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AgorÀ n. 7 - luglio 2011 pagina 8 pagina 9 n. 7 - luglio 2011 AgorÀ<br />
maestri del marmo<br />
a palazzo binelli<br />
tavano mutile in alcune parti. A seguito <strong>di</strong> questa importante<br />
esperienza, si confida, in un prossimo futuro, <strong>di</strong> promuovere<br />
ulteriori occasioni che vedano tutte le Istituzioni impegnate in<br />
un vero recupero <strong>di</strong> attenzione verso la città <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>, i suoi<br />
beni culturali e la sua storia. Sono già in programma il restauro<br />
<strong>di</strong> altri gessi ed è ormai non più rinviabile nel tempo, come già<br />
sopra accennato, la completa e definitiva sistemazione museografica<br />
della Gipsoteca. Vale in questa sede ricordare come<br />
la Soprintendenza, nei suoi compiti istituzionali, abbia posto<br />
una assidua e progressiva attenzione e sostegno a riguardo del<br />
patrimonio storico‐artistico citta<strong>di</strong>no ed in particolare nei confronti<br />
dell’Accademia; ricognizioni ed in<strong>di</strong>viduazione dei materiali,<br />
catalogazione delle opere, stu<strong>di</strong>, mostre, restauri e cataloghi<br />
a stampa hanno rappresentato significative operazioni<br />
<strong>di</strong> conoscenza e valorizzazione. Ed ancora, in anni più recenti,<br />
sono stati realizzati l’intervento <strong>di</strong> restauro dei Santi quattro<br />
coronati, bassorilievo <strong>di</strong> Colombo Castelpoggi, ed una capillare<br />
campagna <strong>di</strong> catalogazione che ha portato anche ad una<br />
totale revisione e nuova ricognizione dell’intera consistenza<br />
del patrimonio artistico dell’istituto. Tra le iniziative volte alla<br />
tutela e salvaguar<strong>di</strong>a del patrimonio artistico della città, si richiamano<br />
il restauro dell’antica Croce lignea, denominata della<br />
Divina Provvidenza, nel Duomo e la complessa ricognizione<br />
effettuata sull’intero nucleo <strong>di</strong> 384 gessi realizzati dai Lazzerini<br />
(famiglia <strong>di</strong> modellatori che ha svolto per oltre trecento anni<br />
importanti attività nel territorio non solo <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>) e custo<strong>di</strong>ti<br />
presso la locale scuola del Marmo. Anche per questi modelli,<br />
tutti <strong>di</strong> notevole fattura artistica e tra i quali spiccano esemplari<br />
ispirati a soggetti mitologici, personaggi greci e romani, busti<br />
<strong>di</strong> dame francesi, amorini e ritratti <strong>di</strong> artisti, è previsto un organico<br />
progetto <strong>di</strong> valorizzazione. Tra le prossime iniziative <strong>di</strong><br />
rilievo, il restauro delle opere del Canova conservate nella sede<br />
dell’Accademia e la loro valorizzazione attraverso la creazione<br />
<strong>di</strong> eventi e pubblicazioni scientifiche che assolvano il compito<br />
<strong>di</strong> far meglio conoscere la prestigiosa collezione d’arte citta<strong>di</strong>na<br />
e porla a confronto con quelle dei più gran<strong>di</strong> musei nazionali<br />
ed esteri.<br />
L’Amministrazione Comunale, l’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti<br />
<strong>di</strong> <strong>Carrara</strong> e la Fondazione della Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong><br />
<strong>Carrara</strong>, hanno assieme voluto che la mostra dei gessi<br />
dei maestri carraresi dell’800 (una delle componenti più interessanti<br />
della gipsoteca dell’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti) fosse<br />
ambientata nelle sale del Palazzo Binelli, ora sede della Fondazione<br />
della Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>, e che la sua inaugurazione<br />
coincidesse con la inaugurazione stessa della sede,<br />
dopo una lunga e complessa operazione <strong>di</strong> restauro che ha riportato<br />
all’originario splendore questo prestigioso palazzo <strong>di</strong><br />
fine ‘800. Quale migliore cornice per una mostra che restituisce<br />
alla Città un tesoro finora nascosto ai più e che ricorda, come il<br />
palazzo che la ospita, un’epoca, quella seguente l’unità nazionale,<br />
in cui la nostra Città fu alla ribalta internazionale per la<br />
produzione ed il commercio dei suoi marmi, ma soprattutto per<br />
il prestigio dei suoi scultori non inferiori, per fama, allo stesso<br />
Canova. Una operazione culturale, insomma, che restituirà<br />
alla Città uno spaccato del suo passato, che è anche la migliore<br />
celebrazione dei 150 anni dell’Unità Nazionale. Debbo concludere<br />
con i miei doverosi complimenti ai Curatori della mostra<br />
e al Presidente e al Direttore dell’Accademia, il cui impegno<br />
ha consentito <strong>di</strong> realizzare un evento artistico che resterà nella<br />
storia <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>.<br />
Alberto Pincione Presidente Fondazione Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong><br />
È<br />
sempre più evidente che <strong>Carrara</strong> si trova a vivere quella<br />
stagione <strong>di</strong> riscoperta e valorizzazione dei suoi patrimoni,<br />
storici, artistici e culturali, per la quale tutte le Istituzioni,<br />
assieme alle forze attive e propositive hanno lavorato<br />
con grande impegno. E un processo iniziato con fatica ma che,<br />
