it</strong>uazioni tattiche più o<br />

meno complesse, arricchendo il proprio bagaglio di esperienze motorie e sportive.<br />

- sapersi relazionare pos<strong>it</strong>ivamente con il gruppo rispettando le diverse capac<strong>it</strong>à, le esperienze<br />

pregresse e le caratteristiche personali<br />

- saper mettere in atto comportamenti equilibrati dal punto di vista fisico, emotivo e cogn<strong>it</strong>ivo<br />

- saper rispettare le regole delle discipline sportive praticate, assumendo sempre comportamenti<br />

sportivi adeguati.<br />

76


LE LINGUE STRANIERE<br />

Nelle sedi delle scuole primarie dell’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> Comprensivo di Villa Lagarina è attivato l’insegnamento della<br />

lingua tedesca o inglese: la prima nelle sedi di Nogaredo e Nomi, la seconda nelle sedi di Villa Lagarina e<br />

Pomarolo; nella scuola media vengono insegnate entrambe le lingue.<br />

L’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> è in grado di garantire l’insegnamento di una prima lingua straniera a partire dalla prima classe<br />

primaria e di una seconda lingua straniera a partire dalla prima media, operando per assicurare la continu<strong>it</strong>à<br />

di apprendimento della prima lingua nel corso degli otto anni della scuola dell’obbligo. Per entrambe le<br />

lingue, la continu<strong>it</strong>à di insegnamento nel metodo e nei contenuti è in ogni caso favor<strong>it</strong>a dalla costante<br />

collaborazione tra gli insegnanti dei due ordini di scuola.<br />

LA SCUOLA PRIMARIA<br />

Si segue un approccio di tipo comunicativo, atto a mettere l’alunno in condizione di acquisire modelli di<br />

comportamento linguistico in contesti d’uso, riuscendo così a creare una s<strong>it</strong>uazione di apprendimento<br />

appassionante e coinvolgente che incoraggia negli alunni un atteggiamento pos<strong>it</strong>ivo nei confronti della lingua<br />

straniera. In particolare per i bambini più piccoli vengono scelte attiv<strong>it</strong>à tali da incontrare i loro interessi e<br />

gusti, privilegiando quelle di tipo ludico e motorio, di manipolazione, drammatizzazione, canto e mimo,<br />

sempre tenendo conto delle abil<strong>it</strong>à logico-linguistiche via via in loro possesso. Con gli alunni più esperti si<br />

scelgono attiv<strong>it</strong>à che comportano la comprensione di comandi, esortazioni, conversazioni, narrazioni e<br />

descrizioni orali attraverso media differenti (voce dell’insegnante e di adulti di madre lingua, TV, registratore,<br />

videoregistratore, cd–rom); la lettura di testi in adozione o selezionati dall’insegnante tratti da libri illustrati<br />

per ragazzi, da riviste e quotidiani, dai materiali inviati per corrispondenza ad altre scuole; la partecipazione<br />

a dialoghi e conversazioni guidate, spontanee, preferibilmente a piccoli gruppi; la realizzazione di lettere,<br />

cartelloni, biglietti e registrazioni riferibili a celebrazioni e festiv<strong>it</strong>à e ad altri aspetti di v<strong>it</strong>a quotidiana.<br />

Gli obiettivi linguistici sono elaborati in relazione a funzioni linguistiche di tipo trasversale (identificare,<br />

descrivere, chiedere qualcosa...) che l’alunno usa quotidianamente nella lingua materna, che impiegano un<br />

numero ristretto di strutture linguistiche, presentate in modo ciclico con argomenti diversi, che fanno<br />

riferimento a una gamma di argomenti vicini agli interessi, ai bisogni formativi dell’alunno (propria ident<strong>it</strong>à,<br />

preferenze, azioni, personaggi, sport, attiv<strong>it</strong>à nel tempo libero, ambienti...) e alle curios<strong>it</strong>à verso culture<br />

diverse dalla propria.<br />

Grande importanza viene data agli obiettivi att<strong>it</strong>udinali: le attiv<strong>it</strong>à associate all’uso della lingua straniera<br />

mirano a essere fonte di divertimento e di partecipazione, facendo leva su curios<strong>it</strong>à e aspettative, favorendo<br />

il coinvolgimento diretto di ciascuno e attenuando l’impatto linguistico con opportune strategie visive e<br />

mimico-gestuali allo scopo di favorire la comprensione.<br />

Si vuole stimolare la capac<strong>it</strong>à degli alunni di cogliere il senso del discorso a fronte di risorse linguistiche<br />

ancora lim<strong>it</strong>ate, valorizzando la loro capac<strong>it</strong>à di apprendere in maniera indiretta, l’istinto del gioco e del<br />

divertimento, il ruolo dell’immaginazione, l’istinto di interagire e di parlare. Con il progressivo uso attivo della<br />

lingua straniera nelle s<strong>it</strong>uazioni scolastiche quotidiane (es. comandi e espressioni usati da insegnante e<br />

alunni nel corso delle attiv<strong>it</strong>à) si vuole favorire l’acquisizione graduale di altri elementi linguistici oltre a quelli<br />

direttamente presentati nelle un<strong>it</strong>à didattiche, dando motivazione forte alla comprensione e all’uso della<br />

lingua in contesti significativi collegati ad azioni concrete.<br />

LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO - MEDIA<br />

La metodologia che si r<strong>it</strong>iene più valida nell'insegnamento della lingua straniera è una metodologia di<br />

tipo funzionale-comunicativo. In breve: i ragazzi apprendono, prima globalmente, ad esporre in lingua le<br />

varie funzioni linguistiche e, solo in un secondo tempo, ne analizzano gli esponenti linguistici. Apprendono<br />

quindi dei "comportamenti comunicativi" che solo nel momento della riflessione vengono analizzati nei loro<br />

elementi cost<strong>it</strong>utivi. Nel proporre un nuovo argomento si seguono sol<strong>it</strong>amente queste fasi:<br />

Fase di presentazione. Nell'affrontare ogni nuova "s<strong>it</strong>uazione formativa" si devono indicare agli alunni<br />

quale sarà la s<strong>it</strong>uazione comunicativa e le funzioni linguistiche che si stanno per presentare ("Oggi<br />

impareremo a …", "Oggi parleremo di …" ecc.). Questo momento è molto importante in quanto gli alunni<br />

devono sempre sapere che cosa si sta per fare e perché si fa. E' in questa prima fase che l'insegnante<br />

deve attivare la motivazione. Può introdurre brevemente la s<strong>it</strong>uazione in <strong>it</strong>aliano, inv<strong>it</strong>ando gli allievi,<br />

soprattutto ai livelli iniziali, a guardare solo le immagini sul libro di testo e a fare commenti e previsioni<br />

sugli avvenimenti e sui vocaboli ad essi collegati.<br />

Fase di pratica. Dopo il lavoro di comprensione del dialogo iniziale (ascolto con il registratore,<br />

ripetizione, lettura drammatizzata, ecc.), si passa a svolgere le attiv<strong>it</strong>à di riutilizzo immediato delle<br />

77


strutture chiave e delle funzioni linguistiche presentate nel dialogo appena incontrato. Questa fase è in<br />

genere molto 'controllata' in quanto i ragazzi devono eseguire oralmente degli scambi in forma di<br />

dialogo, partendo da un modello forn<strong>it</strong>o. Queste attiv<strong>it</strong>à si possono anche impostare a coppie o a gruppi.<br />

Lavorando in coppia gli alunni si aiutano a vicenda, si elimina il problema dei soggetti timidi oppure<br />

troppo esuberanti e, soprattutto, si dà a tutti l'opportun<strong>it</strong>à di parlare<br />

Fase di reimpiego L'obiettivo dei ragazzi in questa fase deve essere quello di comunicare. Tra le attiv<strong>it</strong>à<br />

orali che si possono proporre c'è la costruzione o il completamento di dialoghi ed il gioco di ruoli.<br />

L'alunno, a questo punto, si troverà più libero di usare la lingua. Le abil<strong>it</strong>à che qui si sviluppano sono sia<br />

orali (nel caso di dialoghi a voce, di brevi presentazioni, ecc.) che scr<strong>it</strong>te (è il caso di brevi composizioni,<br />

di completamento di dialoghi, ecc.)<br />

Riflessione sulla lingua. Viene svolta alla fine di ogni un<strong>it</strong>à in quanto deve essere intesa come un<br />

riepilogo del continuo lavoro di riflessione sul materiale linguistico che viene svolto in classe. Arrivati a<br />

questo punto, la struttura da acquisire è già stata utilizzata dai ragazzi negli esercizi di fissazione e di<br />

reimpiego svolti nelle fasi precedenti. Si tratta ora di riflettere sul suo meccanismo. Si procede pertanto<br />

presentando la grammatica secondo un metodo induttivo in quanto è un punto di arrivo e di conquista<br />

