il Mondo del Ciclismo - Federazione Ciclistica Italiana
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<strong>il</strong> <strong>Mondo</strong> <strong>del</strong> <strong>Ciclismo</strong> n.46<br />
8<br />
EICMA 2008<br />
i dragoni orientali erano una<br />
minaccia lontana e non una<br />
realtà incombente. Nella tabella<br />
relativa l’import/export per<br />
<strong>il</strong> settore nello scorso anno si<br />
possono individuare due elementi<br />
fondamentali, che forniscono<br />
anche un quadro tendenzialmente<br />
corretto di che<br />
tipo di industria abbiamo. Se<br />
dal punto di vista di valore, <strong>il</strong><br />
saldo è fortemente attivo, dal<br />
punto di vista di unità è negativo.<br />
Per tipologia di prodotto,<br />
restiamo <strong>il</strong> maggior produttore<br />
mondiale di selle per bici,<br />
esportando circa 6 m<strong>il</strong>ioni di<br />
pezzi. Importiamo circa 9 m<strong>il</strong>ioni<br />
di telai, che solo in minima<br />
parte vengono rivenduti all’estero<br />
sottoforma di bici. La<br />
maggior parte di questi restano<br />
in Italia.<br />
QUALE FUTURO - Alla luce<br />
<strong>del</strong>la crisi in atto, <strong>il</strong> futuro si<br />
annuncia nero per <strong>il</strong> settore?<br />
Non tutto congiura contro la<br />
bici, anzi. Ripartiamo proprio<br />
dalla Germania. Un’indagine<br />
realizzata in quel paese r<strong>il</strong>eva<br />
come <strong>il</strong> prezzo <strong>del</strong> petrolio scoraggi<br />
gli automob<strong>il</strong>isti e li stimoli<br />
a rimontare in sella. Pare<br />
che gli slogan di maggior successo<br />
siano: “Fai ancora benzina<br />
o stai già pedalando?” e “Risparmia<br />
benzina, vai in bici”.<br />
Anche in questo caso ci si riferisce<br />
ad un periodo pre-crisi<br />
finanziaria, quando <strong>il</strong> prezzo<br />
<strong>del</strong> petrolio era alle stelle e con<br />
esso quello <strong>del</strong>la benzina. Lo<br />
scenario non è cambiato, anzi<br />
per certi versi si è rafforzato<br />
a favore <strong>del</strong>la bici. Quando si<br />
dice che <strong>il</strong> mondo non sarà più<br />
lo stesso si ammette che <strong>il</strong> sistema<br />
attuale di sv<strong>il</strong>uppo non<br />
va bene. Un’affermazione che<br />
fino a qualche mese fa appariva<br />
un vezzo da intellettuali<br />
ormai è vissuta in Occidente<br />
sulla pelle <strong>del</strong>le persone. Stiamo<br />
tutti ripensando al nostro<br />
modo di essere, di relazionarci<br />
con l’esterno e con l’ambiente,<br />
partendo prima di tutto<br />
dai consumi. Non soltanto limitandoli<br />
(da qui <strong>il</strong> calo <strong>del</strong>le<br />
vendite) ma anche cambiando<br />
l’uso degli oggetti; per divertirci,<br />
per spostarci, per fare attività<br />
sportiva. Un cambiamento<br />
dei costumi, questo, che ha<br />
nella bicicletta uno dei cardini:<br />
è salutare, economica e divertente.<br />
“La bicicletta come st<strong>il</strong>e di<br />
vita” è uno degli slogan su cui<br />
la <strong>Federazione</strong> ha costruito la<br />
propria identità, ben oltre gli<br />
aspetti prettamente agonistici.<br />
Se fino a qualche mese fa<br />
appariva come una opzione<br />
tra le tanti disponib<strong>il</strong>i, adesso<br />
è diventata una necessità.<br />
Come la storia ci ha insegnato,<br />
anche le crisi aiutano a migliorare<br />
<strong>il</strong> mondo.