Imp. S. Vincenzo 9-2011 - Parrocchia di Ascona
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✓Primo piano<br />
Banco Alimentare San <strong>Vincenzo</strong>:<br />
una rete <strong>di</strong> solidarietà<br />
Con la riduzione degli aiuti Pead<br />
18 milioni <strong>di</strong> persone a rischio fame<br />
Il 2012 si prospetta un anno <strong>di</strong>fficile<br />
per l’aumento sensibile <strong>di</strong> poveri del<br />
nostro paese e per la <strong>di</strong>ffusa precarietà<br />
determinata dalla profonda crisi economica<br />
che colpisce l’intera Europa.<br />
La fondazione Banco Alimentare onlus<br />
e la Società <strong>di</strong> San <strong>Vincenzo</strong> lanciano<br />
un messaggio forte per costruire una rete<br />
<strong>di</strong> solidarietà e <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione con i più<br />
bisognosi.<br />
La Fondazione Banco Alimentare è da<br />
ventidue anni un punto <strong>di</strong> riferimento qualificato<br />
nell’ambito del volontariato e del noprofit,<br />
soprattutto per la peculiarità della<br />
sua presenza e dell’opera svolta nell’ambito<br />
sociale. Il rapporto <strong>di</strong> collaborazione attiva<br />
con la Società <strong>di</strong> San <strong>Vincenzo</strong> De Paoli,<br />
con la quale con<strong>di</strong>vide l’impegno nel segno<br />
della gratuità e della solidarietà, ne fa uno<br />
dei soggetti sociali <strong>di</strong> grande interesse per<br />
attivare una rete <strong>di</strong> sostegno alle famiglie in<br />
<strong>di</strong>fficoltà.<br />
Per conoscere meglio questa realtà <strong>di</strong> volontariato,<br />
abbiamo rivolto alcune domande<br />
al Direttore Generale Marco Lucchini, anche<br />
alla luce delle <strong>di</strong>fficoltà che il Programma<br />
Europeo <strong>di</strong> Aiuti Alimentari In<strong>di</strong>genti<br />
sta incontrando e che rischia <strong>di</strong> avere pesanti<br />
ricadute anche nel nostro Paese, mortificando<br />
le attese delle persone che attendono<br />
un aiuto per condurre una vita <strong>di</strong>gnitosa.<br />
Qual è attualmente l’azione <strong>di</strong> sostegno<br />
alimentare ai poveri che la Fondazione<br />
Banco Alimentare onlus (Fbao)<br />
svolge? Come funziona?<br />
È importante sottolineare che non abbiamo<br />
un rapporto <strong>di</strong>retto con i bisognosi perché<br />
il nostro compito è sussi<strong>di</strong>ario verso le<br />
strutture caritative, in modo tale da non essere<br />
antagonisti <strong>di</strong> chi, magari da secoli, accoglie<br />
e cura le persone in<strong>di</strong>genti, ma collaboratori.<br />
In Italia è dal 1989 che operiamo ed oggi<br />
siamo presenti in tutta Italia con 21 se<strong>di</strong> regionali<br />
che, guidate dalla Fbao con sede a<br />
Milano, danno vita alla Rete Banco Alimentare.<br />
La nostra missione è recuperare alimenti<br />
e cibo ancora perfettamente commestibili da tutta la filiera<br />
agroalimentare (agricoltura - industria - grande <strong>di</strong>stribuzione<br />
- ristorazione collettiva) evitando che decine <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> tonnellate<br />
<strong>di</strong> alimenti vadano sprecate quando sono ancora utili a<br />
chi non può acquistare il cibo necessario per garantire, a sé e alla<br />
propria famiglia, un pasto quoti<strong>di</strong>ano. Recuperati gli alimenti,<br />
grazie al lavoro <strong>di</strong> 1.400 volontari e 110 persone retribuite,<br />
possiamo così donarli alle strutture caritative o associazioni<br />
convenzionate che, a cadenza perio<strong>di</strong>ca, vengono presso i nostri<br />
magazzini. A fine 2010 erano 8.159 le strutture caritative o associazioni<br />
convenzionate.<br />
Le 8.159 strutture caritative convenzionate quante persone<br />
aiutano?<br />
Sono circa 1.500.000 <strong>di</strong> persone. La metà del numero totale<br />
<strong>di</strong> persone con <strong>di</strong>fficoltà a garantirsi un pasto quoti<strong>di</strong>ano stimato<br />
dallo stu<strong>di</strong>o pubblicato dai professori Campiglio e Rovati nella<br />
loro indagine sulla povertà alimentare pubblicata da Guerini<br />
e<strong>di</strong>tore nel 2009. Più del 60% sono italiani, vivono nelle gran<strong>di</strong><br />
città ed hanno un lavoro precario. Crescono gli anziani, i padri<br />
separati e le madri con bambini piccoli.<br />
L’Unione europea, con il Regolamento <strong>di</strong> esecuzione Ue<br />
N563/<strong>2011</strong> del 10 giugno <strong>2011</strong>, ha stabilito <strong>di</strong> ridurre<br />
drasticamente, per il 2012, gli aiuti alimentari garantiti<br />
dal Pead (Programma Europeo Alimentare ai Poveri) a<br />
favore degli in<strong>di</strong>genti. Cosa comporterà tutto ciò?<br />
18 milioni <strong>di</strong> persone a rischio fame in Europa, delle quali 3<br />
milioni solo in Italia. Il rischio è <strong>di</strong> passare da un gravissimo<br />
problema sociale ad uno <strong>di</strong> sicurezza pubblica ma sembra che<br />
per alcuni Stati europei questa drammatica prospettiva non preoccupi.<br />
Quali conseguenze per la Rete Banco Alimentare e per le<br />
associazioni che ad esso si appoggiano?<br />
Le conseguenze sono facili da trarre: i magazzini della Rete<br />
Banco Alimentare si svuoteranno e così le strutture caritative ad<br />
essa convenzionate, come le conferenze della San <strong>Vincenzo</strong>,<br />
avranno enormi <strong>di</strong>fficoltà ad accogliere i poveri che ad esse si rivolgono<br />
quoti<strong>di</strong>anamente. Circa il 65% delle oltre 75mila tonnellate<br />
<strong>di</strong> alimenti, da noi <strong>di</strong>stribuite nel 2010, provengono dal<br />
Pead. La riduzione prevista per il 2012 porterebbe ad avere a <strong>di</strong>sposizione<br />
non più <strong>di</strong> 10/15.000 tonnellate contro le quasi<br />
49.000 del 2010.<br />
Ricor<strong>di</strong>amo però che, innanzitutto, chi ne risentirà <strong>di</strong> più e<br />
in prima persona saranno tutte quelle persone che ricevono aiuti<br />
alimentari da questo programma.<br />
4<br />
La San <strong>Vincenzo</strong> in Italia<br />
settembre <strong>2011</strong>