'razionale' dell'allievo. Solo dopo che questa formalizzazione è stata esposta direttamente dai ragazzi, si<br />

può ricorrere a schemi, specchietti, regole.<br />

Per favorire lo studio delle lingue straniere, vengono offerte agli alunni opportun<strong>it</strong>à diversificate:<br />

1. Aula multimediale: il computer permette di mescolare il "lavoro" ed il "gioco" utilizzando le<br />

moderne tecnologie in chiave didattica senza però dimenticare, nello stesso tempo, quella ludica.<br />

2. Videocassette: la visione di contesti reali stimola gli studenti verso la comunicazione in quanto il<br />

materiale proposto è spesso molto interessante e susc<strong>it</strong>a curios<strong>it</strong>à.<br />

3. Materiale autentico: guide turistiche, cartine, giornali, riviste e giornalini adatti ai ragazzi,<br />

vivacizzano le lezioni ed offrono lo stimolo ad interagire in modo attivo, piacevole e divertente.<br />

4. Insegnante di madrelingua: l'opportun<strong>it</strong>à di confrontarsi con un insegnate diverso da quello di<br />

classe e proveniente dal paese della lingua studiata, stimola la curios<strong>it</strong>à degli studenti e favorisce<br />

l'accrescimento del bagaglio lessicale e l'ampliamento delle conoscenze di civiltà. Si valuta quindi<br />

opportuno riproporre tale esperienza nell'amb<strong>it</strong>o delle ore curricolari.<br />

Realizzato a livello sperimentale, l'intervento della madrelingua, valutato estremamente pos<strong>it</strong>ivo,<br />

vuole diventare un progetto a lungo termine. Pertanto si r<strong>it</strong>iene opportuno offrire l'opportun<strong>it</strong>à di un<br />

ampliamento ed approfondimento dello studio della lingua straniera attraverso la realizzazione di<br />

laboratori bimestrali (aperti a tutti gli alunni dell'<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong>) attivati sempre con la collaborazione di un<br />

esperto di madrelingua con il quale l'insegnante di classe studierà un percorso mirato e differenziato<br />

da quello già svolto in classe, così da non penalizzare chi non dovesse partecipare.<br />

5. Certificazioni: la scuola organizza tutti gli anni dei percorsi di preparazione alle certificazioni FIT 1<br />

per la lingua tedesca con Goethe Inst<strong>it</strong>ut e KET per la lingua inglese con l’Univers<strong>it</strong>y of Cambridge.<br />

6. Soggiorni estivi: ogni anno la scuola organizza soggiorni in area linguistica tedesca, al momento,<br />

per alunni dalla classe quarta primaria alla classe terza media.<br />

Pur tenendo in considerazione le necessarie differenze metodologiche e didattiche principalmente legate alle<br />

diverse età evolutive degli alunni, tra la scuola primaria e la scuola media, vengono persegu<strong>it</strong>i in modo<br />

comune alcuni obiettivi fondamentali:<br />

coinvolgere emotivamente e intellettualmente l’alunno nell’apprendimento di un nuovo codice linguistico;<br />

sviluppare curios<strong>it</strong>à nei riguardi di lingue e culture diverse;<br />

<br />

<br />

maturare un atteggiamento di apertura e di rispetto nei confronti della divers<strong>it</strong>à;<br />

cogliere la necess<strong>it</strong>à e l’util<strong>it</strong>à della conoscenza delle lingue straniere, in quanto strumenti di<br />

comunicazione.<br />

RISORSE UMANE<br />

Oltre all'obiettivo generale di garantire la qual<strong>it</strong>à complessiva dei processi di insegnamento-apprendimento<br />

nel campo delle conoscenze delle lingue straniere, l'<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> si propone di assicurare:<br />

la continu<strong>it</strong>à di apprendimento della prima lingua nel corso degli otto anni dell'attuale "scuola di base",<br />

possibilmente anche sotto il profilo organizzativo, attraverso la cost<strong>it</strong>uzione di classi o gruppi omogenei,<br />

almeno nella prima classe della scuola media, in relazione alla lingua studiata nella scuola primaria;<br />

la realizzazione di laboratori linguistici, a cadenza bimestrale, aperti a tutti gli alunni della scuola media e<br />

attivati con la collaborazione di un esperto di madrelingua;<br />

la valorizzazione delle settimane linguistiche e gli scambi culturali, anche attraverso gemellaggi con altre<br />

scuole e l'organizzazione di soggiorni formativi all'estero, oltre che in Alto Adige; per queste iniziative la<br />

scuola potrà avvalersi anche dell'intervento finanziario della Provincia e della Regione.<br />

Per raggiungere questi obiettivi l'<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> deve poter contare sulla presenza di un organico adeguato, nonché<br />

di un adeguato finanziamento sul fondo per il miglioramento della qual<strong>it</strong>à della scuola.<br />

78


I LABORATORI MULTIMEDIALI<br />

PREMESSA<br />

Nella Scuola Media “Anna Frank” e nelle primarie di Villa Lagarina, Pomarolo, Nogaredo e Nomi sono in<br />

funzione dall’anno scolastico 2005/06 e regolarmente utilizzati nelle attiv<strong>it</strong>à didattiche sei laboratori<br />

multimediali, dotati di computer in rete, collegamento Internet, e di opportune attrezzature multimediali5. Si<br />

tratta di spazi e strumenti utilizzati da insegnanti ed alunni in misura sempre più efficace e appropriata,<br />

secondo un orientamento didattico che punta a rinforzare e ad estendere l’alfabetizzazione di base degli<br />

alunni nei confronti dell’impiego del computer e ad un utilizzo ragionato dei linguaggi visivi e sonori associati<br />

ai contenuti delle discipline.<br />

Fin dalla loro prima attivazione, e via via nel corso del tempo, i laboratori multimediali si sono dimostrati<br />

strumenti didattici necessari e irrinunciabili, favorendo importanti processi d’apprendimento, tanto<br />

individualizzato quanto riferibile ad esperienze di lavoro di alunni in gruppo; non secondariamente, essi sono<br />

anche risorse preziose per i docenti dell’intero <strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong>, per le innumerevoli attiv<strong>it</strong>à di produzione,<br />

archiviazione, consultazione e aggiornamento che essi consentono.<br />

Il Collegio dei docenti ha sempre mostrato sensibil<strong>it</strong>à all’innovazione, cogliendo la potenzial<strong>it</strong>à delle<br />

nuove tecnologie nell’attiv<strong>it</strong>à didattica. Negli ultimi anni sono stati attivati corsi di aggiornamento con<br />

l’obiettivo di mettere i docenti in grado di utilizzare in modo adeguato gli strumenti informatici presenti nelle<br />

scuole e di diffonderne l’impiego nella quotidiana pratica didattica. Questo obiettivo è stato in gran parte<br />

raggiunto e un buon numero di docenti, in collaborazione con l’operatore, è oggi in grado di usare con le<br />

classi i laboratori avvalendosi, nella programmazione disciplinare o in progetti interdisciplinari, di pacchetti<br />

informatici a supporto dell'attiv<strong>it</strong>à.<br />

L’uso sempre più esteso dei laboratori d’informatica da parte di insegnanti delle diverse materie e di<br />

alunni di tutte le classi, e la crescente compless<strong>it</strong>à delle attrezzature disponibili, hanno fatto sorgere la<br />

necess<strong>it</strong>à di poter contare sulla presenza costante di operatori esperti o di insegnanti referenti di laboratorio,<br />

in grado di gestire s<strong>it</strong>uazioni oggettivamente sempre più impegnative sotto il profilo tecnico e di offrire<br />

contributi specifici di supporto all’attiv<strong>it</strong>à didattica.<br />

In questo amb<strong>it</strong>o l'operatore tecnologico e l’insegnante referente di laboratorio:<br />

- collaborano con i docenti per individuare diverse strategie di apprendimento e progettare e organizzare<br />

percorsi operativi, utilizzando i linguaggi multimediali e la strumentazione dei laboratori;<br />

- sono presenti durante le attiv<strong>it</strong>à e seguono assieme agli insegnanti di classe quegli alunni che richiedono<br />

un aiuto individualizzato, soprattutto nell’amb<strong>it</strong>o dell’informatica;<br />

- gestiscono e rendono possibile l’utilizzo delle aule multimediali e del laboratorio linguistico,<br />

predisponendo tutte le attrezzature necessarie alle attiv<strong>it</strong>à e controllandone il regolare funzionamento;<br />

