Innovazione, network di imprese e conoscenza: quale ruolo per la ...
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“<strong>di</strong>struggere” le <strong>di</strong>stanze sia stata sovrastimata. Il contesto geografico non può<br />
essere semplicemente considerato spazio fisico, ma necessita <strong>di</strong> essere inteso<br />
come un ambito nel <strong>quale</strong> si sviluppano re<strong>la</strong>zioni sociali, culturali ed economiche<br />
che non saranno mai equivalenti ai rapporti me<strong>di</strong>ati dalle nuove forme <strong>di</strong><br />
comunicazione. Le tecnologie <strong>di</strong>gitali potrebbero risultare idonee e utili <strong>per</strong><br />
comunità già ben organizzate e sviluppate. Al contrario, nelle prime fasi <strong>di</strong><br />
sviluppo <strong>di</strong> un progetto o <strong>di</strong> un’organizzazione, in qualunque contesto siano<br />
portate avanti, <strong>la</strong> prossimità <strong>di</strong>venta necessaria e nessuna tecnologia<br />
uguaglierebbe l’efficacia <strong>di</strong> incontri <strong>di</strong>retti;<br />
4. infine <strong>la</strong> complementarietà tra prossimità fisica e re<strong>la</strong>zionale non significa che<br />
una delle due <strong>di</strong>mensioni sia migliore delle altre, anzi si tratta <strong>di</strong> due tipologie <strong>di</strong><br />
prossimità che dovrebbero evolversi contemporaneamente: se è vero che anche<br />
tra soggetti <strong>di</strong>stanti si possono con<strong>di</strong>videre norme, co<strong>di</strong>ci, mo<strong>di</strong> comuni <strong>di</strong><br />
pensare e ideare strategie, è pur vero che tale prossimità organizzativa si realizza<br />
con maggiore facilità in presenza del<strong>la</strong> prossimità fisica.<br />
Proprio su quest’ultimo punto si è a<strong>per</strong>to un <strong>di</strong>battito nel<strong>la</strong> geografia economica<br />
intorno al<strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> considerare l’organizational proximity come un surrogato<br />
del<strong>la</strong> prossimità geografica. In realtà essendo le comunicazioni <strong>di</strong>rette e face-to-face<br />
gli unici strumenti <strong>per</strong> trasmettere conoscenze implicite, si può allora sostenere che <strong>la</strong><br />
vicinanza re<strong>la</strong>zionale possa al massimo essere considerata un parziale sostituto del<strong>la</strong><br />
vicinanza fisica o complementare ad essa (Morgan, 2001).<br />
Al termine <strong>di</strong> tali riflessioni, pur riconoscendo i vantaggi dell’ICT e <strong>la</strong><br />
complementarietà tra le <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> prossimità, riteniamo opportuno<br />
sottolineare il <strong>ruolo</strong> determinante giocato dal<strong>la</strong> prossimità geografica nel garantire<br />
più rapi<strong>di</strong> flussi <strong>di</strong> <strong>conoscenza</strong> tra agenti geograficamente vicini e nel favorire, <strong>di</strong><br />
conseguenza, un più efficace processo <strong>di</strong> innovazione.<br />
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