Verba volant - Liceo Statale Cagnazzi
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noi e... la società<br />
una realtà invadente: “Compro Oro”<br />
12-13. E’ questo il numero che sta<br />
facendo impazzire gli abitanti di<br />
Altamura, una cittadina in provincia<br />
di Bari. Il numero interessa i punti<br />
vendita “Compro Oro” nella<br />
suddetta zona. Perché così tanti?<br />
Cosa sta portando i cittadini ad<br />
abbandonare i propri ori? La crisi o<br />
il caro vita? Per scoprirlo abbiamo<br />
rivolto domande a uno dei tanti<br />
gestori.<br />
A: A suo parere, ultimamente la<br />
clientela è aumentata?<br />
C: Si, decisamente. Aumentata<br />
notevolmente, potrei dire.<br />
A: A cosa è dovuto questo aumento?<br />
C: Non ho dubbi. La crisi, è la<br />
risposta a tutto.<br />
A: Chi si rivolge a lei?<br />
C: Tutti, indistintamente. Parliamo<br />
di ricchi e poveri,<br />
uomini e donne,<br />
giovani e anziani.<br />
La crisi non guarda<br />
in faccia nessuno.<br />
A : C o m e s i<br />
comportano?<br />
C: La tristezza c’è, si<br />
fa sentire. Quasi<br />
tutti hanno gli occhi<br />
lucidi, pensando di<br />
doversi privare di<br />
qualcosa di caro e<br />
p r e z i o s o . L a<br />
situazione è seria:<br />
molti non riescono<br />
ad arrivare a fine<br />
mese, a pagare le<br />
bollette… A volte è<br />
l’unica cosa da fare.<br />
L’ultima spiaggia.<br />
Crisi o caro vita?<br />
A: Ricorda qualcuno in particolare?<br />
C: Tutti i miei clienti mi colpiscono.<br />
Sarà la loro storia, saranno i loro<br />
motivi, un po’ tutto mi spinge ad<br />
i m m e d e s i m a r m i i n e s s i . L a<br />
malinconia prende anche me. Una<br />
signora in particolare è venuta per<br />
vendere dei gioielli a lei cari. Si<br />
vedeva che era loro legata. Ha<br />
pianto, voleva ripensarci… alla fine<br />
si è convinta. Li ha venduti.<br />
A: E il carovita? E’ un fattore<br />
determinante?<br />
C: Il carovita c’è sempre stato, oggi<br />
il VERO fattore determinante è la<br />
crisi. Siamo tutti nella stessa barca.<br />
Le risposte parlano chiaro. La crisi<br />
c’è e si fa sentire.<br />
Cornacchia T. Nuzzolese A., Tafuni G.,<br />
Tubito M.<br />
CRISI, PeSTE NERA DELLA NOSTRA ERA<br />
È impressionante quanto il gioco<br />
d’azzardo sia rilevante nella società<br />
italiana. Basti pensare che nello<br />
scorso anno ben ottanta miliardi di<br />
euro sono stati consumati in questo<br />
modo. Ogni tanto dalla cronaca<br />
veniamo a conoscenza di casi<br />
clamorosi in cui si è creato un giro<br />
d’affari intorno al gioco d’azzardo.<br />
Sia di gioco legale, quando la<br />
dipendenza da esso porta a<br />
commettere reati pur di procurarsi il<br />
denaro, sia del gioco illegale,<br />
quando esso avviene al di fuori<br />
delle vie indicate dalla legge e con<br />
macchine da gioco truccate.Per<br />
cercare di capire come stanno<br />
realmente le cose, sarebbe meglio<br />
analizzare la situazione dall’interno,<br />
ossia andare sul posto. È quello che<br />
ha fatto: sono andata ad un centro<br />
scommesse della mia città ed ho<br />
intervistato il proprietario. Riporto<br />
qui la nostra conversazione:<br />
A: – Buonasera. Vorrei farle delle<br />
domande riguardo la sua attività.<br />
P: – Buonasera. Prego, dimmi.<br />
A: – Che tipo di persone Frequentano la<br />
sua attività?<br />
P: – Questo posto è frequentato<br />
principalmente da adulti,<br />
specialmente dai quarant’anni in su,<br />
dato che il gioco d’azzardo è vietato<br />
ai minori di diciotto anni. Per<br />
quanto riguarda il sesso vi è in<br />
mattinata un maggior afflusso di<br />
donne, mentre nel pomeriggio e<br />
sera sono soprattutto soggetti di<br />
sesso maschile a frequentare la mia<br />
attività, quindi dal punto di vista<br />
complessivo vi è un’equità tra i due<br />
sessi.<br />
A: – A che classe socio-economica le<br />
sembrano appartenere i giocatori?<br />
P: – Solitamente la gente che gioca<br />
qui appartiene ad una classe mediobassa.<br />
A: – Come pensa che, invece, giochino<br />
gli appartenenti alla classe medio-alta?<br />
P: – Negli ultimi anni si è molto<br />
sviluppato il gioco on-line,<br />
specialmente giochi di poker. Così,<br />
queste persone mediamente ricche,<br />
acquistano delle carte prepagate con<br />
La disperazione si riversa nella fortuna<br />
7<br />
cui giocare on-line.<br />
A: – Cosa pensa che spinga le persone a<br />
giocare?<br />
P: – Per le persone meno abbienti,<br />
sicuramente il desiderio di dare una<br />
svolta alla propria vita, di ottenere<br />
facili guadagni, vittorie e un po’ di<br />
soldi per vivere in modo più agiato.<br />
Penso che a tutti piaccia sognare.<br />
Tuttavia molti, particolarmente i più<br />
ricchi, giocano per puro<br />
divertimento, come passatempo;<br />
come a Natale si gioca a tombola.<br />
A: – Ha mai riscontrato nel suo locale<br />
casi patologici?<br />
P: – No, fortunatamente no. Credo,<br />
comunque, che i giocatori accaniti<br />
varino le ricevitorie dove giocano, in<br />
modo da non essere individuati.<br />
A: – Ci sono tuttavia dei frequentatori<br />
assidui? Se sì, quanto spesso giocano?<br />
P: – Sì, la maggior parte delle<br />
persone che frequentano il locale lo<br />
fanno assiduamente, all’incirca tre<br />
volte a settimana. Di solito le loro<br />
puntate non sono alte, ma molto<br />
basse, talora molteplici.<br />
A questo punto possiamo trarre<br />
delle conclusioni. Dietro il desiderio<br />
di giocare, per alcuni vi è il sogno<br />
stimolato anche dalle pubblicità<br />
(vincere facile) di ottenere un<br />
guadagno, per altri vi è invece la<br />
necessità di gratificazione, quale<br />
può essere quella di una vincita, sia<br />
pure minima.In entrambi i casi vi è<br />
la possibilità che il gioco diventi una<br />
dipendenza comportamentale, tale<br />
da portarli a rigiocare le somme<br />
vinte, ridurre sul lastrico le famiglie<br />
di appartenenza e indurli a<br />
commettere reati o ad affidarsi a<br />
usurai pur di avere denaro da<br />
giocare.<br />
Lo Stato, che ha introiti economici<br />
dal diffondersi del gioco legale,<br />
dovrebbe abolirne la pubblicità,<br />
sensibilizzando l’opinione pubblica<br />
sui pericoli della dipendenza da<br />
gioco e creando dei punti di<br />
riferimento a cui i giocatori possano<br />
fare ricorso per porre fine alla loro<br />
dipendenza.<br />
Colonna G., Dirienzo G., Manicone C.,