- sono responsabili dell’aggiornamento dei programmi informatici in continua evoluzione e così facil<strong>it</strong>ano i<br />

docenti nella scelta delle opzioni più adatte all’insegnamento;<br />

- sono punto di riferimento per i docenti che, non avendo conoscenze specifiche o aggiornate, possono<br />

chiedere chiarificazioni;<br />

- seguono piccoli gruppi o singoli alunni nel recupero o nel potenziamento di specifiche abil<strong>it</strong>à;<br />

- gestiscono e organizzano la biblioteca e la videoteca di <strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> con cr<strong>it</strong>eri di ordinamento e classificazione<br />

informatici;<br />

- coordinano corsi di aggiornamento nell’area informatica, con la possibil<strong>it</strong>à di coinvolgere anche altre<br />

scuole;<br />

- coordinano le attiv<strong>it</strong>à di scambio in rete con altre scuole e la diffusione dei materiali via via prodotti.<br />

L’informatica è diventata per la scuola una risorsa forte. Molti programmi didattici offrono una grafica<br />

stimolante ed utilizzano il gioco come stimolo a nuove conoscenze. L’uso dei software didattici con studenti in<br />

difficoltà d'apprendimento presenta una serie di vantaggi da non trascurare: il primo, e forse più importante,<br />

è quello legato agli aspetti motivazionali del mezzo informatico; il secondo consiste nel fatto che il computer<br />

si presta particolarmente bene all’uso di percorsi didattici molto strutturati; il terzo è legato al forte senso di<br />

autostima che l’impiego di uno strumento comunemente usato da persone adulte e intelligenti può<br />

incrementare nell’alunno.<br />

79


L’utilizzo frequente ed adeguato del laboratorio informatico e multimediale nella pratica didattica<br />

quotidiana permette a ogni alunno di:<br />

- avvicinarsi ad un uso appropriato degli strumenti informatici;<br />

- acquisire competenze disciplinari sperimentando contenuti e percorsi metodologici diversi;<br />

- utilizzare l’informatica per il superamento di difficoltà d'apprendimento;<br />

- ricercare informazioni seguendo percorsi differenziati;<br />

- individuare propri percorsi all’interno di una determinata struttura di dati fino ad arrivare all’informazione<br />

desiderata;<br />

- strutturare gerarchicamente una serie di operazioni per un approccio razionale e produttivo in relazione a<br />

una specifica s<strong>it</strong>uazione problematica;<br />

- seguire proprie intuizioni e non im<strong>it</strong>are sempre le scelte altrui;<br />

- imparare a utilizzare Internet a scopo didattico e di ricerca;<br />

- saper utilizzare nuove tecnologie nella stesura di propri documenti, ipertesti e materiali di varia util<strong>it</strong>à.<br />

I LABORATORI MULTIMEDIALI NELLA SCUOLA PRIMARIA<br />

La comunicazione audiovisiva riveste un ruolo fondamentale nella nostra epoca e nella nostra società,<br />

con profonda incidenza sui comportamenti e sugli aspetti cogn<strong>it</strong>ivi di ciascuno, tanto da ispirare nella scuola<br />

primaria interventi specifici mirati ad avvicinare gli alunni alla lettura, all’approfondimento e alla<br />

contestualizzazione del messaggio audiovisivo e farne oggetto di comprensione e di conoscenza.<br />

Con i bambini più piccoli vengono realizzate esperienze di fruizione collettiva, guidata e ragionata,<br />

frazionabile nel tempo e in sequenze di significato, per imparare a utilizzare il televisore e il videoregistratore<br />

senza sottostare all’invadenza del r<strong>it</strong>mo televisivo; aree tematiche privilegiate sono da sempre quelle<br />

dell’arte, della natura, delle culture dei popoli, così come l’ecologia, le scienze, la geografia e la storia. La<br />

multimedial<strong>it</strong>à legata all’impiego del computer – anche per accedere ad Internet - e del cd-rom riesce ad<br />

estendere ulteriormente i modi di fruizione e comprensione del messaggio audiovisivo: si guarda soprattutto<br />

alla possibil<strong>it</strong>à, per un alunno mediamente esperto, di produrre e interagire con testi, immagini, animazione,<br />

grafica, musica, suoni e video spesso simultaneamente, avendo facilmente disponibili fonti ed opere di<br />

consultazione complete ed aggiornate, aperte ad approcci disciplinari dinamici ed estremamente differenziati.<br />

Non mancano proposte didattiche orientate a una semplice ma effettiva utilizzazione del computer senza<br />

incorrere in inutili esercizi tecnici, che ne permettono un avvicinamento disinvolto e creativo da parte dei<br />

bambini, che hanno esplic<strong>it</strong>e valenze educative pur mantenendo caratteristiche proprie del gioco e che sono<br />

dunque adatte ai tempi e ai modi della scuola primaria.<br />

Le esperienze condotte in questi anni dagli insegnanti che con gli alunni hanno lavorato soprattutto nel<br />

campo della videoscr<strong>it</strong>tura, per svolgere attiv<strong>it</strong>à di raccolta e di archiviazione di immagini e disegni, con la<br />

produzione di stampati, fascicoli, avvisi e manifesti, giornalini, storie e ricerche di argomento disciplinare e<br />

interdisciplinare, e perfino alcuni semplici ipertesti dimostrano che i bambini leggono e scrivono volentieri<br />

utilizzando il computer e che sull’onda di questo piacere è possibile fare in modo che leggano e scrivano di<br />

più e meglio. Soprattutto nella creazione e nel montaggio di storie e nella documentazione di alcune un<strong>it</strong>à<br />

didattiche, il mezzo permette di interagire a vari livelli e per gradi con il testo scr<strong>it</strong>to per trarne significato e<br />

comprensione, consolidando l’idea che è possibile manipolare in modo produttivo e creativo la propria lingua<br />

e distinguere significativamente il modo di parlare rispetto alla pagina stampata.<br />

3. I LABORATORI MULTIMEDIALI NELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO<br />

Ogni nuovo anno scolastico segna un ulteriore sviluppo delle attiv<strong>it</strong>à informatiche nella scuola,<br />

ampliando e approfondendo i settori di intervento, soprattutto nel campo multimediale. I progetti previsti<br />

nello scorso anno scolastico sono stati puntualmente realizzati; oggi la seconda aula multimediale viene<br />

utilizzata anche per lo studio delle lingue straniere. Dopo una prima fase di prova, sono utilizzati<br />

regolarmente prodotti multimediali sia per il tedesco sia per l'inglese. L'utilizzo delle due aule, anche<br />

contemporaneamente, ha ev<strong>it</strong>ato il problema di sovrapposizione nell’utilizzo dei laboratori, garantendo a<br />

tutte le classi un adeguato numero di ore per operare in tale amb<strong>it</strong>o.<br />

Il buon funzionamento delle reti collegate ai server e l’utilizzo corretto dei laboratori multimediali<br />

richiedono naturalmente la presenza di un insegnante esperto nominato in qual<strong>it</strong>à di operatore tecnologico.<br />

I laboratori di informatica sono utilizzati sia per l’aspetto linguistico sia per quello logico-matematico e<br />

tecnico-scientifico. Con la disponibil<strong>it</strong>à del secondo laboratorio multimediale, viene ora curata con la giusta<br />

attenzione anche la lingua straniera.<br />

80


Si riassumono qui alcune delle attiv<strong>it</strong>à sperimentate nelle scuole che si continueranno anche nei<br />

prossimi anni scolastici:<br />

- costruzione di ipertesti (documenti in html) come modal<strong>it</strong>à didattica per tutte le discipline;<br />

- coordinamento di tutte le attiv<strong>it</strong>à dei vari laboratori presenti in maniera organica;<br />

- supporto ad alunni con handicap con l'utilizzo del computer mediante pacchetti applicativi adeguati: il<br />

recupero con uso di strumenti in possesso della scuola può spaziare dall'area linguistico-espressiva alla<br />

tecnico-scientifica;<br />

- sostegno di iniziative e attiv<strong>it</strong>à atte a sollec<strong>it</strong>are e promuovere la comunicazione degli alunni, mediante<br />

linguaggi multimediali;<br />

- supporto e collaborazione per la gestione di comp<strong>it</strong>i interdisciplinari programmati dai consigli di classe;<br />

- utilizzo, da parte dei docenti e delle classi, delle nuove tecnologie offerte in amb<strong>it</strong>o linguistico, come<br />

elemento fondamentale per l’apprendimento delle lingue straniere;<br />

- collaborazione continua con i docenti della scuola primaria su tematiche di volta in volta oggetto di<br />

collaborazione;<br />

- collegamento in rete con altre scuole per lo scambio di informazioni;<br />

- possibil<strong>it</strong>à per tutti gli alunni, suddivisi in gruppi e a rotazione, di ricevere un approccio con il computer,<br />

non fine a se stesso, ma usato come strumento atto a risolvere e/o facil<strong>it</strong>are e velocizzare la risoluzione<br />

di molte s<strong>it</strong>uazioni problematiche che si manifestano nei vari <strong>it</strong>inerari didattici proposti.<br />