ormai avviato, sta alimentando il vento impetuoso della partecipazione<br />
singola e collettiva, della riappropriazione degli spazi<br />
e <strong>di</strong> un portato collettivo che la città ha scoperto <strong>di</strong> avere e <strong>di</strong>mostra<br />
<strong>di</strong> amare. “D’Après Canova” <strong>di</strong>mostra tutte queste cose<br />
assieme e ne aggiunge altre ancora: tutte vanno nella <strong>di</strong>rezione<br />
giusta. <strong>Carrara</strong> incrocia nuovamente l’Arte e gli artisti e non<br />
più solo il luogo dove si lavora e si produce l’opera ma <strong>di</strong>venta<br />
il luogo e lo spazio della rappresentazione, lo fa riportando<br />
alla <strong>di</strong>sponibilità collettiva il Palazzo Binelli che la Fondazione<br />
Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong> “consegna” alla città restaurato<br />
e riportato a funzioni nobili e collettive. Lo fa anche portando<br />
alla luce, in tutto il suo splendore, un patrimonio <strong>di</strong> gessi che<br />
non solo presupposto alla scultura ma, essi stessi, “opera” e testimonianza<br />
<strong>di</strong> capacità artistiche eccezionali che hanno fatto il<br />
nome e la fortuna <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>. Lo fa ricreando un circuito, solido<br />
e virtuoso, fra le istituzioni a tutti i livelli con la valorizzazione<br />
naturale delle singole eccellenze, creando, nel centro della<br />
città, un asse de<strong>di</strong>cato all’arte. Diventa realtà il sogno <strong>di</strong> molti:<br />
<strong>Carrara</strong> recupera la sua anima, anima nobile fatta <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> sentimenti<br />
ma anche <strong>di</strong> un rapporto, intimo e profondo, mai assopito,<br />
con l’arte in tutte le espressioni, alte o popolari che siano,<br />
ma tutte legate in forma in<strong>di</strong>ssolubile al Marmo. L’onda lunga<br />
si è mossa: ho fiducia che, su questo nuovo sentire, da questa<br />
appartenenza ritrovata nasceranno altre occasioni, avremo altri<br />
contributi per valorizzare un patrimonio unico e “nostro”,<br />
nuove iniziative che <strong>Carrara</strong> è ormai pronta ad accogliere come<br />
è nella sua storia.<br />
Angelo Zubbani Sindaco <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong><br />
D’Après Canova” colma uno storico limite del nostro<br />
territorio, quello <strong>di</strong> non aver saputo fino in fondo<br />
valorizzare la propria identità e le proprie ra<strong>di</strong>ci. La<br />
scultura, il passaggio <strong>di</strong> molti gran<strong>di</strong> della storia dell’arte, il<br />
loro insegnamento spesso avvenuto attraverso l’Accademia che<br />
si è tradotto nella nascita <strong>di</strong> una vera e propria tra<strong>di</strong>zione specifica<br />
e peculiare, sono tratti essenziali <strong>di</strong> uno straor<strong>di</strong>nario patrimonio<br />
storico e culturale che questa mostra vuole recuperare<br />
e valorizzare. ‘D’Après Canova” è la realizzazione, anche se per<br />
il momento ancora parziale, <strong>di</strong> un sogno coltivato per decenni:<br />
restituire alla comunità ma anche alla <strong>di</strong>dattica la collezione <strong>di</strong><br />
gessi dell’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong> che non potrà che<br />
richiamare artisti e stu<strong>di</strong>osi da tutto il mondo. E’ la prima tappa<br />
<strong>di</strong> un percorso che è stato possibile grazie alla positiva sinergia<br />
tra la stessa Accademia, la Fondazione della Cassa <strong>di</strong> Risparmio<br />
<strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>, il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong> e la Soprintendenza alle Belle<br />
Arti <strong>di</strong> Lucca e Massa‐<strong>Carrara</strong>. Il <strong>di</strong>rettore dell’Accademia<br />
Marco Bau<strong>di</strong>nelli, che ringrazio personalmente, ricorderà nel<br />
suo intervento le persone che hanno lavorato con competenza<br />
e passione a questo entusiasmante progetto. E’ necessario sottolineare<br />
che questo non puo’ che essere l’inizio <strong>di</strong> un percorso<br />
complessivo che faccia dell’asse <strong>di</strong> via Ver<strong>di</strong> e <strong>di</strong> tre storici<br />
e<strong>di</strong>fici (Palazzo del Principe, Palazzo Binelli, ex convento San<br />
Francesco) l’anima della città grazie all’esposizione complessiva<br />
della gipsoteca, <strong>di</strong> quella dell’Accademia ma anche del fondo<br />
Lazzerini e possibilmente <strong>di</strong> alcuni prestigiosi gessi nella <strong>di</strong>sponibilità<br />
<strong>di</strong> laboratori privati, creando così un’esposizione originale,<br />
unica al mondo e perfettamente in grado <strong>di</strong> valorizzare le<br />
singole opere. Partendo da queste solide ra<strong>di</strong>ci, legate in modo<br />
in<strong>di</strong>ssolubile alla nostra storia, sarà possibile guardare anche<br />
all’arte contemporanea e alle iniziative che perio<strong>di</strong>camente si<br />
sviluppano nel nostro territorio, da un angolazione <strong>di</strong>versa,<br />
magari riuscendo a valorizzare l’altra nostra grande ricchezza,<br />
il marmo, troppo spesso confinato a bene <strong>di</strong> mera escavazione<br />
e commercio.<br />
Simone Caffaz Presidente Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>