PARTE SECONDA - Ministero Dell'Interno
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Annuale 2007<br />
stato e andamento nazionale del narcotraffico<br />
e attività di contrasto delle forze di polizia<br />
Ruolo della criminalità<br />
organizzata<br />
I risultati conseguiti nell’attività di contrasto al<br />
traffico illecito degli stupefacenti dalle Forze di<br />
Polizia confermano, anche per il 2007, il forte<br />
coinvolgimento negli affari del narcotraffico delle<br />
organizzazioni criminali nazionali più strutturate,<br />
anche se la linea di demarcazione che le separa<br />
dal resto del contesto delinquenziale si presenti<br />
spesso sfumata e confusa, specie nelle regioni<br />
del nord e del centro dove non esercitano il<br />
controllo del territorio. In tali aree si riscontra<br />
invece un consolidamento sempre maggiore dei<br />
gruppi criminali stranieri che dimostrano, nella<br />
gestione del narcotraffico, uno spiccato senso<br />
di adattamento agli scenari criminali in continua<br />
evoluzione.<br />
Tale situazione è anche comprovata dai dati relativi<br />
al 2007 sulle denunce per droga che, a fronte delle<br />
35.238 complessive, ben 10.666 (il 30,26%) hanno<br />
riguardato cittadini stranieri, concentrate per il<br />
62% nelle regioni Lombardia, Emilia Romagna,<br />
Lazio e Toscana. Anche nel reato più grave di<br />
associazione finalizzata al traffico, la percentuale<br />
degli stranieri denunciati risulta elevata e pari a<br />
27,25%.<br />
Organizzazioni criminali nazionali<br />
più importante dei quali è sicuramente il traffico<br />
di stupefacenti ed il conseguente riciclaggio dei<br />
proventi.<br />
La capillare dislocazione territoriale ha favorito<br />
una forte influenza criminale esercitata sul<br />
territorio nazionale, permettendo alla ‘ndrangheta<br />
l’inserimento progressivo in attività imprenditoriali<br />
lecite che controllano consistenti segmenti di<br />
mercato, con stabili collegamenti funzionali con<br />
le organizzazioni di matrice siciliana, campana e<br />
pugliese.<br />
La necessità di abbattere i costi degli<br />
approvvigionamenti degli stupefacenti, in<br />
particolare della cocaina dal Sud America, continua<br />
peraltro a costituire il filo conduttore cui si ispirano<br />
le più agguerrite organizzazioni criminali calabresi,<br />
teso a scavalcare i livelli intermedi della filiera<br />
criminale per ricercare il contatto diretto con<br />
i cartelli, soprattutto colombiani, o con la loro<br />
emanazione in Europa.<br />
‘Ndrangheta<br />
I dati in possesso di questa Direzione consentono<br />
di confermare non solo il già noto predominio<br />
nazionale nel narcotraffico, soprattutto di cocaina,<br />
della ‘ndrangheta ma anche la straordinaria<br />
operatività e la costante capacità di rinnovamento<br />
della stessa struttura.<br />
Infatti, la ‘ndrangheta ha saputo anche modificare<br />
il proprio modello strutturale tentando di dotarsi<br />
di una struttura unitaria di comando mutuando,<br />
attraverso la creazione di mandamenti territoriali,<br />
denominati locali, i modelli tradizionali organizzativi<br />
tipici di “cosa nostra” siciliana. Tale rinnovamento<br />
dell’organizzazione risponde al duplice scopo di<br />
limitare i cruenti conflitti interni, le cosiddette<br />
faide, affidando le decisioni più importanti ad un<br />
preciso organismo e di migliorare sensibilmente la<br />
gestione dell’elevato volume di affari economici, il<br />
Sequestro piante di cannabis<br />
Parte seconda<br />
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