Molti docenti hanno inser<strong>it</strong>o nella loro programmazione l’utilizzo degli strumenti informatici; in<br />

particolare sono stati attivati laboratori specifici nell’attiv<strong>it</strong>à del tempo prolungato.<br />

Nel campo linguistico, dopo l’iniziale alfabetizzazione all’uso del computer, ci si propone soprattutto di:<br />

- coinvolgere le classi nell’attiv<strong>it</strong>à collettiva di immediata gratificazione con assunzione guidata dei ruoli,<br />

divisione dei comp<strong>it</strong>i ed interventi individuali di soluzione di molteplici problemi di ideazione;<br />

- affrontare e analizzare i testi nelle loro componenti lessicali, stilistiche e fonetiche;<br />

- affrontare lo studio della lingua straniera utilizzando le nuove tecnologie multimediali.<br />

Nel campo logico-matematico ci si propone un continuo inserimento nei diversi livelli della dinamica cogn<strong>it</strong>iva<br />

(percezione, rappresentazione, formalizzazione, analisi, sintesi, valutazione ecc.) articolandone il ruolo<br />

reciproco e l’approfondimento in modo adeguato alle competenze e alle capac<strong>it</strong>à degli alunni.<br />

Altri progetti attivati nel corso degli anni riguardano l’adesione al piano di sviluppo delle tecnologie<br />

didattiche della Provincia Autonoma di Trento, le iniziative legate al progetto di educazione alla salute, il<br />

Giornalino "Vucumprà", la creazione di un s<strong>it</strong>o web dell’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong>, la realizzazione di ipertesti e la<br />

partecipazione a concorsi, l’elaborazione e l’analisi dei test di ingresso, la collaborazione didattica tra i due<br />

ordini di scuola.<br />

4. RISORSE UMANE<br />

Dall’anno scolastico 1998-99 il Circolo didattico di Villa Lagarina e la Scuola Media “Anna Frank” (oggi<br />

<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> comprensivo un<strong>it</strong>ario) hanno potuto avvalersi della collaborazione di un operatore tecnologico, di un<br />

tecnico di laboratorio e di alcuni docenti esperti.<br />

La compless<strong>it</strong>à delle conoscenze tecniche richieste, la plural<strong>it</strong>à delle funzioni assolte dalle aule<br />

multimediali nella didattica quotidiana, l’uso sempre più esteso dei laboratori da parte degli insegnanti e<br />

degli alunni di tutte le classi richiedono, anche per i prossimi anni, di poter contare sulla presenza costante e<br />

a tempo pieno di un insegnante che sappia intrecciare competenze didattiche e competenze tecnicoscientifiche<br />

e di uno o due insegnanti referenti di laboratorio (per questi ultimi è forse opportuno pensare ad<br />

una riduzione del loro orario di insegnamento nelle materie curriculari, o comunque a un adeguato<br />

riconoscimento nell’amb<strong>it</strong>o del fondo di <strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong>).<br />

81


DOTAZIONE INFORMATICA DELL’ISTITUTO<br />

SCUOLA MEDIA "A.FRANK"<br />

N. 2 LABORATORI INFORMATICA:<br />

1 Server<br />

Locale in cui si trova: laboratorio di informatica 1<br />

collegamento in rete locale: sì<br />

collegamento in rete pubblica: sì<br />

sistema operativo utilizzato: Windows Server 2003<br />

sistema di protezione del sistema: account con password, AVG Free Antivirus<br />

componenti fondamentali: 2 stampanti laser e 2 deskjet colori in rete, 2 scanner, 2<br />

video proiettori<br />

software: Outlook, I.E. 6, Acrobat Reader, 7–Zip, PDF Creator<br />

29 computer Alunno<br />

Locali in cui si trovano: laboratori di informatica 1 e 2 e aula video<br />

collegamento in rete locale: sì<br />

collegamento in rete pubblica: sì<br />

sistema operativo utilizzato: Windows XP Professional<br />

sistema di protezione del sistema: account con password, AVG, ClamWin Free<br />

Antivirus<br />

componenti fondamentali: stampanti laser e deskjet colori in rete<br />

software: Office XP professional con Frontpage di Microsoft, Outlook, I.E. 6, Acrobat<br />

Reader, WinZip, Cabrì II<br />

1 computer aula video in rete, stessa dotazione alunno<br />

2 computer aula insegnanti in rete, stessa dotazione alunno<br />

1 computer aula coordinatore, stessa dotazione alunno<br />

1 computer aula sostegno, software didattico free, OpenOffice, software di<br />

riconoscimento vocale<br />

Totale computer della scuola media 34 + 1 server<br />

82


SCUOLA PRIMARIA NOGAREDO<br />

N. 1 LABORATORIO INFORMATICA:<br />

1 Server<br />

Locale in cui si trova: laboratorio di informatica<br />

collegamento in rete locale: sì<br />

collegamento in rete pubblica: si<br />

sistema operativo utilizzato: Windows Server 2003<br />

sistema di protezione del sistema: antivirus Symantec<br />

componenti fondamentali: stampanti laser e deskjet colori in rete, scanner, video<br />

proiettore<br />

software: Office 2003 Professional di Microsoft, Outlook, I.E. 6, Acrobat Reader,<br />

WinZip<br />

9 computer Alunno<br />

Locali in cui si trovano: laboratorio di informatica<br />

collegamento in rete locale: sì<br />

collegamento in rete pubblica: si<br />

sistema operativo utilizzato: Windows XP Professional<br />

sistema di protezione del sistema: antivirus Norton Client<br />

componenti fondamentali: 1 stampante laser e 1 deskjet colori in rete<br />

software: Office 2003 professional di Microsoft, Outlook, I.E. 6, A.Reader, WinZip<br />

SCUOLA PRIMARIA NOMI<br />

N. 1 LABORATORIO INFORMATICA:<br />

1 Server<br />

Locale in cui si trova: laboratorio di informatica<br />

collegamento in rete locale: no<br />

collegamento in rete pubblica: si<br />

sistema operativo utilizzato: Windows Server 2003<br />

sistema di protezione del sistema: ClamWin Free Antivirus<br />

componenti fondamentali: 1 stampante laser e 1 deskjet colori in rete<br />

software: Office 2003 Professional di Microsoft, Outlook, I.E. 6, Acrobat Reader,<br />

WinZip<br />

7 computer Alunno<br />

Locali in cui si trovano: laboratorio di informatica<br />

collegamento in rete locale: no<br />

collegamento in rete pubblica: no<br />

sistema operativo utilizzato: 6 Windows XP Professional – 2 Windows 98<br />

sistema di protezione del sistema: ClamWin Free Antivirus<br />

componenti fondamentali: stampanti laser e deskjet colori in rete<br />

software: Office 2003 professional di Microsoft, Outlook, I.E. 6, Acrobat Reader,<br />

WinZip, Software didattico free<br />

83


SCUOLA PRIMARIA POMAROLO<br />

N. 1 LABORATORIO INFORMATICA:<br />

1 Server<br />

Locale in cui si trova: laboratorio di informatica<br />

collegamento in rete locale: sì<br />

collegamento in rete pubblica: si<br />

sistema operativo utilizzato: Windows XP Professional<br />

sistema di protezione del sistema: antivirus Symantec<br />

componenti fondamentali: stampanti laser e deskjet colori in rete<br />

software: Office 2003 Professional di Microsoft, Outlook, I.E. 6, Acrobat Reader,<br />

WinZip, WebCam con MSN<br />

13 computer Alunno<br />

Locali in cui si trovano: laboratorio di informatica<br />

collegamento in rete locale: sì<br />

collegamento in rete pubblica: si<br />

sistema operativo utilizzato: Windows XP Professional<br />

sistema di protezione del sistema: antivirus Norton client<br />

componenti fondamentali: stampanti laser e deskjet colori in rete<br />

software: Office 2003 professional di Microsoft, Outlook, I.E. 6, A.Reader, WinZip<br />

SCUOLA PRIMARIA VILLA LAGARINA<br />

N. 1 LABORATORIO INFORMATICA:<br />

1 Server<br />

Locale in cui si trova: laboratorio di informatica<br />

collegamento in rete locale: sì<br />

collegamento in rete pubblica: si<br />

sistema operativo utilizzato: Windows Server 2003<br />

sistema di protezione del sistema: ClamWin Free Antivirus<br />

componenti fondamentali: 1 stampante laser e 1deskjet colori in rete<br />

software: Office di Microsoft, Outlook, I.E. 6, Acrobat Reader, WinZip, WebCam<br />

12 computer Alunno<br />

Locali in cui si trovano: laboratorio di informatica<br />

collegamento in rete locale: sì<br />

collegamento in rete pubblica: si<br />

sistema operativo utilizzato: Windows XP Professional (6) e Windows 98 SE (6)<br />

sistema di protezione del sistema: ClamWin Free Antivirus<br />

componenti fondamentali: stampanti laser e deskjet colori in rete<br />

software: Office 2000 e 2003 di Microsoft, Outlook, I.E. 6, Acrobat Reader, WinZip<br />

84


Funzione obiettivo: informatizzazione della didattica<br />

MAPPA CONCETTUALE<br />

Corsi Aggiornamento<br />

Corso base<br />

“Il computer e Windows”<br />

“Lavorare con Office”<br />

Corso intermedio<br />

“Internet e posta elettronica”<br />

“Presentazioni PowerPoint e<br />

Frontpage”<br />

Ipertesti<br />

Schede di valutazione<br />

Autoanalisi di <strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong><br />

DPS (Documento<br />

programmatico sicurezza dati)<br />

Supporto a docenti e alunni<br />

Richieste (e_mail) ……<br />

In collaborazione col tecnico<br />

Gestione dir<strong>it</strong>ti di accesso ai dati<br />

(restrizioni livello utente – ogni utente<br />

dispone solo delle risorse a lui<br />

destinate)<br />

Gestione di tutti i laboratori<br />

dell’ist<strong>it</strong>uto: software, aggiornamenti,<br />

installazioni, licenze d’uso, antivirus,<br />

antispy …..<br />

Consulenza e<br />

supporto<br />

Laboratori<br />

Elementari e Medie<br />

6 laboratori<br />

Funzione obiettivo<br />

INFORMATICA<br />

Comunicazione<br />

Informatica<br />

(alunni)<br />

S<strong>it</strong>o Internet<br />

Aumentare l’interattiv<strong>it</strong>à con<br />

pagine dinamiche (ASP)<br />

- Agenda di <strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong><br />

- Udienze<br />

- News ecc…..<br />

Modulistica docenti<br />

Circolari per i gen<strong>it</strong>ori<br />

Risorse per gli alunni<br />

- Ora curriculare<br />

classi II<br />

- 4 laboratori bim.<br />

“Creare pagine web”<br />

“Power Point”<br />

“Publisher”<br />

- 2 laboratori bim Vuc<br />

. redazione<br />

. pubblicazione<br />

85


L'EDUCAZIONE ALLA MONDIALITÀ<br />

Il Trentino si sta confermando ed accentuando come una realtà complessa ove si incontrano culture,<br />

tradizioni culturali, linguistiche e religiose diverse.<br />

Queste presenze pongono alla società problematiche nuove di accoglienza, rispetto e conoscenza<br />

provocando, talvolta, dibatt<strong>it</strong>i pol<strong>it</strong>ici che hanno ripercussioni anche nelle famiglie.<br />

La scuola, quale ente educativo, accogliendo al suo interno giovani di diverse provenienze, è chiamata in<br />

prima persona a dare risposte ed a suggerire modal<strong>it</strong>à d'accoglienza e di inserimento nel rispetto e nel<br />

mantenimento delle lingue e delle culture, valorizzandone le potenzial<strong>it</strong>à e favorendo l'interscambio culturale.<br />

Anche i nuovi programmi pensati per la riforma della scuola di base sottolineano questo bisogno<br />

rec<strong>it</strong>ando:<br />

"Alla scuola spetta il comp<strong>it</strong>o, ricchissimo di valenze formative, di trasferire i nuovi paradigmi della<br />

ricerca geografica in una didattica che consenta alle ragazze e ai ragazzi di sviluppare ed acquisire<br />

competenze spaziali ma anche le irrinunciabili premesse di un atteggiamento di solidarietà, apertura mentale<br />

e disponibil<strong>it</strong>à all'integrazione delle culture e alla cooperazione fra i popoli, proprio attraverso la conoscenza e<br />

il rispetto di ambienti e modi di v<strong>it</strong>a "altri", la salvaguardia e la condivisione dei beni naturali e culturali".<br />

In sintonia con quanto detto, l'attiv<strong>it</strong>à didattica è pertanto finalizzata al conseguimento dei seguenti<br />

obiettivi educativi, trasversali alle singole discipline:<br />

rispetto e consapevolezza della divers<strong>it</strong>à;<br />

apprezzamento del valore e della ricchezza dell'Altro;<br />

consapevolezza dei propri dir<strong>it</strong>ti e dei dir<strong>it</strong>ti altrui;<br />

conoscenza di altre culture;<br />

stimolo alla solidarietà.<br />

Gli obiettivi sono ambiziosi e non facili da perseguire; gli insegnanti cercano di avvicinarsi a questa meta<br />

attraverso un paziente lavoro quotidiano che comincia con l'affiatamento delle classi, partendo dal<br />

riconoscimento dell'Altro da sé. Partendo dalla conoscenza dei propri lim<strong>it</strong>i e dei propri pregi s'intende<br />

arrivare al riconoscimento delle qual<strong>it</strong>à dell'Altro accettandone anche i lim<strong>it</strong>i.<br />

La presenza di alunni stranieri è una ricchezza per la comun<strong>it</strong>à che li accoglie. Si amalgama la classe<br />

rompendo i vecchi schemi associativi e portando i ragazzi ad aggregarsi con compagni con esperienze<br />

scolastiche e di v<strong>it</strong>a diverse. Le tecniche in genere adottate sono i lavori di gruppo, o di coppia, i giochi di<br />

cooperazione, le presentazioni di esperienze e di interessi personali.<br />

Avvalendosi talvolta del mediatore culturale, si propone l'apprendimento di semplici forme comunicative<br />

da parte dell'intera classe, la conoscenza e il confronto di fiabe, racconti, usi e costumi dei paesi di<br />

provenienza, in modo da ev<strong>it</strong>are lo spaesamento e favorire l'inserimento a scuola e nella società.<br />

Nell'eterogene<strong>it</strong>à della classe è norma che esistano problemi relazionali. Il docente cerca di individuare le<br />

cause e, attraverso giochi di ruolo, di modificare gli atteggiamenti e di risolvere le problematiche. Con lo<br />

stesso impegno si affrontano altri tipi di difficoltà, coinvolgendo la classe nel lavoro di valorizzazione e<br />

rafforzamento dell'autostima da parte dei soggetti più deboli.<br />

Periodicamente abbiamo la fortuna di osp<strong>it</strong>are nelle nostre classi ragazzi/e provenienti dalla Bielorussia,<br />

di apprezzare i loro progressi nell'apprendimento della lingua <strong>it</strong>aliana, di cimentare i nostri con l'acquisizione<br />

dell'alfabeto cirillico e di alcune parole comuni.<br />

Gli insegnanti sono anche attenti a cogliere le proposte del terr<strong>it</strong>orio, ad esempio la presenza a<br />

Rovereto, osp<strong>it</strong>i di enti c<strong>it</strong>tadini, di congressisti provenienti da Paesi stranieri, la cui testimonianza diventa<br />

ulteriore fonte di conoscenza delle problematiche pol<strong>it</strong>iche, economiche e culturali studiate sui libri di testo.<br />

Molto spesso il colloquio con queste persone avviene in lingua straniera, diventando così un'opportun<strong>it</strong>à per i<br />

ragazzi di verificare la comprensione e la padronanza delle lingue studiate.<br />

Il Centro Mondial<strong>it</strong>à di Rovereto<br />

Il Centro Mondial<strong>it</strong>à di Rovereto nasce, su iniziativa dell’IC di Villa Lagarina, in rete con altri nove Ist<strong>it</strong>uti del<br />

Comprensorio, per rispondere ad alcune esigenze sorte nella realtà scolastica locale in segu<strong>it</strong>o all’aumento<br />

della presenza di alunni stranieri sul terr<strong>it</strong>orio. In particolare, si vuole fare in modo che le risposte siano il più<br />

possibile condivise dalle diverse scuole, e legate all’attiv<strong>it</strong>à di una struttura permanente: in questo modo si<br />

ev<strong>it</strong>ano interventi effimeri e discordi, si abbandona una pol<strong>it</strong>ica di “risposta all’emergenza” in favore di un<br />

lavoro a lungo termine, articolato su più livelli. La condivisione all’interno delle scuole delle modal<strong>it</strong>à<br />

d’accoglienza, la comunicazione iniziale con gli studenti neo-arrivati, l’insegnamento dell’<strong>it</strong>aliano come L2,<br />

86


con relativo bisogno di formazione (per docenti, facil<strong>it</strong>atori…) sono alcuni dei nuclei fondativi della futura<br />

attiv<strong>it</strong>à del Centro. Si propone inoltre di operare per la realizzazione di materiali per l’apprendimento e il<br />

riconoscimento e mantenimento della lingua madre.<br />

Attiv<strong>it</strong>à del Centro<br />

Le nuove esigenze che emergono nel passaggio da una realtà monoculturale a una realtà multiculturale non<br />

sono circoscrivibili solo all’amb<strong>it</strong>o della scuola. Per essere realmente efficace, l’attiv<strong>it</strong>à del Centro sarà rivolta<br />

a un doppio destinatario: la realtà della scuola, con i suoi bisogni e le sue richieste specifiche, ma anche i<br />

c<strong>it</strong>tadini, di qualunque c<strong>it</strong>tadinanza essi siano.<br />

• Per quanto riguarda le scuole, obbiettivo del Centro è coordinare le attiv<strong>it</strong>à di integrazione degli alunni<br />

stranieri e di educazione interculturale necessarie ai diversi ist<strong>it</strong>uti, in modo da cost<strong>it</strong>uire una vera e<br />

propria rete terr<strong>it</strong>oriale. Ciò verrà realizzato attraverso una continua collaborazione con i referenti per<br />

l’intercultura di ogni ist<strong>it</strong>uto, necessaria all’ascolto e alla conoscenza di bisogni e s<strong>it</strong>uazioni particolari,<br />

alla consulenza e alla pianificazione di interventi. Per lo stesso fine, si mira a cost<strong>it</strong>uire un gruppo<br />

permanente di facil<strong>it</strong>atori linguistici e un gruppo di mediatori culturali. La cost<strong>it</strong>uzione di questi due<br />

gruppi permette, innanz<strong>it</strong>utto, di razionalizzare l’impiego di queste risorse scolastiche, ev<strong>it</strong>ando gli<br />

sprechi e consentendo modal<strong>it</strong>à di assunzione assai più efficaci. Inoltre, il gruppo dei mediatori e il<br />

gruppo dei facil<strong>it</strong>atori diventano, a loro volta, centri di ricerca e progettazione in grado assumere un<br />

ruolo propos<strong>it</strong>ivo e auto-formativo, condividendo al loro interno esperienze, conoscenze, materiali<br />

prodotti etc. In questo modo verrà realizzata una struttura di interazione stabile tra scuole e Centro, che<br />

risponderà ai bisogni di ciascun <strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> relativi all’accoglienza di alunni stranieri, all’insegnamento<br />

dell’<strong>it</strong>aliano come L2 (sia come lingua di comunicazione che come lingua di studio), all’insegnamento e<br />

educazione interculturale relativa alle Lingue e Culture d’Origine, alla formazione e all’aggiornamento dei<br />

docenti, alla disponibil<strong>it</strong>à di materiali didattici idonei, etc.<br />

• Per quanto riguarda l’apertura ai c<strong>it</strong>tadini, funzione del Centro sarà prima di tutto “mettere in rete” tutte<br />

le risorse e le realtà esistenti sul terr<strong>it</strong>orio che rispondano in qualche modo ai bisogni di una società<br />

sempre più multiculturale: dalla Biblioteca Civica di Rovereto (ricca di testi e altro materiale in lingue<br />

europee ed extra-europee), a realtà come C<strong>it</strong>tà Aperta, il Centro Millevoci, il Centro di Educazione<br />

Permanente alla Pace, Atas Cultura, etc. Oltre a svolgere una funzione informativa, il Centro intende<br />

avviare, ove sia possibile, anche una collaborazione con queste diverse realtà, volta all’organizzazione di<br />

eventi e percorsi culturali, alla condivisione di risorse e materiali e alla documentazione delle attiv<strong>it</strong>à<br />

svolte. Per lo stesso fine, il Centro intende stabilire relazioni anche con realtà analoghe presenti sul<br />

terr<strong>it</strong>orio nazionale, per condividere esperienze di educazione e prassi dell’intercultural<strong>it</strong>à che sono in<br />

corso altrove.<br />

In sintesi, gli obbiettivi che ci si pone nella realizzazione del Centro Mondial<strong>it</strong>à sono:<br />

o permettere agli Ist<strong>it</strong>uti coinvolti di avere delle pratiche di accoglienza e di educazione<br />

interculturale condivise e costantemente aggiornate<br />

o<br />

o<br />

cost<strong>it</strong>uire un riferimento stabile e permanente, per uscire dalle pol<strong>it</strong>iche di emergenza<br />

instaurare una relazione di coinvolgimento reciproco con tutti i destinatari (c<strong>it</strong>tadini,<br />

insegnanti, studenti, famiglie), in modo che la funzione propos<strong>it</strong>iva non sia unidirezionale.<br />

87


SOLIDARIETA’: IL TRENTINO IN MOZAMBICO<br />

L’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> Comprensivo di Villa Lagarina propone una educazione alla solidarietà basata principalmente su<br />

due attiv<strong>it</strong>à fondamentali:<br />

- educazione alla conoscenza dell’altro e delle realtà a noi esterne;<br />

- appoggio diretto ad iniziative concrete di progetti al “sud”:<br />

L’educazione alla conoscenza dell’altro e delle realtà esterne si basa essenzialmente su incontri con<br />

persone provenienti da queste realtà, con persone che abbiano maturato una conoscenza del mondo esterno<br />

con presentazione di filmati o documenti su s<strong>it</strong>uazioni al sud, su dibatt<strong>it</strong>i all’interno dei singoli plessi o classi.<br />

Per l’appoggio diretto a progetti al sud l’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> Comprensivo ha deciso per i prossimi anni che tutte le<br />

attiv<strong>it</strong>à siano finalizzate ad appoggiare il progetto della P.A.T. a favore della comun<strong>it</strong>à di Caia in Mozambico,<br />

con una partecipazione diretta al tavolo del coordinamento delle Associazioni per il Mozambico CAM e con<br />

diverse attiv<strong>it</strong>à finalizzate alla raccolta di fondi per la scuola di agronomia che sta nascendo a Caia, con la<br />

quale si instaurerà un rapporto di collaborazione e di scambio.<br />

88


L'EDUCAZIONE AMBIENTALE<br />

In questi ultimi anni l’ambiente è stato messo sempre più spesso al centro di progetti scolastici sia a<br />

livello locale sia in sede nazionale.<br />

Gli interventi educativi hanno le stesse final<strong>it</strong>à e sono riconducibili ad una comune strategia d’interventi<br />

centrati su:<br />

il rafforzamento di conoscenze specifiche sui temi ambientali:<br />

la cresc<strong>it</strong>a complessiva delle sensibil<strong>it</strong>à e consapevolezze individuali e collettive verso l’ambiente;<br />

l’esplic<strong>it</strong>azione di bisogni e di proposte orientate al miglioramento della qual<strong>it</strong>à ambientale anche<br />

<br />

attraverso il cambiamento di comportamenti;<br />

la promozione della partecipazione delle diverse istanze sociali per la realizzazione di uno sviluppo<br />

sostenibile dell’ambiente naturale e sociale.<br />

La Provincia Autonoma di Trento, che attraverso gli "operatori ambientali" ha promosso l’educazione<br />

ambientale, fin dal lontano 1986, ha approvato recentemente il "programma provinciale di educazione,<br />

informazione e sensibilizzazione ambientale 2000/2002"che porterà l’attenzione verso la biodivers<strong>it</strong>à, le<br />

"agende 21"locali, la "cura" del terr<strong>it</strong>orio, il turismo ecocompatibile, le tecnologie "dolci" favorendo la<br />

partecipazione ed il coinvolgimento dei c<strong>it</strong>tadini in tutte le fasce d’età su temi spesso complessi e<br />

controversi: lo scopo è quello di creare una c<strong>it</strong>tadinanza cr<strong>it</strong>ica e responsabile, fautrice di comportamenti<br />

consapevoli per il rispetto dell’ambiente.<br />

Il modello si ispira ai principi dello "sviluppo sostenibile" e l’intenzione è quella di elaborare progetti che,<br />

con l’ausilio di specifiche risorse già esistenti sul terr<strong>it</strong>orio provinciale (strutture museali, scientifiche e<br />

produttive, ambientali e naturali...), promuovono attiv<strong>it</strong>à che abbiano, per quanto possibile, i seguenti<br />

presupposti:<br />

- capac<strong>it</strong>à di coinvolgere soggetti diversi;<br />

- capac<strong>it</strong>à di stabilire interconnessioni della tematica scelta con altre tematiche;<br />

- ricchezza di strumenti e metodologie;<br />

- capac<strong>it</strong>à di utilizzare ed attivare risorse;<br />

- individuazione degli obiettivi, modal<strong>it</strong>à di gestione del progetto, delle ricadute e delle procedure di<br />

valutazione in <strong>it</strong>inere e finale;<br />

- traduzione in azioni pos<strong>it</strong>ive (trasformazione reale di ambienti) e in prodotti (ipertesti, spettacoli teatrali,<br />

mostre...).<br />

La nostra scuola ha nominato appos<strong>it</strong>amente due referenti, uno per la scuola primaria ed uno per la<br />

scuola media, che seguiranno le proposte operative delle classi.<br />

89


L'EDUCAZIONE STRADALE<br />

Ogni anno la Scuola, con la collaborazione della sezione di Polizia Urbana del Comune di Villa Lagarina,<br />

organizza una serie d’incontri, per tutti gli alunni, sul tema dell’educazione stradale.<br />

Le lezioni sono tenute dal Vigile urbano Sign.Baldessarini Vigilio, i contenuti sono inser<strong>it</strong>i nella<br />

programmazione annuale degli insegnanti di ed.tecnica. Sono previsti tre incontri di un’ora per le classi prime<br />

e per le classi seconde, quattro ore di lezione per le classi terze. Gli argomenti sono differenziati per fornire,<br />

nel corso del triennio, conoscenze complete e adeguate all’età e alle esigenze degli alunni.<br />

La collaborazione tra Scuola e Vigili urbani continuerà anche oltre la presente iniziativa con<br />

l’organizzazione dei corsi per il conseguimento del patentino di guida del ciclomotore aperti ai ragazzi<br />

prossimi al compimento dei 14 anni.<br />

OBIETTIVI:<br />

- Acquisire conoscenze specifiche relative alle regole della circolazione stradale, alle segnalazioni, ai<br />

passaggi riservati…;<br />

- Potenziare le capac<strong>it</strong>à operative per comportarsi correttamente secondo le regole del Codice della strada<br />

che deve essere considerato come uno strumento utile per garantire la sicurezza di tutti gli utenti;<br />

- Assumere un comportamento responsabile per non nuocere a se stessi e agli altri.<br />

CONTENUTI:<br />

- Per gli alunni delle classi prime le lezioni avranno per tema IL PEDONE, regole, comportamenti, pericoli,<br />

precauzioni.<br />

- Per gli alunni delle classi seconde: IL CICLISTA, regole, comportamenti, pericoli, spazi riservati, …<br />

- Per gli alunni delle classi terze: IL CICLOMOTORISTA, regole, comportamenti, pericoli, suggerimenti …<br />

I contenuti specifici verranno via via ampliati fornendo conoscenze approfond<strong>it</strong>e e ponendo particolare<br />

attenzione agli aspetti formativi degli interventi.<br />

MODALITA’<br />

Le lezioni saranno impostate in modo da lasciare molto spazio alla conversazione, alle domande e ai dubbi<br />

dei ragazzi, le regole del Codice della Strada saranno comunicate più come suggerimenti per la propria<br />

sicurezza che come obblighi da osservare, la figura del vigile urbano sarà presentata come strumento utile<br />

alla salvaguardia dell’incolum<strong>it</strong>à dei c<strong>it</strong>tadini piuttosto che come soggetto di repressione.<br />

Per questi incontri il Vigile urbano ha predisposto una serie di lucidi da proiettare sulla lavagna luminosa, di<br />

filmati didattici con protagonisti che hanno l’età degli alunni, di articoli presi dai quotidiani e schede a tema.<br />

Durante l’attiv<strong>it</strong>à sarà indispensabile la presenza dell’insegnante che avrà il comp<strong>it</strong>o di “mediatore”<br />

didattico/educativo e potrà, successivamente, riprendere i contenuti e gestirli per approfondimenti su temi<br />

analoghi (comportamento sull’autobus, all’usc<strong>it</strong>a dalla scuola, nel corso delle usc<strong>it</strong>e…)<br />

A conclusione del ciclo, i ragazzi delle classi terze dovranno compilare un test di verifica sia sulle conoscenze<br />

vere e proprie che sui comportamenti acquis<strong>it</strong>i nell’arco del triennio.<br />

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MUSICA E TEATRO<br />

Le attiv<strong>it</strong>à musicali nella scuola offrono l’opportun<strong>it</strong>à di seguire percorsi formativi che non sono solo<br />

occasione di conoscenza e approfondimento del linguaggio musicale nelle varie forme ed espressioni<br />

(ascolto, uso della voce, produzione strumentale), ma mirano anche allo sviluppo della ricerca<br />

interdisciplinare e della socializzazione. Bambini e ragazzi sono inv<strong>it</strong>ati a far crescere la loro personal<strong>it</strong>à e a<br />

scoprire e coltivare la dimensione creativa che è in ciascuno di loro, intrecciando suono, danza, canto e<br />

immagine.<br />

In questa prospettiva, da alcuni anni sono iniziate e si sono consolidate importanti e significative<br />

collaborazioni didattiche e artistiche tra l’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> comprensivo, la Scuola musicale “Jan Novák” di Villa<br />

Lagarina e la Scuola Musicale della Banda di Pomarolo.<br />

Tra le iniziative più importanti realizzate in tempi recenti si ricordano gli spettacoli musicali “Brundibar, il<br />

suonatore di organetto” e “Africa”, gli spettacoli di musica e poesia “Tutti per uno” in due diverse edizioni, la<br />

fiaba musicale “La barba del conte”, lo spettacolo teatrale “Per chi crede e chi non crede, parleremo delle<br />

streghe”, oltre alle tante iniziative di animazione musicale nei vari momenti dell’anno.<br />

Da alcuni anni anche nella scuola media si sono aperti spazi per esperienze di teatro e teatro-danza<br />

associati alla musica. Singole classi e ragazzi del Laboratorio teatrale hanno potuto così confrontarsi,<br />

arricchirsi e fare esperienze con nuovi linguaggi e tecniche espressive scenico-coreografiche. Nell’anno<br />

scolastico 1998-99 una classe seconda ha allest<strong>it</strong>o nel corso di uno stage di teatro-danza uno spettacolo sullo<br />

schiavismo e sulle musiche neroamericane (“Blood on the Fields”); l’anno seguente la stessa classe ha<br />

prosegu<strong>it</strong>o l’esperienza misurandosi con il musical rock “Tommy”; nel 2000-01, due spettacoli: “Giulietta e<br />

Romeo” messo in scena da una classe terza e “Le stagioni di Giacomo” messo in scena dal Laboratorio<br />

teatrale. Nel corrente anno scolastico sono impegnati su questo terreno il Laboratorio e una classe seconda.<br />

IL GIORNALE “VUCUMPRÀ”<br />

Dal 1993 la Scuola media Anna Frank di Villa Lagarina ha un suo giornale. E’ un progetto nato quasi per<br />

scommessa all’interno di un laboratorio di scr<strong>it</strong>tura del tempo prolungato e divenuto, con il passare del<br />

tempo, la creatura di una redazione nella quale ragazzi/e di tutte le classi e gli insegnanti coordinatori si<br />

confrontano e lavorano insieme tramandandosi "l’arte del mestiere".<br />

Fin da sub<strong>it</strong>o Vucumprà si è caratterizzato per la sua voglia di aprirsi alla realtà circostante, coniugando<br />

tematiche inerenti al mondo della scuola a temi legati alla realtà sociale dei paesi della zona fino ad<br />

argomenti più ampi. Oggi questa sua vocazione è ancor più forte. E cresciuta è anche la sua immagine, al<br />

pari delle tecnologie e delle risorse finanziarie che ha a disposizione: dal piccolo formato riprodotto in<br />

fotocopia per 2-3 numeri l’anno al grande formato a colori stampato tipograficamente in 3 o 4 numeri.<br />

Oggi Vucumprà è nella scuola una presenza fissa, aspettata, mai scontata, che inv<strong>it</strong>a al confronto e alla<br />

polemica, dentro e fuori le mura dell’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong>.<br />

Nel 2001 Vucumprà ha vinto il I° premio al concorso provinciale per giornalini scolastici "Il resto<br />

dell’Euro", promosso dal quotidiano "L’Adige" e dall’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> comprensivo di Taio - un premio in denaro con cui<br />

è stato acquistato un nuovo server per la redazione e l’attiv<strong>it</strong>à di informatica - mentre è del 2002 un altro<br />

riconoscimento, "per il taglio particolare e coraggioso e l’attenzione alle problematiche sociali".<br />

Quest’anno usciranno due numeri del giornale. Ogni edizione ha il suo gruppo di “aspiranti giornalisti”<br />

(12-15 ragazzi/e), coordinati da due insegnanti, Armani (lettere) e Thiella (ed.tecnica) che indirizzano il<br />

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lavoro sia da un punto di vista dei contenuti che della loro realizzazione. Come redazione utilizziamo l’aula<br />

computer il venerdì pomeriggio in forma di laboratorio.<br />

Le idee nascono dal gruppo degli alunni e degli insegnanti in una specie di brain storming all’inizio di<br />

ogni riunione.<br />

I ragazzi/e si occupano di tutto: fotografie, interviste, videoscr<strong>it</strong>tura, internet, impaginazione. Gli<br />

argomenti vengono scelti in base ai loro interessi e alla loro facile documentazione e realizzazione. Molti dati<br />

sono raccolti dagli alunni durante la settimana e rielaborati nelle ore dell’attiv<strong>it</strong>à del Vucumprà.<br />

Gli “aspiranti giornalisti” cercano di dare il meglio di sé e lo fanno con grande entusiasmo e<br />

partecipazione. Il clima all’interno della redazione è vivace e costruttivo e non mancano momenti giocosi e<br />

divertenti, al punto che molti partecipanti vorrebbero ripetere l’esperienza nello stesso anno scolastico.<br />

Nel numero di dicembre di quest’anno si spazia dai nuovi arrivi (sia nel campo insegnante che degli<br />

alunni) agli addii, dalle poesie ai racconti, dallo sport al tempo libero, dalle g<strong>it</strong>e scolastiche ai ricordi di alunni<br />

ormai grandi, dal cinema all’astronomia.<br />

In conclusione mi sembra interessante riportare ciò che scrive alla nostra redazione un alunno, ormai<br />

grande, che frequentava la scuola media Anna Frank nei primi anni della fondazione del giornale:<br />

Devo dire che nei due anni in cui ho collaborato alla realizzazione del giornale, questo ha spesso assolto<br />

il comp<strong>it</strong>o per cui era stato pensato, quello cioè di raccontare il punto di vista degli adolescenti, prospettiva<br />

che sovente gli adulti pensano di conoscere e saper interpretare, rimanendo poi sorpresi da molte reazioni e<br />

pensieri dei ragazzi che vanno al di là del grado di aspettativa e comprensione dei grandi (per mancanza di<br />

dialogo e la troppa supponenza?!), poi sment<strong>it</strong>i anche alla riprova dei fatti sulla sensibil<strong>it</strong>à e la matur<strong>it</strong>à dei<br />

giovani.<br />

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I N D I C E<br />

I. La scuola di base della Destra Adige<br />

1. L’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> Comprensivo di Villa Lagarina pag. 02<br />

2. Il terr<strong>it</strong>orio pag. 05<br />

II.<br />

L'organizzazione<br />

La struttura e l’organizzazione dell’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> pag. 07<br />

1. La Scuola Primaria di Nogaredo pag. 07<br />

2. La scuola dell'obbligo di Villa Lagarina: pag. 08<br />

2.1 La Scuola Primaria “Paride Lodron” pag. 08<br />

2.2 La Scuola Secondaria di Primo grado “Anna Frank” pag. 10<br />

3. La Scuola Primaria “Remo Galvagni” di Pomarolo pag. 11<br />

4. La Scuola Primaria “Luigi Vicentini” di Nomi pag. 13<br />

5. Calendario per l’anno scolastico <strong>2006</strong>/07 pag. 14<br />

6. Organizzazione del Collegio docenti pag. 15<br />

Quadro degli incarichi pag. 16<br />

Commissioni del Collegio docenti pag. 17<br />

Consiglio dell’Ist<strong>it</strong>uzione pag. 18<br />

Giunta esecutiva pag. 18<br />

Commissione mensa pag. 18<br />

Regolamento della Commissione mensa d’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> pag. 18<br />

III.<br />

Le scelte culturali e pedagogiche<br />

1. I caratteri e i fini della scuola dell’obbligo pag. 21<br />

1. La scuola Primaria pag. 21<br />

2. La scuola secondaria di I° pag. 22<br />

2. Il ruolo della famiglia nel progetto educativo della scuola pag. 24<br />

3. Le scelte pedagogiche ed organizzative pag. 25<br />

1. La scuola Primaria pag. 25<br />

2. La scuola secondaria di I° pag. 27<br />

2.2 Le scelte pedagogiche pag. 28<br />

L’offerta didattica delle attiv<strong>it</strong>à opzionali pag. 33<br />

Laboratori per il recupero dei deb<strong>it</strong>i formativi pag. 34<br />

<strong>Progetto</strong> di recupero per le difficoltà nella matematica pag. 35<br />

Laboratorio “Imparare ad imparare” pag. 37<br />

3. L'organizzazione delle attiv<strong>it</strong>à alternative dell’insegnamento<br />

della religione cattolica – scuola primaria e media pag. 40<br />

4. La programmazione pag. 41<br />

1. L’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> pag. 41<br />

2. La Scuola Primaria pag. 42<br />

3. La scuola secondaria di I° pag. 43<br />

5. La valutazione pag. 44<br />

1. Cosa significa valutare pag. 44<br />

2. Il documento pag. 44<br />

3. Tempi pag. 44<br />

4. Valutazione e orientamento pag. 45<br />

Presentazione del <strong>Progetto</strong> di autovalutazione pag. 45<br />

6. La continu<strong>it</strong>à educativa pag. 48<br />

1. Ragioni ed obiettivi della continu<strong>it</strong>à pag. 48<br />

2. Scuola primaria e secondaria di I° (media): un progetto di continu<strong>it</strong>à<br />

con radici profonde pag. 48<br />

3. Tre possibili percorsi pag. 48<br />

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4. I piani operativi per promuovere la continu<strong>it</strong>à pag. 48<br />

7. L’orientamento pag. 51<br />

1. Premesse culturali pag. 52<br />

2. Le azioni fondamentali pag. 52<br />

8. Divers<strong>it</strong>à e uguaglianza pag. 53<br />

1. La divers<strong>it</strong>à culturale pag. 54<br />

2. Lo svantaggio e le difficoltà di apprendimento. pag. 54<br />

3. L'integrazione scolastica degli alunni con bisogni educativi speciali pag. 55<br />

4. <strong>Progetto</strong> intercultura anno scolastico <strong>2006</strong>/2007 pag. 59<br />

IV.<br />

L'area dei progetti<br />

1. L'educazione alla salute pag. 61<br />

1. La scuola primaria e la scuola secondaria di I°: una storia di<br />

progetti comuni pag. 61<br />

2. Un impegno che continua pag. 62<br />

Piano di educazione alla salute per l’anno scolastico <strong>2006</strong>/07 pag. 63<br />

2. Una scuola che colloca nel mondo: il terr<strong>it</strong>orio come risorsa formativa pag. 65<br />

1. Scuola e extrascuola pag. 65<br />

2. Il terr<strong>it</strong>orio come risorsa formativa e la scuola come centro di cultura pag. 65<br />

3. Il terr<strong>it</strong>orio della Destra Adige pag. 65<br />

4. Il terr<strong>it</strong>orio del Comprensorio della Vallagarina pag. 66<br />

5. La Destra Adige, il C10 e oltre... pag. 66<br />

6. Usc<strong>it</strong>e formative, vis<strong>it</strong>e guidate e viaggi di istruzione: alcune<br />

opportun<strong>it</strong>à per la conoscenza del terr<strong>it</strong>orio pag. 66<br />

3. L'attiv<strong>it</strong>à motoria e l'educazione fisica nella scuola di base pag. 67<br />

1. Premessa pag. 67<br />

<strong>Progetto</strong> per le attiv<strong>it</strong>à complementari di educazione fisica pag. 68<br />

Laboratorio sportivo <strong>2006</strong>/07 pag. 69<br />

Competenze in usc<strong>it</strong>a pag. 70<br />

4. Le lingue straniere pag. 71<br />

1. La scuola Primaria pag. 71<br />

2. La scuola secondaria di I° pag. 71<br />

3. Risorse umane pag. 72<br />

5. I laboratori multimediali pag. 73<br />

1. Premessa pag. 73<br />

2. I laboratori multimediali nella scuola Primaria pag. 74<br />

3. I laboratori multimediali nella scuola secondaria di I° pag. 74<br />

4. Risorse umane pag. 75<br />

Dotazione informatica dell’<strong>Ist<strong>it</strong>uto</strong> pag. 76<br />

<strong>Progetto</strong> di informatizzazione della didattica pag. 79<br />

6. L'educazione alla mondial<strong>it</strong>à pag. 80<br />

7. L'educazione ambientale pag. 83<br />

8. L’educazione stradale pag. 84<br />

9. Musica e teatro pag. 85<br />

10. Il Giornale “Vucumprà” pag. 85<br />

ISTITUTO COMPRENSIVO DI VILLA LAGARINA<br />

Via Stockstadt am Rhein<br />

94


38060 VILLA LAGARINA (TN)<br />

tel. 0464 411312 – fax 0464 462120<br />

segr.ic.villalagarina@scuole.provincia.tn.<strong>it</strong><br />

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